La bellezza dell'idea

Page 1

La bellezza dell’idea

Venticinque secoli di Bellezza Armonia, geometria, trasgressione Picasso, Moore e gli altri I nuovi canoni di bellezza del contemporaneo Sede al MAXXI A cura di Giorgia Anderlucci e Francesca Barchiesi

00 MESE 00 MESE 2022 Venticinque secoli di Bellezza Armonia, geometria, trasgressione Picasso, Moore e gli altri I nuovi canoni di bellezza del contemporaneo MAXXI 14 marzo al 21 giugno 2022 A cura di Giorgia Anderlucci e Francesca Barchiesi

Sotto l’Alto Patronato del Patronato del Presi dente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella Con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del MinisteroTurismo Istruzione, Università e Ricerca Provincia di Roma Assessorato alle Politiche Culturali Regione Lazio Assessorato alle Politiche Culturali Roma Capitale Roberto G GiovannaSindaco Marinelli Assessore alla Cultura, creatività e promozio ne Councillorartisticafor Culture, Creativity and Artistic Promotion Paolo Serafini Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Sovrintendente Capitolino for Monuments and Cultural Properties Rita Bernini Pozzi UO Musei Archeologici e Polo Grande Campi Coordinamento,doglio valorizzazione e comunica zione attività della struttura Development and Communication Coordi CoordinamentoOrganigrammanator tecnico amministrativo e organizzativo della struttura Museum Activities Coordinator Marco DocumentazioneGiacomoAdministrationAmministrazioneRossiTasso video Tamara Barbo Video RaffaelladocumentationTosi Ufficio collezione e conservazione Conservation office Giulia MatteoDendiGiorgi CRDAVPatriziaEducationDidatticaFebbraio—Centro Ricerca e Documentazione Arti CRDAVVisive— Visual Arts Research and Documen tation Biblioteca,Centrefototeca, archivio library, photo library, archive Marta Moccina Ufficio valorizzazione Tommaso Rondini Progetti speciali Special projects Emma Gianni In collaborazione con ZÈTEMA Segreteria di Direzione Directors Assistant Marco CoordinamentoMandini tecnico amministrativo e organizzativo della struttura Museum Activities Coordinator Manila Mosaico Ufficio ExhibitionsmostreOffice Anna ProgrammaCosi Artisti in residenza Artists in Residence Program Pamela RedazioneFassino Editorial Office Mirko AlessandroTranslationTraduzioniDannifoGanzonieri Ufficio stampa e comunicazione Press and Communication Office Monica AraRelazioniMargheritaExternalRelazioniMassaesterneAffairsPasticcioesternePacisExternalAffairs Ara Pacis Ernesto Sassi

Relazioni esterne MACRO External Affairs MACRO Walter FedericaOscarPalazzoExternalPalazzoRelazioniDanniesternedelleEsposizioniAffairsdelleEsposizioniTasselloDanza Amici di Roma Capitale ClaudioValeriaSecretarySegreteriaMartinaMelissaKevinExecutiveAssistenteGiorgioPresidentPresidenteCasaesecutivoAssistantForteTarassoMassinoValleFranceschi Sostenitori di Roma Capitale Partner Roma Capitale Giuseppe Nonni Gianni GiadaAnnaElenaChiaraDanielaDarioFrancoMarcoEmanueleGiuliaFrancescaAlessioFrancescoRossiBianchiniFrancescaniZazzanoVerdiTestaCroceSassamoArmadilloContadinoRossiniCrucianiPepeCassiano Prestatori Anton Kerr Gallery, New York Archivio Gianni Colombo, Milano Archivio Michelangelo Vasta, GalleriaMilano d’Arte Moderna e Con Modenatemporaneoa,Monitor, Roma Museo di Fotografia Contempo ranea, Roma Anton Kerr Gallery, New York Archivio Gianni Colombo, Milano Archivio Michelangelo Vasta, Milano Galleria ‘d’Arte Moderna e Contem Modenaporaneoa,Monitor, Roma Archivio Michelangelo Vasta, Milano Galleria ‘d’Arte Moderna e Contem Monitor,Modenaporaneoa,Roma

tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto A very special thanks all those who tocontributedtherealization ofthis project Marianna Agliottone, Lucia

Milanese Advanced vehicle Developments Akg-images, Berlino Alchimia, Milano spa Archivio storico Piaggio Arflex International SpA, Giussano Knoll International Italia, Milano Muji, London Muso di Storia della fotografia Fratelli Alinari, Firenze Poltrona Frau, Tolentino Tecno SpA, Varedo Zanotta Spa, Nova Milanese

Progetto grafico Graphic Layout Nome Cognome Stampa Printed by Nome tipografia, Roma 2021 Crediti fotografici Photo credits Advanced vehicle Developments Akg-images, Berlino Alchimia, Milano spa Archivio storico Piaggio Arflex International SpA, Giussano Cassina Spa, Meda Fondazione 3m Italia, Catania Lego Company SpA, Milano Knoll International Italia, Milano Muji, ZanottaTecnoLondonSpA,VaredoSpa,Nova

Akg-images, Berlino Alchimia, Milano spa Archivio storico Piaggio Arflex International SpA, Giussano Cassina Spa, Meda Fondazione 3m Italia, Catania Lego Company SpA, Milano Knoll International Italia, Milano Muji, London Muso di Storia della fotografia Fratelli Alinari, Firenze Poltrona Frau, Tolentino Tecno SpA, Varedo Zanotta Spa, Nova Milanese

Advanced vehicle Developments

Un ringraziamento speciale a FedericaRiccardoLucaMargheritaIreneFrancescoFedericaGiuliaRobertoLuigiGiuliaRaffaellaStefanoHelgaLodovicoMarcoDavideMartinaAndreaFreeHélèneFlaviaMarcoSimonaFrancescaElisabettaAmara,Biestro,Blandino,Caraceni,Castellazzi,Chiavaroli,deFranchis,HomeUniversity,Galvani,Gambillara,Gasparotto,EnricoGiacomelli,Lindemann,Marsala,Monti,Pellegrino,Pezzoli,PrestinenzaPuglisi,Pugliese,Roncucci,Russo,Sala,SanesiSantacroceRossiniPalombiCosta

Museo di Fotografia Contempora nea, AntonRomaKerr Gallery, New York Archivio Gianni Colombo, Milano Archivio Michelangelo Vasta, Milano Anton Kerr Gallery, New York Archivio Gianni Colombo, Milano Archivio Michelangelo Vasta, Milano Galleria d’Arte Moderna e Contem Modenaporaneoa,Monitor, Roma Museo di Fotografia Contempora nea, Roma Copertina Cover Autore, nome opera o altro, anno (definire a seconda del progetto)

01 02 I CONTEMPORANEADELL’ARTEPADRI Pablo MarcelHenryPicassoMooreDuchampLucioFontanaJacksonPollockAndyWarhol 484440363228 ARTISTI CONFRONTOA Francis PieroLucianBaconFreudFranzKlineMarkRothkoYvesKleinManzoniFrankStellaDanFlavin 6362616059585756

03 04 ARTISTI CONFRONTOA Vito Acconci Marina Jean-MichelRobertAndreasAbramovicGurskyMaplethorpeKeithHaringBasquiatNamJunePaikBillViola 7574737271706968 I CONTEMPORANEADELL’ARTEFIGLI Jeff MauzioDamienKoonsHirstCattelanAntonyGormleySherryLevine Biografia Artisti Testo in Inglese Bibliografia 10096908886848280

Il vero e il bello “Chiedete a un rospo che cosa è la bellezza, il vero bello, il to kalon. Vi risponderà che consiste nella sua femmina, coi suoi due begli occhioni rotondi che sporgono dalla piccola testa, la gola larga e piatta, il ventre giallo e il dorso bruno. Interrogate un negro della Guinea: il bello consiste per lui nella pelle nera e oleosa, gli occhi infossati, il naso schiacciato. Interrogate il diavolo: vi dirà che il bello è un paio di corna, quattro zampe a grinfia, e una coda” (Voltaire, dizionario filosofico) Se si esaminano i sinonimi di bello e brutto, si vede che mentre è ritenuto bello ciò che è carino, piace vole, attraente, gradevole ,avvenente, delizioso, armonico, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro, incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso, fiabesco, fantastico, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime, superbo, è brutto ciò che è repellente, orrendo, schifoso, sgradevole, grottesco, abominevole, ributtante, odioso, indecente, immondo, spor co, osceno, ripugnante, spaventoso, abbietto, orribile, orrido, orripilante, laido, terribile, terrificante, tremendo, da incubo, mostruoso, rivoltante, ripulsivo, disgustoso, nauseabondo, fetido, spaventevole, ignobile, sgraziato, spiacevole, pesante, indecente, deforme, difforme, sfigurato ( per non dire di come l’orrore possa manifestarsi anche in territori assegnati tradizionalmente al bello, quali il fiabesco, il fantastico, il magico, il sublime).

Maria Antonella Righi Dirigente Accademia delle Arti di Roma Director Academy Fine Arts of Rome

La sensibilità del parlante comune rileva che, mentre per tutti i sinonimi di bello si potrebbe concepire una reazione di apprezzamento disinteressato, per quasi tutti quelli di brutto è sempre implicata una reazione di disgusto, se non di violenta repulsione, orrore o spavento.

Questo catalogo vuole accompagnarvi nel percorso creativo di vari artisti contemporanei, da dove tutto ha preso vita, forma, colore ed espressione. Dall’IDEA.

In questo catalogo si potrà leggere e vedere atti di follia che si celano dietro ogni artista, l’ironia con cui si vuole trattare un determinato argomento, la provocazione che c’è alla base dell’idea. Perchè l’arte non è solo tecnica, apparenza o ciò che si vede, l’arte va capita, pensata, guardata e soprattutto farla propria. “Per creare qualcosa di nuovo non occorre fare niente di nuovo” -Marcel Duchamp

La bellezza nell’arte contemporanea sta nell’idea. Prima di essere scolpito, dipinto , fotografato ed altro, un opera viene PENSATA, e quindi IDEATA.

Sindaco È da sempre il luogo del pensiero e centro internazionale di ogni attività artisti ca. Nella sua complessa e straordinaria vicenda si innesta così questa nuova im portante iniziativa legata al tema delle “Bellezze” che tende a richiamare ancora di più l’attenzione sulla sua unicità storica. Un momento che vede coinvolta l’arte certamente, ma ancora di più i tre luoghi che MAXXI,l’accolgono:Palaexpo e Scuderie del Quirinale. E quello che a me, in qualità di sindaca di questa città, preme inoltre sottoline are è la qualità del lavoro che queste tre importanti istituzioni stanno portando avanti, dove efficienza, competenza e capacità organizzativa permettono di ve dere in mostra opere provenienti dai maggiori musei del mondo. E dunque solo grazie alla composizione di questi elementi e a uno straordinario clima di generale collaborazione che possono nascere esposizioni come que ste, capaci di convogliare a Roma straordinarie opere, sia pubbliche che private, molte delle quali inedite per questa città, che ci permetteranno di emozionarci, catturare ancora una volta e far sviluppare in noi la nostra particolare idea di “bellezza”. Roberto Gualtieri Sindaco di Roma

La Scuola di Specializzazione di Roma, la prima in Italia, da più di un secolo serve a formare le profes sionalità relative alla tutela del Patrimonio culturale italiano e l’esposizione “25 Secoli di Bellezza–Ar monie, geometrie, trasgressioni ha offerto l’occasione alle sette allieve ricercatrici, coordinate da Magdalena M. Moeller, di mettere in pratica gli insegnamenti della Scuola. Un’esposizione così concepita, capace di conservare e trasmettere la tradizione ma capace soprattutto di muoversi, nel contempo, sul terreno della sperimentazione tecnica e stilistica del contemporaneo meritava una simile attenzione. È una mostra, così articolata tra il taglio dichiaratamente cronologico e quello trasversale, che ci met te in contatto con stili, culture, espressioni spesso di segno opposto ma che consente di ripercorrere aspetti assai importanti del rapporto fra gli artisti e il loro procedere.

Elisabetta Santi Brighenti Sono lieta che il Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo della Sapienza abbia avuto un ruolo importante nel ricostruire la storia. Direttore del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo Sapienza, Università di Roma Director, Art History and Performing Arts Department Sapienza University, Rome

Presidente del museo È motivo per me di grande piacere e soddisfazione introdurre la mostra dedicata alla “Bellezza” in tre prestigiose sedi della nostra città. L’esposizione è frutto, infatti, di un lavoro nato nell’ambito della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici del Dipartimento di Storia dell’arte della Sapienza ed è bello vedere come una mostra pensata sulla carta e per motivi di studio abbia trovato l’opportunità di realizzarsi nel giro di pochi mesi grazie all’ospitalità e alla preziosa collaborazione dell’Azienda Speciale Palaexpo e del direttore Fabio Merosi.

Se però giudichiamo in base alla nostra esperienza quotidiana, noi tendiamo a definire come buono ciò che non solo ci piace, ma che anche vorremmo avere per noi. Infinite sono le cose che giudichiamo buone, un amore ricambiato, un’onesta ricchezza, un manicaretto raffinato, e in tutti questi casi noi desidereremmo possedere quel bene. È un bene ciò che stimola il nostro desiderio. Anche quando giudichiamo buona un’azione virtuosa, vorremmo averla compiuta noi, in altre parole ci ripromettiamo di compierne una altrettanto meritevole, spronati dall’esempio di ciò che ritenia mo essere bene. Oppure chiamiamo buono qualcosa che è conforme a qualche principio ideale, ma che costa dolore, come la morte gloriosa di un eroe, la dedizione di chi cura un lebbroso, il sacrificio della vita compiuto da un genitore per salvare il figlio. In questi casi riconosciamo che la cosa è buona ma, per egoismo o per timore, non vorremmo essere coinvolti in un’esperienza analoga. Riconosciamo quella cosa come un bene, ma un bene altrui, che guardiamo con un certo distacco, anche se con com mozione, e senza essere trascinati dal desiderio. Spesso, per indicare azioni virtuose che preferiamo ammirare anziché compiere, parliamo di una “bella azione”. Se riflettiamo sull’ atteggiamento di distacco che ci permette di definire come bello un bene che non suscita il nostro desiderio, comprendiamo che noi parliamo di Bellezza quando godiamo qualcosa per quello che è, indipendente mente dal fatto che lo possediamo. Persino una torta di nozze ben confezionata se la ammiriamo nella vetrina di un pa sticcere, ci appare bella, anche se per ragioni di salute o inappetenza non la desideriamo come bene da conquistare. È bello qualcosa che, se fosse nostro, ci rallegrerebbe, ma che rimane tale anche se appartiene a qualcun altro. Natural mente non si considera l’atteggiamento di chi, di fronte a una cosa bella come il quadro di un grande pittore, desidera possederlo per l’orgoglio di esserne il possessore, per poterlo contemplare ogni giorno, o perché ha un grande valore economico. Queste forme di passione, gelosia, voglia di possesso, invidia o avidità, non hanno nulla a che fare col sen timento del Bello. L’assetato che, trovata una fonte, si precipita a bere, non ne contempla la Bellezza. Potrà farlo dopo, una volta che il suo desiderio si è assopito.

Per questo il senso della Bellezza è diverso dal desiderio. Si possono giudicare degli esseri umani come bellissimi, anche se non si desiderano sessualmente, o si sa che non potranno mai essere nostri. Se invece si desidera un essere umano (che oltretutto potrebbe essere anche brutto) e non si possono avere con esso i rapporti sperati, si soffre. La Bellezza attraverso i secoli si identifica diversamente a seconda la cultura dell’epoca storica che attraversa e per questo non si può parlare di un’idea preconcetta. Un altro criterio che ci guiderà è lo stretto rapporto che l’epoca moderna ha posto tra Bellezza e Arte non così ovvio come noi crediamo. Se certe teorie estetiche moderne hanno riconosciuto solo la Bellezza dell’arte , sottovalutando la Bellezza della natura, in altri periodi storici è accaduto l’inverso: la Bellezza era una qualità che potevano avere le cose della natura (come un bel chiaro di luna, un bel frutto, un bel colore), mentre l’arte aveva soltanto il compito di fare bene le cose che faceva, in modo che servissero allo scopo a cui erano destinate-a tal punto che si considerava arte sia quella del pittore e dello scultore sia quella del costruttore di barche, del falegname o del barbiere.

Bellezza “Bello” –insieme a “grazioso”, “carino”, oppure “, sublime”, “meraviglioso”, “superbo” ed espressioni con simili è un ag gettivo che usiamo sovente per indicare qualcosa che ci piace. Sembra che, in questo senso, ciò che è bello sia uguale a ciò sia, è buono, e, infatti, in diverse epoche storiche si è posto uno stretto legame tra il Bello e il Buono.

Soltanto molto tardi, per distinguere pittura, scultura e architettura da quello che oggi chiameremo artigianato, si

Accadrà inoltre di mostrare che, mentre in un medesimo periodo storico le immagini dei pittori e degli scultori sembra vano celebrare un certo modello di Bellezza (degli esseri umani, della natura, o delle idee), la letteratura ne celebrava un altro. È possibile che certi lirici greci parlino di un tipo di grazia femminile che vedremo realizzata solo dalla pittura e dalla scultura di un’epoca diversa. D’altra parte, basta pensare allo stupore che proverebbe un marziano del prossimo millennio che scoprisse improv visamente un quadro di Picasso e la descrizione di una bella donna in un romanzo d’amore dello stesso periodo. Non capirebbe quale sia il rapporto tra le due concezioni di Bellezza. Per questo ogni tanto dovremo fare uno sforzo, e vedere come diversi modelli di Bellezza coesistano in una medesima epoca e come altri si rinviino l’un l’altro attraverso epoche diverse. Umberto Eco

Per esempio non potremmo dire se chi scolpiva mostri sulle colonne o sui capitelli delle chiese romaniche li consi derasse belli; tuttavia esiste un testo di San Bernardo (il quale non considerava queste rappresentazioni né buone né utili), che testimonia come i fedeli godessero nel contemplarle (tanto che anche San Bernardo nel condannarle mostra di soggiacere al loro fascino).E a questo punto, ringraziando il cielo per la testimonianza che ci arriva da una parte insospettabile, noi potremo dire che la rappresentazione dei mostri, per un mistico del XII secolo, era bella (anche se moralmente condannabile). Per queste ragioni questo libro si occupa solo dell’idea della Bellezza nella cultura occi dentale. Per i popoli detti primitivi abbiamo reperti artistici come maschere, graffiti, sculture, ma non disponiamo di testi teorici che ci dicano se queste fossero destinate alla contemplazione, alla celebrazione rituale o semplicemente all’uso quotidiano. Per altre culture, ricche di testi poetici e filosofici (come, ad esempio, quella indiana o quella cine se), è quasi sempre difficile stabilire sino a qual punto certi concetti possano essere identificati con inostri, anche se la tradizione ci ha indotto a tradurli in termini occidentali come “bello” o “giusto”. In ogni caso sarebbe impresa che ci porterebbe oltre i limiti di questo libro. È possibile che al di là delle diverse concezioni della Bellezza vi siano alcune regole uniche per tutti i popoli in tutti i secoli e che la Bellezza non è mai stata qualcosa di assoluto e immutabile ma ha assunto volti diversi a seconda del periodo storico e del paese ma anche per quanto riguarda la Bellezza fisica (dell’uo mo, della donna, del paesaggio) ma anche per quanto riguarda la Bellezza di Dio, o dei santi, o delle idee...

elabora la nozione di Belle Arti, Tuttavia vedremo che il rapporto tra Bellezza e Arte si è spesso posto in modo ambiguo, perché, anche privilegiando la Bellezza della natura si ammetteva che l’arte potesse rappresentare in modo bello la natura, persino quando la natura rappresentata fosse in sé pericolosa o ripugnante.

Artisti, poeti, romanzieri hanno raccontato attraverso i secoli che cosa essi consideravano bello, e a lasciarcene degli esempi. I contadini, i muratori, i panettieri o i sarti hanno fatto cose che forse consideravano anche belle, ma di queste ci sono rimasti pochi reperti (come un vaso, una costruzione per dar riparo agli animali, una veste); soprattutto non hanno mai scritto nulla per dirci se e perché considerassero belle queste cose, o per spiegarci che cos’era per essi il bel lo naturale. È solo quando gli artisti hanno rappresentato persone vestite, capanne, attrezzi, che abbiamo potuto farci un’idea dell’ideale di Bellezza degli artigiani del loro tempo, pur senza poterne essere sicuri del tutto. Talora gli artisti, per rappresentare personaggi del loro tempo, si ispiravano alle idee che avevano circa la moda ai tempi della Bibbia o dei poemi omerici; talora, al contrario, nel rappresentare personaggi della Bibbia o dei poemi omerici, si ispiravano alla moda del loro tempo. Non possiamo mai essere sicuri dei documenti su cui ci basiamo, ma possiamo tuttavia tentare delle inferenze, sia pure caute e prudenti. Spesso, di fronte a un reperto dell‘ arte o dell’artigianato antico saremo aiutati da testi letterari o filosofici dell’epoca.

È bene essere cauti; non credere di poter risolvere una volta per tutte questioni che accompagnano fin dal suo inizio la storia dell’uomo. Il concetto di arte non è meno complesso di quello di verità, di giustizia, di bene: la sua comprensione dipende dai modelli di riflessione che riteniamo opportuno utilizzare, dipende dagli orientamenti culturali ideologici delle diverse epoche della civiltà. E tuttavia vorrei provare a non deludere quel turista che con tanta buona volontà e pazienza (e come lui molti altri) ha cercato, consultando il vocabolario, di capire cosa sia l’arte.

Io gli suggerirei questa definizione: l’arte è assoluta differenza: differenza rispetto alle cose della natura, differenza rispetto al linguaggio ordinario e quotidiano. Il capolavoro artistico è irripetibile. Naturalmente si tratta di una definizione che, come tale, apre ulteriori interrogativi, ma per ora può servire da orienta mento o essere l’inizio per una discussione. Il vero pregiudizio da evitare è quello di credere che definire l’arte sia un problema molto semplice. Supponiamo che la sovrintendenza alle Belle Arti decida, per motivi di sicurezza, di spostare la statua raffigurante una Madonna da una chiesa, luogo per cui era stata creata, in un museo. Chi si fermava in chiesa davanti a quella Madonna, la osservava, se era fedele, come oggetto di culto, di preghiera. Ora, nel museo, l’osservazione cambia: la stessa statua viene ammirata come opera d’arte. Pensiamo , cioè, all’opera senza riferimento ad altro: cerchiamo eventualmente di determinare il contesto storico in cui è stata realizzata , se conosciamo l’autore stabiliamo una relazione tra la sua formazione complessiva e quell’opera particolare, anche se uno dei criteri più diffusi d’interpretazione, quello semiolo

Eppure, siamo convinti che sia più semplice definire cosa significa arte. Anzi, pretendiamo di avere una definizione pratica per orientarci nei nostri viaggi e nei nostri discorsi con gli amici: siamo disposti ad ammettere la grandezza di domande come “cos’è la verità”, “cos’è la giustizia”, mentre capire cosa sia l’arte ci sembra una questione minore, secondaria, risolvibile semplicemente con un po’ di buon senso. Ora, se il buon senso è sempre un’ottima guida per la nostra esistenza, tuttavia non sempre ci aiuta a dare una risposta alle domande fondamentali della vita.

Il vocabolario porta così tante definizioni di arte che viene frustata sul nascere la sua speranza di capire perché “arte” è un quadro di Raffaello e “arte” è una serigrafia riproducibile all’infinito, come la Marilyn Monroe di Andy Warhol che aveva visto esposta nella galleria d’arte contemporanea. Inoltre, il vocabolario, per cercare di offrire una definizione più circoscritta e precisa del termine, associa la parola arte a qualcos’altro. Per esempio, troviamo “arte del giardinag gio”,” arte culinaria”,” arte sacra”, “arte militare”. Oppure la troviamo in relazione a determinati periodi storici: “arte egizia”, “arte greca”, “arte romana”, e le spiegazioni che ci vengono fornite riguardano le caratteristiche specifiche delle opere di quelle epoche. Infine, il vocabolario ci dice che nella parola “arte” sono sottintese espressioni che appartengono al concetto generale di arte: per esempio, la letteratura, la musica, il teatro sono arti. Se volessimo portare una parola di conforto a quel turista, gli diremmo che non potrebbe essere diversamente da quanto ha scoperto sul vocabolario. Chiedersi cos’è l’arte è come chiedersi cos’è la verità, cosa sono il bene e il male, cos’è la giustizia. Domande che rac chiudono i più alti problemi filosofici dell’umanità, che non hanno risposte univoche e assolute, ma che continueranno a porre sempre nuovi quesiti all’uomo, finché questi si interrogherà sul senso della vita.

Cos’è un’opera d’arte Supponiamo che un turista, appena tornato da un viaggio e una volta tornato a casa, abbia voglia di schiarirsi un po’ le idee su tutte le immagini, gli oggetti, le opere artistiche che ancora trattiene nella memoria. Pensa di fare la cosa più elementare: tentare, innanzitutto, di capire il senso delle parole. Cerca, allora, il termine “arte” sul vocabolario; ma, se sperava di semplificare in questo modo il suo desiderio di conoscenza, si sbagliava di grosso, perché, appena si trova sotto gli occhi la voce “arte” ha l’impressione di essere entrato in un labirinto.

gico, ritiene che l’opera vada studiata e valutata in sé, definendo la sua struttura, cioè la sua particolare forma compo sitiva, il suo linguaggio, e giudicando superfluo ogni richiamo alla storia, al la filosofia, alla psicologia dell’autore.

Stefano Zecchi

Ecco allora una prima lezione: quando guardiamo un’opera d’arte non dobbiamo soltanto indagare la personalità di chi l’ha creata e metterci dal suo punto di vista, ma dobbiamo anche cercare di cogliere lo spirito di quanti la guar davano come una realtà attuale e vivente. La vita che anima le forme rappresentate rinvia alla vita del mondo. Un quadro, una statua, un palazzo, una chiesa hanno un significato che li contraddistingue perché nascono dall’imma ginazione degli artisti e degli architetti che con originalità le hanno create, ma anche perché chi li osserva coglieva in essi un particolare valore. La storia dell’arte è questa straordinaria costruzione immaginaria che accompagna la vita dell’uomo. Della nostra storia non resterebbe nulla senza le opere d’arte. Se volgiamo gli occhi al passato, cosa ci resta se non l’arte? E le catastrofi che travolgono popoli e civiltà non sono impietosamente testimoniate dalle macerie delle opere d’arte? Ciò che siamo, il senso della nostra tradizione, ci viene tramandato dalla genialità di artisti anonimi o di affermati protagonisti dello spirito del loro tempo, che sono riusciti a trasformare in forme visibili e comprensibili i sentimenti degli uomini. Ma se nasce nel suo tempo e dal suo tempo, l’opera d’arte è riconosciuta come tale anche perché contiene qualcosa che talvolta sfugge al suo tempo: l’artista è osannato dai contemporanei, oppure è frainteso e sottovalutato perché la sua immaginazione non corrisponde ai sentimenti e ai valori condivisi in quell’epoca.

E , infatti, una caratteristica costante dell’arte è di provocare una particolare trasfigurazione della realtà, una tra sfigurazione che non sempre viene da tutti amata e accettata: forme, immagini, parole rinviano alla realtà ma non hanno nulla di reale. L’immagine della “luna” così come la parola “luna” non è la luna. C’è quasi un’idea di precarietà e illusorietà in queste immagini dell’arte e nella loro interpretazione: immagini che variano nel tempo, forme instabili e diversamente valutate, come se appartenessero a un gioco di apparenze che nascono e svaniscono nel nulla. L’arte richiama la realtà, la trasfigura, ma non sarà mai realtà. Eppure, tutto ciò che resta di noi, è l’arte a raccontarcelo. Come si vede, è difficile formulare una definizione di arte che possa soddisfare un’esigenza pratica e immediata di comprensione e di riconoscimento delle opere d’arte. In precedenza, a quel volenteroso turista che, tornato a casa, era andato a sfogliare il vocabolario per avere qualche chiarimento, avevo suggerito questa definizione: l’arte è assoluta differenza. Ora si può aggiungere che l’arte ci con sente di capire il senso della vita, che essa è una differenza tra ciò che rappresenta e il valore immaginario, simbolico, sacro della cosa rappresentata. La luna è stata raffigurata, evocata, cantata migliaia e migliaia di volte, ma ogni volta il suo significato è diverso. Questa differenza svela i segreti dell’arte, ci aiuta a comprendere i suoi linguaggi e la sua capacità di parlare del senso della vita.

Ma se oggi guardiamo l’arte (quella Madonna, per esempio, che è stata trasferita dalla chiesa al museo) senza preoc cuparci di cogliere una relazione con la realtà esterna ad essa, se consideriamo le opere soltanto come un sistema di rappresentazioni o di segni, ci rendiamo conto che un tempo queste erano rappresentazioni e segni di qualcos’altro. Esse raffiguravano materialmente ciò in cui l’uomo credeva; conferivano un’immagine visibile al divino, ai simboli della vita e della morte, alle ritualità che scandiscono il ritmo dell’esistenza. Alle origini di tutte le civiltà della Terra ciò che l’arte rappresentava era sempre più importante della cosa fisica, dell’opera come oggetto materiale. Le pitture dei bisonti o le scene di caccia che ancora oggi si possono vedere nelle grotte di Altamira o di Lascaux non erano arte “pla stica”, arte come noi, pur confusamente, la intendiamo: erano espressioni religiose e magiche. Non rispondevano a criteri puramente estetici, come l’abbellimento o l’ornamento delle pareti, ma evocavano e testimoniavano il mistero della vita, la lotta per la sopravvivenza.

I PADRI CONTEMPORANEADELL’ARTE 1-CUBISMO Pablo Picasso 2-MODERNISMO Henry Moore 3-ARTE CONCETTUALE Marcel Duchamp 4-ARTE SPAZIALE Lucio Fontana 5-ACTION PAINTING Jackson Pollock 6-POP ART Andy Warhol

“L’arte è quello che noi immaginiamo sia arte”

-Marcel Duchamp Marcel Duchamp, il padre di tutto ciò che vi farà esclamare: “Ma la chiamate arte questa?”.

Duchamp aveva capito che per creare qualcosa di nuovo non occorre fare niente di nuovo. Il mondo la fuori aveva tutto il necessario per dar vita a un opera d’arte.

L’arte per lui era il “ Già Fatto”, i così detti “Rea dy Made”, che hanno aperto la strada agli espe rimenti più azzardati ma hanno anche contribu ito a liberare gli artisti dal peso e dall’ansia della tradizione.Duchamp ha rivoluzionato il modo di guardare un opera d’arte.

PICASSOPABLO

Pablo Picasso Malaga, 25 ottobre 1881 –Mougins, 8 aprile 1973 Vita e Idee Nato il 25 ottobre 1881 Pablo Picasso, uno dei più grandi artisti mai esistiti, fondatore del cubismo. Aprì il primo studio a 16 anni e morì a 92, lasciando circa quindicimila opere tra quadri, disegni, schizzi, ceramiche. La sua os sessione, oltre all’arte, erano le donne, fonte della sua creatività. La sua longeva carriera viene suddivisa in quattro “periodi”, diversi per influenze e tematiche: il malinconico “pe riodo blu”, il “periodo rosa”, “il periodo africa no” e il “periodo cubista”. Già a soli venticinque anni Picasso é ricono sciuto ed ammirato non solo come pittore, ma anche come scultore ed incisore. Durante una visita al Musée de l’Homme, al palazzo Troca dero a Parigi, rimane colpito dalle maschere dell’Africa Nera, lì esposte, e dal fascino che emanano. I sentimenti più contrastanti, la paura, il terrore, l’ilarità si manifestano con un’immediatezza che Picasso vorrebbe anche nelle sue opere. Viene alla luce l’opera “Les Demoiselles d’Avi gnon”, che inaugura uno dei più importanti movimenti artistici del secolo: il cubismo. “La pittura è una professione da cie co: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.”

28

-Pablo Picasso

Descrizione opera Picasso non cerca di dipingere come fanno la maggior parte dei pittori dei quadri “belli”, non cerca di fotografare diciamo così la realtà come fanno gli Impressionisti. Egli si ribella a ciò e le sue ricerche si spingono su un terreno nuovo e sconosciuto, dove non bastano solo gli occhi per cogliere la mutevole realtà delle cose. Se Pablo viene emozionato da un oggetto o una figura umana, egli cerca innanzi tutto di mettere su tela quella emozione, e non importa se alla fine, l’ opera sembra totalmente diversa da come si immaginava all’ inizio, o l’ oggetto sembra non ri conoscersi nella tela. Picasso è il massimo espo nente del cubismo il quale si divide in tre fasi: cubismo formativo, cubismo analitico e cubismo Ilsintetico.cubismo analitico, che va dal 1909 al 1912 è un linguaggio artistico che consente loro di rappre sentare la totalità della realtà. Caratteristiche fondamentali di questa corrente artistica sono la forte geometrizzazione, la molteplicità delle angolazioni visive in cui poter vedere l’oggetto, la scomposizione, frammentazione e la successiva ricomposizione delle forme. Il cubismo sintetico, tra il 1912 e il 1921, dove prevale una rappresentazione di carattere rias suntivo, rispetto alla fase precedente, con imma gini più dirette, chiare e comprensibili, nelle quali gli oggetti vengono rappresentati con un maggior numero di sfaccettature, piani e punti di vista.

Cubismo Sintetico Pablo Picasso, Natura morta con sedia im pagliata, 1912. Collage, olio su tela, 23x37 cm.

In questa fase nei quadri cubisti vengono intro dotti anche frammenti di realtà, di oggetti reali combinati alle parti dipinte (collage), frammenti di giornali, carte da parati, carte da gioco e fram menti di legno, incollati direttamente sulla tela; vengono inoltre introdotti numeri o lettere.

Cubismo Analitico Pablo Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard, 1909-1910. Olio su tela, 93x66 cm.

29

30 Pablo Picasso, Les demoiselles d’Avignon, 1907. Olio su tela, 245x235 cm.

31 Helmut Newton, Big nudes, 1981

Henry Moore Castleford, 30 luglio 1898 –Hertfordshire, 30 agosto 1989 Vita e Idee Henry Spencer Moore nasce il 30 luglio 1898 a Castleford, nello Yorkshire. Scultore, disegnatore e autore di stampe, è considerato come uno dei più grandi scultori del XX se colo. Henry frequenta le scuole nella città natale e mostra subito un precoce interesse per la scultura: ama intagliare il legno e modellare l’argilla. Nel 1917 durante la prima guerra mondiale, viene arruolato e spedito in Francia, ma, dopo la guerra, si iscrive alla Scuola d’Arte di Leeds dove è l’unico studente di scultura. In questo periodo Moore scolpì rifiutando la tradizione accademica del modellare in favore della teoria della fedeltà al materiale, secondo la quale la natura della pietra o del legno, la loro forma, la loro struttura e così via, fa parte della concezione dell’opera. Fece suo l’ideale di forza vitale e rigore formale che le sue opere devono ispirare prima ancora che ai canoni di bellezza fino all’ora in auge. Durante gli anni Trenta il lavoro di Henri Moore fu più direttamente influenzato dall’avanguardia europea, in particolare dal surrealismo di Arp, produce alcune opere astratte, ma è evidente che lo scultore preferisce scolpire forme del mondo naturale, il corpo umano, ossa, ciottoli e conchiglie. Durante questo periodo il suo metodo di lavo ro subì notevoli cambiamenti: il bronzo prese il posto del legno come materiale preferito e le opere erano spesso di grandi dimensioni.

-Henry Moore

HENRY MOORE

“Per apprendere qualcosa devi conoscere il suo contrario.”

33

“Lo scopo principale dei miei disegni è di aiutarmi a scolpire. Il disegno è infatti un mezzo per generare idee per la scultura, per estrarre da sé l’idea iniziale, per organizzare le idee e per provare a svilupparle…Mi servo del disegno anche come metodo di studio e osservazione della natura (studi di nudo, di conchiglie, di ossi e altro). Mi accade anche, a volte, di disegnare per il puro piacere di farlo”, ha dichiarato Moore.

34 Henry Moore, Figura giacente, 1938. Pietra verde di Hornton lunghezza 132,7 cm. Tiziano, Venere di Urbino, 1538. Olio su 119x165tela,cm Henry Moore, King and Queen, 1957 in Bronzo

Marcel Duchamp Blainville-Crevon, 28 luglio del 1887 - Parigi, il 2 ottobre 1968. Vita e Idee Henri-Robert-Marcel Duchamp) è stato un pittore, scultore e scacchista francese naturalizzato statunitense nel 1955. Considerato fra i più importanti e in fluenti artisti del XX secolo, nella sua lunga attività si occupò di pittura (attra versando le correnti del fauvismo e del cubismo), fu animatore del dadaismo e del surrealismo, e diede poi inizio all’ar te concettuale, ideando il ready-made e l’assemblaggio. Duchamp iniziò a di pingere a 15 anni e prima di approdare ai suoi famosi ready-made, sperimentò tutte le avanguardie del momento senza mai soffermarsi su uno stile per molto tempo. Nel 1915 incontrò il fotografo e pittore statunitense Man Ray con cui strinse un’amicizia che durerà tutta la vita. Duchamp nella sua vita uso per firmare delle sue opere degli pseudonimi: R. Mutt e Marchand du sel. “Mi sono costretto a contraddirmi per evitare di conformarmi ai miei stessi gusti.”

-Marcel Duchamp

DUCHAMPMARCEL

Marcel Duchamp, Fontana, 1917 in Ceramica, 61 cm x 36 cm x 48 cm.

La struttura intitolata Fontana di Marcel Duchamp è un ready made. Questa operazione intellettuale consiste nell’esporre in un contesto artistico un oggetto proveniente dalla vita quotidiana. Si tratta quindi di un’operazione concettuale che cambia la destinazione d’uso dell’oggetto.

Ricerca di un’estetica diversa Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915 – opera incompiuta.

37

38 Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Ritratto, Pittura ritrattistica. Parte della serie: I “ready-made”

39 Leonardo Da Vinci, La Gioconda, 1503. Rinascimento. 77 cm x 53 cm Tecnica: olio su tavola di pioppo.

Lucio Fontana Rosario di Santa Fé il 19 febbraio 1899-Comabbio, 7 settembre 1968 Vita e Idee Lucio Fontana è un artista tra i più noti della storia dell’arte nonché tra i più discussi dal pubblico: spesso infatti si rimane perplessi davanti ai suoi Buchi e ai suoi Tagli, che causano talvolta sconcerto di fronte a chi se li trova esposti in un museo o anche sempli cemente postati su un account social. Eppure, poche opere sono state altrettanto rivoluzionarie: il loro valore, infatti, non sta tanto nella semplicità tecnica della loro rea lizzazione, quanto nel percorso che l’artista ha compiuto per arrivare a questa intuizio ne, che crea una sorta di cesura nella storia dell’arte. L’artista italo-argentino è stato uno dei grandi protagonisti del Novecento, è riconosciuto come il padre dello spazia lismo, suoi celeberrimi Concetti spaziali risalgono alla fine degli anni Quaranta.

“ Quando io mi siedo davanti a uno dei miei tagli, a contemplarlo, provo all’improvviso una grande disten sione dello spirito, mi sento un uomo liberato dalla schiavitù della materia, un uomo che appartiene alla vastità del presente e del futuro. “

40

-Lucio Fontana

LUCIO FONTANA

41 Lucio Fontana Struttura per la IX Triennale di Milano ,1951. Tubo di cristallo con neon bianco. Lucio Fontana Concetto spaziale. 62 O 32, 1962. Olio, squarci e graffiti su tela, 14 x114 cm.

Lucio Fontana Concetto spaziale. Attese (1964; cementite su tela, 190,3 x 115,5 cm

JACKSON POLLOCK Tecnica del Dripping

-Jackson Pollock

Jackson Pollock Wyoming, il 28 gennaio 1912New York, l’11 agosto 1956.

Colui che ha tolto la tela dal cavalletto, avendo di conseguenza moltiplicato i punti di osser vazione e di intervento dell’artista. L’opera non ha più alcun centro, ma si costituisce unicamente come trama. Quella di Pollock è stata una frattura estetica con ogni modello rappresentativo dell’arte.Pollock eseguiva la colatura del colore con gesti coreografici, a tratti violenti che gli valsero l’appellativo di Jack the Dripper, con chiaro riferimento al ben più violento Jack the Ripper (lo squartatore).

I lavori di Pollock sono tracce istantanee delle azioni e dei movimenti che l’artista compiva mentre creava, della sua interiorità, della sua personalità tormentata. Le sue opere sono lo specchio della sua vita tormentata ed infatti emanano un’energia selvaggia ed una carica drammatica ed angoscio sa, in questo senso risultano essere interes santi anche da un punto di vista dell’indagine psichica.

“L’artistamoderno, mi pare, lavora per esprimere un mondo interiore; in altri termini: esprime il movimento, l’energia e altre forze interiori.”

Vita e Idee Jackson Pollock ed è nato a Cody (US) nel 1912. È uno dei massimi esponenti dell’espressionismo astratto o action painting.

45 Jackson Pollock Easter and the To tem, 1953. Olio su tela, 208,6x147,3 cm.

46 Jackson Pollock, Sentieri Ondulati, 1947. Olio e smalto sintetico su tela, 114 x 86 cm.

47 Jackson Pollock, Pali Blu, 1953. Olio e smalto su tela, 210,8x488,9 cm. Jackson Pollock, Mural, 1943. Olio su tela 603.9242xcm.

Andy Warhol

Andy Warhol Pittsburgh, 6 agosto 1928New York, 22 febbraio 1987. Vita e Idee Andy Warhol, nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto 1928, fu uno dei più importanti espo nenti della Pop Art, nonché uno degli artisti più celebri del XX secolo. Nel 1949, si trasferì a New York che gli offrì subito diverse opportunità di lavoro: Warhol iniziò a lavorare ben presto come grafico pubblicitario presso riviste come Vogue, Glamour e Harper’s Bazar, ottenendo subito nu merosi consensi. Pittore, grafico e regista, Andy Warhol fu un arti sta a tutto tondo, nonché il più grande fautore del concetto della riproducibilità e della commercia lizzazione dell’opera d’arte. Dopo le prime mostre risalenti agli anni Cinquan ta, l’eclettico artista iniziò a realizzare le prime serigrafie intorno al 1962, scegliendo come sog getto per le sue opere i personaggi dei fumetti, i prodotti commerciali e le icone simbolo del suo tempo. Da Superman, a Popeye, passando per le bottiglie di Coca Cola e le lattine di zuppa, le immagini scelte da Warhol erano attinte dalla cul tura di massa americana e poi elaborate in serie, in modo da portare alle estreme conseguenze il concetto di un’arte che doveva essere consumata, esattamente come tutti i prodotti commerciali.

“In futuro tutti saranno famosi per quindici minuti.”

WARHOLANDY

Andy Warhol, Minestra in Campbell’sscatolaI,1968.Acrilicoeliquitex setigrafia su tela, 91x61 cm.

50 Andy Wahrol, Green Coca-Cola Bottles, 1962. Olio su tela, 208,9x144,8 cm. Andy Wahrol, Marilyn, 1967. Portfolio di 10 serigrafie a colori, ciascuna 91,5x91,5 cm. John Seward Johnson II, Forever Marilyn, 2011. Struttura metallica e resine artificiali, altezza 8 m.

“Una linea si può solo tracciarla, lunghissima, all’infinito, al di fuori di ogni problema di composizione o di dimensione; nello spazio totale non esistono dimensioni” -Piero Manzoni ARTISTI CONFRONTOA 1-RITRATTISMO Francis Bacon VS Lucian Freud 2-ESPRESSIONISMO ASTRATTO Franz Kline VS Mark Rothko 3-MONOCHROME Yves Klein VS Piero Manzoni 4-MINIMAL ART Frank Stella VS Dan Flavin

Piero Manzoni, la sua arte è l’espressione visiva di un’i dea, è il gesto che testimonia una presenza, le sue radicali intuizioni e le profonde elaborazioni mentali consentirono all’artista di diventare celebre in tutto il mondo. Gli achrome vennero realizzati in modo sistematico dal pittore, che utilizzò materiali e tecniche eterogenee. I diversi materiali utilizzati gli permisero di approfondire ancora meglio il concetto di “genesi” dell’opera d’arte e più in generale del fare artistico. L’opera non illustra un soggetto specifico, né rimanda a qualcosa che sia oltre la cornice ma è autoreferenziale. Lo scopo dell’artista fu quello di privare l’opera di ogni contenuto narrativo ed eliminando il colore l’unico soggetto del quadro divenne la materia.

Francis Bacon, Ritratto a Lucian Freud, 1965. Olio su tela.

RITRATTISTI

Francis Bacon (1909-1992)

56

Francis Bacon, Screaming Pope, 1953. Studio dal ritratto di papa Innocenzo X di Velàzquez. Olio su tela, 153x118 cm.

57 Lucian Freud (1922-2011) Lucian Freud, Ritratto a Francis Bacon, non concluso, 1956. Olio su tela. Lucian Freud, Ritratto alla Regina Elisabetta II, 2000. Olio su tela, 23,5x15,2 cm. Lucian Freud, Autoritratto, 1985. Olio su tela 56x55,3 cm.

58 ESPRESSIONISMO ASTRATTO Franz Kline (1910-1962) Franz Kline, Yellow, Orange and Purple, 1959. Olio su 190x130,8tela,cm.

59 Mark Rothko (1903-1970)

Mark Rothko, Violet, 206,8x167,51949.onOrange,Black,YellowWhiteandRed,Oliosutela,cm.

Yves Klein, Monochrome bleu sans titre, 1959. Pigmento blu e resi na sintetica su garza montata su legno, 92x73 cm.

Yves Klein, Antropometrie de l’epoque puro1960.Pigmentobleue,blueresinasinteticasutelasottile.

60 Yves Klein (1928-1962) MONOCHROME

61 Piero Manzoni (1933-1963) Piero Manzoni, Achrome, 1961. Caolino su pane su tela, 85x90. Piero Manzoni, Achrome, 1958. Tessuto subiancotela.

62

MINIMAL

ART Frank Stella (1936) Frank Stella, Harran II, 1967. Polimeri e polimeri fluorescenti su tela, 304,8x610 cm. Frank Stella, Concentric Squares, 1966. Polimeri e polimeri fluorescenti su tela.

Untitled, 1975. Tubi fluorescenti, metallo dipinto. Dan Flavin, Untitled (La chiesa rossa), 1996. Tubi fluorescenti, metallo dipinto.

Dan Flavin (1933-1996)

Dan Flavin,

“Utilizzando la TV come un reggiseno, l’appartenenza più intima di un essere umano, dimostreremo l’uso umano della tecnologia e stimoleremo anche gli spettatori a cercare modi nuovi, fantasiosi e umanistici di utilizzare la nostra tecnologia” -Nam June Piak 1-BODY ART Vito Acconci VS Marina Abramovic 2-FOTOGRAFIA Andreas Gursky VS Robert Mapplethorpe 3-GRAFFITISMO Keith Haring VS Jean-Michel Basquiat 4-VIDEO ART Nam June Paik VS Bill Viola ARTISTI CONFRONTOA

Con atteggiamento da precursore, l’artista ha assunto le nuove tecnologie per modificarne l’uso convenzio nale e finalizzarlo a nuove possibilità espressive.

-

-

Nam June Paik, si è mosso con estrema disinvoltura in diversi ambiti di ricerca, dalla musica alla perfor mance fino alla videoarte, mescolando culture e me dia differenti e suggerendo nuove possibilità espres sive che contrastassero l’omologazione dei linguaggi dell’arte e della tecnologia.

Per la prima volta compaiono nella sua ricerca apparecchi televisivi modificati e installazioni interattive che, prevedendo la partecipazione del pubblico, si mostrano come opere aperte, imprevedibili e inde terminate, in sintonia con la lezione di Cage anche nel continuo sconfinamento mediale, in cui suono e immagine confluiscono l’uno nell’altro, in una dimen sione performativa.

68 ARTBODY Vito Acconci (1940-2017) Vito Acconci, Soap-Crop, Performance.1970. Vito Acconci, Trademarks,Performance.1970.

Marina Abramovic (1946) Marina Abramovic, Rhythm 0, Napoli 1974. Performance durata 6 ore dalle 20 alle 2 di notte, 72 oggetti lasciati la pubblico. Marina Abramovic, Le sette morti di Maria Callas, 2019.mance.Perfor

2003. Fotografia a colori.

colori. Andreas

Andreas Gursky (1955)

70

V, 2006. Fotografia

Andreas Gursky, Mayday a Gursky, Rimini,

71 FOTOGRAFIA

Robert

Mapplethorpe (1946-1989)

Robert

Mapplethorpe, Ajitto, 1981. Fotografia in bianco e nero. Robert Mapplethorpe, Lily, 1984. Fotografia bianco e nero.

72 GRAFFITISMO

Keith Haring

(1958-1990)

Keith Haring, Murale, 1986.

Keith Haring, Albero della vita, 1985.

Keith Haring, Monkey Puzzle, 1988.

Basquiat, Untitle Head,Murale.1982.

Basquiat

Basquiat, Warrior,Murale.1982.

Jean-Michel (1960-1988) Untitled,

73

Basquiat,

1982. Murale

74 ARTVIDEO Nam June Paik (1932-2006) Nam June Paik, Electronic Superhighway, 1955. Istallazione video a circuito chiuso di 49 canali, neon, acciaio e componenti460x1225x12elettroniche,cm. Nam June Paik, Li Tai Po, Istallazione1987.video a circuito chiuso con 11 televisori.

75 Bill Viola (1951) Bill Viola, Emergence, 2002. Video a colori ad alta definizione, dimensioni dell’immagine proietta ta 200x200 cm. Masolino da Panicale, Cristo in Pietà, 1424. Affresco280x118staccato,cm.

1-ARTE CONTEMPORANEA Jeff Koons 2-YOUNG BRITISH ARTISTS Damien Hirst 3-ARTE CONTEMPORANEA Mauzio Cattelan 4-ARTE CONTEMPORANEA Antony Gormley 5-APPROPRIATION ART Sherry Levine I FIGLI CONTEMPORANEADELL’ARTE

Damien Hirst, la sua curiosità e il suo desiderio di andare oltre i limiti presta biliti si sono fusi insieme dando vita ad una visione creativa molto particolare. Il tema principale, anche se non esclusivo del lavoro di Damien Hirst, è l’esplorazio ne della morte, e lo ha sempre affrontato in modo originale e unico. Attraverso le sue installazioni, ha cercato di mostrare i diversi aspetti della morte, allontanan dola dai sentimenti di paura e dolore che la circondano e svelandola attraverso una chiave diversa, in quanto fase stessa e ultima della vita di ognuno di noi. La fragilità della vita e l’inevitabilità della morte sono alla base del contrasto che ha animato e continua ad animare la sua ispirazione di artista, creando opere straordinarie che hanno riscosso pareri positivi, ma anche molto discordanti.

80

KOONSJEFF

Jeff Koons York, Pennsylvania, Stati Uniti 21 gennaio 1955 Idee Jeffrey Koons, più semplicemente co nosciuto come Jeff Koons, è un artista statunitense noto per le sue opere di gusto kitsch, che illustrano ironicamente l’american way of life e la sua tendenza al consumismo. Per Koons il lavoro arti stico è il gesto, l’idea, perciò, all’artista spetta la fase del creare le immagini delle proprie opere al computer ed ai suoi assistenti le realizzazione al suo posto. La sua “factory” ha una visione molto contemporanea ed efficiente: una vera e propria corporation nel senso che, chi vi lavora è altamente qualificato nonché rigorosamente anonimo, niente star insomma. Il lavoro pratico viene svolto all’esterno, Jeff Koons è come un ma nager sempre alla ricerca delle migliori aziende alle quali affidare la realizzazio ne concreta delle sue opere.

“Wall Street ha rafforzato il mio amo re per l’arte. Moralmente, amo avere il controllo del mio prodotto e amo il fatto che puoi essere ancorato nel tuo proprio essere.“

Jeff Koons

81 Jeff Koons, Popeye Jeff Koons, Balloon Dog (blu) 1994. Acciaio inossidabile, 307.3 x 363.2 x 114.3 cm. Jeff Koons Seated ballerina (Piccola danzatrice di quattordici anni),1879-1881. Statua in cera, tulle e raso, con varie riproduzioni in bronzo, 98 cm.

Damien Hirtst Bristol, Regno Unito, 7 Giugno 1965 Idee Noto soprattutto per una serie di opere contraddittorie e provocanti, tra cui corpi di animali (come squali tigre, pecore e mucche) imbalsamati e immersi in formaldeide, vetrine con pillole o strumenti chirurgici o “mandala” costituiti di farfalle mul ticolori, o il celebre teschio ricoperto di diamanti. La morte è il tema centrale delle sue opere. Hirst domina la scena artistica britannica durante gli anni novanta, portandola alla ribalta internazionale.

DAMIEN HIRST

“La grande arte, o la buona arte, è quella che, quando la guardi e ne fai esperienza, ti rimane nella mente. Non penso che l’arte concettuale e l’arte tradizionale siano così diverse. C’è arte concettuale noiosa e arte tradizionale noiosa. La grande arte è quella che non ti fa smettere di pen sare, dopodiché diventa” memoria.“

82

Damien Hirst

Damien Hirst, Flumequine, 2007. 140,3x108,3 cm.

Damien Hirst, The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, (Squali bianchi imbalsamati sotto formaldeide),1991.

Maurizio Cattelan Padova, 21 settembre 1960 Idee Il percorso artistico di Maurizio Catte lan si muove nell’avanguardismo no vecentesco, con un approccio critico.

CATTELANMAURIZIO

Maurizio Cattelan 2016 “America (oro 18 carati)”

-Maurizio Cattelan Illustrazione

“Non so disegnare, non so dipin gere e non so scolpire. Le mie cose non le tocco proprio. È il vuoto che mi concentra e mi dà delle idee.”

84

L’arte d’avanguardia si sviluppa nel corso del XX secolo nella convinzione che la vita futura possa finalmente acquisire un senso immanente e as soluto. Da un lato i futuristi, dall’altro i dadaisti, in contrasto con lo storico sistema dell’arte. La crisi delle ideologie, lo stabiliz zarsi del capitalismo, mette in crisi l’avanguardismo. Cattelan, a propo sito, ha affermato: «Ho paura che non ci sia mai stato spazio per l’avanguar dia. Anche l’avanguardia più dura ha sempre aspirato al consenso, magari in forma di immortalità», pur non vedendo «altra soluzione di fare arte che non sia la soluzione avanguardi stica».

Maurizio Cattelan “A perfect day” 1999 Maurizio Cattelan Novecento,1997. Cavallo in tassidermia, imbragatura in pelle, corda, 200x70x270 cm. Maurizio Cattelan La nona ora, 1999. Lattice, cera, polie stere, roccia vulcanica, tessuto, pasto rale in argento, tappeto, vetro.

ANTONY GORMELY

Antony Gormely

Antony Gormely Londra, Regno Unito 30 agosto 1950 Idee Gormley utilizza il proprio corpo come matrice per la realizzazione di calchi grezzi e crea sculture che sanno d’uomo, che ne copiano le proporzioni, che lo imitano o che semplicemente lo evocano. I materiali che utilizza sono tra i più disparati, dall’acciaio alla terracotta, in diverse dimensioni, ma tutte con un unico obiettivo: quello di far riflettere sul rapporto spazio-uomo, uomo-natu ra, individuo-società, in un crescendo sempre più accurato di relazioni. Ma la cosa più sorprendente è, senza ombra di dubbio, la capacità di Gormley di evo care la struttura corporea umana con qualsiasi materiale a disposizione, che sia in forma di cubi, tetraedri o poligoni, combinandoli a volte come macrobloc chi, quasi a formare i componenti di un puzzle astratto, altre volte in maniera più definita, ma con aste sottili o con sfere ben posizionate a creare i volumi tipici del corpo umano. “Che cosa è uno spazio umano nello spazio, che cosa è un corpo umano nello spazio e – se pensiamo a noi stessi come un corpo nello spazio –quale è il nostro contesto?”

87 Antony Gormley Exposure (L’uomo accovacciato), 2010. In acciaio, 26 m. Antony Gormley Lost Horizon2008.I, Antony Gormely Matrix III, 2019.

Sherry Levine, After Cezanne, 1993. Idee Sherrie Levine è una fotografa e un’artista concettule femminista statunitense. È una delle figure centrali dell’Appropriation Art (arte di appropriazione), una corrente artistica che consiste nel prendere in prestito elementi o opere d’arte già note per crearne di nuove.

Levine non rende nuovamente estetico un orinatoio ma lo confonde: tra realtà e finzione sia dell’ogget to che dell’opera d’arte. Con un cambiamento che riguarda l’oggetto stesso, ovvero realizzandolo in bronzo, l’orinatoio non è più il vecchio autentico e reale oggetto di Duchamp preso da una fabbrica di sanitari. Questa volta c’è un oggetto realizzato, non è una copia: è un ricordo, la memoria di qualcosa che c’è stato. Così Levine agisce sull’apparenza, altro con cetto chiave di Duchamp.

Sherry Levine Hazleton, Pennsylvania, 17 aprile 1947 L’idea vale più della fotografia in sé. Se avete una buona idea, perseguitela, portatela a termine e mostra tela. Di fotografia ce ne è molta in giro di idee, poche.

88

Anche lei nel 1991 realizza un orinatoio chiamato After Marcel Duchamp, in bronzo, levigato e lucente da sembrare un Brancusi.

La ricerca di questa artista si basa sul rifotografare opere di altri autori, in particolare quelle di fotografi come Edward Weston, Alexander Rodchenko e Walker Evans. Una sorta di artista pop, dal momento che si appropria di un oggetto già esistente, una fotografia scattata da altri, trasformandola in oggetto artistico grazie al suo successivo intervento.

LEVINESHERRY

-Sherry Levine Illustrazione

Sherry Levine, After Duchamp,Marcel1991.

BIOGRAFIE ARTISTI

RITRATTISTA Lucian Freud (o Lucien Freud), nipote del grande Sigmund Freud, nasce a Berlino nel 1922, da una famiglia ebrea ricca e slegata dalle tradizioni ebraiche, che aveva sostitu ito con feste simil-cristiane, ma totalmente impregnata della cultura ebraico-tedesca dell’età d’oro, prima della Shoah.

Nato a Wilkes – Barre (Pennsylvania) nel 1910, studiò alla Boston University e succes sivamente presso la Heartherly’s Art School di Londra fino al 1938. Tra gli anni Trenta e Quaranta la sua pittura era ancora figurativa e i suoi soggetti erano perlopiù paesaggi della regione mineraria che circondavano la sua città natale. Sebbene avesse speri mentato l’utilizzo di altri colori, Kline rimase fortemente legato al dualismo bianco – nero che concepiva scevro da qualsiasi paralleli smo con la scrittura o con le arti orientali. Se infatti le calligrafie giapponesi erano realiz zate tracciando segni scuri su tele bianche, Kline rivendicò a gran voce di dipingere in egual maniera sia gli spazi bianchi che quelli neri, senza dare nessuna gerarchia ai piani. Il suo processo pittorico poteva durare interi mesi, dove egli lavorava a più tele contem poraneamente, prima realizzando bozzetti preparatori su fogli di fortuna come giornali o elenchi telefonici. Mark Rothko (1903-1970)

I soggetti scelti dall’artista sono quasi sempre parenti, amici o persone che conosce bene, nei suoi quadri, sorprendenti per la crudezza dei particolari, si riconoscono la madre Lucie, la figlia Bella, il suo cane Pluto a cui era mol to affezionato, ma i tempi necessari all’artista per completare un’opera sono lunghi: impie ga un anno per un dipinto ad olio e diversi mesi per un’acquaforte.Le persone che gli fanno da modello sono obbligati a rimanere in posa per molte ore di fila: per dipingere lo splendido “Grande Interno” Lucie Freud ha impiegato più di due anni.

RITRATTISTA Francis Bacon (Dublino 1909 – Madrid 1992) è stato uno dei pittori più celebri del XX secolo. Le sue opere, spietate e tormentate, espri mono con violenza la condizione esistenziale dell’essere umano. Condurre una vita senza regole, vivendo sen za remore ogni emozione, danzando in bilico sull’abisso non basta per diventare artisti, nonostante sia una filosofia di vita spesso abbracciata da chi ha tracciato un solco nella storia dell’arte. Probabilmente è a causa di quella maledetta sensibilità, che ti mostra il mondo con una spietata lucidità, per cui l’unico modo per restare in vita è annientan do sé stessi, cancellando i pensieri in una vita senza sonno.

Lucian Freud (1922-2011)

Franz Kline (1910-1962) ESPRESSIONISMO ASTRATTO

Francis Bacon (1909-1992)

ESPRESSIONISMO ASTRATTO È nato nel 1903 a Dvinsk, attuale Daugavpils. Si è trasferito in giovane età insieme alla famiglia negli Stati Uniti, a Portland. Divisione delle superfici in rettangoli orizzon tali e utilizzo omogeneo del colore: i quadri di Mark Rothko sono i capolavori del suo dramma. Allontanandosi quasi subito dalla pittura gestuale tipica dell’espressionismo astratto, l’artista statunitense ha sviluppato un linguaggio astratto del tutto personale che non permetteva alcuna categorizzazione. Il carisma della sua pittura consiste proprio nel misterioso processo che gli ha permesso di semplificare la complessa visione che i suoi quadri esprimono.

92

Frank Stella (1936) MINIMAL ART Franck Stella nasce a Maiden, negli Stati Uniti nel 1936. Compie i suoi studi d’Arte alla Phillips Academy d’Andover ed a Princeton. Nel 1950 Stella rifiuta il lirismo degli espres sionisti astratti. Si stabilisce a New York e stringe amicizia con Jasper Johns, Rauschen berg e con gli architetti Richard Meier e Philip E’Johnson.del1960 la sua prima mostra personale in cui presenta le sue “Black Paintings” (Pitture Nere).L’artista lavora su grandi formati e per serie. Inventa le “Shaped canvases” (Tele Ta gliate) i cui contorni coincidono con il limite esteriore dell’immagine; sono nere, bianche o Finomulticolori.al’75Stella conduce l’avaguardia americana verso il Minimalismo, concentran dosi sul rapporto colore-forma e lavorando sempre per serie. Da questo anno in poi, il suo lavoro si libera e l’artista crea composi zioni barocche in rilievo in cui incrocia una moltitudine di forme ritagliate ed aggiunge arabeschi di colori acidulati. Stella crea anco ra delle serie. Dan Flavin (1933-1996)

MONOCHROME Yves Klein (Nizza, 28 aprile 1928 – Parigi, 6 giugno 1962) è stato un artista francese, precursore della Body art, e facente parte del Nouveau Réalisme. Scomparso a soli 34 anni, è stato uno degli artisti più incompresi della storia. Come ricapitola Thomas McEvilley nella nota biografia (“Yves il provocatore”) : Il concetto ricercato dall’artista è quello dell’immaterialità e dell’infinito, l’unione tra il cielo e la terra, senza un confine di demarcazione che si esprime con la potenza del suo blu. Yves Klein amava raccontare un’antica parabola persiana che recita così e che spiega quello che l’artista ha cercato di esprimere: “C’era una volta un flautista che un giorno si mise a suonare una nota unica, continua e ininterrotta. Dopo aver fatto così per vent’anni, sua moglie gli fece notare che gli altri flautisti producevano un’ampia gamma di suoni armoniosi e persino intere melodie, creando una certa varietà. Ma il flautista monotono replicò che non era colpa sua se egli aveva già trovato la nota che tutti gli altri stavano cercando”.

Piero Manzoni (1933-1963) MONOCHROME Personalità complicata, Piero Manzoni nasce a Soncino, in provincia di Cremona, il 13 lu glio 1933. Cresce a Milano dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. La sua passione per l’arte nasce con l’incontro con il grande artista Lucio Fontana. Negli anni Sessanta comincia la sua ricerca sui corpi con la creazione di 71 sculture vi venti (firma le persone con bollini colorati) e 45 corpi d’aria (palloncini detti Fiati d’artista) culminata nella creazione delle basi magi che (mondo come più grande scultura) in Danimarca.

Yves Klein (1928-1962)

MINIMAL ART Nato nel quartiere del Queens di New York, Dan Flavin è cresciuto in una devota famiglia cattolica romana. Da bambino ha mostrato interesse per il disegno, in particolare per le scene di guerra. Era un artista minimali sta aericano noto per le sue sculture create utilizzando esclusivamente lampadine fluorescenti disponibili in commercio e i loro dispositivi. Ha creato opere che andavano da una singola lampadina posizionata ad angolo rispetto al pavimento, a massicce installazio ni site-specific. 93

BODY ART Appassionata di disegno e pittura, Marina Abramović dal 1965 al 1970 ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Belgrado e le sue opere sono diventate sempre più astrat te.Ricopre una posizione di fondamentale importanza nella storia dell’arte contempo ranea. La sua poetica, sensibile allo studio antropologico del comportamento umano, si esprime attraverso la cosiddetta performan ce art, fatta di esperienze sensoriali e psico logiche profonde, toccanti, che sia attraverso una tensione emotiva che una riflessione razionale, arrivano dritte al cuore del suo pubblico. In questo articolo ripercorriamo la biografia di Abramović, il suo rapporto professionale - che è un tutt’uno con quello personale - con Ulay e cosa l’ha resa l’artista più nota della nostra contemporaneità.

BODY ART Vito Hannibal Acconci è nato a New York il 24 gennaio 1940. Suo padre era un immigrante italiano che lo portò a visitare musei e gli diede una prima istruzione sulle Arti.

Andreas Gursky (1955) FOTOGRAFIA Andreas Gursky (Lipsia, 15 gennaio 1955) è un fotografo tedesco considerato uno dei maggiori artisti al mondo famoso per le foto grafie di grande formato. Gursky usa macchine fotografiche di grande e medio formato, esclusivamente a colo ri. Nella tecnica e nella composizione, le sue fotografie risentano dell’influenza dei fotografi americani a colori come Stephen Shore, William Eggleston e, soprattutto, Jeff Wall. Una caratteristica della sua fotografia è la posizione lontana ed elevata dell’osserva tore che porta ad una prospettiva fluttuante della stessa. Nel 1992, Gursky ha iniziato a utilizzare la tecnologia digitale. I suoi primi sforzi consistevano in piccoli ritocchi, ma ben presto il fotografo tedesco si è servito del computer per costruire delle immagini più potenti, che permettessero un’ulteriore con fusione di prospettiva e di punti di di vista.

L’opera di Vito Acconci è caratterizzata da una grande diversità artistica. Come scrittore, Acconci vede la pagina come uno spazio autonomo attraverso il quale lo scrittore e il lettore possono camminare. Il suo stesso corpo è il soggetto delle per formance e della videoarte di Acconci. Le performance di solito si concentrano su un confronto diretto con lo spettatore, in modo molto penetrante. Le esibizioni sono notevoli per la loro configurazione molto semplice e le idee che hanno trasmesso il messaggio in modo molto efficace.

Marina Abramovic (1946)

Robert (1946-1989)Mapplethorpe

94 Vito Acconci (1940-2017)

FOTOGRAFIA Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre 1946 a Long Island, New York, terzo di sei figli. Suoi soggetti preferiti erano certamente i nudi maschili, ritratti spesso in momenti di autoerotismo, con l’unica eccezione della serie di nudo femminile della culturista Lisa Lyon, campionessa di body building nel 1980. Nelle sue immagini il fotografo inten deva spezzare deliberatamente il confine tra foto d’arte e foto pornografica, adottando soggetti e temi tipici della “pornografia” nel contesto delle immagini d’arte. Come soggetti della sua arte scelse ad esempio coppie autentiche gay ritraendole in pratiche erotiche “estreme” (fist-fucking, bondage ecc.). Ciò di cui si evitava di parlare esplicita mente, veniva ora rappresentato in immagini ed esposto a tutti, nelle gallerie d’arte.

E proprio i muri di New York saranno, all’ini zio della sua carriera, le tele su cui inciderà i tratti distintivi e indelebili della sua arte, pareti sapientemente scelte in prossimità delle gallerie più rinomate.

Bill Viola (1951) VIDEO ART Viola è un videoartista che realizza video installazioni architettoniche da più di trent’anni. È nato a New York nel 1951, ma è di origini italiane. Con il suo lavoro Viola riflette sull’essere umano e sul limite labile che divide la nascita dalla morte. Per fare ciò si serve anche di capolavori della storia dell’arte passata che reinterpreta e prende in prestito per i suoi scopi. I temi delle creazioni di Viola sono la mente, la percezione, la real tà, l’anima, la vita, la morte e la trascenden za, tutti interrogativi che da secoli mettono in crisi l’uomo. I suoi lavori servono a toccare con mano quello che significa essere umani e sembrano quasi esercizi spirituali da com piere in gruppo. Importanti in questo senso sono due opere recenti di Viola della serie The Passions: Observance e Dolorosa.

Keith Haring (1958-1990) GRAFFITISMO Figlio di Joan e Allen Haring e maggiore di quattro fratelli, nasce il 4 maggio 1958 a Kutztown, in Pennsylvania. La sua passione per il disegno si sviluppò fin da bambino e fu appoggiata fortemente dal padre, che disegnava per lui personaggi di fumetti e cartoni animati. Haring per le sue opere uti lizzava la tecnica della pittura, della scultura e della serigrafia. L’artista utilizzava qualsiasi tipo di supporto per dipingere, dalla tela ai muri, passando anche per automobili, carta, plastica. Come gli artisti della pop art Keith Haring utilizzava colori accesi, specialmente colori primari, che richiamano le pubblicità. Le figure che rappresentava sono stilizzate e semplici, sempre contornate da un bordo nero o bianco, e richiamano un immaginario legato all’infanzia.

95

Nam June Paik (1932-2006) VIDEO ART Nam June Paik (Seul, 20 luglio 1932 – Miami, 29 gennaio 2006) è stato un artista statu nitense di origine sudcoreana. Ha lavorato in diversi ambiti artistici, ma il suo nome è soprattutto legato alla videoarte, di cui è uno dei pionieri. Instancabile sperimentatore, Paik ha investigato il territorio delle arti elet troniche nelle sue molteplici forme con uno stile inconfondibile, che deve molto alla sua formazione musicale e a una mescolanza di influssi provenienti dall’incontro tra cultura orientale e occidentale: “Penso di compren dere il tempo meglio degli artisti del video che provengono dalla pittura e dalla scultu ra. La musica è manipolazione del tempo… Come i pittori comprendono lo spazio astrat to, così io comprendo il tempo astratto”, ha dichiarato Paik.

Aveva questa urgenza, l’urgenza del segno, del gesto, del colore, l’insopprimibile neces sità di disegnare, di essere artista.

Jean-Michel Basquiat (1960-1988) GRAFFITISMO Jean-Michel Basquiat (New York, 22 dicem bre 1960 – New York, 12 agosto 1988) è stato un writer e pittore statunitense. È stato uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte.

Henry Moore (1898-1989) Henry Spencer Moore was born on July 30, 1898 in Castleford, York shire. Sculptor, draftsman and author of prints, he is considered one of the greatest sculptors of the twentieth century. Henry attended school in his hometown and immediately showed an early interest in sculpture: he loves carving wood and modeling clay. In 1917 during the First World War, he was enlisted and sent to France, but, after the war, he enrolled at the Leeds School of Art where he was the only student of sculpture. During this period Moore sculpted by rejecting the academic tradition of modeling in favor of the theory of fidelity to the material, according to which the nature of the stone or wood, their shape, their structure and so on, is part of the conception of the work. European avant-garde, in particular by the surrealism of Arp, he pro duces some abstract works, but it is evident that the sculptor prefers to sculpt forms of the natural world, the human body, bones, pebbles and shells. During this period his working method underwent notable changes: bronze took the place of wood as a preferred material and the works were often large in size. “The main purpose of my drawings is to help me sculpt. In fact, drawing is a means to generate ideas for sculpture, to extract the ini tial idea from oneself, to organize ideas and to try to develop them ... I also use drawing as a method of studying and observing nature (nude studies, shells, bones and more). I also sometimes draw for the sheer pleasure of it, ”said Moore.

INGLESE

Born on October 25, 1881, Pablo Picasso, one of the greatest artists ever, founder of Cubi sm. He opened his first studio at 16 and died at 92, leaving about fifteen thousand works including paintings, drawings, sketches, ceramics. His obsession, in addition to art, were women, the source of his creativity. His long-lived career is divided into four “periods”, “blue period”, the “pink period”, “the African period” and the “cubist period”.

Pablo Picasso (1881-1973)

96

Already at the age of twenty-five Picasso was recognized and admired not only as a painter, but also as a sculptor and engraver.

During a visit to the Musée de l’Homme, at the Trocadero palace in Paris,. The most conflicting feelings, fear, terror, hilarity are manifested with an immediacy that Picasso would also like in his works. The work “Les Demoiselles d’Avignon” comes to light, inaugurating one of the most important artistic movements of the century: Cubism. Picasso does not try to paint as most of the painters of “beautiful” paintings do, he does not try to photograph, let’s say, reality as the Impressionists do. He not enough to grasp the changing reality of things.

Marcel Duchamp (1887-1968) Henri-Robert-Marcel Duchamp) was a French American painter, sculptor and chess player in Considered1955. one of the most important and influential artists of the twentieth century, in his long career he dealt with painting (cros sing the currents of Fauvism and Cubism), he was the animator of Dadaism and Surre alism, and then he started conceptual art, conceiving the ready-made and assembly. Duchamp started painting at the age of 15 and before landing his famous ready-mades, he experimented with all the avant-gardes of the moment without ever dwelling on one style for a long time. In 1915 he met the American photographer and painter Man Ray with whom he formed a friendship that will last a lifetime. Duchamp in his life used to sign pseudonyms of his works: R. Mutt and Marchand du sel. The structure entitled Fontana di Marcel Duchamp is a ready made. This intellectual operation consists in exhibiting an object from everyday life in an artistic context. It is therefore a conceptual operation that chan ges the intended use of the object.

Andy Warhol (1928-1987) Andy Warhol, born in Pittsburgh, Pennsylva nia, on August 6, 1928, was one of the most important exponents of Pop Art, as well as one of the most famous artists of the twen tieth century. In 1949, he moved to New York which immediately offered him various job opportunities. Painter, graphic designer and director, Andy Warhol was a well-rounded artist, as well as the greatest proponent of the concept of reproducibility and commer cialization of the work of art.After the first exhibitions dating back to the 1950s, the eclectic artist began making the first screen prints around 1962, choosing comic book characters.American mass culture and then processed in series, in order to take the concept of an art to its extreme consequen ces. that had to be consumed, just like all commercial products.

97

Jackson Pollock (1912-1956) Jackson Pollock and was born in Cody (US) in 1912. He is one of the leading exponents of abstract expressionism or action painting. The one who removed the canvas from the easel, having consequently multiplied the points of observation and intervention of the artist. The work no longer has any center, but is constituted solely as a plot. Pollock’s was an aesthetic break with every representative model of art.Pollock performed the pouring of color with choreographic gestures, at times violent that earned him the nickname of Jack the Dripper, with clear reference to the much more violent Jack the Ripper (the ripper). Pollock’s works are instant traces of the actions and movements that the artist performed while creating, of his owninteriori ty, of his tormented personality. His works are the mirror of his tormented life and in fact emanate a wild energy and a dramatic and anguished charge, in this sense they are also interesting from the point of view of psychic investigation.

Born in Wilkes - Barre (Pennsylvania) in 1910, he studied at Boston University and later at Heartherly’s Art School in London until 1938.

The subjects chosen by the artist are almost always relatives, friends or people he knows well, in his paintings, surprising for the crudeness of the details, we recognize his mother Lucie, his daughter Bella, his dog Plu to to whom he was very fond, but the time required for the artist to complete a work is long: it takes a year for an oil painting and several months for an etching. painting the splendid “Great Interior” Lucie Freud took more than two years. Franz Kline (1910-1962)

PORTRAIT Lucian Freud (or Lucien Freud), grandson of the great Sigmund Freud, was born in Berlin in 1922, from a Jewish family rich and di sconnected from Jewish traditions, which he had replaced with Christian-like holidays, but totally impregnated with the German-Jewish culture of golden age, before the Shoah.

98

ABSTRACT EXPRESSIONISM

ABSTRACT EXPRESSIONISM

Francis Bacon (1909-1992)

PORTRAIT Francis Bacon (Dublin 1909 - Madrid 1992) was one of the most famous painters of the twentieth century. His works, ruthless and tormented, violently express the existential condition of the human being. Leading a life without rules, living every emotion without hesitation, dancing poised on the abyss is not enough to become an artist, although it is a philosophy of life often embraced by those who have traced a furrow in the history of art. It is probably a cause of that damned sensitivity, which shows you the world with a merciless clarity, whereby the only way to stay alive is by annihilating oneself, erasing thoughts in a life without sleep. Lucian Freud (1922-2011)

Between the 1930s and 1940s his painting was still figurative and his subjects were mostly landscapes of the mining region that surrounded his hometown. Although he had experimented with the use of other colors, Kline remained strongly attached to the black-white dualism that he conceived free from any parallelism with writing or with the oriental arts. In fact, if the Japanese calli graphies were made by tracing dark signs on white canvases, Kline loudly claimed to paint both white and black spaces equally, without giving any hierarchy to the floors. His pictorial process could last months, where he worked on several canvases at the same time, first making preparatory sketches on makeshift sheets such as newspapers or telephone directories.

He was born in 1903 in Dvinsk, now Dauga vpils. He and his family moved to Portland at a young age. Division of surfaces into horizontal rectan gles and homogeneous use of color: Mark Rothko’s paintings are the masterpieces of his drama. Moving away almost immediately from the gestural painting typical of abstract expressionism, the American artist develo ped a completely personal abstract language that did not allow for any categorization. The charisma of his painting consists precisely in the mysterious process that allowed him to simplify the complex vision that his paintings express.

Mark Rothko (1903-1970)

Yves Klein (1928-1962) MONOCHROME Yves Klein (Nice, April 28, 1928 - Paris, June 6, 1962) was a French artist, precursor of Body art, and part of the Nouveau Réalisme. Disappeared at the age of 34, he was one of the most misunderstood artists in history. As Thomas McEvilley summarizes in his well-k nown biography (“Yves the provocateur”): The concept sought by the artist is that of immateriality and infinity, the union between heaven and earth, without a demarcation border that is expressed with the power of its blue. Yves Klein loved to tell an ancient Persian parable that goes like this and that explains what the artist tried to express: “Once upon a time there was a flutist who one day began to play a single, continuous and uninterrupted note. After doing this for twenty years, his wife pointed out to him that the other flutists produced a wide range of harmonious sounds and even whole melodies, creating a certain variety. But the monotonous flutist replied that it was not his fault that he had already found the note that everyone else was looking for ”.

MINIMAL ART Born in the borough of Queens of New York, Dan Flavin was raised in a devoted Roman Catholic family. As a child he showed an interest in drawing, especially war scenes. He was an American minimalist artist known for his sculptures created using only commer cially available fluorescent light bulbs and their fixtures. He created works ranging from a single bulb positioned at an angle to the floor, to massive site-specific installations.

Piero Manzoni (1933-1963) MONOCHROME Complicated personality, Piero Manzoni was born in Soncino, in the province of Cremona, on July 13, 1933. He grew up in Milan where he enrolled in the Faculty of Law. His passion for art was born with the meeting with the great artist Lucio Fontana. In the sixties he began his research on bodies with the creation of 71 living sculptures (he signs people with colored stamps) and 45 air bodies (balloons called Fiati d’artista) culmi nating in the creation of the magical bases (world as the largest sculpture ) in Denmark. Frank Stella (1936) MINIMAL ART Franck Stella was born in Maiden, United States in 1936. He completed his art studies at the Phillips Academy in Andover and at Princeton. In 1950 Stella rejects the lyricism of the abstract expressionists. He settled in New York and became friends with Jasper Johns, Rauschenberg and with architects Richard Meier and Philip Johnson. His first solo exhibition was in 1960 in which he presented his “Black Paintings”. The artist works on large formats and series. He inven ted the “Shaped canvases” whose outlines coincide with the outer edge of the image; they are black, white or multicolored. Until 1975 Stella led the American advan ce towards Minimalism, focusing on the color-shape relationship and always working in series. From this year on, his work beco mes free and the artist creates relief baroque compositions in which he crosses a multitu de of cut-out shapes and adds arabesques of acidulous colors. Stella still creates series.

99

Dan Flavin (1933-1996)

Vito Acconci (1940-2017)

BODY ART Vito Hannibal Acconci was born in New York on January 24, 1940. His father was an Italian immigrant who took him to visit museums and gave him an initial education on the Arts. Vito Acconci’s work is characterized by a great artistic diversity. As a writer, Acconci sees the page as an auto nomous space through which the writer and the reader can walk. His own body is the subject of Acconci’s performances and video art. Performances usually focus on a direct confrontation with the viewer, in a very penetrating way. The exhibits are notable for their very simple setup and ideas that conveyed the message very effectively.

Marina Abramovic (1946) BODY ART Passionate about drawing and painting, Mari na Abramović studied at the Academy of Fine Arts in Belgrade from 1965 to 1970 and her works have become more and more abstract. She occupies a position of fundamental importance in the history of contemporary art. His poetics, sensitive to the anthropolo gical study of human behavior, are expressed through the so-called performance art, made up of deep, touching sensorial and psycholo gical experiences, which both through emo tional tension and rational reflection, reach straight to the heart of his audience. In this article we retrace Abramović’s biography, his professional relationship - which is one with his personal one - with Ulay and what made her the most famous artist of our contempo raneity.

Robert (1946-1989)Mapplethorpe

PHOTOGRAPHY Robert Mapplethorpe was born on Novem ber 4, 1946 in Long Island, New York, the third of six children. His favorite subjects were certainly male nudes, often portrayed in moments of self-eroticism, with the only exception of the female nude series by bo dybuilder Lisa Lyon, body building champion in 1980. In his images, the photographer deliberately intended to break the boundary between photos. art and pornographic pho tos, adopting subjects and themes typical of “pornography” in the context of art images. For example, as subjects of his art he cho se authentic gay couples portraying them in “extreme” erotic practices (fist-fucking, bondage, etc.). What was avoided to speak explicitly was now represented in images and exhibited to everyone in art galleries.

Andreas Gursky (1955) PHOTOGRAPHY Andreas Gursky (Leipzig, January 15, 1955) is a German photographer considered one of the greatest artists in the world famous for large format photographs. Gursky uses large and medium format ca meras, exclusively in color. In technique and composition, his photographs are influenced by the influence of American color photo graphers such as Stephen Shore, William Eggleston and, above all, Jeff Wall. A feature of his photography is the distant and eleva ted position of the observer which leads to a floating perspective of the same. In 1992, Gursky began using digital technology. His first efforts consisted of small retouching, but soon the German photographer used the computer to build more powerful images, which allowed further confusion of per spective and points of view.

100

Nam June Paik (1932-2006)

VIDEO ART Nam June Paik (Seoul, 20 July 1932 - Miami, 29 January 2006) was an American artist of South Korean origin. He has worked in various artistic fields, but his name is above all linked to video art, of which he is one of the pioneers. Tireless experimenter, Paik has investigated the territory of electronic arts in its many forms with an unmistakable style, which owes a lot to his musical training and a mixture of influences coming from the encounter between Eastern and Western cultures: “I think I understand time better than video artists who come from painting and sculpture. Music is the manipulation of time… Just as painters understand abstract space, so I understand abstract time, ”said Paik.

Bill Viola (1951)

The themes of Viola’s creations are the mind, perception, reality, soul, life, death and transcendence, all questions that have put man in crisis for centuries. His works serve to touch what it means to be human and seem almost spiritual exercises to be done in a group. Important in this sense are two recent works by Viola from The Passions series: Observance and Dolorosa.

The son of Joan and Allen Haring and the el dest of four brothers, he was born on May 4, 1958 in Kutztown, Pennsylvania. His passion for drawing developed as a child and was strongly supported by his father, who desi gned comic and cartoon characters for him. Haring for his works used the technique of painting, sculpture and screen printing. The artist used any type of support to paint, from canvas to walls, including cars, paper, plastic.

Like pop art artists, Keith Haring used bright colors, especially primary colors, which recall advertisements. The figures he represented are stylized and simple, always surrounded by a black or white border, and recall an imagery linked to childhood. Jean-Michel Basquiat (1960-1988) GRAFFITISM Jean-Michel Basquiat (New York, 22 Decem ber 1960 - New York, 12 August 1988) was an American writer and painter. He was one of the most important exponents of American graffiti, managing to bring, together with Kei th Haring, this movement from metropolitan streets to art galleries. He had this urgency, the urgency of the sign, the gesture, the color, the irrepressible need to draw, to be an artist. At the beginning of his career, the walls of New York will be the canvases on which he will engrave the distinctive and indelible features of his art, wisely chosen walls near the most renowned galleries.

Keith Haring (1958-1990)

GRAFFITISM

101

VIDEO ART Viola is a video artist who has been making architectural video installations for more than thirty years. He was born in New York in 1951, but he is of Italian descent. With her work Viola reflects on the human being and on the fleeting limit that divides birth from death. To do this, he also uses masterpieces from the history of past art which he rein terprets and borrows for his own purposes.

102

Jeff Koons (1955) CONTEMPORARY ART Jeffrey Koons, more simply known as Jeff Koons, is an American artist known for his kitschy works, which ironically illustrate the American way of life and its tendency to consumerism. For Koons, artistic work is the gesture, the idea, therefore, it is up to the ar tist to create the images of his works on the computer and his assistants to make them in his place. Its “factory” has a very contempo rary and efficient vision: a real corporation in the sense that those who work there are highly qualified and strictly anonymous, in short, no star. Practical work is done outside, Jeff Koons is like a manager always looking for the best companies to whom to entrust the concrete realization of his works.

Damien Hirtst (1965) YOUNG BRITISH ARTISTS Known above all for a series of contradictory and provocative works, including bodies of animals (such as tiger sharks, sheep and cows) embalmed and immersed in formal dehyde, display cases with pills or surgical instruments or “mandalas” made up of multicolored butterflies, or the famous skull covered with diamonds. Death is the central theme of his works. Hirst dominated the British art scene during the 1990s, bringing it to international prominence.

103

Maurizio Cattelan (1960) CONTEMPORARY ART Maurizio Cattelan’s artistic career moves in the twentieth-century avant-garde, with a critical approach. The avant-garde art develo ped over the course of the twentieth century in the belief that the future life can finally acquire an immanent and absolute meaning. On the one hand the Futurists, on the other the Dadaists, in contrast with the historical art system. The crisis of ideologies, the stabilization of capitalism, puts avant-gardeism in crisis. Cattelan, by the way, said: “I’m afraid there has never been room for the avant-garde. Even the toughest avant-garde has always aspired to consensus, perhaps in the form of immortality “, while seeing” no other solution to making art than the avant-garde solution “. Antony Gormely (1950) CONTEMPORARY ART Gormley uses his own body as a matrix for the creation of rough casts and creates sculptures that feel like a man, that copy the proportions, that imitate him or simply evoke him. The materials it uses are among the most disparate, from steel to terracotta, in different sizes, but all with a single goal: to make people reflect on the relationship between space-man, man-nature, indivi dual-society, in an ever increasing crescendo. accurate of reports. But the most surpri sing thing is, without a shadow of a doubt, Gormley’s ability to evoke the human body structure with any material available, be it in the form of cubes, tetrahedra or polygons, sometimes combining them as macroblocks, almost to form the components. of an ab stract puzzle, other times in a more defined way, but with thin rods or well-positioned spheres to create the typical volumes of the human body.

Sherry Levine (1947) APPROPRIATION ART Sherrie Levine is a photographer and a con ceptual Americanartistfeminist. He is one of the central figures of Appropriation Art (the art of appro priation), an artistic current that consists of borrowing already known elements or works of art to create new ones. This artist’s research is based on re-photo graphing works by other authors, especially those of photographers such as Edward Weston, Alexander Rodchenko and Walker Evans. A sort of pop artist, since he appro priates an already existing object, a photo graph taken by others, transforming it into an artistic object thanks to his subsequent intervention. In 1991 she too made a urinal called After Marcel Duchamp, in bronze, polished and polished by look like a Brancusi. Levine does not make a urinal aesthetic again but confuses it: betwe en reality and fiction of both the object and the work of art. Duchamp object taken from a sanitary ware factory. This time there is an object made, it is not a copy: it is a memory, the memory of something that was there. Thus Levine acts on appearance, another key concept of Duchamp.

Jeff Koons, Balloon Dog (blu) 1994. Venezia, Palazzo Grassi. Jeff Koons Seated ballerina (Piccola danzatrice di quattordici anni),18791881. Jeff Koons, Popeye, 2014. Collezione Privata. Damien Hirst, Flumequine, 2007. MoMA. Damien Hirst, The Physical Impossibi lity of Death in the Mind of Someone Living, ,1991. Metropolitan Museum of Art. Maurizio Cattelan America (oro 18 carati) , 2016. Museum Solo mon R. Guggenheim. Maurizio Cattelan La nona ora, 1999. Collezione Privata. Maurizio Cattelan “A perfect day” 1999. Galleria Massimo De Carlo. Maurizio Cattelan d’ArteCastelloNovecento,1997.diRivoliMuseoContemporanea. Antony Gormley Exposure (L’uomo ac covacciato), 2010. Attrazione turistica a Lelystad. Antony Gormley A. Gormley, Lost Horizon I, 2008. Manson’s Yard, Londra. Antony Gormely Matrix III, 2019. Royal Accademy of Art, Londra. Sherry Levine, After Cezanne, 1993. Simon Lee Gallery. Sherry Levine, After SocietyDuchamp,Marcel1991.ofIndependentArtists.

104 Attese, 1964. Fondazio ne Lucio Fontana. Jackson Pollock Easter and the Totem, 1953. New York, Me seum of Modern Art. Jackson Pollock, Sentieri Ondulati, 1947. New York Collezione Ben Heller. Jackson Pollock, Mural, 1943. New York, Meseum of Modern Art. Jackson Pollock, Pali Blu, 1953. New York Collezione Ben Heller. Andy Warhol, Minestra in Campbell’sscatolaI,1968.Aquisgrana,NeueGalerie. Andy Wahrol, Marilyn, 1967. Portfolio di 10 serigrafie a colori, ciascuna 91,5x91,5 cm.

Andy Wahrol, Green WhitneyBottles,Coca-Cola1962.MuseumofAmericanArt. John Seward John son II, Forever Marilyn, 2011. Francis Bacon, Ritratto a Lucian Freud, 1965. Collezione Nathan Emory Coffin. Francis Bacon, Screaming Pope, 1953. Collezione Nathan Emory Coffin. Lucian Freud, Autoritratto, 1985. L’Irish Museum of Mo dern Art. Lucian Freud, Ritratto a Francis Bacon, 1956. L’Irish Mu seum of Modern Art.

Lucian Freud, Ritratto alla Regina Elisabetta II, 2000. Sant James Palace. Franz Kline, Yellow, Orange and Purple, 1959. Collezione Privata. Mark Rothko, Violet, Orange,Black,Yellow on White and Red, 1949. Guggenheim Museum. Yves Klein, Antropometrie de l’epoque bleue, 1960. Collezione Privata. Yves Klein, Monochrome bleu sans titre, 1959. Collezione Privata. Piero Manzoni, Achrome, 1958. Collezione Privata. Piero Manzoni, Achrome, 1961. Collezione Privata. Frank Stella, Harran II, 1967. Guggenheim Museum. Frank Stella, Concentric Squares, 1966.Museum.Guggenheim Dan Flavin, Untitled (La chiesa ros sa), 1996. Milano, Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa. Dan Flavin, Untitled, 1975. MoMA. Andreas Gursky, Rimini, 2003. National Gallery of Art, Washington D.C. Andreas Gursky, Mayday V, 2006. National Gallery of Art, Washington D.C. Robert Mapplethorpe, Ajitto, 1981. George Eastman Museum. Robert Mapplethorpe, Lily, 1984. George Eastman Museum. Keith Haring, Monkey Puzzle, 1988. Keith Haring Fondation. Keith Haring, Albero della vita, 1985. Keith Haring Fondation. Basquiat, Untitle Head, 1982. Murale. Basquiat, Untitled, 1982. Murale Basquiat, Warrior,Murale1982. Nam June Paik, Li Tai Po, 1987. Asia SocietyCollection.Museum

Pablo Picasso, Les demoiselles d’Avi gnon, 1907. New York, Meseum of Modern Art. Helmut Newton, Big nudes, 1981. Colle zione privata. Henry Moore, Figura giacente, 1938. Londra, Tate Gallery. Henry Moore, King and Queen, 1957. Londra, Tate Gallery. Tiziano, Venere di Urbino, 1538. Uffizi Gallery. Marcel Duchamp, Fontana, 1917. Pompidou.Centro Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915. Philadelphia Museum of Art. Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Collezione privata, New York Leonardo Da Vinci, La Gioconda, 1503. Louvre, Parigi. Lucio Fontana Concetto spaziale. 62 O 32, 1962. Fondazione Lucio Fontana. Lucio Fontana Struttura per la IX Triennale di Milano. Lucio Fontana Concetto spaziale.

Pablo Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard, 1909-1910. Mosca, Museo Puskin. Pablo Picasso, Natura morta con sedia impagliata, 1912. MusèePicasso.National

PRESTATORI D’ARTEOPERE

Nam June Paik, Electronic Superhi ghway, 1955.Smith sonian Museum of American Art.

Maurizio Cattelan www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.elledecor.com

I PADRI PabloCONTEMPORANEADELL’ARTEPicasso, www.biografieonline.it www. www.frasicelebri.itwww.artesvelata.ittuttarteonline.it Henry Moore, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.settemuse.itvenice.itwww.guggenheimMarcel Duchamp, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itcomwww.dueminutidiarte. Lucio Fontana www.biografieonline.it www.frasicelebri.itfontana.itwww.fondazionelucio Jackson Pollock www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.elledecor.com www.finestresullarte. info Andy Warhol, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.madrenapoli.it

Damien Hirst, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.damienhirst.com

Antony Gormley www.biografieonline.it www.frasicelebri.itcomwww.antonygormley. Sherry Levine, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.artslife.com

I FIGLI JeffCONTEMPORANEADELL’ARTEKoons, www.biografieonline.it www.frasicelebri.itwww.jeffkoons.com

105

BIBLIOGRAFIA

Finito di stampare nel mese di Gennaio 2022 per conto di Design Print and Communication presso Via Campobello, 1a

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.