Salvo Foti, l'Etna Bianco Superiore di Milo

Page 1


the aerea Etna has a special and unique climate



•  The aerea of the ETNA has a special and unique TERROIR: •  VOLCANIC SOIL •  ALTITUDE (4,00-1,300 meters) •  DIFFERENT EXPOSITION


VOLCANIC SOIL depends on the volcanic erup9ons. Different erup9on different minerals in the soil. The variability between in the ground, is very high. A few meters in the same soil, changes:

•  -type soil •  -presence of stones (different quan5ty and dimension) •  -soil depth (from a few cen5meters to meters)


VOLCANIC SOIL • -basal5c soil • -stones • -SKY soil “Ripiddu”





ALTITUDE VINEYARDS: • From 4,00 M in South-Est • To 1,300 M in North


I Vigneri vineyards around the volcano Etna


DIFFERENT EXPOSITION Dipendent of:

Ø AlPtude Ø part of the volcano where is located the vineyard Ø distance from the sea of the vineyard


The Etnean Alberello:


The Etnean Alberello:


With regard to the Etnean alberello planted in quincunx, the space available for each vine is perfectly homogeneous and equal.


allowing the grape grower and winemaker to have maximum exposure to sunlight, both direct and indirect (from the ground refraction).


verPcal and three-dimensional system


three-dimensional system


Entra in redazione

un autorevole studioso alla ricerca ampelografica italiana. PAOLO AMATO

Scrivici

SEZIONI A scuola Bacheca Chi siamo Città Regione Mondo Faq Personaggi Senti chi parla Sport Tutti creativi Web e dintorni

L'Istituto professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente di Giarre è attualmente l'unica istituzione pubblica intitolata ad Alfredo Maria Mazzei. Con questa intitolazione, la scuola catanese ha voluto rendere omaggio a un uomo di grande levatura culturale e professionale, oltre che esemplare figura di scienziato. Nato a Forino, in provincia di Avellino il 28 gennaio 1895, deceduto a Catania nel gennaio 1970, Alfredo Maria Mazzei compì gli studi nell'Istituto tecnico agrario del capoluogo campano, diplomandosi nel 1915 in viticoltura ed enologia. Dopo aver ottenuto un incarico di assistente ad Avellino, proseguì gli studi in Francia come borsista a Montpellier, conseguendo un'ulteriore specializzazione in viticoltura. Dopo la laurea in Scienze agrarie, iniziò l'attività didattica a Conegliano Veneto (Treviso) come docente di Viticoltura. Successivamente, vinto il concorso a preside, si trasferì a Catania alla guida dell'Istituto tecnico agrario "Filippo Eredia", divenendo poi docente di Enologia nell'università del capoluogo etneo. Tra le iniziative riguardanti il mondo della scuola - ed in particolare quella ad indirizzo agrario - Mazzei fu tra i promotori dell'istituzione di un ordinamento sessennale speciale per la viticoltura e l'enologia. Inoltre egli riteneva che i programmi di studio, in un campo così specifico come quello agrario, avrebbero avuto maggiore efficacia adattando il calendario scolastico ai cicli produttivi naturali. Scrisse due opere scientifiche, «Il romanzo delle piante» e «Vita privata degli animali», oltre a una settantina di pubblicazioni tecniche riguardanti l'agricoltura ed in particolare l'enologia, dando anche il suo contributo alla rassegna ampelografica dei vitigni siciliani. Queste attività gli valsero numerosi riconoscimenti e onorificenze, tra cui quelli di «accademico» e di «consigliere» dell'«Accademia italiana del vino e della vite». All'attività scientifica e professionale Mazzei affiancò anche un'appassionata attività letteraria; affrontò temi impegnativi di carattere anche filosofico e spirituale, come in «Esiste Dio?», pubblicato nel 1948. Alfredo Maria Mazzei ebbe notorietà, come ricercatore, per aver scoperto la «birra di uva», che veniva ad aggiungersi a quella di malto d'orzo (diffusa nelle regioni anglo-germaniche) e all'arrak (diffusa in Oriente). L'«Ampelia» (così venne chiamato il prodotto ottenuto) giustificava, secondo Mazzei, la convenienza economica di produrre con sostanze non importate, e quindi a costi più bassi, una bevanda il cui consumo in Italia si andava ampiamente diffondendo nel dopoguerra; inoltre il metodo di produzione consentiva di recuperare le parti utilizzabili di vini difficilmente commerciabili perché a bassa gradazione alcolica o di non pregiata qualità, ottenendone un prodotto pressoché simile alla birra. Dopo un ventennio di studi, la sperimentazione si concluse con successo intorno al 1950. Torna alla sezione







Il CARRICANTE Per le sue particolari caratteristiche, l’Etna Bianco Superiore, è stato

paragonato ai Chablis prodotti nello Yonne, in Borgogna (Mazzei, enologo 1895-1970).

L’Etna Bianco Superiore trova il suo naturale equilibrio chimicoorganolettico non prima di due anni dalla vendemmia ed in alcuni casi dopo 3/4 anni. A tal proposito il Prof. A. Zappalà cosi si esprime: “…. E’ necessario che l’iniziale acidità fissa, spesso sorprendentemente elevata per un vino meridionale, diminuisca, in conseguenza del verificarsi di naturali fenomeni fisici e biochimici (precipitazioni tartariche e fermentazione malolattica) sino al limite per mantenere il vino abbastanza fresco, a volte appena acidulo, affinché arrivi fragrante nella bocca del consumatore e non piatto o, addirittura, molle, come sovente avviene con molti vini bianchi siciliani.”. Lo scrittore Mario Soldati nella sua pubblicazione “Vino al Vino”, riferendosi all'Etna bianco scrive: - …. così l’Etna Bianco raccoglie e fonde, nel suo pallore e nel suo aroma, nella sua freschezza e nella sua vena nascosta di affumicato, le nevi perenni della vetta e il fuoco del vulcano -.





An9chi vi9gni, vecchie e nuove tecnologie per vini di qualità La ricerca : Un’indagine scienPfica (Indagine sulla natura e sul contenuto di alcune classi di polifenoli in uve prodo5e nella Sicilia orientale), durata diversi anni e finalizzata al miglioramento qualitaPvo nella produzione di vini a DOC dell’Etna, fu svolta, dal 1988 da Salvo FoP in collaborazione con l’IsPtuto Sperimentale per l’Enologia di AsP: il più importante isPtuto di ricerca enologica in Italia, allora dire[o dal Do[. Rocco Di Stefano. L’indagine prese in esame uve e vini delle più importanP varietà autoctone etnee: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio a bacca rossa e Carricante, Minnella Bianca e Vesparola (nome locale di varietà non ben idenPficata) a bacca bianca.


Lo studio chimico prese in esame il cosidde[o “profilo polifenolico”, cioè quelle sostanze che formano il colore e la tannicità dell’uva e del vino, e il “profilo aroma9co”, ossia quei cosPtuenP (precursori d’aroma) che evolvendosi nel vino formano l’aroma olfaavo, il cosidde[o “bouquet”.

Le uve della cul5var Carricante si rivelano neutre, a scarso tenore di composP terpenici (moscato). Tu[avia, opportunamente vinificato, il Carricante con l’invecchiamento può manifestare note complesse, tali da lasciar prevedere la formazione di cara[eri aromaPci molto interessanP (Aroma di Riesling invecchiato).


vini dell’Etna.


CARRICANTE


MINNELLA



impianto franco di piede con i magliuoli








I VIGNERI

1435

Old Style, New Life ETNA - Sicily


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.