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Legnago
Alla scoperta della città.
Nel cuore della pianura veronese, a circa 40 km da Verona, sorge Legnago. Il piccolo e raff inato borgo, un tempo roccaforte militare, oggi è meta di visitatori appassionati di storia, cultura e tradizioni. Ma non solo. Agli amanti della natura, la Legnago verde riserva percorsi naturalistici e meravigliosi scorci sul letto del fi ume Adige.
Origine del nome
Varie ipotesi aleggiano attorno all’origine del nome Legnago. Una di queste vuole che esso derivi da “legname” per via dell’antica e folta foresta di rovere nel territorio di Bevilacqua. La versione mitologica, suggerita da alcuni storici del passato, attribuisce agli Argonauti la fondazione della località e il nome “Lemniacum” in memoria di Lemno, una delle loro città d’origine. Un’altra leggenda sostiene che il nome “Lemathion” derivi dal fondatore greco Lematho. E infi ne, secondo la tradizione locale il toponimo deriverebbe dal latino “Laenius”, Lennio, nome della persona che chiamò così il fondo agricolo di sua proprietà e che, con l’aggiunta del suff isso -acus, divenne “Laeniacus”.
Cenni storici
Legnago è oggi un importante centro agricolo e industriale della bassa veronese, rinomato per la sua storia che corre indietro nel tempo, ai primi insediamenti risalenti all’età del Bronzo (XIII secolo a.C.). Etruschi e Romani furono tra le etnie che si insediarono nel territorio, molto ambito già all’epoca per la sua vicinanza al fiume. Ed è proprio per questa posizione strategica che Legnago fu sempre soggetta a dominazioni, come quelle da parte di Longobardi e Franchi, e motivo di contesa tra città vicine come Verona e Venezia. Nel 1207 Legnago passò sotto la dominazione scaligera, mentre nel 1405 sotto quella della Serenissima. Annessa alla Repubblica di Venezia, divenne una maestosa roccaforte militare realizzata dall’architetto Michele Sanmicheli per difendere il porto fluviale. Nel XIX secolo, dopo la dominazione di Napoleone che, sconfitto, restituì il territorio all’impero asburgico, Legnago divenne parte del famoso Quadrilatero, sistema difensivo austriaco che comprendeva le fortezze di Verona, Peschiera del Garda e Mantova.
Cosa vedere a Legnago
In pieno Centro Storico, in Piazza della Libertà, campeggiano il Duomo di San Martino Vescovo - patrono della cittadina - di epoca neoclassica; il Torrione, parte della Rocca edificata sulle rive dell’Adige, monumento storico di architettura militare; e Palazzo Scodellari, uno dei più antichi risalente al XV secolo, un tempo sede dei Capitani di Venezia.
Musei
Fra i musei da visitare, il Museo storico-archeologico della Fondazione Fioroni conserva reperti archeologici, ceramiche rinascimentali, cimeli ottocenteschi e mobili d’epoca. Mentre al Museo Civico, Centro Ambientale ed Archeologico, uno dei più grandi del nord Italia, sono esposti monili, armi, ricostruzioni di insediamenti e necropoli.
Curiosità
Legnago è nota anche per i suoi guizzi culturali. Qui nasce Antonio Salieri (1750-1825), famoso compositore del periodo classico cui è dedicato il teatro comunale (Teatro Salieri). La Legnago verde e i percorsi naturalistici ciclo-pedonali La Legnago verde si estende lungo le rive dell’Adige e si lascia esplorare attraverso piccoli sentieri immersi nella natura, a piedi o con la bicicletta, per raggiungere il mare o Verona. Costeggiando il fiume si incontrano le bellezze naturali del patrimonio botanico e faunistico locale.
Cucina tipica
La cultura gastronomica locale risente delle tradizioni tipiche del basso veneto. Tra i piatti più rappresentativi, i casunziei, ravioli ripieni di verdure o altri ingredienti, la “pearà”, bollito di midollo condito con pepe e parmigiano, radicchio e fagioli, zuppa di trippa, risotto al finocchio, bigoli con l’anatra, baccalà.