Duo Dulcis / Gramsdorff - portfolio 2013/2020

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Duo Dulcis / Gramsdorff P O R T F O L I O Selezione 2013/2020

La collaborazione artistica tra Simone Dulcis e Lea Gramsdorff è nata nel 2008 in occasione dell'allestimento di uno spettacolo teatrale. Attraverso i progetti installativi TheForest e TramontoItalianoha trovato una direzione nella bi-personale TemporaneoePermanentea Berlino nel 2014 e a seguire nel progetto in progress conclusosi col titolo “107 solitudini e un coro”, esposto a Cagliari e a Berlino nel 2015/16. A seguire, il Duo ha presentato Elegianel 2018 presso la Cripta di S. Restituta di Cagliari, Neltemponel 2019 pressoil Museo Diocesano di Oristano e Theartistascuratornel 2020 presso il Museo Macc di Calasetta (SU). s t a t e m e n t

Lavorare come Duo richiede la volontà di fare spazio, di rinunciare ad una parte dei propri codici creativi per aprirsi a quelli dell’altro. Un esercizio di umiltà se vogliamo, che di contro regala una grande libertà espressiva e concede di giocare con i concetti, i materiali, la spazialità in modo nuovo, esulando dai rispettivi percorsi personali. Offre anche la possibilità di mettere al servizio dei progetti altre competenze, sviluppate grazie al percorso parallelo in teatro; il suono, il video, la scenografia, la performance. Si crea così un nuovo linguaggio e una nuova linea di intenti, focalizzando la ricerca soprattutto su installazioni site-specific.

[...] Si avverte un sentore di sugo che cuoce pian piano, nel varcare la soglia...

La penombra che avvolge il locale è rotta soltanto dagli sprazzi luminosi emessi dalle televisioni accese, in simultanea, dentro abitazioni vicinissime le une alle altre... L'audio, a volumi differenziati, miscela notiziari, interviste, comizi politici, pubblicità e, a più riprese, fa risuonare con chiarezza l'inno nazionale di Mameli. TramontoItaliano, una installazione site specific realizzata dal gruppo the Forest, si presenta con una frase di Leo Longanesi scritta nel 1957: Quinonc'ènulla, nédestranésinistra.Quisiviveallagiornatatral'acquasantael'acquaminerale.

...Hanno ricostruito nell'intero perimetro della galleria uno degli spiazzi che servivano un tempo da zona comune. Ci giocavano i ragazzini, nei cortili, e le donne vi si riunivano per pelare le patate in compagnia e cucire, e chiacchierare con le vicine. È singolare quanto questa simulazione di un'area che era insieme pubblica e privata riesca a toccare la sensibilità del visitatore... Sui fili del bucato sono appesi panni sporchi che vengono continuamente inumiditi perchè gocciolino e per raccogliere le mollette c'è un bidoncino di detersivo segato a metà. Rappresentazione precisa e neorealista di un'epoca in cui non si aveva troppa paura di tenere le porte aperte e di mandare i bambini a giocare fuori dalle case. Testimonianzediundeclinoconsolidato– questo il sottotitolo della molto ben riuscita operazione collettiva, fa leva su diversi registri emotivi. La memoria, la nostalgia, la riflessione sui mutati modi di vivere. Non aggredisce, anzi la sua monocromia sui toni bruniti dà un senso di ordine. Ha una dimensione domestica in cui chiunque si può ritrovare ma gli stracci stesi al sole mediterraneo sono cinesi e il fanale che illumina le serate condominiali è un globo annerito. Elementi poco filologici e molto contemporanei utili a fugare l'idea di un'arcadia perduta... Hanno raccattato povere cose, come fossero preziosissimi cimeli... per dar forma a un progetto che ha il pregio della concretezza unita alla poesia.

AlessandraMenesini Tramonto Italiano 2013

Tramonto Italiano - 2013

107 solitudini e un coro 2016

[…] 107 solitudini e un coro, opera in progress realizzata a "quattro mani" da Simone Dulcis e Lea Gramsdorff, sviluppa l'intreccio secolare tra arte visiva e musica in un suggestivo viaggio da vedere, ascoltare, ma soprattutto sentire col cuore. Il progetto, iniziato da oltre un anno e presentato tra Cagliari e Berlino si arricchisce e si rinnova costantemente nell'allestimento e nelle opere per un risultato sempre nuovo. Per quest'occasione vengono presentati centosette piccoli dipinti ispirati ad altrettanti brani musicali raccolti come un bouquet dal giardino sterminato della musica classica: Vivaldi, Mozart, Beethoven, i romantici, Mendelssohn, Schubert, Brahms, Chopin, Wagner, fino agli autori contemporanei quali Schoenberg, Shostakovich, Stravinsky, Boulez. Una nuova serie di opere potenzia l'equilibrio tra i luoghi dell'io di Dulcis e la carica simbolica dei segni di Gramsdorff, sintesi scaturita da un lavoro costante di ricerca, di confronto, di rispetto. Nell'impianto informale di Simone Dulcis, che potremmo ben definire tonale, esistono piccole figure isolate accompagnate, in alcuni casi, da archetipi del quotidiano, individui cesellati in punta di pennello da Lea Gramsdorff che costruisce linee melodiche per queste minute composizioni. Le grandi cornici, sproporzionate, amplificano l'effetto surreale dei frammenti che comunicano col mondo; a volte sembrano quasi stritolate da una gravità diversa, come se le leggi della fisica, tra il dentro e il fuori, fossero differenti.

L'opera di Simone Dulcis e Lea Gramsdorff, una "promenade" in centosette stazioni dedicate alle solitudini dell'uomo, svela l'arcano nell'ultima tela: una sala da concerto che attende i 107 protagonisti delle opere precedenti. I coristi, presentati come esseri solitari nell'eremo del loro spirito, stavano preparandosi all'esibizione nella concentrazione di uno spazio isolato, dentro un tempo collettivo, simultaneamente...

70 solitudini e un coro - 2015

Un coro (da CarminaBuranadi Carl Orff) cm 100x120 – t. m. su tela - 2016

Medea – di Lea Gramsdorff – scenografia e sound design Simone Dulcis - 2016

[...] Elegiaè un'unica opera in dieci istallazioni che Simone Dulcis e Lea Gramsdorff dedicano alla Cripta di Santa Restituta, spazio sacro, luogo di fede, di vita, di morte, di storia, chiuso, impolverato, insalubre sotterraneo di pietra scavata e scolpita in altari su cui mani giunte pregarono disperatamente in quel lontano '43 quando, storditi dal roboante suono delle bombe, donne, bambini e uomini smarrirono i sorrisi della quotidianità...

Simone Dulcis e Lea Gramsdorff che hanno scoperto nel lavoro a quattro mani un momento di riflessione comune risolto, in pittura, in forme complementari armonico-melodiche, realizzano un numero di stazioni creando un percorso preciso, un viaggio nel profondo, un canto orfico, una discesa, che è anche fisica, verso luoghi della memoria dove raccogliersi per ritrovare se stessi...

[...] Potenti quanto delicati, gli interventi di Lea Gramsdorff e Simone Dulcis nella cavernosa e splendida Cripta di S. Restituta. Elegia è un complesso di installazioni, omaggio alla memoria della città di Cagliari. Hanno scrutato lo spazio, i due artisti, hanno segnato di blu, di azzurro, di celeste la pietra scavata, decorata, abrasa, stillante. E indicato un cammino fatto di dieci stazioni. La prima è il muro paraschegge, trafitto da frammenti di specchio blu. Fragile scudo alle bombe del 1943 sganciate da venti B16 americani. Alla fine delle tortuose scale, un colossale rosario disposto intorno a una altrettanto colossale colonna. Cosa facevate, hanno chiesto gli autori a chi ha conosciuto le sirene degli allarmi, quando vi rintanavate qua sotto? Pregavamo, hanno risposto, ogni grano allontanava la paura... Fede, dunque, e la gratitudine per lo scampato pericolo negli ex voto appesi come gocce di una pioggia leggera davanti alla colonna nera del sacrificio... Una miriade di cornicette che racchiudono frammenti di pittura e lavori miniati preziosi, dolci, struggenti. Non poterono "Rendere Grazie" coloro che il rifugio non salvò, quei novantasei cui sono dedicate le albanelle piene di un liquido colorato con tutte le tonalità di un fiore, il nontiscordardimè. Vasetti ermetici, custodi delle lacrime... La polvere della dimenticanza viene scossa e i cuori si aprono alla luce nella lunga tela (7 metri e 50) appesa sull'altare maggiore. Divisa a metà, di sopra lo slancio verso il cielo, sotto le parole scritte sulla parete e riportate sul dipinto come fossero graffite... Un mormorio e delle note accompagnano il visitatore in un corridoio – intensamente blu - che sfocia in una nicchia abitata da un vecchio cavallino, giocattolo dei bimbi di guerra... Tracce umane, in una mappa resa comprensibile dalla scelta di una linea cromatica che tutto unifica e in qualche modo conforta... E' situata in un anfratto, la pila di libri che saldamente sembra reggere il soffitto. Baluardo di carta che, nota Efisio Carbone nel testo di presentazione, "si contrappone ai roghi dei totalitarismi"...

EfisioCarbone
AlessandraMenesini Elegia 2018

Untempoinfinito: rosario modulabile - m 22 – vernice su plastica, metallo e legno - 2018

Nontiscordardimé: 96 barattoli di vetro a chiusura ermetica – dimensioni varieacqua e china - 2018

Fede: frammenti rifrangenti – vernice su plastica - 2018 installazione e sound Dulcis/Gramsdorff

Monumento alle lacrime – cm 50x750 – t. m. su tela - 2018

[...] La mostra Exodus nel suo itinerario sul Mediterraneo si arrichisce in questa quarta tappa di una istallazione site specific condotta a quattro mani con l'artista Simone Dulcis... “Exodus” precipita dalle carte sulla terza dimensione in centinaia di piccole sculture abbozzate che si muovono sul piano della nostra esistenza...

Somewhere
a way 2019
- 2012
Co:N3 – cm 300x262 – agenti atmosferici e t. m. su tela
Exodus.4 – calcestruzzo cellulare – dimensioni varie - 2019

[...] NelTempoè un viaggio dentro l’umanità... che riflette sulla natura complessa dell’uomo e del suo rapporto con l’Eterno e con la Storia. Le tre grandi istallazioni Elegia, Exoduse MorningPrayerssono tre dissertazioni sapientemente cucite tra loro che indagano il rapporto tra l’uomo e la preghiera, l’uomo e la storia, l’uomo e la natura. Una sintesi corale che muove verso Dio attraverso la parola, l’azione, la contemplazione. Una cattedrale gotica dai grandi variopinti vetri che spinge verso l’alto le sue colonne, progressiva rarefazione architettonica che giunge al Creato là dove l’uomo ha conosciuto l’idillio dell’Eden.

[...] Temi urgenti sui quali poggia il lavoro di ricerca, fatto a quattro mani dagli artisti Lea Gramsdorff e Simone Dulcis, in mostra al Museo Diocesano di Oristano. “Nel tempo”, appunto, attraverso il divenire delle nostre esistenze. Ovvero un viaggio non distratto ma colmo di pietas dentro l'umanita, un percorso emozionante da leggere attraverso la speciale grammatica dell'arte, capace di distillare emozioni e ragionare sull'uomo... L'idea forte di “Nel tempo” sta pero nel presentare pagine scritte in passato dai due artisti e di farle abitare contemporaneamente in un lavoro site-specific assolutamente originale. Tre momenti di vita artistica che si fondono e al tempo stesso restano unici.

Nel Tempo 2019
Morning Prayers installazione e sound Dulcis/Gramsdorff

Nontiscordardimé

Exodus – Somewhere a way

Exodus – Somewhere a way

The artist as curator

2020

Rileggere una collezione permanente è sempre un atto critico coraggioso che intende scoprire o celare la comunicazione nella sua complessa struttura multilivello. Le opere raccontano in quanto tali, in rapporto a una selezione, un nucleo, una collezione, un collezionista, un museo. Il difficile compito del riallestimento è stato assunto dagli artisti Simone Dulcis e Lea Gramsdorff che hanno deciso di rafforzare la dimensione intima, quasi domestica, di una collezione pubblica ossia di proprietà di un'intera comunità.

Abitare il museo è la chiave per comprendere la collezione in un ossimoro fatto di sicurezza domestica e incertezza spesso veicolata dall'arte contemporanea.

EfisioCarbone- Direttore Museo MACC

[...] Fra di loro, mentre la rivisitazione prendeva forma, lo hanno ribattezzato "l’appartamento".

Dare nuova vita a un museo donandogli una originale dimensione domestica: un tavolo su cui mangiare, lo studio in cui lavorare, un letto per riposare..., secondo schemi di vita quotidiana in simbiosi con le opere di Fontana, Munari, Brundu o Capogrossi, Soldati o Veronesi. Così il Macc di Calasetta, in cui da venti anni trovano ospitalita i maestri di tutte le tendenze dell’arte astratta e in particolare dell’arte astratto-concreta, avrà l’aspetto di una casa delle meraviglie artistiche riallestita grazie a Lea Gramsdorff e a Simone Dulcis. Sono i due artisti che, sposando il progetto "The artist as curator", hanno inventato una dimensione intima per una collezione pubblica, quella che l’artista Ermanno Leinardi offrì alla Fondazione Macc. La loro interpretazione ha prodotto una rilettura della collezione permanente costituita da opere in cui domina il geometrico, elemento che non prevede il disordine, contrariamente agli ambienti di una casa. E allora come si sposano questi concetti nel disegno voluto dal direttore del Macc Efisio Carbone? Giocando con geometrie e colori, i due artisti invitano a coabitare con le opere dei maestri contemporanei intese come parte della quotidianità... In questo processo di rivisitazione, parte del mobilio e stato disegnato sui muri. La logica del riallestimento piegata al volere del vivere quotidiano, fatto di telefonate, riposo, cibo, esige che gli spazi della "casa" Macc saranno letteralmente abitati. Il progetto prevede una serie di eventi che “vitalizzino” la dimensione domestica del museo. Per questo motivo il Macc sarà abitato con talks in salotto, pranzi in soggiorno offerti dagli artisti e una notte al museo per i piu piccoli.

AndreaScano The artist as curator installazione e sound Dulcis/Gramsdorff

Progetti Duo Dulcis / Gramsdorff

2020 - TheArtistasCurator(installazione) - a cura di E. Carbone – Museo MACC – Calasetta (SU)

2019 - OverOverLap (performance) – prog. e produz. Cosmomed/Università di Cagliari - Centro Comunale per l’Arte “Il Lazzaretto” - Cagliari

- NelTempo(installazione) - a cura di E. Carbone – Museo Diocesano Arborense - Oristano

– Somewhereaway(installazione) - a cura di E. Carbone – MEA, Museo dell'Emigrazione – Asuni (OR)

2018 – Mikrokosmos(installazione) – a cura di E. Carbone – Spazio In)visibile - Cagliari

- MonumentoalleLacrime- a cura di E. Carbone – Spazio In)visibile – Cagliari - giornata A.M.A.C.I

– Elegia (installazione) – a cura di E. Carbone - Cripta Santa Restituta - Cagliari

2016 - 107EinsamkeitenundeinChor- a cura di E. Carbone – Galleria “Schillerstrasse106” – Berlino (DE)

2015 - 70solitudinieuncoro- Festival “La notte dei poeti” - a cura di E. Carbone – produz. CEDAC Sardegna, Pula (CA)

2015 - 70solitudinieuncoro- a cura di E. Carbone - Spazio In)visibile – Cagliari

2014 – TemporaneoePermanente – a cura di E. Carbone, I. Richter, A. Menesini, – Galleria Schillerstrasse106” - Berlin (DE)

Progetti gruppo “The Forest” (E. Atzori - S. Dulcis – S. Fanni – L. Gramsdorff – M. Pitturru)

2013 – IT-TramontoItaliano(installazione) – Spazio In)visibile - Cagliari

– Trees- atelier The Forest - Cagliari

2012 - Blu– atelier The Forest - Cagliari

- 100cieliin1stanza– atelier The Forest - Cagliari

2011 - BuyBuyButchery(installazione) - Rassegna: FabbricART - Roma

2010 - TakeAway(installazione) – Spazio In)visibile - Cagliari - giornata A.M.A.C.I

– Simboli,Silenzi,Contemplazione– Bastioni San Giacomo – Brindisi

2009 – TheForest…andwewentdown(installazione) – Spazio In)visibile - Cagliari - giornata A.M.A.C.I.

Progetti per il teatro

2017 - IlSaccoUmano-di Lea Karen Gramsdorff – progetto sonoro e spazio scenico: Simone Dulcis - prod. Il Crogiuolo – Cagliari

2016 – Medea-di Lea Karen Gramsdorff – progetto sonoro e scenografia: Simone Dulcis -prod. Akroama Teatro – Cagliari

2014 - LaIIIOnda-di Lea Karen Gramsdorff – progetto sonoro e scenografia: Simone Dulcis - prod. Abaco Teatro – Cagliari

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