GiuliaViva anno IV n.3 del 8 febbraio

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Anno IV numero 3 dell’8 febbraio 2014 (63) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Giulianova Volley, lo sport e la passione Su GiuliaViva Web-Tv intervista ad atlete e presidente



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Istantanee giuliesi Decoro dei beni culturali

Sensibilizzazione delle nuove generazioni nei confronti del valore dei beni culturali, conoscenza delle origini storico-culturali del territorio in cui vivono per favorire la comprensione della cultura contemporanea: importanti obiettivi con cui troppi si riempiono la bocca, a cominciare dagli esperti per finire con gli amministratori; e allora tavole rotonde, discorsi, convegni, articoli, corsi di formazione per docenti, master ed altro ancora; intanto i soldi vanno, migliaia di euro, mentre non se ne trova uno nemmeno, per esempio, per tenere semplicemente pulito un qualsiasi sito archeologico. Forse la sensibilizzazione verso i temi culturali sarebbe più efficace se le amministrazioni pubbliche fossero le prime a recepirne il valore, almeno conservando questi beni in maniera decorosa.

Un parco da riqualificare

La rimozione dei due vagoni ferroviari dal parco “Chico Mendes” ha restituito parziale decoro all’intera area, per la quale continua comunque ad essere necessario un radicale intervento di pulizia e riqualificazione. Qualche panchina per godere dell’ombreggiatura della pineta, qualche nuovo punto luce, la piattaforma per il basket restituita alla fruibilità di tutti. Ci penserà, finalmente, la prossima amministrazione?

Sarà la volta buona?

Il Comune ci riprova. Dopo i precedenti tentativi andati a vuoto, tornano all’asta i terreni di proprietà comunale distribuiti fra via Ippodromo e la zona E2 turistica. Per sapere se l’ennesima alienazione del patrimonio pubblico si risolverà in un nuovo buco nell’acqua o riuscirà a portare in cassa almeno i 2,5milioni di euro fissati come base d’asta occorrerà attendere il prossimo 3 marzo, data fissata per l’apertura delle buste eventualmente pervenute.

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INCONTRO PER IL CAMBIAMENTO Cari cittadini incontriamoci per cambiare in meglio Giulianova. Prendiamo in mano insieme il destino della nostra città e non deleghiamo più l’attività amministrativa locale a coloro che hanno ripetutamente fallito, deludendo le aspettative. A Giulianova troppe cose continuano a rimanere un sogno: una città bella, vitale, pulita, funzionale, coesa, civile, sicura; una città intesa come bene comune, come casa di tutti e di cui tutti possano essere orgogliosi. Una città nella quale siano integralmente garantite l’onestà, la legalità, la correttezza e la trasparenza amministrativa, i diritti di tutti e le pari opportunità, la partecipazione democratica, la competenza, l’efficienza, e ancora, il risveglio economico e occupazionale, il rispetto dell’ambiente, la vivibilità e la bellezza cittadine, la cultura, la solidarietà e l’attenzione ai deboli. Insieme possiamo trasformare il sogno in realtà. Noi pensiamo che la politica, per essere all’altezza dei suoi compiti, debba nutrirsi di etica e cultura e che i politici debbano essere morali e competenti. Riteniamo, altresì, auspicabile che tutti i cittadini siano potenziali governanti interessati sia alla partecipazione democratica con matura capacità di analisi della vita pubblica, sia alla responsabilizzazione diretta assumendo incarichi pro tempore nell’ambito politico, avendo approntato le qualità necessarie per tale nobile impegno. Vi aspettiamo SABATO 8 FEBBRAIO ALLE 17,30 NELLA SALA BUOZZI (GIULIANOVA PAESE, ACCANTO AL CINEMA MODERNO) per parlare di tutto questo. Dar vita ad un’altra città è possibile. Il Cittadino Governante


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Fatti in primo piano

Fuori bersaglio

La conferenza stampa tenuta alcuni giorni or sono dall’ormai ex sindaco Mastromauro, in replica all’istantanea sul suo depliant pubblicitario pubblicata nel numero scorso del nostro giornale, ha fornito un chiarimento ed ha lasciato numerosi dubbi. È risultato che il pagamento di quanto richiesto per distribuire, in allegato al periodico Piccola città, l’opuscolo riassuntivo dei 54 mesi di attività della giunta è stato effettuato in prima persona dall’ex sindaco. Ne prendiamo atto, rallegrandoci per una situazione che, in caso contrario, sarebbe risultata più che sconcertante. Quanto al pagamento della stampa del pieghevole poi diffuso va precisato che GiuliaViva nulla aveva obiettato. Detto questo, siamo dell’avviso che Mastromauro, minacciando in quella sede querele al nostro giornale per

La Redazione di GiuliaViva

una presunta diffamazione, abbia finito con lo sbagliare bersaglio e dimostrato di confondere le notizie con i commenti. Errore di bersaglio perché ad affermare che l’opuscolo era stato distribuito a pagamento per conto dell’amministrazione non è stata la nostra testata ma Piccola Città. E confusione fra notizia e commento perché quello apparso sull’ultimo numero di “GiuliaViva” era, con tutta evidenza, un commento alla notizia data da Piccola Città. Ma riassumiamo i fatti. Dopo aver già raggiunto le case dei giuliesi allegato alle bollette del gas della Julia Servizi Più, il depliant sulle attività amministrative viene distribuito anche con il numero di Piccola città dello scorso 11 gennaio. Alla pagina 3 dello stesso periodico si legge testualmente “L’amministrazione comunale ci ha chiesto di inserire a pagamento l’opuscolo...” (il testo completo è riportato nel riquadro qui sotto, ndr). La notizia data da Piccola Città indicavache era stata l’amministrazione comunale (che come tutti sanno utilizza denaro pubblico) e non Francesco Mastromauro in prima persona a pagare affinché il pieghevole venisse distribuito insieme a Piccola città. Ed è a questa “notizia” che ha

fatto seguito il nostro “commento”, a quel punto decisamente e legittimamente indignato, visti i precedenti. Chi non ricorda, infatti, le nostre inchieste giornalistiche (nr.5 del 9 marzo 2013 pag. 6 e 7, nr.10 del 18 maggio 2013 pag. 4 e 5) in cui abbiamo dimostrato, carte alla mano, quanti soldi pubblici (centinaia di migliaia di euro sborsati dal Comune o dalle società partecipate del Comune) sono stati spesi in propaganda da questa come dalle precedenti amministrazioni. Se dunque “diffamazione” c’è stata, come ipotizzato dall’ex primo cittadino, crediamo vada attribuita al “bersaglio” giusto: non agli autori del commento (redazione di GiuliaViva), ma a chi la “notizia” ha di fatto divulgato (Piccola città) in maniera imprecisa. Perchè, quindi, GiuliaViva e la sua propietà (della quale, ribadiamo ancora una volta, non fa parte Franco Arboretti, che l’ex sindaco ha tirato in ballo scorrettamente e senza motivo) dovrebbe chiedere scusa o temere querele per diffamazione?


Accade in città

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Spendere (e incassare) meglio? Si può... di Paolo Innocenti

È l’aspetto della vita pubblica senza dubbio più sentito, quello che tocca direttamente le tasche di ognuno di noi, tanto più sensibili quanto già messe a dura prova dagli effetti della crisi. Il tasto delle tasse, nella miriade di forme che riescono ad assumere nel nostro Paese, rimane il più dolente e l’impennata costante nei tributi locali ne rappresenta la componente di più immediata percezione. Molto fa la famigerata spending review: la spesa pubblica deve essere ridotta e calano di conseguenza i trasferimenti di denaro dallo Stato alle amministrazioni locali, rendendo più difficoltosa la gestione dei bilanci comunali. È vero, però, che molto spesso a peggiorare la situazione contribuisce la diffusa incapacità di chi amministra a gestire adeguatamente il denaro pubblico. Si può e si deve spendere meglio, insomma, e,

cosa non secondaria, si può e si deve anche pensare di distribuire in maniera più equa il peso delle imposte locali. Per rimanere a Giulianova, detto nello scorso numero di quanto possa essere fatto per lo spinosissimo settore dell’igiene pubblica (sborsare meno con risultati migliori grazie ad una reale politica dei “rifiuti zero”), crediamo non siano pochi i correttivi applicabili alle dinamiche del bilancio. Dalle casse del Comune e delle sue partecipate fuoriescono annualmente fiumi di denaro senza alcun serio intervento di contenimento. Utenze carissime, che non si è mai pensato di limitare, ad esempio, installando impianti fotovoltaici negli edifici pubblici o riducendo il numero dei cellulari “istituzionali”; doppioni di spesa (staff del sindaco affiancato alla già esistente segreteria, ufficio legale che non ha ridotto il fiorire di incarichi esterni); lavori pubblici mal realizzati su cui dover reinvestire ulteriore denaro. L’elenco delle voci da sforbiciare potrebbe proseguire all’infinito, senza cambiare la sostanza di un fenomeno cui è giocoforza porre rapidamente un freno. Sul fronte delle entrate molto può essere

fatto guardando alla loro “distribuzione”. Tartassare le attività produttive, fra aumenti della Tarsu (40% in due anni), livelli elevati della Cosap e balzelli vari come quello sulle insegne luminose non è sinonimo di scelta lungimirante per sostenere un’economia in quotidiana difficoltà. E lo stesso vale per i nuclei famigliari, pure bacchettati dalla Tarsu (+17%), sottomessi ad un’addizionale Irpef esorbitante ed oggetto di uno stillicidio infinito di gabelle, non ultima quella impopolare e penalizzante dei parcheggi a pagamento. Giustizia sociale vorrebbe che a sborsare fossero tutti, e che tutti lo facessero in base alle loro effettive disponibilità, ma così non è. La necessità di fare cassa viene soddisfatta troppo spesso semplicisticamente, ritoccando al rialzo i prelievi di più facile incasso. Sempre invocata e mai realmente percorsa, invece, la strada magari più complessa, ma sicuramente più equa della lotta ad un’evasione che anche nella dimensione locale risulta saldamente radicata. Seconde case dichiarate come prime (e quindi tassate in misura ridotta), abitazioni accatastate con rendite molto al di sotto del loro valore reale, affissioni selvagge, occupazioni indebite del suolo e via elencando: il territorio di “caccia all’evasione” è vasto e pressoché inesplorato, ma non può essere ignorato oltre.

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Accade

Liste civiche tra fantasmi e “capriole”

di Andrea Palandrani

to di volontariato civico, di desiderio di partecipazione attiva, di impegno disinteressato che l’espediente dei comitati di quartiere ha tentato invano di colmare; dall’altro è un chiaro effetto della crisi dei partiti, della sfiducia nei riguardi di una politica inefficienL’avvicinamento progressivo della data te, “spendacciona” e delegittimata, tanto delle elezioni funge da irresistibile cen- a destra quanto a sinistra, da ripetute tro gravitazionale per associazioni e vicende scandalistiche a livello sia locale liste civiche il cui destino, il più delle che nazionale. Tuttavia spesso tali merivolte, è poi quello di collassare subito tevoli iniziative sono occasionali operadopo l’evento elettorale. Con la stes- zioni di facciata utili per “riciclare” chi fino sa voracità con cui vengono partorite, a qualche tempo prima militava in quei vengono poi divorate dal “Saturno” partiti o era un ingranaggio di quella popolitico: questo è stato il destino della litica che ora vuol criticare e screditare. “Lista civica per Mastromauro” o della Infatti la “foglia di fico” delle liste civiche omonima “per Cameli”, ma anche dei cade da subito quando, al formarsi delle “Giuliesi” o della “Scelta civica con Mon- coalizioni, esse si apparentano e si accoti”. L’ultima a sbocciare è stata “Gente dano ai candidati “forti” dei grandi partiti in Comune”, e qualche tempo fa erano oppure si accomodano alla mensa delle sorte “Linea retta” e “Impegno civico spartizioni di potere. art. 54”. Possiamo esser certi che nel Nello scenario civico giuliese degli ultifuturo prossimo altre ne spunteranno, mi anni, l’unico baluardo di così come risorgeranno “liste civetta” fi- coerenza, di continuità e di nalizzate ad arginare la voragine dell’a- integrità è risultata l’Assostensionismo assorbendo almeno voti ciazione Il Cittadino governante, un gruppo aperto, amicali e parentali. La formazione di una lista civica, o di unito ed attivo sin dal 2004, una associazione di cultura politica, una voce nata e cresciuta rappresenta da un lato un nobile inten- dal basso della società civile

fino a raggiungere i banchi del Consiglio comunale con intenzioni propositive e migliorative. Il Cittadino governante non ha barattato le proprie battaglie ed i propri ideali con promesse vane o con poltrone, non ha tradito il programma esposto durante la campagna elettorale e non ha stretto alleanze strumentali con altri gruppi (vedi “progresso democratico”, “obiettivo comune”, “progresso giuliese” o i variegati dissidenti “indipendenti”). Mentre il nostro rappresentante in Consiglio comunale, Franco Arboretti, portava avanti progetti e considerazioni con argomentazioni, competenza, conoscenza e puntualità, parallelamente l’Associazione continuava la sua attività sul territorio, tra la gente, con iniziative culturali, editoriali, musicali e multimediali: per prima ha aperto le porte alla web-cam in consiglio comunale, ha promosso innumerevoli incontri con “Polis, i saperi per la politica”, ha un sito internet sempre aggiornato, ha due sedi cittadine (Piazza Buozzi e Colleranesco) aperte e funzionanti, ed oggi si propone come veicolo di una svolta e di un sogno da costruire e realizzare tutti assieme.


in Città

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La raccolta differenziata e il decoro della città. di Raffaele Di Marcello

Mettereste i bidoni dei vostri rifiuti nel salotto di casa? Certamente no, li terreste ben nascosti in un balcone non in vista o in uno sgabuzzino, in attesa di smaltirli. Ma è quanto accade a Giulianova, dove il sistema “porta a porta”, seppure utile per differenziare correttamente i rifiuti, fa si che, in ogni periodo dell’anno, dalla prima serata alle tarde ore del mattino seguente, bidoni, bidoncini e cumuli di rifiuti “affollino” le nostre strade, le nostre piazze e il lungomare. Quelli che dovrebbero essere i luoghi di rappresentanza della città, il salotto buono della nostra casa comune, sono quindi invasi dai rifiuti nelle ore della passeggiata serale e, per ritardi nella raccolta, fino a mattina inoltrata, complici anche gli utenti che, spesso, conferiscono i contenitori in spazi non idonei, occupando, a volte,

anche gli stalli dei parcheggi dei disabili e i marciapiedi. Quali le soluzioni? Già il “regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati e per la raccolta differenziata dei rifiuti”, approvato nel 2007, all’art. 20 stabilisce che: “Secondo il vigente Regolamento Edilizio comunale ogni edificio con almeno 6 alloggi deve prevedere uno spazio (area ecologica) per il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani realizzando apposito incasso sulla recinzione”. I condomìni, quindi, dovrebbero essere tutti già forniti di uno spazio apposito, all’interno della recinzione, dove posizionare i rifiuti. Ma per le singole unità immobiliari e, soprattutto, per le attività produttive come si può evitare che i cassonetti stazionino, a volte in maniera permanente, su marciapiedi, angoli di strada e spazi pubblici? Si potrebbe prevedere, per ogni nuova costruzione e per le nuove recinzioni, uno spazio per il posizionamento dei bidoncini,; si potrebbero istituire mini-isole ecologiche, almeno nelle zone più frequentate dai turisti, opportunamente schermate, dove gli utenti dovrebbero conferire i loro rifiuti; e magari potrebbe attivarsi finalmente la piattaforma ecologica dove chi ha rifiuti ingombranti, o le attività che producono

quantità ingenti di rifiuti, potrebbero autonomamente conferire senza dover occupare spazio pubblico. A margine di tale articolo va sottolineato come, nonostante sia il sito del Comune che l’eco calendario riportino come orario di conferimento il periodo compreso tra le ore 22.00 del giorno di raccolta e le ore 4.00 del giorno successivo; in realtà il Comune, con Ordinanza n. 650 del 10 dicembre scorso, ha stabilito che l’orario di conferimento sia differenziato secondo i seguenti periodi stagionali e con i seguenti orari: dal 16 settembre al 14 giugno (periodo invernale) dalle 20.00 del giorno precedente alle 3.00 della mattina del giorno di raccolta; dal 15 giugno al 15 settembre (periodo estivo) dalle 22.00 del giorno precedente alle 3.00 del giorno di raccolta. Una buona informazione al cittadino, in ogni caso, dovrebbe venire prima di tutto.


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Accade in Città

Il rispetto della dignità (dalla segnalazione di un cittadino)

Sul lato nord della scuola media dell’Annunziata, il cortile ospita due furgoni di cui uno della guardia costiera, la motrice di un grosso camion, un TIR con rimorchio e quattro container. Il grande cancello di accesso a questo cortile, condiviso con la Scuola Media è aperto mentre il cancello davanti alla scalinata di accesso alla scuola è chiuso, suppongo perché vista l’ora, gli uffici sono chiusi e non ci sono lezioni in corso. Nel lato sud, una rete provvisoria separa gli spazi a poco più di un metro dallo scivolo di accesso alla scuola; oltre ci sono i mezzi della CRI, ambulanze, auto, fuoristrada e altri mezzi di soccor-

so di cui fortunatamente la CRI di Giulianova è dotata. Peccato che appena dietro il cancello da cui si accede alla CRI, oltre ai comuni bidoni ci sia una sorta di discarica: monitor di PC, un lavandino, un bidè, tavole da surf ovviamente inutilizzabili e molti sacchi di grandi dimensioni che non riportano alcuna scritta rispetto ai contenuti. L’impressione che si ha alla vista di tutto l’insieme è di un’assoluta mancanza di rispetto della dignità e del ruolo che sia CRI sia la scuola rivestono. Sorgono spontanee alcune riflessioni: dal primo insediamento della CRI a Giulianova sono passati parecchi anni durante i quali il lavoro costante, scrupoloso e generoso dei volontari è cresciuto in maniera esponenziale, ed oggi, il presidio CRI di Giulianova è una realtà fondamentale della nostra comunità, sia per la quantità che per la qualità dei servizi che garantisce a tutti i cittadini; tuttavia la sede è ancora quella dell’inizio quando erano pochi volontari con una sola ambulanza. D’altra parte la scuola che deve ospitare per più ore al giorno i ragazzi dovrebbe avere tante belle caratteristiche tra cui quella di es-

di Irene Lattanzi

sere accogliente con spazi esterni, ovviamente esclusivi, ordinati, puliti e sicuri. Nessuno mette in dubbio che ci siano scuole in condizioni peggiori di questa, ma questo non giustifica la situazione. Mi pare che l’aumento delle necessità logistiche della CRI abbia reso problematica la coabitazione con la scuola creando una situazione lesiva della dignità di entrambe le istituzioni. Mi chiedo, quindi, quali sono gli spazi riservati alla Scuola e quali alla CRI? Sono rispettate tutte le norme di sicurezza? Chi può e/o dovrebbe dare risposte in merito?

s.r.l.


Una Città per cantare

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Fabrizio De Andre’, Crêuza de mä di Aldo Minosse Malatesta

Il 18 Febbraio 1940 Faber nasce a Genova, nel quartiere di Pegli. Il 6 Febbraio 1984, esce Crêuza de mä. Per affetto, riconoscenza e stima verso Faber e per quella bella parte della nostra anima che ha saputo nutrire, onoriamo queste ricorrenze parlando di Crêuza de mä. L’equipaggio musicale, capitanato da Mauro Pagani, comprende artisti come Franco Mussida, Mario Arcari, Francois Bedel e Francis Biggi. Una ciurma d’eccezione che pesca nella tradizione popolare mediterranea oud e saz (liuti arabi e turchi), bouzooki (strumento greco a 3 corde) e zarb (tamburo persiano). Strumenti che vogliono esprimere la fratellanza di tutte le città di mare del Mediterraneo. Il risultato è quel respiro world che spinge l’album oltre ogni confine e lo inserisce, secondo l’autorevole parere di David Byrne, nella classifica dei 10

dischi più importanti degli anni 80. Un disco senza tempo e senza confini, fuori da ogni regola del mercato discografico. Testi in dialetto genovese, lingua che ha in sé la musica, il profumo e la storia della città, ma anche lingua popolare universale della sventura e della miseria, dell’emarginazione e della sconfitta, che chiedono riscatto e dignità. Crêuza de mä ci porta in mare aperto. Nella barca del vino navigheremo anche sugli scogli, emigranti della risata con i chiodi negli occhi... E-anda, e-e-anda, e-e-e-anda, e-oh.... ci riporta fino a Genova, di cui ci offre una visione ancora più ampia rispetto agli album precedenti. La gente per le vie della Città Vecchia, dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, è quella da sempre cara al nostro. Poveri, emarginati, vittime. Vittime della guerra che porta via i figli (Sidun), prostitute schernite nella loro passeggiata domenicale da uomini per bene, loro clienti abituali nei giorni feriali (Â duménega), esattori per conto degli usurai, carnefici e vittime allo stesso tempo (‘Â pittima). Ascoltiamo e percor-

riamo con la fantasia Sant’Ilario, Boccadasse e le sue facce de mainé, il mercato del pesce di via Cavour arrivando fino a via del Campo. Crêuza de mä nella mente e nel cuore e fra le mani, a guidarci, il libro Le strade di De Andrè, 11 percorsi per conoscere la città sulle orme di Faber. Un gruppo di giornalisti, genovesi doc, ci prende per mano e ci porta per le strade care a De André; le sue canzoni a far da sottofondo. Un libro che racconta ma non è un romanzo. Accompagna ma non è una guida turistica. Insegna ma non è un saggio. Un libro che invita anche a star zitti, a trattenere il fiato mentre si osservano, si odorano e si gustano posti, in bilico tra poetica nostalgia e ordinaria bellezza, come il quartiere di Pegli, il cimitero di Staglieno, cui De André ha donato immortalità. E al termine, ebbri di emozioni e ricordi, salutiamo Genova e Fabrizio. Non altre parole se non le sue, in D’ä mæ riva. Ti me perdunié u magún ma te pensu cuntru su e u so ben t’ammii u mä (tu mi perdonerai il magone ma ti penso contro sole e so bene stai guardando il mare).

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Interferenze visive

Nouvelle Vague forever

Di recente è tornata alla ribalta la Nouvelle Vague, il movimento nato in Francia sul finire degli anni ’50, di cui Godard fu uno dei capofila assieme a Truffaut, a Chabrol e a Rohmer, destinato a cambiare la storia del cinema e di cui è utile compiere una riflessione critica. L’interesse dello spettatore dimostra l’importanza verso quel fenomeno cinematografico che all’epoca influenzò i registi di tutto il mondo e che ancora oggi fa sentire la sua onda lunga nelle opere prime di molti esordienti delle più diverse nazionalità. A rendere sempre attuale la Nouvelle Vague sono la sua pratica e la sua poetica, entrambe finalizzate ad esaltare la pura e semplice “scrittura filmica” affi-

di Angelo Moscariello

data ad una cinepresa non più soltanto “riproduttiva”, ma capace di elaborare un senso autonomo in base alla nozione della camera-stylo formulata dal teorico del gruppo Alexander Astruc. Una pratica resa possibile dall’avvento sul mercato di mezzi leggeri e di nuove pellicole ultrasensibili, ma anche da favorevoli condizioni produttive, una poetica che si avvale di tali risorse per scrivere con le immagini in prima persona i film come il poeta fa con la penna. Il vero manifesto di questa “poetica dell’istante” resta il poco fortunato DESIDERI nel sole, girato tra mille difficoltà da Jacques Rozier nel 1959 ed uscito soltanto tre anni dopo, quando si erano già imposti Godard, Truffaut e Chabrol con le rispettive opere d’esordio. Ma, è agli altri tre che è toccata la gloria, per motivi concorrenti ma diversi. Al “destrutturatore” Godard per l’intelligenza, al “romantico” Truffaut per la tenerezza, al “moralista” Chabrol per la perfidia e a tutti e tre per aver saputo fare un cinema a suo modo “popolare” ricalcato sul modello dei grandi “generi” del vecchio cinema hollywoodiano, un cinema da loro amato e studiato da quando erano giovani critici estremisti dei Cahiers du cinéma. Il desiderio di cogliere lo “splendore del vero” induce questi registi a diventare “autori” senza tradire l’istanza spettacolare del cinema e nel fare questo essi riprendono e rielaborano in modo originale le soluzioni tecnico-formali

del grande cinema muto applicandole ad una rilettura di maestri del sonoro come Lang, Hitchcok, Hawks, Renoir, tutti filtrati attraverso la lezione del neorealismo italiano da loro amato grazie al magistero di André Bazin. La sintesi di istinto e cultura e la convinzione che “il cinema è il cinema“ spiega il fascino esercitato ancora oggi da film come Fino all’ultimo respiro o I Quattrocento colpi e sta alla base del culto che ad essi riservano registi post-moderni come Tarantino o Tsai Ming- Liang o Rob Zombie, anch’essi “figli del linguaggio cinematografico” ma di seconda generazione. Se aveva ragione Godard quando disse che “il cinema non è arte, non è tecnica, è un mistero”, allora vuol dire che la Nouvelle Vague non è stata soltanto una delle tante correnti della storia del cinema, ma è l’unico modo di essere del cinema.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Storia d’inverno Il film racconta una romantica storia d’amore in cui i destini dei protagonisti s’incrociano, tra passato e presente, sullo sfondo della New York del 1916 e di quella dei giorni nostri. Tutto ha inizio quanto Peter Lake, ladro di professione, durante un tentativo di rapina in una villa, s’imbatte nella bellissima Beverly Penn, figlia del ricco proprietario dell’abitazione. Per entrambi è un colpo di fulmine, ma Beverly è afflitta da una malattia incurabile e, come se ciò non bastasse, il loro amore è contrastato da un pericoloso gangster che ha un conto in sospeso con Peter ed è deciso a liberarsi di lui una volta per tutte. Storia d’inverno è diretto da Akiva Goldsman ed interpretato da Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russell Crowe, Will Smith, Matt Bomer, William Hurt, Eva Marie Saint, Kevin Durand, Kevin Corrigan, Lucy Griffiths, Graham Greene, Rob Campbell, Caitlin Dulany. In programmazione dal 13 febbraio

Concerti mostre ed eventi Serata a tema da Beccaceci

Il circolo “Il Nome della Rosa” Domenica 9 febbraio ore 17,00

BRICOLAGE - “CARTA CANTA” Creazioni pop-up di carta per bimbi Da un materiale piano a un oggetto tridimensionale A cura di: Stefania Fidelibus

Domenica 9 febbraio ore 21,45

CINEMA - “LA PAZZA STORIA DEL MONDO” Mel Brooks - 1981 A cura di: Vincenzo Di Frischia

Sabato 15 febbraio ore 21,30

TREADING, POESIA, MUSICA ECC. “NON PRENDERMI PER IL CU…ORE” Dissacrazioni varie sul tema dell’ammmooore 2^ edizione, 5 anni dopo! ARTISTI VARI

Venerdì 21 febbraio ore 21,30

NARRATIVA “LA TANA DELL’ODIO” Incontro con: Giovanni D’ALESSANDRO A cura di: Luca MAGGITTI

Sabato 22 febbraio ore 21,30

L’Officina l’Arte e i Mestieri Venerdì 14 febbrai CON!CERTI LIVE PETRINA Ore 22:30 Venerdì 21 novembre CON!CERTI LIVE DANIELE MAGGIOLI Ore 22:30

IL TEATRO DEL TESTIMONE, ovvero: DIVAGAZIONI SENZIENTI PER ATTORE SOLISTA “AMLETO” - Da William SHAKESPEARE Monologo a cura di: Vincenzo DI BONAVENTURA

Domenica 23 febbraio ore 18,00 FILOSOFIA Incontro con: Alessandra GRANITO

Jazz a Corropoli Anche quest’anno, Cinquecento Jazz a Corropoli. Il 21 febbraio, Ralph Towner

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Come funziona la musica Titolo: Come funziona la musica Autore: David Byrne Casa editrice: Bompiani Pagine: 345 prezzo € 28,00 Come funziona la musica è destinato a cambiare in modo sostanziale quel luogo comune, ispirato da Frank Zappa, per cui scrivere di musica è bizzarro, inutile o addirittura dannoso. David Byrne affronta l’argomento con il piglio del narratore e riesce a restare in equilibrio, con un tono appassionato e nello stesso tempo molto efficace e articolato. Dipende anche dalla scelta di affidarsi a un linguaggio chiarissimo nella sua ricchezza, una scelta dovuta al fatto che “la semplicità è una sorta di trasparenza in cui leggere sfumature possono avere un effetto enorme. Quando tutto è visibile e pare banale, i dettagli assumono un significato più grande”. Un’analisi molto scorrevole nella forma ed estremamente densa nella sostanza dei contenuti. Un gran bel libro, compreso un sentito e dettagliato ricordo degli inizi dei Talking Heads al CBGB’s, dove tutto è cominciato.

Pubblica utilità Farmacie di turno 8/9 febbraio Farmacia Comunale 10/16 febbraio Farmacia Del Vomano 17/23 febbraio Farmacia Marcelli Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

Ristorazione, quale futuro? di Paolo Di Gregorio

Prendo spunto per questo articolo da un dibattito che si è tenuto una settimana fa circa organizzato dall’associazione cuochi di Pescara dove si discuteva sulle nuove tendenze della ristorazione. La cosa principale che sta accadendo nella proposta gastronomica è la polifunzionalità dei locali, in quanto si nota come aprano sempre più nuovi locali che hanno come caratteristica quella di non avere una classificazione ben precisa, cioè locali aperti dalla mattina alla sera senza soluzione di continuità dove poter soddisfare tutte le esigenze gastronomiche della giornata dalla colazione fino al drink del dopocena passando per la pausa pranzo e l’aperitivo. E’ una tendenza molto sviluppata nei grandi centri perché è un modo questo per andare incontro alle nuove esigenze di consumo dei clienti ma anche più semplicemente per abbattere i costi fissi di struttura spalmandoli su orari di apertura dilatati. Infatti un’altra conseguenza di questo fenomeno è l’allargamento della proposta delle classiche botteghe che non si limitano più a vendere il loro prodotto

principale (carne, pesce, pane) ma lo usano da ingrediente per preparazioni veloci e lo somministrano ai tavoli sistemati in un’area del loro negozio. Non è difficile vedere pescherie che si trasformano in locali per un aperitivo o per una pausa pranzo , oppure macellerie dove si può scegliere il taglio di carne da farsi preparare alla griglia. Tutto ciò stimola i ristoranti tradizionali a rivedere la propria proposta, ad esempio con menù veloci per il pranzo con prezzi contenuti, con orari di apertura anticipati, organizzandosi per una sorta di aperitivo a buffet che anticipa, o ahimè sostituisce, la cena vera e propria oppure serate di degustazione a tema etc etc. Un ristorante dovrebbe rispondere con una proposta gastronomica di livello superiore di cui si è parlato in un articolo precedente, valorizzandola con il servizio in sala andando al di là della netta divisione tra sala e cucina; un esempio può essere l’utilizzo di concetti dello show-cooking in sala con cuochi che “finiscono” o addirittura cuociono il piatto tra i tavoli. Per fare ciò è necessaria una continua ricerca di maggiore qualità delle materie prime e professionalità delle persone che le devono usare, andando aldilà della netta distinzione tra personale di sala e personale di cucina. Una semplice preparazione che ultimiamo al tavolo nel nostro locale è il rombo in crosta di sale che in questo periodo accompagniamo con una salsa ai carciofi e verdure in agrodolce.

Rombo in crosta di sale Ingredienti: Sale fino 1 kg, Rombo da 1 kg Sale grosso 1 kg, Salvia 5-6 foglie Timo 6 rametti, Prezzemolo un mazzetto Aneto due ciuffi, Alloro 3-4 foglie Rosmarino 3 rametti, Uova 3-4 albumi Aglio 1 spicchio, Limone biologico 1 Squamate il pesce con uno squamatore oppure con il dorso di un coltello per evitare di rovinare le carni. Tritate le erbe aromatiche , l’aglio e grattugiate la scorza del limone; tenete da parte una cucchiaiata di erbe aromatiche, un cucchiaino di scorza di limone e l’aglio, che utilizzerete per riempire la pancia del pesce. Montate a neve ferma gli albumi e incorporate delicatamente le erbe aromatiche avanzate. Unite la scorza del limone grattugiata, quindi unite il sale fino e grosso e amalgamate il tutto. Stendete un foglio di carta forno su una teglia e poi adagiatevi un sottile strato (circa 1,5 cm) del composto ottenuto, che formerà il letto di cottura per il rombo. Appoggiate quindi sopra il letto di sale il rombo che avrete precedentemente insaporito ponendo nel ventre il trito di aglio, erbe aromatiche e scorza di limone; ricoprite ora il rombo con il composto di sale pressandolo delicatamente per fare aderire bene l’impasto e dare una forma che aderisca al pesce. Infornate in forno già caldo per circa 40 minuti. Trascorso il tempo di cottura, estraete il rombo dal forno, fatelo riposare qualche istante, dopodiché, per mezzo di un piccolo martello, rompete la crosta di sale con attenzione senza far cadere granelli di sale sul pesce e dividete in porzioni davanti ai vostri ospiti accompagnando i tranci di rombo con una vellutata di verdure di stagione e delle patate al forno.


A tutto sport

GiuliaViva anno IV n.3

Giulianova Volley, una bella realtà

Nell’ultima puntata di“A Tutto Sport”, andata in onda su webtv.giuliaviva.it, si è parlato di Pallavolo. A Giulianova, si sa, il calcio è lo sport più conosciuto e seguito, ma, in realtà, sul territorio giuliese sono tante le attività sportive praticate: tra queste la Pallavolo. Grazie ai risultati raggiunti dalle squadre di club nonché dalle nazionali, sia maschile che femminile, l’Italia è una delle nazioni ai vertici della Pallavolo mondiale. In Italia è la seconda federazione per numero di tesserati, dopo il calcio, ed anche a Giulianova ha un discreto numero di praticanti, soprattutto a livello femminile. La ASD Pallavolo Giulianova è una società presente da circa trent’anni sul territorio e disputa ormai da molti anni il Campionato Regionale di Serie C Femminile, sempre con un ruolo da protagonista. Lo scorso anno per un soffio non fu promossa in serie B2, quest’anno (è attualmente prima in classifica) si spera in un finale diverso.

La ASD Pallavolo Giulianova, inoltre, disputa tutti i campionati giovanili: Under 14, Under 16, Under 18, Prima divisione, sempre con brillanti risultati. Presidente della società è Alessandro Montese (il quale è anche Presidente FIPAV Provinciale); General Manager Lia Pirri. E’ grazie a loro che tanti giovani hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questo meraviglioso sport. La loro presenza è costante, sia agli allenamenti che alle partite, attenti a qualsiasi esigenza dovesse verificarsi, come genitori che vigilano sui loro figli. La squadra è composta principalmente da ragazze che provengono dal vivaio con l’innesto di alcune giocatrici d’esperienza. La filosofia della società è appunto quella di valorizzare al meglio l’attività giovanile, inserendo man mano le migliori atlete in prima squadra. Io stessa devo tanto alla società del Giulianova, dove ho militato per molti anni (ho fatto tutta la trafila delle giovanili sino alla

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di Alessia Mastrilli

Su webtv.giuliaviva.it in streaming la registrazione della trasmissione prima squadra) perché è grazie ad essa che da alcuni anni gioco in categorie superiori (tra cui un anno in Serie A1). Pertanto, dico a tutti i ragazzi e le ragazze che praticano uno sport o che lottano per raggiungere un obiettivo nella loro vita, di non arrendersi mai perché con impegno e sacrifici tutto si può ottenere. Per chi volesse seguire le partite casalinghe della Pallavolo Giulianova, ricordo che queste si disputano al Palacastrum il sabato alle 18,00. La prossima partita in casa si disputerà Sabato 8 Febbraio alle ore 18,00. E’ una partita da non perdere in quanto si incontreranno la prima in classifica (il Giulianova) e la terza (Castelnuovo a Vomano), pertanto tutti al Palacastrum a tifare il Giulianova.


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GiuliaViva anno IV n.3

Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Via Matteotti

Pericolo

Volevo segnalare quanto è pericolosa la scalinata che da via XXIV Maggio, subito dopo i Carabinieri, porta a via Vittorio Veneto. È ricoperta di foglie bagnate dalla pioggia e dall’umidità, e chi la percorre, soprattutto in discesa, rischia di scivolare ad ogni passo. Si potrebbe almeno pulirla di tanto in tanto? C. T.

Gentile redazione, volevo sottoporvi una situazione che da qualche tempo sta interessando i residenti in via Matteotti e vie limitrofe. Ultimamente è stata posta su via Matteotti una zona (tutta la carreggiata in direzione paese) a disco orario per il parcheggio; la prima parte invece è a strisce blu. Considerando che la zona viene solitamente utilizzata anche dai pendolari per parcheggiare le loro auto ed usufruire dei mezzi pubblici (cosa molto civile); considerando che sulla zona insistono molte attività commerciali, e che un giorno la settimana c’è il divieto di parcheggio, almeno fino ad una certa ora, su un lato della strada per le operazioni di pulizia strade; risulta per i residenti quasi impossibile parcheggiare senza incorrere in violazioni del codice della strada. Tornando ai residenti, esistono situazioni in cui avere l’auto distante dall’abitazione non è proprio il massimo specialmente nei periodi invernali. Senza voler considerare che se qualcuno ha problemi di salute alle nove deve correre a spostare l’auto o prendere la multa. Insomma non mi sembra una situazione al servizio del cittadino. Poi, non sono esperto in materia, ma non dovrebbe esserci una percentuale tra gli spazi con parcheggio a pagamento quelli condizionati a tempo e quelli liberi? Sono rispettate queste proporzioni? O almeno i residenti non potrebbero avere dei permessi? Email firmata

I residenti di via Bari

I sotto firmatari, residenti in via Bari (Giulianova Lido), strada senza uscita da via Trieste verso L.mare, lamentano che nel luglio 2013, dal n. civico 15 e fino all’ultimo tratto della via citata, è stato apposto un cartello stradale segnaletico “strada chiusa, divieto di accesso, eccetto residenti”. Tale cartello, di fatto, autorizza le poche famiglie residenti sull’ultimo tratto della via a ritenersi proprietari esclusivi della strada, che dovrebbe risultare pubblica e non di proprietà, come affermato dai residenti di quella zona. Come è possibile, allora, tollerare che ci sia un’illuminazione pubblica e che la manutenzione sia a carico dell’ente comunale? Sono stati contattati varie volte l’assessore Forcellese ed il comandante dei VV.UU. i quali, ad oggi, non sono stati in grado di chiarire la presenza della “fantomatica” quanto ”inspiegabile“ segnaletica. Chi avrebbe autorizzato l’installazione? Sembra assurdo che, per soddisfare personali esigenze di parcheggio dei residenti dell’ultimo tratto si possa adottare un provvedimento di chiusura e di esclusione dall’uso agli altri residenti di via Bari, che si sentono lesi ingiustamente e prevaricati in un loro diritto. I sotto firmatari, pertanto, si augurano che la segnaletica apposta venga rimossa nel più breve tempo possibile . In caso contrario, si provvederà a far valere i propri diritti nei tempi, nei modi e nelle sedi previste dalla legge. Lettera firmata


Giulianova Calcio. Ronci ancora al timone. di Daniele Adriani

E’ stata una settimana complessa, pur senza la partita della domenica, poiché il campionato di Serie D ha osservato un turno di riposo. Subito dopo la sconfitta contro la Fermana, era rimbalzata la notizia di un possibile esonero per il mister Ronci. Il successivo incontro tra il presidente Mattucci e l’allenatore, ha consentito di far chiarezza e proseguire il rapporto di collaborazione. Nel frattempo anche la Curva Ovest si era schierata a favore della permanenza di Ronci (di solito si assiste al contrario…), ritenendolo una persona seria e rispettosa, che ha sempre cercato di dare il massimo nel proprio lavoro. Di sicuro nel mercato invernale non c’è stato un rafforzamento della rosa, poiché si è visto che l’obiettivo stagionale (permanenza in serie D) poteva essere raggiunto, senza l’esborso finanziario determinato dalla presenza di calciatori di più alto livello, quindi più costosi. La cosa strana che è emersa nelle ultime giornate è la differenza tra le prestazioni in casa e quelle fuori casa. Su questo deve lavorare ancora Ronci, poiché le conferme per la prossima stagione passeranno appunto da ciò che sapranno dimostrare, sul campo, coloro che intendono confermarsi per il prossimo campionato.

Concerto per due Violoncelli Domenica 9 febbraio 2014 alle ore 21.00 nella Chiesa di S. Antonio di Giulianova paese, l’Associazione Culturale G. Braga e il Circolo Virtuoso Il nome della Rosa organizzano un Concerto per due Violoncelli : la violoncellista australiana Clare Tunney e il M° Galileo Di Ilio eseguiranno raffinatissime musiche del Settecento e dell’Ottocento.

Musica e Arte alla Sala Trevisan Sabato 15 febbraio 2014 alle ore 17.30 secondo appuntamento dell’XI Edizione di Musica e Arte alla Sala Trevisan. Ad esibirsi sarà il virtuoso pianista Corrado Di Pietrangelo con musiche di Claude Debussy , uno dei padri della musica moderna. Marialuisa De Santis commentando il capolavoro Giovani donne al piano di Pierre Auguste Renoir, introdurrà il tempo, la cultura e il clima in cui nacque la musica del grande compositore francese Debussy. Cornice preziosa della serata sarà ancora la già ammiratissima personale di Berardo Montebello dedicata a Giulianova: Il paesaggio come atto d’Amore.


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