Medaglia d'oro al valor civile

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 76 dOmeNicA 3 Aprile 2016

GIORNALE SATIRICO Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it

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L’OSCAR DEL GIORNO

Eugenio Il Genio L’Oscar del giorno lo assegniamo aEugenio Il Genio, l’inviato speciale di Striscia la Notizia. Ha ritenuto di dovere tornare a parlare della galleria di Belmonte del Sannio ancora chiusa al traffico veicolare. Era già stato in Molise proprio per sollecitare il finanziamento dei lavori. Oggi, però, è tutto ancora fermo e i pendolari sono costretti a giri interminabili.

IL TAPIRO DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Filippo Monaco Il Tapiro del giorno lo diamo a Filippo Monaco. Il consigliereregionale eletto con la lista di Massimo Romano e ‘fulminato’ sulla via di Damasco schierandosi con la maggioranza a guida Paolo Frattura. Nel suo ultimo intervento, però, dopo tanto silenzio ha ritenuto dovere sottolineare la perdurante assenza dell’assessore al Lavoro in un momento tanto buio per l’occupazione. Ma cosa farà?

Domenico De Maria muore mentre prova a spegnere le fiamme appiccate al convitto ‘Mario Pagano’

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La Gazzetta del Molise da martedì 5 aprile 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento

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La credibilità di sempre - la forza di domani


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

3 aprile 2016

Scelta definitiva La caccia al Distretto militare di Via Verdone è finita. Il Comune di Campobasso ci ha rinunciato dopo che gli sono andati in buca i tentativi posti in essere. Quello di una palazzina in Via Garibaldi, nell’area dell’ex mattatoio, inutilmente messo in vendita senza alcun esito pratico, da destinare a ciò che sono i residui compiti istituzionali e militari di ciò ch’è stato il Distretto in origine. Inutile piangere sul latte versato, ma quella è stata un’occasione più unica che rara per riavere indietro l’immobile dopo decenni di un contenzioso svanito nel nulla. Il Distretto è stato costruito su suolo comunale, non ci piove, per giunta ceduto gratis, con l’intesa che qualora la destinazione non fosse stata più quella originaria, la costruzione sarebbe passata all’amministrazione comunale. Il Distretto ha perso le caratteristiche per cui fu realizzato, quindi, per contratto, dovrebbe passare ai cittadini di Campobasso. La palazzina di cui sopra era infatti la contropartita per liberare i locali di Via Verdone. A Palazzo san Giorgio un solo Ufficio poteva occuparsene per competenza, per capacità d’applicazione, per determinazione e, difatti, se n’è occupato: ovvero l’Ufficio patrimonio, che da queste colonne doverosamente andiamo segnalando come esempio di efficienza peraltro misconosciuto, anzi avversato, in quanto, per quelle sue caratteristiche, rimane estraneo al corpus municipale, dà fastidio a più di qualcuno. Grazie a quell’Ufficio, sul Distretto si erano prefigurate buone prospettive avendo il Comune inviato la domanda all’Agenzia del Dema-

TERMOLI. Sindacati del trasporto pubblico ancora all’attacco in Molise. In una lettera sottoscritta dal segretario Cgil Molise Franco Spina e dal titolare della federazione di settore Giorgio Simonetti si odono nuovi venti di guerra. “Purtroppo e nostro malgrado siamo costretti a constatare che il Trasporto pubblico urbano è al collasso. Il settore, già pesantemente provato, oggi mostra una situazione di cronica criticità resa ancora più evidente dalle dichiarazioni, seppur solo per le vie brevi, della Gtm di Termoli di non volere adempiere all’obbligo di pagamento delle retribuzioni correnti, cui fanno da eco quelle della Seac di pagare solo parzialmente gli stipendi ai propri dipendenti. Le dinamiche delle anticipazioni e dei trasferimenti portano ad un rimpallo di responsabilità, ad evidente danno

Il Comune di Campobasso ha rinunciato a rivendicare lo stabile del Distretto militare

La Regione ha messo gli occhi su quello stabile configurandolo come possibile sede del consiglio regionale

nio agli inizi di novembre 2013 e dall’Agenzia era arrivata la comunicazione dell’accettazione e dell’avvio dell’istruttoria della pratica che, per legge, doveva concludersi entro 60 giorni. Esiziale però è stato il parere del ministero della Difesa. Che tutto avrebbe dovuto essere, tranne che

la conferma della funzionalità dell’immobile ai fini militari. Un’affermazione che purtroppo il Comune non ha voluto (o potuto?) confutare, preferendo lasciare cadere la rivendicazione e ogni altro tentativo di tornare in possesso dell’immobile costruito su suolo pubblico. Che di mili-

tare in Via Verdone non c’è più niente, è sotto gli occhi di tutti; non ci sono militari innanzitutto, né vengono svolte funzioni di valenza pubblica (il servizio di leva per dire). Insomma, dietro la facciata del palazzo, vivacchia un apparato di pura e semplice rappresentanza. Con a disposizione

una struttura immobiliare di dimensioni sproporzionate che, al contrario, potrebbe diventare un bene strategico alle funzioni pubbliche locali. Probabilmente potrebbe avere migliore fortuna la Regione che pure ha messo gli occhi su quello stabile configurandolo come possibile sede del consiglio regionale. Il Distretto è stato ad un passo dal tornare nella disponibilità di Campobasso e dei campobassani, obiettivo fallito nel momento in cui pur avendo appaltato i lavori della palazzina da cedere in cambio, l’amministrazione comunale non è stata in grado di evitare la revoca del finanziamento e il fallimento dell’intera operazione. Se non ricordiamo male quell’appalto è stato bollato dalle autorità inquirenti del sospetto di infiltrazione della Camorra. Pericolo sventato e Distretto abbandonato. Dardo

“Il trasporto pubblico urbano è a un passo dal fermarsi” La Cgil torna a scrivere al presidente Frattura sulla situazione del settore dei lavoratori del settore e della intera collettiva. In tale contesto questa Organizzazione sindacale si vede costretta a dovere anticipare la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori della Gtm ma è evidente che, nelle more, si rende urgente un incontro con la parte istituzionale onde evitare che lo strumento di legittima reazione del personale resti fine a se stesso, senza alcuna concreta prospettiva di risoluzione condivisa della problematica. E’ per questo che, consapevoli che la sede naturale del confronto resta quella istituzio-

nale, richiamando espressamente la precedente richiesta di incontro per il trasporto urbano ed extraurbano del 30 gennaio 2016, chiediamo al Presidente Frattura di convocare con urgenza un incontro con questa organizzazione sindacale e le amministrazioni comunali interessate onde individuare, senza più ritardo, scelte strategiche, qualunque esse siano, che necessariamente devono essere realizzate. Resta inteso che in caso di mancato riscontro ci vedremo costretti ad indire uno sciopero che coinvolga tutti i lavoratori del settore”.


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3 3 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Martedì prossimo 5 aprile ennesima seduta del consiglio regionale a base di pura teoria, discussioni e parole. A quando finalmente provvedimenti e investimenti? BELMONTE DEL sANNIO. E’ tornato ad occuparsi della galleria di Belmonte del Sannio Striscia la Notizia. Ieri mattina, Eugenio il Genio è tornato ad occuparsi della galleria che ancora resta chiusa al traffico nonostante gli incidenti che si sono registrati per la tormentata viabilità alternativa. Tra l’altro, dopo l’incidente del marzo scorso, alle porte di Belmonte del Sannio fra un autobus di linea che trasportava gli studenti da Castiglione Messer Marino ad Agnone ed un’autovettura, che fortunatamente non ha fatto registrare feriti, una lettera per stigmatizzare ancora lo stato precario della viabilità nel tratto Agnone-Belmonte-Castiglione e la chiusura della galleria Fonte Valloni che, nonostante i paventati finanziamenti della Regione ancora non vede l’apertura dei cantieri per interventi di manutenzione, era stata inviata da una studentessa del liceo Giovanni Paolo I di Agnone alla Provincia di Isernia. Una lettera aperta, indirizzata nello specifico al responsabile della viabilità della Provincia Pentra, firmata da Francesca Mucilli, studentessa pendolare che frequenta il V° anno del liceo agnonese e risiede a Castiglione Messer Marino (CH). “Mi chiamo Francesca Mucilli –inizia lo scritto- e frequento il V° Liceo Scientifico ad

Energia, ambiente, occupazione, sanità: datevi da fare! Agnone e risiedo a Castiglione Messer Marino (CH). Io, come tanti altri alunni e cittadini comuni, ogni mattina devo percorrere la strada che ci collega con Agnone, e come sicuramente voi sapete, sono all’incirca dieci mesi che siamo costretti con il pullman ad un insidioso percorso alternativo, a causa della chiusura della Galleria “Fonte Valloni”, all’altezza di Belmonte del Sannio. Queste mie domande non devono risultare banali proteste ma l’ennesimo sollecito a giungere ad una soluzione che, però, ci avevano assicurato, già era stata trovata; ma ancora non ci sono lavori in corso. Quindi adesso, paradossalmente, è il caso di dire “era ora”? Dopo aver continuamente fatto richieste, sollecitato, ricevuto risposte, promesse e dopo aver aspettato, cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo ottenuto quello che tutti temevano da tempo: un incidente; incidente in cui non c’è stato un vero colpevole

ma due vittime di quella strada e del disinteresse dei responsabili nei confronti di questo nostro problema. Ecco, la responsabilità è del continuare a credere che un pullman possa passare ancora per queste strade. All’inizio si chiamava “emergenza”, poi “strada di ripiego”, ma ora? Dopo essermipreoccupata personalmente anche altre volte della questione Galleria “Fonte Valloni”, ci sono state fatte promesse che alla fine sembravano essersi concretizzate: i fondi ci sono. E perché allora nulla ancora si muove? E a questo punto allora mi viene da pensare: un incidente, almeno, sarà sufficiente, per voi, come motivazione? Sperando in un vostra risposta, saluto. Francesca Mucilli”. Poi, la risposta del funzionario della Provincia di Isernia. Ma i tempi burocratici si sono allungati nonostante i 200mila euro stanziati e l’aggiudicazione della gara provvisoriamente assegnata.

“Una Corte d’Appello per regione” CAMPOBASSO. Il Comitato Unitario esulta per l’eccezionale risultato ottenuto dal Presidente del Consiglio Regionale del Molise Vincenzo Cotugno alla Conferenza nazionale dei Presidenti dei Consigli Regionali di tutta Italia, tenutasi ieri all’Aquila ed alla quale il Presidente Cotugno ha partecipato anche in rappresentanza del Comitato Unitario, riuscendo ad incassare il voto unanime sulla proposta di garantire almeno una Corte di Appello per ogni regione. Proposta che verrà portata al Ministro della Giustizia ed al Governo e che, se accolta, garantisce tra l’altro la permanenza della Corte di Appello di Campobasso e rafforza anche la difesa dei Tribunali di Isernia e Larino. Insieme al Presidente Cotugno, il Comitato Unitario ringrazia anche il Consigliere Vincenzo Niro e tutti i Consiglieri Regionali, di ogni parte politica, per avere dato mandato al Presidente Cotugno di intervenire alla Conferenza nazionale dei Presidenti dei Consigli Regionali per farsi portatore della proposta in questione, incarico puntualmente ed egregiamente adempiuto dal Presidente Cotugno. Prima di questa importantissima iniziativa, il Coordinamento Nazionale dei Presidenti

Passa la proposta tra i presidenti dei Consigli regionali. Ora si tratta di difendere i Tribunali

Distrettuali degli Ordini degli Avvocati e delle Unioni Interregionali degli Avvocati di tutta Italia, nell’Assemblea organizzata lo scorso marzo a Campobasso dal Presidente dell’Ordine Distrettuale Forense del Molise Avv. Demetrio Rivellino, aveva già preso ufficialmente posizione contro la revisione della geografia giudiziaria disegnata dalla Commissione Vietti ed analoga posizione era stata espressa in

apposita Relazione (realizzata sulla base di uno studio commissionato all’Università di Venezia) del C.N.F./Consiglio Nazionale Forense. Il Comitato Unitario ringrazia altresì l’On.le Mario Mauro, Presidente nazionale del partito dei Popolari per l’Italia, per avere preso ufficialmente posizione in favore della comune battaglia in difesa dei nostri uffici giudiziari e, con essi, in difesa di tutti gli

utenti della giustizia, oltre che in difesa del tessuto socio-economico delle zone periferiche. Si va così attuando la linea, decisa nell’Assemblea del Comitato Unitario dello scorso 19 marzo tenuta presso l’Ordine dei Giornalisti di Campobasso e presieduta dal Dott. Antonio Lupo, di abbandonare la strada della ricerca di intese con i Fori dei Tribunali limitrofi ai fini dell’ampliamento del bacino di

utenza della nostra Corte di Appello (a questo punto, sarà semmai compito della politica nazionale disegnare un eventuale ampliamento dei distretti) e di puntare direttamente a spostare le iniziative sul piano nazionale. Dopo l’accoglimento della proposta del Presidente Cotugno da parte della Conferenza nazionale dei Presidenti dei Consigli Regionali, la strada è spianata per il Presidente Paolo Di Laura Frattura per far passare analoga proposta al prossimo incontro della Conferenza Stato-Regioni. Intanto, il Comitato Unitario ha allo studio una petizione in difesa della Giustizia di prossimità e dei nostri presìdi giudiziari, che i Sindaci molisani dovrebbero sottoporre al Presidente della Repubblica in occasione della sua visita il prossimo 22 aprile all’Università del Molise, organizzata dal Magnifico Rettore Prof. Gianmaria Palmieri. La delegazione Parlamentare molisana, infine, dovrebbe ulteriormente attivarsi per organizzare un apposito incontro tra i rappresentanti del Comitato Unitario ed il Ministro della Giustizia On.le Andrea Orlando.


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4 3 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“E le telecamere di videosorveglianza?” CAMPOBASSO. “In questa triste giornata in cui apprendiamo l’evento delinquenziale, accaduto poco prima dell’alba e che ha portato al vile gesto di incendiare il centenario portone del convitto ‘Mario pagano’ occorre fare le più sentite condoglianze alla famiglia del custode Domenico Di Maria, deceduto nell’intento di spegnere l’incendio che si stava sviluppando e consapevole di dover salvaguardare l’incolumità fisica di studenti e insegnanti che dormivano all’interno della struttura. A parere di chi scrive tale atto di coraggio potrebbe essere presupposto per la concessione, alla memoria, di una medaglia al valor civile”. Lo scrive il consigliere comunale alla Mobilità di Campobasso, Lello Bucci che apre anche la questione delicata della mancata istallazione della videosorveglianza in città il cui progetto è fermo in Regione. “Al di là delle motivazioni che

I tempi lunghi della Regione sono stati denunciati dal consigliere, Lello Bucci hanno portato a tale atto delinquenziale, occorre prendere coscienza che anche Campobasso non è più l’isola felice di un tempo. Bisogna fare i conti con eventi delinquenziali e malavitosi che ormai si affacciano con sempre più frequenza nella nostra città. Tuttavia quello che fa rabbia è che il comune di Campobasso ormai da oltre un anno ha siglato con Prefettura, Regione e forze dell’ordine un “patto per la sicurezza” per aumentare la sorveglianza in città tramite l’installazione di 140 telecamere. Il progetto rientrante nel programma regionale per la videosorveglianza è stato presentato dall’amministrazione comunale in Regione. Purtroppo come tante altre iniziative, il progetto giace inspiegabilmente da quasi un

anno presso chissà quale ufficio o assessorato regionale. Il tutto si intende dopo aver utilizzato denaro pubblico per affidarne la progettazione. Le telecamere in città sicuramente scoraggeranno atti delinquenziali e forse avrebbero potuto

evitare la morte assurda del sig. Di Maria. Ma purtroppo la Regione non ancora ‘riesce a trovare una fetta del suo prezioso tempo per dar seguito al progetto di videosorveglianza’, quanto mai importante visti gli ultimi eventi accaduti”. Ricordiamo, infatti, è

che il progetto porta la data del 6 ottobre 2014. Un anno dopo, il 7 ottobre 2015 trovava l'approvazione del progetto definitivo da parte della Giunta regionale. A marzo di quest'anno il via al bando di gara. Il progetto, per il quale è previsto un finanziamento didue milioni di euro ottenuti riprogrammando una parte del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, prevede l’adozione di sistemi di video-sorveglianza nei Comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti: Campobasso, Termoli, Isernia, Venafro, Bojano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia e Agnone. Le telecamere saranno collocate nei punti di accesso alle città e in altre zone ‘strategiche’ dei centri. Tempi lunghissimi e non recuperabili.

Edizione straordinaria del Bollettino ufficiale della Regione Molise

Specialisti in regime di precariato a salvaguardia della salute

Nello stesso Bollettino anche la revoca degli avvisi pubblici per il conferimento di incarichi professionali per ingeneri clinici e in gestione, tecnici biomedici e operatore informatico Incarichi e revoche in un’unica soluzione. Spesso ciò è sintomo d’incertezza e di confusione mentale. Dobbiamo presumerlo in assenza di una motivazione da parte della direzione generale dell’Asrem che ha fatto ricorso ad un’edizione straordinaria del Bollettino ufficiale della Regione Molise del 30 marzo scorso per comunicare “urbi et orbi” l’avviso pubblico per il conferimento di incarichi libero professionali a 8 medici specialisti in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza; a 5 di pediatria-neonatologia; a 4 di anestesia e rianimazione e a 2 di radiodiagnostica. Offerta di lavoro, seppure a tempo parziale, come vedremo. Nello stesso Bollettino a fare da contrappunto alla proposta di lavoro, la revoca degli avvisi pubblici per il conferimento di incarichi professionali per attività inerenti il progetto “Governo clinico”. In questo caso a vedersi annullata la prospettiva d’impiego è toc-

cato a 2 ingeneri clinici, a 1 ingegnere in gestione, a 6 tecnici biomedici e a 1 operatore informatico. Sul perché della revoca in concomitanza di altro avviso per il conferimento d’incarichi, nessuna spiegazione. A leggere i profili professionali, in vantaggio sembrano le professioni strettamente mediche rispetto alle altre prevalentemente tecniche. Due avvisi pubblici; due situazioni; due condizioni

in contrasto tra chi si vede dischiudere un lavoro e chi se lo vede negare. La sanità molisana è anche questa, strabica e, se vogliamo, cinica. Gli specialisti che risulteranno selezionati da un’apposita commissione valutatrice saranno collocati presso i presidi ospedalieri dell’Asrem per la durata massima fino al 312 ottobre 2016, e per 34 ore settimanali, con un compenso orario lordo (onnicompren-

sivo) di 50 euro, senza alcun vincolo di subordinazione: precariato assoluto, sebbene riferito a medici specialisti. La sanità (non solo regionale) è anche questa: specialisti incaricati di salvaguardare la salute umana in regime di precariato. Gli incarichi saranno conferiti con provvedimento del direttore generale, previa valutazione comparata dei curriculum da parte di un’apposita commissione. Per pren-

dere parte alla selezione, le domande di partecipazione dovranno essere presentate tassativamente entro il 14 aprile. Tutto a tamburo battente, come del resto appare logico se s’è dovuto ricorrere alla pubblicazione di un Bollettino straordinario. Un Bollettino ad hoc, purtroppo, anche per i 2 ingeneri clinici, l’ingegnere in gestione, i 6 tecnici biomedici e l’operatore informatico, per comunicargli che per loro non c’era più spazio. Il loro spazio è stato annullato per darlo ai medici specialisti. Eppure l’avviso che li riguardava è del 25 febbraio 2016. Molto prima del 24 marzo 2016, data in cui è stato deciso di disfarsene a vantaggio degli 8 medici specialisti in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza; dei 5 di pediatrianeonatologia; dei 4 di anestesia e rianimazione e dei 2 di radiodiagnostica. Dardo


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5 3 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il passatempo preferito degli amministratori regionali

IL GIOCO DELL’OCA

Si sono dati al gioco dell’oca alla Regione Molise. Spostare i dipendenti da un Ufficio all’altro, da un progetto europeo all’altro, è il passatempo preferito della giunta. Che solo qualche settimana fa s’è dedicata ad aggiornare la composizione degli Uco (Uffici competenti per le operazioni) coinvolti nell’attuazione del Programma operativo regionale (Por) relativo al settennio 2007/2013. Proprio così: alla Regione Molise sono ancora alle prese coi fondi europei che sarebbero dovuti essere impiegati entro il 2013 e che, invece, sono ancora in giro per gli Uffici, manipolati, aggiustati, riprogrammati allo scopo di non perderli. I primi tre anni di centrosinistra se ne sono andati, e se ne stanno andando anche gli altri due anni che rimangono (di governo), a gestire risorse finanziarie residue più che quelle del nuovo settennio 2014/2020. Accadrà che anche questi fondi si protrarranno ben oltre il 2020, mancando di generare i benefici economici e occupazionali a cui sono destinati, nonostante il Molise sia il fanalino di coda delle Regioni italiane per indice di sviluppo economico,

Campobasso. Province, prosegue il lavoro per l’attuazione della riforma. In sede di Osservatorio regionale sulla finanza territoriale, la Regione Molise e le Province di Campobasso e Isernia hanno sottoscritto due importanti intese: la prima è relativa al personale operante sulle funzioni delegate, la seconda riguarda il personale della polizia provinciale. Ne dà notizia il presidente Paolo di Laura Frattura. “Stretta collaborazione – dichiara il presidente –, con le Province di Campobasso e Isernia, le Prefetture, le Organizzazioni sindacali e l’Anci per il passaggio e la gestione delle funzioni finora esercitate dalle stesse amministrazioni. Obiettivo condiviso è garantire continuità nell’erogazione dei servizi assicurati dalle nostre Province e mettere in sicurezza il personale dipendente per non disperdere l’importante patrimonio di esperienze e competenze che solo chi lavora sul territorio e per il territorio può e sa assicurarci. In questa direzione il

per occupazione, per qualità dei servizi . E’ davvero sconfortante dover prendere atto di tutto ciò, senza alcuna possibilità d’incidere in favore di un cambiamento. La torre regionale, sotto l’aspetto razionale, è inespugnabile. Ai voglia a denunciare ritardi, inefficienze, malgoverno del bene pubblico, sperando che qualcosa cambi. Alla Regione agiscono come le tre scimmiette sul comò: non vedono, non sentono, non parlano. E per di più,

come abbiamo accennato, si danno al gioco dell’oca. Oppure, a tessere e a disfare la tela. In altre parole, a cambiare l’organizzazione degli Uffici. Nella circostanza di cui stiamo scrivendo, a cambiare i responsabili degli Uffici indicati nella delibera della giunta regionale 241 del 26 maggio 2015 ed a modifica di quanto stabilito nella delibera successiva, del 31 luglio, e ad integrazione di quanto stabilito il 15 febbraio 2016 (Giuseppe Pitassi -Uco 4;

Riccardo Tamburro - Uco 6N; Nicola Carovillano – Uco 6°), con Lino Mastronardi (“Difesa e salvaguardia del territorio”) e Marcello Vitiello (“Sviluppo integrato nelle aree urbane” e “Progetti integrati territoriali nelle aree svantaggiate”), per il progetto “e-procurement Regione Molise”. Sigle, numeri e nomi. La girandola regionale non si ferma mai. E a chi volesse raccogliere un dato definitivo, un numero conclusivo di tanto agitare e agi-

tarsi,non gli rimarrebbe che un pyugno di mosche in mano. Da sempre andiamo predicando l’insondabilità dei progetti comunitari nella loro fase definitiva. Mai nessuno che possa indicare un vantaggio, un attributo, un progresso imputabile ai programmi e ai progetti finanziati dall’Europa. Di questi programmi e progetti restano in mente solo le intitolazioni esotiche. Non ha fatto eccezione l’”e-procurement Regione Molise”. In questo gioco dell’oca, il nome di Lino Mastronardi è il più mobile (cioè che vada un Ufficio all’altro da un incarico all’altro) e gettonato. Con il vantaggio per la Regione di lavorare solo a rimborso spese. L’’ingegnere Matronardi, infatti, è pensionato della Provincia d’Isernia. Per cui, per di legge, non può essere remunerato. Però, volendo essere e sentirsi attivo, s’è dato anima e corpo alle fortune della Regione Molise. Un caso più unico che raro. Dardo

“Province, firmato l’accoro per salvaguardare il personale” Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Paolo Frattura nostro lavoro condiviso, a cui hanno partecipato proficuamente i servizi e le strutture regionali”. Personale operante sulle funzioni delegate. Con l’intesa, sottoscritta dalle due Province, è stato individuato il personale delle due amministrazioni che viene ricollocato nella dotazione organica della Regione. Sono stati individuati 11 profili professionali per la Provincia di Campobasso e 7 per la Provincia di Isernia. Personale di polizia provinciale. Con l’accordo relativo al personale di polizia provinciale, sottoscritto da Regione, Province e Organizzazioni sindacali, sono state individuate, per la Provincia di Campobasso, 4 unità di personale, appartenente alla polizia provinciale, per la Provincia di Isernia, 7 unità di personale, assegnate alle funzioni dele-

gate. Nelle more dell’approvazione della previsione legislativa regionale, il personale resterà collocato negli organici provinciali e il costo sarà a carico della Regione. “Con la sottoscrizione dei due accordi puntiamo a ridurre al minimo le unità di personale presenti sul portale nazionale dei soprannumerari, mettendo

in salvo quanto più possibile il prezioso bagaglio professionale di cui ci siamo avvalsi finora a garanzia della qualità dei servizi ai nostri cittadini”, evidenza Frattura. Il lavoro volto a individuare soluzioni per tutto il personale provinciale proseguirà nei prossimi giorni. “In questa ottica – aggiunge il presidente –, anche la proficua

interlocuzione avviata con il Ministero dei beni culturali per definire un piano di razionalizzazione che valorizzi il nostro patrimonio culturale. Sempre in sede di Osservatorio regionale a breve condivideremo proposte per il trasferimento di beni e personale, entro dicembre prossimo la stipula degli accordi”. “Per la biblioteca Albino, in particolare, stiamo lavorando per sancire quanto prima l’accordo col Ministero affinché diventi nel nostro territorio presidio libraio del Mibact stesso”, conclude Paolo Frattura.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

3 aprile 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Incendio doloso al Convitto, muore il custode Le fiamme hanno interessato il portone su Corso Bucci. L’uomo accorso per spegnere le fiamme è stato colto da infarto CAMPOBASSO. Autentica tragedia quella che si è consumata nella notte a Campobasso, dove è stato appiccato un incendio doloso costato la vita al 55enne custode Domenico Di Maria. Tra le 3 e le 4 qualcuno, pare un ragazzo, ha dato alle fiamme uno degli ingressi secondari, su Corso Bucci. Il 55enne è stato colto da malore ed è stato stroncato da un infarto. Il plesso tra i più prestigiosi del capoluogo molisano è sede di numerosi istituti scolastici oltre a mantenere lo status di Convitto. Di Maria ha tentato in-

vano di intervenire appena accortosi del rogo, ma poi si è acca-

sciato al suolo. Il fuoco è stato appiccato a cartoni e rifiuti lasciati

vicino all’ingresso del Convitto. Almeno 100 i ragazzi che dormivano nelle camere a loro assegnate. L’intervento dei Vigili del fuoco è durato almeno 6 ore. La Dirigente dell’Ufficio Scolastico del Molise prof.ssa Anna Paola Sabatini interviene sul grave episodio di cronaca che ha interessato il Convitto “Mario Pagano” di Campobasso causando la morte del custode. “Si tratta di un episodio inquietante e gravissimo, se sarà confermato il dolo, che ha causato la morte di una persona e messo in pericolo le

vite di 35 studenti e tre educatori che in quel momento dormivano all’interno del Convitto Mario Pagano. L’Intera comunità scolastica molisana si stringe attorno al dolore dei familiari del custode (Domenico Di Maria, 57 anni e tre figli) che, con prontezza e coraggio, ha chiamato subito i soccorritori ed è intervenuto per spegnere le fiamme e proteggere gli ospiti all’interno. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine per individuare al più presto i responsabili di quanto accaduto”.

Rubate 5 auto ad una concessionaria Il colpo, da 50mila euro, ha interessato la rivendita di contrada Mascione CAMPOBASSO. Ad essere preso di mira nella notte di venerdì, una concessionaria plurimarche in contrada Mascione a Campobasso. I malviventi dopo aver forzato il cancello di ingresso dell’esercizio commerciale si sono ‘imposses-

sati’ di tre autoveicoli,una Fiat Panda e due Opel, di cui una del modello Mokka. La posizione del concessionario situato sulla statale che porta a Foggia, lontano da occhi indiscreti ha favorito sicuramente l’azione delittuosa, il buio ha

dato loro una mano. La scoperta da parte dei titolari dell’autosalone che non hanno potuto far altro che avvisare le forze dell’ordine. L’ammontare del colpo si aggira intorno alle cinquantamila euro

Studenti a lezione in carcere Gli studenti del corso di laurea in Scienze del servizio sociale hanno seguito alla Casa circondariale

CAMPOBASSO. Una lezione interessante quella che gli studenti del corso di Laurea in “Scienze del Servizio Sociale”, hanno seguito ieri pomeriggio nella Casa Circondariale di Campobasso di Via Cavour. Il piano di studio dell’Università degli studi del Molise, che prevede tra gli insegnamenti obbligatori, la possibilità che gli studenti acquisiscano anche attraverso esperienze didattiche

esterne, una conoscenza approfondita delle strutture e servizi sociali presenti nell’ambito della rete territoriale, con l’obiettivo di analizzare i principali settori di intervento e i differenti livelli di gestione e programmazione. Gli studenti attraverso una visita guidata all’Istituto hanno potuto verificare il funzionamento del sistema penitenziario, con particolare riferimento alla sua ar-

ticolazione organizzativa e alle firme e modalità di svolgimento delle attività di osservazione e trattamento dei detenuti. La lezione e’ stata presieduta dalla direttrice del carcere dott.sa Rosa La Ginestra, dal Comandante della Polizia Penitenziaria Commissario Ettore Tomassi, il capo area educativa Daniela Brancaleoni e i funzionari area educativa Giovanna Testa e Giuseppe Petrella.

Lo striscione per Regeni E’ stato esposto sul balcone del Comune. Ora si aspetta altro passo per i due marò in India CAMPOBASSO. In attesa che il Comune di Campobasso adotti una delibera anche per i due marò in carcere in India, è stato esposto ieri mattina sul balcone del Comune di Campobasso lo striscione recante la scritta “VERITÀ PER GIULIO REGENI”. Palazzo San Giorgio ha raccolto l’appello lanciato da Amnesty International Italia e dal quotidiano “La Repubblica” per chiedere chiarezza sulla morte del giovane ricercatore. Uno striscione con cui si chiede di non dimenticare l’omicidio di Giulio in Egitto e per accendere un faro su un caso che non può e non deve restare avvolto dal mistero. “Lo dobbiamo alla famiglia di Giulio – spiegano da Amnesty International – ai suoi amici e colleghi, nonché all’impegno che dal lato italiano si sta profondendo nelle in-

dagini. La collaborazione a livello istituzionale è di importanza fondamentale, così che la popolazione sia sen-

sibilizzata e possa conoscere una vicenda che ha coinvolto un ragazzo come tanti, che ha finito per pagare con la vita la sua sete di conoscenza e la sua curiosità”. Lo striscione realizzato dalla circoscrizione AbruzzoMolise di Amnesty International, che resterà a Campobasso per qualche giorno, ha già fatto il tour delle più importanti città abruzzesi tra cui Teramo, Pescara e l’Aquila. All’appello di Amnesty International Italia e del quotidiano “La Repubblica” hanno già aderito la Regione Basilicata, la Regione Toscana, i comuni di Milano, Trieste, Lamezia Terme, Napoli, Palermo, Udine, Reggio Calabria, Livorno, Bari, Roma, adesione anche da parte di importanti mezzi di comunicazione: Rai, Uno Mattina, Toscana Notizie, Premio Roberto Morrione, Il Manifesto, Rai Radio 2 nonché la Federazione Nazionale della Stampa Italiana



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

3 aprile 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Primarie Pd, corsa per tre Ufficializzate le candidature di D’Achille, Formichelli e Capone ISERNIA. Quando tutti pensavano a una corsa a due per le primarie del centrosinistra a Isernia ecco che arriva la sorpresa dell’ultimo minuto. E i candidati che si sfideranno alle elezioni del 17 aprile

(contemporanee con il Referendum sulle trivelle ma che non si terranno negli stessi seggi) sono tre. Si tratta dell’ex presidente del Consiglio Comunale Franco Capone, dell’ex vicesindaca Maria Te-

resa D’Achille e dell’avvocata Rita Formichelli che rappresenta il comitato civico “ Officine per le idee di Isernia”. La candidatura in zona Cesarini della ex vicesindaca po-

trebbe essere sostitutiva a quella di Pino Gagliardi, che si era ritirato perché non c’era stato l’accordo sul suo nome di Frattura- Ruta e Leva. Quest’ultimo infatti dovrebbe sostenere proprio la competitor

Formichelli. Insomma Isernia ha due possibilità su tre di avere una donna come candidata sindaco del centrosinistra. La campagna elettorale è già iniziata e sarà sicuramente all’ultimo voto.

Grazie per l’interessamento ma non sto alle beghe di partito di Giuseppe Gagliardi Premetto di ringraziare sentitamente coloro i quali mi hanno proposto la candidatura a Sindaco di Isernia e, con essi, anche le tante altre persone, sia politici che comuni cittadini, che hanno condiviso con sincero entusiasmo questa proposta. Tuttavia, avevo posto sin dall’inizio la condizione che la mia candidatura trovasse la condivisione quanto meno del Partito Democratico, che è poi il partito principale della coalizione, e ciò sia perché le due

precedenti amministrazioni sono cadute proprio a seguito delle divisioni interne alla stessa coalizione di centro sinistra e sia perché quale uomo della società civile non appartengo ad una o altra parte di un partito né tanto meno intendo divenire lo strumento di beghe e personalismi dell’una o dell’altra parte di un partito. Sennonché, ad oggi, la delegazione parlamentare del PD, fatta eccezione per l’On.le Laura Venittelli, non

ha ritenuto di aderire alla proposta della mia candidatura o comunque di formularmene altra analoga. A questo punto, non essendosi verificata la condizione di cui dicevo, non mi resta dunque che trarne le relative conclusioni, rinunciando alla candidatura. Continuerò a svolgere con passione la mia professione di sempre. Ringrazio tutta la stampa per la cortese attenzione dedicatami in questo periodo.

Il prefetto incontra i Forestali A Montedimezzo l’occasione per parlare della situazione ambientale ISERNIA. Nella splendida cornice della Riserva MAB di Montedimezzo il Prefetto di Isernia Dr. Fernando Guida ha incontrato il personale del Corpo Forestale dello Stato della Provincia di Isernia per un momento di confronto ed analisi delle molteplici problematiche che riguardano la tutela ambientale, settore in cui il CFS è specializzato. Accompagnato dal Comandante Regionale per il Molise, Rosa Patrone che ha aperto i lavori, e dal Comandate Provinciale di Isernia, Luciano Sammarone, il Prefetto Guida ha avuto modo di conoscere da vicino le molteplici attività in cui sono quotidianamente impegnati i circa 90 Forestali operanti sul territorio provinciale. Durante l’incontro sono state il-

lustrate la dislocazione territoriale e l’articolazione delle attività finalizzate ad assicurare la tutela ambientale nelle aree rurali e montane, connotat da un patrimonio particolarmente ricco di ambienti rari, animali protetti ed endemismi vegetali con i quali l’uomo, e le sue attività tradizionali, sono chiamati a convivere. La visita è stata anche l’occasione per presentare, a cura del Comandante Provinciale, al Prefetto la sintesi dell’attività operativa 2015, caratterizzata dai controlli posti in essere per la tutela delle risorse naturali, con particolare riferimento all’acqua di cui la provincia è ricchissima, al patrimonio forestale, alla fauna selvatica, minacciata dal bracconaggio ed al delicato regime idro-

geologico, continuamente minacciato da interventi poco accorti. Altri ambiti particolarmente impegnativi che hanno richiesto un grosso sforzo del CFS sono stati il settore zootecnico, nel cui merito i controlli sono tuttora in corso, la tutela di risorse pregiate quali il tartufo ed il contrasto agli incendi boschivi, che nel 2015 hanno registrato un aumento della superficie bruciata, nonostante il ridotto numero di eventi. Tutto ciò a causa degli incendi di Fornelli. Non poteva mancare una valutazione specifica sull’annoso problema dell’inquinamento ambientale, nel cui merito si è riferito al Prefetto delle iniziative svolte, con specifico riferimento alle aree più critiche che sono

state oggetto di controlli, in coordinamento con la Procura della Repubblica di Isernia. Un capitolo a parte è stato poi riservato al vasto mondo della biodiversità, nel quale spicca l’azione dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia che gestisce le Riserve Naturali Statali di Montedimezzo, Collemeluccio e Pesche, dove vengono condotte attività dedicate alla conservazione di siti particolarmente interessanti, anche attraverso ricerche scientifiche. Conosciuta per essere meta annuale di migliaia di visitatori per le sue strutture didattiche, Montedimezzo è stata apprezzata anche dal Prefetto Guida che ha potuto osservare da vicino alcune delle attività svolte, compresa quella di

recupero di selvatici in difficoltà, come illustrato dal responsabile dell’ufficio Domenico De Vincenzi. L’incontro è stato chiuso dall’intervento del Prefetto che, esprimendo apprezzamento per l’attività svolta quotidianamente dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, ha ribadito l’importanza dei controlli nel delicato settore della tutela ambientale, con specifico riferimento all’inquinamento, e richiamato ad un sempre più attento e puntuale impegno nel controllo del territorio, nel cui merito risulta determinante la presenza costante, anche nelle aree rurali e montane, al fine di assicurare a tutti i cittadini adeguati livelli di sicurezza.

Si finge assicuratore e tenta di truffare una donna di Isernia arrestato dalla squadra mobile ISERNIA. Una pattuglia della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Isernia, a seguito di una segnalazione telefonica pervenuta al 113 della Questura, veniva inviata con sollecitudine presso l’abitazione di una anziana signora residente in questo centro cittadino, in quanto la stessa aveva segnalato di essere stata contatta telefonicamente sul suo telefono fisso di casa da un uomo presentatosi come agente assicurativo. La donna aveva riferito, inoltre, che l’uomo l’aveva informata del fatto che l’assicurazione del figlio era scaduta e per il rinnovo senza ulteriori problemi si sarebbero dovuti pagare 4.500 euro. La signora, inizialmente rappresentava all’uomo di non avere a disposizione tale somma e questi, quindi, le proponeva un pagamento “minimo” di 2.500 euro da consegnare da lì a poco ad un suo collaboratore che sarebbe passato presso la sua abitazione. La signora, insospettita e preoccupata per quanto stava

accadendo, chiamava quindi il numero di emergenza 113 della Polizia di Stato e l’Operatore, nel frattempo, provvedeva ad inviare sul posto una pattuglia in borghese della Squadra Mobile. Poco prima dell’arrivo della Polizia, un uomo di circa 40 anni si presentava effettivamente a casa della signora la quale, però, percepito l’inganno, astutamente, con una scusa perdeva tempo asserendo di dover andare al bagno da dove contattava ulteriormente l’operatore della Sala Operativa che, invitandola a mantenere la calma e non farsi prendere dal panico, la rassicurava sul pronto intervento di una pattuglia. Il truffatore, nel frattempo, intuendo che qualcosa non stava andando nel verso giusto, si dileguava immediatamente. Nel frattempo, giungeva una nuova segnalazione alla Sala Operativa della Questura di un nuovo ed analogo tentativo di truffa ai danni di un’altra signora anziana abitante poco distante dalla prima.

Grazie però alla precisa descrizione fornita dalla prima vittima alla Polizia intervenuta in brevissimo tempo, l’uomo veniva subito individuato proprio nei pressi dell’abitazione della seconda vittima che stava per essere truffata. Il soggetto, VOLGARE Salvatore, di anni 43, residente in Campania, con numerosi precedenti di Polizia in materia di reati contro il patrimonio, contro la persona e per associazione a delinquere, condotto in Questura per gli accertamenti di rito, veniva tratto in arresto per tentata truffa e associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Autorità Giudiziaria. E’ doveroso sottolineare come in questo caso, anche grazie ai continui avvisi diramati dalle Forze dell’Ordine, la tempestiva segnalazione ha permesso di assicurare alla giustizia l’autore di un gesto spregevole che, oltre al danno materiale, causa anche e soprattutto danni psicologici alle persone truffate.



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Termoli

3 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’ultimo saluto a Denise Tantissima la commozione ai funerali della piccola deceduta nell’incidente di Pasquetta TERMOLI. È qualche singhiozzo, sono le lacrime di una intera comunità a spezzare il doloroso silenzio presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Termoli. L’ultimo saluto per la piccola vittima dell’incidente di lunedì scorso ha chiamato a sé una enorme folla: parenti, amici, conoscenti e semplici cittadini che hanno voluto salutare quell’angelo di appena 6 anni che è stato sopraffatto dalla furia di un carrello staccatosi da un suv e piombato, con una violenza inaudita, contro la Punto dove viaggiava Denise con il fratello di 8 anni Alberto e il papà Riccardo di 35 anni. Tanto dolore per una tragedia irraccontabile che oggi vede ancora combattere tra la vita e la

morte sia Alberto che Riccardo, ricoverati entrambi presso Casa sollievo della Sofferenza a San

Giovanni Rotondo. Le indagini intanto vanno avanti, si cerca il responsabile

del sinistro tra i tre conducenti delle autovetture ma la vita di una bimba è ormai spezzata. La

comunità piange, i palloncini e le colombe volano via mentre il suono del brano che era solita canticchiare riecheggia nell’aria e il dolore impera nell’animo di tutti. Si riaccende la riflessione sulla sicurezza stradale e sull’assurdità di un destino che a volte è davvero incomprensibile. L’andare avanti è la sfida, ma la realtà parla di altro, parla di dolore e sofferenza nonostante le rassicurazioni di una vita ultraterrena che dall’ambone vengono offerte alla nutrita folla. I pensieri diventano pesanti, la bara bianca è avvolta da pianti e preghiere mentre il dolore si fa spazio tra i ricordi di una vita che, purtroppo, si è scontrata con un carrello impazzito in un maledetto lunedì di pasquetta.

Colpo notturno all’Unicredit I malviventi hanno fatto esplodere un bancomat a Montenero di bisaccia portando via i contanti TERMOLI. Il bottino è ancora da quantificare ma comunque nell’ordine delle diverse decine di migliaia di euro. Colpo notturno ai danni della banca Unicredit di Montenero di Bisaccia. Erano da poco trascorse le 3 della notte scorsa quando un gruppo di malviventi ha fatto scoppiare in aria l’erogatore di denaro che si trova in via Argentieri. La dinamica è quella collaudata. I malviventi hanno aperto la bocchetta del bancomat, inserito del materiale esplodente consistente in gas o

polvere da sparo e hanno fatto saltare in aria la schermata del bancomat, fuggendo poi con le cassette del denaro. Fuga che, stando ad alcune testimonianze ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri della compagnia di Termoli e della stazione di Montenero, sarebbe avvenuta a bordo di un’auto di colore scuro. Una vettura, infatti, sarebbe stata vista allontanarsi a tutta velocità dalla filiale della banca appena dopo

l’esplosione. I carabinieri hanno ascoltato le testimonianze ed effettuato i rilievi del caso. Tutti gli elementi raccolti saranno inviati ai Ris di Roma per essere analizzati e capire modalità ed esplosivo usato. Al vaglio dei militari dell’arma coordinati dal comandante Paolo Nichilo anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza esterne alla struttura, a caccia di particolari che potrebbero far risalire al l’identità dei malviventi.

Le “Carresi” tra dubbi e poche certezze di Pino Gallo telare il benessere animale, effettuare visite di controllo, disporre prelievi ematici e di altro genere su tutti i buoi e cavalli destinati alla competizione”. Compiti certamente gravosi che, con la collaborazione delle “Associazioni” e delle Autorità locali, devono necessariamente ispirarsi al “buon senso” senza sconfinare

Il disciplinare della “corsa dei carri” ha previsto l’istituzione della Commissione Unica di

Vigilanza con il compito: “di porre in essere ogni atto diretto a contrastare l’impiego delle

sostanze proibite, identificare gli animali, accertare l’idoneità degli stessi alla corsa, tu-

Sportello riabilitazione aperto a metà All’Asrem il punto a disposizione del pubblico dal lunedì al mercoledì TERMOLI. Chiarito, e forse risolto, il disservizio allo sportello Asrem diretto dall’ufficio Riabilitazione e Protesi. Il direttore del distretto zonale costiero n. 4, Giovanni Giorgetta, ha ammesso l’assenza prolungata della titolare e per ovviare alle esigenze della popolazione, specie anziana, è stato deciso che grazie all’ausilio dei dipendenti di Larino e Mon-

tenero di Bisaccia lo sportello sarà aperto tre mattine alla settimana, nei primi tre giorni: lunedì, martedì e mercoledì. Sarà possibile, inoltre, ricevere informazioni e validare pratiche anche oltre l’orario di mezzogiorno che fisserebbe la chiusura dello sportello, per smaltire ogni possibile coda.

in un eccesso di formalismo. Quel “buon senso”, che non è un concetto astratto, ma è una regola cardine del diritto e della convivenza civile e che trova applicazione nei principi di ragionevolezza, di proporzionalità e di razionalità, ed è l’unica strada percorribile per consentire alla tradizione di rinnovarsi e riproporsi



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