Galileus 16/2016 inverno 2016

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€ 3,50 Trimestrale - Passioni, tecnica, storia e tendenze dei segnatempo

2016

anno IV

16

A. Lange & Söhne RICHARD LANGE «Pour le Mérite» una precisione senza compromessi

I SIGNORI DELLE LANCETTE a colloquio con i grandi

dell’orologeria contemporanea

LA DANZA DEL TEMPO Breguet assieme

all’étoile Eleonora Abbagnato



CHANEL .COM

La Linea di CHANEL - Numero con addebito ripartito 840.000.210 (0,08€ al minuto).


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editoriale di Paolo Gobbi ppgobbi@gmail.com

Patek Philippe 1518 in acciaio (CHF 11.020.000 incluso il buyer premium) – Phillips Geneva Watch Auction: Four – 12 Novembre 2016 – il più alto risultato raggiunto da un orologio da polso venduto all’asta

Undici & Sedici

Com’è bella la città com’è grande la città com’è viva la città com’è allegra la città Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora con tanta gente che produce Giorgio Gaber

Undici, numero straordinario, numero palindromo “anzi” il più piccolo tra i palindromi, per l’esoterismo il primo numero maestro, nella smorfia i topolini o meglio ‘e suricille, per tifosi e non il numero dei giocatori di una squadra di calcio, tranne per la Juventus, che probabilmente gioca in tredici o quattordici visto che vince sempre. Undici, per gli appassionati di orologeria, il numero dei milioni di franchi svizzeri pagati per un cronografo calendario perpetuo in acciaio battuto qualche giorno fa a Ginevra da Phillips, record del mondo assoluto per un modello da polso. Un risultato importante, che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’attenzione per gli orologi è più viva e presente che mai, che investire sulle lancette è una scelta vincente, che il futuro non potrà portare altro che successi e quotazioni in ascesa. Lo avevamo detto e ripetuto con testarda caparbietà e chi ci ha creduto adesso potrebbe aver portato a casa dei risultati importanti, molto importanti. Non è però l’unico numero del quale vogliamo parlare in questo piccolo editoriale. L’altro è il sedici, che per Galileus rappresenta una tappa rilevante.

Sedici sono i numeri usciti in edicola, anche se a fare bene i conti, aggiungendo i tre di Galileus Extra e i dieci di Galileus In Viaggio arriveremmo alla cifra non indifferente di ventinove in soli quattro anni. Un traguardo non da poco, che ci ha permesso di incontrare migliaia di lettori, di descrivere un numero infinito di modelli, di raccontare la storia e trasmettere le parole di tanti protagonisti dell’universo delle lancette. Un traguardo che non ci lascia indifferenti e che rappresenta una vittoria per tutti, specie in un momento dai più descritto come molto complicato per chi lavora all’ideazione, alla produzione e alla vendita di questi straordinari e ticchettanti compagni della nostra vita di tutti i giorni. Un traguardo anche per chi scrive, per l’ultima volta, queste righe e che ha sempre guardato con orgoglio a Galileus e alle tante persone che hanno lavorato alle sue pagine. Gli orologi continueranno a segnare il tempo, noi continueremo a raccontarli, con passione, con serietà, con un briciolo di lucida follia, la stessa che ci unisce ai tanti appassionati che hanno fatto, di questo dinosauro meccanico, un piccolo motivo di semplice e sana felicità.

GALILEUS 3


sommario

11

4 GALILEUS

26

start up 10

galileus negli alberghi e non solo...

wakeup 12

COSA c’è di nuovo (

innovazione on line

il risveglio del tempo

Nel mondo delle lancette

focus 22

tempo e materia

Focus 24

Celebration

Focus 26

Pin-UP

new vintage

collezionismo di domani

passione e tecnologia

cover story 28

Sono le 9 di mattina, si accende il "computer" si guarda con apprensione l’agenda e il telefono; è l’ora migliore per scegliere un orologio nuovo

Montblanc

Patek Philippe

Ulysse Nardin

pura tecnica elegante

A. LANGE & Söhne Raccontati da Brigida Ceresola e Benedetto Mauro

Le voci del tempo 36

design d'autore

CREATIVITà e oltre Intervista a Fabrizio Buonamassa

(

28


GALILEUS 5


sommario

54

44

6 GALILEUS

64

emozioni 44

atelier Reverso

emozioni 48

Less is more

emozioni 52

solo per lei

emozioni 58

scuba left hand

emozioni 64

la danza del tempo

Emozioni 70

effetto wow

TAILOR MADE Jaeger-LeCoultre

scelta maschile Chanel

la nuova icona per lei Audemars Piguet

in apnea Tudor

in punta di lancette Breguet

brivido felino

le voci del tempo 74 solo per lei

Paul Picot

sky in the limit Intervista a DorothĂŠe Henrio


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GALILEUS 7


sommario

86

92

98

qualita senza confini Intervista a Karl-F. Scheufele

le voci del tempo 80

il re delle lancette

le voci del tempo 86

provocare la qualitÀ

le voci del tempo 92

inconsueto per passione

le voci del tempo 98

value for money

le voci del tempo 104

crescita e successo festina

8 GALILEUS

102

arte e tecnologia Intervista a Michel Parmigiani

macchine straordinarie Intervista a Italo Fontana

L'italia che vince Intervista a Massimo Carraro

performance vincente Intervista a Paolo Galimberti

ruote veloci 108

ibrido e bello

high performance Porsche Panamera 4 E-Hybrid

Ultimo minuto 112

il viaggio del tempo

camere con vista UNA Hotel



START UP INNOVAZIONE online

GALILEUS NEGLI ALBERGI E SUL VOSTRO SMARTPHONE

Numero 16 - Inverno 2016 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 Direttore responsabile

Paolo Gobbi

Hanno collaborato

Andrea Bono, Vasco Bretone, Daniele Ottavi, Roberto Quaglia, Francesca Vilone Art Director

Gianpiero Bertea Editore

GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma Presidente

Uberto Selvatico Estense Amministratore delegato

Fabrizio Verdolin

Concessionaria per la pubblicità

Galileus, grazie ad importanti accordi di partnership, dal numero corrente è disponibile anche nelle suite e nelle luxury room dei seguenti alberghi : Una Hotel Roma Una Hotel Cusani Milano Una Hotel Poggio dei Medici , con focus durante i tornei di Golf Una Hotel Villa le maschere tutte le camere Una Hotel Versilia Una Hotel Forte dei Marmi Churc Palace Roma Aspria Harbour club Milano “Club House” Colonna Pevero Hotel Porto Cervo circuito estivo Inoltre da dicembre sarà on line il sito di Galileus con tutti i numeri da collezione, la possibilità di acquistare il numero in edicola e soprattutto una sezione dedicata alle news con approfondimenti aggiornati che trovate anche sulle nostre pagine facebook e instagram. Ma le novità non finiscono e nel segno dell’innovazione a breve si potrà scaricare l’app di Galileus nelle sue versioni IOS e Android

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Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02 76318838 - Fax. 02 33601695 info@emotionalsrl.com Responsabile di testata

Fabrizio Verdolin Back office

Francesca Carlone Distribuzione Per L’italia

SO.DI.P.”Angelo Patuzzi” Spa Via Bettola, 18 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel 02.660301 Telefax 02.66030320 Stampa

Grafica Nappa srl Industria poligrafica Via Gramsci,19 - 81031 Aversa (Ce) I nostri partner


Pioneering since 1906. For the pioneer in you. Pensato per il viaggiatore contemporaneo e ispirato ai primi grandi viaggi per mare dell’epoca moderna, il Montblanc 4810 Chronograph Automatic incarna la precisione e la ricercatezza artigianale dell’orologeria svizzera di pregio. Scopra la storia completa su montblanc.com/pioneering. Crafted for New Heights.

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wakeup il risveglio del tempo

Portugieser Edition “Pisa” IWC Portugieser Annual Calendar Edition “Pisa”, cassa in acciaio, movimento automatico di manifattura. prezzo 22.500 euro

P

isa Orologeria celebra il 75° anniversario con un segnatempo straordinario in edizione limitata: venticinque esemplari dedicati alla storica orologeria milanese e distribuiti unicamente nel nuovo Flagship Store di Via Verri. Un modello esclusivo che rappresenta il meglio della Maison di Schaffhausen ed esprime il carattere di un’azienda che ha segnato la storia dell’orologeria italiana. Il Portugieser Annual Calendar Edition “Pisa” rispetta i tratti che hanno reso celebre questo segnatempo: cassa da 44 millimetri in acciaio, quadrante nero con lancette rodiate e cinturino in pelle di alligatore nero. Le informazioni raccolte nel quadrante vedono il contatore dei secondi continui alle ore nove e quello della riserva di carica sette giorni alle ore tre, oltre al calendario completo posizionato alle ore dodici. Il fondello con meccanismo a vista completa un design classico ed essenziale. L’arancione cangiante dei dettagli impreziosisce il quadrante e rifinisce l’interno del cinturino rendendo davvero unico il modello. Questa particolare cromia riprende uno degli stilemi tipici di Pisa Orologeria: le tonalità arancioni sono sempre state presenti nelle boutique Pisa e derivano dall’impiego del cocciopesto, un materiale edilizio nobile e antico che già i Romani utilizzavano per la costruzione di opere architettoniche prestigiose come il Pantheon.

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Dei 405 componenti del movimento ne abbiamo modificati 16 e aggiunti 46. Il tutto per aumentare la riserva di carica.

Nel Datograph Up/Down l’indicazione della riserva di carica visua-

Benché siano stati rivisitati complessivamente 62 componenti, gli

lizza l’autonomia aumentata a 60 ore. Inoltre i costruttori utilizzano

orologiai hanno mantenuto le affermate caratteristiche di design. Un

una spirale a oscillazione libera creata in Manufaktur nonché un

gran lavoro nascosto che si rivela solo al conoscitore – all’insegna

bilanciere con eccentrici che garantiscono la massima precisione.

dell’apprezzata tradizione A. Lange & Söhne. www.alange-soehne.com

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wakeup il risveglio del tempo

Massima innovazione C

olpisce immediatamente l’attenzione con il suo straordinario diametro di 50 mm: stiamo parlando del Breitling Avenger Hurricane, che rivoluziona l’orologeria con la sua cassa ultra robusta e ultraleggera, fatta di un materiale avveniristico battezzato Breitlight. Sorprende per il suo movimento di manifattura dotato di indicazione militare su 24 ore. Occhi puntati su questo Breitling, tagliato su misura per le imprese estreme. Il suo nome dice tutto: Avenger Hurricane. Con questo nome Breitling propone un nuovo cronografo che sposta tutti i limiti degli strumenti per professionisti. Estrema potenza grazie al diametro XXL di 50 mm. Struttura massiccia con rinforzi laterali di protezione. Un look tecnico completamente nero, illuminato da tocchi di giallo e da cifre «chablon» tipiche dell’aeronautica. Estreme prestazioni grazie all’uso innovativo del Breitlight® – una «prima mondiale» per la cassa di un orologio. 3,3 volte più leggero del titanio e 5,8 volte più leggero dell’acciaio, ma nettamente più duro, questo materiale high-tech esclusivo si segnala per numerose qualità: possiede un’eccezionale resistenza ai graffi, alle trazioni e alla corrosione, è amagnetico, anallergico e dotato di stabilità termica – senza dimenticare un «tocco» più caldo del metallo e un effetto leggermente marmorizzato che sottolinea l’originalità del design.

Breitling Avenger Hurricane, cassa 50 mm ultraleggera in Breitlight, movimento cronografo automatico cronometro. Costa 7.250 euro

Estrema affidabilità grazie al nuovo Calibro manifattura B12, un movimento cronografico automatico che visualizza l’ora su 24 ore, come è consuetudine per i militari e i piloti, e certificato come cronometro dal COSC (Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri), a garanzia di una precisione superiore

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Piazza Duomo 19 - MILANO - www.cielo.it


wakeup il risveglio del tempo

Back to school B

aume et Mercier è il compagno privilegiato dei momenti più importanti della vita. L’ingresso all’università è uno di questi, un ulteriore passo verso la vita adulta e l’indipendenza. Per celebrare queste occasioni speciali, e imprimerle per sempre nella memoria, la Manifattura ha creato creato una collezione dedicata appositamente ai giovani. Gli orologi Classima, in un sapiente mix che riunisce i modelli simbolo della Maison rivisitati alla luce delle tendenze più attuali, uniscono tradizione e modernità distinguendosi per l’estetica esclusiva. Regalare un orologio Baume et Mercier significa serbare per sempre il ricordo di questi momenti unici, che ci accompagneranno per tutta la vita. La collezione Classima, costituita da orologi in acciaio, in oro rosa 18 carati o in versione bicolore, con cinturino in alligatore, bracciale in acciaio o bicolore, è caratterizzata da movimenti meccanici a carica automatica, visibili nella maggior parte dei casi attraverso il fondello in vetro zaffiro, o da movimenti al quarzo Swiss Made. Proposta con un diametro di 39 e 42 mm, la collezione è stata rielaborata nel 2015 con un diametro di 40 mm, per soddisfare anche gli uomini più esigenti che desiderano un orologio elegante e discreto. Disponibili con diversi quadranti, alcuni dei quali decorati con l’iconico motivo guilloché a righe verticali, questi segnatempo rappresentano la sintesi perfetta tra sobrietà e tecnica orologiera. La collezione Classima propone orologi in acciaio, in oro rosso 18K oppure in acciaio rivestito di oro rosso per i modelli bicolore, con cinturino in alligatore o bracciale in acciaio o bicolore e animati, nelle versioni di maggior prestigio, da movimenti meccanici a carica automatica

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Tutta la forza del toro L

a Tonino Lamborghini ha una mission molto chiara: esportare la passione e lo spirito della cultura italiana sotto forma di prodotti dal design unico e distintivo, ispirato al design industriale italiano e all’heritage meccanico della famiglia Lamborghini. “Ho sempre amato tutto ciò che richiede un lavoro meccanico - ha detto Tonino Lamborghini - perché è correlato al mondo dell’ingegneria e della tecnologia da cui proviene tutta la mia famiglia. Sin dagli esordi del mio brand nel 1981, è stato per me naturale creare una linea di orologi, perché rappresentano l’esatto punto di congiunzione tra il mio background familiare e professionale, il mondo meccanico delle mie origini e la mia personale passione per il mondo del design”. Da oltre 30 anni Tonino Lamborghini interpreta quindi un universo di stile italiano, rimanendo fedele alla tradizione e alla sua storia. Tutti i prodotti si contraddistinguono per il simbolo del “Toro che carica” su sfondo rosso, il primo logo della famiglia Lamborghini. Lo stesso accade per la sua linea celebrativa Centenary, arrivata recentemente in vendita anche nella sua versione Engine, con movimento meccanico Swiss Made UT 6498-2 e bilanciere visibile. Unico nel suo genere il quadrante speciale con design ispirato al copri valvole dei motori delle auto sportive di lusso e lunetta con 12 viti esagonali decorative; il retro è in vetro con membrana in fibra di carbonio per coprire il movimento scheletrato chiuso con viti colorate.

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La linea Centenary di Tonino Lamborghini è realizzata in serie limitata numerata di 40 pezzi per ogni variante colore. Il modello in foto ha la cassa In acciaio lucido/satinato con trattamento PVD-Oro, 12 viti esagonali decorative. movimento UT 6498-2 meccanico, bilanciere visibile, color oro, SWISS MADE. CENTENARY ENGINE MOD. 5103. prezzo 2.300 euro


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wakeup il risveglio del tempo

Yvan Arpa con Samsung Gear S3 Classic e Gear S3 Frontier (in foto) di samsung saranno disponibili sul mercato a un prezzo consigliato di 429 euro

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S

amsung porta sul mercato italiano l’attesissimo Gear S3, uno smartwatch straordinario e innovativo che va oltre il semplice orologio grazie al meglio della tecnologia wearable e una ricerca sul fronte del design senza precedenti. La preziosa collaborazione con il designer svizzero di orologi di lusso Yvan Arpa ha infatti permesso a Samsung di portare l’estetica del nuovo smartwatch a un livello superiore, ispirandosi proprio all’esigenza dell’uomo moderno alla ricerca di uno stile senza tempo che si inserisce perfettamente nella sua quotidianità. Il nuovo Gear S3 rappresenta un’importante sfida per Samsung nel mercato dei dispositivi wearable poiché consoliderà ulteriormente la leadership dell’azienda nella categoria delle tecnologie indossabili; permetterà infatti di trasformare il ruolo dello smartwatch nella vita delle persone, introducendo una vera rivoluzione attraverso uno strumento utile e di stile. Ispirato all’arte dell’orologeria e alla tradizione, Samsung Gear S3 è l’accessorio ideale, grazie alla combinazione di un design originale e sofisticato e alle funzionalità smart, disponibile in due versioni “Frontier e Classic” per adattarsi ad ogni esigenza stilistica. “Con Samsung Gear S3 abbiamo puntato a integrare tradizione e tecnologia, presentando uno smartwatch straordinariamente intelligente. L’ampio display è ispirato a stili che caratterizzano i brand degli orologi più prestigiosi al mondo. Gear S3 è destinato a resistere alla prova del tempo in quanto è un orologio classico dotato di innovazioni tecnologiche all’avanguardia” ha dichiarato il designer svizzero Yvan Arpa.



focus NEW VINTAGE

Per la prima volta, Montblanc usa il bronzo per realizzare nuovi Segnatempo in stile vintage

TEMPO E MATERIA L a storia di Montblanc nell’arte orologiera risale al 1858, anno della fondazione di Minerva a Villeret in Svizzera. Sin dai suoi esordi, la manifattura si distingue come uno dei più autorevoli centri svizzeri specializzati nelle funzioni cronometriche per la misurazione precisa del tempo. Dal 2007 Montblanc esplora l’incredibile patrimonio lasciatole in eredità da Minerva, trovando ispirazione nelle funzioni, nelle meccaniche e nei codici di design che hanno fatto storia. Nascono così segnatempo che colgono lo spirito del passato, riproponendolo in chiave moderna. La Montblanc 1858 Collection prosegue questo viaggio reinterpretando i famosi cronografi militari Minerva degli anni ’30, con design distintivi e meccaniche straordinarie e intramontabili.

Per gli appassionati che prediligono un look vintage estremamente sobrio, Montblanc 1858 Automatic unisce tutti gli elementi essenziali della linea vintage della 1858 Collection in un design interessante e accattivante ispirato agli orologi da polso e da tasca militari Minerva degli anni ’30

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L’uso del bronzo Lo stile vintage della Montblanc 1858 Collection è ulteriormente esaltato dall’introduzione del bronzo, materiale finora mai utilizzato dalla casa svizzera. Optando per questo particolare metallo, Montblanc crea un connubio di artigianalità e materiali storici dell’orologeria, incarnando l’autentico spirito militare degli anni ’30. Con la sua calda luminosità, il bronzo funge da complemento ideale ai colori dei quadranti e ai cinturini anticati e armonizza tutti gli elementi creando un design puramente vintage. Per la prima volta nell’industria orologiera il bronzo viene abbinato all’acciaio in due nuovi modelli, creando una combinazione di colori e materiali che ne esalta la bellezza ad un prezzo estremamente interessante. La marca ha prestato particolare attenzione alla ricerca della perfetta lega di bronzo in grado di cambiare aspetto nel tempo, sviluppando negli anni una

finitura unica, uniforme e affascinante. Il colore lievemente cangiante della cassa dona ulteriore ricchezza al fascino vintage di ogni esemplare. Tre le versioni in bronzo nella Montblanc 1858 Collection: Chronometer Tachymeter Limited Edition 100, Automatic Dual Time e Automatic. Codici di design Gli storici codici di design dell’originale cronografo Minerva degli anni ’30 contemplano grandi lancette a cattedrale con design cloisonné riempite con SuperLumiNova beige, numeri arabi luminescenti, corone di foggia vintage e minuteria classica chemin de fer che circonda i quadranti. Altri elementi vintage sono riconoscibili nel logo originale Montblanc degli anni ’30 con gli storici caratteri e l’emblema del Monte Bianco al centro, nonché nei nuovi cinturini in vitello e alligatore color cognac cui gli artigiani della Pelletteria Montblanc di Firenze hanno conferito un look anticato.


focus NEW VINTAGE

Montblanc 1858 Automatic Dual Time Con il suo stile inconfondibile, il modello vintage Montblanc 1858 Automatic Dual Time ricorda i celebri orologi militari Minerva degli anni ’30. I tradizionali quadranti neri, le lancette a cattedrale e i numeri arabi con finitura in Super-LumiNova beige formano una combinazione di elementi vintage in un orologio dalla leggibilità perfetta. Montblanc 1858 Automatic Dual Time è dotato di cassa da 44 mm in acciaio pregiato satinato con lunetta e corona in bronzo. Al suo interno pulsa il calibro MB 29.19, un movimento automatico con complicazione a doppio fuso orario interamente sviluppato e assemblato in-house, con lancetta dell’ora di riferimento e indicazione giorno/notte. La lancetta scheletrata dell’ora di riferimento è collocata al centro e rifinita con un tocco di Super-LumiNova sulla punta per distinguerla dalla lancetta delle ore, rifinita con Super-LumiNova anche all’interno. La funzione di doppio fuso orario è utile per chi viaggia: basta spostare la lancetta delle ore sul fuso orario locale della nuova destinazione senza muovere la lancetta dell’ora di riferimento. Le lancette dei minuti e dei secondi continuano a muoversi ininterrottamente anche durante la regolazione del fuso orario, per mantenere l’ora esatta. In una piccola finestra a ore 12 è visibile un indicatore giorno/notte collegato alla lancetta centrale dell’ora di riferimento. Un subquadrante a ore sei indica i piccoli secondi e la data, collegata all’ora locale.

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focus collezionismo di domani

Patek Philippe Nautilus 40° anniversario

Indici in diamante e personalizzazione sul quadrante per il Nautilus Ref. 5711/1P in versione “40th Anniversary Limited Edition”. Invariata la cassa in platino e il movimento rispetto alla versione di serie. Edizione limitata di 700 esemplari. Prezzo 104.596 euro

Il nuovo Nautilus Chronograph Ref. 5976/1G nella versione “40th Anniversary Limited Edition”, caratterizzato dalla personalizzazione sul quadrante. La cassa è in oro bianco. Edizione limitata di 1.300 esemplari. Prezzo 88.907 euro

CELEBRATION N el 2016, Patek Philippe celebra il 40° anniversario della sua collezione Nautilus, sportiva ed elegante al tempo stesso. Per i numerosi appassionati e intenditori di orologeria classica di pregio, è una data da segnare sul calendario. Basta guardare indietro al 1976 per rendersi conto di quanto sia cambiato il mondo da allora, e a quale velocità, e di come il Nautilus abbia attraversato intatti gli ultimi quattro decenni in termini di design, affidabilità e successo. Con i due modelli in edizione limitata 40° anniversa-

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rio, la manifattura dimostra la sua capacità di evolversi mantenendo le caratteristiche originali che hanno fatto di questo orologio una leggenda. I due modelli sono quanto di più semplice e naturale si possa pensare: il primo è il solotempo con cassa in platino; il secondo è il cronografo, con cassa in oro bianco. Per tutti e due serie limitata e personalizzazione sul quadrante. Collezionisti e investitori sono avvisati, la prossima occasione per acquistarli sarà fra qualche anno in asta, ma a quel momento il loro prezzo sarà ben più alto.


23 – 30 MARZO 2017 BASILEA – SVIZZERA

Siate testimoni della

NASCITA DELLE MODE Baselworld è la più importante rassegna di tendenza

essere testimoni della nascita di un nuovo ciclo annuale

dell’industria mondiale dell’orologeria e della gioielleria.

di tendenze.

Ciò che la rende imperdibile è il fatto che solo qui è possibile trovare riuniti sotto lo stesso tetto tutti i

Cogliete questa opportunità unica per vivere in prima

massimi operatori in rappresentanza dei vari settori in-

persona quell’interazione tra passione e precisione

dustriali. Baselworld è il luogo in cui i più prestigiosi

che crea la perfezione. Vi invitiamo ad unirvi a noi

brand internazionali svelano le loro innovazioni, le

a Baselworld – rimarrete senza parole davanti agli

loro creazioni e le loro nuove collezioni alla presenza

spettacolari padiglioni, sarete stupiti dalle nuove

di compratori di rilevanza mondiale e della stampa

collezioni e apparterrete a coloro che fanno la storia.

globale, tutti riuniti per tastare il polso del mercato ed

Vi aspettiamo a Baselworld 2017

BASELWORLD.COM


focus passione e tecnologia

le curve sensuali della ballerina misteriosa vengono svelate al suonare delle ore

PIN-UP C

hi pensa che l’alta orologeria debba per forza essere qualcosa di serioso sbaglia, sbaglia di grosso. Il mondo della meccanica di precisione, delle lancette di altissimo livello è “serio”, in quanto punta su di una qualità che non ammette nessun compromesso, ma al contempo sa divertirsi e far divertire. Lo dimostra a perfezione la deliziosa audacia della ballerina di burlesque dell’Hourstriker Pin-Up di Ulysse Nardin. Modello realizzato in edizione limitata a 28 esemplari in oro rosa e 28 in platino, ogni esemplare è caratterizzato da una pittura in miniatura sul quadrante e da Jaquemarts (dei veri e propri automi, solamente larghi millimetri o frazioni degli stessi) che sottolineano la funzione ripetizione ore. Questa figura affascinante e delicata fissa con aria seducente l’osservatore, in posa sui suoi sandali con i tacchi alti, con un fiore nei capelli e a malapena coperta da una colorata esplosione di piume di pavone. È il risultato dell’abilità unica dei miniaturisti interni ad Ulysse Nardin. I colori acrilici vengono applicati e mescolati direttamente sul quadrante, cosicchè i più piccoli dettagli prendono vita attraverso l’uso di pennelli estremamente delicati. In base alla loro complessità, queste creazioni meticolosamente dettagliate possono richiedere da 50 a 90 ore per la realizzazione. I quadranti finiti sono una sublime opera d’arte.

Posto in una cassa tonda, l’orologio è tanto funzionale quanto artistico. Automatico, ha una riserva di carica di circa 42 ore ed è impermeabile fino a 30 metri. È coperto da un vetro zaffiro antiriflesso, che assicura longevità e resistenza ai graffi. Il fondello, anch’esso in zaffiro, protegge il complesso meccanismo interno permettendo al contempo di vederlo ed ammirarlo

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Rilassarsi è la terapia migliore

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pura tecnica elegante

Nell’edizione limitata a 218 esemplari Richard Lange «Pour le Mérite», A. Lange & Söhne fa di nuovo rivivere l’idea di un segnatempo dotato di una precisione senza compromessi. 28 GALILEUS


COVER STORY A. Lange MONTBLANC & Sรถhne di Paolo Gobbi

218 esemplari di un capolavoro unico. 218 punti vendita in tutto il mondo che lo riceveranno. di questo e di orologeria tedesca parliamo con brigida ceresola di A. Lange & Sรถhne italia e benedetto mauro di hausmann & co. GALILEUS 29


COVER STORY A.Lange & Söhne

l’orologio A. Lange & Söhne Richard Lange «Pour le Mérite» ReferenzA 260.028 Movimento Calibro di Manifattura Lange L044.1, carica manuale, trasmissione a catena e vite perpetua; prodotto, montato e decorato a mano secondo i più elevati criteri di qualità Lange; regolato con precisione micrometrica in cinque posizioni; platina a tre quarti in alpacca naturale; ponte del bilanciere nonché ponte dello scappamento ad ancora con ruota dei secondi incisi a mano. Bilanciere con viti con sistema antiurto con viti di regolazione, spirale del bilanciere prodotta in Manifattura, frequenza del bilanciere di 21.600 alternanze/ ora, regolazione micrometrica a declino con vite di regolazione laterale e molla a collo di cigno. 279 componenti del movimento, 636 componenti la sola catena. CASSA Oro bianco, vetro zaffiro (durezza Mohs 9), fondello in oro con oblò in vetro zaffiro. Diametro 40,5 millimetri; altezza: 10,5 millimetri. Quadrante Argento massiccio, nero. Lancette in oro rodiato. CINTURINO In pelle di alligatore cucito a mano, nero. Fibbia ad ardiglione in oro bianco. TIRATURA 218 esemplari; edizione con incisione sul fondello. PREZZO 83.300 euro

N

on appena abbiamo visto “nello scorso settembre” il Richard Lange «Pour le Mérite» nell’allestimento inedito con il quadrante di un nero profondo, ultimo gioiello di alta meccanica realizzato dalla celebre Casa tedesca, ci siamo subito resi conto che non si trattava di un orologio comune, anche grazie al suo meccanismo a catena e vite perpetua che assicura una coppia costante e la massima precisione di marcia. Inoltre, questo modello si presenta in netta controtendenza anche per un altro motivo: 218 gli esemplari che ne verranno prodotti e 218 è il numero attuale dei punti vendita in tutto il mondo nei quali sono disponibili i segnatempo di A. Lange & Söhne. Quindi nessuna esclusiva “boutique”, anzi, un modello che privilegia proprio i concessionari plurimarche che, non dimentichiamolo, hanno fatto la fortuna della A. Lange & Söhne. Due gli interlocutori con i quali abbiamo affrontato l’argomento: Benedetto Mauro, amministratore assieme a Francesco Hausmann

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della Hausmann & Co. di Roma (storica concessionaria Lange) e Brigida Ceresola, Brand Manager di A. Lange & Söhne Sud Europa. Partiamo proprio da lei. A colloquio con Brigida Ceresola Osservando, anzi meglio, indossando un A. Lange & Söhne, si provano le stesse sensazioni che si avrebbero guidando una potente automobile tedesca: un feeling voluto oppure “naturale”? Parlerei di un feeling volutamente naturale... da sempre la cultura tedesca è riconoscibile e riconosciuta per la ricerca della perfezione tecnica e funzionale; così come nell’industria automobilistica le stesse caratteristiche le ritroviamo nel DNA di A.Lange & Söhne. Nei segnatempo Sassoni la ricerca di perfezione si tramuta nella ricerca di standard qualitativi elevatissimi; basti pensare al doppio assemblaggio che consiste nello smontare completamente l’orologio dopo averlo montato una prima volta. Questo permette di verificarne


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La trasmissione a catena L’eccezionale caratteristica tecnica del Richar Lange «Pour le Mérite» (e di tutti i modelli di questa serie dal ‘94) è una trasmissione a catena e vite perpetua. Il meccanismo, ispirato agli storici orologi da tasca e realizzato per la prima volta da A. Lange & Söhne in un orologio da polso, garantisce una coppia costante e pertanto sempre la stessa amplitudine del bilanciere sull’intera durata della carica. Avvolgendosi sul bariletto, la catena trasmette la forza di trazione tramite un cono (la chiocciola) al ruotismo, assicurando in tal modo una coppia costante. A piena carica, la catena tira sul bordo inferiore della vite perpetua, ossia sulla leva più corta. Quando la carica è più debole e la forza di trazione si allenta, tira invece sul bordo più grande della vite perpetua e pertanto sulla leva più lunga. Il meccanismo funziona in modo simile al

cambio di una bicicletta a trasmissione variabile, con la differenza che la trasmissione è a variazione continua. La catena di 636 elementi può reggere un peso di oltre 2 Kg. Per poterne sfruttare appieno l’effetto, i progettisti hanno tuttavia adottato un accorgimento tecnico: due meccanismi distinti bloccano il caricamento prima del raggiungimento della piena carica nonché prima che il movimento sia completamento scarico per impedire che la catena, dello spessore di solo 0.25 mm e di 156 mm di lunghezza, non venga eccessivamente sollecitata.

il perfetto funzionamento e di lucidare definitivamente tutti i componenti prima di effettuare l’assemblaggio finale.

rosi conflitti mondiali del ‘900 che non hanno invece colpito la Svizzera. Questo ha segnato le sorti dell’orologeria Sassone e della stessa Manifattura Lange, rasa al suolo dal terribile bombardamento di Dresda alla fine della II Guerra Mondiale. Per vari decenni la storia del Brand è stata interrotta, fino a quando, dopo la caduta del muro di Berlino, A.Lange & Söhne è tornata agli antichi splendori. Parlando invece del prodotto, ritengo che la caratteristica principale dei nostri orologi sia la continua ricerca di innovazioni funzionali alla precisione di marcia mantenendo un design rigoroso sempre più rivolto all’eccellenza: un certo rigore in una semplicità tutta tedesca.

Gli svizzeri non parlano sempre volentieri della vostra orologeria. Vi sentono come un pericolo? Non credo che il marchio Lange possa essere percepito come un pericolo dall’industria orologiera Svizzera. E’ indubbiamente vero che la più alta concentrazione di produzione di orologi al di fuori della Svizzera è a Glashütte e Lange si è costruita, o meglio ricostruita, una reputazione che la colloca ai vertici dell’alta orologeria. Non possiamo però dimenticare che deve la sua rinascita “nel 1990” alle competenze Svizzere e che ancora oggi importa componenti dal mercato Svizzero. Se dovesse marcare delle differenze sostanziali tra la produzione tedesca e quella svizzera, quali indicherebbe? Non è da sottovalutare il background storico che ha visto la Germania coinvolta dai nume-

Dal suo osservatorio privilegiato, conoscendo a perfezione da anni il mercato italiano, come ha visto trasformarsi l’attenzione degli appassionati verso i segnatempo A. Lange & Söhne? Da sempre il mercato italiano è molto importante per Lange e il nostro cliente ha una elevata cultura orologiera e l’attenzione per il marchio è in costante e continua crescita. I no-

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stri clienti sono sempre alla ricerca di orologi speciali e nei nostri modelli trovano delle vere e proprio opere d’arte .

Brigida Ceresola, Brand Manager di A. Lange & Söhne Italia e Sud Europa. Benedetto Mauro, amministratore assieme a Francesco Hausmann della Hausmann & Co.

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Alcuni vostri modelli, come ad esempio il Richard Lange «Pour le Mérite», presentano grande complessità meccanica vestita con altrettanta grande sobrietà estetica. Appare evidente la destinazione verso un acquirente di grande spessore ed esperienza: lo avete pensato per europei e giapponesi, storicamente quelli che prima di tutti hanno iniziato a capire l’alta orologeria? I clienti A.Lange & Söhne europei e non sono grandi esperti e attenti conoscitori del mondo dell’alta orologeria. Un complicato segnatempo come il Richard Lange “Pour Le Mérite” è stato pensato per soddisfare ancora una volta le aspettative dei nostri appassionati a prescindere dalla provenienza geografica. Sono certa che le diverse culture delle diverse nazionalità sono sempre rivolte alla scoperta e riconoscibilità del bello.

A.Lange & Söhne è un brand destinato a generare nel tempo un significativo valore, per la soddisfazione di coloro che hanno scommesso sul marchio fin dai primi passi del rilancio negli anni ‘90. Cosa prova quando vede un A. Lange & Söhne al polso di qualcuno, magari in aeroporto oppure durante un evento? Conosco molti collezionisti Lange e li incontro in occasione di eventi, ma trovare casualmente in aeroporto o in treno “uno sconosciuto” che indossa un orologio Lange è decisamente una bella emozione. Qual è il suo modello preferito? Da sempre indosso un Lange 1 in oro rosa, icona del brand, perché, per quanto nasca per un pubblico maschile, me lo sento perfetto per ogni occasione.

Possiamo ipotizzare che alcuni modelli A. Lange & Söhne diventeranno dei modelli da collezione? Molti dei nostri modelli lo sono già da tempo; citerei tra questi i “Pour Le Mérite”, la famiglia Zeitwerk, o grandi complicazioni come il Tourbograph. Una particolare citazione per la Grand Complication, serie limitatissima di 6 pezzi che è anche l’orologio da polso più complicato e costoso prodotto dalla casa Sassone.

Quale invece quello che gli italiani amano di più? Questa domanda mi mette in difficoltà perché per il nostro pubblico ogni modello ha il proprio fascino, dal più semplice solotempo all’orologio più complicato. Sicuramente gli italiani appassionati ed esperti dell’alta orologeria sono interessati alle complicazioni ed ai pezzi unici quali il Datograph Perpetual e Up/ down, Zeitwerk e i “Pour Le Mérite”, affascinati dalle complessità meccaniche e unicità tecniche racchiuse nel movimento. Non dobbiamo però dimenticare che anche tutte le declinazioni della famiglia Lange 1 da oltre 20 anni sono richiestissime

I tanti vostri orologi venduti nelle aste più prestigiose vanno considerati come un motivo di orgoglio o un incentivo all’acquisto? I collezionisti “da sempre”e oltre che appassionati di contenuti sono anche attenti al valore nel tempo di ciò che acquistano. Risultati ben oltre le aspettative che fanno ancor più aumentare la consapevolezza che

Cosa vede nel futuro di A. Lange & Söhne? La nostra mission, da sempre, è racchiusa nelle parole del Fondatore Ferdinand A.Lange: “ Never stand still”… Non fermarsi mai nel ricercare la perfezione, per progettare e realizzare i migliori orologi al mondo. Il futuro, dunque, non può che essere stimolante e soprattutto sfidante.


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Quale ruolo giocano i vostri concessionari nell’affermazione del marchio? I concessionari Lange sono partner storici, insostituibili, preparati, conoscitori del prodotto e sono i primi nostri fan! Da decenni “con passione” distribuiscono Lange orgogliosi di essere tra i pochi selezionati del mercato Italiano. Sono loro, con la loro passione e dedizione per il marchio, a rappresentare la vera chiave del nostro successo. In modo particolare i due primi partner Italiani da più di 20 anni sono stati Hausmann a Roma e orologeria Pisa a Milano. Cosa vede invece nel suo futuro? Certamente di poter continuare a lavorare per un Brand così prestigioso e trarre da esso continue e crescenti soddisfazioni. A colloquio con Benedetto Mauro Il primo incontro tra Hausmann & Co. e A. Lange & Söhne inizia da molto lontano, quando esattamente? In tempi moderni, esattamente quando è rinato Lange, quando Günter Blümlein ebbe l’idea di rilanciare questo storico marchio te-

desco, che si era defilato durante il periodo della Germania dell’Est, in quel momento noi siamo divenuti immediatamente concessionari ufficiali. Prima ancora? Prima della Seconda Guerra Mondiale? Quando sono entrato in negozio, negli anni ‘80, c’era un nostro venditore di origini tedesche, si chiamava Gino Disher, che aveva iniziato a lavorare da Hausmann & Co. negli anni ’30 e che ricordava perfettamente di aver venduto dei modelli Lange: probabilmente uno dei pochissimi al mondo ad averlo fatto sia nel primo corso, prima dell’arrivo della Germania dell’Est, sia con il nuovo corso del ’94, dopo la caduta del muro di Berlino. Disse qualcosa quando, proprio negli anni ’90, li rivide? Sì, mi disse: “questi erano orologi fini”, intendendo di alta qualità, di fine manifattura. In effetti aveva ragione, visti i risultati raggiunti da quei modelli Lange “pre” seconda Guerra Mondiale, andati recentemente all’asta.

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Rimaniamo ancora nel passato: negli anni ’30 fino agli anni ’40 voi eravate concessionari A. Lange & Söhne? Sì. Bisogna tener conto anche delle nostre origini tedesche, condivise da tutti e due i soci fondatori: Haumann e Frielingsdorf. Quindi era per loro normale “fare il tifo” per dei prodotti tedeschi, che di conseguenza vendevano in negozio. Quindi, in qualche cassaforte borghese romana, ci sarà qualche Lange da tasca, preziosamente conservato? Chi può saperlo? Probabilmente sì! Sulla base della sua esperienza, vuole provare a marcare le differenze sostanziali tra la produzione tedesca e quella svizzera? I tedeschi hanno voluto mantenere una struttura meccanica e un design molto teutonici: spesso utilizzano il sistema della platina a tre quarti, con il solo ponte del bilanciere staccato e visibile, tutto il resto coperto; la scelta dell’alpacca per i ponti e le platine del movimento, materiale più costoso del comune ottone e più pesante, è in grado di regalare delle sensazioni migliori al cliente.

Il più recente capolavoro sassone, Il Datograph Perpetuo Tourbillon, combina tre complicazioni e cinque funzioni supplementari. A. Lange & Söhne presenta uno straordinario segnatempo ad alto contenuto tecnico, con un design chiaro anche se ricco di numerose indicazioni

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Cosa ne pensano i vostri clienti? Il cliente Lange, innanzitutto, ha un’idea ben precisa della qualità meccanica. In questo viene assecondato da alcune soluzioni tecniche realmente interessanti, come il contatore istantaneo dei minuti cronografici, che qualcuno si ostina a definire “saltanti esattamente”. I nostri clienti apprezzano poi l’estetica dei movimenti, bellissima, con le viti blu, i castoni a vista. Alle volte si ha come l’impressione che i Lange siano più belli dietro che davanti.

In alcuni casi diventa spettacolo? Sì, ad esempio per il cronografo. Ma anche il semplice Lange 1 permette di apprezzare la bellezza e la solidità del meccanismo. Sempre più spesso, quando si parla di orologi, si sente l’espressione “value for money”. I Lange possono essere considerati un investimento? I Lange mantengono piuttosto bene il loro valore. Parlo del classico Lange 1, ma anche del cronografo, che non temono confronti con i concorrenti più importanti. In ogni caso, chi acquista uno di questi orologi, probabilmente è meno interessato di tanti altri al discorso del value for money: lo fa perché gli piace. Possiamo ipotizzare che alcuni modelli A. Lange & Söhne diventeranno dei modelli da collezione? Probabilmente è una delle marche più promettenti per il futuro, specie quando parliamo dei pezzi in tiratura limitata, come il Tourbillon “Pour le Mérite”, che addirittura riuscì a raddoppiare il suo valore. Dicono che gli italiani stiano tornando ad acquistare gli orologi. È vero? Sicuramente è vero. Lo spauracchio degli acquisti al di sopra dei 3.600 euro con il codice fiscale è meno sentito. Certo, si deve rimanere in una fascia di prezzo, quella fino ai 10.000 euro, dove una grossa fetta della popolazione si riesce ad identificare. C’è una maggiore propensione alla spesa, specie per oggetti fondamentalmente non così costosi come gli orologi. Differente il discorso quando superiamo i 20.000 euro, dove la nostra clientela è composta principalmente da turisti stranieri. Rimane il fatto che il ritmo di acquisto è decisamente aumentato.


COVER STORY A.Lange Montblanc & Söhne

l’orologio A.Lange & Söhne Datograph Perpetuo Tourbillon ReferenzA 740.036F. Movimento Calibro di Manifattura Lange L952.2, carica manuale, realizzato secondo i massimi criteri di qualità Lange, decorato e montato a mano; regolato con precisione micrometrica in cinque posizioni; platine e ponti in alpacca naturale; ponte della ruota intermedia e del tourbillon inciso a mano. 729 componenti. FUNZIONI Ore, minuti e piccoli secondi; tourbillon con arresto dei secondi brevettato; cronografo flyback e contatori dei minuti «saltanti esattamente»; scala tachimetrica; calendario perpetuo con Grande Data, giorno della settimana, mese, fase lunare e anno bisestile; indicazione giorno/notte; indicazione della fase lunare. Comandi La corona per carica e regolazione dell’ora, due pulsanti per l’utilizzo del cronografo, pulsante principale per la correzione rapida di tutte le funzioni del calendario, correttore incassato per il giorno della settimana, del mese e della fase lunare. CASSA Platino. Diametro: 41,5 millimetri; altezza: 14,6 millimetri. Quadrante Argento massiccio, nero. Lancette oro rodiato. CINTURINO Alligatore cucito a mano, nero. Chiusura in platino.

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LE VOCI DEL TEMPO CREATIVITà e oltre di Paolo Gobbi

fabrizio buonamassa

DESIGN D’AUTORE

Dopo aver letto le sue parole non riuscirete più ad osservare un orologio Bulgari con gli stessi occhi di prima

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omano, italiano, designer conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, Fabrizio Buonamassa da quasi vent’anni è il responsabile del design center degli orologi Bulgari a Neuchatel. La sua visione degli oggetti, figlia di una cultura profonda e di una bella creatività, ha contribuito all’affermazione su tutti e cinque i continenti di una serie di segnatempo unici e assolutamente originali. Lo abbiamo incontrato in Svizzera, dove Bulgari Horologierie ha il suo grande atelier di riferimento, con 800 persone che lavorano e garantiscono la totale autonomia e verticalizzazione della produzione.

Serpenti Tubogas 5 giri di Bulgari. Costa 29.000 euro

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Creatività, produzione, comunicazione: in un ipotetico podio, chi occupa il gradino più alto e chi il più basso? Tutti e nessuno! Bel “mestiere” il mio, se non ho la produzione non esisto. Mentre un artista fa un oggetto e se lo guarda, magari mettendolo in un museo, io, se non produco e non lo utilizzo, non ho raggiunto il mio scopo principe.


Fabrizio Buonamassa Bulgari Watch Design Centre Director

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LE VOCI DEL TEMPO CREATIVITà e oltre

Qual è lo scopo principe di un designer? Nel mio piccolo è quello di avere degli oggetti che si utilizzano. Questo è il disegno industriale: immaginare e produrre degli oggetti che abbiano uno scopo, un fine, che qualcuno deve utilizzare. All’origine di tutto cosa troviamo? La creatività, poi c’è la produzione e quindi la comunicazione: senza un’idea non puoi avere un prodotto, oppure puoi avere un qualcosa che non stupisce e non serve a nessuno, non innova, non serve alla marca. Serve quindi un progetto, un’idea che lo generi e che risponda allo stesso tempo ad un brief che è l’esigenza del mio cliente. Le esigenze del cliente finale ti spingono a disegnare un prodotto in particolare oppure è il designer a proporre cosa fare? Come prima cosa devo capire chi è il cliente di riferimento, quello che ha senso per la marca. Poi devo capire se quest’esigenza è qualcosa che aggiunge valore alla marca o no. È un’opportunità? Si valutano delle opzioni e si immaginano dei prodotti. Questi devono poi essere realizzati e venduti anche grazie alla comunicazione. Si adatta alle varie esigenze dei clienti, a seconda che siano italiani, americani, russi, cinesi? Assolutamente no! Il cliente è uno. Noi realizziamo oggetti Bulgari che devono essere realizzati in tutto il mondo. Non facciamo un oggetto per il cinese o per l’acquirente mediorientale. Poi è chiaro che l’economia si sposta nel mondo in maniera estremamente chiara, con dei flussi ben precisi, quindi la ricchezza è in questo momento in alcune parti del mondo piuttosto che in altre. La situazione geopolitica, ad esempio, ha un effetto sulla distribuzione della ricchezza e come designer mi devo rendere conto di questo. In ogni caso l’oggetto che io disegno deve essere sempre Bulgari, non è un “oggetto Bulgari per il cliente asiatico”. Probabilmente il vostro cliente, in generale, vorrà la vostra identità? Certo, è un cliente trasversale alle culture, alle religioni e alla nazionalità: la marca è talmente radicata, il suo design è talmente unico, che non ha bisogno di realizzare prodotti specifici per i vari mercati. Poi, certo, magari faremo un quadrante verde per il medio oriente, uno rosso per l’asiatico cinese, neanche per il giapponese che ha esigenze estetiche differenti. In ogni caso lo

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metteremo sempre sullo stesso orologio: la marca è la stessa attraverso le differenti culture e le differenti nazionalità. Le sarà sicuramente capitato di vedere una persona con al polso un orologio o un gioiello che lei ha disegnato. Cosa si prova? È la massima soddisfazione per un designer: vedere che qualcuno utilizza un tuo prodotto, vuol dire che hai raggiunto il tuo scopo, sei riuscito a comunicare qualcosa, attraverso il tuo processo mentale sei riuscito ad arrivare a qualcuno. Per vostra fortuna, o bravura, arrivate a molti! Sì è vero, capita molto spesso, a Roma tantissimo, ma anche quando si gira, negli aeroporti, dall’altra parte del mondo… Cosa fa quando ne vede uno? Non ha la tentazione di chiedergli perché lo ha scelto? No, sono abbastanza discreto e non faccio nulla. Capita però che a eventi o cene, persone che vengono a conoscenza del mio lavoro mi chiedano il perché di alcune scelte stilistiche o costruttive. Cosa succede quando ti capita di vedere una persona che indossa un Bulgari e che, idealmente, non rappresenterebbe la marca? Certo, è successo. La curiosità a quel punto è quella di domandarsi: perché quel cliente ci ha scelto? Le risposte sono infinite, dipende dalla storia di ognuno e di conseguenza quale parte del tuo prodotto li ha affascinati: il quadrante, gli indici, la cassa, il valore affettivo, perché è stato colpito, dal design, della comunicazione, dal prezzo… Avete delle persone con le quali vi confrontate prima della presentazione di un nuovo modello? Sì. In alcuni casi, non sempre, facciamo dei clinic test, chiamando un panel di persone che rappresentano per alcuni versi il nostro target di riferimento, clienti che hanno già acquistato Bulgari, altri no, con una determinata fascia di età, di reddito, e gli poniamo delle domande. Vi aiutano nella scelta? Quando si fanno delle ricerche si trova sempre a chi piace e a chi non piace il prodotto. Bisogna essere bravi a comprendere la qualità del dato. Perché già tra di noi, con i miei collaboratori,


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capiamo quando un facciamo un disegno se questo potrà andare o meno. Magari è una questione di sezioni o di colore, una questione di tutti gli elementi insieme che generano o meno un’alchimia. È una ricetta, che si può rivelare troppo salata oppure insipida. Posso aggiungere il sale nella pasta, non in un oggetto. Quindi si possono avere diversi tipi di apprezzamenti? Sì, ci possono essere sostanzialmente due reazioni: chi dice mi piace, ma non lo comprerei; chi, invece, pensa “è bello, lo voglio!” Il primo suscita una reazione di tipo razionale, il secondo instaura un tale rapporto da desiderarne il possesso, il piacere non è più solamente razionale ma anche emozionale. Bulgari realizza tanti modelli diversi durante l’anno, quindi il vostro reparto creatività è sottoposto ad un lavoro complesso e corposo anche da un punto di vista quantitativo? Il lavoro è continuo e per fortuna le idee non ci mancano. Oggi è necessario che l’assortimento sia molto in linea con quello che è la marca, non si ha più la possibilità di realizzare dei prodotti “per prova”, quindi ci capita di avere delle idee che non potrebbero essere giuste per il momento nel quale vengono presentate. Non basta avere delle idee, devono arrivare anche al momento giusto. Altrimenti? Corri il rischio di bruciarle, perché era troppo presto, oppure sei arrivato tardi. Il prodotto del lusso non risente della stagionalità o dell’effetto moda, ma dovrebbe essere pensato e costruito per essere timeless, senza tempo, per poter essere sempre goduto e tramandato. Ci stiamo avvicinando al concetto dell’investimento? Sì, certamente nei gioielli funziona meglio, in quanto c’è il valore intrinseco delle pietre. Quando si prende in considerazione un orologio, bisogna valutare la specificità di ogni brand. Se stai cercanod un oggetto di forte impatto, sia da donna che da uomo, che ha una storia dietro le spalle, che è unico pur restando in linea con la tipologia di prodotto e con la storia che rappresenta, probabilmente stai cercando un Serpenti, un Lucea oppure un Octo. Se stai cercando qualcosa di più “tiepido”, vorrai qualcosa meno

Divas’ Dream Tourbillon Skeleton, di Bulgari. Costa 156.000 euro

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Octo Ultranero di Bulgari, cassa in acciaio trattato D.L.C. (Diamond Like Carbon) nero, movimento automatico di manifattura. Costa 6.950 euro

forte da un punto di vista di design o di carattere, allora sceglierai altro. Io faccio bene il mio mestiere quando non hai bisogno di leggere il logo sul quadrante, perché l’oggetto è in grado di raccontarti di per sé la marca. Qui si vede la mano del designer? Nell’assurdo del designer, nella maniacalità del designer, dovresti riuscire ad utilizzare un oggetto senza dover leggere il manuale delle istruzioni. Non è certo il caso dell’orologio, quando si realizza un prodotto industriale, nella mia perversione dovrei essere in grado di comunicarti la funzionalità attraverso la forma, i materiali, attraverso la sua maniera di essere. Un processo creativo lungo? Alle volte sono necessari dei mesi, altre volte un attimo. Il punto di arrivo dovrebbe essere quello di trovare e di voler utilizzare un orologio o un gioiello senza neanche cercarlo? Esatto! Per noi la vera sfida è quando realizziamo un pluricomplicato, come una Grande Sonnerie, un Calendario Perpetuo, un Fasi di Luna e Riserva di carica, modelli che hanno cinque o sei funzioni. In questo universo di meccanica di altissimo livello, devi comunicare come utilizzare l’orologio attraverso i pulsanti, il quadrante, la forma della cassa. Questo fa parte del buon design. Con dei compromessi? Certamente, non sto a puntare i piedi, pretendendo di capire che cosa è giusto e cosa sbagliato. Però se ho un idea, vuol dire che ho un’ispirazione, alle volte un vero e proprio colpo di fulmine. Quando arriva questa idea? Un esempio: sei in aeroporto e vedi una donna che utilizza degli oggetti in maniera non convenzionale. Allora ti chiedi: perché sta utilizzando quell’orologio in quel modo? C’è la necessità di creare un prodotto che non esiste? Allo stesso tempo mi sta comunicando che un oggetto si può utilizzare anche in un altro modo. Questa illuminazione deriva da una funzione, da una cosa che vedi. C’è anche un altro tipo, che è quella “a ciel sereno”: nella testa hai un’immagine di un oggetto e lo devi disegnare. È più difficile disegnare un prodotto di utilizzo comune rispetto ad un orologio o un gioiello?

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Sono complessità diverse. Nell’alta gioielleria siamo più vicini all’arte, dove si realizzano al massimo due o tre pezzi. Al contrario, un orologio come Lucea è qualcosa che deve veicolare un brand attraverso la sua storia e al contempo ti deve dare l’opportunità di vestire la marca in maniera contemporanea, ricordandoti che è un grande gioielliere. Ma tutto questo non basta: devi farlo con un oggetto “tondo”! Questa è la cosa più complessa? Sì, perché vuoi l’iconicità della marca e l’oggetto mainstream, che già di per sé sono agli antipodi, sono i due eccessi che si toccano, il dolce e il salato assieme. Oggi, in questo mondo estremamente veloce, dove c’è Twitter, Instagram dove c’è che vuole far vedere che “io sono andato sulla Luna da solo”, molto è fatto di eccessi, del voler comunicare la propria esclusività. Cos’è allora un designer? Non sono un sociologo e neanche uno psicologo: il designer non è una professione unica, basti pensare che l’italiano, per quanto ricco come vocabolario, deve usare una parola anglofona, designer, per definire tante cose. Probabilmente perché siamo nati e cresciuti in un paese dove la bellezza non è una cosa, non è un concetto filosofico. La bellezza è il David che trovi a Firenze, il paesaggio di Amalfi, il Pincio, un piatto di pasta che rappresenta l’italianità, un vestito di Armani, un orologio di Bulgari. La bellezza è qualcosa che accarezza i cinque sensi e non riusciamo neanche a definirlo, perché siamo talmente pervasi di bellezza che neanche ci accorgiamo: alla fine il design è un insieme di tutte queste cose. Ma allora cos’erano i grandi designer italiani? Erano poeti, persone che neanche disegnavano ma spesso scrivevano per raccontarti le emozioni e poi le trasferivano in un prodotto. Un esempio? Per Achille Castiglioni il suo progetto più importante è stato l’interruttore rompicavo realizzato per Bticino: costo mille lire. Noi pensiamo sia stata la lampada Arco, oppure la sua sedia Mezzadro, oppure un altro dei mille prodotti che ha realizzato. Perché è talmente difficile realizzare un oggetto che deve costare così poco, rappresentare la marca, essere innovativo, monomaterico, che noi che non siamo mai soddisfatti di nulla andiamo a cercare il vincolo per

Serpenti incantati, oro rosa, diamanti, rubeliti. Costa 73.000 euro

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tirare fuori l’exploit. Il vincolo è il momento di accrescimento e, di necessità virtù, quello che genera l’estetica. La tua deformazione più grande? Guardare le persone come si muovono, come si vestono, come gesticolano. C’è una tale vastità di codici che il designer deve utilizzare che è chiaro che l’idea non nasce da un elemento solo. Ad esempio nel caso di Serpenti Incantati mi si palesa questa broche dentro la testa, non so per quale motivo, probabilmente perché cerco qualcosa che non trovo, la vedo e dico: il serpente tondo. Poi vado in aeroporto, vedo una donna, che fa parte del riferimento Bulgari come target, che utilizza un orologio con cinque bracciali diversi intorno al polso e nasce il nuovo Tubogas. Bulgari nel suo Dna ha una parte di innovazione? Assolutamente sì, prima di tutto nei materiali: in gioielleria con l’oro e acciaio, l’orologio con il caucciù e l’allumino, la gioielleria con la porcellana… Adesso tutti fanno tutto. A noi piace più innovare per tipologia di prodotto che di materiale. Anche nell’orologeria? Un esempio è nella ripetizione a minuti, che è l’emblema del saper fare svizzero tradizionale, noi la facciamo in titanio con il quadrante bucato per far uscire il suono. L’approccio è diverso da chi la fa con il quadrante smaltato e la cassa in oro con la lunetta piccola. Se io la facessi così non mi comprerebbero perché non riuscirebbero a riconoscere il brand Bulgari, sceglierebbero altro. Ci piace giocare con queste cose: l’innovazione è avere una ripetizione minuti con un aspetto un po’ stealth, con un oggetto che non è da museo ma può essere indossato nella vita di tutti i giorni e funziona sempre.

Octo Finissimo Ripetizione Minuti. Cassa in titanio, 40mm di diametro, spessore totale 6,85mm. Movimento di manifattura ripetizione minuti ultrapiatto, meccanico a carica manuale, Calibro BVL 362. Costa 160.000 euro

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È importante innovare? Sì, ma per noi bisogna farlo senza dover andare a prendere spunto dal nostro archivio. Il nostro è infinito, abbiamo disegni e progetti a non finire. Ma non vogliamo fare un “copia e incolla”, la marca non è questo. Bulgari è una marca contemporanea, che deve innovare nel rispetto della tradizione. Quando si vede un nostro prodotto è fondamentale, prima di tutto, poter dire: è un Bulgari.


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ATELIER REVERSO

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il privilegio di immaginare il proprio orologio

cegliere un orologio Reverso è un gesto importante. Lo desideriamo, lo sogniamo e alla fine ci lasciamo conquistare, sensibili alla sua storia, sedotti dalla sua estetica iconica, dal savoir-faire della Manifattura Jaeger-LeCoultre e dal gesto fluido e caratteristico che consiste nel far scivolare la cassa per rivelarne il volto nascosto. Personalizzare il secondo lato è un modo esclusivo per prendere possesso del proprio orologio. Jaeger-LeCoultre ha deciso di rendere ancora più esclusiva questa complicità, proponendo il suo “Atelier Reverso”. Finalmente anche gli appassionati del Duoface e del Duetto potranno personalizzare il loro Reverso. Nessun orologio sarà mai prezioso quanto quello che soddisfa i nostri desideri.

L’Atelier Reverso ha debuttato nelle boutique JaegerLeCoultre nella primavera del 2016. Quadranti campione, digitalizzazione, assistenza e consigli: ogni singolo dettaglio di questo processo mira a rendere l’esperienza appassionante ed entusiasmante, affinché il Reverso diventi pian piano l’orologio speciale e unico che abbiamo sempre sognato

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emozioni TAILOR MADE

Durante il processo di personalizzazione le boutique Jaeger-LeCoultre diventano un’estensione della Manifattura, uno spazio a metà fra il lusso e lo stile artigianale dell’atelier. Del resto, ogni luogo è stato già ideato per rispecchiare appieno questa concezione. L’ambiente Art déco, i saloni accoglienti e intimi che invitano al confronto fra appassionati di orologeria (nella foto la boutique di Milano), i giochi di luce, le collezioni attuali che rievocano gli esemplari storici e i tesori del patrimonio della grande maison: tutto contribuisce a diffondere l’ispirazione e a liberare l’immaginazione

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Un’esperienza unica e impareggiabile Fin dall’acquisto o in ogni altro momento, Jaeger-LeCoultre ha sempre offerto la possibilità di far incidere il retro del suo Reverso, nonché di modificarne il cinturino o il bracciale. Queste opzioni, che conferiscono una forte identità al suo orologio, sono più che mai attuali. Nelle collezioni Reverso Classic e One, i modelli con fondello pieno si prestano perfettamente all’incisione. Oggi la Manifattura desidera condividere la sua cultura orologiera, nonché le gioie, le riflessioni e il senso di sorpresa in un modo diverso. Jaeger-LeCoultre offre quindi ad ogni amante della Bella Orologeria la possibilità di contribuire all’avventura del proprio Reverso, partecipando alla progettazione del quadrante del secondo lato. Nella Vallée de Joux, nel cuore del Giura svizzero, è grazie alle mani degli artigiani della Manifattura che l’idea diventa realtà. Un’esperienza ricca di emozioni, proposta sui modelli Duoface e Duetto della collezione Reverso Classic.

Spazi di libertà assoluta Ognuno di noi ha un proprio universo stilistico e una sensibilità personale. L’Atelier Reverso permette di esprimere i propri desideri attraverso una gamma di quadranti, ad esempio con pietre o con motivo a edera. Ogni colore dona al modello una personalità unica: dal rosa tenue delicato alle sfumature audaci di blu profondo o di grigio magnetico, espressioni di un’eleganza contemporanea, fino a tonalità di rosso e marrone che emanano energia. Sul modello Classic Duetto il quadrante si può valorizzare ulteriormente con indici incastonati che donano una parvenza di astro luminoso al volto dell’orologio. Oltre agli indici incastonati è possibile aggiungere anche una parte centrale, anch’essa incastonata, che emana uno splendore stupefacente. Particolarmente esclusivi, questi quadranti incastonati verranno proposti solo in edizioni limitate. La complessa bellezza del


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Reverso è particolarmente irresistibile quando si adorna del motivo a edera. Queste foglie stilizzate simboleggiano la fedeltà e la profondità dei sentimenti. Anche il Reverso Classic Large Duoface si presta ben volentieri all’esperienza dell’Atelier Reverso. Questo modello dall’aspetto insolito presenta un primo lato interamente dedicato alla tradizione e al savoir-faire, con un quadrante spazzolato e guilloché sul quale si staglia, a ore 6, un indicatore giorno/notte su 24 ore. Ribaltando la cassa, l’orologio rivela l’ora locale. Ora è possibile impreziosire questo quadrante con nuovi colori, un blu scuro dall’intensa pigmentazione o un elegante bordeaux, mentre la pietra, in tre versioni differenti, offre un potente messaggio grafico. L’Atelier Reverso permette ovviamente di scegliere il proprio cinturino fra varie tonalità e fra vari raffinati materiali: vitello, alligatore, struzzo e raso.

Un nome d’eccezione per il 2016 Il mondo si apre a nuove idee e si nutre di confronti, per questo Jaeger-LeCoultre ha proposto a un ospite d’onore di partecipare all’avventura dell’Atelier Reverso, ideando une serie di proposte che andranno ad aggiungersi, solo per un anno, a quelle già esistenti. In occasione dell’85° anniversario del Reverso Christian Louboutin lo rende protagonista del 2016. Artista ma anche artigiano, animato da un’autentica passione per le calzature, lo stilista crea disegni unici e immediatamente riconoscibili. Le sue collezioni da uomo e da donna uniscono stile, glamour, eleganza e una forte tecnicità come mai prima d’ora. Da quando ha fondato la sua Maison, le sue calzature sono state esposte nei musei ed esibite sulle passerelle delle sfilate più prestigiose e sui red carpet. Realizzata nell’ambito dell’Atelier Reverso, questa collezione insolita è un evento unico.

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L’orologio Monsieur de Chanel, con l’Ora Saltante Istantanea e il Minuto Retrogrado, è dotato del Calibro 1, il primo movimento di alta orologeria di manifattura della Maison. La scelta di una doppia complicazione con un display digitale di estrema sobrietà esprime la visione Chanel della preziosa orologeria maschile

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emozioni SCELTA MASCHILE

Questo orologio non esisteva prima, era stato solo immaginato. Il suo movimento non esisteva prima, è stato disegnato per animarlo. La sua cassa, in oro, esclusiva, è stata creata per accoglierlo

LESS IS MORE Monsieur di Chanel concepito espressamente per gli uomini nasce da un desiderio una visione, un disegno

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Lo avevamo già scritto qualche mese addietro, in Chanel gli strumenti, anche quelli del tempo, nascono dal desiderio. Nel caso del Monsieur tutto, ma veramente tutto, è stato desiderato “e quindi progettato e costruito”, totalmente ex-novo. La sua cassa, il suo quadrante, il disegno delle lancette, la meccanica, non c’è particolare che non porti la sua firma esclusiva, non c’è fregio o parte funzionale che non sia stata pensata totalmente per questo modello. Ad esempio, il marchio stilizzato del leone si “posa” sul retro, all’interno del movimento,

diventando nello stesso tempo il sigillo che certifica i movimenti di manifattura della maison Chanel. Ma il leone lascia la sua impronta anche sul cinturino e sulla corona. “Less is more” è il leit-motiv della filosofia Chanel che ha guidato la creazione del Calibre 1. Una ricerca di purezza estetica basata sull’eccellenza tecnica, che dona all’orologio Monsieur tutta la forza della sua bellezza interiore. Il Calibre 1 è un’opera meccanica sottolineata da 2 ponti circolari scheletrati, intricati nella profondità del movimento nero. Straordinario anche il quadrante, nel quale le ore saltanti sono incorniciate dall’architettura ottagonale di Place Vendôme: grandi minuti retrogradi per permettere una lettura ottima-

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emozioni SCELTA MASCHILE

l’orologio CHANEL Monsieur de Chanel CASSA Edizione numerata. Diametro 40mm - spessore 10.4mm. Cassa e corona in oro beige. Quadrante opalino avorio con contatore minuti retrogradi, finestra ora saltante e contatore piccoli secondi. Lancette placcate oro beige. Cinturino in alligatore nero 22mm. Impermeabilità: 30 metri. Peso dell’oro: 48,80gr MOVIMENTO Movimento Calibro 1 realizzato totalmente in manifattura Chanel. Primo movimento meccanico a carica manuale di manifattura con due complicazioni integrate: ora saltante istantanea e minuto retrogrado su 240°. Numero di componenti: 170. Numero di rubini: 30. Frequenza: 28.800 alternanze all’ora (4Hz). Organo motore: 2 bariletti in serie a briglia fissa. Coppia della molla: 700 g.mm. Sistema antiurto sul bilanciere. Movimento diametro: 32 mm o 14’’’3/4. Movimento sp. 5.5 mm. QUADRANTE Dal 5 al 19, i numeri ritmano la storia della Maison Chanel. Sull’orologio Monsieur ore, minuti e secondi si disegnano in una tipografia che dona alla grafica digitale la sua armonia e il suo rigore matematico. L’architettura ottagonale di place Vendôme incornicia la finestrella delle ore. 8 facce che disegnano anche la fibbia del cinturino, riprendendo la storia della Maison Chanel scritta tra il Ritz e rue Cambon. Edizione numerata

le, piccoli secondi che danno vita a un gioco d’intrecci tra cerchi e minuti. Questo insieme sorprendente crea un’intimità tra l’orologio e chi lo indossa. Solo chi lo comprende può leggerlo e solo chi vive l’istante può dominarlo. L’orologio Monsieur unisce geometria, rotondità estreme e puro grafismo digitale. Il sigillo del leone diviene emblema dei movi-

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menti di alta orologeria della Maison. Un calibro realizzato dalla Manifattura Chanel, per sfidare tutti i codici. Un’eleganza pertinente ad ogni istante. Infine, icona della Maison, la cometa ispira il movimento dell’orologio Monsieur ed evoca un cosmo in miniatura in cui ogni congegno svolge un ruolo essenziale.


emozioni CHANEL

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emozioni LA NUOVA ICONA PER LEI

Royal Oak Frosted Gold, disponibile in oro rosa o bianco, cassa 33 e 37 mm, prezzi a partire da 41.500 euro fino a 57.000 euro

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SOLO PER LEI AUDEMARS PIGUET LANCIA IL NUOVO ROYAL OAK FROSTED GOLD e festeggia i 40 anni di un’icona del design femminile

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n occasione dei 40 anni del Royal Oak da donna, Audemars Piguet ha presentato il nuovo Royal Oak Frosted Gold. Il segnatempo, scintillante rivisitazione di un design iconico, è declinato in oro bianco e oro rosa ed è stato realizzato in collaborazione con la designer di gioielli fiorentina Carolina Bucci. Siamo andati ad incontrarla per capire assieme come è giunta a questa realizzazione. Cosa si prova a mettere mano, ad interpretare, uno dei grandi classici dell’orologeria contemporanea: il Royal Oak nella versione femminile? Come ogni altro aspetto della mia vita personale e professionale, questa collaborazione nasce da una vera e propria passione in quanto il Royal Oak oltre ad essere un orologio iconico è anche il mio orologio preferito e da 5 anni ormai è diventato parte integrante del mio stile e del mio polso! Questo orologio è il risultato di un desiderio di creare un orologio ideato per la donna moderna il cui stile di vita riflette la

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emozioni LA NUOVA ICONA PER LEI

cessario rispettarne l’importanza storica ma al tempo stesso spingersi in avanti e creare il prossimo capitolo, il prossimo classico, una nuova icona con una grinta in più. Un magico colpo di genio! La sua creatività trova la prima rappresentazione sulla carta, sul computer oppure direttamente sulla materia, sul metallo prezioso? Nasce nella mia testa e si applica immediatamente sul metallo prezioso. Quanto tempo è stato necessario per arrivare al progetto definitivo del Royal Oak Frosted Gold? Tre anni dal primo incontro... quarant’anni dalla nascita . Quanto tempo è necessario per realizzare la finitura di un singolo orologio? Circa cinque ore... Carolina Bucci con Jacqueline Dimier la creativa assunta come designer nel 1975 con il compito di trasformare il design originale del Royal Oak in un orologio da donna moderno. Assieme a loro François-Henry Bennahmias, ceo di Audemars Piguet

necessità di unire l’orologio da giorno a quello da sera… il risultato, una boccata di aria fresca ad un grande classico e quindi un nuovo orologio eterno. È corretto affermare che il “suo” Royal Oak Frosted Gold, grazie alla diamantatura fiorentina, eseguita rigorosamente a mano, si presenta sempre come un pezzo unico? Il Royal Oak Frosted Gold unisce due opposti... la precisione meccanica e perfezione scientifica dell’alta orologeria con la perfetta imperfezione della finitura fiorentina. Ogni orologio è lavorato individualmente ed unico nella sua realizzazione a mano. Siamo riusciti a creare un perfetto equilibrio tra un design nato per l’uomo ed una morbidezza e brillantezza ideata per la donna. Benché perfetto nell’esecuzione, ogni orologio è unico nella imprevedibile disposizione delle sfaccettature create dal martellamento della punta invertita del diamante sulla superficie del metallo. Trasformare un oggetto senza modificarlo, senza sottrarre o aggiungere nulla, una magia oppure il colpo di genio di un’artista? Reinterpretare un qualcosa che è già perfetto e un grande pezzo classico è per un designer una missione ed una responsabilità molto più complicata ed importante in confronto a creare un disegno interamente nuovo in quanto è ne-

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La parola a Jacqueline Dimier Quarant’anni fa, fu Jacqueline Dimier a realizzare la versione femminile del Royal Oak. Operazione assolutamente non scontata. Anche a lei qualche domanda per scoprire assieme i segreti di questo modello. Nel 1976 le fu affidato il compito di trasformare un orologio maschile per eccellenza, il Royal Oak, in un modello adatto al pubblico femminile. Per alcuni potrebbe sembrare un compito semplice, basta ridurre le proporzioni. È stato effettivamente così facile? L’orologio Royal Oak realizzato nel 1972 da G. Genta mi ha indubbiamente guidato. Ma è servito ingegno per trovare le nuove proporzioni in quanto il movimento automatico dell’orologio da donna non è dello stesso spessore di quello extra-piatto utilizzato per la versione maschile. Abbiamo dovuto anche destreggiarci nel riportare fedelmente l’immagine e la tecnica già presenti, per fare in modo che questi due prodotti appartenessero alla stessa famiglia e fossero perfettamente impermeabili. Abbiamo dovuto creare un nuovo bracciale più sottile e più flessibile per via delle maglie accorciate, al fine di adattarsi al meglio al polso femminile. È stato grazie alla collaborazione con il dipartimento tecnico di Jean-Daniel Golay che l’intero progetto è stato sviluppato.


emozioni LA NUOVA ICONA PER LEI

La straordinaria finitura realizzata a mano del bracciale e della cassa del Royal Oak Frosted Gold

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emozioni LA NUOVA ICONA PER LEI

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emozioni LA NUOVA ICONA PER LEI

Audemars Piguet è la più antica manifattura orologiera che è ancora controllata dai suoi famiglie fondatrici. L’attuale proprietario è Jasmine Audemars, nipote di Jules Louis Audemars, fotografata a Firenze assieme a Carolina Bucci

Non sempre la versione da signora di un orologio maschile è riuscita a replicare il successo del modello di riferimento. Il suo Royal Oak da donna, invece, si è affermato come una vera icona al femminile. Di chi il merito? Questo modello si differenzia dagli altri prodotti femminili e maschili esistenti per la purezza delle sue linee e il suo design armonioso, elementi non ancora utilizzati prima di allora.

ha visto il Royal Oak Frosted Gold? L’ho adorato sin da subito e senza riserve. Durante il mio lavoro in Audemars Piguet, escludendo l’incastonatura delle pietre preziose, non era pensabile toccare la satinatura originale. Tuttavia ho avuto modo di cambiare idea, grazie alla possibilità di vedere con gioia, anni più tardi, questa nuova versione luminosa proposta da Carolina Bucci.

Le sarà capitato più di una volta di incontrare, in aeroporto oppure nella vita di tutti i giorni, delle donne con al polso il suo Royal Oak. Cosa prova? Curiosità? Orgoglio? Sono sempre felice di vedere un Royal Oak sul polso di una persona che non conosco. Una sorta di spirito di complicità. Senza conoscersi, condividiamo l’amore per un bell’oggetto e per la sua raffinatezza.

Tra quarant’anni pensa che i nostri discendenti staranno ancora qui a celebrare il Royal Oak? Il Royal Oak da donna festeggia 40 anni di successi oggi. Indipendentemente dalle sue dimensioni, è diventato un grande classico dei nostri tempi. Un grande classico, per definizione, non ha età e non passa mai di moda. Come dimenticare un simbolo di design che da solo sa attraversare il tempo così bene restando sempre attuale?

Qual è stata la sua prima sensazione quando

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emozioni in apnea

SCUBA LEFT HAND Il TUDOR Pelagos l’orologio-strumento da immersione, è ora disponibile in versione LHD per mancini

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Con uno sguardo al passato, Tudor presenta il modello Pelagos in una versione per mancini, con la corona di carica posizionata sul lato sinistro della carrure, così da poter essere indossato comodamente al polso destro. Tudor aveva già prodotto orologi di questo tipo su richiesta dei professionisti delle immersioni, ad esempio per la Marina Francese.

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emozioni in apnea

l’orologio TUDOR Pelagos LHD - ref. 25610TNL CASSA Cassa in titanio e acciaio, 42 mm, finitura satinata. Fondello numerato in acciaio. Corona di carica a vite in titanio a ore 9, con il logo Tudor in rilievo. Valvola automatica per la fuoriuscita dell’elio a ore 3. Vetro zaffiro. Impermeabile fino a 500 metri. LUNETTA Lunetta girevole unidirezionale in titanio graduata 60 minuti con disco in ceramica nera opaca e graduazioni con materiale luminescente beige. QUADRANTE Nero. Datario a ore 3 con numeri pari in rosso e numeri dispari in nero. BRACCIALE Bracciale in titanio, con chiusura pieghevole e fermaglio di sicurezza in acciaio, con sistema di prolunga sviluppato e brevettato da TUDOR. Cinturino addizionale in caucciù, con fibbia ad ardiglione ed elemento supplementare di prolunga inclusi nell’astuccio. PREZZO 4.210 euro

Gli orologi subacquei progettati per essere indossati al polso destro devono avere caratteristiche ergonomiche particolari. Prima dell’avvento di questo orologio, i subacquei mancini portavano l’orologio al polso destro ed al contrario. In questo modo potevano usare solo la funzione di calcolo dei minuti trascorsi, ma la mano dominante era libera di accedere alla corona di carica. Con l’introduzione di questo nuovo modello nella linea Pelagos, denominato LHD (acronimo di «Left Hand Drive», carica con mano sinistra), Tudor è ora in grado di offrire una linea completa di orologi-strumento da immersione, rivelando al contempo una parte poco conosciuta della storia dello sviluppo prodotti del marchio. Nel rispetto della migliore tradizione orologiera che prevede l’assegnazione di numeri di referenza specifici agli orologi-strumento, il Pelagos LHD è prodotto in serie numerata: ogni esemplare ha un numero di produzione unico inciso in cifre arabe ben visibili sul fondello: questa è una novità per Tudor.

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Il quadrante Il quadrante di questo nuovo modello Pelagos è stato rielaborato con graduazioni in materiale luminescente beige e con il nome «Pelagos» scritto in rosso ad ore 6. Il datario, anch’esso in beige, ha un nuovo design con i numeri scritti in colori alterni: i giorni pari in rosso e quelli dispari in nero. Questo dettaglio estetico, soprannominato «roulette» dai collezionisti, era una caratteristica propria degli orologi da immersione Tudor insieme al quadrante ed alle lancette «snowflakes» utilizzate per la prima volta nella referenza 7021 nel 1969. Nello stesso stile, la lunetta girevole unidirezionale in ceramica ha graduazioni in materiale luminescente beige che richiamano quelle presenti sul quadrante. La meccanica Questa è una variante del movimento prodotto da Tudor sviluppata appositamente per la nuova versione per mancini del Pelagos. La


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Ogni TUDOR Pelagos LHD è provvisto di bracciale in titanio, dotato di un fermaglio pieghevole con meccanismo di autoregolazione brevettato e di un cinturino nero in caucciÚ con sistema di allungamento

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emozioni in apnea

IL CALIBRO MT5612-LHD Movimento meccanico a carica automatica con rotore bidirezionale di manifattura Tudor (COSC) Precisione: Cronometro svizzero certificato ufficialmente dal COSC (Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri) Funzioni: Ore, minuti e secondi al centro Cambio data istantaneo con correzione rapida Arresto dei secondi per una regolazione precisa dell’ora Organo regolatore: Bilanciere a inerzia variabile, taratura di precisione a vite Spirale del bilanciere in silicio antimagnetica Frequenza: 28 800 alternanze/ora (4 Hz) Diametro: 31,8 mm Spessore: 6,5 mm Numero dei rubini: 26 Autonomia: 70 ore circa

referenza MT5612-LHD, dove «MT» sta per «Mouvement Tudor», presenta l’indicazione delle ore, dei minuti e dei secondi. Nel 2015 Tudor ha annunciato il primo movimento meccanico sviluppato, prodotto ed assemblato internamente dal Marchio. Si tratta di un calibro ad alte prestazioni, straordinariamente preciso e robusto, che garantisce un’autonomia di 70 ore. Ciò significa che chi indossa l’orologio può, ad esempio, toglierlo di venerdì pomeriggio e rimetterlo al polso il lunedì mattina senza doverlo ricaricare. Con una frequenza di 28.800 alternanze/ora, o 4Hz, il movimento è dotato di un organo regolatore ad inerzia variabile con spirale del bilanciere in silicio, tenuto in posizione da un ponte passante che ne assicura la robustezza. Il movimento è inoltre certificato dal COSC (Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri), anche quando indossato con la corona di carica sulla sinistra. Il titanio Il Pelagos si distingue anche per il suo bracciale in titanio, dotato di un fermaglio pieghevole

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in acciaio con meccanismo di autoregolazione a molla, sviluppato e brevettato da Tudor. Grazie a questo ingegnoso sistema, il bracciale si regola durante l’immersione, contraendosi quando la muta viene compressa ad elevate profondità ed espandendosi quando la pressione diminuisce in fase di risalita. Il Pelagos è corredato anche di un cinturino addizionale in caucciù con un sistema di allungamento che lo rende facilmente regolabile per ogni tipo di immersione. Per le parti esterne è stato scelto il titanio, per le sue intrinseche qualità di leggerezza (circa il 60% del peso dell’acciaio inossidabile) e ottima resistenza all’effetto corrosivo dell’acqua di mare. L’aspetto opaco dovuto alla finitura interamente satinata, gli accenti tecnologici ed il colore contribuiscono a comunicare la vocazione tecnica di questo orologio attraverso il suo design. Così come la cassa ed il bracciale, anche il movimento Tudor MT5612 presenta finiture opache (effetto sabbiato, rifinito a macchina o a raggio di sole) che contribuiscono all’impressione di robustezza, precisione, affidabilità ed alto livello tecnologico di questo modello.


emozioni BAUME & MERCIER

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emozioni IN PUNTA DI LANCETTE

LA DANZA DEL TEMPO UN INCoNTRO CON BREGUET ED Eleonora Abbagnato, étoile del Teatro dell’Opera di Parigi e Direttrice del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

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na serata esclusiva, gli orologi Breguet a segnare il trascorrere dei minuti e una donna straordinaria che tutto il mondo ci invidia. La sua danza del tempo è eccezionale, come unica la sua passione per quest’arte, fatta di fisicità e sentimento. Abbiamo incontrato Eleonora Abbagnato a Milano. Una vita sulle punte, dalle dieci di mattina fino alle sette di pomeriggio? Sì, esatto - sorridendo- hai studiato bene! Ancora oggi? Sì, forse ancora di più di un tempo, in quanto sono impegnata contemporaneamente in due ruoli importanti: étoile del Teatro dell’Opera di Parigi e Direttrice del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma da appena un anno. Questo mi porta a passare ancora più tempo all’interno dei teatri. Cos’è per te il tempo? Un aiuto per organizzare le mie giornate. Mi trovo a fare ogni volta mille cose insieme ed es-

Breguet Tradition Dame. Costa 38.500 euro

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emozioni IN PUNTA DI LANCETTE

Eleonora Abbagnato assieme al marito Federico Balzaretti, ex-calciatore, oggi dirigente della Roma

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sere in orario è indispensabile per fare tutto. Nel tuo lavoro, nella danza, esiste una sorta di orologio biologico? Nell’ètoile di Parigi c’è un’età precisa per la pensione, è scritto chiaramente nel contratto: 40, 42 anni al massimo, a seconda del ballerino. Questo è quanto stabilito in Francia. In realtà, continuare a ballare in giro per il mondo è una scelta personale, che ognuno fa liberamente e che non ha limiti di tempo. Personalmente, penso che rispetterò il limite dei 42 anni e smetterò a quell’età di ballare.

za sacrifici, io incontro ogni giorno ragazzi che invece conquistano le cose un poco alla volta a fronte di enormi sacrifici. Cosa consiglieresti ad un ragazzo che volesse fare una carriera come la tua? Seguire la propria passione e se si ama la danza bisogna pensare solo a quello. Non c’è spazio per altro. Non è facile. No, al contrario io lo trovo fantastico. Mi auguro che anche i miei figli abbiano una passione così forte.

Continuerai il tuo ruolo romano? Spero proprio di sì, ho un contratto fino al 2018. Mi piace moltissimo seguire i ragazzi, creare una compagnia vera e propria, avere un contatto con i coreografi con i quali sono abituata oggi a lavorare in sala. Quest’ultima è una parte a cui tengo molto, in quanto vorrei restituire ai ragazzi tutto quello che mi hanno donato i tanti coreografi che ho incontrato nella mia vita.

Quando ha iniziato? A quattro anni e non so chi mi abbia dato la forza, la voglia di imparare, di sacrificarmi, la passione. Un ballerino ad esempio non ama essere disturbato quando è concentrato, deve seguire un’igiene di vita completamente al di fuori dal mondo. Il nostro è un piccolo mondo, con grandi sofferenze ma altrettanta soddisfazione.

Il tuo lavoro ti porta a passare molto tempo con dei ragazzi. Come descriveresti quest’esperienza? Il mio osservatorio è molto particolare, in quanto il mondo della danza è piccolo, diverso da qualsiasi altro. Mi confronto con dei ragazzi che hanno un obiettivo preciso, che vogliono crescere. Un ballerino deve vivere solo per la danza, è la loro passione ed è la mia. Si sente dire che i giovani vogliono tutto e subito, sen-

Il maestro Abraham-Louis Breguet realizzò un orologio con lettura al tatto, pensato per li aristocratici della sua epoca e che permetteva di controllare l’ora senza tirar fuori l’orologio dalla tasca e senza l’emissione di alcun suono, in questa maniera si poteva conoscere l’ora evitando così di apparire stanchi o annoiati di fronte al proprio ospite tirando fuori l’orologio dalla tasca. A lei capita mai di volere che il tempo non passi mai, o che


emozioni IN PUNTA DI LANCETTE

Breguet Type XXI, cronografo automatico. Costa 13.700 euro GALILEUS 67


emozioni IN PUNTA DI LANCETTE

Breguet Classique Phases de Lune Dame in oro rosa. Costa 23.900 euro

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emozioni IN PUNTA DI LANCETTE

passi nella maniera più veloce possibile? Personalmente vorrei fermare sempre il tempo del mio orologio Breguet. Vorrei avere più tempo per la mia famiglia, specie per i miei figli che spesso viaggiano con noi e che ormai si sono abituati a una vita quotidiana piena di impegni. Torniamo ad ispirarci al maestro: Breguet amava le donne e realizzò alcuni straordinari segnatempo per le sue prestigiose clienti. Lei, nella vita di tutti i giorni, indossa un orologio? Da piccolina sono stata una grande collezionista Swatch, assieme a mio fratello. Crescendo la passione per l’orologeria è rimasta, con una netta preferenza per i modelli maschili, più grandi e sportivi. Una vera e propria passione? Sì, al punto tale che anche mio marito (n.d.r. Federico Balzaretti, ex calciatore oggi dirigente della Roma), che non indossava mai un orologio al polso, oggi non ne può più fare a meno. Forse è stato mio padre a trasmettermi questa passione. Ovviamente non posso indossarlo in sala ballo, ma prima e dopo è comunque sempre presente. Palermo, Roma, Parigi: tre città completamente diverse con stili di vita e tempi differenti. Sono però le sue città. Sì. Oggi vivo un po’ meno Palermo, anche se lì è nata mia figlia. Con questa città ho un rapporto particolare, alle volte sento proprio la necessità di tornarci, magari per un solo giorno, nella mia terra, per ricaricarmi di energia positiva. Sono nata a Mondello, vicino al mare, al sole. Parigi? È la mia città. La amo. Anche nei momenti difficili, anche in questo momento dove si sente la paura in questa città, io comunque sentivo e sento la necessità di viverci, di tornare. Sono venticinque anni che la vivo e ho capito che lì c’è qualcosa di speciale. Roma? È la più bella città del mondo, con tanti pregi e tanti difetti. La bellezza a Roma parla da sola. Rimettendo indietro le lancette dell’orologio, c’è una cosa che non rifarebbe?

Forse non rifarei la ballerina! (ridendo) Scherzo... La danza è la mia vita, anche se tante volte ho pensato di scappare. Se devo pensare a che cosa non rifarei, forse vorrei semplicemente che nella mia vita ci fosse stato un po’ più di tempo per me stessa. Ma sono felice così.

Eleonora Abbagnato, étoile del Teatro dell’Opera di Parigi e Direttrice del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Spostando invece le lancette in avanti, come si vede tra qualche anno? Mi vedo vivere con meno impegni possibile. Non è che voglio smettere di lavorare, semplicemente avere più tempo per godermi i momenti di relax. Ho mille idee sul futuro, sui ragazzi del Teatro a Roma. Vorrei dare qualcosa a loro, perché non voglio che scappino dall’Italia.

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L’Atelier Regolator “Eye of Tiger” di Paul Picot è realizzato con un esclusivo quadrante in occhio di tigre, interamente lavorato a mano 70 GALILEUS


emozioni BRIVIDO FELINO

EFFETTO wow

quando la manualità trasforma un orologio già di per sÈ traordinario in un’opera d’arte

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na delle caratteristiche che contraddistinguono l’alta orologeria è quella di riuscire a catturare l’attenzione non solamente con la meccanica sopraffina, ma anche e soprattutto con l’estetica e il design. Lo ha ben capito Paul Picot, che da anni “veste” i suoi importanti segnatempo con un design originale e innovativo. Ne è un perfetto esempio l’Atelier Regolator “Eye of Tiger”, presentato recentemente e frutto di anni di sperimentazione. Perfetto esempio di come il senso estetico alle

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emozioni BRIVIDO FELINO

l’orologio PAUL PICOT Atelier Regolator “Eye of Tiger” MOVIMENTO Calibro PP 1100, esclusivo Paul Picot, certificato COSC con copri rotore e placchetta sul rotore di carica in oro . Base Eta 2892 con l’aggiunta di 35 elementi esclusivi Paul Picot. Completamente rifinito a mano, ponti diamantati e decorati con 3 rifiniture differenti. FUNZIONI Il movimento Regolatore, in omaggio alla modalità tipica in uso anticamente negli atelier svizzeri per sincronizzare il posizionamento dei tempi e delle lancette dell’orologio, è caratterizzato dalla lettura verticale dell’ora: sul quadrante a ore 12 le 12 ore; sul quadrante a ore 6 i secondi; al centro la grande lancetta conta minuti. Inoltre Paul Picot ha aggiunto altre 2 funzioni esclusive: data circolare a ore 9, indicazione riserva di carica a ore 3 CASSA Corona a vite personalizzata con cabochon in smalto e zigrinatura. Cassa con le tre tipiche decorazioni Atelier tra cui quella laterale è il trademark del modello sin dagli anni ’90. Il decoro laterale non è solo estetico; è un sigillo contro ogni tipo di tentativo d’imitazione; infatti si ottiene solamente lavorando come una moneta il dorso del tournage, le anse verranno poi saldate a mano. Per questo motivo il decoro si può continuare ad ammirare anche tra le anse. Vetro zaffiro sia sul quadrante che sul fondo cassa. Cassa chiusa con viti. Impermeabile fino a 50 metri. Cinturino in struzzo. PREZZO Limited edition in 88 pezzi in acciaio o oro rosa. Prezzo a partire da 8.695 euro.

volte possa cedere il passo anche alla maestria artigianale, si caratterizza per il quadrante realizzato con una sottilissima lastra di pietra da 0,5 mm, sulla quale sono stati realizzati ben 14 piccolissimi fori dal diametro di 0,4 mm per alloggiare gli indici e le lancette. L’intento era di creare un orologio di grande effetto sin dal primo sguardo: in America lo chiamano “effetto Wow!”: è veramente impossibile rimanere indifferenti davanti a questa piccola prodezza della manualità. Non si tratta solo di un quadrante in pietra minerale come dagli anni ’70 siamo abituati a vedere specialmente negli orologi eleganti. In questo caso il quadrante del Paul Picot Regolator è composto da ben 3 livelli: il primo sostiene la pietra e si fissa al movimento; il secondo è lo strato in

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pietra naturale; il terzo contiene la minuteria per la lettura dell’ora, minuti e secondi nonché la data e la riserva di carica. L’effetto delle sfumature del minerale, che ricordiamo essere una varietà di quarzo, riesce a regalare delle emozioni importanti: i riflessi della pietra sotto la luce del sole vanno dall’oro acceso al nero, passando dall’ocra al marrone e cioccolato in tutte le sue tonalità. Da ricordare, inoltre, che all’occhio di tigre vengono tradizionalmente attribuite delle qualità positive: aiuterebbe l’armonia e l’equilibrio, migliorando gli stati di ansia e paura. Tecnicamente, al suo interno troviamo un movimento calibro PP 1100, esclusivo Paul Picot, certificato COSC con copri rotore e placchetta sul rotore di carica in oro.


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LE VOCI DEL TEMPO SOLO PER LEI di Paolo Gobbi

N Velvet by Massaro è una linea ideata per svelare il volto visionario della femminilità. Epitome della musa creativa, della passione rivoluzionaria, essa esplora il lato straordinariamente eccentrico delle donne che non temono di mostrare la loro personalità autentica

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Dorothée Henrio

sky is the limit l’alta orologeria di Roger Dubuis è pura emozione

on è un marchio orologiero come tutti gli altri Roger Dubuis, non lo è mai stato e, in tutta sincerità, nessuno di noi, nessuno che vive con passione l’orologeria, vorrebbe che lo divenisse. I suoi modelli sono straordinariamente complicati meccanicamente ma anche esuberanti, ricchi di colore, innovazione. Nulla è dato mai per scontato e tutto è coerente, qualsiasi cosa la maison ginevrina faccia. Per conoscerne meglio presente e futuro, abbiamo incontrato Dorothèè Henrio, dinamico direttore marketing internazionale, conosciuta ed apprezzata per la sua visione 3.0 della comunicazione e della visione globale del mercato orologiero. Per prima cosa ci racconta le vostre nuove creazioni al femminile? Questo per noi è l’anno Velvet, in quanto attraverso questa collezione celebriamo la Diva, un concetto che appartiene da sempre al nostro DNA ma che non abbiamo mai messo così in evidenza.


Dorothèè Henrio, direttore marketing mondo Roger Dubuis

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LE VOCI DEL TEMPO SOLO PER LEI

Velvet è una vostra collezione storica. Sì, esiste dal 2011, ma solo quest’anno abbiamo deciso di metterla come protagonista sotto i riflettori, celebrando con lei la donna e le differenti sfaccettature della sua personalità. Crediamo che la donna Roger Dubuis sia contemporanea, molto complessa, magnetica, visionaria, sofisticata, felina. Cinque espressioni diverse che riportate nelle vostre collezioni? Sì. Una di queste è il Velvet nella versione in carbonio con le tormaline Paraiba. Si tratta di una prima mondiale: cassa in carbonio con pietre incastonate su di un telaio in titanio, quindi senza l’utilizzo di colla. Il risultato è un segnatempo molto leggero, dall’aspetto inedito e originale. Anche la scelta delle tormaline Paraiba non è casuale, sono pietre molto più rare e costose dei diamanti poiché esiste una sola miniera al mondo in Brasile. Le altre? Una seconda sfaccettatura del Velvet è la collezione Blossom, caratterizzata dai quadranti in smalto, con un disegno ispirato alla natura. Quest’ultima non è una novità. Già lo scorso anno abbiamo lanciato l’orologio Excalibur scheletrato, impreziosito dalle foglie di edera che avvolgevano il movimento. Quest’anno utilizziamo il tema dei fiori, realizzati con la tecnica dello smalto Grand Feu scolpito. L’effetto che si crea sul quadrante è tridimensionale. Merita di essere ricordato che tutti gli orologi Velvet sono femminili al 100%, cassa femminile, meccanici, Punzone di Ginevra, realizzati interamente nella nostra Manifattura.

Il Blossom Velvet Rosa e il Blossom Velvt è espressione di una sensualità senza tempo. Questo modello è disponibile esclusivamente nelle boutique Roger Dubuis

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È più facile fare un orologio da uomo o da donna? Roger Dubuis è una marca posizionata in maniera un po’ differente rispetto alle marche di alta orologeria. Come il cervello ha un lato destro e uno sinistro, un lato tecnico, sofisticato fatto di savoir-faire e competenza, ricerca e sviluppo e l’altro lato è totalmente creativo. Questa caratteristica appartiene sia allo sviluppo dei modelli maschili, sia ai modelli femminili. Di conseguenza si ritrova la stessa complessità nelle collezioni maschili e femminili. A questo riguardo è sufficiente pensare allo Spider, completamente scheletrato e con cassa scheletrata.

Torniamo al Velevet? Certo! La terza sfaccettatura della donna a cui ci siamo ispirati mi aiuta ulteriormente e sviluppare la risposta alla sua domanda. Si tratta di un modello che monta un movimento biretrogrado, ingegnerizzato appositamente per questo segnatempo. È molto importante notare che, anche se si tratta di un orologio gioiello pensato per la donna, propone sia una complicazione che un nuovo calibro. Noi crediamo che le donne desiderino design e creatività ma anche storie vere, tecnica e contenuti importanti. Un’altra sfaccettatura, quella più sofisticata, è rappresentata alla perfezione da un altro Velvet che vale un 1,2 milioni di Franchi Svizzeri, con oltre 850 carati di diamanti. Si tratta di un’edizione limitata di soli 8 pezzi. C’è anche una concessione alla moda pura? Non poteva mancare! Abbiamo scelto inoltre di lavorare con la Maison Massaro, che crea calzature di alta moda. Con loro condividiamo lo stesso spirito, lo stesso DNA. I direttori creativi delle nostre due Maison si sono incontrati e innamorati l’uno dell’altro. Il loro incontro ha ispirato la nascita di un nuovo modello di calzature e dei cinturini speciali per i modelli che abbiamo battezzato Velvet Massaro. Soprattutto siamo certi esista un legame di condivisione dei codici tra l’alta orologeria e la Haute Couture: la sperimentazione, la ricerca nei materiali, la creazione di pezzi iconici, le creazioni in edizione limitata, inoltre abbiamo lo stesso tipo di clientela. Non casualmente spesso diciamo che i modelli della collezione Velvet sono vere creazioni di gioielleria che forniscono anche l’ora. Come fate a comunicare tutto questo? Lavoriamo molto con le campagne digitali. Abbiamo sviluppato cinque brevi film, che promuoviamo online e che raccontano le sfaccettature della donna di cui abbiamo parlato. Qual è la vostra presenza nel mondo del retail delle lancette? Siamo una marca con soli ventun anni di storia, abbiamo un posizionamento molto alto con un prezzo medio di 16mila euro. I nostri clienti sono molto ricchi, sono viaggiatori globali, sono persone che hanno già diversi orologi. Certo, ci sono mercati che dobbiamo ancora sviluppare come gli Stati Uniti, apriremo una boutique a Tokyo, a Macao, riapriremo Shanghai, mentre


La donna Blossom Velvet esercita un fascino discreto ma irresistibile, che fa desiderare a chi la osser va di capire a fondo la sua personalitĂ intensamente felina, ammaliante e istintiva

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LE VOCI DEL TEMPO SOLO PER LEI

efficace la collezione femminile e ad accogliere i clienti e fare in modo di rendere unica la loro esperienza con Roger Dubuis. Non siamo spaventati dal futuro, nei prossimi cinque anni speriamo che Excalibur e Velvet siano sempre più delle icone per i nostri clienti VIP. Ci racconta qualcosa sull’orologeria al maschile? Quali novità? Questo per noi è senza dubbio l’anno della donna, ma non per questo abbiamo dimenticato gli uomini. L’anno scorso abbiamo celebrato la nostra collezione Excalibur che rimane la nostra linea maschile più forte e iconica. Abbiamo lanciato il modello automatico scheletrato e lo Spider, l’orologio 100% scheletrato con la famosa stella a cinque punte all’interno del movimento. Quest’anno abbiamo deciso di lavorare con il carbonio, un nuovo materiale per le casse con cinturini di pelle e caucciù abbinati. Tra le novità di quest’anno abbiamo anche l’Excalibur Spider Tourbillon singolo - l’anno scorso abbiamo presentato il doppio tourbillon dello stesso modello - con dettagli in rosso e blu.

l’apertura di un monomarca in Italia è nelle previsioni per i prossimi anni. Questo perché l’Italia, come la Spagna, è un mercato che rappresenta un’eccezione rispetto al contesto Europeo.

Roger Dubuis è all’avanguardia dell’Alta Orologeria contemporanea dal 1995. Le sue creazioni audaci, perfettamente in sintonia con lo spirito del XXI secolo, sono incarnazione di un sapere e di savoir-faire unici della Maison orologiera ginevrina. Roger Dubuis è un marchio che fa dell’audacia e della stravaganza la propria firma, della determinazione il proprio motore

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Cosa ne pensa del mercato orologiero? Il mercato è difficile e molto competitivo ma noi siamo molto ottimisti, continueremo a gestire la nostra distribuzione in maniera selettiva. Non sono molte le marche che possono offrire savoir-fair e creatività. Da Roger Dubuis diciamo sempre: “se la mattina non ti svegli con un atteggiamento ottimistico e positivo, è meglio che non vai a lavorare”. Quali sono gli obiettivi della Maison di qui ad un anno e cinque anni? In un anno continueremo a sviluppare la rete delle nostre boutique, vedi NY, Dubai Mall, Tokyo; continueremo a comunicare in maniera

Quando si acquistano pezzi così importanti è quasi un obbligo per l’acquirente provare delle emozioni? Sono creazioni molto connotate Roger Dubuis. Ogni pezzo realizzato in carbonio è praticamente unico per via del modo in cui viene lavorato. I nostri clienti non sono persone che desiderano avere qualcosa di classico, se scelgono Roger Dubuis è per avere qualcosa di totalmente diverso rispetto agli orologi classici che sicuramente già posseggono, ma soprattutto per vivere quotidianamente delle emozioni. Ci sono giovani che lavorano nella vostra manifattura? Abbiamo molti giovani talenti. Nel mio team, al marketing, ho molti giovani collaboratori. Quando apriamo una posizione in manifattura, riceviamo moltissime candidature di giovani che vorrebbero unirsi alla nostra squadra. Certo, abbiamo anche molti orologiai che lavorano con noi da tanto tempo, che seguivano il maestro Roger Dubuis ancora prima che il Gruppo Richemont acquistasse la Casa: sono orologiai di lunga esperienza che amano di Roger Dubuis il rispetto della tecnica, ma adorano ancor di più la creatività e la contemporaneità che la marca propone.


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Black Velvet Paraiba La donna BlackVelvet è mossa da uno spirito di conquista. Gli standard intransigenti di questa donna libera si esprimono attraverso un approccio volutamente anticonformista alla vita. Il suo modo di fare decisamente ribelle fa sì che a volte possa essere giudicata estrema, ma sempre infinitamente intrigante. Il Black Velvet Paraiba fa sensazione con il suo total look in carbonio accompagnato dallo scintillante luccichio di pietre esotiche, che evocano la magia del Brasile in questa prima mondiale caratterizzata da una tecnica d’incastonatura brevettata grazie alla quale risulta accentuato l’impatto visivo di questo audace modello con cassa e quadrante carbonio tono.

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Karl-F. Scheufele

IL RE DELLE LANCETTE Chopard è il suo regno fleurier il suo rifugio l’alta orologeria la sua casa

C

lasse 1958, Karl-Friedrich Scheufele è uno dei protagonisti più interessanti, convinti e coinvolgenti dell’alta orologeria svizzera. La sua passione per la meccanica trova la sua perfetta materializzazione nella collezione L.U.C e nella manifattura a Fleurier.

Chopard L.U.C GMT One, cassa in acciaio, movimento doppio fuso orario a carica automatica. Costa 9.630 euro

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Lei si reputa ed è considerato un perfezionista. Si tratta di una qualità importante per lavorare nel mondo dell’orologeria, oppure alle volte diventa quasi un impedimento? Sono sempre attento a tutti i dettagli e questa è una importante qualità nel mondo del lusso in generale, ma soprattutto in quello dell’orologeria: il luxury è nei dettagli. I nostri clienti amano avere un prodotto Chopard, che è unico proprio grazie ai suoi dettagli, alle sue finiture. Non vedo come uno svantaggio l’essere ‘perfezionista’. Preferisco sempre prendere tempo per creare un nuovo progetto o per lanciare un prodotto: non amo fare le cose troppo velocemente o nel modo sbagliato.


Karl-Friedrich Scheufele co-presidente Chopard

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LE VOCI DEL TEMPO QUALITà SENZA CONFINI

Quale futuro vede per l’orologio da polso tradizionale? Abbiamo tutti un cellulare dove guardiamo l’ora. Ma un orologio tradizionale è parte di un uomo o una donna elegante. È qualcosa di più di un oggetto che segna il tempo. Il futuro dell’orologeria sarà fatto da innovazione e nuovi orologi. Chopard onora la tradizione e l’eredità della grande orologeria, sempre spingendosi però oltre i confini dell’innovazione. I nostri segnatempo rappresentano oltre 150 anni di lavoro artigianale e di orologeria con un taglio moderno, che resterà anche negli anni successivi. Non vedo un futuro problematico per l’orologeria tradizionale, visto che è progettata per superare il tempo e ogni tipo di crisi. Gli smartwatch sono un problema, un’opportunità oppure altro ancora? Non vedo gli smartwatch come la peggior minaccia per l’orologeria meccanica. Penso che soddisferanno altri bisogni e probabilmente aumenteranno il numero di persone che porteranno orologi al polso, il che è positivo. Tuttavia per definizione, ogni dispositivo elettronico è destinato ad avere vita breve e ad essere sostituito da uno simile in poco tempo. Inoltre non riesco a immaginare un collezionista di smartwhatches nel futuro... Vedremo mai uno Chopard con funzioni smart? Chopard produce orologi meccanici esclusivamente di fascia alta e di conseguenza abbiamo molti progetti in questo campo. Non vediamo, al contrario, nessuna opportunità commerciale nella produzione di modelli connessi. Quindi no, non vedrete uno smartwhatch Chopard. Torniamo con i piedi per terra. Ci risolva l’eterno dilemma: Chopard è un produttore di orologi da uomo o da donna? È una domanda alla quale è impossibile dare una risposta, in quanto Chopard produce in ugual misura orologi da uomo e da donna. Al momento siamo davvero in una situazione in cui la produzione è al 50% per l’uno e l’altro. È più complesso progettare un modello maschile o femminile? Ogni prodotto presenta una difficoltà diversa. Per un orologio L.U.C, ad esempio, incontriamo naturalmente i maggiori ostacoli nella

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creazione del movimento. Alla stessa maniera, quando creiamo un pezzo di alta gioielleria, i maestri orafi provano sempre a spingersi oltre. La difficoltà è parte dell’innovazione e naturalmente del luxury. Rimaniamo nel mondo della produzione: come sta procedendo la vostra svolta manufatturiera per quanto riguarda la realizzazione dei movimenti? Abbiamo due uffici di ricerca e sviluppo, uno a Ginevra l’altro a Fleurier. Entrambi lavorano a progetti differenti. Quando il movimento è progettato, creiamo un prototipo su cui poi verranno fatti vari test. Se verranno superati tutti, il movimento comincerà a essere prodotto. Tutti i pezzi del movimento sono fatti a mano e decorati a Fleurier; per quanto riguarda l’assemblaggio sono coinvolte entrambe le manifatture. Il 30% della nostra produzione sono orologi certificati Poinçon de Geneve. Questi particolari modelli sono assemblati a Ginevra mentre gli orologi L.U.C sono assemblati a Fleurier o a Ginevra. I vostri clienti sanno che molti Chopard montano un movimento di manifattura? Stiamo diventando sempre più famosi proprio per il fatto che produciamo i movimenti nel nostro atelier e i nostri clienti più validi sanno quanta passione mettiamo nel creare movimenti di manifattura. Alcuni ci scelgono proprio per l’elevata qualità della produzione dei movimenti e considerano i dettagli come un valore aggiuntivo per l’orologio che acquistano, altri invece amano il nostro design e scoprono solo in un secondo tempo l’eccezionale manifattura del movimento. Rispetto a quasi quattro decennia addietro, quando (ci sembra) sia iniziata la sua storia in Chopard, l’azienda è cambiata moltissimo. Ha qualche rimpianto per delle scelte non fatte? Sì, è vero, l’azienda è cambiata molto. Chopard è un team dove tutti contribuiscono al miglioramento e alla crescita. Adesso abbiamo un’importante rete di concessionari in tutto il mondo con venditori qualificati. Inoltre siamo stati in grado di realizzare diversi atelier produttivi, in grado di cooperare tra di loro e aumentare il livello qualitativo dei nostri segnatempo. Sono quindi veramente soddisfatto della crescita della manifattura Chopard negli ultimi 20 anni. Ab-


Il nuovo L.U.C Perpetual Chrono di Chopard, un autentico orologio da collezione per il gentleman moderno, affianca all’interno dell’inedito movimento L.U.C, il calibro 03.10-L, un cronografo a carica manuale e un calendario perpetuo di altissima fattura GALILEUS 83


LE VOCI DEL TEMPO QUALITà SENZA CONFINI

L’Happy Sport è da sempre un orologio dal carattere forte, un’autentica icona di stile che, dal 1993, si diverte a mescolare allegramente i generi, l’acciaio e i diamanti, l’eterno e l’effimero. La sua creatrice “Caroline Scheufele”, visionaria e all’avanguardia, ha immaginato un segnatempo di grande bellezza ma senza nulla di formale. È prezioso, certamente, ma anche sportivo. L’Happy Sport 36 mm ha la cassa in acciaio, il cinturino in caucciù. Nella foto, la versione con i diamanti sulla lunetta costa 13.640 euro, quella senza 4.870 euro

Domanda difficile: mi sento a casa ovunque. Se devo proprio sceglierne uno, opterei per Fleurier, dove il mio team circa vent’anni fa ha iniziato un grande progetto dal nulla, la creazione della Manifattura Chopard. Mi piace Fleurier per la sua atmosfera pacifica nella Val-de-Travers, un luogo che da tempo immemore si dedica alla produzione orologiera di qualità: il luogo perfetto per una manifattura Chopard. Qualche anno fa, a dire il vero una dozzina di anni fa, chiedendole di definire la FQC (Certificazione Qualità Fleurier), lei la definì “una visione”. Oggi come definirebbe? Oggi, la definisco una vera realtà per Chopard e per l’orologeria in generale. Guadagnarsi la Fleurier Quality Certification è una delle sfide più alte e faticose nel mondo dell’orologeria. Incarna senza dubbio la vera essenza della manifattura Svizzera. Abbiamo lanciato la certificazione a Fleurier anche perché la Val-de-Travers è un’importante zona storica per l’orologeria. Perché realizzare un marchio di qualità a Fleurier? Gli sforzi fatti in questo campo hanno significativamente contribuito al prestigio della nostra orologeria e siamo in tal modo elettrizzati nel continuare a contribuirvi con la Fleurier Quality Foundation. Naturalmente c’è ancora molto da fare in termini di comunicazione, proprio per guadagnare una visibilità che penso sarebbe abbondantemente meritata.

biamo cominciato da una pagina bianca e ora abbiamo straordinarie sedi di produzione e ottimi artigiani. Con il suo permesso, scendiamo un po’ sul personale: Ginevra, Fleurier, Pforzheim, dov’è “il nido” di Karl-Friedrich?

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I pezzi prodotti con il marchio di qualità sono in realtà pochissimi, o sbaglio? Chopard è uno dei fondatori della FQF e quindi crediamo fortemente in questa certificazione. Il livello di qualità dei nostri L.U.C è aumentato negli ultimi anni grazie anche ai test correlati a questa certificazione. Comunque, il processo è davvero complesso e richiede molto tempo. Ogni singolo pezzo per molte settimane passa attraverso serie di test, incluso l’esclusivo Fleuerist che imita l’utilizzo dei segnatempo nella vita reale. Da qui si capisce che possiamo certificare solo un numero limitato di pezzi nella L.U.C collection. Sette modelli su un totale di 1.500 sono stati certificati da Chopard negli ultimi 12 anni. Come definirebbe oggi la Chopard? Chopard oggi è una luxury house interna-


LE VOCI DEL TEMPO QUALITà SENZA CONFINI

zionale conosciuta per la sua creatività e per la qualità dei suoi prodotti. Sin dal 1963, quando mio padre acquistò Chopard, abbiamo fatto molto e continuiamo a migliorare l’assetto della compagnia giorno per giorno. Per esempio abbiamo appena aperto una boutique Chopard in Indonesia, la nostra prima boutique in quel paese. Per voi essere indipendenti è stata una necessità, una scelta o un obiettivo? Direi tutte e tre. È una scelta presa dalla mia famiglia quella di non essere semplicemente inseriti in un gruppo. Con i molti manifatturieri riuniti nella nostra compagnia siamo sempre più indipendenti nei vari livelli di produzione. Produciamo le nostre leghe d’oro, le casse, i movimenti e li decoriamo. Più siamo indipendenti meglio è. Siamo liberi da gran parte delle regole di produzione e stiamo raggiungendo questo scopo giorno per giorno. Si tratta anche di una necessità, perché così facendo possiamo controllare molto meglio la qualità nel processo produttivo. Molte aziende quotate in borsa oggi, seguendo uno stile proveniente dagli States, pianificano a trenta giorni. Voi? In Chopard diamo il tempo ai nostri artigiani di produrre gli orologi. Non ho mai lasciato produrre un orologio se non era arrivato a essere il miglior prodotto possibile secondo i nostri standard di alta qualità. Lei per diletto produce anche un ottimo vino. Sarebbe potuto diventare il suo mestiere? Grazie per il complimento. Continueremo a migliorare l’approccio bio-dinamico che stiamo attuando. Ho comprato il Château Monestier la Tour perché ho una forte passione per i vini. Ho sempre sognato di produrre il mio vino. Chopard è tanto importante nella mia vita che il commercio di vino non avrà il sopravvento: occupa il 10% del mio tempo ed è già molto. Cosa vede nel futuro di Chopard? Continueremo a ricercare la perfezione nella nostra qualità sviluppando comunque le nostre collezioni. Abbiamo molti sogni, progetti e ci aspettano sempre nuove sfide! E nel futuro di Karl-Friedrich? Il mio futuro sarà la mia famiglia e ovviamente l’ulteriore crescita di Chopard.

All’interno del Mille Miglia 2016 XL Race Edition, proposto in acciaio in edizione limitata a 1.000 esemplari, “ruggisce” il suo motore unico, il nuovo calibro Chopard 03.05-C, un movimento cronografo la cui precisione è certificata dal COSC. Il quadrante circondato dal tachimetro fa rivivere l’estetica dei quadri di comando vintage, offrendo con le ampie cifre e le lancette luminescenti la massima leggibilità. Costa 9.660 euro

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LE VOCI DEL TEMPO ARTE E TECNOLOGIA di Paolo Gobbi

Michel Parmigiani

PROVOCARE LA QUALITA’ A colloquio con uno degli indiscussi artefici dell’Alta Orologeria contemporanea

I

Incontrare Michel Parmigiani è sempre una bella esperienza. Orologiaio, restauratore, filosofo del tempo, creativo, con i suoi segnatempo ha scritto una pagina nuova e originale dell’orologeria moderna. Il suo nome è strettamente e indissolubilmente legato a quello di Parmigiani Fleurier, manifattura di altissimo livello, divenuta oramai una realtà nel panorama mondiale delle due lancette che quest’anno compie vent’anni, celebrati con un evento appena concluso da Pisa Orologeria a Milano, “Mechanical Wonders”.

Tonda Chronor Anniversaire di Parmigiani Fleurier. Cassa in oro bianco da 42,1 mm, quadrante blu con indici in oro. Movimento cronografo a carica manuale calibro PF361 con platine e ponti in oro rosa 18 carati, frequenza del bilanciere a 36.000 alt/ora. Edizione limitata a 25 pezzi e numerata

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Quando è nata Parmigiani Fleurier? Vent’anni fa, il 29 maggio del 1996, anche se tutto è nato in realtà nel 1976, quando, nonostante la crisi del quarzo che colpiva duramente il mondo dell’orologeria e contro il parere di tutti, ho aperto un laboratorio di restauro. Negli anni ‘80 ho ricevuto poi l’incarico di curatore della collezione Maurice-Yves Sandoz. È così che è avvenuto l’incontro decisivo con Pierre Landolt, presidente della Sandoz Family Foundation, che ha portato a quella celebre stretta di mano che ha fatto nascere la Maison.


Michel Parmigiani maestro orologiaio e fondatore di Parmigiani Fleurier

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LE VOCI DEL TEMPO ARTE E TECNOLOGIA

Tonda Metrographe, cassa in acciaio da 40 mm, movimento automatico calibro PF315, 351 componenti, cronografo 1/4 di secondo

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Come avete festeggiato questo anniversario così importante? Abbiamo deciso di chiudere quest’anno di celebrazioni al meglio con Mechanical Wonders, una mostra di quindici giorni da Pisa Orologeria, che ha raccolto da una parte i traguardi raggiunti dalla Maison in questi vent’anni, e dall’altra una selezione della collezione Sandoz. È una mostra che mi ha reso pieno di orgoglio perché si è svolta nel mio Paese d’origine, l’Italia, un Paese a cui sono molto legato perché ha influito tantissimo sulla mia formazione: l’attenzione e il gusto estetico vengono proprio da qui. Da piccolo mio padre continuava a ripetermi che “chi sa guardare vede l’arte”, è una frase che mi è rimasta sempre nella memoria e che mi ha sempre stimolato. Da mio padre infatti ho ereditato lo spirito di osservazione e da mia madre invece, una sarta che disegnava abiti, l’estro creativo.

Com’è cambiata Parmigiani Fleurier? All’inizio eravamo artigianali, oggi siamo divenuti artigianali industriali. Questo vuol dire che c’è ancora tutta una parte del lavoro dove la mano dell’uomo è importante. Lavoriamo sulle finiture, sulla prototipia, sulla fabbricazione di pezzi unici realizzati esclusivamente su ordinazione. Il punto di forza della Maison rimane sempre la sua indipendenza che garantisce la libertà creativa: ad oggi tutta l’expertise dell’orologeria è realizzata internamente, dal quadrante fino alla cassa e al ruotismo. Grazie alle cinque società che costituiscono la manifattura (Atokalpa, Les Artisans Boîtiers, Elwin, Vaucher Manufacture, Quadrance & Habillage) siamo riusciti a realizzare, in tempi record, 33 movimenti originali e 10 prime mondiali. Potete soddisfare qualsiasi richiesta. Si può rispondere ai sogni inerenti al nostro mondo delle lancette. Possiamo fare molto, dalle


LE VOCI DEL TEMPO ARTE E TECNOLOGIA

personalizzazioni delle collezioni esistenti, alla realizzazione di pezzi unici, opere d’arte. Non c’è limite? Il limite è soltanto finanziario. Si tratta sempre di lavori molto costosi, dove la ricerca della perfezione ci spinge, alle volte, quasi nell’esagerazione. L’alta orologeria non è fatta proprio di esagerazione? Sì. In fondo l’orologio non è necessario, si legge l’ora ovunque e quindi il segnatempo da polso oggi è da considerarsi principalmente come un’opera d’arte. Un segnatempo meccanico vive, si muove, batte il secondo. Cosa pensa degli smartwatch e di quelli elettronici in generale? Per me non sono un problema, tantomeno di concorrenza. Quello che non capisco e mi pre-

occupa è l’inquinamento. Un modello meccanico è per sempre, se ben curato può durare secoli, mentre l’elettronica si autodistrugge. La durata in un orologio è importante? Per noi è fondamentale, un principio irrinunciabile. Fare un orologio che sia da conservare è totalmente giusto. Questo è un marketing sano, corretto. Una strada che va presa.

La mostra Mechanical Wonders, svoltasi da Pisa Orologeria in via Verri, dove sono stati proposti una selezione dei pezzi più belli della Collezione Sandoz

Quali sono gli altri valori dell’orologeria tradizionale meccanica? Studiando si scopre un’arte sconosciuta, che nasconde buona parte del suo lavoro: è introversa come gli orologiai che la eseguono. Gli orologiai sono introversi? Sì! (sorridendo) E’ proprio la loro posizione curva sul pezzo che li porta ad essere contemplativi prima di tutto di loro stessi. La posizione agisce sul carattere delle persone.

In alto Il cronografo Tonda Métrographe,cassa in acciaio da 40 mm, movimento automatico calibro PF315

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LE VOCI DEL TEMPO ARTE E TECNOLOGIA

Si diverte ancora nel suo lavoro di orologiaio? Sì. Sono da sempre convinto che ci sia qualcosa di magico nel “fabbricare” il tempo. Produrre componenti inanimati, assemblarli per generare un moto perpetuo, significa dar vita a un materiale inerte; creare un impulso che non finirà mai. Oggi seguo i lavori, ma non realizzo le cose in prima persona, anche se il mio desiderio è quello di tornare al banchetto di lavoro e prima o poi lo farò. Quando un cliente vi chiede un pezzo speciale, quali procedure mettete in atto? Abbiamo un’intera squadra di designer che si occupa di questo lavoro: mi propongono quello che vogliono realizzare e io ragiono con loro su cosa si possa, non si possa, sia più o meno corretto realizzare. Realizzate anche delle complicazioni meccaniche personalizzate? Possiamo intervenire anche sulla meccanica, ma in questo caso il prezzo aumenta in maniera esponenziale. E’ comunque molto raro che accada. Generalmente si lavora su cassa e quadrante. Naturalmente non si possono fare i nomi dei vostri clienti che richiedono modelli personalizzati. Una curiosità rimane: chi sono? Collezionisti? Industriali? Attori? Ho diversi imprenditori o politici che mi hanno richiesto, nel tempo, dei modelli personalizzati.

Tonda 1950 Météorite Una meteorite è un piccolo miracolo. Queste pietre sopravvivono all’impatto con l’atmosfera e subiscono uno shock termico talmente forte da segnare per sempre la loro struttura. Ogni pietra è unica ma parte di un tutto: gli astronomi ritengono che provengano da uno stesso corpo celeste che sarebbe esploso centinaia di milioni di anni fa. Venatura dopo venatura, la loro storia si legge sul quadrante del Tonda 1950 Météorite presentato da Parmigiani Fleurier, che si inserisce nel solco delle precedenti edizioni speciali Météorite, proposte nelle versioni Blu Abyss e nichel nero.

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Questi orologi unici diventeranno dei pezzi da investimento? C’è ancora tanta strada da fare perché non siamo ancora abbastanza conosciuti. Se invece vogliamo parlare di “investimento”, allora la situazione si fa più complessa: è tutto molto relativo. Un orologio nuovo che dopo un paio d’anni va all’asta, generalmente perde il 40% del suo valore ed è corretto così. Ha ragione, ma la situazione non dovrebbe essere come nelle automobili: dopo quattro anni sono vecchie, dopo venti d’epoca? Sì. Ma ci vuole molto tempo. Forse sarebbe più giusto dire che l’investimento vero e proprio si può fare solamente sui pezzi antichi, per i moderni si fa un investimento su se stessi, sul proprio piacere, sul gusto di indossare qualcosa di bello.


LE VOCI DEL TEMPO ARTE E TECNOLOGIA

Tonda 1950 Galaxy Parmigiani Fleurier ha la fortuna di annoverare all’interno della sua Manifattura artigiani “cadraniers” molto ispirati. Con i loro alambicchi pieni di liquidi segreti sperimentano, testano, inventano senza sosta, affinché ogni quadrante nato dalle loro mani trasmetta profondità e intensità. Sul Tonda 1950 Galaxy hanno fatto un altro miracolo, creando una tonalità di quadrante che si direbbe rubata al cielo notturno. Il blu notte è uno dei colori più difficili da riprodurre, tanto potente è la forza evocatrice di questa nuance scura. Per farlo, hanno usato un materiale nato per caso, il vetro avventurina. A Murano, nel

XVIII secolo, un soffiatore di vetro fece cadere per caso della limatura di rame nel vetro fuso. A questo nuovo materiale venne dato il nome di “avventurina” (per aventura significava per caso). Frantumato e poi ricomposto, il vetro avventurina si distingue per lo scintillio delle sue inclusioni di rame, come un’infinità di particelle d’oro. Lo sguardo è catturato da questo cielo stellato, sottolineato dalla lunetta e dalla cassa con diamanti che formano un avvolgente alone luminoso. Sulla corona, un opale bianco latte come una piccola e preziosa nebulosa apporta il tocco finale.

Cosa manca all’orologeria per essere compresa al meglio? Mancano dei leader che sappiano guidare le scelte delle persone, che siano in grado di mostrare il bello. Il collezionismo orologiero è fin troppo egoista, accumula ma non mostra.

nografico integrato, una meraviglia dell’orologeria che solo poche Maison oggi sono in grado di produrre. Questa edizione anniversario presenta la funzione rattrappante che consente la misurazione dei tempi intermedi ed è perfettamente integrata al movimento che presenta una Grande Date, un datario. Sul futuro, invece, stiamo lavorando ad altre complicazioni importanti. La volontà è quella di concentrarci sulla tecnica, sulla meccanica, sui modelli da collezione con un valore aggiunto. Il 2017 sancirà un rinnovamento percepibile a tutti i livelli e i modelli che presenteremo al prossimo SIHH lo confermeranno.

Il collezionista spesso è un cacciatore che cerca la preda più grande? Sì, questo è il carattere normale dei collezionisti di orologeria da polso. Cosa vede nel futuro di Parmigiani Fleurier? Vedo un’azienda che tende sempre a fare il meglio possibile alzando sempre l’asticella della qualità. Parlando di innovazione poi, quest’anno, proprio in occasione del ventesimo anniversario, abbiamo realizzato il Santo Graal dell’orologeria: il Tonda Chronor con movimento cro-

C’è qualcosa che volete evitare? Vogliamo limitare la parte show-off, l’esibizionismo. Vogliamo essere più presenti nel “saper fare” dei modelli unici. In due parole vogliamo “provocare la qualità”.

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LE VOCI DEL TEMPO MACCHINE STRAORDINARIE di Paolo Gobbi

Italo Fontana

inconsueto per passione Gli U-Boat non sono orologi comuni, come non comune è il loro creatore

Q Classico 45 Titanio Tungsteno Skeleton di U-Boat. Tra le sue particolarità, l’innovativo sistema apri corona brevettato, posizionato a ore 8 per facilitare l’estrazione della corona per la rimessa dell’ora e data. Serie Limitata 299 Esemplari

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uesta storia comincia nel lontano 1942, quando Ilvo Fontana, artigiano di strumenti di precisione, riceve una prestigiosa commessa dalla Marina Militare Italiana: disegnare e costruire un nuovo modello di orologio per i suoi piloti. La sfida consisteva nel soddisfare alti standard di qualità della Marina rispettando specifiche tecniche molto precise e soprattutto garantire la massima visibilità ed affidabilità in ogni condizione di luce e di tempo. La fine della guerra non permise però di concretizzare il progetto. Bisognerà aspettare il 2000 quando Italo Fontana, nipote di Ilvo, decide di riportare alla luce i disegni di quell’epoca, che diventano fonte di ispirazione per la creazione del primo orologio U-Boat e la sua nuova dimensione del tempo. Da anni Italo Fontana crea una forma sempre nuova e diversa per i suoi orologi, pezzi unici artigianali, caratterizzati da una forte identità italiana, perfetta visibilità e lettura in tutte le condizioni atmosferiche e design unico, audace e distintivo.
Lo abbiamo incontrato vicino a Lucca, dove i suoi orologi vengono disegnati e montati.


LE VOCI DEL TEMPO VAN CLEEF & ARPELS

Italo Fontana fondatore del marchio di orologi made in Italy U-Boat

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LE VOCI DEL TEMPO MACCHINE STRAORDINARIE

U-Boat Classico 45 ref. 8064, cronografo automatico. Si tratta di un modello dove spicca la cassa realizzata in bronzo

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Ci racconti U-Boat? Posso fare un paragone con le auto? Certamente. Il cuore del mio orologio è svizzero: acquistiamo lì i nostri movimenti e poi li modifichiamo. Un po’ come fa la Pagani, che compra dei motori Mercedes. Lo facciamo per essere sicuri dell’affidabilità e delle precisione meccanica. Quello che io curo direttamente è il design: voglio che il mio orologio sia diverso da tutti gli altri. Per questo motivo non seguo la moda, non guardo gli altri, sono libero e non temo censure.

gente si fermava davanti alle vetrine e mi diceva: “che hai rubato l’orologio dal campanile”, oppure “hai fatto la sveglia da mettere al polso?” Il tempo è galantuomo: ti ha dato ragione? Certamente. Come mi ha dato ragione sul primo orologio graffiato, sui quadranti arrugginiti… Cosa c’è dietro a questa voglia di innovare? Una grande passione. La voglia di lavorare bene e far star bene le persone che lavorano con me.

La vostra indipendenza ha dei limiti? Purtroppo siamo piccoli, non siamo all’interno di un “gruppo” anzi, ci consideriamo un’azienda familiare. Quindi non sempre riusciamo a comunicare tutte le cose che facciamo, le nostre creazioni, i nostri brevetti.

Essere italiani è un valore? Forse in Italia no. All’estero è diverso. Non a caso io non vado alla ricerca della tecnica estrema, delle complicazioni meccaniche che interessano sempre meno. No. Io vendo il design e l’Italia è la patria del design.

Brevetti? Ci racconti meglio? Ad esempio il pulsante per estrarre la corona, che evita che si rovinino le unghie. Un’altra nostra idea è stata quella di utilizzare dei cinturini “invecchiati”. Siamo stati i primi. Un altro esempio? Gli orologi extra-large. Oggi sono comuni, quando io li facevo alla fine degli anni ’90, la

Cos’è l’orologio? Un bel gioiello maschile che a mio avviso deve avere un’identità ben precisa. Il segnare l’ora è un qualcosa di secondario, in quanto il tempo lo troviamo oramai ovunque. Ma soprattutto voglio realizzare qualcosa che non si trova ovunque, che non sarà mai di massa.


LE VOCI DEL TEMPO MACCHINE STRAORDINARIE

Gli orologi sono prodotti di massa? Trovo che gli orologi in genere oggi siano tutti uguali. Venduti in posti sempre identici tra di loro, ma sparsi in tutto il mondo. Quindi, se io guardo cosa fanno gli altri, lo faccio esclusivamente per capire cosa “non” devo fare, non certo per copiare le loro idee o i trend del momento. Non è facile? No, ma ci provo. Ad esempio, il mio bestseller è “Il Classico”, modello nato nel 1999. Da allora sostanzialmente non è mai cambiato e, se confrontiamo quello in produzione odierna con il primo, non possiamo non constatare che si tratta dello stesso identico segnatempo. Eppure noi lo abbiamo rinnovato costantemente, ogni due anni da allora ad oggi. Lo abbiamo affinato, abbiamo scelto dei materiali sofisticati come il tungsteno e, oggi, posso affermare con sicurezza che si tratta di un orologio bellissimo. In quali mercati U-Boat è più capito? Sicuramente negli Stati Uniti e in Russia. In Europa, in Germania e in Gran Bretagna. Questi

sono i nostri migliori clienti. Anche i cinesi si stanno avvicinando, ma lì ancora non abbiamo una distribuzione specifica. In Italia siete presenti? Sì. Abbiamo de monomarca a Roma, Milano, Firenze, Venezia. Tutte queste città sono state scelte essenzialmente per la loro vocazione turistica, perché sono proprio gli stranieri i nostri migliori clienti. Immagina adesso di avere davanti una persona intenzionata all’acquisto di un suo orologio. Cosa diresti, faresti per convincerlo? Chiariamo che io sono tutto tranne che un venditore. Gli spiegherei innanzitutto che con U-Boat acquista un orologio e non un brand. Gli chiederei di non seguire il gregge, di scegliere liberamente, di lasciare stare quello che c’è di troppo riconoscibile. Infine gli direi che nei nostri segnatempo c’è identità, originalità e qualità. Noi siamo diversi. In che senso? Cerchiamo di creare. Di sperimentare. Ad esempio ora stiamo facendo un extra-piatto, per-

U-Boat Classico 45 Titanio Tungsteno CA BK, cassa 45 mm in titanio. Cronografo automatico. Costa 4.200 euro.

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LE VOCI DEL TEMPO MACCHINE STRAORDINARIE

U-Boat Classico 45 Titanio Tungsteno CA BK, cassa 45 mm in titanio. Movimento U-77 cronografo automatico modificato su specifiche U-BOAT nell’affissione della data e rotazione del fusto di carica alle ore 9. Costa 4.200 euro.

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U-Boat Classico 45 BK GMT. Cassa in acciaio AISI 316 Plus, diametro 45 mm. A sinistra proteggi corona brevettato. Movimento U-2893 GMT meccanico a carica automatica modificato su specifiche U-Boat


LE VOCI DEL TEMPO MACCHINE STRAORDINARIE

ché i nostri appassionati alle volte si trovano in impaccio nell’utilizzare i nostri orologi con l’abito da sera. Siamo troppo ingombranti. Arriverà a Basilea 2017. Un ragazzo che volesse lavorare in U-Boat che curriculum dovrebbe presentare? Nella mia esperienza ho visto che i miei distributori oppure i miei clienti che lavorano meglio, sono quelli cui piace il prodotto, che mettono la passione in quello che fanno. Lo stesso vale per chi vuole lavorare con me: deve essere fuori dagli schemi, deve voler far parte di una grande famiglia. Io amo condividere delle sensazioni belle e voglio che chi lavora con me sposi l’idea dei miei orologi, non le mie idee. C’è veramente una crisi nell’orologeria o si tratta solamente di un problema di sovra-produzione? C’è troppa offerta e quindi sarà normale un ridimensionamento. Personalmente sono molto ottimista, in quanto noi siamo un prodotto “molto” di nicchia e quindi troveremo più spazio. Guardando indietro, cosa non rifarebbe? Non mi viene in mente nulla. Sinceramente non sono mai stato abituato a guardare indietro, guardo sempre al presente oppure al futuro. Nel tuo futuro c’è un obiettivo da raggiungere? Sempre, avere un obiettivo è indispensabile per andare avanti. Ad esempio, recentemente mi è stato commissionato il disegno di uno yacht. La trovo una cosa interessante, eccitante.

Lo disegnerai in stile U-Boat? Per quanto possibile sì! Mi piace disegnare e creare. Cosa succede quando vedi e casualmente, magari in treno o in aereo, un U-Boat al polso di qualcuno? Provo una sensazione bellissima: quella persona ha creduto nel mio prodotto. Mi fa un regalo. La cosa più bella. Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci. Pensa, io addirittura rispetto anche chi compra i miei falsi.

Una vista degli esterni della sede U-Boat a Capannori, nei dintorni di Lucca, una grande tenuta, in cima alle colline di Gragnano. Qui Italo disegna gli orologi, qui ne vengono assemblati alcuni modelli (gli altri a Firenze e a Bologna), da qui partono le spedizioni per il mondo. Abitazione, uffici, laboratorio, magazzini e show room tutto in un unico posto, immerso nel verde, tra cipressi, filari di viti e olivi

Addirittura chi compra i falsi U-Boat? Sì. Penso: “Ha fatto bene! Se non hai i soldi per comprare un U-Boat, va bene lo stesso”. In fondo è un orologio che ho sempre disegnato io, simile ai miei, a parte la qualità pessima. Cosa pensi di chi indossa un U-Boat? Per me, tutte le persone che indossano i miei orologi, dagli attori di Hollywood alla gente più comune, sono tutti uguali. Mettono il mio nome sul loro polso, mi rendono felice, orgoglioso, farei una statua a tutti. Un’ultima domanda: la creazione di un nuovo modello, è il frutto dell’ispirazione di un attimo o di un lungo lavoro? Di un attimo. Il lavoro lungo, eccezionalmente lungo, viene tutto dopo, quando si va ad ingegnerizzare. Inoltre le mie idee arrivano proprio la notte, quando magari sei all’estero e il fuso orario non ti fa dormire… ti giri nel letto e - tac -, arriva l’ispirazione. A quel punto la fisso immediatamente sulla carta, per poi svilupparla con i miei ingegneri. Sono nati così tanti U-Boat.

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LE VOCI DEL TEMPO L’ITALIA CHE VINCE di Paolo Gobbi

Massimo Carraro

VALUE FOR MONEY

Ritorna in produzione Lucien Rochat, oggi sotto l’ala di morellato group

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bbiamo incontrato Massimo Carraro alla vigilia della commercializzazione di Lucien Rochat, brand per lunghi anni dormiente e legato, nel suo passato, negli anni ’90, a Philip Watch e Sector. Oggi questo nome, qualitativamente Swiss Made ma dal design assolutamente italiano, si propone a un pubblico attento, consapevole della qualità, ma anche disposto a pagare il giusto prezzo per un segnatempo originale e ben realizzato.

Lucien Rochat Gran Data Retrogrado “Swiss Made”, cassa 44 mm. Vetro bombato in esalite. Costa 540 euro

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Perché decidere di riportare in produzione Lucien Rochat? Sono dieci anni che penso a come rilanciare questo marchio, nato nel 1925 e già di proprietà della famiglia Giardiello (che deteneva anche Philip Watch e Sector prima dell’acquisizione da parte del gruppo Morellato), con una lunga tradizione svizzera, anzi della svizzera francese, nel cantone di Ginevra. Non ero però mai riuscito a trovare la soluzione corretta. Nel frattempo ho assistito al ritorno dell’orologio timeless, che non vuol dire classico o tradizionale, ma pieno di design e di contenuti tecnici ed estetici. Non effimero, non di moda.


Massimo Carraro presidente e amministratore delegato del Gruppo Morellato

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LE VOCI DEL TEMPO L’ITALIA CHE VINCE

Gli acquirenti in effetti stanno premiando i modelli “senza tempo”, ma anche con dell’alto valore aggiunto. Sì, stanno recuperando, a tutti i livelli, il valore della qualità, dello Swiss Made, vogliono prodotti che durino nel tempo, che abbiano un valore intrinseco, al di là delle tendenze moda di una o due stagioni.

Lucien Rochat Solo Tempo “Swiss Made”, cassa 33,8x26,8 mm. Diamanti sulla cassa, Bracciale acciaio. Costa 790 euro

Elemento importante, ma non certo esaustivo per pensare di riportare in vita un brand. Vero, ma in questo marchio abbiamo “visto” altre due o tre potenzialità. La seconda è nata dall’osservazione dei modelli presentati in Svizzera negli ultimi anni, a mio avviso troppo influenzati dalle richieste del mercato cinese, che per cultura e tradizione è estremamente focalizzato su offerte destinate alla clientela maschile. Però le acquirenti cinesi sono pari agli acquirenti, anzi alle volte spendono anche di più! Sì, ma è l’uomo ad orientare l’acquisto. Questo ha portato a sottovalutare il mondo dell’orologeria timeless e Swiss Made al femminile, creando così uno spazio libero nel mercato. Un altro elemento di scelta è stato la rarefazione dei brand Swiss Made caratterizzati dal “value for price”.

Lucien Rochat Solo Tempo “Swiss Made”, cassa 32 mm. Bracciale acciaio con finitura PVD oro giallo. Costa 390 euro

Spesso lo Swiss Made coincide, inevitabilmente, con il prezzo alto. Che costi di più è vero, ma che questo significhi necessariamente “prezzo alto” è una cosa diversa. Credo nella nostra sfida con Lucien Rochat, che ci possa essere un mercato importante, di qualità Swiss Made, per un prodotto con un value for price assolutamente competitivo. Quindi non luxury ma premium. Anche nella categoria premium si sono aperti degli spazi? Sì, con marchi che si sono avvicendati senza particolari fortune. Inoltre tanti “consulenti” in questi ultimi anni si sono prodigati nello spiegarci che il premium non esisteva più, o l’alta gamma o l’economico, salvo poi scoprire che in Cina, Medio Oriente e tanti altri paesi il premium è il segmento che va per la maggiore. È stato quindi creato, anzi ricreato un trend di consumo? Sì, ed è la cosa più importante. Tutti questi motivi hanno creato le condizioni favorevoli

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LE VOCI DEL TEMPO L’ITALIA CHE VINCE

Lucien Rochat Cronografo Swiss Made”, cassa 44 mm. Vetro bombato in esalite. Costa 440 euro

per il rilancio di Lucien Rochat, con un forte focus Swiss Made e femminile. La nuova regolamentazione svizzera dovrebbe rendere molto più complesso rispetto a un tempo gestire lo Swiss Made? Sì, specie se non si può controllare l’intera filiera produttiva. Se invece, come facciamo noi, si dispone di un’attività integrata con dei volumi minimi, allora la spesa diventa sostenibile. Cosa ne pensa del mercato italiano? La crisi degli ultimi anni ha fatto in Italia più danni che altrove e non stiamo parlando solamente di orologeria. Noi stiamo andando avanti nella nostra strada, con delle scelte ben ponderate, ma soprattutto cercando di vivere il cambiamento come un’opportunità. I risultati ci stanno dando ragione e quest’anno contiamo di finire con un attivo di circa sette punti. È cambiato anche chi acquista gli orologi? La cosa più importante è la nuova percezione del compratore e la sua attenzione per il prodotto di qualità, che sancisce anche la fine dell’epoca del “bling-bling”.

Partirete prima in Italia e poi all’estero? Assolutamente no! Partiremo parallelamente sul mercato italiano e su alcuni esteri, come Francia, Medio Oriente e Cina. In quest’ultimo paese, unire assieme il design italiano, lo Swiss Made e un prezzo accessibile, diventa un fattore importantissimo per raggiungere la “classe media” che si sta facendo sempre più numerosa e interessante. Cosa intende per “prezzo accessibile” quando parla di Lucien Rochat? Intendo che un gran data automatico con riserva di carica da uomo costa poco più di 500 euro. Un valore interessante per uno Swiss Made. Rilanciare una marca vuol dire riproporre il passato? No, vuol dire guardare avanti, infatti con Lucien Rochat abbiamo proposto delle collezioni completamente inedite e non delle rivisitazioni del passato. Non c’è una sovrapposizione con altri marchi del vostro gruppo, primo fra tutti Philip Watch?

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Philip Watch Collezione Lady. Solo tempo con datario, cassa ø 32 mm e bracciale in acciaio, dial black guilloché con diamanti. Fondello e corona a vite. Swiss Made. Costa 790 euro

Sì, è vero. Tendenzialmente però cercheremo di diversificare la distribuzione, quindi ci saranno punti vendita solo Lucien Rochat, altri solo Philip Watch, altri ancora che li venderanno tutti e due. Inoltre la sovrapposizione è già praticata da altri gruppi senza che questo crei nessun problema reale. Il compratore capisce o richiede lo Swiss Made? Che lo capisca tecnicamente, penso proprio di no. Che percepisca che si tratta di un valore importante, quello assolutamente sì. È anche un argomento di vendita? Sì, ma ancora più un elemento valoriale importante. In Italia, ma ancora di più al di fuori dell’Europa, è una qualità conosciuta e percepita.

Da qualche giorno i gioielli Morellato brillano nelle vetrine di uno dei più famosi e importanti outlet d’Italia, punto di riferimento per lo shopping dei più fashionisti, il Serravalle Designer Outlet

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Sta cambiando la distribuzione in Italia? Come vede le family company tradizionali che sono alla base delle tante nostre gioiellerie e orologerie? Da una parte assistiamo all’ampliarsi di catene importanti, ultima delle quali Stroili Italia, ac-

quisita da Thom Europe, la holding di Histoire d’Or, primo retailer nella gioielleria in Francia. Dall’altra mi sembra di poter osservare tre differenti tipi di distribuzione per il mercato italiano: quella di qualità legata ai centri storici, alle città d’arte internazionali, dove c’è ancora lo spazio per un negozio specializzato, indipendente e di alto livello, senza però che sia indispensabile l’equazione con il lusso; la seconda parte sono i negozi su strada di prossimità, che sono quelli che oggi stano soffrendo di più la crisi; la terza area di mercato sono i centri commerciali, ormai quasi totalmente controllati dalle catene. Perché solo le grandi catene resistono nei centri commerciali? Fondamentalmente a causa dei costi di esercizio particolarmente alti, a partire dalle spese di locazione, per arrivare a quelle di personale, vista la necessità di essere aperti sette giorni su sette. Obiettivamente l’impresa familiare fa fatica. Abbiamo dimenticato l’e-commerce? Quello è un altro aspetto sul quale stiamo lavorando, al momento per noi di piccola en-


LE VOCI DEL TEMPO L’ITALIA CHE VINCE

tità, ma con un livello di crescita realmente importante. Personalmente non vedo nel futuro l’e-commerce fine a se stesso, quanto nella sua integrazione con il negozio tradizionale, quello che viene definito l’on-line/off-line. Ancora una volta è importante dare dei servizi con dell’alto valore aggiunto e quindi la vendita in internet mi serve a veicolare la marca. Facile a dirsi, ma poi nella realtà dei negozi, magari anche piccoli? Corretto, ma anche questa diventa una sfida. Noi, come azienda, portiamo avanti un progetto di integrazione per l’on-line che prevede la presenza dei nostri concessionari: per tutti i marchi del nostro gruppo forniamo tutti i materiali, dalle foto, alle descrizioni tecniche. I nostri partner, che hanno un progetto serio, ci troveranno sempre accanto. Una bella sfida? La sfida vera è quella di integrare l’e-commerce nel negozio fisico, offrendo servizi che i siti outlet non sono in grado di fare. Un esempio su tutti: se l’orologio è braccialato, quasi sempre è

indispensabile adattarne la lunghezza al polso, un lavoro assolutamente da orologiaio. La piattaforma software è vostra o del punto vendita? Nostra, a garanzia di un continuo aggiornamento. La fatturazione degli acquisti e la gestione delle singole realtà è completamente appannaggio dei nostri concessionari.

Sector 850 Smartwatch. A sinistra con cassa Ø 45 mm in acciaio, dial blu sunray e cinturino in pelle blu. Costa 289 euro. A destra con cassa Ø 45 mm in acciaio PVD black, dial nero e cinturino sportivo in pelle nera. Costa 299 euro

Per voi uno sforzo umano e lavorativo non indifferente. Si giustifica tutto con il profitto? No. La mission del nostro gruppo, l’unico italiano significativo e con delle ambizioni a livello internazionale, è quella di guardare avanti, di prendere atto del mercato e agire di conseguenza. Perché non fate l’e-commerce con le grandi realtà, come Amazon o Yoox? Se entriamo in Amazon, dopo una settimana ci asfalta tutti, mentre Yoox non è interessato all’orologeria. Non c’è un problema tecnico, ma solo di servizio, che noi possiamo offrire con i nostri negozianti, gli altri no.

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LE VOCI DEL TEMPO PERFORMANCE VINCENTE di Paolo Gobbi

paolo Galimberti

crescita e successo festina

scopriamo come la passione riesca a guidare le scelte e il successo di un gruppo sempre più performante

U

n gruppo orologiero sempre più performante, una vocazione commerciale precisa e una strategia di crescita sostenibile: Paolo Galimberti, European Sales Director di Festina Group, ci aiuta a comprendere la realtà odierna del mondo delle lancette.

Paolo Galimberti, European Sales Director del Gruppo Festina

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Festina è un nome indissolubilmente legato al mondo dello sport e più precisamente del ciclismo. Perché questa scelta così forte? Il ciclismo è uno sport che richiede molto impegno, tanta fatica e sudore, ma che è capace di regalare grandi soddisfazioni. Per noi rappresenta da sempre una metafora del lavoro: chi lavora in Festina è stimolato a dare il massimo per ottenere il massimo in uno spirito di “sana competizione”. Il primo esempio di questo atteggiamento positivo è il nostro Presidente -Miguel Rodriguez- che, oltre ad essere un grande appassionato di questo sport, ne ha molto rispetto perché coglie le caratteristiche positive che lo connotano. Il Presidente racconta spesso che andare in bici è come lavorare: se non pedali non solo non vai avanti, ma la bici non sta nemmeno in piedi. Questo è il significato simbolico che sta alla base e da qui na-

sce la grande tradizione Festina, di oltre 25 anni, che lega l’azienda a questo sport: una disciplina capace di aggregare un pubblico molto vasto e internazionale. Dal prossimo anno poi potrebbero aprirsi nuovi scenari… Oggi state cambiando qualcosa? Sì, in Italia stiamo implementando i nostri sforzi e investimenti sui marchi Swiss Made, Candino e Jaguar, che hanno un potenziale di crescita enorme. Ne è un esempio l’iniziativa che ha legato quest’anno Jaguar al FAI in qualità di Corporate Golden Donor. Sugli altri marchi, Festina, Lotus e Calypso stiamo invece consolidando le quote di mercato raggiunte, investendo in comunicazione non solo a livello nazionale ma direttamente sui nostri clienti/partner più rappresentativi, con azioni di co-marketing. Con questi brand, le iniziative legate allo sport sono state affiancate da attività di comunicazione e marketing con una approccio più lifestyle. Basti pensare alla collaborazione con Gerard Butler, il noto attore hollywoodiano che è oggi il nostro testimonial internazionale per Festina. Qual è il vostro modello di punta oggi? Esattamente in questo periodo, abbiamo dato


il via ad un lancio internazionale per noi molto importante su diversi fronti. Si tratta della collezione Festina Extra 1948, una nuova collezione costruita sulla riedizione di un modello Festina degli anni ‘50. Questo lancio è molto importante poichè rappresenta l’occasione di mettere in valore la qualità e la tradizione che da sempre caratterizzano le produzioni Festina. Siamo un brand con oltre 114 anni di storia costruita con passione puntando sempre alla qualità. La collezione Extra ci permette di ricordare da dove veniamo e di evidenziare la strada che desideriamo percorrere. Questi orologi dai tratti vintage si inseriscono in un trend assolutamente attuale. Le declinazioni al maschile e al femminile, anche con modelli extra small, ci permettono di poter soddisfare una clientela giovane, ampia e eterogenea. Per riprendere il tema del nostro testimonial, Gerard Butler è nuovamente protagonista della campagna concepita ad hoc per valorizzare le caratteristiche della collezione Extra. Con un gioco di parole che trovo divertente e d’impatto, la campagna si intitola Extra-Ordinary-Man. Festina è decisamente un marchio dalla valenza mondiale, anche se le sue origini sono indissolubilmente spagnole. Si tratta di un valore aggiun-

to? C’è un riscontro anche nella produzione? Sicuramente lo è. Gli spagnoli sono un popolo mediterraneo, con un calore, una creatività e un senso della vita molto simile al nostro. Questo si traduce spesso in idee innovative e originali sia a livello di produzione che di processi di vendita che vengono traslati sulle collezioni e di conseguenza sul prodotto. Quello che credo emerga chiaramente da ogni cosa che facciamo, per ognuno dei nostri brand, è la passione, lavoriamo per rendere un servizio, per offrire ai nostri clienti esperienze positive attraverso i nostri prodotti. Quello che ci interessa, è instaurare un rapporto di fiducia con chi decide di acquistare i nostri orologi.

Chrono Bike Collection di Festina. Cronografo con cassa in acciaio 316L da 43 mm, movimento al quarzo

Non è mai facile materializzare delle idee in un prodotto. Come riuscite a mettere d’accordo marketing, creatività e progettazione finale? Noi sviluppiamo tutto internamente, il Gruppo comprende anche le fabbriche e le manifatture per la produzione dei movimenti e degli orologi. Visitando il nostro HQ a Barcellona avrebbe chiara questa percezione, comprenderebbe come alla base ci sia una “comunione d’intenti” che nasce quasi naturalmente. Festina è un Gruppo Internazionale con le caratteristiche di una multinazionale da un lato, e con un’anima familiare Italo Fontana

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LE VOCI DEL TEMPO PERFORMANCE VINCENTE

dall’altro, che permette di mantenere la dimensione “umana” da tutti i punti di vista. Il concetto di Gruppo sollecita la condivisione di spunti e idee negli ambiti più diversi e non è raro che vengano coinvolte anche le filiali per cogliere spunti su tutti gli aspetti che lei menziona.

La nuova collezione Extra di Festina è declinata sia al maschile, sia al femminile con tre modelli uno da uomo e due da donna. La linea di segnatempo dedicati all’uomo propone una cassa d’acciaio di 36 mm di diametro. I quadranti propongono i classici colori blu, rosa antico e argento. La scelta dei colori e il vetro leggermente arrotondato ne esaltano il fascino riportando alla memoria i tratti della moda di fine anni ‘40. I prezzi della collezione Extra di Festina da uomo partono da 139 euro, mentre per i modelli da donna il primo prezzo è 89 euro

Che rapporto c’è tra comunicazione e produzione? Il prodotto è il primo strumento di comunicazione, attraverso i nostri prodotti passa tutta la nostra filosofia di azienda produttrice di orologi. Nell’ambito della nostra produzione ci sono poi prodotti che, per caratteristiche particolari, diventano protagonisti di progetti di comunicazione, diventano cioè i portavoce della marca che rappresentano. Basti pensare per esempio ai cronografi Chrono Bike che vengono prodotti per onorare la tradizione che lega Festina al ciclismo, per offrire alla clientela sportiva maschile un cronografo di qualità e di importante impatto estetico. Quella collezione incarna Festina a 360 gradi ed è spesso utilizzata per la comunicazione, campagne stampa e TV. La collezione Extra di cui ho parlato prima sarà un prodotto con un forte connotato di comunicazione. Si tratta di un altro prodotto che racchiude in sé tutti i valori a cui desideriamo dare visibilità. Riferendoci ad altri brand potremmo fare l’esempio delle collezioni Lotus prodotte per Marc Marquez, collezioni che beneficiano della visibilità mediatica internazionale del marchio grazie alla collaborazione con il campione della MotoGP. Come descriverebbe il vostro acquirente? La nostra clientela ha un profilo molto trasversale. Comprende sia il giovane che cerca qualcosa di sportivo ma elegante, sia la persona matura, uomo o donna, che ricerca la solidità e la tradizione. C’è un denominatore comune tra tutti gli acquirenti di Festina: la voglia di possedere e portare al polso qualcosa di pregio e duraturo, un prodotto di cui “fidarsi” in un mondo in cui si ha meno voglia di investire denaro su prodotti in cui la “griffe” condiziona il prezzo. Con Festina hai la certezza di avere un orologio con un rapporto qualità/prezzo unico. Un orologio che “fa stare bene”. Vedremo mai uno smartwatch Festina? È un progetto a cui stiamo lavorando. Abbiamo nostre aziende di produzione in Svizzera che, oltre a produrre movimenti per i nostri orologi, lavorano anche per conto terzi. Tra i differenti progetti sviluppati, non potevano mancare anche

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LE VOCI DEL TEMPO PERFORMANCE VINCENTE

gli smartwatch. Si tratta quindi di una tecnologia che abbiamo “in casa”. Rimane da definire se questo tipo di prodotto verrà lanciato con il nostro brand o meno. Direi che oggi non è una priorità. Vorremmo capire se il nostro mercato è pronto ad assorbire così tanta tecnologia e se il relativo acquirente non privilegi invece il mercato dell’elettronica. Quello che è certo è che, se e quando sarà, con il know how a nostra disposizione sarà uno smartwatch diverso dagli altri.

Le varianti a disposizione della collezione Extra di Festina prevedono quadranti con le ore indicate unicamente da indici, altre con le cifre arabe a ore 6 e 12, in una versione più fedele al modello storico del 1948. Osservando il quadrante si nota come il logo Festina e la caratteristica lettera F compaiano nella stessa posizione, mentre nei modelli contemporanei il brand ha aggiunto la dicitura “Extra”, a sottolineare il valore del richiamo alla collezione vintage. Tutte le declinazioni presentano una cassa composta da tre elementi

Dal suo osservatorio senza dubbio privilegiato, come vede il mercato italiano? Un mercato che sta selezionando i player mese per mese. Siano essi aziende, negozi o persone. Un mercato dove il consumatore finale cerca certezze nel prodotto e dove il dealer ambisce alla tranquillità di poter lavorare senza dover lottare con politiche di sconto, mercato parallelo o vendite web fuori controllo. Chi sta gestendo al meglio queste variabili, con una politica dei piccoli passi ma con tappe e traguardi certi, ne uscirà rafforzato. E il Gruppo Festina ritengo sia tra questi. Qual è l’alleato ideale di un produttore orologiero: la grande distribuzione oppure la family company delle tante gioiellerie e orologerie sparse per l’Italia? La risposta può sembrare scontata ma entrambi sono l’alleato ideale. Non puoi prescindere dalla grande distribuzione che si sta rafforzando e ampliando sempre più dando altresì un’immagine sempre più importante alle proprie location e di conseguenza ai marchi in griglia. Oggi essere nella grande distribuzione significa essere un marchio di successo, i costi di gestione di questi colossi non permettono di esporre e vendere brand con scarsa rotazione. Al contempo, soprattutto in Italia dove la family company è distribuita sul territorio in maniera capillare, il rapporto tra il negozio “normal trade” e il consumatore finale ha ancora delle valenze di fiducia e di rapporti umani che non tramontano e che portano ancora un business, alle aziende e agli stessi dealer, di grande rilevanza. Anche in questo caso i forti rimangono, crescendo, e i deboli che non si rimettono in gioco rischiano di rimanere schiacciati dall’allargamento dei perimetri dei Key Account. Cosa vede nel futuro Festina? Vedo crescita e successo. E non sto toccando ferro. Il trend degli ultimi anni e la strategia di procedere con la crescita sostenibile ci incoraggiano su questo fronte.

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ruote veloci

high performance

IBRIDO E VELOCE

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er Porsche, ibrido non significa soltanto mobilità sostenibile, ma anche performance: ne danno prova le vittorie della 919 Hybrid alla 24 Ore di Le Mans negli anni 2015 e 2016. Questa stessa filosofia caratterizza ora anche la Panamera 4 E-Hybrid. Il nuovo ibrido plug-in Porsche parte sempre solo elettricamente. Per circa 50 chilometri e a una velocità di 140 km/h al massimo, la Panamera 4 E-Hybrid viaggia localmente a emissioni zero. Questa Panamera è anche la sportiva tra le berline di lusso: la Porsche a trazione integrale raggiunge una velocità massima di 278 km/h. Senza ritardo, fin dalla partenza, sono disponibili 700 Nm di coppia del sistema. Dopo 4,6

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la NUOVA PORSCHE Panamera 4 E-Hybrid con trazione integrale e un’autonomia elettrica di 50 km secondi la sportiva ibrida a quattro porte si lascia alle spalle la tacca dei 100 km/h. La coppia viene trasferita su tutte e quattro le ruote. Grazie alle sospensioni pneumatiche a tre camere di serie, viene sempre garantito un equilibrio ottimale tra comfort e dinamicità. Nuova strategia del sistema ibrido La performance non si ottiene per caso: nella nuova Panamera 4 E-Hybrid, Porsche sfrutta una strategia del sistema ibrido nuova in questo segmento, che è stata adattata dalla 918 Spyder. La 918 Spyder, con una potenza di 652 kW (887 CV), è la vettura di serie più veloce che abbia mai percorso l’anello nord del Nürburgring. La realizzazione del record del


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giro di 6:57 minuti sul leggendario circuito da corsa è stata possibile, tra i vari fattori, anche perché la Porsche ibrida grazie alla spinta di due motori elettrici è caratterizzata da un’eccezionale prestazione della trazione. Come nella 918 Spyder, anche la potenza del motore elettrico della Panamera – 100 kW (136 CV) e una coppia di 400 Nm – è a disposizione fin dal primo tocco sull’acceleratore. Nel modello precedente si doveva premere il pedale almeno all’80% per liberare la spinta aggiuntiva della trazione elettrica. Motore elettrico e motore benzina lavorano armonicamente assieme, fin da subito. Il motore elettrico, quindi, come nella 918 Spyder, pensa a dare costantemente una spinta in più. Assieme alle caratteristiche di potenza del nuovo motore biturbo V6 da 2,9 litri (243 kW/330 CV/450 Nm) si origina quindi un impressionante scenario boost dato da motore elettrico e turbocompressori. Nella Panamera 4 E-Hybrid, l’energia elettrica viene inoltre sfruttata per aumentare la velocità massima. Questo nuovo tipo di “E-Performance” (più potenza, più piacere di guida, meno consumi) è per Porsche l’idea di prestazione del futuro.

Un punto forte generale della Porsche Panamera della seconda generazione è la logica dei comandi e di visualizzazione di nuova concezione: il Porsche Advanced Cockpit di serie con pannelli sensibili al tocco e display configurabili individualmente. Due grandi display da sette pollici, che incorniciano il contagiri digitale, formano l’abitacolo interattivo. La Panamera 4 E-Hybrid si differenzia dalle altre versioni della serie per l’indicatore E-Power appositamente realizzato per il funzionamento ibrido. Le visualizzazioni specifiche per il sistema ibrido sono state realizzate nel loro funzionamento intuitivo prendendo come modello quelle della super auto sportiva Porsche 918 Spyder. L’indicatore E-Power dà informazioni sull’energia elettrica attualmente richiamata e su quella ottenuta dal recupero energia

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La Panamera 4 E-Hybrid si avvia sempre nella modalità puramente elettrica “E-Power”. È stata completamente risviluppata la modalità “Hybrid Auto”. In questa modalità, la Panamera passa da una fonte di alimentazione all’altra e le combina automaticamente

Nuovo modulo ibrido e PDK: otto rapporti a cambio rapido Assieme alla frizione di disaccoppiamento per il benzina V6, il motore elettrico forma la nuova generazione del modulo ibrido Porsche. Contrariamente al sistema elettroidraulico del modello precedente, nella nuova Panamera la frizione di disaccoppiamento viene attivata elettromeccanicamente da un Electric Clutch Actuator (ECA). Il vantaggio si vede nei tempi di reazione ancora più brevi. Per la trasmissione alla trazione integrale, come negli altri modelli Panamera della seconda generazione, entra in uso un nuovo cambio a doppia frizione Porsche (PDK), molto veloce ed efficiente, a otto rapporti; fa seguito al convertitore automatico a otto rapporti del modello precedente. Il motore elettrico è alimentato a corrente da una batteria agli ioni di litio raffreddata a liquido. Sebbene la capacità di ac-

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cumulo della batteria sia stata aumentata da 9,4 a 14,1 kWh, il peso della batteria stessa, integrata sotto il fondo del vano bagagli, rimane costante. Tramite un allacciamento da 230 V con 10 Ampere (A), la batteria ad alta tensione si carica completamente in 5,8 ore. Se la Panamera, in alternativa al caricatore di serie da 3,6 kW, utilizza il caricabatteria on board opzionale da 7,2 kW e un allacciamento da 230 V con 32 A, la batteria sarà completamente carica già dopo 3,6 ore. Tramite il Porsche Communication Management (PCM) o Porsche Car Connect (per smartphone e Apple Watch) si può avviare la carica anche in maniera temporizzata. Inoltre, la Panamera 4 E-Hybrid è dotata di serie di climatizzazione a vettura ferma, per raffreddare o riscaldare l’abitacolo durante la carica. Tramite l’app Car Connect è possibile anche regolare comodamente la climatizzazione prima di entrare in auto.


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ultimo minuto di PATRIZIO POGGIARELLI

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Dicembre è il mese ideale per viaggiare, specie nelle città d’arte italiane, ma è anche un mese perfetto per regalare e regalarsi un nuovo orologio. Proprio per questo abbiamo voluto suggerire ai nostri lettori quattro perfette destinazioni, Roma, Firenze, Venezia e Milano, dove poter acquistare il loro nuovo segnatempo, con la sicurezza di unire la passione ad un soggiorno estremamente piacevole.

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