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Non si gioca con i posti di lavoro
ANTONIO MISIANI Non si gioca con i posti di lavoro
di Anna Maria Rengo
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Un nuovo corso per l’Italia, con l’uscita, che si spera sempre più prossima, dall’emergenza pandemica, e con il via libera comunitario al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Antonio Misiani, già viceministro dell’Economia sotto il Governo Conte II e componente della segreteria nazionale del Partito democratico, Un nuovo corso per il Partito democratico, dopo l’addio alla segre- evidenzia le gravi conseguenze del teria, per molti a sorpresa, di Nicola Zingaretti, e l’affidamento della lockdown delle attività per le aziende sua guida a Enrico Letta, che ha costituito una nuova segreteria na- e l’Erario zionale. In questo scenario istituzionale e politico, il gioco pubblico e legale attende il suo nuovo corso, a partire dalla riapertura, che pone fine a un lockdown che va avanti da fine ottobre 2020 e che si aggiunge a quello, che allora pareva interminabile, della primavera precedente e che invece è stato ampiamente superato dalla seconda chiusura. Con conseguenze pesantissime sui dipendenti, sui bilanci aziendali, sulle entrate per le casse pubbliche, ma anche in termini di legalità, vista l’impennata di gioco illegale che si è registrata negli ultimi mesi, a dimostrazione del fatto che la “domanda” non si è messa anch’essa in lockdown, e che si è incanalata solo in parte nell’offerta online legalmente autorizzata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. A fare il punto con Gioco News è Antonio Misiani, senatore del Pd che è stato viceministro dell’Economia nel Governo Conte II e è attualmente componente della nuova segreteria nazionale del Pd. Quali sono gli auspici del Partito democratico sul futuro del Governo Draghi, anche in considerazione della perdurante crisi pandemica e dell’approvazione della Commissione europea e del Consiglio europeo del Pnnr? “Draghi sta lavorando molto bene, il suo governo deve andare avanti realizzando il programma con cui ha ottenuto la fiducia. Le cose da fare sono tante: la campagna di vaccinazione da spingere al massimo, la progressiva riapertura in sicurezza del Paese, l’avvio dell’attuazione del Pnrr appena presentato alla Commissione europea. Noi ci siamo e ci saremo, con lealtà e con le nostre idee”.
A suo modo di vedere, quali sono i pilastri per la ripresa economica dell’Italia? “La via maestra è la riapertura del Paese. In sicurezza e in modo irreversibile, mettendo in atto tutto quello che è necessario per sostenere le imprese i lavoratori e le famiglie, per aiutarli a recuperare il prima possibile le perdite del 2020. In prospettiva, i pilastri della ripresa a mio giudizio sono tre: un massiccio rilancio degli investimenti pubblici e privati, a partire da quelli nelle infrastrutture, nel digitale, in energia pulita, istruzione e sanità; un’azione a tutto campo per ridurre le disuguaglianze sociali, di genere e territoriali; un pacchetto di riforme coraggiose e innovative, per cambiare radicalmente la pubblica amministrazione, la giustizia civile e penale, il sistema fiscale”. Lei pensa che l’esperienza del Conte 2 “giallorosso” e ora del Governo Draghi abbia posto le basi per un asse stabile tra Pd e Movimento 5 Stelle, sia a livello nazionale che locale? “La priorità del Pd è la ricostruzione del centrosinistra cercando di consolidare il rapporto con il Movimento 5 Stelle, che sta ridefinendo la sua leadership e il suo progetto politico. Il lavoro che abbiamo fatto insieme nel Governo Conte 2 è una base di partenza importante. Nei territori, però, il quadro è ancora a macchia di leopardo, varia da realtà a realtà. Le prossime elezioni amministrative saranno un primo importante banco di prova”. Il settore del gioco legale è stato tra i più “danneggiati” dalle misure che sono state adottate per combattere la pandemia. Quali potranno essere le conseguenze del venire meno dell’importante gettito fiscale che ha sempre garantito all’Erario? “I progressi della campagna di vaccinazione e il miglioramento dei dati epidemiologici permetteranno di allentare e rimuovere le misure di sicurezza, aiutando anche la ripartenza del settore del gioco legale. La crisi e le misure economiche di emergenza hanno avuto come conseguenza perdite di gettito molto elevate, per l’Erario. Mi auguro che la ripresa possa garantire un ritorno alla normalità anche su questo versante”. Quali misure devono essere adottate per sostenere il gioco le-
LUI CHI È?!?
Antonio Misiani è nato a Bergamo il 4 settembre 1968. Laureato in Economia politica presso l’università Bocconi, consulente finanziario, ha lavorato nella formazione professionale e nel settore finanziario. Militante della Sinistra Giovanile, si è impegnato nella politica nel Pds, nei Ds e poi nel Partito democratico, è stato segretario provinciale e membro della segreteria regionale dei Democratici di Sinistra. Consigliere comunale a Bergamo e consigliere provinciale, dal 2004 al 2006 è stato anche assessore del comune. Nel 2006, 2008 e 2013 è stato eletto alla Camera dei deputati, e nel 2018 al Senato prima nelle fila dell’Ulivo e poi del Pd. A Palazzo Madama, è attualmente componente della quinta commissione Bilancio. Dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 è stato viceministro dell’Economia e delle Finanze nel Governo Conte II. Il 18 marzo 2021 è stato scelto da Enrico Letta come nuovo responsabile economico della segreteria nazionale del Pd. gale, oltre naturalmente alla riapertura? In generale, i decreti Ristori che fanno capo al precedente Governo Conte II e i Sostegni del nuovo Esecutivo a guida Draghi hanno raggiunto l’obiettivo di aiutare il sistema economico italiano? “Tra il 2020 e il 2021 i governi Conte e Draghi hanno stanziato oltre 200 miliardi per finanziare ammortizzatori sociali, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e misure settoriali. Queste risorse hanno salvato centinaia di migliaia di imprese e di posti di lavoro. La crisi è molto dura, ma l’azione di governo ha evitato il collasso del nostro sistema economico e sociale. Quanto al gioco legale, da ultimo il decreto Sostegni ha posticipato il pagamento del prelievo erariale unico. Il Governo sta riflettendo anche sulla questione della proroga delle concessioni. Le aziende del gioco legale sono oggettivamente in difficoltà, dopo mesi e mesi di chiusura forzata. Sono in gioco tanti posti di lavoro, è giusto tenerne conto e agire di conseguenza”. In qualità di viceministro all’Economia del Governo Conte 2, aveva seguito in prima persona le vicende di Campione d’Italia e del suo casinò. Quale futuro è immaginabile per l’enclave? È possibile un futuro senza casinò? “La situazione di Campione è molto difficile. La chiusura del casinò ha privato i campionesi dell’attività economica più importante e ha messo in ginocchio l’amministrazione comunale. Come governo abbiamo fatto molto per gestire l’ingresso nel territorio doganale dell’Unione europea e per aiutare la comunità campionese. Rimango convinto che la riapertura del casinò sia un obiettivo da perseguire”.
