COstretti a VIverci Dentro - Lettere da casa nel tempo della pandemia

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Noi e i Promessi Sposi Nicoletta Dal Lago Insegnante distaccata USR Veneto per Storia e Cultura Veneta, conosce il Cimbro e il Sanscrito Valdagno (Vi), 24 marzo

Stiamo leggendo i Promessi Sposi fra Angela, Benia, Attilio svolazzante ed io. Concordiamo di giorno in giorno l’orario. Di giorno lavorativo è sempre verso le 21.00. Ci colleghiamo su skype e la mamma legge. Ieri sera ho provato a smettere a fine di un paragrafo, ma mi hanno detto che avevo letto troppo poco, Attilio compreso, lui che doveva “fare presto perché alle 22.00 aveva una telefonata”. Ovviamente sono i capitoli della peste, quelli che al biennio sono un mattone ma che adesso sembrano notizie del telegiornale. Abbiamo finito il capitolo XXXI, ed ora sono agli effetti della rovinosa processione con il corpo di Borromeo nel cap XXXII. Ti confido questo piccolo rito familiare del coronavirus perché credo che in quelle pagine ci sia una speranza che non si lascia affogare dal dolore. Manzoni è profondamente cristiano, di un cattolicesimo che abbraccia piuttosto che folgorare. Si può pregare anche con un romanzo, credo. Un abbraccio

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