Lavoro 11 mila posti in meno

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 65 dOmeNicA 20 mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Corrado Di Niro L’Oscar del giorno lo assegniamo a Corrado Di Niro presidente dell’Acem Molise. Ci proverà, ancora una volta, a fare ragionare la classe politica regionale sulla gravissima crisi che sta affliggendo l’edilizia molisana. Un settore, un tempo principale dell’economia molisana e, ora, ridotta assai a mal partito. Possibile che la Regione non abbia ritenuto intervenire in termini economici?

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Micaela Fanelli Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale del Pd non ha ritenuto riconvocare l’Assemblea nè, tantomeno, ha fatto prendere al partito determinazioni in merito alla mancanza del lavoro in Molise. Al pari, che su altre problematiche. Un Pd regionale che si è estraniato dalla società molisana e che preferisce vivere nei gangli del potere.

Nel silenzio assordante e imbarazzante del Pd molisano

Servizio a pag. 3

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La Gazzetta del Molise da martedì 22 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 20 marzo 2016

Non tutti i presidenti regionali sono uguali Mettere in discussione la legge che consente la professione medica “intramoenia” si può. O, almeno, crede che si possa (e si debba) il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Si tratta di un attacco frontale ad uno degli aspetti meno popolari della sanità pubblica, quello che consente a un medico ospedaliero di svolgere anche attività privata all’interno della struttura. Per Rossi, il giudizio a posteriori sulla riforma sanitaria che porta il nome di Rosy Bindi è tranciante: “Questo è stato un errore enorme della legge Bindi che purtroppo su questo punto ha ceduto alle corporazioni mediche”. Il presidente della Toscana è un seguace di Renzi ad oltranza. Se ha preso cappello nei confronti degli “extramoenisti” vuol dire che si sente sicuro di poterlo fare, insomma deve avere le spalle coperte. Fino al punto di lasciarsi andare e di affermare che si renderà promotore di una legge d’iniziativa popolare al parlamento. Secondo Rossi (ma crediamo che la sua idea abbia una larga condivisione in molte altre presidenze regionali), “Abolendo la libera professione intramoenia d’incanto spariranno le liste d’attesa. Mi ci gioco la faccia e tutto il resto. Chi lavora nel pubblico deve essere a tutti gli effetti un dipendente pagato dallo Stato e non può né deve aprire bottega in proprio”. Saremmo particolarmente curiosi di sapere cosa ne pensa il presidente della Regione Molie, Frattura, al riguardo. Curiosità

l’intervento di Rossella Griselli* “Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare….” Gli operai forestali tornati al lavoro, non tutti purtroppo, dal 15.02.2016, a distanza di 4 mesi, esattamente dal 12/10/2016, come da prassi nell’imminenza dei pagamenti degli stipendi, previsti entro il 20 del mese successivo alla data di inizio della prestazione lavorativa, apprendono in via ufficiosa dall’Ente che non ci sono ,ad oggi , nelle casse dell’Arsarp i fondi per pagare le spettanze. D’altro canto l’Assessorato ufficiosamente sostiene di aver già nei giorni passati trasferito delle risorse all’ente di via G.B. Vico. Premesso: che, già in data 14.10.2015, e successivamente in data

Il presidente della Toscana, Rossi, s’è detto contrario alla libera professione intramoenia e pronto a presentare una proposta di legge d’iniziativa popolare Il presidente del Molise, Frattura, non ha idea su come ridurre le liste d’attesa

mossa dalla ormai evidente e mai confutata sua propensione a favorire il ricorso dei malati alla sanità privata. La sua proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera è ricca di contestazioni: ha creato un malcontento generale, cui, probabilmente, non vorrebbe aggiungere quello ulteriore dei medici che praticano l’intra-

moenia. Diverso, come diciamo, il punto di vista della presidenza della Toscana. Secondo Rossi “la libera professione è fonte di diseguaglianza e di corruzione”. Parole forti, come si può constatare, sulle quali s’è aperta una vera e propria battaglia tra favorevoli e contrari. A chi lo accusa di non aver capito il problema e di non

conoscere la materia Rossi ha risposto: “Per una soluzione seria ci vuole una legge. E assicuro che ciò che potevo fare con delibere e controlli in Toscana è stato fatto. Conosco abbastanza bene la materia: è ora di cambiare”. A una dottoressa che lo ha accusato di semplificare, ha replicato così con un post su facebook. “Cara dotto-

ressa, capisco la sua accusa di semplificazione, ma mi creda, detto da chi ha sempre avuto grande rispetto e stima dei medici e degli operatori sanitari, la gente non ne può più di soprusi e di ingiustizie e di ipocrisie. Cambiare vuol dire anche tutelare i medici onesti che lavorano con coscienza e competenza e onestà”. La presa di posizione di Rossi ha anche un retroterra politico ben preciso: ““Bisogna fare una cosa davvero di sinistra”. Ve lo immaginate Frattura con il suo retroterra liberale affermare una cosa del genere alle prese con la sua contestatissima proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera? Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: ci sono presidenti che hanno la forza politica e il coraggio personale di esporsi in difesa degli interessi collettivi e presidenti che, al contrario, quella forza non l’hanno e preferiscono esporsi in difesa degli interessi particolari.

Frattura e Facciolla hanno dimenticato i forestali 19.02.2016, l’Unione Sindacale di base dei lavoratori forestali del Molise, ha fatto richiesta all’Assessore Facciolla per un incontro urgente al fine di discutere di programmazione, revisione e aggiornamento elenco operai forestali D.G.R. 240 del 25 Maggio 2013, ma senza avere alcuna risposta da parte dell’Assessore stesso; che, in data 08 febbraio 2016 nel corso dell’incontro avuto con il Governatore Frattura per discutere di programmazione 2014-2020, siamo stati ampiamente rassicurati per quanto riguardo il discorso garanzia occupazionale e relativa copertura finanziaria per l’anno 2016, e più in generale per l’intera durata del nuovo PSR; che in data 05.03.2016, l’USB

Forestali del Molise, in seguito al persistere dell’atteggiamento irriguardoso da parte dell’Assessore all’Agricoltura, che continua ad ignorare le numerose richieste di incontro per discutere dei problemi dei lavoratori forestali, inoltra nuovamente richiesta al Presidente Frattura per un incontro urgente per discutere delle problematiche relative gli operatori idraulico forestali. Non ci resta che prendere atto effettivamente, ed ironicamente, che si tratta della “stessa spiaggia e dello stesso mare”, e constatare amaramente che chi ne paga le conseguenze sono sempre i più deboli, gli eterni precari, i poveri operai. Si resta in attesa di una convocazione imminente del Governatore Frattura, per discutere del problema dei pagamenti , di programmazione, tanto auspi-

cata, ma in realtà sempre latitante, e delle prospettive prossime per migliorare l’attuale condizione dell’operaio forestale, e garantirgli una certa dignità per gli anni avvenire. In attesa di risposte celeri da parte della politica e dei suoi interpreti, l’USB Forestali Molise, rende noto che nella prossima settimana, salvo convocazioni nei prossimi giorni, organizzerà un Presidio nei pressi della Giunta Regionale. Dopo quattro mesi senza stipendi, si prospetta una triste Pasqua al verde, tanto per rimanere in tema di forestazione, per gli operai forestali, vittime del consueto rimpallo di responsabilità, e della mancanza annosa di una seria programmazione, in grado di dare certezza e continuità lavorativa nel tempo, e garantire dignità e un

tenore di vita migliore agli operai e le proprie famiglie. Le condizioni morfologiche dei nostri territori, il dissesto idrogeologico, sono un dato di fatto conclamato, gli strumenti finanziari per poter investire nel ruolo e nell’ulteriore professionalizzazione dell’operatore idraulico forestale sono disponibili, il compito della politica è quello di mettere in sinergia questa serie di tasselli e rendere funzionale, e in funzione del territorio e delle sue esigenze, la figura dell’operaio forestale. Nella speranza che la colomba pasquale porti oltre che la pace e la serenità per tutti, anche gli stipendi agli operai forestali, aspettiamo risposte urgenti dai responsabili di questo stato dei fatti. *Responsabile Agroalimentari USB Molise


TAaglio lto di Nicola Colonna E’ di pochi giorni fa il coraggioso appello lanciato dal Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Monsignor Gianfranco De Luca, ai tanti giovani disoccupati del basso Molise esclusi dal mercato del lavoro o vittime dei continui ricatti della classe politica locale. La denuncia del Vescovo giunge in un momento decisamente delicato per il nostro territorio, alla prese con la progressiva desertificazione economica, sociale occupazionale che sta portando pian piano il Molise verso il baratro. Un elemento che non sembra preoccupare la politica, che in una situazione di grave malcontento riesce meglio a destreggiarsi, reggendo i fili del potere a muovendoli a suo piacimento. E così anche l’assegnazione di un incarico di collaborazione di natura precaria, in cambio della fedeltà al capo, in mancanza di nulla può costituire un duraturo elemento di vantaggio in termini di consenso. E così il lavoro da diritto

CAMPOBASSO. “In un momento così drammatico per il nostro settore, rivolgo un forte e sentito appello a tutte le imprese edili della Regione ed a tutto l’indotto dell’edilizia, ad essere presenti lunedì 21 marzo alle ore 10 presso il Centrum Palace a Campobasso, per manifestare e riflettere sulla sofferenza del nostro comparto, per far comprendere che il nostro è il settore trainante di tutta la Regione e merita rispetto e dignità”. E’ quanto dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro alla vigilia della manifestazione di lunedì mattina, organizzata per esternare la frustrazione di un settore abbandonato nell’agonia e per chiedere le giuste risposte alla classe dirigente. Cinquemila gli occupati persi, quattrocento le imprese chiuse, il tutto in una manciata di anni. Anni in cui chi ha l’onere e l’onore di tutelare il patrimonio economico, ma principalmente umano, della sua comunità di riferimento, la Regione Molise su tutti ma tutte le istituzioni in genere, ha brillato solo per lo scintillio delle sue promesse, puntualmente disattese. Entro il 31 dicembre 2015 sarebbero

3 20 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lavoro e povertà, il Molise nel baratro nel silenzio dei vertici del Pd diventa un privilegio riservato a coloro che si piegano alla volontà di un sistema clientelare che costituisce ancora oggi il vero ostacolo allo sviluppo e al progresso del nostro territorio. Uno sviluppo ostacolato volontariamente da una politica che intende solo autoconservarsi il più a lungo possibile e per farlo deve necessariamente ridurre il cittadino a suddito. Per i pochi coraggiosi che si ribellano a questo sistema, c’è l’emarginazione. Questo è il sistema adottato dall’attuale governo regionale,un governo che dopo aver vinto le elezioni nel 2013 promettendo pari opportunità, lavoro e dignità per tutti, sta portando pian piano la stragrande maggioranza dei i molisani alla disperazione. I dati resi noti ieri dalla Cisl parano chiaro: “i redditi dei cittadini

molisani sono sensibilmente più bassi rispetto alla media nazionale, ma ancor più grave è il solco che divide gli stessi cittadini: il 70% della popolazione non arriva a percepire

nemmeno il 40% del reddito regionale. 4 famiglie su 10 sono a rischio di povertà o di esclusione sociale”. Uno scenario catastrofico, aggravato dall’immobilismo imbarazzante dell’attuale governo regionale che in oltre tre anni di governo non solo non è riuscito a risolvere una sola vertenza sul tappeto, ma non ha neppure assicurato adeguate soluzioni alternative per invertire il trend negativo che si è tradotto in oltre 11 mila posti di lavoro persi, nel pubblico e nel privato, su tutto il territorio molisano. In tale situazione tra i vertici del Partito Democratico, forza politica di maggioranza in Molise, regna il più totale silenzio. Per la segreteria regionale del PD molisano il lavoro non rappresenta un tema che deve essere discusso nelle sedi deputate. Il si-

lenzio che si registra su questione storicamente a cuore della sinistra, è assordante e allo stesso tempo imbarazzante. Fin quando la base del Partito Democratico sarà disposta a tollerare questo stato di cose? Fin quando ancora si potrà nascondere la polvere sotto il tappeto, tacendo un fallimento evidente che rischia di travolgere l’intero centrosinistra? Il nostro auspicio è che si verifichi quanto prima un sussulto di dignità e di orgoglio, un sussulto che non può non partire dal basso e da coloro i quali ambiscono a far rinascere una nuova speranza di cambiamento. Portavoce Unione Democratici del Molise – Segretario circolo PD Ripabottoni – Membro direzione PD Basso Molise

L’Acem ha organizzato una manifestazione-incontro domani

Edilizia, tamburi di guerra dovuti essere cantierati 91 milioni di euro di lavori per sistemare le principali strade molisane. All’inizio di quello stesso anno, gonfi e vanitosi, i vertici della Regione annunciavano la messa in campo di queste risorse come cosa già fatta, ascrivendosene anticipatamente meriti e gloria. Con i soliti miserrimi risultati. Al 31 dicembre 2015 neanche un centesimo di quei 91 milioni è stato appaltato con il risultato che l’1,5 % dell’intera somma è stato perso in penali, chiamiamole pure così.

E con la sfacciataggine propria degli impuniti, di fronte a tale disastro, cosa fanno i capoccioni della Regione? Rilanciano. Tanto le chiacchiere sono gratis ed evidentemente non pesano neanche sulla coscienza. Entro il 30 giugno prossimo, giurano, saranno cantierati non novantuno ma centosette milioni! E perché non cinquecento, o mille già che ci siamo?!? Ricordiamo, a noi stessi per primi, che se entro il 30 giugno non sarà stato fatto ciò che non è riuscito di fare in

tutto il 2015 la penale da pagare sulle somme disponibili salirà al 15%. E Dio non voglia. Cosa impedisca a chi di dovere di fare ciò che deve e che potrebbe non è dato di sapere, i sindacati e le Associazioni di categoria non riescono ad avere contatti con la Regione e quando riescono vengono anche trattati con fastidio, supponenza e ingiustificabile alterigia. Eppure tra viabilità, ricostruzione, dissesto idrogeologico e scuole non mancherebbe davvero il lavoro. Ma niente. Con questo

governo regionale funziona così: promesse iperboliche, silenzi invincibili, assenze inspiegabili e, per non farsi mancare niente, scortesie e rozzezze a mezzo stampa. Ma il 30 giugno non tarderà ad arrivare e con quella data anche l’ennesima dimostrazione di un’inadeguatezza senza precedenti per la storia di questa regione. Senza contare che i milioni dovuti per i lavori di ricostruzione post sisma sono ancora ben lungi dall’essere erogati a chi se li è faticosamente guadagnati


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TAaglio lto

4 20 marzo 2016

I consiglieri regionali di centrodestra, replicano alle accuse del gruppo dei precari della Protezione civile

“Non siamo stati immobili”

CAMPOBASSO. “Nostro malgrado ci vediamo costretti a rispondere alle affermazioni rilasciate mezzo stampa dal “Gruppo precari sisma Molise 2002”, il quale accusa il centrodestra di immobilismo in merito alla vertenza dei precari dell’Agenzia regionale della Protezione Civile, come noto soppressa dall’attuale Governo regionale in luogo dell’Agenzia per la ricostruzione post sisma con la legge regionale n. 8/2015”. Così, i consiglieri regionali di centrodestra Iorio, Fusco, Cavaliere, Sabusco. “Con il presente intervento vogliamo solamente riportare la realtà dei fatti, e in nessun modo alimentare sterili polemiche anche perché siamo profondamente consapevoli dell’enorme difficoltà che stanno vivendo i 181 lavoratori e professionisti coinvolti nella vicenda, di cui 84 senza contratto dal primo aprile 2015 e 97 nelle stesse condizioni dal 1 marzo 2016. Come più volte abbiamo avuto modo di ribadire parliamo di professionisti competenti, formati e regolarmente vincitori di un concorso pubblico, di cui l’amministrazione targata Frattura-Ciocca ha pensato bene di fare a meno, con le inevitabili ricadute che a cascata si sono abbattute sul territorio e sulle imprese impegnate oramai da anni nella ricostruzione e che tardano ancora a vedersi riconosciuti i pagamenti che gli spettano. Proprio nella consapevolezza

delle profonde difficoltà vissute da questi professionisti, e per sollecitare il Governo regionale ad affrontare e risolvere una volta per tutte il problema dei precari della protezione civile, lo scorso 8 marzo 2016 abbiamo depositato un ordine del giorno con un impegno preciso indirizzato al Presidente Frattura “di porre in essere tutti gli atti necessari per garantire la prosecuzione dell’attività lavorativa dei precari dell’Agenzia regionale per la Protezione Civile all’interno della dotazione organica della nuova Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma, istituita con la Legge Regionale 4 maggio 2015, n.8”. Un documento forte, importante, con il quale si vuole mettere il Governo regionale di fronte alle proprie responsabilità, un atto che

unitamente alle due interrogazioni presentate dal Consigliere Scarabeo può veramente definire in maniera chiara tutto quello che è accaduto e sta accadendo sulle macerie di quella che una volta era l’Agenzia regionale di Protezione Civile. Sempre a onor di cronaca vogliamo ricordare che come centrodestra già in passato abbiamo più volte portato questo tema all’attenzione del Governo e del Consiglio regionale, a partire dall’ordine del giorno approvato all’unanimità il 14 gennaio del 2014 e teso a rafforzare le richieste della delegazione parlamentare al governo nazionale in relazione alle risorse necessarie a tenere in piedi i contratti con i lavoratori della Protezione civile assunti con contratto a termine; poi abbiamo sottoscritto un’inter-

rogazione per avere informazioni relative alla governance dell’Agenzia regionale della Protezione Civile a cui non abbiamo mai avuto risposta; un’ulteriore ordine del giorno, presentato lo scorso 28 maggio 2015, con il quale chiedevamo l’impegno del Presidente Frattura a individuare un percorso idoneo a tutelare e recuperare tutto il personale senza contratto e a trovare soluzioni adeguate per quello in scadenza, documentato presentato all’indomani delle disposizioni contenute nella legge di stabilità regionale del 2015 che hanno riportato la Protezione civile sotto il controllo della Regione e hanno istituto l’Agenzia regionale per la ricostruzione post sisma (ARPS); difatti proprio questa legge, approvata dalla maggioranza di centrosinistra con il voto contra-

rio del centrodestra, ha determinato il licenziamento di questi contrattisti, grazie al passaggio chiave contenuto nell’art. 16, comma 3, “l’Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma subentra nei rapporti di lavoro non dirigenziali a tempo determinato con il personale contrattualizzato, anche a seguito delle procedure concorsuali di cui alla selezione pubblica per la copertura di 218 posti presso l’ARPC, fino alla scadenza del contratto”. Durante la discussione in Consiglio abbiamo denunciato questa problematica e il pericolo che questa norma portava con sé, e siamo tuttora convinti, come abbiamo sempre sostenuto, che questa legge è stata fatta proprio e unicamente per questo scopo, ossia mandare a casa quel personale, perché, al di là delle chiacchiere, questo era il vero obiettivo dell’attuale Governo regionale. Resta il fatto che, nonostante la critica mossaci dal “Gruppo precari sisma Molise 2002”, continueremo a perorare la causa di questi 181 lavoratori attualmente senza occupazione e che hanno ingrossato il già ampio bacino di disoccupati della Regione Molise, e solleciteremo in merito il Consiglio regionale affinché la tematica venga discussa il prima possibile per trovare una soluzione definitiva a questa annosa vertenza. ( questa la la nota a firma dei consiglieri di centrodestra)

L’esempio di Larino di sergio genovese Sono orgoglioso di plaudire alla iniziativa delle Amministrazioni larinesi o dell’attuale Amministrazione che in tempi magri ha investito fondi per restituire alla cittadina il Cinema Risorgimento. L’orgoglio deriva dal fatto che è un cinema che rispolvera la mia infanzia poiché l’origine larinese di mia madre, mi portava spesso a trascorrere le estati nel basso Molise. Ricordo le pellicole che si interrompevano, i fischi e gli applausi che si sprecavano, le nocelline che divoravamo in quantità industriale con mio cugino Rino. Bellissimo! Una versione più o meno identica allo scenario raccontato in “Nuovo Cinema Paradiso” che il grandissimo Morricone assieme a Tornatore, ha contribuito a far diventare un monumento della cinematogra-

fia internazionale. Nei fine settimana Larino si aggregava in quelle sale piene di spifferi e di fumo ma la pellicola, sia pure non fresca di visione, aveva un effetto utile alla salute psicologica e sociale della cittadinanza. In questa affermazione che può apparire banale c’è tutto il merito da riconoscere al Sindaco Notarangelo per aver ridato luce ad una storia che quando si rispetta è segno di civiltà sociale. Per una volta mi piacerebbe che l’esempio raccontato senza quei fanatismi di bottega che nascondono miseri retroscena, fosse seguito anche nella mia città. Abbiamo due siti che da soli raccontano, in maniera ridondante , almeno gli ultimi ottant’ anni dell’aggregazione campobassana: il Cinema Ariston e il Mercato di Via Monforte. Sul primo i progetti parlano di un abbattimento speculativo per iniziative che annullerebbero

la densità di un ricordo indelebile, sul secondo si parla solo per prendere tempo tra proposte e idee che vorrebbero far nascere altre storie per annullare quelle del passato. Il post modernismo propone questi modelli operativi: abbattere, in spregio al passato e tentare di

pensare all’utile. E’ proprio questa la politica che ci porta all’esasperato individualismo in cui tutti viviamo, non si ragiona più in termini di collettività ma appunto con un opportunismo di maniera che è in capo al curriculum di tutti coloro che ci governano salvo

eccezioni, Larino appunto. Allora facciamo uno scatto di reni, convinciamoci che dare rispetto a quello che fu, non è un malinconico e per certi versi banale, ragionamento di chi non vuole intendere che la vita va avanti e si trasforma, ma un doveroso rigurgito sociale e morale di persone che costruiscono il futuro sulle basi solide di chi ci ha lasciato il passato. Riconsegnare nello status originale il Mercato Coperto e il Cinema Ariston sarebbe un gesto di lungimiranza altro che emotività provinciale. A Torino ( come a Larino) stanno rimettendo in piedi “Il Filadelfia”. In quel luogo giocavano Valentino Mazzola, Maroso e compagnia. I calciatori tatuati e pieni di soldi di oggi, sono figli dei Social cioè di coloro che rispondono all’arida legge dei costi e dei benefici alla faccia della memoria..


TAaglio lto

5 20 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Domani verrà celebrata una giornata “storica” per il futuro del Paese

La nuova Primavera dell’università del Molise

Missione: attrarre i giovani e consolidare il ruolo dell’università come motore dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società In coincidenza con l’ingresso della primavera l’università del Molise si pone in mostra, chiama e vuole attenzione, ricca di propositi e di proposte. Domani sarà una giornata particolarmente compressa di incontri, dibattiti e confronti, e particolarmente interessante da seguire per avere dell’università una immagine e una conoscenza più approfondite e circostanziate. Per capre ciò ch’è e ciò che aspira ad essere e potrà essere, se riuscirà a rimuovere i 10 ostacoli che la Conferenza dei rettori ha messo a punto per inaugurare una Nuova Primavera degli Atenei in Italia. Una grande occasione da non perdere, con l’intento di celebrare oltre all’ingresso della stagione primaverile, la primavera dell’Unimol, come da programma. Intanto i 10 punti: L’istruzione universitaria crea individui più liberi e più forti. La laurea aumenta la possibilità di trovare occupazione e consente di guadagnare di più. Fatto 100 lo stipendio di un diplomato, quello di un laureato è pari a 143. Un tasso di disoccupazione pari al 30% per i diplomati, scende al 17,7% per il laureati. La presenza di un’università genera territori più ricchi. Attraverso trasferimenti di tecnologia, contaminazione di conoscenza, divulgazione, sanità e servizi

la lettera Caro Direttore, mi riferisco all’odierna disquisizione di Dardo sul lavoro di un consiglio comunale del capoluogo del Molise. Gli interventi dei consiglieri, di maggioranza e minoranza sono per tirare a campare, mentre i problemi di Campobasso si acuiscono. Ne distinguo qualcuno - alberi non piantati ma annunciati dal sindaco - edifici scolastici abbandonati:Via Kennedy, ex geometri, via Piave, via Emilia e Romagna, ecc. -piscina comunale di Colle del-

per i cittadini, posti di lavoro diretti e indiretti, consumi dei residenti temporanei, miglior qualità della vita culturale. 1 euro investito nell’università frutta almeno 1 euro al territorio. Grazie all’università il paese è più innovativo e competitivo. Nonostante crisi e sottofinanziamento l’Italia si colloca all’8° posto tra i paesi OCSE e davanti alla Cina per quantità assoluta e qualità della produzione scientifica. L’Italia ha il numero di laureati più basso d’Europa (e non solo). UK 42%; OCSE 33%; UE21 32%; Francia 32%; G20 28%; Germania 27%; Italia 17% . L’Italia non investe nell’università. Investimento in

euro per abitante: Singapore 573, Corea del Sud 628, Giappone 331, Francia 303 e Germania 304. Italia 109. L’Italia ha applicato l’austerity all’università. Fondi pubblici nel 2009: 7.485 mln. Nel 2016: 6.556 (-9.9%). Fondi pubblici 2010-2013: Francia + 3,6% Germania +20% . L’università è in declino. Meno studenti, meno docenti, meno dottori di ricerca. 130.000 studenti in meno su 1.700.000 negli ultimi 5 anni. 10.000 docenti e ricercatori in meno su 60.500 dal 2008 al 2015. 5000 dottori di ricerca in meno negli ultimi 5 anni. Il diritto allo studio non è più garantito. Italia 0%-9% degli studenti usufruisce degli

strumenti di supporto allo studio. In Germania il 10%-30% degli studenti. In Francia fra il 40% e l’80%. Inoltre in Italia il numero degli aventi diritto supera la disponibilità delle risorse. Personale tecnico-amministrativo e docenti non sono incentivati. Il contratto di lavoro del personale tecnico-amministrativo è fermo al 2009, gli stipendi dei docenti al 2010. Le retribuzioni sono fra le più basse d’Europa. Norme bizantine impediscono all’Università di essere competitiva. L’Università compete nella didattica e nella ricerca con avversari internazionali snelli ed efficaci. Ma è trattenuta nel suo slancio dal peso di

regole complicate. Quindi, alle 15 nella Sala Fermi della Biblioteca di Ateneo con Cronòtopitaliani in occasione anche della Giornata Mondiale della Poesia, Giornata Mondiale della Narrazione, Giornata Mondiale dei Boschi, Giornata dei Beni sequestrati alle Mafie. Alle16.00 nella Sala Giustino Fortunato del Dipartimento Economia, Gestione, Società ed Istituzioni - II Edificio Polifunzionale Viale F. De Sanctis a Campobasso, Università e Territorio, strategie di sviluppo locale, centri di ricerca e stakeholder. Per concludere alle 17 al palazzo comunale di Pietracupa con “Ricerca, giovani, innovazione e turismo nelle aree interne”. Unimol - terza missione e trasferimento della ricerca al territorio - presenta strumenti e risultati delle proprie ricerche a sindaci, operatori e giovani molisani che hanno deciso di investire nelle potenzialità delle aree interne, a partire dal patrimonio ambientale e culturale, verso percorsi innovativi di turismo sostenibile. In definitiva una chiave comune di lettura: attrarre i giovani e consolidare il ruolo dell’università come motore dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società.

I consiglieri tirano a campare e la città ne soffre l’Orso, che bellezza.... - obbrobrio di via Trentino Alto Adige con una schifezza in cemento armato con recinzione di metallo con alle spalle un piccolo edificio....i topi sono di casa - il parco di via Pirandello abbandonato, eppure l’altro sindaco aveva promesso -quello di adesso non so bene -di ampliarlo e sistemarlo - aree verdi abbandonate Mi fermo qui per amor di città.

Non parlo del Terminal perché e’ quello che e’, mentre vicino al primo passaggio a livello c’e’ una lamiera che e’ tutto dire ed alle spalle della stessa c’e’ un deposito di immondizia ed e’ diventato un WC a cielo aperto per.... Ciao Direttore, ed un saluto augurale al mio Molise, speranzoso in un messia, visto che siamo a pasqua. Auguri.. AA

Dardo


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


Campobasso

7 20 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il sole dovrebbe incoraggiare i tifosi a seguire la sfida con la Vis Pesaro

Ecco intanto chi resta e chi parte

Grillo la miglior sorpresa di stagione, bene Ferrani-Gattari, disco verde anche per Todino

di Gennaro Ventresca

Dalla bellezza dell’arrivo della Nazionale di Trapattoni che l’impianto di Selva Piana non si riempie. Altre due volte, prima di quella febbrile circostanza, lo stadio dei nostri sogni ha presentato tutti i posti occupati. Nella prima circostanza arrivò la Signora, era il 13 febbraio del 1985; l’altra volta giocava anche Bertolaso, capo della Protezione civile. Facile ricordare che si trattò della partita di beneficenza, per raccogliere soldi e solidificare i sentimenti, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia. Da allora, per una serie di ragioni, il Romagnoli ha esibito troppi settori vuoti. Confermando quanto sia

stato inutile realizzare un catino da 30 posti, pur sapendo che la nostra città poteva contare su poco più di 50 mila abitanti e tutta la regione ne aveva poco più di 300 mila. Chi firma questa nota si è “pentito” mille volte di aver caldeggiato Tonino Molinari, preso dalla fregola di arrivare chissà dove con la squadra rossoblù. Non fu l’unico a sbagliare il presidente. In quegli anni l’economia veleggiava e niente faceva credere che le gli eventi, tecnici ed economici, sarebbero precipitati. Spinto dalla voglia di ostentare le fresche ricchezze il ceto medio si sbizzarrì a costruire ville di pregio alla periferia della città, senza supporre che un giorno il governo

avrebbe introdotto l’Imu e che le altre imposte avrebbero obbligato persino le famiglie agiate a rivedere il bilancio domestico. Fa tenerezza vedere lo stato dell’arte del nostro stadio. Un vero scialo, in un tessuto sociale che sta attraversando il periodo post-bellico più complicato. Le statistiche parlano chiaro: in pochi anni la nostra terra ha perduto 11 mila posti di lavoro. Mica noccioline. Anni di turbamento interiore, di dubbi, di timori, con la paura di non farcela hanno fatto mutare le abitudini di una popolazione che è diventata silente e ombrosa. Per caduta c’è stato il distacco dai nostri colori sociali, per colpa soprattutto dei modesti risultati tecnici. Che sono sempre alla

base di ogni avventura. Gli anni d’oro, almeno per il momento, sono destinati a rimanere nei nostri ricordi, resi ancora più nostalgici dalle infinite foto e dai filmati postati sui social. Il meteo, intanto, ci conforta: per il fine settimana l’umido e il freddo dovrebbero lasciare il posto all’imminente primavera. Se ne dovrebbe giovare anche il popolo sportivo che domenica vorrà recarsi a Selva Piana, per seguire la sfida tra i rossoblù e la Vis Pesaro. Per l’occasione si giocherà ancora alle 15, frutto di una nuova concessione della Lega che prima le fa e poi si pente. Mentre il prezzo della Nord è stato dimezzato, cinque euro al posto di dieci. Accantonata l’ec-

centrica trovare del biglietto a un euro, il prezzo di un caffè in centro. Tutti i giocatori della nostra squadra sono sotto esame. Chi intende essere confermato dovrà dare il massimo, a cominciare da Alessandro che dribbla, eccelle nello stile ma non trova mai il modo di fare centro. Sembrano nel frattempo solide le possibilità di permanenza dei due centrali di difesa Ferrani-Gattari, da valutare meglio Lanzillotta e Rinaldi, dovrebbe trovare semaforo verde Todino, vale lo stesso discorso per i giovani Di Pasquale, Grazioso e Lucchese. Storia a parte per il portiere Grillo che resta forse la più felice sorpresa di stagione.

Stadio, parcheggio ancora chiuso Ma l’assessore ai Lavori pubblici del comune di Campobasso se ne accorge solo ora? Il parcheggio di Selvapiana oggi resterà chiuso. E lo sarà fino alla fine del campionato. La speranza è che possa essere aperto per la prossima stagione. Questo è il succo della questione relativa all’area asfaltata a novembre ma non utilizzabile perché la Questura ha prescritto la realizzazione di un

muro divisorio tra tifoseria locale e tifoseria ospite. Nel corso della conferenza che si è tenuta all’ombra dello stadio l’assessore Pietro Maio ha ripercorso le tappe di una vicenda che è lontana dal risolversi: “C’è stata tutta la buona volontà da parte nostra e delle altre istituzioni ma purtroppo non è

possibile aprire il parcheggio se prima non sarà effettuata la divisione tra le tifoserie. Serviranno circa 80mila euro che dovremo inserire nel prossimo bilancio. Ci scusiamo come Comune per i disagi che i tifosi purtroppo stanno vivendo la domenica”.

Eccellente risultato per il Liceo Artistico Manzù di Campobasso al 3° Meeting nazionale di “Scienza e Arte” Per il terzo anno consecutivo il Liceo Artistico “Manzù”di Campobasso ha partecipato al concorso nazionale“Adotta scienza e arte nella tua classe” indetto da Esplica no profit (Laboratorio per la divulgazione culturale e scientifica nell’era digitale) piazzando in finale ben 10studenti su oltre trecento partecipanti a livello nazionale! L’obiettivo del concorso era quello di aiutare gli studenti a superare il divario tra cultura scientifica e arte attraverso l’esame di 100 citazioni di scienziati, pittori, artisti, scrittori

che si concretizzasse poi nella realizzazione di un’opera che rappresentasse una personale rielaborazione della citazione scelta. Nel 3° Meeting nazionale , che si è tenuto a Sesto Fiorentino lo scorso 12 marzo, le opere finaliste, realizzate con tecniche multimediali, pittoriche, plastiche e grafiche, hanno ottenuto i seguenti riconoscimenti: 1° premio- Sezione Mauro Francaviglia , 2° premio – Sezione “I like” Internet, 3° premio – Sezione HQ,3 attestati di Merito ed Eccellenza, 1

attestato di Eccellenza , 3 attestati di Merito e un attestato Speciale di

Partecipazione, Merito ed Eccellenza al Liceo Artistico “G.

Manzù” per avere vinto il maggior numero di premi.

“Domenica delle Palme”

Oggi, nelle nostre comunità, con i rami benedetti di olivo e di palma varchiamo con gioia la “porta” della settimana più grande dell’anno liturgico. Il raccoglimento interiore, uno stile di vita più sobrio, sono alcune condizioni per entrare col cuore in questi giorni di grazia. La domenica delle palme, com’è noto, fa memoria dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme. La benedizione delle palme e dei rami di olivo non solo ricorda un momento della storia, ma, ancora di più, ci parla di Cristo nostra pace. Per questo i rami vengono benedetti e portati nelle nostre case: sono un segno che rimanda a Gesù, l’Agnello senza peccato, sorgente della vera pace. Questa nasce dalla comunione con Dio, e solo grazie alla croce di Cristo l’uomo è restituito a tale comunione. Custodire l’olivo benedetto nelle nostre case è essere richiamati dall’umile linguaggio delle cose al cuore della nostra fede. E’ lasciarci riportare alla responsabilità di essere anche noi segno e strumento di comunione, di pace. C’è tanto bisogno di questi doni ! Il mondo sente questo bisogno e desidera trovare, a volte in modo in-

confessato, persone e luoghi di riconciliazione. La comunità cristiana è posta da Cristo sul monte per servire la comunione e la pace tra gli uomini, ma prima ancora nel cuore di ogni uomo. Il Vangelo, poi, racconta la Passione di Gesù. Sono numerosi i messaggi e le suggestioni che derivano all’animo attento. Vogliamo brevemente guardare alla figura di Pietro. Essa emerge, come sempre, in tutta la sua carica generosa e istintiva: “Signore, con Te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”. Pietro è sincero, ma il suo cuore va oltre le sue forze. E’ impetuoso e ingenuamente presume di sé. E’ generoso e, come spesso gli accade, tende a prendere in mano la situazione per condurla con i suoi criteri. Anche qui è Pietro che, in un certo senso, vorrebbe programmare la vita del Maestro, quasi vuole prenderlo sotto la sua tutela! Ma Pietro deve semplicemente crescere nella fede. Così anche noi. Tutti siamo tentati di non lasciare il timone della nostra vita a Lui, motivati da buone intenzioni. La fede è arrendersi al Signore, è lasciarsi fare da Lui, è permettergli che ci salvi. Perché Pietro comprenda questo e

si arrenda alla grazia, dovrà passare attraverso l’esperienza bruciante del triplice tradimento. Solo a quel punto, abbracciato dallo sguardo silenzioso di Gesù che esce dal Pretorio, capirà e si scioglierà in pianto. Saranno le lacrime della nascita: verrà alla luce un credente. Pietro capisce che non deve innanzitutto “fare” qualcosa per il Maestro, ma deve lasciarsi prendere dall’amore di Lui. Con i nostri fratelli e sorelle, infine, sulla soglia della settimana santa, siamo tutti invitati a seguire le orme di Pietro: disporre cioè il nostro cuore libero davanti a Cristo che celebra l’ultima cena e si lascia nell’Eucaristia; che soffre nel Getzemani; che sale il Calvario e muore d’amore sulla croce; che risorge dalla morte e ci apre la vita di Dio. Lasciarci prendere da questi misteri che portano al culmine l’amore di Cristo è il modo giusto perché Egli operi in noi e ci suggerisca cosa dobbiamo fare per Lui. Monsignor Gabriele Teti.



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Isernia

20 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In ricordo dell’ing. Frosali Il 122esimo anniversario ferrovia Caianello-Isernia Lunedì 21 marzo alle 16:45, in occasione del 122esimo anniversario dell’inaugurazione della ferrovia Caianello-Isernia e nello specifico dell’ultimo tratto da Roccaravindola al capoluogo, caratterizzato da opere ingegneristiche ardite, una delegazione de LE ROTAIE depositerà un cuscino di fiori sulla tomba dell’Ing. Narciso Frosali, storico progettista della grande travata metallica del ponte di Santo Spirito di Isernia, poi distrutta dalla guerra e sostituita dall’arco in cemento di circa 70 metri. La storia dell’ Ing. Frosali ebbe un triste epilogo: al momento del collaudo del ponte, si verificò una flessione della travata di qualche millimetro in più rispetto ai suoi calcoli, che comunque non compromise l’esito positivo del collaudo, ma Frosali non seppe darsi pace per questo “grave errore” che lo portò fino all’estremo gesto del suicidio, e si narra tra le persone del luogo che

si lanciò nel vuoto proprio dal ponte di Santo Spirito. Sulla sua lapide, al cimitero di Iser-

nia, è iscritto l’anno 1891, ma non si hanno notizie certe sulla data della sua morte.

Nel 1894 poi, il 21 marzo, la prima locomotiva a vapore fece il suo ingresso nella stazione di Isernia.

Fu probabilmente uno degli eventi più importanti della storia molisana, dall’Unità fino alla seconda guerra mondiale. Per collegare il capoluogo pentro con il resto della rete lo sforzo ingegneristico fu straordinario e i costi ingenti: certamente il viadotto di Santo Spirito a Isernia con i suoi mastodontici archi è l’esempio più importante. Nel 1943, i tedeschi in ritirata abbatterono ponti e tagliarono i binari. Per diversi anni, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, il Molise ritornò in quell’isolamento dal quale era uscito molti decenni prima. Tra le più complesse opere di ricostruzione, ultimate fino alla riapertura ufficiale della linea il 27 febbraio 1953, proprio il ponte di Santo Spirito, che fu ricostruito ex novo e venne edificato con un poderoso arco centrale che è divenuto uno dei simboli che oggi caratterizzano Isernia

Pesanti sanzioni nel settore zootecnico per irregolarità rilevate dalla Forestale IsERNIa – Prosegue la sistematica attività di controllo nel settore zootecnico avviata nelle scorse settimane dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato che, attraverso i comandi stazione, sta passando al setaccio tutte le aziende presenti sul territorio al fine di verificare sia il rispetto delle norme di tutela dell’ambiente sia quelle relative alla corretta gestione del bestiame, aspetto questo condotto anche in collaborazione con i servizi veterinari territoriali. L’azione è stata avviata anche in previsione delle nuova stagione primaverile, che porterà al pascolo migliaia di capi nel rispetto delle diverse norme di settore, che in ultima analisi sono finalizzate a tutelare le aziende virtuose ed i tantissimi allevatori impegnati nella corretta gestione del “sistema montagna”, così come emerso anche in occasione del recente incontro organizzato dall’associazione regio-

nale allevatori. Nelle ultime settimane sono state oltre cinquanta le aziende sottoposte a controllo da cui sono emersi dati contrastanti giacchè a fronte di molti allevatori virtuosi, ce ne sono alcuni che faticano anche a rispettare le norme di base, come quelle relative al corretto utilizzo delle concimaia, obbligatorie per lo smaltimento e lo stoccaggio dei reflui. Questa è una delle problematiche più diffuse e che ormai affligge in maniera cronica talune realtà, con conseguenze significative e molto pericolose per l’ambiente giacchè non di rado vengono rilevati sversamenti incontrollati all’interno di corsi d’acqua. I controlli hanno rilevato diverse irregolarità per le quali sono state contestate oltre cinquanta illeciti amministrativi per un totale di sanzioni pari a circa 17.000 €.

Molte violazioni hanno riguardato la movimentazione e l’identificazione dei capi allevati, con discordanze tra il numero di capi presenti in stalla e quelli riportati nei registri aziendali. Queste violazioni tuttavia sono sanabili nel senso che la normativa, nel caso in cui si tratta di un primo accertamento, consente all’allevatore di regolarizzare le anomalie rilevate, dandone comunicazione al Servizio Veterinario entro quindici giorni, evitando così di dover pagare la sanzione pecuniaria. Dal Comando provinciale di Isernia fanno sapere che i controlli in questo delicato settore proseguiranno anche nelle prossime settimane al fine di verificare il rispetto delle normative in materia e scongiurare episodi che talvolta possono determinare pesanti effetti sull’ambiente e la salute dell’uomo.

“Inceneritore, è mancato il confronto con la Regione”

Il circolo del Pd di Monteroduni, denuncia il silenzio istituzionale sulla decisione presa MONTERODUNI. Il Circolo PD di Monteroduni valuta positivamente l’iniziativa intrapresa dal Consiglio comunale di Monteroduni e di altri comuni limitrofi, successivi al nostro comunicato del 17 febbraio, sulla spinosa questione dell’inceneritore HERA. Iniziativa messa in campo con l’impulso decisivo della minoranza consiliare, sempre attenta ai temi ambientali, che cogliamo l’occasione per ringraziare. Purtuttavia questo non può che considerarsi il primo passo, e sulla questione alcune considerazioni di merito e di metodo continuano a imporsi. L’informazione politico-istituzionale sulla vicenda è stata stroncata da una cortina di ferro e da un preoccupante silenzio, con posizioni contraddittorie e insostenibili sul piano

scientifico assunte dal Partito Democratico e dai suoi rappresentanti istituzionali, e senza il minimo coinvolgimento dei circoli territoriali. Riteniamo, ancora una volta, che le discussioni democratiche con gli iscritti e gli elettori del partito devono essere il cardine di ogni determinazione politica e di governo, e che in loro assenza sarà nostro dovere promuovere e intensificare la lotta politica e il confronto istituzionale, per salvaguardare la salute dei cittadini, e per evitare di lasciare campo aperto a iniziative populiste che hanno l’unico obiettivo di cavalcare la protesta. Chiediamo a tutti gli eletti e nominati nei vari organismi territoriali e tematici del partito democratico, a tutti i circoli ter-

ritoriali interessati, nonché a tutti i rappresentanti dei cittadini eletti nelle istituzioni, partendo dalla Regione, passando per il Parlamento, per arrivare al Parlamento Europeo di assumere una posizione pubblica su un tema molto sentito e intimamente connesso a scelte profonde di governo del territorio e a politiche di tutela della salute che dovrebbero essere il primo interesse di ogni rappresentante dei cittadini. È del tutto evidente che nella situazione di assoluta urgenza nella quale ci troviamo, determinata dallo stato di avanzata definizione dell’accordo con la regione Abruzzo, se i nostri rappresentanti politici non avvertissero il dovere morale di assumere una posizione netta e chiara senza tentennamenti

sull’accordo con l’Abruzzo, ciò verrebbe ovviamente interpretato come una condivisione tecnica e politica dell’accordo stesso. La nostra provincia e il nostro territorio non meritano di doversi caricare l’ulteriore onere, in termini di contaminazione e inquinamento dell’aria e del suolo, dovuto all’aumento della quota di rifiuti da smaltire nella valle del Volturno. Al fine di scongiurare questa eventualità chiediamo vengano fatti i seguenti successivi passi: che l’accordo con l’Abruzzo sia sospeso e che la Regione provveda a riformulare la propria posizione sull’elaborando Decreto Presidente Consiglio dei Ministri (DPCM), ritirando l’emendamento proposto che consentirebbe accordi fra regioni per

l’incenerimento dei rifiuti; che i comuni della Valle del Volturno si associno tutti per chiedere come atto di minima compensazione ambientale l’installazione di centrali di monitoraggio continuo a carico di Hera Ambiente certificate dall’ARPA, in grado di rilevare il PM2.5 e il PM10 e i metalli pesanti; che l’installazione di tali centrali sia prevista nel piano di monitoraggio dell’aria PRIAMO ora in Valutazione Ambientale Strategica (VAS); che il Partito Democratico promuova un incontro tra i nostri massimi rappresentanti politici e Hera Ambiente da tenersi nel più breve tempo possibile a Monteroduni per discutere con i cittadini di tutti gli aspetti critici della questione.



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Termoli

20 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dragaggio del porto, c’il bando di gara L’importo per i lavori è di oltre due milioni di euro. “Finalmente la soluzione dell’insabbiamento” TERMOLI. E’ stato pubblicato il bando pubblico per le attività annesse al dragaggio del porto di Termoli. L’ Importo complessivo dell’appalto ammonta a 2.687.008,25 euro . Soddisfazione è espressa dall’Assessore regionale alle Infrastrutture Pierpaolo Nagni il quale ha dichiarato che:“Con la pubblicazione del bando per avviare i lavori di manutenzione e miglioramento dei fondali del porto termolese, portiamo a casa

un importante risultato, restando all’interno del crono programma

che ci eravamo prefissati appena ci insediammo al Governo della Re-

gione. Attraverso i lavori che si andranno a realizzare, prosegue l’Assessore, sarà eliminato l’accumulo di sabbia che rende complicate le operazioni di ingresso ed uscita dal Porto per le barche di dimensioni importanti e che comunque arreca disturbo a tutti gli armatori che utilizzano quotidianamente l’infrastruttura. Un problema, questo, che da oltre dieci anni gli operatori e gli armatori giustamente sollecitano alla Regione, ma che questa volta

pare avviarsi a risoluzione.” Anche il Comandante del Compartimento Marittimo di Termoli, Antonio Nasti, da sempre attento e protagonista nei processi di risoluzione del problema ha voluto sottolineare che “Oggi giungiamo al termine di un percorso avviato nel lontano 3 ottobre 2013, che ci ha visti sin da subito condividere, seppur con ruoli diversi, un obiettivo comune che giungesse ad una soluzione alla questione.

Giuseppe...I sogni....sulla porta del Borgo di Termoli di Tommaso Cappella Giuseppe è un uomo dei sogni....aveva un compito: stare con Maria. E anche quando in paese pensarono che avesse lui tradito era restato con lei. Aveva appoggiato il suo “sì”, secondo al primo di lei. Aveva tremato. Ma infine aveva deciso di non lasciarla sola. Di non lasciarla nella grande “Solitudine dove si trova chi dice SI a Dio”. Un uomo posato, un lavoratore. ma un uomo dei sogni. Li riceve nel suo cuore libero come le nubi sui monti: “Tienila con te”.

Oppure: “Fuggi in Egitto”...Ora guarda il bambino tornare dai giochi al fiume con gli altri bambini di Nazareth. Lo vede arrivare dalla soglia di casa dove al calare del sole si ferma a fare dei segni in terra. E’ un falegname, gli piace fare disegni, linee strane. Il piccolo arriva in mezzo ai compagni di sette otto anni. Giuseppe ricorda la notte in cui si sospese la grande stella e molti vennero a vedere. Ricorda il sole basso delle paludi verso

Rhinocolura, al confine con l’Egitto. Nazareth, villaggio di centocinquanta abitanti, sulle colline della tribù di Zebulon, verso la piana di Yzreel, Dio semina, non pareva destinato a grande sorte. Ma quest’uomo dei sogni sorride sulla porta. Vede avvicinarsi il “suo” bambino. Lo afferra per le braccia, lo fissa negli occhi, vorrebbe dire qualcosa, tante, tante cose.....ma dice solo...... “Sei sudato, andiamo dentro”.

Zuccherificio, ultima chiamata

Asta deserta, prossimo incanto fissato per l’11 maggio TERMOLI. Deserta l’undicesima asta, si riparte subito per cercare di vendere lo Zuccherificio del Molise. Lo ha deciso con una propria ordinanza, contenuta nel verbale di

vendita senza incanto finita in un nulla di fatto ha visto il giudice della procedura Rinaldo D’Alonzo. Il nuovo prezzo cala di 500mila euro, rispetto ai 7 milioni prece-

denti. Si tratta di 3,5 milioni per i beni immobili e di 3 per i beni mobili. La misura minima dell’aumento sarà del 2% minimo, mentre i termini temporali scadranno ora

Biblioteca comunale più funzionale La struttura comunale di corso fratelli Brigida da qualche giorno è stata rinnovata TERMOLI. La Biblioteca comunale dopo qualche giorno di chiusura ha riaperto i battenti con un look più nuovo e funzionale. Infatti, la stessa chiusura si è resa necessaria nei giorni scorsi perché sono state aggiunte nuove scaffalature nel reparto sotterraneo che permetteranno di mettere tutto il tanto materiale letterario a disposizione della struttura di essere catalogato e sistemato dagli addetti ai lavori e a fruizione degli utenti stessi. Una biblioteca che davvero negli ultimi anni si può, senza ombra di dubbio, definire un fiore all’occhiello per funzionalità e per materiale a disposizione al punto da riuscire a esaudire moltissime esigenze e

gusti di lettura. Ciò lo conferma il sempre più crescente numero

di iscritti alla struttura comunale di corso fratelli Brigida.

alle 11 del prossimo 9 maggio. A quella data chiunque fosse interessato dovrà dare in cauzione un assegno circolare non trasferibile intestato al Tribunale di Larino e coi

riferimenti alla procedura fallimentare pari al 10% del prezzo offerto. L’udienza fissata per l’apertura delle buste è fissata all’11 maggio, a mezzogiorno.



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