Golf People Club Magazine N2

Page 8

P

ROTAGONISTI

Intervista IntervistaaaFederico FedericoBrambilla Brambilla

La democratizzazione deL goLf

S

ignor Brambilla, cominciamo con il parlare della Sua storia umana e professionale. Sono nato nel 1940, da una famiglia modesta ma lavoratrice. Ho imparato presto cos’è il lavoro: all’età di 11 anni lavoravo in un negozio di tessuti. Ho iniziato come garzone, poi ho fatto il commesso. I clienti erano incuriositi ed ammirati da questo ragazzino che analizzava e sceglieva le stoffe. Ero intraprendente e determinato, e dal nulla sono riuscito ad emergere rapidamente. Da garzone undicenne a imprenditore... A 20 anni mi licenziai dal negozio e decisi di apri-

13.500 metri quadrati e 100 dipendenti. Risultato: dopo qualche difficoltà iniziale ci fu un vero e proprio boom, al di là di ogni più rosea previsione. Il successo fu tale che un sabato dovetti chiudere a metà pomeriggio perché lo spazio non riusciva più a contenere il flusso di clienti. Un vero fenomeno, di cui scrissero i giornali di tutta Italia. Oggi i centri commerciali City Garments sono più di uno e continuano ad avere molto successo. Una bella vittoria, dopo tanto lavoro. Ora, da qualche mese, ho lasciato l’azienda a mio figlio. Lei è il Presidente del Golf Club Le Robinie.

cuperare in breve tempo. Parallelamente alla passione per il gioco, scoprii il golf come business: c’era anzitutto da intervenire con determinazione per la cura del campo, ma volevo rendere Le Robinie un luogo aperto tutta la settimana, per tutto l’anno. Con appartamenti, hotel, piscina, palestra, sauna: un posto sempre vivo, insomma. Volevo poi intraprendere una nuova linea associativa. L’idea che avevo in mente era nel contempo semplice quanto coraggiosa: il golf doveva essere alla portata di tutti, tutti dovevano potere far parte di un mondo fino ad allora considerato per pochi. Niente esclusività, “scegliamo una formula diver-

Federico Brambilla, 71 anni, bustocco, imprenditore di grande successo nel settore abbigliamento e calzature. La sua passione per il golf lo ha portato non solo a rilevare il Golf Club Le Robinie ad un passo dal fallimento, ma a trasformarne concettualmente la vita sociale, inseguendo un obiettivo tanto chiaro quanto coraggioso: il golf alla portata di tutti. re, assieme a mio fratello e ad un socio, un piccolo magazzino di tessuti. Lì lavoravo, mangiavo e dormivo: c’era molto da fare, ma volevo farmi una posizione e sapevo lavorare sodo. E’ stata dura, ma col tempo siamo cresciuti. Nel frattempo, mi feci una famiglia e acquistai il terreno per la nostra casa. A 29 anni mi sentivo pronto per il grande salto: la mia volontà era quella di creare un centro commerciale di abbigliamento e calzature. Io ero fortemente determinato, ma sentivo addosso la sfiducia degli altri: quando intrapresi il progetto, ormai quasi quarant’anni fa, nessuno mi credeva e venni praticamente preso per pazzo. Mi sentivo un cavaliere solitario. Ho superato importanti rischi imprenditoriali, tirando dritto per la mia strada, non ascoltando chi mi consigliava di lasciare stare e nel 1974 aprii il grande magazzino City Garments: il primo in Italia a proporre abbigliamento su larga scala, che contava su uno spazio di

8

Quando ha avuto inizio il Suo interesse per il golf? Nel 1992 acquistai un appartamento all’interno del circolo con l’Iva agevolata al 4%. I miei figli mi regalarono un quota d’iscrizione al Club e, cominciando a prendere lezioni, mi sono appassionato immediatamente al golf. Per il circolo, però, era un momento difficile ed era a forte rischio di fallimento. Nel 1994 decisi di subentrare alla vecchia proprietà accollandomi anche i debiti e impedendo così il fallimento. Pagai i creditori e rilevai le quote dei 200 soci per la cifra di 90 milioni di lire ciascuno, diventando l’unico referente. A quanto ammontavano le perdite del Club? Le perdite erano ingenti, ma sono riuscito a re-

sa”, mi dicevo. Una sorta di “democratizzazione” del golf. Una cosa assolutamente inconcepibile, al tempo, per l’ambiente dei Golf Club. Ho aperto a tutti anche il nostro ottimo ristorante, dalle cui vetrate si ammira un campo spettacolare. Parliamo appunto del campo, riconosciuto come uno dei più belli in Italia e non solo... Il grande Jack Nicklaus, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi e autore di un centinaio di campi da golf nel mondo (ma in Italia ha lavorato solo con noi), venne qui e si trovò davanti i circa 70 ettari pianeggianti destinati al campo e disegnò il percorso a 18 buche. Nicklaus ha creato avvallamenti, diversi ostacoli d’acqua e sabbia, bunker a terrazze con laghi posti lateralmente rispetto al percorso. Un progetto geniale. Al mio arrivo mi sono trovato davanti ad un capolavoro. E’ un campo impegnativo, sul quale è possibile giocare a tutti i livelli e dove tutti i golfisti,


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.