GiuliaViva anno III n.22 del 2 novembre 2013

Page 1

Anno III numero 22 del 2 novembre 2013

Quindicinale d’informazione giuliese

GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

copia

distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

a t i u t gra

A GIUDIZIO

Entra nel vivo il processo penale sul caso ex Migliori-Longari (servizio a pag. 4)



I

Istantanee giuliesi Fra inutilità e populismo

di fortuna che potesse accogliere le loro vite disperate. Così come la sua originaria “sorella maggiore”, la legge Bossi-Fini, l’ordinanza antibivacco di Mastromauro dimostra dunque di non essere soltanto per molti versi inaccettabile, ma molto più semplicemente Alle autocelebrazioni del Palazzo inutile: irrealistico pensare che possano siamo abituati, e non sorprendono, essere i divieti e le sanzioni che li accomdunque, i toni trionfalistici con cui pagnano a contrastare un “fenomeno” l’ennesimo comunicato stampa ha frutto essenzialmente della più totale inaccolto la “ricognizione antibivacco” digenza e della più completa disperazioeseguita, su disposizione del primo ne. Non si può essere disposti ad “allogcittadino, dalla polizia municipale. giare” anche nei peggiori tuguri se non Toni fuori luogo, per quella che è pri- si è varcata l’ultima soglia della povertà ma di tutto una tragedia umana. e non si può trascorrere un’esistenza getToni per di più immotivati se è vero tati fra un marciapiede e una panchina come è vero che, lungi dall’essere se non si è persa anche l’ultima speranza risolto, il problema è stato sempli- di una vita men che dignitosa. In situacemente trasferito altrove. Inseguiti zioni simili il “bollettino della vittoria” dalla draconiana ordinanza del sin- diramato dall’ufficio stampa del sindadaco, gli “stranieri senza fissa dimo- co per esaltare quello che, con evidenra” hanno infatti iniziato a vagare te inopportunità nella scelta del termiper la città, occupando volta volta la ne, viene definito “blitz”, non è soltanto stazione ferroviaria, l’area verde di fuori luogo, ma la chiara dimostraziovia Matteotti, la salita Monte Grap- ne dei tanti, troppi passi in avanti fatti pa e qualunque altra sistemazione lungo la strada del populismo.

Il renziano dell’ultim’ora Prima era venuta la sottoscrizione dell’appello a favore di Bersani. Poi la pioggia degli sms per sollecitare gli iscritti giuliesi del Pd a sostenere l’allora segretario (sms partiti fra l’altro dal cellulare “istituzionale” del sindaco). Si trattava delle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra,

che videro dunque Mastromauro apertamente schierato contro il “rottamatore” Renzi. È passato appena un anno e, fulminato sulla strada di Damasco (o dell’Aquila), il sindaco giuliese è saltato, armi e bagagli, sul carro di di quello fiorentino: ripensamento tardivo, solidarietà di ruolo o scelta di convenienza?

GiuliaViva anno III n.22

3

L’ultimo giapponese

Di nuovo ospedale a Giulianova si sente parlare almeno dalla fine degli anni ‘90, fra promesse di strutture futuribili che durano lo spazio di una campagna elettorale, e tagli di reparti, carenze di personale e liste d’attesa chilometriche con i quali deve invece fare i conti la realtà quotidiana. Eravamo convinti che quella del nuovo nosocomio fosse ormai una favola a cui non credeva più nessuno. Poi abbiamo ascoltato, ancora una volta, un consigliere comunale dichiararsi convinto che la nuova struttura si farà: Gianluca Antelli, arroccato a difesa di un miraggio come l’ultimo soldato giapponese rimasto a presidiare la giungla.


4

GiuliaViva anno III n.22

Fatti ...

Ex Migliori-Longari: la parola ai giudici

Varca la soglia del Palazzo di Giustizia l’annosa vicenda del presunto abuso relativo alla costruzione delle quattro palazzine edificate nell’area a nord di piazza Dalla Chiesa un tempo appartenuta alla famiglia Migliori Longari, ed attualmente di proprietà della ditta “Domhouse”. Con l’udienza del 31 ottobre (della quale i tempi di stampa non ci consentono di dare conto su questo numero, ndr) entra nel vivo il processo penale a carico di tre referenti della medesima ditta e del dirigente dell’epoca del settore urbanistico comunale. Alla base del processo l’esposto alla Procura di Teramo con cui l’associazione “Il Cittadino Governante” cercò di difendere il paesaggio collinare del centro storico, la sicurezza idrogeologica, l’asilo-nido ed il campo di atletica. Fu evidenziato, infatti, il mancato rispetto delle prescrizioni indicate dalla Sezione Urbanistica Provinciale e dal Comitato per i Beni Ambientali della Regione Abruzzo che - accogliendo l’osservazione dell’associazione e di Italia Nostra - riducevano di fatto, l’area definita edificabile nella variante ad hoc al PRG fatta dalla Giunta Ruffini-Mastromauro. Le prescrizioni furono accolte dal consi-

glio comunale, ma poi, inspiegabilmente, furono ignorate in sede di approvazione consiliare del progetto esecutivo. Pur nel rispetto del principio della “presunzione di innocenza” l’apertura del processo testimonia, dunque, implicitamente la fondatezza delle ragioni alla base dell’esposto medesimo, con buona pace di quanti, Palazzo in testa, avevano più volte parlato di “inutili polveroni”, “bastoni messi tra le ruote”, “procedure assolutamente regolari”, e via minimizzando. In attesa delle risultanze processuali e, soprattutto, della sentenza finale ad uscire con le ossa rotte dalla vicenda è, intanto, un intero consesso politico che - diviso tra favorevoli e assenti, e con il solo voto contrario dei consiglieri di Rifondazione Comunista - non venne toccato dal benché minimo dubbio sulla regolarità del procedimento, nonostante le numerose perplessità e contestazioni, avanzate dallo stesso “Cittadino Governante”. Pur scagionati dal punto di vista giudiziario (il Gip ha archiviato le loro posizioni, in quanto “tratti in inganno” dalla relazione presentata dal tecnico comunale, che certificava la piena conformità dell’elaborato) l’amministrazione e la maggioranza che dapprima concepirono una variante specifica inopportuna e successivamente non si accorsero, in sede di approvazione del progetto esecutivo, della grave irregolarità, non possono altrettanto facilmente sottrarsi alle loro responsabilità politiche e amministrative. Sul piano politico perché è grave scegliere di deturpare il paesaggio della propria città, minare l’assetto idrogeologico (nella zona è stato deviato il canale di sco-

di Paolo Innocenti

lo collinare che correva accanto alla strada delle Fontanelle) e ledere impianti scolastici e sportivi. Sul piano amministrativo perché i politici-amministratori, che indirizzano e controllano la macchina comunale gestita dai dirigenti dei vari settori, non possono non accorgersi di irregolarità tanto gravi, evidenti persino ad associazioni estranee alle stanze comunali. Ma a tal proposito è accaduto qualcosa di ancora più grave nel 2010. Il gruppo consiliare del Cittadino Governante presentò una mozione per ristabilire, in autotutela, la regolarità negli atti fino a quel momento approvati in contrasto con le norme urbanistiche. L’attuale sindaco e la sua maggioranza respinsero la mozione. In consiglio fu dichiarato che tutto era in regola. Crediamo sia logico porsi questa domanda: se, in consiglio comunale, anche di fronte alla dimostrazione della palese violazione delle regole (che sta alla base del rinvio a giudizio dei proprietari, del progettista e del dirigente urbanistico comunale) si difendono gli atti irregolari, non si diventa, poi, corresponsabili con il medesimo dirigente dell’Ufficio Urbanistico? D’altra parte l’intento iniziale dell’amministrazione Ruffini-Mastromauro nel 2005 era proprio quello di rendere edificabile l’intera area ex Migliori-Longari e a tanto, nonostante tutto, si è arrivati, anche forzando la legge. La buona politica ha il dovere di evitare che la gestione del territorio finisca in Tribunale; ma a Giulianova le cose sono andate diversamente e ora la parola passa ai giudici che dovranno individuare le eventuali responsabilità di ciascuno dei vari protagonisti e, si spera, restituire decoro alla città.


... in primo piano

GiuliaViva anno III n.22

5

Sì al Montepulciano, No al petrolio di Ludovica Raimondi Il 12 luglio scorso il Ministero dello Sviluppo economico ha accordato alle ditte petrolifere Gas Plus Italiana, Medoilgas e Petrorep Italiana il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, denominato “Colle dei Nidi” e riguardante i territori delle Province di Teramo e Ascoli Piceno per una superficie di 83,19 Km². Una concessione avvalorata dall’intesa rilasciata nel 2008 dalla precedente Giunta Del Turco e confermata da quella attuale del Presidente Gianni Chiodi in data 24-01-2013. I Comuni di Bellante, Mosciano S. Angelo e Campli, pertanto, hanno presentato il ricorso al T.A.R. del Lazio, “per chiedere”, come riferito dal prof. Enzo Di Salvatore, “la sospensiva del permesso di ricerca e per contestare sia l’incompetenza dell’organo regionale, che ha rilasciato l’intesa, sia il mancato coinvolgimento degli Enti locali interessati al procedimento”. La data dell’udienza è fissata al prossimo 14 Novembre e la Giunta provinciale di Teramo, con la delibera GP-2013-411 del 22 ottobre 2013, ha espresso unanimemente la volontà di non costituirsi in giudizio davanti al T.A.R., lasciando soli, così, i tre comuni nella difesa del territorio e dei cittadini contro l’incombente minaccia petrolifera. Una palese manifestazione di quella che è realmente la politica

degli organi istituzionali nazionale, regionale e provinciale, mirante a far diventare l’Abruzzo, Regione Verde d’Europa, una regione mineraria, a dispetto delle tante promesse e rassicurazioni da parte di chi ci governa di impegnarsi nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Intanto, “il M5S”, fa sapere l’arch. Attilio Falchi, attivista del gruppo di Mosciano S. Angelo, “sta organizzando diverse iniziative su questi temi, come la campagna trasversale Sì al Montepulciano, No al petrolio in collaborazione con i produttori di vino delle colline teramane e le associazioni ambientaliste, una raccolta firme e una manifestazione di protesta contro tutta la S.E.N. (Strategia Energetica Nazionale) di CliniPassera, da farsi a Teramo

entro la fine dell’anno”. Dopo la più importante dimostrazione del NO alla petrolizzazione abruzzese, snodatasi per le vie di Pescara il 13 Aprile scorso, gli Abruzzesi, quindi, saranno chiamati a scendere di nuovo in piazza per ribadire a gran voce la volontà di vedere preservate la bellezza del loro territorio, le genuinità dei loro prodotti, la peculiarità del patrimonio storico e artistico della Regione Verde d’Europa. Non si può, infatti, non condividere le parole del commissario Ricci, protagonista dell’ultimo romanzo di Roberto Michilli, Il sogno di ogni uomo, che così fotografano il nostro territorio: “Questo è il paradiso terrestre, caro Straffi. Mare pulito, montagna a un tiro di schioppo, colline più belle di quelle toscane, gente cordiale, donne bellissime e pappa sublime. Voglio finire la carriera qui. Se mi trasferiscono, mi dimetto”.


6

GiuliaViva anno III n.22

Parliamone

Prove tecniche di regime?

Accadono fatti nella nostra città che non possono essere minimizzati di Franco Arboretti

Chi ha ascoltato su Radio G il notiziario di domenica 20 ottobre avrà certamente avuto un moto di indignazione. GiuliaViva aveva appena “pizzicato” Francesco Marcozzi a raccontare bugie sulle pagine di Piccola Città che la sua reazione rabbiosa non si è fatta attendere. Nel cuore del notiziario di quella domenica mattina trasmette integralmente per oltre un’ora una conferenza stampa del sindaco Mastromauro del luglio scorso (registrata tre mesi fa!) che scompostamente tentò di rispondere ad un mio articolo di analisi basata su fatti della politica cittadina “Giulianova mon amour” (numero 15/2013 di GiuliaViva). Punto nel vivo da GiuliaViva il Marcozzi invece di rispondere nel merito mette in atto la rappresaglia e quindi manda in onda la vecchia registrazione della eccentrica conferenza stampa che il sindaco ha dedicato alla mia

persona. Insomma il giornalista in difficoltà rispolvera il sindaco e insieme manganellano mediaticamente. E lo fanno ricorrendo ad una ricostruzione dei fatti non corrispondente al vero: uno li racconta, l’altro li trasmette. A me pare un vero autogol perché il tutto è destinato all’opinione pubblica ed io penso che i cittadini giuliesi siano in grado di discernere. Contenti loro. Ora qualche considerazione: 1) Queste cose, generalmente, sono concepite e fatte, ma con più maestrìa e garbo, dal mondo mediatico berlusconiano. E poi in quel mondo almeno i soldi per la potenza di fuoco mediatico li tira fuori Berlusconi - anche se è ovviamente una grave stortura nella vita democratica del Paese - mentre qui c’è l’aggravante che i soldi (decine e decine di migliaia di euro) per finanziare i media marcozziani li tirano fuori i cittadini con le pubblicità delle società partecipate comunali e, negli anni passati, con le comunicazioni istituzionali del comune (vedi articoli su GiuliaViva 10/2013 2) Il tutto finisce con l’ alimentare il potere politico-mediatico da parte dei due condomini del palazzo di

Piazza Roma: uno col ruolo di sindaco, l’altro col ruolo di giornalista. 3) I contenuti della conferenza stampa del sindaco sono tutti confutabili, basterebbe un confronto davanti ai cittadini fra il sottoscritto ed il sindaco Mastromauro. Mi sono dichiarato più volte disponibile, su argomenti diversi, a farlo dai microfoni di Radio G. Non se ne è mai svolto uno, nemmeno quando ci furono i confronti tra i candidati sindaci nel 2009. Mastromauro ama parlare in solitudine, non ama il contraddittorio. E Marcozzi sembra felice di assecondarlo. 4) Infine, chi ascolta Radio G avrà notato: la massiccia e continua presenza da parte del sindaco, dei suoi assessori e dei suoi comunicati stampa; la scomparsa, nel tempo, di qualsiasi resoconto (che in passato era sempre stato fatto anche con stralci degli interventi) nel notiziario all’indomani del consiglio comunale; le mancate o disturbate trasmissioni di consigli cruciali; lo slittamento delle registrazioni dei consigli comunali nei giorni seguenti dal mattino al primo pomeriggio ed ora a tarda sera; la scomparsa degli argomenti scomodi per l’amministrazione. Chissà perché? A Mastromauro, poi, andrebbero precisate per il momento due cose: 1. E’ inutile che scantoni dal merito

Segue a pag. 14


Un aiuto concreto

ABA e autismo

In questo periodo, di autismo si parla molto, sia in televisione che sui giornali. Si parla dei deficit comunicativi e sociali che l’autismo comporta e di come questi deficit spesso inducano i bambini a comportamenti “problematici”, che mettono in crisi le famiglie e gli insegnanti. Quello che, però, non si dice (o si dice molto raramente) è che esiste una scienza, l’Analisi Applicata del Comportamento (nota comunemente come ABA, acronimo di Applied Behavior Analysis) che permette di insegnare tante nuove abilità a questi bambini, riducendo o eliminando i comportamenti “scorretti”. Che l’ABA “funzioni” è stato dimostrato da centinaia di pubblicazioni scientifiche internazionali, tanto che questo intervento è consigliato dalle Linee Guida sull’Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità (2011). Purtroppo, però, in Italia fare ABA è spesso molto difficile, sia perché le figure professionali veramente in grado di “progettare” un intervento di questo tipo sono pochissime sia

GiuliaViva anno III n.22

7

di Marialuisa De Santis

perché, di conseguenza, i costi sono molto alti (si possono superare anche i 30.000 euro annui). Per questo ci sembra veramente importante la proposta del dott. Alessandro Braccili che, dopo aver seguito i corsi in Analisi del Comportamento del prestigioso Florida Institute of Technology (che equivalgono ad un Master di II livello), offre un intervento ABA gratuitamente. L’intervento che il dott. Braccili propone è dedicato principalmente ai bambini autistici (tra i 2 e 12 anni circa) ma può essere esteso anche ad altri bambini che, per qualche motivo, si trovano un po’ indietro nell’acquisizione di quelle abilità attese per la loro fascia di età. Il metodo ABA è, infatti, l’uso dei principi scientifici dell’analisi comportamentale applicata per la modifica di comportamenti socialmente significativi e, data la definizione, non conosce limitazioni nella sua applicazione relative ad età o a patologie. Questa metodologia, infatti, non è appannaggio esclusivo dell’autismo:

ad esempio nei paesi anglosassoni è normalmente utilizzata come strumento per risolvere problematiche del mondo del lavoro. Alessandro, che sta svolgendo la pratica supervisionata per acquisire la certificazione internazionale BCBA ( posseduta in Italia solo da 21 professionisti), sarebbe seguito a sua volta, nell’intervento, da un esperto già certificato BCBA. Ho chiesto al dott. Braccili perché offre la sua consulenza gratuitamente. “Il mio intervento si svolgerebbe nel contesto della pratica supervisionata necessaria per diventare BCBA. Dunque sarò io a pagare un consulente esterno che seguirà il mio operato, mentre per le famiglie che seguo non ci sarà nessun tipo di costo o di onere nei miei confronti. Un intervento del genere, proprio perché è garantito dal supervisore esterno, soddisfa tutti gli standard di qualità del settore: inoltre, essendo padre di una bambina autistica, voglio mettere le mie competenze al servizio di altri bambini e di altre famiglie, in modo che l’ABA possa essere utile a loro come lo è per mia figlia e per la mia famiglia”. Per qualsiasi informazione o chiarimento riguardante il metodo ABA è possibile contattare il dott. Braccili al numero di cellulare 3406223305 o all’e-mail abraccili@gmail.com.


8 GiuliaViva anno III n.22

Giulianova che lavora

Giulianova Telefonia

Nella sede di Giulianova Telefonia, nuovo operatore telefonico della nostra città, incontriamo i 4 giovani soci fondatori: Petro Sokol, Cristian Di Raimondo, Eleonora Marcozzi e Yuri Marcozzi, che hanno dato inizio a questo nuovo progetto. Com’è nata l’idea di questa start-up? Non è solo un’idea. Giulianova Telefonia è un progetto nato da un’esigenza emersa durante anni di lavoro. Per questa tipologia di servizi, l’esigenza del cliente finale era di avere un interlocutore diretto, e le dimensioni delle compagnie con cui era attivo un contratto rendevano distante il rapporto. Da qui il punto di partenza del nostro progetto. Nel vostro settore come riuscite ad affrontare e sviluppare il mercato? Principalmente i grossi gruppi hanno un notevole potere contrattuale, con costi bassi, ma ciò che loro manca è il fatto di non essere vicini al cliente. Non è solo il costo del servizio che determina il risultato finale. Oggi tutti noi abbiamo bisogno di assistenza 24 ore su 24 e Giulianova Telefonia assolve molto bene a quest’impegno. In questi 18 mesi di attività siamo stati l’ope-

ratore con le tariffe più basse sul mercato: riusciamo ad essere più snelli, non abbiamo pubblicità TV, non abbiamo azionisti da remunerare a fine anno. Il nostro prezzo in bolletta risulta decisamente competitivo. Perché un utente di Giulianova dovrebbe essere spinto verso Giulianova Telefonia, e con quali vantaggi? I vantaggi sono molteplici, a cominciare dall’assistenza diretta in qualsiasi momento. A noi piace coccolare il cliente, siamo presenti per qualsiasi dubbio possa venirgli, con un ufficio e con assistenza presso le sue sedi. Quali sono i servizi che GT offre alla propria clientela? Principalmente offriamo telecomunicazioni a 360°. Telefonia fissa, Adsl, con assistenza diretta e completa al cliente. Vi rivolgerete solo al mercato locale? Per ora sì, ma prevediamo di estendere la nostra clientela ai comuni limitrofi. Il bilancio di questo primo anno e mezzo di attività? Contrariamente a ciò che si ascolta in questo periodo, non vogliamo parlare di crisi. In fase di acquisizione di un cliente riusciamo ad essere competitivi nei prezzi nel 99% dei casi. Se i clienti vogliono risparmiare passano con noi, e questo tipo di valutazione, sul mercato locale, è in aumento. Il trend in

di Pietro Carrozzieri sul sito www.giuliaviva.it il video dell’ intervista continua crescita ci fa “vantare” oggi circa 450 clienti, che non sono un’enormità ma non sono nemmeno pochi. Sono stati molto duri da acquisire i primi 100, perché non percepivamo nei nostri confronti la stessa fiducia che hanno i grandi operatori come Vodafone o Telecom Italia, dal potenziale enorme. Noi oggi vogliamo crescere in termini di visibilità locale, ringraziando i nostri clienti e dicendo loro che saremo sempre più forti. Andremo ad investire su connessioni di qualità, portandole a chi oggi non può averle. Non potremo farlo utilizzando la fibra ottica o il rame: utilizzeremo una tecnologia wi-fi che è molto più flessibile rispetto alle altre due, ed è di facile realizzazione. Andremo ad investire in zone periferiche di Giulianova portando connessioni di qualità dove non ci sono. Molte aziende stanno apprezzando il fatto che una piccola azienda locale investa sul territorio dove opera. Chiudiamo dicendo che questa giovane start-up è un segno dei tempi. Giovani come voi devono creare cose nuove. Che consigli dareste a chi vuole iniziare una nuova attività? Non bisogna mai mollare, rimanendo sempre sè stessi, ma bisogna farlo insieme ad altri. Solo insieme si possono fare grandi cose. Giulianova Telefonia ne è un esempio, perché ha messo insieme più persone e nonostante un iniziale scetticismo sta riuscendo bene in un mercato non certo facile.


La pagina della cultura

“Viteliù Il nome della libertà”

In sala Buozzi, a Giulianova Paese, l’ass. ne Veliero presenta un libro di Nicola Mastronardi, “Viteliù, Il nome della libertà”, romanzo storico che parla della storia dei Sanniti. All’autore chiediamo: da dove viene l’idea di scrivere un libro su un popolo di 2000 anni fa? La genesi di questo romanzo è abbastanza complicata, viene da lontano. Dalla passione molto forte per il territorio dove sono nato. Sono per metà Marsicano (mia mamma) e per metà Sannita (mio padre, Agnone, Molise). Fin dalla tenera età mio padre (insegnante, giornalista) amante del nostro territorio, mi ha parlato degli antichi Sanniti. Questa passione, unita ad altre due, il giornalismo e l’equitazione, hanno reso possibile il romanzo. Da giornalista di Turismo Equestre, emigrato a Firenze dopo gli studi universitari, fui mandato nel ’91 a fare un reportage nella mia terra, in Molise. Questo reportage mi ha cambiato la vita, perché ho scritto sull’ultima famiglia transumante, con 500 mucche, nei tratturi del territorio Sannita. Ciò mi ha fatto ricordare gli insegnamenti di mio padre e amare

nuovamente la terra in cui ero nato. Fu talmente forte quest’esperienza che dopo alcuni anni son tornato a vivere in Molise, a studiare transumanza, i tratturi, i Sanniti. E la passione per la scrittura ha fatto il resto. I Sanniti sono un popolo molto poco conosciuto, come il resto dei popoli Italici. Roma ha sempre catturato al massimo la nostra attenzione. Cosa c’è all’interno della cultura di questi popoli, che oggi può essere ancora valido conservare? Devo precisare che, è vero, privilegio i Sanniti in questo romanzo, ma in realtà è una storia che rievoca un’intera etnia, quella dei popoli Italici. E’ ovvio che Marsi e Sanniti, nel periodo storico trattato (91-72 a.c.) erano i due pilastri della lega italica che inventò Italia, ma è un’intera “nazione” seppur divisa in stati tribali, che viene rievocata in questo romanzo. Poi, direi che può fornire un pezzo di storia che manca completamente nella cultura generale italiana. In tutto il ‘900 non si è studiata a scuola la storia degli Italici, che hanno 9 secoli di storia prima di Roma, che poi dopo scontri e alleanze hanno plasmato la stessa Roma, influenzandola fin dall’inizio. Dobbiamo riconoscere che gli Italici (dai Piceni a nord fino ai Lucani a sud) hanno abitato la penisola prima che Roma fosse fondata, plasmando l’antropologia, la cultura,

GiuliaViva anno III n.22

9

di Valeria Cantarini sul sito www.giuliaviva.it il video dell’ intervista

le tradizioni, la lingua di tutto il centro Italia. Questi popoli sono un buco nero nella cultura generale italiana. Col romanzo ci insegnano un pezzo di storia, ma anche valori di rilievo, come l’idea che una comunità sia più importante dell’individuo, che il bene comune sia un valore alto, anche a sacrificio della propria vita. Un concetto fuori moda, se attualizzato ai giorni nostri, ma che mi ha molto colpito. Il nome, Vitelio, da dove viene? Pochi lo sanno, ma Vitelio non è altro che il termine originale che i latini hanno tradotto successivamente in “Italia”. Il nome della nostra nazione non è di origine latina né greca, è di origine italica. Non si pronuncia Viteliù perché l’accento vuole indicare una “ou” nell’alfabeto osco. Tra l’altro, Marsi e Sanniti insieme ad altri 10 popoli, nel 91 a.c., parlarono per la prima volta di una nazione organizzata politicamente con il nome di Italia (Viteliou). Per la prima volta questa nazione federata (indipendente da Roma) coniò monete con il nome Italia, o Viteliou. Per la prima volta nacque un’idea di nazione che si consoliderà poi con l’imperatore Augusto. Va scoperto, questo interessante libro di Nicola Mastronardi, perchè ci svela, attraverso un’accurata documentazione e un intreccio narrativo coinvolgente, ricco di personaggi, colpi di scena e vicende sconosciute ai più, le radici etnico-politiche e culturali dell’identità nazionale italiana.


10

GiuliaViva anno III n.22

Interferenze visive

Presenze filmiche per Halloween di Antonio D’Eugenio Il filone sul paranormale è sempre più prolifico ed è nato quasi parallelamente al cinema stesso incuriosendo ed affascinando lo spettatore per la sua enorme complessità, soprattutto in concomitanza con la festa più paurosa dell’anno: Halloween. Nel 1963 è uscito sul grande schermo The Haunting - Gli invasati girato da Robert Wise. Il lungometraggio narra la storia di Hill House, una casa in collina che nel corso di 90 anni ha collezionato una serie di episodi funesti. The Haunting ha un remake: Haunting - Presenze, di Jan de Bont, uscito al cinema nel 1999. Ispirata al romanzo di Shirley Jackson, The Haunting of Hill, la pellicola è incentrata sul professor David Marrow che, per un esperimento sulla paura, recluta tre ragazzi: Theo, Eleanor e Luke. La villa dove si svolge la storia è, ancora una volta, Hill House. Rispetto al film del 1963 nel remake ci sono effetti speciali più teatrali, ma anche questo film è ben articolato e dà brividi ogni qual volta si manifestano i fantasmi. Nel 1981 esce il celeberrimo La casa. Diretto da Sam Raimi La casa parla di cinque ragazzi che, dopo essere giunti in una baita in montagna, trovano un libro e un’audiocassetta dove sono in-

cise delle formule per evocare degli spiriti sumeri. Si tratta del Necronomicon, meglio conosciuto come il Libro dei morti. La pellicola può essere considerata un vero e proprio cult del genere horror. A La casa seguono La casa 2 (1987) e L’armata delle tenebre (1992), dei tre è il terzo capitolo ad avere maggiore notorietà. Nel 2013 è uscito l’omonimo remake, di Fede Alvarez e prodotto dallo stesso Raimi, definito uno dei migliori rifacimenti cinematografici degli ultimi tempi per l’estrema fedeltà all’originale. Il 1999 è l’anno de Il sesto senso di M. Night Shyamalan. Lo psicologo Malcom Crowe viene aggredito da un suo ex paziente che gli spara allo stomaco. Dopo otto mesi Crowe deve affrontare il caso di Cole, un bambino di 9 anni con un’incredibile sensibilità che gli confida di vedere gli spiriti dei defunti. La pellicola di Shyamalan è senza dubbio una pietra miliare nella cinematografia sul paranormale e non dovrebbe mai mancare tra i preferiti in una collezione di genere. The Others (2001) è sicuramente uno dei lavori più riusciti di Alejandro Amenabar. Una bravissima Nicole Kidman presta il volto a Grace che ha perso il

marito in guerra e vive in una grande casa con i figli Anne e Nicholas. Avendo richiesto del personale in grado di aiutarla nelle pulizie, Grace riceve la visita di tre domestici ai quali spiega come svolgere le incombenze giornaliere. Dopo qualche giorno s’iniziano a percepire rumori e presenze indesiderate… L’opera di Amenabar è ricca di colpi di scena mozzafiato, tiene a dir poco incollati allo schermo fino all’ultimo minuto. Va citata la saga di Paranormal Activity, iniziata nel 2007, girata sulla falsariga dei documentari e ha avuto un enorme successo, specialmente al botteghino. I più recenti film sul paranormale sono: Insidious, Sinister, La madre e Dark Skies. Quest’ultimo affronta un altro aspetto del fenomeno: i rapimenti alieni.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini Machete Kills

Machete viene reclutato dal governo degli Stati Uniti con lo scopo di recarsi verso il Messico e fare fuori Mendez il Pazzo, un boss del cartello che minaccia di sparare un missile letale contro gli Stati Uniti. Dopo aver scoperto che i missili sono controllati a distanza con un meccanismo frutto della mente contorta di Luther Voz, un eccentrico miliardario commerciante d’armi di potere, Machete tenterà in ogni modo di salvare l’America. Machete Kills è il seguito di Machete, è diretto da Robert Rodriguez ed interpretato da Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Sofia Vergara, Amber Heard, Charlie Sheen, Lady Gaga, Antonio Banderas, Jessica Alba, Demián Bichir, Mel Gibson, Alexa Vega, Vanessa Hudgens, Cuba Gooding jr., William Sadler, Tom Savini, Marko Zaror. In programmazione dal 9 novembre.

Concerti mostre ed eventi Festival delle Letterature a Pescara L’XI Festival delle Letterature dell’Adriatico che si svolgerà a Pescara dal 7 al 10 novembre 2013. All’interno del corposo pro- d i gramma Fabio Volo sarà a Pescara sabato 9 novembre 2013 alle ore 21:00, presso il cinema teatro Cir- I l cus, per parlare della sua ultima pubblicazione. “La strada verso casa. Domenica 10 novembre 2 al Cinema Teatro Massimo alle ore 21:00 Max Gazzè con “Sotto casa Tour” riceverà il Premio Parole & Musica “Torri Camuzzi”.

I Negrita in concerto Pescara Sabato 9 novembre, con inizio alle 21.30, i Negrita saranno in concerto al teatro Massimo di Pescara per una tappa del loro “Negrita - Teatri 2013”

L’Officina l’Arte e i Mestieri Venerdì 8 novembre CON!CERTI LIVE MARDI GRAS

“HALLOWINE” al Centro Storico Una tre giorni all’insegna di musica dal vivo, degustazioni ottimo vino e assaggi di prelibato cibo preparato apposta per l’occasione! Tutto all’interno dei locali del centro storico dal 31 ottobre al novembre. Nei locali del centro storico di giulianova.

“Zio Vanja” al Riccitelli L’opera di Cechov interpretata da Sergio Rubini e Michele Placido, con la regia di Marco Bellocchio, al Teatro Comunale di Teramo il 14 e 15 novembre alle ore 21:00

Il circolo “Il Nome della Rosa” Venerdì 8 novembre ORE 21,30

SAGGISTICA “IN BICICLETTA LUNGO LA LINEA GOTICA”

Sabato 9 novembre ORE 21,30

VERNISSAGE “STATICO DINAMICO”Incontro con: Marco CIMOROSI

Domenica 10 novembre ORE 18,00

“CAPIRE LA CRISI ECONOMICA” La questione monetaria

Venerdì 15 novembre CON!CERTI LIVE PETRAMANTE

Martedì 12 novembre ORE 21,00

“CORSO BASE DI FOTOGRAFIA DIGITALE” INIZIO CORSO

Venerdì 15 novembre ORE 21,30 NARRATIVA “LOTTAVO ROMANZO”

Sabato 16 novembre ORE 21,30

TEATRO “FAUST E MEFISTOFELE” di Vincenzo DI BONAVENTURA

GiuliaViva anno III n.22

11

Dell’amicizia, del dolore, del cambiamento Titolo: Come aria Autore: Carla Evani

Casa editrice: Ametista Editrice Pagine: 364 prezzo € 14,00 ‘Come Aria’ è la storia di un’amicizia nata sui banchi di scuola. La voce narrante, Margherita, intreccia i ricordi di bambina con la sua vita adulta, attraverso un racconto in cui passato e presente si fondono, tra le pagine di un diario intimo che racchiude in sé la testimonianza di una formazione che passa anche attraverso l’esperienza dolorosa del distacco. E la figura di Arianna è forte e delicata, sensibile e decisa, profonda e leggera al tempo stesso, dal momento in cui appare ( ‘ Una mattina la porta delle nostra classe si aprì ed entrò un angelo’) al momento in cui vola via ( ‘Sogno Arianna che vola. Mi mostra quanto è leggera e come plana col vento ’ ). E’ allegria, gioco, emozione, riflessione, amore. E’ vita, è Aria.

Pubblica utilità Farmacie di turno 1/3 novembre Farmacia Del Vomano 4/10 novembre Farmacia Marcelli 11/17 novembre Farmacia Ielo Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


12

GiuliaViva anno III n.22

Primo e Secondo

Il confronto, dagli ignavi reso dogma di Andrea Beccaceci

In autunno, è risaputo, i ristoratori vanno in fibrillazione. Pensate perché è una stagione ricca di prodotti estremamente interessanti come funghi, tartufi, castagne oppure perché il mare è più pescoso e i prezzi del pesce sono più invitanti, o perché le temperature più basse invitano le persone a nutrirsi più copiosamente e con più “sostanza”? No, o meglio, anche per queste ragioni ma soprattutto perché escono le guide gastronomiche, con i loro voti, cappelli, forchette e stelline. Non credo esista nessun’altra categoria produttiva, sia essa artigianale o commerciale, che ogni anno, inesorabilmente, viene sottoposta a critica e giudizio con vere e proprie pagelle, non legate al percorso lavorativo dell’intero anno ma alle impressioni di un singolo in un determinato giorno. Per carità - a scanso di ipocrisie - le guide portano lavoro, notorietà e benessere alla nostra categoria, inoltre devo aggiungere che da sempre il mio ristorante ha goduto di

benevoli valutazioni da parte della critica gastronomica. Il crescente interesse mediatico verso le classifiche, la grande esposizione televisiva del movimento gastronomico italiano aiutano sicuramente la buona ristorazione rendendo il consumatore sempre più edotto e quindi più attento alla qualità dei piatti che gli vengono proposti al ristorante. Resta il fatto però che ridurre lo sforzo di un gruppo di persone che lavora tutto l’anno, ad un mero discorso numerico, dopo decenni di attività ristorativa, mi risulta ancora difficile da comprendere. Le classifiche dovrebbero appartenere agli sport, come la concorrenza tra le aziende appartiene al mercato; mettere in fila aziende, spesso diverse tra loro come tipologia e struttura è un’anomalia che mi sembra legata solo al mondo della ristorazione. Nei giorni scorsi sono stato invitato a Firenze alla presentazione della Guida dei Ristoranti dell’Espresso 2014 e combinazione ha voluto che la sera prima in un ristorante, in occasione di una conviviale nella quale naturalmente si parlava della guida che

sarebbe uscita il giorno successivo, ho scelto un vino del compianto Teobaldo Cappellano, grande contadino “estremo” in terra piemontese. Ebbene la controetichetta della bottiglia di Barolo che abbiamo bevuto è entrata a pieno titolo nella conversazione ed ha fatto magistralmente sintesi dei nostri pensieri e dei nostri sogni: “Nel 1983 chiesi al giornalista Sheldon Wasserman di non pubblicare il punteggio dei miei vini. Così fece, ma non solo, sul libro Italian Nobles Wine scrisse che chiedevo di non far parte di classifiche ove il confronto, dagli ignavi reso dogma, è disaggregante termine numerico e non condivisa umana fatica. Non ho cambiato idea, interesso una ristretta fascia di amici-clienti, sono una piccola azienda agricola da 20 mila bottiglie l’anno, credo nella libera informazione anche se a giudizio negativo. Penso alle mie colline come una plaga anarchica, senza inquisitori o opposte fazioni, interiormente ricca perché stimolata da severi e attenti critici; lotto per un collettivo in grado d’esprimere ancor oggi solidarietà contadina a chi, da Madre natura, non è stato premiato. È un sogno? Permettetemelo. Teobaldo”.


A tutto sport

Giulianova tra alti e bassi

Il Giulianova esce sconfitto, con il punteggio di 2-1, dal terreno di Pesaro contro una Vis più agguerrita, che seppur in inferiorità numerica, è riuscita a vincere con un gol al 93°. La squadra di mister Ronci è scesa in campo con una formazione diversa rispetto alle ultime gare, costretta dagli infortuni (mancavano Carrozzieri e D’orazio, titolari del centro difesa), e per la squalifica dell’estroso Esposito. In settimana erano arrivati i nuovi innesti, il portiere Melillo ed il difensore Catalano, entrambi hanno giocato fin dall’inizio. Per l’estremo difensore un esordio positivo, nonostante i 2 gol subiti, poiché è stato autore di parate importanti, a dimostrazione della non buona fase difensiva della squadra. Da evidenziare che le colpe non sono da imputare ai soli difensori, ma a tutta la squadra che è sembrata troppo slegata, lasciando ampi spazi per le riparten-

ze degli avversari. Continua a vincere l’Ancona che sembra la squadra più accreditata per il salto di categoria, mentre tra le big perde la Civitanovese. Per il Giulianova è fondamentale restare agganciati al lotto di squadre di medio-alta classifica, per non correre nessun rischio di trovarsi invischiati nella bagarre salvezza. In prima categoria il Colleranesco, dopo aver perso a MorroD’Oro, ha vinto in casa con il Paterno. Gara disputata al Castrum dopo che la richiesta, da parte della società giuliese, di disputare l’incontro al Fadini aveva visto il diniego da parte della società di via Migliori. Le motivazioni sono comprensibili in quanto il manto del Fadini nella stagione invernale tende a deteriorarsi, giocando una gara ogni settimana, è certo che si arriverebbe a rovinarlo ben presto. Qualcuno ha letto in questo un assist al Sindaco che è intervenuto sulla vicenda, mediando le posizioni per la richiesta in atto. Ciò che vediamo noi è invece la necessità dell’intervento al Castrum, troppe volte oggetto di campagna elettorale, ma sempre lasciato nelle stesse condizioni di precarietà, non positiva all’immagine del calcio giuliese e non idoneo a far crescere i talenti necessari per la sopravvivenza del calcio in città.

GiuliaViva anno III n.22

13

di Daniele Adriani

Marcatura a uomo per il Campo Castrum Lo scorso 8 luglio il consiglio comunale ha approvato la proposta di ristrutturazione del “Campo Castrum“. E’ una buona notizia, un primo atto che allieta tutti gli amanti del calcio. Tuttavia, caro Sindaco, io sono ligio al famoso motto calcistico che recita “La partita termina quando, con il triplice fischio, l’arbitro ne sancisce la fine”, pertanto continuerò ad esercitare la mia marcatura ”a uomo” fino a quando non saranno ultimati i lavori. Giancarlo De Falco


14

GiuliaViva anno III n.22

Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Poveri pesci e poveri cani!

Nelle molte giornate trascorse, passeggiando sul lungomare, s’è vista purtroppo un’impietosa e incredibile immagine della fontana di P. Villermin: senza una goccia d’acqua e sporca da non crederci, se non ci fosse la testimonianza della foto! Che fine avranno fatto i poveri pesciolini e i poveri cani che spesso vi si abbeveravano? Sì, perchè, con tutto il rispetto per l’artista, la fontana subisce da sempre vari maltrattamenti! Allora perchè non cambiarne in parte l’uso, per esempio mettendoci in alto un busto dedicato a WILLERMIN (la piazza è intestata a lui) e nella vasca delle piante acquatiche, tipo le ninfee? Grazie e distinti saluti. P. D. M.

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Lavori incompleti

Nella zona sud di Giulianova è stata rifatta la pista ciclabile (bene!) con tanto di parcheggio verde per le biciclette, ma poi non vengono messe in sicurezza le cose vicine. Guardate la foto. E se vanno a giocarci dei bambini? Grazie email firmata

La panchina in frantumi

Nell’aiuola centrale del lungomare Zara, proprio di fronte al parco Franchi, una delle panchine di marmo è ridotta da tempo in pezzi. Credo sia il caso di provvedere a rimetterla in sesto oppure a rimuovere le lastre, se proprio non sono più utilizzabili: lasciarle in quel modo dà veramente una brutta immagine di tutta la zona. L. P.

Segue da pag. 6 delle questioni che noi poniamo rifugiandosi nell’evidenziare che sono impegnato in politica da tempo. Quale sarebbe la colpa? Credo che a contare siano la qualità dell’impegno (a qualsiasi età e con qualsiasi ruolo, di governo o di opposizione) e da chi si è sostenuti. A proposito del primo aspetto parlano i fatti. Quanto al secondo, lui che si picca di essere il nuovo dovrebbe ricordare che i suoi primi sostenitori sono l’ex senatore Franchi e gli altri esponenti dell’inamovibile nomenklatura di Via Thaon de Revel, da cui il sottoscritto prese le distanze ben 15 anni fa perché le strade del vero rinnovamento non passavano più da quelle parti - e purtroppo, nel tempo, la città lo ha constatato a proprie spese. Dovrebbe inoltre ricordare che, nel segno del vecchio trasformismo, governa da tempo con il sostegno dell’ex sindaco e dell’ex vicesindaco del centro-destra. 2. Nella conferenza stampa ha affermato che Il Cittadino Governante sul caso ex Migliori Longari ha alzato solo polveroni giacchè è stato tutto archiviato. Ecco un clamoroso esempio di uso di notizie non vere: ci sono stati rinvii a giudizio e il processo penale è in corso. Quello che abbiamo sempre sostenuto a proposito del grave abuso edilizio autorizzato dal Comune accanto alla strada delle Fontanelle pare quindi fondato.


Nilde Maloni, illustra il progetto con la Distilleria del sapere

di Irene Lattanzi Stiamo conversando con la Dirigente dell’Istituto Alberghiero a proposito delle maggiori difficoltà delle scuole rispetto al lavoro e ci imbattiamo in un’altra importante possibilità offerta ai giovani; é ormai prossimo al via un progetto che vede coinvolti i ragazzi di tre indirizzi dell’ Alberghiero e Attilio D’Eugenio con la sua Distilleria del sapere. La dirigente, Nilde Maloni, afferma: C’è la strada ormai consolidata della convenzione con le aziende per stage in alternanza scuola-lavoro, c’è la strada inedita della simulazione d’impresa, c’è la possibilità di costruire qualche tirocinio formativo con Cliclavoro. Strade tutte impervie in questo momento di crisi anche nel settore turistico-ricettivo, legato da noi prevalentemente alla stagionalità. Mentre stavamo elaborando una strategia di contatto e un’offerta alle aziende del territorio, arriva l’incontro con Attilio D’Eugenio e la sua titanica impresa della Distilleria dei saperi. Da una parte l’imprenditore con la sua voglia di far rivivere una tradizione di eccellenze artigianali dentro un contesto in cui la memoria dei saperi pregressi conservasse tracce e perizie, quasi un incubatore, una nicchia da consegnare ai giovani per nuovi saperi, dall’altra la scuola con la sua necessità di non lasciare da soli i suoi studenti nel momento più difficile: quello dell’ingresso nel mondo del lavoro, accompagnandoli a quel bilancio delle competenze che consenta loro di investire nelle proprie capacità. È un po’ come ricostruire la bottega artigiana del rinascimento: il maestro e gli apprendisti, l’insegnamento consegnato al fare e non al parlare; gli insegnanti e i compagni già diplomati sono i maestri a cui far riferimento e che affiancheranno i nostri studenti all’opera. È possibile allora che l’edificio, che ha visto destinazioni d’uso diverse, si strutturi per accogliere un laboratorio di idee innovative nel settore enogastromico; una vetrina per i prodotti delle aziende locali, un’occasione per la trasformazione di questi prodotti da gustare insieme, riscoprendone le origini e gli usi, ma anche le caratteri-

stiche salutistiche. L’idea è quella di mettere in un unico luogo i saperi dei produttori con i saperi dei trasformatori, accompagnandoli, di volta in volta, con le riflessioni degli storici, degli artisti, degli scienziati… Una bella sfida, perché tutto è legato alla voglia e alla capacità di dialogo col territorio e nel territorio. In un momento in cui tutta l’Europa è preoccupata per i need, giovani che non studiano e non lavorano, noi ci preoccupiamo di tutelare la credibilità di una formazione professionale che sia di alto profilo.



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.