GiuliaViva anno III n.8 del 20 aprile 2013

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Anno III numero 8 del 20 aprile 2013

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a g rat uita

Su commercio e UnicaBeach l’amministrazione batte in ritirata articolo a pag 4 e 5



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Istantanee giuliesi Accoglienza turistica

In attesa di veder finalmente sgorgare l’acqua dalle quattro “fontane” promesse dall’amministrazione, che placheranno la sete dei giuliesi al modico prezzo di 5 centesimi al litro, continua a far bella mostra di sé, all’imboccatura del lungomare Spalato, l’analoga e ormai vetusta struttura per la distribuzione automatica del latte. Fuori uso da tempo immemore (così come la bilancia pesa persone vergognosamente nascosta alle sue spalle), la casetta continua imperterrita a porgere ai visitatori un biglietto da visita fatto di sciatteria e trascuratezza. Anche questa è promozione turistica...

E se li riutilizzassimo? La ciclabile se l’è portata via la piena del Tordino. I quattrini per rifarla arriveranno forse, può darsi, probabilmente, comunque chissà quando. Nel frattempo betonelle, cordoli, lampioni e quant’altro rimangono abbandonati, a rischio di finire nel fiume, essere trascinati via, diventare un pericolo per la navigazione. E’ così complicato e costoso rimuoverli e, magari, riutilizzarli altrove?

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Le bacchettate di Bankitalia

25 aprile: bisogno di memoria Oltre 1milione di euro. A tanto ammonterebbero complessivamente le sanzioni comminate dalla Banca d’Italia (ed in fase di notifica al momento di andare in stampa) nei confronti dell’ex direttore generale e degli ex membri di consiglio d’amministrazione e collegio dei sindaci della Banca Tercas. Le sanzioni fanno seguito al commissariamento dell’istituto teramano per “gravi irregolarità e violazioni normative” imputate ai suoi vertici ed emerse lo scorso anno dietro al crac dell’immobiliarista romano Raffaele Di Mario. Fra i destinatari dei provvedimenti (appellabili di fronte al TAR nel termine di 30 giorni), anche Simona Conte, all’epoca sindaco effettivo di Banca Tercas, ed attuale presidente della “Julia Servizi più”, cui sarebbe stata comminata una sanzione pecuniaria di 75mila euro.

C’è bisogno di memoria. C’è bisogno di memoria per mantenere viva non una semplice data ma il simbolo stesso della nostra storia recente, spartiacque fra la stagione dell’oppressione e del regime e quella della libertà e della democrazia. C’è bisogno di memoria per tributare il dovuto rispetto a chi decise che “era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini” (P. Calamandrei). C’è bisogno di memoria per non cedere all’abitudine, per non credere diritto scontato ed intoccabile la nostra quotidiana autodeterminazione. C’è bisogno di memoria, per non scivolare nella becera retorica di chi vorrebbe cancellare il simbolo della resistenza antifascista in nome di una imprecisata pacificazione nazionale. C’è bisogno di memoria per avere coscienza che la nostra libertà “non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, ma avuta in prestito dai nostri figli” e che un popolo ha in fondo soltanto la libertà per la quale è disposto a lottare. Buon 25 aprile.


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Fatti ...

Indietro tutta! Continua il fallimento amministrativo della giunta Mastromauro: al Kursaal incassa una pioggia di motivate critiche dai commercianti.

Una nave fuori controllo, priva di una rotta e di una meta, rivolta ad un unico disperato obiettivo: mantenersi a galla tentando di conservare quel minimo indispensabile di un consenso che sta rapidamente e rumorosamente svanendo. L’immagine rimandata dall’amministrazione comunale oggi è questa, un’immagine di approssimazione e pressappochismo, messa impietosamente in evidenza dagli episodi più recenti della vita cittadina: l’incontro con il mondo del commercio e la vicenda “Unica Beach”. Convocata con lo scopo neppure troppo nascosto di recuperare consensi all’interno di un settore messo in ginocchio dagli effetti della crisi, l’assemblea con i commercianti locali ha esposto sindaco ed assessore al

fuoco di fila degli operatori locali, che hanno impietosamente sottolineato errori, limiti e mancanze messi in mostra dalla giunta Mastromauro. Andato per proporsi come paladino della categoria (l’enfasi delle dichiarazioni dei giorni precedenti è stata al riguardo del tutto emblematica), il primo cittadino ha dovuto invece incassare una pioggia di critiche e, cosa ancor più dolorosa, effettuare pubblicamente non preventivati dietro-front. Bacchettato per i parcheggi a pagamento, per presunte “disparità di trattamento” e per una politica tutt’altro che favorevole al settore, il duo Mastromauro-Forcellese ha finito col ridi-

segnare frettolosamente le proprie strategie. “Rinnegati” i mercatini, fino ad ora veri e propri monopolizzatori delle vie del lido (lo scorso anno si arrivò a contarne almeno tre per ciascuna settimana estiva), promesso un programma di eventi che premi una buona volta la qualità piuttosto che la quantità, garantita l’attenzione verso quell’universo giovanile fino ad oggi praticamente ignorato (come sta a dimostrare il ridimensionamento prima e la sospensione poi di “GiugnoGiovani”). Andati per suonare la grancassa della propaganda sindaco e assessore hanno finito con l’essere suonati, riportando a casa le macerie di una programmazione sonoramente bocciata e la necessità di una rapida inversione di rotta. E se l’ “indietro tutta” messo in scena di fronte alla platea dei commercianti ha avuto il tratto di una precipitosa ritirata, quello legato alla vicenda “Unica Beach” ha finito col valicare i confini della farsa, con l’animalismo (interessato?) del primo cittadino rapidamen-


... in primo piano sul nostro sito www.giuliaviva.it il filmato completo dell’assemblea dei commercianti e le interviste te riposto di fronte ai brontolii diffusi ed al vacillare dei consensi. Nel breve volgere di qualche settimana la tribolatissima spiaggia per i cani è passata da quella che sembrava una scontata riconferma nella sede dello scorso anno (l’Annunziata) al trasferimento sull’estremo litorale settentrionale, passando attraverso l’audace e totalmente fantasiosa ipotesi dell’assessore Forcellese di prevedere addirittura il raddoppio delle “location”: una a nord e l’altra a sud. Tanto tramestio ha finito con lo sfociare nella conclusione più prevedibile ed alla quale il Palazzo si era con ogni probabilità orientato dall’inizio: la soppressione di “Unica Beach”, alla cui definitiva sepoltura sembra mancare a tutt’oggi soltanto il crisma dell’ufficialità. E ora? Che penseranno i Giovani Democratici della fine prematura di quella che definirono una “encomiabile iniziativa” che “qualifica la nostra città, e nello specifico quella zona (l’Annunziata, ndr) dal punto di vista sia turistico che della civiltà”? O che diranno il Wwf ed il gruppo regionale dei Verdi, che al sindaco Mastromauro destinarono un plauso per aver dedicato una spiaggia alle famiglie con animali, arrivando ad organizzare una manifestazione di solidarietà in suo favore? E ancora i “Corpi Sanitari Internazionali” (sodalizio erede della Legione Garibaldina), che al primo cittadino consegna-

rono una pergamena di socio onorario “per la sensibilità dimostrata nel campo della tutela ambientale, rafforzata dall’istituzione, particolarmente apprezzata dal Nucleo ambientale di Giulianova, di Unica Beach”. Oppure i mittenti “delle numerosissime mail giunte da ogni luogo d’Italia”, la Gazzetta di Torino e i molteplici siti specializzati (dall’”Ente Nazionale Protezione Animali” a “Tuttozampe”, dalla “Scuola di Interazione Uomo-Animale a “Slowtourism”), che, parole del sindaco, dimostrarono apprezzamento per l’iniziativa. E, infine, chissà cosa penserà lo stesso Mastromauro, che non più tardi di qualche mese fa giudicò “Unica beach” “nuova e qualificante esperienza (...) che ha reso Giulianova un riferimento importante non solo nel contesto abruzzese ma addirittura nazionale, con positive ricadute turistiche”, ipotizzando persino di indire un referendum popolare a sostegno dell’iniziativa. Distratto da una compulsiva ricerca del consenso ad ogni costo, attratto dalle sirene di una ipotetica candidatura alle prossime elezioni regionali, il sindaco dimostra di aver finito col perdere completamente la bussola, ritrovandosi costretto ad eseguire oggi, dopo i proclami di un programma ambiziosamente battezzato “Giulianova 2020”, la sola manovra cui non avrebbe mai voluto fare ricorso: la marcia indietro.

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Che c’entra l’ICA? Ai commercianti è sembrato proprio di essere presi in giro. Prima la convocazione per l’incontro con l’amministrazione, poi un fiume di belle quanto inutili parole, in conclusione il salasso. Agli esercenti giuliesi che hanno chiesto il rinnovo delle insegne delle rispettive attività, è infatti piovuta fra capo e collo una nuova stangata, sotto forma dell’elenco esorbitante di documenti da allegare alla pratica. Carte la cui stesura necessita in massima parte della costosa collaborazione di tecnici professionisti (stimata fra i 1000 e i 1500 euro) e sulla cui necessità c’è da rimanere quantomeno perplessi: soggette alla procedura sono infatti tutte le insegne esistenti prima del 2008, quelle sovrastanti per lo più gli esercizi “storici”, la cui presenza si può considerare consolidata da tempo nel tessuto urbano cittadino ed i cui proprietari sono ora pronti a rimuovere pur di non sottostare ad una nuova, inaspettata batosta. A margine di una vicenda sconcertante, rimane infine da capire perché l’edizione locale del Messaggero abbia attribuito all’ICA (l’agenzia privata di riscossione della pubblicità) la paternità della richiesta, quando la lettera con l’elenco dei documenti da esibire è al contrario uscita direttamente dagli uffici comunali. Semplice svista o l’ennesimo tentativo di coprire le decisioni impopolari del Palazzo?


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ambiente territorio

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Il Piano dimenticato

Esiste, in provincia di Teramo, un piano, tuttora vigente, che interessa anche il territorio di Giulianova e che sembra essere stato dimenticato dai Comuni interessati. Parliamo del Piano d’area della media e bassa Valle del Tordino, strumento attuativo del Piano Territoriale Provinciale, approvato dal Consiglio provinciale nell’aprile del 2009 dopo un complesso percorso di condivisione e partecipazione con i Comuni interessati, con le associazioni presenti sul territorio e con tutti i portatori di interesse istituzionali e non. Nuclei produttivi organizzati come aree ecologicamente attrezzate, un sistema di viabilità alternativa con piste ciclopedonali, stazioni di interscambio per incentivare l’intermodalità “treno-autobici-pedone”, il potenziamento di alcune aree urbane con la localizzazione di servizi pubblici, l’attuazione di politiche di distretto per le aree rurali, queste alcune delle azioni del Piano che analizza una serie di componenti del territorio (economiche, sociali, ambientali, pro-

duttive, urbanistiche, infrastrutturali, ecc.) proponendo soluzioni generali e di dettaglio, individuando anche alcuni progetti pilota. Tra questi ultimi, due ricadono interamente nel territorio di Giulianova: si tratta dell’APEA, Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, di Colleranesco e del Parco Fluviale della foce del Tordino con il percorso ciclabile che dovrebbe collegare la costa con l’entroterra, fino a Teramo, unendo Giulianova Spiaggia a Colleranesco. Due progetti, quindi, con degli studi di dettaglio che permetterebbero una progettazione esecutiva immediata, mettendo a sistema una serie di analisi e considerazioni di “area vasta” che interessano non solo il territorio di Giulianova ma tutta la vallata del Tordino, con i Comuni di Roseto degli Abruzzi, Mosciano Sant’Angelo, Notaresco, Bellante, Castellalto, Canzano e Teramo. Ma esaminiamo i due progetti nel dettaglio: il progetto per la zona produttiva di Colleranesco punta a creare quella che viene definita Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, cioè un’area destinata all’insediamento di attività economicoproduttive (industriali, artigiane, di servizi, commerciali) caratterizzate dalla presenza di servizi e infrastrutture comuni, gestite unitariamente, finalizzate a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e del suolo; prevenire e/o ridurre le emissioni inqui-

nanti; razionalizzare le reti di trasporti, collegamenti e servizi generali specifici per l’area nel suo complesso e per le aziende presenti; gestire efficacemente la prevenzione dei rischi e delle emergenze. Gli indirizzi per le “aree ecologicamente attrezzate”, in realtà, non sono una novità introdotta dal Piano d’Area, ma sono stati individuati dalla Regione con Delibera Giunta Regionale n. 1122 del 10.10.03 pubblicata sul BURA n. 16 del 11.06.04, ma il progetto per Colleranesco li mette in pratica con una visione ambiziosa che potrebbe rivitalizzare un’area produttiva oggi praticamente dismessa, favorendo l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali, in linea con le più moderne concezioni urbanistiche relative alle aree produttive, già sperimentate in Piemonte ed Emilia Romagna, con risultati più che positivi. Lo schema urbanistico generale prevede la ripianificazione dell’area adiacente il fiume Tordino, creando un nuovo sistema di viabilità incentrato su un viale principale alberato dal quale si diramano le strade di servizio ai vari lotti. Il verde è presente in maniera consistente, sia con funzione paesaggistica che ambientale, con filari alberati verso il fiume e lungo le strade e ampie aree destinate a verde pubblico attrezzato. Previsti anche specchi d’acqua per la fitodepurazione e l’approvvigionamento idrico, e una centrale di cogenerazione che garantirebbe, insieme agli impianti fotovoltaici da posizionare sulle coperture delle nuove strutture, l’indi-


e mobilità

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di Raffaele di Marcello

pendenza energetica dell’insediamento. I vari lotti sono pensati per permettere la costruzione di edifici con orientamento nord-sud, ottimale per sfruttare appieno la luce e l’energia solare, mentre per la realizzazione dei manufatti edilizi si prevedono una serie di norme per l’isolamento termico ed il risparmio energetico. Il piano prevede anche che venga realizzata la stazione ferroviaria di Colleranesco, con funzione di rivitalizzazione della tratta ferroviaria Teramo-Giulianova come metropolitana di superficie, creando un punto di intermodalità tra trasporto su gomma, su ferro e ciclopedonale. Completano il progetto un centro servizi comune e una sistema di piste ciclopedonali che si ricollega alla pista ciclabile Teramo-Giulianova, lungo il fiume Tordino, unendo Colleranesco con Giulianova Spiaggia. Tale percorso di mobilità “dolce” fa da filo conduttore con l’altro intervento, di natura più “ecologica” che prevede la realizzazione di un parco fluviale alla foce del Tordino. Questo ambito, considerato di rilevanza ambientale e paesaggistica da tutti gli strumenti di pianificazione sovracomunali, viene riqualificato creando un vero e proprio parco fluviale, di rilevanza provinciale, che arricchisce la dotazione di aree verdi del quartiere Annunziata di Giulianova e della frazione Cologna spiaggia di Roseto degli Abruzzi. Con un attento studio della flora ripariale e dell’ambiente fluviale vengono inseriti percorsi ciclabili e pedonali e punti di osservazione dell’avifauna. Il percorso

ciclabile si ricollega alla pista del lungomare permettendo, così, un collegamento alternativo a quello automobilistico con il quartiere di Colleranesco, utilizzabile sia a fini turistici che per gli spostamenti quotidiani. L’area, attualmente, è interessata da previsioni di rifacimento degli argini danneggiati dall’alluvione del marzo 2011 e, in quella occasione, si potrebbero mettere in atto le previsioni del parco fluviale realizzando i percorsi ciclabili sopra i nuovi argini; inoltre le previsioni del piano d’area ben si collegano con il progetto di riqualificazione delle aree verdi dell’Annunziata, previsto dall’attuale amministrazione, di cui, ad oggi, non si hanno più notizie. Due progetti importanti per la città, all’interno di un piano che tiene in considerazione un territorio più vasto, studiando diversi aspetti e soluzioni di problemi di scala intercomunale, che andrebbero ripresi e sviluppati, per far si che il Piano d’Area non rimanga un “piano dimenticato” e per dare nuove opportunità di sviluppo alla città.

Le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate, in altre zone d’Italia, hanno contribuito alla rinascita di attività imprenditoriali locali e all’insediamento di nuove imprese; la riqualificazione della foce del Tordino con la realizzazione di un percorso ciclopedonale verso Colleranesco permetterebbe di unire il quartiere periferico con il lungomare, favorendo lo sviluppo, anche verso l’interno, di attività turistico-ricettive, e arricchendo le aree verdi dei due quartieri. I due progetti, insieme, costituirebbero un rilancio delle economie della città e un miglioramento della vita dei cittadini. Ma c’è di più: recenti norme in campo urbanistico (LR 49/2012 modificata e integrata dalla LR 62/2012) permettono di integrare le destinazioni produttive quali: industriali, artigianali, direzionale e servizi, con attività commerciali di vicinato, ricettività alberghiera ed extra - alberghiera, attività relative alla cultura e comunicazione. Quindi la zona produttiva ecologicamente attrezzata potrebbe arricchirsi di attività non strettamente industriali e/o artigianali ma anche di locali per l’intrattenimento e lo spettacolo, business hotel, sale conferenze, ecc., e diventare un polo di servizi non solo per Giulianova ma anche per le città limitrofe. In conclusione, quando si parla di strategie, progetti, visioni e programmi bisognerebbe ricordarsi che un piano già esiste, basterebbe tirarlo fuori dal dimenticatoio.


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Appunti di viaggio Primo e Secondo

Le virtù

“ Al primo di maggio noi usiamo di cucinare insieme ogni sorta di legumi, fave, fagiuoli, ceci, lenti, ecc. con verdure ed ossa salate, orecchi e piedi pure salati di maiali; e questa minestra chiamiamo Virtù ...” (Giuseppe Savini- Lessico del dialetto teramano) Questo piatto della cucina teramana, ha una storia controversa: molti paesi abruzzesi ne rivendicano la primogenitura perchè in realtà lo si ritrova tra le locali ricette, seppure con altre denominazioni e caratterizzato da sostanziose varianti. E’ certamente un cibo dalle origini antichissime, da alcune ricerche sembra che l siano addirittura romane, ma senza risalire alla notte dei tempi, affidandosi alla tradizione orale, le Virtù hanno sicuramente una connotazione storica legata a tanti altri piatti regionali a base di legumi. Di oggi possiamo dire che, a Teramo, un comitato formato da ricercatori storici, esperti di cucina, antropologi, rappresentanti della Camera di Commercio e dell’A.r.s.s.a., della stampa e degli organi

di Irene Lattanzi di controllo, hanno redatto un disciplinare, un rigido elenco di ingredienti e di modalità di preparazione perchè possa essere registrato nell’Atlante dei Prodotti Tradizionali d’Abruzzo, in modo da avere una linea guida imprescindibile e insindacabile per le “vere Virtù teramane”. Lo stesso Carlo Pedrini, presidente internazionale Slow Food, ha assaggiato questo piatto e ne ha elogiato il gusto ricco e delicato. Un piatto che celebra l’arrivo della primavera, un piatto virtuoso, quasi rituale che evoca le tradizioni legate ai cambi di stagione che cadenzavano la società contadina e tradizioni che mai andrebbero dimenticate. E comunque è senza ombra di dubbio il piatto della convivialità, da condividere con amici, parenti, col vicino: guai a dimenticare il pentolino per il vicino di casa, potrebbe incrinarsi un’amicizia (mi raccomandava la nonna di mio marito)! Una leggenda narra che le Virtù dovessero contenere sette tipi di legumi, sette tipi di pasta, sette tipi di erbe e che il tutto dovesse essere cucinato da sette vergini per sette ore; sette come le sette pietanze della cena della vigilia di Natale e del pranzo della trebbiatura, sette come le virtù cristiane. Certamente virtuosa era la massaia che praticava la “cultura dell’avanzo”: alla

fine dell’inverno, nella madia restavano quantità di cibo sicuramente scarse, in parte rancide o rinsecchite ma per fortuna , la primavera era lì come la voglia di lasciarsi dietro le ristrettezze dell’inverno. E allora ecco la grande virtù delle donne contadine, non c’era una ricetta da seguire, ma la ricerca di come sfruttare al meglio quei rimasugli e tanta pazienza come solo la vita dei campi può insegnare. Dapprima la ricerca nei campi delle erbe e delle verdure selvatiche, la raccolta dei primi prodotti dell’orto e poi, mentre il paiolo bolle e bolle, togliendo il sapore di rancido alle cotenne, all’osso di prosciutto, all’orecchio di maiale rimasti nel fondo della madia, nella pentola i legumi ammollati borbottano facendosi morbidi; nel secchio colmo dell’acqua del pozzo, si toglie la terra agli spinaci e alle bietole selvatiche, si fa rinvenire la “nnita” e si prepara la borragine sfiorando appena con lo sguardo l’azzurro dei piccoli fiori. Infine gli odori nella giusta miscela, nella giusta quantità, tutti gli ingredienti si devono sentire, ma nessuno deve prevalere; così ciascuno aggiunge quello che ha cercando e trovando un equilibrio di sapori e profumi che rendono questo piatto un trionfo di prelibatezza. Non c’è dubbio che questo piatto del primo maggio, le Virtù, sono un piatto legato alla vita contadina, un piatto capace di creare nuove speranze per la stagione che inizia, allora, buon primo maggio a tutti!


La pagina della cultura

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La gloriosa linea Giulianova-Roma della “Romanelli” di Giovanni Di Giannatale Giulianova è stata sempre un importate centro viario e commerciale fin da quando il suo litorale fu attraversato dalla strada “regia” o “consolare”, iniziata nel 1817 e terminata nel 1827, che collegava la sponda destra del Tronto a Pescara, e nel 1863 dalla ferrovia Ancona-Lecce, che comportò la costruzione della stazione di II classe. La sua importanza si accrebbe quando dal 1914 si costituì la prima linea automobilistica pubblica, che da Giulianova conduceva a San Benedetto, ad Ascoli, a Pescara e a Teramo. Il servizio di trasporto era effettuato dalla Società Trasporti Abruzzo (STA), che era subentrata alla Aemilia, alla quale il Ministero dei Trasporti aveva revocato la licenza d’esercizio per difficoltà finanziarie. Mancava il collegamento con Roma, che i passeggeri erano costretti a raggiungere col treno, passando per L’Aquila e Rieti. Ad evitare i disagi all’utenza di Giulianova e della Valle del Tordino intervenne un geniale imprenditore, Domenico Romanelli (1900-1980), che dal 1927 gestiva la linea Teramo-Civitella del Tronto-OffidaVilla Lempa-Molino Vallone (oggi Valle Castellana)-Ascoli Piceno, e dal 1930 acquisì anche la linea Teramo-Ascoli in società con la Ditta Mazzanti e Orlandi. Romanelli nel 1934 con un colpo geniale favorito direttamente da Mussolini, col quale aveva parlato, riuscì ad ottenere la linea Teramo-Roma, strappandola all’INT (che operava in Abruzzo e che sarebbe confluita nell’odierna ARPA), controllata nientemeno che da Galeazzo Ciano, e

alla non meno potente Società Amiternum. Il servizio sulla linea Teramo-Roma iniziò regolarmente il 1° settembre 1934. Le corriere partivano da piazza Vittorio Emanuele a Teramo (oggi Piazza Martiri della libertà) e aveva il capolinea in Via Marsala a Roma. Nel primo anno c’erano due sole corse a settimana, dal 1935 tre e dal 1936 una al giorno. Secondo gli orari indicati in un manifesto dell’epoca, la corriera partiva alle 7 e arrivava a Roma alle 12; ripartiva alle 13 e arrivava a Teramo alle 18. Tutto dipendeva, ovviamente, dalle condizioni atmosferiche. D’inverno, a causa della neve, il tempo di percorrenza poteva essere anche di 10 ore, dovendo i mezzi transitare per Ascoli Piceno, Arquata del Tronto e Antrodoco, per evitare il valico delle Capannelle.

I giuliesi per prendere la “Romanelli” si recarono con la corriera dell’INT a Teramo fino al 1946, allorché il proprietario ottenne la concessione anche per la tratta Giulianova-Teramo. Sorse così la gloriosa linea Giulianova-Roma, che negli anni ‘60 effettuava ben tre corse giornaliere di andata/ritorno, portate a quattro nel periodo estivo. Dagli anni ‘70 effettuò regolarmente la quarta corsa in tutti i mesi dell’anno. Diretta dal rag. Giorgio Pichini dal 1962 al 1979, quando fu assunta dall’ARPA con altre autolinee pubbliche e private, la “Romanelli” si distinse sempre per la puntualità del servizio e per la valentia degli autisti, tutti accuratamente selezionati (in genere ex autotrenisti), espertissimi sulla neve e sul ghiaccio. Chi scrive ne ricorda alcuni di Giulianova, come Riziero Mastromauro, i fratelli Renato e Andrea Tribuiani, Alfonso Di Sante, Ernino Speca, Bruno Pimpini, Pierino Rastelli, Luciano Manari, Raniero Curioso ed Ezio De Ascentiis, che per le loro capacità davano sicurezza ai viaggiatori su strade strette e rese ancor più anguste da centinaia di tornanti. Talvolta i viaggi diventavano imprese eroiche. Mi è rimasta scolpita nella mente una retromarcia sulla neve, in discesa, per far transitare un autocarro. La manovra riuscì perfettamente, e il tutto si concluse con un applauso liberatorio. Ulteriori autisti furono Alceo Venanzi e Giovanni Catasta di Roma, Pietro Merlini di Teramo, Sabatino Donnini di Roseto.


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Interferenze Artistiche

Precariato e altri disastri: il 1° Maggio al cinema di Stefania Sacchini

Mentre una nutrita schiera di giovani partecipa al Concerto del 1° Maggio a Roma per festeggiare i lavoratori, non si può non ricordare che sempre più persone, in questo periodo di crisi, perdono il lavoro o addirittura non riescono a trovarlo. Anche il cinema sottolinea questa tendenza ed ecco che escono sul grande schermo alcuni film in tema con l’argomento più scottante degli ultimi anni: il precariato. Il regista Paolo Virzì si è cimentato con una pellicola dal titolo decisamente profetico, Tutta la vita davanti , che, proiettato nel 2008, dà l’idea di una situazione non proprio rosea per i giovani in cerca della prima occupazione. Protagonista è Marta, una ragazza laureata in filosofia con 110 e lode che, nell’attesa dei risultati del con-

corso come ricercatrice all’università, si fa assumere come telefonista presso un’azienda di elettrodomestici. Marta viene, così, a conoscenza delle discutibili tecniche per fissare gli appuntamenti, allo scopo di vendere i prodotti. Il lungometraggio di Virzì fa luce su una realtà che ha preso sempre più piede nell’ambito lavorativo italiano e ci ha mostrato anche il lato oscuro del fenomeno, fatto di riunioni motivazionali esagitate, incontri che si avvicinano ai riti d’iniziazione delle sette e metodologie che utilizzano veri e propri ricatti emotivi nei confronti degli impiegati. Inoltre, per qualche tempo sono state portate avanti delle inchieste sul caso, raccontato da Virzì, che ha svelato una situazione a dir poco agghiacciante all’intero dei call center. Sempre nel 2008, Silvia Lombardo dirige La ballata dei precari, un film di denuncia, diviso in episodi, che racconta le difficoltà dei lavoratori precari a costruirsi una famiglia e ad entrare nel mondo del lavoro, nonché la necessità di portare avanti più lavori per arrivare ad uno stipendio dignitoso, le condizioni incredibili degli stage e il passaggio obbligato attraverso i master. Dal film della Lombardo, inoltre, è stato tratto l’omonimo libro, una vera e propria guida per i giovani alle prese con il mercato sempre più complesso

del lavoro. Del 2012 è Disoccupato in affitto, un documentario di Luca Merloni e Pietro Mereu che affronta l’avventura di un disoccupato. Quest’ultimo, per trovare lavoro, gira ben nove città d’Italia portando addosso un cartello con la scritta “disoccupato in affitto”. La pellicola di Merloni e Merleu è un nuovo modo di raccontare il fenomeno dilagante della mancanza di lavoro ed è una sorta di sfida nei confronti del ben pensare comune. La riflessione più importante da compiere è capire dove ci stanno portando le attuali circostanze e come essere preparati al peggio. Il cinema dunque, con inventiva e originalità, ci offre dei singolari suggerimenti per affrontare la piaga sociale che stiamo vivendo.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Iron Man 3 Nel terzo capitolo della saga, Iron Man è alle prese con un nemico dalla forza eccezionale che distrugge tutto ciò che l’eroe ha di più caro. L’alter ego di Iron Man, l’industriale Tony Stark, decide così d’intraprendere un viaggio durante il quale il suo coraggio viene messo a dura prova. Stark riesce a sopravvivere con l’aiuto dei suoi dispositivi e del suo ingegno, che userà per proteggere le persone che gli sono vicine. Iron Man 3 è diretto da Shane Black ed interpretato da Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Guy Pearce, Rebecca Hall, Yvonne Zima, Ashley Hamilton, Jon Favreau, Paul Bettany, Ben Kingsley, James Badge Dale, Stan Lee. In programmazione dal 24 aprile.

Concerti mostre ed eventi L’Officina l’Arte e i Mestieri sabato20 aprile CENA-CONCERTO BALCANICA con i BALKAN BISTRO’ live domenica 21 aprile CON!CERTI LIVE LA FONDERIA inizio concerto ore 19.00!!! giovedì 25 aprile OPEN MIC + giovedì gnocchi venerdì 26 aprile CON!CERTI LIVE CHEWINGUM + week-end & contorni aperitivo con verdure gustose sabato 27aprile LA BRICO-PIZZA domenica 28 aprile APERIPIZZA A BUFFET18.30 venerdì 3 maggio ALEX RICCI“Gonnarossa”tour sabato 4 maggioe LA BRICO-PIZZA

Open Trans-Adriatica Giulianova-Vis Parte dal porto turistico di Giulianova la 12° edizione della Giulianova-Vis il 1 maggio 2013 alle ore 14:30. L’iscrizione delle imbarcazioni è gratuita. Info al 335.60.52.856 Per iscrizioni via mail all’indirizzo info@42nord.com, fax 085.800.90.73

eventi a Giulianova

Festa della Madonna dello Splendore DOMENICA 21 APRILE 2013 Ore 18,30 Processione della Madonna dal Monastero Santo Volto al Duomo di San Flaviano accompagnata Grande Orchestra di fiati “G. Ligonzo” Città di CONVERSANO Ore 21.30 I CUGINI DI CAMPAGNA IN CONCERTO LUNEDI 22 APRILE 2013 Ore 10.30 SOLENNE PROCESSIONE in onore di MARIA SS. dello SPLENDORE con partenza dal Duomo di San Flaviano Ore 12.00 in Piazza Belvedere SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA - presieduta da S.E. Mons. Michele SECCIA Vescovo di Teramo Ore 21.30 ‘NDUCCIO in “FREGA TOUR” - MARIO FACCICAMPA’ (Piazza Buozzi) Ore 23,45 Piazza BELVEDERE grandiosi fuochi PIROMUSICALI

Il circolo “Il Nome della Rosa” Sabato 20 e Domenica 21aprile dalle 9 alle 13

“HORTICITY”ORTICULTURA URBANA E ORTO DA BALCONE

Sabato 20 aprile ORE 21,30

Martedì 30 aprile 2013 – ore 21,00 c/o la Sala tè-caffè del Cinema Moderno GIULIANOVA ALTA (TE) CONFERENZA-DIBATTITO

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

“LO STATO DEGLI ACQUAVIVA D’ARAGONA DUCHI DI ATRI”

MUSICA LIVE “CORDE VELLUTATE 2013”

Venerdì 26 aprile ORE 21,30

NARRATIVA “L’ARCAICO ANATEMA” con: Riccardo NORI

Sabato 27 aprile ORE 21,00

READING “NARRIAMOCI” Corso di scrittura creativa

Domenica 28 aprile ORE 21,30

“CI GIOCHIAMO UNA CENA DA BECCACECI” con: A.BECCACECI Interverrà:

L’autore prof. Roberto RICCI presiede: Andrea Palandrani Presidente dell’Associazione “Veliero – Riccardo Cerulli” INGRESSO LIBERO IL VELIERO – Via Matteotti, 7 – Giulianova Lido (TE) – Tel. 085.8003149

Venerdì 3 maggio ORE 21,30

SAGGISTICA “GRANDI ALBERI D’ABRUZZO”

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Le colpe dei padri Titolo: Le colpe dei padri Autore Alessandro Perissinotto Casa editrice: Piemme Pagine: 280 Prezzo: € 17,50 Guido Marchisio, torinese, 46 anni, è un uomo arrivato. Dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane: la sua pare una strada tutta in discesa. Fino al giorno in cui un uomo in un bar vicino allo stabilimento, un locale dove Guido non entra mai, gli chiede se lui non sia per caso Ernesto Bolle, suo compagno di scuola e di giochi negli anni Settanta, nel quartiere operaio della Falchera. Anche Ernesto, come Guido, aveva gli occhi di due colori diversi e un neo sullo zigomo sinistro. Guido nega, sprezzante, ma un pensiero comincia a tormentarlo, come un tarlo impossibile da sopprimere. Tra risvolti privati ed eventi pubblici, la vicenda di Guido si snoda verso un finale a sorpresa.

Pubblica utilità Farmacie di turno 15/21 aprile Farmacia Ielo 22/28 aprile Farmacia Del Leone 29/5 maggio Farmacia Comunale Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Quando Giulianova era Rock

25 anni fa, RockRoads di Gaetano Marà

In una delle prime scene di Control, il bel film del 2007 dedicato da Anton Corbijn alla breve vita di Ian Curtis, cantante e figura carismatica dei Joy Division, compare John Cooper Clarke nel ruolo di se stesso. Un poeta punk. Per chi ha avuto il piacere di vivere gli anni ’70 e ’80 in età giovanile, e seguire con passione l’evoluzione della grande musica (ma non solo) di quegli anni, John Cooper Clarke può farci tornare alla mente RockRoads. Lui c’era al parco Chico Mendes. Lui si esibì a Giulianova in una di quelle calde serate estive. Eh sì, sono passati 25 anni dalla terza ed ultima edizione di un festival che vorremmo amabilmente definire seminale. Tre edizioni in crescendo, per numero e qualità degli artisti coinvolti, ma anche per partecipazione del pubblico. Poi, nel momento in cui sembrava si potesse puntare ad un grosso sponsor per gli anni a venire, tutto finì. Si dice che pezzi della politica che inizialmente avevano sostenuto la manifestazione si tirarono indietro, probabilmente condizionati dal bilancio e da campagne di stampa negative. Era il 1988, vi immaginate che piacere per certi perbenisti locali poter affermare o scrivere che a Giulianova si erano raccolti solo gruppi di capelloni e drogati? Per chi viveva con i paraocchi “culturali” di Sanremo e dintorni, vi immaginate il gusto nel gettar fango su

un festival di e per i giovani, che proponeva il combat folk dei Gang, il british pop degli Housemartins, il sound chitarristico dei Dream Syndicate, il reggae di Desmond Dekker, il souljazz di Carmel, la durezza east-coast dei Fleshtones, il rock d’autore di Elliott Murphy e l’ex-bambola di New York, Johnny Thunders? Non tutte, ma davvero molte le strade del Rock rappresentate. E dire che in sala Buozzi, alla conferenza stampa di presentazione di quell’ultima edizione, c’erano giornalisti di Repubblica, Mucchio Selvaggio, Melody Maker, New Musical Express. E subito dopo l’evento, recensioni molto, molto positive delle serate, qualcuna ancora rintracciabile in rete. Seminare, si diceva: in realtà, per altri. Per Giulianova solo un’occasione sprecata, anche in prospettiva turistica. Basti vedere cosa è accaduto, molti anni dopo, in città come Arezzo e Pistoia, tanto per restare in Italia. Basti vedere lo splendido cartellone estivo di Lucca, per il 2013, ed il proliferare di Festivals un po’ dappertutto. A Giulianova, 25 anni fa, sono passate bands ed artisti che hanno contribuito a fare la storia della musica dell’ultimo quarto di secolo. E si sarebbe potuto continuare, facendo diventare RockRoads una manifestazione di grande richiamo, in risposta a tutti coloro che sostengono (anche giustamente) che la nostra è una città frequentata principalmente da anziani. Eh sì, perché si suonava in luglio in uno scenario incantevole. Un bel parco con pineta di fronte al mare, ed il 90% del pubblico era forestiero. Alcuni ricordi sono

inevitabilmente sfumati, altri rimangono sempre ben vivi. Specie il terzo anno la macchina organizzativa era diventata pregevole, e divertente per chi ne faceva parte. L’Assessore alla Cultura aveva coinvolto un bel gruppo di volontari, ventenni ma anche più stagionati, ognuno con proprie responsabilità; nei giorni del festival si dormiva non più di 3 ore a notte, tra la pizza obbligata dopo il concerto e la preparazione della serata successiva la mattina presto. Una goduria, per chi ha potuto vivere quell’esperienza. Pillole di ricordi sparsi: “Il cantante dei Woodentops vuole la Gatorade, ma cos’è sta’ Gatorade?”. “Siamo OK con la miscela per chi va ad attaccare manifesti e locandine a tappeto da San Benedetto a Pescara?”. “Chi va a prendere i Wedding Present a Fiumicino? Bastano il pullmino e una Dyane?”. “Hanno fischiato Michelle Shocked, ma perché? E’ stata grande!”. “Che partita (di calcio, al Parco) tra Italiani e Weather Prophets/Primal Scream!”. “C’è un dipendente comunale che pretende di entrare gratis con moglie e suocera, che dobbiamo fare?”. “Dove si mette Remo a riprendere i concerti con la telecamera?”. Per quest’ultimo ricordo, peccato che all’epoca non esistesse ancora You Tube. I camerini erano costruiti con simil-tende


A tutto sport

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Sulmona in D. Giulianova alla roulette playoff di Daniele Adriani

da campo, dietro il palco del Chico Mendes. Lì potemmo apprezzare la gentilezza di Martin Stephenson, il carisma del grande John Martyn, la simpatia hip-hop di Norman Cook. Tranne qualche vivace atteggiamento di alcuni skinheads amanti di reggae, tutto filò liscio anche sul versante dell’ordine pubblico. L’edizione dell’88 vide oltre tremila paganti nelle tre serate. Non male. Cosa rimane? Molto, se per esempio i Gang hanno deciso di mettere in copertina del loro album “Dalla polvere al cielo”, tra altri oggetti, anche il pass d’ingresso di RockRoads. Molto, se nel 2006 ad un concerto primaverile di Elliott Murphy al teatro Flaiano a Pescara, quasi la metà del pubblico era giuliese. Molto, se vedere John Cooper Clarke in un film, per pochi secondi, stimola il ricordo di sensazioni bellissime.

Con la sconfitta del Giulianova sul campo di Sant’Egidio, contro la squadra locale, e la contemporanea vittoria del Sulmona sul campo dell’Ortona, si conclude la corsa al primo posto, con il Sulmona che accede alla Serie D. Entrambe le partite hanno visto episodi contestati, ma la vittoria finale del campionato non è stata mai messa in discussione. Purtroppo il Giulianova ha vissuto un avvio di campionato difficile e l’avvicendarsi di allenatori e tanti calciatori, non hanno permesso di avere una squadra che sìa stata capace di disturbare la corsa della contendente. Il percorso attraverso i playoff è ancora legato al numero di punti di distacco dalla terza, poiché essendosi ridotto a 9 punti, al momento sarebbero necessari i playoff interni al girone regionale, per poi accedere (nel caso di vittoria) a quelli nazionali. Ciò che però preoccupa maggiormente è lo stato di forma della squadra, apparsa molto sottotono, con una regressione sul piano del gioco ed una forma fisica molto scadente. L’allenatore parla di carichi di lavoro pesanti in vista delle gare playoff, ciò non toglie che l’impegno che si dovrebbe profondere per evitare gli scontri nel girone, dovrebbe vedersi maggiormente. La speranza è di trovare le risorse fisiche e mentali necessarie per il rush finale. Fin da ora ci preme sottoline-

are la necessità di avere chiarezza per il futuro dal punto di vista societario. L’anno trascorso ha sicuramente insegnato molto ed alcune scelte fatte a settembre con la fretta, quest’anno possono essere programmate con molto anticipo. Di sicuro l’esito del campionato determinerà scelte organizzative diverse e si spera in un rafforzamento sostanziale della base societaria. L’aspetto più importante, a nostro avviso, è costituito dalla continuità soprattutto nel settore giovanile, indispensabile per la costruzione di un futuro importante per il club giallorosso. Passando al Colleranesco, con la vittoria contro il Canzano (con uno schiacciante 13-2), blinda i playoff per giocarsi il salto di categoria verso la Promozione. Sarebbe eccezionale una doppia vittoria per entrambe le compagini cittadine…


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Lungomare al buio

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Videocamere antispray?

Gentile direttore, passando sul lungomare Zara, dinanzi allo stabilimento Malibù, si vede ancora una colonna senza la parte superiore, cioè quel particolare impianto della luce. Sono alcuni anni che sta così ed era già stata fatta una segnalazione. E’ brutta quella visione, ma che cosa possono pensare di noi i turisti che anno dopo anno rivedono quella colonna in quello stato? Gentile redazione, Non si può provvedere? credo che tutti noi conosciamo e Grazie per l’attenzione. P. D. M. quindi possiamo capire le pene amorose della giovane età. Non credo però che esse giustifichino il fatto di coinvolgere un’intera città nei propri tormenti, arrivando ad imbrattare il marciapiede della piazza più centrale di Giulianova. Ma il famoso sistema di videosorveglianza che avrebbe dovuto farci dormire sonni più tranquilli, non potrebbe servire a garantirci una città più decorosa, magari fatta ripulire a qualche imbrattatore sorpreso con la bomboletta in mano? G.F.

No strisce, No parking Gentile redazione, abito alla 167 dell’Annunziata in via Di Vittorio, e voglio segnalare una situazione legata all’utilizzo dei parcheggi posti appena a sud della rotonda. Quando ci sono funzioni religiose, spesso le macchine di chi vi partecipa vengono parcheggiate alla rinfusa, soprattutto in spazi non appropriati, senza utilizzare i parcheggi previsti. Ciò nasce probabilmente dal fatto che in tali parcheggi mancano le strisce e quindi vengono mal utilizzati. Non pensate che sarebbe ora di provvedere? Ringrazio anticipatamente l’Amministrazione Comunale. M. G.

Maggiore decoro per la Via Crucis Gentile redazione, dopo aver letto su” Giulia Viva”, l’articolo sulla “Via Crucis” del convento dei Cappuccini della Madonna dello Splendore, ho desiderato percorrerla dal basso, dopo averla intravvista sempre dal piazzale della chiesa. Sono rimasta molto impressionata dalla bellezza delle sculture, del percorso e del paesaggio. Una cosa, però, mi ha rattristata: vedere lo

scenario alquanto deludente che va dall’incrocio di via Montello con l’inizio della salita alla Via crucis. Non si potrebbe renderlo un po’ decoroso, magari piantandoci ai lati degli oleandri? E’ un suggerimento, sono certa, però che l’amministrazione comunale saprà trovare la soluzione giusta. Grazie per l’attenzione. Lettera firmata


E’ festa grande a Giulianova!

Sì, è la festa della Madonna dello Splendore, protettrice della nostra Città, che si rinnova ogni anno da quel 22 Aprile del 1557, in cui la SS. Vergine apparve all’umile Bertolino. Dopo le prevedibili incredulità al suo racconto, finalmente fu eretto un tempio alla Madonna, come da Lei voluto. Da allora si susseguirono varie vicissitudini, che ruotarono intorno alla vita dell’uomo e la mutarono…Si arrivò, così, agli albori degli anni ’90, quando si resero impellenti i lavori di restauro, di consolidamento e di ristrutturazione architettonico-ambientale (con richiamo culturale-turistico e soprattutto religioso), sia della chiesa che dei siti ad essa connessi, tra V. Montello e il piazzale della Madonna dello Splendore. Il grande merito dell’idea va ai Padri: Paolino Potalivo, Serafino Colangeli e Virgilio Di Sante, che vi si dedicarono anima e corpo! I lavori, iniziati nel Marzo del 1992 e ultimati il 19/11/1997 investirono tutto il Complesso della Madonna dello Splendore: la “Via Crucis”, la chiesa, la sua facciata con il rosone, il convento, la biblioteca, le vasche dell’acqua benedetta, il portico, i bagni, il bar…Come capogruppo dell’equipe di progettazione fu nominato l’Arch. Aldorino Di Gaetano. L’immensa opera, nel suo insieme, fu inserita in un contesto naturale, caratterizzato dal verde, cioè da un attento studio di essenze, funzionali e decorative, che vanno dal Lauro Nobilis al Verium Oleander, dal Pinus Pinea a piante a fogliame pluricromato, ideate per creare zone d’ombra e di luce per mimetizzare recinzioni e per ottenere il verde in ogni stagione. In questo contesto è sorta la “Via Crucis”, un tempo angusto sentiero di circa 450 metri, invaso da rovi, avvallamenti e asperità varie, dovuti alla pioggia che la faceva da padrona! Pian piano il terreno fu ampliato livellato, ornato di travertino di Tivoli e trasformato nel luogo incantevole qual è ora. Sul suo lato destro, salendo dal basso, si susseguono14 piazzole, accoglienti bellissimi gruppi scultorei e sul lato opposto 12 comodissime panchine, atte a lenire la fatica della salita, a soddisfare il desiderio di pregare, riflettere, leggere… Di notte, poi, i lampioni, dislocati qua e là, creano un ambiente molto suggestivo! Se il merito delle sculture va ad Ubaldo Ferretti, marchigiano, quello delle opere architettoniche è tutto attribuibile all’Arch. Aldorino Di Gaetano, giuliese molto noto e stimato. Giovanna Felicioni



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