Esorcista

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«In quanto a te, Karras...» Chris strofinò il braccio di Regan col tampone disinfettante. «Ora vada fuori!» le intimò Karras, infilando l'ago nella carne flaccida. Chris fuggì. «Ma sì, Karras, noi lo sappiamo bene quanto sei buono con le mamme, tu!...» gracchiò il demone. Il gesuita si rattrappì e per un attimo rimase assolutamente immobile. Poi estrasse lentamente l'ago e guardò quegli occhi che si erano rovesciati del tutto nelle orbite. Dalla bocca di Regan uscì un lento cantico armonicamente modulato, simile a una salmodia. La voce era quella, chiara e argentina, di un giovane cantore di cappella. «"Tantum ergo sacramentum veneremur cerniti..."» Un inno cantato nelle chiese cattoliche durante la benedizione. Padre Karras ascoltò con la sensazione di non avere più una goccia di sangue nelle vene. Irreale e agghiacciante, quel canto lo isolò, lo immerse in un vuoto pneumatico nel quale, con spaventosa chiarezza, egli percepì l'orrore di una fine che stava precipitando. Si scosse. Guardò Merrin: con un asciugamano, il vecchio gesuita stava pulendo dal vomito il volto e il collo di Regan. Nei suoi gesti stanchi c'era una infinita tenerezza. «"... et antiquum documentum..."» Il canto seguitava. Ma la voce, di chi era quella nuova voce? si chiese Karras, perplesso. Nella mente, un turbinio di pensieri frammentari. Dennings... La finestra... Mentre si torturava il cervello per risolvere quel nuovo interrogativo, Sharon rientrò nella stanza. «Ci penso io, padre» disse. «Sto bene, ora. È passato. Vorrei anche cambiare le lenzuola e la biancheria di Regan, prima di metterle la supposta di Compazine. Posso? Vi rincrescerebbe aspettare un momento fuori, tutti e due?» Usciti nel tepore e nella penombra del corridoio, i due sacerdoti si appoggiarono stancamente alla parete. Karras tese l'orecchio al cantico spettrale, che giungeva smorzato dalla camera di Regan. Dopo alcuni minuti, sottovoce: «Padre Merrin... Prima, giù dabbasso, lei mi ha detto che c'è soltanto... una unica entità...» «Infatti. È così.» Voci sommesse, teste chine, come in confessionale. «Tutte le altre personalità non sono che i vari aspetti che essa assume per sferrare battaglia» proseguì l'esorcista. «Ma la entità è una sola... Sola ed unica: è un demone!» Dopo un breve silenzio, con la massima semplicità, l'esorcista soggiun-


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