GiuliaViva anno III n.12 del 15 giugno 2013

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Anno III numero 12 del 15 giugno 2013

Quindicinale d’informazione giuliese

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Istantanee giuliesi Lo scivolone del Comune riciclone

Siamo l’unica città abruzzese ad aver aderito alla comunità “rifiuti zero”, la prima nel teramano ad aver bandito il concorso europeo per il gestore unico del servizio di igiene ambientale, una delle poche insignita del titolo di “Comune riciclone”. Fin qui la propaganda di palazzo, animata dal bombardamento mediatico dei comunicati stampa comunali.

Poi, dopo la vicenda Cirsu-Sogesa ancora misteriosa ed onerosissima per le nostre tasche, dopo che le attività produttive giuliesi hanno dovuto subire un aumento del 30% della Tarsu, dopo un’igiene urbana che lascia quantomeno a desiderare scopriamo pure che la percentuale della raccolta differenziata anziché aumentare è diminuita. Dov’è l’errore?

La storia che si ripete “Sussistono le disponibilità finanziarie necessarie per la liquidazione delle spettanze relative all’anno 1999, nonché la copertura di quanto verrà stabilito per l’esercizio corrente?”. Questo chiedeva nel lontano anno 2000 Francesco Mastromauro, all’epoca capogruppo DS, al non ancora alleato Giancarlo Cameli, allora sindaco, cavalcando l’onda del mancato

pagamento di quanto dovuto alla polizia municipale. Cambiati gli scenari, la questione torna oggi di stringente attualità, vista la mancata corresponsione alla polizia cittadina del corrispettivo per i progetti obiettivi 2012 e per lo straordinario elettorale. Mutato il ruolo del protagonista, a distanza di dodici anni la domanda è dunque sempre la stessa: ma i soldi ci sono?

A volte ritornano Se sia stata una provocazione o un tentativo di depistaggio (quella sbandierata rinuncia all’emiciclo della Regione proprio non convince, specie se candidato alla presidenza sarà l’amico Luciano D’Alfonso) poco importa. La disponibilità mostrata da Claudio Ruffini verso una nuova candidatura a sindaco di Giulianova ha creato il panico nelle file sempre più numerose degli aspi-

ranti eredi di Mastromauro. Tremano tutti, membri della giunta, presidenti di società partecipate, politici di lungo corso ancora in prima fila o temporaneamente defilati, tutti più o meno segretamente aspiranti al municipio. Chissà se trema anche la città, ricordando come la stagione dell’urbanistica ad alto impatto ambientale e paesaggistico sia esplosa proprio sotto Claudio Ruffini?

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Memorial Della Penna

Davanti ad un folto pubblico che ha riempito le tribune dello Stadio Fadini di Giulianova, si è disputato il Memorial dedicato ad Emilio Della Penna, ideatore e fondatore della Scuola Calcio Giulianova. La manifestazione, riservata alle Categorie 1999 e 2001, ha coinvolto alcune tra le Società più prestigiose in ambito calcistico, come i Delfini Biancazzurri PE, il Lanciano, l’Ascoli Calcio, la Sambenedettese, il Giulianova 1924, il Poggio degli Ulivi e la Scuola Calcio Giulianova. Dopo le gare di qualificazione, i triangolari di finale hanno visto protagoniste l’Ascoli Calcio che si è classificato al 1° posto, il Giulianova 1924 giunto al 2° ed i Delfini Biancazzurri PE al 3° nella Categoria 1999; nella Categoria 2001 si è imposta la Scuola Calcio Giulianova che ha preceduto i Piccoli Diavoli TE ed il Poggio degli Ulivi. Il Torneo ha messo in mostra diverse individualità fra le quali hanno spiccato Marco Pompetti dei Delfini PE premiato come miglior giocatore ed i capocannonieri Mario Fossemò del Giulianova 1924 per la Categoria 1999 e Nicola Cipriani della Scuola Calcio Giulianova per i 2001. Durante i quattro giorni della Manifestazione, è stata costante la presenza del pubblico che, insieme ai “piccoli calciatori”, hanno affrontato con passione e nel massimo fair-play le gare onorando al meglio la memoria del grande uomo e sportivo che è stato Emilio Della Penna.


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Fatti ...

Benvenuti a Giulianova? di Paolo Innocenti A dar retta ai segnali che ci piovono addosso un po’ da tutte le parti, quella che va ad iniziare non sarà probabilmente un’estate facile, con l’onda lunga della crisi a fiaccare morale e portafoglio. Una ragione di più per aprirsi all’esterno offrendo un’immagine della città quantomeno decorosa, capace di trasmettere a chi sceglie Giulianova la sensazione di essere oggetto delle giuste attenzioni e della necessaria cura. Purtroppo non è così, e ciò che rende ancor più inaccettabile il senso generalizzato di abbandono e trasandatezza che si respira a Giulianova, è il rendersi conto che, anno dopo anno, incuria, superficialità e disattenzione continuano irrimediabilmente a farla da padrone. Gli scatti di queste pagine ed i relativi commenti vogliono denunciare proprio questo: il tradimento di un’intera città e della sua maltrattata vocazione turistica.

Piazza del mare...

Una cosa sono i vandali, manifestazione diffusa di un’imbecillità che trova sfogo nell’imbrattare, danneggiare, distruggere tutto ciò che capita a tiro. Altra cosa sono le opere pubbliche mal realizzate, con centinaia di migliaia di euro gettati al vento per mettere in piedi strutture che sfioriscono e degradano in un batter d’occhio. Tanto vale per quel tripudio di ruggine in cui si è da tempo trasformato ogni elemento metallico utilizzato nella riqualificazione (?) dell’ex Golf Bar, o per il bagno pubblico cronicamente fuori servizio realizzato nella medesima area. Pomposamente dedicata al mare, del quale ovunque si giri lo sguardo non si riesce comunque ad intravedere neppure uno spicchio, a tutto assomiglia tranne che a una piazza. Più che un luogo d’incontro un lastricato malridotto ed assolato, più che uno spazio accogliente e vivibile una moderna testimonianza di come sia possibile dilapidare somme a cinque zeri uscite da tasche ben conosciute: le nostre.

...e dintorni

Sono lì da talmente tanto tempo che, forse, avremmo dovuto farci il callo, ma a quelle macchie di erba finta racchiuse fra i cordoli di piazza Dalmazia non riusciamo proprio a fare l’abitudine. Un pugno in un occhio, un monumento al cattivo gusto, adeguato ai margini di una pista automobilistica, ma improponibile ed inguardabile a due passi dall’arenile. Degno compendio delle tante barriere autorizzate a ridosso del lungomare monumentale che nascondono il mare ed offendono la passeggiata più importante della città, o del muro in cemento armato che ostruisce l’imbocco del porto. Tutte libere interpretazioni al contrario della cosiddetta tutela del paesaggio.


... in primo piano

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impresentabili persino i luoghi più frequentati e rappresentativi

Palazzo Gavioli

E sono tre. Quella alle porte sarà infatti la terza estate vissuta con lo scheletro di ferro e cemento del cosiddetto Palazzo Gavioli a proiettare la propria inquietante presenza sul lungomare centrale. Oggetto di una delle più sconcertanti vicende degli ultimi tempi (nella quale il Comune ha avuto la brillante intuizione di autorizzare, si vedrà se nel rispetto delle norme, l’oscuramento di fatto del Kursaal), il nascente condominio è stato posto sotto sequestro dalla magistratura agli inizi del 2011. Nell’attesa di un appuntamento giudiziario già rinviato più di una volta, un’altra stagione turistica dovrà forzatamente convivere con l’ennesima ingombrante testimonianza di un’urbanizzazione selvaggia e inconsapevole.

Piazza Fosse Ardeatine Quattro mozziconi di palma, qualche piantina spelacchiata e intorno neppure l’ombra di un filo d’erba. Più che aiuole, distese riarse di terra battuta, alla cui rinascita non sembra poter contribuire neppu-

re un sistema di irrigazione ben visibile, ma sul cui funzionamento nutriamo seri dubbi. Se anche non si vuole fare ricorso allo stereotipo del “salotto buono” della città, parliamo pur sempre della piazza più centrale, quella alla quale, volenti o nolenti, finiscono con l’approdare tutti, turisti o residenti che siano. Di tanta centralità sembra però ci si ricordi solo per impiantar gazebo o affigger manifesti (i tabelloni per la propaganda elettorale sono ancora lì) assai meno per renderla se non tirata a specchio, almeno presentabile.

Ingressi nord e sud

Lo slogan era “Giulianova spiaggia d’amare”, gioco di parole su cui era imperniata la campagna di promozione turistica della città, lanciata dall’allora vicesindaco Mimì Di Carlo. Più di dieci anni dopo, sbiaditi e consunti, sono ancora lì, con quello “spiaggia d’amare” ormai illeggibile, emblemi di un modo di accogliere chi entra in città fatto di asfalto sconnesso, magazzini a cielo aperto, muraglie di schermi e cartelloni pubblicitari. L’immagine della città: argomento buono per le promesse elettorali, rimasto nascosto fra le pieghe di un programma proiettato a parole verso il 2020, fermo nei fatti a molto tempo prima.


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Polis: I saperi per la politica

La “decrescita felice” conquista Giulianova di Raffaele di Marcello

Pubblico delle grandi occasioni sabato pomeriggio, 8 giugno, al Kursaal di Giulianova, per l’incontro, organizzato dall’Associazione di Cultura Politica “Il Cittadino Governante” con il prof. Maurizio Pallante, saggista, esperto di tematiche energetiche e fondatore e presidente del Movimento per la Decrescita Felice. In una sala piena, dopo l’introduzione del dott. Franco Arboretti, il prof. Pallante ha spiegato cosa si intende per decrescita, sfatando il mito che vuole che tale filosofia si opponga al progresso ed evidenziando come l’attuale concetto di crescita, basato unicamente su criteri economici e finanziari, sia in realtà un grande inganno. Inganno che l’attuale crisi della società occidentale ha messo drammaticamente alla luce spingendo voci autorevoli, non ultimo Papa Francesco, a richiamare l’importanza di politiche che mettano

al primo posto l’essere umano e non il capitale. Risparmio energetico, autoproduzione, investimenti nel recupero e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente e in un agricoltura il più possibile a km 0, oltre al cambiamento degli stili di vita individuali e alla riscoperta di un bene prezioso quale è il tempo libero, possono, da subito, secondo Pallante, creare nuovi posti di lavoro e migliorare sensibilmente gli stili di vita, favorendo i rapporti sociali e le relazioni. Diversi gli esempi di azioni immediate che potrebbe portare alla soluzione dei problemi che attanagliano la società attuale, come la disoccupazione o la perdita dei rapporti sociali, interventi non basati su utopie ma su semplici gesti quotidiani e modifiche delle politiche locali e nazionali. Soddisfazione è stata espressa dai partecipanti all’incontro e i numerosi interventi del pubblico hanno dimostrato come, anche in Abruzzo, le tematiche della de-

sul sito www.ilcittadinogovernante.it i filmati della manifestazione crescita e la necessità di nuovi stili di vita siano sempre più radicate nelle persone, che alla luce del fallimento del modello di società basato sull’aumento del Prodotto Interno Lordo, cercano una nuova via per riconquistare il proprio tempo e la propria identità. L’incontro è solo l’ultimo di una serie di appuntamenti che l’associazione “Il Cittadino Governante” ha organizzato nell’ambito del format “Polis - i saperi per la politica”, per aiutare i cittadini ad approfondire tematiche relative all’ambiente, al paesaggio, a stili di vita più a misura d’uomo. Sul sito dell’associazione www.ilcittadinogovernante.it i filmati della manifestazione. Per info sulla decrescita felice (MDF) www.decrescitafelice.it.


Voci dai quartieri

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Mercato rionale, pista ciclabile, buche ed altre questioni aperte a Colleranesco e dintorni di Andrea Palandrani

La giunta Mastromauro volge al tramonto con l’ennesimo probabile commissariamento, con l’ennesimo tradimento del mandato elettorale oltre che delle tante promesse del fantomatico “Giulianova 2020”. Allo stesso modo svaniscono anche molte delle opere pubbliche del programma triennale 2011-2013 tra cui il completamento del lascito Cerulli, la scuola materna a Colleranesco e, per fortuna, la realizzazione dell’impianto di risalita tra Piazza Dalla Chiesa e Piazza Buozzi. Nell’elenco dei lavori è previsto anche un intervento di ristrutturazione del valore di ben 300 mila euro rivolti alla piazza di Colleranesco la quale, nonostante i suoi anni, è ancora in condizioni dignitose ed accettabili. Altre sarebbero le questioni aperte, di piccolo o ampio respiro, a cui rivolgere le ultime at-

tenzioni. Si potrebbe iniziare con il prezioso collegamento ciclopedonale tra Villa Volpe, Colleranesco e Giulianova spiaggia; siamo nell’imminenza della stagione estiva e sarebbe un ottimo modo per incentivare la tanto sbandierata mobilità sostenibile mentre usufruirebbero di un tale percorso anche gli alunni diretti alla scuola elementare di Colleranesco. Altra criticità riguarda la viabilità lungo via Bosco Martese nel suo primo tratto a doppio senso con parte di un fianco dedicato al parcheggio; si potrebbe adottare un senso unico in uscita verso la SS 80, oppure applicare un divieto di sosta fino all’incrocio con via Iaconi e farlo poi rispettare. Inoltre va segnalato come il manto di asfalto nell’abitato, realizzato a metà degli anni ’70, inizi a presentare diversi tratti sconnessi, con tanti punti rappezzati più volte; stessa condizione critica riguarda la banchina. Inoltre l’Amministrazione mostra inefficienza e scarsa attenzione per una opportunità

di risparmio per i consumatori e di stimolo per i produttori, a proposito del mercato delle tipicità e dei prodotti agricoli a km zero, progetto già approvato un anno fa su proposta de Il Cittadino Governante, ma ancora fermo per responsabilità della giunta. Il desiderio espresso in chiusura riguarda il palinsesto di GiuliaEventi sperando rivolga una qualche attenzione alle frazioni perché se da un lato è bene sostenere il turismo con intrattenimenti e iniziative culturali, è anche vero che andrebbe coinvolto e stimolato l’intero territorio. P.S.: va precisato come l’osservazione n. 212 alla variante al PRG, inerente terreni ubicati a Colleranesco, sia stata più volte citata non per la sua irregolarità, ma a proposito del dibattito che essa ha suscitato facendo emergere gravi difformità sui parametri applicati ad altri terreni.


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Appunti di viaggio Bande Musicali

14° Festival di Bande Internazionali: l’evento culturale con grandi numeri La Banda Futuriste di Ortona si è prenotata per il prossimo anno, la Civica Filarmonica di Modica ha inviato, attraverso il suo Direttore Davide Di Martino, i complimenti al presidente e allo staff : “tutto è stato curato nei minimi particolari dando prova di altissima professionalità. Il nostro soggiorno è stato piacevole, arricchito dalla cordialità, gentilezza e disponibilità della tua gente”. Anche il Corpo bandistico Pontolliese ha inviato un messaggio di ringraziamento al Comitato organizzatore: “Volevo complimentarmi con Lei e tutti i suoi collaboratori per quanto fatto a Giulianova, e ringraziarvi per averci dato la possibilità di esibirci su un palco così importante e di fare esperienze musicali di ottimo livello”. La soddisfazione arriva anche dal resto d’ Europa con la Garlabanda Francese che nel messaggio di ringraziamento scrive: “Ecco, siamo ritornati nel nostro paese, con gli occhi pieni delle belle immagini, le orecchie colme di sonorità meravigliose. Siamo stati onorati di ritrovarci accanto, e sulla stessa scena, con tutti i gruppi prestigiosi venuti da tutta l’Europa e da oltre Oceano. Siamo stati fortunati ad essere stati scelti da voi. Faremo conoscere, qui, il vostro festival, con articoli sui quotidiani e ci auguriamo di poter tornare presto a Giulianova”. Mario Orsini e Gianni Tancredi, che sono il motore del comitato organizzatore dell’associazione “Padre Candido Donatelli”, stanno aprendo altre mail di ringraziamento che arrivano da Inghilterra, Cina, Russia, Ucraina, Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica

Ceca, Francia e naturalmente Italia, i 10 paesi di provenienza delle 20 bande che hanno preso parte alla 14° edizione del Festival Internazionale di Bande Musicali. In ognuna ci sono parole di apprezzamento e meraviglia per la qualità dell’evento ed i suoi contenuti. In mille sono arrivati a Giulianova, tra musicisti, majorettes e accompagnatori. I gruppi sono stati accolti in nove alberghi della costa tra Giulianova e Roseto e non si contano i turisti che nei giorni del Festival hanno raggiunto la nostra città per godere dello spettacolo, anche in camper. Venticinque autobus hanno girato per accompagnare le bande alle esibizioni tra Giulianova, Tortoreto, Nereto e Colonnella. Ristoranti e pizzerie hanno lavorato a pieno ritmo e la sfilata di domenica pomeriggio al Lido ha visto una partecipazione davvero straordinaria che secondo stime prudenti ha superato le diecimila presenze. Un evento di grande richiamo che però non si caratterizza unicamente per i grandi numeri. La luce magica del Festival è stata sottolineata con parole sapienti dalla giornalista Rai Alda D’Eusanio, ospite della manifestazione, che ha colto l’originalità della formula e l’at-

di Mirella Lelli mosfera dell’evento che crea occasioni di incontro e di scambio intense e proficue e mette le basi per lo sviluppo di una convivenza pacifica tra i popoli. Il sorriso di Giusy Buscemi, Miss Italia 2012 ha inaugurato l’evento, dando un tocco di leggerezza sul palco della storica Piazza Buozzi, che per cinque giorni ha ospitato Bande e Majorettes di grande livello. La voce espressiva della soprano Elena D’Angelo ha arricchito di emozione il programma delle serate. E poi le storie minime, che fanno del Festival un momento magico, come ad esempio l’arrivo in città di Giuseppe e Gianna Amore direttamente dalla terra di Sicilia. Erano stati al Festival al seguito della Banda cittadina di Ispica tre anni fa: “Ci siamo innamorati di questa bella manifestazione e di Giulianova – hanno detto dal palco – e siamo voluti tornare quest’anno per festeggiare 50 anni di matrimonio”. Ora è tempo di bilanci per il Comitato organizzatore che con sempre rinnovato entusiasmo ha deciso di rimettersi subito in moto per organizzare la prossima edizione. Per ora sono state ufficializzate le date, 30 maggio 2 giugno 2014 e presto sapremo i dettagli del nuovo appuntamento. Dopo tante parate, caroselli e concerti, possiamo affermare con certezza che la cultura rende gli uomini migliori e che questo evento straordinario è riuscito a radicarsi in pochissimi anni proprio grazie alla sua valenza culturale, in grado di richiamare gruppi di elevata qualità e il pubblico delle grandi occasioni.


Appunti di Viaggio

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La Provenza in auto di Irene Lattanzi

Mentre l’abitacolo dell’automobile risuona delle chiacchiere di cinque donne l’aria si fa carica di profumi di erica, di timo, di sale e di stallatico e ci riporta a tempo e luogo reali: siamo in Camargue e già appare la sagoma del torrione-campanile della chiesa di Saintes Maries de la mer, sotto il quale riposano le spoglie delle pie donne Maria Giacoma e Maria Salomè, che la leggenda vuole approdate in questa laguna nel 40 d. C.; accanto a loro Sara, la protettrice dei gitani che ogni anno a maggio, da ogni parte del mondo, vengono ad onorare in una festa sfrenata di colori e danze. La Camargue è un angolo di natura compreso tra le foci del piccolo e del grande Rodano, dove cavalli camarguesi e tori dalle corna ritorte pascolano in libertà ai bordi di stagni nei quali fenicotteri rosa dragano incessantemente con il becco l’acqua salmastra. Ci lasciamo appagare i sensi da colori, profumi e sapori intensi; una visita all’ufficio informazioni turistiche, a me, per la prima volta in Francia, lascia stupefatta: giriamo liberamente tra scaffali colmi di brochure, depliant, piccole guide relative ai siti, alle città, ai villaggi di un qualche interesse turi-

stico, pagine ricche di immagini, spiegazioni: indicazioni chiare, complete, tutto è gratuito e disponibile in più lingue, perfino in italiano! E non siamo in una grande città! Nelle successive tappe ho potuto constatare come tutto ciò non fosse un caso; ovunque disponibilità, gentilezza, competenza e pazienza hanno segnato la differenza rispetto agli uffici turistici italiani. Avere deciso di fermarci a Nimes per i primi tre giorni del viaggio, si rivela una scelta azzeccata perché abbiamo la possibilità di assistere all’”encierro”, una corsa di tori lungo il viale principale della città, guidati dai “gardianes a cavallo” (i butteri della Camargue) che li conducono alle Arènes, l’anfiteatro romano che ci si offre con un notevole colpo d’occhio: ha la forma perfetta di un’ellisse con due ordini di sessanta arcate sovrapposte; è uno degli anfiteatri meglio conservati e viene ancora oggi utilizzato potendo contenere, come allora, 24 mila spettatori. All’altro capo del viale sorge il gioiello di Nimes, quella che i francesi chiamano la Maison Carrèe. Si tratta di un tempio romano quadrangolare in perfetto stato di conservazione; di modeste dimensioni ma estremamente elegante e armonioso nelle proporzioni. La finissima fattura delle colonne corinzie che sorreggono l’architrave gli conferiscono una piacevolissima leggerezza. L’indomani ci lascia senza fiato la straordinaria potenza del Pont du Gard, una parte dell’acquedotto fatto costruire da Agrippa, genero di Au-

gusto, per portare acqua a Nimes. E’ costruito con enormi blocchi squadrati disposti su tre ordini di arcate sovrapposte fino a raggiungere più di 50 metri di altezza e circa 300 di attraversamento del fiume Gardon. Nelle vicinanze, una nuova tipologia di Museo ci sorprende per la chiara e puntuale organizzazione dell’esposizione che ricostruisce tutto il percorso, dal progetto alla realizzazione e manutenzione dell’acquedotto. Durante gli spostamenti in automobile tra le chiacchiere sono inevitabili i paragoni tra l’Italia e la Francia (almeno quella che stiamo visitando). Anche nei piccoli centri troviamo aperti i Musei, che hanno un giorno di chiusura settimanale (segnalato sulle guide, sui depliant di cui sopra), tutti hanno avuto, più o meno recentemente, un riallestimento che rende più facilmente fruibile e leggibile il materiale esposto. E il pensiero va ai nostri Musei, a quelli dei nostri paesi che troppo spesso sono trascurati, mal tenuti, con esposizioni mal organizzate e peggio segnalate, senza cartelli esplicativi o, quando ci sono, leggibili solo dagli addetti ai lavori. Un discorso simile vale per la segnaletica stradale che qui è puntuale e dettagliata tanto che perfino un ponte isolato tra i campi coltivati è segnalato abbondantemente, e prevede una comoda piazzola di sosta arricchita da pannelli esplicativi. Si tratta di Pont Julien, a tre arcate, costruito tra il 27 e il 14 a.C.. Dovremmo raggiungere Aix en Provence e decidiamo di non utilizzare l’autostrada, girovaghiamo tra campagne coltivate a vigna e olivo, incontriamo piccoli gioielli come Vaison–la Romaine, antico borgo

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Interferenze Artistiche

Per sempre Superman di Stefania Sacchini

Sono passati ben 75 anni da quando dalla matita del disegnatore Joe Shuster e dall’idea dello sceneggiatore Jerry Siegel, prende vita il primo supereroe della storia dei fumetti: Superman. Vestito con calzamaglia blu e mantello rosso, una S rossa e gialla stampata sul petto e gli incredibili poteri derivanti dalla sua natura aliena, Superman sorvola i cieli alla ricerca di criminali da sconfiggere e deboli da difendere. Poi, smessi i panni di paladino della giustizia, diventa Clark Kent, un giornalista mite ed introverso, innamorato della dolce Lois. E’ il trionfo dell’altruismo e dei buoni sentimenti messi al servizio della comunità, nonché di un ideale di patriottismo americano da mostrare con orgoglio al resto del mondo. Il cinema non poteva farsi scappare l’opportunità di dare un valido contributo alla causa dei fumetti e, con il passare degli anni, sono stati prodotti molti film, il primo dei quali risale

al 1951 e s’intitola Superman and the Mole Men. La pellicola, diretta da Lee Sholem non ha avuto molto successo, ma ha avuto il merito d’ispirare la famosa serie degli anni ’50 Adventures of Superman. Seguono il Superman, del 1978, girato da Richard Donner ed interpretato dal Superman per eccellenza, Christopher Reeve e Superman II, del 1980, diretto da Donner e Richard Lester, ancora con Reeve nei panni del protagonista. I due lungometraggi vengono montati come due parti di un unico lavoro e il risultato è apprezzato notevolmente da critica e pubblico, anche perché trattano nel dettaglio la storia di Superman, le sue origini aliene, la sua avversione per Lex Luthor e il Generale Zod, il timore per la kryptonite, suo tallone d’Achille, l’affetto per i Kent, suoi genitori adottivi e l’amore per Lois. Visto l’enorme entusiasmo per i primi due, vengono realizzati altri due film: Superman III, del 1983, diretto ancora una volta da Lester e Superman IV, del 1987, di Sidney J. Furie. L’attore principale è nuovamente Christopher Reeve e il cast pressoché uguale agli altri,

ma la fortuna non viene replicata e il botteghino, con incassi alquanto modesti, ne risente non poco. Dopo circa 20 anni di silenzio su eventuali adattamenti cinematografici, nel 2006, anche grazie a Smallville, la fortunata serie tv sulle imprese del giovane Clark Kent, viene prodotto Superman Returns. Bryan Singer è il regista del nuovo capitolo che riprende le fila di Superman II e tratta le avventure dei personaggi più importanti della storia di Superman portando, così, alla ribalta la figura un po’ appannata di questo beniamino di grandi e piccoli. L’ultima trasposizione, L’uomo d’acciaio di Zach Snyder, è prodotto da Christopher Nolan, è nelle sale dal 20 giugno 2013 e promette di far tornare il fumetto di Shuster e Siegel agli antichi albori, partendo proprio dal principio, con l’arrivo, sulla Terra, di un piccolo alieno proveniente dal pianeta Krypton.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

L’uomo d’acciaio La storia ha inizio sul pianeta Krypton, quando Jor – El e Lara Lor – Van mettono il figlio, appena nato, in una capsula di salvataggio, destinazione Terra per salvarlo dall’esplosione che di lì a poco avrebbe distrutto il loro pianeta. Sul luogo dove atterra il velivolo, accorre una coppia che vive in una fattoria a Smallville, nel Kansas, e che decide di adottare il piccolo con il nome di Clark Kent. Dopo vent’anni, Clark viene a conoscenza dei suoi poteri e da questo momento comincia per lui una realtà del tutto nuova, nonché la lotta, nei panni di Superman, contro avversari temibili come Lex Luthor e il Generale Zod. L’uomo d’acciaio è diretto da Zack Snyder ed interpretato da Henry Cavill, Amy Adams, Kevin Costner, Diane Lane, Russell Crowe, Laurence Fishburne, Antje Traue, Michael Shannon. In programmazione dal 20 giugno.

Concerti mostre ed eventi Onirico Festival a Sant’Egidio L’ONIRICO FESTIVAL 2013: la più importante manifestazione musicale della Val Vibrata che si svolgerà nei giorni 14-16-21 e 28 giugno presso il Parco della Musica di Sant’Egidio alla Vibrata. L’evento è curato dall’ Associazione Officina culturale Parco della Musica con il contributo della Fondazione Tercas e il patrocinio del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata. In particolare, domenica 16, la band friulana dei Tre Allegri Ragazzi Morti si esibirà in concerto. Alle ore 22.30, ingresso libero

A Roseto i Cyborgs The Cyborgs Parte uomini e parte macchine, il battito arcaico e ipnotico del blues inserito in una cornice da fantascienza vecchio stile. Venerdì 21 giugno al Lido Mediterraneo, Roseto degli Abruzzi (TE)

Al MAS Credere la Luce 3 Al Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova, la Piccola Opera Charitas presenta la mostra CREDERE LA LUCE 3 dalle forme della preghiera a quelle dell’arte. La mostra, che fa parte del progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana, sarà visitabile presso il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova fino al 14 agosto, dal martedì alla domenica, dalle 17.00 alle 20.00.

Gino Paoli e Danilo Rea a Civitella Mercoledì 26 GIugno 2013, alle ore 21.30, Gino Paoli e Danilo Rea suoneranno in concerto alla Fortezza di Civitella del Tronto. “Un incontro Jazz” è il nome della serata organizzata dalla Cooperativa Filadelfia di Teramo, per festeggiare il 33esimo anno di attività nel sociale.

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Wonder Titolo: Wonder Autore: R. J. Palacio Casa editrice: Giunti Junior Pagine: 288 Prezzo: € 9,90 È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l’anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.

Pubblica utilità Farmacie di turno 10/16 giugno Farmacia Del Vomano 17/23 giugno Farmacia Marcelli 24/30 giugno Farmacia Ielo Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

È indispensabile fare squadra di Andrea Beccaceci

Arriva l’estate, forse una tra le più complicate che Giulianova si sia mai trovata ad affrontare, climaticamente in clamoroso ritardo, una crisi economica difficile come mai avevamo ricordato, una conseguente condizione morale poco propensa a gioia, divertimento e relax, insomma sarà impegnativo il compito per tutti noi, operatori turistici. Saremo alle prese con persone che magari erano abituate a un mese di vacanza e sono costrette a fare 10 giorni, qualcun altro che gli anni passati andava a Porto Cervo e adesso gli tocca la costa abruzzese e così via in uno scenario poco entusiasmante. Proprio perché le difficoltà sono tante bisogna che noi giuliesi facciamo squadra, dobbiamo fare dell’accoglienza turistica il nostro principale scopo lavorativo, più del guadagno immediato ci deve interessare la soddisfazione del turista; dal vigile urbano al benzinaio, dal ristoratore al tabaccaio, dall’edicolante al tassista, tutti devono pensare che prima del loro

prodotto specifico stanno vendendo “Giulianova” perché il turismo è la principale, se non unica, risorsa che abbiamo, l’unica che potremo lasciare, se saremo virtuosi, ai nostri figli. E’ davvero indispensabile che si ragioni come fossimo un’unica azienda perché se passa il concetto che a Giulianova si mangia bene tutti i ristoranti ne trarranno beneficio, se il mare e la spiaggia sono puliti gli stabilimenti balneari prospereranno, se la città è curata, se è bello passeggiare i negozianti faranno affari, se tutto questo funziona magari riempiremo gli alberghi anche a giugno e settembre. I concorrenti del ristorante Beccaceci per dirla tutta non stanno a Giulianova e forse neanche a Tortoreto o Roseto ma stanno magari sul Conero o sul Gargano. Troppo spesso ci siamo fatti concorrenza da soli in questa città, è ora di venderci come un unico prodotto, è ora che Giulianova tutta diventi sinonimo di qualità della vita, di bellezza del paesaggio, di accoglienza sincera da parte di tutti per far si che il turista racconti in giro della sua bella vacanza al mare. Riproponiamo la ricetta del piatto simbolo di Giulianova e dell’Abruzzo intero, il nostro Brodetto e che sia di buon auspicio per una stagione turistica vincente.

Brodetto tradizionale alla giulese INGREDIENTI * PER 4 PERSONE : Gallinella (mazzolina) - razza - scorfano - palombo -triglia -rana pescatrice - seppia - sogliola - scampo - tracina vongola -cozza 1,5 kg di pomodori maturi 1/4 di un peperone verde di media grandezza 1 spicchio d’aglio 1 ramo di prezzemolo 1 dl di olio extravergine d’ oliva mezzo cucchiaino di sale 1 peperoncino (facoltativo) PREPARAZIONE ** Dopo aver pulito accuratamente il pesce ,soffriggere leggermente in una padella l’aglio triturato nell’ olio, aggiungere il pomodoro, il peperone il sale e, se gradito, il peperoncino. Unire le seppie tagliate a listarelle e dopo 4/5 minuti aggiungere i pesci a seconda delle loro dimensioni e caratteristiche. I pesci a carne più coriacea per primi (scorfano, gallinella, palombo e tracina) gli altri successivamente. In ultimo aggiungere i frutti di mare. Servire direttamente dal tegame guarnendo con del pane tostato ed il prezzemolo tagliuzzato. * Nel brodetto non sono codificate le varietà di pesce e le quantità. E’ un piatto determinato dal mercato. tutti i pesci concorrono in maniera utile, nessuno di essi in maniera indispensabile. Lo stesso principio vale per le quantità. ** E’ necessaria una capiente pentola d’alluminio o un altrettanto capiente tegame di coccio. L’alluminio è preferibile per la qualità della cottura; il coccio privilegia la tenuta della temperatura durante la degustazione del piatto . Noi usiamo entrambi.


A tutto sport

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Torneo giovanile di basket Marevivo a Giulianova

Cose in grande quest’anno, nell’ormai classico torneo giovanile di basket di inizio estate che si disputa a Giulianova. La 6a edizione del Trofeo MareVivo, organizzata dalla Società Giulianova Basket 85, propone il record di squadre partecipanti, 24 (divise in 6 gironi), per un totale di 72 partite che si

disputeranno da lunedì 17 a sabato 22 giugno. Campi di gara saranno il palazzetto e la tensostruttura dell’Annunziata, ma soprattutto quello all’aperto di Piazza del Mare (ex-golf bar), dove l’ultima sera si giocheranno anche le finali. Notevole lo sforzo organizzativo, anche di tipo logistico: oltre i 6 teams della nostra regione (2 giuliesi, i Reds e gli Yellow), ce ne sono ben 18 che arrivano da Marche, Puglie, Piemonte, EmiliaRomagna, Campania, Molise. Torna anche Monteroni (LE), che lo scorso anno conquistò il trofeo dopo una vibrante finale con Roseto. Hotels e campeggi sono già mobilitati per l’ospitalità. Una piacevole e divertente novità è rap-

presentata dalla sfilata di presentazione delle squadre, che si svolgerà la sera di lunedì 17, dalle 21. Il lungomare e viale Orsini saranno percorsi da 300 giovani cestisti, certamente festanti e rumorosi. Arriveranno in corteo a Piazza del Mare, dove ci sarà la presentazione ufficiale delle squadre. Siamo tutti invitati. Potremo assistere a gare certamente combattute, con rilevanti toni agonistici. Ci si augura che la buona riuscita di questa manifestazione possa contribuire a far crescere il movimento cestistico giuliese, che ha bisogno, probabilmente, di poter contare su migliori strutture sportive e sulla passione dei numerosi dirigenti e allenatori coinvolti.

Giulianova calcio, si lavora per ripartire Già nello scorso numero, abbiamo fatto un bilancio dei risultati ottenuti da Città di Giulianova nel corso di quest’anno, che ha visto militare la squadra per la prima volta nel campionato di Eccellenza abruzzese. Il ritorno in casa Imolese ha decretato la fine delle possibilità di risalita in serie D, con un pareggio che, abbinato alla sconfitta interna, ha fatto guadagnare il passaggio del turno alla squadra romagnola. Si aprono ora gli scenari per il prossimo anno, forse è presto per ipo-

tizzare come sarà, poiché il primo tassello da fissare è rappresentato dall’assetto societario, sul quale circolano varie voci, ma sembrano ancora solo chiacchiere, con poco fondamento. Crediamo che uno dei tentativi che verrà intrapreso è quello legato ad un possibile ripescaggio in serie D, con la consueta (purtroppo) moria estiva di società nelle varie serie professionistiche e dilettantistiche. Una eventuale presenza nel campionato CND, oltre che essere molto più interes-

di Daniele Adriani

sante dal punto di vista sportivo, e lo sarà ancora di più con la riforma della Lega Pro, potrebbe attirare l’interesse per ampliare la base societaria, fondamentale per qualsiasi altro discorso. A valle di ciò verrà vagliato l’assetto tecnico, allenatori e giocatori. La speranza è di trattenere i pezzi pregiati, Torbidone su tutti, ma ovviamente la formazione della rosa sarà legata a ciò che è stato sopra detto. L’auspicio è che non si arrivi a ridosso delle scadenze per prendere le decisioni, perché la fretta è cattiva consigliera, come dimostra l’anno appena trascorso, in cui si è dovuti tornare sul mercato più volte e l’avvicendamento tecnico non ha portato i risultati sperati.


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Perchè non rimuoverli?

Gentile redazione, lungo via Genova, proprio alle spalle dell’ufficio turistico, c’è un ampio tratto di marciapiede regolarmente occupato dalle auto, malgrado due evidentissimi cartelli di divieto di sosta, che minacciano addirittura la rimozione dei veicoli trasgressori. Vista la sistematica e impunita violazione del divieto, non sarebbe il caso di eliminare del tutto una segnaletica di fatto inutile? G. M.

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Troppo costoso?

Senza parole

Non sono un esperto, ma credo sia indubbio che le tre piante di cui vi invio la foto, scattata nel tratto nord di via Galilei, siano da tempo nient'altro che tronchi rinsecchiti. Sarebbe davvero troppo costoso sostituirle con nuovi alberi, conservando così la continuità del viale? Filippo G.

La foto che vi allego è stata scattata sul nostro lungomare nella mattinata del 7 giugno. L’accurata programmazione dell’assessore Forcellese (il cui calendario è in evidente, forte ritardo) ha portato a questo risultato: turisti increduli e preoccupati per l’incolumità propria e dei propri bambini, defraudati di una battigia trasformata in trafficatissima pista carrabile, costretti infine a rivolgersi alle forze dell’ordine per interrompere il lavorio dei mezzi pesanti su di un arenile già popolato di bagnanti. Ogni ulteriore commento è superfluo. Email firmata

Dalle stelle alle stalle, che fine hanno fatto le palle? In piazza Buozzi le ricordiamo tutte, fulgido esempio di un arredo semovibile (come rotolavano!) che metteva a rischio i paraurti delle auto in manovra. Rimossi dopo l’ultimo rifacimento della pavimen-

tazione, li scovai casualmente abbandonati in una sorta di magazzino a cielo aperto di arredi dismessi, di cui vi allego la foto. Adesso non sono più neanche lì: qualcuno sa dirmi che fine hanno fatto? D. M.


La Provenza in auto Segue da pag.9

celtico-ligure con un sito archeologico molto curato o Les-Beaux de Provence, borgo medievale spettacolarmente arroccato su di uno sperone di roccia; in entrambi , nonostante la bassa stagione, incontriamo moltissimi turisti e ci stupisce la conservazione e la valorizzazione di ogni più piccolo borgo. Prima di raggiungere Aix per la cena e il pernottamento, facciamo sosta sullo strategico altopiano di Entremont dove i bellicosi Saluvii, tra il III e II secolo a.C., costruirono la loro città fortificata e vi dominarono fino a quando, nel 123 d.C., i Romani lo saccheggiarono e distrussero. A tavola le chiacchiere convergono verso qualche riflessione: in Italia lentamente sta prendendo piede la convinzione che abbiamo tante di quelle ricchezze paesaggistiche e culturali che non c’è alcun bisogno di farne tesoro, salvaguardarle, tutelarle, valorizzarle e purtroppo non è la crisi la vera causa del problema. Tra gli anni 50 e 70, l’Italia era al 1° posto nella classifica delle prime dieci mete turistiche mondiali; poi gradatamente, quando il turismo è diventato una delle principali industrie del pianeta, per l’Italia è cominciata una continua e inarrestabile discesa, tanto che nel 2009 eravamo al 5° posto, mentre la Francia, dall’inizio della nostra caduta detiene il primo. Eppure il nostro Paese ha un potenziale turistico universalmente riconosciuto. Per capirne le ragioni, basta leggere le Leggi Finanziarie degli ultimi vent’anni per capire come, in questa materia, sia in caduta libera l’impegno di spesa per gli investimenti senza che si levino gli scudi da nessuna parte. E non parliamo di quanto accade a livello locale, dove basta avere la vocazione turistica, per cui non c’è bisogno di accoglienza, di offerta valida, disponibilità, competenza, buona organizzazione: tutte le colpe sono della crisi. Nel suo libro “Il Bel Paese maltrattato” Roberto Ippolito scrive:‘Un odioso incantesimo sembra riservato alla memoria ed alla bellezza…non si tratta semplicemente di un’offesa ripetuta al passato o al paesaggio: è un’offesa all’identità nazionale, al patrimonio che caratterizza il Paese, all’anima della vita quotidiana, ai tesori che rappresentano il cammino da ieri a oggi e sui quali si dovrebbe saper costruire anche il futuro. Un’offesa alla creatività e all’imprenditorialità. E quindi anche al turismo e all’economia’. Domani raggiungeremo Carombe, al centro della Vaucluse delimitata ad ovest dal corso del Rodano e a sud da quello della Durance e perciò terra di storia e d’acqua. L’abbondante produzione di vino, tartufi, frutta magari candita, lavanda o argille nella vasta gamma di sfumature ocra e i famosi mercati di Provenza promettono sicuramente una prosecuzione del viaggio senza tema di annoiarsi ma sicuramente con qualche pensiero per le nostre ricchezze maltrattate.



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