Il Settimanale di Arezzo 190

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ANNO V NUMERO 190 • VENERDÌ 2 MAGGIO 2014 • COPIA GRATUITA FRANCESCO CIABATTI E ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Quando Arezzo vola per il mondo (e fa affari) 5 L’Ospedale “San Donato” tornerà ad avere i suoi primari 6 Arezzo, progettare il futuro 10 La mente rosa di Benetton 11 Tra passato e futuro: la sfida dell’artigianato artistico in Provincia di Arezzo 26 Tirare calci a un pallone e portare nello zaino un dono bellissimo! NON PIÙ PAROLE OMAI 8 Cavalieri e amazzoni aretini protagonisti al Circuito Eventi Storici AREZZO SPORT 13 Un’altra stagione da ricordare per la Petrarca Pallamano 15 Il PODIO di APRILE: Riccardo Glave apre la festa della Chimera Lotta

16 Vasari Rugby: l’Under 16 Elite trionfa in campionato 17 Lions Hockey Arezzo, anno nuovo grinta nuova 18 Uno stage di nuoto per tecnici e atleti al Centro Sport Chimera 19 Lo sport per la persona umana: gran ritorno del CSI ad Arezzo 20 Statistiche, l’Arezzo aveva un’unica lacuna… A REGOLA D’ARTE 21 Alan Friedman presenta la sua ricetta per salvare l’Italia 22 Non solo eroici ma vivi: nove pittori espongono all’Informagiovani 24 Il sublime tra reale e surreale: la figura femminile nell’arte di Maurizio Rapiti L’ESPERTO RISPONDE 28 Contratti a distanza e fuori dai locali commerciali: le nuove norme

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO V NUMERO 190 – VENERDÌ 2 MAGGIO 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SADOTTI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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QUANDO AREZZO VOLA PER IL MONDO (E FA AFFARI) di Francesco Ciabatti

ent’anni sono un traguardo importante, soprattutto se stiamo parlando di un consorzio di aziende, e ancor di più se pensiamo al momento che stiamo vivendo. Il consorzio Bimbo Italia è nato nel 1994, è cresciuto, lasciando alcune aziende e accogliendone altre, ed è arrivato ai giorni nostri con la voglia di andare avanti per altri vent’anni e oltre. Ne abbiamo parlato con Piero Iacomoni, presidente del consiglio d’amministrazione oltre che fondatore di una delle aziende storiche del nostro territorio, Monnalisa. Questo compleanno è la prova provata che l’unione fa la forza. «Sicuro! Vent’anni di vita lo stanno a dimostrare, assieme a quello che si è fatto, ai risultati che abbiamo raggiunto. Un cappellificio di 3 persone non potrebbe mai arrivare da solo a Novosibirsk [in Siberia, più di 1.500.000 abitanti, terza città più grande della Russia dopo Mosca e San Pietroburgo, a quasi 3000 chilometri dalla capitale, nda]. Tutto il fatturato andrebbe via solo per il viaggio: mentre insieme si può fare, perché abbiamo un piccolo ufficio, una persona che lavora per tutti, grazie alla quale il cliente vede gli articoli. Poi ognuno vende il suo prodotto: ma la base da cui partire per lavorare è preparata prima, assieme. Tutto è condiviso, anche i costi che così diventano accessibili». Quanto c’è di genio aretino in questo consorzio? «Il 100 per cento! Nella nostra imprenditoria c’è stato un po’ di malessere di recente, ma è grande la volontà di fare: l’imprenditore aretino riceve gli insegnamenti degli etruschi, è quello che il Rinascimento ci ha lasciato… Abbiamo una marcia in più, e di questo ringrazio Arezzo, anche se sono nato a Monte San Savino mi sento aretino dalla punta dei piedi alla punta dei capelli». Ci ha molto colpito come, nonostante i festeggiamenti per il compleanno, vi siate rimessi in discussione con una “lezione”. «È il futuro. Non si può suonarsela e cantarsela per conto proprio, bisogna guardare al domani. Perché è il domani che ci porta avanti, e il bello è anche lasciare qualcosa a qualcun altro, uno scalino fatto in più, ad Gli imprenditori riuniti in Bimbo Italia esempio. È naturale voler lasciare il mondo durante la festa per i venti anni del Consorzio ai nostri figli migliore di come l’abbiamo

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trovato, come recitava una vecchia pubblicità degli artigiani. L’aretino questo ce l’ha nel cuore, ce l’ha veramente come proposito. Io sono convinto che si possano fare grandi cose assieme: anche errori grandi, certo, ma non ti fanno male come farebbero se tu fossi solo. Questo è il succo del discorso da portare a casa». Abbiamo parlato dei risultati recenti del consorzio anche con la coordinatrice Lucia Fanfani. un altro momento dei festeggiamenti Com’è andata la missione in Russia? «Molto bene: abbiamo visitato due città molto importanti in Kirghizistan e Turkmenistan, con lo scopo di fare scouting, trovare cioè clienti nuovi in aree di non immediata prossimità. Abbiamo visto realtà molto interessanti, perché comunque in queste città ci sono già le più importanti griffe della moda italiana. Per cui stiamo lavorando con contatti molto interessanti che ora dovrebbero anche venire a visitare le nostre aziende, in giugno, in occasione delle presentazioni delle nuove collezioni Primavera-Estate 2015. Il resto del gruppo attualmente sta facendo 4 città del Volga, perché il progetto Russia vive di queste missioni che facciamo anche mensilmente, andando in queste città “minori”, in cui comunque c’è una grossa potenzialità di mercato. In Russia il settore bambino è oggi ancora più importante del settore uomo: sui bambini investono e spendono molto. Lo scopo è andare presso il negozio stesso, presso l’importatore, e presentare le aziende, tramite un catalogo, qualche esempio di prodotto: facciamo i promoter, tramite il personale in loco». Un auspicio per il futuro. «Noi siamo sempre e comunque molto positivi, grazie anche all’input del nostro presidente, e ottimisti. Il gruppo è la forza: sappiamo che le aziende italiane si caratterizzano per la piccola dimensione, quindi il gruppo sicuramente è vincente, nel suo essere in grado di attivare dinamiche vicine alla grande azienda: fare pubblicità assieme, risparmiare, fare cose che la singola azienda da sola non fa. Trovare clienti facendo massa critica, per cui il cliente viene perché vede insieme 20 aziende. È più facile creare attrattività, perché il cliente si trova ad avere un’offerta ampia del Made in Italy, che non è solo bambino ma anche uomo, donna, un po’ di gioielleria, arredo, accessori. È un rapportare l’italianità declinata in più prodotti».

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L’OSPEDALE “SAN DONATO” TORNERÀ AD AVERE I SUOI PRIMARI

di Marco Cavini

Ospedale “San Donato” di Arezzo tornerà ad avere tutti i primari. Negli ultimi anni ben undici reparti dell’ospedale cittadino, tra cui la chirurgia, erano rimasti senza guida, ma questa situazione sembra destinata a essere superata perché è stato convocato il concorso per assegnare i ruoli vacanti. Questa notizia è stata accolta con gioia dai Popolari per Arezzo che, da sempre impegnati per mantenere alta la qualità e il prestigio del “San Donato”, da tempo chiedevano alla Giunta comunale di impegnarsi per trovare una soluzione a questa clamorosa lacuna. La maggiore urgenza riguardava proprio la chirurgia, un reparto che storicamente ha sempre rappresentato l’eccellenza dell’ospedale aretino con medici del calibro di Bayon, Caloni, Lucacci, Ottaviani e Palazzi. Lo sviluppo della robotica e i più recenti arrivi di Sbrana e Ceccarelli hanno dimostrato l’attenzione che Arezzo ha continuato a riporre su questo reparto che, però, paradossalmente, si era ritrovato orfano di un primario. «La chirurgia è il motore dell’ospedale – ha spiegato il consigliere comunale Luigi Scatizzi, – e rappresenta il termometro dello stato di salute di una struttura efficiente. La presenza di un buon primario fornisce valore e credibilità all’intero polo, bloccando le fughe dei pazienti vero altre strutture». Alla luce di questo, i Popolari per Arezzo hanno presentato un’interrogazione all’Amministrazione per chiederle di vigilare affinché il concorso si svolga con regole chiare e nel massimo della trasparenza, due presupposti per riuscire finalmente a individuare i migliori primari in modo da garantire un futuro alla chirurgia del San Donato e agli altri reparti. «I primari – continua Giovanni Grasso [nella foto], vicepresidente dei Popolari per Arezzo, – devono sposare il progetto di Arezzo con l’intenzione di rimanervi per molti anni per far crescere il nostro ospedale, per sviluppare la robotica e per formare una classe medica all’altezza. Questa è una prerogativa essenziale per evitare un ulteriore impoverimento del polo aretino e per mantenere elevati livelli di qualità e di servizio».

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AREZZO, PROGET S e “Smart city” è un’espressione che rischia di divenire uno slogan alla moda, il tema, al contrario – oggetto del convegno tenutosi lo scorso 17 gennaio presso la Borsa Merci – esprime un approccio tutt’altro che superficiale al concetto di città. Una visione complessiva, per così dire “olistica”, in cui sappiano integrarsi le molteplici istanze della comunità, da quelle prettamente urbanistiche e infrastrutturali sino a quelle sociali e culturali. «Volendo sintetizzare – spiega Paola Gigli, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Arezzo, – “Smart city” è sinonimo di sistema strutturato degli interventi che si possono compiere all’interno di un territorio al fine di ottimizzare quanto si trova al suo interno». Come si realizza una città “smart”? «Dal nostro punto di vista attraverso un’azione di comunicazione, informazione e formazione che coinvolga l’intera cittadinanza sotto la guida della Pubblica Amministrazione. Nel caso aretino potremmo partire dall’Urban Center, luogo concepito come punto di riferimento per il confronto di quei soggetti chiamati a operare nel settore, ossia committenti, progettisti, costruttori, fornitori di materiali, giusto per citare le figure attinenti al nostro ambito. L’idea è quella di incentivare il dialogo, in prospettiva di un percorso dal quale le Istituzioni possano ricavare gli stimoli per progettare il futuro di Arezzo». Quali azioni sono state intraprese sinora? «Da circa un anno l’Ordine degli Architetti di Arezzo, con Camera di Commercio, Confcommercio e Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha declinato a livello locale, primo caso in Italia, un protocollo nazionale indirizzato a facilitare le operazioni di trasformazione delle aree urbane. In accordo con il Comune sono state individuate la zona dello scalo merci e della stazione come aree prioritarie, su cui proporre un concorso di idee finalizzato in primis a uno studio di fattibilità e successivamente a una procedura di project financing funzionale alla ricostruzione di un percorso di rigenerazione urbana. A prescindere dall’esempio specifico, noi caldeggiamo l’ipotesi che sui luoghi ad alta rilevanza il Comune sia disponibile al confronto in tempi utili, e non come nel caso Lebole quando oramai sono stati formulati progetti piuttosto definiti. Il problema più generale, sintetizzato da un Regolamento Urbanistico a suo tempo molto criticato da tutti i soggetti che si occupano di trasfor-

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TTARE IL FUTURO mazione del territorio, è che manca una visione di insieme della città, che sappia “ricucire” gli strappi del tessuto civico e includere quelle aree strategiche affrontate separatamente nei Piani Complessi di Intervento, al momento relegate ai margini come buchi neri svincolati dal contesto. A questo panorama potrei aggiungere anche l’ex Caserma “Cadorna”, l’UnoAerre e il distretto di Pratacci». Dunque risulta indispensabile il rapporto con le Istituzioni. «A differenza del passato, quando non eravamo neppure presi in considerazione, nell’attuale Amministrazione e nella precedente abbiamo riscontrato una certa attenzione nei confronti degli ordini tecnici, inclusi Ingegneri e Geometri, con il loro coinvolgimento nel dibattito sul Regolamento Urbanistico e su quello Edilizio e con l’ammissione alla Commissione del Decoro, organo fondamentale nella politica aretina dal momento che include quasi tutti i dirigenti dei vari assessorati (lavori pubblici, urbanistica, mobilità, per citarne alcuni). Fermo restando le nostre critiche riguardo ad alcuni strumenti normativi, restiamo convinti, in particolare sul fronte del decoro urbano, della necessità da un lato di adottare regolamenti semplici e lineari, dall’altro di favorire l’aspetto prestazionale piuttosto che quello prescrittivo. Vale a dire che non serve indicare al cittadino cosa fare o non fare ma piuttosto cosa mi aspetto che egli faccia: ad esempio, nel caso del rifacimento di un balcone, mi aspetto che non si precipiti dal terrazzo, ma nel merito della soluzione tecnica sarà il singolo ad avanzare la proposta. Riteniamo

che questo sia un approccio essenziale in virtù di una maggiore sensibilizzazione della gente, in una fase in cui si è perso il valore degli spazi comuni e il bene collettivo finisce per non appartenere a nessuno. Mi sembra pertanto insensato prevedere regolamenti complicati e ingestibili quando alla fine, in caso di sostituzione della pulsantiera del citofono oppure in quello della ridipintura di una facciata, dovrebbe e potrebbe essere scrupolo del cittadino adottare interventi adeguati al contesto in cui egli vive». Andrea Bardelli

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NEWS

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

CAVALIERI E AMAZZONI ARETINI PROTAGONISTI AL CIRCUITO EVENTI STORICI

ello scorso fine settimana si è disputata, all’Arezzo Equestrian Centre, la prima tappa del Circuito Eventi Storici di tradizione della FISE, valevole anche come prima tappa del II Campionato toscano. Tra i 43 cavalieri e amazzoni iscritti alle tre gare in programma, riservate a cavalieri con brevetto e patente A, c’erano molti aretini e aretine, con una buona rappresentanza di giostratori dei quattro quartieri, che hanno così avuto la possibilità di testare alcuni nuovi soggetti per le Giostre e Quintane che li vedranno impegnati a cominciare dal Palio d’esordio del prossimo 25 maggio a San Secondo Parmense. Due le tipologie di percorso predisposte dall’organizzazione: le gare del sabato si sono svolte su un tracciato ovoidale, mentre la gara della domenica con tracciato a otto. Gli anelli erano del diametro di 6 centimetri (valore 5 punti) nelle prime tornate e del diametro di 5 centimetri (valore 10 punti) nelle seconde tornate. Nella prima gara del sabato ottima prestazione di Giovanni Bracciali con il suo Tremizolu, che ha chiuso al terzo posto con 50 punti (7 anelli), alle spalle dei faentini Andrea Zama (2°) e Marcello Bellini – unico cavaliere ad aver ottenuto l’ein plein centrando tutti gli otto anelli nelle due tornate corse. Buone anche le prove di Filippo Fardelli (6°), Gabriele Gamberi (7°) e Marco Cherici (8°). Da segnalare anche la prova di Francesca Giacomoni che, con il suo Karino, si è piazzata al nono posto ed è stata successivamente premiata come unica amazzone della categoria. La gara ludica, che si è corsa il sabato pomeriggio, ha visto i 12 iscritti – tra cui 3 amazzoni – suddivisi nelle categorie Juniores (fino a diciotto anni di età) e Senior. Nella prova per Juniores la vittoria è andata Foto Gianlugi Premuda e Sabrina Mezzani a Chiara Cavarra su Tony (5 anelli), che ha

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Foto Gianlugi Premuda e Sabrina Mezzani

preceduto il faentino Nicholas Lionetti – l’unico non aretino a salire sul podio – e Niccolò Paffetti, ex aequo al secondo posto con 4 anelli, davanti a Niccolò Parnetti su Diana (3 anelli). In questa categoria un premio speciale è stato assegnato a Piergiorgio Perugini di Sarteano come cavaliere più giovane con i suoi dodici anni. Nella categoria Senior il podio è stato invece tutto aretino, con la vittoria che è andata a Erika Cherici su Lupo (premiata poi anche come migliore amazzone con il trofeo messo in palio dal Panathlon di Arezzo) con 5 anelli per 45 punti, davanti ad Adalberto Rauco (5 anelli, 40 punti) su Enola Gay e a Lorenzo Vanneschi (4 anelli, 30 punti) su Mister Bi. Nella terza gara in programma, disputata domenica, al termine delle prime due tornate accedevano al barrage i primi dieci della classifica, tra cui cinque aretini: Marco Cherici, Enrico Vedovini, Piergiovanni Capacci, Tommaso Marmorini e Filippo Fardelli. Nella tornata finale, con anelli del diametro di 4 centimetri, due sono stati i cavalieri che hanno fatto l’ein plein: Marco Remoli di Foligno e il nostro “Nanni” Capacci su Tudor, che si è dovuto accontentare del secondo posto soltanto per una manciata di decimi. Terza piazza per il “biancoverde” Enrico Vedovini su Lezera, mentre al quinto posto si è collocato un altro cavaliere di Porta Sant’Andrea, ovvero Tommaso Marmorini, detto “Benzina”, su Pepita, che ha preceduto il “rossoverde” Filippo Fardelli su Lughente de Campeda – successivamente premiato come miglior cavaliere dell’intera manifestazione per stile nell’insieme del vestiario e della bardatura. Settima posizione per Marco Cherici su Satana, che può ritenersi più che soddisfatto non solo per le prestazioni in entrambe le gare, ma anche per aver portato sul podio dell’evento ludico quattro suoi allievi del Maneggio “La Casina”. Il premio al miglior cavaliere dell’intera manifestazione è stato invece vinto dal faentino Andrea Zama. Le premiazioni sono state fatte dal Presidente del Comitato Regionale Toscano FISE Massimo Petaccia, dal delegato nazionale degli Eventi Storici Francesco Carlini, dagli organizzatori della Commissione del Comitato Regionale, da Giuseppe Ramirez (CRT Toscana), da Marco Filippetti (CRT Umbria) e dal Presidente del Panathlon 80 Arezzo Piero Ferruzzi. La seconda tappa del Circuito Eventi Storici è in programma per il 24 e 25 maggio a Narni (TR).

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IN GIRO PER BOTTEGHE

LA MENTE ROSA DI BENETTON uesta settimana ci siamo spostati leggermente dal centro e siamo andati nel fulcro del Centro Commerciale Setteponti scambiando due parole con Daniela Bennati, titolare del negozio United Colors of Benetton. Com’è avvenuta la genesi del negozio? «Nel 1998 ho deciso di intraprendere un percorso nuovo, consapevole di tutti i rischi del caso, trasferendomi con il nuovo negozio all’interno del centro commerciale, precedentemente ero situata nel Corso Italia in uno spazio ben diverso e ridotto rispetto a quello attuale. Le previsioni degli addetti ai lavori erano senz’altro rosee e il centro commerciale ricevette un’impennata superlativa, compresa la mia attività. Passare dai 60 metri quadrati del centro storico e una sola commessa a uno spazio di 180 e sei dipendenti fu decisamente un bel salto in avanti. Nel 2008, decisi di compiere un ulteriore passo, forse un po’ azzardato, ma a posteriori direi senz’altro azzeccato, ovvero il passaggio nel negozio dell’ex Tacconi. Si tratta di uno spazio di 500 metri quadrati, in cui orbitano circa 13 dipendenti, compresi gli stagisti, il tutto è stato iper-stimolante». Quali sono stati i reali cambiamenti che ha dovuto affrontare con la nuova ubicazione? «In questa location ho potuto sbizzarrirmi nell’esposizione e sugli allestimenti, curo personal-

di Giacomo Manneschi

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mente la componente di visual merchandising, ovvero l’insieme di operazioni che collocano il prodotto all’interno del punto vendita in sintonia con il format. Fondamentalmente riceviamo delle linee guida dal nostro brand, ma buona parte del lavoro è frutto del mio gusto estetico. L’aspetto essenziale è dare vita al capo esposto e di conseguenza personalizzare il negozio. Per fare tutto ciò mi sono circondata di uno staff davvero professionale e ho cercato di trasmettere loro la mia passione per questo mestiere. Ho sempre pensato che la flessibilità e una certa dose di empatia siano estremamente necessari anche nell’ambiente lavorativo, insomma i propri collaboratori devono essere valorizzati e stimolati per far sì che vi sia un ambiente di lavoro sano». La vostra clientela? «È decisamente varia, si va dalla madre in attesa al bambino, passando per la teenager e l’uomo arrivando fino alla donna più anziana. Benetton adesso fornisce una vasta gamma di prodotti, non è più solamente maglieria come tempo fa, sono sopraggiunti la confezione e gli accessori. Addirittura è presente una linea di abbigliamento per cani, e la richiesta non manca neppure in questo settore».

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di Carlotta Andrea Buracchi

TRA PASSATO E FUTURO LA SFIDA DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO IN PROVINCIA DI AREZZO l passato è un dono da custodire e tramandare con maestria affinché non se ne perda memoria e possa continuare a vivere nel presente”. Forse è stato questo il mantra che ha animato per secoli i mastri artigiani del nostro territorio e che ha percorso come sottile fil rouge secoli di botteghe, laboratori, fucine e atelier che rivivono in festa per una settimana all’anno ad Anghiari, nella nostra Valtiberina. Un gioiello di pietra in cui fino al 4 maggio le botteghe si aprono ai visitatori e il centro, fatto di vicoli che sembrano scolpiti sulla collina, accoglie capolavori d’artigianato toscani e umbri. Un percorso, quello offerto dalla 39° Mostra Mercato dell’Artigianato, che distilla se stesso in un ricco programma di mostre, a partire da quella dedicata ai mestieri dell’arte a Palazzo Testi, curata da CNA Arezzo e Confartigianato, con lo scopo di valorizzare l’artigianato artistico della nostra provincia e di sottolinearne il profondo legame con la terra da cui trae linfa creativa. Opere in ceramica, ferro, cuoio, legno e vetro nate dalla passione di molti artisti, anche giovani, che hanno fatto del recupero di mestieri antichi la propria vita. E, mentre percorri i vicoli di Anghiari, come non pensare a quanto coraggio ci sia in questi artigiani nello sfidare quotidianamente la crisi, a quanto amore per una terra ricca di antica maestria, alla volontà di andare controcorrente per inseguire un sogno. Ma pervade anche una sottile amarezza: quella di interi settori da difendere e tutelare che restano perennemente nel limbo, sostenuti dai territori, dimenticati dalle agende della politique politicienne. Passato e futuro, modernità e tradizione, che poi è il senso più profondo del nostro Made in Italy e della nostra italianità, qualcosa in grado di suscitare emozioni profonde a partire dalla lavorazione dei materiali più quotidiani: un patrimonio da riscoprire e in cui credere, forse il patrimonio dal quale provare a ripartire, perché in tempi di crisi il recupero delle origini coniugato alla capacità di re-inventare guardando al futuro premia come questione di autenticità assai più del puro e semplice innovare cercando la complessità, l’artificio. Forse anche in UE lo stanno capendo con l’approvazione delle prime norme di tutela del Made In; noi nel frattempo – nei territori ricchi di arte, maestria e storia – attendiamo fiduciosi.

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Petrarca Pallamano in copertina

i sta chiudendo un’altra grande annata per la Petrarca Pallamano, che in questo finale di stagione sta vedendo le ragazze U14 e U16, guidate da mister Ruben Romualdi, avviarsi verso le finali nazionali dopo aver dominato e vinto i rispettivi campionati toscani di categoria. Ancora grandi successi per le ragazze della Petrarca Pallamano, che in cinque stagioni sotto la guida di Romualdi si sono abbonate alla vittoria, migliorando le proprie prestazioni con il passare degli anni. Con le undici vittorie su quindici partite per l’U16 e l’en plein ottenuto dall’U14, ci troviamo di fronte a numeri stagionali eloquenti. Numeri che dimostrano la qualità del lavoro svolto dai due gruppi guidati da Romualdi, che dice: «Sotto il profilo psicologico è stata un’annata molto logorante, soprattutto se penso

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Un’altra stagione da ricordare per la Petrarca Pallamano Mister Ruben Romualdi ci parla dell’U14 e dell’U16, di Omero autentiche dominatrici nei rispettivi campionati regionali Ortaggi [segue da pag. 13]

alla squadra vincitrice del campionato U16 che, pur essendo inserita nel campionato U18, è riuscita nello stesso tempo a raggiungere anche la seconda posizione assoluta. Per loro è stata una stagione molto difficile, nella quale in ogni partita si sono rese capaci di azzerare il comprensibile gap fisico rispetto alle altre squadre, lavorando molto sotto il profilo atletico e mentale». Tutto questo è stato possibile grazie a un gruppo solido e determinato, che con grande abnegazione e voglia di vincere si è mantenuto al vertice delle classifiche migliorando di stagione in stagione: «Tutti questi risultati sono frutto di grande determinazione da parte di un gruppo che si allena sempre con grande sacrificio sia sotto il profilo atletico, sia sotto il profilo tecnico. Le ragazze affrontano ogni allenamento con grande serenità e voglia di migliorarsi, perseguendo sempre ulteriori obiettivi di crescita. Uno dei nostri più grandi punti di forza, sia per quanto riguarda la squadra, sia lo staff, è senza dubbio l’alto livello d’intensità e concentrazione con il quale viene affrontato ogni allenamento». Concentrazione e intensità che hanno contribuito in maniera decisiva alle tante vittorie conquistate dalle ragazze della Petrarca Pallamano dal 2009 fino a oggi. Ragazze che nel corso degli anni sono cresciute, regalando alla società di via Polidori molte soddisfazioni, come quella recente di vedere ben tre atlete nel giro della selezione Area Centro che si sta preparando in vista del Trofeo delle Aree, prestigiosa manifestazione nazionale organizzata dalla Federazione Italiana Giuoco Handball. Nel frattempo, però, le squadre U14 e U16 della Petrarca Pallamano, sotto la cura sapiente di mister Romualdi, si stanno avvicinando a grandi passi verso le fasi nazionali, che possono divenire la classica “ciliegina sulla torta” per coronare un’altra stagione vissuta a livelli eccellenti: «Per quanto riguarda le fasi nazionali, con grande dedizione ci stiamo preparando per vivere al me-

glio questa esperienza, con l’intenzione di provare a migliorare il quarto posto assoluto raggiunto lo scorso anno dall’U14. Questo, insieme a una eventuale convocazione delle nostre ragazze da parte della selezione dell’Area Centro, sarebbe per noi un risultato di grande prestigio e una motivazione ulteriore ad andare avanti all’interno del percorso che abbiamo intrapreso da anni». Un percorso segnato da tante vittorie e che, in futuro, potrà riservare ancora numerose soddisfazioni per la Petrarca Pallamano.

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IL PODIO DI APRILE

Riccardo Glave apre la festa della Chimera Lotta posto: Riccardo Glave - Chimera Lotta Ancora un titolo italiano per Riccardo Glave. La giovanissima promessa della Chimera Lotta ha conquistato il tricolore nei 42 kg della lotta Stile libero ai Campionati Italiani Esordienti di Ostia Lido. Tra 157 atleti di 48 società, Glave è arrivato in finale con una disarmante prova di forza che gli ha permesso di superare agilmente ogni avversario e di contendersi l’oro con il barese Samarelli. Dopo una prima fase in equilibrio, l’aretino nel finale ha preso il largo chiudendo l’incontro sul 14-9 e conquistando il suo ennesimo titolo. Il miglior modo per dare il via ai festeggiamenti per i 40 anni della Chimera Lotta. posto: Chimera Nuoto La Chimera Nuoto è la miglior società d’Italia nella categoria femminile Ragazzi di fondo. La società aretina ha toccato una delle vette più alte della propria storia sportiva risultando come la prima squadra ai Campionati Italiani Giovanili di Fondo Indoor di Riccione. Il merito di questo traguardo sono gli ottimi risultati di Daisy Bertelli, Elisa Fazzuoli e Margherita Porro che, dopo la gloria conquistata ai Campionati Toscani, hanno ottenuto la definitiva consacrazione anche a livello nazionale. posto: Petrarca Pallamano L’Under 16 femminile della Petrarca Pallamano non smette di vincere. Le ragazze terribili di Ruben Romualdi stanno dominando ormai da molti anni la scena regionale e si sono ripetute anche in questa stagione aggiudicandosi il titolo toscano e ottenendo l’accesso alle finali nazionali. Pur essendo la più piccola squadra iscritta al campionato, la Petrarca ha ottenuto il successo dopo aver battuto nell’ultima giornata lo Scarperia per 38-23. Marco Cavini

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n risultato storico e frutto di impegno e sacrifici, sia da parte dei ragazzi e delle famiglie, sia da parte della società Vasari Rugby Arezzo. È arrivata proprio questo weekend l’ultima partita del campionato per i giovani rugbisti dell’Under 16 Elite, che hanno vinto il proprio raggruppamento e, grazie a questo successo, adesso potranno giocarsi il titolo italiano di categoria con le altre tre squadre più forti d’Italia. Per parlare

Vasari Rugby: l’Under 16 Elite trionfa in campionato I rugbisti aretini sono tra le prime quattro squadre d’Italia di questa annata straordinaria e di quanto può ancora succedere, abbiamo sentito Daniele Gelli, presidente del Vasari Rugby. «Siamo davvero fieri e orgogliosi di questo di Alessio risultato. Essere tra le prime quattro squadre Segantini d’Italia ci fa davvero essere contenti del lavoro che è stato fatto e delle decisioni che sono state prese a monte». Inseriti nel raggruppamento 2, denominato “Coppa degli Appennini”, l’Under 16 Elite del Vasari Rugby ha sempre condotto la classifica del proprio girone, vincendo lo scontro diretto con Modena due settimane fa – che ha dato la vittoria aritmetica alla squadra aretina – che adesso si giocherà la vittoria del Campionato italiano di categoria: «L’Under 16 Elite è l’espressione massima di rugby a questo livello nel nostro Paese, alle Final Four incontreremo le vincenti degli altri tre gironi – spiega Gelli, – che sono società storiche e con molto blasone come la Capitolina Rugby, il Rugby Milano e la Benetton Treviso. Ancora la Federazione non ci ha comunicato dove giocheremo, ma dovremmo sfidare la Capitolina l’11 maggio. La squadra, nel frattempo, continuerà a lavorare in vista di questo proibitivo impegno, con l’obiettivo di dare il 100 per cento e ottenere il miglior risultato possibile. Sappiamo che non sarà facile, perché andiamo a incontrare squadre molto organizzate con settori giovanili eccezionali e che hanno un bacino d’utenza molto più grande del nostro, ma visto che ormai siamo arrivati a questo punto, provare a sognare non costa nulla».

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Lions Hockey Arezzo Anno nuovo, grinta nuova nche la stagione 2013-14 sta già volgendo al termine e i leoni aretini dei pattini in linea rinfoderano gli artigli per ricaricarsi in vista dei prossimi impegni sportivi. A stilare il bilancio dell’anno agonistico è la vulcanica presidentessa Paola Salvi, fucina d’idee e serbatoio inesauribile di passione sportiva. Per la società di Hockey in line nostrana, l’etichetta adatta per sintetizzare ciò che si è appena concluso è “anno di passaggio”. Un percorso che non soddisfa appieno la sete di vittoria di Giacomo della Salvi, ma che in realtà ha rivelato più luci che ombre, come lei stessa alla fine ammetBelli terà. A ben guardare, infatti, già l’Under 12 si è classificata prima nel Campionato regionale. Adesso i piccoli Leoncini attendono l’importante impegno del torneo nazionale di fine maggio a Forlì. Un modo per misurarsi con le più prestigiose realtà della nostra penisola. L’Under 14 è forse quello che ha lasciato più l’amaro in bocca: nonostante possedesse un potenziale grandissimo, si è posizionato “solo” secondo nel Campionato regionale, venendo poi eliminato ai play-off utili per l’accesso allo step nazionale. Un anno difficile per questa compagine colpita dall’abbandono repentino di due fondamentali atleti e costretta, così, a ridefinire completamente i propri equilibri. Dopo un avvio di stagione faticoso, l’Under 14 ha saputo però risalire la china, dimostrando in seguito un affiatamento e una determinazione che si pongono come un fondamento che fa ben sperare per il prossimo anno. Il campanello d’allarme sembra attenuarsi notevolmente se si aggiunge il fatto che alcune ragazze della squadra sono state convocate in Nazionale, dove militano atlete dell’Under 18. Nonostante la loro giovane età e al cospetto di atlete più esperte e qualche anno più grandi, le nostre ragazze hanno dimostrato di non accusare timori reverenziali, sfoggiando inoltre una tecnica che non ha fatto evidenziare gap rispetto alle più rodate. Infine, anche l’Under 16 ha ricevuto una battuta d’arresto in sede play-off: nonostante il brutto colpo, anche qui quattro dei suoi elementi sono stati convocati in squadre militanti in Campionati nazionali Under18. «Lo so, pretendo molto dai miei atleti, ma sono fatta così. Nutro troppa passione per accontentarmi e il mio obiettivo è quello di vincere e dare sempre il cento per cento in campo – confessa Paola Salvi. – Adesso che sto tirando le somme della stagione, mi accorgo che è stata più positiva che negativa. L’anno prossimo avverrà la fusione tra l’Under 14 e alcuni elementi dell’Under 12 per rafforzare il nostro vivaio. La grande novità sarà anche la formazione di un Under 18 nazionale con lo scopo di misurarci con i più forti e formare dei veri atleti per il futuro. Infine, vedere molti dei miei ragazzi vestire l’azzurro della Nazionale e notare gli altri venire agli allenamenti motivati e appassionati come se fosse il primo giorno, questo sì, mi fa ben sperare per il futuro. Sono pronta a ingranare una nuova marcia in più».

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Paola Salvi, presidentessa dei Lions, assieme ad alcune delle sue ragazze alla Festa dello Sport di Banca Etruria

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Uno stage di nuoto per tecnici e atleti al Centro Sport Chimera n innovativo stage rivolto a istruttori, allenatori e atleti del nuoto aretino. L’appuntamento è in programma domenica 4 maggio e nasce dalla collaborazione tra Chimera Nuoto, Società Nazionale di Salvamento e Sport3, le tre società con sede presso il Palazzetto del Nuoto di Arezzo. L’idea è quella di riunire nelle piscine del Centro Sport Chimera tutte le componenti di una società di nuoto, permettendo loro di vivere una preziosa giornata all’insegna della formazione e della crescita. Istruttori e allenatori, infatti, saranno protagonisti di una lezione pratica in acqua e di una lezione teorica in aula, provando in prima persona quello che quotidianamente insegnano ai loro atleti e discutendo poi della didattica e della metodologia applicate. Per gli atleti, invece, sarà l’occasione di vivere un ulteriore pomeriggio di allenamento in cui testare i metodi della pedagogia attiva insegnati da Raymond Catteau, il più grande studioso di nuoto e ideatore dell’omonimo Metodo Catteau. Questo metodo trova il proprio perno in una didattica di tipo attivo fondata sulla scoperta guidata: l’insegnamento del nuoto non avviene sulla base delle spiegazioni, ma sugli obiettivi e sulle azioni a essi collegati, con l’allievo che sperimenta e conosce il proprio corpo in modo da trovare il miglior movimento per raggiungere un determinato scopo. «Il nuoto di domani si basa sulla pedagogia dell’azione – spiega il direttore tecnico Marco Magara. – La Chimera Nuoto ha già adottato questo approccio, attuando nella formazione e nell’insegnamento del nuoto una didattica attiva che ha permesso di vivere un miglioramento quantitativo e qualitativo di tutto il suo movimento. La miglior dimostrazione della funzionalità del Metodo Catteau è fornita dalle 58 medaglie conquistate dai nostri atleti nelle varie categorie degli ultimi campionati regionali, culminate in un doppio argento ai Campionati Italiani Giovanili». Lo stage del 4 maggio sarà filmato e la documentazione prodotta diventerà materiale didattico da utilizzare anche in futuro per continuare a far crescere il nuoto aretino. Per iscriversi allo stage o per ricevere ulteriori informazioni è possibile recarsi al Palazzetto del Nuoto (in viale Gramsci 7), scrivere una mail a info@centrosportchimera.com, chiamare lo 0575/35.33.15 o mandare un sms a Magara al 347/42.49.641.

Domenica 4 maggio è in programma una giornata di formazione e di crescita sulle orme del Metodo Catteau

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Lo sport per la persona umana: gran ritorno del CSI ad Arezzo orna a pieno regime l’attività della sezione aretina del Centro Sportivo Italiano. E torna con una serie di eventi che stanno già coinvolgendo numerose realtà sportive aretine, amatoriali e agonistiche, intenzionate a remare tutte nella stessa direzione. Dopo qualche anno di assenza, il CSI, la più antica associazione polisportiva esistente in Italia, ha ripreso le fila del discorso anche ad Arezzo, ottenendo dal 2013 a oggi, grazie a un forte lavoro di volontariato, risultati sorprendenti. Alla base di tutte le iniziative del CSI sta la concezione di sport come momento di auto-educazione e impegno, di incontro e di Elettra di crescita individuale e collettiva. Obiettivi sociali rilevanti che il Commissario Paolo Casalini Fiorini e l’intero tessuto del CSI intendono realizzare instaurando un legame a doppio filo con tutte le principali dimensioni aggregative, penetrando nei circoli e negli oratori parrocchiali, nelle società sportive della provincia e nei gruppi che da sempre operano intorno alla Chiesa. «Proprio all’inizio del mese scorso abbiamo organizzato qui ad Arezzo un incontro tra la nostra sezione territoriale e i parroci della Diocesi per riflettere insieme sulle opportunità concrete che lo sport può offrire ai vari ambienti parrocchiali della zona – spiega Paolo Casalini, commissario responsabile della sezione aretina del CSI. – E ci siamo trovati tutti d’accordo nell’affermare che ancora oggi lo sport è capace di svolgere, tra i giovani, il ruolo di catalizzatore e di avvicinare e coinvolgere ragazzi di tutte le età. Una conferma molto importante che avvalora ulteriormente la nostra visione dello sport come qualcosa in grado di promuovere e migliorare la persona nella sua interezza». E proprio adesso, in occasione del suo sessantesimo compleanno, il CSI riprende la sua attività capillare sul territorio con un insieme di iniziative rivolte agli sportivi di ogni età e categoria. Oltre alla Junior Tim Cup, oggi giunta alle sue fasi finali con un bilancio di partecipazione più che positivo, il comitato aretino ha aderito alla 6a edizione della Gazzetta Cup, un torneo a livello nazionale dedicato ai ragazzi tra i 9 e i 13 anni e organizzato dal CSI e dalla Gazzetta dello Sport. «È il secondo anno consecutivo che promuoviamo questa iniziativa. Parteciperanno squadre oratoriali, amatoriali e società che si sfideranno all’italiana domenica 4 maggio all’Oratorio di S. Domenico, per poter accedere alle fasi nazionali – continua Casalini. – Abbiamo inoltre da poco stipulato una collaborazione con il CAI aretino per l’organizzazione di quattro escursioni, da dilazionare da qui a ottobre, e ci stiamo dando da fare per realizzare dei tornei di bocce, biliardino e pingpong all’interno dei circoli e delle parrocchie, in modo da mostrare a tutti il vero spirito dello sport: un’occasione di divertimento, confronto e unione».

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Statistiche, l’Arezzo aveva un’unica lacuna…

di Omero Ortaggi

di Luca Stanganini

così il demotivatissimo Arezzo del Chiapp, rimedia all’unica lacuna nella casellina delle statistiche, ovvero quella delle sconfitte casalinghe. Missione compiuta contro la Colligiana, che espugna il colle di San Cornelio a colpi di Mitra senza che gli amaranto abbozzino la benché minima reazione. Niente, addormentati come sotto effetto di un quintale di antistaminici con l’allergia alla lotta finalmente sconfitta a prezzo di una sonnolenza infinita in campo. Il presidente Ferretti, novello Demostene, si lancia, bontà sua, nell’ennesima Filippica, mostrando finalmente comprensione per il povero tifoso amaranto, razza ormai in via di estinzione e prossimamente protetta dal WWF alla stregua dell’airone cenerino. Massì: «Sono d’accordo con chi ha messo lo striscione in tribuna, non abbiamo attributi, ho le idee chiare, un progetto e bla, bla, bla». D’altra parte, era proprio l’oratore greco di cui sopra colui che sosteneva che la via più rapida e sicura per sfuggire alle critiche è correggersi. Anche se non sempre funziona. Nota a margine, la presa di posizione della Società contro gli attacchi verbali al presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, in città per ritirare un premio dedicato alla memoria di Azelio Rachini. Forse c’è del vero: anziché prendersela con lui, era meglio rivolgere un coro più attinente alla situazione: “C’Abete rotto il calcio”.

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Diego Alejandro CUBILLOS Dopo l’infortunio di Martinez e la partenza di Quadrini, il suo rientro vale quan-to una borraccia d’acqua nel deserto del Gobi, per permettere a Chiappini qualche soluzione offensiva in più. Per quel poco che abbiamo visto contro la Colligiana, diciamo che si può ben sperare. Thomas SCARPELLI Il mister l’ha visto giù in settimana e l’ha messo a sedere accanto a sé in panchina, preferendogli il compagno di reparto. Scarpelli, moderno Golia, ancora una volta si è visto superare da… David. Federico BELLAVIGNA Sembrerebbe ingeneroso, in una squadra che non gira, puntare l’indice su un classe ’94. Però, dài, si può almeno dire che potrebbe fare un po’ di più? Deve suonare come un complimento, un atto di fiducia nelle sue doti, finora poco emerse. La battuta è brutta: sarà anche una Bella Vigna, ma il vino sa di tappo. Toccherà fare un salto in enoteca.


AREZZO

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AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO ALAN FRIEDMAN PRESENTA LA SUA RICETTA PER SALVARE L’ITALIA

una settimana dall’incontro con Andrea Vitali, sabato 3 maggio, alle ore 17, torna Il Giardino delle Idee nella splendida cornice del Teatro Vasariano di Piazza Grande. Alan Friedman sarà il nuovo superospite per presentare Ammazziamo il gattopardo, il suo ultimo libro, edito da Rizzoli. di Chiara Marcelli Friedman è giornalista, produttore e conduttore televisivo, oltre che autore di best seller dell’economia e della politica. Corrispondente a Milano per il Financial Times dal 1983 al 1989, poi dal 1990 a New York, è stato fregiato del British Press Award per ben quattro volte, ha firmato inchieste sullo scandalo “Iraq-gate” e libri di successo come Tutto in famiglia, sulla famiglia Agnelli. Nel 1995 ha condotto Money Line, la rubrica settimanale di Rai 3, e dal 1996 il programma televisivo Maastricht Italia, per quattro edizioni, sempre sulla terza rete Rai. Perché l’Italia è precipitata nella peggiore crisi degli ultimi trent’anni? È colpa dell’austerity imposta dall’Europa? O della mediocrità della classe dirigente? Esiste una ricetta per salvare il Paese? Partendo dalla propria esperienza di giornalista, Friedman ripercorre la storia dell’Italia a partire dagli anni Ottanta, quando era la “quinta potenza economica del mondo” e sembrava avviata verso un’autentica modernizzazione, fino alle drammatiche vicende degli ultimi anni, illustrando atti e fatti del potere nello stivale. Mediante conversazioni con i protagonisti dello scenario politico-economico, con uno stile diretto ed efficace, l’autore rivela ciò che spesso è stato omesso o taciuto dalla cronaca e giunge a delineare una sorta di Piano Marshall per l’Italia: dieci punti densi di riforme per sconfiggere quel conservazionismo che da decenni è disposto a “cambiare tutto perché nulla cambi” e per rimettere il Paese sul binario della crescita e dell’occupazione. Abbattere il debito pubblico, creare nuovi posti di lavoro, tutelare le fasce deboli, tagliare le “pensioni d’oro”, promuovere l’occupazione femminile, ridisegnare la pubblica amministrazione, tagliare gli sprechi della sanità e delle Regioni, istituire una patrimoniale leggera ma equa, liberalizzare i servizi nell’interesse del consumatore, varare una nuova politica industriale di investimenti mirati. L’agenda di governo sembrerebbe già scritta. Prima, però, bisogna ammazzare il gattopardo.

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NON SOLO ERO NOVE PITTORI ESPONGONO ALL’INFO orna l’arte all’Informagiovani di Piazza Sant’Agostino, ad Arezzo, ormai divenuto uno degli spazi cittadini più apprezzati e utilizzati per chi vuole esporre. Sabato 3 maggio, alle 17, si inaugura la mostra collettiva di pittura Non solo eroici ma vivi a cura di Antonella Cedro, evento organizzato in collaborazione con Lagag Art Group. Nove gli artisti presenti: Andrea Andreoni, Mario Bernardini, Giulia Bilancetti, Antonella Cedro, Stefania Cerbini, Corrado D’Alessandro, Laura Serafini, Luciano Tarasco e Gea Testi. L’esposizione, nelle intenzioni della curatrice, chiude un cerchio iniziato a settembre 2013 con la mostra di grafica, fotografia e scultura Message in a bottle nella ex chiesa della Madonna del Duomo, proseguito lo scorso febbraio con Sfumettature di artisti. Dalla matita al mouse, collettiva di fumetti e illustrazioni dislocata tra l’Informagiovani e il bar Place Vendôme di via Garibaldi. «Anche questa volta i partecipanti sono per la maggior parte amici – afferma la Cedro. – Ho lasciato loro ampia libertà di esprimere la propria arte, senza dare particolari indirizzi. Alla fine la vedo come una sorta di rimpatriata e confronto con colleghi dai linguaggi variegati». Le opere che saranno esposte dimostrano infatti una grande eterogeneità, sia a livello di stili, sia di tecniche; i protagonisti sono tuttavia legati da passione e voglia di manifestare il loro amore per l’arte. A figure che hanno già alle spalle una lunga carriera – come la stessa curatrice, il fotografo e pittore Andrea Andreoni e gli eclettici Mario Bernardini e Corrado D’Alessandro, che anche attraverso il marchio “Arxaia” si occupano con successo di ceramica, affresco, pittura, scultura, gioielli, costumi e scenografie – sono state abbinate figure emergenti e di talento come Giulia Bilancetti, Stefania Cerbini e Gea Testi. Laura Serafini proporrà alcune opere dalla fortunata serie Mappe, con cui ha riscosso tanti apprezzamenti di pubblico e critica alla mostra personale Percorsi di vita fluente, allestita lo scorso autunno all’interno del centro benessere “Corpo e mente” di Arezzo e riproposta nell’ambito del concorso nazionale Chimera Arte Arezzo a gennaio di quest’anno.

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di Marco Botti

OICI MA VIVI ORMAGIOVANI Special guest il veronese Luciano Tarasco, poeta e pittore foriero di un intenso astrattismo. Un titolo singolare e curioso, infine, quello scelto per l’evento, la cui origine verrà rivelata solo durante la serata inaugurale. Non solo eroici ma vivi proseguirà, negli orari di apertura dell’Informagiovani, fino al prossimo 27 maggio. Sponsor dell’iniziativa sono Spazio Libero, Ego Zone Arezzo, Copyservice, Life, Autoscuola Start e S.B. Gioielli. A SANSEPOLCRO L’ARTE DECOLLA! Giovedì 1° maggio prende il via Palazzolo Arte

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aviosuperficie di Palazzolo, frazione di Sansepolcro, ospita la seconda edizione di Palazzolo Arte, evento curato da Giovanni Pichi Graziani, presidente dell’Associazione di promozione culturale e sociale Soljaris. L’iniziativa si terrà durante il Festival Internazionale del Volo 2014, appuntamento ormai storico dove dal 1° al 4 maggio confluiranno centinaia di equipaggi provenienti da tutto il mondo. Quattro saranno gli artisti principali delle mostre allestite per l’occasione all’interno del festival: Katarina Alivojvodic, Roberto Ghezzi, Riccardo Antonelli e Damiano Taurino. Alle quattro personali si aggiungeranno le opere dedicate al tema del “volo” eseguite da apprezzati pittori come Giancarlo Montuschi, Maurizio Rapiti, Laura Serafini, Stefano Camaiti, Andrea Dominici, Giosuè Falcone e altri autori del territorio. Sarà inoltre dedicato uno spazio particolare ai giovani illustratori della zona, che potranno così esporre i loro lavori. Venerdì 2 maggio sarà l’occasione per ammirare da vicino anche una sessione di live painting guidata dal pittore Giosuè Falcone, che mostrerà la sua particolare tecnica pittorica, che prevede la combustione della tela per mostrarne il contenuto celato. Sugli scudi pure la musica, con serate scoppiettanti in cui otto band e otto dj si alterneranno, dalle 21.30, sul palco allestito nell’aviosuperficie. Sara Gnassi

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LA FIGURA FEMMINILE NELL’

IL SUBLIME TRA al 24 aprile al 17 maggio 2014 il Centro benessere “Corpo e Mente” di via Tanucci 21, ad Arezzo, ospita Il sublime tra reale e surreale, mostra di pittura di Maurizio Rapiti, la sua prima personale ad Arezzo. Rapiti, classe 1985, è nato a Sansepolcro (Ar) e vive e lavora a Cerbara di Città di Castello (Pg). Nonostante la sua giovane età, dal 2009 espone con personali e collettive e partecipa con successo a concorsi nazionali. Negli anni ha conseguito una cifra stilistica figurativa inconfondibile, sospesa tra reale e onirico, carica della luce, dei colori e dei silenzi che contraddistinguono la sua Valtiberina. Il sublime tra reale e surreale è il terzo appuntamento di L’incanto dell’essere tra corpo e mente, il progetto artistico curato da Marco Botti che dal 20 febbraio anima il Centro benessere “Corpo e Mente” di Laura Giannini e che vede come protagonista ancora la figura femminile, elemento con cui Rapiti affronta la dicotomia tra reale e surreale, soggetto e autore, raffigurante e raffigurato. La donna, soggetto ricorrente nella produzione del pittore valtiberino, richiama quel tipo di bellezza delle atmosfere delicate e incantate dei quadri preraffaelliti, una bellezza sublimata lontana dai canoni estetici delle pubblicità su riviste patinate e di moda.

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Giovedì 24 aprile si è svolto il vernissage, arricchito da una degustazione di vini e prodotti tipici in collaborazione con Fattoria “Il Muro” della Famiglia Pancaro di Arezzo. A seguire il pubblico presente ha potuto assistere a un originale evento musicale: un supergruppo composto da Laura Giannini e Andrea Ciri, rispettivamente voce e chitarra degli Sciapò, a cui si sono uniti due componenti dei Bugdub, Riccardo Tinti (batteria e cajón) e Luca Viviani (tromba), ha presentato un irresistibile reperto-

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ARTE DI MAURIZIO RAPITI

di Cecilia Falchi

A REALE E SURREALE rio fatto di swing e cover internazionali riarrangiate. Da non perdere il finissage della personale di sabato 17 maggio, alle ore 17, con una dimostrazione di sunny massage. Immersi nell’inebriante profumo del tiarè, i presenti conosceranno un massaggio attivatore dell’abbronzatura, che contribuirà ad avere una pelle dorata in modo rapido e duraturo. Il progetto L’incanto dell’essere tra corpo e mente terminerà il prossimo 13 dicembre e coinvolgerà in tutto otto artisti tra fotografia, pittura e arte musiva: Silvia Logi, Rossana Ruggiero, Maurizio Rapiti, Sofia Sguerri, Alessandro Schinco, Katarina Alivojvodic, Elisa Sestini ed Elisa Modesti. IN TRINCEA Alla scoperta dei mezzi di comunicazione più usati durante la Grande Guerra

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l Museo dei Mezzi di Comunicazione di Via Ricasoli ha inaugurato In trincea, una mostra dedicata alla storia della comunicazione durante la Prima Guerra Mondiale. Un percorso temporale nel quale esaminare i numerosi mezzi usati per facilitare lo scambio di informazioni in trincea. Dalla comunicazione affidata ai piccioni viaggiatori alle lanterne magiche per la proiezione di immagini microscopiche, stratagemma utilizzato per veicolare messaggi segreti: sono tante le curiosità che affiorano da questa iniziativa. All’interno della mostra sarà possibile inoltre osservare i più comuni e usati telegrafi con e senza fili e la telefonia da campo, e scoprire anche diversi tipi di strumenti di misura, tavoli da comando, postazioni mediche e molto altro. L’esposizione è la quarta della serie di collaterali organizzate in occasione della Fiera Antiquaria di Arezzo, in stretta collaborazione fra Comune, Associazione Collezionisti Storici Aretini e il Museo dei Mezzi di Comunicazione. La mostra è allestita all’interno delle sale del centro di accoglienza turistica “Benvenuti ad Arezzo”, in Piazza della Libertà, e sarà visibile dal 25 aprile al 13 luglio 2014. L’ingresso è gratuito ed è consentito tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 13.30 alle 17.30. www.museocomunicazione.it Chiara Savarino

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TIRARE CALCI A UN NELLO ZAINO UN D na squadra amatoriale compatta quella della Indomita Quarata juniores e il suo allenatore Alberto Branchi ne è molto fiero: con questi calciatori, di età compresa dai 17 ai 21 anni, ha uno stretto rapporto. Alberto ha 30 anni, è un ragazzo energico; laureato in Filosofia, in qualità di volontario Avis Giovani Donatori (dai 18 ai 32 anni) svolge il Servizio Civile presso la sede in via dell’Anfiteatro, affianca e aiuta nei numerosi compiti da svolgere l’impiegato fisso. E come membro del progetto Il dono nello zaino svolge la sua opera di proselitismo presso le scuole superio-

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ri, nelle quali gli studenti si sono dimostrati sensibili e interessati. Qualche giorno fa proprio i giocatori – i maggiorenni – dell’Indomita Quarata, prendendo esempio dal loro Mister, sono andati in due tranche al centro trasfusionale a donare il sangue! Alberto, per questi ragazzi era la prima volta: hanno mostrato un po’ di timore? «È stata una decisione matura e consapevole. Una nuova situazione per la quale ogni preoccupazione è svanita grazie alla professionalità del Direttore Pierluigi Liumbruno e degli infermieri e alla capacità di mettere i ragazzi a loro agio, rispondendo in modo chiaro alle loro domande». Come vorrebbe fosse definito questo gesto? «Senza eroismo: donare il sangue è da considerarsi un gesto normale, di solidarietà sociale, e comunque all’ago non si sfugge… prima o poi, che sia per iniezioni o prelievi, bisogna affrontarlo». Ad Arezzo quanti donatori attivi ci sono attualmente? «Sono circa 3000: le donne possono donare ogni 6 mesi e ogni 3 gli uomini. Il bisogno di sangue col tempo è aumentato e aumenta: se tutti lo donassero anche una sola volta nella vita, il problema non esisterebbe. Può toccare a tutti di averne bisogno… è una sostanza vitale che purtroppo non si può riprodurre artificialmente!».

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N PALLONE E PORTARE DONO BELLISSIMO! di Ivana Marianna Pattavina

Certamente donare va al di là di ceto sociale, religione e razza. Ci sono anche donatori stranieri? «Sì, ed è giusto far sapere che nella nostra realtà aretina abbiamo donatori provenienti dall’Est Europa e arabi». Alberto, adesso cosa altro state progettando? «Stiamo lavorando per costruire un gruppo di giovani di Avis comunale. Abbiamo una palestra convenzionata con uno sconto per gli appartenenti alla nostra associazione: fare sport aiuta a vivere meglio!». Quali sono solitamente i dubbi dei ragazzi che vengono a donare? «Rispetto agli adulti di 40-50-60 anni, i giovani sono meno costanti, ma in loro vi è comunque un certo senso di responsabilità: chiedono, ad esempio, se aver fatto uso di droghe in passato possa compromettere la loro donazione. Vorrei ricordare che donare offre il vantaggio di essere controllati gratuitamente». Dietro Avis c’è un mondo: un’efficace collaborazione con Firenze, con le varie sedi zonali delle valli e regionali. Andare nelle scuole e organizzare eventi aumenta consensi e partecipazione. Anche i quartieri di Porta Crucifera e Sant’Andrea sono in prima linea. Abbiamo curiosato su Facebook e abbiamo visto Alberto Branchi vestito in costume giostresco: un giovane normale che vuol portare nel-

lo zaino un dono bellissimo. E, a proposito dell’Indomita Quarata, ci ha confidato che un ragazzo della squadra da poco diciottenne è ancora titubante… gli aghi gli fanno molta impressione. Ma resta il fatto che Gianmaria, così si chiama, è andato ugualmente in ospedale insieme ai suoi compagni! Proprio così: il ragazzo si sta prendendo soltanto i suoi tempi per poi andare senza più fermarsi fino alla meta!

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CONTRATTI A DISTANZ COMMERCIALI: LE NUO contratti a distanza e fuori dai locali commerciali sono regolati dal Codice del Consumo (D. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206), il quale è stato recentemente oggetto di modifiche, abrogazioni e integrazioni con l’emanazione del D. Lgs. del 21 febbraio 2014, n. 21. La nuova riforma attua la direttiva comunitaria 2011/83/UE che tutela maggiormente e in maniera più efficace i diritti dei consumatori. Preliminarmente è necessario ricordare le definizioni di: • contratto a distanza: qualsiasi contratto concluso tra il professionista e il consumatore nel quadro di un regime organizzato di vendita o di prestazione di servizi a distanza senza la presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, mediante l’uso esclusivo di uno o più mezzi di comunicazione a distanza fino alla conclusione del contratto, compresa la conclusione del contratto stesso (ad es. le televendite, i contratti conclusi per telefono, per videotelefono, per fax, etc.). • contratto negoziato fuori dei locali commerciali: qualsiasi contratto tra il professionista e il consumatore: – concluso alla presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, in un luogo diverso dai locali del professionista (ad es. i contratti conclusi presso la propria abitazione o durante una gita); – per cui è stata fatta un’offerta da parte del consumatore, nelle stesse circostanze di cui al numero 1; – concluso nei locali del professionista o mediante qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza immediatamente dopo che il consumatore è stato avvicinato personalmente e singolarmente in un luogo diverso dai locali del professionista, alla presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore; – concluso durante un viaggio promozionale organizzato dal professionista e avente lo scopo o l’effetto di promuovere e vendere beni o servizi al consumatore. Ciò premesso, le novità della riforma sono numerose e tra le più importanti si ricordano: • l’obbligo di informativa precontrattuale: viene stabilito un obbligo, più gravoso

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ZA E FUORI DAI LOCALI OVE NORME rispetto al passato, per il professionista che dovrà fornire al consumatore, in modo chiaro e comprensibile, tutte le informazioni inerenti al tipo di a cura contratto che verrà stipulato (caratteristiche dettagliate del prodotto o del dell’avv. servizio, prezzo in ogni sua componente – come spese aggiuntive, costi di Giacomo spedizione e imposte, – l’identità esatta del professionista, le garanzie a Chiuchini favore del consumatore, etc.); • obbligo di forma scritta, di linguaggio facilmente comprensibile e di particolari requisiti formali che devono avere i contatti stipulati tra professionista e consumatore, sia per i contratti a distanza, sia per i contratti stipulati fuori dai locali commerciali, ai cui articoli (50 e 51) della riforma si rimanda per la loro specifica lettura; • diritto di recesso o ripensamento: il consumatore, se è stato correttamente informato dell’esistenza di tale diritto, può entro 14 giorni (prima erano 10 giorni) recedere dal contratto, senza necessità di motivazione e di costi o penali aggiuntive; il consumatore, se non è stato informato di tale diritto, avrà facoltà di recedere entro 1 anno (contro i precedenti 60 giorni dalla conclusione del contratto e i 90 giorni dalla consegna del bene); • vengono disciplinate anche le modalità di recesso, che può essere effettuato in formato cartaceo su appositi stampati o in formato elettronico mediante la compilazione di appositi moduli sul sito internet del professionista. Da ricordare è che la prova del recesso è sempre a carico del consumatore; • il professionista, sempre in caso di recesso, ha meno giorni (dagli attuali 30 si passa a 14 giorni) per restituire le somme versate dal consumatore, mentre quest’ultimo dispone di 14 giorni, e non più 10, per restituire il bene. Inoltre il consumatore ha la possibilità di restituire il prodotto anche se deteriorato, essendo ritenuto responsabile soltanto per la diminuzione del valore. Le nuove disposizioni entrano in vigore dal 13 giugno 2014, mentre le modifiche e le abrogazioni sono entrate invece in vigore il 26 marzo 2014. Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo] Per porre domande inerenti all’inserto scrivete all’indirizzo di posta elettronica giacomochiuchini@gmail.com

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di Leonardo Zanelli

il sonetto

Macché! Son sogni, soltanto illusioni, la solità appetibile minestra in vista delle prossime elezioni: le stesse note, con la stessa orchestra. Ma a Renzi tutto questo mette un tarlo: non deve affatto sottovalutarlo perché quell’uomo è capace di tutto,

chilometro zero

anche tornare vergine e al debutto. Dovrà far presto e mantener l’impegno, se vuol che vada in porto il suo disegno.

Gigolò per caso di John Turturro *** A pochi anni dall’apparizioneomaggio in Paris-Manhattan, Woody Allen torna a farsi dirigere nei panni dell’interprete puro in Gigolò per caso, quinta prova registica dell’attore John Turturro. Sebbene non sia un musical in senso stretto, il film potrebbe essere definito senza difficoltà una “commedia romantica musicale”. Turturro realizza infatti un’opera mutevole e multiforme, capace davvero di trasformarsi e cambiare, nell’andamento e nei toni, all’unisono con i brani e le composizioni che impreziosiscono una colonna sonora colta e raffinatissima. Con finezza, mestiere e competenza, ma senza mai prendersi troppo sul serio, Turturro è riuscito nell’impresa rara di realizzare una commedia agrodolce toccante e armoniosa, solo apparentemente spensierata, permeata da un sentimento di delicata nostalgia e da un umorismo sottile.

cinema

È risorto per Pasqua Berlusconi, cacciato dalla porta, è alla finestra: la stessa faccia e, con gli stessi toni, annuncia la vittoria della destra.

Pipers in concerto Sabato 3 maggio 2014 alle 22 al Circolo Culturale Arci Aurora di piazza sant’Agostino i Pipers, alternative folk pop, presenteranno il loro ultimo album Juliet Grove, uscito per Pippola Music. Il titolo del nuovo disco prende spunto dal nome della strada in cui la band ha abitato durante il periodo di registrazione, a Wolverhampton. È lì che il trio ha lavorato sotto la produzione e la supervisione di Gavin Monaghan (Editors, Ocean Colour Scene, Scott Matdi Lucio Massai thews). Ingresso libero.

l’evento

È RISORTO BERLUSCONI

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aggio e l’allagaggio o per meglio dire l’allegagione – ovvero come le piante formano i propri frutti. Questo è il momento per alcune piante, anche molto diverse fra loro per dare forza e acqua ai propri frutti. Le fave ad esempio reagiscono in modo molto positivo quando l’inoltro della primavera, alterna equilibrate fasi di pioggia e sole, strutturando in modo robusto e corposo i semi e il baccello che li contiene e di cui la maggior parte di noi è ghiotta. Stessa cosa succede alle tante piante da frutto che purtroppo, durante questa fase e spesso anche quando fioriscono, sono irrorate di sostanze chimiche nocive, per aumentarne la produzione. Sostanze dannose per la nostra salute, ma in particolare per le api che, a oggi, cordi Fabio rono un serio pericolo di estinzione. Mugelli

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