Alberto Franceschi - social network

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INTERVISTA di

A N N A M I Y KOVA -

photo

ALBERTO BUZZANCA

Parla Paola Turani, modella, artista, web influencer ha conquistato/contagiato il popolo di Instagram con la sua semplicità. SOCIAL REVOLUTION? OGGI NON E PIU LA SEMPLICE MODELLA SENZA NOME E COGNOME, MA LA MODELLA INFLUENCER CON CUI COLLABORARE, CON CUI REALIZZARE CAMPAGNE E PROGETTI DA POTER CONDIVIDERE SUL SUO PROFILO INSTAGRAM CON TUTTE LE PERSONE CHE LA SEGUONO.

I N T E R V I S TA A PA O L A T U R A N I

F

a la modella da dodici anni e, da tempo, ha scelto di esprimere se stessa anche attraverso pennellate colorate e immagini astratte. Seguitissima sui social network, Paola è molto amata per la sua semplicità e la simpatia che spiccano immediatamente… per non parlare poi degli inconfondibili occhioni azzurri e la cascata di ricci color cioccolato. Paola tu sei una persona piena di risorse: sei modella, artista, giri spot pubblicitari. Se dovessi dare una descrizione di te stessa su un’etichetta immaginaria cosa metteresti tra gli ingredienti? Tra gli ingredienti metterei sicuramente: pazienza, simpatia, ironia, semplicità, gioia, spensieratezza e un pizzico di creatività.

3 4 # I N S TA G R A M

“RACCONTARSI SENZA STRAFARE” PAOLA TURANI SVELA COME APPARIRE SUI SOCIAL

I social network sono diventati forse uno degli strumenti principali per comunicare e raccontare di sé a chi ci segue. Dove inizia e finisce la linea tra il mondo virtuale e quello reale? Io credo che siamo solo noi a decidere quello che vogliamo pubblicare sui social network ovvero quello che la gente può vedere. Instagram è una vetrina che permette di metterci “in mostra” al mondo intero. Siamo liberissimi di scegliere se e quando farlo. Il segreto è come. Personalmente ho scelto di raccontare la mia quotidianità nel bene e nel male, senza esagerare o strafare, ma i social network non sono la vita reale. La realtà sono i rapporti, gli sguardi, le discussioni faccia a faccia, gli abbracci, il contatto…senza nascondersi dietro a un telefono o una tastiera. Insomma, la realtà è senza filtri.

quando ho deciso di mettermi a nudo con le mie fragilità raccontando la malattia di Bracchetto (il bovaro che ci ha lasciati qualche mese fa) non sono mancati i commenti poco carini di persone che giudicavano il mio comportamento come una farsa o esagerato. Insomma, all’inizio ci rimanevo male, con gli anni ho imparato a farmi scivolare addosso le negatività e a darle il giusto peso. Che cos’è cambiato nel tuo lavoro da modella con l’uso quotidiano della rete? Lavoro come modella da ben 12 anni ma solo in questo ultimo periodo con il successo social, ho avuto quella visibilità

Che meraviglia! A questo punto, hai confermato quello che abbiamo detto prima: tramite la tua arte, hai espresso te stessa riuscendo a colpire la persona che poi è diventata il tuo compagno... Cosa vorresti trasmettere attraverso la tua arte e la tua immagine?

In questi anni ho instaurato un bellissimo rapporto con i miei followers, per me non sono numeri o utenti ma persone con nome e cognome, con una storia. Ricevo molti messaggi al giorno, le ragazze si confidano con me e io sono felice di poterle aiutare in qualche modo. Cerco di rispondere sempre a tutti (o almeno ci provo!). Mi piace l’interazione che caratterizza il mio profilo, se chiedo un consiglio sono sempre pronti ad aiutarmi ed è bello sapere che posso contare su di loro e viceversa. I social sono un’arma a doppio taglio ovviamente. Possono farti avere molta visibilità e improvvisamente farti cadere negli abissi, senza dimenticare che i “naviganti” possono essere anche spietati a volte. Hai mai avuto esperienze spiacevoli? Quando ho scelto di espormi sui social non sapevo a cosa sarei andata incontro, o meglio, mai avrei immaginato. Purtroppo ho imparato a mie spese che quando si è esposti al giudizio della gente devi mettere in conto anche le critiche o gli insulti. Tante volte ricevo messaggi negativi riguardanti la mia fisicità. Sono una modella, sono magra ma in salute. Il problema è che la gente pensa che io sia malata e crede di essere libera di giudicarmi. Oppure,

per il mio compagno. Me l’ha commissionato quando non stavamo ancora insieme. Mentre lo dipingevo, noi ci siamo conosciuti, avvicinati e mai più allontanati. La sera in cui gliel’ho consegnato è scoccato il primo bacio! Siamo insieme da 5 anni e mezzo. Il quadro è appeso in casa, è il simbolo del nostro amore.

Non ho la presunzione di voler trasmettere per forza qualcosa alle persone che mi seguono…però con le foto o i pensieri che pubblico mi piacerebbe trasmettere un messaggio di positività. Adoro cogliere sempre il lato divertente e buffo nelle situazioni o la bellezza delle piccole cose, quelle semplici come l’amore per la propria famiglia, la gratitudine verso il prossimo e verso la vita in generale. Descriviti con un hashtag che prima non avevo. . Credo sia diventata una nuova strategia di marketing da parte delle aziende e non mi resta altro che cavalcare l’onda!

#GENIUSPEOPLEMAGA ZINE

Paola Turani

Tu sei un’assidua utente di Instagram e il tuo profilo è davvero divertente. C’è il tutorial su come lisciare i capelli, quello su come arricciarli, i tuoi giochi con Nadine, video di tuffi olimpici...Insomma ci sei tu che ti metti a nudo in tutta la tua semplicità e i tuoi quasi quattrocentomila followers. Qual è il tuo rapporto con loro?

#KEEPSMILING

Sicuramente bisogna cogliere l’attimo…ma cosa accumuna e cosa invece differenzia la “Paola modella” dalla “Paola pittrice”? Credo che entrambe le Paole (si può dire così? Eheh) siano in qualche modo legate. Il lavoro di modella è creativo, ti permette di giocare con il look, cambiare personalità in base agli shooting, è stimolante. Lo stesso vale per la mia passione per la pittura: dipingere è creatività, è poter esprimere sulla tela la mia personalità e il mio umore giocando con i colori. In effetti, credo che dipingere serva a esprimere se stessi in maniera completa. Forse basta saper leggere con gli occhi e la mente i colori e le immagini per conoscere le persone. Raccontami il tuo quadro preferito tra quelli che tu stessa hai dipinto. Come nasce? Quali emozioni ti ha suscitato? Il quadro più bello è sicuramente il trittico che ho realizzato

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