GiuliaViva anno II n.13 del 30 giugno 2012

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Anno II numero 13 del 30 giugno 2012

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Meno male che c’è il Luna Park Giulia Eventi 2012 per difficoltà economiche cancella GIUGNOGIOVANI, STREET BAND PARADE e altre iniziative nel centro storico: bastava sprecare un pò meno soldi pubblici per tenerle in vita. articolo a pag.4



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Istantanee giuliesi Aperto il bar dello Splendore

Prima la farmacia del Leone, poi il Circolo Nautico Migliori. Sono due i defibrillatori messi a disposizione, negli ultimi giorni, per le emergenze cardiache. Utilizzabili dietro intervento di personale qualificato, le due apparecchiature sono posizionate rispettivamente all’interno dell’esercizio di via Gramsci ed in una teca di immediata accessibilità ubicata sulla parete esterna del box attrezzi del circolo.

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La pista ricomparsa

Qualche mano di vernice e la segnaletica orizzontale della pista ciclabile di via Sauro ha finalmente riacquistato la dovuta visibilità. Un plauso all’amministrazione comunale, tempestiva come non mai nel raccogliere la segnalazione di un nostro lettore, cui va il ringraziamento della redazione di Giuliaviva Anche il Santuario di Maria SS. del- e dell’intera città. lo Splendore ha finalmente il suo punto ristoro. Recentemente inaugurato, il nuovo bar ha trovato colPedonale a chi? locazione nella struttura realizzata nel piazzale antistante la chiesa, che fino ad ora aveva accolto esclusivamente i servizi igienici al servizio dei pellegrini. Venuto a colmare una lacuna esistente da sempre, l’esercizio rappresenta un ulteriore passo avanti nella qualità dei servizi offerti agli innumerevoli visitatori del santuario.

Pronto intervento defibrillatori

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Nata per favorire il transito di chi va a piedi, la corsia pedonale recentemente realizzata in via Nievo, e dotata ora anche di ben visibile segnaletica verticale, è rapidamente finita preda della sosta selvaggia. Pressoché ad ogni orario, auto, furgoni ed anche mezzi pesanti occupano quanto riservato ai pedoni, obbligati loro malgrado a rischiose divagazioni sulla sede stradale. Sull’inutilità dell’opera abbiamo già avuto modo di esprimerci, ma giacché è stata realizzata perché non controllare l’uso che ne viene fatto?

Lancette ferme Un progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in funzione dell’ascensore per disabili, la riqualificazione e valorizzazione degli immobili di proprietà delle FS, la riqualificazione del parcheggio sito nell’area interna dello scalo, con eventuale affidamento della gestione al Comune. Questi i risultati dell’incontro fra Comune e RFI tenutosi lo scorso dicembre, con promessa di ulteriori approfondimenti “a stretto giro”. Da allora tutto fermo: esattamente come l’orologio sul frontale della stazione, da mesi in attesa di una riparazione.


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Fatti ...

Senso di responsabilità? Ma mi faccia il piacere! di Paolo Innocenti Un laconico commento di Fabrice Ruffini, consigliere incaricato alle politiche giovanili, ha seppellito sotto la pietra tombale di un non meglio identificato “senso di responsabilità” il calendario di “Giugnogiovani”, contenitore musicale e non solo, nato nell’estate 2005 dalla fantasia e dall’impegno del Forum giovanile. Economiche, neanche a dirlo, le motivazioni addotte, con la difficile situazione finanziaria ad impedire lo stanziamento del previsto contributo comunale, peraltro già ampiamente decurtato rispetto al passato. Dopo una punta di 25mila euro nel 2006, l’impegno per le casse comunali è infatti progressivamente diminuito, fino ad attestarsi, nelle ultime edizioni, intorno ai 10mila euro. Spesa contenuta per la qualità e quantità degli appuntamenti in calendario, addirittura risibile se confrontata con le centinaia di migliaia di euro sperperati nella gestione della cosa pubblica (spiaggiato, semafori pseudo-intelligenti, perizia per la fallita vendita della farmacia comunale, lavori di piazza Buozzi e corso Garibaldi, …), riguardo ai quali il “senso di responsabilità” evocato dal consigliere Ruffini è rimasto al contrario placidamente assopito. Dolorosa interruzione di un appuntamento ormai atteso ed apprezzato ben oltre i confini regionali, la soppressione di “Giugnogiovani” non cade del resto come un fulmine a ciel sereno. Di quale scarsa attenzione go-

desse il microcosmo giovanile da parte del palazzo erano già presenti da tempo numerosi indizi, non ultimo la soppressione di fatto di quel “Forum giovanile” messo in piedi all’indomani del ritorno del centrosinistra al governo della città e di cui “Giugnogiovani” è stato fuori di dubbio il più riuscito, anche se non unico, risultato. Interrompere ieri l’esperienza del forum ha significato di fatto cancellare l’unico “luogo” all’interno del quale idee, progetti e aspettative della parte più viva della società giuliese trovavano occasione di incontro e di confronto. Sospendere oggi “Giugnogiovani” non è stata che l’ulteriore conseguenza di

una politica miope, disposta a qualunque compromesso nel preservare le proprie “posizioni”, ma in tutto e per tutto distratta nell’ascoltare istanze, proposte e desideri avanzati da una componente fondamentale della comunità cittadina. Meglio, molto meglio sarebbe stato sopprimere un assessorato svuotato di fondi e contenuti quale è oggi quello alla cultura, destinando quanto risparmiato all’inventiva ed alla progettualità della Giulianova giovane. Ne avrebbero probabilmente sofferto i precari equilibri interni alla maggioranza, ma ne avrebbe guadagnato, in immagine e cultura, l’intera città.

Un’offerta artistica di prima qualità

In soli sette anni, “Giugnogiovani” ha portato ad esibirsi nelle piazze giuliesi artisti italiani ed internazionali di primissimo piano. Anche grazie al fondamentale apporto di sponsor privati, che hanno unito il loro contributo a quello comunale, hanno fra gli altri

calcato le scene Caparezza, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Mannarino, Motel Connection, Anthony B., Giuliano Palma, Tonino Carotone, Uccio Aloisi, Toots and the Maytals, oltre a cabarettisti del calibro di Checco Zalone e Andrea Rivera.


in primo piano

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Occasioni perdute fra piazza Dalmazia ... Definita a più riprese “salotto cittadino”, indicata come spot “vivente” di promozione turistica, aggettivata di un nome che evoca immagini suggestive di sabbia, onde e vele all’orizzonte, ma nella realtà reclusa fra muri di cemento, manufatti e improponibili spartitraffico in erba sintetica. Piazza “del mare” soltanto di nome, l’area dell’ex golf-bar e l’adiacente piazza Dalmazia hanno sofferto negli anni della purtroppo consueta disattenzione nei riguardi della salvaguardia paesaggistica. Pur esaltata a parole anche dal sindaco Mastromauro, la “visuale sul mare” è stata a più riprese ulteriormente occultata: basti pensare al posizionamento del chiosco sistemato proprio all’imboccatura del porto, o alla “vela”realizzata a ridosso della statua della Madonna del Porto Salvo, barriera di cemento tanto inutile quanto inguardabile. A peggiorare gli effetti di una progettualità ignara che la natura è bellezza da esaltare e non da nascondere dietro a sipari artificiali, la deleteria commistione di incuria ed approssimazione nei lavori. Per un effetto desolatamente di abbandono, ruggine che cola dalle ringhiere, pannelli danneggiati, servizi igienici sbarrati e un livello di pulizia eufemisticamente insufficiente sono lì a ricordarci quanto diversa poteva essere la sorte di quest’angolo della città. Aperta la visuale sul panorama nord con la rimozione, nel 1994, dell’inferriata presente nel primo tratto del molo settentrionale, la “riconquista” della vista mare avrebbe potuto e dovuto riguar-

dare successivamente il cuore dell’area portuale. Eliminare le due guardiole dall’ingresso del porto e trasferire gli uffici doganali abbattendone la sede avrebbe restituito l’immagine unica delle barche attraccate nello specchio acqueo del porto, visibile ed ammirabile fin da Piazza Dalmazia e dall’isola pedonale. Anziché perseguire un simile obiettivo (allargandolo anzi alla rimozione delle

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di Paolo Innocenti

numerose barriere fuori legge esistenti sull’intero lungomare) attraverso un’ azione amministrativa lungimirante e improntata alla sinergia con le autorità portuali, si è preferito lasciare che successive edificazioni elevassero una barriera invalicabile sulla banchina. Con buona pace della auspicata ed inutilmente promessa promozione di via Sauro a prima e principale “via del mare” della città.

... e Parco Chico Mendes “Uno splendido contenitore, adeguatamente attrezzato, per eventi di intrattenimento e culturali”. Questo doveva diventare il parco Chico Mendes, secondo le intenzioni manifestate dal sindaco, all’indomani della firma della convenzione con cui la Asl di Teramo concedeva al Comune di Giulianova il pieno utilizzo dell’area verde. Niente più giostre, dunque, al suo interno, ma la predisposizione di un “articolato progetto di riqualificazione ed arredo”, che lo trasformasse, da questa estate, in sede ambita ed idonea ad ospitare alcune delle manifestazioni del calendario di “Giulia Eventi”.

Finito rapidamente nel dimenticatoio, “l’articolato progetto” non ha mai visto la luce: niente arredi, niente eventi musicali e culturali, ma neppure niente rimozione di un vagone-ristorante ormai fatiscente e niente cura nella manutenzione di prato e pineta. Ennesimo monumento alle occasioni perdute il Chico Mendes ospiterà anche per quest’anno autoscontri, giostrine e tirassegni, riempiendo di disturbi elettronici uno spazio un tempo abituato ad accogliere le esibizioni artistiche di personaggi del calibro di Fabrizio De Andrè.


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Parliamone

La democrazia non si interrompe tra un’elezione e l’altra

A Giulianova, a nostro parere, le scelte che si vanno effettuando sul personale e sui dirigenti in particolare portano alla conclusione che il sindaco e la giunta vogliono dirigenti subordinati alle loro volontà anche nel momento della gestione che dovrebbe, invece, essere svolta in piena autonomia e nel rispetto delle leggi e delle competenze professionali. Insomma gli amministratori non sono impegnati a creare una macchina amministrativa, sempre più efficiente, competente ed autonoma, al servizio della collettività, ma danno l’impressione di volere meri esecutori delle loro volontà, spesso allergiche al rispetto delle regole della pubblica amministrazione e indifferenti ai frutti della competenza. Qui, in sostanza, più che governare, si vuole comandare e lo si impone anche forzando le regole. Non si

vogliono intralci, tra il personale, nell’attuazione dei propri disegni così come non si gradisce che l’opposizione, in particolare quella del Cittadino Governante, si immischi: per costoro avanzare critiche ficcanti e proposte ben argomentate significa alzare i toni e creare tensione nel dibattito consiliare. Davvero sconcertante! Chi segue i consigli comunali - quando vengono fatti ascoltare - sa bene chi avvelena continuamente il clima nelle istituzioni giuliesi (le prove sono nelle registrazioni dei consigli presenti sul sito ilcittadinogovernante.it e nei comunicati che provengono da “palazzo”). Insomma il manovratore non vuole essere disturbato. A Giulianova, purtroppo, “mala tempora currunt” e si fa sempre più fatica a partecipare ai lavori consiliari per i bassi livelli che gli vengono fatti toccare e che personalmente non ho mai riscontrato, in passato, negli altri mandati. Gustavo Zagrebelsky ha affermato, parlando di “democrazia monitorata”, che tra una elezione e l’altra, in democrazia, chi ha la delega del po-

tere va controllato. Nelle democrazie normali la prima forma di controllo non è data né dai magistrati né dai giornalisti ma dall’opposizione, poi su ciò che emerge è importante il ruolo dell’informazione ed, eventualmente, della giustizia. Il consiglio comunale non ratifica a scatola chiusa ma prima di votare deve conoscere, riflettere, criticare, proporre, diffondere concetti e ragionamenti nella comunità amministrata. A Giulianova dove in questa fase c’è una democrazia malata tutto questo non può accadere. Il sindaco, con la sua giunta, non sopporta le critiche e teme gli avversari preparati e documentati. Cerca, per questo, di restringere gli spazi democratici (aveva perfino provato a modificare il regolamento per ridurre all’osso la possibilità di parlare in consiglio) con ogni espediente possibile, condizionando il presidente del consiglio comunale. Glissa sulle problematiche imbarazzanti o scottanti, enfatizza cose marginali o scontate, si rifugia in argomentazioni improprie o irrilevanti, reagisce con parole forti e sprezzanti, bollando come offese le critiche fondate e motivate e come toni accesi la passione civile e l’indignazione che non può non esprimersi di fronte a ripetuti atti di grave malgoverno. Non ammette mai un errore, non arretra mai di un passo, anche di fron-


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di Franco Arboretti

te all’evidenza e pur di resistere sul piano dialettico lo fa ricorrendo alle inesattezze e perfino alla menzogna. Non accoglie mai una proposta, anche quando nel resto della maggioranza si coglie una disponibilità al dialogo. Unisce a questo atteggiamento, oggettivamente provocatorio, il lodarsi costantemente da solo e, tramite il suo staff pagato da noi cittadini, inonda quotidianamente di veline trionfalistiche la città e le redazioni dei mezzi di informazione. Blandisce gli avversari più accomodanti, offre strapuntini, vantaggi e qualcuno si accomoda. Fronteggia così, per il momento, le continue defezioni e l’indebolimento politico di una maggioranza che fa sempre più fatica a sopportare questo atteggiamento di arroganza senza qualità e di sfida continua che sta avvelenando sempre più il clima nella vita pubblica giuliese. Nel frattempo, però, tutto ciò sta precipitando la nostra bella città su una china di declino irreversibile. Per fortuna la democrazia ha i suoi antidoti e questo disegno autoritario e proprietario della cosa pubblica può essere contestato e sconfitto. E’ quello che stiamo cercando di fare da tempo con la nostra attività in città e in consiglio comunale. Nei prossimi giorni, ad esempio, ci saranno iniziative sulla scandalosa riorganizzazione delle aree e dei dirigenti comunali.

L’incomprensibile Italia dei Valori di Giulianova Ha dell’incredibile quello che è successo. Nell’IdV giuliese esistevano due anime, una più coerente con i principi del partito di Di Pietro, una minoritaria molto più interessata a gestire, comunque, il potere. La prima anima ha vinto il congresso cittadino, ha espresso un assessore di livello (Margherita Trifoni, cacciata dal sindaco in pieno consiglio comunale), ha avuto il coraggio di esprimere critiche motivate all’interno della maggioranza fino a proporre la fuoruscita da essa; la seconda espressa in Comune dall’ass. Ranalli e dal consigliere Ragni sempre allineati a Mastromauro. Bene, il segretario regionale Mascitelli che aveva detto a Giulianova azzeriamo incarichi e funzioni, alla fine non ha fatto nemmeno questo e dire che, tra l’altro, quell’annuncio aveva sorpreso non poco, perché è incredibile che si delegittimi in questo modo la direzione locale del partito che aveva vinto il congresso e che si sforzava di tradurre con coerenza a livello locale le linee

nazionali. Quindi, via chi aveva vinto il congresso (in realtà oltre 40 esponenti si sono dimessi spontaneamente dal partito), via l’ass. Ranalli (che però pare non voglia lasciare la poltrona), resta, invece, inaspettatamente il consigliere Ragni, artefice, tra l’altro, di comportamenti inqualificabili nell’aula consiliare e in consiglio comunale. Incomprensibile. Alla luce del fatto che per far entrare Ragni dopo la scomparsa del compianto Vincenzo Santuomo, fu chiesta la rinuncia a entrare in consiglio al primo dei non eletti, Giancarlo Cartone, come mai non si è completato l’azzeramento con la richiesta delle dimissioni a Ragni? Forse perché sarebbe entrata in consiglio la brava e autonoma Margherita Trifoni? Beh, se è così l’IdV, a Giulianova, non rappresenta assolutamente il rinnovamento della politica e merita di avere ancora meno consensi della volta scorsa quando ebbe uno scarsissimo risultato alle comunali.


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Le pagine

Le opere di Carlo Levi al Museo d’Arte dello Splendore di Marialuisa De Santis

Dopo quarant’anni le opere di Carlo Levi tornano a Giulianova in una mostra antologica che ordina 38 suoi dipinti, datati dal 1926 al 1973. I dipinti provengono tutti dalla Fondazione Carlo Levi di Roma che, sorta nel 1996, un anno dopo la morte dell’artista, ha come scopo la conservazione e la valorizzazione di una collezione costituita da 800 dipinti e da un archivio di manoscritti e di materiale documentario dell’artista dichiarato di interesse nazionale con decreto ministeriale. L’occasione di guardare e “gustare” dell’ottima pittura figurativa, caratterizzata da un segno morbido e avvolgente, talvolta dalla pennellata quasi sensuale e sempre introspettiva, può e deve diventare anche occasione di riflessione sul nostro presente attraverso le opere e il pensiero di un intellettuale del secolo scorso, che ha raggiunto fama internazionale con la pubblicazione del romanzo Cristo si è fermato ad Eboli ma che è stato molto più di un pittore, di uno scrittore, di un medico, di un politico: è stato soprattutto un uomo libero che non ha mai barattato, neanche da giovanissimo, il suo personale pensiero per un miglior trattamento da parte del regime fascista prima e, in generale, da parte di qualsiasi potere negli anni seguenti della democrazia. Vero talento poliedrico, Carlo Levi si laurea in medicina a pieni voti, a ventidue anni, e sempre nel 1924, è

Carlo Levi. Dipinti dal 1926 al 1973 al Museo d’Arte dello Splendore dal 29 giugno al 18 agosto 2012 dal martedì alla domenica: 11.00-13.00; 17.00-20.00 Il pomeriggio di sabato 30 maggio è riservato ai soci della Chaine des Rotisseurs

invitato alla Biennale di Venezia. Ma la sua attività espositiva era già iniziata con grande successo l’anno prima alla Quadriennale di Torino. Suoi amici sono dagli anni della giovinezza: Natalino Sapegno, Massimo Mila, Giacomo Debenedetti, Leone Ginsburg, Mario Fubini, i fratelli Rosselli e Piero Gobetti, che, pur maggiore di solo un anno, diventerà per lui, come per molti della sua generazione, un “faro” intellettuale, morale e politico che non si spense neanche con la fine della sua giovanissima esistenza causata dal fascismo. Levi rifiuta la pittura retorica del regime ed espone con “ I sei di Torino” sostenuti da Persico e Venturi e continua nell’impegno politico per il quale sarà incarcerato e mandato al confino. Proprio dall’esperienza sconvolgente per lui, intellettuale benestante del

nord, del confino ad Aliano, in Basilicata, nascerà il romanzo Cristo si è fermato ad Eboli in cui denuncia la situazione meridionale. Da questo momento il cuore di tutta la sua attività di pittore, di scrittore e di politico resta il Mezzogiorno. Nel dopoguerra infatti, sempre occupandosi della “questione meridionale” continua a dipingere virando verso una pittura di taglio neorealista, collabora con La Stampa di Torino, scrive altri importanti romanzi come per esempio Le parole sono pietre, viene eletto per due volte senatore della Repubblica nelle liste del Partito Comunista Italiano come indipendente. “Non siamo giunti alla politica per natura, ma quasi a malincuore, per il dovere dei tempi”. Questo richiamo al senso civico che ci “costringe” all’impegno politico è ben altro rispetto alla scandalosa cosa a cui assistiamo oggi: la politica piegata al vantaggio del singolo e non al bene comune. Difficile sintetizzare la vita tanto piena e ricca di questo intellettuale che ebbe come compagne d’esistenza figure di donne dalla personalità ben definita e affascinante e come amici, personaggi famosi come Cesare Pavese o Anna Magnani e insieme, gente semplice e comune e i tanto amati “poveri cristiani di Aliano”. Per volontà testamentaria, proprio vicino a questi ultimi, nel cimitero di Aliano, è stato seppellito Carlo Levi, uno dei più raffinati intellettuali italiani.


della cultura

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Il patrimonio culturale: un’occasione di crescita di Irene Lattanzi

Il primo giugno 2011 è entrata in vigore la Convenzione Quadro sul valore del patrimonio culturale per la società. Il passaggio è fondamentale in quanto sposta l’attenzione dall’oggetto al soggetto e riconosce il diritto e la responsabilità del cittadino di partecipare all’eredità culturale, di contribuire e di beneficiare del suo arricchimento. Si tratta di un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia di competenze fra tutti gli attori in campo culturale: pubbliche istituzioni, privati cittadini e anche quei soggetti, detti Comunità di eredità, che per definizione della Convenzione “sono costituite da persone che attribuiscono valore a degli aspetti specifici dell’eredità culturale, che essi desiderano, nell’ambito di un’azione pubblica, sostenere e trasmettere alle generazioni future” (ad esempio l’Archeoclub, Italia Nostra). Pochi sanno che la nostra città è una zona ad alto potenziale archeologico. La nostra identità che viene da ben più lontano del 1452, ci giunge dalla Roma repubblicana del 300 a.C. circa o forse da un tempo ancora precedente che ci consegna Castrum colonia di Roma e ancora porto di un impero; ma… cosa siamo stati? I pochi scavi effettuati presso il bivio Bellocchio, in via Turati e nelle zone

circostanti, ci hanno fatto balenare qualche idea ma tutto sembrava circoscritto in quei pochi metri quadrati. E poi le scoperte in via Parini dove qualcuno, si diceva, avesse rinvenuto qualcosa, cosa abituale perché si sa che in Italia quando si scava è frequente trovare una ricchezza, ma chi ha visto ha tenuto per sé la scoperta evitando ritardi, noie, interruzioni nei lavori. Si potrebbe affermare che quello che capita a Giulianova capita un poco ovunque ma questo non dovrebbe “consolarci”. Ci piace invece ciò che accade in altri luoghi, neanche troppo lontani, dove scoprire i resti di una

strada, di un edificio, di pavimentazioni, significa avere una occasione di arricchimento culturale per tutta la città, significa apportare significativi elementi per la ricostruzione della propria storia; ogni piccola scoperta diventa richiamo turistico e perciò occasione di lavoro soprattutto per i giovani (la creazione di un parco archeologico, di laboratori didattici, pubblicazioni di ricerche, percorsi archeologici …). Siamo stanchi di vedere reperti scavati nella nostra città fare bella mostra nelle vetrine di Musei di altre città o peggio, raccogliere polvere nei loro magazzini! Il momento certamente è difficile e le carte da giocare non sono molte ma si potrebbe puntare su un turismo di qualità che è quello che ruota attorno ad una città che, vivendo serenamente il suo divenire quotidiano, lucida e lustra i suoi gioielli magari unendo le forze di quanti hanno a cuore le sorti della città e dei suoi cittadini: enti, fondazioni, associazioni culturali . . . Il guaio è che si continua a pensare che ai turisti basti mangiare e bere bene, fare dei bei bagni ricambiando con ciò che, non per merito, la natura ancora ci concede: il mare, la spiaggia che provvediamo a nascondere sotto gli stabilimenti e il paesaggio che abbiamo scoperto come far magicamente sparire sotto colate di cemento.


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Interferenze artistiche

Bradbury: il creatore di sogni

E’ morto lo scorso 6 giugno lo scrittore Ray Bradbury. Per chi, leggendo questa frase, non abbia avuto un sussulto, può passare al prossimo articolo. Gli altri continuino pure. Ray Bradbury cambiò le leggi della fantascienza scritta e, con il suo stile innovativo e visionario, quelle di fare cinema ispirando registi di fama mondiale. Amante di letteratura, cinema e fumetti il vecchio Ray (91 anni) è stato capace di fondare una fantascienza umanistica, dove le metafore rivelatrici ben si adattano al mondo futuristico che viviamo oggi. Un mondo dove i libri non sarebbero più stati letti e quindi ne proclamava la fine in Fahrenheit

di Antonio D’Eugenio

451, romanzo del 1953, nel quale tutti i testi venivano bruciati perché ritenuti pericolosi. Il romanzo ebbe un successo planetario tanto che il poeta della Nouvelle Vogue, Francois Truffaut, ne ricavò una trasposizione cinematografica nel 1966 dall’omonimo titolo. Film tuttora osannato dalla critica per le sue visioni di fantasocietà, che tanto fanta non sono, e per la capacità di descrivere un Potere che sa di dittatura. L’altro capolavoro di Bradbury, Cronache marziane, mette in mostra tutto il suo fervore verso la scoperta di altri mondi, altre vite che sappiano spingerci verso la Pace. L’umanesimo dello scrittore americano riuscì a creare uno stile tutto metaforico e rivelatore, lontano dalla scienza di Asimov o dallo stile apocalittico di Dick. Eppure, in una recente intervista, Bradbury affermò che in giro c’è troppa tecnologia: abbiamo troppi telefonini e troppo internet, dobbiamo liberarci da tutte queste macchine. E non prese mai neppure la patente, perché riteneva le automobili una vera pestilenza capace di mie-

tere più vittime di una guerra. Non solo scrittore di libri, Bradbury, ma anche scrittore di cinema, come quando, nel 1956, vinse l’impresa di sceneggiare il Moby Dick di Melville per il regista John Huston, oppure i copioni della serie tv cult Ai confini della realtà. L’ennesimo omaggio alla settima arte lo troviamo, infine, in una delle sue ultime opere dal titolo L‘addio di Stanlio e Ollio ad Alpha Centaury (pubblicato nel 2006 nella raccolta dal titolo Tangerine) nella quale lo scrittore immagina i due comici ancora vivi che si aggirano per tristi galassie a regalare sorrisi. Bene, ora andate a chiamare chi ha saltato quest’articolo sette minuti fa. A volte bisogna buttarsi, e costruire le proprie ali mentre si cade: altrimenti nessuno, razionalmente, s’innamorerebbe mai. - R. Bradbury -


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

The Amazing Spider-Man The Amazing Spider-Man riprende la storia di Peter Parker, interpretato in questa ultima versione da Andrew Garfield, liceale diventato popolare per i suoi poteri. Peter scopre una misteriosa valigetta che apparteneva a suo padre, inizia una ricerca per capire il perché della scomparsa dei genitori e questo lo porta direttamente a Oscorp nel laboratorio del Dr. Curt Connors, il vecchio socio del padre. Peter si scontra con Lizard, l’alter ego di Connors e sceglie di usare i suoi poteri diventando un eroe, anche se questo cambia radicalmente la sua vita. The Amazing Spider-Man è diretto da Marc Webb e, oltre ad Andrew Garfield, è interpretato da Emma Stone, Rhys Ifans, Denis Leary, Campbell Scott, Irrfan Khan, Martin Sheen e Sally Field. In programmazione in 2 e 3D dal 4 luglio.

Concerti mostre ed eventi “Strade in Canto” a Giulianova Alta La III Rassegna “Strade in canto” realizzata dall’Associazione Culturale Gruppo Corale G. Braga, prevede 3 appuntamenti tutti con ingresso gratuito. Venerdì 13, Sabato 14 e Domenica 15 luglio 2012 con inizio alle ore 18.00. Le esibizioni si svolgeranno nei borghi, nelle vie e piazze del centro storico di Giulianova Alta.

Sagra del fungo porcino a Valle Castellana Sabato 30 giugno e domenica 1 luglio 2012 a Valle Castellana (TE) si terrà la sagra del fungo porcino. Menù: Zuppa di farro ai porcini -Ceppe ai porcini -Zuppa di ceci ai porcini -Spezzatino alla Castellana -Teste di porcini al forno. Apertura stand alle ore 18.00 sabato 30 giugno e alle 11.00 domenica 1 luglio. per info: 3454314796 o 0861-93130 ecomuseo.vallecastellana@live.it.

Taatri Paralleli a Sant’Omero TEATRI PARALLELI 2012 Festival di teatro delle differenze sesta edizione 4-8 Luglio ore 21.15 SANT’OMERO p.zza De Curtis spettacoli e laboratori gratuiti. Info 3391824676

40^ Interamnia World Cup A Teramo dal 4 al 10 luglio in occasione del quarantennale della m a n i fe s t a z i o n e teramana, nasce l’Interamnia World Cup Kenia Edition, “per promuovere la pace e creare uno spirito di unità e solidarietà.

Ficarra e Picone sul Porto Di Giulianova

Dopo i successi di critica e di pubblico delle passate stagioni, con gli spettacoli: “Vuoti a perdere”, “Diciamoci la verità” e “Sono cose che capitano”, Ficarra & Picone tornano in scena con un nuovo lavoro: “Apriti Cielo”. VENERDI’ 13 LUGLIO ORE 21:30 Porto Turistico Di Giulianova Infoline 339.8867141

Concerto Subsonica a Pescara Il concerto dei Subsonica è previsto al Porto Turistico di Pescara il prossimo venerdì 6 Luglio per la rassegna Estatica 2012. Inizio alle ore 21.30. La band torinese torna in Abruzzo, con una delle date del nuovo tour estivo “Istantanee”, per celebrare i suoi 15 anni di storia. Le prevendite sono già attive su www.ticketone.it

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Libri Titolo: Lame di luce Autore: Andrea Camilleri Casa editrice: Sellerio Pagine: 263 Prezzo: € 14,00 Un grande sbarco di tunisini a Lampedusa, mette in allarme il Governo italiano ed il Ministro dell’Interno non esita a partire verso la Sicilia, col proposito di fermarsi anche a Vigàta. Montalbano, per evitare questo incontro istituzionale, si infila in una galleria d’arte e diviene amico della proprietaria, Maria Angela. Ben presto si accorge di essere molto attratto da lei, nonostante resista ancora il suo rapporto con Livia, eterna fidanzata troppo lontana da lui. Mentre è alle prese con i turbamenti del cuore, il commissario deve anche risolvere il caso di un furto in un negozio, conclusosi con uno stupro. Si crea così un intreccio emozionante tra l’arrivo dei tunisini, la galleria d’arte e queste indagini, che porta il lettore verso un finale assolutamente inaspettato.

Pubblica utilità Farmacie di turno 30/1 luglio Farmacia Del Vomano 2/8 luglio Farmacia Marcelli 9/14 luglio Farmacia Ielo Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Appunti di viaggio

Saluti da Tallin

Avete mai creduto al déja vu? Quella sensazione in cui credete di aver già visto o vissuto in un luogo che state visitando ora, per la prima volta? È stata la mia prima impressione appena ho varcato la porta dal buffo nome “Paks Margaareta”, tradotta in italiano “Margherita la grassa”, appellativo coniato a pennello dato che il bastione difensivo con annessa la porta d’ingresso alla città è la più robusta della cinta muraria della “Old Town”. Nella capitale estone ogni baluardo ha il suo curioso nome che descrive le caratteristiche estetiche degli stessi e che rende ancor più piacevole la passeggiata all’interno del centro storico. Chiedere, dunque, un’informazione diventa allora assai divertente, e quando domandai al centro turistico come arrivare al parlamento estone l’addetta mi rispose che dovevo costeggiare la torre “Kick in de Kork” (“sbircia in cucina” perché le guardie erano in grado di sbirciare dalle case vicine, oltre che in quelle dei propri nemici), e proseguire verso “Pikk Hermann” (“Hermann l’alto” o “lo spilungone”, soprannome che fu dato dagli abitanti per evidenziare la sua mastodontica mole). Ma a Tallinn, sapientemente ricostruita dopo il 1991 quando l’esercito russo lasciò definitivamente tutte le proprie “colonie”,

di Marco Iaconetti

la cosa che colpisce maggiormente, è che la città sembra quasi catapultarti indietro nei secoli, fermando l’orologio del tempo e immergendoti vivamente in un incerto periodo Medioevale. Nella città, anche i tanti figuranti vestiti tradizionalmente che riempiono le strade, sembrano proiettarti anni addietro facendoti perdere la nozione del tempo. Arcieri, guerrieri teutonici e simpatiche dame bionde che vendono squisiti manicaretti locali sono i protagonisti delle ricche manifestazioni, che si svolgono in tutta la “Old Town”, ma soprattutto nella piazza del municipio, dove è presente oltre alle allegre e tipiche case color pastello anche il palazzo municipale medievale, l’unico dell’area baltico-scandinava che si è conservato fino al giorno d’oggi. Ad evidenziare maggiormente queste

percezioni sono le innumerevoli leggende che animano la città baltica, come il centro storico “Toompea”, che altro non è che la tomba del re Kalev, eroe e regnante dell’Estonia, costruita dalla sua amata moglie Linda che pianse qualche mese e cominciò a portare delle grandi pietre sul suo sepolcro per erigere un imponente monumento in suo onore. Una delle poche città, da

prendere ad esempio, dove il centro storico, non è diventato solamente un’area pseudo-commerciale-turistica, ma è stato sapientemente valorizzato, sia con minuziosi restauri sia dando spazio a tutte quelle attività ludiche che hanno fatto di Tallinn una città famosa anche per la sua vita notturna. È proprio questa la grande ricchezza di Tallinn: la giovinezza del suo popolo che sembra davvero proiettato al futuro grazie alla sua grande risorse tecnologiche e alla sua “Silicon Valley”. All’occhio di un visitatore italiano, la città ha delle forti analogie con la nostre dimensioni culturali, soprattutto con i vecchi centri storici medioevali marchigiani in cui la gente vive intensamente il proprio retaggio storico. Anche le nuove costruzioni sono state intelligentemente dislocate fuori dalla cinta muraria creando un’altra “parte di città”, non troppo distante da quella storica, ma assolutamente non impattante. Ma l’emozione che ho potuto sentire fortemente mia è stata quella di aver vissuto insieme alla cittadinanza i festeggiamenti per Tallinn, divenuta capitale europea della cultura 2011 e quando affacciato al balcone sottostante il palazzo del Governo, in piena solitudine ho goduto una meravigliosa aurora boreale i cui ultimi bagliori illuminavano la Mia “Perla del Baltico”.


A tutto sport Le “TRAVERSATE” di Gabriellino Fioravante Palestini, più conosciuto come Gabriellino, è stato mio compagno di classe alle elementari. Alunni della maestra Leone. In quegli anni avevamo la stessa struttura fisica ma da grande (forse grazie anche alla particolare alimentazione) è diventato l’uomo ”PLASMON” che oggi conosciamo. Ovviamente per costruire quella gran massa muscolare, così potente, ha dovuto sostenere allenamenti molto impegnativi che richiedono tanta volontà e tanta costanza; si riesce ad ottenere simili risultati solo se si ha un gran carattere e lui ha dimostrato di averne. La sua vita è stata una continua “TRAVERSATA”. Lo scorso anno sono stato testimone dell’enorme sforzo profuso per superare tutte le difficoltà che via via si presentavano durante la traversata con il pattino, tra le due sponde dell’Adriatico, da Sebenico (Croazia) a Giulianova. Gabriellino, nel corso dell’anno, aveva programmato tutto: allenamenti personalizzati per sè e per il suo compagno di avventura, il giudice Gianfranco Iadecola (nostro coetaneo), che per la prima volta si avvicinava a questo tipo di attività sportiva, mostrando anche lui di avere grandi capacità, sia fisiche che psichiche; alternanza ogni due ore ai remi; alimentazione ogni quattro ore; modo di riposo; monitoraggio del tempo per battere il record dell’ anno precedente; sponsor per l’ abbigliamento sportivo; attivazione

mass-mediatica; barca di appoggio con relativo equipaggio comandato dal capitano Raffaele Ariozzi, dal notaio Antonio Albini, controllore della regolarità della performance, e dall’accompagnatore ufficiale, l’architetto Luciano Secone; partenza da Sebenico il giorno successivo all’approdo con la barca ed arrivo a Giulianova in serata. Purtroppo, preso da tanto impegno, Gabriellino dimenticò di portare con sé il documento di riconoscimento. Fummo pertanto costretti a modificare il programma, sollecitati anche dalle previsioni di peggioramento delle condizioni metereologiche. Decidemmo di calare a mare il pattino con sopra Gabriellino nei pressi dell’isolotto “Il faro Lucetta”, distante circa tre miglia da Sebenico,

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di Giancarlo De Falco per poi raggiungere il porto, sbrigare gli obblighi di dogana e fare rifornimento di carburante. Ripartimmo subito per raggiungere “Il faro”, dove ci aspettava Gabriellino, iniziando ufficialmente la traversata. Trenta ore di remate per arrivare al porto di Giulianova senza mai scendere; alimentazione, riposo e quant’altro era fatto sul pattino. Noi che seguivamo con la barca ci interrogavamo sulla capacità di tenuta dei due sessantacinquenni: vinsero loro. Se non fossi stato testimone oculare, sicuramente avrei mostrato dubbi e perplessità nell’ascoltare le ardite gesta. Quest’anno Gabriellino si appresta a ripetere l’impresa avendo come partner una campionessa veneziana, Giulia Ambrosi, che però è esperta nella voga in piedi con un solo remo. La ragazza si sta esercitando con il pattino, per apprendere la tecnica. La traversata dovrebbe essere più facile, perché Giulia è protagonista di tante imprese sportive con la tipica imbarcazione veneziana. Aspetto con ansia di ripetere la bellissima esperienza e mi sento di avanzare una proposta alla nostra Amministrazione: visto il ripetersi di questa iniziativa, che ha la caratteristica di uno sport estremo, perché non cercare di arricchirla e inserirla costantemente tra le manifestazioni estive? Sono sicuro che molti concittadini approverebbero e che l’evento potrebbe avere una risonanza più vasta.


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Orari ballerini

Gentile redazione, c’è qualche motivo per cui la navetta gratuita della linea C, che, secondo l’orario esposto, dovrebbe partire dal piazzale della stazione ferroviaria alle 13.35, molto spesso ritarda fin oltre le 14.00? Sembra quasi che aspetti l’arrivo di qualche treno in arrivo a Giulianova intorno a quell’ora. Se così fosse, non sarebbe il caso di informarne gli utenti? E in caso contrario qual’è il motivo di questi ritardi? P. T.

GiuliaViva

Registrazione al Tribunale di Teramo n. 647 del 07 06 2011 Direttore Responsabile Antonio D’Eugenio direttore@giuliaviva.it Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications” Redazione e Amministrazione 64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. 0857992144 redazione@giuliaviva.it pubblicita@giuliaviva.it tel.3473612374 Si ringrazia Claudio Camilli stampato da Tipolitografia LA RAPIDA Via G. Galilei Giulianova Lido

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Per tre parcheggi in più Abito a Giulianova Alta e mi trovo spesso a passare per via Migliori. Da qualche tempo, proprio in prossimità dell’incrocio con piazza della Libertà, sono stati realizzati tre parcheggi che quando sono occupati, vista la mancanza di marciapiede, obbligano i pedoni a pericolose invasioni della carreggiata. Capisco la penuria di zone di sosta, ma era davvero indispensabile creare una situazione di pericolo per tre miseri parcheggi? P. C.

Affittasi periodo estivo

Ancora spazzatura

Gentile redazione, mi rendo conto che l’argomento è forse abusato, ma purtroppo certe situazioni continuano a ripetersi in ogni angolo della città. Questa volta ad essere invasa dal pattume è la zona adiacente il “Maxi Tigre” dove l’immondizia viene troppo spesso abbandonata vicino alla campana per il vetro ed ai contenitori per la raccolta degli indumenti usati. Non si potrebbe prevedere un servizio specifico, con un mezzo di piccole dimensioni che percorre di continuo la città eliminando queste mini-discariche? Il guadagno d’immagine sarebbe senz’altro superiore alla spesa. E. M.

E’ ormai dilagante il malcostume dei cartelli “vendesi o affittasi” attaccati agli alberi della nostra città, malcostume che nel periodo estivo è ancora più diffuso per l’aumentare dell’offerta di appartamenti stagionali. Alcuni, evidentemente più “educati”, i cartelli li fissa con lo spago, altri, incuranti del bene pubblico, li pianta con i chiodi. Ma, mi chiedo, visto che su ogni cartello c’è in bella vista il numero di telefono, sarebbe così difficile perseguire i “colpevoli” con una bella multa? O tutto ciò è consentito? G. R.


Torneo di Basket Marevivo

Il 5° Torneo di basket giovanile “Marevivo”, memorial Fabrizio Simoncini, si è svolto in questo caldo giugno giuliese. Tre campi di gara, 18 squadre partecipanti, 61 partite in 6 giorni (senza tregua, soprattutto per gli ottimi organizzatori). Numeri che impressionano, anche da un punto di vista turistico: oltre 230 ragazzi nati negli anni 99-2001, 13 giovani arbitri, numerosi accompagnatori e genitori. Presenze negli hotels di quasi 500 persone. Tutt’altro che disprezzabile, come traino promozionale della nostra città. Il torneo lo ha vinto Monteroni (LE), dopo l’ormai classica finale con Roseto. Ma in queste occasioni non è tanto l’aspetto agonistico, pur importante, che deve prevalere, quanto quello educativo, in ragazzi di 11-13 anni. Un torneo estivo permette ai ragazzi di conoscersi, e di giocare. Chi scrive ha potuto constatare come la tanto discussa cultura sportiva, in Italia, anche nel basket è ancora parecchio da costruire. Qualche allenatore poco educatore, genitori (solo ignoranti?) che insultano arbitri di 14 anni. Quando ciò accade, lo scenario diventa abbastanza triste. Per fortuna accadono cose che inducono all’ottimismo. Tra le squadre di Monopoli (BA) e Osimo (AN) si è creato un clima di grande amicizia. In una finale, l’ultimo giorno, si sono trovate di fronte. L’hanno giocata mescolandosi tra loro (Monosimo contro Onopoli), con gli allenatori ad arbitrare e gli arbitri ad allenare. Con grande semplicità, un insegnamento per tutti. Un’ultima considerazione. Tanti ragazzi giuliesi vorrebbero praticare questo splendido sport all’aperto, e grazie al nostro clima ciò si può fare almeno 10 mesi l’anno. E’ troppo chiedere all’Amministrazione Comunale un paio di piattaforme con 4 canestri, com’era una volta? G. M.

TRIBUNALE DI TERAMO Sezione Fallimentare

Fallimento N° 70/2011 R. Fall. – Paint srl in Liquidazione

LOTTO UNICO: Appartamento piano sesto di complesso denominato Centro Residenziale Riviera Palace sito nel comune di Giulianova alla Via L.mare Zara; il bene risulta censito al NCEU del comune di Giulianova al foglio 9 p.lla 848 sub 121 ZC 1 categ. A/2 Classe 3 vani 4 rendita € 506,13 PREZZO BASE LOTTO UNICO: EURO 140.000,00 CONDIZIONI DI VENDITA: Le offerte di acquisto, irrevocabili per il periodo minimo di gg. 120 dal deposito, dovranno essere effettuate mediante dichiarazione da presentarsi nella Cancelleria fallimentare del Tribunale di Teramo, entro le ore 13,00 del giorno 9 luglio 2012 secondo i moduli e il formulario predisposti dall’ufficio.Ogni offerente, tranne i soggetti per legge non ammessi alla vendita, dovrà depositare unitamente all’offerta una somma non inferiore al 10% del prezzo base, da imputarsi a cauzione, versata sul rapporto di conto corrente già intestato alla procedura: IT79I0555077020000000575639. In ogni caso in ciascuna offerta dovrà essere contenuta esplicita dichiarazione di conoscenza e accettazione di quanto previsto nel decreto di vendita emesso dal Giudice Delegato in data 9 maggio 2012, oltre che della conoscenza della relazione peritale sul bene in vendita. INFORMAZIONI: Custode Geom. Rolando Di Carlo telefono e fax: 085.8942750- cell.: 329.4919990 e-mail: dicarlorol@libero.it. L’intera documentazione è consultabile alla Home Page del sito web: www.fallimentieaste.it.



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