Salvate i vostri soldi

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Salvate i vostri soldi!


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Marc Fiorentino

Salvate i vostri soldi! Come difendersi dai trucchi e dalle bugie di banche, assicurazioni e promotori finanziari


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Titolo originale: Sauvez votre argent! © Éditions Robert Laffont, S.A., Paris, 2011 Traduzione dal francese: Elena Sacchini Fotocomposizione: Graphic Art 6 s.r.l. – Roma Stampa: Grafiche del Liri – Isola del Liri (FR) Copyright dell’edizione italiana: 2012 © L’Airone New Books s.r.l. – Roma Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere registrata, riprodotta o trasmessa, in alcun modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6442-156-8


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A Samuel, a Laura


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INDICE INTRODUZIONE ...........................................................

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I vostri soldi sono a rischio ................................... Da 1000 euro a 1 milione di euro ......................... Perché i vostri risparmi sono in pericolo? ............ Perché tutto è cambiato? ........................................ Conseguenza: la fine del modello di gestione del buon padre di famiglia ......................................

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PRIMA PARTE Le vostre quattro verità 1/ 2/ 3/ 4/

Voi siete i polli di turno .................................... Voi credete ancora a Babbo Natale ................. Non potete più avere certezze ......................... Siete manipolati ................................................

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SECONDA PARTE Gli otto comandamenti Primo comandamento – conoscete voi stessi ......... Secondo comandamento – definite i vostri obiettivi ...............................................................

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Terzo comandamento – definite il vostro profilo di rischio ............................................................ Quarto comandamento – mettetevi a dieta .......... Quinto comandamento – semplificate il vostro rapporto col mercato immobiliare .................... Sesto comandamento – fate una bella torta ......... Settimo comandamento – bruciate i cataloghi di prodotti finanziari… ......................................... Ottavo comandamento – Prendete in mano il vostro destino finanziario ............................................

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TERZA PARTE La mia cura ricostituente... per fare fruttare i vostri soldi senza metterli a rischio 1/ La fase d’attacco ................................................ 1. Imparare a conoscere voi stessi per definire il vostro indice di rischio ottimale (IRO) .... 2. Fare l’inventario degli investimenti in corso… 3. Ridurre le spese ............................................ Conclusione della fase di attacco .....................

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2/ La fase della presa di posizione ....................... 87 1. La scelta del partner finanziario ................... 88 Ci vogliono due banche ................................ 88 Banca classica o banca on line? .................. 92 Vi ci vuole un altro partner finanziario? .... 94 2. La scelta dei prodotti finanziari .................... 97 Conti deposito ............................................... 99 Polizze vita .................................................... 99 Fondi comuni di investimento ..................... 103 Conclusione della fase di presa di posizione 106


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Indice

3/ La fase di consolidamento ................................ 1. Devo giocare in Borsa? ................................. 2. Devo acquistare fondi, e se sì, quali? .......... 3. Devo utilizzare prodotti complessi? ............. 4. Vorremmo le agevolazioni fiscali, vero? ..... Conclusione della fase di consolidamento .......

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4/ La fase di stabilizzazione .................................. 1. Azioni senza intermediari ............................. 2. Fondi ............................................................. 3. E i prodotti a rischio? .................................... Conclusione della fase di stabilizzazione .........

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QUARTA PARTE Otto menù finanziari semplici semplici Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso Caso

n. n. n. n. n. n. n. n.

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– – – – – – – –

I signori Arteschi ................................ I signori Genchi .................................. La signora Luisa Balestri .................... I signori Poli ....................................... Il signor Tancredi Scicchitano ........... I signori Torrini ................................... La signora Viola Marfoglio ................. Il signor Giampiero Bigagli ...............

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Cosa consiglierebbe un consulente? ..................... 151 CONCLUSIONE ............................................................ 155


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INTRODUZIONE

I vostri soldi sono a rischio

È inutile nascondere la testa sotto la sabbia. Senza cadere nel catastrofismo di quegli specialisti che ci annunciano che tra cinque anni saremo tutti rovinati, è un dato di fatto che nei prossimi anni i vostri risparmi saranno a rischio e voi dovrete allacciare le cinture di sicurezza. La crisi scoppiata nel 2008 e protrattasi fino a oggi, la crisi finanziaria europea, l’aumento del debito pubblico, il rialzo delle tasse, la bomba a scoppio ritardato delle pensioni dovuto a ragioni demografiche e alla mancanza di coraggio della classe politica sono destinati a mettervi in una situazione scomoda, se non addirittura insostenibile: – da un lato emerge la volontà di tutelare i propri investimenti qualora la crisi attuale dovesse inasprirsi.


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Introduzione

– dall’altro lato si profila la necessità di compensare il ridimensionamento inevitabile della vostra pensione facendo fruttare di più i vostri risparmi. Parliamoci chiaro. Che voi abbiate messo da parte 1000 o un milione, l’ansia che vi attanaglierà sarà la stessa. Con un’unica differenza, che però non è di poco conto. Con 1000 euro in banca, la posta in gioco sarà quella di non ritrovarvi dei senzatetto quando andrete in pensione; con 1 milione di euro, sarà quella di assicurarvi una vecchiaia tranquilla e di lasciare ciò che resta (ammesso che resti qualcosa) ai vostri figli e nipoti. Potete gettare via sin d’ora le guide classiche sugli investimenti, così come quei libri di ricette miracolose che promettono di insegnarvi come «investire i vostri soldi per smettere di lavorare», «diventare ricchi in dieci minuti», «lasciare una fortuna ai vostri figli», oppure «amministrare i vostri risparmi per ritrovarvi ricchi al momento della pensione». Come è noto, sono gli americani i veri specialisti del genere, ma anche in Italia non mancano gli esempi di simili grotteschi manualetti. Nel cestino della carta straccia. Subito. Perché non sono solo inutili, ma anche pericolosi. Sono cancerogeni per i vostri soldi. Oggi tutto è cambiato radicalmente. TUTTO. Con il susseguirsi delle crisi finanziarie, il mondo del risparmio e del patrimonio non sarà mai più lo stesso. E la gestione del buon padre di famiglia, che dagli anni Settanta si è imposta come il modello


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I vostri soldi sono a rischio

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dominante, è volata in mille pezzi insieme alla famiglia tradizionale – ma mentre questa si sta ricomponendo, il vecchio modello di gestione continua a dissolversi.

I vostri soldi sono a rischio Il mio scopo non è certo quello di accrescere il vostro stress e la vostra ansia. No. Lo fanno già a sufficienza i politici che non capiscono nulla di economia, gli economisti che non servono a niente e gli analisti che sfornano previsioni valide per il passato e mai per il futuro. Il mio scopo non è neanche quello di svelarvi chissà quale formula magica o ricetta miracolosa. Equivarrebbe a raccontarvi che si può curare il cancro con il tè verde… Niente di tutto questo. Lo scopo che mi propongo con questo libro è quello di aiutarvi a comprendere le reali implicazioni della situazione in corso e cercare di proteggere i vostri risparmi, la mia priorità assoluta. E, se possibile, farli fruttare. To serve and to protect. «Servire e proteggere» è il motto della polizia americana: nelle pagine che seguono ho tutta l’intenzione di farlo mio. Per i vostri soldi e i vostri risparmi vi propongo un’immersione nella realtà dei fatti, regole da seguire e soprattutto una cura ricostituente. Vi avverto, non sarà una passeggiata. «Sangue, lacrime e sudore» in questa guerra per i vostri risparmi. Niente sogni.


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Da 1000 euro a 1 milione di euro

Sulla carta gli italiani sono per l’uguaglianza. È così che amano considerarsi, e del resto questa è l’immagine che vogliono dare di sé. Tutti uguali! Tutti per uno, dunque... ma non uno per tutti. Il problema, infatti, è che gli italiani sono degli irriducibili capitalisti, anche se non sono disposti ad ammetterlo. Gran parte delle famiglie italiane possiede un capitale. Non milioni di euro ma migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di euro (secondo la Legaconsumatori, nel 2008 i risparmi delle famiglie italiane ammontavano a oltre 40 miliardi di euro). Quelle famiglie accettano di buon grado che vengano intaccati i risparmi altrui ma non i propri. Non dite loro che sono ricchi. Vi risponderanno che i ricchi sono


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Da 1000 euro a 1 milione di euro

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gli altri, i mascalzoni. Loro hanno sgobbato una vita intera per mettere da parte un modesto gruzzoletto – evitate anche di pronunciare la parola «capitale». E sono pronti a tutto pur di preservarlo. C’è solo un piccolo problema: quei soldi, i vostri soldi… sono in pericolo. Questo libro si rivolge dunque voi, i milioni di italiani che hanno dei risparmi. In banca, su libretti, conti deposito, in polizze vita o in Borsa. Il rischio è lo stesso: possono volatilizzarsi dall’oggi al domani. Oppure venire sequestrati, confiscati, espropriati. Dal governo in bancarotta che già ci carica di tasse, dalle banche in cerca di nuove fonti di profitto, dai mercati finanziari, macchine complicate che stritolano i non iniziati, dai promotori finanziari che danno solo pessimi consigli perché non si raccapezzano neppure loro. Siete accerchiati, circondati da ogni lato. Vogliono sottrarvi il frutto del vostro lavoro o quello che vi ha lasciato la vostra famiglia. Nelle pagine che seguono cercherò di aiutarvi a salvare i vostri soldi prima che sia troppo tardi – già, perché oggi la vera sfida non è tanto quella di fare fruttare i propri risparmi quanto quella di conservarli, ed è un’impresa che si prospetta tutt’altro che semplice. Tanto per cominciare, mi chiederete voi, perché partire da 1000 euro di risparmi? Perché sotto i 1000 euro non posso fare nulla per voi, non sono un prestigiatore. Perdonate il cinismo, ma consolatevi al pen-


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Introduzione

siero che se non altro vivete in Italia, il paradiso dello Stato sociale. Negli Stati Uniti, in Brasile o in Cina vi ritrovereste a trascorrere gli anni della pensione in una baraccopoli. E perché poi arrestarsi a 1 milione di euro? Si tratta di una scelta puramente arbitraria. Certo è che, se avete da parte più di 1 milione di euro, una pensione tranquilla è assicurata anche nel caso in cui vi facciate infinocchiare. Se poi da parte avete 3, 5 milioni di euro o anche di più, vi consiglio vivamente di lasciare al più presto il paese per stabilirvi in uno di quei paradisi fiscali che, al pari degli altri paradisi, si dice siano scomparsi ma che mai come adesso attirano tanti esuli fiscali.


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Perché i vostri risparmi sono in pericolo?

La crisi economica del 2008, conosciuta come «la crisi dei subprime», ovvero di quei mutui che le banche americane concedevano alle famiglie americane per l’acquisto di una casa ben sapendo che quei poveri diavoli non sarebbero stati in grado di rimborsarli, è stata uno tsunami. Non occorre tornarci sopra: vi sarete già sorbiti decine e decine di talk show, telegiornali e reportage sull’argomento, per non parlare di quei libri astrusi scritti da analisti «illuminati» che esibiscono titoli di inaudita originalità quali Perché la crisi?, Guida alla crisi, Tutto quello che dovete sapere sulla crisi, Una crisi o tante crisi?, e ovviamente Che fare dopo la crisi? A me non interessa stabilire se la colpa sia degli americani, dei cinesi, dei trader finanziari, dei ban-


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Introduzione

chieri oppure della classe politica (anche se un’idea in proposito ce l’avrei: la colpa è degli americani e della classe politica...) ma guardare avanti per fare in modo di salvare i vostri soldi e farli fruttare. Questa è l’unica cosa che mi interessa.

Tutto è cambiato dopo il 2008. Tutto In passato una crisi finanziaria costituiva un’eccezione. Adesso è diventata la regola. In passato una recessione economica – con l’unica eccezione di quella del 1929 – era controllabile. Oggi l’ampiezza di una crisi assume una portata sistemica. Nel corso degli ultimi 25 anni, la loro frequenza è passata da una media di 3 anni a una media di 18 mesi, e sulla scala Richter la magnitudo è passata da 3 a 9. Amministrare i propri soldi equivale a imparare a pilotare una Formula Uno su una pista ghiacciata procedendo tra due file di cecchini. Certo non è una passeggiata su una tranquilla strada provinciale a bordo di una comoda station wagon, con soste regolari per un picnic al sole. Aggiungete che non potete più contare sulla vostra banca né tantomeno sul vostro paese, e capirete in fretta che gestendo i vostri soldi alla buona la rovina è assicurata.


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Perché tutto è cambiato?

Ancora una volta vi risparmio la storia dei mercati finanziari dalla notte dei tempi e la disamina delle varie crisi economiche dalla bolla dei tulipani in poi (ma se proprio ci tenete, posso fornirvi una vasta bibliografia sull’argomento che vi terrà occupati per settimane e vi farà risparmiare su sonniferi e tranquillanti). Non intendo nemmeno complicare volutamente ciò che è semplice, come sanno fare così bene gli specialisti... Parlando a grandi linee, lo scenario è cambiato perché: 1. La finanza non è più al servizio dell’economia, è a servizio della finanza, e ormai il suo unico scopo è quello di creare bolle speculative e provocare crisi, con il fine di generare profitti.


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Introduzione

2. La globalizzazione ha allargato la portata delle crisi. Oggi le dimissioni di un ministro greco o thailandese possono portare alla bancarotta un piccolo imprenditore lombardo nel giro di qualche ora. 3. Grazie al web l’informazione – soprattutto la cattiva informazione, quella fabbricata appositamente per seminare il caos – è accessibile a chiunque in qualsiasi momento. Così, le analisi finanziarie più stupide e le voci più deliranti possono destabilizzare all’istante l’andamento degli indici di Borsa. 4. I pezzi grossi dei mercati finanziari sono diventati i padroni del mondo. Si tratta di una trentina di individui, che gestiscono fondi speculativi o dirigono banche d’affari, e hanno il potere di mandare in rovina un paese o un continente – cosa che si è verificata con la crisi europea. 5. I politici non comprendono nulla. Assolutamente nulla. Da quando è scoppiata la crisi si ritrovano in balia degli eventi e vengono manipolati dai signori della finanza. E i politici hanno paura dei mercati. 6. Gli Stati sono ormai fuori controllo. Spendono senza criterio, accumulando debiti e deficit perché un presidente possa essere rieletto al termine dei cinque anni di mandato e un deputato possa conservare l’auto blu ancora per qualche mese. Dopo di loro, il diluvio. 7. La Cina ha fatto il suo ingresso nell’economia mondiale senza rispettarne le regole, sconvolgendone permanentemente gli equilibri. La competizione con gli Stati Uniti per il posto di prima potenza economica non è mai stata tanto accesa.


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