GiuliaViva anno IV n.11 del 14 giugno

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Anno IV numero 11 del 14 giugno 2014 (71) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Anonimo giuliese

chi è l’estensore del manoscritto?

articolo a pag 6 e 7



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Istantanee giuliesi “Pescatori” di indumenti

Le segnalazioni cominciano ad essere frequenti, testimoniando situazioni che si vanno rapidamente diffondendo. Con sempre maggiore frequenza capita di imbattersi in gruppetti di individui intenti ad armeggiare attorno alle “campane” per la raccolta degli indumenti usati, “pescarne” il contenuto con mezzi di fortuna, per impossessarsi infine di quanto gradito ed abbandonare il resto in mezzo alla strada. Disagio economico, vandalismo o qualunque altra sia la causa del fenomeno, dedicarvi attenzione sta diventando sempre più necessario.

Promozione turistica La promessa era per le vacanze pasquali, ma, anche se nutrivamo dubbi sul rispetto di quella scadenza, mai avremmo pensato che il litorale giuliese non sarebbe stato adeguatamente pulito neppure a giugno inoltrato. Invece è così. A sud in maniera molto più evidente che a nord, cumuli di detriti punteggiano ancora l’arenile, con il caso eclatante della spiaggia libera limitrofa al porto, ancora oggi deposito di tonnellate di spiaggiato. Chissà se è questa la tanto decantata promozione turistica...

Asfalti post-elettorali L’avvio dei lavori, confortato dalla data impressa sulla tabella, era in programma per la metà di maggio, ma quasi un mese dopo il fondo di molte delle strade interessate dalla riasfaltatura è ancora desolatamente in attesa delle prime gettate di bitume. Per dare il via alle promesse “leccate” d’asfalto si è forse preferito aspettare il riscontro dei risultati elettorali.

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Auguri

Chiuse le urne, acquisiti i risultati e spenta l’eco di una campagna elettorale da ricordare, purtroppo, più per le esasperazioni e gli atteggiamenti ben sopra le righe che per l’attenzione alle proposte ed ai contenuti proposte, rivolgiamo comunque, gli auguri di buon lavoro a Francesco Mastromauro, sindaco riconfermato di Giulianova. Con l’auspicio che il quinquennio che ci aspetta veda meno trionfalismi e più fatti, meno “muro contro muro” e più dialettica costruttiva, meno propaganda e più trasparenza. La città ha troppe questioni in sospeso, troppe criticità, troppo bisogno di ripartire per poter pensare di farvi fronte chiusi nella torre d’avorio del municipio. Giulianova ha un patrimonio di “voci”, tutte diverse, capaci di criticare, ma anche, e soprattutto, di proporre: darvi ascolto senza i preconcetti del passato è un servizio da rendere alla città. Anche la vittoria, soprattutto in politica, va saputa gestire.


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Fatti in

Le urne hanno detto anche che...

di Paolo Innocenti

F

rancesco Mastromauro sarà sindaco di Giulianova per altri cinque anni. Questo il responso delle urne che consegna nuovamente le chiavi della città nelle mani del primo cittadino uscente, un responso che, comunque, non si risolve del tutto in questo peraltro inconfutabile dato di fatto. Dalle urne è uscito anche dell’altro, malesseri ed indicazioni altrettanto inconfutabili che una classe politica che voglia smettere di essere autoreferenziale ed intenda tornare ad ascoltare la città non può pensare di continuare ad ignorare. Intanto, anche Giulianova si è allineata alla tendenza nazionale che vede in testa fra gli schieramenti politici il partito degli astensionisti: per la prima volta nella storia delle elezioni comunali la percentuale di chi non si è recato a votare, oltre il 28%, ha ampiamente superato quella della lista più votata, il Partito Democratico, fermatosi appena sopra il 22%. Elemento tanto più preoccupante perché verificatosi in un appuntamento locale, nel quale il coinvolgimento personale è senz’altro più elevato.

È certo poi che quello nei confronti di Mastromauro tutto è stato tranne che un plebiscito. La percentuale del 62,77 % trae in inganno, in realtà lo hanno votato 6.114 cittadini su 21.122 aventi diritto al voto o, se vogliamo stare agli elettori che tradizionalmente votano per le comunali a Giulianova, 6114 su 15.000 circa. Ha perso 1273 voti rispetto al 2009, il che non depone per un gran giudizio sul suo operato amministrativo, specie se si tiene conto del fatto che il PD a livello nazionale ha un trend molto positivo. Stando ai numeri, il riconfermato primo cittadino è stato l’unico dei sette candidati a ricevere meno voti della propria coalizione. Analogo discorso vale anche per le liste collegate, il cui risultato complessivo segna oltre 300 voti in meno rispetto a cinque anni or sono (6081 contro 6405). E questo malgrado la “base” della coalizione di Mastromauro si fosse sensibilmente ampliata, inglobando direttamente o indirettamente, numerosi e importanti esponenti di quello che fu il centrodestra del 2009, oltre ad incassare l’appoggio di un’intera lista, quel “Al centro della città” che nella tornata precedente bazzicava il campo avverso. In calo, generalmente, anche i risultati delle singole liste della coalizione che governerà la città nel prossimo quinquennio. Con l’eccezione della “Lista civica per Mastromauro sindaco”, cresciuta di oltre 500

consensi, calano il Partito Democratico i cui 3918 consensi si riducono a 3021, “Al centro della città” scesa da 1044 a 637 (il cambio di casacca non sembra essere stato poi così apprezzato) e soprattutto la “Sinistra Unita”: SeL, PSI e PdCI che, sotto due simboli, nel 2009 avevano raccolto 787 preferenze complessive sono crollati a 289, pesantemente puniti dal proprio elettorato e senza alcuna rappresentanza nel prossimo consiglio comunale. Certo, il risultato finale non cambia: Mastromauro è nuovamente sindaco ed assieme alla sua coalizione governerà Giulianova per il prossimo quinquennio. Difficilmente, però, potrà non tenere conto di quello che le urne, neppure troppo nascostamente, hanno messo in evidenza. La maggioranza degli elettori ha mostrato con chiarezza, astenendosi o votando contro, di non condividere l’azione della passata amministrazione, disperdendo il proprio dissenso in un panorama politico mai come questa volta frantumato, ma esprimendo chiaramente il proprio “non apprezzamento” per gli ultimi cinque anni di governo. E la medesima maggioranza ha dimostrato anche di non apprezzare, evidentemente, l’informe coalizione messa in piedi per mantenere, non sappiamo quanto saldamente, il potere nelle mani dei soliti noti. Ignorare queste indicazioni per bearsi di un trionfo tutto teorico e confutato direttamente dai numeri sarebbe non solo irrealistico, ma soprattutto deleterio per il futuro della città.


primo piano

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La questione morale a Giulianova: di Paolo Innocenti l’ora delle querele L

e vicende di palazzo Gavioli (accanto al Kursaal) e dell’area ex Migliori Longari (zona delle Fonatanelle) hanno attraversato l’intera consiliatura, fra sequestri giudiziari, avvisi di garanzia, rinvii a giudizio e battaglia politica e, inevitabilmente, hanno finito col lasciare il segno anche sulla recentissima campagna elettorale. Un segno pesante, giacché l’ennesima immotivata esternazione diffamatoria contro Franco Arboretti da parte di Francesco Mastromauro sulle suddette vicende fatte in un confronto televisivo per il ballottaggio, pone una base concreta a futuri, ed annunciati, strascichi giudiziari. La cronaca e il commento a questo ennesimo episodio di una controversia infinita li lasciamo al comunicato diffuso da “Il Cittadino Governante”, che riportiamo di seguito. Crediamo però doveroso puntualizzare, ancora una volta, quali siano i termini reali di questioni la cui “colpa” è stata più di una volta attribuita, incredibilmente, da parte del primo cittadino, ad Arboretti. Quanto a palazzo Gavioli, il PRG del ’94 prevede precise norme (confermate anche dalla Variante al PRG) che prescrivono in maniera chiara: 1) Le distanze dell’edificio in costruzione (poi sequestrato) devono essere, sia a nord che a sud, di circa 17 metri e non 10. 2) Il fronte dell’edificio in costruzione deve essere più arretrato rispetto al Kursaal e non addirittura superarlo di molto. Quanto all’area ex Migliori Longari il PRG consente l’edificazione di solo due dei quattro edifici realizzati.

Se quelle norme sono state violate, come il sequestro giudiziario del cantiere accanto al Kursaal e i rinvii a giudizio per i due scandali edilizi stanno a indicare, la responsabilità non può dunque essere attribuita al PRG né tanto meno ad Arboretti, ma, con ogni evidenza, a chi sul rispetto delle regole non ha vigilato. Una responsabilità che non può limitarsi ai soli uffici tecnici comunali, come più volte Mastromauro ha tentato di far apparire, ma che, quantomeno sul piano politico, investe anche gli amministratori, cui spetta il potere di indirizzo e l’onere del

controllo. Una responsabilità tanto più grave considerato che in più di un’occasione, dentro e fuori le sedi istituzionali, c’è stato chi sul mancato rispetto delle regole aveva puntato preventivamente, con cognizione di causa, ben più di un riflettore: il gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante”. Aver lasciato inascoltate quelle legittime obiezioni con tutte le conseguenze, anche giudiziarie, del caso è stato colpevolmente sconsiderato, ma addirittura attribuire ad altri le proprie evidenti responsabilità è un inaccettabile ribaltamento della verità dei fatti.

Non è da primo cittadino diffamare

Il sindaco uscente ha questa volta superato abbondantemente i limiti dei comportamenti civili ed è tempo che qualcuno sanzioni la sua arroganza e il suo sistematico uso della menzogna nel dibattito pubblico. Ieri sera in vista del ballottaggio di domenica prossima, nel confronto con il suo antagonista avv. Fabrizio Retko, svoltosi su TelePonte alle 21, ad un certo punto messo alle strette sui temi della legalità, nel goffo tentativo di svicolare, ha avuto l’improntitudine di additare il Dr. Franco Arboretti come responsabile dei reati penali commessi nell’area ex Migliori Longari e nel cantiere posto sotto sequestro dalla magistratura accanto al Kursaal. La verità è che gli esposti alla magistratura per tutelare la collina del centro storico, la sicurezza idrogeologica, l’asilo nido ed il campo di atletica leggera nella vicenda dell’area ex Migliori Longari ed il palazzo storico Kursaal nella vicenda di palazzo Gavioli li ha presentati Il Cittadino Governante dopo che la Giunta Mastromauro aveva avallato in consiglio comunale i due gravi abusi edilizi autorizzati dagli uffici comunali.Due falsificazioni così clamorose effettuate ieri sera di fronte al pubblico televisivo che stava seguendo il dibattito - aggravate dal fatto che il destinatario della gravissima diffamazione in quel momento era assente – e riproposte stamattina da Radio G, non possono, ovviamente, passare sotto silenzio, pena l’imbarbarimento del confronto politico. Sarà, per questo, avviata ogni opportuna azione a tutela del buon nome di una persona seria, onesta, e corretta, da tutti stimata proprio per unanime riconoscimento di queste qualità.In questa sede vogliamo solo ricordare che su ambedue i casi - che, negli ultimi anni, hanno corposamente introdotto per la prima volta il tema della questione morale nella nostra città – il rinvio a giudizio riguarda, tra gli altri, funzionari e dirigenti del Comune di Giulianova per violazione delle norme urbanistiche del PRG. Essi, inoltre, come tutti sanno erano indirizzati e controllati come prevede la legge proprio dalle Amministrazioni comunali di cui l’avv. Mastromauro era vicesindaco o sindaco. Giulianova 4 giugno 2014 Il Cittadino Governante associazione di cultura politica

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Accade

Anonimo, ma non troppo...

riceviamo e pubblichiamo

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a firma originaria era un’altra e raccoglieva, in ordine sparso, quasi tutte le sigle che hanno appoggiato Francesco Mastromauro. Ma la cosa deve essere sembrata eccessiva persino agli autori se, cancellati con rapidi tratti di penna i riferimenti a partiti e liste, ad assumersi la paternità dello scritto è stato infine il generico, fantomatico e sconosciuto gruppo degli “antifascisti di Giulianova”. Parliamo del “documento”, se così possono essere definiti quattro fogli raffazzonati e manoscritti, che a firma, appunto, di sedicenti antifascisti giuliesi e per il tramite, sembra, di un’esponente della carta stampata, è finito sui tavoli delle redazioni locali, a pochi giorni dal ballottaggio. Il contenuto? Una sequela di offese ed insulti, di accuse tanto infondate quanto diffamatorie, snocciolate con una violenza senza freni, e indirizzate contro un unico bersaglio: Franco Arboretti. Su cui sarebbe ricaduta la colpa innominabile di aver “messo in piedi un’alleanza

vergognosa con il fascista Retko”, avversario al ballottaggio di Francesco Mastromauro. Alleanza, peraltro, mai nata visto che, come è sapere comune, Il Cittadino Governante non solo non si è “apparentato”, ma ha diffuso il 31 maggio un chiaro comunicato ufficiale in cui anticipava la propria futura collocazione in consiglio comunale all’opposizione (il testo è nel riquadro a fianco) Sia chiaro fin da subito: dietro quelle righe e quella firma non c’è nessun gruppo di antifascisti, ma si nascondono molto più semplicemente quelli che il linguaggio abituale della carta stampata definirebbe personaggi di primo piano, da tempo immemore sul palcoscenico o, per lo meno, dietro le quinte del teatrino politico, locale e non. Lo sanno tutti, ma fingere di non sapere chi si cela dietro a quelle quattro pagine piene di livore ed a quella ridicola firma apposta in calce, fornisce l’alibi per perseverare in quella volgare campagna denigratoria nei confronti di Franco Arboretti che certa informazione porta avanti, strumentalmente, ormai da anni. Chissà che ne penserà la “Giulianova democratica e antifascista”, quella vera però non quella immaginaria citata nei comunicati anonimi, di personaggi che vomitano odio evidente e manifeste falsità sul conto di una persona, Franco Arboretti, sulla cui integrità etica e politica sfidiamo chiunque a trovare qualcosa da ridire. E chissà che ne penserà di uno pseudo documento che trasuda bassez-

za morale e malafede, e soprattutto dei suoi autori, pavidi e vigliacchi al punto di lanciare il sasso e nascondere la mano dietro ad una sigla inesistente. Capiamo che sia difficile rivendicare la paternità di uno scritto tanto rancoroso quanto politicamente insulso, di un “documento” che offende prima di tutto l’intelligenza di chi lo ha scritto, ma pensiamo sia davvero il minimo pretendere dagli autori almeno il coraggio di farsi avanti. Va preso atto, comunque, del fatto che quello scritto anonimo ha orientato il comizio finale di Mastromauro e le sue dichiarazioni immediatamente successive al risultato elettorale. Ai sedicenti antifascisti di Giulianova vorremmo comunque far notare ciò di cui, pur con tanta sicumera e presunzione, evidentemente non si sono ancora accorti, o, più probabilmente, avallano e sostengono per convenienza e tornaconto personale. Dal 1995, dall’epoca del primo mandato Cameli, Giulianova è in mano ad un “circolo magico”, ad una ristretta cerchia di persone che sono andate via via avvicinandosi e fondendosi, travalicando gli schieramenti, fino a costituire un unico gruppo di potere. Questa grosse koalition alla giuliese si è pienamente realizzata sotto l’amministrazione Mastromauro ed è stata certificata con le alleanze messe in campo all’ultima tornata elettorale. In un unico calderone sono finiti sindaci, vicesindaci ed assessori, presidenti e factotum di società partecipate che, da destra e da sinistra, hanno governato Giulianova negli ultimi quattro lustri. Una


in Città

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a dimostrare. Ma forse non siamo tanto lontani dalla verità se affermiamo che a costoro, in verità, di fascismo ed antifascismo non importa granchè, ma la gazzarra messa scorrettamente e sguaiatamente in piedi è derivata dalle preoccupazioni ormai ben nota casta locale accasatasi nel medesimo carrozzone il cui unico scopo è la pura e semplice spartizione del potere e che organizza il consenso con una pervasiva azione clientelare. Ma su di una simile “alleanza”, questa sì indecente, i fasulli antifascisti di Giulianova non sembra aver nulla da dire, anzi crediamo proprio la condividano e ne siano stati persino promotori. Ma non solo. Un’altra cosa è sfuggita agli zelanti antifascisti di Giulianova, ovvero che il connubio con i nostalgici del ventennio di cui, strappandosi le vesti, accusano senza fondamento alcuno Franco Arboretti, è stato da tempo sancito, sottoscritto ed approvato proprio da chi sta loro tanto a cuore. Ruffini prima e Mastromauro poi hanno accolto a braccia aperte in lista e in giunta, un reduce non secondario di Alleanza Nazionale, quel Marcello Mellozzi al quale pose e saluti di stampo mussoliniano sembrano essere per lo meno non sgraditi, come la foto a lato sta

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che si saldasse il fronte degli 8.190 giuliesi che non hanno votato Mastromauro al primo turno, quando dopo 9 anni di governo e in pieno boom nazionale del PD ha conseguito solo 5.973 voti. Non si può, infine, non rimarcare il poco professionale comportamento de Il Messaggero, de La Città e della radio locale che hanno riportato notizie false fornite da fonti anonime, mentre hanno tenuto sostanzialmente sotto silenzio il comunicato chiarificatore del Cittadino Governante. Il Cittadino Governante

Comunicato stampa Il Cittadino Governante ringrazia i quasi 2000 elettori che hanno scelto di votare le liste a sostegno della candidatura di Franco Arboretti, e che rappresentano in città una importane forza politica, radicata e resa ora ancora più rappresentativa dal consenso popolare. Un ringraziamento va anche a Franco Arboretti che ha conseguito un risultato personale significativamente superiore alle liste di sostegno a testimonianza della sua credibilità e della stima di cui gode, e che gli elettori hanno voluto riconoscergli con il voto. C’è il rammarico che per soli 178 voti la cittadinanza non potrà avere la possibilità di votare al ballottaggio dell’8 giugno per la prospettiva di cambiamento proposta nel programma del Cittadino Governante. Un cambiamento che dopo il devastante malgoverno della giunta Mastromauro sarebbe assolutamente necessario. Resta il nostro impegno civile e politico che si profonderà di nuovo in un lavoro di seria opposizione in consiglio comunale e di contributo alla crescita della cultura politica e della partecipazione consapevole in città. Il Cittadino Governante Giulianova 31 maggio 2014


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Una Città per cantare

String Theory

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n questo numero vi parliamo di un gruppo di Giulianova, STRING THEORY, e dei suoi lavori autoprodotti e pubblicati in download gratuito sulla pagina bandcamp(http://stringtheoryitaly.bandcamp.com/). Il gruppo prende il nome dalla teoria delle stringhe, che sostiene l’esistenza in ogni cosa di anelli incredibilmente piccoli di energia che vibrano in modo diverso dando vita alle componenti prime della natura e concepisce l’universo come una sinfonia prodotta da questi minuscoli anelli di energia vibrante. Il trio è composto da 3 musicisti - Sergio Pomante, sassofono elettrico ed effetti sonori, Silvano Marcozzi, batteria e percussioni e Lorenzo Castagna, chitarra elettrica ed effetti sonori - che come stringhe vibrano insieme dando vita a brani strumentali di grande interesse. E’ musica improvvisata - i pezzi sono da loro stessi definiti flussi – che però

di Aldo Minosse Malatesta non presenta spigolosità, cali di tensione e scarsa omogeneità che spesso caratterizzano questo genere. Una batteria granitica in alcuni momenti e leggera come una piuma in altri, fa si che la ritmica dei flussi/canzoni tenga sempre la barra a dritta. Un sax elettrico ed una chitarra che in certi passaggi non sono distinguibili nei suoni, fanno volare i pezzi sempre a livello altissimo di musicalità, completano la ricetta musicale del gruppo tastiere e campionamenti, questi ultimi unica fonte di provenienza delle voci. Finora due i lavori registrati in studio. Il primo contiene 10 improvvisazioni e il titolo, 3ROOMS (tre stanze), rimanda al metodo di lavoro utilizzato. Infatti, i tre musicisti, prima decidono quali suoni adottare, poi in tre stanze diverse, improvvisano e registrano. Quando riascoltano ciò che hanno prodotto, danno il titolo ai flussi/canzoni basandosi sulle sensazioni provate. Il gruppo intitola il secondo lavoro FLUTTEREGO (ego svolazzante) e propone in copertina l’immagine di un impiccato. L’impressione è che, rispetto al precedente, presenti una più elevata compressione del suono e quindi una maggiore corposità. A dare a questi due dischi un ulteriore carattere di artigianalità è la registrazione al Noisebab Studio di Giulianova (https://www.facebook.com/ noiselabstudio), di proprietà di Sergio

Pomante, il quale, oltre che essere un validissimo ed originale sassofonista, è anche un eccellente ingegnere del suono. Ottime le recensioni della stampa specializzata nazionale quale Rumore, Ondarock, Rockambula, Distorsioni e Impatto Sonoro. Le coordinate musicali tra le quali questi musicisti si muovono sono talmente tante e ben amalgamate da rendere difficile un lavoro di definizione senza scadere in un elenco smisurato di generi musicali. Possiamo solo dirvi che, se amate il math-rock e se siete patiti di musica elettronica con venature di drum’n’bass, leggere atmosfere dub, improvvisazione d’avanguardia e pennellate di psichedelia, affrettatevi a collegarvi alla loro pagina e a godere delle loro spiazzanti improvvisazioni musicali. Così le ha definite Rumore, che ha dato a FLUTTEREGO voto 8.


Qualche domanda a ....

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Gli Organizzatori del Festival delle Bande Musicali di Mirella Lelli

su www.giuliaviva.it il filmato dell’intervista

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iuliaViva apre una finestra sul Festival internazionale di Bande musicali. Si è appena chiusa la 15a edizione con un numero record di presenze, sia per il numero di bande che per il pubblico, che ha seguito in maniera massiccia tutte le attività proposte nelle 5 giornate. Ne parliamo con gli ideatori e promotori, dell’ass. ne culturale Padre Candido Donatelli: il presidente Mario Orsini, il vice Gianni Tancredi e Michele Maruccia. Che bilancio possiamo fare per questa 15a edizione? (MO) Un bilancio certamente positivo. Il festival è cresciuto, nei numeri e nella qualità. Bande sempre più prestigiose provenienti da tutto il mondo. Ne siamo davvero soddisfatti. Una giuria molto qualificata ci ha fatto i complimenti per le belle bande, tra cui voglio citare il Giappone (di gran qualità), la Lituania, la Polonia.

Ma anche le italiane si sono fatte valere. Parliamo di numeri: quante bande sono arrivate a Giulianova per il Festival? (GT) 20 bande in concorso, e 22 durante la parata del Lido. Un en-plein di coreografie. Voglio parlare dell’Ucraina, che vive un momento difficile. Qui hanno trovato un po’ di serenità e un po’ di pace, trovando bei momenti di integra-

zione con le altre bande; una cosa, secondo me, molto positiva. Molto positiva anche l’apertura al Festival del territorio. Quest’anno la novità è stata la grande parata ospitata da Alba Adriatica. (MM) E’ vero, con grande successo. Voglio anche ringraziare il comandante del Porto che ha permesso la partenza delle Bande dall’interno dell’area portuale. Speriamo, il prossimo anno, di poter ripetere e migliorare quest’esperienza. Giulianova, attraverso il Festival, con l’immagine delle bande all’interno dell’area portuale, diventa un po’ la cartolina del nostro splendido territorio. Una promozione turistica molto positiva. Possiamo immaginare per un prossimo futuro una diversa collaborazione e apertura da parte delle Istituzioni per l’organizzazione del Festival? Un veicolo anche per Provincia e Regione?

segue a pag.15


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Interferenze visive

Ridere non qualunquemente

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e volete ridere davvero e non vi accontentate delle tristi ghignate alle battute deprimenti degli Zalone e degli Albanese da troppo tempo in circolazione, allora è altrove e non al cinema italiano che dovete guardare. Per esempio, dovete guardare il buddy –movie di Todd Philipps Parto col folle dove la coppia Robert Downing jr. – Zach Galifianakis si produce in numeri di umorismo intelligente in una storia on the road ben costruita sul piano narrativo e capace di agire in profondità nonostante i ripetuti omaggi alla slapstick comedy che ne vivacizzano lo svolgimento. L’incontro disastroso all’aeroporto tra il fichetto Downing e il bestiale Galifianakis prelude alle disavventure che la coppia si troverà a vivere durante il viaggio in auto da costa a costa per giungere in tempo al momento del parto della moglie del primo, un viaggio nel corso del quale due mondi che più diversi non si potrebbe si incontrano e finiscono con l’accettarsi a vicenda. Nello scontro tra la classe di Robert e la brutalità di Zach, le rispettive personali-

di Angelo Moscariello

tà si rivelano nei loro aspetti segreti (vendicativo pur se con stile Robert, generoso pur se animalesco Zach) mentre il viaggio diventa un percorso di crescita umana nella miglior tradizione del road movie. Nel film di Philipps ogni tappa geografica scandisce un progresso spirituale (i sospetti del marito sull’identità del vero padre del nascituro, la confessione del compagno sul furto ai suoi danni) il cui esito è un rovesciamento delle funzioni; da diffidente Robert diventa fiducioso verso l’inaffidabile guida, da vilain fisico e mentale Zach si rivela essere un amorevole “mammo” non soltanto nella fiction televisiva della quale nell’ultima scena lo vedremo protagonista.

Se la struttura del racconto ricorda quella di precedenti famosi (uno per tutti Un biglietto per due di Hughes), originale è la capacità di Philipps di fondere comicità e poesia, catastrofismo e analisi psicologica in una rilettura del tema dell’”attraversamento” caro al western classico con la ripresa del tema ad esso connesso dell’amicizia virile. Parto col folle è un esempio di comicità non regressiva che funge da salutare antidoto a quella qualunquista e banale di cui da troppi anni è prodigo il nostro cinema vernacolare nell’ispirazione e televisivo nella forma. Oltre al film di Philipps, chi ha voglia di una comicità esilarante e non beota può rivolgersi, non solo ai classici perlopiù americani del genere (in primis L’aereo più pazzo del mondo degli Zucker), ma anche a piccoli film Bmovie spesso ignorati dalla critica ma che possono rivelare perle di umorismo postmoderno. Come il mitico Donne amazzoni sulla luna della coppia LandisDante e, soprattutto, chi vuol davvero morire dal ridere corra a rivedersi il cult assoluto Frankenstein Junior. Altro che i risaputi fiacchi numeri del bamboccione pugliese e i lugubri proclami del qualunque nostrano Cetto.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Edge of Tomorrow – Senza domani In un futuro prossimo, in cui una razza aliena ha colpito la Terra con un assalto senza precedenti, il ten. William Cage viene inviato senza preparazione a compiere una pericolosissima missione. Ucciso in pochi minuti, incredibilmente Cage si risveglia ed è costretto a combattere e morire ancora e ancora, in un continuo loop temporale. Ma ad ogni scontro Cage diventa sempre più abile nell’affrontare il nemico, insieme alla combattente delle Forze Speciali Rita Vrataski. Mentre Cage e Rita continuano la lotta contro gli alieni, la ripetizione di ogni battaglia li fa avvicinare sempre più alla soluzione per annientare il nemico. Edge of Tomorrow – Senza domani è diretto da Doug Liman ed interpretato da Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton In programmazione dal 29 maggio

Concerti mostre ed eventi Grande Musica a Vasto

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Io sono Red Baker Titolo: Io sono red Baker Autore: Robert Ward Casa ed: Barney, 16.50 € L’anthem di Joe Grushecky con gli Iron City Houserockers, Pumping Iron, potrebbe essere il riassunto efficace delle prime pagine di Io sono Red Baker. La fierezza operaia, blue collar fino al midollo, è tale e quale a Pittsburgh così come a Baltimora. La deregolamentazione reaganiana, i cui frutti amari ingoiamo ancora oggi, e le guerre commerciali con il Giappone porteranno le fabbriche a chiudere. La rete di legami e di amicizie creata per sopportare il durissimo lavoro in acciaieria, dove un errore può costarti la vita, non basta più. Le famiglie non riescono a tenere a freno la disperazione di uomini che si vedono spazzati via e cominciano a cercare oltre la linea del consentito la soluzione alla loro precarietà. Qui c’è la seconda, per quanto non dichiarata, connessione con Nebraska, perché i perdenti di Io sono Red Baker sono gli stessi di State Trooper, Highway Patrolman e Atlantic City e altrettanto cruda, viscerale, grezza è la ricostruzione di Robert Ward che esprime con un romanzo sanguigno e scomodo quello che i libri di storia non racconteranno mai.

Pubblica utilità Farmacie di turno

Giulianova: Basket Giovanile 7° Torneo Nazionale Under 13 Si apre l’estate del basket: Si gioca in piazza del mare, le date da ricordare sono: 16-21 giugno 7° torneo nazionale Under 13; 24-25 giugno 1° torneo miniBasket; 26-28 giugno 1°torneo 3vs3 open; 2-5 luglio 3° torneo nazionale Under 15. Quest’anno giovanissimi atleti e giocatori senior provenienti da tutta Italia si affronteranno all’ultimo canestro! Sono attesi cestisti, tecnici e supporters dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sicilia.

14/15 giugno Farmacia Ielo 16/22 giugno Farmacia Del Leone 23/29 giugno Farmacia Comunale Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

La Farina”……patrimonio dell’umanità.

di Biagio Saccomandi

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ome nasce la farina……quale farina devo usare per fare una buona pizza, dei biscotti, il pane…ecc ecc. Siamo abituati a parlare di farina, comperarla negli scaffali del supermercato (spesso erroneamente comperiamo quella più economica) ma in tanti non sanno come viene prodotta. Noi inizieremo da questo numero e nei prossimi a conoscere sia come si “fa la farina”, e tutte le tipologie di grano che ci permettono di avere degli sfarinati che useremo per creare le nostre ricette. La farina è di fatto ottenuta dalla macinazione di cereali, i più conosciuti e consumati da noi e nel mondo ovviamente sono il grano tenero (Triticum aestivum) e il grano duro (Triticum durum) ma esistono altre tipologie di cereali da cui otteniamo delle farine e tra questi annoveriamo la segale, l’orzo, l’avena, il mais, il farro ecc. Partiamo dal grano tenero, pianta dal fusto alto (può arrivare fino a 180 cm.); viene seminato tra ottobre e novembre e viene mietuto e trebbiato nei campi

in giugno o luglio. Dopo una fase di stoccaggio e una di riposo il grano viene messo nei silos dove esso viene tenuto a temperatura controllata per evitare funghi e batteri. Dopo questa fase alcuni mulini ”lavano” il grano per eliminare le impurità e solo dopo si avvia la fase molitoria. Ho assistito a questa fase in un mulino moderno per certi procedimenti (selezione dei chicchi con sensore ottico) ma con procedimenti nella fase della macinatura antica (macine a pietra) per evitare il surriscaldamento del chicco ma soprattutto per lasciare parti di germe e crusca (parti del chicco di grano) che poi ritroveremo nella farina migliorandone la composizione. Il molino moderno invece utilizza una sequenza di passaggi che permette al chicco di essere macinato e raffinato sempre di più a seconda del tipo di farina che si vuol produrre. Questa fase si chiama abburattamento, processo di separazione della farina dalla crusca per mezzo di un setaccio, il buratto; questa fase ci permette di catalogare le farine in tipo 0,00, 1,2 e integrale. La ricetta di questa settimana prevede l’uso di una farina di tipo 0. Consiglio di usarne una di tipo biologico; prepareremo questa volta una focaccia dolce con un

impasto buono anche per fare un pan brioche farcito con crema chantilly e vista la bella stagione con aggiunta di fragole.

Impasto tipo pan –brioche 1,1 kg farina Lievito di birra secco attivo 5 grammi oppure 10 grammi di quello fresco 250 gr. di latte intero 150 gr. di zucchero 400 gr. di uova intere 250 gr. di burro 20 gr. di sale Impastare gli ingredienti e far riposare la pasta almeno per 3 ore e formare i panetti, stendere la pasta nelle apposite teglie tonde e far riposare ancora 3 ore. A lievitazione avvenuta, cuocere al forno per 20-25 minuti alla temperatura di 160-170 gradi. Una volta cotte le focacce farciamole come nelle foto o a vostra fantasia.


A tutto sport Giulianova Calcio, quale futuro?

T

erminato il campionato con le ultime giornate da dimenticare, il Giulianova deve riorganizzarsi per programmare il prossimo campionato. Il Presidente Mattucci deve ancora comunicare le sue intenzioni, poiché nell’ultima conferenza stampa ha detto che è sua intenzione rafforzare i quadri societari,

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di Daniele Adriani

per poi iniziare a struttura tecnicamente il team. Sicuramente non ci sarà Ronci alla guida del Giulianova, probabile un nuovo ritorno di Giorgini, che, giustamente, vorrà garanzie sufficienti, poiché non vuole di certo fare brutte figure nella sua città. Mattucci ha rimandato le proprie scelte a dopo le elezioni amministrative, poiché nelle sue intenzioni c’è la volontà di risolvere il problema “campi di allenamento” ed il coinvolgimento delle forze imprenditoriali cittadine. Per entrambe gioca un ruolo fondamentale la figura del futuro Sindaco, ma con il ballottaggio rischia di vedersi allungare i tempi di attesa, che, per le incombenze burocratiche, por-

terebbero ad una rincorsa negli ultimi giorni utili. La speranza è che si utilizzi questi giorni per l’altro grande progetto che dovrebbe essere una scuola calcio ed un settore giovanile quanto più riunito, in modo da gettare le basi per una nuova rinascita. Anche per il Colleranesco la stagione si è conclusa con 45 punti, senza però poter disputare i playoff, disputando comunque con un altro buon campionato in 1° Categoria.


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Lettera aperta dei genitori adottivi ai dirigenti scolastici e agli insegnanti In data 31 Maggio 2014, a cura dell’Equipe Territoriale Adozioni Nazionali e Internazionali di Giulianova (TE), presso il Palazzo “Kursaal”, sul Lungomare Zara. si è svolto il seminario di formazione “Scuola e Adozione” condotto dalla Dott.ssa Giusy Valvo e avente per tema “L’inserimento del bambino adottivo nel contesto scolastico”. Detto seminario è stato ideato e realizzato per il sostegno post - adozione rivolto ai genitori adottivi e agli insegnanti. L’iniziativa ha avuto positivo riscontro da parte di noi famiglie adottive, che abbiamo partecipato numerose e con vivo interesse, rilevando, purtroppo, con rammarico, la totale assenza degli operatori scolastici. L’obbiettivo principale della giornata seminariale era rappresentato da una prima azione di sensibilizzazione sulla delicata tematica dell’accoglienza dei minori adottati a scuola per il raggiungimento di una più completa sinergia con le Istituzioni Scolastiche. Considerato pertanto, che gli interventi e i contributi dei soggetti rappresentativi del sistema di accoglienza del bambino adottato e della sua famiglia, consentiranno una conoscenza reciproca e l’avvio di un dialogo tra équipe adozioni, famiglie e scuola, si auspica per il futuro una fattiva collaborazione. I genitori adottivi

ditelo@giuliaviva.it Lettera ad Arboretti

Gentile dott.Arboretti, sono un cittadino giuliese che sta ancora “rosicando” per il ballottaggio e il secondo consigliere entrambi sfuggiti per pochi voti e proprio di questo volevo parlarle, per la prima volta in vita mia ho seguito davvero con passione l’esito di una tornata elettorale la ragione è presto detta, per la prima volta non sono stato costretto a votare il “meno peggio”, al contrario grazie a lei ho avuto la possibilità di votare la persona che ritengo più competente, più capace, più onesta; è stato bellissimo poter esercitare il fondamentale diritto al voto con profonda convinzione e perchè no anche soddisfazione, purtroppo il risultato finale non è stato quello sperato ma casomai fosse necessario volevo solo dirle che tutto il suo impegno di questi anni non è stato inutile, se dovesse aver avuto questo dubbio la invito a guardare fuori dalla finestra e a pensare che li fuori, da qualche parte, ci sono 1929 suoi concittadini, uomini e donne, vecchi e giovani, ai quali lei e il suo gruppo avete regalato la straordinaria esperienza di votare respirando a pieni polmoni, spero andiate avanti così perchè all’aria fresca ci si abitua facilmente e sarebbe difficile tornare a votare turandosi il naso. In attesa delle prossime elezioni e confidando nel fatto che come si suol dire il “tempo è galantuomo” (o se preferisce “li cavall bun se ved a la madonn”) la saluto e ringrazio lei e il suo gruppo per quanto avete fatto e farete per Giulianova e per i giuliesi.Cordiali saluti un suo elettore lettera pervenuta via mail

Rettifica

Egregio sig. Direttore del periodico Giuliaviva. Sono venuto per caso a conoscenza di un articolo senza firma sul numero del vostro giornale n.10 del 17 maggio 2014, pag.3 “istantanee giuliesi”, dal titolo “La conferma” nella quale per la “cosiddetta lottizzazione Lido delle Palme” si scrive “...e’ passata pressochè sotto silenzio la notizia, tutt’altro che di poco conto, che il consiglio di stato ha rigettato il ricorso avanzato contro la decisione del TAR che, nello scorso gennaio, aveva di fatto bloccato la cosiddetta...” La notizia non corrisponde al vero in quanto, nella mia qualità di avvocato del consorzio, ho espresso giudizio di non introdurre appello avverso la indicata decisione del TAR, facendo salve le ulteriori azioni volte alla realizzazione del piano di lottizzazione. Il mio parere è stato accolto dal consorzio. Quindi mai si è pronunciato il consiglio di stato, come noto, organo di secondo grado. Tanto premesso, per la corretta informazione, invito a pubblicare la presente comunicazione a valere a garanzia di ogni tutela anche in sede di applicazione della normativa sulla stampa. Si prega di assicurare e far conoscere il numero e la data della pubblicazione in rettifica. Cordiali saluti avv.Giuseppe Massi. pubblichiamo come da richiesta; rileviano però che la lottizzazione “Lido delle Palme” è ancora bloccata.


Segue da pag. 5

(MO) Direi proprio di sì. Il Festival è un fiore all’occhiello per l’Abruzzo, con tutte queste persone che arrivano da ogni parte del mondo. Da questa iniziativa potrebbero nascere importanti collaborazioni. Quante persone sono arrivate a Giulianova, tra Bande e turisti? (GT) Con le bande abbiamo ospitato 1500 persone. Come flusso turistico, abbiamo stimato circa 20 mila persone, soprattutto il giorno della parata. Un grande evento, quindi, che richiama appassionati e curiosi, baciato quest’anno da un clima favorevole. La grande partecipazione di pubblico, da una parte vi rallegra, dall’altro crea qualche disagio? (MM) Ci sono momenti da gestire, soprattutto perché gli spazi dove ospitare il Festival sono sempre più piccoli. Cerchiamo di adottare sistemazioni (tribune) per ospitare più persone, ma diventa fondamentale l’aiuto delle Istituzioni. C’è sicuramente da migliorare qualcosa, ma con la collaborazione di tutti potremo riuscirci. Questo mi fa pensare che state già lavorando alla prossima edizione. (MO) Non ci fermiamo mai. Abbiamo già stabilito le date 2015, dal 29 maggio al 2 giugno. Siamo in contatto con diverse bande; speriamo di portare a Giulianova nazioni prestigiose, come l’Australia, con possibilità di avere anche un gruppo delle Hawaii, e uno del Bangladesh. Stiamo lavorando. La particolarità di quest’edizione, l’abbiamo già detto, la presenza dell’Ucraina, che ha superato momenti complicati in patria. Come l’avete vissuta voi, in generale, da dietro le quinte? (GT) Sempre con un po’ di tensione, perché la manifestazione è cresciuta notevolmente. Siamo pochi, un gruppo di amici, e il lavoro è tanto. Però la soddisfazione per la riuscita del Festival ci ripaga. Riceviamo elogi, e le Bande che hanno partecipato cominciano già a scrivere per ringraziarci dell’organizzazione offerta. Direi che qualcosa di buono l’abbiamo fatto. Lo testimoniano le dichiarazioni che troviamo sul sito internet e sulla pagina facebook del Festival, dove stanno confluendo immagini e video. Il Festival si è chiuso lunedì 2 giugno ma in realtà continua a far vivere i suoi momenti di musica, di leggerezza, di armonia, grazie agli strumenti informatici. In qualche modo continua ad elargire la sua gioia, la sua felicità. Un auspicio per la prossima edizione? (MO) Cercheremo di migliorarci sempre più. Pur se pochi, ci impegneremo molto.



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