Da Testimoni a Testimoni 2005

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Ho voluto proporre Enzo Capozza e Maria Rita Fedeli in quanto apprezzo, nella loro ricerca artistica, la disponibilità ad una continua sperimentazione, sia nell'uso dei materiali sempre diversi sia nel saper creare sculture che loro stessi definiscono “aperte”, cioè libere, mutevoli e sempre rinnovabili, non semplici astrazioni ma elementi che, pur essendo legati alla terra, se ne distaccano alla ricerca di altri spazi. Nino Cassani - testimone

Mariposa, 2002 pino cimbro 160x94x110cm.

Intrecciando le esperienze individuali in un processo di osmosi creativa Enzo Capozza e Maria Rita Fedeli perseguono un'idea di scultura come progetto cosmogonico, attivazione di energie legate a forme simboliche e a materiali tangibili che si interpongono tra orizzonte terrestre e universo astrale. Attraverso la manipolazione di materie dal forte impatto energetico gli artisti fissano le traiettorie ignote dello spazio, sondano le distanze non percorribili tra la terra e il cielo, proiettano l'alfabeto plastico nell'atmosfera emblematica del vuoto. Con i loro gesti protesi alla conquista della luce solare, Capozza e Fedeli sfidano lo spazio tecnologico con la vitalità primordiale del fare con un adesione alle materie primarie che fa della scultura un modello di trasfigurazione spaziale della realtà. Claudio Cerritelli

S'Istrumpa, 2003 pino wheimout 128x40x118cm.


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