Asfalto tra le basole

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 67 mercOledì 23 mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Michele Giambarba L’Oscar del giorno lo assegniamo al sindaco di Casacalenda, Michele Giambarba. Ha inteso assegnare la cittadinanza onoraria all’attore, Flavio Bucci originario di Casacalenda. Ad accompagnarlo in Molise, un altro grande attore, Gigi Proietti. E’ stata l’occasione per tornare nel paese che dette i natali alla sua famiglia ma, anche, per rammentare la vicinanza al paese.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Antonio Battista Il Tapiro del giorno lo diamo ad Antonio Battista. Non è possibile che non si stia accorgendo delle situazioni negative in essere a Campobasso. A partire dall’asfalto sulle basole, a quella del parcheggio dello Stadio, così come per l’area parcheggio al cimitero cittadino. Nel capoluogo sta venendo sempre meno il senso del decoro e la città sta perdendo tutte le caratteristiche di un tempo.

Campobasso, una città distrutta Servizio a pag. 3

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La Gazzetta del Molise da mercoledì 30 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


TAaglio lto

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Tutto quello che gli altri non dicono

23 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Nomi noti, alcuni, della nomenclatura dirigenziale molisana, in lizza per la direzione generale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (Arsarp) Dal grande uovo di Pasqua ch’è la Regione Molise è prossima la sorpresa del conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (Arsarp). Una tra le più importanti Agenzie regionali completerà la propria organizzazione; un altro incarico di rilievo verrà attribuito “ad libitum” della presidenza della giunta regionale. Finora l’Arsarp è stata retta in regime commissariale da Antonio Iacobucci con esiti soddisfacenti, al punto che gli operatori del settore agricolo molisano speravano potesse protrarsi a lungo. Ma c’erano altre aspettative in agguato, altri interessi (anche politici) che premevano per la normalizzazione della direzione generale. Il bando pubblico indetto dalla Regione per comporre un elenco di candidati idonei al ruolo s’è concluso, e la commissione valutatrice dei candidati ha stabilito che sono idonei a ricoprire l’incarico di direttore generale dell’Arsarp, rigorosamente in ordine alfabetico, Pellegrino Amore (dirigente della Provincia di Campobasso), Salvatore Casale, Maria Grazia Cerroni, Antonio Iacobucci (già direttore generale dell’Ersam), Paolo Walter Lafratta, Paola Lozzi (già dirigente all’urbanistica del comune di Campobasso), Alberto Manfredi Selvaggi, Carmine Pace (dirigente della Provincia di Campobasso), Quintino Pallante (già responsabile dell’Arpa Molise), Giovanni Presutti e Sandra Scarlatelli (dirigente regionale , già responsabile della Protezione Civile). Nomi noti, alcuni, della nomenclatura dirigenziale molisana; professionalità ed esperienze anch’esse variegate e diverse; talune ascendenze politiche che probabilmente giocheranno un ruolo decisivo nella determinazione dell’incarico, in aggiunta alle doti professionali di

l’intervento

Sotto a chi tocca!

L’ascendenza politica probabilmente giocherà un ruolo decisivo nella determinazione dell’incarico, in aggiunta alle doti professionali di colui o di colei che sarà prescelto Frattura “Colpito il cuore dell’Europa”

colui o di colei che sarà prescelto. Il 2016 del sempre più sorprendente (per cinismo e pragmatismo) governo regionale di centrosinistra, s’è aperto all’insegna di avvisi e bandi pubblici, di incarichi commissariali, di contratti a termine (co.co.co.), di consulenze e collaborazioni: un vortice di attese, di scelte e di prebende. Cui ha messo mano con estrema facilità d’azione il direttore generale Massimo Pillarella, com’era nelle aspettative della giunta di Palazzo Vitale che lo considera strumento indispensabile per le proprie esigenze politiche/amministrative: in pratica, una sorta di braccio meccanico. Ancora Pillarella, a esempio, dovrà misurasi con l’elenco degli

idonei cui è stato attribuito il relativo punteggio da parte della Commissione valutatrice per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Osservatorio regionale sulla qualità dei servizi sanitari, per non dire degli avvisi rivolti al personale delle disciolte Comunità montane e al personale regionale (interno). Puntuale e solerte, oltre ogni limite, strano che là dove nella determinazione da lui assunta e firmata è scritto che l’elenco degli idonei fosse pubblicato sul sito web dell’Amministrazione regionale (sezione Albo pretorio e Amministrazione trasparente, bandi e concorsi), ma alla data del 22 marzo, di quell’elenco non v’è traccia. A dire il vero, quell’elenco – e Pillarella

lo sa – andava allegato e reso accessibile in uno con la sua determinazione. Una grave omissione, limitativa del pieno diritto d’accesso agli atti pubblici. Gliela segnaliamo perché ponga riparo. Tornando alla direzione generale dell’Arsarp, il percorso burocratico è racchiuso nel documento istruttorio firmato dal direttore del Servizio risorse umane e organizzazione del lavoro Angela Aufiero, da cui si rileva che tutto ha inizio con l’avviso pubblico del 26 maggio 2015 cui hanno fatto seguito la nomina della commissione valutatrice il 28 settembre 2015 e la conclusione dei lavori di valutazione l’11 febbraio 2016. Dardo

CAMPOBASSO. “Il primo pensiero di tutti noi adesso va a Bruxelles, questa mattina colpita al cuore. Corrono notizie e aggiornamenti che ci lasciano senza parole: i bilanci delle vittime sono provvisori, non possiamo che augurarci che non aumentino. Ci inquieta la strategia, ci inquietano i punti scelti dagli attentatori: aeroporto e metropolitana. Sappiamo che è stata evacuata anche la stazione centrale, gli snodi nevralgici della capitale dell’Occidente. Ferire Bruxelles significa ferire l’Europa. Nel centro vitale delle istituzioni europee vivono cittadini di tutto il mondo: siamo in contatto continuo con i nostri corregionali occupati negli uffici della Regione Molise a Bruxelles per avere loro notizie e anche per conoscere lo stato dei tanti molisani che hanno scelto Bruxelles come casa o che momentaneamente si trovano lì. I nostri funzionari, Michele e Carlo, sono sconvolti per l’accaduto ma per fortuna stanno bene. L’angoscia è assoluta ma ora più che mai dobbiamo stare uniti contro una violenza brutale e impietosa”.

Caro assessore, Buona Pasqua per chi?

di Luciano Bucci* Poi ricevi questa mail e ti sale la carogna... Caro Assessore, sarebbe una Buona Pasqua se la Regione, nell’ordine: - FINALMENTE APPROVASSE IL RI ACCERTAMENTO DEI RESIDUI COSICCHE’ POSSIAMO PAGARE LE DITTE CHE ASPETTANO SOLDI - FINALMENTE CI LIQUIDI I VARI ANTICIPI CHE ABBIAMO FATTO SUI BANDI REGIONALI CHE VOI CI AVETE IMPOSTO DI CHIUDERE ENTRO IL 31 DICEMBRE SCORSO, PAGANDO DI TASCA NOSTRA - FINALMENTE CI RIDATE ALMENO UNA PARTE DEI SOLDI CHE ABBIAMO SPESO PER L’EMERGENZA NEVE 2012 - FINALMENTE SI POSSA VEDERE UN SERIO IMPEGNO VERSO LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PUBBLICA ( E QUI IN-

TENDO SANITA’ ALLO SBANDO, INCENERITORI SELVAGGI E TRAFFICO DA BESTIE ) - IN ULTIMO, COME DESIDERIO PERSONALE, MI FOSSE RIDATA DIGNITA’ LAVORATIVA VISTO CHE GLI AMICI VOSTRI SONO RIMASTI A LAVORARE E IO, ED ALTRI, SIAMO STATI LICENZIATI DA VOI. Detto cio’ ringrazio del pensiero e le auguro Buona Pasqua ( la sua lo sarà sicuramente tanto paga Pantalone ) ... da parte mia un Agnello sacrificale, amici buoni onesti e leali e birra... e saro’ felice alla faccia di chi mi vuole male. *Sindaco di Conca Casale


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Piccoli episodi, apparentemente insignificanti ma che molto dicono di quanto la cosa pubblica sia sempre più maltrattata. Le foto che corredano queste righe potranno non suscitare la rabbia che scatenano le ruberie, le promesse mai mantenute, i costi intollerabili della casta, trasversalmente considerata, ma raccontano pur sempre una stori(ell)a di approssimazione e poca cura generale. Che il venerdì santo sarebbe arrivato, al Comune di Campobasso lo sapevano da un anno, così come note sono le condizioni del selciato che tiene insieme le strade del centro storico. Perché ridursi agli ultimi giorni prima dell’evento per sistemare delle, francamente oscene, pezze di bitume a margine dei tombini, tra basola e basola e addirittura per riempire lo spazio di un paio di mattonelle mancanti sul marciapiede? Ora, non è che si voglia fare della polemica a tutti i costi ma, pur volendo considerare tutte le possibili attenuanti con cui le amministrazioni comunali fronteggiano questi anni di tagli e penalizzazioni che arrivano dal governo centrale, è mai possibile che non si potesse prevedere una serie di lavor(ett)i più decorosi e funzionali? Nulla è più deprimente delle pezze peggiori dei buchi e questo è un caso di scuola. Il centro storico è come se fosse un delicatissimo organismo vivente; non lo si può fare oggetto di interventi profondi senza che questi siano pesantemente finanziati, attentamente progettati e eseguiti così velocemente da rendere il più sopportabili possibile

di Costanza Carriero Si parla tanto di Sanità, ci si rinfaccia le responsabilità dei debiti da un governo regionale all’altro ed intanto i cittadini ne pagano le conseguenze amare (compreso il pagare addizionali IRPEF supplementari per ridurre detto debito). C’è chi spinge perché detta Sanità sia meno pubblica (l’attuale Governo regionale) e chi si batte perché lo sia di più (tutto il resto dei cittadini molisani che non fanno parte di un determinato cerchio magico, divenuto insopportabile e soffocante!). E mentre in Molise si discute, giustamente, di quanto accade, passa forse inosservata una dichiarazione fatta dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il quale intenderebbe

3 23 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Arriva il venerdì santo e si corre ai ripari. Basterebbe poco per fare meglio

Quelle brutte toppe, peggiori dei buchi. Cercasi idee nuove per il centro storico gli inevitabili disagi ai residenti. E questo, al momento, appare un progetto non realistico, per mille e uno motivi. Ma aggiungere una pezza qui, una lì; consentire che si mettano due mani d’intonaco da una parte, altre due, di colore ovviamente divergente, dall’altra è un piccolo e lento suicidio assistito di quello stesso delicatissimo organismo di cui si parlava. Ammesso che si debba fare le nozze con i fichi secchi per definizione (e anche questo sarebbe tutto da dimostrare), basterebbe comunque un po’ di cura dei dettagli e di attenzione generale per limitare danni e, piccoli e grandi, disastri. Un piano urbanistico dedicato al solo centro storico che fissi pochi ma chiari limiti e prescrizioni (sugli infissi, sulle porte e sugli intonaci, per esempio; ma anche sulle affissioni e sulla pubblicità in genere) sarebbe un lavoro

quanto mai opportuno e necessario che le stesse strutture tecniche del Comune potrebbero realizzare, virtualmente a costo zero. Così, tanto per dirne una. Non è sempre e solo una questione di soldi. Le necessità aguzzano l’in-

gegno e se delle prime siamo assai ben forniti, sarebbe ora di mettere in moto il secondo. Alcune piccole cure spesso danno un risultato inaspettatamente incisivo. Certo molto di più di qualche toppa di catrame. Poche

annotazioni, queste, che volutamente lasciano fuori i temi più grandi legati alla vita nel centro storico, come la viabilità, la mobilità pedonale, il sostegno e la precedenza da attribuire a determinate categorie commerciali che, proprio all’interno di un centro storico vivo e curato, possano rappresentare un valore aggiunto. Ma cominciare dalle piccole cose è quasi sempre il modo migliore di procedere. Inaugurare un’agenda di incontri (periodici e divisi per aree tematiche) con chi vive e lavora nel cuore della città potrebbere essere un ottimo modo, per l’amministrazione comunale, per mettere in moto delle idee, delle energie, che non aspettano altro che essere liberate, per dare i propri frutti. Quando si hanno delle buone idee, poi è anche più facile parlare di soldi e di dove trovarne

Sanità, Frattura segua i buoni esempi presentare una modifica all’attuale legge che consente ai medici ospedalieri di prestare la loro attività intramoenia, cioè svolgere la libera professione (privata!) in ospedale. Il Governatore Rossi, che in Toscana ha proseguito opera di risanamento per la loro Sanità regionale, ha recentemente dichiarato: “la libera professione in intramoenia è fonte di diseguaglianza e di corruzione… abolendola d’incanto spariranno le liste d’attesa… chi lavora nel pubblico deve essere a tutti gli effetti un dipendente pagato dallo Stato e non può né deve aprire bottega in proprio”. Non credo che abbia torto, anzi. Le liste d’attesa negli

Ospedali molisani sono lunghissime ed estenuanti per chi ha necessità di diagnosi strumentali precise e rapide al fine di tentare di risolvere i propri problemi di salute. Mi domando, però, come reagiranno i medici che utilizzano l’ospedale, e le sue attrezzature pubbliche, come la propria personale “bottega” se dovesse veramente passare il cambio normativo annunciato dal Presidente Rossi. E quel che più mi incuriosisce è come reagirà il nostro Governatore del Molise, stante che molti incarichi in Regione sono conferiti proprio con la motivazione di studiare ed eliminare le lunghe liste d’attesa ospedaliere.

Mi piacerebbe leggere, in italiano e non in politichese, i risultati ottenuti dalle solite 15 unità (solite nel numero e nei nomi) per il “progetto tempi d’attesa”. Progetto portato avanti con contratti prorogati di volta in volta e nel tempo e che nonostante i lunghi anni passati non mi sembra abbia dato risultati importanti nella riduzione dei tempi d’attesa in ospedale. Certo poi ci sono tante scappatoie, c’è sempre il paziente più fortunato dell’altro, soprattutto in tempi elettorali, come c’è sempre una fatturazione elevata delle prestazioni fatte in Reparto (sempre legalmente in intramoenia) svolte in due pomeriggi a settimana che se confrontate con quelle effettuate nel resto della

settimana lavorativa ci sembra di avere a che fare con uno speedy gonzales durante la intramoenia (in molti ricorderanno il topino superveloce e furbetto dei cartoni animati) e, viceversa, alla tartaruga lenta e “sonnolosa” (l’Accademia di Brera ci passerà il termine al pari di petaloso?) della normale attività. In sintesi, come non concordare con la proposta del Governatore toscano? Se fossimo sui social cliccheremmo “mi piace” nella certezza di riceverne molti. E allora avanti, convintamente, con questa iniziativa. *Vice Presidente Ass. Reg. PD


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4 23 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In Regione, fibrillazione nella maggioranza sui precari mandati a casa

Protezione civile, monta la fronda interna

All’interrogazione presentata dal consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo si aggiungono le firme di Nunzia Lattanzio e Francesco Totaro per fare chiarezza sull’intera vicenda AIl consigliere regionale del PD Massimiliano Scarabeo ha presentato ieri una nuova interrogazione rivolta al Presidente della giunta regionale Paolo Frattura e al consigliere delegato alla Protezione Civile Salvatore Ciocca, per fare piena luce sulla delicata vertenza che interessa i circa 200 precari vincitori di concorso in seno all'Agenzia Regionale di Protezione Civile, di cui 84 di loro sono stati mandati a casa da circa due anni e si trovano alla stato senza reddito e senza ammortizzatori sociali. La stessa interrogazione presentata dal consigliere regionale Scarabeo è stata sottoscritta oggi da altri due consiglieri regionali di maggioranza, vale a dire Francesco Totaro, capogruppo del PD in consiglio regionale, e Nunzia Lattanzio del gruppo misto. E' stato rafforzato ulteriormente l'atto politico a sostegno dei lavoratori precari della Protezione Civile. Con l'interrogazione i tre espo-

nenti della maggioranza chiedono al Presidente della Regione come mai si è deciso di mandare a casa il personale vincitore del concorso dopo aver dichiarato al primo tavolo prefettizio riunitosi in data 13 Febbraio 2014, che non c'erano risorse economiche bastevoli per tutti, ma contestualmente sono stati prorogati all'interno del Sistema Protezione Civile

rapporti di lavoro fuori dall'alveo del concorso e per periodi non inferiori a 12 mesi? Scarabeo, Totaro e Lattanzio chiedono anche di accertare, con riferimento ai profili contabili finanziari, la consistenza dei capitoli del bilancio regionale dedicati al servizio Protezione Civile; di verificare inoltre la consistenza e la destinazione dei fondi appostati sui capitoli

di bilancio regionale di competenza del Servizio per la Protezione Civile (in base alla L.R. n.12/2012, art 6, comma 6, istitutiva dell’Agenzia per la Protezione Civile), ossia se siano stati effettivamente trasferiti all’Agenzia ovvero siano ancora stati bloccati dalla Regione; i tre consiglieri regionali chiedono altresì di essere resi edotti sulla effettiva destinazione

della somma di euro 150.000 accantonata nell'assestamento di bilancio 2015 della Regione e che doveva servire, sulla base dell'impegno preso dal Presidente della Giunta Regionale con le Parti Sociali, per la ricontrattualizzazione per un periodo di due mesi delle 84 unità lavorative vincitrici del concorso e licenziate dopo un anno e tre mesi di impiego. Con la stessa interrogazione si chiede anche di fare piena luce sul rendiconto dell'attività post-sisma al 31 Dicembre 2015, trasmesso alla Regione Molise lo scorso 29 Gennaio e di verificare infine se effettivamente risulta vera la circostanza che personale i cui contratti sono scaduti lo scorso 29 Febbraio, continuerebbe tuttora a lavorare presso l'azienda PA Digitale Srl con sede a Campobasso, per espletare i mandati di pagamento attinenti il post-sisma alle aziende che vantano crediti nei confronti della Regione.

“Le tasse locali strozzano le famiglie molisane” L’intervento della segretaria Uil, Tecla Boccardo sui dati locali Le imposte e tasse locali (regionali e comunali) pagate dai cittadini/contribuenti italiani, tra il 2013 ed il 2015, hanno avuto un aumento di 7 miliardi di euro (il 16,7% in più). In valori assoluti tra Addizionali regionali e comunali IRPEF, IMU, TASI, Tariffa Rifiuti, nel 2015 l’introito per le casse di Regioni e Comuni è di oltre 49 miliardi di euro a fronte dei 42 miliardi di euro pagati nel 2013. E’ quanto emerge da un’analisi della UIL nazionale. È stato valutato anche il gettito medio pro capite: è riferito ad una famiglia mono reddito (24 mila euro – reddito medio imponibile ai fini delle addizionali IRPEF), con una casa di proprietà (80 mq.), ed un altro immobile (ad esempio una casetta ereditata). Mediamente, rileva la UIL, nell’ultimo anno la famiglia campione italiana ha pagato di tasse locali 1.969 euro, con un aumento di 308 euro tra il 2013 ed il 2015. Ed ecco i dati disaggregati rife-

Tassazione elevata che penalizza i cittadini e nuovi investimenti riti ai capoluoghi molisani, sempre considerando la famiglia campione. A Campobasso per l’IMU/TASI per immobili diversi dalla prima casa l’esborso medio è stato di 630 euro, a Isernia 753 euro. Per la TASI sulla prime case l’esborso medio è stato di 212 euro a Campobasso e di 204 euro a Isernia. Il versamento delle Addizionali Regionali IRPEF nel 2015 è stato di 535 euro in entrambi i capoluoghi, il valore più alto d’Italia. Le Addizionali Comunali IRPEF hanno eroso i redditi

delle famiglie molisane per 192 euro, anche qui quasi un record nazionale, con un vistoso aumento sull’anno precedente. Per la Tariffa Rifiuti il costo medio nel 2015 è stato di 263 euro pro capite a Campobasso e di 100 euro in meno a Isernia (una differenza non si sa fino a che punto spiegabile). “Quando consideriamo il dato relativo alle singole città - commenta Tecla Boccardo, leader della UIL molisana – sono le grandi metropoli a stare in testa alla classifica, ma è allarmante anche il dato riferito al Molise: a Campobasso ogni famiglia l’anno scorso ha sborsato 1.832 euro, 1.845 a Isernia. Il nostro è un territorio debole, le famiglie hanno redditi limitati, gli stessi immobili hanno un valore più modesto che in altri contesti: per questo da noi le tasse locali pesano ancora di più.” In definitiva, commenta la UIL, se tra il 2013 ed il 2015 a livello nazionale per 10 milioni di contribuenti la pressione fiscale è diminuita grazie agli 80 euro, la

stessa cosa non si può dire degli altri 30 milioni di contribuenti, tra cui 10 milioni di lavoratori dipendenti e 15 milioni di pensionati. Infatti per quest’ultimi la pressione fiscale dovuta agli aumenti del fisco locale è aumentata del 18,5% erodendo ulteriormente buste paga e cedolini di pensione. “Certamente - fa presente la Boccardo - per il 2016 ci saranno alcuni benefici dovuti, soprattutto, all’eliminazione delle tasse sulla prima casa, ma il blocco degli aumenti delle tasse regionali e locali, decisi con l’ultima Legge di Stabilità, non autorizza a “stare sereni”. Primo perché dal blocco sono esclusi gli aumenti della TARI e delle tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, rette di ricovero, ecc.), secondo in quanto la Regione alle prese con il piano di rientro dal

deficit sanitario potrebbe rivedere al rialzo le aliquote dell’IRPEF Regionale.” “Inoltre - conclude il Segretario generale della locale UIL - occorre dare “una scossa” alla nostra economia e, per centrare gli obiettivi di finanza pubblica, l’unica via è quella di ridare un po’ di fiato ai salari e alle pensioni attraverso un abbassamento delle tasse già nel 2016. Le Amministrazioni molisane potrebbero fare la propria parte limitando le loro pretese di tasse locali.”


TAaglio lto

5 23 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Consiglio comunale

Una relazione geologica del 2007 allegata al progetto della scuola materna di Sant’Antonio dei Lazzari è motivo d’imbarazzo per gli uffici e gli amministratori di Palazzo san Giorgio

Sul caso i consiglieri Pilone, Cancellario, Coralbo e Tramontano hanno presentato una mozione e chiesto delucidazioni, decisi a promuovere una verifica sulle metodologie tecniche e amministrative degli atti che riguardano le scuole Eccessivo, sicuramente eccessivo, parlare di falso, ma di errata documentazione del progetto esecutivo della nuova scuola materna in Via Sant’Antonio dei Lazzari, certamente sì. Se il consiglio comunale di stamani a Palazzo san Giorgio, zeppo di interrogazioni, interpellanze e mozioni che precedono nell’ordine del giorno le due proposte di deliberazione, una più “leggera” dell’altra (banchi di frutta e verdura e un debito fuori bilancio di quattromila euro), riuscirà a discutere la mozione del gruppo consiliare di Democrazia popolare (Pilone e Cancellario), di cui sono cofirmatari i consiglieri Coralbo (Polo civico) e Tramontano (Città amica), probabilmente verrà spiegato come sia stato possibile allegare al progetto una relazione geologica del 2007 relativa ad un’area edificabile diversa da quella in cui è ubicata la struttura scolastica. Nel campionario delle defaillance tecnico/amministrative comunali mancava l’episodio che potesse sollevare il sospetto di un’alterazione documentale, di una furbata, di una scorciatoia burocratica. Mancava; ora non più. La magagna è stata scoperta

Il Consiglio Regionale, presieduto dal Presidente Vincenzo Cotugno, ha approvato un nuovo Ordine del Giorno contro la soppressione della Corte d’Appello di Campobasso. Il provvedimento, come ha spiegato il proponente, Consigliere Niro, ponendosi in continuità con l’Ordine del Giorno già approvato dall’Assise sullo stesso argomento lo scorso 8 marzo, impegna “il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio regionale a chiedere la condivisione alla “Conferenza Stato-Regioni” ed alla “Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative regionali e delle provincie autonome” di quanto contenuto nel

e trasformata in “mozione”, portata all’attenzione dell’amministrazione e dell’opinione pubblica cittadina che, non avendo di meglio da giudicare (opere pubbliche e investimenti), si distrae con questi episodi di cronaca spicciola. Che poi tanto spicciola non è, se denuncia mancati rilievi geomorfologici in corrispondenza del terreno dove insiste la scuola materna e l’utilizzazione di una relazione che riguarda terreni attigui ma non quello, elaborata e firmata da tecnici che magari della scuola materna non ne

sanno niente. La legge fa obbligo che ai progetti sia allegata una relazione che descriva la natura dei terreni si cui si costruisce, e in questo caso sarebbe non corrispondente. Né può valere tecnicamente che si faccia riferimento a una relazione geomorfologica relativa a terreni adiacenti. Le condizioni e la natura dei suoli possono facilmente variare, anche a distanza di pochi metri. Oltretutto la relazione allegata è del 2007, quindi manca di attualità. Per non dire che i tecnici che hanno firmato la relazione, nel

caso deprecabile di un cedimento strutturale della struttura di Via Sant’Antonio dei Lazzari, si vedrebbero chiamati in causa per una cosa di cui non sono assolutamente responsabili. Situazione, se confermata, decisamente imbarazzante per coloro che l’hanno creata e per l’amministrazione. La discussione consiliare farà certamente chiarezza su questa faccenda che rimanda facilmente alle preoccupazioni sulla stabilità degli edifici scolastici che sono prepotentemente riemerse all’indomani delle recenti scosse tellu-

riche. Che ciò sia vero, si fanno interpreti i consiglieri firmatari della mozione quando spiegano che sul caso intendono promuovere un’ampia discussione tecnico-amministrativa, non solo per avere delucidazioni a riguardo, ma per sollecitare una riflessione a largo raggio sulle procedure e sui contenuti degli atti, e sulle responsabilità di chi gli atti li valida con la propria firma. Una maniera come un’altra per tenere accesa la spia dell’attenzione sulla sicurezza scolastica e in allerta gli uffici municipali sulla esatta corrispondenza dei progetti alle norme, e gli amministratori. Abbiamo estrapolato questa mozione tra le tante che con le interrogazioni e le interpellanze hanno trasformato l’aula consiliare in uno sterile sfogatoio, per l’attenzione e la cura posta dai consiglieri nell’andare a esaminare il progetto della scuola materna di Via Sant’Antonio dei Lazzari rilevando una carenza, che se accertata, induce a dover riflettere sul grado di (ir)responsabilità di una pubblica amministrazione. Dardo

“La Corte d’Appello resti in Molise” Nuovo ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale richiamato O.d.G., nonché del principio per cui debba essere prevista almeno una Corte d’Appello per ogni Regione, al fine di elaborare un documento approvato dalle rispettive Conferenze, contenente le istanze rappresentate, da sottoporre all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro di Grazia e Giustizia”. Come ha spiegato ancora Niro, l’intento è quello di fare leva sua una condivisione ampia delle richieste provenienti dal Molise, incrociando cause comuni

perorate da altre regioni. Ciò per rendere maggiormente forte le istanze avanzate agli organi di governo nazionale sulla questione della permanenza sul territorio di un alto presidio di Giustizia come la Corte d’Appello. Il Consiglio –come è stato anche detto nel dibattito- evidenzia ancora una volta come se si eliminassero organismi amministrativi e giurisdizionali territoriali, si inibirebbe di fatto il completo svolgimento della libera attività di governo della

Regione Molise, limitando di conseguenza i cittadini nell’esercizio delle proprie libertà, così come garantite dalla Costituzione. L’Ordine del Giorno, che è stato sottoscritto da tutti i Consiglieri regionali, dopo gli interventi di sostegno dei Consiglieri Scarabeo, Ciocca, Fusco Perrella, Di Pietro, Iorio e Federico, che con varie argomentazioni hanno ritenuto utile e opportuno richiedere per l’importante problematica che investe così direttamente il Molise la solidarietà delle altre regioni,

è stato votato all’unanimità dall’Assemblea. Il Presidente Cotugno ha poi informato l’Aula che nella seduta di domani dell’Ufficio di Presidenza verrà strutturata la deputazione di Consiglieri Regionali, richiesta nella scorsa seduta dell’Assise, che dovrà affiancare il Presidente della Giunta nel sostenere presso le sedi governative e parlamentari le ragioni del Molise in difesa della Corte d’Appello di Campobasso e degli altri presidi dello Stato sul territorio molisano.


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Campobasso

23 marzo 2016

“Scrutatori, tutto nella trasparenza” Per il sindaco Battista, non c’è stata alcuna scelta arbitraria CAMpoBASSo. A Palazzo San Giorgio trasparenza e assoluto rispetto della normativa vigente nell’individuazione degli scrutatori. “Con parere unanime degli aventi diritti al voto, dopo ampia discussione e approfondimento, tenuto conto di quanto espresso a norma di legge, si è ritenuto opportuno indicare in via prioritaria un criterio di preselezione alla nomina degli scrutatori: i soggetti regolarmente iscritti all’albo degli scrutatori nominati in sede di commissione elettorale dovranno

risultare per le vie brevi inoccupati o disoccupati”. Nella parte finale del verbale della Commissione Elettorale, presieduta dal sindaco Antonio Battista - che si è riunita il 17 marzo - è contenuta l’essenza della linea adottata dall’amministrazione nell’individuazione degli scrutatori. Operazione regolata dalla legge n. 270 del dicembre 2005 che segna il percorso che tutti i Comuni devono seguire, ponendo ad essi una serie di vincoli. Nessuna scelta arbitraria dunque: con l’entrata in vigore

della nuova legge, gli scrutatori verranno scelti dalla commissione elettorale comunale che in particolare dovrà procedere: 1) alla nomina degli scrutatori, per ogni sezione elettorale del comune, scegliendoli tra i nominativi compresi nell’albo degli scrutatori in numero pari a quello occorrente.; 2) alla formazione di una graduatoria di ulteriori nominativi, compresi nel predetto albo, per sostituire gli scrutatori nominati in caso di eventuale rinuncia o

impedimento; qualora la successione degli scrutatori nella graduatoria non sia determinata all‘unanimità dai componenti della Commissione Elettorale, alla formazione della graduatoria si procede tramite sorteggio. L’unico vincolo posto alle Commissioni elettorali per la scelta dei nominativi degli scrutatori resta quello che i nominativi indicati debbano essere contenuti nell’apposito Albo delle persone idonee a svolgere il ruolo di scrutatore. Tuttavia nell’alveo delle facoltà

concesse dalla normativa nazionale all’interno delle possibilità di selezionare i nominativi da individuare la Commissione Elettorale nominerà prioritariamente inoccupati e/o disoccupati. Per le future consultazioni elettorali la Commissione, all’unanimità, darà mandato alla competente Commissione consiliare affinché si possano realizzare dispositivi di preselezione dei soggetti da individuare.

Festeggiati i 128 anni dell’Apparizione A Castelpetroso solenni riti officiati da monsignor Giancarlo Bregantini CASTElpETroSo. Festeggiato ieri il 128° anniversario dell’Apparizione della Vergine Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise. Come ogni anno , in prossimità e nel giorno della festa delle Apparizioni dell’Addolorata - 22 marzo 1888 - la Basilica di Castelpetroso vede il passaggio di automobili e pullman di pellegrini, devoti e passanti, per raggiungere il luogo delle apparizioni dell’Addolorata. Saranno migliaia i fedeli che accoreranno per ricordare l’evento vissuto dalle due contadine Bibiana e Serafina . Sono state loro che 128 anni fa hanno visto il folgore della luce di Maria Santissima Addolorata. “Una luce vivissima. Una grotta che si fa casa di speranza e la collina che si è trasformata in un luogo di grazia. Con la benedizione del cielo, perché la guarigione di un ragazzo ammalato mortalmente, Augusto Acquaderni di Bologna, dopo aver bevuto l’acqua della fonte che sgorgava accanto al luogo dell’apparizione, è la ricerca

dell’acqua della vita. Dal 1888 la notizia è stata diffusa attraverso la rivista “il Servo di Maria” diretta dal Conte Carlo Acquaderni. La rivista ufficiale della Basilica, tuttora in diffusione, “Eco dell’Addolorata”, diffonde cultura e informazione religiosa in tutto il mondo. “Il mio grazie si estende a tutti i pellegrini – ha dichiarato il Rettore della Basilica don Massimo Muccillo- che in questo anno della Misericordia hanno il privilegio di entrare in questo santuario nel segno della Basilica minore e attraversare la Porta Santa poiché luogo giubilare”. La festa delle apparizioni diventa, dunque, un momento di condivisione che attira sempre di più fedeli dalla regione e da altre zone, grazie alle fatiche e al dono del tempo che tutti gli operatori della Basilica, guidati dal Rettore e vicario Episcopale per il Santuario don Massimo Muccillo, offrono quotidianamente. Questo contributo permette di diffondere la bellezza ed il messaggio mariano che il luogo irradia.

Dalle strutture alla natura alla spiritualità e all’arte. Tutto comunica il peregrinare di Maria: la “sofferenza” che diventa “offerenza”. Il Molise spirituale. Una regione piccola, la più piccola di Italia, dove San Giovanni Paolo II nel 1995 e papa Francesco, hanno fatto sosta nel santuario mariano , per vivere il messaggio del lavoro, della speranza, con la mini gmg dei giovani di Molise e Abruzzo, e della religiosità popolare. Il legame d’affetto del papa polacco è testimoniato dalla cappella dei Polacchi (costruita come ex voto dai soldati polacchi). Alla Madonna di Castelpetroso Giovanni Paolo II donò una corona che oggi assume il senso della “reliquia per contatto”. Il messaggio dei due Papi risuona con chiarezza per aver affidato al Mondo intero messaggi stupendi di natura religiosa e sociale con indicazioni su un turismo spirituale e una cultura da valorizzare. Indicazioni da far conoscere a tutti.

In tanti al castello di Gambatesa

Bagno di folla in occasione della giornata del Fai per il maniero GAMBATESA. Bagno di folla al Castello di Capua a Gambatesa per la tradizionale “due giorni” del FAI che ha visto in Italia l’apertura di oltre 900 luoghi da visitare. Il sito, scelto dalla locale delegazione FAI guidata da Gerardo Pisapia, insieme a tanti altri luoghi visitabili nella regione, ha visto la presenza degli apprendisti ciceroni della classe V elementare di Gambatesa e Tufara capaci di incantare e sorprendere il nutrito pubblico intervenuto con qualità,

espressività e la passione che hanno saputo infondere e trasmettere nei loro racconti. La giornata FAI tenutasi a Gambatesa è stata il frutto di una importante collaborazione interistituzionale tra Comune di Gambatesa, FAI, Istituto Scolastico di Sant’Elia a Pianisi, Polo Museale, grazie alla quale è stato possibile offrire ai tanti ospiti una visita guidata multilivello che ha alternato le spiegazioni degli apprendisti ciceroni alle integra-

zioni di guide più esperte per permettere la fruizione completa dell’importante ciclo di affreschi eseguito nel 1550 da Donato Decumbertino grazie alla committenza di Vincenzo di Capua. “E’ stato entusiasmante vedere con quanta passione, dedizione e impegno i ragazzi della quinta elementare di Gambatesa e Tufara si sono dedicati allo studio del castello, impostato e condotto dalle maestre nelle ore curriculari scolastiche, e con quanta determinazione e orgoglio hanno illustrato agli ospiti le bellezze della propria terra” – spiega il Sindaco di Gambatesa Carmelina Genovese sottolineando che, al di la della grande affluenza turistica di cui tutto il paese ha potuto beneficiare, il risultato più importante è proprio quello di aver instillato nei più piccoli la cognizione dell’importanza e del valore del “bene”

che porterà gli stessi a tutelarlo e a valorizzarlo nel prossimo futuro. Tra le centinaia di visitatori accorsi, anche un pullman di turisti provenienti dalla Germania, impressionati dai panorami offerti dal centro storico di Gambatesa e dalla bellezza degli affreschi del castello. Le giornate FAI di primavera hanno

portato circa 3.000 persone nei 13 luoghi aperti in tutto il Molise di cui circa 300 solo a Gambatesa che sommate ai 400 ospiti della Giornata FAI Marathon di Ottobre 2015 hanno visto il Comune fortorino ospitare ben 700 turisti senza sostenere costi, valorizzando il patrimonio artistico e l’economia locale.


Campobasso

7 23 marzo 2016

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Zibaldone rossoblù

La conferma di Favo non sembra più così certa

Pubblico freddo, panchina “calda”, parcheggio vuoto e polemiche a mille, la sosta giunge a dovere

di Gennaro Ventresca

E’ proprio vero: i nostri ragazzi non hanno conquistato i cuori dei loro tifosi. I quali stanno dimostrando più interesse per la questione del parcheggio da stadio che del campionato. Forse perché hanno capito che i play off sono una bufala. Probabilmente lo avranno sospettato anche i nostri giocatori, altrimenti non si spiegherebbe il loro cambio di marcia nelle ultime tre gare, giocate male e finite con altrettanti pareggi. Stanno un po’ calando le quotazioni del tecnico Massimiliano Favo il quale tra squalifiche e lapsus sta vedendo diminuire la sua valenza. Una riconferma che sembrava più che legittima sta diventando probabile, anzi, incerta. Si fa presto, del resto, nel mondo dei calci d’angolo a cambiare opinione. Anche perché nel nostro club, per il futuro, c’è qualche incertezza. Si muovono sottotraccia Edoardo Falcione e Marco Meo che sono i maggiori estimatori del

mister. Se per caso il loro impegno societario dovesse diminuire non è da escludere che anche la conferma di Favo potrebbe essere messa in discussione. Scottato dagli errori estivi tace da un pezzo il diesse Tonino Minadeo. Che mantiene un comportamento sereno anche in panchina, là dove alcuni componenti rossoblù vanno spesso fuori giri. A in-

cominciare da Favo che spesso tracima. Domenica scorsa ha scantonato il giovane Progna, figliolo di Domenico. Da panchinaro, alle prime apparizioni nel gruppo di prima squadra, il giovanotto si è lasciato andare, una volta espulso ha continuato a protestare con l’arbitro. Facendo una brutta figura, giustificata solo parzialmente dalla verde età.

Dimostra di non funzionare la politica dei prezzi stracciati. Neanche a 5 euro s’è vista in curva la folla che si pretendeva. Non credo che sia sufficiente lo sconticino di 5 euro per riportare il popolo sportivo allo stadio. I nostri tifosi sembrano stufi di radiazioni, di ripartenze e di promesse disattese. Del resto così funziona il mondo dei calci d’angolo: se

vinci ti seguo, altrimenti resto a casa. Per fare una squadra di rango bisognerebbe trattenere prima di tutto il portiere Grillo, vera rivelazione di stagione. Da tenere stretto anche Alessandro che avrebbe bisogno di un buon “maestro” per tirar fuori dal suo bagaglio i tesori tecnici che contiene. Prima Cappellacci e poi Favo non sono riusciti a utilizzarlo al meglio. Vale la pesa riprovarci l’anno prossimo. Costano un po’ cari gli ingaggi di Ferrani e Gattari, ma se si vuole ragionare alla grande bisogna tenerli e affiancar loro altri giocatori di spessore. E’ finito chissà dove il campobassano Danilo Fusaro. Dopo aver fatto tanto per indossare la maglia rossoblù il difensore si è perduto strada facendo. Anche per motivi fisici. Sembrano lontani i tempi in cui primeggiava a Termoli, con la difesa tre che gli è congeniale.

In Via Pietrunti nell’area industriale di Ripalimosani un viaggio nel gusto: le eccellenze molisane in vetrina

Dal Consorzio “Destinazione Molise” una iniziativa promozionale in vece della Regione Una legge regionale finalizzata a favorire la conoscenza dei prodotti, la loro origine e qualità nonché la loro presenza nei mercati diventa di anno in anno una esigenza imprescindibile Promuovere i prodotti di qualità del Molise. Dovrebbe essere l’obiettivo cardine dell’assessorato regionale alle Politiche agricole, un impegno programmatico costante e di rilievo nell’ambito delle attività istituzionali e gestionali di cui è titolare l’assessore Vittorino Facciolla. Quel “dovrebbe” sta a significare che tra le politiche assessorili, la programmazione costante e di rilievo rivolta alla promozione e alla commercializzazione dei prodotti d’eccellenza che da un capo all’altro del Molise si po-

trebbero valorizzare, è tutta di là da venire. L’assessorato procede per episodi, occasioni e circostanze, tra cui quella che meglio delle altre è stata considerata e forse partecipata, ovvero l’esposizione mondiale di Milano (Expo 2015), da cui dovrebbe aver tratto la convinzione che la continuità della presenza molisana sui mercati italiani ed esteri è un elemento decisivo per ambire ad assecondare lo sviluppo della produzione e dell’economia locali. Una legge regionale finalizzata a favorire la conoscenza dei prodotti, la loro origine e qualità nonché la

loro presenza nei mercati, diventa di anno in anno una esigenza imprescindibile. Continuità anche sui mercati molisani, dando spazio, sostegno e supporto organizzativo e divulgativo, ai produttori singoli e associati. Questo richiamo non è sciovinismo, ma un dovere, soprattutto allo scopo di incentivare la produzione agroalimentare e una maggiore capacità d’incidere all’interno delle strategie della globalizzazione. Non abbiamo notizia se il Consorzio “Destinazione Molise” per la valorizzazione delle aree interne, abbia avuto o abbia contributi e/o sovvenzioni da parte della Regione Molise per la sua attività di promozione dei prodotti d’eccellenza di cui dispone. Abbiamo notizia, invece, che questa attività è un punto fermo nella vita del Consorzio e un costante obiettivo cui tende con particolare convinzione. Lo rileviamo dall’invito rivolto ai molisani per oggi 23 marzo presso la sede consortile in Via Pietrunti, nell’area industriale di Ripalimosani, per mostrare e far conoscere le produzioni agroalimentari dei soci. Un invito densamente illustrato nelle motivazioni e, soprattutto, nelle sollecitazioni rivolte ai consumatori allo scopo di invogliarli a dare precedenza a ciò che il Molise è in grado di offrire con la garanzia della qualità. Non a caso hanno voluto etichettare questa loro iniziativa con uno slogan ch’è tutto un programma: “Viaggio nel gusto: le eccellenze molisane in vetrina”. Pertanto, domani, dalle ore 12 alle 19,30, in Via Pietrunti, nella zona industriale di Ripalimosani si potrà andare alla scoperta dei prodotti delle aziende aderenti al Consorzio, a pieno diritto collocabili tra le eccellenze enogastronomiche molisane. Un “viaggio virtuale”, che coniuga il territorio con i sapori eccellenti

ed autentici. Da Petrella Tifernina, con gli eccellenti vini dell’Azienda Agricola “Colle Sereno”, a San Biase grazie al gusto dei salumi “Giagnacovo”, quindi a Matrice con le ottime farine del “Molino Cofelice” e i saporiti prodotti da forno del “Panificio Petrella Laurino”, per giungere di nuovo a Ripalimosani con i prodotti al tartufo dell’azienda “Tartufi Sabetta”. Un excursus tra territorio e gusto, due elementi strettamente collegati, che non possono non essere alla base di qualsiasi iniziativa di promozione delle piccole realtà molisane; un punto fermo sul quale il Consorzio fonda la propria attività. Presieduto per 12 anni da Giuseppe Mogavero, ora da Paolo Petti, già sindaco di Ripalimosani, il Consorzio intende rilanciare la propria azione non solo partecipando ad iniziative espositive e promozionali, ma facendosi anche promotore di eventi, come quello di oggi. Un appuntamento con le eccellenze dell’enogastronomia molisana che intende fare da apripista ad altri “viaggi” dal sapore. Con una postilla: magari con l’assistenza e la partecipazione della Regione.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

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23 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

“Galleria di Belmonte, gli intralci burocratici” E’ il responsabile della Provincia di Isernia a chiarire tutti i passaggi tecnici per la gara d’appalto ISERNIA. La nota del responsabile del servizio Trasporti e viabilità della Provincia di Isernia geom. Lorenzo Di Iacovo di risposta alla lettera aperta della studentessa Francesca Mucilli che frequenta il 5° anno del liceo scientifico di Agnone e risiede a Castiglion Messer Marino sulla riapertura della galleria in agro di Belmonte del Sannio. “Ho letto con attenzione la tua lettera, pubblicata in data 18/03/2016 dal quotidiano “L’Eco dell’Alto Molise e Alto Vastese” e ripresa da altri organi di informazione regionali, indirizzata al responsabile della viabilità della Provincia di Isernia e, siccome ultimamente rivesto questo ruolo, cercherò di fornirti informazioni dettagliate circa la riapertura della galleria “Fonte Valloni” sulla Strada Provinciale 86/var. Sente. Premetto che la tua lettera merita una risposta esaustiva – così come la meritano i tuoi compa-

gni, i tuoi amici e tutti i pendolari che viaggiano con te o con le proprie automobili per recarsi a scuola, a lavoro o all’ospedale di Agnone – e pertanto ti fornirò, per essere preciso e chiaro anche nei confronti delle Istituzioni, notizie utili correlate di relative date sperando di non annoiarti troppo. A seguito del distacco di pezzi di calcestruzzo dalla calotta della galleria, la Provincia di Isernia, con ordinanza n. 16 del 25/05/2015 ha disposto la chiusura al transito della galleria “Fonte Valloni” sulla S.P. n° 86/var. Sente. Fatti i necessari accertamenti, anche con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, l’ Ufficio Tecnico della Provincia di Isernia ha redatto un progetto di massima e con nota prot. n° 11349 del 15/06/2015 è stato richiesto alla Regione Molise un finanziamento di € 200.000,00 per eseguire i lavori necessari per la riapertura al

transito in sicurezza della galleria. Successivamente, con delibera di Giunta Regionale n° 712 del 30/12/2015 è stata approvata la riprogrammazione del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione Molise a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007-2013, in attuazione delle delibere del CIPE n° 8 e n° 12 del 20 gennaio 2012 e n° 14 dell’8 marzo 2013 Azione II. A.2 “VIABILITA’ di convergenza regionale ed interregionale”, nella quale hanno trovato allocazione i lavori di messa in sicurezza della Galleria “Fonte Valloni” in agro di Belmonte del Sannio – a cura della Provincia di Isernia per l’importo di € 200.000,00. Con determina dirigenziale n° 1249 del 31/12/2015 è stato successivamente approvato il progetto esecutivo dei lavori di messa in sicurezza della Galleria “Fonte Valloni” in agro di Bel-

monte del Sannio (redatto dal sottoscritto e dal Geom. Angelo Pizzi della Provincia di Isernia) per complessivi € 200.000,00. Con nota n° 12873 del 04/02/2016 la Regione Molise ha richiesto la documentazione necessaria per la formalizzazione della concessione del finanziamento e immediatamente la Provincia di Isernia, con nota n° 2361 del 05/02/2016, ha trasmesso la documentazione richiesta ai fini della concessione del finanziamento di € 200.000,00 per l’attuazione dell’intervento in oggetto. Con determinazione del Direttore Generale della Regione Molise n° 60 del 17/02/2016 è stato quindi concesso il finanziamento di € 200.000,00. Con deliberazione del Presidente della Provincia n° 14 del 22/02/2016, preso atto della determinazione n° 60/2016 del Direttore Generale della Regione Molise, sono state accettate le

condizioni, le modalità e termini indicati nella suddetta determinazione nonché della Convenzione. Con Determina Dirigenziale n° 155 del 26/02/2016 è stata quindi indetta procedura negoziata per l’affidamento dei lavori. In data 15/03/2016 è stata, infine, esperita la gara di appalto con aggiudicazione provvisoria dei lavori. L’affidamento dei lavori avverrà subito dopo la verifica positiva dei requisiti della ditta aggiudicataria, nonché dopo l’istituzione del capitolo per la variazione di bilancio da sottoporre all’approvazione da parte del Consiglio Provinciale. La legge n. 56 del 7 aprile 2014 sul Riordino delle Province, ci ha ‘lasciato’ le funzioni fondamentali dei Servizi, tra cui la Viabilità, ma purtroppo ha dimenticato l’apporto economico per sostenerle”.

“La Passarelli è incompatibile” Denuncia all’Autorità anticorruzione del consigliere Massimiliano Scarabeo VENAFRO. Con Deliberazione n. 96, il Presidente della Regione ha designato nuovamente all’incarico di Commissario Straordinario del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Isernia – Venafro la sig. Stefania Passarelli, basando la legittimità di tale nomina sulle autodichiarazioni di insussistenza di condizioni di inconferibilità ed incompatibilità, nonché di assenza di conflitto di interessi rese dalla stessa. L’incompatibilità l’ha chiesta il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo. “La sig. Stefania Passarelli ritiene dunque di non essere in alcun modo toccata da questioni di incompatibilità, pur non dando tuttavia alcuna spiegazione in merito a quanto espressamente previsto da un atto normativo da lei stessa sottoscritto ed adottato. Perché non si applica il Codice Etico? Qual è allora la valenza di un atto che integra le disposizioni del Piano Triennale di Prevenzione della

Corruzione se lo stesso viene palesemente ignorato nella sua applicazione dagli stessi soggetti che lo hanno predisposto? In realtà la sig.ra Passarelli tace completamente sulla esistenza di tale Codice e sulle incompatibilità in esso previste e richiama a sostegno della propria candidabilità a Commissario lo Statuto del Consorzio. Tale atto, definito dallo stesso Consorzio quale “Atto amministrativo Generale” prevede infatti l’ineleggibilità alla carica di Presidente del Consorzio dei soli “amministratori e soci di imprese operanti nell’ambito del comprensorio industriale”. Non essendo ella amministratrice (ma solo dipendente) di un cliente del Consorzio, ne ha fatto derivare la piena legittimità della sua nomina. In sostanza è stato molto più utile, per la sig.ra Passarelli, omettere qualunque giustificazione in merito al mancato rispetto del Codice Etico e fare ru-

moroso riferimento al solo, citato Statuto. Purtroppo, però, lampanti ragioni giuridiche compromettono la strada seguita dal Commissario Straordinario e dunque la sua autodichiarata posizione di carenza di conflitto di interessi. Infatti, come precisato, lo Statuto del Consorzio è espressamente qualificato in termini di atto amministrativo generale. Per tutte le ragioni su esposte, in esecuzione del mio ruolo politico che mi impone la massima attenzione possibile nella salvaguardia della legalità in senso stretto nonché della trasparenza, imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione, ho ritenuto di segnalare formalmente in data odierna all’Autorità Nazionale Anticorruzione l’incompatibilità della sig.ra Stefania Passarelli a Commissario Straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale Isernia – Venafro.

“Fuòche Bbenditte” Sabato, la millenaria tradizione del fuoco che si rinnova a Cerro al Volturno CERRO AL VOLTURNO. L’attuale falò del sabato Santo di Cerro al Volturno, che si incendia nell’antico borgo “Castello” in Piazza Santa Maria, forse riporta all’accensione primaverile del fuoco di Vesta. Tale cerimoniale, in un periodo così importante dell’anno, alla morte contrappone la rinascita, identificando le divinità con il sole e la nuova luce, che da questo momento sarà più splendente. Come da tradizione millenaria, alcuni giovani, di buon mattino, si ritrovano presso Piazza Santa Maria ed iniziano la giornata caricando legna, fascine e sarmenti di vite per dar luogo, verso le ore 23 del sabato Santo, ad un grande fuoco a cui il Sacerdote, in attesa della solenne litur-

gia, dispensa la benedizione e provvede ad accendere il cero che viene incensato prima che si rientri nella chiesa ancora buia. Un tempo, non molto lontano, il venerdì Santo, invece, <dalla chiesa di Santa Maria Assunta del borgo adiacente il castello medievale, la processione (del Cristo morto e dell’Addolorata) raggiungeva la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, contigua al fiume Rio: in entrambe le piazze si accendevano allora enormi falò frutto dei grossi ceppi donati spontaneamente dalle famiglie, ma in gran parte alimentati dai furti notturni di tronchi abbattuti e fascine messi a segno nei giorni precedenti da scorribande di ragazzi, che solo in tale occasione erano

ammessi e tollerati dalla comunità. Tutt’oggi, i ragazzi che tengono viva la tradizione, si apprestano alla ricerca della legna

e dei sarmenti gridando “léna léna fuòche bbenditte” nei vicoletti della “Civita” di Cerro, al suono della traccela (la troccla),

strumento di legno usato durante la settimana santa per sostituire il rintocco delle campane che restano legate dal giovedì al sabato.


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Termoli

23 marzo 2016

Fiat, nuove assunzioni Allo stabilimento di Termoli 40 operai interinali per tre mesi TERMOLI. Dallo stabilimento di Rivolta de Re arriva un’altra ventata di assunzioni che si aggiungono a quelle già fatte negli ultimi mesi. Si tratta di quaranta operai interinali che verranno assunti per tre mesi. In dettaglio le figure professionali da inserire nell’impianto sono quattordici manutentori, nove generici e diciassette conduttori. I neo-assunti, presi con le agenzie interinali, saranno impegnati nel reparto motori a sedici valvole dove sono aumentate le richieste del mercato; successivamente potranno lavorare anche nei nuovi motori per

l’Alfa Romeo che l’azienda ha deciso di produrre a Termoli così come annunciato un anno fa dal numero uno del gruppo, Sergio Marchionne. La novità è stata comunicata al Consiglio di fabbrica composto dai vari rappresentanti sindacali aziendali. Ma non è l’unica. Fiat, servono più motori: si assumono 40 operai interinali e 5 impiegati fissi. Altre sessanta persone andranno a lavorare nel polo industriale termolese «pescate» da altri stabilimenti. Non si esclude, dunque, che possano rientrare

anche alcuni molisani che lavorano fuori regione. Inoltre, per diversi ’generici’ sono previsti nuovi ruoli professionali, una sorta di promozione all’interno della fabbrica. Per quanto riguarda i quaranta interinali è previsto un ingresso graduale a aprtire dalle prossime settimane. E, da quanto si è appreso, verranno attinti dalle agenzie interinali dove, a questo punto, per chi è interessato può convenire iscriversi e presentare il curriculum o la domanda in attesa di future ed eventuali assunzioni.

Enogastronomia, posti per 45 studenti Presentato a Termoli il nuovo corso di studi presso la Facoltà di Beni culturali e Turismo TERMOLI. Sono 45 i posti disponibili per diventare professionisti del gusto. Nasce a Termoli il nuovo corso di studi in Enogastronomia e Turismo. Ventiquattro esami suddivisi in tre anni, quaranta studenti italiani e cinque stranieri che potranno accedere al corso dopo il test d’ingresso del prossimo 27 aprile. I dettagli sono stati presentati stamane nella sede di via Duca degli Abruzzi. Un nuovo percorso di studi universitario che si affianca al corso di laurea in Turismo e Sviluppo locale all’interno della laurea in scienze turistiche con sede a Termoli. Una nuova sfida per l’Unimol, ma soprattutto una risorsa importante per il futuro che arricchisce l’offerta didattica dell’ateneo e permette di dare ampia possibilità di scelta agli studenti. Un percorso formativo indirizzato soprattutto agli studenti degli istituti alberghieri, primo fra tutti il “Federico II di Svevia” di Termoli, che potranno così completare il loro percorso di studi con la laurea. Lo scorso dicembre la firma del protocollo d’intesa tra l’università del Molise, la città di Termoli e i comuni dell’area bassomolisana – San Giacomo, Guglionesi, Petacciato, Campomarino, Montenero di Bisaccia – che hanno siglato l’accordo per la creazione del nuovo

corso. Questa mattina, invece, martedì 22 marzo, la presentazione ufficiale nell’aula Adriatico della sede termolese. «L’enogastronomia è una risorsa per il territorio termolese e per tutta la nazione, frequentare questo nuovo

corso di studi permetterà agli studenti di poter approfondire e migliorare le proprie conoscenze dal punto di vista enogastronomico, ma anche economico e manageriale», la presentazione del Magnifico Rettore Giammaria Palmieri dell’Unimol.

GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: WATER DAY A Petacciato la manifestazione con gli allievi dell’Istituto comprensivo La Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e celebrata ogni anno il 22 marzo, ha lo scopo di promuovere una sempre maggiore attenzione sul bene più prezioso per la vita sulla Terra. Anche Ambiente Basso Molise, come ogni anno, festeggia questa giornata. Infatti si è svolta a Petacciato, nell’ambito del progetto didattico “A come Acqua” il water day: giornata dedicata all’acqua e al suo risparmio. Gli allievi delle classi seconde dell’istituto comprensivo coadiuvati dai volontari di ABM e dalle maestre Caruso, Mignogna e Paduano, hanno cambiato tutti i frangigetto dei rubinetti presenti nella scuola e sono stati inseriti dei riduttori per rubinetto. Il riduttore per rubinetto, che viene inserito al posto del normale frangigetto, è un meccanismo piccolo ma estremamente raffinato: un sistema di frangiflusso in vari livelli frammenta l’acqua in minuscole particelle e la miscela con aria. Il volume del getto si mantiene corposo e confortevole, consumando circa la metà dell’acqua e garantendo il mantenimento della stessa pressione di uscita, malgrado la minore portata. Se la pressione supera un certo valore, il riduttore agisce anche da regolatore, stabilizzandosi su una portata di circa 5 litri al minuto. I volontari inoltre, hanno regalato un riduttore di flusso da

installare nelle proprie abitazioni a tutti i giovani allievi. L’obiettivo è quello di coinvolgere oltre i giovani allievi anche i genitori per far si che l’interesse per la risorsa idrica non si limiti ad una sola giornata, ma che continui

per tutto l’anno. Un’attenzione alla sostenibilità sempre maggiore confermata dal fatto che nei prossimi mesi nella scuola elementare di Petacciato si risparmierà il 12% di acqua.


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Termoli

23 marzo 2016

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Porto, in attesa del Piano regolatore Il Comune di Termoli deve approvare il nuovo strumento urbanistico. In attesa, concessioni ferme terMoli. Il nuovo piano regolatore portuale potrà caratterizzare, forse, di più, il dibattito locale, dello stesso tunnel. A fine dicembre la giunta Frattura (delibera 720/95) ha rimesso in discussione le situazioni consolidate nello scalo termolese e proprio come atto propedeutico all’approvazione senza vincoli esistenti del nuovo strumento di pianificazione e sviluppo del porto di Termoli. Una decina di articoli, di cui si compone la delibera, che parte subito col botto: una moratoria sull’occupazione di nuove aree, tranne quelle per pubblica utilità e quelle regolate dal codice della Navigazione oppure di natura temporanea, massimo 180 giorni. In ogni caso le concessioni demaniali saranno rila-

sciate previo atto di indirizzo della giunta regionale. “Nelle more dell’espletamento delle procedura ad evidenza pubblica non si provveda al rinnovo dei titoli concessori in corso di vali-

dità e di quelli con scadenza successiva alla data di adozione della delibera. Non solo, fuori dall’ambito portuale anche il commercio itinerante. L’amministrazione regionale si

riserva anche il diritto insindacabile di revocare il titolo concessorio. Una sorta di tabula rasa dalla quale ripartire, ma la novità saliente è che ogni nuova concessione non potrà essere

rinnovata su proposta del concessionario, ma legata all’esito di una procedura ad evidenza pubblica. Si viene a stimolare un maggiore livello di competizione tra gli operatori privati.

Rubati cavi allo Zuccherificio del Molise Nell’impianto saccarifero portati via ingenti matasse di fili terMoli. Ancora un furto di cavi allo Zuccherificio del Molise, denunciato nel primo pomeriggio di ieri. Solo qualche giorno fa abbiamo pubblicato l’articolo

sulla illuminazione carente nel tratto di strada che va dal bivio sulla statale 16 all’impianto saccarifero, causato dai continui assalti dei ladri di oro rosso, così

viene chiamato in gergo il metallo dalla conduzione elettrica per eccellenza. Quelli di proprietà del Cosib, ma stavolta, approfittando del weekend e sicuramente anche del buio che davvero poca sicurezza, ecco l’ennesima missione da predoni. “Negli ultimi 2 anni allo Zuccherificio sono stati trafugati svariate volte i cavi elettrici. Avvolte anche chilometri. Ultimamente sono state ripristinate luci e videosorveglianza su tutta la recinzione, ma la situazione peggiora sempre più, perché proprio durante il fine settimana a cavallo della domenica delle palme hanno trafugato altri cavi”. Una testimonianza che abbiamo raccolto nel pianeta di contrada Pantano Basso. Ingenti danni ed esborsi economici per far fronte poi alla risistemazione delle linee messe fuori uso, in un contesto finanziario non certo florido. Occorrerebbe ripensare davvero il modello di vigilanza all’interno del perimetro consortile, anche perché, come messo a fuoco dall’imprenditore che denunciò la scorsa settimana l’assenza di illuminazione, le strade che conducono al nucleo non sono molte e non dovrebbe essere affatto difficile tenerle sotto controllo nei veicoli in entrata e in uscita.

Ancora furti nelle scuole Questa volta ad essere interessato è stato l’Istituto comprensivo di San Martino in Pensilis San Martino in PenSiliS. Sono entrati in azione durante la notte all’istituto comprensivo di San Martino che ospita le scuole di ogni ordine e grado del paese. Hanno forzato le finestre e hanno raggiunto i laboratori di informatica in ogni plesso. Qui hanno portato via almeno dieci computer, dieci tablet, macchine fotografiche e altre attrezzature informatiche. Ma non è tutto. La banda è riuscita a eludere il sistema di videosorveglianza ed è fuggita rubando le stesse telecamere. Il colpo è stato messo a segno a pochi giorni dai furti compiuti alle scuole di Termoli e Campomarino più o meno con le stesse modalità. In questo caso i malviventi hannostaccato i cavi del sistema di videosorveglianza, hanno aperto la cassaforte e sono scappati portandosi via anche le telecamere e la centralina di controllo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di San Martino e il nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Larino. Indagini in corso anche per capire se si tratti della stessa banda entrata in azione a Termoli e Campomarino.



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Opinioni di Lino D’Ambrosio Questa nostra regione si sta autodistruggendo ed è l’insieme delle persone che, chi più chi meno, sono tutte complici e, impossibilitate a fare qualcosa perché allo stesso tempo vittime del sistema. Bisognerebbe intraprendere un’azione per evitare il tracollo e l’esistenza stessa di questo nostro vituperato Molise. Da catastrofica profezia a drammatica verità. Una verità che è sotto gli occhi di tutti, invisibile per una dilagante cecità di coscienza. Ma fino a che punto dobbiamo spingerci prima di capire quanto male stiamo facendo al Molise, alle nostre città e quanto male facciamo a noi stessi? Il male in questione di cui stiamo parlando è quella cosa che usiamo definire insipienza ma che potrebbe andare tranquillamente sotto la voce “delitto”. Perché è di questo che si tratta. Quando l’ultimo negozio sarà chiuso, l’ultimo presidio abbandonato, l’ultimo artigiano o commerciante depredato da un fisco insaziabile, dagli innumerevoli e paradossali sportelli di banche usuraie e senza scrupoli, ci accorgeremo, finalmente, che non c’è più speranza di ripresa. Basta guardare le nostre strade, in certi momenti sembra che la gente sia tutta sparita, non circola nessuno. Il centro città è un deserto, i negozi vuoti, i locali chiusi, le scritte “vendesi e affittasi” sempre più numerose. Uno scenario da “day after”. Anche il traffico si concentra solo in alcuni orari, i parcheggi a pagamento del centro sono sempre disponibili. Anche gli accaparratori di sempre, noteranno che non potranno sopravvivere mangiando il denaro che accumulano. Ma procediamo per gradi. Abbiamo affidato gli acquisti e il commercio a grandi gruppi che rastrellano tutte le risorse dei molisani portandole altrove. Loro, in cambio, ci propongono, una scelta infinita di prodotti che non potremo mai acquistare, quei pochi che lo fanno, non riescono ad utilizzarli perché non c’è il tempo sufficiente. Perché non c’è tempo per vivere la famiglia, i figli, il riposo. Anche la domenica si lavora. I grandi gruppi sbeffeggiato le sane e normali abitudini e con lusinghe pirotecniche, inducono al consumo, all’acquisto. Non solo, il mercato globalizzato riconsegna al consumatore la sensazione che ogni acquisto è

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato

23 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise che si autodistrugge

incauto, perché probabilmente, comprandolo in internet o sulle bancarelle in occasione delle feste più importanti, si poteva ottenere un risparmio superiore. Per essere convinti di spendere poco, solo il necessario, abbiamo bisogno del conforto e della rassicurazione di due occhi a mandorla che ci salutano con il loro semplice ciao. Intanto, non solo mandiamo i nostri soldi altrove ma stiamo anche perdendo il gusto italiano del vestire, dell’arredare la nostra casa, confinando il made in Italy a prodotto di secondo piano. Eppure sono gli artigiani, le imprese italiane che potrebbero dare lavoro ai nostri figli. Ragazzi a cui, non sappiamo insegnare il valore della cucina tradizionale, della dieta mediterranea, perchè vittime inconsapevoli del gusto standard della carne macinata con le salse. Non voglio parlare poi della macchinazione che si perpetra ogni giorno sui tavoli dove si dispensa una cultura da odiens, atta al presenzialismo per i frustrati all’ultimo stadio che hanno abbandonando le nostre tradizioni, la nostra identità e la nostra cultura alle fauci insaziabili di squali provenienti da ogni parte. Se poi ci soffermiamo, appena un momento, a riflettere sul disastro ambientale del nostro territorio, ri-

schiamo il mal di testa. Affidato per decenni a politici senza scrupoli, il Molise è diventato una discarica di sostanze tossiche. Hanno ignorando per anni che l’uomo fa parte di un sistema chiamato “Sistema terra”, un sistema regolato da specifici processi chimici, fisici e biologici che regolano l’andamento dell’intero pianeta. Quando avviene una qualsiasi forma di contaminazione dell’acqua, dell’aria e del suolo con sostanze o materiali capaci di interferire con i naturali meccanismi di funzionamento degli ecosistemi, compromettendo la qualità della vita, nasce l’inquinamento. A volte l’uomo sembra dimenticare di essere parte dell’ecosistema, ignorando che tutto quanto danneggia ciò che ci circonda ricade, in maniera inevitabile, su noi stessi in molteplici modi. Ad esempio i gas di scarico delle città restano sospesi in aria finché, condensati, non ricadono sulla terra dando vita, al fenomeno delle “piogge acide”, le quali, a loro volta, contaminano il terreno sul quale coltiviamo e dal quale si nutrono gli animali. Risultato: mangiamo prodotti contaminati. Contaminati dalle nostre stesse abitudini. Gli scarichi di liquami e rifiuti solidi urbani contaminano il suolo e

Un voto per campare dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante

persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a

le falde acquifere. Il disboscamento, è causa di ulteriori problemi quali: la desertificazione nei territori secchi, l’erosione, le frane e gli smottamenti nei territori piovosi e collinari, l’ inquinamento degli ecosistemi acquatici: sottrazione di risorse per le popolazioni. Tutto ciò non rende solo difficile le condizioni di vita, ma provoca danni diretti fino all’autodistruzione. Esiste una correlazione tra lo smog che viene continuamente respirato e i tassi di mortalità in aumento, specie per casi di leucemia. L’effetto cancerogeno e l’effetto lesivo sull’apparato respiratorio sono già noti da diverso tempo, ma ulteriori studi hanno dimostrato una correlazione fra gas di scarico, polveri sottili ed altre patologie di altri apparati. Avessimo almeno una sanità funzionante, proprio ora ci ritroviamo con un debito sanitario incolmabile che ricade sulle tasche dei cittadini. I pochi presidi che potrebbero rappresentare l’eccellenza vengono osteggiati da poteri occulti. Il progresso umano non è di per sé negativo, ma lo diventa nel momento in cui manca il rispetto per le nostre cose e il nostro territorio. Una mancanza di rispetto che è innanzitutto mancanza d’amore per se stessi perché basata sulla consapevolezza della distruzione. La distruzione di noi stessi. In Molise ci vorrebbero politiche diverse invece, siamo ancora lì: la nostra regione crolla, la crisi è tragica, gli scandali si susseguono sempre più incredibili, sempre più indecenti e loro continuano a scandire le tappe della politica a colpi di battutine e di pettegolezzi. Come se vivessero in un altrove parallelo, fuori dallo spazio e dal tempo. Senza capire le necessità vere della gente. Eppure di politici e di amministratori seri e onesti ce ne sono anche da noi. Il problema è che vengono colpiti dalla malattia endemica di cui è vittima la nostra città: l’insipienza, la volgarità, la furbizia una sorta di virus dilagante che non trova cura giusta se non nella cultura dell’inganno del tradimento, dell’interesse personale. Tutta gente incapace dei fare riferimento a doti che qui da noi sembrano essere diventate delle anomalie: serietà, onestà, competenza e, addirittura, umiltà e discrezione. Tutto questo, a mio parere è autodistruzione.

rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò, diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.



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