GiuliaViva anno III n.11 del 1 giugno 2013

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Anno III numero 11 del 1 giugno 2013

Quindicinale d’informazione giuliese

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a g rat uita

VIA CUPA IN CHIARO Il Piano Integrato di via Cupa raccontato nel dettaglio

articolo a pag. 6 e 7



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Istantanee giuliesi Lascito “lasciato”?

Sono trascorsi più di dieci anni da quando le disposizioni testamentarie di Riccardo Cerulli portarono in dote al Comune di Giulianova villa Santa Lucia e la relativa tenuta, che il noto penalista possedeva nella zona di Case di Trento, con il vincolo di farne la sede di un Museo dedicato alla civiltà contadina. Trascinatasi per anni, la definitiva ristrutturazione della proprietà sembrava aver trovato

fondi e volontà di realizzazione con il bilancio di previsione 2012. Come troppo spesso accade, però, i fatti finiscono col non fare seguito alle dichiarazioni d’intenti, e dei preannunciati interventi non risulta ad oggi neppure l’ombra. Niente lavori, niente museo e, di questo passo, niente più lascito in favore di un Comune colpevolmente disinteressato a dare compimento alla generosità dell’avvocato Cerulli.

La sfera appannata “... Città democratica, un successo”. Si leggeva così, in un titolo del quotidiano “Il Messaggero” dello scorso 14 maggio che lasciava francamente perplessi: come poteva l’autore avere già notizia della riuscita di una iniziativa in programma solo cinque giorni dopo?

La manifestazione si è infatti tenuta la successiva domenica 19, ahimè con partecipazione tutt’altro che massiccia. Fragorosa la smentita per l’Otelma di casa nostra, la cui sfera di cristallo, evidentemente appannata, ha clamorosamente scambiato per successo un evidente flop.

Cominciamo bene! Una cosa è partecipare ad una trasmissione televisiva per promuovere le imminenti elezioni dei comitati di quartiere, altra cosa è farsi accompagnare da tre candidati alle medesime elezioni, ai quali, diversamente da tutti gli altri, viene data la possibilità di “promuovere” pubblicamente la propria immagine. Tanto è accadu-

to nel corso di una trasmissione in onda su “Teleponte”, dove accanto a Carlo Di Marco dell’Associazione Demos hanno trovato posto proprio tre aspiranti “consiglieri” di quartiere. Opportuna la volontà di promuovere l’iniziativa, meno una visibilità accordata solo a pochi, che mal si accompagna alla dichiarata volontà di favorire la partecipazione democratica di tutti.

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Senza argomenti...

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Sta capitando sempre più spesso che la radio locale, il periodico ad essa collegato, oltre che esponenti dell’amministrazione e della politica cittadina, facciano riferimento a GiuliaViva come al “giornale di Franco Arboretti”. L’affermazione in sé non meriterebbe alcuna precisazione: la presenza di un’associazione editoriale che detiene la testata e di una compagine redazionale che ne consente la puntuale presenza in edicola sono di per sé la miglior risposta a chi vorrebbe maldestramente ironizzare sulla “proprietà” del nostro giornale, del quale Franco Arboretti non è altro che uno dei diversi, indipendenti e appassionati collaboratori.. Non possiamo però rinunciare a qualche considerazione nei confronti di chi, non avvezzo al contraddittorio, preferisce rifugiarsi nell’insinuazione gratuita e nei tentativi di denigrazione. Capiamo che la mancanza di argomenti per replicare alle inchieste, agli approfondimenti, alle opinioni ospitate su queste pagine possa giocare brutti scherzi. Capiamo anche che chi è abituato ad autoreferenziarsi, cantandosela e suonandosela come meglio crede, possa non comprendere come forma e contenuti di un giornale possano uscire anche (e soprattutto) dal confronto delle rispettive idee. Capiamo, ma non condividiamo, e non potrebbe essere altrimenti. GiuliaViva è nata per raccontare la verità dei fatti e per dare spazio ad idee, storie, opinioni diverse per origine, storia, cultura, non per essere il megafono di un’unica voce. Per altri è un mondo sconosciuto, per noi semplicemente la normalità. La redazione


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Fatti ...

Il fantasma, le elezioni e le promesse tradite di Paolo Innocenti Uno spettro si aggira per Giulianova. Silenzioso ed impalpabile come tutti gli spettri che si rispettino, attento a non farsi vedere, puntuale nel non far trapelare la sua voce. Si chiama Partito Democratico, e scivola all’interno della scena politica in punta di piedi, avendo cura di non disturbare, non farsi sentire, non lasciare traccia. La maggioranza ad assetto variabile che governa la città si frantuma, ancora una volta, sul piano integrato di via Cupa, fra assenze strategiche, voti contrari dai propri banchi, l’immancabile e decisivo appoggio della minoranza di scorta CameliDi Carlo? Il segretario comunale dei democratici, dà (e ritira) per la seconda volta le dimissioni dal proprio incarico, imitato da quello del circolo dell’Annunziata, che le dimissioni però le dà senza ritirarle? L’amministrazione dei talenti infila una topica dietro l’altra, fra spiagge per i cani che appaiono e scompaiono, corsi universitari che emigrano, criticità che restano? “Bazzeccole, quisquilie, pinzillacchere” avrebbe detto Totò. A dare nuova linfa a quel che resta del primo partito cittadino (ormai ex se si considerano i risultati delle ultime politiche) occorre ben altro. Fortuna che a rianimare un fantasma sempre più impalpabile giungono periodicamente gli appuntamenti elettorali: le future regionali, così come le passate politiche, cadono a

fagiolo per rispolverare il dimenticato ardore ed il perduto orgoglio. Scegliere il concorrente, colui che dovrà riportare in alto la bandiera dei democratici giuliesi, da troppo tempo in secondo piano nelle gerarchie provinciali: questa l’unica missione capace di rimettere in campo il vigore di un tempo. Certo il copione è un po’ stantio: stesso protagonista, Francesco Mastromauro, identica la trama (con la sola variante che mentre ieri si chiedeva al sindaco di “sacrificarsi” per le primarie, oggi lo si spinge a correre per un posto in consiglio regionale), uguale infine il gioco delle parti che vede il partito costretto ancora una volta a coprire la fuga in avanti del proprio “campione”, supplicandolo di accettare una candidatura tanto snobbata in pubblico, quanto desiderata, sollecitata, pretesa dietro le quinte. Questo del resto passa il convento: il rinnovamento delle

parole urta inevitabilmente col conservatorismo dei fatti, e poco importa se agli antiquati rituali che ancora albergano nelle stanze di partito nessuno all’esterno crede più da tempo. Ciò che importa, e parecchio, è però l’ennesimo tradimento messo in atto, senza scrupolo alcuno, ai danni degli elettori, a suo tempo scaricati da Claudio Ruffini e già ampiamente presi in giro con l’insano matrimonio fra i due ex rivali Mastromauro e Cameli, passati dagli scontri del duello elettorale agli abbracci della sala consiliare, in nome di non si sa quale convenienza politica. Le rassicurazioni su di un mandato da rispettare fino in fondo? Carta straccia. Il 2020? Una data buona per trovare posto sulla copertina del programma, ma troppo lontana per essere compatibile con le incontenibili ambizioni personali. L’ormai inflazionato “bene di Giulianova”, citato in lungo e in largo per far digerire anche le iniziative più spregiudicate? Sacrificato sull’altare di una missione di ben altro livello ed importanza: c’è da salvare l’Abruzzo, l’Italia, forse l’Europa o addirittura il mondo. Fra tanti voltafaccia una consolazione: con il sindaco a far vela verso mete lontane, calerà finalmente il sipario su di una stagione che una Giulianova mortificata e maltrattata vorrà in tutta fretta dimenticare.


... in primo piano

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Decrescita Felice. Maurizio Pallante a Giulianova di Raffaele Di Marcello L’otto giugno, dalle ore 17.30, presso il Kursaal di Giulianova, si parlerà di Decrescita e di nuova economia con Maurizio Pallante, saggista ed esperto di tecnologie energetiche e ambientali. Nato a Roma nel 1947, Maurizio Pallante è laureato in lettere ed è stato insegnante e preside. Dal 1988 svolge un’attività di ricerca e divulgazione scientifica sui rapporti tra ecologia, tecnologia e economia, con particolare riferimento alle tecnologie ambientali. Nel 1988, con un gruppo di ingegneri dirigenti industriali, fonda un Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE), presieduto dal professor Tullio Regge, di cui è stato segretario per tutto il periodo di attività. Dal 1990 al 1995 ha ricoperto l’incarico di Assessore all’Ecologia ed Energia del Comune di Rivoli (TO), dove ha promosso la ristrutturazione energetica di alcuni edifici pubblici con la formula contrattuale del «finanziamento tramite terzi», in cui l’utente non effettua spese d’investimento, ma le ammortizza con i risparmi sui costi di gestione. Nello stesso periodo ha partecipato come relatore a numerosi convegni sull’energia in ambito nazionale ed europeo (San Pietroburgo, Barcellona, Torino, Roma, Milano, Timisoara). Nel 2007 ha fondato il Movimento per la Decrescita felice, di cui è coordinatore nazionale. Sulle tematiche relative alle tecnologie energetiche e ambientali ha pubblicato i seguenti libri: Le tecnologie di ar-

monia, Bollati Boringhieri, Torino 1994; Scienza e ambiente. Un dialogo, con Tullio Regge, Bollati Boringhieri, Torino 1996; L’uso razionale dell’energia. Teoria e pratica del negawattora, con Mario Palazzetti, Bollati Boringhieri, Torino 1997; Ricchezza ecologica, manifestolibri, Roma 2003 (2009), Un futuro senza luce?, Editori Riuniti, Roma 2004; La decrescita felice, Editori Riuniti, Roma 2005 (nuova edizione ampliata, Edizioni per la Decrescita Felice, Roma 2011, traduz. francese: La décroissance heureuse, Nature et Progrès, Bruxelles 2011); Discorso sulla decrescita (audiolibro), Luca Sossella Editore, Roma 2007, Decrescita e migrazioni, Edizioni della decrescita felice, Roma 2009; La felicità sostenibile, Rizzoli, Milano 2009; I trent’anni che sconvolsero il mondo (romanzo), Pendragon, Bologna 2010, Meno e meglio, Bruno Mondadori, Milano 2011. E’ anche autore di un un libro “per ragazzi da 9 a 90 anni”, illustrato da Gabriella Arduino, dal titolo: Pilli, Silvia e la decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice, Roma 2011. Ha curato i volumi: Un programma politico per la decrescita, Edizioni per la decrescita felice, Roma 2008; Debiti pubblici, crisi economica e decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice, Roma 2012. È autore di un trattatello di biochimica in forma di racconti inseriti in una cornice narrativa: Metamorfosi di bios. Le molecole raccontano, Editori Riuniti, Roma 2003. Sulle stesse tematiche collabora

con alcuni giornali e periodici. Il Movimento per la Decrescita Felice (MDF), di cui Pallante è coordinatore nazionale, è nato a Torino all’inizio del 2000. Il movimento, ispirato alla “decrescita” teorizzata dall’economista rumeno Nicholas Georgescu-Roegen, fondatore della bioeconomia, ed in linea con il pensiero dell’economista e filosofo francese Serge Latouche, parte dal presupposto che la correlazione tra crescita economica e benessere non sia necessariamente positiva, ma che esistano situazioni frequenti in cui, ad un aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL), si riscontra una diminuzione della qualità della vita. Attualmente il MDF si articola in circoli, associazioni di promozione sociale regolarmente registrate, denominati “Movimento per la Decrescita Felice” diffusi in tutta Italia. Il sito nazionale del Movimento è www. decrescitafelice.it, dove si possono trovare le iniziative nazionali e locali e documentazione di approfondimento sui temi della Decrescita.


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Parliamone

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Chiarezza su Via Cupa

Il 13 maggio scorso è tornato in consiglio comunale il Programma Integrato di via Cupa avviato su iniziativa del Comune, dell’ARPA e della ditta Cerulli Irelli. L’opinione pubblica, frastornata da resoconti giornalistici spesso parziali e imprecisi sui fatti ma ben carichi di illazioni e astruse dietrologie e dai soliti comunicati trionfalistici emessi dall’ufficio di staff del Sindaco, non ha finora avuto tutti gli elementi necessari per capire cos’è veramente in gioco con quel progetto urbanistico e come sono andate veramente le cose a livello istituzionale. Proviamo a dare un contributo nel senso della chiarezza. Il Piano fu proposto in consiglio comunale nel febbraio 2012 in variante alle norme del Piano Regolatore e del Piano Territoriale Provinciale (PTP). In sintesi con esso, adducendo la motivazione dell’ottenimento di nuovo campo di calcio e della delocalizzazione dell’autorimessa ARPA di via Turati - obiettivi di per sè condivisibili - veniva proposto di urbaniz-

zare oltre undici ettari di campagna destinandone sette alla costruzione di edifici industriali, artigianali e commerciali. E’ arduo definire tutto ciò una scelta urbanistica di qualità. Non può essere, infatti, definito tale un progetto che consuma una quantità enorme di campagna, rovinando anche dal punto di vista paesaggistico uno degli ingressi della città, per un insediamento in cui si prevede di ubicare una struttura per il tempo libero (campo di calcio) tra capannoni industriali e artigianali, autorimesse di pullman e un fosso. Il tutto senza nemmeno congrue contropartite per la collettività. C’erano altre vie per conseguire gli obiettivi del campo di calcio e dello spostamento dell’autorimessa dell’ARPA e comunque - se la maggioranza intendeva proseguire sulla strada intrapresa - andavano almeno tutelati maggiormente gli interessi generali. Per questo motivo quindi il Cittadino Governante ha presentato – unico gruppo a farlo - un’osservazione finalizzata a proporre modifiche da discutere in consiglio comunale. È solo per questo che si è tornati nuovamente in consiglio: se non fosse stata presentata l’osservazione non ci sarebbe stato questo passaggio comunale e, di conseguenza, non ci sarebbe

stato nessuno dei vantaggi ottenuti dalla comunità nel corso della seduta consiliare. Elenchiamo i motivi che ci hanno indotto a presentare l’osservazione: 1. Il progetto adottato prevede di urbanizzare ben 116.760 mq (11,67 ettari) di campagna, pianeggiante e fertile quando ormai c’è consenso diffuso in Italia intorno all’obiettivo di non urbanizzare più il territorio agricolo (si è concluso ieri, ad esempio, il convegno nazionale promosso dal WWF “No al consumo di suolo, Sì al Riuso dell’ Italia”). Non a caso la Sezione Urbanistica Provinciale ha ridotto del 70% il consumo di territorio previsto nella Variante al PRG. 2. Le condizioni di sottoutilizzo in cui versa tutta la zona artigianale e industriale di Colleranesco avrebbero dovuto sconsigliare l’amministrazione dall’individuare ulteriori aree agricole al servizio dell’industria, dell’artigianato e del commercio. Farlo, poi, in questo momento di grave crisi è ancora meno giustificato. 3. L’ampliamento dell’urbanizzazione in senso estensivo (il cosiddetto Sprawl) aumenterebbe i compiti pubblici (e conseguentemente le spese) riguardanti l’illuminazione, la pulizia e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Una delle cause che portano i bilanci comunali fuori controllo risiede proprio nell’ampliare le città pur in mancanza di un vero bisogno in tal senso. 4. Via Cupa - che rappresenta la porta


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di Franco Arboretti

Cos’è veramente in gioco nel Piano Integrato di via Cupa d’ingresso cittadina per chi arriva da ovest e si dirige verso il centro storico - subisce un’impattante e irreversibile trasformazione. La buona gestione della cosa pubblica dovrebbe invece puntare al miglioramento degli ingressi cittadini, specialmente in una città turistica. 5. Il campo sportivo è previsto ai limiti del fosso Mustaccio (dove c’è il vincolo ripariale); verrebbe circondato e soffocato da complessi industriali, artigianali e commerciali e da un notevole e continuo traffico di autobus in entrata e in uscita. Meriterebbe senz’altro di essere ubicato in un contesto più consono ad una struttura destinata allo sport e al tempo libero. Per questo nell’osservazione prioritariamente abbiamo detto: In quell’ambito occorrerebbe un responsabile rispetto della vocazione agricola, delle bellezze paesaggistiche e dell’ambiente. Le esigenze produttive (artigianali, industriali e commerciali) e di strutture per lo sport ed il tempo libero andrebbero soddisfatte in contesti diversi e più adatti alle funzioni previste negli interventi. Pertanto sarebbe saggio riconsiderare radicalmente le scelte operate e procedere ad una nuova progettazione in altro contesto del territorio giuliese. In subordine – nel caso in cui fosse stato confermato il progetto – abbiamo propo-

sto le seguenti modifiche a vantaggio della comunità: 1) Incrementare l’importo di € 414.000 dati dal privato per il campo di calcio in quanto, realisticamente, con essi si può sistemare solo il campo senza recinzione, spogliatoi, tribuna, parcheggi etc. Il contributo deve coprire interamente i costi della realizzazione completa dell’impianto sportivo con relativi servizi. D’altronde senza una congrua contropartita per il Comune e, quindi, per gli interessi generali, non si comprenderebbe dove sia la ratio nel procedere ad una variante specifica ingiustificata in zona agricola per un’operazione urbanistica dal valore complessivo di circa 50 milioni di euro. 2) Individuare per la realizzazione del campo sportivo una zona di maggiore respiro nei dintorni dell’abitato di Colleranesco lontana da fossi e ingorghi. 3) Ottenimento da parte del Comune delle aree in cessione e delle contropartite economiche prima del rilascio dei Permessi a costruire. 4) Riflettere, attentamente, per motivi di sicurezza e di razionalità nello smistamento del traffico, sulla opportunità della collocazione della rotonda proprio dove via Cupa piega in una semicurva. Il nostro gruppo consiliare ha poi presentato all’inizio del consiglio otto emendamenti (vedi specchietto riassuntivo a fianco) per modificare alcuni aspetti della

Segue a pag.15

Gli 8 emendamenti: EMENDAMENTO N.1 Precisare nella convenzione che il campo di calcio con spogliatoi, tribuna e quant’altro necessario per l’agibilita’ piu’ il parcheggio a servizio dell’impianto vanno realizzati prima del rilascio del primo permesso a costruire. EMENDAMENTO N.2 Precisare che il tratto fognante di raccordo tra il nuovo insediamento e la rete esistente a colleranesco e’ a carico del privato. EMENDAMENTO N.3 Precisare nella convenzione che la realizzazione dell’autoparco comunale e’ a carico del privato. EMENDAMENTO N.4 Precisare nella convenzione che la cessione delle aree al comune va fatta prima del rilascio dei permessi a costruire. EMENDAMENTO N.5 Precisare nella convenzione che le opere di urbanizzazione vanno completate e collaudate prima del rilascio dell’abitabilita’ dei manufatti produttivi. EMENDAMENTO N. 6 Precisare nella convenzione che gli oneri di urbanizzazione non vanno a scomputo ma versati direttamente al comune. EMENDAMENTO N.7 Precisare nella convenzione che i costi del collaudo delle opere primarie e secondarie sono a carico del privato. EMENDAMENTO N.8 Precisare nella convenzione che la riqualificazione dell’area ex arpa in via turati trattandosi di zona centrale della citta’ sara’ fatta passando dalla zona D1 alla zona B.


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Appunti di della viaggio La pagina cultura

2 giugno 1946: la Repubblica dalla Resistenza alla democrazia

Dopo l’ingloriosa fine di una monarchia che aveva aperto le porte al fascismo e che tardivamente aveva posto fine a una guerra disastrosa per gli italiani - nei modi che sappiamo di una degradante fuga della Casa Reale dai luoghi dell’occupazione tedesca - col referendum istituzionale del 2 giugno 1946 si può dire che storicamente si assiste in Italia al tentativo di creare una reale democrazia che coinvolga l’intera popolazione nel primo grande esperimento parlamentare post-unitario. Si tratta di un ricongiungimento fra intellettuali e popolo, fra coloro che la resistenza l’avevano fatta nelle carceri e sulle montagne e coloro che si erano opposti al regime soffrendo le penurie e le tragedie della guerra, vale a dire un’intera nazione rappresentata da un arco costituente che va dall’area liberale e giolittiana ai cattolici, ai socialisti e ai comunisti. Quando oggi si parla di “compromes-

so storico” non bisogna limitarsi alle circostanze relative all’elaborazione di Moro e Berlinguer ma riferirsi anche alla fase iniziale di una scelta democratica che vide il 13 giugno 1946 l’affidamento, da parte del Consiglio dei ministri al Presidente Alcide De Gasperi, delle funzioni di capo provvisorio dello Stato Repubblicano, a cui seguì lo stesso giorno l’esilio di Umberto II di Savoia e il 28 giugno la prima seduta dell’Assemblea Costituente. Nel clima rovente del primo dopoguerra, fu eletto a capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, un grande avvocato napoletano di area giolittiana che era stato sottosegretario di Stato al Ministero delle Colonie nel governo Giolitti (1913-’14) e al Ministero del Tesoro nel governo Orlando (1919), senatore del Regno e presidente di commissione, per dire una figura di indubbio prestigio che incarnava la volontà delle diverse componenti dell’antifascismo di anteporre le ragioni istituzionali al dibattito politico vero e proprio. Tale dibattito, vivacissimo nelle piazze e nelle manifestazioni elettorali per le amministrative, veniva rinviato in sostanza a un periodo successivo all’entrata in vigore della nuova Costituzione della Repubblica Italiana. A nessuno può sfuggire l’impor-

di Leo Marchetti1

tanza di questo atto fondamentale che a partire dal risultato elettorale del referendum avallato dalla Corte di Cassazione (12.718.019 contro 10.709.423) poneva le basi per una dialettica democratica che sulla respubblica doveva articolare il proprio sistema valoriale. Le cose non sono andate esattamente così, poiché da quella data i partiti politici, reinvestiti delle proprie prerogative ideologiche, hanno giustamente applicato il quadro teorico che li vedeva schierati per il progresso o la reazione, per la lotta o la conservazione. In mezzo secolo, fattori di contingenza storica e geografica hanno posto l’Italia al centro di tensioni formidabili fra i due blocchi guidati dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica, ma anche di uno sviluppo inarrestabile e concretamente valutabile in termini di qualità della vita. Celebrare la data del 2 giugno vuol dire ricordare anche il ruolo che le massime cariche dello Stato dovrebbero avere alla luce di quell’inizio esaltante e tutt’altro che formale, direi che valgono per esse le parole che Norberto Bobbio riferiva alle caratteristiche dell’ ‘intellettuale mediatore’: “l’inquietudine della ricerca, il pungolo del dubbio, la volontà del dialogo, lo spirito critico, la misura nel giudicare, lo scrupolo filologico, il senso della complessità delle cose.”


Pianeta scuola

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Orti scolastici: InAltoIlCuore di Pietro Carrozzieri

Sabato 18 maggio, presso l’Istituto Professionale Alberghiero V. Crocetti di Giulianova, è stato inaugurato “l’Orto Scolastico InAltoIlCuore”. L’iniziativa segue quella del marzo scorso, quando sono stati posti ad impianto nelle aree verdi della scuola 40 giovani alberi nel frutteto scolastico. L’Orto è stato realizzato grazie alla generosa disponibilità e contribuzione di sponsor etici e volontari, che hanno donato con passione materiali, manualità ed ingegno, con il patrocinio etico del Comune di Giulianova. Il progetto, realizzato in una superficie interna ai padiglioni scolastici (250 mq circa), vedrà posti a dimora base stagionalità, e disciplinato su rigorose tecniche di coltivazione biologica e sinergica, piantine di ortaggi (tutti), sementi, spezie ed essenze al servizio dei laboratori di cucina dell’Istituto. L’Orto è stato pensato e fortemente voluto soprattutto per i ragazzi diversamente abili, perché nei prossimi anni scolastici possano trovare

spazi creativi ed operativi dove esercitare, con semplice manualità, seguiti da tutor, la più tradizionale e viva delle abilità, l’amore e la cura per la natura. “La volontà del prof. Paolo Di Cristofaro” dice la vicepreside prof.ssa Di Berardino “ci ha portato alla creazione dell’Orto, in un momento di parziale assenza dell’Ente gestore. I ragazzi della scuola si sono impegnati fianco a fianco agli esperti che li guidavano, spesso anziani, con cui si è creato un rapporto virtuoso. Ora inizia il periodo di cura dell’orto e lo vedremo sviluppare. Spero che il prossimo anno ci possa essere una giornata scolastica che consenta di valorizzare l’impegno di tutti.” “Voglio enfatizzare le collaborazioni gratuite di persone che credono in questo progetto, per recuperare i valori della tradizione.” E’ il prof. Di Cristofaro che parla “Abbiamo coinvolto anziani e diversamente abili, e il personale tutto della scuola. In alto il cuore vuole an-

che durare nel tempo, perché abbiamo predisposto figure di sostegno che cureranno anche in estate i doni della natura. L’Alberghiero utilizzerà i prodotti per le iniziative che promuove periodicamente ed eventuali ricavati verranno destinati alla beneficenza o all’acquisto di piccoli accessori per le cucine. Ringrazio la prof.ssa Maloni e gli altri insegnanti per la sensibilità dimostrata”.

Il video dell’intervista completa è visionabile sul sito www.giuliaviva.it


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Interferenze Artistiche

L’ecologia dei Blue Sky Studios di Antonio D’Eugenio

Chris Wedge, noto regista di film d’animazione, è il fondatore della casa di produzione Blue Sky Studios che ha all’attivo numerose pellicole di genere animato. Il più grande successo dei Blue Sky Studios è la fortunata saga de L’Era Glaciale (2002 – 2012), una delle poche serie animate arrivate al quarto capitolo. Il primo film è diretto dallo stesso Wedge e da Carlos Saldanha, il secondo da Saldanha, il terzo ancora da Saldanha e Mike Thurmeier e l’ultimo da Thurmeier e Steve Martino. Ambientati nella preistoria, i film hanno per protagonisti Sid il bradipo, Manny il mammut, Diego la tigre dai denti a sciabola e lo scoiattolo Scrat che, con la sua inseparabile ghianda, è al centro di numerose, divertenti gag. Col tempo, ai primi quattro si sono aggiunti altri personaggi, come la compagna di Manny, Ellie e gli opossum Eddie e Crash, ma anche molti altri animali preistorici,

compresi i dinosauri del terzo film. Avventure entusiasmanti hanno come sfondo paesaggi poveri di vegetazione e lande ghiacciate, a riprodurre gli scenari che esistevano, appunto, durante l’Era Glaciale, e vengono trattati temi quali l’ecologia, l’amicizia e la solidarietà, tanto cari al cinema d’animazione dell’ultimo periodo. Altro film che ha avuto una discreta riuscita è Ortone e il mondo dei Chi (2008) diretto da Jimmy Hayward e tratto dal racconto illustrato del 1954, Ortone e i piccoli Chi! del celebre disegnatore Dr. Seuss. L’elefante Ortone scopre un mondo minuscolo, abitato dai Chi, che rischia di essere distrutto. Gli altri animali non credono ad Ortone, ma lui dimostra la presenza dei suoi piccoli amici. La pellicola è molto fedele al libro del Dr. Seuss, soprattutto per i disegni, dai colori molto vivaci. Nel 2011 è uscito sul grande schermo un altro film originale dal titolo Rio, girato anch’esso da Saldanha. Blu è un raro esemplare di pappagallo ara che non sa volare e che abita nel Minnesota con Linda, la sua proprietaria. Blu e Linda partono alla volta di Rio

de Janeiro per incontrare Gioiel, un esemplare femmina, ma i due pappagalli vivono una serie interminabile di disavventure, fino al sorprendente epilogo. L’ultimo film, tuttora nelle sale, è Epic – Il mondo segreto, anch’esso diretto da Wedge. Mary Katherine vive in una casa nel bosco insieme al padre, che crede alla presenza di un mondo popolato da invisibili creature. La ragazza si addentra nel bosco e viene rimpicciolita lei stessa. Da questo momento affronterà una battaglia epica tra il bene e il male. Epic riprende un po’ le fila di Ortone e il mondo dei Chi, ma anche di Rio, la fragilità della natura e del microcosmo, una realtà che governa l’intera catena biologica e che sempre più spesso danneggiamo per il nostro egoismo, presi come siamo dai beni artificiali, invece dovremmo impararne il rispetto e la salvaguardia per preservarlo e preservarci il più possibile.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

After Earth - Dopo la fine del mondo Cypher Raige è un leggendario generale che, dopo un lungo viaggio, torna dalla sua famiglia e da suo figlio Kitai che vivono sul pianeta Nova Prime, poiché mille anni addietro l’umanità è fuggita dalla Terra, preda di immani catastrofi. Cypher e suo figlio partono a bordo di una navicella spaziale, ma una tempesta di asteroidi li obbliga ad un atterraggio di fortuna, proprio sulla Terra, ora più che mai sconosciuta e popolata da nuove specie animali e da una pericolosa creatura aliena. Kitai dovrà salvare il padre, gravemente ferito e dimostrare di essere alla sua altezza. After Earth – Dopo la fine del mondo è diretto da M. Night Shyamalan ed interpretato da Will Smith, Jaden Smith, Isabelle Fuhrman, Zoë Kravitz, Sophie Okonedo, Lincoln Lewis, Joe Farina. In programmazione dal 6 giugno.

Concerti mostre ed eventi L’Officina l’Arte e i Mestieri

Gino Bartali mio padre Sabato 1 giugno alle ore 21 a Tortoreto Lido, presso il Salone Parrocchiale sottostante la Chiesa S.Maria Assunta, Andrea Bartali tratteggerà con passione il ritratto del campione dando la testimonianza forte di chi ha accompagnato ogni giorno un atleta esempio di vita.

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il Festival Internazionale di Bande Musicali di Giulianova, dal 29 maggio al 2 giugno giunto alla quattordicesima edizione. Ogni sera dalle 21.00, in Piazza Buozzi a Giulianova Paese, le Bande si esibiranno in formazione concertistica davanti ad una prestigiosa giuria. Domenica 2 giugno, la manifestazione si trasferirà sul lungomare centrale di Giulianova per offrire al pubblico uno spettacolo di grande suggestione.

Anna Oxa a Sant’Omero Lunedì 3 giugno in occasione dei festeggiamenti in onore del SantoPatron a Sant’Omero in Piazza Roma dalle ore 21:30, Anna Oxa in “OXA History”, ingresso libero.

3a edizione Biciclettata Adriatica

ACQUALUCEFUOCO a Giulianova cir colo vir tuoso

"il nome della r osa"

il n om lla de

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I colori della Tradizione – 3a Edizione, Artisti dipingono sportelli utenze Acqua - Enel Gas in Giulianova Antica. Sabato 1 Giugno dalle 9.00 alle 20.00 Organizzazione Cirfuoco colo Culturale “il nome della Rosa”Giulianova. Info Line 338/9727534 o r g a n i z z a

i n c o l l a b o r a z i o n e c o n

premio

rosa

InAltoilCuore

giulianova alta, via gramsci 46/a info: 338 9727534 mail: nomenrosae@gmail .com e

Passeggiata in bicicletta sulla Ciclovia Adriatica per chiederne il completamento. L’evento avverrà, contemporaneamente, su diversi tratti di quello che dovrebbe diventare una delle ciclovie più lunghe, e più belle, d’Italia e d’Europa. Si sceglie un punto di partenza e ci si aggrega al gruppone pedalando fino a Pineto. Da Giulianova ore 11 - Piazza Dalmazia. www.abruzzoinbici.it

d ' A nn un zio Pescara

acqua luce

design: gabriele esposito

dal 29 maggio al 2 giugno “WEISS...A QUEL PAESE”degustazione di birre artigianali sabato1 giugno LA BRICO-PIZZA domenica 2 giugno Aperipizza a buffet dalle 18.30 venerdì 14 giugno CON!CERTI LIVE all’aperto CARMINE TORCHIA ore 22.30 sabato15 giugno PIZZA & PIZZICA dal 14 giugno All’aperto nella piazza antistante

Tornano le Bande a Giulianova

i c o l o r i d e l l a t r a d i z i o n e 2 0 13 I I I e d i z i o n e giulianova antica sabato 1 giugno 2013 dalle 9:00 alle 19:30 ore 09:15 inizio ar tisti all'opera p r o g r a m m a

ore 09:30 sfilata banda ungheria - XIV festival internazionale ore 13:30 pranzo comunitario al sacco c/o "scalette" ore 14:30 ripresa artisti all'opera ore 17:00 sfilata banda romania - XIV festival internazionale ore 18:18 concerto jazz & soul "pannonica" - guest s. matteucci ore 19:30 termine artisti all'opera

40 artisti dipingono sportelli utenze acqua luce metano nei vicoli e nelle piazze del centro storico di giulianova direzione artistica: prof. dott. massimo pasqualone patrocinio etico e morale: comune citta' di giulianova - assessorato alla cultura

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E l’eco rispose Titolo: E l’eco rispose Autore: Khaled Hosseini Casa editrice: Piemme Pagine: 462 Prezzo: € 19,90 E l’eco rispose è il nuovo attesissimo romanzo di Khaled Hosseini, in libreria in contemporanea mondiale il 21 giugno 2013. Khaled Hosseini, autore de Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, ha scritto un nuovo romanzo su come si ama, su come ci prendiamo cura gli uni degli altri, e di come le scelte che facciamo vadano a risuonare attraverso le generazioni. In questa storia che ruota attorno non solo a genitori e figli, ma anche a fratelli e sorelle, Hosseini esplora i molti modi in cui i membri delle famiglie alimentano, feriscono, tradiscono, onorano, e si sacrificano l’uno per l’altro. Seguendo i personaggi e le ramificazioni delle loro vite, da Kabul a Parigi a San Francisco per l’isola greca di Tinos, la storia si espande gradualmente verso l’esterno, con un carattere ad ogni pagina sempre più emotivamente complesso e potente.

Pubblica utilità Farmacie di turno 27 mag/2 giu Farmacia Del Leone 3/9 giugno Farmacia Comunale 10/16 giugno Farmacia Del Vomano Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Alimentazione e benessere

Biologicamente corretto Le motivazioni che ci portano a scegliere il cibo biologico sono molteplici: esse rispecchiano il nostro modo di vedere il mondo, rappresentano le nostre aspettative, raccontano le tensioni e le speranze attraverso le quali ci figuriamo il futuro dei nostri figli. La salute dei cibi infatti è strettamente legata a quella del territorio, perciò rifiutare i pesticidi e gli ogm significa, oltre che allontanare i cibi avvelenati, amare profondamente l’ambiente naturale. Ricordarci dei pericoli insiti nei pesticidi e negli ogm è quindi un esercizio utile per non abbassare la guardia nella quotidianità dei nostri gesti. Sono 118 i pesticidi attualmente in uso nel nostro paese, 150.000 sono state le tonnellate utilizzate in Italia nel solo 2010. Il diserbante più venduto al mondo è il glifosate (10 milioni di tonnellate nel solo 2010). Il fitopatologo statunitense Don Huber studia i bovini e gli ovini morti di emorragia gastrointestinale perché venuti in contatto con il veleno. In Argentina si stanno moltiplicando le denunce di cittadini nei quali l’insorgere del cancro sembra avere stretta correlazione con l’uso del diserbante. I contadini che utilizzano questo come altri pesticidio sono una categoria particolarmente a rischio, è per questo motivo che finalmente lo scorso anno la Francia, con un gesto che dimostra la grande forza di questo paese, ha rconosciuto il morbo di Parkinson come

malattia professionale per quei contadini che hanno utilizzato i pesticidi nel loro lavoro. I residui di pesticidi poi restano nel cibo che viene messo in vendita. Questi veleni una volta ingeriti si accumulano esplicando sull’organismo un effetto tossico a lungo termine. La raccomandazione ci arriva da medici, naturopati e igienisti alimentari; uno di questi è il messaggio lanciato dai ricercatori dell’università di Berkeley: “consumate cibo biologico quando è possibile perché in questo modo si può ridurre l’esposizione ai pesticidi degli alimenti” (newscenter.berkeley.edu) L’agricoltura biologica attraverso pratiche agricole ecosostenibili riesce a fare a meno dei tanti e pericolosi pesticidi di sintesi in uso nell’agricoltura industriale e questo spiega perché nel sangue dei bambini che consumano cibo da agricoltura industriale si trovano i residui dei temibili insetticidi organofosfati, mentre in quello dei bambini che mangiano cibo biologico questi veleni sono assenti. Di questo argomento parla diffusamente Dominique Belpomme, professore di oncologia clinica all’università di Parigi, nella presentazione del film “I nostri figli ci accuseranno” (visibile su youtube), dove in sostanza si afferma che le prove scientifiche della nocività dei pesticidi ci sono, quello che manca è la volontà politica di discutere la questione.

di Silvia Rafanelli

Miglio e quinoa con taccole, carote e cipollotti in crema di sedano e mandorle 1 tazza di miglio, 1 tazza abbondante di quinoa, 2 carote grandi, 2 manciate di taccole, 8 cipollotti novelli, 3 cucchiai di olio, 1 cucchiaio di timo e maggiorana freschi tritati, sale ingredienti per la crema: 2 cucchiai di mandorle tritate, 6 cucchiai di olio, 1/4 di spicchio d’aglio, 2 gambi di sedano con foglie Sciacquate i cereali e poneteli in due casseruole separate. Coprite con abbondante acqua, salate e cuocete a fuoco medio ( la quinoa richiede circa 12 minuti, il miglio 15). Mondate le verdure, affettate le carote e le taccole a losanghe, tagliate i cipollotti a rondelle. Scaldate due cucchiai d’olio in un wok e saltate le verdure facendo attenzione che non cuociano troppo: devono restare croccanti. Nel frattempo versate nel mixer l’olio per la crema, l’aglio e le mandorle, e frullate. Mondate il sedano e aggiungetelo avendo cura di utilizzare anche le foglie (conferiranno alla crema un bel colore verde acceso). Una volta cotti i cereali scolateli e mescolate. Scaldate nella padella un cucchiaio di olio con le erbe aromatiche, aggiungete i cereali e saltateli aggiustando di sale. Trasferiteli in una ciotola schiacciandoli bene con l’aiuto di un cucchiaio. Rovesciateli nel piatto da portata per formare una cupoletta, coprite i cerali con la crema e unite le verdure. E buon appetito!


A tutto sport

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Giulianova Calcio: playoff disastrosi

Raccontare una sconfitta e le cause che l’hanno generata non deriva dalla voglia di “puntare il dito” e può spronare a fare meglio. Allora lo 0-3 contro l’Imolese, scriviamo prima del ritorno in terra romagnola, deve essere analizzato tenendo conto dell’intera stagione. L’entusiasmo d’inizio campionato con la squadra allora formata, si è trasformato in un misto di sfiducia e poi di rabbia che determinò l’allontanamento dell’allenatore Pagliaccetti e l’arrivo di Grillo. La sconfitta con l’Imolese presenta molte circostanze da ricondurre ad una squadra male impostata in campo, non preparata atleticamente e con errori sui calci piazzati indice di una chiara responsabilità nelle impostazioni della squadra, amnesie ripetute in tutto l’arco del campionato. La squadra, strada facendo, è stata cambiata; a novembre quando andarono via alcuni calciatori, Olivieri e Marotta, che non avevano apportato i ri-

sultati sperati e poi a gennaio quando, nel tentativo di potenziare l’organico, furono inseriti Micolucci, Valentini, Potacqui e Tarquini. Tutto ciò fa capire che si è iniziato il campionato con poca lucidità e sicuramente poca conoscenza della categoria e degli avversari che si sarebbero incontrati. Certamente bisogna riconoscere che se il Sulmona non avesse costruito una squadra con almeno 5-6 elementi di categoria superiore, forse il Giulianova avrebbe potuto lottare per il primo posto in campionato. Ma questo indica che se per il prossimo anno si vorrà tentare di fare il salto di categoria sarà necessaria una base societaria con maggiori possibilità economiche e con competenza e conoscenza del campionato da affrontare. L’idea di preferire giocatori provenienti dal settore giovanile di casa e calciatori del territorio, purtroppo, non ha pagato. Alcuni giocatori hanno risentito delle pressioni e delle aspettative della piazza ed hanno deluso; altri, purtroppo, non avevano le caratteristiche tecniche per far parte di una squadra che doveva vincere. Chiaramente un risultato a sorpresa ad Imola potrebbe cambia-

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di Daniele Adriani

re ogni parola fin qui detta e sarebbe la smentita più gradita. Un cenno al fattore “tifosi”: certi atteggiamenti, certe modalità non piacciono… ci piaceva di più il vecchio modo di fare il tifo; bisognerebbe riportare al centro dei pensieri la passione per il Giulianova, lasciando da parte idee che con il calcio non hanno nulla a che fare, e pensare al futuro che, con la collaborazione di tutti, può ridare lustro al nome del “Giulianova Calcio” troppo pieno di storia per non meritare rispetto. Ma su questo torneremo a parlare.

Marcatura a uomo per il Campo Castrum Caro Sindaco, la promessa fatta il 23 novembre scorso riguardante la sistemazione del campo Castrum, a che punto si trova? Gli sportivi attendono, fiduciosi, il manto in erba sintetica e la tribunetta coperta. La mia vecchia divisa è sempre pronta. Giancarlo De Falco


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

La Bassara

Gentile redazione, vi invio una foto per segnalarvi cosa si sta costruendo al posto della vecchia Bassara, sul lungomare nord. Non pensate che si stia edificando troppo rispetto a ciò che c’era prima? E’ tutto legittimo ciò che sta nascendo? E mi viene anche il dubbio che siano state tagliate alcune piante della bellissima pineta. Se pubblicherete questa mia, sarebbe bello che qualche amministratore chiarisse a tutti cosa sta avvenendo... Grazie. V. D. A .

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Lettera aperta all’opinione pubblica giuliese In questa città non si era mai assistito ad attacchi personali, addirittura reiterati, di un giornalista ad un consigliere comunale attraverso i suoi mezzi di informazione. Da qualche tempo a questa parte è, però, quello che sta facendo il Sig. Francesco Marcozzi nei confronti della mia persona usando l’intimidazione, la menzogna e la diffamazione attraverso Radio G e Piccola Città. Io, da sincero democratico, sono ovviamente aperto al confronto come sono rispettoso dei punti di vista diversi dal mio. Ma qui non si tratta di questo. Qui si tratta di un accanimento persecutorio teso a distruggere la mia persona nella vita pubblica giuliese. Non è più tollerabile. E siccome l’ultimo episodio di questi volgari attacchi, portato sull’ultimo numero di Piccola Città, contiene affermazioni riguardanti la mia persona assolutamente false, a questo punto non mi resta che verificare se ci sono le condizioni per procedere alla querela per diffamazione. Non posso immaginare che in questa città è data solo la possibilità di tacere sulle verità scomode della vita pubblica e di chinare la testa. Franco Arboretti

Il treno della vergogna

Gentile redazione, un anno fa nel mese di maggio vi segnalai “l’ecomostro” che giace nel parco Chico Mendez, naturalmente avete capito che parlo del famoso treno. Alla mia segnalazione e pubblicazione sul vostro quindicinale dopo un mese mi trovai a leggere sui giornali dichiarazioni di Sindaco ed assessori che quel treno era un vero scandalo e che sarebbe stato rimosso prima dell’estate 2013 in modo di dare una ripulita al parco e renderlo più frequentabile. Ma ho notato che è passato un anno esatto e il treno è rimasto lì, ed anzi forse non verrà più tolto anche perchè qualcuno vuole che rimanga lì visto la scritta che ha sulla fiancata: Giù le mani dal treno. A questo punto mi sembra di aver capito che a palazzo di città si fanno solo proclami di comodo, ma di fatti niente. Caio Dentato

Attenti al cane Gentile redazione, nella zona della Rocca al centro storico circola da tempo un cane di razza pit-bull, completamente libero e pure privo di museruola. La situazione è indubbiamente pericolosa, con i rischi immaginabili per residenti e passanti, vista la conosciuta aggressività della razza. Sarebbe opportuno l’intervento dei Vigili Urbani

o di altri enti ed istituzioni competenti, prima che possa verificarsi qualche prevedibile aggressione. F. A.


Chiarezza su via Cupa Segue da pag.7

convenzione posta alla base dell’attuazione del progetto. Essi erano finalizzati a far ottenere al Comune maggiori spettanze, assolutamente ragionevoli, e a scaricarlo di oneri impropri. Le argomentazioni esposte hanno convinto buona parte dei consiglieri di maggioranza che alla fine hanno votato 7 degli 8 emendamenti presentati. In sintesi con l’approvazione degli emendamenti il Comune ha ottenuto almeno due milioni di euro in più e la certezza di una maggiore qualità all’interno dell’insediamento a parziale risarcimento per la perduta qualità del contesto in cui esso si va ad inserire. Dopo il consiglio è successo di tutto: il sindaco ha rivendicato come suoi meriti le modifiche a vantaggio dei cittadini; qualcuno ha detto che di quel piano non se ne sarebbe fatto più nulla per la contrarietà del privato (posizione smentita qualche giorno dopo); altri hanno voluto leggere il voto comune di CG e PD sugli emendamenti come strumentale in vista di alleanze future! Credo che occorra stare ai fatti, tutti: politici, giornalisti e osservatori. E i fatti parlano chiaro. 1. Il consiglio in cui sono state approvate le modifiche a favore della cittadinanza si è tenuto grazie al CG che ha proposto l’ osservazione e gli emendamenti. 2. Qualsiasi sarà la piega che prenderà la questione noi faremo conseguire alla città un risultato: se il piano salta, viene salvata una porzione di territorio (e noi sapremo indicare le strade per conseguire lo stesso il campo di calcio e lo spostamento dell’ARPA); se il piano va avanti sarà grazie al CG che i cittadini otterranno il campo completo chiavi in mano e molti altri vantaggi economici ed urbanistici. 3. La coerenza del CG con i principi ed i programmi dichiarati e la linearità dei comportamenti sono rintracciabili in ogni atto ufficiale e in ogni presa di posizione dell’associazione e del suo gruppo consiliare. Sono anni che dimostriamo che a noi non interessano le poltrone ma la moralità, la competenza, la tutela dei beni comuni ed il buon governo. Chi spera di trovarci in contraddizione ora e in futuro sprecherà inutilmente tempo ed energie. Gestire il potere, dal nostro punto di vista, è necessario per cambiare le cose non per curare le proprie carriere personali, i propri privilegi e quelli delle clientele che garantiscono il consenso. C’è qualcuno tra i (soliti noti) detrattori che può rintracciare nel nostro operato qualcosa che smentisca ciò?



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