Anni Zero - Viaggi e Sogni del decennio che abbiamo attraversato

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Oasi Beati Martiri Idruntini Santa Cesarea Terme (LE)

GLI ANNI ZERO Viaggi e Sogni del decennio che abbiamo attraversato

ROBERTO CARUSI, è nato a Firenze nel 1939. Vive e lavora a Milano. Laureato in Lettere, ha insegnato a lungo nella scuola media e in corsi di formazione teatrale per adulti. Ha inoltre condotto laboratori espressivi nel carcere minorile e in centri ricreativi per anziani. Come attore, autore, regista si è formato nell’ambito dei gruppi teatrali dell’Università Statale di Milano e del Teatro Tascabile di Bergamo. E’ stato diretto - tra gli altri – da Renzo Vescovi e Cesare Gaslini. Da quasi mezzo secolo lavora nel teatro: dal cabaret (con Roberto Brivio)al dramma (ha messo in scena testi di David Maria Turoldo), dal doppiaggio delle marionette della Compagnia Carlo Colla e Figli alla collaborazione con il Teatro Officina, fino alle letture sceniche della Compagnia Teatrale Itineraria che egli stesso dirige da una decina d’anni. Tra le sue pubblicazioni una sceneggiatura su Ibsen e le recensioni teatrali – da oltre vent’anni – sul periodico Rocca della Pro Civitate Christiana di Assisi. Osservatore sensibile e profondo dei fatti e dei tratti umani, è anche acuto diarista: i suoi personali ‘reportages’, tratti dai taccuini dei suoi viaggi. I suoi ultimi libri sono: Mariambulus. Un bambino nella Milano di cinquant’anni fa e Ossimori esistenziali (editi entrambi da Escogita). EMANUELE FILOGRANA, è avvocato e dottore di ricerca in Evoluzione dei Sistemi Giuridici e nuovi diritti presso l’Università del Salento. Attualmente lavora presso l’Università degli Studi di Perugia e svolge attività pubblicistica.

Conversazione con

Carlo Alberto AUGIERI e

Antonio ERRICO

Coordina Emanuele FILOGRANA Letture

Info

Roberto CARUSI

28 luglio 2009 ore 17:45 – ingresso libero

388 / 14 20 552 347 / 18 33 408 0836 / 69 49 773 emanuele.filograna@alice.it

A margine della diciassettesima Vacanza - Studio Organizzata dai Volontari della Pro Civitate Christiana


CARLO ALBERTO AUGIERI è Ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. Si occupa prevalentemente di teoria e critica letteraria, semiologia, retorica e filosofia del linguaggio. E’ autore di contributi riguardanti la semiosi del silenzio, la forma del senso simbolico nella scrittura letteraria e la filosofia della narratività. E’ direttore responsabile della rivista “Symbolon”, fondata da S. Briosi; fa parte del Comitato direttivo della rivista “Ermeneutica letteraria”; opera come vicedirettore presso il Centro Interuniversitario di Studi “Simbolo – conoscenza – società” dell’Università di Siena. Ha pubblicato, tra l’altro: Sono dunque narro. Racconto e semantica dell’identità in P. Ricoeur, Palumbo,1993; Sul senso inquietante. La letteratura e le strategie del significare simbolico, Bulzoni, 1996; Simbolo metafora e senso nella cultura contemporanea (curatela), Milella, 1996; Eccedenza e confine. La letteratura, il simbolo e le ‘forme’ dell’interpretazione, Milella,1999; La letteratura e le forme dell’ ‘oltrepassamento’. Bachtin, de Martino, Jakobson, Lotman, Manni ed., 2002; L’animismo del linguaggio. Immagini Gesti Segni in Letteratura, Laterza, 2005.

Siamo arrivati in fondo al viaggio della prima decade del millennio. Per quelle del recente passato c’è un’etichetta: i ’50 del boom, i ’60 della contestazione, i ’70 di piombo, gli ’80 della fine della Guerra Fredda, i ’90 di Internet. Per questo decennio invece non sappiamo ancora trovare un nome (in inglese si dice noughties, per dare un’assonanza con no o nothing). Quasi tutti gli almanacchi fanno partire il decennio dall’Undici Settembre. Ma, come ha detto qualcuno, il G8 di Genova e l’Undici Settembre non sono stati che traumatico aperitivo rispetto all’iradiddio che sarebbe venuta dopo. Alla fine del secolo scorso avevamo sognato una fase storica pacifica, sicura, stabile. Invece, il New York Times ha marchiato questo decennio come quello delle cadute morali, “decennio della disonestà e degli scandali”. A chiusura sono arrivati poi la crisi finanziaria mondiale e, da noi, gli scandali della politica e il sisma d’Abruzzo. Ma non tutte le tinte di questi anni sono così fosche. Questa è stata la i-Decade, il decennio della comunicazione digitale, dell’iPhone, Facebook e YouTube, di Google e Wikipedia, quindi un decennio di progresso e libertà. Anni in cui accanto al revival della spiritualità, molto si è riflettuto sulla questione laica e sulle possibili vie della discussione pubblica e della convivenza democratica fra i cittadini e fra i popoli di diverse culture e religioni. Anni nei quali l’arte e la letteratura si sono moltiplicate e democratizzate grazie ai media, aprendo nuovi spazi ad una creatività diffusa e alla crescita del senso critico. Anni di speranza per una rinascita del Meridione d’Italia. Seguendo il filo conduttore del viaggio e del sogno, lo scrittore Antonio Errico e il critico Carlo Alberto Augieri converseranno sul decennio che abbiamo (appena) attraversato.

ANTONIO ERRICO,

scrittore, è nato in provincia di Lecce dove vive e lavora come dirigente scolastico di un liceo. In qualità di relatore e direttore di corsi ha partecipato a numerose attività di formazione dei docenti. Ha tenuto corsi di scrittura.Collabora a quotidiani e periodici, a riviste letterarie e scolastiche, tra cui “ Nuovo quotidiano di Puglia”, “Apulia”, “Scuola e Amministrazione” . Ha pubblicato volumi di narrativa e di saggistica: Tra il meraviglioso e il quotidiano (1985); Favolerie ( 1996); Il racconto infinito. Saggio su Luigi Malerba ( 1998); Fabbricanti di sapere. Metodi e miti dell’arte di insegnare (1999); Angeli regolari ( 2002); L’ultima caccia di Federico Re ( 2004); Salento con scritture ( 2005); Viaggio a Finibusterrae ( 2007) Stralune (2008); Le ragioni della passione. Approdi e avventure del sapere (2009). Numerosi saggi e racconti in volumi collettivi, tra cui Salento d’autore, I luoghi immateriali, I luoghi e la memoria, Luoghi di frontiera, Piazze del Salento. Ha curato l’antologia Poeti a Finibusterrae e la riedizione di Secoli fra gli ulivi di Fernando Manno.


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