capitolo 16
UN LADRO NELLA NOTTE
I
giorni seguenti furono lenti e faticosi. I nani passavano gran parte del tempo a vagliare il tesoro e a metterlo in ordine; e a un certo punto Thorin parlò loro dell’Arkengemma di Thrain, ordinando di cercarla in ogni angolo. “Perché l’Arkengemma di mio padre,” disse, “vale più di un fiume tutto d’oro, e per me non ha prezzo. Dell’intero tesoro reclamo come mia soltanto quella pietra, e mi vendicherò di chiunque la trovi e la tenga per sé.” Bilbo udì quelle parole e si spaventò, chiedendosi cosa sarebbe successo se avessero trovato la pietra - avvoltolata nel fardello di cianfrusaglie scompagnate che usava come cuscino. Tuttavia non disse niente, poiché, tra le crescenti fatiche di quei giorni, nella sua piccola testa aveva cominciato a formarsi un piano. Le cose procedevano così già da un po’, quando i corvi portarono la notizia che Dain, con oltre cinquecento nani, partito di gran carriera dai Colli Ferrosi, si trovava ormai a un paio di giorni di marcia da Conca, proveniente da nord-est. “Ma non possono raggiungere la Montagna senza essere visti,” disse Roäc, “e temo che ci sarà battaglia nella vallata. Non credo che sia un evento auspicabile. Pur essendo di una razza tenace, è improbabile che Dain e i suoi abbiano la meglio sull’esercito che vi assedia! E anche se ci riuscissero, cosa ne guadagnereste? L’inverno e la neve incalzano dietro di loro. Come fareste a nutrirvi senza l’amicizia e la benevolenza di chi abita
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