Dolcemente Tenebroso. Il risveglio di Lucilla di Serena Pieruccini

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Nota

dell’Autrice e

Ringraziamenti

Q

uesta storia è nata dalla sofferenza provata nel vedere poveri mici investiti, morti sul ciglio della strada. Ho immaginato una bimba che passava raccogliendoli, per ricucirli e tenerli con se, donando loro una seconda vita notturna. Sono cresciuta a suon di film e libri horror. Oltre alle possessioni demoniache, ciò che mi ha sempre terrorizzato di più sono stati gli zombie. Per fortuna ancora più indietro nel tempo, al di là di queste storie, c’erano quelle di mia nonna, leggende e superstizioni dove i morti tornavano dalle loro tombe per motivi precisi e avevano in loro quella scintilla che viene chiamata anima, o pensiero. Dove i cimiteri erano scrigni di ricordi e non un orrore latente. Non so se vado controcorrente in questo fiume vorticoso che è l’editoria, ma in queste pagine gli zombie sono i protagonisti, buoni e coraggiosi. Il cattivo è fuori, oltre il cancello del cimitero, travestito di normalità e ipocrisia. Mi sono documentata molto per rendere un poco razionale questo bizzarro racconto. In aiuto, oltre al web e alla scoperta della letteratura “gialla”, mi sono giunte persone straordinarie, come Carlo Bui fondatore della UACV (che non ho avuto il coraggio di importunare malgrado la disponibilità ma, di grande aiuto mi sono stati i suoi scritti, soprattutto “Morte fra le rovine. I segreti dell’indagine criminale” edito dalla CSE), e Tiziano Geremia dell’Arma dei Carabinieri. Grazie a loro, il commissario Lugosi ha indossato abiti italiani ed è entrato con efficacia nella parte. 36


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