Bullismo cts 2 incontro

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Una prima necessaria distinzione‌

Conflitto

Stato della relazione, che riguarda due o piĂš persone, in cui si presenta un problema che crea un fastidio(significato emotivo)

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Una prima necessaria distinzione…

Violenza

Azione fondata sulla volontà di danneggiare l’altro al fine di “risolvere” il problema ed eliminare le componenti perturbanti (disagio) della relazione 3


“La tendenza a correggere i litigi infantili

si perde nella notte dei tempi. Resta un tabÚ pedagogico ancora operativo.� (Daniele Novara)


“Chi è stato?”

“Basta!”

“Chi ha iniziato?”

Queste frasi segnalano che il comportamento infantile è sbagliato e che solo l’adulto lo può correggere.





Per i bambini litigare è naturale, PoichÊ i litigi sono legati al loro bisogno di conoscersi e di imparare a stare con gli altri


<< Lo sviluppo del pensiero cognitivo non prevede, fino a quell’età , la genesi del RANCORE come struttura relazionale.>>


I LITIGI FAVORISCONO: - il riconoscimento delle proprie risorse e dei propri limiti - la scoperta dell’errore come strumento per imparare nuovi contenuti - la capacità di vedere la realtà da un altro punto di vista


MODALITÀ DI FUORIUSCITA se l’adulto non interviene. COME GESTISCONO I BAMBINI I LITIGI??

•RINUNCIA PASSIVA il bambino piange e si lamenta •RINUNCIA ATTIVA il bambino rinuncia e fa altro

•ACCORDO tra le part


1) NON CERCARE IL COLPEVOLE 2) NON IMPORRE LA SOLUZIONE 3) FAVORIRE LA VERSIONE RECIPROCA DEL LITIGIO 4) FAVORIRE L’ACCORDO CREATO DA LORO STESSI


È il compito più difficile per l’adulto che spesso chiamato in causa come riferimento e in parte gratificato dal ruolo di giudice assegnatoli dai bambini, tende a intervenire continuamente. È difficile che in un litigio tra bambini si possa individuare chiaramente un colpevole e spesso l’intervento di un “grande” non fa altro che aumentare la percezione della gravità di un problema che spesso è banale, a volte è solo un gioco.

Il litigio è anche una richiesta di attenzione.


L’adulto ha paura che i bambini non ce la facciano da soli. Teme che il degenerare.

litigio

possa

“Smettetela, fate la pace, dagli la mano,

La paura genera un intervento coercitivo

dagli un bacino�.


“Datevi la vostra versione” È importante che ciascun bambino possa spiegare i fatti e presentare le proprie ragioni. Le emozioni negative decantano nei bambini con molta rapidità, parlare favorisce questa decantazione. Vanno bene le parole ma anche le versioni scritte e i disegni per i più piccoli. L’adulto resta neutrale.




Ăˆ il momento in cui si crea spontaneamente un accordo fra i bambini. Progressivamente i bambini imparano da soli e non si rivolgono piĂš agli adulti.


“LE PAROLE SERVONO A LITIGARE SENZA FARSI MALE” (un bambino di Reggio Emilia)




un luogo di crescita e scoperta attraverso una dimensione rituale ed educativa.

Liberano e canalizzano energie, facilitano una rielaborazione interiore degli eventi, attivano i partecipanti.


Finalità della scatola della Rabbia è l’esplicitazione condivisa del carico emotivo legato alla rabbia da parte dei bambini facendo sì che si attivino in prima persona e riconoscano il proprio vissuto. Il Cestino offre un luogo e un tempo in cui dar voce a quel vulcano nella pancia che raramente può essere interrogato dopo un’eruzione; cerca di rendere più consapevoli i piccoli dei loro sentimenti attraverso la lettura dei segnali forniti dal proprio corpo; li coinvolge in una rielaborazione narrativa e grafica.


La Scatola della Rabbia deve essere di tutti quindi la decisione va presa dal gruppo tenendo conto che ognuno si deve ritrovare nella scelta del contenitore altrimenti non sarĂ facile affidarsi e mettere simbolicamente la propria rabbia in una scatola che non ci rispecchia e non abbiamo scelto.



E’ il luogo in cui si impara a capirsi e ad aiutarsi. NON E’ UN TRIBUNALE, dove si cercano i colpevoli. E’ un luogo di gestione, in cui si apprende ad analizzare, a comprendere, a prevedere, a decidere, a organizzare, a proporre soluzioni. E’ un luogo in cui ognuno ha il suo posto, viene ascoltato, ha diritto di parola, viene riconosciuto con i suoi pregi e difetti. E’ un luogo in cui s’impara che ci sono molti punti di vista. E’ un luogo in cui s’impara ad accettare le differenze. E’ un luogo dove si capiscono le istituzioni, la realtà che difende e chiama a responsabilità tutti.


Gli allievi, disposti in assemblea o seduti dietro i banchi predisposti a ferro di cavallo, prendono in esame le varie critiche, le congratulazioni, i suggerimenti o le riflessioni esposti sul giornale murale o sulla bacheca: ne discutono, prendono decisioni, programmano.


Una bacheca. Potranno avere innanzi tutto uno spazio riservato dove poter affiggere le convocazioni, i verbali, le osservazioni e le proteste. Deve essere uno spazio libero, senza interventi degli adulti .


Il giornale è suddiviso in tre parti: la prima è dedicata alle congratulazioni (mi sei piaciuto quando…). Evidenziandole, la classe viene abituata a guardare anche le cose positive, sapendo dare loro il giusto risalto e ‘sapendoci sostare senza scappare’. La seconda parte è dedicata alle critiche: individuare le cose che non vanno e che non ci piacciono senza alcuna paura di essere giudicati, utilizzando la critica costruttiva rivolta al comportamento e ai problemi, piuttosto che diretta alla persona con etichette, giudizi e colpe assolute. La terza parte è infine dedicata agli argomenti: vorrei parlare di…


Preferibilmente il consiglio va terminato chiedendo “come sta la classe”. L’insegnante non si spoglia del proprio ruolo, è autorevole e funge da regista. La funzione dell’insegnante è quella di facilitare i processi, di chiarire e di agevolare. Altra funzione è quella di controllo: dovrebbe garantire il rispetto della procedura, delle regole. L’insegnante, se la situazione è fuori controllo, può riservarsi il compito di sospendere il consiglio.


I Trac rappresentano un’emanazione dei Consigli di Cooperazione delle Ragazze e dei Ragazzi a cui possono accedere gli alunni dalle terze medie in su , che vogliono svolgere un VOLONTARIATO NELLA SCUOLA. La tipologia dell’impegno è molto varia e riguarda lo svolgimento di lavori didattici per la scuola.


Sono uno strumento educativo e ludico, formato da carte contenenti un’ immagine, un testo, e sul retro citazioni pertinenti.





BUON LITIGIO A TUTTI!


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