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LA CITTÀ in-VISIBILE le città e gli occhi

Dopo aver ascoltato la lettura di Zemrude, città invisibile di Italo Calvino, i bambini si sono interrogati su quante facce può avere la stessa città, un quartiere, il parco che ogni giorno vivono dopo scuola. Su quanto diversa può apparire una città in base agli occhi di chi guarda perché

[…] è lʼumore di chi la guarda che dà alla città di Zemrude la sua forma. Se ci passi fischiettando, a naso librato dietro al fischio, la conoscerai di sotto in su: davanzali, tende che sventolano, zampilli. Se ci cammini col mento sul petto, con le unghie ficcate nelle palme, i tuoi sguardi sʼimpiglieranno raso terra, nei rigagnoli, i tombini, le resche di pesce, la cartaccia. Non puoi dire che un aspetto della città sia piú vero dellʼaltro […]

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Dotati di macchine fotografiche i bambini sono andati alla ricerca della bellezza nascosta per scovare ciò che passa normalmente inosservato, dare luce e forma ad angoli spesso non attenzionati e si sono chiesti il perché per loro quella pozzanghera, quel pomello, quella foglia avesse meritato la loro attenzione. Insieme hanno riflettuto sullʼunicità dello sguardo di ognuno e sulla bellezza dei molteplici punti di vista. In un patchwork di immagini e di poesia il loro viaggio di scoperta.

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