Molise allo sbando

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 70 SAbAtO 26 mArzO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Pasquale Guarracino

30.000 copie in omaggio

BibianaChierchia Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Bibiana Chierchia.L’assessore comunale all’Urbanistica continua a resistere e restare seduta alla poltrona nonostante la sfiducia delle opposizioni e di parte della sua stessa maggioranza. Aveva promesso una Campobasso città europea e, al contrario, il capoluogo ne esce sfigurato da questi due anni di amministrazione. Forse, sarebbe il caso di lasciare.

Pasqua amara per tanti, troppi molisani I problemi restano insoluti e senza risposte

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La sfida più grande

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L’Oscar del giorno lo diamo a Pasquale Guarracino. Va dato atto al valente sindacalista della Uil Molise, di intervenire al momento giusto e con considerazioni precise e mirate. Nel silenzio generale, il sindacalista della Uil riesce a portare all’attenzione dei cittadini e della società molisana i gravi problemi del mondo del lavoro che sfuggono, purtroppo, alla classe politica.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

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La Gazzetta del Molise da mercoledì 30 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 26 marzo 2016

S’infiamma il dibattito sulla sanità e su come eliminare le liste d’attesa Non si ferma, anzi cresce dappertutto in Italia, tranne nel Molise, fatta eccezione per il vice presidente dell’assemblea regionale del Pd Costanza Carriero, il dibattito sulla sortita del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sulla volontà di avviare la raccolta di firme per la presentazione di una proposta di legge d’iniziativa popolare per eliminare la possibilità che il Servizio sanitari nazionale concede ai medici di svolgere attività privata negli ospedali dove lavorano (Intramoenia). Più che dibattito, in senso classico del termine, si va sviluppando una forte polemica tra i favorevoli all’idea di Rossi e i contrari che, manco a dirlo, sono gli stessi ospedalieri raccolti nelle varie sigle sindacali. Comunque l’effetto è stato dirompente e, pur con tutte le cautele del caso, le ripercussioni politiche non mancano, anche perché il presidente Rossi non è uno sprovveduto essendo stato per un decennio assessore alla sanità della Toscana e del problema che ha sollevato conosce “vita e miracoli”. Insomma, non è il solito politico che cerca pubblicità. La sua posizione è stata chiara fin dall’inizio e giorno dopo giorno egli la definisce in tutte le sue ragioni che, non apprezzate, anzi osteggiate dai medici ospedalieri, sono fortemente sostenute dall’opinione pubblica. Al centro dell’interesse dei cittadini (e di questo Rossi si fa scudo) sono le deprecabili liste d’attesa per le quali – a detta del presidente della Toscana – l’intramoenia sarebbe la causa. Pertanto, per nulla intimorito dalla presa di posizione delle sigle sindacali dei medici, continua a confermare “urbi et orbi” l’intenzione

l’intervento di Ulisse Di Giacomo Ricordate gli ultimi proclami di Frattura sui Piani Operativi Sanitari 2016/2018? “Ascolteremo i cittadini!” “Consulteremo gli operatori della sanità!” “Valuteremo le proposte che ci perverranno!” Bla bla bla…….. Tutte menzogne, naturalmente. Allo stato delle cose, il Ministero della Salute ha già validato i Piani Operativi e il Ministero dell’Economia è in attesa di chiarimenti contabili in riferimento alla reale capacità del Molise di sottoscrivere il mutuo trentennale di circa 300 milioni di euro e ai contratti stipulati da

Il presidente della Toscana Rossi non lascia anzi raddoppia sulla proposta di legge d’iniziativa popolare La Federazione Veterinari e Medici: “Si scongiuri il progressivo de finanziamento del Servizio sanitario nazionale che giustifica alcune Regioni ad offrire in blocco la sanità pubblica ai privati Che per caso conosce il Molise, il presidente della Regione e il commissario ad acta alla sanità?

di andare avanti su una legge d’iniziativa popolare per abolire l’intra e l’extramoenia: “ Ho posto un problema politico di rilevanza nazionale - dice Rossi e di questo voglio discutere prima di tutto nel Pd. Dell’idea sono contenti i cittadini. Quando andiamo in giro a difendere il Servizio sanitario nazionale e il suo universalismo ormai si alza sempre qualcuno che dice <si va bene… ma se vai a pagamento si fa prima>. E hanno ragione. E’ ora di dire basta”. A margine di

questa iniziativa e di ciò che ne sta venendo fuori c’è anche un aspetto concreto che Rossi ha preso in considerazione e vuole volgere a proprio favore. “Sono sette anni che i medici sono senza contratto e quindi il problema della loro retribuzione va affrontato in ogni caso. E il nuovo contratto sarebbe proprio la sede giusta per trovare insieme ai medici il modo per superare l’intramoenia. Ad esempio prevedendo che in caso di liste d’attesa azzerate si possa

ottenere un incentivo ma anche prevedendo la possibilità di contratti speciali per determinate figure. Li vogliamo chiamare i luminari? Cioè quei professionisti di cui qualcuno teme la fuga dal Ssn se non si lascia la libera professione? Per loro si possono per l’appunto prevedere contratti ad hoc se si ravvisa l’effettiva opportunità di una loro valorizzazione economica. Io sono per il merito. Chi fa meglio merita di avere qualcosa di più. Ma con dignità e nell’interesse degli stessi

medici e della loro percezione da parte dei cittadini che, lo ripeto, non ne possono più del doppio binario all’interno della sanità pubblica”. Dal campo avverso, l’ultima sigla sindacale ad esprimersi è quella della Federazione Veterinari e Medici. Questo in sintesi il loro parere sulla querelle: “Le Regioni s’incontrino e concordino di sferrare un’offensiva all’illegalità sia dei fannulloni sia dei sanitari infedeli, ma anche degli amministratori ladri. I cittadini onesti ne saranno tutti soddisfatti”. Botta e risposta. Entrambe con un sottofondo di altra verità oltre quella che l’impegno dei medici ospedalieri nell’intramoenia sia la causa delle lungaggini dei servizi sanitari e delle liste d’attesa. La Fvm, infatti, auspica innanzitutto che si scongiuri il progressivo de finanziamento del Servizio sanitario nazionale che giustifica alcune Regioni ad offrire in blocco la sanità pubblica ai privati. Che per caso conosce il Molise, il presidente della Regione e il commissario “ad acta” alla sanità? Dardo

Sulla sanità Frattura, ancora una volta, sta cercando di imbrogliare i molisani Frattura con le strutture private proprio il giorno prima del Tavolo Tecnico. Quindi, come vado ripetendo da tempo, tutto è già deciso, e Frattura ancora una volta sta cercando di turlupinare i molisani. Alla luce di ciò, il quadro che i molisani avranno di fronte da domani è il seguente: – I PL ospedalieri verranno ridotti dagli attuali 1269 a 980, di cui 600 pubblici (- 237) e 380 privati (-52). – Gli Ospedali di Venafro e di Larino verranno cancellati e sostituiti da strutture territoriali di 15/20 posti letto, gestite da personale

infermieristico e MMG, e senza Pronto Soccorso. – Gli Ospedali di Isernia e Termoli perderanno le U.O. del dipartimento materno-infantile, oltre a varie altre discipline. – Il Cardarelli e la Cattolica saranno oggetto di una non meglio precisata “ Integrazione funzionale – assistenziale”, con la Cattolica che diventerà centro Hub regionale per la Cardiologia e l’Oncologia. Con buona salute di tutti, soprattutto di chi, alla fine di questa commedia, si ritroverà le tasche piene….


TAaglio lto All’articolo pubblicato ieri sul pagamento di una piccola trance delle somme dovute alle imprese per i lavori di ricostruzione post sisma e sulle relative e gongolanti dichiarazioni del consigliere delegato, Salvatore Ciocca, ha inteso rispondere (probabilmente sia a noi che a lui) un imprenditore del settore edile. Nel nostro resoconto avevamo sottolineato quanto la percentuale delle somme fin qui liquidate sia davvero esigua rispetto al totale ma, pur sul filo dell’ironia, avevamo apprezzato il fatti che, almeno per una volta il consigliere Ciocca non si sia lasciato andare nelle dichiarazioni a forma di autoreferenziale quanto ingiustificata soddisfazione. A quanto pare il nostro lettore-imprenditore ha meno agio per poter apprezzare certe sfumature e si è concentrato piuttosto sulla sostanza. “Alle polemiche rispondiamo con il lavoro” ci aveva tenuto a sottolineare il consigliere delegato alla ricostruzione. Una sponda fin troppo comoda cui appoggiarsi: “A quale lavoro fa riferimento il consigliere Ciocca?”, ribatte l’imprenditore. “Forse a quello delle imprese che stanno portando avanti i lavori per far rientrare, dopo 14 anni, i molisani nelle loro case? Si riferisce al lavoro delle imprese che nonostante le difficoltà continuano tra mille sacrifici a pagare operai e fornitori? Oppure al lavoro delle imprese che per far fronte alle difficoltà dividono con le banche il minimo di margine su prezzi vecchi di 10 anni? O forse il consigliere fa riferimento al lavoro

La UILTuCS Molise, nella persona di Pasquale Guarracino, e la FILCAMS CGIL Molise, nella persona di Daniele Capuano, non possono evitare di sottolineare la drammatica situazione che accompagnerà i lavoratori molisani anche in occasione di questa Pasqua 2016. Sono ormai tanti, troppi – dichiarano i Segretari Regionali - gli ex lavoratori molisani in attesa di risposte, in attesa di futuro, in attesa di riacquistare la loro dignità di lavoratori. Sono ormai tante, troppe le risposte positive fornite a chiacchiere dalla politica molisana e mai trasformate in fatti concreti. Tutti i settori sono in crisi, tutti i settori sono al collasso ma l’unica cosa che si riesce a registrare non è un impegno volto alla risoluzione dei problemi, ma una guerra interna alla politica stessa che perde il proprio tempo in feroci attacchi invece di investire ogni istante alla ricerca di soluzioni effettive. Il Molise è al completo sbando – denunciano Guarracino e Ca-

3 26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un imprenditore edile risponde al consigliere Ciocca: “A quale lavoro fai riferimento?”

Una politia distante e mai empatica nuoce più dei mancati risultati

fatto dai tecnici impegnati ormai da anni in questo teatrino regionale, con progetti fermi e pratiche bloccate, pagati una volta l’anno, se tutto va bene e sempre se avanzano fondi dopo la liquidazione delle imprese? Fa riferimento al lavoro dei tecnici a cui il consigliere e il presidente Frattura hanno tagliato le parcelle sulla ricostruzione decidendo unilateralmente e senza consultare gli ordini professionali?” Argomentazioni stringenti che non necessitano di ulteriori commenti, indice di una situazione di deterioramento dei rapporti tra classe

politica e tessuto sociale (e produttivo) che rappresenta con ogni probabilità la conseguenza più grave e dagli effetti più profondi della crisi economica che da otto anni pare non voglia mollare la presa. In un contesto del genere sarebbe stato auspicabile da parte della classe dirigente mantenere un profilo basso e di più empatica comprensione, mentre abbiamo registrato un tasso di rissosità e di verbale imprudenza da parte di diversi esponenti del governo regionale che ha aggiunto elementi di frizione francamente evitabili. Le argomentazioni snocciolate

dall’imprenditore che ci ha scritto sono evidenze solari che, magari, non sarebbero neanche tutte imputabili al governatore Frattura ed alla sua giunta e maggioranza ma resta, purtroppo, la convinzione che le stesse difficoltà si sarebbero potute affrontare con uno spirito di servizio e con una relativa politica di comunicazione istituzionale molto più morbidi. Nessuno si aspettava che dopo tre anni di governo Frattura il Molise sarebbe diventato una regione prospera, avanzata, migliore; nessuno si sarebbe aspettato però un clima di costante sfida con ogni

soggetto interlocutore: imprenditori edili, medici ed operatori della sanità, precari di ogni estrazione e provenienza, lavoratori delle partecipate, mondo accademico, enti locali, sindacati e via discorrendo. Più che per il profilo amministrativo, che di certo non possiamo giudicare positivamente, ci permettiamo di sentirci delusi da questa esperienza di governo regionale per il clima di perenne scontro che ha inteso portare avanti con tutti quelli che non fossero, per un motivo o per l’altro, allineati e coperti (soprattutto).

“Una Pasqua amara per i lavoratori molisani” I segretari della Uiltucs e Filcams denunciano la situazione di sbando della Regione puano- e l’azione posta in essere dalla politica è contraddistinta, paradossalmente, da uno strano ed inaccettabile rigore rivolto in maniera inspiegabile contro i lavoratori molisani che vedono tagliare i propri posti di lavoro, che vedono chiudere le proprie aziende o, comunque, perdono il proprio unico reddito. Rigore sicuramente strano – continuano i Segretari - in quanto la classe politica molisana, a tutti i livelli, dovrebbe utilizzare il medesimo rigore nei confronti di sè stessa, tagliando e cancellando i propri stipendi, le propri indennità, i propri privilegi. Il Molise tutto questo non lo merita – proclamano a gran voce - il popolo ed i lavoratori molisani non meritano tutto questo ma hanno bisogno di risposte certe e concrete che queste organizzazioni sindacali chiedono continuamente e continueranno a chiedere fino all’ultimo giorno di

questo inefficace ed inaccettabile governo. Queste le richieste dei Segretari Regionali rivolte alla Santa Pasqua dei Miracoli: la costituzione di un tavolo vero per discutere della legge del commercio che, nonostante innumerevoli proclami, oggi ancora manca; la pre-

disposizione di gare di appalto in tutti i settori in quanto sono ormai troppi anni che il Molise non bandisce più gare di appalto, ma – questa volta – gare di appalto serie, sostanziali che non vadano a tagliare le ore, che non penalizzino le professionalità degli addetti ma, al contrario, tengano in considerazione il lavoro svolto e gli stipendi che, purtroppo, sono al di sotto di ogni limite accettabile. Si chiede, inoltre, che si effettui davvero una regolamentazione del settore del turismo ma non come avvenuto in questi anni con il delegato Di Nunzio – la cui azione si è sostanziata in un nulla di fatto – ma a mezzo di un referente capace e competente che sappia far funzionare e rinnovare le leggi obsolete del settore. Viene richiesto un intervento serio e concreto nel settore dei servizi e nelle imprese di pulimento che sono tra le più bersa-

gliate come è facile riscontrare in tante realtà contraddistinte da carichi di lavoro eccessivo, ore di lavoro ridotte in maniera progressiva, retribuzioni sempre più basse. Pasquale Guarracino e Daniele Capuano, oggi, non possono che concludere le loro valutazioni sostenendo che la politica molisana a tutti i livelli - la quale ha vinto alla Lotteria di Mamma Molise ottenendo incarichi per migliaia e migliaia di euro al mese - percepisce soldi immeritati e, davvero, non è comprensibile quale sia il loro lavoro e cosa facciano per guadagnare il proprio stipendio. In ogni caso, i Segretari Generali, augurano alla politica tutta una buona Pasqua del Signore con l’auspicio che sia contraddistinta dalla stessa gioia che accompagnerà le migliaia di famiglie molisane che sono allo stremo e non sanno neanche cosa mettere in tavola il giorno della Santa Pasqua.


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4 26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Gli amministratori di Palazzo Vitale avessero avuta la stessa volontà, caparbietà e determinazione nei confronti della Gam, dell’Ittiere e dello Zuccherificio, e delle tante altre imprese molisane in difficoltà, racconteremmo ben altro Molise e tutt’altra politica regionale

Metropolitana leggera ultimo atto: Accordo di programma con i comuni di Matrice, Baranello e Vinchiaturo

Il collegamento ferroviario Matrice-Boiano sarà la prima opera pubblica della Regione Molise targata Frattura Gli amministratori regionali avessero avuta la stessa volontà, caparbietà e determinazione usate nel riprendere e concludere il percorso tecnico e amministrativo per la realizzazione del “Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso – Bojano della linea ferroviaria Termoli – Venafro”, redatto dall’Associazione Temporanea d’Imprese Proger S.p.A. (capogruppo) - Architecna Engineering S.r.l. e Architecna Associazione Professionale, (alias Metropolitana leggera), nei confronti della Gam, dell’Ittiere e dello Zuccherificio, e delle tante altre imprese molisane in difficoltà, racconteremmo ben altro Molise e tutt’altra politica regionale. Così non è stato, purtroppo. Delle industrie in crisi si occuperanno i tavoli della programmazione, i sindacati, le associazioni di categoria con i tempi e i modi che sono tipici e specifici di queste procedure e con le risorse finanziarie del governo nazionale e dell’Europa. La giunta regionale ha potuto muoversi con immediatezza disponendo delle risorse (23 milioni di euro), e avendo interlocutori le Ferrovie e i comuni

di sergio genovese

Gli ultimi drammatici episodi di Bruxelles e l’incidente del bus in Spagna, hanno riproposto il problema della opportunità di organizzare nelle Scuole, i viaggi di Istruzione. Diciamo senza riserve che questo momento negli anni ha subito un depauperamento del significato genetico poiché in molti Istituti, addirittura, sono gli stessi studenti a decidere il programma di viaggio incontrando la flaccidità di un contesto assoggettato ad una prevaricazione dei ruoli e delle responsabilità, per certi versi preoccupante. Si badi, non si vuole affermare il “bacchettonismo” inutile di chi vuole segnalare la conoscenza infallibile del

che gravitano sulla tratta della rete ferrata molisana che va da Matrice a Boiano, tutti favorevolmente predisposti a dare corso alla realizzazione dell’opera. Dal 18 maggio 2015, data in cui è stato approvato l’Accordo di Programma tra Regione Molise e Rete ferroviaria italiana (Rfi) per la “Progettazione e realizzazione di un Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso - Bojano della linea ferroviaria Termoli - Venafro”, con cui le parti si impegnavano, per

quanto di propria competenza, a dare corso, con le modalità disciplinate dallo stesso Accordo, alle attività finalizzate alla progettazione esecutiva e alla realizzazione dell’intervento in oggetto, al 24 febbraio 2016, data in cui è stata approvata la progettazione definitiva di cui sopra, il tempo è volato con un susseguirsi di conferenze di servizio, del parere positivo del Comitato tecnico amministrativo regionale (Ctar) e di incontri. Espressione, dicevamo all’inizio, di volontà, determinazione e caparbietà. La stessa

che il 23 marzo 2016 ha portato la giunta a dichiarare raggiunto l’Accordo di programma anche con i comuni di Matrice, Baranello e Vinchiaturo, “ai fini della variazione dei rispettivi strumenti urbanistici” per il cambio di destinazioni d’uso dei suoli interessati dall’ampliamento dei rilevati ferroviari, nell’immediata prossimità delle rispettive stazioni ferroviarie. Anche questo passaggio è stato contrassegnato dalla massima tempestività, altro miracolo in una vicenda politico/amministrativa quale vanno definiti

l’idea, l’impostazione, lo sviluppo e la definizione della Metropolitana leggera. L’Accordo di programma in questione sarà recepito ed approvato con decreto del presidente della giunta regionale, e le variazioni degli strumenti urbanistici delle aree individuate avranno valore di permesso a costruire. Parola d’ordine: velocizzare. Per essere coerenti col concetto di velocizzazione insito nella natura stessa della Metropolitana leggera. C’è un’appendice ancora da eliminare e poi il collegamento ferroviario Matrice-Boiano sarà la prima opera pubblica della Regione Molise targata Frattura a prendere sostanzialmente forma; Frattura che dell’idea, dell’impostazione e dello sviluppo della Metropolitana leggera è stato cointeressato in veste di professionista. L’appendice è nella necessità che l’Accordo di programma, comportando variazione agli strumenti urbanistici di Matrice, Baranello e Vinchiaturo, dovrà essere ratificato dai rispettivi consigli comunali. Dardo

Le gite scolastiche e i pericoli primato delle azioni da mettere in campo in queste occasioni. Sappiamo tutti che i ragazzi per tre quattro giorni non dormiranno, metteranno più o meno a soqquadro gli alberghi, vivranno ( i migliori e i più seri) una esperienza a metà tra il divertimento anche un po’ disinibito e l’apprendimento. Basterebbe solo questo per far capire che tipo di rischi si corrono nell’espletare il ruolo degli accompagnatori e di coloro incaricati nei ruoli di vigilanza. Al netto dei pericoli del terrorismo e delle imprudenze degli autisti, come è successo in Spagna. Il quadro rappresentato è quello più auspicabile poiché ci sono altri e più gravi scenari che vedono i ragazzi pronti a fare uso smisurato di alcol e di altre sostanze eludendo facilmente la

sorveglianza. Per questa categoria di partecipanti la meta culturale non ha importanza poiché è fondamentale l’obiettivo del lasciarsi andare. Ora a quei poveri insegnanti che hanno il coraggio di mettersi a disposizione, le circolari ministeriali con una serie di regole più stringenti, addirittura chiedono di trasformarsi in

agenti della polizia stradale. Dovranno controllare la consistenza dei pneumatici del bus, verificare se l’autista faccia uso di sostanze o se adopera il cellulare nella guida, imbracare i ragazzi con le cinture di sicurezza, controllare acca ventiquattro se gli studenti in albergo rispettano le regole che nel frattempo sono state diramate dal dirigente scolastico che a sua volta deve, cinque giorni prima dell’evento, segnalare agli organi di sicurezza, il programma di viaggio.

Immaginate che una Scuola di medie dimensioni organizza tra viaggi di istruzione e visite guidate almeno venti uscite. Ci vorrebbe un ufficio solo per questo esclusivo compito. Continuare a proporre un momento che ai ragazzi di una volta regalava in termini più puri, zone di magia aggregante, è da fenomeni del coraggio. Ometto, per indulgenza Pasquale, quale è l’atteggiamento dei genitori rispetto al viaggio d’Istruzione. Tutte le premure e tutte le ansie come se quei ragazzi che partono con il principio della disubbidienza e dello sballo, non fossero i propri figli. Forse i veri eroi sono quei dirigenti e quei professori che ancora propongono e credono in certe attività. O sono eroi, oppure dei grandi incoscienti…


TAaglio lto

5 26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

REGIONE MOLISE

I soldi residui del Por 2007/2013 sono ancora spendibili entro l’anno

Approvati gli elenchi dei progetti immediatamente finanziabili e dei progetti da soddisfare con ulteriori fonti di finanziamento Indirizzi operativi della giunta regionale. Non se ne trovano facilmente nel campionario degli atti amministrativi, per cui, se accade, c’è da compiacersi. Vuol dire che ci sono risorse finanziarie da utilizzare e progetti da realizzare. Vuol dire pure che la Regione Molise non è un campione di tempestività, in quanto le risorse sono del Programma Operativo Regionale (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Molise) 20072013: soldi non spesi nel tempo dovuto ma, fortunatamente, non sono andati persi. Anzi, sono stati riassunti nel Piano di Azione e Coesione (Pac), finalizzato, appunto, a colmare i ritardi nell’attuazione dei Programmi cofinanziati dall’Europa e dalla Regione, e a orientare nuovamente l’efficacia degli interventi, ripristinando, tra l’altro, un livello di cofinanziamento delle risorse nazionali rispetto ai programmi comunitari, più equilibrato e maggiormente in linea con le

All’ordine del giorno della prossima seduta della Conferenza delle Assemblee regionali ci sarà anche il problema della salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso. A chiedere la discussione su una tematica che sta catalizzando da mesi l’opinione pubblica molisana, il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, sulla base della mozione adottata all’unanimità dal Consiglio regionale in occasione dell’ultima seduta. La plenaria, presieduta dal presidente Jacop, si riunirà il prossimo 1° aprile a L’Aquila. Sarà quella l’occasione, insieme a tutti presidenti dei Consigli regionali d’Italia, per approfondire la proposta di riforma della geografia giudiziaria e per affermare il principio che occorre preservare almeno una Corte d’Appello per ogni regione. “E’ opportuno che della questione vengano interessate le

indicazioni contenute nei regolamenti europei. In questo capoverso, seppure col linguaggio della burocrazia, è detto in maniera comprensibile che i soldi residui del Por 2007/2013 sono spendibili e, per taluni versi, aggiornati allo scopo cui sono destinati. Su questa base, la giunta di Palazzo Vitale ha approvato specifici e differenti elenchi di progetti tra cui quelli che dovevano essere completati entro il 31 dicembre 2015, e

non lo sono stati, che sono immediatamente finanziabili e da chiudere entro il 31 dicembre 2016; di progetti che risultano in corso di esecuzione, con rilevante esposizione degli enti attuatori, immediatamente finanziabili, da chiudere nei termini Piano di Azione e Coesione (Pac); di progetti che presentano forti ritardi e criticità attuative, da soddisfare con ulteriori fonti di finanziamento, per i quali risultano disattesi i

tempi indicati per la presentazione delle progettazioni e l’ottenimento di pareri necessari, per l’attivazione degli appalti e per la conclusione degli investimenti. Situazioni e condizioni diversificate, a ben vedere, ma tutte riconducibili alla possibilità di essere finanziate in tempi tassativi (31 dicembre 2016) e nei tempi più larghi del Pac. Situazioni e condizioni che tengono in circolo risorse finanziarie, quindi la-

vori, quindi occupazione. Un leggero sollievo alla pesantezza della crisi economica. Rimane ora da verificare come si muoveranno la Regione che finanzia e i comuni che vengono finanziati. Cioè, se saranno celeri nel dare e nel realizzare. Da parte sua la giunta il 23 marzo ha deliberato di approvare i tre gruppi di progetti sopra indicati, ovvero i “progetti immediatamente finanziabili da chiudere entro il 31/12/2016”; i “progetti immediatamente finanziabili da chiudere nei termini Pac”, e i “progetti da soddisfare con ulteriori fonti di finanziamento”. Le amministrazioni comunali interessate ai progetti da chiudere entro la fine dell’anno e quelli da chiudere nei termini del Pac sono diverse decine. Decisamente avvantaggiati su quelli da soddisfare con ulteriori fonti di finanziamento. Il Comune di Campobasso è tra questi. Nessuna meraviglia. Dardo

Corte d’Appello del Molise all’assemblea delle Regioni istituzioni nazionali per cercare di conservare presidi fondamentali per la nostra regione” è il pensiero del Presidente Cotugno “Ritengo che il lavoro svolto dal Comitato Unitario e dal suo promotore, il dott. Enzo Di Giacomo, abbia prodotto risultati importanti come quelli di aver sollevato nella pubblica opinione la necessità di mobilitarsi in difesa non solo della Corte d’Appello ma anche della stessa autonomia regionale” afferma il presidente Cotugno “Nel contempo confido nel lavoro in atto da parte della deputazione parlamentare molisana affinché il governo nazionale possa inserire nel prossimo disegno di legge il principio che occorre preservare almeno una Corte d’Ap-

pello in ogni regione. Voglio ricordare che il Consiglio regionale per ben due volte ha deliberato sulla conservazione degli uffici giudiziari in Molise, dando mandato al presidente della Giunta di mettere in atto tutte le azioni utili al raggiungimento dell’obiettivo

di non veder smantellata non solo la Corte d’Appello di Campobasso ma anche gli altri uffici giudiziari di primaria importanza. A questo proposito sento il dovere di ringraziare anche il presidente De Matteis e la collega Fusco Perrella” continua Cotugno “per

aver rappresentato le nostre istanze al sottosegretario alla Giustizia, on. Chiavaroli. In questa fase è indispensabile sensibilizzare sulla questione gli organismi nazionali che possono, con proprie decisioni, portare il governo e il parlamento nazionale a decidere in favore del rispetto delle peculiarità regionali. Alla prossima Assemblea dei presidenti nazionali avrò modo di argomentare le nostre ragioni, chiedendo ai colleghi” conclude Cotugno “di deliberare in favore della conservazione in ogni regione di almeno una Corte d’Appello, segno tangibile del rispetto dovuto ai cittadini di tutte le 20 regioni italiane”.


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Campobasso

26 marzo 2016

“Chierchia deve lasciare l’urbanistica” Il capogruppo di Democrazia Popolare, Pilone, torna sulla questione dell’assessore CAMPOBASSO- In merito alla replica dell’Assessore Chierchia al comunicato stampa della Coalizione Civica, il sottoscritto Capogruppo di Democrazia Popolare al Comune di Campobasso, Francesco PILONE, intende avanzare alcune precisazioni: Quando l’Assessore testualmente afferma “non voglio credere che possa mai accadere che ci sia qualche consigliere che si presenti con proposte di delibera strettamente legate a privati (o privatissimi) propri interessi”, deve sapere che chi scrive, in quasi vent’anni di attività politica, non si è mai permesso, e ne mai si permetterà, di presentare delibere, mozioni, interrogazioni e quant’altro volte a tutelare l’interesse “privatissimo” di qualcuno o legate a persone di sua vicinanza. Il suo operato è stato sempre volto all’interesse collettivo e pubblico per la tutela del Bene Comune. Oltretutto, sempre il sottoscritto, ha difeso questi “sacrosanti” principi da un ruolo di opposizione. Pertanto, questa sottile illazione, la respingo al mittente. Il gioco dei NO e dei SI l’Assessore lo deve saper spiegare bene.

Chi scrive, nel rispetto delle regole e dello sviluppo del territorio, si è sempre schierato per respingere richieste che contravvenivano a norme precise e dettagliate, siano esse statali o locali e volte alla migliore gestione del territorio. Ma è chiaro che i NO vanno motivati bene e supportati da elementi tecnici, legali e programmatici tali da poter essere fermamente sostenuti e difesi, perché altrimenti si rischia che vengano impugnati (così come è accaduto) o, cosa ancora più grave, addirittura sovvertiti (così come è successo)!!! In merito alla gestione comples-

siva della delega, confermo le accuse di immobilismo programmatico legato ad una incapacità politica, dovuta essenzialmente ad una serie di “defaillance” che la delega ha subito. Su due decisioni prese, inoltre, relative al Piano casa, il Comune è inondato di ricorsi che ci vedono commissariati e soccombenti. E’ solo il caso di ricordare che in un anno e mezzo di amministrazione Battista, le proposte di Urbanistica portate in Consiglio Comunale sono state più volte ritirate per procedura fallata, osservate, impugnate e quasi tutte emendate (anche l’ultima – la Delibera di

C.C. n° 2 del 26 febbraio u.s.) nonostante gli opportuni “pre” passaggi in Commissione Consiliare. Nel merito della questione, e cioè quella inerente il rigetto delle richieste avanzate dai cittadini secondo gli indirizzi dettati dal Consiglio Comunale con Delibera di C.C. n° 38 del 27 Novembre 2015, i fatti parlano in maniera chiara: il Comune, a seguito di ricorsi al TAR avanzati dai cittadini, è stato Commissariato e le consequenziali decisioni hanno ribaltato gli indirizzi dati. Su due provvedimenti, la Prefettura di Campobasso, su indicazioni dettate dal TAR, ha nominato due Commissari ad Acta (che hanno un costo per le casse comunali) che di fatto hanno esautorato il ruolo di programmazione urbanistica proprio del Consiglio Comunale. E tutto questo per colpa della struttura, come lo stesso Assessore afferma. Si badi, la struttura è sotto la sua “governance” politica ed è per questo che se ne deve assumere tutte le responsabilità. Ma vado oltre!!! Il 21 Marzo u.s., sono state protocollate, presso la Segreteria Generale del Comune di Campobasso, le decisioni di merito dei Com-

missari, che controvertono, punto per punto, non solo le linee dettate dall’Assessore e dalla sua struttura con la delibera n° 38 del 27 Novembre u.s., ma recepiscono le indicazioni che attraverso una pregiudiziale avevamo presentato noi della Coalizione Civica in Consiglio Comunale durante la discussione in aula. LA PREGIUDIZIALE E’ STATA BOCCIATA CON 14 VOTI CONTRARI E 7 VOTI A FAVORE. Pertanto, nei fatti, e ad oggi, tornando alle indicazioni di merito del dispositivo urbanistico, quella delibera è “carta straccia”. Non solo! Oltre al fatto che altri cittadini, in virtù di quanto accaduto, ricorreranno senza alcun dubbio al TAR per vedersi riconosciuti i propri diritti (e i provvedimenti sopra citati saranno da apripista), l’Amministrazione sarà destinataria di una seria di richieste di risarcimenti esosi per danni subiti. Per queste considerazioni, ed altre che avanzeremo, confermo che martedì mattina sarà protocollata una mozione che spinga il Sindaco a ritirare la delega all’Assessore all’Urbanistica del Comune di Campobasso.

Rafforzate le misure di sicurezza In prefettura a Campobasso l’incontro tra i rappresentanti delle forze dell’ordine CAMPOBASSO- Presieduta dal Prefetto Francescopaolo Di Menna, si è svolta una riunione dedicata all’esame delle pianificazioni relative alla gestione degli eventi di natura terroristica, in vista delle festività pasquali. Nel corso dell’incontro – al quale hanno partecipato, oltre alle Forze di Polizia, anche i Vigili del Fuoco e il Direttore del Servizio 118 dell’Azienda Sanitaria Re-

gionale – si è convenuto, pur in assenza di specifici e concreti segnali di rischio per questa provincia, di rafforzare i dispositivi di sicurezza e vigilanza già in atto, nonché di predisporre adeguate misure di soccorso tecnico e sanitario, al fine di poter fronteggiare efficacemente eventuali emergenze, tenuto conto che a livello nazionale è in vigore, anche a seguito dei recenti atten-

tati a Bruxelles, lo stato di allerta. In particolare verranno incrementate le attività di monitoraggio e sorveglianza nei luoghi di maggiore afflusso e potenziati i servizi per la prevenzione generale e il controllo del territorio. Ogni sviluppo dell’attuale situazione è costantemente monitorato e sarà attentamente valutato per la pronta adozione delle iniziative che dovessero rendersi necessarie.

Droga, operazione della Finanza Sotto sequestro diverse qualità di sostanze stupefacenti. 34 le persone segnalate CAMPOBASSO. Baschi verdi in prima linea contro i traffici di stupefacenti – Servizi e pattugliamenti H24 nell’intera Provincia – Sotto sequestro hashish, marijuana, cocaina, eroina e metadone – 34 persone segnalate a vario titolo alle competenti Autorità – Nelle ultime settimane, 34 persone, sono state segnalate a vario titolo dai Baschi Verdi della Com-

pagnia di Campobasso nel corso di controlli finalizzati a prevenire e reprimere i traffici di sostanze stupefacenti nella Provincia. Le attività, esperite dal Capoluogo alla costa, senza soluzione di continuità nell’arco delle 24 ore, hanno consentito il sequestro complessivo di circa 140 grammi di stupefacente di varia

natura e tipologia (hashish, marijuana, eroina e cocaina) e 3 flaconi di metadone. Il continuo monitoraggio ha interessato le principali arterie stradali, i luoghi di ritrovo ed aggregazione, nonché stazioni ferroviarie e terminal bus. Le persone segnalate, risponderanno, nei vari casi, delle violazioni di cui agli articoli 73 e 75 del D.P.R. 309/90. Baschi Verdi di Campobasso, protagonisti anche a Napoli, dove un’aliquota concorre attualmente ai servizi straordinari di ordine e sicurezza pubblica nel Capoluogo partenopeo. Una pattuglia della Compagnia di Campobasso, ha infatti tratto in arresto un pregiudicato del luogo, che aveva forzato un posto di blocco costringendo i militari ad un movimentato e pericoloso inseguimento tra il Rione Traiano e Fuorigrotta.


Campobasso

7 26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Via Crucis: le meditazioni incentrate sulla sofferenza dell’uomo d’oggi. Ieri sera, con milioni di fedeli di tutto il mondo, abbiamo seguito con commozione e viva fede Papa Francesco che anche quest’anno ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo. Le profonde e bellissime meditazioni delle 14 stazioni sono state scritte dal cardinale Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia - Città della Pieve , che ha intitolato la sua riflessione: “ Dio è misericordia “ sviluppando nelle 14 stazioni il tema della sofferenza dell’uomo di oggi, della famiglia e delle persecuzioni , sul filo conduttore dell’amore e del perdono. Mentre per illustrare tutti i contenuti della Via Crucis ha scelto le formelle di maiolica degli anni trenta che si trovano nel Seminario di Perugia , ispirandosi ad un dipinto del Perugino sulla passione di Gesù che si trova nel monastero di Santa Maria Maddalena dei Pazzi. “ La Misericordia è il canale della Gra-

zia che da Dio arriva a tutti gli uomini e le donne di oggi. Uomini e donne troppo spesso smarriti e confusi, materialisti e idolatri, poveri e soli. Membra di una società che sembra aver rimosso il pec-

leste, che vuole riservare su tutti noi il su Spirito di grazia e di consolazione. “ Importantissimi , poi, i riferimenti all’attualità, come la disumanità nei confronti degli innocenti, di gente che viene uccisa barbaramente : “ Il grido di Gesù è il grido di ogni crocifisso della storia, dell’abbandonato e dell’umiliato, del martire e del profeta, di chi è calunniato e ingiustamente condannato.. ( XII Stazione ) Infatti i cristiani sono la comunità umana più perseguitata nel mondo. Tanti nostri fratelli stanno vivendo nelle propria carne la Passione del

attenta anche su quanto sta avvenendo nel mondo,soprattutto nei luoghi in cui si soffre per la guerra, la povertà e dove viene violata anche quotidianamente la dignità della persona umana , perché Gesù vive la sua passione personalmente , però la rivive anche nell’umanità. E ha così concluso: “ L ‘uomo, abbagliato da luci che hanno il colore delle tenebre ,spinto dalle forze del male,ha rotolato una grande pietra e Ti ha chiuso nel sepolcro. Ma noi sappiamo che Tu, Dio umile, nel silenzio in cui la nostra libertà ti ha posto, sei nell’opera

Signore. Pure in questi giorni vi sono uomini e donne che vengono imprigionati, Dal punto di vista dell’impronta spirituale che ha caratterizzato tutte le stazioni, il bravissimo vescovo ci ha fatto contemplare la Via Crucis tradizionale con una riflessione

più che mai per generare nuova grazia nell’uomo che ami. Entra,dunque,nei nostri sepolcri: ravviva la scintilla del Tuo amore nel cuore di ogni uomo,nel grembo di ogni famiglia,nel cammino di ogni popolo. “ Mons. Gabriele TETI

cato e la verità “ ha scritto nella toccante introduzione , aggiungendo inoltre :” In questo Giubileo straordinario, anche la Via Crucis del Venerdì Santo ci attrae con una forza particolare,quella della misericordia del Padre Ce-


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Isernia

26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Operazione “Pasqua Sicura” La questura di Isernia ha predisposto ampi servizi di controllo del territorio In occasione delle prossime festività pasquali, la Questura di Isernia ha predisposto un piano straordinario di controllo del territorio che vede l’impiego rafforzato di pattuglie sia del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che della Sezione di Polizia Stradale ed anche con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata” provenienti da Potenza. Durante tale attività straordinaria, che proseguirà anche nei prossimi giorni, sono stati finora effettuati 66 posti di controllo, identificate oltre700 persone, al-

cune delle quali con pregiudizi di polizia e controllati 460 veicoli con la contestazione di oltre 120 infrazioni al codice della strada. In tale attività rientrano anche specifici controlli agli esercizi pubblici ed ai luoghi di ritrovo di Isernia e di Venafro ed una particolare attenzione al traffico veicolare sulle principali arterie stradali di collegamento nella provincia. Frequenti ed assidui controlli vengono effettuati anche alle persone sottoposte alle misure degli arresti domiciliari o della sorveglianza speciale presso le

loro abitazioni ed in tale contesto la Divisione Polizia Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Dr.ssa Rosa Angelo, ha già adottato una serie di misure di prevenzione nei confronti di 5 soggetti poiché, sulla base del comportamento da loro tenuto, sono stati ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica. I destinatari di tali misure, cinque uomini residenti fuori provincia e rispettivamente di 27, 29, 31, 38 e 50 anni, annoverano a loro carico numerosi precedenti di Polizia, in particolare in materia di reati contro il patri-

monio. I primi quattro, rintracciati dai Carabinieri della Compagnia di Isernia in questo centro cittadino hanno destato sospetto per la loro presenza, non giustificata, in vicinanza di esercizi commerciali e banche; sono stati quindi segnalati alla Questura per i provvedimenti preventivi di competenza. Il quinto, invece, era stato arrestato in flagranza di reato dai predetti militari per il furto aggravato dell’altare della Cappella Cimiteriale presso il cimitero di Montenero Val Cocchiara.

Ai primi quattro, quindi, è stato imposto dalla Questura il Divieto di Ritorno nel comune di Isernia per tre anni; al quinto, invece, è stato imposto, per lo stesso periodo il Divieto di Ritorno nel comune di Montenero Val Cocchiara. L’adozione di tali misure rientra nell’ambito di una costante attività di coordinamento delle Forze di Polizia presenti sul territorio posto in essere dalla Questura per il mantenimento della sicurezza pubblica. Isernia, 24 marzo 2016.

Viale dei Pentri sarà sistemato Con proprio atto deliberativo, il commissario straordinario del Comune di Isernia, Vittorio Saladino, ha approvato il progetto di sistemazione del Viale dei Pentri, nel tratto che va dallo svincolo della Questura fino all’area antistante l’Hotel Europa. L’importo complessivo dei lavori è di 390.000 euro e la copertura finanziaria è garantita da un cofinanziamento fra Comune e Regione Molise. L’elaborato tecnico prevede la realizzazione di marciapiedi, parcheggi, arredo urbano, illuminazione e verde pubblico. Gli interventi sono finalizzati al riordino generale

Ricerca e Salute incontrano la gente I campanili della salute a Cantalupo del Sannio Arriva subito dopo Pasqua il nuovo appuntamento de i Campanili della Salute, gli incontri dedicati ai temi della prevenzione. Martedì 29 marzo 2016 alle ore 18.00, a CANTALUPO (IS) nei locali del “CRAM”, il Centro Rurale di Accoglienza Multifunzionale in contrada Taverna,

l’appuntamento dal titolo: “Prevenzione dell’ictus cerebrale e delle malattie cardiovascolari: dal Progetto Moli-sani al Registro Molisano dell’Ictus Ischemico (REMOLIC)”. Quella de I Campanili della Salute è un’occasione, per tutti i cittadini molisani di avere un confronto diretto con gli esperti della prevenzione. In questi appuntamenti, medici e ricercatori sono in prima linea ad affrontare con il pubblico temi di prevenzione e salute, con particolare riguardo all’ictus cerebrale: a tale scopo si continua a fare informazione sul progetto REMOLIC, coordinato dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Poz-

zilli. A relazionare sul tema saranno Giovanni de Gaetano e Licia Iacoviello del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione delI’ I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Mediterraneo “NEUROMED” di Pozzilli. Moderatore dell’incontro sarà il cardiologo Vincenzo Centritto, Presidente dell’Associazione Cuore Sano O.N.L.U.S. di Campobasso. L’evento, organizzato dall’Associazione Cuore Sano, in collaborazione con il Comune di Cantalupo del Sannio, rientra in una serie di incontri pubblici in programma in più comuni della Regione Molise. Il prossimo incontro ci sarà il 12 aprile nel comune di Sant’Angelo in Grotte. I Campanili della Salute, prendono spunto nei contenuti dai risultati del progetto “Moli-sani” che nel capoluogo regionale sta iniziando a chiamare a raccolta i 25mila cittadini che hanno partecipato negli anni scorsi alla prima fase dello studio epidemiologico. Attraverso queste iniziative sul territorio, i protagonisti della prevenzione sono proprio i cittadini del Molise, sempre più coinvolti in una presa di consapevolezza sulle malattie e sulle scelte salutari per la propria salute, un efficace aiuto per compiere scelte autonome individuali per il proprio futuro.

d’una zona importante sia per la circolazione stradale che per la posizione di snodo viario della parte alta della città. Un precedente progetto, già da tempo approvato, include altre opere da eseguire lungo il restante tratto, ossia quello che conduce all’imbocco del Viale dell’Università. Tali lavori verranno effettuati non appena i proprietari avranno ceduto al Comune i suoli da sistemare.

Roccamandolfi, lo sportello del lavoro E’ stato deliberato dal comune con il protocollo d’intesa con la Provincia Anche il comune di Roccamandolfi con deliberazione di giunta comunale n°33 pubblicata il 14/03/2016 ,ha approvato lo schema di protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Provinciale di Isernia e il Comune di Roccamandolfi per la realizzazione di uno Sportello Informativo del Lavoro. Grazie al Protocollo d’intesa – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – la Provincia di Isernia e il Comune di Roccamandolfi si impegnano al fine di realizzare opportune forme di collaborazione per permettere la diffusione dei servizi di politica attiva del lavoro e favorire l’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro, realizzando di fatto un nuovo sportello informativo del lavoro. I servizi offerti sono i seguenti: Supporto alla divulgazione dei servizi; ● Attività di informazione dei servizi offerti dalla Provincia di Isernia nell’ambito degli obiettivi del “Progetto Ponte Esecutivo “Qualificazione dei servizi per il lavoro della Provincia di Isernia nell’ambito del Masterplan dei servizi per il lavoro della Regione Molise”; ● Attività di informazione sulle offerte di lavoro trasmesse con cadenza quindicinale dallo sportello incrocio domanda offerta della Provincia di Isernia; ● Attività di orientamento e divulgazione informazione su concorsi pubblici a livello locale e nazionale; ● Collegamento con lo sportello di orientamento e preiscrizione ai percorsi formativi; ● Collegamento con lo sportello “Laboratorio per l’auto impiego”, “Microcredito”, “Laboratorio Moda”; ● Informazioni sui servizi dell’Azione di Sistema Welfare to Work, per la ricollocazione lavorativa dei soggetti percettori di ammortizzatori sociali; ● Informazioni e attività inerenti il Programma Garanzia Giovani; ● Informazioni sull’apprendistato, obbligo formativo e tipologie contrattuali atipiche; ● Informazioni su incentivi e contributi per l’occupazione, aiuti ed agevolazione per le imprese in materia di nuova occupazione e formazione professionale. Lo sportello informativo sarà ubicato presso il comune e per le attività di front office sarà impegnato personale comunale nella persona di Michelangelo Pinelli. La Provincia – continua lombardi - fornirà, in back office, assistenza e informazioni (telefoniche e/o tramite posta elettronica) sulle materie oggetto della convenzione attraverso il gruppo di operatori che presso il Centro per l’Impiego di Isernia si occupa della realizzazione delle attività di Politiche Attive del Lavoro. Il presente protocollo d’intesa – conclude Giacomo Lombardi - avrà efficacia dalla data della sua sottoscrizione ed una durata di anni due (02) rinnovandosi automaticamente alla scadenza ed ha l’obiettivo principale di veicolare e diffondere in un’ottica di trasparenza quelle poche opportunità di lavoro presenti sul territorio.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

26 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Zuccherificio, troppi i furti C’è preoccupazione per le continue ruberie di cavi di rame che deteriorano l’impianto TERMOLI. Cresce l’attesa per l’incontro di martedì prossimo tra le organizzazioni sindacali e l’amministratore unico del Nuovo Zuccherificio srl Fabio Marone. In ballo le condizioni e l’impegno prossimo per la micro-campagna bis saccari-

fera, ma ai rappresentanti dei lavoratori preoccupano anche altre vicende, come quelle dei furti messi a segno nei giorni scorsi sulle linee elettriche, con la scomparsa di quantità non secondarie di cavi elettrici. In una nota rivolta allo stesso Marone,

la Rsu “dopo continui furti negli stessi luoghi della fabbrica, dopo vari interventi di manutenzione del sistema di video-sorveglianza, apprende che sono stati rubati altri cavi elettrici. Si chiede di fare chiarezza su questa situazione, che

dalle caratteristiche assunte è divenuta oltretutto ridicola”. Insomma, niente sconti. Di quello che invece non si ode, ed è altrettanto preoccupante, è la risposta del Ministero delle Politiche agricole e forestali sulla richiesta di convocazione

del tavolo tecnico interministeriale invocato dalla Regione Molise sulla salvaguardia delle sorti della filiera bieticolo-saccarifera in Meridione. Sullo sfondo il bando di vendita n. 12, che scadrà nella prima decade di maggio

“Il perchè delle nuove assunzioni” La Fismic ritiene che alla Fiat di Termoli il clima è positivo grazie al lavoro dei sindacati TERMOLI. Ancora sindacale metalmeccanica in primo piano con l’intervento della segreteria provinciale della Fismic, diretta da Gianni Mercogliano. “Il buon andamento della Fca nel sito produttivo di Termoli è stato confermato lunedì scorso quando si sono incontrati il comitato esecutivo di Fismic, Fim, Uilm e Aqcf e la direzione aziendale. Il segretario provinciale Giovanni Mercogliano: “L’Azienda ha comunicato il via a 40 nuove assunzioni a cui andranno aggiunti altri 60 lavoratori, in prestito, provenienti da altri stabilimenti. In totale da giugno 2015 a Marzo 2016 siamo

arrivati a circa 200 nuove assunzioni. Un grande risultato per lo stabilimento Fca di Termoli, tra i più importanti siti di produzione, che sta raccogliendo i frutti dei 500 milioni di euro di investimento per la produzione dei motori destinati alla nuova Alfa Romeo”. La Fismic sottolinea che “questi dati premiano la linea di cambiamento ed innovazione portata avanti dal nostro sindacato – continua il segretario provinciale Giovanni Mercogliano – siamo soddisfatti del buon andamento del sito produttivo di Termoli e continueremo a lavorare con e per i lavoratori tutti. Un altro boccone amaro

da ingoiare per la Fiom che ha da sempre dato contro all’Azienda ed ai sindacati firmatari il Ccsl, prova che per salvaguardare il bene comune non c’è bisogno di urla e megafoni ma di una linea coerente ed intelligente che segua il cambiamento inevitabile delle relazioni industriali e sindacali nel nostro Paese solo ed esclusivamente nell’interesse dei lavoratori”. Il clima che si respira è positivo e lo stabilimento di Termoli è divenuto una garanzia per il futuro lavorativo di tanti giovani in una regione purtroppo ancora caratterizzata dalla mancanza di lavoro”.

“Non lasciateci soli” I parroci dell’area dell’area pastorale di Montenero-Castelmauro tornano sul problema strade dissestate CASTELMAURO. Papa Francesco ripete spesso : «Non lasciatevi rubare la speranza». Queste parole sono risuonate tra i parroci del Basso Molise dopo l’incontro con gli amministratori, tenuto lo scorso 7 gennaio a Mafalda, sul problema della viabilità intercomunale.I sacerdoti, che avevano lanciato un forte appello alla politica, si sono rivolti al presidente della Provincia, Rosario De Matteis, in una nuova lettera aperta in cui hanno espresso le loro riflessioni: «Siamo grati a lei e agli altri rappresentanti delle istituzioni, per aver accolto il nostro invito e per quanto è stato pubblicamente comunicato sui futuri interventi, sui progetti in atto ed i fondi disponibili. Gli avvertimenti sulla scarsità delle risorse rispetto alle reali urgenze ci hanno lasciato un pò di amarezza; gli stessi amministratori e tecnici, presenti all’in-

realizzare quanto sarebbe necessario». Una lettera sottoscritta dai sacerdoti della zona pastorale di Montenero-Castelmauro che comprende quattordici parrocchie: due a Montenero di Bisaccia, due a Petacciato, due a Guglionesi, poi Palata, Mafalda, Montecilfone, Acquaviva Collecroce, Montemitro, San Felice del Molise, Castelmauro e Civitacamporano. I parroci hanno evidenziato che «Tutti concordano nel riconoscere che ormai gli interventi-tampone sono dei palliativi che non risolvono le gravi criticità; i fondi disponibili sono solo il 10 per cento delle somme necessarie per interventi pesanti, straordinari e definitivamente risolutivi. “Si farà quel che si potrà fare” come pubblicamente è stato promesso. Entro il 30 giugno prossimo saranno appaltati e aperti i cantieri

l’ottimizzazione delle poche risorse, sull’individuazione delle situazioni più gravi, sul coinvolgimento dei sindaci, sul dialogo ed il confronto come metodo da perseguire con caparbietà, favorendo la collegialità e la condivisione territoriale, superando campanilismi, personalismi e contrapposizioni partitiche». Ancora un riferimento dei sacerdoti alle parole del pontefice: «Papa Francesco ci ricorda che “l’unità deve prevalere sul conflitto” e che bisogna operare perché gli opposti raggiungano “una pluriforme unità che genera nuova vita”; ci dice ancora che “il tutto è superiore alla parte” invitandoci a coniugare insieme globalizzazione e localizzazione. Siamo convinti che deve partire soprattutto dal basso una nuova modalità di rapporto con il territorio che ci è stato affidato e che dovremmo

contro, non hanno nascosto il loro senso di frustrazione, di impotenza quasi, di fronte alle enormi difficoltà economico-amministrative che di fatto impediscono di

per alcuni interventi sulle nostre strade, pertanto attenderemo perché vengano realizzati per iniziare a migliorare la viabilità. Conveniamo - da quanto si diceva -sul-

“lasciare migliore di come lo abbiamo ricevuto”. I parroci evidenziano che «La nostra area presenta una fragilità forse la più grave di tutta la regione; questo richiede

un’eccedenza di attenzione che non è un privilegio a danno di altre aree. Servire i piccoli comuni costa molto, metterli in rete comporta gestioni costose, ma non si possono abbandonare queste comunità; chiediamo alla politica regionale di privilegiare le realtà più piccole e più emarginate con precise scelte prioritarie. 00:23 Le persone non sono semplici numeri, né materiale per statistiche e percentuali; soprattutto gli anziani, gli ammalati, i ragazzi che devono andare a scuola, i lavoratori pendolari, hanno una dignità che va comunque difesa perché esprimono il valore assoluto della persona. Sono di fatto le nostre ‘periferie’; l’attenzione e il servizio a queste misura il nostro grado di civiltà». Un ragionamento, quello dei sacerdoti, che punta sulla necessità di «una visione strategica sul nostro futuro, oculatezza nelle scelte, una buona dose di cultura del bene comune, un atteggiamento non rassegnato né remissivo, capacità politica per scuotere le coscienze di chi ha più alte re-

sponsabilità di governo. L’alternativa è l’inesorabile declino. Noi sacerdoti continueremo ad essere vigili sul nostro territorio, non per giudicare ma per contribuire a costruire, per dare speranza, per sostenere ogni sforzo teso a migliorare le condizioni di vita delle nostre comunità. Saremo sempre pronti a sollecitare momenti di confronto-incontro tra tutti i responsabili della cosa pubblica, sinceramente interessati al bene delle persone e al futuro dei nostri giovani. Il nostro vuol essere un richiamo ad un metodo democratico che garantiamo di voler favorire e incoraggiare sempre tra tutte le forze politiche e sociali della nostra Regione in virtù della chiamata che abbiamo come parroci di servire le persone con le quali condividiamo ansie e speranze. Nell’augurio di poter insieme collaborare per un mondo migliore, affidiamo lei ed i suoi collaboratori al Dio della Vita, perché possa realizzarsi il desiderio di una fraternità universale che abita e sa prendersi cura del mondo quale casa comune».


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Termoli

26 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il somalo non risponde Sull’uomo pende l’accusa di istigazione al terrorismo e resta in carcere a Larino LARINO. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 21enne somalo raggiunto dal l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Campobasso dopo il primo fermo dello scorso 9 marzo. Su di lui pende l’accusa di istigazione al terrorismo. Il giovane è arrivato in tribunale alle 12.15. Accompagnato dall’avvocato Antonio Di Rienzo, il 21enne somalo ha deciso, dopo aver raccontato tutto nell’interrogatorio dello scorso 12 marzo, di avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi al Giudice per le indagini preliminari Maria Paola Vezzi. “Stamattina c’è stato interrogatorio atto dovuto a seguito della nuova ordinanza emessa dal Gip di Campobasso. Lui – ha affermato l’avvocato Antonio Di Rienzo – si è avvalso della facoltà di non rispondere perché i fatti contestati restano al 99% uguali a quelle della prima ordinanza.

L’accusa resta di istigazione al terrorismo. Le indagini sono in corso. Ci saranno nuove fonti di prova abbiamo una richiesta di incidente probatorio ed è in continua evoluzione”. Pronto anche il ricorso al Riesame che “presenterò la settimana prossima – ha continuato il legale – avverso questa ordinanza e cer-

cherò di far valere le tesi difensive”. Per di Rienzo il ragazzo sta vivendo con sofferenza la sua situazione in carcere. “Lo vedo molto sofferente anche perché. E’ complicato per lui capire i vari passi della giustizia, i vari momenti della procedura. Fino alla settimana scorsa gli parlavo di Riesame adesso è stato

sottoposto a un interrogatorio. Sulle presunte minacce ad altri ragazzi del centro di accoglienza penso che queste sono sempre notizie che vengono filtrate e ingigantiscono quello che realmente è stato fatto ed è stato detto”. Per il legale a giocare contro il suo assistito è anche la situazione attuale e gli attacchi terroristici

che si sono verificati negli ultimi giorni a Bruxelles: “Questo ragazzo sta pagando un qualcosa più grande di lui e alcune dichiarazioni sono state ingigantite. Non lo reputo una persona che possa commettere un attentato e anche il fatto di Roma è una parola detta in un contesto totalmente diverso rispetto a quello che è successo e abbiamo visto a Bruxelles e al Bataclan. Quello che è successo nelle scorse settimane ha peggiorato mediaticamente la posizione del mio assistito anche se sono convinto che questo ragazzo sta pagando colpe non sue, sta pagando anche il particolare momento storico e il contesto geopolitico che sta ruotando attorno al terrorismo. Il carcere lo affronta in maniera dignitosa – ha concluso il legale – seguendo la sua religione quindi prega ha la sua alimentazione. Non ha rapporti con gli altri detenuti per sua scelta”.

“Termoli non è solo il centro” Dalle periferie della cittadina si segnalano continui inconvenienti per l’illuminazione TERMOLI. Continuano ad arrivare lamentele e segnalazioni dalle zone periferiche della città per situazioni contestate non tanto per le condizioni dei manti stradali, che sono quel che sono, ma soprattutto per la mancanza totale di illuminazione pubblica delle strade. Questa volta è il turno di via delle Acacie e zone limitrofe ad essere al buio. “Aldiquà e oltre la siepe….”: la strada in questione, ci segnalano, è in questo stato già da almeno 15/20 giorni. È una strada, tanto per farci capire, che costeggia il Bingo nella periferia sud di Termoli. una rete viaria pericolosa già a camminarci di giorno, figuriamoci di notte

quando, tra l’altro, a mancare sono anche marciapiedi, regolarità del manto stradale (ha buche e avvallamenti pericolosi) e illuminazione. “Ora capisco che la priorità è la luce per il corso Nazionale – ci dice un lettore – ma anche noi abbiamo dei diritti di vivere in condizioni strutturali adeguate per questo ci siamo decisi di scrivere a voi di Termolionline.it affichè possiate fare da amplificatore al nostro problema”.

Romero in chiesa.......a Termoli L’arcivescovo di El Salvador, Oscar Romero, che per la sua gente è stato “santo” subito fin dal giorno del suo assassinio, il 24 marzo 1980, si avvia ora a essere considerato tale anche dalle Congregazioni romane. Il fascicolo della sua beatificazione, che si impolverava da quasi trent’anni, ha ripreso a camminare per impulso di Papa Francesco, che in tal modo sana la frattura tra Popolo di Dio e Curia romana. Perchè la sua pratica si era arenata nei meandri vaticani? Perchè nel contesto latinoamericano dell’epoca, caratterizzato da una forte polarizzazione e da una sanguinosa lotta politica, diversi ambienti romani scambiavano per connivenza con l’ideologia marxista la sua difesa “concreta” dei poveri. Per dare un’idea del clima che si respirava in Curia-Romana,l’Arcivescovo Vietnamita Nguyen Van Thuan predicando gli esercizi spirituali al Papa, aveva ricordato Romero tra i grandi testimoni del nostro tempo. Alla fine della meditazione, però venne aspramente

rimproverato da alcuni porporati che lo accusavano di aver esaltato davanti al Papa una figura controversa e sovversiva. E poi l’atteggiamento contraddittorio di Giovanni Paolo II. Un Romero costernato per la freddezza con cui il Papa aveva valutato l’ampia documentazione da lui stesso fatta pervenire in Vaticano, circa la violazione dei diritti umani di quanti si erano opposti, anche fra i suoi preti e collaboratori, all’oppressione esercitata dal governo salvadoregno sulla popolazione. Romero avrebbe ricevuto dal Papa una secca esortazione ad andare “più d’accordo” con il governo. Per contro, fu lo stesso Wojtyla che nel 2000, quando proclamò i martiri per la fede, aggiunse con la sua penna il nome del Pastore assassinato sull’altare. Circa poi la sua presunta adesione alla Teologia della Liberazione, a fugare ogni dubbio, è sufficiente citare padre Bartolomeo Sorge dopo un incontro con Romero a Puebla: “...nei suoi confronti mi dovetti ricredere. Lo trovai completamente diverso da come me

lo avevano dipinto a Roma negli ambienti della Curia. Equilibrato, non fanatico, amante della Chiesa e del Papa, uomo di preghiera e umile: soprattutto con un grande amore per i poveri”. Ma lasciamo parlare Romero stesso, attingendo a brevi paragrafi dei suoi scritti....”la persecuzione è qualcosa di necessario

nella Chiesa. La Chiesa che compie il suo dovere non può non essere perseguitata”...”Volete saper se il vostro cristianesimo è autentico? Chiedetevi, con chi state bene? Chi vi critica, chi non vi accetta, chi vi lusinga?”...”Questo vuole la Chiesa: inquietare le coscienze, provocare crisi nell’ora che stiamo vivendo”...” Ateo non

è solo il marxismo, ma soprattutto il capitalismo”...“Molte volte abbiamo fatto del nostro culto un affare”... Nell’augurarvi una santa Pasqua di resurrezione vi invio saluti fecondi come i semi del baobab. cappellaroccodettotommaso



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Opinioni

26 marzo 2016

di Claudio de Luca LARINO. Nella quotidianità politica molisana non vi è più chi discuta di programmi che un tempo costituivano un biglietto da visita per chi militava nei vari schieramenti. Oggi, salvo eccezioni, non esiste chi, per trionfare sugli amici e sugli avversari interni, faccia conto soltanto sulle proprie idee. Questo accade perché, quando non si abbiano meriti propri, si può mirare soltanto a sfruttare difetti e debolezze degli altri. In quanto ai programmi, i lettori più attempati ricorderanno le pianificazioni dei La Penna e dei D’Aimmo che fecero nascere in Molise una corposa fabbrica di faldoni riempiti dai cervelloni della Dc. Analogamente in casa-Pci, i cui esponenti elaboravano le contromosse. Fu proprio in quel periodo che qualcuno ebbe a scrivere “il Molise è il Nord del Sud” perché in quei progetti era possibile rinvenire lo sforzo gestionale di un’intera classe dirigente che meditava l’industrializzazione, lo sfruttamento del metano delle Piane di Larino, la salvaguardia delle aree interne ed il libero mercato locale. Quanta differenza con i silenzi e con i “gossip” odierni! Solo 30 anni fa, in Molise, avanti che si cominciasse con il rimpiangere i tempi andati, bisognava essere giunti per lo meno agli 80 anni. Oggi un 20enne, dopo di avere votato, indifferentemente, per il Centrodestra o per il Centrosinistra, già rimpiange i politici che ieri l’altro aveva vilipeso. E non solo per una questione di programmi. La verità è che, nei comportamenti di ciascuno, non è più riscontrabile moderazione od equilibrio; e, quando si fosse moderati, si verrebbe subito “strapazzati” da chi conosce bene la convenienza di alzare i toni dello scontro. Oggi sono in tanti quelli che, per guadagnare voti, sono disposti a man-

di Pasquale Lena

Di

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In politica non vale più chi ha le idee

dare all’aria la sana virtù dell’equilibrio. Risultato, il suono dell’arpa non potrà mai essere ascoltato, se l’avversario continui a pestare su di un tamburo. Questi comportamenti vengono bene in luce quando “Lor signori” decidono di intimorire i giornalisti, minacciando di citarli in sede civile. Più è alto l’indennizzo reclamato più si viene gratificati da un titolo di apertura sulla prima pagina di testate amiche. E così l’eccesso premia sempre, seppure si debba riconoscere che – pure dalla parte degli “scribi” – operi chi dà corpo ad offese inutili pur di salire sui gradini più alti della

“gazzetteria” locale. Chi pensa di potere riuscire premiato polemizzando ad alta voce, riesce ad arraffare titoli di apertura ed a guadagnare una insperata attenzione mediatica. Invece, per un politico, la cosa peggiore che può capitare è quella di scomparire dai “media”; ma il gioco delle presenze vale la candela almeno sinché non si siano esaurite le iperboli. Dopo si rimane costretti al silenzio. Per concludere, il futuro dovrebbe riacquistare certe antiche tonalità, magari il color “seppia” delle vecchie fotografie che rievocano i tempi in cui i Partiti costituivano

gli autentici motori della politica locale. Oramai la morte di tutti gli antichi simboli (scudocrociato e falce e martello) ha lasciato intendere che la Società locale ha perduto irrimediabilmente i suoi riferimenti. Oggi esistono soltanto gli schieramenti del Presidente (sinché tira!) e quelli dell’avversario (sempre che il cavallo non cada!) ed è venuta meno la funzione didattica dei vecchi Partiti, quando – per la loro porta – si entrava prima per frequentare la Sezione, poi per accedere al Direttivo, quindi per aspirare alla Segreteria, infine per farsi eleggere Assessore o addirittura Sindaco per poi ascendere al soglio di consigliere provinciale o regionale. La Sezione era una scuola, cosicché ne sarebbe uscito dirigente preparato soltanto chi avesse praticato il suddescritto “cursus honorum”. Oggi, invece, è d’uso designare alla carica di primo cittadino persino chi non abbia mai leggiucchiato il testo unico degli enti locali. Ed ecco perché si finisce col “giocare” a chi urla di più, per potere prevalere sull’avversario, contrapponendo i “decibel” alla forza degli argomenti. In sostanza si grida perché certe teste non hanno mai contenuto un programma.

La Xylella e il futuro dell’olivo

Non pochi dei miei vecchi e cari amici, che da anni mi seguono lungo il percorso del vino, dell’olio, della gastronomia e dell’agroalimentare in generale, mi hanno chiesto se vado a Expo 2015, che ha aperto il primo maggio a Milano, e cosa penso della Xylella o, meglio, quale sarà il futuro dell’olivicoltura del Salento. Per quanto riguarda l’Expo non credo di andarci. Per non creare equivoci dico subito per più di una ragione, non ultima quella che a dominare la sua immagine sono le multinazionali, cioè i grandi affari che stanno affossando l’agricoltura contadina, i nostri territori più fertili e più vocati al cibo di qualità, e, cosa ancora più grave, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta. Ritengo, però, davvero un peccato la messa in bocca di queste consorelle affamate di profitti; campi fertili; semi; tradizioni, soprattutto quelle gastronomiche; qualità e biodiversità, un messaggio fortemente incisivo come“Nutrire il pianeta”. Un messaggio bello, incredibilmente vero, visto che il pianeta ha bisogno di essere nutrito, soprattutto con amore, che, con la presenza delle multinazionali, si contraddice, ed ecco che non ha più la stessa forza. Lo stesso discorso vale per le montagne di cemento buttato, quando gli organizzatori potevano fare proprio il suggerimento di Slow food, cioè la sua sostituzione con costruzioni in legno. Strutture possibili da riciclare in ogni luogo dove nasce e cresce la voglia di stare insieme, insegnare e fare agricoltura, in pratica “nutrire” la speranza e il sogno del domani. Un suggerimento che, se preso in

considerazione, poteva diventare un esempio stupendo per il mondo intero, una vera e propria semina di speranza per il futuro e un monito proprio per le multinazionali che hanno bisogno urgente di curarsi di questa loro bulimia per ridare spazio alla ragione. Ecco due le due ragioni che mi portano a dire che l’Expo, la grande vetrina sul mondo, è una grande occasione, in parte persa. Infatti, non posso non tener presente, in questa mia critica, un elemento fortemente positivo di questo grande evento internazionale che rende l’Italia protagonista. Dovendo esso parlare di cibo, non può fare a meno di mettere in luce il valore ed il significato del territorio e delle sue fondamentali risorse. Prima fra tutte la

ruralità con la sua agricoltura, l’attività che, da oltre diecimila anni produce cibo, cioè mette a disposizione dell’uomo l’energia vitale. Expo 2015, una magnifica opportunità per un rilancio culturale dell’agricoltura e la sua campagna, ha pensato bene di mettere ai margini, ridurre a ben poca cosa, con l’abbandono dell’agricoltura e l’abuso di territorio. Un abbandono prima di tutto culturale. Ho avuto l’opportunità di vivere una lotta, qui nel Molise, e di dare il mio contributo, soprattutto politico, a far vincere il territorio contro l’idea e il progetto, fatti propri dalla classe politica e dirigente locale, di una multinazionale del latte, la Granarolo, di voler cementificare (non essendo più possibile in Emilia e Lombardia), un chilometro quadro di suolo fertile per realizzare una stalla industriale capace di ospitare 12.000 manze. Rispondendo alla seconda domanda che mi è stata posta, la questione Xilella, l’insetto diventato famoso suo malgrado, rientra in questa logica di occupazione del mezzogiorno per fare quello che non è più possibile fare altrove. In tal senso ho espresso il mio parere in tempi non sospetti, lo scorso anno, quando è cominciata a circolare la notizia della Xilella. Questo insetto, da sempre noto perché fastidioso, rappresenta, a mio parere, una grande opportunità per nuove speculazioni, di ogni tipo, che possono essere bloccate solo da scelte capaci d’ intaccare gli interessi del capitalismo dominante e di mettere in crisi quella sua logica di distruzione e di spreco, in primo luogo dei valori e delle risorse propri del territorio, o meglio, dei territori che

fanno parlare di mille meridioni. Territori, oggi, racchiusi in quella parte del Paese per lungo tempo considerata arretrata, marginale, che ha colto l’attenzione di illustri studiosi e di forze politiche fino a qualche decennio fa. Penso alla “questione meridionale”e a quella agraria, entrambe, però, messa da parte, come se risolte per sempre, quando si sa, invece, che queste due fondamentali questioni si possono risolvere solo se ci sarà una svolta capace di lottare contro un modello che, con la crisi, ha mostrato non solo il proprio fallimento, ma anche di essere la colpa dell’abbandono. Oggi il Meridione, e così l’Appennino, con i loro territori, la loro ruralità e la ricca agricoltura contadina, sono oggetto di desiderio di chi ha bisogno di territorio per appagare la propria bulimia. Vanno difesi, tutelati perché, se non distrutti dall’avidità imperante, possono diventare davvero strategici per avviare il nuovo modello di sviluppo di cui ha bisogno il Paese, cioè quello che parte dal patrimonio che uno ha per spenderlo e valorizzarlo, che è poi il modo più sicuro per preservarlo e tutelarlo. Penso alla cultura e alla storia, all’ambiente ed al paesaggio, alle attività legate all’agricoltura, alla pastorizia, ai boschi, alle tradizioni che rappresentano l’anima di una comunità. La Xylella che da fastidiosa è diventata cattiva, sarà ancor più cattiva, anzi criminale, se si dà continuità a un modello di sviluppo di cui sembra non se ne possa a fare a meno come se fosse l’unico possibile. La verità è che non lo è, ce ne sono altri.



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