GiuliaViva anno II n.23 del 17 novembre 2012

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Anno II numero 23 del 17 novembre 2012

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Castrum Novum In una città che già esisteva nell’antica Roma, possibile che non si riesca a rimettere a nuovo il campo Castrum ? art. a pag 13


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Istantanee giuliesi Ammainate la vela

All’atto della sua realizzazione fu addirittura oggetto di scontro fra l’allora vicesindaco Mastromauro ed il presidente dell’Ente Porto Guidobaldi, quando ancora il corso imprevedibile delle vicende politiche non li aveva condotti sulla stessa sponda. Oggi rimane una delle più inspiegabili ed inutili realizzazioni architettoniche non solo dell’area portuale, ma dell’intera città. In attesa di un abbattimento tanto promesso ed auspicato, quanto mai realizzato, la “vela” che accoglie i visitatori all’ingresso del porto continua a portare il suo contributo per nascondere alla vista il litorale giuliese.

Assenza tricolore Tante dichiarazioni di principio, tante levate di scudi, “tante riunioni fatte da tempo” (parole dell’assessore al turismo, Archimede Forcellese). Ma all’atto della prima iniziativa “ufficiale” contro la famigerata direttiva Bolkenstein solo una imbarazzante assenza. Subissati da altri impegni (questa la scusa ufficiale), né il sindaco né alcun altro rappresentante del Comune hanno rappresentato Giulianova alla recente manifestazione indetta a Pescara dai balneatori. Super-utilizzata per ogni genere di celebrazione, ricorrenza e inaugurazione la fascia tricolore è rimasta questa volta ingiustificatamente a riposo.

Non aprite quella porta Regione e Giulianova Patrimonio hanno recentemente stanziato i fondi necessari, fra l’altro, al completamento del palazzo Kursaal, che da anni attende inutilmente di veder adeguatamente completata la propria struttura. Grazie ai nuovi interventi acquisterà probabilmente una propria

utilità anche la porta alla sommità della “colonna” che doveva accogliere impianto e cabina dell’ascensore: da sempre sprangata (e come potrebbe essere altrimenti?), ma simbolicamente affacciata sulla consuetudine tutta italiana dei lavori avviati e mai portati a termine.

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Non in mio nome

Mentre la giunta inserisce fra le attività già “svolte” gli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione stradale, da un incontro del consigliere Ragni con i residenti emerge come nella zona di via del Campetto e via Morandi (coinvolte proprio in quegli interventi di miglioramento) segnaletica e viabilità lascino alquanto a desiderare. L’immediata replica del sindaco si è limitata a precisare che gli incontri effettuati dal consigliere dell’IdV erano a titolo esclusivamente personale, e assolutamente non per nome e per conto di Mastromauro. Come dire che, per questo motivo, le segnalazioni non verranno prese in considerazione?


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Fatti ...

Nuove frontiere e vecchi rituali

Arriva anche a Giulianova l’onda lunga delle elezioni amministrative siciliane, ed il tripudio di Bersani e Casini, leader dell’insolita alleanza fra PD e UdC andata in scena nell’isola, contagia inevitabilmente anche le segreterie locali. Anzi, proprio Giulianova rivendica una sorta di primogenitura, quasi che lo spregiudicato ribaltone che ha portato i post-democristiani a saltare il fosso abbia fatto da apripista per le strategie nazionali. Sull’entusiasmo della vittoria sicula il segretario dell’UdC giuliese, ha di fatto già benedetto l’alleanza elettorale con i democratici in prospettiva comunali 2014, con l’appoggio più che scontato di un sindaco che deve dire grazie anche al “soccorso scudocrociato” se riesce a rimanere in sella, sia pure con precario equi-

librio. Con buona pace delle vicine Teramo e Roseto, dove resiste il connubio fra UdC e PdL, ma anche di realtà come il Friuli dove i centristi non disdegnano di governare fianco a fianco addirittura con la Lega, Giulianova sembra dunque aver tracciato la nuova via per la conquista del palazzo. Che tutto sia accaduto in modi quantomeno audaci poco importa. Quanto può contare l’aver sottoscritto, non più tardi di tre anni fa, programmi fra loro dichiaratamente antitetici? O aver condotto, su un fronte come sull’altro, campagne elettorali che gli stessi protagonisti ebbero modo di definire “avvelenate”? O aver ottenuto i propri consensi proprio schierandosi “l’un contro l’altro armati” per ritrovarsi oggi, senza alcun imbarazzo, nella medesima alleanza? Poco o nulla di fronte all’opportunità di infilarsi dalla finestra laddove non si era riusciti ad entrare dalla porta, conquistando un posto in una giunta fino a quel momento “nemica”, ottenendo sul terreno degli accordi di partito quella presenza istituzionale che non si era conquistata nelle urne (alle ultime

di Paolo Innocenti

elezioni l’UdC non aveva ottenuto neppure un consigliere, ndr). Altri passaggi politici da parte di tutti avrebbe preteso, al contrario, il rispetto degli elettori. Nulla impedisce di cambiare idea, ma il gioco della democrazia avrebbe preteso che, cambiate le squadre, a stabilire la bontà della nuova alleanza non fosse il gioco delle poltrone ma l’opinione degli elettori: tutti a casa, e parola alle urne. De Gasperi, di cui Casini e il suo partito si sono autonominati eredi quasi universali, ebbe modo di affermare: “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”. Come dire che chi ha interesse solamente ad arraffare consensi ragiona in termini di convenienze, chi ha a cuore il futuro di un territorio (nazione o comune che sia) investe impegno ed energie in qualcosa di più duraturo, quale, ad esempio, un programma chiaro, coerente, a lunga scadenza. Non sembra proprio questo il caso. I cosiddetti rituali della politica, del resto, ci hanno abituato a questo ed altro, e se dieci anni fa Cameli finì per cadere per il “tradimento” di una lista civica, non stupisce che oggi Mastromauro si mantenga in piedi per il sostegno di avversari convertitisi cammin facendo. “Quella fra PD e UdC è la coalizione del futuro” ha chiosato il sindaco. Almeno fino al prossimo giro di valzer.


... in primo piano E siamo solo all’inizio...

È bastata la prima mareggiata, i primi rinforzi autunnali di vento, neppure accompagnati da piogge particolarmente significative, per riportare alla ribalta in tutta la sua gravità la precarietà estrema del litorale meridionale di Giulianova. Qualche giornata di burrasca ha fatto rapidamente degradare le condizioni di una spiaggia mai adeguatamente protetta, facendo nuovamente balenare i fantasmi di quell’estate 2009 ricordata come la più disastrosa per la balneabilità di quel tratto di costa. Svanito il pennello naturale spontaneamente sorto, per l’azione combinata della corrente del fiume e di quelle marine, alla foce del Tordino (e artefice unico della ritrovata ampiezza della spiaggia), i primi negativi effetti non hanno tardato a venire alla luce: arenile ridotto, bagnasciuga “scalinato”, tappeti di pietre un po’ ovunque. Situazioni che evocano per i balneatori un passato recente

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di Paolo Innocenti

fatto di porzioni di spiaggia sempre più ampie sottratte dal mare, e “riporti” di sabbia a tonnellate, tanto costosi quanto poco efficaci. Già impressionanti, poi, i cumuli di detriti, legname soprattutto, trascinati a riva a formare vere e proprie barricate naturali, specie nelle immediate vicinanze della foce del Tordino (e, qualche chilometro più a nord anche del Salinello). Difficile ipotizzarne la rimozione in tempi non diciamo rapidi, ma quantomeno accettabili: per simili interventi, ha candidamente ammesso il vicesindaco Filipponi, non è disponibile al momento neppure un euro. Se ne riparlerà con ogni probabilità solo nell’imminenza della prossima stagione estiva, confidando nella clemenza della natura per non ritrovarsi con un litorale simile più ad una giungla inestricabile piuttosto che ad una spiaggia degna di questo nome. Dall’oltre milione di euro sborsato senza colpo ferire non più tardi di un anno fa (c’erano da rimuovere i residui dell’alluvione del marzo 2011), siamo dunque passati allo zero assoluto di oggi, con la speranza di non vederci presentare domani qualche altro salatissimo conto. A patire, infine, nuove devastanti

erosioni l’ormai ex pista ciclabile, fra lampioni pericolosamente inclinati, cavi elettrici letteralmente affogati nell’acqua, pavimentazione finita quasi del tutto in pasto alle acque del fiume: i cartelli “Lavori in corso” che impediscono di accedervi suonano, involontariamente ironici, come l’ennesima, beffarda presa in giro. Tutto sommato, comunque, nessuna novità. Solite le situazioni, soliti gli effetti, solito il palleggio di responsabilità fra Comune, Provincia e Regione, tutti colpevoli, ciascuno per la propria parte, di non sollecitare, progettare, eseguire un qualche intervento finalmente risolutivo. L’inverno è quasi alle porte, il rischio di ulteriori episodi di maltempo inevitabilmente reale: speriamo bene.

Subito dopo l'alluvione marzo 2011

Ecco come si presenta oggi la foce del Tordino


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Speciale variante

La speculazione edilizia a Giulianova di Franco Arboretti

Nuovo voto favorevole dei consiglieri comunali del centro-sinistra (PD, SEL, PSI, IdV) nell’iter della Variante al PRG che voleva il centro-destra (il redattore capo Samperi fu nominato dalla Giunta Cameli). Non a caso ora (che governa il centro-sinistra) il PdL non si è opposto ma si è astenuto e addirittura il suo candidato sindaco del 2009 Cameli ha votato a favore insieme all’allora suo vicesindaco delle giunte di centro-destra Di Carlo. Se si voleva una prova definitiva di quanto da tempo affermiamo, e cioè che centrodestra e centrosinistra a Giulianova sono simili (perseguono più o meno le stesse scelte politico-amministrative) e operano col malgoverno nei confronti della città, eccola: il voto sulla Variante dell’ultimo Consiglio comunale. Da tre anni in Consiglio comunale a parlare con coerenza di sostenibilità, di salvaguardia dell’ambiente, di tutela del paesaggio, dell’importanza dei parchi e del verde, del rispetto dei beni culturali, di non consumo inutile di territorio, di economia ispirata alle vocazioni del ter-

ritorio, di mobilità sostenibile, sono stati gli interventi del gruppo consiliare del CG che hanno indicato anche come realmente conseguirli. Purtroppo però la chiusura della maggioranza, spesso rafforzata dal voto consociativo di esponenti del centro-destra, ha precluso la prospettiva della gestione corretta e rispettosa delle peculiarità del territorio giuliese. Per essere chiari, abbiamo messo in guardia sulla deriva verso la cementificazione e lo sfregio alle bellezze ambientali, paesaggistiche, storicoartistiche. Non riteniamo saggio, infatti, estendere all’intera Giulianova il modello di urbanistica praticato sistematicamente nell’ultimo decennio, quello che, ad esempio, ha offeso la collina del centro storico (nell’area ex Migliori Longari), ha sfregiato il Kursaal, ha riempito di cemento il Pioppeto, ha autorizzato l’edificazione a ridosso del lungomare in corrispondenza dell’Annunziata, ha reso edificabile il “cannocchiale verde” sul lungomare sud ed oscurabile il Gran Sasso. E crediamo, anche, che occorra far tesoro di qualche errore del passato come quello delle barriere edilizie che hanno fatto scomparire la vista sul mare da Bivio Bellocchio. Nella Variante purtroppo tutto ciò è praticato diffusamente nel perimetro comunale per una superficie pari a 150 ettari quando la popolazione è ormai sostanzialmente stabile da anni, e i bisogni veri di died

segue a pagina 15

Cosa prevede la Variante al Piano Regolatore? • Al momento dell’adozione nel 2007 fu previsto un aumento della popolazione giuliese nei successivi 10 anni di oltre 4.000 abitanti. Ma essa è da tempo sostanzialmente stazionaria. Negli ultimi 14 anni, grazie al PRG vigente, sono stati realizzati alcune migliaia di appartamenti a fronte di un aumento di poche centinaia di abitanti stabili. Nel 2012 i nuovi residenti sono finora appena 70. Insomma costruire 8001000 nuovi alloggi nel prossimo decennio sarebbe più che sufficiente. • Il consumo di suolo previsto dalla Variante è enorme: circa un milione e mezzo di mq. (150 ettari). • Gli alloggi edificabili che essa consente sono circa 6 mila (potrebbero accogliere circa 12-15.000 residenti) mentre gli alloggi ancora edificabili con il PRG vigente sono oltre 15 mila. Si consideri che gli attuali 23.831 residenti utilizzano 8-9.000 alloggi. • C’è un inutile consumo di suolo in zona agricola pari a circa 500 mila mq. (50 ettari) di aree da destinare a edilizia residenziale e insediamenti produttivi. • Si prevede un aumento di aree per l’artigianato, l’industria ed il commercio (cioè per capannoni e negozi) di oltre 500.000 mq., mentre sono ancora disponibili oltre 300.000 mq per insediamenti produttivi. • Si prevede edificazione diffusa sulla collina nord. • Il verde urbano (parchi e giardini) non è garantito con norme certe. • Le cessioni al 50% (per quartieri di qualità) non sono più previste nelle zone di nuova espansione.


al Piano Regolatore L’informazione locale ed il Consiglio sulla Variante Occorre riconoscere che Il Centro ed, in parte, Il Messaggero hanno fornito all’opinione pubblica qualche elemento di conoscenza, ancorato ai fatti, intorno all’importante tema cittadino. La Città ha bucato quasi completamente la notizia salvo riferire sull’argomento con la pubblicazione integrale del comunicato dello staff del sindaco, firmato poi, nella rubrica “Diario dei sindaci”, dallo stesso sindaco! Si trattava forse di un redazionale? Ciò che ha stupito non poco è stato il comportamento di Radio G e Piccola Città: 1. Radio G nella diretta ha trasmesso in maniera tecnicamente disturbata (e per effetto del disturbo incomprensibile) il giro delle repliche e delle dichiarazioni di voto; nella differita, poi, è mancato completamente l’intervento iniziale (che aveva dato vita al dibattito) del consigliere del Cittadino Governante, come sono mancate le dichiarazioni di voto che pure contenevano dei passaggi molto importanti su un’urbanistica adombrata da una questione morale, anche a Giulianova. Problemi tecnici? Censura? Informazione schierata col potere locale? Naturalmente il direttore ha tutta la personale libertà di farlo. Non può presentarsi, però, come obiettivo ed equilibrato, specialmente se all’opinione pubblica vengono sottratte le notizie sui temi più scottanti. 2. Piccola Città in un articolo che parlava di altro, ha trovato il modo di diffamare in modo premeditato, grave e naturalmente disancorato dalla realtà dei fatti accaduti, servendosi furbescamente degli offensivi contenuti di uno stralcio di articolo apparso su un sito locale, il consigliere del Cittadino Governante Franco Arboretti. Naturalmente ora speriamo che venga esercitato il diritto di replica su quella testata. Così forse i lettori capiranno qualcosa di più.

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La questione morale nella Variante al PRG Nei consigli finora dedicati alla Variante sono emerse alcune scelte che hanno avvantaggiato proprietari per i quali si configurano - se non altro sul piano dell’etica e della correttezza politica - conflitti di interesse sia per tecnici di piano che per consiglieri che hanno partecipato al voto. Tutti ricordiamo che durante i consigli comunali sulle osservazioni emersero il “Caso Colleranesco, il “Caso Mustaccio” e il caso “Hotel Europa”. In nome della trasparenza e della correttezza amministrativa chiedemmo nel 2009 al Sindaco Mastromauro: “chi è responsabile della concessione di significativi vantaggi ad alcuni a scapito degli interessi generali? Chi ha messo in campo specifici trattamenti molto vantaggiosi sul piano economico? I consiglieri di oggi o quelli che hanno adottato la variante nel 2007? Gli amministratori dell’attuale o della passata amministrazione? I tecnici redattori della variante o il dirigente dell’Ufficio Tecnico?”. Chiedemmo, anche, di ricostruire i fatti emersi in Consiglio, di individuarne le responsabilità ed

eventualmente prendere i dovuti provvedimenti. Nulla fu fatto. Nei recenti Consigli abbiamo riproposto la problematica e, di nuovo, non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Nemmeno di fronte al fatto inaudito che il consigliere Di Carlo abbia difeso pubblicamente in Consiglio comunale i presunti diritti dell’albergo dei suoi familiari. Ma al di là della sussistenza dei diritti vantati dal consigliere Di Carlo la legge impone, per la trasparenza amministrativa, che i parenti di proprietari fino al quarto grado non possano partecipare alla discussione, né al voto. Gli obblighi derivanti dalla parentela fino al quarto grado valgono anche per i tecnici del Piano. Non è stato mai chiarito se tale condizione di incompatibilità per alcuni tecnici esistesse anche per il “Caso Colleranesco” e per il “Caso Mustaccio”. A noi pare che una questione morale in questa Variante esista e getti un’ombra gigantesca sulla regolarità della procedura fin qui seguita.

Le conseguenze di ciò che consente la Variante (di cui in buona parte non c’è bisogno)

1. Perdita di campagna fertile. 2. Consumo immotivato della riserva di ter reni naturali nell’ambito urbano. 3. Riduzione delle possibilità di riqualificazione delle aree già urbanizzate abbandonate o sottoutilizzate (in particolare il Centro Storico ed il centro del Lido). 4. Compromissione del paesaggio e dell’ambiente. 5. Cementificazione della collina. 6. Riduzione degli spazi pubblici e del verde urbano. 7. Scadimento della qualità dei nuovi insediamenti. 8. Ripercussioni negative sul turismo che richiede per essere competitivi innanzitutto qualità ambientale, bellezze pae-

saggistiche e qualità urbana. 9. Crescita irrazionale e disordinata della città sul territorio. 10. Necessità di aumentare, inutilmente, la spesa per il funzionamento e la manutenzione della città (sistema viario, pubblica illuminazione, rete fognaria, rete del gas, vigilanza) con ripercussione annuale consistente sulle casse comunali. 11. Aumento della necessità dell’uso delle automobili con aumento del traffico cittadino per raggiungere il centro dai nuovi insediamenti in campagna. 12. Edificazione di quartieri fantasma per buona parte dell’anno con tutti i rischi connessi a livello sociale e della sicurezza. 13. Rischio di attrarre capitali poco chiari.


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La pagina della cultura

Alessandro Valignani missionario in Giappone di Leo Marchetti Il Giappone del XVI secolo è il teatro di lunghe e sanguinose lotte feudali, con eserciti personali che condizionano le scelte dell’imperatore e dei cosiddetti shogun, potentissimi signori in grado di controllare la stessa nomina imperiale. In un simile pericolosissimo clima istituzionale arriva dall’Italia un umile sacerdote di Chieti, gesuita della Compagnia di Gesù, per predicarvi la dottrina cristiana, dopo essere stato a Goa, Macao, in Malesia e alle Molucche. Si può dire che nella seconda metà del ‘500 l’attività religiosa coincida in larga misura con quella esplorativa tout court trattandosi di un lontano Oriente sul quale esistevano una scarsa cartografia e solo alcuni diari di precedenti viaggiatori. Valignani, figlio di Giambattista e di Isabella del Sangro, aveva avuto una giovinezza turbolenta: era stato accusato, forse ingiustamente, di aver pugnalato una donna e quindi rinchiuso in carcere a Venezia. La storia romanzesca di Valignani assomiglia strutturalmente a quella di padre Cristoforo nei Promessi Sposi di Manzoni in quanto anche nella biografia del chietino, ma stavolta in una versione realissima, interviene il cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, per liberarlo dopo parecchi mesi di carcere duro. L’anno seguente entrò nel Collegio Romano per studiarvi teologia e quindi ordinato sacerdote dopo pochi anni. Nel 1572 fu incaricato come responsabi-

le delle missioni nelle Indie Orientali, un termine generico per dire tutto ciò che riguardava i territori a est di Gerusalemme. Nella missione in Cina e in Giappone si divise i compiti con l’altro grande viaggiatore italiano in Oriente, Matteo Ricci di Macerata, che riuscì, nonostante l’ostilità dell’intellighentsija cinese, a fissare la sua residenza a Pechino. Valignano e Ricci compresero che per farsi accogliere a corte e penetrare nella coscienza degli abitanti bisognava mantenere in una grande considerazione la cultura locale, ragion per cui raccomandarono di apprendere usi e costumi dei paesi che li ospitavano, diventando essi stessi maestri della lingua, della storia e della filosofia della Cina e del Giappone. Inutile dire che si tratta di studi pionieristici che apriranno agli europei la possibilità di conoscere la ricca filologia di questi paesi, ritenuti geograficamente remoti e culturalmente impenetrabili. Da un punto di vista più strettamente teologico, le gerarchie ecclesiastiche non capirono l’importanza di questo sincretismo fra religioni e culture

diverse, l’ecumenismo “ante litteram” che faceva coesistere il buddismo e il confucianesimo col cristianesimo, la filosofia Zen con la Vulgata cattolica. In Giappone, la predicazione del Cristianesimo diede ottimi frutti, come scrive Vittorio Volpi nel suo Alessandro Valignani. Un grande maestro italiano in Asia (Milano, Spirali, 2011) e produsse una notevole comunità cristiana. Qui, “fondò chiese, collegi e ospedali”, e scrisse un “Cerimoniale per i missionari in Giappone”, ma lo sviluppo di tale proselitismo durò fino al 1587, quando si verificò la grande persecuzione contro i cristiani per mano dello Shogun Hydeyoshi. Il numero dei martiri toccò 12001600 convertiti e la decadenza della comunità cristiana coincise con l’avversione di altri missionari più ortodossi (francescani e domenicani per lo più) per i metodi di Valignani, ritenuti idolatrici, in quanto rispettosi delle pratiche locali. Fino al punto che il papa Benedetto XIV proibì la pratica dei cosiddetti “Riti Cinesi”. Sicché, solo oggi si capisce l’intuizione di un grande uomo di cultura come Valignani, che aveva compreso la necessità dell’incontro e del rispetto reciproco fra i popoli.


Alimentazione e benessere Fare il formaggio con i fagioli

Da qualche anno alcuni nuovi alimenti sono stati “adottati” con ottimi risultati dalla nostra cucina tradizionale in sostituzione di carne o latticini ed impiegati per ricette classiche mediterranee oppure assaporati nella loro versione d’origine come piatti etnici. Si tratta delle proteine vegetali come il tofu di origine cinese ed in seguito piatto tipico della cucina giapponese, il seitan di probabile origine mediorientale e il tempeh di tradizione indonesiana. Materie prime di facile reperibilità nei negozi di alimentazione biologica, le proteine vegetali devono il loro successo al fatto di rappresentare una valida alternativa a piatti a base di carne o formaggio e sono per questo sempre più raccomandati da medici, dietologi e nutrizionisti. Oggi parleremo del tofu detto anche formaggio di soia. Al naturale si presenta solitamente in forma di

panetto bianco: si prepara partendo dai fagioli di soia gialla che vengono bolliti, quindi frullati e infine filtrati per ottenere un liquido bianco simile nella forma e nei suoi impieghi al latte (per questo detto anche latte di soia). La bevanda così ottenuta viene in seguito cagliata con un sale, il nigari ovvero cloruro di magnesio. Il motivo per cui il tofu è entrato a far parte delle nostre abitudini alimentari è da attribuirsi alle sue proprietà nutritive, dove alla grande quantità e all’ottima qualità delle proteine (essendo un derivato della soia) corrisponde una percentuale di colesterolo pari a zero, una bassa presenza di carboidrati e, oltre alla presenza di vitamine del gruppo B, anche una buona percentuale di ferro e di calcio, grassi insaturi e lecitina. Per le sue caratteristiche il tofu viene consigliato nei regimi alimentari nei quali occorre ridurre il livello colesterolo o l’apporto dei grassi animali, oppure come alimento quotidiano per soggetti intolleranti ai prodotti caseari (latte e derivati); lo ritroviamo infine tra gli alimenti preferiti da chi sceglie una dieta vegetariana o vegana. Preparare ricette a base di tofu

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di Silvia Rafanelli

è semplice ma alcune accortezze aiutano, come per esempio sbollentare il panetto per renderlo più digeribile quando si sceglie una ricetta con l’uso a crudo, oppure congelarlo (stratagemma che rende più spugnoso il panetto una volta scongelato) quando lo si vuole preparare a fette per marinarlo nel condimento desiderato. Al naturale il tofu è di sapore neutro ma ha la caratteristica di assorbire il condimento o la marinatura diventando così assai versatile per ricette sia salate che dolci. Tra le innumerevoli ricette a base di tofu ve ne suggerisco una rapidissima:

Salsa di tofu con olive e capperi 150 gr di tofu, 100gr di olive verdi,30 gr di capperi sottosale, acqua q.b. Dopo aver lessato il tofu in poca acqua salata, preparare un battuto di olive snocciolate e capperi lavati dal sale. Frullare, aggiungendo eventualmente un po’ di acqua di cottura del tofu per ottenere una consistenza morbida e vellutata. Servire la salsa a temperatura ambiente o fredda.


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Interferenze artistiche

La leggenda svelata Abbiamo incontrato il M° Galileo Di Ilio violoncellista e direttore artistico dell’associazione culturale “G. Braga” onlus per parlare della importante pubblicazione che lo vede autore insieme al prof. Giovanni Di Leonardo. C’è un nuovo lavoro realizzato dalla tua associazione. Di che si tratta? Abbiamo pubblicato un nuovo libro che illustra delle sorprendenti novità attorno alla famosissima Serenata Leggenda Valacca di Gaetano Braga, frutto degli ultimi studi e ricerche condotti dall’associazione culturale “Braga” onlus, più esattamente, dallo storico prof. Giovanni Di Leonardo e da me. Il volume di 160 pagine dal titolo La Leggenda svelata. La Serenata, Leggenda Valacca di Gaetano Braga. Fonte letteraria, titolo e successo verrà presentato il prossimo 24 novembre presso la sala Trevisan della Piccola Opera Charitas, a partire dalle ore 17.00, con la partecipazione del M° Piero Di Egidio (docente di Storia della Musica e già vicedirettore presso L’I.S.S.M. “Braga” di Teramo), degli autori e il coordinamento della dott.ssa Marialuisa De Santis (responsabile della sala Trevisan). Seguirà un concerto con le musiche di G. Braga che saranno interpretate dai maestri Amor Lilia Perez, (mezzosoprano del coro della Scala di Milano),

di Antonio D’Eugenio

Corrado Di Pietrangelo (al pianoforte) e me medesimo (al violoncello). Il libro è dedicato al compianto p. Serafino Colangeli, cittadino benemerito che tanto ha fatto per la cultura e il sociale a Giulianova, e che è stato socio fondatore e presidente onorario della nostra associazione. Si può anticipare qualcosa sulle novità principali del libro senza togliere la sorpresa al lettore? Come dice il titolo del libro si fa luce, finalmente, su alcuni aspetti della Serenata che risultavano poco chiari, a cominciare dallo stesso titolo Leggenda Valacca. La novità più importante, infatti, riguarda la fonte letteraria. Di Leonardo col suo metodo d’indagine estremamente scientifico, che ci ha già mostrato nei suoi precedenti lavori, ha fatto una scoperta sensazionale, quella cioè che il testo poetico, musicato da Braga, da tutti e sempre attribuito a Marco Marcelliano Marcello, non era altro che una libera traduzione, sia pur reinterpretata e musicalmente ben resa, di una lirica di Ludwig Uhland, grande poeta del romanticismo tedesco. Ci sono, inoltre, altri aspetti della composizione di Braga che vengono chiariti: dalla data esatta di composizione alla vicenda editoriale, a quella dei diritti d’autore, passando per le varie de-

nominazioni, le numerose trascrizioni, le edizioni musicali e discografiche in ogni continente, che si sono susseguite per più di un secolo, attraverso i nomi di grandi interpreti del passato. Stiamo parlando di un brano che, addirittura, anche oggi continua ad essere pubblicato da noti editori musicali. Nella seconda parte del libro io, invece, mi sono addentrato nell’analisi della partitura, facendo notare oltre agli aspetti tecnici (più per gli “addetti ai lavori”), anche lo stretto legame che la musica ha col testo poetico e i significati metaforici che essa nasconde dietro le note, i quali sono a fondamento anche del racconto Il Monaco Nero di Anton Cechov. A proposito di quest’opera del famoso scrittore e drammaturgo russo, che molti conoscono per esservi menzionata la “nota Serenata di Braga”, faccio notare, infatti, come Cechov non si sia limitato a citare la Leggenda Valacca ma l’abbia resa parte integrante del proprio racconto. Più avanti nel nostro libro il lettore scopre anche in che maniera entrambe le opere abbiano suscitato l’interesse del celebre compositore D. Šostakovic. Come in un cerchio ideale i concetti metaforici nascosti dietro la partitura della Serenata di Braga ed il racconto Il Monaco Nero rimandano all’idea e al ruolo della musica nel pensiero dei filosofi romantici tedeschi e quindi rinviano ancora una volta, inequivocabilmente, all’origine della fonte letteraria: la cultura del primo romanticismo tedesco.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

Dracula 3D

di Dario Argento con Thomas Kretschmann, Asia Argento e Rutger Hauer. La fotografia che ritrae i felici sposi Mina e Jonathan Harker, nel giorno delle loro nozze, è la molla che fa scattare la furiosa bramosia del Conte Dracula, che rivede in Mina la reincarnazione della sua amata, Dolingen De Gratz, morta più di 400 anni prima. Con l’ausilio delle sue adepte Lucy e Tania, il Conte Dracula riesce a condurre Jonathan Harker e sua moglie nel proprio castello, con la promessa di un lavoro. Le reali intenzioni del Conte appaiono subito evidenti: ricongiungersi con il suo eterno amore Dolingen/Mina, eliminando qualsiasi ostacolo glielo impedisca. Inizia così un vorticoso intreccio di violenza, inganno e passione, che sconvolge gli equilibri del piccolo villaggio di Passo Borgo. Solo l’aiuto di Abraham Van Helsing (Rutger Hauer), conoscitore del vampirismo e vecchia conoscenza del Conte, riporterà la normalità nel villaggio.

Concerti mostre ed eventi Il circolo “Il Nome della Rosa” Domenica 18 novembre ORE 18,00 NARRATIVA “ATTO D’AMORE”

Venerdì 23 novembre ORE 21,30

di proverbio in proverbio…Parla il saggio dentro di me

Sabato 24 novembre ORE 21,30 MUSICA LIVE THE INCREDULOUS EYES

Domenica 25 novembre ORE 18,00

l’ansia, la mia miglior nemica” Come riconoscerla e gestirla

Domenica 25 novembre ORE 21,30 CINEMA “Salò o le 120 giornate di Sodoma”

Venerdì 30 novembre ORE 21,30 NARRATIVA “L’OCCASIONE”

L’Officina l’Arte e i Mestieri SEA AND AIR domenica 25 novembre ore 22 Cinque strumenti in due, un folksongwriting originale e accattivante. Hanno fatto da supporto ad artisti come Sufjan Stevens, White Stripes, The Flaming Lips.

ENRICO FARNEDI Venerdì 30 novembre ore 22 Swing, jazz, rock e ukulele. Con questo strumento hawaiano compie il grande passo del debutto solista dall’estro “tutto acceso”.

Conferenza-dibattito del Veliero L’Associazione culturale VelieroRiccardo Cerulli organizza per giovedì 22 novembre ore 21:00 presso la sala té cinema Moderno, una conferenza-dibattito dal titolo “Il messaggio di Celestino V per il terzo millennio” a cura della dott.ssa Maria Grazia Lopardi.

Musica e Arte alla Sala Trevisan Sabato 17 novembre alle ore 18.00 nella Sala Trevisan della Piccola Opera Charitas di Giulianova, secondo appuntamento della X Edizione di Musica e Arte alla Sala Trevisan. Musiche di Chopin e Brahms eseguite da Niccolò Cantagallo, commento e lettura di poesie di Roberta Dal Pozzo e Mattia Albani, esposizione fotografica di Andrea Ciccocelli.

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Paolo Giordano racconta la guerra in Afghanistan Titolo: “Il corpo umano” Autore: Paolo Giordano Casa editrice: Mondadori Pagine: 309 Prezzo: € 19,00 Cinque anni fa esordiva con La solitudine dei numeri primi (Mondadori), conquistando immediatamente i favori del pubblico e della critica e aggiudicandosi il Premio Strega 2008. Paolo Giordano è tornato con il suo secondo lavoro, un romanzo ambientato tra i soldati impegnati in Afghanistan. Il libro è frutto di un viaggio che l’autore ha compiuto assieme ai militari italiani in Afghanistan nel dicembre 2010, con l’idea iniziale di farne un reportage. Ma la visita alla fob (Forward Operating Base) “Ice”, un avamposto particolarmente isolato nel distretto del Gulistan, nel sud del paese, ha fatto scattare in lui la molla del romanziere. Incontrando dei coetanei, alla soglia dei trent’anni, impegnati in quella che in qualche modo è la guerra della sua generazione, Giordano si è immaginato al loro posto e ha sfornato l’idea per Il corpo umano .

Pubblica utilità Farmacie di turno 17/18 novembre Farmacia Del Vomano 19/25 novembre Farmacia Marcelli 26/30 novembre Farmacia Ielo Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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Qualche domanda a ...

Janet McLachlan

Janet McLachlan, atleta canadese, gioca quest’anno con gli Amicacci di Giulianova in A1. Conosciamola meglio: chi è e come è arrivata al basket in carrozzina? Originariamente ero una giocatrice di basket “in piedi”, ho giocato per la squadra della mia università in Canada e poi scelsi di giocare a rugby, dove, purtroppo, mi sono infortunata gravemente. Una mia compagna anch’essa infortunata mi fece sedere su una carrozzina da basket e mi fece conoscere Danielle Peers, la prima donna al mondo MVP stagionale in una competizione maschile nel 2006. Da quella volta rimasi in questo mondo che ho amato da subito. Dalle Paralimpiadi di Londra, dove il Canada ha chiuso al 6° posto, a Giulianova. Quale percorso ti ha portato qui con gli Amicacci? Ho avuto contatti con l’Amicacci prima delle Paralimpiadi. Un dirigente della società mi ha contattato su Facebook e abbiamo parlato della possibilità che io venissi a giocare qui. Ho firmato per giocare a Giulianova prima di partire per Londra e così, una volta terminati i Giochi Olimpici mi sono presa un pò di tempo, sono tor-

di Pietro Carrozzieri

nata a casa, ho provato a rigenerarmi, a raccogliere un pò le forze sia fisiche che mentali. I Giochi sono stati divertenti, un’esperienza fantastica, ma avevo bisogno dell’aria di casa. Poi sono arrivata qui, a Giulianova, mi sono immersa nella nuova realtà, nella nuova città, e l’ho trovata gradevole. Come sono stati i primi due mesi a Giulianova? Come vivi la città e il rapporto con la squadra? Appena arrivata a Giulianova mi sono sentita la benvenuta da tutti, dalla società e dalla città. Mi sono sentita a casa fin dai primi giorni, e la Polisportiva e le situazioni domestiche sono fantastiche. È carino avere i compagni di squadra attorno tutto il tempo, così come vedere molta gente che va e che viene, così da poter incontrare e conoscere persone. La città è fantastica, la spiaggia è una favola, mi è mancata la spiaggia l’anno scorso quando ne ero lontana (ero in una squadra tedesca). Trovare spazio in squadra non è facile, ma allenarsi tutti i giorni, giocare insieme aiuta a migliorarsi e perfezionarsi e spero di continuare in questo modo. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Continuerai a girare il mondo o ti fermerai da qualche parte, prima o poi? Per il momento sto pensando a lavorare in vista delle prossime Paralimpiadi del 2016, che rappresentano sicuramente il mio prossimo grande obiettivo, oltreché fare sempre bene nei club in cui gioco. Di sicuro mi vedo lavorare duramente per questi obiettivi. Le cose però potrebbero anche cambiare. Mi piace mantenere una

Sul nostro sito www.giuliaviva.it il video dell’intervista certa apertura mentale, essere elastica, e se qualcosa dovesse cambiare, se dovessero presentarsi nuove opportunità così come porre radici da qualche parte, forse lo farò, chissà. Ma se avrò l’opportunità di continuare a viaggiare e vedere il Mondo valuterò cosa sarà meglio fare. Fonti anonime ci han detto che non ami molto il cibo italiano. E’ vero? Cos’è che non ti piace? In realtà io amo molto il cibo italiano. Adoro assolutamente la pizza, potrei mangiarla tutti i giorni, ma adoro il cibo qui e spesso andiamo fuori con gli Amicacci e posso dire di gradirlo davvero. Mi piace anche provare cose nuove quando ne ho l’opportunità. Un inizio di campionato difficile per gli Amicacci. Chiudiamo con un tuo pronostico. Come vi classificherete quest’anno? Penso che questa sarà una stagione difficile per tutte le squadre del torneo. Ovviamente ci sono meno squadre rispetto all’anno scorso (ne erano 8, quest’anno siamo in 7 a causa del fallimento dell’Elecom Roma) e per di più sono notevolmente più forti rispetto all’anno precedente, così che abbiamo avuto noi un inizio difficile. Abbiamo perso le gare di poco, cosa che testimonia come le squadre in questo campionato siano forti; anche le altre partite dell’ultima giornata sono terminate con vittorie di misura. Credo che noi abbiamo molte possibilità di vittoria, e se continuiamo a lavorare insieme e a crescere come squadra cominceremo ad inanellare una buona scia di vittorie. Saranno tutte partite combattute fino alla fine della stagione ma credo davvero che abbiamo grandi chance di vincere queste partite tiratissime e di finire molto bene la stagione.


A tutto sport Ricostruiamo il Campo Castrum

Da tantissimi anni si parla della necessità di avere, nella nostra città, più strutture sportive funzionali alle necessità delle innumerevoli associazioni sportive che svolgono un’attività sociale molto importante per i giovani. In particolare manca un campo di calcio adeguato, per consentire alle tante realtà calcistiche che partecipano ai diversi campionati di potersi allenare e giocare senza dover sperare nella clemenza del tempo. Nel lontano 1973, all’indomani della vittoria del campionato terminato con lo storico successo sul Bellaria, l’amministrazione comunale s’impegnò a salvaguardare il nuovo manto erboso del Fadini e a dare più spazio alla crescente attività giovanile; così, per soddisfare l’esigenza di nuovi rettangoli di gioco, realizzò in economia, sui terreni messi a disposizione dal Dott. Tiberio Orsini, indimenticato presidente della Giulianova calcio, un campo di gioco e una piccola struttura adibita a spogliatoio. Nacque così il campo Castrum, da subito legato alla straordinaria figura di Tiberio Orsini. La sua passione per il calcio lo portava costantemente ad assistere, in perfetta solitudine, in qualsiasi condizione climatica e dall’alto degli argini del Tordino, alle partite di allenamento, per poi scambiare con Ni-

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di Giancarlo De Falco

cola Tribuiani e con me, che eravamo impegnati nel settore giovanile, le impressioni sui tanti campioncini che hanno fatto la storia del calcio Giuliese. Immancabile era poi la sua presenza e il suo sostegno durante le gare ufficiali domenicali. Negli anni ’80 un finanziamento regionale consentì all’amministrazione comunale di realizzare il nuovo spogliatoio, migliorando così la struttura. Negli anni ‘90, con la nascita di nuove società di calcio giovanile, si ripresentò il problema di avere a disposizione più spazi di gioco. L’amministrazione, sensibile all’esigenza, realizzò il piccolo campo a ovest dello spogliatoio, oggi purtroppo in stato di abbandono. In quegli stessi anni, dopo un acceso dibattito cittadino, s’insediò all’interno della recinzione del Castrum il centro sportivo Green Point, prima previsto nella zona collinare a sudest del vecchio ospedale. A mio avviso fu una scelta giusta, perché il Green Point oggi arricchisce l’intero impianto, mentre il famoso scoperto collinare conserva intatta la sua potenzialità di secondo belvedere della nostra città. Negli anni 2000 sono state realizzate la tribunetta e la passerella per il pubblico. La speranza di tutti gli sportivi giuliesi è di poter festeggiare, entro il 2013, il QUARANTESIMO anniversario del campo Castrum con un manto sintetico di ultima generazione e con la copertura della tribunetta, magari utilizzando i residui economici del contratto di quartiere. A compimento dell’opera poi sarebbe bello intitolare il campo “ Tiberio Orsini ”.

Città di Giulianova: dare continuità

di Daniele Adriani

Un Giulianova a corrente alternata si trova a dover inseguire il Sulmona che sembra un ciclone. La squadra ovidiana ha collezionato dieci vittorie consecutive (record per l’Eccellenza Abruzzese), e comanda la classifica, inseguita dal team giallorosso che purtroppo ha lasciato sul campo alcuni punti “pesanti” contro compagini non certo irresistibili. Sicuramente le partite interne con Capistrello ed Altinrocca e la trasferta a Montorio contro la Torrese hanno visto un Giulianova poco determinato, con giocatori quasi irriconoscibili se confrontati alle prestazioni offerte contro Ortona e Civitella Roveto. Il difetto caratteriale sembra essere molto più importante, rispetto ai problemi tecnici che comunque vanno colmati. L’esordio di Valentini, molto positivo, sembra configurare altre possibilità di manovra. I numerosi gol fatti nelle 2 partite vinte con facilità, sono il frutto di numerosi cross che in altre partite non sono arrivati alle punte. Quindi, ancora di più, si evidenzia la necessità di una manovra corale che possa fornire alle punte le occasioni da rete. Ancora più importante è la concentrazione in fase difensiva. I mezzi tecnici a disposizione di Marotta, Stacchiotti & C. non sono in discussione. L’applicazione per i 90 minuti invece non sembra essere sempre presente. Su questi aspetti mister Grillo ha ancora da lavorare, ma la strada intrapresa sembra quella giusta, il campo darà la sentenza. A proposito di campo, il manto del Fadini si è molto deteriorato. Per conservarlo ogni anno viene riproposta la necessità di campi alternativi. Ogni anno l’Amministrazione di turno promette interventi per adeguare il Castrum, per fare un campo alternativo a Colleranesco, per rendere più fruibile il campo d’atletica… passano gli anni, i problemi restano.


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Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Ennesima protesta dei genitori della scuola materna La scuola materna di bivio Bellocchio, a Giulianova, è spesso oggetto di segnalazioni da parte dei genitori, preoccupati sia per la posizione dell’immobile che per le condizioni dell’immobile. Dopo le forti piogge delle settimane scorso, che hanno provocato copiose infiltrazioni d’acqua dalle finestre, alcune delle quali, tra l’altro, sono risultate pericolanti, e le multe elevate dalla polizia municipale sulla stretta strada di accesso alla scuola, dove è impossibile parcheggiare sia per i genitori che per il personale scolastico, è stata inviata una missiva al Sindaco, ai responsabili dei settori tecnici e polizia municipale e, per conoscenza, al dirigente scolastico. Nella nota si evidenzia la difficoltà di parcheggiare, anche per

pochi minuti, nei pressi dell’edificio, e si propone di istituire, al posto dell’attuale divieto di sosta, un parcheggio a tempo, mentre si chiede di ricavare, anche all’interno del cortile scolastico lato statale, degli stalli di parcheggio per il personale. La lettera evidenzia anche le condizioni dell’edificio, che, per inciso, ha un impianto di riscaldamento non ancora funzionate, e genitori e personale chiedono che venga fatta una manutenzione generale della scuola, sistemando gli infissi, le finiture esterne ed interne. Viene anche ricordato che, a norma dell’art. 18, comma 3, D.Lgs. 81/2008, che il Comune ha la piena responsabilità sulla sicurezza dell’edificio scolastico. R. D. M.

GiuliaViva

Quando la concorrenza fa bene

Registrazione al Tribunale di Teramo n. 647 del 07 06 2011 Direttore Responsabile Antonio D’Eugenio direttore@giuliaviva.it Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications” Redazione e Amministrazione 64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. 0857992144 redazione@giuliaviva.it pubblicita@giuliaviva.it tel.3473612374 stampato da Tipolitografia LA RAPIDA Via G. Galilei Giulianova Lido

Sul nostro sito www.giuliaviva.it il testo integrale della lettera

Ho avuto modo di sfogliare l’ultimo numero di Piccola Città, uscita finalmente rinnovata nella veste grafica. C’è da dire che, In linea con il motto che tanto piace al suo direttore (“Giulianova è una città lenta”), ci sono voluti più di trent’anni perché la stampa a colori sostituisse finalmente un bianco e nero molte volte tanto sbiadito da essere illeggibile. Comunque, meglio tardi che mai. Evidentemente la concorrenza di GiuliaViva alla lunga si è fatta sentire... T. R.

Il Parco Franchi, così com’è! Buongiorno vi invio in allegato le foto del parco FRANCHI abbandonato a se stesso. Le foto sono del giorno 04/11/12. Grazie Lettera firmata


La speculazione edilizia a Giulianova segue da pag.6 di edicazione residenziale, ricettiva e produttiva sono minimi. Il CG nell’interesse di tutti i cittadini (sia quelli proprietari di aree che quelli non proprietari) aveva offerto concrete possibilità di evitare gravi e irreversibili danni al nostro bel territorio: optare per uno stralcio della variante per approvare in tempi rapidissimi le sole risposte ai veri bisogni di prima casa e dell’economia o, quantomeno, di apportare modifiche proposte con 13 specifici emendamenti. La ragionevolezza e ciò che fa il bene di Giulianova non l’hanno spuntata. Questo, purtroppo, ha dato il via libera alla speculazione edilizia e alla devastazione del paesaggio collinare e della campagna fertile che purtroppo sono abbondantemente toccati dalla variante che il centro-destra ed il centro-sinistra vogliono. Per il momento i danni saranno limitati dalla crisi del mercato immobiliare, ma nel tempo si vedranno e come! Non a caso la Sezione Urbanistica Provinciale e la Provincia hanno sostanzialmente chiesto al Comune di apportare le necessarie correzioni (chieste, invano, anche dalla VAS approvata). Ciò non è accaduto. Ora si auspica che se ne occupi il livello provinciale, così come la legge prevede, consentendo solamente le scelte utili della Variante (purtroppo veramente poche). Confidiamo nella coerenza degli organi sovracomunali che hanno già espresso la loro corposa censura e le loro sollecitazioni a correggere gli aspetti che contrastano con il lungimirante Piano Territoriale Provinciale (PTP). E siamo certi che l’assessore provinciale all’Urbanistica Falasca, esponente dell’UDC, si farà guidare, nella disamina della Variante di Giulianova, da quanto ha detto e scritto in occasione delle varie iniziative sul consumo di territorio organizzate dalla Provincia e da noi molto apprezzato. Il sindaco dice: “i cittadini sono in attesa della variante da tanti anni”. Sarebbe più opportuno distinguere: da un parte ci sono i cittadini (pochi per la verità) giustamente in attesa di una risposta per la prima casa o per migliorare un hotel o iniziare un’attività economica; dall’altra i poteri forti in attesa della possibilità di praticare anche a Giulianova la speculazione edilizia, quella che altrove ha coperto di cemento e asfalto inutili i territori, devastando il Bel Paese. Invitiamo i cittadini a non farsi fuorviare dai comunicati intrisi di propaganda. Carte alla mano, infatti, sono tutti confutabili i proclami trionfalistici della Giunta Mastromauro. La casta locale ha mostrato tutta la sua limitatezza respingendo le nostre proposte ma, cari cittadini, vi rivolgiamo un appello a non distrarvi e a interessarvi del destino della nostra bella città: insieme possiamo ancora farcela a difenderla e valorizzarla.



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