GiuliaViva anno II n.26 del 29 dicembre 2012

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Anno II numero 26 del 29 dicembre 2012

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a t i u t a r g a i cop

L’ANNO CHE VERRA’ alle spalle un 2012 difficile in cui è accaduto soprattutto... servizio alle pagg. 4 e 5



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Istantanee giuliesi .“Cara Italia - diceva Enzo Biagi - perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.” Vale sicuramente anche per il nostro rapporto con Giulianova. Nelle pagine interne del giornale, ripercorriamo i fatti che ci sembra abbiano avuto un peso durante questo 2012 trascorso insieme a voi. Insieme... proprio “insieme”, considerate le vostre lettere, i vostri contributi, le vostre comunicazioni e la vostra partecipazione attiva e quotidiana alla costruzione del giornale. Certo, è stato un anno difficile non solo per noi ma per l’intera nazione e certamente non sarà finita qui. Ovviamente come era nelle nostre intenzioni ci siamo occupati ed abbiamo scritto della realtà dei fatti che sono accaduti nella nostra città, che ne hanno segnato il corso e in alcuni casi già tracciato il destino. Lo scopo e l’intento sono rimasti quelli originari: abbiamo scritto affinché si sia pronti e attenti a salvaguardare e prevenire la perdita della nostra identità territoriale. E se l’incubo culturale ci prende, ancor più assillante è quello economico. L’economia, infatti, oltre alla cultura e all’ambiente è stato ed è un tema a noi caro e sul quale continuare a tenere gli “occhi aperti”. In quest’ottica il nostro augurio non può essere altro che ognuno di noi possa vedere realizzati i reali e sani desideri del proprio cuore.

Tra il dire e il fare...

Offrire un posto nel nuovo CdA dell’Ente Porto agli operatori della marineria, ed in particolare di quel consorzio dei vongolari distintosi negli anni per competenza, passione, rispetto del mare. Questa la proposta, avanzata dal gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante per cambiare”, con l’intento di uscire, almeno per una volta, dalle trite e ritrite logiche di spartizione, guardando piuttosto a competenze e professionalità. Pressoché unanime, in consiglio, la condivisione della proposta. Ancora più unanime, fuori dal consiglio, il prevalere delle logiche consuete, con Pd e PdL ad accaparrarsi le poltrone disponibili, escludendo dalle nomine proprio il rappresentante del Cogevo.

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L’altra metà del bivio Oggetto di rifacimento ai tempi della giunta Ruffini, ma solo nella metà settentrionale del bivio Bellocchio, l’asfalto della SS 16 continua ad offrirsi come pessimo biglietto da visita a chi invece entri in città provenendo da sud. Le “indecenti” condizioni del manto stradale, specie in prossimità dell’impianto semaforico, sono assolutamente visibili e, crediamo, conosciute ai più. Non abbastanza, sembrerebbe però, da sollecitare un intervento che torni a consentire un transito “normale” su ambo i lati.

La storia dovremmo essere noi In Italia c’è stato addirittura chi, privo di una storia architettonica degna di tale nome, si è ingegnato a costruirsela da sé, arrivando a mettere in piedi borghi di fattura medievale, ma di edificazione novecentesca (Grazzano Visconti ne è l’esempio più eclatante). A Giulianova accade esattamente il contrario e succede così che si detur-

pino piazze, strade e palazzi d’epoca con linee, luci e materiali del tutto fuori luogo. Dopo piazza Buozzi e il lungomare monumentale, è stato così per la biblioteca-pinacoteca di Palazzo Bindi. Fra metalli, travertini e pavimenti traslucidi un altro colpo al patrimonio architettonico della città..


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Fatti ...

Nel 2012 è successo... Gennaio

Marzo

Maggio

- Viene annunciato il primo“sondaggio deliberativo”: i 33 cittadini aderenti (rispetto ai 145 inizialmente previsti) sono chiamati a scegliere quali terreni di proprietà comunale devono essere alienati per garantire il pareggio del bilancio comunale; - una pioggia di avvisi di garanzia coinvolge amministratori, consiglieri, dirigente dell’ufficio urbanistico, oltre a tecnici e responsabili dell’impresa proprietaria per la vicenda Migliori Longari. In autunno viene chiesta l’archiviazione ma solo per i politici coinvolti. Il caso è ancora aperto.

- Annunciato l’avvio dei lavori di risistemazione delle pavimentazioni di piazza Buozzi e corso Garibaldi, per una spesa vicina ai 50mila euro. La precedente contestata ristrutturazione risaliva ad appena due anni prima; - Roberto Vernisi, ex giocatore ed allenatore del Giulianova Calcio, scompare improvvisamente a soli 63 anni; - autisti rimasti senza lavoro e riciclati nel servizio-navetta, assistenti “precarizzati”, itinerari ridotti e mezzi sovraffollati: scoppia la polemica per il servizio scuolabus, affidato per sette anni ad un’azienda privata, con un costo annuo di oltre 680mila euro: cresce ancora la spesa corrente.

- Ennesimo valzer di poltrone: da presidente di Julia Rete Loris Vanni diventa assessore al bilancio mentre Fabio Ruffini compie il percorso inverso. La nomina di quest’ultimo alla Julia Rete viene poi annullata in quanto incompatibile con i precedenti incarichi rivestiti da Ruffini in amministrazione; - trasferito senza motivo ad altro settore il dirigente dell’area Bilancio; - la Regione approva la riperimetrazione della riserva del Borsacchio con l’esclusione dell’Annunziata: Giulianova perde l’appartenenza all’area protetta.

Febbraio - Lo stadio“Fadini”, da anni non in regola con le prescrizioni di legge ed utilizzato solo grazie alle deroghe sottoscritte dal sindaco, viene dichiarato non a norma per quanto riguarda la sicurezza antincendio. La squadra è costretta prima a giocare a porte chiuse poi a peregrinare negli stadi delle città limitrofe; - secondo “terremoto” giudiziario in città: per la vicenda del palazzo Gavioli, in corso di costruzione a nord del Kursaal e già sottoposto a sequestro, vengono indagate 8 persone fra dirigenti dell’ente, tecnici comunali e privati, responsabili della proprietà; - ennesima modifica al piano chioschi: strutture previste anche all’interno del parco Franchi e all’ingresso del porto.

Aprile - Se ne va sbattendo la porta l’assessore ai lavori pubblici Roberto Mastrilli, la cui delega viene assunta direttamente dal sindaco. Abbandonato il Partito Democratico Mastrilli confluirà in autunno nell’IdV; - la Polisportiva Amicacci vince in a Vigo, in Spagna, la “Andrè Vergauwen Cup”; - tornano disponibili le buste per la raccolta differenziata: ritardi nelle procedure di approvvigionamento le avevano fatte mancare per settimane; - SOGESA fallisce: dichiarazioni clamorose del Presidente del CIRSU, Ziruolo.

Giugno - Istituito, su proposta del Cittadino Governante, il mercato dei prodotti agricoli locali a Colleranesco; per mancanza di fondi, l’amministrazione interrompe dopo sette anni “GiugnoGiovani”, contenitore di spettacoli, incontri e rappresentazioni, e ormai punto di riferimento per i giovani dell’intera regione; - Via Nievo vede nascere la sua prima pista ciclabile: qualche decina di metri di asfalto delimitato da una linea bianca. La pista, però, dura poco. Nel volgere di qualche giorno la “striscia” viene destinata al solo passaggio pedonale.

Luglio - Dopo mesi di tiramolla, annunci e smentite si concretizza quanto temuto:


... in primo piano

soprattutto questo il Giulianova Calcio non si iscrive alla LegaPro ed abbandona la scena del calcio professionistico; - come accaduto per quello dei giovani viene chiuso, non senza strascichi polemici, anche il Forum della associazioni.

Agosto - Cambia già il Piano Demaniale Marittimo da poco approvato. Nella nuova variante meno fronte mare a disposizione delle spiagge libere, molte barriere alla visuale marina e tagli diseguali alle concessioni della zona centrale; - approvato il bilancio di previsione 2012. Vendita di altri gioielli di famiglia (verde, area per scuola, parcheggi pubblici), aumento della TARSU del 30% per le attività economiche e forzature sulle poste in entrata per le cappelle gentilizie necessari per arrivare al pareggio; - il calcio riparte dall’Eccellenza con la nuova società “Città di Giulianova 1924”; - piazza dalla Chiesa ospita un’affollata IV edizione di “Piazza, bella piazza”, rassegna delle band musicali giovanili di Giulianova e dintorni.

Settembre - Approda in consiglio comunale la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), ma vengono ignorate le modifiche da apportare alla Variante

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di Paolo Innocenti

al PRG; - Galliano Marchionne, portabandiera dell’Amicacci Giulianova, partecipa ai Giochi Paralimpici di Londra;

Ottobre - Aliquote IMU al massimo (10,60 ‰) per la seconda casa ; cresce dal 7,60 ‰ al 9,60 ‰ quella sulle attività economiche; - pubblicato il bando per accedere ai contributi comunali per l’organizzazione di eventi e manifestazioni: numerose associazioni lamentano il mancato pagamento di quanto promesso per gli anni precedenti; - nuovo progetto della Rete Ferrovie Italiane per la stazione di Giulianova. In attesa della realizzazione viene intanto decisa la chiusura notturna (dalle 22 alle 5) della sala d’attesa; - il Castorani sfratta il Comune: 18mila euro richiesti per la mancata restituzione nei termini previsti delle chiavi degli ex uffici della Polizia Municipale di proprietà dell’istituto.

informatizzazione gli importi dovuti risultano errati sia per eccesso che per difetto. Dopo giorni di polemiche il Comune ne decide l’annullamento ed avvia le verifiche; - va deserta l’asta per la vendita dei terreni scelti con il sondaggio deliberativo di inizio anno. Se i milioni previsti non arrivano entro la fine dell’anno, il Comune rischia pesanti sanzioni per mancato rispetto del Patto di stabilità.

Dicembre

- in controtendenza rispetto ai risultati nazionale e regionale Matteo Renzi risulta il più votato nel primo turno delle primarie del centrosinistra; - Paolo Vasanella nuovo presidente dell’Ente Porto. Approvato in consiglio comunale, l’appello del Cittadino Governante affinchè i partiti cedano un posto ad un altro esponente della marineria viene dimenticato al momento delle nomine; - dopo oltre sette anni di chiusura per lavori di ristrutturazione riaprono biblioteca e pinacoteca di Palazzo Novembre - Tre anni dopo i famosi “100 giorni” Bindi; la Variante al PRG deve tornare in - nella vecchia discarica di GrasciaConsiglio: la Provincia l’ha rispedita al no ancora spazio per ospitare 23mila mittente con numerose osservazioni tonnellate di rifiuti: a scoprirlo il nuoe prescrizioni. I tempi si allungano vo CdA di CIRSU. Prematura, quindi, la chiusura dell’inulteriormente; - “impazziscono” le cartelle di vaso nel 2009 (con cospicuo aggravio pagamento dei canoni delle lampade dei costi di smaltimento per i comuni votive: a causa di un’inadeguata del consorzio).


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La pagina della satira

Dopo comune “riciclone” nuovo riconoscimento per la nostra città

Giulianova Comune “comunicone” 2012 Il sindaco: “Risultato eccezionale, ma non è una sorpresa” Giulianova si aggiudica la prima edizione del premio “Comune comunicone”, destinato all’amministrazione pubblica che, nell’anno solare, ha prodotto il maggior numero di comunicati stampa. Con 265 comunicati in meno di dodici mesi (la classifica è stata stilata allo scorso 17 dicembre, ndr) il Comune di Giulianova ha sbaragliato la concorrenza, : rispetto ai 178 comunicati del 2011 l’incremento è stato di quasi il 50%, un risultato stupefacente. Ancora più impressionante il confronto con le realtà limitrofe: il vicino Comune di Roseto, al secondo posto in provincia di Teramo, non è andato oltre i 154 comunicati nel corso del 2012, poco più della metà di quelli sfornati dal gabinetto giuliese. “Abbiamo raggiunto un livello di vera e propria eccellenza” ha commentato il coordinatore dello staff del sindaco, Sandro

Galantini “riuscendo ad emettere comunicati stampa anche sulle questioni più inutili. È un’enorme soddisfazione aver battuto realtà molto più grandi della nostra, ma siamo certi di poter ancora migliorare”. Incontenibile la gioia del sindaco Mastromauro: “Sono sempre stato convinto che a parole la mia amministrazione sia imbattibile e questo risultato non fa che darmi ragione. Ho soltanto un rammarico: se il crampo dello scrivano non avesse bloccato per quasi due settimane il nostro validissimo Sandro Galan-

Svelata l’identita dell’alieno

Numerosi testimoni raccontano di aver avvistato l’alieno che gira in bici

alla ricerca di un distributore d’acqua gassata. Dopo averlo incontrato in Via del Campetto (qui le testimonianze discordano, c’è chi dice alle 10, chi alle 16,45 – o forse hanno ragione tutti vista la difficoltà di superare quel labirinto stradale) molti lo hanno visto fermo al semaforo intelligente di Via del Popolo. Non si sa che fine abbia fatto, pare che qualcuno lo abbia incrociato nei pressi dell’agenzia delle entrate con in mano alcuni 740 mentre ripeteva ossessivamente “trasparenza, trasparenza…..”.

tini oggi saremmo qui a commentare numeri ancora migliori”. Il premio verrà consegnato al sindaco nei primi giorni del prossimo anno (la data è ancora incerta), direttamente presso il palazzo comunale, dal presidente dell’associazione “Quanta carta sprecata!” che ha organizzato l’evento. (*) i dati relativi ai comunicati stampa dei Comuni di Giulianova e Roseto sono assolutamente reali

Polemica FilipponiDi Giacinto Fonti bene informate ci riferiscono che nell’ultima riunione di maggioranza il presidente del consiglio Nello Di Giacinto ha dovuto affrontare un durissimo attacco frontale portatogli dall’assessore Gabriele Filipponi. Quest’ultimo lo ha accusato apertamente di essere uno dei maggiori responsabili dello sviluppo del punteruolo rosso nella nostra città. Inconfutabile la prova presentata a sostegno di questa disonorevole accusa.


“Polis” i saperi per la politica

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Nuovo appuntamento di Polis, con Marco Lodoli di Silvia Fabrizi

“Salve, mi chiamo Marco Lodoli, insegno in una scuola professionale di Roma e da circa vent'anni scrivo poesie, racconti e romanzi, perché da sempre penso che le parole possano avvicinarmi meglio ai miei limiti. Credo che, in fondo, sia proprio questo il senso della letteratura e di ogni attività umana: bisogna esplorare se stessi fino ai propri confini estremi per vedere che cosa c'è oltre [...]”. (Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche). Marco Lodoli, giornalista e scrittore, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora come insegnante di lettere in un Istituto professionale del tuscolano, popoloso quartiere della periferia romana. Ha esordito nel 1978 come poeta con Un uomo innocuo per proseguire nel 1986 con il romanzo Diario di un millennio che fugge. Il suo successivo lavoro romanzesco, Snack bar Budapest è stato anche ispiratore dell’omonimo film diretto da Tinto Brass. Nel 1989 a partire dall’opera Le ragioni

del cuore e la nudità dello sguardo sulla vita Marco Lodoli ha tenuto una serie di conferenze tra Roma, Torino, Bari e Firenze. L’accorta analisi dei rapporti sussistenti tra l’io e gli altri, insieme al viaggio e alla morte, sono fra i temi più ricorrenti nelle sue opere, che hanno meritato nel 1990 i Premi Piero Chiara per Grande raccordo e nel 1992 il Grinzane Cavour. Vince il Premio Palazzo al Bosco nel ’96 con il romanzo Cani e Lupi; sette storie d’amore, sette confronti tra il cane e il lupo, l’uno ragionevole addomesticatezza l’altro incontrastabile ferocia. L’anno successivo si aggiudica di nuovo il Grizane Cavour con Il vento. Da ricordare fra le sue opere più famose i nove racconti I professori e altri professori e Grande Circo Invalido appassionante storia di tre amici anarchici. Lo scrittore da anni collabora con “la Repubblica”, trattando tematiche riguardanti scuola e insegnamento, quest’ultimo caposaldo della sua passione. Critico cinematografico del settimanale “Diario” le cui recensioni sono raccolte nel volume Fuori dal cinema. Non limitandosi solo alla mera scrittura, esplora altre forme di comunicazione come La puntualità fu un mio capolavoro opera radiofonica. Marco Lodoli sarà ospite del prossimo appuntamento di POLIS il 19 gennaio al Kursaal di Giulianova per presentare e dibattere sul tema della scuola e delle problematiche giovanili, prendendo spunto dal suo noto libro Il

rosso e il blu. Abbandonando la finzione narrativa attraverso brevi e illuminanti osservazioni, vengono affrontati nell’opera i molti “cuori ed errori”: limiti e passioni della scuola italiana. Lo scrittore esprime il suo punto di vista sulla questione dell’educazione scolastica e le annesse problematiche quali bullismo, droga, gite d’istruzione ed esame di maturità. Tra gli altri temi, esposti con naturale familiarità, egli focalizza la sua attenzione sull’angoscia dei giovani per il loro futuro e sulla possibile sintonia studente- professore. Si delinea così un percorso mai scontato, dove chiarezza espressiva e profondità giudizio trovano un perfetto equilibrio.


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La pagina della cultura

Biblioteca e pinacoteca comunale L’atmosfera delle casa-museo donata da Vincenzo Bindi violata da un restauro che lascia sgomenti.

Tutto qui? È la domanda che ogni giuliese si pone dopo aver visitato la biblioteca civica “Vincenzo Bindi” recentemente riconsegnata alla città di Giulianova dopo sette lunghi anni di ristrutturazione costata, complessivamente, 1.420.000 euro. La cerimonia di riconsegna è avvenuta insolitamente sottotono; e si è compreso anche il perché. Al di là della decantata “sobrietà”, parola fortemente abusata e utilizzata spesso impropriamente, l’emozione di salire la vecchia scalinata di ingresso della dimora della famiglia Bindi è innegabile. Ma dov’è la sobrietà? Nei nuovi pavimenti luccicanti? Nelle belle porte nuove della biblioteca che mal si accostano agli infissi dipinti di grigio? Occhi sbarrati, sguardi attoniti, ma cosa è successo? Dov’è quel profumo di Ottocento che i cittadini di Giulianova conoscevano tanto

(pavimento bianchissimo e lucibene? Certamente nel- dissimo e mura bianche dipinte di la ristrutturazio- fresco) che rende l’insieme molto, ne dello stabile molto lontano dall’ambientazioil rispetto delle ne originaria forse definitivamente norme legisla- persa. tive sulla sicu- Per quale motivo l’attenzione si sofrezza costituisce ferma sugli interventi strutturali? la priorità, una Semplicemente perché sono quelpriorità che non li irreversibili, quelli che, una volta è in contrasto compiuti, difficilmente si potranno con il concetto correggere (e di esempi nella nodi “conservazio- stra città ce ne sono diversi) e che ne” ma che si sarebbe dovuta com- ci lasciano un forte sentimento di penetrare con esso restituendoci dispiacere e l’amarezza per un’altra un luogo “nuovo” sicuro, fruibile occasione persa. ma riconoscibile nella sua atmosfera, nei suoi segni principali, non “snaturato”. Per sette anni la città di Giulianova è stata privata della sua biblioteca comunale, un fulcro di indubbia importanza per la sua crescita culturale. Ora si ricomincia, e si parte pratinostro sito www.giuliaviva.it i video delle intercamente da zero nella rior- sul viste a Ludovico Raimondi e Alessandro Giorgini ganizzazione di tutti quei servizi che una biblioteca comunale deve assolvere come dovere nei confronti di tutti i cittadini. Che dire poi della pinacoteca? Si apre uno scenario da trasloco non terminato: il mobilio è sistemato all’interno di un “cubo bianco”


SOS ambiente

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Il verde perduto di Giulianova di Raffaele Di Marcello

Il verde urbano, nel corso dei secoli, è sempre stato elemento importantissimo nelle strategie di sviluppo urbano di piccoli e grandi città. La quantità e la qualità del verde urbano, auspicate anche in ambito europeo da Agenda 21 e dalla Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, sono elementi qualificanti di riconosciuto valore per assicurare adeguati livelli di qualità della vita ai cittadini. Sebbene a livello di politica comunitaria la superficie delle aree verdi, e la relativa diffusione di specifici strumenti di gestione, siano considerati un indicatore di sostenibilità ed un elemento chiave per la riqualificazione del tessuto urbano, in Italia non è in vigore alcuna specifica politica di settore. A questa carenza hanno sopperito diversi Comuni, approvando Regolamenti e Piani Regolatori del verde, e anche Giulianova, con Delibera di Consiglio Comunale numero 25 del 12.02.2010, si è dotata di apposito Regolamento che ha fatto seguito ad un puntuale e utilissimo censimento del verde, realizzato negli anni ’90 dall’Amministrazione Arboretti. Purtroppo tale censimento appare ormai superato e anche il regolamento viene spesso disatteso

eseguendo potature senza alcun criterio scientifico, e abbattimenti, spesso inutili, non seguiti da sostituzioni (emblematico il caso di Piazza Buozzi, dove la vetusta pianta che abbelliva la piazza, uno dei pochi esemplari presenti in centro storico, è stata eliminata e mai più sostituita, nonostante le numerose rassicurazioni dell’Amministrazione comunale). E così, poco alla volta, Giulianova sta perdendo un patrimonio culturale, sociale, ambientale ed anche economico, la cui scomparsa impoverisce ogni cittadino oltre a rendere la città meno attrattiva

da un punto di vista turistico. La poca cura nella gestione delle aree verdi (si vedano le condizioni dei parchi pubblici) fa seguito alla piantumazione di specie non adatte al clima marino, alle pavimentazioni “soffocanti” con asfalto o cemento che poi provocano la fuoriuscita di apparati radicali con conseguente rovina del manto stradale, ecc. facendo diventare Giulianova la patria del “verde perduto”, con buona pace di proclami e promesse. Soluzioni? È comunque una questione di cultura, che nessuna norma o regolamento riuscirà mai a rendere obbligatoria, ma visto che una norma esiste (il citato regolamento del verde) e esistono anche norme non scritte di buona pratica, occorre, da subito, seguirle (organismi comunali e partecipate in primis). Poi, come d’altra parte promesso dall’attuale Amministrazione, sarebbe utile un piano regolatore del verde, da coordinare con gli altri strumenti di pianificazione comunale (PRG, Piano traffico, Regolamento Edilizio, ecc.) e, cosa più importante, bisogna considerare il verde come un valore aggiunto e non come un fastidioso costo per la comunità. Ma quest’ultima avvertenza, come già scritto, è questione di cultura…


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Interferenze artistiche

Acciaio

Anna e Francesca, amiche quattordicenni di Piombino, crescono in casermoni respirando l’odore delle fabbriche. Tra padri violenti, madri depresse e fratelli rabbiosi sognano un giorno di poter cambiare il proprio destino. Magari trasferendosi all’isola d’Elba: un posto pensato solo per turisti. Il documentarista Stefano Mordini torna dietro la macchina da presa dopo il film d’esordio Provincia meccanica e lo fa prendendo spunto dall’omonimo libro di Silvia Avallone. La sceneggiatura, curata dal

di Antonio D’Eugenio

regista e dalla stessa scrittrice, viene abbondantemente levigata e rivista, rispetto al libro, per essere trasposta su pellicola e dar vita ad una storia dove tutto viene meno. Se all’uscita del libro la scrittrice fu incolpata di aver dato un’immagine sbagliata degli operai di Piombino, in bilico tra adolescenti cupe e consumo di droga prima dei turni, il film di Mordini si concentra dapprima sul degrado sociale e poi sulla crisi adolescenziale delle due ragazzine Anna (Matilde Giannini) e Francesca (Anna Bellezza) che, seppur brave, non riescono nell’intento di dar vita ad un film, perché è proprio l’idea di cinema che manca all’opera di Mordini. Ecco allora che i protagonisti in carne e ossa diventano pian piano spiriti fluttuanti destinati a diventare figure marginali rispetto ai protagonisti di cemento (nel libro avviene l’esatto contrario) ed il peso delle fabbriche rischia di far

passare in secondo piano anche la meravigliosa prova attoriale di Michele Riondino (fatta, non a caso, di poche parole e tanta gestualità) proprio per documentare lo stato d’animo degli operai e far sentire la puzza delle acciaierie che sovrasta anche la natura piombinese, dove la spiaggia si trasforma tristemente in una landa desolata capace di ospitare solo detriti industriali. La crisi esistenziale delle ragazzine, adolescenza mischiata a sogni, poteva e doveva essere la strada giusta da seguire basandosi sulla promiscuità dei rapporti, il cambiamento esteriore e la scoperta della sessualità ma le tematiche sociali spostano il baricentro su di esse facendoci assaporare solo un po’ di ferro. Mentre l’acciaio del libro era ben altra cosa.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

The Master Lancaster Dodd ritorna a casa dopo diversi anni e dopo aver assistito agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. L’uomo, per dare un senso alla sua vita, decide di fondare un’organizzazione a sfondo religioso, il suo carisma lo porta ad avere molti seguaci e gli fa guadagnare il soprannome di “The Master”. In tutto questo però, Dodd deve fare i conti con Freddie, il sostenitore più fidato che prima s’innamora di sua figlia Mary Sue e poi lo scredita pubblicamente. The Master è diretto da Paul Thomas Anderson ed interpretato da Philip Seymour Hoffman, Joaquin Phoenix, Amy Adams, Laura Dern, Ambyr Childers. In programmazione dal 3 gennaio.

Concerti mostre ed eventi L’Officina l’Arte e i Mestieri Venerdì 4 gennaio ore 22 SACRI CUORI Domenica 6 gennaio ore 22 VALERIO COSI ENZO FRANCHIN Venerdì 11 gennaio ore 22 JOCELYN PULSAR AIUOLE SPARTITRAFFICO COLTIVATE

Capodanno in Piazza Il 29 dicembre in piazza Fosse Ardeatine ci sarà il concerto dei Tammurriata Rock di Enrico Capuano. Il 31 dicembre in Piazza Buozzi, a partire dal pomeriggio, si svolgeranno giochi ed intrattenimenti vari per i bambini, mentre dopo cena ci sarà il concerto di Loretta Grace e la Reebes Band. La DJset animerà la discoteca all’aperto fino al termine della festa.

Il circolo “Il Nome della Rosa”

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Il buon uso dell’indignazione Titolo:”La questione civile” Autore: Roberta De Monticelli Casa editrice: Cortina Raffaello Pagine: 156 Prezzo: € 13,50 La nuova opera della filosofa più famosa d’Italia si pone come un prosieguo del primo libro, anche se questa volta, come si evince dal titolo, l’analisi è mirata alla Questione Civile. Il libro vuole analizzare e mettere a fuoco la società italiana, i singoli individui in quanto civis, il loro pensiero, le loro azioni e le conseguenze di esse, non solo nella vita quotidiana personale, ma anche, e soprattutto, nella ‘vita della nazione’ Con il tono appassionato di un’orazione civile, Roberta De Monticelli mette a fuoco con esattezza il cuore della tragedia che stiamo vivendo, e mostra come dal buon uso della nostra indignazione (che è anche il sottotitolo dell’opera) possa risultare una rifondazione, un progetto per una nuova civiltà.

Pubblica utilità

Sabato 29 dicembre ORE 21,30

MUSICA LIVE “I NOSTRI (IN)CANTAUTORI”

Giovedì 3 gennaio ORE 21,30 TEATRO “GREGARI” Monologo

Venerdì 4 gennaio ORE 21,30

“IL BOSONE DI HIGGS - SEMINARIO” con il dott. F. Lo Sterzo

Sabato 5 gennaio ORE 22,00

MUSICA LIVE “DEAD MAN SINGING 3”

Venerdì 11 gennaio ORE 21,30 CINEMA “MINIMAL CINEMA”

Sabato 12 gennaio ORE 21,30

“CANTAMI DI QUESTO TEMPO” Omaggio a Fabrizio De André

Hierós arte sacra contemporanea Al MAS - Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova la mostra di arte sacra contemporanea, collettiva Hieros. Dal 15 dicembre al 13 gennaio 2013, tutti i giorni dalle 17.00 - 20.00 (domenica chiuso. Ingresso libero. staff@museodellosplendore.it

Caleidoscopio 2012 4 gennaio 2013 ore 18:00 – Museo dello Splendore La chitarra e il pianoforte Lapo Vannucci- chitarra Luca Torrigiani – pianoforte 11 gennaio 2013 ore 18:00 – Museo dello Splendore …A quattro mani Gabriele Pezone - pianoforte Leone Keith Tuccinardi – pianoforte

Farmacie di turno 29/30 dicembre Farmacia Marcelli 31/6 gennaio Farmacia Ielo 24/28 dicembre Farmacia Marcelli Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Primo e Secondo

La scelta del vino

In questo periodo dell’anno tanto è il tempo che passiamo a tavola, si incontrano più volentieri gli amici, ci si trova con i colleghi di lavoro, c’è la cena della Vigilia poi il pranzo di Natale, il Cenone dell’ultimo dell’anno e per alcuni anche il pranzo di capodanno. Allora viene naturale impegnarsi in cucina per rendere questa convivialità il più piacevole e ghiotta possibile: i più ripropongono piatti natalizi della nostra ricca tradizione, qualcuno coglie l’occasione per sperimentare nuove ricette, tutti godono del piacere di assaporare cose buone e gustose. Ma non è di cucina che voglio parlare bensì di abbinamenti, perché alle prelibatezze che andiamo a preparare dobbiamo affiancare vini e spumanti all’altezza dei nostri piatti. Un primo consiglio - che per molti sarà scontato - è di non chiudere la cena con lo spumante o lo champagne; usateli piuttosto per accogliere i vostri ospiti, insieme a qualche piccolo stuzzichino, per un fresco aperitivo. Così preparerete le papille gustative ad accogliere meglio i cibi che andrete a proporre, stimolerete

di Andrea Beccaceci

la cosiddetta “acquolina in bocca”. Scegliete poi i vini in abbinamento seguendo la loro natura: i bianchi leggeri prima, i vini strutturati ed i rossi importanti dopo. Non fate diventare la vostra cantina un deposito di reliquie, non aspettate troppo i vini: se un produttore ha deciso di commercializzare il suo vino vuol dire che secondo lui è pronto per essere bevuto; non è raro trovarsi a bere vini ossidati e decrepiti solo per un malinteso senso dell’invecchiamento e non sono molti i vini capaci di reggere e migliorare nel corso del tempo. Abbiate cura di scegliere i bicchieri adatti: una flute per i vini mossi - e non la coppa, come da errata credenza - un calice medio per i bianchi, uno più capiente per i rossi importanti: darete così modo ai vini di esprimersi al meglio. Tenete d’occhio la temperatura: 8/10° per le bollicine ed i bianchi, 16/18° per i rossi e per questi ultimi non fatevi ingannare dalla classica “temperatura ambiente”, le nostre case, sopratutto le sale da pranzo, hanno temperature ben superiori ai 20/22° e nei vini portati a tali temperature si percepiscono eccessivamente la tendenza dolce e l’alcool e la bevibilità ne risulta compromessa. In chiusura dei vostri pranzi, insieme al dessert, servite un passito dolce o, se non volete rinunciare alle bollicine finali, un Moscato d’Asti. In occasione delle feste è doveroso il tributo ad un piatto stupendo della grandissima cucina della nostra provincia, il tacchino alla canzanese. Gustatelo insieme ad un tipico Cerasuolo d’Abruzzo.

Tacchino alla canzanese Una tradizione e una ricetta originale tramandata di generazione in generazione, fin dalla casuale scoperta (a metà del 1800) che il brodo di tacchino, preparato al mattino la sera stessa era diventato gelatina ed esaltava il sapore della carne. Si utilizza solo la femmina del tacchino, che ha carni più tenere e saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg, peso che si ridurrà di un paio di chili dopo la fase iniziale di disossatura. Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscerato l’animale, inizia la delicata fase di separazione delle carni dalle ossa, partendo dalla parte dello sterno. Anche la legatura della parte più grande (il busto) è un rito di solo apparente semplicità: movimenti precisi ed armonici disegnati con grazia ed eleganza antica. Una volta legato, il busto viene sistemato nella teglia con le sovracosce disossate, i filetti di petto, le cosce e le ali (che per praticità verranno disossate dopo la cottura). Vengono sistemate nella teglia anche le ossa della carcassa, rotte e frantumate per dare maggior intensità al brodo. Si aggiunge acqua - senza coprire del tutto le carni - aglio, alloro, pepe a chicchi e sale. La cottura è una via di mezzo tra arrostitura e lessatura e inizia a fiamma molto alta, per avere una iniziale,decisa rosolatura. Una volta girato il pezzo, infatti, la cottura prosegue per otto/nove ore,durante le quali le carni vengono girate spesso. Al termine, la quantità di brodo residua viene separata dalla carne, sgrassata e filtrata da tutte le impurità. Si disossano anche ali e cosce. Il brodo così preparato, ancora caldo, viene fatto raffreddare insieme alle carni a temperatura ambiente e poi lasciato in frigorifero dove diventerà gelatina. In origine la preparazione avveniva senza disossare l’animale, con notevoli difficoltà di consumo a fronte di una maggior semplicità e velocità di preparazione.


A tutto sport

Da Giulianova con furore

GiuliaViva anno II n.26

di Giancarlo De Falco

ta dal M° Gianni Visciano (6° Dan), che accoglie, oltre al settore agonistico, tanti bambini e bambine dai 4 anni in su. In questa scuola hanno trovato un grande insegnante e una grande famiglia che ha permesso loro di raggiungere gli ottimi risultati di Trieste. Infatti l’8 e il 9 dicembre si è disputato il Campionato Internazionale FIK, che le ha viste entrambe vincitrici di due medaglie d’oro nel Kata (combattimento figurato) singolo e a squadre. In questa occasione il bottino complessivo della Scuola Karate Italia è stato di: 6 ori, 5 argenti e 4 bronzi sia nel Kata che nel Kumite (combattimento). Ad ottobre Caterina ha partecipa-

“Quella di Caterina e Silvia Potena è una bella storia piena di sacrifici, di allenamenti ma altrettanto ricca di soddisfazioni. Nel 2005 le due sorelle ‘giuliesi’, oggi 16 e 14 anni, hanno iniziato a praticare il karate, arte marziale nata per difesa personale che richiede un notevole sforzo psico-fisico ed una grande disciplina. Sono cresciute nella Scuola Karate Italia a.s.d. Energy Club di Mosciano S.A., con sede anche a Giulianova, diret-

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to ai Campionati Mondiali WUKF in Serbia con la Nazionale Italiana FIK gareggiando nella categoria Cadetti stile Shito Ryu e si è classificata al 5° posto. Dal 2008 ad oggi è salita sul podio più alto 10 volte nell’individuale e 6 nella squadra in vari campionati e grand prix nazionali e internazionali. Anche Silvia ha partecipato ai Campionati Mondiali piazzandosi al 6° posto nella categoria Esordienti. Dal 2008 ha vinto oltre 12 medaglie di cui 5 ori nell’individuale e 3 in squadra. Prossimi obiettivi sono i Campionati Italiani e i Campionati Europei Cadetti e Juniores del 2013 in Inghilterra. Ancora tanta strada da percorrere! In bocca al lupo!”


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GiuliaViva anno II n.26

Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

La salita (ancora una volta) ferita

La foto che vi invio immortala i vandalismi che qualche incivile ha compiuto, ancora una volta, contro gli arredi della salita Montegrappa: metri e metri di ringhiera divelti, danneggiando anche il tratto di muro su cui erano imbullonati. Ci libereremo mai di simili idioti? E non sarebbe il caso di estendere anche a quella zona il tanto decantato sistema di videosorveglianza? M. I.

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Siamo rimasti in due

Qualcosa di positivo

Gentile redazione, dei tre paletti posti a difesa del nuovo “marciapiede” di via Nievo uno è stato spezzato alla base, mentre gli altri due, ripetutamente urtati, sono da tempo pericolosamente inclinati. Non sarebbe meglio eliminarli del tutto. A. P.

Buco nell’asfalto

salve, sono uno studente di scuola superiore, vi mando questa foto in cui si vede un vero e proprio “BUCO” nell’asfalto in una fermata dell’autobus in via Turatii (vicino la Polizia Stradale di Giulianova Lido). Ogni volta che piove questo “buco” si riempie d’acqua e quando le auto ci passano sopra schizzano chiunque si trovi sotto la pensilina della fermata, vi lascio quindi immaginare come ci si riduce ... M. B.

Spett.le redazione, seguo con interesse il vostro periodico con il quale, però, non mi trovo d’accordo per via della sua manifesta faziosità. Non ho mai letto, infatti, qualcosa di positivo su quello che di buono ha fatto finora l’amministrazione che ci governa. Come non riconoscere il grande merito delle bandiere blu e delle tre vele di Legambiente, attestati che ci proiettano sicuramente al primo posto tra comuni costieri del medio Adriatico situati tra Roseto e Tortoreto. Che dire poi della salvaguardia del territorio e degli edifici storici, a memoria posso segnalare l’edificio posto a protezione del Kursaal, costruito per ripararlo dai venti gelidi del nord, la piazza/solarium dell’ex golf bar, utilizzabile come spiaggia libera da chi ha allergia alla sabbia, l’uscita, spero definitiva, dalla riserva del Borsacchio che ha impedito l’armonico sviluppo del quartiere dell’Annunziata. Spero facciate ammenda e, per il futuro, confido di leggere anche qualche comunicato stampa del comune che non pubblicate mai perché è senz’altro più efficace della vostra satira da quattro soldi. L. Z.


Così nacque il Presepio Il presepio, o presepe che dir si voglia, era un riparo per le bestie da soma ed un rifugio per i viandanti e Gesù nacque proprio in una grotta, a Betlemme, dove, avvolto da un panno, fu adagiato sulla paglia della greppia e riscaldato dall’alito del bue e dell’asinello. I primi ad adorarLo furono i pastori, avvisati da un Angelo. “L’Angel del Cielo, agli uomini nunzio di tanta sorte, non de’ potenti volgesi alle vegliate porte;

ma tra i pastor devoti, del duro mondo ignoti, subito in luc luce appar.” (A.Manzoni)

Così recita il poeta ne “Il Natale”, per evidenziare il paradosso che vede il Salvatore del mondo, adagiato in una mangiatoia, e dei miseri pastori, scelti come primi testimoni dell’evento che ha riscritto la storia dell’uomo. Il poverello d’Assisi, nel 1223, era a Greccio, vicino a Rieti e, rattristato dalla scarsa fede del popolo e in prossimità del S. Natale, chiese al nobile del luogo d’aiutarlo a rappresentare la nascita di Gesù come avvenuta a Betlemme. Si diedero tutti un gran da fare; lo stesso Francesco intagliò nel legno la forma d’un bambino e, nella notte del Natale, quel posto freddo e buio si animò di ceri, fiaccole e canti, di gente ricca e povera, ma unita e consapevole. La notizia dell’evento si diffuse ovunque e rianimò la fede vacillante. Da allora, il presepio vivente si ripete ogni anno in molti luoghi e, da diverso tempo, anche a Giulianova, con grande afflusso di gente, composta e partecipe. Nelle case, più semplicemente, si allestisce quello con le statuine e quant’altro, in un gran viavai per prendere, sistemare, risistemare… A Giulianova Spiaggia, poi, da quasi un decennio, sull’imbrunire del 28 e 29 dicembre, all’improvviso echeggia da lontano un sommesso coro di voci, che pian piano si diffonde per le vie del centro cittadino fino a farsi più intenso e chiaro. In un’atmosfera quasi magica, fra lumi e canti, ecco apparire i “Cantori della Stella”, che recano nelle case un messaggio di pace, d’amore e di fraternità. Avanza l’Angelo, in abito dorato come la stella in fronte, seguito dai Re Magi e dai pastori. Dopo la preghiera ed il canto, chiedono un obolo per i fanciulli poveri del mondo:è un momento toccante per la famiglia ospitante, che recepisce il vero significato del Natale e si sente rincuorata. La nostra società, invece, ha identificato questa Festa con un guazzabuglio di acquisti, di doni spesso riciclati, di un frenetico incrociarsi e rinnovarsi gli auguri e con “abbuffate”che minacciano l’elevarsi del nostro colesterolo!



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