GiuliaViva anno III n.21 del 19 ottobre 2013

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Anno III numero 21 del 19 ottobre 2013

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Istantanee giuliesi La forma e la sostanza

Ha riempito le pagine dei quotidiani locali la vicenda dell’accatastamento come abitazione di tipo economico della tenuta di Colle Massimo, di proprietà della figlia di Antonio Franchi, da sempre residenza del senatore. Molti i difensori d’ufficio dell’ex parlamentare, tutti allineati al medesimo canovaccio: fu il catasto, più di 30 anni fa, a classificare in quel modo il fabbricato, indipendentemente dalla volontà del proprietario. In tempi nei quali le questioni catastali sono all’ordine del giorno, con l’attenzione nazionale appuntata proprio sullo “scandalo” delle molte residenze di lusso

censite come fabbricati economici se non addirittura popolari, ci saremmo comunque aspettati reazioni e comportamenti diversi. Da parte del Comune, per coerenza con l’avviata indagine “sulle case e le ville accatastate in maniera difforme dalla realtà”. E anche da parte del diretto interessato, alla cui immagine non avrebbe potuto che giovare il manifestare l’intenzione di sanare una situazione formalmente corretta ma solo sino a quando la casa rurale non è stata trasformata in una pregiata residenza con piscina. Non fosse altro per rispetto di tutti quei cittadini giuliesi che di tipo economico non hanno solo la categoria catastale, ma anche le reali caratteristiche della loro abitazione.

Di nuovo penalizzata la sanità a Giulianova Nell’Atto Aziendale 2013 della ASL di Teramo figura un nuovo assetto del Dipartimento di Salute Mentale. In particolare nella nostra città viene di nuovo penalizzato il Centro di Salute Mentale (CSM). Esso da poco più di un anno aveva ottenuto il riconoscimento come “unità a valenza dipartimentale” con un’autonomia gestionale rispetto al reparto per garantire ef-

ficaci servizi sul territorio. Seguendo i pazienti sul territorio - così da evitare il più possibile acuzie, ricoveri e disagi per le famiglie - i frutti dell’attività del CSM, nonostante la carenza logistica e di personale, cominciavano ormai a manifestarsi. Improvvisamente la decisione che potrebbe far tornare tutto indietro. Perché?

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Siamo alle solite

Dalla regione ancora nessuna buona notizia che riguardi la Piccola Opera Charitas. Riteniamo sia molto importante non abbassare la guardia per non perdere questa struttura che tanto conta in città. Se il Governatore non risponde al Sindaco usciamo da logiche personalistiche: sia chiaro che questo non è un confronto a due poiché tutte le forze politiche e sociali giuliesi hanno dato la propria disponibilità per “un fronte comune”. La perdita di questa struttura sarà un danno non solo per Giulianova ma per l’Abruzzo tutto, un ennesimo impoverimento, se ne ricordi il governatore Chiodi.


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Fatti ...

Comitati di quartiere: fra confusione e guerra santa

Tutto e il contrario di tutto. È quanto accaduto in queste settimane, con sfumature kafkiane, in seno al comitato di quartiere del Paese, in un rincorrersi di colpi di scena cui probabilmente non è ancora stata messa la parola fine. Le dimissioni annunciate e mai formalmente presentate (quelle delle delegate Branella e Concetto). Le accuse rivolte al presidente Valerio Semproni, colpevole fra l’altro, per una parte dei suoi delegati, di “gestione superficiale e personalistica” (accusa esagerata e fuori luogo, tale da alimentare il sospetto che la vera “colpa” del presidente, fosse in realtà quella di voler preservare l’effettiva “indipendenza” del comitato). Le dimissioni dello stesso Semproni, con la conseguente decadenza dell’intero comitato prevista dalle regole, ma non ancora sancita ufficialmente. La rinuncia all’incarico, per solidarietà con l’ormai ex-presidente, da parte di un altro delegato, Daniele Forti. La convocazione (legittima?) di un incontro dibattito sulla “convivenza uomo-cane” da parte di un comitato di

fatto decaduto ed il suo annullamento dell’ultima ora con un comunicato a firma questa volta della delegata anziana (tardiva forma di “rispetto” nei confronti del dimissionario dottor Semproni). Questi gli episodi salienti della giovane vita del comitato del Paese, trascorsa nel segno di una palese e crescente confusione. Episodi sintomatici della presenza di numerosi aspetti critici la cui esistenza non può essere ignorata, se non si vuole correre il rischio di affossare sul nascere l’esperienza comunque importante dei comitati di quartiere. Non parliamo tanto dei limiti messi in mostra da un regolamento comunque perfettibile, e del cui “aggiustamento” sarebbe opportuno investire la sede istituzionalmente competente: il consiglio comunale. E non parliamo neppure dell’evidente e inaccettabile tentativo di far ricadere sui comitati decisioni scomode per il Palazzo (un esempio per tutti: l’annosa questione della spiaggia per i cani, per la cui definizione sono stati coinvolti, su richiesta del sindaco, anche i quartieri “territorialmente” incompetenti). A sorprendere (e preoccupare) è piuttosto il clima da guerra di religione, da contrapposizione violenta, da “muro contro muro” che ha avvolto fin da subito il dibattito inevitabilmente innescatosi attorno ai comitati. Un clima colpevolmente alimentato dagli interventi e dalle prese di posizione vuoi dell’amministrazione vuoi della stessa associazione “Demos”.

Presentare i comitati come l’unica forma di “buona” politica, in radicale contrasto con tutte le forme tradizionali di partecipazione. Rifiutare qualunque giudizio sfavorevole, bollando chi lo avanza con epiteti indegni di una discussione equilibrata. Demonizzare i critici, accusandoli di essere “legati a interessi particolari e lobbies” non meglio identificati. Simili atteggiamenti grondanti astio hanno troppe volte caratterizzato le repliche dell’amministrazione e dell’associazione Demos alle critiche, comunque legittime, sollevatesi da più parti. Toni da crociata che mal si accompagnano a quel civile confronto delle idee che la sbandierata indipendenza dei delegati, svincolati dalle beghe e dagli interessi di partito, avrebbe dovuto a maggior ragione garantire.Dalle colonne di questo giornale abbiamo sempre giudicato con favore l’introduzione dei comitati di quartiere, ma siamo comunque convinti che non siano gli atteggiamenti da unici “depositari della verità” a favorire il riavvicinarsi alla politica di quella maggioranza silenziosa sempre più delusa, disillusa e che continua quindi a mantenere le distanze dalla vita pubblica.Senza una partecipazione massiccia, consapevole e priva di condizionamenti i comitati rischiano concretamente di trasformarsi nell’ennesimo orticello privato, coltivato da pochi e utile solo alla carriera politica di qualcuno. Per quella crescita democratica almeno a parole tanto ricercata ci vuole ben altro, a partire dalla disponibilità a riconoscere a tutti l’elementare e sacrosanto diritto di critica.


... in primo piano

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Ex Tribunale di Giulianova: riutilizzarlo subito per finalità pubbliche (per non ripetere l’esperienza dell’ex mercato coperto) di Raffaele Di Marcello

Dopo il corso di laurea in Scienze del Turismo il nostro Comune ha perso un’altra struttura pubblica: il palazzo di Giustizia. E così la città si è ritrovata con un contenitore vuoto, situato in prossimità del centro storico, vicino all’Ospedale civile e alle scuole superiori giuliesi, affiancato da un giardino pubblico mai entrato in funzione (il parco De Amicis), e circondato da numerosi parcheggi, a pagamento, ora desolatamente vuoti. E subito si è sparsa la voce di una probabile vendita della struttura per rimpinguare le esangui casse comunali. Voce che ha fatto mobilitare cittadini, comitati di quartiere e associazioni, politiche e non, tutte concordi nel chiedere un utilizzo pubblico dell’edificio, tra l’altro una delle più recenti, seppure con diversi anni sulle spalle, tra le strutture di proprietà comunale. Le idee sono diverse, tutte però orientate ad un uso a favore della collettività. Una proposta, ufficializzata anche dal Quartiere Frazioni, prevede di collocare nell’edificio, dopo i necessari

lavori di adeguamento, sia la Scuola Primaria De Amicis che la Scuola dell’Infanzia di Bivio Bellocchio, ora ubicate in strutture obsolete e poco idonee ad ospitare attività scolastiche, utilizzando anche parte dell’area verde, di proprietà pubblica, ora abbandonata, attigua all’area dell’ex tribunale. A favore della proposta c’è la collocazione dell’edificio, facilmente raggiungibile, la presenza di numerosi parcheggi, il verde pubblico, la possibilità di adeguare la struttura con interventi minimi e la non secondaria possibilità di utilizzare gli edifici che ora ospitano le scuole sia per la sede unica comunale (scuola De Amicis) che per la sede delle associazioni e/o altro (Scuola Bivio Bellocchio). Altra proposta riguarda un utilizzo dell’edificio come struttura per l’emergenza, in parte per le stesse motivazioni di chi vorrebbe un polo scolastico, sottolineando i vantaggi di un Centro Operativo Misto che raggruppi le diverse realtà locali quali Croce Rossa Italiana, Protezione Civile, C.I.S.A.R. ecc. Da ultima l’idea del gruppo consiliare di Progresso Giuliese, che chiede di ubicare, in via temporanea, la compagnia e il

comando stazione dei Carabinieri nello stabile di via Cerulli, in attesa che venga realizzata, nel quartiere Annunziata, la Caserma definitiva, il cui progetto giace, da anni, in qualche cassetto comunale (come ha ricordato recentemente anche il Cittadino Governante). In conclusione se le idee e le proposte sono tante dall’amministrazione, però, per ora, non arrivano segnali, a parte la dichiarazione del sindaco alla stampa «Non darò mai ai privati il palazzo di giustizia di Giulianova, dato che non è mia intenzione venderlo». Nulla si sa, però, sul futuro dell’edificio, futuro che dovrebbe essere deciso in una riunione della quale, ad oggi, non si hanno notizie. Sempre che non si vogliano coinvolgere, come sarebbe corretto, i Comitati di Quartiere, per sentire la volontà e le proposte dei cittadini, ed assicurare, come si è già fatto per altre problematiche, la partecipazione popolare in una scelta che, sicuramente, riguarda tutta la città.


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Speciale

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Le opinioni e le menzogne Di correttezza dell’informazione abbiamo avuto modo di parlare, da queste pagine, più di una volta, sempre sottolineando come informare correttamente tutto significhi tranne che rinunciare ai convincimenti personali. Al contrario: esprimere il proprio punto di vista serve a completare l’informazione in quanto tale, e, parallelamente, ad incoraggiare il dibattito, favorire il confronto delle idee, dare slancio allo scambio delle opinioni. Per essere credibile (che non significa anche essere automaticamente condivisibile), un’opinione non può però prescindere dalla realtà dei fatti, e qui, molto spesso, finisce col cascare l’asino. Perché diventa impossibile rivendicare la validità dei propri punti di vista e l’autorevolezza delle proprie opinioni, se il racconto dei fatti cui quei punti di vista e quelle opinioni si riferiscono non corrisponde, in tutto o in parte, al vero. Sintomatico, al riguardo, uno degli ultimi numeri di “Piccola Cit-

tà”, dove, in due distinti articoli, “inesattezze” non di poco conto hanno fatto da filo conduttore alla narrazione dei fatti ed alla conseguente espressione delle opinioni dell’autore. Ma andiamo con ordine, partendo dal pezzo in cui, sotto il titolo “Smetti una sera a cena”, Francesco Marcozzi traeva spunto dalla cena di beneficenza organizzata dall’associazione “Giulianova Futura” (lo scopo, meritoriamente raggiunto, era l’acquisto di un’altalena destinata ai bambini disabili), per costruire un articolo - anche con passaggi non corrispondenti al vero - che mettesse, tra l’altro, per l’ennesima volta in

cattiva luce Il Cittadino Governante, in questo caso rispolverando la vicenda del Piano Integrato di via Cupa (vedi art. su GiuliaViva nr. 11 del 1 giugno 2013) ficcata come un cavolo a merenda nel racconto della cena. Quanto forzato fosse il nesso fra le due cose e quanto condivisibili i pur legittimi commenti dell’autore, saranno i lettori a giudicare, ma su certi resoconti che finivano col dare un’interpretazione per lo meno fantasiosa della realtà, riteniamo necessaria qualche precisazione. Non già per controbattere alle opinioni, ma per ripristinare la verità dei fatti. Scrive tra l’altro Marcozzi: “Tra i presenti (alla cena, ndr) c’era anche Raffaele Di Marcello, che avrebbe fornito l’idea (…)”. Ma è falso, visto che Raffaele Di Marcello non era presente all’iniziativa, a causa, purtroppo, di un grave lutto familiare. Ed ancora: “Intravisto (sempre alla cena, ndr) anche Flaviano Montebello (…)”. Falso anche questo: a quella cena anche il consigliere provinciale Montebello, non era presente.


informazione

Infine: “Il senatùr, in occasione dell’elezione dei segretari di sezione (del Pd, ndr), scese da Colle San Massimo fino a Villa Volpe per imporre il suo delfino al posto del già designato Di Marcello (…)”. Ancora falso: Raffaele Di Marcello era già stato eletto segretario della sezione PD di Villa Pozzoni (e non di Villa Volpe: ulteriore inesattezza), prevalendo proprio sul candidato sostenuto dal senatore Franchi. Di Marcello lasciò successivamente incarico e partito non condividendone la linea. La verità delle cose racconta dunque che siamo di fronte a tre libere interpretazioni, tre ricostruzioni fantasiose di fatti svoltisi diversamente. Di fatto tre menzogne

(qualunque ne siano origine e motivi sempre di menzogne si tratta) capaci non solo di falsare la realtà delle cose, ma, cosa ben più grave, in grado di orientare ingannevolmente, o meglio “disorientare”, il personale giudizio di chi legge. Dello stesso tenore, quanto a realtà travisata, il contenuto del successivo articolo, titolato “Come distruggere le cose che vanno bene”, nel quale, parlando dell’amministratore unico di “Julia Servizi Più”, Simona Conte, Marcozzi ha modo di scrivere: “ (…) si era rifiutata, peraltro per ovvi motivi, a sottoscrivere una pubblicità a chi l’attacca (il riferimento è a GiuliaViva, ndr) (...)”. Ed anche questo è falso. Verità vuole che, a suo tempo, collaboratori di questo giornale si informassero verbalmente, proprio presso Simona Conte, riguardo alla procedura per proporre anche a “Julia Servizi Più” gli spazi pubblicitari di GiuliaViva. La risposta fu che occorreva inviare una richie-

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sta alla medesima dirigente, che avrebbe provveduto ad inoltrarla al Sindaco. Privilegiando la totale indipendenza dal Palazzo al pur necessario finanziamento della testata, si preferì non dare seguito alla cosa, tant’è che agli atti di “Julia Servizi Più” non esiste né è mai esistita alcuna richiesta di sponsorizzazione inoltrata da GiuliaViva. Si era scoperta però una cosa grave dal nostro punto di vista: a Mastromauro spetta in definitiva l’ultima parola sul gradimento o meno dei “beneficiari” della pubblicità istituzionale delle società partecipate di proprietà del Comune: altro che strategia pubblicitaria di Julia Servizi per aumentare gli utenti serviti! La storia, dunque, si ripete: una ricostruzione approssimativa e mistificata viene spacciata ancora una volta per sacrosanta verità, travisando la realtà e, soprattutto, fuorviando giudizio ed opinioni dei lettori. Diceva Voltaire a proposito della libertà di espressione: “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”. Parole sacrosante, difficilmente applicabili, però, all’esercizio della menzogna.

s.r.l.


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Giulianova che lavora

Armonia

Presso la sede della ditta Armonia Srl di Giulianova siamo con Gabriele Tomassetti e Giuseppe Palladini per parlare di una particolare azienda. Cos’è nella realtà Armonia? (GP) Armonia è una società che nasce nel 1994, ormai sono quasi 20 anni. E’ nata con Gabriele, un geometra, mentre io mi occupavo, e mi occupo, di arredamento. Dopo la nascita del progetto “Economia di Comunione”, del 1991, ci siamo sentiti spinti a fare questo passo, nel voler metterci in gioco con le nostre realtà professionali. Nel ’94 è nata quindi quest’azienda con un fine specifico, quello di essere con il nostro lavoro costruttori di una società economica nuova. Senza grossi capitali abbiamo messo su uno studio per occuparci di vendita di arredamento e progettazione edilizia. 20 anni e tante difficoltà, in cui abbiamo sempre cercato idee nuove che potessero aiutarci. Oggi, dopo aver ristrutturato anche la sede, siamo molto contenti per ciò che siamo riusciti a costruire. Gabriele, voi fatte parte di Economia di comunione, quali sono i principi e

i valori che ne sono alla base? (GT) Alla base c’è l’idea che un’azienda che produce utili ed è sul mercato, possa compensare il divario con chi non ne ha, e possa mettere in comune tali risultati economici insieme ad altre aziende. Tutto è nato da un’ispirazione di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari. Nel ’91 era a San Paolo del Brasile e notava il contrasto tra i grattacieli e le favelas. Ha avuto l’idea di far sorgere aziende che producessero utili, che stessero nel normale mercato (noi siamo una srl come tante altre) ma che a fine anno mettessero in comune gli utili aziendali: 1/3 rimane all’interno dell’azienda stessa per migliorare la struttura e sostenersi, 1/3 per i poveri (c’è un’associazione che gestisce tali fondi in tutto il mondo), 1/3 viene destinato alla formazione di uomini nuovi, perché senza di essi non è possibile creare una società nuova. Nel nostro statuto societario, pur essendo una srl, abbiamo inserito questo scopo specifico. Riferendoci a tale modello, possiamo parlare di una sorta di responsabilità sociale d’impresa? (GP) Certo. La prima responsabilità è verso clienti e fornitori. Siamo molto attenti all’ambiente facendo una raccolta differenziata dei rifiuti. Inoltre, da due anni ci siamo aperti a nuove realtà lavorative.

di Pietro Carrozzieri sul sito www.giuliaviva.it il video dell’ intervista A due giovani, che non avevano grandi possibilità economiche, abbiamo messo a disposizione una parte del nostro ufficio. Loro hanno potuto iniziare una nuova realtà economica. E’ un primo passo per essere socialmente utili. Esiste una rete di aziende Economia di comunione? (GT) Esiste una rete con 800 aziende in tutto il mondo. Il 20° anniversario è stato festeggiato in Brasile. In Italia da poco è nata l’Aipec, con 200 aziende che aderiscono al progetto. Fare rete è una risorsa, perché nascono collaborazioni virtuose, anche tra aziende dello stesso settore. Vediamo il tutto come una grande possibilità. Armonia è giovane e dinamica. Quali progetti intendete sviluppare per il futuro? (GP) Attualmente la nostra è un’azienda che offre servizi: progettazione e pratiche edilizie; progettazione personalizzata con rendering di arredamento di interni; vendita di arredamento completo per la casa (cucine, camere, soggiorni, divani e complementi); fornitura di arredo per ufficio, hotel e strutture sanitarie; servizi per la casa, traslochi, magazzinaggio, piccola manutenzione e riparazioni; novità ultima nata è l’E-commerce, vendita on-line di arredo. Comunque per saperne di più invitiamo a visitare il nostro sito www.armoniasrl.com


La pagina della cultura

Le lucerne di Giulianova

Per una serie di coincidenze sono stata ricondotta ad occuparmi di Giulianova antica, la colonia romana di Castrum Novum Piceni, dopo parecchi anni dai miei ultimi lavori in zona. Gli scavi e le ricognizioni condotti tra il 1986 e il 1991 hanno lasciato una traccia profonda nella conoscenza sulle più antiche colonie romane; ma, poiché il mondo scientifico è intempestivo ad accogliere le novità nel giro ormai consolidato delle sue tematiche, è passato “un po’ di tempo” prima che si accendesse l’interesse per il settore adriatico nell’ambito degli studi sulla prima espansione di Roma e dunque per Castrum Novum e Sena Gallica, i due centri fondati all’indomani della battaglia vinta dai Romani a Sentinum contro la coalizione dei popoli italici nel 295 a. C. E anche in ambito abruzzese, Giulianova ha attirato un certo interesse,

ben oltre il ruolo avuto appunto nella conquista dell’Italia, quasi unicamente per le numerosissime lucerne trovate nella campagna di scavi condotta nel 1989 nei pressi del Cimitero. E’ stata decisamente una scoperta straordinaria: più di duecento lucerne, tra cui molte integre, altre facilmente ricostruibili e numerose ridotte in vari frammenti dalle arature che avevano sconvolto gli strati archeologici superficiali. Insieme ai miei studenti di allora, dopo lo scavo, ci spostavamo nel “magazzino” (sempre nella scuola presso il bivio Bellocchio, che era anche l’alloggio dei ragazzi) e lavoravamo a riassemblare gli oggetti. Eravamo certi che sarebbe stato possibile ricostruirli tutti e che l’eccezionalità del ritrovamento avrebbe sollecitato automaticamente l’intervento di uno sponsor. Ma non fu così: tranne alcune lucerne, praticamente integre, che ven-

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di Luisa Migliorati nero restaurate per essere esposte nel settore “Territorio” del museo di Teramo, le altre restarono in frammenti e aspettano ancora oggi il restauro. Come ho già avuto occasione di scrivere, oltre che nel contesto archeologico, nella ricostruzione delle vie commerciali, nella tecnica della lavorazione, l’interesse delle lucerne si rileva anche nello spaccato della società che esse offrono, raffigurando nella parte superiore, cioè sui dischi, i temi più vari rispondenti alla moda del momento, ai soggetti legati alle tradizioni locali o ai ricordi di viaggi, alla religione, agli animali esotici, alle architetture degli interni etc. Alcuni di questi oggetti di uso quotidiano continuano ad essere unici nella forma (ad es. i calzari che trovano un confronto in bronzo solo a Pompei) o nelle figurazioni (ad es. alcuni volti che ricordano i medaglioni dei primi imperatori). Insomma, è il caso di ricordare che le lucerne di Giulianova potrebbero davvero illuminare tanti aspetti ancora poco chiari della nostra storia antica; ma per ora aspettano ancora il combustibile (è il caso di ricordare che il miglior funzionamento era assicurato dall’olio di oliva, ma ci si doveva accontentare anche del sego!).


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Interferenze visive

L’opera di Jan Vermeer al cinema di Stefania Sacchini È di questi giorni l’uscita nelle sale del documentario Vermeer e la musica, realizzato dalla casa di produzione Nexo Digital, che illustra sul grande schermo i dipinti esposti alla National Gallery di Londra e solleva una serie di questioni sui retroscena della medesima rassegna e sulla creazione dei quadri (i dipinti presi in esame ritraggono persone intente a suonare uno strumento musicale). In tal modo il film racconta la figura dell’artista, combinando materiali girati in mostra e riprese nei luoghi nativi di Vermeer, con un eccezionale excursus nel mondo del pittore per permettere agli appassionati, e non solo, di cogliere dettagli invisibili ad occhio nudo. Ma, l’opera di Vermeer può essere ammirata anche attraverso il film La ragazza con l’orecchino di perla, tratto dall’omonimo romanzo di Tracy Chevalier, diretto nel 2003 dal regista Peter Webber e il titolo riprende un celebre quadro di Jan Vermeer, anche noto come Ragazza col turbante. Il film interpretato da Scarlett Johansson e Colin Firth, nei ruoli rispettivamente di Griet e del pittore,

ha avuto un discreto successo ed è stato anche candidato a tre premi Oscar, per migliori scenografia, fotografia e costumi. Il lungometraggio di Webber è ambientato nel 1660 a Delft, in Olanda, e Griet, la protagonista del famoso quadro, è la figlia di un pittore di ceramiche, divenuto cieco per un incidente sul lavoro. A causa delle difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia viene mandata a servire a casa di Jan Vermeer, pittore discretamente affermato che però ha un tenore di vita piuttosto elevato per le proprie possibilità, soprattutto perché la moglie mette al mondo un gran numero di figli e lui non riesce a produrre più di due o tre quadri all’anno. La ragazza si avvicina al lavoro del pittore e ne rimane a dir poco affascinata, tanto da esserne lei stessa coinvolta. La storia sviluppata dal regista britannico è il naturale adattamento del libro della Chevalier e riporta fedelmente i passaggi utilizzati dalla scrit-

trice, compresi i momenti della vita di Vermeer, nonché i quadri realizzati e si evince un’alta attenzione nei dettagli e nella resa delle opere. Tutto è curato fin nei minimi particolari, dalla scelta del modello (donne intente a scrivere, cucire, sistemarsi un gioiello, parlare con qualcuno e suonare uno strumento musicale), passando per il contesto scenografico (l’atelier dell’artista dove si vanno a posizionare di volta in volta drappeggi, carte geografiche, tavolini abbelliti con brocche o scatole intarsiate), fino allo studio della luce (che entra sempre dalla medesima finestra della stanza). Il mondo di Vermeer è fatto di minuzie, come pure la sua opera, ma non è l’unico punto cardine, anche il vissuto di Griet è importante al fine di capire la storia del pittore. Gli attori sono all’altezza delle proprie parti, la Johansson è brava ed interpreta magistralmente il suo ruolo, così come Colin Firth. Il lungometraggio è senz’altro meritevole della visione.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Dark Skies – Oscure presenze I coniugi Daniel e Lacy Barrett sono testimoni di una serie di eventi inquietanti che sconvolgono rapidamente la sicurezza e la tranquillità della loro casa. La vita dei due diventa un incubo da cui sembra impossibile svegliarsi poiché una presenza spaventosa e letale comincia ad entrare ogni notte in casa per rapire i loro figli. Isolati sempre di più da amici e vicini, scettici di fronte a queste manifestazioni, Daniel e Lacy decidono di affrontare la questione in prima persona, per proteggere la propria famiglia e risolvere il mistero che si cela dietro all’entità che li sta perseguitando. Dark Skies – Oscure presenze è stato realizzato dagli stessi produttori di Paranormal Activity, Insidious e Sinister, è diretto da Scott Stewart ed interpretato da Keri Russell, Dakota Goyo, Josh Hamilton, J.K. Simmons, Kadan Rockett, L.J. Benet, Rich Hutchman, Myndy Crist, Ron Ostrow. In programmazione dal 24 ottobre.

Concerti mostre ed eventi L’ass. Il Veliero presenta “Viteliù” Associazione Culturale “Il VelieroVenerdì 25 Ottobre 2013 – ore 21,00 Riccardo Cerulli” Sala Buozzi Piazza Buozzi, Giulianova Paese (TE) organizza la presenPRESENTAZIONE DEL ROMANZO STORICO: tazione del libro “ViVITELIỨ teliu’” di Nicola MaIl nome della libertà stronardi, Venerdi’ di Nicola Mastronardi 25 ottobre 2013, dalle ore 21.00 Sala CONVERSAZIONE CON L'AUTORE Buozzi a Giulianova Alta. Viteliù romanzo appena uscito per le Edizioni Itaca, è la storia del viaggio di ritorno nel Sannio di un vecchio guerriero sannita perseguitato e imprigionato da Silla. “Scomparvero inghiottiti dal diluvio romano. Ma il nome che avevano dato al loro sogno di indipendenza è rimasto per sempre”

Introduzione e coordinamento

Valeria Cantarini e Andrea Palandrani, Associazione “Veliero” Musiche a cura di Argeo Polloni Voci recitanti

A Giulianova “Venerdì in Biblioteca” L’iniziativa, nata dalla sinergia tra la direzione della biblioteca e la cooperativa Il Volo che ne gestisce i servizi, ha cadenza quindicinale e si tiene nelle sale della Biblioteca Bindi il venerdì pomeriggio alle ore 18.30. Il 25 ottobre ospiteremo Leandro Di Donato, poeta ma anche protagonista di iniziative culturali di rilievo quali le rassegne letterarie civitellesi Alle cinque della sera e direttore artistico della rassegna Emergenze Mediterranee.

“Lino e il microfono” in Sala Buozzi

Daniele Di Massimantonio e Alessandro Di Feliciantonio INGRESSO LIBERO

IL VELIERO – Via Matteotti, 7 – Giulianova Lido (TE) – Tel. 085.8003149

L’Officina l’Arte e i Mestieri Venerdì 25 ottobre CON! CERTI LIVE GIULIANO CLERICO + ELENA DA ORA h.22.30 Domenica 27 ottobre CON! CERTI LIVE ENARMONIC ore 21.30 +Aperipizza dalle 19.00 31-1-2 HALLOWINE week-end di vino e paura nei locali del centro storico di Giulianova musica dal vivo - degustazioni di vino - gastronomia locale

Organizzata dall’Associazione Teramo Nostra la presentazione del libro “LINO E IL MICROFONO Interviste e ricordi” di Lino Manocchia in programma a Giulianova il 24 Ottobre 2013, alle ore 17.30, presso la Sala Buozzi;

Il circolo “Il Nome della Rosa” Sabato 19 ottobre ORE 21,30

TEATRO “L’INFERNO MAI VISTO” di Vincenzo DI BONAVENTURA

Mercoledì 23 ottobre ORE 19,00

CORSO DI LINGUA E CULTURA CINESE” INIZIO CORSO

Giovedì 24 ottobre ORE 19,00

“MODELLAZIONE GRAFICA” Introduzione a cinema 4D I

Venerdì 25 ottobre ORE 21,30

STORIA “GUERRA FREDDA, IL TERRORE RIMOSSO”

Domenica 27 ottobre ORE 17,00

“ENGLISH READING FOR KIDS” Lettura animata per bambini in lingua inglese A pagamento (€ 5,00)

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Storia di Irene Titolo: Storia di Irene Autore: Erri De Luca

Casa editrice: Feltrinelli Editore Pagine: 109 prezzo € 9,00 Una favola marittima e mediterranea quella della “Storia di Irene”, del pescatore Erri De Luca. Figlia del mare e sorella dei delfini, Irene non usa parole, ma parla attraverso la forza dei gesti, l’intensità dei suoi sguardi acquatici, che attraversano chiunque le stia di fronte. Dopo “I pesci non chiudono gli occhi”, un’altra avventura marittima, che segue le correnti dell’atavica eredità che appartiene in maniera costitutiva all’uomo De Luca, allo scrittore e anche a gran parte dei suoi lettori, anch’essi figli di un mare nostrum che racchiude nelle sue onde quella ricchezza che le signore napoletane d’altri tempi auguravano ai fanciullini audaci, ma anche altri echi, quelli della lontana America che ha lasciato nelle sue vene materne alcuni tratti, e soprattutto le voci del ‘900, ricordi di guerra, di stalle, di freddo e di profonde amicizie.

Pubblica utilità Farmacie di turno 14/20 ottobre Farmacia Del Leone 21/27 ottobre Farmacia Comunale 28/3 novembre Farmacia Del Vomano Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

Meraviglioso e ricco autunno

Periodo di grande trasformazione, dall’energia veloce, dinamica e piena di luce dell’estate a quella più lenta, raccolta e freddo-umida dell’autunno. Il corpo è pronto per il cambiamento e tu lo sei? È ora di abbandonare le insalatone, le macedonie, le scorpacciate di frutta cruda, di gelati, di succhi di frutta, di pomodori e di bevande fredde, se non vogliamo esporci più facilmente ai malanni autunnali: raffreddore, tosse, sinusite. Allora reinseriamo le cotture più lunghe (come gli stufati) e utilizziamo più spesso i cereali dell’autunno/inverno: riso semintegrale o integrale, miglio, grano saraceno. L’orto inizia a produrre tutta l’abbondanza di questa stagione: la zucca è la regina del periodo e si lascia gustare sia con i primi (risot-

to con funghi e zucca o ravioli col suo ripieno) che come ottimo contorno dei secondi (stufata in padella o a fette con aglio e rosmarino e cotta al forno). E poi tante foglie, da usare spesso, ricche di clorofilla e ferro per nutrire e pulire il nostro fegato: cicoria, bietola, spinaci, cime di rapa. Cuociamole “al dente” per utilizzare tutto il loro nutrimento. L’autunno è il tempo dei dolci naturali più facili da preparare e più buoni, leggeri, per essere gustati sia dai bimbi che da chi vuole dimagrire senza rinunciare al dolcetto a fine pasto; a loro è dedicata la ricetta pronta in pochissimo tempo. La vendemmia appena conclusa ci ha regalato uno straordinario frutto autunnale: l’uva! Racchiude nei suoi chicchi tutto il sole della stagione calda, è un potente antiossidante contro l’invecchiamento cutaneo, fa benissimo ai nostri capillari e regolarizza l’intestino. Solo in questa stagione possiamo inoltre fare delle rigeneranti passeggiate nei boschi e ammirare tut-

te le sfumature di colore con cui l’autunno ci innamora. Annalisa Frediani Equilybra Arti del Benessere

Budino di nocciole Ingredienti per 2 o 3 budini Crema di Nocciole, 3 cucchiai grandi Malto di grano, 3 cucchiai grandi Latte di riso, 3 bicchieri da acqua Gelatina agar agar in fiocchi, 3 cucchiai grandi Granella di nocciole o mandorle sfilettate per guarnire Gocce di vaniglia 2 Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino, portare piano a bollore e lasciar bollire per 10 minuti. Versare nelle coppette, guarnire a piacere con la granella o le mandorle e lasciar raffreddare.


A tutto sport

Giulianova contro tutti Fin dalla prima partita avevamo avuto la sensazione che il Giulianova fosse sotto la lente di ingrandimento. La conferma è arrivata nel corso delle prime giornate, fino all’eclatante partita di Matelica, finita 3-3 condita da 4 rigori e 2 espulsioni. Troppi gli errori arbitrali per pensare a semplici disattenzioni. Espulsioni ricevute con troppa facilità (Carrozzieri ha saltato ben 3 giornate), comprese quelle rimediate da Farné ed Esposito, come sempre il più pericoloso in fase di attacco. Insomma il Giulianova sembra bersagliato ed i punti persi sembrano favorire le squadre più accreditate, che chiaramente fanno la loro corsa. Si paga sicuramente lo scotto di una nuova dirigenza che non può di certo fare la voce grossa, però non ci sembra giusto subire senza almeno far presente a chi di dovere gli “errori” palesi. In ogni caso il Giulianova esce sempre tra gli applausi, segno che il

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di Daniele Adriani

lavoro di mister Ronci, anche lui appiedato per 2 turni, si fa vedere sul campo. In effetti è un Giulianova che sa giocare al calcio, purtroppo non con continuità e questo ha portato alla perdita di alcuni punti che avrebbero collocato i giallorossi più a ridosso delle prime. Ma il campionato ancora deve definirsi nelle reali forze, si spera che tutte vengano trattate in egual misura. Note liete anche dal campionato di 1° Categoria, in cui il Colleranesco che supera per 1-0 il Colleatterrato, ponendosi nelle zone alte della classifica. Per la stagione 2013/2014 il Giulianova 1924 partecipa a quattro campionati giovanili: Juniores Nazionale, Allievi Provinciali, Giovanissimi Regionali e Provinciali. La squadra Juniores dopo la vittoria iniziale ha registrato alcune battute di arresto. Nel Campionato Allievi sono state disputate due giornate di Campionato ed i giallorossi guidano la classifi-

ca a punteggio pieno. Per quanto riguarda i Giovanissimi Regionali hanno disputato sabato scorso la 5° giornata di campionato vincendo in trasferta a Magliano dei Marsi per 3 a 1 mantenendo così la vetta della classifica con 13 punti frutto di un pareggio e quattro vittorie. Di Marcantonio, Guarnieri, Di Paolo, Castrone, Antonelli, Cuomo appartenenti alla categoria Giovanissimi sono stati convocati per il raduno della Rappresentativa Regionale. Il Campionato Giovanissimi Provinciali avrà inizio, invece, il 3 Novembre. Nota a margine: notare l’impianto di Matelica dalla foto ed il bunker che è diventato il Fadini… perché ci sono queste differenze?

Basket: la Globo vince a Valdiceppo

Prosegue vittoriosa la marcia in campionato della truppa di coach Ernesto Francani che nella prima trasferta stagionale ha sbancato il campo della Reale Mutua Valdiceppo con il punteggio finale di 67-75. Gallerini e soci hanno giocato una partita grintosa di fronte a degli avversari, gli umbri del Valdiceppo, che fanno del ritmo, del gioco a campo aperto e della difesa aggressiva i loro punti di forza.

La Globo ha iniziato la partita un po’ contratta adeguandosi al ritmo di gioco dei padroni di casa ma poi quando ha potuto giocare sul terreno e lei più congeniale, nel corso dei due quarti finali ha messo in cascina un vantaggio di 5-6 punti che ha portato quasi intatto fino al 40’. I ragazzi di coach Francani sono stati molto bravi nell’interpretare una gara che ha visto il Valdiceppo recuperare più palloni, costruendo molti secondi tiri, ma soprattutto tirare dal campo ben 27 volte in più: 42 tiri da 2 punti e 27 da tre contro i rispettivi 20 e 22 dei giallorossi. La Globo però ha avuto dalla sua le migliori percentuali: 50% da dentro l’arco ed un incredibile 59%

da tre che ha compensato in modo egregio il minor numero di tiri effettuati. Molto buone le prestazioni di Marmugi, ormai una garanzia con i suoi 19 punti ed un ottimo 3/4 da oltre l’arco dei 6,75 metri, Andreani, Caruso e Sacripante che ha chiuso la gara con un immacolato 2 su 2 da tre e 3 assist. Gallerini meno brillante del solito ma decisivo con 11 punti frutto di un 60% al tiro dal campo e 100% ai liberi ma soprattutto autore di un paio di giocate decisive nell’ultimo periodo di gioco. Adesso il calendario ha in programma un’altra trasferta per i giallorossi della Globo, sabato prossimo contro il forte Eurobasket Roma.


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Regole dimenticate

Gentile redazione, permettetemi di segnalare l’ennesima maleducazione di chi non rispetta le regole di convivenza civile. Vi invio una foto scattata sul lato est di via Galilei, dalle parti dell’Enel, dove sistematicamente le auto parcheggiate impediscono il facile accesso delle discesine per disabili. Possibile che nessuno mai intervenga? Grazie Email firmata

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Un incrocio troppo pericoloso

Quello tra via Nievo e le vie CerulliAlleva è diventato un incrocio davvero troppo pericoloso. Tanti incidenti. Chi viene da est o ovest tende a non fermarsi agli stop, e col bagnato il pericolo è ancora maggiore. Non pensate sia giunto il momento di dissuadere gli automobilisti che non rispettano le precedenze? Magari costringendoli a fermarsi e rimettere la prima marcia? Vi ringrazio D. G.

Riparate almeno il Corso Dal marciapiede nord di via Sauro, quasi all’incrocio con via Gorizia, sono saltate via diverse mattonelle. Oltre a essere brutte a vedersi, possono anche essere pericolose per i passanti. Possibile che non si possa fare un po’ di manutenzione almeno al corso principale di Giulianova? A. M.

A noi la parola Stante la patetica situazione in cui versa l’annoso problema della spiaggia per umani e cani, ho sentito il bisogno di convocare un’assemblea urgente con i diretti interessati, i miei due cani. Dopo animata ed accesa discussione abbiamo convenuto, all’unanimità, che a noi della spiaggia per umani e cani non ce ne frega più un beneamato cavolo (ho cani educati). Artù e Speedy diffidano da oggi chiunque porti avanti delle iniziative anche in loro nome senza averli prima consultati. G. R.


Quelli della sponda” sinistra” di piazza Fosse Ardeatine

di Giancarlo De Falco Sono stato invitato da vecchi amici a prendere parte a serate luculliane e, visto gli effetti benefici avuti sia dal punto di vista gastronomico che psichico-sociale, voglio ringraziarli pubblicamente descrivendo ciò che di bello caratterizza questo eccezionale gruppo. Punto di ritrovo quotidiano è la panchina pubblica posta davanti alla pizzeria “Caraibi“ o bar “Las Vegas“. Di solito si parla di fatti quotidiani, di calcio e di politica sia locale sia nazionale. In quest’occasione però la discussione è incentrata sulla crisi avvenuta all’interno del gruppo: i due cuochi ufficiali, Umberto (Tabbò) e Antonio (Barlcch), per presunti contrasti, hanno rimesso il mandato. Bisogna trovare i sostituti subito, perché è necessario affermare che in un gruppo coeso tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile e nel frattempo attivare gli ambasciatori per ricomporre la frattura. All’appuntamento della serata dedicata alla gastronomia, rigorosamente ”MARINARA”, fissata per ogni venerdì presso la sede ufficiale messa a completa disposizione da Marcello (lu fratell d Slim), ci sarà la prova di due nuovi cuochi e la relazione degli ambasciatori. I partecipanti: Marcello (slim) e Massimiliano (Nik) neo cuochi. Comitato di valutazione: Bruno (lu Spippr), Vito (lu Pacch) Umberto (Tabbò), Sergio (lu Cuccdrll), Enzo (lu Trucil), Nino (lu Rusc), Antonio (Bulltt), Davide, Francesco (lu Captan) che, da saggio marinaio, porta con sé il giovane nipote Matteo con l’intento di fargli conoscere come ci si comporta tra brave persone; assenti ingiustificati Antonio (Barlcch) e Bruno (Pggnoll); per la prima volta ospite d’onore io Giancarlo (Tor). La serata è andata avanti intercalando momenti di discussione sui contrasti registrati e valutazioni sulle pietanze proposte dai cuochi che, bisogna dirlo, hanno superato brillantemente la prova. Da esterno, dopo aver elogiato i neo cuochi per la bontà della loro cucina, mi sono beccato un cartellino giallo solamente perché ho detto che forse hanno avuto dei buoni maestri cui ispirarsi. Durante la discussione sui presunti contrasti tra i cuochi ufficiali, si sovrappongono troppe voci e, quando ho fatto notare la cosa, Vito (lu Pacch) ha sentenziato: “esercito il mandato di presidente col massimo rispetto della demo-

crazia, non siamo né in parlamento e tantomeno in un consiglio comunale, lì spesso assistiamo a confronti deprecabili, qui c’è la vera polis”. Che teatro ragazzi. La serata finisce con l’annuncio del ritiro delle dimissioni date da Umberto (Tabbò) e con l’invito al sottoscritto di ritornare perché, nonostante le mie ingerenze, ho superato la prova d’iniziazione anche, o forse soprattutto, grazie al Montepulciano (Frmntat e cerasol) da me prodotto. Non me ne vogliano i neo cuochi ma, la cucina del venerdì successivo fatta da Tabbò è stata superiore. Ora aspetto di valutare quella di Barlcch ed anche il ritorno di Bruno (Pggnoll). Sono sicuro che la ricomposizione avverrà a breve. La nota che impreziosisce il tutto è che ogni qualvolta c’è una riunione, il vicinato approva, sostiene e degusta; per non parlare del collegamento video-web che unisce il gruppo a Crema con Michelino (la Panù). PS. Cari amici, in queste serate meravigliose, non ho ascoltato alcun riferimento a un argomento che fino a pochi anni fa stava in cima a tutto; è già stato volutamente rimosso o è sopraggiunta la vecchiaia? Un abbraccio fraterno a tutti. N.B.: nella foto si nota la “misteriosa” assenza di due importanti rappresentanti del gruppo: il Presidente Vito (lu pacch) e Enzo (lu Trucil). Siamo in attesa della giustificazione…..



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