GiuliaViva anno 1 nr 1 del 24 settembre 2011

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A tutto sport Una città in movimento A Giulianova esistono molte società ed associazioni sportive che da anni partecipano ai vari campionati. Calcio, pallacanestro, tennis, pallavolo, nuoto, vela, basket in carrozzina, pattinaggio su strada e su pista: tutte, giustamente, curano l’attività giovanile ma tutte hanno grandi difficoltà a disporre di strutture per poter dare adeguate risposte alla programmazione degli allenamenti. Molti sport, tra l’altro, necessitano di impianti attrezzati che, per il contesto economico esistente, le società non sono in grado di realizzare. Indicativo della penuria di spazi pubblici è il fatto che, con la ripresa delle attività, debba ogni anno partire la corsa all’accaparramento delle palestre scolastiche. Piattaforme poliva-

di Giancarlo De Falco

lenti nei quartieri permetterebbero ai giovani di dedicare più tempo allo sviluppo delle proprie capacità tecniche che le limitate sedute di allenamento svolte nelle società di appartenenza non riescono a potenziare. Ma la città merita risposte anche più impegnative: un campo di calcio dignitoso per lo svolgimento delle attività giovanili e per gli allenamenti, quando necessari, del Giulianova; un campo per le nuove realtà del calcio dilettantistico e femminile ; un palazzetto dello sport a disposizione delle diverse discipline sportive. Molto c’ è ancora da fare se si vuole migliorare il benessere generale dei cittadini e per farlo bisogna avere forte il convincimento di quanta importanza abbia oggi l’attività sportiva. Sempre

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più, a Giulianova, si vedono persone di diversa età camminare, correre, andare in bicicletta, soprattutto sul lungomare. Buon segno, significa che anche da noi si diffonde la consapevolezza del prezioso legame tra sport e salute. Fondamentale che i nostri amministratori colgano questo segnale: l’incremento dell’attività fisica implica una piena sintonia tra le abitudini dei giuliesi ed i cambiamenti di stile di vita in atto nel mondo occidentale. Capire quanta importanza abbia assunto l’attività motoria nella vita della comunità comporta una ricerca di adeguate soluzioni alle nuove esigenze. La nostra amministrazione, che conta invece di spendere migliaia di euro per un ascensore inclinato tra lido e paese, saprà darsi da fare?

Due vittorie e due sconfitte per il Giulianova Calcio

È iniziata con una vittoria contro l’Aprilia per 1-0, l’avventura del Giulianova Calcio nel campionato di seconda divisione. Il ritorno alla realtà, purtroppo, ha evidenziato tutti i limiti dell’attuale squadra giallorossa, segnata dalla sconfitta di Campobasso e soprattutto da quella tra le mura amiche con l’Arzanese. Il giovane allenatore De Patre si trova

a gestire una difficile situazione, poiché non è riuscito a portare quegli elementi che riteneva affidabili per la categoria, soprattutto i cosiddetti “under” (giocatori nati dal ’91 in poi), fondamentali per attingere ai fondi che la Lega mette a disposizione ma che, se non validi, penalizzano fortemente la competitività della squadra. Atavica è la mancanza di un attaccante di categoria, elemento fondamentale per sperare di vincere qualche partita in più. Troppo ottimistico pensare che la vittoria di Fano, anche grazie a Recchiuti (classe ‘94), possa risolvere entrambi i problemi. Il Giulianova Calcio ha vissuto anni travagliati, sempre sull’orlo del fallimento a causa di debiti pregressi

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di Daniele Adriani

difficilmente sanabili. Di certo si è notato un assoluto isolamento (indotto o voluto, difficile dirlo) dell’attuale proprietà che da sola stenta a garantire il futuro ambizioso che la piazza giuliese si aspetta. Difficoltà oggettive e notizie (anche su testate web nazionali) secondo le quali ci sarebbe stata una gestione non consona, hanno esacerbato gli animi. Sulle tattiche sportive e sulle strategie gestionali, i tifosi si trovano a discutere e talvolta anche a prendere posizioni estreme, come quella di disertare lo stadio, una volta “casa naturale” della passione giuliese. Noi sappiamo che questa “notte” deve essere superata: vedere il Fadini vuoto ci riempie il cuore di tristezza.


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