GiuliaViva anno III n.6 del 23 marzo 2013

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Anno III numero 6 del 23 marzo 2013

Quindicinale d’informazione giuliese

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a t i tu

ra g a i p co

Immobilità insostenibile Dopo 4 anni ancora al palo il programma per la mobilità cittadina



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Istantanee giuliesi Ma quanta fretta!

Davvero sorprendente la superficialità con cui in Consiglio Comunale (11.03.2013) la maggioranza, dopo aver perorato e giustificato con il solito ritornello della mancanza di soldi l’alienazione di aree pubbliche, porta il punto relativo alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà di un’area di circa 1500 mq. sulla Nazionale Adriatica. Il presidente del Consiglio, con fare sbrigativo, afferma “diamo per letto e mettiamo a votazione”. Ma il consigliere Arboretti chiede di discutere il punto e mette in luce che quei 1500 mq. sulla SS 16 verrebbero attribuiti in proprietà per soli 10 euro circa al mq. e senza un preciso vincolo di destinazione d’uso: ancora un cattivo affare per un Comune che piange per i debiti ma poi quando aliena o trasforma i propri diritti non si cura, almeno, di fare soldi e, per converso, finisce col fare un bel regalo al privato. L’assessore Vella comprende il problema e chiede un rinvio del punto per discuterne in commissione. E già, solo con la riflessione e il ragionamento si evitano i danni!

Vandali e no

Delle condizioni in cui versa l’ex Golf-bar si è ormai detto tutto ed il contrario di tutto, fra vetri in frantumi (quelli che delimitano la fontana), bagni inagibili e rifiuti abbandonati in ogni dove. Sulle colpe dei vandali non possiamo che essere d’accordo, meno per la scarsa cura riservata in generale ad uno dei “biglietti da visita” della città. A lasciar maggiormente perplessi, però, è lo stato di corrimano, ringhiere ed altre strutture di metallo, da tempo assaliti dalla ruggine e ormai ridotti a intrecci ossidati di tubi e lamiere. Qui non c’entrano i vandali, ma la storia, purtroppo consueta, dei lavori pubblici che durano lo spazio di un mattino. Quasi che tutto finisse con l’immancabile inaugurazione. Quasi che il nostro denaro non avesse valore.

Cattivo esempio Hanno letteralmente invaso i muri, le vecchie cabine telefoniche, le pensiline degli autobus e persino le centraline di controllo degli impianti semaforici. Sono centinaia, appiccicati ovunque, fuori da ogni regola e senza il minimo rispetto del tanto decantato decoro urbano. Recano la dicitura “Nota informativa

sulla partecipazione popolare nel nostro Comune” il logo della nuova edizione (la seconda) di “Deliberiamoci” e, ben visibile in alto a sinistra, lo stemma del Comune di Giulianova. Un esempio lampante di “affissione selvaggia” che insozza, deturpa, svilisce la città: a cura dell’amministrazione.

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C’è ancora tempo Si chiama “GiuliaEuro” e dovrebbe essere l’ufficio destinato prioritariamente al “reperimento delle risorse economiche” con un occhio di riguardo ai finanziamenti comunitari. Nei proclami, disattesi, dell’assessore Forcellese doveva essere attivo fin dallo scorso novembre, ma dell’annunciata inaugurazione si sono a tutt’oggi perse le tracce. Lanciato dal circolo culturale “Il nome della rosa” sta nel frattempo per prendere il via il corso intensivo di europrogrammazione “I finanziamenti europei: cosa sono, come funzionano, come si utilizzano”. L’assessore Forcellese, al momento, non risulta fra i partecipanti. Ma c’è ancora tempo per l’iscrizione.

Ora, per favore, curateli Gradita sorpresa per numerose aiuole cittadine, tornate finalmente ad accogliere arborescenze degne di questo nome. La novità ha interessato diverse dislocazioni, ed in particolare piazza Dalla Chiesa ed il lungomare sud, dove le nuove piante hanno sostituito gli arbusti preesistenti, ormai seccati. Un primo passo in favore del verde cittadino, con l’auspicio che alla piantumazione facciano doverosamente seguito le necessarie cure ed attenzioni. Per evitare nuove, evitabili sfilate di tronchi rinsecchiti.


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Fatti ...

Gli aspetti positivi della Variante di Franco Arboretti

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opo gli strombazzamenti mistificatori del sindaco “Largo ai progetti: si dia inizio a questa fase di nuova civiltà architettonica” è necessario dare una rappresentazione più veritiera di cosa contiene la Variante. Degli aspetti negativi, in parte corretti, per fortuna, dalla SUP e dalla VAS, abbiamo già detto in precedenza (n.4 del 23 febbraio visionabile sul sito di GiuliaViva). Le poche cose positive presenti si potevano fare in molto meno tempo e risparmiando molti soldi pubblici. Per l’ottenimento di esse, comunque, ha avuto un ruolo fondamentale l’impegno del Cittadino Governante ispirato all’idea di città come bene comune. Di questi aspetti positivi vorremmo ora parlarvi. La nostra associazione nel 2007 con sei articoli (consultabili sul nostro sito in Riflessioni sull’urbanistica giuliese) tentò invano di avviare prima dell’adozione un pubblico dibattito sulla tematica della variante. Riuscì, almeno, però a far ottenere alla città questi tre risultati: • Vincolo a verde sul parco Chico Mendez. • Belvedere alla fine di viale dello Splendore, accanto al vecchio ospedale. • Pista ciclabile ad ovest della statale 16 Dopo l’adozione del 2007 il Cittadino Governante, per porre rimedio a scelte devastanti per Giulianova, lavorò con dedizione alla elaborazione di 23 osservazioni (anch’esse consultabili sul

nostro sito). Esse hanno dato vita ad una riflessione a tutto tondo sull’urbanistica cittadina occupando quasi un’intera seduta del consiglio comunale sulle o s s e r va z i o n i (vedi registrazioni sul nostro sito). Questi i risultati ottenuti per la città con le nostre osservazioni: • Salvaguardia della Collina Nord: La nostra proposta per la salvaguardia paesaggistica, la creazione del parco territoriale collinare ed il contestuale riconoscimento di equi e congrui diritti edificatori ai proprietari fu purtroppo accolta solo (e, tra l’altro, parzialmente) per quanto concerne la parte riguardante i proprietari che erano stati privati, con la Variante, dei diritti edificatori previsti nel PRG del ‘94. La soluzione urbanistica individuata era un autentico pastrocchio difficilmente attuabile ma che avrebbe potuto mettere in atto la cementificazione della collina Nord, lo scorcio panoramico più importante della città, dal mare verso ovest. Confidavamo in un provvidenziale intervento della Regione e della Provincia (preposti a vigilare sui beni ambientali e paesaggistici) e così puntualmente è stato. Fu corretta, inoltre, grazie alla nostra osservazione la paradossale si-

tuazione per cui erano presenti nella documentazione adottata sia le previsioni della Variante sia quelle delle PRG del ‘94: c’erano quindi le une e le altre! L’approvazione della nostra osservazione ha risolto questa spinosa questione che avrebbe potuto innescare un contenzioso infinito fra proprietari e comune. • Mantenimento di “cannocchiali visivi” nella zona E2 ad est dell’Adriatica per la salvaguardia di scorci panoramici dal Lido verso la collina, fondamentali per la qualità paesaggistica ed ambientale, e per il turismo. • Eliminazione della “monetizzazione” nella zona E2, cioè della infelice idea di rinunciare da parte del Comune alle aree previste in cessione alla collettività per realizzare giardini, parchi, piazze, impianti sportivi pubblici, in cambio di denaro, peraltro pure scarso. • Eliminazione dell’edificio di circa di circa 17 metri previsto sullo sfondo di


... in primo piano

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Proposte del Cittadino Governante accolte nel dibattito sulle osservazioni

Il ruolo costruttivo del Cittadino Governante durante tutto l’iter della Variante Via Matteotti (accanto ai Giardini donati alla città dal munifico Tiberio Orsini). • Eliminazione del corposo insediamento abitativo tra Viale dello Splendore e Via Amendola ed il ripristino delle previsioni del PRG del ’94: in un sol colpo fu disinnescata la diretta concorrenza alla riqualificazione del centro storico (diviso dall’area in questione solamente da via Acquaviva) e si riconquistò la possibilità di avere il parco del centro storico e parcheggi pubblici appena all’esterno di esso. Tanto altro avevamo proposto per il bene dalla città, ma la chiusura del sindaco assecondato dalla maggioranza ha privato la città di un reale inveramento di idee-forza quali “città sostenibile”, “città vivibile”, “salvaguardia dell’ambiente”, “tutela del paesaggio”. Su alcuni aspetti, fondamentali però, abbiamo poi avuto ragione da Regione e Provincia: sulla necessità di fare la VAS e sull’eccessivo consumo di territorio. Durante il dibattito consiliare sulle altre osservazioni siamo riuisciti ad intervenire solo su 43 delle 465 (non fu concesso dal sindaco il tempo per poterle esaminare tutte!), ma i frutti derivati dalle nostre proposte, accolte poi all’unanimità, sono stati tanti. Ne ricordiamo (nel riquadro a lato) alcuni che a noi paiono molto significativi per la città.

1. Traslazione dell’edificazione a ovest di Piazza Dalla Chiesa ai piedi della collina del centro storico: la soluzione finale individuata è nata dalla nostra proposta di traslare gli edifici più a sud in linea con le case esistenti, lasciando così intatto lo stupendo scorcio panoramico verso la collina soprastante. 2. Ampliamento dell’Hotel Cristallo: E’ stata la nostra proposta a sbloccare l’annosa querelle e a porre termine al costoso contenzioso legale in atto: ampliare i volumi dell’albergo sul lato est dell’edificio esistente, realizzare la piscina ed i parcheggi interrati nell’area contigua a nord di proprietà del Cristallo, ottenere porzioni della proprietà Cristallo per ampliare il marciapiede sul lungomare e per realizzare marciapiede e parcheggi su Via Milano. 3. Cancellazione della grave irregolarità di Colleranesco emersa durante la discussione dell’osservazione 212: perdita di spazi pubblici (scuola elementare, ampia strada con marciapiedi, vicini ad una piazza con parcheggio pubblico) a favore di un consistente ed irregolare aumento dei diritti edificatori privati. Emerse anche che uno dei tecnici della Variante si trovava in grave conflitto di interessi per legami di parentela con la proprietà avvantaggiata dalla Variante adottata. 4. Cancellazione della grave irregolarità di Fosso Mustaccio: scelta anomala in campagna, effettuata anch’essa in fase di adozione (quando potevano intervenire solo tecnici o politici). Venne stranamente previsto, in zona agricola, in un’area di poco più di 2000 mq, la possibilità di edificare addirittura circa 15 appartamenti di 80 mq. Solo in extremis, di fronte alla riproposizione della scottante problematica da parte del Cittadino Governante, il sindaco decise di annullare il tutto riportando l’area in zona agricola. Anche in questo caso emerse un grave conflitto di interessi per la parentela fra la proprietà ed un altro dei tecnici della Variante. 5. Spostamento dell’edificazione prevista a ridosso della Piccola Opera Charitas: fu accettata la nostra proposta di allontanare almeno l’edificio dalla Piccola Opera Charitas. Purtroppo invece non fu accettata la nostra idea di spostarlo altrove per confermare il tracciato del grande viale alberato fino alla statale 80 (previsto dal PRG del ’94), valida alternativa a via Gramsci, che avrebbe collegato il centro storico con la statale 80 connettendo tribunale, ospedale, Piccola Opera Charitas, Giocolandia, ITI, Liceo scientifico, Istituto Alberghiero e Cristal. 6. Correzione di “residence” in “residenza turistico-alberghiera”: il nostro gruppo fece precisare che il generico e ambiguo termine residence presente nelle controdeduzioni di due osservazioni andava corretto in residenza turistico-alberghiera, affinchè gli hotel rimanessero nell’ambito del patrimonio ricettivo turistico giuliese, evitando la trasformazione in alloggi da vendere e l’impoverimento del patrimonio ricettivo cittadino. 7. Riapertura dello scorcio panoramico del piccolo belvedere (all’inizio di Via Montello): E’ stata la proposta del nostro gruppo a far abbassare l’altezza della siepe da m.1,50 (previsto dalla maggioranza) fino al livello della balaustra lì presente come giustamente veniva richiesto dall’osservante, il compianto Pio Macera. 8. Tutela dei dirittti degli abitanti del nuovo insediamento residenziale presso il parco di Via del Campetto: l’intervento del nostro gruppo evitò che si creasse la possibilità di costruire da parte dell’impresa immobiliare uno o due piani in più sopra gli edifici esistenti. Fu ottenuto che ci si attenesse agli indici e alle altezze originari con tutela dei diritti di tutti coloro che hanno acquistato e che lì risiedono. 9. Prolungamento del lungomare nord fino alla pineta nei pressi dell’argine sud del Salinello: Questa importante scelta urbanistica da noi proposta fu apprezzata da tutti i gruppi consiliari. Mancò però la volontà di definire in consiglio, da subito, questo qualificante allungamento della città verso nord in una delle sue zone di massimo pregio: il lungomare. La nostra proposta di far rinunciare il Comune a parte della prevista cessione di aree pur di ottenere però quella sufficiente a prolungare il lungomare con ampio marciapiede e pista ciclabile fino al pontile di legno sul Salinello fu rinviata ad una fase successiva. 10. Riduzione del commerciale nell’area ex Sadam: Era stato accettato dall’amministrazione comunale il raddoppio delle superfici a destinazione commerciale (da 6.000 a 12.000 mq circa) che tanto fu contestato nel 2004. È stata la nostra obiezione a far emergere questo aspetto e a far tornare indietro la maggioranza.


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Speciale

Quarto potere

“Negli Stati Uniti la stampa è il cane da guardia del potere, in Italia, invece, è il cane da riporto”. La frase, fra l’ironico e l’amaro, è di Serena Dandini, e fotografa meglio di qualunque dissertazione il precario stato di salute dell’informazione italiana. Troppo spesso dimentichi dell’importanza, ma soprattutto della delicatezza del loro ruolo giornalisti, opinionisti, conduttori radiotelevisivi e quant’altro bombardano un pubblico purtroppo sempre più disattento con dosi massicce di notizie colpevolmente incomplete, travisate, fantasiosamente interpretate. L’aver dovuto far ricorso ad una peraltro criticabile legge sulla par condicio la dice lunga su quale livello infimo di indipendenza dai poteri

forti gli organi di informazione siano in grado di garantire. Ancora più delicata la situazione che si viene a creare laddove mezzi di informazione anche di differente natura si accumulano nelle mani di una sola persona. Inevitabile che, in questi casi, per essere ritenuti obiettivi e credibili quei medesimi strumenti dovrebbero essere usati in maniera ancor più equilibrata e volta a raccontare tutti i fatti, o per lo meno quelli più importanti, risultino essi graditi o spiacevoli per chi gestisce il potere. Al contrario, sempre più spesso l’opinione pubblica finisce con l’essere nutrita di omissioni, mezze verità, tendenziosità. Troppo spesso le notizie diramate da chi gestisce la cosa pubblica vengono trattate con accenti esagerati (titoli a caratteri cubitali, articoli a sei colonne, presenza continua sulle pagine dei giornali o nelle trasmissioni radiotelevisive), condite solo da qualche rara critica, per lo più puerile, su fatti per lo più banali, utile quindi solo a dissimulare e confondere gli ignari ascoltatori o lettori. Per non parlare del trattamento riservato agli oppositori, fra colpi “bassi”, censure, uso di argomentazioni pretestuose per metterli in cattiva luce e qualche rara “ospitata” nelle trasmissioni o sulle pagine dei giornali per dissimulare la propria faziosità. La cronaca e la politica stessa finiscono così con l’essere trasferite sul piano

di Paolo Innocenti

del pettegolezzo, rimanendo in superficie rispetto al cuore delle questioni, non favorendo il ragionamento e la comprensione della complessità dei problemi da affrontare e risolvere. L’opinione pubblica viene invece spinta a “volare basso” e si finisce col contribuire all’affermazione di classi dirigenti inadeguate. Chi è“filo-governativo”ad oltranza finisce col risultare fazioso, perdere inevitabilmente in autorevolezza e credibilità,, ma soprattutto rinnegare quel ruolo di controllo del potere che non significa semplicemente voler sostituire chi governa con qualcun altro (il più delle volte di segno opposto, ma di uguale incapacità) quanto sollecitarlo a fare meglio, indirizzandolo verso il buongoverno, nell’interesse del bene comune. Una democrazia è sana quando il potere politico e quello economico non interferiscono con un’informazione che, a sua volta, si mantiene indipendente e riesce a conservare il proprio spirito critico tanto sulle banalità quanto sulle cose più importanti. La realtà, purtroppo, è ben diversa, molto spesso ristretta fra l’enfasi utilizzata per esaltare a tutti i costi l’azione del“palazzo” (anche quando fuori luogo se non addirittura dannosa) e ad omettere sistematicamente opinioni, notizie ed informazioni che possano mettere in difficoltà il “manovratore”. Con buona pace di obiettività, equidistanza ed imparzialità.


informazione

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All’ombra dell’informazione giuliese Quanto possono pesare i soldi pubblici sull’informazione?

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Torniamo sullo stato dell’informazione a Giulianova per svolgere alcune riflessioni alla luce dei comportamenti giornalistici dei media giuliesi dopo la conferenza stampa tenuta dal Cittadino Governante per le considerazioni finali sul lento e travagliato iter che ha condotto all’approvazione della Variante. Sono state invitate tutte le testate esistenti (Radio G compresa). Hanno partecipato e poi scritto articoli Rodolfo Pirih per Il Messaggero, Margherita Totaro per Il Centro, Marzia Tassoni per La Città, Marco Calvarese per Certastampa.it. Assente colui che detiene il monopolio dell’informazione a Giulianova Francesco Marcozzi (proprietario di Radio G e Piccola Città, corrispondente del Messaggero, curatore di programmi a Teleponte). Si può scegliere di non partecipare (mettendo a repentaglio l’obiettività) ma di certo non è corretto tenere successivamente una trasmissione speciale a Radio G per commentare quanto detto dal C.G. in conferenza stampa senza che di essa nulla si sia fatto ascoltare e senza che, almeno, in studio insieme agli altri ospiti (Andrenacci per la maggioranza, Rota per il PdL e Bonaduce per i redattori) ci fosse un rappresentante del Cittadino Governante. È una cosa logica? È un modo corretto di fare informazione?

Certo che no e siccome Marcozzi lo sa, per dissimulare la faziosità, durante la trasmissione ha detto “poi nei prossimi giorni sentiremo Arboretti”. Naturalmente non è accaduto, perché non ci pensava minimamente ad invitarlo. Ma si possono abbindolare i radioascoltatori, usando, oltretutto, simili offensivi espedienti? Il cambiamento nel tempo dei comportamenti di Francesco Marcozzi nei confronti delle conferenze stampa del Cittadino Governante è significativo: - All’inizio del mandato consiliare nel 2009, egli partecipava, le registrava, le trasmetteva integralmente a Radio G nel pomeriggio e le riprendeva nel notiziario del mattino dopo e sul Messaggero (come fa tuttora con tutte le conferenze stampa delle altre forze politiche, anzi quelle della maggioranza le trasmette persino in diretta). - Man mano non ha più partecipato

e sono scomparse le registrazioni e le successive diffusioni radiofoniche (da almeno due anni). Si è fatto sostituire dall’ottimo Rodolfo Pirih che alla fine della conferenza stampa, almeno, raccoglieva una breve intervista, come sintesi di quanto detto, per Radio G. - In questa ultima conferenza stampa Pirih era presente per Il Messaggero. Quindi nè registrazione, nè intervista per Radio G. E come se non bastasse l’ineffabile FM ha poi organizzato per gli ignari ascoltatori uno speciale radiofonico per commentare (dopo averla posta in cattiva luce nell’introduzione) la conferenza stampa del Cittadino Governante, di cui nulla, in quella radio, si era ascoltato. Ovviamente è consentito farlo ma non si può poi raccontare che si fanno parlare tutti e che si fa giornalismo obiettivo, attento alla verità, non schierato. Ci sia consentita, per concludere, una domanda. Tutto ciò è dettato da una linea editoriale contraria (quindi di parte) al Cittadino Governante e che si serve anche di gravi scorrettezze professionali oppure ha un collegamento con le cospicue risorse pubblicitarie che confluiscono dall’ambito comunale nelle casse del monopolio giuliese dell’informazione?


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Per una città vivibile

Giulianova. Cosa è stato fatto per la mobilità sostenibile? di Raffaele Di Marcello

Il programma Giulianova 2020 era chiaro: nella voce “Infrastrutture e mobilità” venivano riportate le azioni che l’amministrazione avrebbe messo in atto per favorire una mobilità più a misura d’uomo. Tra queste la riqualificazione, già progettata dalla precedente amministrazione, di Piazza Dalmazia, delle pinetine circostanti, di via Nazario Sauro e piazza Fosse Ardeatine, collegando il tutto con l’area della piazza ex Golf Bar. Nel 2010 veniva dato ampio risalto all’annuncio della imminente pedonalizzazione di Via Sauro, che però ad oggi è ancora aperta al traffico. Il programma continuava con una serie di interventi per incrementare e favorire la mobilità ciclistica, oltre che pedonale,

come la riqualificazione del tratto di strada tra lo stabilimento Caprice e via Mantova attraverso la creazione di anse sul lato est, con verde attrezzato, panchine e attrezzi ginnici; la realizzazione di nuovi parcheggi di interscambio con altre forme di mobilità (treno, bus e bici); la realizzazione di marciapiedi in strade sprovviste con priorità a quelle con maggiore densità di traffico e in prossimità di scuole (come la SS80 e il bivio Bellocchio); la redazione di un progetto di riqualificazione di Via Veneto (con la speranza che tale progetto non preveda il taglio dei pini esistenti); la messa in sicurezza delle piste ciclabili esistenti; l’applicazione sistematica della legge 366/98 sulla mobilità ciclistica (obbligo di realizzare la viabilità ciclabile in tutte le nuove infrastrutture stradali e nella manutenzione delle esistenti); la costruzione del raccordo tra le piste sui lungomari sud e nord; lo sviluppo di una rete ciclabile comunale (con priorità ai percorsi che conducono agli edifici scolastici); l’adesione al progetto della Teramo – Mare ciclabile (con priorità alla realizzazione del tratto GiulianovaColleranesco); la realizzazione del sistema bike sharing (coinvolgendo i comuni limitrofi della fascia Adriatica e della Val Tordino) mettendo a disposizione dei cittadini biciclette dislocate in vari punti della città; lo

sviluppo di un sistema di mobilità intermodale tra biciclette e mezzi di trasporto pubblico; la realizzazione di parcheggi attrezzati coperti per biciclette nella stazione FS; la realizzazione di itinerari ciclabili, anche in collaborazione con i Comuni limitrofi e la posa in opera di cartelli segnaletici. Di tutti questi propositi, però, nulla si vede in città: la pista sull’argine del fiume Tordino è ancora interrotta dopo l’alluvione del marzo 2011; manca il tratto centrale del percorso ciclabile costiero (tante le promesse di passaggio all’interno del porto, rimaste purtroppo tali); in città non è stato realizzato neppure un nuovo metro di ciclabile (tantomeno il collegamento con Colleranesco) e il promesso “biciplan” (piano regolatore della mobilità ciclistica) rimane chiuso in qualche cassetto; di parcheggi pubblici per biciclette neanche l’ombra; il bike sharing non è mai partito (eccettuato il prestito estivo che poco incide sulla mobilità urbana); a parte Colleranesco le altre parti della città non hanno visto la realizzazione di nuovi marciapiedi, che sarebbero utilissimi sulle statali, anche per collegare quartieri come Villa Pozzoni al lido... Manca circa un’anno alla fine del mandato. Riusciranno a portare a termine quanto promesso? O dovremo aspettare, come annunciato nel titolo del programma, il 2020?


La pagina della cultura

Un’idea geniale….. …..l’ebbe P. Paolino Potalivo, del convento dei Frati Cappuccini di Giulianova. L’umile, ma lungimirante, frate, un bel dì pensò di realizzare la “Via Crucis”, presso il Santuario della Madonna dello Splendore e vi riuscì magnificamente. Per conoscerne l’evoluzione, gli ho rivolto delle domande, alle quali ha risposto di suo pugno, con la cortese collaborazione di P. Virgilio. REV.mo P. Paolino, quando e come le balenò la geniale idea della “Via Crucis”? L’idea mi venne nel Novembre del 1986: un giorno, mentre scendevo per Via Bertolino, con un sacerdote italiano missionario in Perù, lui mi dice: ”Ma questa è una Via Crucis naturale!” Lì per lì non diedi molto peso a questa frase; però si era accesa una luce nella mia mente, tanto che predicai di voler realizzare una Via Crucis, lungo V. Bertolino. Molti si misero a ridere, perché conoscevano bene la strada, tutta fossi e rovi! Qualche giorno dopo, però, una Giuliese mi consegnò 1 milione di lire e mi disse.” Questo è per la “Via Crucis”! Pensai: quest’opera si farà! Certamente ha dovuto superare molti problemi! Naturalmente! Poco dopo, però, si mosse la macchina organizzativa, per trovare i tecnici, l’artista e i fondi:

il Signore, per intercessione della Madonna dello Splendore, fece trovare tutto: per l’opera muraria ci fu un grosso finanziamento statale e per le 15 sculture ci furono le offerte dei fedeli. Quale criterio si seguì per realizzarle? Non fu seguito un ordine, ma si realizzava il gruppo scelto dall’offerente. Entro quali anni si completò la monumentale “Via Crucis”? La prima stazione, ”L’incontro di Gesù con la Mamma”, si realizzò nel 1991; l’ultimo, ”L’incontro di Gesù con le pie donne” nel 2005. Chi ne fu lo scultore? Fu Ubaldo Ferretti, allievo del famo-

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di Giovanna Felicioni

so Pericle Fazzini. Concluse così le risposte, ringrazio P. Paolino per la cortese disponibilità riservatami e mi avvio per la “Via Crucis”, che si snoda su un’ampia strada panoramica, ricoperta da porfido e travertino di Tivoli. Dotata di ampie piazzole, per la collocazione dei gruppi scultorei, è ricca anche di scivoli e di panchine. Il tutto si sussegue in un contesto verdeggiante e altamente spirituale. Le figure, a grandezza più che naturale e pervase da intenso dinamismo, sprigionano sinceri sentimenti umani, in momenti quanto mai drammatici e si soffre, per l’ingiusta condanna di Gesù, per la Sua atroce sofferenza, per lo straziante dolore di Sua Madre, impotente a soccorrerLo… Ed ecco il Sepolcro, sul cui bordo poggia un Angelo, dal timido sorriso, che c’informa che Gesù non è più lì. Egli, infatti, squarciata la pietra tombale, rifulge di vivo splendore, sul piazzale antistante la Chiesa: Gesù è risorto! È la vittoria della vita sulla morte! L’emozione è intensa e invita a riflettere…ma io riesco anche a realizzare che, Lassù, Qualcuno ami veramente Giulianova che, inserita in un contesto naturale invidiabile, può vantare, sinora, anche tre guide spirituali speciali: P. Serafino, P. Paolino e Monsignor Lucantoni.


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Interferenze Artistiche

Intervista a Gaetano Torresi di Antonio D’Eugenio

In occasione della nona edizione della Passio Christi, che si terrà presso Casa Maria Immacolata sabato 23 e domenica 24 marzo, incontriamo il Presidente e organizzatore della manifestazione: il prof. Gaetano Torresi. Quando e come è nata la Passio Christi a Giulianova? E’ nata nel 2005 grazie all’incontro con alcuni amici. Durante una fredda serata in loro compagnia decidemmo di organizzare quella che fu la prima edizione della Passio Christi presso le scalette della salita Montegrappa. Negli anni le cose sono andate sempre meglio e la splendida cornice di Casa Maria Immacolata ora ospita anche l’edizione 2013, così gruppi più numerosi possono entrare ogni 15/20 minuti godendo di un panorama unico a Giulianova. Quali sono le atmosfere di una

rappresentazione sacra? L’aria che si respira durante le due serate di rappresentazione è colma di rispetto e spiritualità. Tutto si svolge in toni soft e anche i canti dal vivo dei figuranti richiedono un interesse maggiore da parte del pubblico che si immedesima nella sacralità del racconto sia visivamente che acusticamente. Lo scenario che propone Casa Maria Immacolata ci agevola in tutto questo grazie al suo silenzio e ai suoi giochi di chiaroscuro. Possono esserci dei cambiamenti nel riprodurre visivamente le Sacre Scritture? I cambiamenti che possono essere apportati sono veramente minimi. A volte qualcuno muove delle considerazioni sulla staticità delle scene, ma è impossibile cambiarle dal momento che tutto è già stato scritto. In che modo si può cambiare una scena come l’ultima cena? Mettendoci 15 Apostoli? Oppure vogliamo eliminare la scena della crocifissione? Sono tutte cose impossibili. Le uniche novità verranno introdotte nella scena ini-

ziale che quest’anno non sarà dedicata al Padre Nostro ma alla figura di San Tommaso. Per il resto solo qualche ritocco alle scenografie. Oltre alla Passio Christi vengono allestite anche altre manifestazioni correlate al tema pasquale. Quali? Sotto la Cripta di San Flaviano veniva messa in mostra una riproduzione ufficiale della Sacra Sindone, l’allestimento è stato spostato da due anni nella Cappella di Casa Maria Immacolata, avvenimento, quest’anno, che anticiperà l’ostensione della vera Sindone che si terrà a Torino la settimana successiva alla nostra Passio Christi. Come lo scorso anno, sarà presente il professor Bruno Barberis che terrà una conferenza proprio sulla Sacra Sindone dal titolo Un mistero ancora da svelare. In tempi di crisi, come avviene la raccolta fondi per organizzare tutto questo? La crisi, in tempi come questi, ti fa toccare con mano la realtà. Le difficoltà economiche riscontrate quest’anno stavano per far saltare la Passio Christi concentrando gli sforzi solo sulla conferenza di Bruno Barberis. Fortunatamente gli aiuti di amici e conoscenti hanno contribuito all’edizione 2013 di una manifestazione che se da un lato è povera economicamente, dall’altra è ricca di soddisfazioni.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Hitchcock Il film racconta la vita del celebre regista britannico Alfred Hitchcock, mettendo in evidenza soprattutto il forte legame con la moglie Alma, sua importante collaboratrice, nonché sceneggiatrice insieme a lui della sua pellicola più famosa, Psycho. E’ proprio attraverso il complesso rapporto tra i due che si possono comprendere le relazioni che intercorrono nel lungometraggio, in particolare proprio durante la sua lavorazione. Hitchcock è diretto da Sacha Gervasi ed interpretato da Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D’Arcy, Jessica Biel, Michael Wincott, Toni Collette, Danny Huston, Ralph Macchio. In programmazione dal 4 aprile.

Concerti mostre ed eventi L’Officina l’Arte e i Mestieri sabato 23 marzo cena concerto irlandese con GALWAY’S FAIRY TALES live domenica 24 Marzo con!certi live SOAP TRIP duo + Aperipizza a buffet giovedì 28 MARZO sushi & cushini venerdì 29 MARZO con!certi live PERSIAN PELICAN + AperiPanino a buffet sabato 30 MARZO la BRICO-PIZZA domenica 31 MARZO con!certi live ORCHESTRA DARK ITALIANA + Aperipizza a buffet venerdì 5 APRILE con!certi live GIULIANO CLERICO presenta“La Diva del Cinemino”+ panino a buffet

Momento d’incontro al Kursaal La società di lottacultura-solidarietà Atletic Club Giulianova organizza la quarta edizione di “Un momento d’incontro” sabato 23 marzo al Kursaal alle ore 16,00. Un arcobaleno di solidarietà per le prossime feste di Pasqua

Stagione di prosa al Riccitelli Stagione di prosa Riccitelli con “Il nipote di Rameau” di Denis Diderot Regia di Silvio Orlando. Martedì 26 marzo alle ore 21:00 e mercoledì 27 alle 17: 00 ed alle 21:00 al Cineteatro Comunale di Teramo.

“Passio Christi” VIII edizione Sabato 23 e domenica 24 marzo, all’interno del parco di Casa Maria Immacolata, di Giulianova torna la “Passsio Christi”. La rappresentazione coinvolgerà 120 tra attori e figuranti, ingressi a gruppi ogni venti minuti circa, a partire dalle ore 19.00.

Il circolo “Il Nome della Rosa” Sabato 23 marzo ORE 21,30

READING“NEVERMORE - UN SOGNO DENTRO A UN SOGNO”

Giovedì 28 marzo ORE 21,30

SPORT “AL CAZZOTTO BISOGNA OFFRIR DA BERE”

Giovedì 28 marzo ORE 22,00

VERNISSAGE “UN PUGNO D’IMPEGNO SU CUORE ALTO” Saba-

to 30 marzo ORE 21,30

TEATRO “STORIA DELLA TIGRE” Monologo di Dario FO

Venerdì 5 aprile ORE 21,30

VITA D’ARTISTA “IL VATE DEL BASKET” con: Valerio BIANCHINI

Sabato 6 aprile ORE 21,30

ILLUSIONISMO DA SALA “MAGIK AND ILLUSION” (a pagamento)

Empty Spaces all’American Bar Domenica 31 all’American Bar di Giulianova “Aperitivo e musica” con gli Empty Spaces. Suonano assieme dai tempi della scuola (Liceo Scientifico M. Curie) e l’evoluzione delle loro sonorità passa attraverso le casse...

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Ferite a morte Titolo: Ferite a morte Autore Serena Dandini Casa editrice: Rizzoli Pagine: 216 Prezzo: € 15,00 Per dire ancora una volta, basta! Basta ai femminicidi, basta alle botte, all’infibulazione, ai matrimoni combinati, alla schiavitù, agli stupri, alle bambine mai nate, al turismo sessuale. Ma che uomini siete? In che mondo viviamo? Insegniamo ai nostri figli maschi il rispetto e alle nostre figlie femmine a pretenderlo quel rispetto! E battiamoci, urliamo tutti i soprusi, lottiamo perché tutte le donne del mondo possano vivere una vita degna di essere chiamata così. Ascoltiamo quelle voci. La Dandini ha raccontato la fine di tutte le donne del libro, vista da loro, dall’alto di un immaginario paradiso, immaginando cosa hanno provato, sentito, nei loro ultimi momenti di vita. Perché in nessun giorno dell’anno e in nessun posto al mondo una donna, per colpa di un uomo, soffra, pianga e muoia.

Pubblica utilità Farmacie di turno 18/24 marzo Farmacia Del Leone 24/31 marzo Farmacia Ielo 1/7 aprile Farmacia Del Vomano Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

Arriva la Pasqua … facciamo pulizia! La Pasqua è una festa di origine precristiana e il simbolismo legato all’uovo è universalmente condiviso nella sua interpretazione: per qualsiasi popolazione a qualsivoglia latitudine del nostro pianeta l’uovo è il simbolo misterioso della vita che rinasce. Questa rinascita implicitamente segue ad una “morte”, un inizio che segue ad una fine, la soluzione di continuità di un ciclo che si conclude ed uno nuovo che ricomincia. Muore l’inverno; ricomincia la stagione più vitale, la stagione generatrice, la primavera . In questo momento di passaggio, quanto avviene per la natura tutta, con il suo ritmato ciclo stagionale, si riflette nel microcosmo delle nostre vite, nel nostro corpo e nel suo complesso mondo interno: così come per l’albero dopo la lunga quiete invernale, anche per noi avviene il momento della rinascita, ma bisogna arrivare preparati a questo appuntamento. L’energia richiesta da quest’atto di rinascita è enorme, sia sul piano fisico che su quello psicologico; Il nostro fisico ci segnala lo sforzo in atto con i frequenti episodi di sonnolenza che si avvertono a primavera. Tutto il grande lavoro che affrontiamo è un processo di rigenerazione nel quale si rende necessaria una depurazione (la quaresima). La fitoterapia ci viene in soccorso offrendoci tantissimi medicamenti. Come sempre anche questa volta è proprio dalla natura che ci arrivano i rimedi più efficaci e mai come in que-

sto periodo dell’anno essa è più generosa: ecco allora la bardana per ripulire la pelle, il cardo – citato nella Bibbia e coltivato nei monasteri durante il medioevo – e il carciofo, tanto amato dagli antichi romani, entrambi di estremo aiuto per fegato e cistifellea; la betulla, considerata l’albero cosmico per eccellenza dai celti, quale diuretico volumetrico e selettivo che aumenta la diuresi del 30-40% ed elimina i composti azotati (urea e acido urico) e i cloruri; il preistorico equiseto, ottimo per ridare nutrimento ai terreni impoveriti è anche per noi un eccellente rimineralizzante; il ginseng conosciuto in estremo oriente come pianta curativa per ogni male (la “Panakeia” dei greci, ovvero l’erba divina capace di curare tutto), ottima contro l’affaticamento e lo stress, costituisce un valido coadiuvante nell’attività sportiva; e poi ancora l’ortica, il ribes nero, l’aloe, l’argilla ventilata e tantissimi altri ancora. Per depurarci a tavola potremmo invece cimentarci con un alimento insolito nella nostra cucina eppure importantissimo. Mi riferisco alle alghe di mare,

di Silvia Rafanelli

vegetali poco conosciuti in Italia ma di uso comune in estremo oriente e anche in Gran Bretagna, Norvegia e America del nord. Queste “insalate di mare” contengono una lista lunghissima di elementi tra minerali e vitamine che,unite alla clorofilla, offrono un prezioso aiuto nella cura delle anemie e sono un ottimo chelante per le sostanze tossiche. La ricetta che vi propongo contiene l’alga dulse, un’alga ricca di proteine, potassio, magnesio, iodio, fosforo e ferro (quest’ultimo minerale conferisce loro il caratteristico colore rosso porpora): Tofu saltato con dulse e cipolle al profumo di finocchio Ammollate 15 g di alghe dulse in acqua per 20 minuti, sciacquatele sotto acqua corrente fredda, scolatele bene e tagliatele a pezzetti. Bollite 300 g di tofu naturale in acqua salata per 5 minuti e tagliatelo a cubetti. Scaldate a fiamma vivace 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva assieme ad un cucchiaino di tamari in una padella dal fondo pesante, fatevi appassire 2 cipolle dorate tagliate a rondelle sottili ½ cucchiaino di semi di finocchio pestati, 100 ml d’acqua, 3 carote medie tagliate a mezzelune, 1 pizzico di sale marino integrale e fate cuocere per 3-4 minuti, rimestando di tanto in tanto. Unite 1 cucchiaio di malto di riso, il tofu e 1 cucchiaino di zenzero essiccato in polvere, mescolate, aggiungete le dulse e saltate ancora per qualche minuto, allungando, se occorre, con 2 o 3 cucchiaio di acqua filtrata. Proseguite la cottura fino a quando il fondo non si sarà asciugato, togliete dal fuoco e servite.


A tutto sport

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Sulmona quasi in D, Giulianova ai playoff di Daniele Adriani

A 4 giornate dal termine, il Sulmona ha 9 punti di vantaggio sul Giulianova e vincendo la prossima partita potrebbe festeggiare la promozione in serie D con 3 giornate di anticipo. La squadra ovidiana ha dimostrato di essere superiore a quella giallorossa, inanellando una serie di vittorie consecutive che sono risultate fondamentali per staccare le inseguitrici. L’altra possibilità di salire in serie D era attraverso la Coppa Italia, buttata all’aria dai giuliesi, strada che stà percorrendo il Casalincontrada, che si trova nelle fasi finali a livello nazionale. Qualora

dovesse aggiudicarsi il mini-torneo, av re b b e un posto in serie D per il prossimo anno. Il Giulianova quindi ha un’unica opportunità che è quella di vincere i playoff. La prima fase regionale verrebbe saltata con 10 punti di margine rispetto alla terza classificata (al momento il San Salvo). La successiva fase prevede di incontrare le vincenti dei gironi delle altre regioni in un mini-torneo. La prima sfida è contro la seconda classificata dell’Emilia Romagna, la vincente di questa sfida dovrà giocarsi la serie D con la vincente dell’incontro tra le corrispettive squadre del Piemonte e Lombardia. Insomma ci sarà ancora parecchio da sudare per l’agognato salto di categoria. Per questo la squadra di mister Grillo dovrà sfruttare il doppio turno di stop del campionato per preparare al meglio il finale di stagione. Dispiacciono alcune situazioni poco chiare, con alcuni giocatori che manifestano malumori nei confronti della società. La stessa dopo aver trovato linfa dal nuovo

sponsor, ambisce ad un allargamento della base e forse (lo speriamo per una migliore gestione), andrebbe semplificata con una definizione di incarichi chiara ed ovviamente competente. L’anno trascorso avrà sicuramente insegnato che bisogna partire con il piede giusto, ma a settembre 2012 è stato dato inizio ad un progetto rispetto al baratro delle precedenti gestioni. I tifosi hanno nel cuore la voglia di tornare grandi ed una vittoria nel campionato servirà anche a placare polemiche che non fanno certo bene al Giulianova Calcio.

Marcatura a uomo per il Campo Castrum Caro Sindaco, la promessa fatta il 23 novembre scorso riguardante la sistemazione del campo Castrum, a che punto si trova? Gli sportivi attendono, fiduciosi, il manto in erba sintetica e la tribunetta coperta. La mia vecchia divisa è sempre pronta. Giancarlo De Falco


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Per Massimiliano Il 2012 è stato un anno triste, molto triste, ma anche un anno felice dove la morte e il ricordo sembrano rincorrersi per dare una continuità nella mente di coloro che ancora sono presenti su questa terra, il ricordo di una persona che si è manifestato un talento. Peccato che molti non l’hanno conosciuto per poter apprezzare le sue bontà e la sua generosità nei confronti di molti che si sono trovati in difficoltà. Ma, chi l’ha conosciuto e quei pochi che gli hanno voluto bene, “forse tanti”, hanno potuto apprezzare il suo valore come padre e come uomo del popolo. Si toglieva qualcosa di suo per darlo agli altri, l’egoismo non faceva parte del suo

costume: il suo nome è Camponi Massimiliano (Il Conte Max). L’amministrazione comunale, nella persona del primo cittadino Francesco Mastromauro, ha voluto dedicargli un ulivo secolare, come rimarrà Massimo un uomo secolare, quindi immortale nella mente di coloro che gli hanno voluto bene. L’albero d’ulivo è stato sistemato in un impianto sportivo, la piscina, dove lui ha dato il massimo della sua prestazione tecnica. Un impianto dove lui ha partecipato al 60% della realizzazione iniziale. Io gli ho voluto un mondo di bene, da lui ho imparato tanto, un uomo che manca tanto a Giulianova, alla sua famiglia, alla collettività, ma solo Dio sa quanto mi manca. Giuseppe Cartone

Serve ancora? Spettabile redazione, ci sono cose che siamo talmente abituati a vedere quotidianamente da non renderci conto da quanto tempo stanno lì. Una di queste è il mega cartello stradale che, al bivio Bellocchio, vieta il transito ai mezzi pesanti all’interno dell’abitato. Guardando la data dell’ordinanza indicata sul cartello, 13 maggio ‘89, mi sono reso conto che quel pannello è lì da quasi venticinque anni. Ma quell’ordinanza è ancora valida? E se sì, c’è ancora qualcuno che prova a farla rispettare? E in caso contrario, perché il cartello continua ad essere lì? Lettera firmata

Quand’è tropp...

Gentile redazione, sappiamo, purtroppo, che c’è gente che, in nome delle usanze, la notte del 31 Dicembre, getta sugli spazi pubblici cose di vario genere: se tutti facessimo così i marciapiedi le vie ed il verde sarebbero pieni di pezzi di vetro plastica ceramica metalli ecc., alla faccia delle norme di sicurezza, dell’igiene e della raccolta differenziata.Però la foto che vorrei pubblicaste fa vedere un sacchetto di plastica, pieno di posate, posto vicino a quella chedovrebbe essere un’aiuola della pineta di P.zza Dalmazia di fronte alla gelateria Magrini. Sta lì dal 31 dicembre 2012. Vuol dire che da quel giorno nessuno è passato a pulire! Eppure paghiamo bei soldi! Siamo indignati perchè “QUAND’E’ TTROPP E’ TTROPP !!!” Grazie. Lettera firmata


Intervista a Rossano Ercolini (Osservatorio Rifiuti Zero) di Pietro Carrozzieri

Dal 2004 è partita l’esperienza dell’Osservatorio Rifiuti Zero, per far sì che diventasse una filosofia delle comunità amministrate. Lei ha detto che questo dev’essere l’obiettivo, e non la raccolta integrata dei rifiuti. Perché? Semplicemente perché è un modello. Nel caso del sistema di gestione integrata dei rifiuti, si dice così ma si legge incenerimento. Purtroppo la battaglia contro i termovalorizzatori non è ancora completamente vinta, anzi, in questi giorni se ne combattono importanti a Parma, Torino, Terni. E non solo. Il modello rifiuti zero invece introduce un approccio alla gestione dei materiali di scarto, non più individuati come rifiuti ma come risorse primarie. Nel cassonetto c’è una miniera urbana: se tengo separati carta, cartone, organico, avrò soldi in banca, acquisirò valore economico e sociale, perché dai risultati economici si possono ricavare migliaia di posti di lavoro. Il modello rifiuti zero, paradossalmente, non parla di rifiuti, ma di persone, di democrazia, di un nuovo modello sociale che è l’unico possibile da qui ai prossimi 20 anni. Negli USA si sta sperimentando il riutilizzo di elettrodomestici, con creazione di occupazione. Un settore che crea business, ad alta tecnologia. Non solo negli Stati Uniti, anche da noi. Un’industria di Marzabotto, la Dismeco, smonta 500 lavatrici al giorno e sta mettendo a punto un sistema di estrazione delle cosiddette “terre rare” dai piccoli elettrodomestici. Negli Stati Uniti la cosa è ancora più eclatante. Lì, dove hanno il 40% di raccolta differenziata, maggiore dell’Italia ma non elevatissima, danno lavoro ad un numero di lavoratori che supera quello di chi è impiegato nell’industria automobilistica. Una sorpresa anche per me. In Italia, il Conai è al terzo posto per il fatturato delle industrie. Il problema è che le leadership politiche non valorizzano tutto ciò. Al contrario dell’Europa, che dice che entro il 2020 l’incenerimento e la messa in discarica di tutto ciò che è riciclabile e compostabile dovrà essere messo al bando. E’ l’Unione Europea che ormai parla di rifiuti zero. E’ la battaglia del futuro, che avrà come diretta conseguenza il no alle discariche e agli inceneritori? Certamente. Non è un caso che 123 comuni sono all’interno di un percorso rivoluzionario. Il prossimo obiettivo è quello di connettere la virtuosa gestione dei materiali di scarto col chilometro zero, con emissioni zero. Parleremo dei tre zeri, da giocare anche sul piano della politica, che dovrà essere coerente con questi obiettivi del presente e del futuro, attentissima alle risorse planetarie. Ormai locale e globale sono in un interscambio che definisce una nuova classe politica, se ci sarà una nuova classe politica. Rifiuti Zero lavora in modo speranzoso verso questa direzione. La comunità di Giulianova sta dando bei segnali, occorre rafforzarli.



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