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In generale, dalla pubblicazione del D.L. 34/2020, nonostante le difficoltà all’avvio, dovute anche alle misure restrittive di contrasto alla pandemia, possiamo dire che il Superbonus è finalmente decollato nel corso del 2021. Tuttavia, all’inizio di quest’anno abbiamo assistito all’ennesimo cambio di regole. congruità, dunque, si è aggiunto il controllo sui prezzi per le differenti categorie d’opera: un ulter meccanismo di accertamento per tutti i bonus fiscali (che prima si applicava esclusivamente agli interventi svolti senza l’ausilio dei professionisti) a fronte di tempistiche sempre più stringenti. Ma la quantità di leggi farraginose e i molteplici organi di controllo (AdE ed ENEA) non sono bastati a fermare la criminalità organizzata, specializzata ad orientarsi nel dedalo normativo, che ha truffat lo Stato per più di 4 mld di euro. Le frodi, hanno captato circa il 13% delle risorse pubbliche destinate agli interventi di riqualificaz del patrimonio edilizio esistente fino al 2025 a danno dei cittadini e delle imprese oneste e qualificate. È importante sottolineare che le operazioni illecite si sono concentrate sulle agevolazioni cosiddette “minori” e principalmente sul Bonus facciate (per il 46%), strumento che, fino all’emanazione ne novembre scorso del Decreto ani frodi, non possedeva pressoché alcun tipo di regolamenta

La prima stesura del disegno di legge 2505/S – Sostegni ter che limitava ad un solo passaggio la cessione del credito maturato negli interventi coperti dagli incentivi fiscali, ha inevitabilmente rallentato – fino a bloccarle – le operazioni di acquisto, soprattutto da parte degli operatori finanziari prossimi al raggiungimento della loro capacità di “assorbimento” in compensazione dei crediti stessi. A seguito del correttivo introdotto al testo a danno dei cittadini e delle imprese oneste e qualificate. È importante sottolineare che le operazioni illecite si sono concentrate sulle agevolazioni cosiddette “minori” e principalmente sul Bonus facciate (per il 46%), strumento che, fino all’emanazione nel novembre scorso del Decreto ani frodi, non possedeva pressoché alcun tipo di regolamentazione.

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della norma gli istituti di credito si sono detti pronti a riprendere l’operatività per le richieste avanzate in precedenza e a valutarne nuove solamente a partire dal prossimo maggio. Questi tentennamenti hanno comportato serie difficoltà alle imprese, già ampiamente esposte finanziariamente, e gli ulteriori ritardi generati, rappresentano una forte criticità per il settore. Altra misura, varata con l’intento di arginare le speculazioni, contenuta nel Decreto Costi Massimi, prevede l’inserimento di tetti di spesa per tipologia d’intervento, per effetto dei quali, gli importi eccedenti restano a carico dei proprietari. Alle limitazioni imposte dalla verifica dei massimali e dalla congruità, dunque, si è aggiunto il controllo sui prezzi per le differenti categorie d’opera: un AGEVOLAZIONI PER GLI INTERVENTI EDILIZI E FRODI FISCALI

BONUS FACCIATE ECO-BONUS BONUS LOCAZIONI/BOTTEGHE SISMA-BONUS SUPERBONUS 46% 34% 9% 8% 3%

ANCE si è costituita parte civile contro le truffe sui ANCE si è costituita parte civile contro le truffe sui bonus per bloccare le imprese fasulle. bonus per bloccare le imprese fasulle.Vogliamo levare forti ed in coro le nostre voci per contrastare il messaggio di un mondo delle Vogliamo levare forti ed in coro le nostre voci per costruzioni popolato da imprese fraudolente, che scredita e svaluta il nostro settore. contrastare il messaggio di un mondo delle costruNel solo semestre giugno-dicembre 2021 in Italia sono nate 64 nuove imprese edili al giorno, delle quali il 90% senza dipendenti. Per avviare un’azienda che opera nel settore, ad oggi, non sono infatti richieste competenze specifiche, malgrado negli ultimi anni l’attività edilizia sia diventata sempre più complessa e specializzata per via delle innumerevoli innovazioni tecnologiche dei materiali e delle tecniche costruttive. Per limitare frodi e dispersione delle risorse, analogamente a quanto avviene ad esempio per la Ricostruzione Sisma Centro Italia, sarebbe necessario introdurre un sistema di qualificazione che attesti la capacità delle imprese di operare nei lavori che beneficiano dei bonus edilizi (trattasi an in questo caso di interventi privati ma che beneficiano di contributi pubblici). La questione ha risvolti che interessano anche la sicurezza nei cantieri, con le neo imprese improvvisate composte da autonomi assunti irregolarmente a cottimo, da apprendisti e tirocinanti, perfino da operai a progetto, che non rispettano le regole e le prassi in materia di sicurezza o, nell migliore delle ipotesi, attuano misure di protezione dei lavoratori inefficaci.

zioni popolato da imprese fraudolente, che scredita e svaluta il nostro settore. Nel solo semestre giugno-dicembre 2021 in Italia sono nate 64 nuove imprese edili al giorno, delle quali il 90% senza dipendenti. Per avviare un’azienda che opera nel settore, ad oggi, non sono infatti richieste competenze specifiche, malgrado negli ultimi anni l’attività edilizia sia diventata sempre più complessa e specializzata per via delle innumerevoli innovazioni tecnologiche dei materiali e delle tecniche costruttive. Per limitare frodi e dispersione delle risorse, analo-

ulteriore meccanismo di accertamento per tutti i bonus fiscali (che prima si applicava esclusivamente agli interventi svolti senza l’ausilio dei professionisti) a fronte di tempistiche sempre più stringenti. Ma la quantità di leggi farraginose e i molteplici gamente a quanto avviene ad esempio per la Ricostruzione Sisma Centro Italia, sarebbe necessario

organi di controllo (AdE ed ENEA) non sono bastati a fermare la criminalità organizzata, specializzata ad orientarsi nel dedalo normativo, che ha truffato lo Stato per più di 4 mld di euro. Le frodi, hanno captato circa il 13% delle risorse pubbliche destinate agli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente fino al 2025

introdurre un sistema di qualificazione che attesti la capacità delle imprese di operare nei lavori che beneficiano dei bonus edilizi (trattasi anche

in questo caso di interventi privati ma che beneficiano di contributi pubblici). La questione ha risvolti che interessano anche la sicurezza nei cantieri, con le neo imprese improvvisate composte da autonomi assunti irregolarmente a cottimo, da apprendisti e tirocinanti, perfino da operai a progetto, che non rispettano le regole e le prassi in materia di sicurezza o, nella migliore delle ipotesi, attuano misure di protezione dei lavoratori inefficaci. Condividiamo pienamente l’intento di contrastare le frodi fiscali ma vogliamo ribadire l’importanza di un impianto normativo chiaro e stabile, al fine di poter operare con serenità nel mercato della riqualificazione edilizia ed urbana, che grazie anche agli incentivi si avviava finalmente alla ripresa. Pertanto, riteniamo fondamentale agire razionalizzando l’impianto normativo e ponendo un freno alle modifiche “in corso d’opera” al fine di evitare ulteriori ritardi o addirittura blocchi. Altra questione che riveste un ruolo importante per le nostre associazioni, è riscattare l’immagine delle ditte che operano nell'edilizia. Inoltre, data l’eccezionalità della situazione, appare indispensabile prevedere una sospensione dei termini e la proroga delle scadenze pari a 6 mesi per tutti gli interventi connessi agli incentivi fiscali.

La posizione della Cna Ancona sul Superbonus

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera del Presidente Cna Costruzioni Ancona rivolta ai propri associati

GIAMPIERO CARDINALI

Presidente CNA Costruzioni Ancona

Cari colleghi, ho deciso di scrivervi questa lettera per condividere riflessioni e problematiche relative al periodo che il nostro settore si trova ad affrontare, l’edilizia ma anche tutti comparti della filiera che vi operano. Dopo oltre un decennio di crisi del settore e l’improvvisa crisi pandemica le misure di riqualificazione come il Superbonus 110% e gli altri bonus minori hanno rappresentato, assieme alla possibilità di cessione dei crediti, un’occasione di rilancio del settore. Nelle Marche, al 31 marzo 2022, sono stati presentati e asseverati 3.029 progetti per il superbonus per complessivi 598.209.882 milioni di euro ammessi a detrazione. I lavori riguardano 1.275 edifici unifamiliari, 987 edifici funzionalmente indipendenti e 767 condomini. Non tralasciamo, inoltre, la sostenibilità ambientale ed economica di cui è portatrice la misura. Il superbonus 110% nasce con molte ambizioni: riqualificazione energetica e uso delle energie alternative per consumare meno energie fossili e produrre meno emissioni (e bollette meno pesanti); riqualificazione sismica per l’incolumità della popolazione e prevenire cedimenti strutturali; recupero dell’esistente senza consumo di ulteriore suolo e decoro architettonico; valorizzare anche dal punto di vista economico il patrimonio abitativo degli italiani; dare impulso all’economia attivando il volano economico per eccellenza, l’edilizia. Nella realtà i continui cambi, specifiche ed interpretazioni di norme hanno fatto avviare tardi la “fase operativa” dei cantieri, al 2021 e già all’inizio dell’estate abbiamo assistito ai primi aumenti dei materiali. Da qui è stato un crescendo, tra prezzari seppur aggiornati che non riescono a restituire la realtà del costo e carenze materiali con tempistiche di consegna vertiginose. Non voglio nascondere la mia denuncia di un fattore speculativo. Sono

sempre giustificati gli aumenti?

Attualmente l’effetto dei bonus, con gli ultimi massimali stabiliti dal Mise, si sta arrestando. Accenno solamente ai provvedimenti antifrodi che hanno paralizzato le cessione dei crediti oltre all’inasprimento procedurale e dei tempi da parte degli istituti di credito mettendo in seria difficoltà la liquidità di imprese che lavorano. Questo significa che per colpire le frodi si va a colpire l’economia reale, quella di tanti piccole imprese dell’edilizia, degli impianti, dei serramenti, che hanno lavorato per riqualificare le case degli italiani. A questo aggiungiamo oggi lo scenario del conflitto che oltre la preoccupazione umana ci fa da subito scontrare con aumenti dei costi energetici che si ripercuotono su ogni elemento produttivo e sui trasporti connessi. Tra rincari e carenza di approvvigionamenti si sta rischiando la consegna di cantieri, noi imprese ci

troviamo a completare lavori “in perdita”. Per non parlare poi degli appalti, la situazione sta mettendo in serio pericolo il completamento di opere pubbliche, in difficoltà gli Enti ad appaltare i lavori ed infine si prospettano anche contenziosi per rinunce per antieconomicità dei lavori e penali di ritardi dovuti alle carenze di materiali (pensiamo al bitume per i lavori stradali). Le misure prese dal governo per i rincari negli appalti e gli anticipi non sono sufficienti alla situazione. Ed è in questo contesto che ci approntiamo ad affrontare la grande partita dei fondi del PNRR. Un’occasione unica per progettare e realizzare le nostre comunità declinate al futuro E la ricostruzione del cratere sismico che finalmente si apprestava a partire. Queste le riflessioni che mi pongo, le problematiche che assieme a Voi affronto e che ho sentito di condividere anche con questa lettera. Non ho ricette, né proposte risolutive o di impatto mediatico. ma sono certo che la consapevolezza della situazione ed un “agire unito” della categoria possa essere elemento di forza nelle contrattazioni istituzionali. Abbiamo già fornito indicazioni quali proroghe a lungo termine e certezza delle norme per l’utilizzo dei bonus, semplificazione ed accelerazione della presa in carico delle pratiche di cessione dei crediti, meccanismi automatici di revisione dei prezzi, semplificare ed agevolare la ricostruzione. Ma spesso al di la di tanti proclami e dichiarazioni da parte di esponenti politici, tutti, e di Governo manteniamo la percezione di uno scollamento tra

la vita reale ed economica del Paese e di chi questo Paese dovrebbe guidare.

La CNA a partire dal livello nazionale, con la quale ci manteniamo in stretto contatto, segue tutte le nostre problematiche e se ne fa portavoce nel confronto con il governo e le forze politiche ed istituzionali. Io come imprenditore dirigente del comparto costruzioni, e la CNA tutta, è a vostra disposizione per un confronto, per esprimere necessità o fare.

1 2022 Normativa A rischio il comparto edile, servono misure urgenti per compensare i maggiori costi e adeguare i prezziari

La posizione di Confartigianato sul Superbonus

EMANUELE MARTELLI

Responsabile Edilizia Confartigianato Imprese Ancona - Pesaro e Urbino

Il rincaro dei materiali, aumentati in alcuni casi del 100% in appena 6 mesi, la difficoltà molto spesso di reperirli, la mancanza di personale specializzato, stanno mettendo a rischio nelle Marche centinaia di cantieri in corso e rendono impossibile programmare quelli futuri. A lanciare un nuovo allarme è Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino che non manca di sottolineare anche come siano insufficienti i passi avanti fatti dal Governo con il Decreto legge Sostegni ter. “L’obbligo per le stazioni appaltanti di prevedere nei documenti di gara per l'affidamento di lavori, servizi e forniture, le clausole di revisione dei prezzi a tutte le gare bandite o avviate dal 27.01.2022 fino al 31.12.2023 non basta a garantire la sopravvivenza alle imprese del comparto di edile. Occorre modificare l’articolo 29 del decreto adeguando in modo vincolante i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato, sia per le opere in corso che per quelle ancora da mettere a bando. È necessario un meccanismo compensatorio obbligatorio, aggiornamenti in linea con i prezzi di mercato e un’efficace clausola automatica di revisione dei prezziari”, sostiene Emanuele Martelli, responsabile Edilizia di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino. Quello che chiedono gli operatori del settore sono misure definitive e strutturali. È improrogabile, da una parte, anche integrare il paniere con le voci finora non considerate e di uso comune per le imprese della filiera, dall’altra aggiornare i prezziari ai valori di mercato: mandare a gara opere sottocosto, vuol dire compromettere la possibilità di partecipare alle imprese più qualificate e rendere impossibile garantire il rispetto dei cronoprogrammi già stabiliti. “Senza questi correttivi all’art. 29 del D.l Sostegni ter sarà molto più….nessuna impresa seria sarà in grado di partecipare alle gare, con il rischio di rallentare, se non di bloccare, opere fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese”, ribadisce Martelli. Nelle Marche, al 1° marzo, erano stati presentati e asseverati 2.728 progetti con il superbonus 110% per oltre 523 milioni di euro ammessi a detrazione. In questo conto rientrano anche gli edifici che ricadono nelle zone del cratere del sisma. Facile capire quali saranno le conseguenze per la tenuta economica e sociale del sistema Marche se non saranno adottate immediatamente le misure chieste da Confartigianato. A comporre una tempesta perfetta che mette a rischio il comparto edile e la ripresa che nel 2021 era stata trainata proprio dalle costruzioni, non solo l’aumento dei prezzi e la scarsità di materiali, i costi energetici alle stelle, ma anche norme che cambiano in corsa le regole vigenti e che hanno valore retroattivo con la motivazione di arginare il rischio di frodi, ma che hanno spinto Poste, Istituti

Bancari ed altri intermediari autorizzati alla cessione del credito derivante da bonus e sconto in fattura, a bloccare alla fine dello scorso anno l’accettazione dei crediti. In questo preciso istante notiamo una ripartenza a singhiozzo con molte imprese di costruzioni nel caos in quanto ancora in attesa di somme relative a lavori già svolti e costrette ad anticipare di tasca propria i costi per ponteggi, materiali e personale. È lo stesso Presidente di Confartigianato Imprese, l’imprenditore emiliano del settore edile, Marco Granelli, a denunciare le ripercussioni negative per le imprese, ripercussioni derivanti dalla recentissima decisione di Poste Italiane di abbassare il plafond di crediti cedibili ad un massimo di €150.000, a fronte dei precedenti €500.000, e di accettare soltanto le prime cessioni di crediti. Tutto questo, senza alcuna preventiva comunicazione che consentisse alle aziende di riprogrammare la propria attività finanziaria, magari verso altri intermediari abilitati. Ad oggi gli imprenditori si vedono rifiutate, senza alcuna motivazione, pratiche già avviate e si ritrovano senza una liquidità sufficiente per portare avanti le proprie attività. A fronte di questo, il Presidente Granelli ha chiesto un confronto urgente con l’Amministratore delegato di Poste Italiane. “Basta con modifiche continue delle regole in corsa. Ogni modifica blocca il comparto per almeno 5 mesi. Questo porta le imprese a non poter rispettare le scadenze. Il 30 giugno 2022 cessano i termini del Superbonus 110 per le villette unifamiliari, ma per molti cantieri di questa casistica i lavori sono in alto mare per l’impossibilità di pagare i materiali a causa dei crediti bloccati e della pochissima liquidità in cassa”, ribadisce Emanuele Martelli. “La situazione è grave anche per il fatto che non si trovano i materiali ed i lavori se non sono già fermi, procedono a rilento, per cui sarà impossibile rispettare la scadenza tassativa del 30 giugno 2022. Serve una proroga”. Un altro aspetto che pesa negativamente sul comparto è quello relativo ai costi massimi agevolabili per il Superbonus e per gli altri bonus edilizi, ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese da parte di tecnici abilitati, resa obbligatoria anche per i lavori diversi dal Superbonus 110%. Nella Gazzetta Ufficiale n. 63, è stato pubblicato l’atteso decreto MiTE n. 75 del 14 febbraio. I nuovi massimali, riepilogati nell’allegato “A” del provvedimento, come prevede l’art. 5 del Decreto, entreranno in vigore il 15 aprile 2022, il trentesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione in G.U. I nuovi costi potranno, quindi, essere utilizzati per gli interventi per cui la CILAS, o il titolo edilizio, saranno presentati dal 16 aprile 2022 («interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio, ove necessario, sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto»).

Il decreto precisa che, per le tipologie di intervento non ricomprese nell’allegato “A”, l’asseverazione certifi ca il rispetto dei costi massimi specifi ci calcolati utilizzando i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o i listini delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competenti sul territorio ove è localizzato l’edifi cio o i prezziari pubblicati dalla casa editrice DEI. Con le nuove normative, però, qualora le verifi che effettuate dagli asseveratori evidenzino che i costi specifi ci omnicomprensivi sostenuti per tipologia di intervento sono maggiori di quelli massimi ammissibili defi niti dal presente decreto, la detrazione è applicata entro i predetti limiti massimi. Se questa situazione, da una parte, può essere vista in modo favorevole, evitando così che i furbi la facciano da padrone, dall’altra apre un nuovo grande problema: che i prezzi massimi previsti nell’allegato “A” del decreto del MiTE non siano allineati con gli aumenti “reali” continui dei materiali. Infi ne c’è un’altra problematica con la quale il comparto edile deve fare i conti, quella relativa alla verifi ca del DURC di congruità (nelle Marche, applicabile sia ai cantieri del cratere del sisma che a quelli edili tradizionali legati o no ai vari Bonus). “Il sistema di verifi ca dei costi medi sostenuti per il ciazioni datoriali del comparto e le sigle sindacali dei lavoratori più rappresentative in Italia, con lo scopo di evitare il più possibile il ricorso al lavoro nero e di migliorare la sicurezza dei lavoratori. Il contesto ora, però, è completamente cambiato”, evidenzia Emanuele Martelli. “È necessario dunque rivedere quegli accordi. In particolare deve essere eliminato il divieto di utilizzare gli straordinari regolarmente pagati ai dipendenti per dimostrare il costo sostenuto in ciascun cantiere edile, rispetto al valore economico totale dei lavori svolti”. In questo momento le imprese sarebbero ben disposte ad assumere più personale, ma nuove maestranze in edilizia da 6 mesi a questa parte risultano introvabili. “Come si può allora dimostrare di avere una congruità in percentuale tra costo sostenuto per il personale impiegato in un cantiere e ricavo ottenuto, quando tutte le ore di straordinario richieste ai dipendenti per rispettare le tempistiche dei lavori contrattualmente sottoscritte con la commit-

personale nei cantieri edili da parte delle imprese di costruzioni, è frutto di concertazioni avvenute nel corso degli ultimi anni, tra le principali Assotenza e regolarmente pagate, non possono essere utilizzate?” “L’augurio”, prosegue Martelli “è che tale situazione, che appare distorta ed anacronistica, venga presto risolta dalle trattative che stanno per essere riprese dalle parti della bilateralità artigiana che hanno sempre dimostrato buon senso e capacità di analizzare con attenzione le situazioni contingenti del comparto edile”.

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