Campobasso ciak non si gira

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli Altri NON dicONO

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ANNO xii - N° 96 giOvedì 28 Aprile 2016

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - euro 1.00

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Tonino Rosari

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Tonino Rosari. Il presidente provinciale di Campobasso del Coni ha sempre lavorato per la crescita qualitativa e quantitativa dello sport molisano. Ora si accinge a salire le scale del podio più alto quale quello della presidenza regionale. Un podio che gli spetta per la sua attività nel tempo.

L’Ardire

Sanità distrutta In piena coscienza di Giuseppe Saluppo

S

tanno distruggendo il sistema sanitario in piena coscienza con conseguenze disastrose per i cittadini, che si ritrovano ora con tre mezzi ospedali, privi di reparti e servizi essenziali e con prestazioni drammaticamente diminuite. E lo si sta facendo con una leggerezza che non è assolutamente accettabile. Il caso di Ostetricia al San Timoteo, le denunce degli anestetisti, le mancate nomine dei medici per le invalidità civili sono solo gli ultimi casi apparsi in cronaca. Intanto, continua a mancare il dibattito. Quello vero. Non solo il cittadino è escluso da ciò che dovrebbe essere il diritto a conoscere, quant’anche il consiglio regionale, il che basta e avanza per dichiarare la vita pubblica nel Molise un affare per pochi intimi. Manca un dibattito pubblico; manca un confronto aperto e del documento di riorganizzazione della sanità sono stati resi gli elementi che meglio si prestano a manipolazioni e a interpretazioni: pro e contro. Solo stoccate, punzecchiature, ironia, sarcasmo: condimento di una pietanza già di per sé indigesta. Intanto, livelli essenziali di assistenza in costante discesa e molisani che ricorrono altrove a farsi curare, con il consequenziale aggravamento dei costi per le famiglie, le tasse regionali che aumentano sono il risultato del commissariamento della sanità di cui, però, i commissari hanno la sfrontatezza di reggere alle loro inefficienze senza battere ciglio. E, la sanità molisana viene distrutta in piena coscienza.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

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Emma De Capoa

Il Tapiro del giorno lo diamo all’assessore comunale alla Cultura, Emma De Capoa. Ha avuto tra le mani la possibilità che una scena del film in onore del grande attore Nino Manfredi fosse girata a Campobasso. Solo che non ha ritenuto di dovere velocizzare il passaggio per lo stanziamento dei 15mila euro richiesti. E addio ciak.

“Io Nino”, il film su Nino Manfredi, prevedeva Campobasso come set di una scena Ma l’assessore De Capoa non ha predisposto gli atti per garantire i 15mila euro necessari Servizio a pagina 3

Campobasso

sanità

regione

In Comune ci vorrebbe l’azzeramento delle deleghe assessorili

Prestazioni sanitarie a rischio

Il grido di allarme degli anestetisti getta ombre sulle prestazioni sanitarie

Sarebbe proficuo in comune a Campobasso l’azzeramento delle deleghe assessorili.

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171 milioni di euro che ballano da un anno all’altro

I 171 milioni di euro sarebbero dovuti entrare in cantiere a dicembre 2015.

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TAaglio lto

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

28 aprile 2016

Sono anni che il governo regionale si trastulla a collocare soldi da una parte all’altra, che passa da un provvedimento all’altro, da una decisione all’altra senza venire a capo di niente

Progetti per 171.368.306,56 euro concordati con la presidenza del Consiglio dei ministri andati dispersi Il Molise dei forti e dei potenti vive di lepidezze, il Molise dei deboli e senza alcun potere vive di ristrettezze La giunta regionale, pochi forse lo ricordano, nel corso del 2014 aveva stabilito che entro il 31 dicembre 2015 sarebbero stati cantierabili, “previo avallo della presidenza del Consiglio dei ministri”, le attrezzature e le infrastrutture funzionali alla realizzazione della sede regionale del Molise nell’ambito dell’area dell’ex stadio Romagnoli a Campobasso (60.000.000 di euro); gli interventi di elettrificazione della linea ferroviaria Roccaravindola - Campobasso I° lotto (17.000.000 euro); il miglioramento della viabilità del tratto Autostrada A1-Termoli (34.000.000 euro); le azioni integrate di sviluppo e di sostegno alla competitività dei sistemi locali per attivare i processi di innovazione e di aggregazione in distretti a sostegno di nuovi investimenti finalizzati anche al completamento delle strategie di uscita del capitale regionale dalle società partecipate e l’attivazione di un Polo di ricerca tecnologica ( 60.368.306,56 euro). Questi interventi, per un totale di 171.368.306,56 euro, così come disposto nella delibera del Cipe numero 21 del 2014, richiedevano, tra l’altro, che entro il 31 dicembre 2015 fossero sottoscritte le Obbligazioni giuridicamente vincolanti (Ogv). Bene, il 31 dicembre 2015 è alle spalle, siamo nel quarto mese del 2016 ma di cantieri relativi alle opere

L’intervento di Massimiliano Scarabeo “Sono ben 94 le Pro Loco molisane iscritte all’apposito Albo Regionale, con più di cinquemila adesioni su base volontaria e, per esse, il contributo economico da parte della Regione Molise, diventa fondamentale perché possano interpretare e finalizzare al meglio i propri scopi istituzionali. Tale somma, già di per se esigua visto che va diviso per tutte le Pro Loco che rientrano nei benefici della L.R. 18 luglio 1977 n. 20 è stata tagliata dal bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014, azzerando la voce relativa al fi-

appena sopra richiamate pare non ve ne siano in giro. Quelle indicate erano risorse del Fondo per lo Sviluppo e Coesione 20072013 riassegnate nell’ambito della programmazione 20142020, decurtate del 15 per cento, per non essere state quantomeno

impegnate entro il tempo prestabilito. Progetti per 171.368.306,56 euro, concordati con la presidenza del Consiglio dei ministri che non sono andati a buon fine, quantomeno per gli obiettivi cui erano destinati. La sede regionale sul Romagnoli è

svanita (ancora la Regione non lo dice apertamente ma siamo certi che sarà così); dell’elettrificazione della linea ferroviaria se ne parla solo (a vanvera); del miglioramento del tratto Autostrada A1-Termoli, idem; del Polo di ricerca tecnologica ammesso che ne parlino, forse, è un affare che la Regione a spizzichi e bocconi se lo sta giocando con l’università. Ricordando ciò che nel 2014 sembravano soldi pronti a dare uno scossone all’economica molisana e al governo regionale una parvenza di lucidità amministrativa, è anche il caso di riportare a galla il “Primo lotto funzionale asse autostradale Termoli - San Vittore”; gli interventi per i “danni alluvionali” (ordinanza del presidente del consiglio dei ministri 3268/03 - 1.173.783,41 euro); il finanziamento per gli “eventi atmosferici 2008” (ordi-

Anmic: “Frattura, e i medici per le invalidità?”

Invalidità civile, la mancata ratifica da parte del Governo Regionale del Molise delle nuove nomine dei medici fiduciari designati dall’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili), ossia dei professionisti in predicato di entrare nelle Commissioni Provinciali Asrem quali medici fiduciari di categoria, in sostituzione dei loro precedenti colleghi attualmente decaduti, sta portando a problemi per l’utenza. In problema è che, nonostante l’invito in tal senso avanzato dal Commissario Straordinario dell’Anmic, Calenda, la Giunta Regionale tarda a ratificare le nuove nomine, privando così quanti aspirano al riconoscimento

dell’invalidità del nuovo medico fiduciario Anmic in Commissione e quindi mettendo in forse i diritti di tanti. Una situazione di massima delicatezza, come si ricava dalle parole dei diretti interessati, ossia gli aspiranti all’invalidità civile: “Da quanto è dato sapere – dichiarano questi – non c’è motivo che giustifichi i ritardi da parte del Governo Regionale circa la mancata ratifica dei deliberati del Commissario Anmic in materia di designazione dei nuovi medici fiduciari dell’associazione in predicato di far parte delle Commissioni provinciali Asrem. Persistendo l’anomala situazione non ci sentiamo tutelati nei nostri diritti”.

Pro Loco, rimessi in bilancio i fondi per il triennio 2016-2018 nanziamento degli ottantamila Euro previsti e vincolati per le attività delle Pro Loco. Tutto questo ha ulteriormente aggravato le difficoltà nella gestione delle manifestazioni e nell’attività istituzionale di quest’ultime perciò, attraverso una interrogazione specifica, ho chiesto e insistito a che il Presidente Frattura si facesse carico del problema, ritenendolo fondamentale per il funzionamento delle Pro Loco e per il perseguimento delle loro finalità promozionali, considerando che nel solo anno 2014, sul territorio regionale, si sono regi-

nanza del presidente del consiglio dei ministri 3734/09 - 7.822,01 euro) e il finanziamento per il “sisma 2002” (428.167 euro). Soldi, ancora soldi, sempre soldi, e sempre sulla carta, tranne quelli per la ricostruzione post terremoto. Sono anni che il governo regionale si trastulla a collocare soldi da una parte all’altra, che passa da un provvedimento all’altro, da una decisione all’altra senza venire a capo di niente. Il carico di problemi è immutato. E l’economica molisana, passando a vuoto da una decisione all’altra, permane nella stagnazione, quando non regredisce. Rimangono ancora intonsi gli euro (a milioni) del finanziamento europeo 2014/2020 e gli euro (a milioni) dello Stato per l’area di crisi industriale complessa. Per i fondi europei sono già passati inutilmente due anni; per i fondi dello Stato sta per scadere l’anno. Questa testata essendo a servizio della gente e dei suoi lettori ha posto e pone il problema degli investimenti. Qualche sigla sindacale (la Uil certamente) pressa, sollecita, minaccia. La Regione, tetragona nella sua torre d’avorio, se ne frega. Il Molise dei forti e dei potenti vive di lepidezze; il Molise dei deboli e senza alcun potere vive di ristrettezze. Fino a quando è lecito tollerare? Anzi, sopportare? Dardo

strati più di settecento eventi organizzati da queste Associazioni, oltre ad altri di livello nazionale. Un forte impulso dato al turismo regionale che non può essere ignorato e a detta interrogazione, la Giunta Regionale ha risposto, ripristinando nel DEF 2016-2018, le somme in bilancio pari a ottantamila Euro per ogni anno di riferimento. Molto ancora si deve fare, ma questa scelta rappresenta comunque un aiuto non indifferente che la Regione Molise offre a chi crede e si impegna nel ruolo sociale e culturale svolto dalle Pro Loco.”


TAaglio lto Campobasso avrebbe potuto diventare il set di una parte del film-tv sulla vita di Nino Manfredi, ma l’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore alla cultura Emma De Capoa, ha preferito rinunciare all’occasione risparmiando, così, la bellezza di quindicimila euro. La storia è questa: il figlio dell’indimenticato attore, anche se sempre molto sottovalutato rispetto al grandissimo talento espressivo di cui era dotato e che ha incastonato in alcuni gioielli del cinema italiano come “Brutti, sporchi e cattivi”, “Operazione San Gennaro”, “Pinocchio”, “C’eravamo tanto amati”, “In nome del popolo sovrano” (solo per citarne alcuni), ha proposto a Rai Fiction la realizzazione di un film per la tv sulla vita e la carriera del padre, proposta immediatamente accettata. Il film dovrebbe intitolarsi “In arte Nino” e le riprese iniziare a brevissimo, prima dell’estate. Il ruolo di Manfredi (che scopriamo chiamarsi Saturnino di nome di battesimo) dovrebbe essere assegnato ad Elio Giordano, giovane leone del cinema italiano, neanche a farlo apposta di origini molisane. Volendo girare un pezzo di film a Campobasso (l’aggancio con la sceneggiatura non ci è noto, l’unico riferimento che istintivamente ci viene in mente è la

L’intervento di Tecla Boccardo* Siamo delusi da questo Bilancio in quanto rappresenta un atto burocratico, un adempimento obbligatorio, piuttosto che un vero strumento di programmazione intorno ad un’idea forte che miri alla crescita economica, sociale e occupazionale della Regione Molise. Tra le righe, solo qualche spiraglio d’idea o d’intervento, senza però che traspaia qual è l’orientamento di fondo dell’azione politica e amministrativa regionale. Più che per quello che contiene, infatti, è deludente per ciò che non è previsto. Innanzitutto, in una fase così importante e delicata per il Molise, manca il raccordo con la programmazione dell’Area di Crisi. A testimonianza di questo, le “prudenti” previsioni di crescita nella relazione a corredo del documento, un’attenzione ai risparmi delle voci di spesa che non sembra essere la stessa che si presta alla garanzia della qualità e dell’efficienza dei servizi per i cittadini, che si limita a dichiarazioni di principio. E’ necessa-

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“In nome del popolo sovrano” la De Capoa dice no al film su Manfredi Il Comune nega quindicimila euro di contributo, la produzione non girerà più a Campobasso

realizzazione della celebre campagna pubblicitaria che Manfredi realizzò per il pastificio La Molisana all’inizio degli anni novanta, ma è solo una nostra supposizione n.d.r.), la produzione aveva richiesto alla Regione Molise ed al Comune di Campobasso un contributo di quindicimila ero ciascuno. La Regione, onore al merito, ha immediatamente deliberato per la concessione della somma in questione mentre il Comune di

Campobasso, prendendosi anche i suoi tempi, pare una decina di giorni, ha declinato l’offerta. Tempo di crisi, evidentemente. Non si scuce. E così la produzione, nella persona dello stesso figlio dell’attore, ha inviato una cortese ma gelida lettera alle istituzioni molisane in questione in cui prendeva atto della scelta e salutava la compagnia. Chissà cosa intendono, allora, al Comune di Campobasso quando

parlano di promozione del territorio? La scelta dell’assessore De Capoa ci pare, infatti, del tutto ingiustificabile. In relazione alla spesa, il ritorno di immagine per il capoluogo sarebbe stato infinitamente maggiore. Una vetrina nazionale, in una produzione della Rai, su uno dei più grandi attori della storia del cinema italiano, cui si è rinunciato per quindicimila euro. Il gioco sarebbe assolutamente valso al candela, a nostro

modestissimo avviso. Non volendo metterci con il pallottoliere in mano a contare gli euro spesi per questa o quell’altra manifestazione, sagra e/o convegno o pubblicazione, ma volendo semplicemente esercitare il nostro sacrosanto diritto di critica, non possiamo fare a meno di segnare con un profondo segno blu questo esercizio di amministrazione da parte del Comune di Campobasso. Facendo le debite proporzioni, ci prendiamo la briga di ricordare a noi stessi ed all’assessore De Capoa gli enormi ritorni economici, di immagine, di sprovincializzazione, che Marinella, Vigata e Montelusa hanno conosciuto da quando Montalbano abita lì; oppure quanto Gubbio e Spoleto abbiano da dire grazie per l’intercessione di Don Matteo per la loro assunzione all’empireo del digitale. Questione di scelte, di visione, di feeling con la contemporaneità che, a nostro modesto avviso, a palazzo San Giorgio hanno dimostrato di non avere. Per chiudere: “Signore e signori, buonanotte.”

Delusi dal bilancio regionale: nessuno spazio al lavoro rio prevedere investimenti e risorse aggiuntive da destinare alla lotta contro la povertà che in Molise è in aumento. Proprio per questo riteniamo che il finanziamento destinato all’inclusione sociale sia sottostimato rispetto alle reali esigenze. Inoltre, è necessaria una rivisitazione dei meccanismi e dei requisiti che misurano il grado di povertà dei cittadini, ancorandoli a criteri di maggiore equità nell’assegnazione del contributo per la lotta alla povertà, poiché le famiglie mononucleo risultano particolarmente penalizzate. Sulle politiche attive, invece, la UIL chiede di portare l’attuale decontribuzione del 40% prevista per le nuove assunzione al 100% attraverso un finanziamento regionale aggiuntivo per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro a favore dei giovani, così come avvenuto in altre Regioni che hanno scommesso sulla crescita occupazionale. Anche perché, non dimentichiamolo, l’equazione è sempre la stessa meno lavoro è uguale a meno entrate per le casse regio-

nali! Ci aspettiamo, dunque, maggiori sforzi a favore dello sviluppo e della competitività del territorio! Passando al tema sanità, invece, siamo preoccupati per la riduzione della previsione di spesa nel prossimo triennio, soprattutto considerando l’ulteriore taglio previsto dal livello nazionale. Senza un piano di eliminazione degli sprechi queste riduzioni si tradurranno in ulteriori tagli li-

neari ai servizi sanitari pubblici destinati alla collettività, con il rischio di scendere al di sotto dei livelli minimi indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Altro tema non sufficientemente approfondito, è quello che interessa le società partecipate. Sarebbe interessante, difatti, capire le scelte che si stanno facendo relativamente ad esse, non solo sotto il profilo della ricaduta occupazionale ma anche ai fini della garanzia della continuità dei servizi pubblici offerti alla collettività. Ad oggi, purtroppo, sono tanti i lavoratori mandati a casa! Nel pubblico impiego, invece, occorre dare risposte e certezze ai lavoratori delle Province, della sanità, dell’indotto e degli enti razionalizzati a seguito della riforma della P.A.. Certo molte scelte sono imposte dal Governo centrale e il Bilancio è ingessato da mutui trentennali determinati da gestioni lontane, ma quelle della UIL, prosegue Boccardo, non sono richieste impossibili da realizzare sul piano

economico. La strada resta sempre la stessa, ossia aggredire la spesa pubblica improduttiva, a iniziare dai costi diretti e indiretti della politica che sono aumentati e non diminuiti, rivedendo alcune voci della spesa pubblica, così da razionalizzare ed efficientare la macchina amministrativa regionale. Proprio a riguardo, ci lascia perplessi la creazione di nuovi organismi consultivi e di controllo proprio mentre si parla si semplificazione. Queste le prime impressioni della UIL, dopo una discussione breve, come al solito impostata con un metodo sempre meno inclusivo che non permette nessun genere di modifica a un documento preconfezionato e che viene inviato ad horas. Chissà se la Regione Molise condividerà con noi ed in tempo utile, la documentazione afferente il Patto per il Sud che dovrebbe vedere a breve l’arrivo in Molise del Premier Renzi per la sua firma! *Segretaria regionale Uil Molise


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4 28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La situazione dei reparti di anestesia del Cardarelli e del San Timoteo annuncia gli effetti della riorganizzazione

La rivoluzione silenziosa della sanità Di Marzio: “Al momento è un mezzo miracolo garantire la presenza di anestesisti per gli interventi standard” Pare, purtroppo, che delle ripetute denunce sullo smantellamento di reparti, soppressione di servizi e perdita generalizzata di efficienza del sistema sanitario regionale importi solo ai medici ed agli operatori che negli ospedali vivono, più che lavorare. Non manca giorno, infatti, che la nostra casella di posta elettronica non ospiti l’accorato appello di un medico, di un infermiere, di un lavoratore precario. Ieri abbiamo scritto della situazione al San Timoteo di Termoli dove, dal primo maggio prossimo, gli anestesisti rimasti in servizio potranno garantire esclusivamente il mantenimento del reparto di Rianimazione e le attività di supporto alla chirurgia d’urgenza, per quei pazienti, cioè, che dovessero arrivare al Pronto Soccorso in evidente pericolo di vita. La situazione al Cardarelli di Campobasso è del tutto analoga, nella sua drammaticità. Questo è il quadro della situazione, infatti, che fa il direttore sanitario dell’ospedale del capoluogo Di Marzio: “Già nell’attuale situazione è

un mezzo miracolo che riusciamo a garantire la presenza degli anestesisti per gli interventi ‘standard’ quelli, cioè, che non riguardano né il reparto di Rianimazione né le attività chirurgiche urgenti. L’organico purtroppo è sottodimensionato e avremmo certamente bisogno di qualche anestesista in più. Dei 16 nel-

l’elenco in servizio a contrada Tappino c’è chi è in maternità e non è stato rimpiazzato, chi conserva il posto in Molise ma lavora in un’altra regione, chi è a tempo determinato, chi indeterminato e chi è un libero professionista. A conti fatti di anestesisti effettivi ce ne sono anche meno di 16, che sarebbero già pochi, figuriamoci

oggi che le assunzioni sono bloccate e dobbiamo garantire le 11 ore di riposo tra i turni di servizio previste da una direttiva europea entrata in vigore lo scorso novembre”. Eppure tutto intorno sembra tacere e rimbalzare sul resilientissimo muro di gomma dell’indifferenza generale. Di tutti coloro, cioè, che pensano che mai dovranno fare i conti con gli effetti della riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale; quelli che pensano di non dover mai fare i conti con la necessità. Tranne poi inorridire quando, per un motivo o per l’altro, che di solito hanno le sembianze di amici o parenti, si trovano a fare i conti con inefficienze e disservizi; con la traumatica espulsione dal ventre di vacca dove hanno comodamente riposato fino ad allora. Alcune settimane orsono s’era parlato di un tentativo in extremis di mediare gli aspetti più discussi e discutibili del piano operativo del commissario Frattura: conferenze stampa, solite note al vetriolo foriere di nulla, grandi discussioni fatue e poi, fatal-

mente, tutto svanisce in una bolla di torpore, di silenzio, di indifferenza. Da giorni il senatore Ruta e il deputato Leva sono spariti dai radar, si spera per operazioni sotto copertura, ma il dubbio dell’inconsistenza dell’intera operazione è assai legittimo. Sulla carta nulla è ancora stato scritto e sottoscritto da parte della struttura commissariale, eppure gli effetti di un ridimensionamento acefalo della sanità regionale cominciano già a materializzarsi tra corsie, letti ed ambulatori. Una controrivoluzione silenziosa, strisciante. Anche gli organi di informazione sembrano non comprendere l’importanza del momento. Di sanità si parla pochissimo, quando se ne parla. Il sospetto è che ci toccheranno le solite argomentazioni a posteriori. Ci toccherà ruminare l’indigeribile verità che le decisioni più importanti per la nostra stessa vita sono state prese mentre la maggior parte di noi era in tutt’altre faccende affaccendata. La maggior parte delle quali di nessunissima importanza, naturalmente.

IL MOLISE CHE NON MOLLA Anche se la Camera di Commercio nel Molise è una, Unioncamere Molise continua nella sua esistenza operativa, amministrativa e organizzativa. Niente male, se continua ad essere un punto di riferimento per le attività commerciali e produttive del Molise, oltre che un centro di studio e di ricerca. In questa veste ha reso noto i dati relativi alla nascita di nuove imprese rispetto a quelle che muoiono. Purtroppo, come abbiamo pubblica nell’edizione di sabato 23 aprile, quelle che chiudono sono ancora più di quelle che aprono, ma l’andamento sembra progressivamente cambiare. Un dato che aiuta a credere che sta risorgendo la voglia di rischiare, di fare impresa, appunto. In questo contesto si va a collocare il successo del produttore di “Olio di Flora” a dare respiro alle ansie e alle paure. La qualità, bisogna convincersi, è sempre vincente. La conquista della medaglia d’Argento al Premio Biol 2016 è arrivata sulla posta elettronica de La Casa del Vento di Larino, trasmessa nel testo che segue dal Presidente del C.I.Bi., il Consorzio che organizza ogni anno il Premio Biol: “Gentile

Economia ancora in affanno ma l’Olio di Flora diventa plurimedagliato Secondo i dati e le analisi di Unioncamere Molise e del C.I.Bi. Azienda, siamo felici di comunicarvi che il vostro Olio Extravergine di Oliva Biologico <L’olio di Flora> a seguito di severe analisi chimiche e del giudizio di un panel costituto dai più importanti esperti internazionali di olio di oliva è risultato vincitore della Silver Medal”. Il riconoscimento risulta ancora più prestigioso perché scelto tra più di 400 diverse etichette partecipanti al concorso e validato dal giudizio di un panel costituito da 31 capi panel ed esperti di olio di oliva a livello internazionale. Il merito va innanzitutto al lavoro e alla passione di quanti hanno contribuito a realizzare questo prodotto eccezionale e che da oggi potrà fregiarsi del marchio “Silver Medal”. L’”Olio di Flora”: ancora una medaglia d’argento dopo quella ottenuta

a Bologna al Premio BiolNovello; la gran menzione, cioè il massimo riconoscimento, assegnata da l’Orciolo d’Oro, uno dei primi concorsi riservati all’olio extravergine di oliva, perfettamente organizzato da EnoHobbyclub dei Colli Malatestiani in provincia di Pesaro; l’inserimento nella Guida degli

oli monovrietali organizzato dall’Assam, l’Agenzia servizio settore agroalimentare delle Marche. Riconoscimenti gratificanti per chi cura la qualità sotto il segno del biologico e crede nella “Gentile di Larino”, la varietà che da millenni esprime il territorio che guarda da vicino il mare di Termoli e

delle isole Tremiti. Riconoscimenti che hanno solo confermato le due medaglie d’oro ricevute dal Concorso tutto molisano, ma non per questo meno prestigioso, Goccia d’Oro, che c’è stato prima di Natale a Larino. E così, grazie a l’”Olio di Flora”, anche il Molise entra nell’elenco degli oli medagliati e va ad affiancare altre 15 regioni, con la Puglia che ne prende addirittura 59, la Sicilia (29), la Toscana (25), l’Umbria (15), la Sardegna e la Campania a pari merito (11) e il Lazio (10). A seguire le rimanenti nove regioni con meno di 10 medaglie. Ben 184 gli oli italiani premiati insieme con numerosi oli provenienti soprattutto dall’area del Mediterraneo, il mare degli olivi e dell’olio con oltre il 90% della superficie olivetata e l’olio di oliva prodotto.


TAaglio lto

5 28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Servizio del Gabinetto del Presidente e degli affari istituzionali della Giunta regionale è tra i meglio attrezzati di uomini e mezzi a dispetto di altri fortemente deficitari

Altre 6 unità alla corte della presidenza della Regione Molise

Avviso interno finalizzato al reperimento di candidature e all’attivazione di rapporti di utilizzazione, in posizione di distacco, tra i dipendenti di ruolo delle soppresse comunità montane del territorio regionale e tra i dipendenti degli enti costituenti il cosiddetto Sistema Regione Molise Più si avvicina la data delle prossime elezioni regionali, più si gonfia il Servizio del Gabinetto del Presidente e degli affari istituzionali della Giunta regionale. Partito in sordina, ma reso celebre per la chiamata a dirigerlo dell’ingegnere Mariolga Mogavero, già stretta collaboratrice di Frattura alla Camera di Commercio e nell’attività professionali, s’è via via ingigantito al punto da diventare, allo stato, uno dei Servizi regionali meglio attrezzati. Non pago di avere alle sue dirette dipendenze e disponibilità due addetti stampa (Gianni Meffe e Sabrina Varriano); un Ufficio di staff (Carmine Vellucci, Giuseppe Del Russo, Andrea Montella, Giacomina Struzzolino e Tiziana Visaggi); un Ufficio affari generali e giuridici (Sarah Testa e Salvatore Mena); la redazione del Bollettino ufficiale della Regione Molise (Nicola Di Pardo); le attività gestionali, amministrative ed economali (Antonio Di Cesare e Annarita Morena); la delegazione di Roma per assistere il presidente e gli assessori nelle attività svolte nella capitale (Arcangelo Carozza, Virginia Buonopane, Adele Neri e Rita Maddonni); un’addetta al coordinamento dei progetti speciali (Ivana Mustillo);

Si è tenuto nella sede di via Genova della Presidenza della Regione, l’incontro sullo stato del Registro Tumori. Il dott. Carrozza ha illustrato lo stato di avanzamento del lavoro di inserimentodei dati, confermando la chiusura degli anni 2010 e 2011 e l’avvio di quelli del biennio successivo 2012/2013. Ad oggi complessivamente sono circa 9000 le schede inserite nel software del Registro dei Tumori, operazione – come spiegato in passato – necessaria al fine di tracciare una mappatura sia sanitaria che territoriale delle diagnostiche tumorali, propedeutica a qualsiasi analisi del fenomeno, indispensabile perl ’individuazionedi punti di criticità. Il dott. Carrozza ha inoltre fatto presente che la validazione da parte

due incaricati presso la delegazione di Bruxelles (Carlo Marinelli e Michele Petracca); un addetto al coordinamento delle attività di comunicazione (Pasquale Abiuso) e un addetto alla cooperazione territoriale europea (Mario Ialenti). Il Servizio di Gabinetto del presidente è alla ricerca di altre 6 unità: quattro direttivi, con profilo amministrativo contabile in possesso della laurea in materie giuridiche ed economiche, e due esecutivi, con profilo amministrativo e/o tecnico. Per individuarli tra il personale di ruolo dell’Amministrazione regionale,

tra i dipendenti di ruolo delle soppresse comunità montane del territorio regionale e tra i dipendenti degli enti costituenti il cosiddetto Sistema Regione Molise (enti strumentali e sub regionali: Arsarp, Enti del Turismo; ex Iacp, Molise Dati, Fin Molise e finanche l’Asrem), il direttore generale Massimo Pillarella ha disposto la pubblicazione di un avviso interno finalizzato al reperimento di candidature e all’attivazione di rapporti di utilizzazione, in posizione di distacco, presso il Servizio del Gabinetto del Presidente della regione e degli affari istituzionali della Giunta regionale. Le

candidature dovranno essere presentate al Servizio Risorse umane e organizzazione del lavoro della direzione generale, specificando i dati anagrafici e il possesso dei requisiti richiesti. Ovvero: i propri dati anagrafici, codice fiscale, residenza e indirizzo di posta elettronica, anche certificata; il titolo di studio posseduto, la data ed il luogo di conseguimento; l’ente di appartenenza e la data di assunzione a tempo indeterminato; la categoria giuridica, il profilo professionale e la posizione economica posseduti; l’anzianità di servizio nella categoria e profilo professionale; l’esistenza di even-

Registro tumori, funzionalità da rivedere dell’AIRTUM, l’organo deputato a validare i dati inseriti, avverrà con la fine degli inserimenti del quadriennio 2010/2014. Il responsabile medico, infine, ha consegnato copia del Quinto Rapporto dell’INAIL sul Registro nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) dove, per la prima volta, c’è anche il Molise in virtù proprio dell’attivazione del Registro dei Tumori della Regione Molise. La d.ssa D’Innocenzi ha sottolineato e ringraziato il lavoro fin qui svolto dallo staff medico e tecnico impegnato, nonostante l’indubbio momento di transizione che sta vivendo la sanità in una regione commissariata come il Molise. Ma il Registro – ha affer-

mato – non si ferma, garantendo la copertura finanziaria nei capitoli di spesa afferenti le dinamiche delle ‘politiche’ di prevenzione sul territorio e, per questo, ha già impartito precise direttive. Ha inoltre fatto presente che il lavoro fin qui svolto non è stato immune da ostacoli, in

particolare quelli legati alla privacy dei dati e al trasferimento di essi da parte di qualche struttura al gruppo di lavoro. Pur riconoscendo le ferree norme che regolano questo istituto che, tra l’altro, è oggetto di revisione da parte del legislatore, si è impegnata a superare questi ostacoli non appena sarà operativo il nuovo Direttore Generale ASREM, al quale sottoporrà la problematica. Su tale specifico punto, i rappresentanti delle associazioni hanno espresso disappunto, ricordando che già nell’ultimo incontro lo staff medico aveva evidenziato questa criticità e che, dopo animata discussione, fu decisa– seduta stante - la revoca della delega de quo a quei

tuali procedimenti disciplinari o giudiziari a proprio carico; di avere conoscenza delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse; il consenso al trattamento dei dati personali. Elemento importante e decisivo ai fini dell’accoglimento delle domande è il curriculum professionale e formativo, da cui risulti soprattutto eventuali corsi di formazione professionale svolti e le esperienze lavorative effettuate, pena l’esclusione dalla procedura. Dicevamo, importante e decisivo. Si, perché, le domande di andare a lavorare in posizione di distacco alla corte della presidenza della giunta regionale arriveranno al direttore del Servizio del Gabinetto del Presidente, Mariaolga Mogavero, che, “ previo una valutazione comparativa dei curriculum”, individuerà le professionalità maggiormente corrispondenti ai fabbisogni lavorativi segnalati “per la conseguente attivazione dei rapporti di utilizzazione”. Diciamolo ancora una volta: mancando elementi di valutazione certi e definiti, sarà sempre e solo il potere discrezionale a prevalere. Specie se il prescelto è gradito al vertice regionale. Dardo

dirigenti sanitari che si rifiutavano di trasmigrare i dati al gruppo del Registro dei Tumori. Ma evidentemente ciò non ha prodotto atti formali conseguenziali per la non assunzione di responsabilità da parte di chi doveva e cioè l’ex direttore generale dott. Pirazzoli. Le associazioni hanno sollecitato la d.ssa D’Innocenzi a superare al più presto questo odioso ostacolo che tanto sa di burocrazia e ‘piccoli poteri’ all’interno delle strutture regionali che qualcuno non vuole perdere e poco ha a che fare con il buon senso e la fattiva collaborazione tra strutture di uno stesso organismo qualè l’Asrem, oltretutto quando poi gli stessi dati vengono trattati con la massima riservatezza e mantenendo l’anonimato.


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TAaglio lto

28 aprile 2016

aDomani a Palazzo san Giorgio assemblea in seconda convocazione

Consiglio piatto su Tari e Imu, ma le partecipazioni societarie meriterebbero una riflessione

Metabolizzato in fretta il buco nella maggioranza consiliare della seduta del 26 aprile (il sindaco lo ha giustificato dicendo trattarsi di assenze non strumentali), domani sarà di nuovo confronto su un ordine del giorno già dato per scontato. Non avendo modificato le aliquote della Tari (tassa sui rifiuti) né quelle dell’Imu non ci dovrebbe essere infatti spazio per sortite di alcun genere, tranne quelle rituali di un’opposizione che vive solo d’iniziative personali in cui brilla Francesco Pilone. Con questa premessa si annuncia una seduta consiliare di modesta portata, nonostante siano in ballo tasse e balzelli e, per sovrappiù, il rendiconto sulle partecipazioni municipali alla Sea e al Consorzio industriale “Campobasso/Boiano”. Che, per come sono andate le cose, e per come andranno, è bene che venga detto e classificato Consorzio industriale di “Boiano”. Ciò perché l’amministrazione del capoluogo all’interno del Consorzio non conta

aaLa visita del Presidente Mattarella nella nostra Regione è certamente un segnale positivo, come è stato unanimemente colto da tutti i protagonisti della vita politica, sociale ed economica locale. La FLC CGIL Molise, pur condividendo la soddisfazione generale, ritiene che questa visita abbia un senso che va oltre il pur importante atto di cortesia istituzionale, volto a testimoniare che “il Molise esiste”, aldilà delle mille criticità quotidiane e aldilà della crisi drammatica che a volte fa scaturire poco produttive reazioni di autocommiserazione. La presenza del Capo dello Stato in Molise, nello specifico all’Università, infatti, assume una valenza maggiore proprio perché si muove nel solco di un quanto abbiamo ribadito negli ultimi anni: la conoscenza è la leva strategica da cui ripartire per uscire fuori dalla crisi e determinare un futuro migliore; non solo per il nostro territorio. La circostanza, non certo casuale, che il Presidente della Repubblica

assolutamente nulla. Eppure ogni cittadino di Campobasso paga due euro in favore delle case consortili. Vale a dire, un contributo in totale di oltre 100mila euro e un consigliere d’amministrazione. Che però al momento di votare conta quanto il consigliere rappresentante di S. Polo e di Campochiaro, per fare un esempio, che in termini demografici

rappresentano una percentuale irrisoria di cittadini. Al che viene facile ai critici dire che in fondo si spendono oltre centomila euro per una poltrona in un consiglio d’amministrazione che di tutto s’incarica, tranne delle sorti della città. Da qui lo spunto per una riflessione che faccia ammenda dell’opportunismo politico (uscendo dal Consorzio si perde-

rebbe la possibilità di un incarico gettonato) e prenda coscienza che centomila euro risparmiate potrebbero andare in favore di un investimento produttivo o in opere pubbliche. Cert’è che l’equivalenza del voto del rappresentante di Campobasso con quello di un piccolo comune del Matese è una contraddizione talmente evidente che non può essere oltre giustificata. Così restando le cose, la politica industriale del Consorzio sarà solo e unicamente appannaggio delle strategie dei comuni dell’area matesina, con perno Boiano. Per la Sea le condizioni sono più o meno simili. Il costo d’esercizio della società che provvede alla raccolta dei rifiuti urbani sono eccessivi: anche qui decine e decine di migliaia di euro per il presidente, i consiglieri d’amministrazione e i revisori dei conti. Una spesa che premia generalmente più il dato politico dei destinatari che quello amministrativo. Anche per questa realtà la riflessione porta a concludere che in assenza di un suo

potenziamento, rendendola cioè multifunzionale, sarebbe il caso di ricondurre il servizio direttamente al Comune. Multifunzionale: soluzione logica per tenere la Sea in vita e per eliminare una volta per tutte le esternalizzazioni che riguardano il parcheggio pubblico, il servizio cimiteriale, la depurazione delle acque luride e la gestione della rete elettrica. Un campo disseminato di presunti vantaggi per l’amministrazione perché presi e considerati a scatola chiusa. Solo da qualche tempo la società perugina che gestisce i parcheggi ha provveduto a saldare il pagamento degli arretrati (lasciando che le strisce blu siano diventate bianche!); per la depurazione bastano e avanzano i problemi sollevati da chi ci lavora; il servizio cimiteriale è tutt’altro che soddisfacente stando ai rilievi e alle proteste, e Campobasso di notte è un … cimitero. Serve altro? Dardo

Non si faccia morire l’università molisana

giunga in Molise per inaugurare un centro di ricerca per le Aree Interne e per gli Appennini voluto dall’Università del Molise, lancia un segnale di speranza contro le politiche di chi, con troppa superficialità, parla di inutilità e di costi delle Università solo numericamente più piccole, dimenticando la funzione di presidio socio/culturale, oltre che didattico e scientifico, che i piccoli atenei hanno nelle aree interne del Paese e nelle zone più ar-

retrate del nostro Mezzogiorno. Nonostante gli innumerevoli proclami governativi, i dati collocano il nostro paese ultimo tra quelli dell’area OCSE per i fondi destinati all’Università e alla ricerca con un misero 1% del PIL. Solo il 7% degli studenti italiani riceve una borsa di studio, mentre le tasse universitarie sono cresciute del 51%. Negli ultimi anni più del 93% delle giovani leve della ricerca è stato espulso dal sistema universitario, continua ad essere drammatico il generale calo delle immatricolazioni (meno 70.000 iscritti in tre anni). La regione Molise fa la sua parte non garantendo l’assegno di studi a tutti gli studenti universitari che ne hanno diritto. Si tratta di dati allarmanti, che manifestano la ne-

cessità di una inversione di tendenza. La FLC CGIL, da sempre, ha considerato l’Università Italiana e la nostra Università del Molise, un volano straordinario per l’economia regionale e una opportunità unica per tante famiglie, non solo molisane, che hanno potuto investire nel futuro dei loro figli puntando sulle eccellenze proposte, nel corso degli anni, dal nostro piccolo ma qualificato Ateneo. Ribadiamo oggi la valenza di questi concetti e l’importanza strategica degli investimenti pubblici nel settore, anche rispetto a pratiche poco ortodosse di proliferazione di enti che considerano formazione e conoscenza come luoghi di profitto e non di sapere. In tal senso, l’affidamento della lectio inauguralis al Prof. Gianfranco Viesti, stimato economista che pone al centro delle sue discussioni il rilancio di una “nuova questione meridionale” e con il quale la CGIL del Molise ha avviato un proficuo

scambio di contributi, è un ulteriore elemento di soddisfazione che attribuisce a questa iniziativa una funzione ancora più qualificata e di prospettiva. Riteniamo che il Molise, e la sua Università, debbano avere l’ambizione che non uno, ma cento, mille ragazzi, possano esportare sapere e conoscenza, per tornare ancora più pronti e preparati e dare un contributo qualificato al nostro territorio. Per far questo però, occorrono investimenti, non bastano le promesse. MIUR e Regione, ciascuno per le proprie competenze facciano la loro parte, in modo da garantire le risorse necessarie per ribadire il ruolo centrale dell’Ateneo per tutta la comunità regionale. Diamo il nostro benvenuto al Presidente della Repubblica, chiedendogli di farsi portavoce di una necessaria inversione di tendenza atta a favorire i necessari investimenti nei settori della conoscenza. Flc Cgil


Campobasso

7 28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Comune: a Campobasso gli assessori sono tali su internet Tranne in un caso la giunta non emette provvedimenti concreti CAMPOBASSO. Una giunta comunale per il bene comune. Questo dovrebbe essere il senso degli assessorati con le conseguenti deleghe assegnate dal sindaco di una città, questo anche per la città di Campobasso, sindaco: Antonio Battista. Quindi : l’assetto urbano , il sociale, la cultura, le opere pubbliche, il bilancio e la programmazione finanziaria, le attività produttive e le politiche per l’ambiente.

Sette settori strategici, (i principali senza quelli annessi e connessi), per lo sviluppo di una città e di un intero territorio. Se dovessimo assegnare un punteggio quale assegneremmo? Rispetto al settore urbanistico come funziona Campobasso? La città é migliorata sotto questo punto di vista dall’insediamento di questa giunta? Che cosa si é fatto di concreto? I cittadini dicono di no, loro non sono soddisfatti ma, so-

pratutto, non restano soddisfatti per l’immobilismo totale al quale loro malgrado assistono e questo non solo per l’urbanistica. Stessa cosa dice la gente, il popolo, gli elettori per tutte le altre deleghe a onor del vero con un’unica eccezione, le attività produttive. Questo l’unico settore che ha visto un certo fervore. Per tutto il resto : il nulla, il silenzio più assordante. Eppure Campobasso é una città Capoluogo di regione con tanti e

volte l’unica azione concreta é quella espressa su facebook. Foto, post e quant’altro. Ma si può fare un’azione amministrativa che si rispetti su internet? Gli assessori, forse, sono stati nominati su internet? Ci sono invece i problemi veri quelli che ogni giorno si toccano con mano, si vivono, che le persone vivono. Quelle stesse persone che si aspettano delle risposte, delle azioni (ma non col mouse del computer). La Giunta si ‘spoglia’ delle proprie funzioni e dei propri compiti. E allora ben venga l’esempio che danno le attività produttive, nero su bianco provvedimenti e azioni concrete anche a costo, alle volte, di risultare antipatici. I maligni dicono : tutta invidia

Scoperta evasione da due milioni di Euro

L’intervento

Piazza Della Vittoria: “l’ennesimo angolo verde abbandonato” CAMPOBASSO. Campobasso città giardino. Ancora ricordo gli slogan elettorali lanciati nel corso della campagna elettore delle passate elezioni al Comune di Campobasso. Oggi mi chiedo che cosa sia rimasto della ‘città giardino’. Quello che in particolare mi ha colpito facendo nei giorni scorsi una passeggiata a piedi é stato lo stato di degrado e di abbandono in cui si trova la villetta di Piazza della Vittoria. Un angolo che si trova al centro della città in una posizione strategica alla fine di Corso Vittorio Emanuele tra uffici, piccoli punti commerciali e di ristoro. Ed esattamente i passanti potrebbero trovare in un questo angolo ‘verde’ l’amato ristoro anche con il giungere della bella stagione. Magari dopo una passeggiata qui sedersi su una panchina e sorseggiare una bibita, mangiare un panino, un pezzo di pizza o un gelato. Godere di un momento di

tanti problemi ancora da risolvere, questioni rimaste sul tappeto: allora la domanda che la gente fa e che noi giriamo a chi di dovere é : che cosa ha prodotto questa Giunta? Quello che più spesso lamentano i cittadini é il completo distacco dalla realtà, il completo distacco tra gli ‘scelti’ e la collettività. Il non stare in mezzo alla strada. Forse é per questo - dice la gente - che non ci si rende conto delle reali necessità, dei problemi che stanno stritolando la città. Dunque, il punto é proprio questo mentre Campobasso viene letteralmente ‘affondata’ nessuno dei nostri assessori, (tranne uno come detto sopra), se ne rende conto. Altrimenti non si spiegherebbe perchè il più delle

riposo all’ombra di un albero. Anche perchè la villetta si trova di fianco gli Uffici della Asl e potrebbe perciò essere utile ai molti che qui arrivano per disbrigare le loro pratiche dovendo spesso sostenere lunghe file. Del resto la villetta c’è! e qui lodevole e do-

verosa l’iniziativa da parte del Comune, nell’anno 2011, di installare un cippo alla memoria per celebrare degnamente Alessandro di Lisio, il giovane caporal maggiore ucciso durante una missione in Afghanistan nel 2009. La villetta é solo uno dei tanti angoli della città che non gode di un aspetto decoroso eppure, credo, basterebbe poco per ripulire le erbacce, rimettere a posto un cestino per i rifiuti, non credo sia complicato. Mi auguro che qualcuno se ne accorga .... Un cittadino

Ispezione fiscale eseguita dalla Compagnia di Campobasso presso una società del Capoluogo Ricavi sottratti all’imposizione per circa 2 milioni di Euro, violazioni in materia di Imposte Dirette ed IVA, gravi inadempienze agli obblighi di dichiarazione, con risvolti in campo penale-tributario. Questi gli esiti di una verifica fiscale conclusa nelle ultime ore dalla Compagnia Guardia di Finanza di Campobasso nei confronti di una società operante nel comparto della raccolta dei rifiuti, con sede legale in Campobasso, ed ulteriore unità locale in provincia di Ca-

serta. Le attività ispettive hanno interessato il periodo 2014-2016 e, per la prima annualità oggetto di controllo, l’operatore economico è risultato “evasore totale”. 3 persone - due responsabili pro-tempori, di cui uno in carica, ed un consulente del lavoro - sono stati segnalati alla competente Magistratura ai sensi del D. Lgs. 74/2000, articoli 5 e 10-quater in materia di omessa dichiarazione e indebita compensazione.



Italy



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Campobasso

28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Marciapiedi, la totalità sono rotti L’amministrazione comunale di Campobasso non sta intervenendo a risanare la situazione Campobasso. La soglia dei risarcimenti danno s’è alzata paurosamente a Palazzo san Giorgio e, c’è da credere che, continuando l’andazzo, le società d’assicurazione che garantiscono l’amministrazione comunale se la

daranno a gambe. Tra le richieste che sono piovute al settore avvocatura ne abbiamo scelte due che sembrano le più significative per l’entità dell’importo e per le cause che lo hanno generato.

Manco a dirlo, le cause degli incidenti sofferti si fanno risalire alla improvvida manutenzione delle strade e dei marciapiede in particolare. Situazioni spesso fotocopia, che aggravano l’immagine di un’amministrazione

comunale assente sul fronte della manutenzione ordinaria delle strade e dei marciapiede. Che poi è il minimo che un’amministrazione è tenuta ad assicurare ai cittadini che pagano le tasse.

“Scuola lavoro, esperienza edificante” Sono stati 22 gli studenti del liceo Scientifico di Campobasso a partecipare al progetto della Cattolica Campobasso. Si è conclusa l’esperienza di “alternanza scuola lavoro” di 22 studenti molisani del Liceo Scientifico “Romita” di Campobasso, presso il Laboratorio di Analisi della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso. La collaborazione tra il prestigioso Istituto Scolastico campobassano e la “Cattolica” di Campobasso, che dura da diversi anni, si è perfezionato con la stipula di una specifica convenzione. Le attività di “alternanza scuola lavoro” hanno l’obiettivo di integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una collaborazione produttiva tra i diversi ambiti, con la finalità di creare un luogo dedicato all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente gli strumenti del “mestiere” in modo responsabile e autonomo. Per i giovani rappresenta un’opportunità di crescita e di inserimento futuro nel mercato del lavoro.

“E’ stata una esperienza molto edificante” dichiara il dottor Stefano Papini, tutor aziendale del progetto e Direttore dell’U.O.C. di Laboratorio Analisi della Fondazione “i ragazzi si sono dimostrati molto interessati alle attività dei nostri laboratori, e hanno interagito in modo efficace con tutti gli operatori professionali. Questi risultati positivi sono sicuramente il frutto di una buona formazione che hanno ricevuto dal Liceo Scientifico. Ringrazio il Dirigente Scolastico, la professoressa Anna Gloria Carlini, per la grande disponibilità e per aver preparato al meglio gli studenti a queste esperienza, con la preziosa collaborazione della professoressa Morena Moscufo. Mi auguro che questa iniziativa possa davvero contribuire alla crescita umana e professionale di questi giovani. Ringrazio inoltre il personale tecnico ed infermieristico del Laboratorio Analisi per la disponibilità ed attenzione riservata agli studenti”.

Altrimenti, come nel caso della signora M. L. M. e del signor G.T. accadono spiacevoli accidenti. La signora M.L.M si è rivolta al Tribunale per chiamare in giudizio il Comune di Campobasso e addebitargli la responsabilità del sinistro che l’è capitanato mentre percorreva a piedi il marciapiede antistante il Distretto militare. A causa della pavimentazione sconnessa e dissestata è scivolata rovinosamente a terra, riportando lesioni fisiche per le quali ha chiesto un risarcimento di 47.761,96 euro . Stesso percorso amministrativo anche da parte di G.T. perché, mentre transitava a piedi in Via Marconi, è caduto inciampando in un fosso sul marciapiede, riportando serie lesioni fisiche per le quali ha chiesto un risarcimento di 34.238,09 euro. Somme considerevoli, che il Comune, a sua volta, ha chiesto al Broker Assicurativo Mediass di fronteggiare mediante la società assicuratrice che garantisce il Comune per la responsabilità civile verso terzi. Somme che non sarebbero mai sborsate se

in Via Verdone il marciapiede non fosse stato sconnesso e in Via Marconi sul marciapiede non ci fosse stato un fosso. Ma, come dicevamo, altre decine di episodi accaduti qua e là sulle strade e sui marciapiedi della città allungano l’elenco delle richieste di risarcimento e confermano, soprattutto, la scarsa attenzione che viene posta nella cura e nella scurezza degli spazi pubblici e pedonabili. L’ex sindaco Nunzio Ruta ne ha fatto nei giorni scorsi una questione nei confronti del’ammini-

strazione. IL guaio è, però, che non questione di oggi, ma di anni. In quanto cadute più o meno rovinose, più o meno gravi, sono state sempre all’ordine del giorno al settore avvocatura e, di riflesso, a carico delle società assicurative che garantiscono il Comune per la responsabilità civile verso terzi. Ciò ch’è colpisce, oltre al numero crescente delle denunce, è la quantificazione del danno. Il cittadino s’è fatto furbo e l’amministazion comunale sempre più facilmente aggredibile.

“Maria grembo di Misericordia”, il mese mariano a Campobasso I nostri amatissimi e bravissimi Frati Minori Cappuccini , custodi del Santuario Maria Santissima del Monte in Campobasso con la Pia Unione, dedicano l’intero mese di maggio a “Maria , grembo di Misericordia”. Sabato 30 aprile alle ore 19 con il ritrovo presso la “Via Matris” , il pellegrinaggio verso il santuario e la celebrazione per l’accensione della lampada ci sarà l’apertura solenne del mese mariano. Dal 1 al 31 maggio la santa messa sarà celebrata nei giorni feriali alle ore 6, alle 7.30 e la sera alle 17.30 ; nei giorni festivi invece alle ore 6, alle ore 9 , alle ore 11 e la sera alle ore 18 . La recita del santo Rosario tutti i giorni alle ore 17. Domenica 8 maggio, festa della mamma, al termine di tutte le sante messe dell’orario festivo ci sarà la benedizione e l’omaggio delle rose alle nostre care mamme. Come previsto dalla liturgia del giorno alle ore 12 ci sarà anche la supplica alla Madonna di Pompei. Dal 22 al 30 maggio, poi, ci sarà la solenne novena in preparazione alla solennità della Beata Vergine Maria Incoronata del Monte. E così che il mese mariano , decorato da tanta devozione popolare avrà il suo epilogo il 31 maggio quando la vetusta statua della Madonna scenderà in mezzo ai figli della sua città per rivederli e benedirli tutti , portata in processione subito dopo il santo rosario cantato e la santa messa , a partire dalle ore 16. Domenica 5 giugno, invece, ricorre l’anniversario dell’incoronazione della Beata Vergine Maria ( il 5 giugno del 1904, infatti, l’immagine della Vergine e di Gesù Bambino, che siede sulla mano sinistra della statua, furono decorate di auree corone) con alle ore 17.30 il santo rosario; alle 18 la santa messa di ringraziamento per tutti i benefattori; alle ore 19 una piccola processione della Madonna sul piazzale antistante il Santuario con la benedizione alla nostra amata città di Campobasso. Al rientro riposizione della statua della Madonna sull’altare

a Lei dedicato. E’ da sottolineare che anche quest’anno si potrà usufruire dell’utilissimo servizio di un autobus messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale per tutti coloro che vogliono salire al Santuario durante l’intero mese di maggio, con partenza alle ore 16.45 da Villa Flora . La devozione del popolo campobassano verso la Madonna del Monte si manifesta da sempre e in modo particolare durante il mese mariano in cui ogni mattina il suo santuario viene

gremito da una folla di devoti anche perché né il freddo , né il vento, né l’acqua impediscono la frequenza assidua a tutto il mese, ritenuta come pegno di speciale protezione da parte della Vergine Santa. E la Madonna , maternamente compiaciuta di questo generoso slancio di devozione, non fa mai mancare la sua valida protezione alla nostra città e continua a riversare ininterrottamente dal suo cuore materno tesori di grazie e di benedizioni per il suo diletto popolo. Questo poi, lieto ed orgoglioso di aver posto sul capo della sua celeste Regina un aureo diadema a simbolo della sua filiale sudditanza e venerazione, ha sentito potenziarsi nel suo animo un’illuminata fiducia verso di Lei , la sua “bianca Castellana” che dall’alto del Monte vigila, potente e materna, sulle sorti della sua cara città. Monsignor Gabriele TETI.


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Isernia

28 aprile 2016

“Se ad Isernia viene meno l’università” L’Unimol ha già chiuso e si avviano a seguirla infermieristica e igiene dentale ISERNIA. “Università ad Isernia: a causa del provincialismo che ci contraddistingue, e della spocchia pseudoculturale di certi intellettualoidi locali, ci si è stracciati le vesti per la chiusura della sede Unimol e nessuno si è accorto che la Sapienza dal prossimo anno accademico ha chiuso le nuove immatricolazioni al

corso di laurea per igienisti dentali e che a presto chiuderà anche il corso di infermieristica. Complessivamente si perderanno circa 400 studenti tutti fuori sede che portano ricchezza in questa città affittando case e frequentando esercizi commerciali, locali, palestre ecc“. Lo sostiene Giovanni Cefalogli sul proprio sito. “Ciò

avviene perché ne l’Amministrazione Melogli né l’amministrazione Brasiello sono state capaci di interloquire con la Asrem e la Regione per trovare una nuova e più decorosa sede per le aule didattiche. Segnalo solo che mentre Campobasso con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Unimol potrebbe meglio sviluppare un

polo per la formazione del personale medico, ad Isernia, vista la lunga tradizione locale della Sapienza nel formare personale delle professioni sanitarie, se fossero disponibili le aule potremmo

costituire un polo per le professioni sanitarie non mediche da almeno mille studenti. Che intendono fare i candidati sindaci?”.

Autotrasporti, società evade 16 milioni La scoperta è stata fatta dagli uomini della Guardia di finanza di Venafro

Il Neuromed tra le eccellenze italiane per la cura dell’ictus cerebrale Dall’analisi dei dati eseguita dal sito internet “Dove e come mi curo” l’Istituto molisano è al terzo posto su scala nazionale L’I.R.C.C.S. Neuromed si piazza tra le migliori strutture italiane dove curarsi per l’ictus cerebrale, per la precisione la terza in Italia per la mortalità a trenta giorni dal ricovero. E’ il risultato che emerge dalle complesse analisi condotte su 1372 strutture italiane, tra ospedali,

case di cura accreditate e presidi ospedalieri, da un team di ricercatori che, esaminando informazioni provenienti da varie fonti, tra le quali i dati pubblici ministeriali e altre di società dedicate (ad esempio la International Joint Commission), stila periodicamente una graduatoria della qualità delle cure in Italia, patologia per patologia. Analizzando i diversi indicatori fondamentali per misurare efficienza e qualità dei servizi e delle terapie offerte in tutta Italia, ha realizzato vere e proprie graduatorie consultabili sul portale Internet “Dove e Come mi Curo” (www.doveecomemicuro.it).

E’ in queste graduatorie che il Neuromed si pone al terzo posto in Italia per la mortalità a trenta giorni dal primo ricovero, con un valore di 2.37%, un dato confermato anche dall’analisi dei dati AGENAS eseguito dalla rivista Popular Science. Più basso è questo numero, più alta sarà stata la qualità delle cure ricevute la prima volta. Ma Neuromed si distingue anche in un altro indicatore importante: la sicurezza delle cure, evidenziata dal numero di pazienti che hanno bisogno di un secondo ricovero entro trenta giorni. Anche in questo caso, più è basso il numero di pazienti che hanno bisogno di essere nuovamente ricoverati, più alte sono qualità e sicurezza delle terapie ricevute. “Si tratta di un risultato molto positivo per la nostra struttura. – dice il dottor Edoardo Romoli, Direttore sanitario dell’I.R.C.C.S. - Questi dati confermano l’impegno costante del nostro Istituto nel garantire ai pazienti le migliori cure e la migliore assistenza possibili. E l’alta qualità del servizio che Neuromed offre ai cittadini è un valore aggiunto importante per la nostra Regione. Ricordiamo che, secondo la graduatoria, Neuromed è preceduto solo dall’Ospedale Confalonieri di Luino (Varese) e dall’Ospedale S. Giovanni Fatebenefratelli di Roma. In altri termini, oltre al prestigioso terzo posto italiano, siamo un punto di riferimento per il Sud Italia”.

VENAFRO. L’ evasione fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza di Venafro è di16 milioni di euro. Quasi 14 milioni di Euro di elementi positivi di reddito non dichiarati al Fisco, 2 milioni di Euro di costi non deducibili ed un’Iva evasa pari a 2,8 milioni di euro, oltre a 450 mila Euro di ritenute operate e non versate. Questo è il bilancio dell’ultima verifica fiscale eseguita dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Venafro nei confronti un’impresa, operante nel settore degli autotrasporti, risultata essere evasore totale per

fari della sua attività omettendo di esibire le scritture contabili e trasferendo, apparentemente, la sede in provincia di Cremona, dove ha istituito un mero recapito postale. Tuttavia la certosina ricostruzione del volume d’affari operato dalle Fiamme Gialle, grazie all’analisi dei flussi finanziari ed ai controlli incrociati di clienti e fornitori, ha permesso di calcolare i considerevoli ricavi non dichiarati al fisco. Al termine dell’attività ispettiva il legale rappresentante della società è stato deferito alla Procura della Repubblica di Isernia anche

le annualità dal 2012 al 2014. L’impresa è finita nel mirino dei finanzieri al termine di un’accurata analisi di rischio, sviluppata integrando le informazioni presenti nelle banche dati in un uso al Corpo con l’attività d’intelligence sul territorio, finalizzata ad individuare i fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi nonché ad incrementare la qualità degli interventi ispettivi. Il responsabile della società, oltre a non aver presentato le dichiarazioni dei redditi, ha tentato di ostacolare la ricostruzione del volume d’af-

per l’ipotesi di reato di occultamento o distruzione di documenti contabili. Il contrasto al sommerso d’azienda rientra tra gli obiettivi primari della Guardia di Finanza perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono inevitabilmente compromesse da chi svolge attività in nero.


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Termoli

28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“San Timoteo, il sindaco faccia la sua parte” Il Comitato a difesa dell’ospedale ha rilanciato la necessità di sostenere il diritto alla salute dei cittadini TERMOLI. “Abbiamo richiesto l’incontro con il sindaco –ha affermato il presidente del Comitato, Nicola Felice – per illustrare tutte le nostre linee e i settori che il Comitato sta curando che non è solo quello della sanità ma anche dell’ambiente e della viabilità. Ma emergenza nell’emergenza oggi è l’ospedale San Timoteo che come abbiamo detto ripetutamente rischia

di avere la possibilità di interruzione di reparti per mancanza di anestesisti per il 1° maggio. La situazione – ha affermato Felice – è gravissima perché si ripeterebbe quello che è già avvenuto per ginecologia e pediatria giorni fa e questo è uno dei problemi importantissimi. Riteniamo che l’amministrazione di Termoli e il sindaco che è il primo responsabile della salute pubblica

“Raccolta rifiuti verso il porta a porta” L’amministrazione comunale di Termoli ritiene superata l’attuale situazione TERMOLI. “Non ci saranno più i bidoni grandi ma solo i mastelli, anche nei condomini“.Ne è convinto il sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca. “Saranno esclusi solo i grandissimi condomini, ma a Termoli ce ne sono pochissimi. No, verranno smantellate. Non hanno avuto grande successo, spesso si trasformano in mini discariche . A parte sporadiche segnalazioni – replica Sbrocca –non ci sono particolari situazioni di sporcizia, se si escludono zone in cui qualche buontempone si diverte a scaricare rifiuti anche se stiamo facendo continuamente dei giri e siamo in contatto con la Teramo Ambiente per tenere alta l’attenzione. Ci stiamo attrezzando per un’estate che sia ancora più pulita. Parallelamente proseguono gli incontri istituzionali in vista del cambio di gestione. La settimana prossima ci sarà un nuovo confronto con la società incaricare di redigere un programma industriale. È praticamente tutto pronto, ma ci sono delle criticità da limare e dei dati da analizzare». Potrebbe arrivare dopo quell’incontro il via libera alla redazione di un bando pubblico per assegnare la gestione dei rifiuti a Termoli. Cercheremo di fare il prima possibile . Siamo ormai alla fine della programmazione, il progetto è quasi pronto e intendiamo fare il bando precedentemente all’arrivo dell’estate“.

Fiat, sciopero alla centrale Fenice

La Rsu interviene sui nuovi turni. Per il sindacato arrogante la posizione della Edf TERMOLI. “La Rsu Fenice Termoli delle sigle Fismic e Fiom-Cgil, preso atto della comunicazione sui nuovi turni considera arrogante e prepotente la scelta compiuta in modo unilaterale da Edf-Fenice Spa, che stravolgerà l’attuale organizzazione del lavoro e le mansioni affidate agli operai nel sito aziendale di Termoli, operazione compiuta senza tenere conto af-

fatto della rappresentanza sindacale”. Le relazioni sindacali all’interno dell’azienda Fenice, di proprietà del gruppo transalpino Edf, sono davvero a elastico e se un tempo viaggiavano a filo doppio con la dinamica produttiva dello stabilimento Fiat che alimenta di energia elettrica, da un po’ di mesi a questa parte la forchetta sfavorisce i dipendenti della centrale.

dovrà prendere determinate posizioni, interpellando e coinvolgendo i sindaci degli altri Comuni del basso Molise”. Riunitisi in sala giunta hanno trattato dello stato attuale dell’ospedale San Timoteo con quello che succederà a partire dal primo maggio. “Si può fare tanto – ha affermato ancora il presidente del Comitato – perché Termoli è sempre stato e dovrà continuare ad essere come motrice trainante non solo sotto l’aspetto economico. Abbandonare Termoli e il San Timoteo significherà che presto i 100mila abitanti del basso Molise saranno attratti dal nuovo ospedale di Vasto che sarà un Dea di I Livello. Questo però pregiudicherà – ha continuato Felice – l’esistenza stessa e l’autonomia dell’intera regione Molise aumentando la mobilità passiva e quindi diminuendo quella attiva. Abbandonare

a sé stesso l’ospedale di Termoli e non rafforzarlo significa precludere l’esistenza stessa dell’autonomia regionale”. Il pensiero va comunque allo scorso mese di gennaio quando nell’incontro con Frattura, si visse il plauso oggi non confermato, al nuovo piano sanitario. “Il sindaco deve far sentire la voce anche perché anche nell’ultimo incontro che abbiamo avuto a gennaio con il presidente Frattura sembrava che la proposta di piano fosse già approvata dal Ministero della Sanità. Adesso abbiamo assistito a nuove proposte e beghe tra Cattolica e Cardarelli che sta portando al punto di partenza. Questo è inammissibile – ha concluso Felice – perché si continua a non prendere decisioni chiare come nel passato, forti e necessarie per tutelare la salute di tutti i cittadini”.

Dal canto suo il sindaco Sbrocca ha commentato positivamente l’incontro che c’è stato. “Gli interessi tra l’amministrazione e il Comitato sono comuni – ha affermato il sindaco – per quello che riguarda il problema del San Timoteo c’è convergenza di posizioni e noi vigileremo affinché il San Timoteo resti integro e si sblocchi la situazione del personale per la quale sono fiducioso. Abbiamo parlato anche del sistema idrico integrato e di come sbloccare la realizzazione definitiva dell’acquedotto molisano centrale in maniera che Termoli possa avere l’acqua direttamente dal Matese e che il Liscione possa restare una ‘riserva’ nei momenti di difficoltà. L’obiettivo – ha concluso il sindaco – è quello di fare in modo che i tempi di realizzazione si accorcino”.

Campomarino, pericoloso l’incrocio di Gino Romani Da tempo mi e stato segnalato questo problema, mi ci sono imbattuto personalmente. Parlo dell’incrocio tra la Farmacia – comando dei Vigili Urbani. Incrocio (che porta verso la SS16 – comune – oppure Piazza Vittorio Veneto), molto trafficato, dove può capitare (spesso) che

non si capisca chi ha la precedenza. Voglio lanciare una idea che parte dai cittadini che vogliono cimentarsi, trovare una soluzione che andremo a proporre a questa amministrazione nella speranza che ne facciano tesoro, onde evitare che prima o poi

qualcuno si faccia male seriamente. Personalmente ci vedrei una rotonda (ormai vanno di moda), ma se ci sono suggerimenti innovativi tanto meglio. Lascio a voi cittadini e alla vostra esperienza, consigli utili, sperando che, chi di dovere, abbia già trovato una soluzione.



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Opinioni Restituire autenticità al genere umano Egregio Direttore, Vorrei aprire un dibattito con lei, se me lo consente. Noi esseri umani siamo una categoria da analizzare. Quando qualcosa va di moda, la maggior parte di noi si dimentica del proprio sentire e segue la scia, il più delle volte con scarsa o nulla conoscenza della materia. Succede per gli smart phones, succede per i social network, succede per il bauletto di Louis Vuitton, succede... per le unioni gay. Vorrei chiedere a tutti coloro che si dicono a favore di tali unioni cosa sanno dell’omosessualità, da cosa è determinata, come è vissuta da chi appartiene alla categoria. Per un senso alquanto bizzarro del concetto di tolleranza si arriva a pronunciarsi in modo approssimativo su un tema che ha significati più profondi. Così come è accaduto di recente nell’assise cittadina, dove si è sentito di tutto. Questo è alquanto deludente, e sta producendo una ciambella senza il buco. Mi viene da istituire un paragone che potrà sembrare azzardato, ma che in realtà racchiude in sé quell’idea di ipocrita tolleranza a cui accennavo prima. In tanti oggi acquistano cani, gatti o altri animali e si indignano nei confronti di chi li abbandona o li sevizia. In tanti si arriva a non salutare il proprio vicino di casa, senza apparente ragione, a non andare a trovare il nonno anziano, a non indignarsi nei confronti dei bambini sfruttati e seviziati. Se si giunge ad una contraddizione del genere, non si ha per niente chiara l’idea di tolleranza. Spesso si arriva a sbandierarla solo nei casi in cui l’oggetto della stessa è lontano da noi o non può darci fastidio. Quando invece presuppone un interfacciarsi con l’oggetto in prima persona, ci si trasforma all’improvviso, e allora tutte le belle parole pronunciate dal pulpito cadono nel vuoto. C’è anche da dire che spesso tanto i tolleranti quanto i soggetti protagonisti della loro tolleranza dimostrano di essere tutt’altro. Faccio un esempio: quando le “sentinelle in piedi” esprimono silenziosamente il loro dissenso nei confronti del decreto di legge Cirinnà piuttosto che della cultura del gender vengono pubblicamente sbeffeggiate da gruppi di persone che non li tollerano, appunto, ma che rimangono a bocca asciutta perché l’oggetto del loro scherno non raccoglie la provocazione. E’ qui che casca l’asino, cari signori, è qui che mi convinco della scarsa credibilità delle loro affermazioni, è qui che non me la sento di utilizzare il termine “civile”, come invece si sta facendo da varie settimane a questa parte. So già che non darà spazio alle mie riflessioni ma tant’è, appartengo a quella minoranza che piuttosto che mandare il proprio cane al centro di toelettatura, si alza in presenza di un anziano all’interno di un mezzo pubblico affollato. Un trentaquattrenne d’altri tempi, che mi auguro ritorneranno per ridare autenticità al genere umano. Giacomo Iacobucci - Campobasso -

28 aprile 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Domenica 1 maggio la tradizionale manifestazione per il mese di maggio

La Paiara maie maie a Fossalto se ne sveste, regalando la croce al sindaco e posizionando il cono di fiori nell’orto del prete. Da qui inizia poi un ulteriore giro del gruppetto che, libero dal peso, va intonando tra le strade la “questua“. E come ogni anno, anche per questo 2016 la Pagliara Maie Maie sarà accompagnata da molti altri eventi in programma per tutta la giornata, dal mercatino di prodotti artigianali ed agroalimentari all’esibizione del gruppo folkloristico, dalla degustazione della lessima (una zuppa tipica del posto, fatta con 5 legumi), formaggio e vino, proseguendo fino in serata con divertente musica in piazza. Se volete festeggiare anche voi l’arrivo del mese di maggio in maniera divertente ed originale, direi che la Pagliara Maie Maie di Fossalto è da non perdere.

La raccolta dei fiori e delle foglie necessarie la realizzazione della Pagliara, avviene il 30 di aprile nelle campagne e nei giardini degli abitanti di Fossalto, con il consenso ovviamente dei rispettivi proprietari. Il tutto prosegue fino alla tarda serata, per impedire che i fiori possano sciuparsi, e i vari elementi vengono posizionati su una rete metallica a forma di cono. La mattina del primo maggio, la Pagliara viene benedetta dal parroco ed inizia la sua sfilata per tutto l’agro raccogliendo, oltre a gelide secchiate d’acqua, anche spiccioli e cibarie che verranno poi divise tra i tre personaggi del gruppo. L’evento viene organizzato dalla pro loco di Fossalto, intitolata ad Eugenio Firese, grande poeta e studioso originario di questo affascinante centro molisano. Terminato il giro, la Pagliara torna nella piazza del paese di fronte all’abitazione del parroco, e il portatore

Il Mezzogiorno nuovo motore di sviluppo Caro Matteo, All’inizio abbiamo apprezzato la tua volontà di imprimere una svolta culturale al nostro Paese facendoci incamminare verso riforme coraggiose, di cui in molti sino ad ora si erano solo riempiti la bocca. Molto probabilmente l’abolizione delle Province sarà una realtà attraverso il referendum confermativo del prossimo ottobre, e ne prendiamo felicemente atto, tuttavia dobbiamo rilevare come, per altri temi più scottanti, ci sia stata una parabola pericolosamente discendente. Ci riferiamo a due temi in particolare: la lotta all’evasione fiscale e quella alla criminalità organizzata, che significa, senza tanti giri di parole, la rinascita del Sud Italia. Questo, a nostro modesto parere, è dovuto all’estrema eterogeneità dell’attuale formazione di Governo, che per stare in piedi è costretto a dire di sì a tutti e no a nessuno. Per ciò che riguarda la lotta all’evasione fiscale, partiamo da esempi “terra terra”: finché continueremo a vedere ristoranti che non emettono lo scontrino per intere tavolate (quindi per migliaia di euro), finché non termineremo di discutere con un medico specialista piuttosto che con un imbianchino circa la necessità di avere la fattura, che ci spetta di diritto, finché non avremo la possibilità di acquistare un pacco di caramelle con la carta di credito (cosa da te predicata più e più volte), finché vedremo le nostre buste paga con un livello di tassazione pari ad uno stipendio, perché deve andare a coprire il buco creato da chi le tasse le evade, non potremo certo dire che questo Governo ha preso sul serio la lotta all’evasione. Puoi anche controbattere che fino ad ora avete recuperato 14 miliardi, però possiamo dirti che, a parte essere un risultato esiguo rispetto ai 160 miliardi di evasione annuale, se non si istituiscono quelle

poche, inequivocabili regole che impongono alla persona di pensarci tre volte prima di frodare il fisco, saremo sempre punto e a capo. In più, di questi 14 miliardi, vorremmo sapere quanti effettivamente rientrano nel circolo virtuoso dell’erogazione dei servizi al cittadino (perché a questo servono le tasse!), dato che continuiamo a vivere in città –dal Nord al Sud- che di servizi ne erogano ormai pochi. Per tacere dei patteggiamenti degli evasori con il fisco: una vergogna tutta nostrana. Passando al Sud Italia, è evidente l’assenza di volontà di questo come dei passati governi di creare posti di lavoro nella piena trasparenza e legalità, partendo dalle peculiarità delle varie regioni. Per raggiungere l’obiettivo occorre sciogliere per mafia tutti i comuni interessati, dare più poteri ai magistrati e alle forze dell’ordine, aumentare l’organico ed il livello salariale di queste ultime, rendere ipertrasparente il sistema degli appalti, far sì che i programmi di protezione dei collaboratori di giustizia siano maggiormente a tutela di costoro, creare anche in questo caso quel sistema di norme e sanzioni non passibili di interpretazione, ma semplicemente da applicare. Sembra quasi che lo Stato abbia paura dell’anti-Stato, che prende vari nomi a seconda delle regioni: Sacra Corona Unita (Puglia), ‘Ndrangheta (Calabria), Mafia (Sicilia), Camorra (Campania). Ci siamo sempre posti l’interrogativo se l’assenza di stragi di mafia seguita ai vili eccidi dei giudici Falcone e Borsellino e all’attentato all’Accademia dei Georgofili a Firenze sia semplicemente il risultato di un accordo Stato-mafia. Un’idea ce la siamo fatta, in tutta onestà… Il recentissimo pluri-omicidio di stampo camorristico nel quartiere Sanità di Napoli ha fatto emergere in tutta la sua gravità questo tema, e mi auguro viva-

mente che tu ed i tuoi colleghi vogliate ascoltare i parroci del quartiere, che stanno chiedendo da anni la presenza dello Stato, il potenziamento delle scuole ed un programma congiunto di creazione di posti di lavoro, che strappino all’azienda-camorra futuri criminali. Tutto rimarrà bloccato nel nostro Meridione se non si partirà da questo, quindi mezza Italia rimarrà paralizzata ed il famigerato PIL crescerà –se crescerà- solo relativamente, perché sarà sempre da ascriversi alle virtuose regioni del Centro-Nord. Nella nostra piccola realtà molisana, che non è affetta da questa piaga, c’è però molto clientelismo, che non è altro che un’altra faccia della stessa medaglia, una medaglia dal nome di Corruzione. Sono stati creati posti ad hoc nel settore dei servizi come in quello sanitario che hanno messo in secondo piano i veri volani della nostra regione, che sono l’agricoltura e la piccola industria, depauperandola progressivamente. In più, molti concorsi sono una farsa e tarpano le ali a chi meriterebbe, per competenze e studi fatti, di vincerli. Ci ha colpito molto l’affermazione di un procuratore antimafia di Palermo, secondo la quale nel grande crogiuolo della Corruzione rientrano varie forme, però la sostanza rimane la stessa. Di conseguenza, nel nostro Molise abbiamo clientele a ripetizione,

mentre nelle principali quattro regioni italiane sopra citate abbiamo la criminalità organizzata. Non capiamo quale ripresa l’Italia possa avere se il Sud viene lasciato indietro, e non capiamo perché il Governo si rifiuti di capire. Siamo pressoché certi che, se il Presidente della Repubblica avesse più poteri, interverrebbe in modo decisamente più convincente sul tema, in primis perché ha vissuto l’assassinio di stampo mafioso in famiglia, in secondo luogo perché proviene da una regione martoriata da una piaga che, se solo lo si volesse tutti insieme, potrebbe essere debellata, dando ragione al giudice Giovanni Falcone quando diceva che “la mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione, e quindi anche una fine”. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Gennaro Di Giuseppe Mariachiara Amodio Teresa Marcantonio



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