GiuliaViva anno II n.14 del 14 luglio 2012

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Anno II numero 14 del 14 luglio 2012

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foto Marco Calvarese

TRAMONTO GIALLOROSSO L’annata più difficile del recente passato del Giulianova calcio, si è conclusa con la mancata iscrizione della squadra al prossimo campionato di Seconda Divisione. articolo a pag 13

A pagina 6 e 7 intervista “a tutto campo” con Alessandro Quartiglia



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Istantanee giuliesi Che brutta figura!

Anche la pista di pattinaggio dell’ex golf-bar è stata teatro di alcuni incontri della “Coppa Interamnia”, pluriennale torneo internazionale di pallamano, fra compagini giovanili. A contendersi la vittoria sul campo ragazzi provenienti da Norvegia, Danimarca, Turchia e Paesi slavi. A fare da contorno bagni e spogliatoi desolatamente chiusi ed inutilizzabili, alla cui pulizia e apertura al pubblico si è provveduto solamente a manifestazione iniziata.

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Piazza, bella piazza: anno quarto Andrà in scena sabato 25 agosto, nella consueta cornice di piazza Dalla Chiesa, la IVa Edizione di “Piazza, bella piazza”, appuntamento di musica e cultura varia organizzato dall’associazione “Il Cittadino Governante”. Incentrata principalmente sulle esibizioni di band musicali locali, la rassegna rappresenta quest’anno, dopo la sospensione di “Giugnogiovani”, l’unico appuntamento, in un’estate culturalmente sottotono, capace di incontrare gusti e desiderio di esprimersi della Giulianova giovane.

O lì o niente Che delusione!

C’è lusso e lusso In tempi di “spending review”, consueto inglesismo abusato per ribattezzare una molto più italiana “revisione della spesa”, la Asl teramana ha dato il via ai lavori per la realizzazione delle camere a pagamento presso l’Ospedale Maria SS.ma dello Splendore. Spesa prevista: un milione di euro. In tempi di fuga dalle strutture locali (sono sempre di più i teramani che vanno a curarsi fuori regione, ma comunque a spese del sistema sanitario abruzzese) la qualità del servizio in camera è stata preferita a quella dei trattamenti sanitari, considerata probabilmente un lusso che non possiamo permetterci.

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Sfrattato dalla pineta di piazza Dalmazia, restituita, come auspicato, al gioco dei bambini ed al relax degli adulti, l’ormai tradizionale chiosco dei libri non ha trovato al momento alcuna sistemazione alternativa. Inspiegabilmente negata la naturale soluzione di dislocare la struttura all’interno dell’ex golf-bar (come suggerito in consiglio comunale dal gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante”) la cui desolante piattezza non avrebbe avuto che da guadagnarne, la voglia di lettura di residenti e turisti ha finito col naufragare di fronte alla mancata concessione di una sistemazione alternativa.

Con l’assessore Forcellese a far da parafulmine, in assenza del sindaco, al nutrito e rumoroso gruppo dei contestatori, è stata inaugurata, lo scorso 8 luglio, la prima spiaggia riservata ai cani. Delusissimo per l’assenza di Mastromauro il cagnolino che, previo sorteggio, avrebbe dovuto inaugurare il nuovo lido accompagnato dal primo cittadino.


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Fatti ... in primo piano

Giulia Eventi: grazie a chi?

Parole dell’amministrazione comunale; musica (e altro) delle varie associazioni, società sportive, circoli culturali e via elencando: nasce da questo connubio il calendario 2012 di “Giulia Eventi”, contenitore estivo di manifestazioni sviolinate in pompa magna dall’amministrazione utilizzando uno spartito prevalentemente scritto da altri. Compresso come da prassi nelle consuete strade e piazze più centrali (dimenticate, nonostante i proclami, Annunziata e frazioni, destinato al “tre palle un soldo” il parco Chico Mendes, e via trascurando), il consueto contenitore di appuntamenti estivi sembra in effetti mettere in luce più la scarsa vena creativa dell’assessorato preposto che lo stato tutt’altro che felice delle finanze pubbliche. Ricco di iniziative sulle quali il Comune non ha fatto altro che apporre il proprio “marchio”, accompagnato o meno da un parallelo sostegno economico, “Giulia Eventi 2012” trova la propria identità essenzialmente al di fuori dell’istituzione pubblica.

Intendiamoci, lasciare spazio all’inventiva, alla fantasia ed alle capacità artistico-ricreative di chi vuole essere parte attiva della società è non solo opportuno, ma persino doveroso. Esagerato però che tale ruolo diventi così vitale che senza le idee, l’impegno e lo spirito organizzativo “extra-istituzionale” finisca con l’essere a rischio l’esistenza medesima del cartellone. Evidente, a questo punto, l’attuale inutilità di uno specifico assessorato, ridotto a semplice patrocinatore di iniziative altrui: se tutto si risolve nell’elargizione più o meno a pioggia di contributi e sponsorizzazioni, tanto vale che l’onere venga affidato direttamente agli uffici finanziari. A stupire, infine, da parte di chi ha fatto

di Paolo Innocenti dell’ormai abusata e sempre nebulosa “politica del fare” la propria bandiera , il ringraziamento avanzato dalla giunta a ranghi pressoché completi nei confronti del consigliere Ruffini, per aver responsabilmente “non fatto” la rassegna “Giugnogiovani”. Malgrado i propositi di dotare Giulianova di una manifestazione capace di farla conoscere al di fuori dei propri ristretti confini, a finire nel calderone dei sacrifici è stato, contraddittoriamente, l’unico evento che, sia pure già soggetto ad importanti tagli nel finanziamento, veniva a porsi come appuntamento “fisso” attorno al quale costruire l’intero calendario. La promessa è stata di riportarlo in vita per l’estate 2013. La realtà è quella di una prematura e speriamo non irreversibile scomparsa.

Per rinfrescare la memoria Dal comunicato stampa del 2 agosto 1999 a firma dell’allora capogruppo consiliare DS, Francesco Mastromauro: “...Basta sfogliare un qualsiasi quotidiano locale per rendersi conto di quali e quanti spettacoli, sagre, festival, mostre, gare... vengono organizzate nelle realtà vicine alla nostra. A Giulianova no! I soliti due concerti con “artisti di richiamo”, la solita musica lirica di Piazza Buozzi, il solito “Giulianova Antiques”, meglio noto come mercatino delle schede telefoniche, e poco altro. I nostri amministratori paiono gloriarsi di quanto fanno (poco e senza fantasia) senza sforzarsi minimamente di concepire e progettare

forme diverse di intrattenimento”. E ancora: “la toponomastica di Giulianova sembra essere ristretta a piazza Dalmazia, via N.Sauro (lato est) e viale Orsini (non oltre via Thaon De Revel): tutto il resto appare interdetto a qualunque coinvolgimento nelle attività turistiche, ricreative, culturali e commerciali approntate in città”. Da quella data sono passati 13 anni, 3 giunte e svariati assessori, l’Estate Giuliese si è trasformata in Giulia Eventi, ma nella sostanza nulla è cambiato. O forse sì: l’allora assessore alle manifestazioni Mimì Di Carlo, passato al ruolo di stampella del centrosinistra.


Parliamone Per cambiare occorre sapere

A Giulianova ci sono aspetti della vita cittadina, di importanza cruciale per la collettività, che non vengono raccontati all’opinione pubblica. Anche questo può far soffrire la nostra democrazia. E’ auspicabile che vi si ponga rimedio. Il Cittadino Governante sostiene GiuliaViva proprio per dare un contributo in tale direzione. Torniamo, però, all’affermazione di partenza, con qualche esempio. Più volte, nei giorni scorsi, abbiamo appreso dall’informazione locale notizie riguardanti il Bilancio, la TARSU, il CIRSU, gli LSU, la Variante e la VAS. Bene, cari lettori, avete letto o ascoltato da qualche parte quello che stiamo per dirvi? • Il Bilancio comunale è in grave difficoltà non solo e non tanto per i tagli del governo, quanto, soprattutto, perchè nel corso degli anni gli amministratori, sul fronte delle entrate, non si sono preoccupati di ottenere tutte le spettanze previste dalle leggi e, sul fronte della spesa, hanno prodotto uno spreco intollerabile di denaro pubblico. • Dopo reiterati e costosissimi affidamenti diretti finalmente è stata predisposta una

gara per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti. Abbiamo scoperto, però, che la base d’asta sarà di molto superiore (oltre un milione di euro) ai costi medi che si hanno in altri comuni costieri e che nel corso dei cinque anni della durata dell’affidamento non ci sarà, come sarebbe lecito attendersi, una progressiva riduzione dei costi. Ma le gare non si fanno per spendere meno? • Abbiamo saputo che la TARSU delle attività economiche verrà aumentata del 30% perché la spesa per i rifiuti continua a crescere: Non è un paradosso che, nonostante i buoni risultati della raccolta differenziata ottenuti grazie all’impegno dei cittadini, la gestione dei rifiuti costi ogni anno sempre di più? Ovunque, nei paesi civili e seri, i rifiuti non sono più un problema ma una risorsa che genera profitti ed occupazione, facendo progressivamente spendere sempre meno ai comuni grazie alla raccolta differenziata ed al riciclo; qui da noi no, questo non accade e, invece della meritata riduzione, avremo invece una bella stangata! Naturalmente la spiegazione c’è ed è nello sperpero (ricordate il milione di euro e più per lo spiaggiato del 2011?) e, più in generale, nella gestione fallimentare (fortemente divoratrice di denaro pubblico) di CIRSU e SOGESA. • Il sindaco ha gridato ai quattro venti che era pronto a pagare di tasca propria (con la collaborazione di tutti i consiglieri comunali, però!) la proroga illegittima alle lavoratrici precarie che lavorano da 16 anni col comune. Non è stato detto, invece, che le

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di Franco Arboretti soluzioni legittime per la loro stabilizzazione si potevano trovare in precedenza e per tempo. Non è stato fatto. E non è stato neanche detto che, ancora adesso, altre strade legittime e concrete potrebbero essere percorse per evitare il licenziamento delle lavoratrici. I nostri amministratori, però, preferiscono spendere di più assumendo, oltre i limiti consentiti dalla legge, tramite l’agenzia di lavoro interinale con costi mediamente superiori del 30 %. • Il Messaggero ha titolato “approvata la VAS, a settembre il nuovo PRG sarà operativo”. Non è vero. Il sindaco fissò per gennaio scorso il consiglio sulla Variante al PRG per controdedurre le prescrizioni della SUP; noi dicemmo che occorreva completare l’iter della VAS prima di riportare in consiglio la Variante. Ci fu risposto di no, però quel consiglio non si è mai tenuto. Si terrà in autunno (forse) dopo la conclusione della procedura della VAS (che deve essere ancora approvata). Ma non sarà l’atto conclusivo! Andrebbe fatto sapere, invece, ai cittadini e alle associazioni culturali e ambientaliste che con la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) hanno una grande opportunità per correggere, presentando osservazioni, una Variante molto dannosa per Giulianova, cosa messa in luce anche dagli uffici urbanistici della Provincia con severe e legittime prescrizioni. Nel frattempo, comunque, sono passati tre anni dall’insediamento di un’amministrazione che fece scrivere che avrebbe approvato la Variante in 100 giorni! Ma le veline del “Palazzo” questo non lo dicono.


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Qualche domanda a...

Alessandro Quartiglia un imprenditore “a tutto c

Buongiorno Presidente, prima di parlare della nostra comune passione, il calcio, vorremmo conoscere meglio il lavoro che, come imprenditore, sta portando avanti da questa sede di Cologna. L‘azienda sta allargando i propri interessi anche in campo europeo. E’ questo il modo per uscire dal momento di crisi che stiamo vivendo? Ringraziandovi della presenza, mi va di precisare che parlare di Cologna come facente parte o no di Giulianova mi sembra riduttivo. Operiamo nel mondo della ristorazione, in una nicchia di mercato molto specializzata, e si ha successo non solo con le idee imprenditoriali ma anche grazie a collaboratori importanti, condividendo una filosofia di gruppo e di squadra.

E’ evidente che il territorio va vissuto in maniera diversa. Per quanto riguarda l’aspetto economico, è un momento questo in cui l’azienda sta investendo e ciò è un dato positivo. Possiamo dire che un bravo dirigente è colui che sa scegliere i propri collaboratori? Chi guida è sempre l’uomo, sia in una squadra di calcio che nei settori dell’economia. Penso che l’uomo che guida deve trasmettere la sua passione, il suo amore, e perché no i suoi errori a tutti, salvo poi farne tesoro. In un momento difficile, il nostro gruppo è stato più pronto di altri a trovare soluzioni alternative, cogliendo le opportunità del nostro settore, e ciò ha ridato entusiasmo. In un mercato che si allarga quant’è importante l’innovazione? L’innovazione diventa un aspetto fondamentale. Si sta verificando una cosa molto bella. Normalmente ci sono aziende del nord che scendono, qui ce n’è una del centro Italia che, con venditori del nord, rappresenta il nostro gruppo non solo a Milano, ma anche a Montecarlo. Ciò è dovuto alla forza di una squadra di collaboratori che con capacità riesce ad ottenere grandi risultati. Come nello sport, più o meno. Se un ragazzo del settore giovanile è bravo, lo è sempre. Non tutti conoscono l’attività produttiva dell’azienda Quartiglia. Può fornirci maggiori dettagli?

Abbiamo attività che supportano il mondo della ristorazione. Le nostre iniziative sono in genere indirizzate verso un marketing diretto, molto specializzato. Vendiamo non solo prodotti ma anche servizi. Facciamo molti corsi per professionisti, promuoviamo le conoscenze dei prodotti italiani, con una rete commerciale di 240 agenti, e una distribuzione logistica all’avanguardia. Questo è un fattore vincente, che ci consente maggiori opportunità puntando sulla qualità. Il nostro vanto è che nel nostro gruppo lavorano 450 persone. E’ molto importante. La crisi? È un problema perché le difficoltà di tutti influiscono anche su di noi. Alla politica non chiediamo nulla, forse solo una maggiore attenzione per valorizzare le potenzialità di un territorio. Nell’agroalimentare la ricerca sui prodotti tipici del territorio è sempre continua? E’ certo un tema attuale. Il nostro gruppo sta cercando di valorizzare prodotti tipici siciliani, abruzzesi, pugliesi, e punta a essere un concentratore unico per supportare la ristorazione a livello nazionale. Mi va di evidenziare come, in genere, la nostra clientela vada alla ricerca di prodotti di qualità. Oltre i confini nazionali, possiamo dire che Quartiglia promuove la valorizzazione di prodotti regionali del nostro Paese? La copertura nazionale l’abbiamo


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campo”

di Giancarlo de Falco

raggiunta da un anno, e pian piano ci stiamo espandendo. Dobbiamo esser bravi ad anticipare il futuro, con l’innovazione. Dobbiamo investire per ottenere risultati a breve, senza esagerare. In questo momento pur senza fare investimenti di natura strutturale, abbiamo come azienda una capacità lavorativa notevole, che ci permette di applicare progetti innovativi che si traducono in risultati. Abbiamo immagazzinato passione per il lavoro, per l’innovazione, la tecnologia. In merito a quest’ultimo aspetto, ad esempio, comunicheremo su i-pad i saperi dell’azienda. Il ristoratore sarà celermente messo a conoscenza degli approfondimenti della ricerca. Ora è il momento di parlare della passione che condividiamo e che ci ha fatto conoscere molti anni

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Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it

fa. Lei è stato presidente della società “Giulianova Calcio” per tanti anni ed anche un importante dirigente di Lega. Oggi la “Giulianova calcio” vive una grande crisi, è venuta meno l’iscrizione al calcio professionistico. Cosa Le ha provocato questa notizia? Onestamente, quando si fa per tanti anni l’azionista della “Giulianova Calcio”, il rammarico nel costatare quanto è accaduto è notevole. Era un vanto, il numero di tifosi rispetto agli abitanti, era motivo di grande apprezzamento, anche in Lega. E’ stato sempre un gran piacere essere al timone di una società dove un atleta veniva con grande motivazione. Oggi è per me un motivo di orgoglio ricordare quei momenti. Speravo si trovassero soluzioni diverse, per risolvere i problemi creatisi. C’è un gruppo di appassionati che ha rilevato il titolo sportivo del “Cologna Paese“ e punta a far riemergere, attraverso la valorizzazione dei giovani locali, la tipicità giuliese. Ce n’è anche

un altro che vuol ripartire dall’interregionale. Un pò di confusione, forse. Non pensa che occorrerebbe un capofila per ripartire con nuovo entusiasmo? Ho incontrato tanta gente a Giulianova piena di entusiasmo. Anche in questi anni, come azienda, abbiamo dato un contributo al calcio giuliese. Senza colpevolizzare chi ha gestito finora, penso che la prima scelta dovesse essere quella di salvaguardare il titolo, che tanto ci è costato. Ciò non è stato fatto e mi è dispiaciuto. Tornare su di categoria non sarà facile, anche per il momento socio economico che stiamo attraversando. Comunque, in un momento di difficoltà devono sicuramente essere unite le forze. Potrebbe essere l’imprenditore Quartiglia il catalizzatore di queste forze? In questo momento sono fuori (dal calcio), perché l’azienda è il mio principale impegno. Ripeto, per me è un punto di orgoglio aver fatto il presidente della ”Giulianova Calcio”. L’unione può essere una soluzione. A Giulianova, nella nostra città, non va disperso il patrimonio di passione che c’è. Sappiamo del suo sostegno a ONG che operano in Africa. E’ un impegno importante, curato soprattutto da mia moglie, che è stata in Africa a vedere e aiutare. La famiglia è partecipe e la cosa ci rende orgogliosi.


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Benessere e alimentazione

Li “buttij de pummadore” Il profumo di pomodori appena raccolti, scelti con grande attenzione, lavati uno ad uno e quel chiacchiericcio di donne indaffarate... basta poco per riportarlo alla memoria. E le donne che si prendevano cura della preparazione delle conserve, non erano solo quelle di famiglia, ma anche le vicine disponibili e certe di essere ricambiate nell’aiuto. I giorni di preparazione delle “buttij d’ pummador pe l’immern” vedeva coinvolte tutte le donne del vicinato; forse non era un momento di festa, ma certamente di socializzazione; era il momento delle confidenze e spesso delle buone “vernecchie” alternate alle personali esperienze circa il confezionamento delle varie conserve casalinghe. Erano molte le “regole” da rispettare e ciascuno aveva da proporre le proprie ma tutti condividevano la scelta della giusta fase lunare e l’imprescindibile non coinvolgimento delle donne in periodo mestruale. Poi c’erano tutte le diverse procedure per realizzare la bottiglia “nghe la pummador passate”, quella con i pomodori sbucciati e fatti a piccoli pezzi, “lu stratte”. E intanto intorno si spandeva un penetrante profumo dal basilico che veniva introdotto nelle bottiglie e d’inverno avrebbe suscitato il ricordo dell’estate. Solitamente erano solo le donne a dedicarsi a quest’attività: qualcuna spellava i singoli frutti, altre li tagliavano a piccoli pezzi, altre ancora

giravano la manovella della macchinetta o erano intente a schiacciare e passare i pomodori più maturi e sani, attraverso un crivello, “lu passastratte”, per produrre una crema da asciugare al sole: il concentrato di pomodoro. Nel frattempo c’era chi provvedeva a riempire, con l’imbuto, le bottiglie precedentemente lavate e fatte asciugare bene tenendole capovolte. Chi più affascinava i bambini, che comunque venivano coinvolti per le piccole cose, era l’addetta a chiudere le bottiglie. Si utilizzavano i sugheri ed era bellissimo guardare con quanta capacità manuale, con l’aiuto di un martello, senza mai rompere una bottiglia, queste donne riuscissero a tapparle. Poi c’era la fase della legatura: uno spago veniva intrecciato al collo della bottiglia in modo che il sughero non fuoriuscisse durante la bollitura. Ovviamente questa era una fase importante che, se non fatta con grande attenzione, metteva a rischio tutto il lavoro precedente; chi era addetta a questa fase era la meno coinvolta nel

di Irene Lattanzi chiacchiericcio. Quando il lavoro di preparazione, iniziato alle prime luci del giorno, si avviava alla conclusione, si cominciava il rito della preparazione del fuoco, per portare a bollitura le bottiglie. Queste venivano sistemate a strati dentro i calderoni spesso di rame, ma anche realizzati tagliando, nella giusta misura, grossi bidoni di metallo recuperati chissà come e dove. L’addetto al fuoco meritava grosso rispetto: da lui dipendeva il giusto bollore e la perfetta durata della bollitura. Il giorno dopo, ben raffreddate, le bottiglie sarebbero state riposte in cantina ad aspettare l’uso per la realizzazione di un succulento piatto. Ma tutto questo lavoro era cominciato da“chilometro zero”, dalla scelta del fornitore di pomodori: ognuno aveva il suo, si fidava ciecamente e ne vantava le qualità, le competenze, il buon prezzo. Negli anni del boom questa tradizione è andata scemando e i prodotti industriali hanno avuto la meglio. Oggi sta tornando l’esigenza, per salvaguardare la salute, il portafoglio e... il lavoro, del chilometro zero e nella nostra città siamo fortunati ad avere proposte per l’attivazione di mercati che possono dare risposte a queste aspettative. E se anche i sapori guidano alla riscoperta del passato e dentro i sapori si possono leggere le atmosfere, le sensazioni, le storie che accompagnano luoghi, sfondi familiari a volte poco osservati come ambienti di vita e di comunicazione, allora viva li “buttij de pummadore”.


La pagina della cultura

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Le “Escursioni negli Abruzzi” dell’Onorevole Richard Keppel Craven di Leo Marchetti

Nella sua introduzione al convegno teramano “Travellers in the Abruzzi and Molise” del 1976, Franco Cercone scrive che sono stati più numerosi i viaggiatori francesi e tedeschi nell’Abruzzo del ‘700 - ‘800 a causa della cattiva fama della regione presso gli inglesi, fama che perdura fino al 1906 quando A. Steinitzer ancora la definisce “a land of brigands”. Tale reputazione è dovuta in massima parte alle particolari condizioni di arretratezza del Regno di Napoli, a un folklore fatto di sacrifici in odore di paganesimo e all’obiettiva presenza sul suo territorio di una guerriglia, antinapoleonica prima e antiunitaria più tardi, che mette a repentaglio le

vite stesse dei viaggiatori. Ma l’Abruzzo si differenzia – come nota R. Colt Hoare nel resoconto del suo Grand Tour del 1819 – dal resto del Regno per una meravigliosa ospitalità dei suoi abitanti e per un paesaggio in linea con tutti i dettami del Romanticismo: vertigine delle altezze, boschi, laghi appeninici – fra cui quello di Celano, menzionato da Anne Radcliffe nel suo The Italian – borghi pittoreschi e strade impervie. Keppel Craven, figlio cadetto del barone William Craven, stabilitosi a Napoli fin dal 1806, intraprese intorno agli anni ’30 del secolo un’ampia escursione nelle province settentrionali del Regno di Napoli con intenzioni conoscitive e descrittive, non senza godersi il brivido sublime del viaggio fra strade inesistenti e “letti di fiume e ruscelli guadabili”, come scrive Luigi Lopez (Popoli 1976). Talvolta usava la carrozza, ma, più spesso, era costretto a fare lunghi tratti a piedi o a cavallo. Arrivò così nelle province abruzzesi dalla Val Roveto e da Balsorano e si soffermò come prima tappa nello straordinario paesaggio del lago di Fuci-

no e presso le rovine di Alba Fucens. Nel suo libro Excursions in the Abruzzi (Londra, 1837) parla della gentilezza degli abitanti di Avezzano e delle numerose chiese aquilane, delle Gole di Antrodoco e del lago di Cotilia. Da qui decise di raggiungere Teramo attraverso i passi del Gran Sasso, ma il tentativo si rivelò arduo, sia per le difficoltà del territorio sia per le condizioni atmosferiche, per cui preferì aggirare la barriera delle montagne passando da Popoli e Pescara. In queste zone pianeggianti egli nota sul volto degli abitanti la presenza endemica della malaria, ma si rallegra anche della cortesia e disponibilità degli abruzzesi. A cavallo, lungo la costa, raggiunge le foci del Vomano e del Tordino e nel libro scrive che sulla destra si stagliava in alto sulla collina la vista di Giulianova “with its many towers and domes surrounded by the trees” per dire che vi erano torri e cupole (sic al plurale) immerse nel verde e sullo sfondo la vista ‘impressive’ del Gran Sasso. A Teramo visitò la cattedrale e le rovine romane ed ebbe un incontro con l’anziano Melchiorre Delfico. Il viaggio si conclude con una visita a Chieti e il ritorno a Napoli via Sulmona e Venafro.


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Interferenze artistiche

Norah Ephron: eterna romantica

Il patinato mondo di Hollywood ha recentemente detto addio ad una personalità profondamente sensibile, sognatrice ed irriverente al tempo stesso, tale regista, sceneggiatrice e scrittrice era conosciuta con il nome di Norah Ephron. In molti ricorderanno successi come “Harry ti presento Sally” (1989) sceneggiato dalla Ephron e diretto da Rob Reiner, “Insonnia d’amore” (1993) o “C’è posta per te” (1998) entrambi diretti dalla Ephron e soprattutto il connubio lavorativo con due attori come Tom Hanks e Meg Ryan che grazie a lei hanno raggiunto la notorietà. La Ephron si è spenta all’età di 71 anni dopo una lunga degenza ospedaliera causata da una leucemia, ma a dispetto della malattia e di una vita sentimentale alquanto movimentata (si è sposata tre vol-

te) non si è mai data per vinta ed ha tratto più di un insegnamento dalle proprie esperienze, in particolare il secondo divorzio dal giornalista Carl Bernstein dal quale ha avuto i due figli Jacob e Max, l’ha ispirata nella sceneggiatura di “Heartburn - Affari di cuore” film del 1986 diretto da Mike Nichols ed interpretato da Jack Nicholson e Meryl Streep. La pellicola racconta la storia d’amore di due giornalisti, Mark e Rachel che in breve tempo decidono di sposarsi ed hanno due figli, ma la donna scopre l’infedeltà del marito, così lo lascia. I due si riappacificano, per poco, perché Rachel scopre che Mark la tradisce di nuovo e si lasciano definitivamente. La regista statunitense ha anche contribuito alla realizzazione di “Silkwood” (1983) di Mike Nichols con Cher e Meryl Streep e “Avviso di chiamata” (2000) di e con Diane Keaton. Donna piena di talento e fascino, la Ephron con il suo lavoro, svolto soprattutto nella città di New York, ha delineato un

di Antonio D’Eugenio

profilo molto suggestivo della sua città guadagnando, nel tempo, il riconoscimento e la stima degli stessi newyorkesi. Dalla penna di Nora Ephron sono usciti moltissimi lavori densi di romanticismo e buoni sentimenti, ma anche di sano realismo e verità indubbie. Può essere considerato un valido esempio il libro “Il collo mi fa impazzire. Tormenti e beatitudini dell’essere donna”, pubblicato nel 2007 dalla casa editrice Feltrinelli, opera densa di autoironia e citazioni rivolte alla fase più delicata della vita di una donna: la vecchiaia. La Ephron in un passo del suo libro scrive: “Odio la gente che sostiene che invecchiare è bello, che si diventa saggi e si capisce quali sono le cose importanti. Ci si ribella, ci si deve ribellare all’immagine contraffatta di sé che appare nello specchio. Anche perché dal collo all’anima il passo è breve. Invecchiare non è roba da rammolliti, tanto più se sei una donna”. Ammettendo le sue debolezze, questa grande interprete della nostra società, ha dato un’immagine di sé umile ed umana, forse ha anche dato una svolta profetica alla sua vita, perché la vecchiaia da lei tanto aberrata non l’ha mai raggiunta, così da rimanere per sempre icona di stile nella memoria collettiva.


Dove Cosa Quando Prime visioni

di Stefania Sacchini

La leggenda del cacciatore di vampiri 3D Abraham Lincoln è un ragazzino che vive una vita spensierata con sua madre. Un giorno la donna muore per una strana malattia ed il ragazzo rimane solo. Tempo dopo scoprirà che la malattia che ha ucciso sua madre è stata causata dal morso di un vampiro e da quel giorno inizia a dare la caccia ai vampiri. All’età di sedici anni, mentre è impegnato in un combattimento, Abraham viene salvato da un vampiro di nome Henry Sturgess con il quale stringe un ottimo rapporto di amicizia. Sturgess insegna a Lincoln la storia del vampirismo, lo addestra nel combattimento e lo manda ad uccidere i vampiri malvagi. Il film è diretto da Timur Bekmambetov ed ha per protagonisti Benjamin Walker, Mary Elizabeth Winstead, Rufus Sewell e Dominic Cooper. Il film è basato sul romanzo Abraham Lincoln, Vampire Hunter di Seth Grahame-Smith, che si è occupato anche della sceneggiatura e tra i produttori del film figurano lo stesso regista Bekmambetov e Tim Burton. In programmazione dal 20 luglio.

Concerti mostre ed eventi “Julia Jazz” 2012 al Kursaal “JULIA JAZZ 2012 seminari di musica moderna e classica + concerti”. Dal 23 al 27 Luglio Giulianova si trasformerà in un vero e proprio laboratorio creativo, con seminari di musica moderna e classica, master class e concerti di alto profilo artistico. Spettacoli ingresso gratuito. Info e orari su www. orchestracontemporanea.it

Le piccole voci a Piazza Buozzi Domenica 22 luglio, alle ore 21, nello splendido scenario di piazza Buozzi, Le Piccole Voci di Madre Teresa di Mosciano Sant’ Angelo presentano il musical La bella e la bestia. Quest’anno le scenografie sono state realizzate da Giulio Di Marco, mentre i costumi sono a cura da Paola Narcisi. La direzione canora e artistica è affidata come sempre al direttore del coro Ermando Mattiucci.

Soundlabs Festival a Castelbasso er l’edizione 2012 il Soundlabs Festival sbarca per la prima volta nel borgo di Castelbasso con un ricchissimo cartellone live. Il nome di spicco è sicuramente quello di Thurston Moore il chitarrista e cofondatore dei Sonic Youth. Dal 21 al 28 Luglio si esibiranno anche tanti altri artisti. INFOLINE +39 349 5547861

Beccaceci sul Porto di Giulianova Più sensi coinvolti per un unico evento: cena - concerto a cura del Ristorante Beccaceci , domenica 5 agosto sulla banchina sud del Porto di Giulianova. Potrete ascoltare The Incredible John Papa Boogie Blues Band e degustare pesce dell’Adriatico. Con il patrocinio dell’ Ente Porto di Giulianova. Il prezzo di ingresso per il concerto e la cena è di €50. Info e prenotazioni : Ristorante Beccaceci 0858003550 \ 3294324954; Ente Porto 0858005888.

A Castelbasso Mirabella e Carofiglio Michele Mirabella presenta nella Piazzetta di Castelbasso il suo ultimo libro: “Cantami, o mouse. Il mondo di oggi spiegato dagli antichi”, edito da Mondadori. L’appuntamento è per giovedi 19 luglio dalle 21:00 alle 23:55. Il 26 luglio gli enigmi della nostra storia e delle nostre storie più private messi a nudo da uno scrittore come Gianrico Carofiglio, con il suo ultimo libro “Il silenzio dell’onda”.

Montepulciano d’Abruzzo Blues Festival

Si conclude a Torano Nuovo il 14 luglio la V edizione del Montepulciano Blues Festival con l’esibizione dei BLUES EXPLOSION (USA) (Andy Just, Texas Slim, Vivian Vance Kelly). Ingresso gratuito. info: 338.2786086 – 0861.71474 - www.toranonuovoblues.it

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Libri Titolo: Dentro Autore: Sandro Bonvissuto Casa editrice: Einaudi Pagine: 184 Prezzo: € 17,50 Sandro Bonvissuto, cameriere in un’osteria romana e laureato in filosofia, ci racconta cosa succede dentro, dove gli occhi non arrivano o non vedono. Ci parla di un’umanità variegata e dimenticata, di una vita che si organizza diversamente, di un luogo separato che pure è una finestra sul futuro della società stessa, avanguardia dei tempi che cambiano. Racconta di un mondo che “rieduca” solo chi è già “educato”, dove il detenuto comincia pian piano ad assomigliare al suo reato e la colpa diventa la cosa più importante, da cui la maggior parte delle volte si esce solo per tornare dentro. Oppure si muore, perché in carcere la morte ti raggiunge lo stesso, non dall’esterno, ma da dentro. Magari proprio pochi giorni prima di uscire.

Pubblica utilità Farmacie di turno 14/15 luglio Farmacia Ielo 16/22 luglio Farmacia Eredi Galli 23/27 luglio Farmacia Comunale Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362 Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201 Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366 118 085.8020442 / 085.8020373 Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733 Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816 Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)


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SOS ambiente

I pescatori custodi del mare, intervista a Walter Squeo di Pietro Carrozzieri

Ringraziamo Walter Squeo, comandante a mare e vicepresidente del consorzio CoGeVo. Cosa fa questo consorzio in realtà? Il nostro consorzio tutela, di fatto, la produzione di vongole, applicando un tipo di pesca non distruttiva e immettendo sul mercato un prodotto di qualità. Il CoGeVo è formato da 84 barche in tutto il compartimento abruzzese, di cui 54 a Giulianova. La nostra carta vincente è la ricerca, che riteniamo di fondamentale importanza per la vita dei pescatori. Applichiamo le zone chiuse di pesca. Ora ad esempio, dopo 4 mesi, si riapre la zona che va dal molo sud giuliese fino al Vomano. La dr.ssa Giansante dello Zooprofilattico ha constatato il buon stato di maturazione delle vongole, così come quello del mare, specie in confronto agli anni passati. Con le zone chiuse abbiamo un prodotto di ottima qualità, che collochiamo sul mercato nazionale (soprattutto al nord)

Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it ed europeo (Spagna, ma anche Belgio e Germania). In passato il vostro settore ha ricevuto molte critiche per il tipo di pesca praticato. E’ ve ro, m a attualmente facci am o in sost anz a la raccolta delle vongole, non più la pesca. Nel senso che peschiamo in maniera ponderata, rimanendo poco in mare e limitando i danni che possiamo fare. La vongolara, specie in estate, contribuisce anche ad ossigenare il mare. Siete stati protagonisti di un’iniziativa per avvicinare i giovani al settore pesca. Abbiamo deciso di dar lavoro ai giovani, che abbiamo trovato entusiasti. Tramite un’ordinanza della Guardia Costiera di Pescara, le barche che assumono un ragazzo possono prendere 40 kg in più di vongole. Abbiamo anche assunto 10 donne. E la risposta è che i posti disponibili (35) sono stati tutti occupati. Per altre assunzioni dovremo studiare iniziative a terra. Il CoGeVo non cerca aiuti allo Stato, negli ultimi tempi abbiamo solo chiesto alla Regione la mappatura delle acque. Importanti comunque anche i fiumi e le vostre battaglie per la qualità delle acque. Sono oltre 10 anni. All’inizio il fenomeno dei

fenoli (acido fenolico dei frantoi) distrusse la produzione. Occorse più di un anno per ristabilire l’habitat, in maniera lenta e graduale. Da 2-3 anni non abbiamo più nessuna morìa, pur se qualche allarme ogni tanto c’è. Ci appelliamo anche ai cittadini. Se notano “sversamenti” sui fiumi, ce lo dicano. Voi siete un po’ custodi della qualità delle acque. Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato dalla camorra, si era accordato con la marineria locale, concedendo sgravi fiscali a coloro che recuperavano dal mare plastica lattine ed altri rifiuti, che poi smaltivano correttamente a terra. Potrebbe essere un’idea anche qui? L’abbiamo già proposto alla Regione, chiamandolo progetto “Eco a Mare”. Siamo pronti, aspettiamo solo che la politica ci dia l’assenso. Non vogliamo niente, basta solo che ci dicano dove dobbiamo mettere i rifiuti. Per il futuro di quest’attività, quali idee e prospettive? A Giulianova abbiamo una grande flotta. Siamo stati elogiati anche in comunità europea, il nostro è l’unico settore della pesca che va bene, a differenza delle lampare, solo 2 rimaste. Superando alcuni vincoli della burocrazia, rimane importante la ricerca, seria, su tutto il settore della pesca, che possa dar vita ad un nuovo tipo di attività, tesa a salvaguardare l’ambiente ed il prodotto. In questo senso, è davvero importante l’ottima collaborazione in corso con lo Zooprofilattico di Teramo.


A tutto sport

GiuliaViva anno II n.14

Ci sarà ancora calcio a Giulianova? Siamo stati facili profeti, purtroppo, quando alcuni numeri fa, abbiamo intitolato l’articolo “Fine del calcio professionistico a Giulianova”. Alla scadenza del 30 Giugno, l’attuale proprietà del Giulianova Calcio srl non ha presentato la documentazione necessaria all’iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione, Lega Pro. La mancanza di copertura economica e l’inagibilità del Rubens Fadini per un campionato professionistico, hanno determinato tale rinuncia. Se volessimo fare l’elenco delle componenti che hanno portato a questa fine, dovremmo coinvolgere un po’ tutti gli attori che di recente si sono affacciati al mondo del calcio giuliese. Ovviamente non è neanche giusto pensare che la colpa sia di tutti in egual maniera, perché c’è chi con il proprio agire ha significativamente spinto il Giulianova Calcio in un baratro da cui non è più uscito. Abbiamo anche più volte sottolineato atteggiamenti che in condizioni “normali” non sarebbero stati tollerati. In prospettiva, però, sono nate nuove possibilità per continuare ad avere una squadra cittadina. In effetti la Giulianova Calcio srl non è ancora fallita, quin-

di teoricamente potrebbe ancora iscriversi ad un campionato nelle serie minori, ma l’impossibilità a trattare con l’attuale proprietà, ha spinto alcuni gruppi di imprenditori e professionisti a tentare altre strade. Così è nata “Città di Giulianova 1924”, composta da Berardo D’Antonio (in qualità di Presidente), Francesco Giorgini (Direttore Tecnico), supportati da Alfredo Gerardini, Vincenzo De Adducis ed altri, che hanno come primo obiettivo quello di rifondare il Giulianova dalle proprie radici, cioè dal settore giovanile, e creare quella sinergia con la tifoseria, vera ed unica strada per i successi sportivi. Altre cordate si erano avvicinate per tentare di salvare il Giulianova Calcio, ma tutte hanno rinunciato. Una che sembrava voler avvicinare quella guidata da D’An-

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di Daniele Adriani

tonio, aveva come principale referente l’ex calciatore Sandro Federico, che durante la trattativa è diventato DS della Carrarese, così non se n’è fatto più nulla. Attualmente “Città di Giulianova 1924” ha il titolo per partecipare al campionato di Eccellenza (acquisito dal Cologna paese), ma ci sono possibilità per una partecipazione al campionato CND, ovviamente solo se il costo rientra nel budget disponibile. Buon senso vuole che Giulianova abbia un’unica squadra su cui convogliare le risorse umane ed economiche per poter competere ad un livello degno del passato, di cui, la Giulianova calcistica, ha bacheche piene di titoli e riconoscimenti a livello nazionale. Rimane aperto il problema delle strutture. L’amministrazione comunale deve fare la sua parte: l’adeguamento del Fadini alle norme di Legge, l’ammodernamento del Castrum e del campo di atletica e soprattutto ripensare il progetto con l’Arpa per un nuovo campo di calcio (nella zona di Colleranesco), completo di tutte le strutture indispensabili per una seria ed efficace fruizione di atleti e sportivi.


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GiuliaViva anno II n.14

Inviateci le vostre lettere, segnalazioni o foto a: ditelo@giuliaviva.it

Ditelo@GiuliaViva.it Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Non l’avevo capito! Lettera di un tifoso Cari amici giuliesi, noi tutti conoscevamo le difficoltà che non hanno permesso l’iscrizione al campionato di Lega Pro, e di questo siamo rimasti tutti dispiaciuti. Per ripartire dalla serie D abbiamo un anno di tempo affinchè il sindaco intervenga per sistemare lo stadio e fare i lavori che occorrono per il calcio professionistico. Si potranno trovare altri imprenditori che hanno a cuore la nostra squadra e la nostra città, e noi potremo contribuire con una sottoscrizione. Sono sicuro che Giulianova possa sperare di tornare ai livelli che merita e che possa avere una squadra che tutte le domeniche ci faccia gioire. Nunzio Cappelletti

GiuliaViva

Registrazione al Tribunale di Teramo n. 647 del 07 06 2011 Direttore Responsabile Antonio D’Eugenio direttore@giuliaviva.it Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications” Redazione e Amministrazione 64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. 0857992144 redazione@giuliaviva.it pubblicita@giuliaviva.it tel.3473612374 Si ringrazia Claudio Camilli stampato da Tipolitografia LA RAPIDA Via G. Galilei Giulianova Lido

Gentile redazione, vorrei rivolgere un ringraziamento all’Amministrazione comunale per il nuovissimo arredo di piazza Buozzi. Quando l’ho visto per la prima volta ho creduto, perdonerete l’ignoranza, che si trattasse delle solite transenne stradali. Poi, ripensando alle parole del sindaco che aveva annunciato il rinnovamento dell’arredo urbano, ho capito che si trattava proprio di quello. Veramente bello e innovativo, bene inserito nell’ambiente circostante e senza ombra di dubbio unico in Italia: speriamo venga mantenuto anche oltre la stagione turistica appena iniziata. Pasquino

Semafori intelligenti Per ovvi motivi evito, se posso, di percorrere in Piazza della Libertà in salita. Alcuni giorni fa non ho potuto fare a meno. E mentre, assieme ad alcune decine di sfortunati colleghi automobilisti in coda con me o in Via del Popolo, in Via Migliori o in Via Cupa, bruciavo allegramente carburante, partecipando alla realizzazione del quadrivio più inquinato ed inquinante d’Italia, è nata spontanea una domanda: ma è piu’ intelligente il semaforo o l’amministratore

che lo ha fatto installare? Certo se l’idea era quella di salvare gli alunni della De Amicis dall’avvelenamento da idrocarburi, anidride carbonica, polveri sottili e amenità simili si sarebbe potuto fare senz’altro qualcosa di meglio. Un consiglio caro Amministratore, approfitti della chiusura della scuola per smantellare quel semaforo e disinnescare quell’arma da guerra chimico/batteriologica. Negli ultimi 5/6 decenni non ricordo che in quell’incrocio si sia verificato mai un incidente degno di questo nome e sono sicuro che i giuliesi saranno in grado di continuare ad evitarli. Ah se solo avessi avuto io questa idea del semaforo. Cordialità. Doktor Mengele. F. Di Cola

Il mare in fondo alla strada “... davanti a me all’improvviso, il mio mare che oggi mi lascia senza fiato: un mare senza fine ... e il sogno, va ... e mi lascio prendere da quel sogno che, in quel mare senza fine, mi restituisce il piacere dei miei desideri, quelli nascosti in fondo all’anima. Ci voleva un mare senza fine, apparso all’improvviso in fondo ad una strada, per ridarmi, oggi, la voglia di riprendere dal fondo, ancora, la mia voglia di vita ...“ E’ solo lo stralcio da un racconto , ma come si potrebbe fare oggi a scrivere questo arrivando in fondo a via Thaon De Revel? C’è sempre l’azzurro ad aspettare, ma è solo il colore di una distesa di rastrelliere per le biciclette! mersia2010


La redazione di GiuliaViva tutta, esprime vivi e sinceri auguri alla neo dottoressa

Roberta dal Pozzo

brillantemente laureatuasi in Lettere Classiche con 110 e lode presso l’Università di Chieti.



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