163
= ρrd2m/dt2 + vrdm/dt + ωρθdm/dt + + vrdm/dt + mrdv/dt + mvωθ + + ωρθdm/dt + mρθdω/dt + mvωθ - mω2ρr = = ρrd2m/dt2 + 2vrdm/dt + 2ρωθdm/dt + mrdv/dt + 2mvωθ + mρθdω/dt - mω2ρr . Così si hanno tre momenti lineari o q.d.m. Alle espressioni note, date dal prodotto della massa m della particella per la componente radiale della velocità o per la sua componente trasversale o azimutale, si aggiunge la prima, che esprime la q.d.m. in un punto dovuta alla massa che l'attraversa o l'investe nell'unità di tempo (p. es. del vento che batte perpendicolarmente su un punto di una vela). Tra le sette forze ottenute si distinguono quattro radiali, di cui una centripeta, e tre azimutali. La prima è la forza elastica di posizione o di vincolo, la seconda è quella che si presenta nell'attraversamento di un mezzo con velocità radiale, la terza con velocità trasversale (p. es. nella rotazione), la quarta è ovviamente la forza accelerante un oggetto libero da vincoli (proposta da Newton), la quinta dà la forza complementare o di Coriolis, la sesta è attiva in una rotazione uniformemente accelerata. La settima infine è la forza centripeta, presente nella rotazione, normale al senso del moto; non lavora e non esige quindi energia per mantenere il moto, per cui un sistema che ruota uniformemente è da considerarsi inerziale. Le forze elettriche, magnetiche, molecolari, atomiche e nucleari rientrano nelle sette forze individuate nella meccanica. Una coraggiosa, razionale ed estremamente semplificatrice interpretazione meccanica delle equazioni di Maxwell lo consente [v. G. Cannata, "Electromagnetism in ether", Atti del Convegno Internazionale 1999 "Galileo back in Italy II", Ed. Andromeda, Bologna, 2000]. L'energia irradiata dalla forza F = crdm/dt (che si propaga con velocità c = dρ/dt ) è data da: W=
∫
F.ds =
∫
(crdm/dt).ds =
∫
(cdm/dt)(cdt) =
∫
c2dm = mc2 .
Gli studiosi discutono anche sulla validità o meno della relatività speciale per osservatori non inerziali. Ricordiamo che la scelta dei sistemi inerziali di riferimento è dovuta al fatto che osservatore e strumenti di misura, solidali con i sistemi di riferimento, non devono subire interventi esterni, che non consentono la formulazione di nessuna legge, sui fenomeni osservati, se non si conoscono perfettamente le interazioni con