Il Settimanale di Arezzo 184

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Anno V numero 184 • venerdì 14 marzo 2014 • copia gratuita in copertina: scatto ed elaborazione grafica di Andrea Bardelli mangiare sano + divertimento =

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IN QUESTO NUMERO

VITA DELLA CITTÀ 3 “Educatori speciali”: formarsi per un aiuto consapevole 5 Mentre crolla l’occupazione, dove sono i sindacati? 6 Graziella Group si imbarca sull’Operazione “Cavour” 10 Mobilità sostenibile: come si muove il Comune? 12 Le doti dell’artigiano 26 Gatti fortunati e gatti abbandonati

non piÙ parole omai 8 Lancia… d’Oro in resta: parte il concorso per i bozzetti AREZZO SPORT 13 L’Arezzo Rugby cresce insieme ai suoi ragazzi 15 Gli Arieti Rugby a un passo dalla vittoria del campionato 16 Paradossi dell’universo calcistico

17 I Ragazzi del Bsc Arezzo fanno festa alle Winter League 18 Si tinge d’argento il 2014 di Anna Visibelli 19 Letizia Marzenta vola molto in alto 20 Centoventi bambini per il futuro della Chimera Nuoto A REGOLA D’ARTE 21 “Il bordo vertiginoso delle cose”: Gianrico Carofiglio e il suo romanzo di formazione alla violenza e all’amore 22 A Sansepolcro Ilaria Margutti inaugura la quarta stagione di Incontri al Museo 24 Aritmie: quattro motivi per confrontarsi, ascoltare e riflettere 25 “L’emozione nella voce”: workshop musicale a Spazio Seme l’esperto risponde 28 Primavera… Tempo di rinascita

“Il Settimanale di Arezzo“ è una testata edita da Edizioni Giorgio Vasari srl Anno V numero 184 – venerdì 14 marz0 2014 © Edizioni giorgio vasari Direttore Responsabile: Francesco Ciabatti email francescociabatti.egv@gmail.com Vicedirettore: Marco Botti, email marco.botti9@gmail.com Redazione: Elena Aiello, Enrico Badii, Andrea Bardelli, Giacomo Belli, Serena Capponi, Fernanda Caprilli, Marco Cavini, Giacomo Chiuchini, Dory d’Anzeo, Jacopo Fabbroni, Cecilia Falchi, Elettra Fiorini, michele giuseppi, Sara Gnassi, Ilaria Gradassi, Valeria Gudini, Giacomo Manneschi, Chiara Marcelli, Lucio Massai, David Mattesini, Fabio Mugelli, Omero Ortaggi, Valentina Paggini, Roberto Parnetti, Luciana Pastorelli, Ivana Marianna Pattavina, Luca Piervenanzi, Chiara sadotti, Chiara Savarino, Alessio segantini, Luca Stanganini, Valentina Tramutola, Luca trippi. Foto: Andrea Bardelli, roberto parnetti, Saimon Savini Amministrazione: Edizioni Giorgio Vasari srl, via Mantegna 4, 52100 Arezzo (AR), tel. 392/95.96.285, fax 0575/16.57.738, email edizionivasari@aruba.it pubblicità e marketing: paola prato, 333/46.04.264, paolaprato.egv@gmail.com Autorizzazione Tribunale di Arezzo 02/2010 del 10 febbraio 2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 19155 Stampa: La Zecca srl, via Umberto Terracini 25/27, 52025 fraz. Levane, Bucine (AR), tel. 055/91.80.101, fax 055/91.80.412, email info@tipografialazecca.it È vietata, senza formale autorizzazione, la riproduzione totale o parziale di testi, disegni, foto e pubblicità riprodotti su questo numero

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“Educatori speciali”: formarsi per un aiuto consapevole

di Chiara Sadotti

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a sezione aretina dell’Aipd ha promosso, avvalendosi del bando di formazione 2013 del Cesvot, il corso di formazione Educatori speciali: un sostegno ai progetti di vita delle persone con disabilità intellettiva, rivolto a tutti coloro che vogliono affacciarsi nel mondo di tale disabilità, per poi impegnarsi concretamente in questo settore come volontari. Il corso per i “formatori speciali” ha avuto inizio il 14 gennaio e si concluderà il 27 maggio, articolandosi in 50 ore teoriche affiancate da 24 ore di stage. Per approfondire ciò che può offrire questo corso ai formatori ma soprattutto in un secondo momento alle persone con disabilità intellettiva, abbiamo parlato con l’operatore dell’Aipd Enrico Gasperini e raccolto le testimonianze di Elena e Giada, due delle partecipanti al corso di formazione. Il corso, come ci ha detto Enrico Gasperini, è rivolto a chiunque voglia approcciarsi alla realtà della disabilità intellettiva, con pregressi in tale campo eterogenei, «c’è chi già faceva il volontario e voleva quindi avere degli strumenti in più di conoscenza e c’è chi è completamente nuovo nel mondo del volontariato… e ha voluto farlo, in primis imparando e conoscendo, poi mettendosi all’opera… Entrambi hanno voglia di mettersi in gioco, di dedicare tempo alla formazione e a fare un volontariato consapevole… Perché si appoggiano a esperti e testimoni che in questi incontri raccontano la propria esperienza». A proposito delle testimonianze Elena ci ha raccontato il carico emotivo ed empatico che esse hanno trasmesso ai partecipanti. «La cosa bella e interessante è che dalla seconda lezione in poi tutte le persone che sono venute a parlarci hanno fatto testimonianze personali… Quindi già il fatto di farci gli esempi è un aiuto in più per farci capire». Elena ci ha inoltre riportato la testimonianza da cui più si è sentita toccata, quella di una mamma che in una primo momento si era dimostrata un po’ timorosa scoprendo di attendere un figlio affetto dalla sin-

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drome di Down, per poi invece definirsi «una mamma felicissima, perché ricevo tanto da mio figlio». Elena ha aggiunto di aver apprezzato tantissimo il fatto che «è stata una mamma che può dare l’esempio ad altre mamme». Giada ha poi continuato: «Tutte le testimonianze sono state comunque utili a noi formatori al di là dell’aspetto teorico che ci hanno fornito», confermando così come vincente la scelta dell’Aipd di Arezzo di privilegiare una formazione “in situazione” rispetto a un’esclusiva formazione teorica. Abbiamo chiesto inoltre a Enrico Gasperini delucidazioni sulle effettive aspettative nei riguardi del lavoro che potranno svolgere i partecipanti alla conclusione del corso: “I volontari possono offrire una conoscenza e una sensibilità decisamente maggiori», diventando così «delle persone che hanno acquisito una sensibilità maggiore e una volontà maggiore di entrare in certi contesti, quindi anche la voglia e la capacità di sporcarsi le mani quando c’è bisogno… È di sicuro una mano molto più consapevole adesso, molto più preparata». A tal proposito, Giada ci ha espresso il suo desiderio di voler essere un supporto sicuro nel suo ruolo di volontaria; si augura che le persone con cui andrà a relazionarsi vedano in lei una persona «con cui poter confidarsi, però anche una fonte d’aiuto nei momenti in cui non c’è l’operatore: quindi che sappiano che possono rivolgersi pure a me, sia come una figura d’aiuto sia come amica, ecco». Il corso ha come prerogativa una formazione e una informazione in toto circa la conoscenza della disabilità intellettiva, ponendosi così come obiettivo primario la formazione di volontari realmente funzionali nell’aiuto e nel sostegno di persone con disabilità intellettiva. Ciò ci è stato ribadito anche da Enrico Gasperini: «Il tema del corso è proprio questo: i progetti di vita delle persone con disabilità intellettiva. I bisogni sono gli stessi di chiunque, indipendenza, autonomia, affetti, lavoro, istruzione, poter pensare a un futuro».

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Mentre crolla l’occupazione, dove sono i sindacati?

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uecentonovanta posti di lavoro in meno nei primi tre mesi del 2014 nella provincia di Arezzo. È un dato riportato da un rapporto Excelsior redatto da Unioncadi David Mattesini mere e Ministero del Lavoro, che non lascia troppo spazio a interpretazioni. L’economia reale in città non solo non manda segnali di ripresa ma continua un declino al momento apparentemente inarrestabile. E se Arezzo è solo quarta in questa classifica regionale della disoccupazione last minute, dopo Livorno, Grosseto e Prato, rimane di per sé una magra consolazione. Già, perché intanto il trend descritto è quello di una crescita esponenziale dei contratti atipici, dei contratti a progetto e di quelli con partita Iva. Bene fa dunque il premier Renzi a parlare dell’urgenza di un sussidio universale e dell’impellenza di un intervento deciso e senza mezze misure sulla disoccupazione giovanile, ormai giunta a livelli record: oltre il 50% dei giovani sotto i 30 anni ha contratti atipici, mentre i disoccupati sono sempre più prossimi al 40%. Una dinamica vergognosa, frutto di una politica occupazionale pressoché assente, nel Paese con la più alta pressione fiscale d’Europa sui redditi da lavoro dipendente. Un costo eccessivo per gli imprenditori, squassati dalla crisi, mentre si continua a garantire il sistema bancario che però ha contemporaneamente chiuso i rubinetti del credito a privati e imprese. I sindacati, di qualsiasi colore, dove sono? Continuano a garantire il lavoro pubblico che di per sé ha già garanzie impensabili per tantissimi giovani in ingresso in un mercato ormai completamente deregolamentato. In alternativa si occupano della tutela dei contratti nazionali di lavoro. Il punto è che mentre gli enti locali del territorio, a parte cercare di forzare il più possibile il vincolo del patto di stabilità, su un tema come questo possono fare ben poco, e si spera che qualcosa comunque facciano dal lato non solo assistenziale o “spot”; dall’altra parte latita la presa di coscienza dell’assoluta necessità non solo di adeguate politiche di sostegno all’impresa che ripartano dall’accesso al credito e dagli sgravi fiscali, ma dell’assoluta necessità di riorganizzare in modo netto le organizzazioni sindacali che ormai rappresentano più se stessi che i lavoratori, che l’Europa lo permetta o meno. Pena, il disastro sociale.

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Graziella Group si imb “Cavour”

L’azienda ha organizzato una cena di gala a Lagos, in Nigeria, con 392 per

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raziella Group porta in Africa il meglio del Made in Italy con l’Operazione “Cavour”. L’azienda aretina ha infatti allestito un proprio stand a bordo della portaerei Cavour, la nave della Marina Italiana che, partita a novembre da Civitavecchia, ha già circumnavigato il Medio Oriente e gran parte dell’Africa, presentando nei mercati incontrati il meglio dell’imprenditoria e dei prodotti italiani. I protagonisti di questa operazione sono le più prestigiose aziende rappresentanti all’estero del Made in Italy e tra queste è presente anche Graziella che ha scelto di presentare le proprie collezioni di lusso a Lagos in Nigeria, a Dakar in Senegal, a Casablanca in Maroc-

co e ad Algeri in Algeria. L’azienda ha deciso di far tappa in quattro mercati africani in cui il proprio brand è già presente e forte, con l’obiettivo di promuovere anche in questi Paesi le nuove linee di prodotti che sono andate ad aggiungersi ai tradizionali gioielli in oro: gli orologi e le borse. «L’Operazione “Cavour” ha coinvolto il meglio dell’imprenditoria italiana – spiega Eleonora Gori, retail manager di Graziella Group. - Il passaggio dai mercati africani ha rappresentato per noi il giusto pretesto per rinforzare i rapporti commerciali con questo continente e, soprattutto, per attuare una strategia di brand extension volta ad abbinare alla

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barca sull’Operazione di Marco Cavini

rsonalità economiche e istituzionali classica produzione in oro le nostre nuove linee di borse, orologi e profumi». La prima tappa di questo tour ha visto Graziella organizzare a Lagos una cena di gala a cui erano presenti 392 personalità economiche e istituzionali del mercato nigeriano, oltre all’ammiraglio della Marina Militare Paolo Treu e allo stesso Ambasciatore italiano. La serata è stata caratterizzata da un’ulteriore valorizzazione del Made in Italy attraverso alcune eccellenze della nostra penisola come la gastronomia e la cultura, con un’esibizione canora della soprano Patrizia Scivoletto, le proiezioni del visual artist Luca Agnani e lo spettacolo in stile “Cirque du Soleil” dei Moonlight Invasion, che sono state seguite da una cena caratterizzata da prodotti tipicamente italiani tra cui il vino toscano della “Torraccia”. In rappresentanza di Graziella erano presenti a Lagos la vicepresidente Maria Rosa Gori e Stefano Boco della Rete Geotermica, che hanno avuto l’occasione di instaurare positivi rapporti con l’imprenditoria locale la quale, a fine serata, ha ricevuto un omaggio di lusso griffato Graziella meet Africa. «La serata – conclude Gori – è stata particolarmente apprezzata per la promozione dell’Italia nelle sue varie espressioni industriali e artistiche: abbiamo attuato una formula di successo che riproporremo anche nelle prossime tappe a Dakar, a Casablanca e, infine, ad Algeri, i nostri principali mercati nel continente africano».

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InformaGiovani (piazza Sant’Agostino) Edicola “San Michele“ (piazza San Michele) “La Feltrinelli Point” (via Cavour 13) Edicola “Amidelli” (via Porta Buia) Edicola “Scartoni” (piazza San Giusto) Edicola “Bidini” (via Redi) Edicola “Rossi” (via Pacioli)

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NOn più parole omai… a cura di Roberto Parnetti

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Istituzione “Giostra del Saracino” bandisce la 17a edizione del concorso “Lancia d’Oro”, relativo alla presentazione di due bozzetti per la realizzazione delle impugnature delle

Lancia… d’oro in resta: parte il concorso per i bozzetti Lance d’Oro da assegnare ai Quartieri vincitori le due edizioni della Giostra del Saracino, che si svolgeranno sabato 21 giugno (Giostra di San Donato in notturna) e domenica 7 settembre (Giostra della Madonna del Conforto). Possono partecipare al concorso artisti, designer, grafici, architetti, studenti d’arte, ovvero tutti coloro che, a vario titolo, abbiano maturato abilità in campo artistico. Ogni partecipante può concorrere, per entrambe le Giostre, con un unico bozzetto a edizione. È consentita la partecipazione anche ai vincitori delle passate edizioni. I bozzetti, relativi solo all’impugnatura della Lancia e che saranno realizzati a intaglio dal maestro Francesco Conti, devono essere liberamente ispirati alle seguenti dediche: per la Giostra di San Donato a giugno la Lancia d’Oro sarà dedicata alla Liberazione di

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Arezzo dall’occupazione tedesca, di cui ricorre il 70° anniversario. Per la Giostra della Madonna del Conforto a settembre il trofeo sarà dedicato all’Arma dei Carabinieri nel secondo centenario della fondazione. I bozzetti, presentati in forma anonima, dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 29 aprile 2013 all’Istituzione “Giostra del Saracino”, presso l’Ufficio Turismo del Comune di Arezzo, in via Bicchieraia 26, corredati di scheda (dimensioni e tecniche) e di una breve descrizione artistica del bozzetto. Le generalità complete dell’autore (nome, cognome, indirizzo, telefono) dovranno essere allegate in busta chiusa. La Commissione giudicatrice selezionerà tra le opere pervenute i bozzetti vincitori, che rimarranno proprietà dell’Istituzione. Tutte le altre opere potranno essere ritirate, previo appuntamento, entro e non oltre il 31 ottobre 2014; dopo tale data diverranno di proprietà dell’Istituzione “Giostra del Saracino”. I migliori bozzetti parteciperanno alla mostra collettiva di cui sarà realizzato un apposito catalogo. A ciascuno dei due vincitori verrà assegnato un riconoscimento in denaro di 1000 euro. Per ulteriori informazioni: Istituzione “Giostra del Saracino” (tel. 0575/377462, giostradelsaracino@ comune.arezzo.it, o Ufficio Turismo, Giostra del Saracino e Folclore (tel.0575/377463, turismo@comune. arezzo.it).

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Mobilità sost come si muov

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ggi in città è approdato il carrozzone della Tirreno-Adriatico, una delle gare ciclistiche a tappe più importanti al mondo. Un’invasione di ciclisti professionisti e appassionati, un mondo in cui la bicicletta è sport e business. Ma la bicicletta – nella sua semplicità – conserverà sempre anche il valore di mezzo di locomozione umile e “pulito”. E la mobilità dolce è solo uno dei tanti temi intorno ai quali ruota il progetto della smart city, città intelligente, città che cresca con innovazioni a basso impatto ambientale. Di smart city si è parlato tempo fa in un convegno alla Borsa Merci ed è in assoluto uno dei cavalli di battaglia

della gestione Dringoli. «Smart city significa semplicemente città più vivibile, e senza dubbio una delle variabili strategiche per raggiungere l’obiettivo è la mobilità – spiega l’assessore comunale Franco Dringoli, con deleghe ai Lavori Pubblici e ai Trasporti. «Entro giugno presenteremo il nuovo Pums (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) che prevede una programmazione dettagliata di tutti gli aspetti legati ai trasporti e consente di accedere ai fondi europei destinati agli investimenti per l’innovazione». Il Piano è sfaccettato: si va dalla ormai nota revisione della Ztl alla razionalizzazione dei trasporti delle merci attraverso il cosiddetto “taxi merci”; dal potenziamento del bike sharing (previste nuove stazioni a Pescaiola, Marchionna e in zona Fiorentina) all’inedito progetto del car sharing attraverso l’uso di auto elettriche. Con la riorganizzazione del trasporto locale, poi, Dringoli anticipa che «le nuove linee dei bus non saranno più diametrali ma “radiali”, andranno dalle zone di periferia al centro e ritorno, consentendo più puntualità e ottimizzazione delle corse». Per capirci: non più Staggiano-centro-Ceciliano, ma Staggiano-centro-Staggiano. «E il centro storico verrà rinforzato con linee ad alta frequenza che collegano tutti i maggiori quartieri, la stazione e i parcheggi», continua Dringoli. C’è poi il “nodo” piste ciclabili: dal 2008 a oggi siamo passati da 12 a 25 chilometri di piste ciclabili, una

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tenibile: ve il comune? di Luca Trippi

specie di rivoluzione urbanistica. Anche se non sono mancate le polemiche attorno a questi tratti stradali dipinti di rosso, sulla loro effettiva utilità e sui pericoli che potrebbero causare. «Il problema è che gli automobilisti aretini non ci sono abituati, manca anche l’informazione, la mentalità. Oggi da Pescaiola si può arrivare in centro in tutta sicurezza e in pochissimi minuti, eppure ancora pare più comodo e veloce prendere l’auto. Posso garantire che per tutti i tratti, anche per quello recente e molto discusso al sottopassaggio di viale Baldaccio, abbiamo fatto test e valutazioni approfonditi». A questo proposito abbiamo chiamato in causa Paolo Abetoni, ex allenatore a livello professionistico e da anni dirigente della U.C. Aretina 1907, unica società ciclistica nel comune. «È stato fatto un ottimo lavoro con le piste ciclabili, ma qui manca la cultura della bicicletta, siamo lontani anni luce da città come Ferrara o Bologna. Basta farsi un giro in centro: fuori dalle scuole, fuori dai luoghi pubblici, vediamo tutte macchine e nessuna bicicletta – dice Abetoni. – Piste pericolose? In linea di massima non credo, forse quella di via Calamandrei si poteva disegnare sull’altro lato della strada, che ci sono meno ingressi di traverse interne. Ma è opinione da cittadino, non da tecnico». I baby ciclisti dell’Aretina dove si allenano? «Fino ai 12 anni nel ciclodromo di Sant’Andrea a

Pigli, impensabile mandarli sulle strade. Dopo i 12 anni, affinché si abituino gradualmente al traffico, una volta terminato l’allenamento tornano a casa da soli, seguiti dal genitore in macchina. In ogni caso la bicicletta ti fortifica, perché dà consapevolezza di come si sta sulla strada, e sarai avvantaggiato quando dovrai muoverti con lo scooter o in auto», conclude Abetoni.

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Le doti dell’artigiano

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uesta settimana abbiamo tastato il terreno più famigerato della città: l’oreficeria, scambiando due parole con Riccardo Barguino, socio e timoniere dell’azienda Il Delfino s.r.l. «Ormai navigo nel settore orafo da circa quarant’anni, ho iniziato facendo il cosiddetto “raccoglitore”, che nell’ambiente significa comprare la merce dai fabbricanti e rivenderla ai grossisti. In poche parole ero posizionato su uno scalino differente della filiera rispetto a ora. Il prodotto deve seguire un certo iter e io ne facevo parte quasi al termine, adesso invece sono presente fin dai primi atti. “Il Delfino” vide la luce nel 1996 grazie anche al mio socio Maurizio Corti, che si occupa prevalentemente di mantenere i rapporti commerciali con i clienti sparsi per tutto lo Stivale. Io, invece, mi occupo del settore di fabbricazione e attraverso l’ausilio impeccabile dei macchinari il processo di lavorazione dei semilavorati spazia dall’argento ai metalli non preziosi come ottone,

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bronzo, acciaio e pvc». Quali sono i semilavorati più in voga e come si è evoluto il processo di modellazione? «I semilavorati servono per poter creare un qualcosa di finito, il resto sta tutto nella creatività del fabbricante, in pratica l’oggetto che ha subito una lavorazione costituisce lo stadio intermedio per un’ulteriore trasformazione. Ad esempio un mio manufatto può essere assemblato e quindi personalizzato tramite il processo di saldatura a una maglia d’argento. Noi produciamo un tipo di semilavorato che viene definito di tranciatura e stampatura, il trascorrere degli anni e l’avvento delle macchine a controllo con fresa o laser hanno permesso un’innovazione del settore. Tramite il supporto di fresatrici di precisione siamo in grado di modellare oggetti in 3D con l’accuratezza di uno scultore. Vi sono alcuni prodotti divenuti ormai standard come ciondoli a forma di cuore, stella e farfalla, ma le ondate di moda hanno permesso di sbizzarrirsi su una vasta gamma di modelli».

Quali migliorie potrebbero essere apportate al settore dell’oreficeria? di Giacomo «Partiamo dal Manneschi presupposto che questo non è un bene primario, trattiamo oggetti di prestigio, li definirei quasi superflui di questi tempi; quindi più che aprire nuove rotte commerciali dovrebbero aumentare le richieste. Personalmente commercio all’interno del territorio italiano, ma l’80% dei miei clienti ha come unico sbocco quello estero, sta di fatto che il Made in Italy è sinonimo di qualità e rimane un must per molti. Tuttavia siamo lontani dai grandi numeri delle aziende estere, noi siamo costretti a essere sempre avanguardisti creando modelli nuovi, perché nel momento che divengono inflazionati il prezzo si abbassa e il cliente acquista al miglior offerente. Comunque il più grande scoglio italiano rimane la pressione fiscale, tutto ciò ha fatto indebitare le aziende conducendole sul precipizio».

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in copertina

Arezzo Rugby

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na passione, quella del rugby, e un’idea, quella di avvicinare tanti giovani a questa straordinaria disciplina. Si sa che quando queste due componenti si uniscono insieme può nascere qualcosa di importante, perché quando il cuore va ad affiancare il cervello, l’alchimia che ne può uscire fuori non può che essere perfetta. È ciò che si augurano all’Arezzo Rugby, società nata a settembre e che conta già oltre cinquanta giovani tesserati divisi tra U10, U12, U14 e i più piccoli dell’U8. «La società è nata con l’ambizione di creare un progetto formativo incentrato sul rugby e dedicato ai ragazzi – sottolinea Dario Senesi, direttore tecnico e fondatore dell’Arezzo Rugby insieme a Francesco Cherubini, Luca Raffaelli e Alessandro Sposi. – L’obiettivo è far crescere i nostri piccoli atleti sia sotto il continua a pag. 14

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Il direttore tecnico Dario Senesi ci presenta la neonata società di via Darwin incentrata sul rugby giovanile

L’Arezzo Rugby cresce insieme ai suoi ragazzi [segue da pag. 13]

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profilo sportivo sia appunto formativo, con la volontà da parte nostra di crescere insieme a loro». Ortaggi La vocazione giovanile è il punto focale della neonata società di via Darwin (con punto di riferimento all’interno del centro sportivo dell’U.T. Chimera, messo a disposizione dalla società amaranto del presidente Andrea Tuzzi). L’Arezzo Rugby si è sin da subito proiettato nel creare basi solide sulle quali crescere e affrontare al meglio il futuro: «Per adesso ci siamo localizzati nell’area ovest della città, ma stiamo lavorando per espanderci e diventare più avanti un punto di riferimento rugbistico a livello giovanile per Arezzo e provincia». Così, a partire da ottobre, l’Arezzo Rugby ha iniziato un lavoro a stretto contatto con sei tra scuole elementari, medie e superiori, tra i quali spicca il gruppo sportivo all’interno del Liceo Scientifico “Francesco Redi”: «È un progetto nel quale abbiamo sempre creduto molto, perché ci garantisce lo svolgimento di un’attività di sensibilizzazione verso il gioco del rugby e perché sino a ora ci ha permesso di entrare in contatto con oltre 3000 ragazzi. All’inizio non è stato facile perché il progetto era ambizioso e dovevamo farci conoscere, ma fino a ora la risposta è stata decisamente positiva, quindi ciò che vogliamo fare è consolidare il lavoro iniziato a ottobre 2013». Un lavoro curato con grande passione e professionalità dagli allenatori Giovanni Cavallaro e Juan Ramòn Benci, e che ha portato l’Arezzo Rugby di fronte a migliaia di giovani, preparando i ragazzi delle scuole medie “G. Vasari”, “Cesalpino” e “P. Della Francesca” in vista dei Giochi Studenteschi del prossimo 8 aprile. Arezzo Rugby che, in vista della manifestazione, ha deciso di organizzare per sabato 15 marzo un pomeriggio con allenamento e merenda aperto a tutti i ragazzi delle scuole medie. Adesso che il primo anno si sta avviando verso la sua parte finale, Dario Senesi, insieme a tutta la società, sta allargando il proprio orizzonte rivolgendosi verso la prossima stagione con l’obiettivo di «far crescere il numero di iscritti e saldare ulteriormente il rapporto di collaborazione con le scuole, perché ciò lo riteniamo decisivo per la promozione della disciplina. Partire è stato difficile ma adesso i numeri ci incitano ad andare avanti». Perché per muoversi e crescere i numeri sono di fondamentale importanza, al pari dell’ambizione e della passione: due elementi, questi ultimi, che all’Arezzo Rugby non mancano di certo.

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Gli Arieti Rugby a un passo dalla vittoria del campionato

li Arieti Rugby sono a un passo dalla vittoria del campionato di Serie C. A tre turni dal termine dei giochi, il +16 in classifica sul Rugby Mugello è un vantaggio che garantisce sicurezze alla società aretina, a cui manca solo un successo per festeggiare matematicamente il titolo regionale. Gli Arieti, partiti a inizio stagione da –8 in classifica, stanno vivendo un campionato esaltante in cui hanno vinto 12 delle 13 partite giocate, registrando il miglior attacco e la miglior difesa e, soprattutto, dimostrando una netta superiorità rispetto a qualsiasi avversario incontrato. Questa superiorità è stata confermata proprio nell’ultimo turno di campionato contro la seconda in classifica, il Mugello, una squadra spazzata via con un inequivocabile 51-5. Nonostante il valore degli avversari, gli Arieti hanno giocato una delle loro migliori gare stagionali e, sopperendo nel migliore dei modi ad alcune importanti assenze per squalifica, sono riusciti a di Marco chiudere rapidamente l’incontro prendendo il largo con ben 8 mete di Fabio La Barbera (3), Cavini Beniamino D’Ambrosio (2), Ervist Arapaj, Riccardo Biagi e Leonardo Rossi. Ad aumentare ulteriormente il risultato hanno contribuito gli stessi la Barbera e D’Ambrosio, realizzando cinque trasformazioni e un calcio piazzato. «Abbiamo dominato dall’inizio alla fine – afferma soddisfatto il tecnico Paolo Casalini. – Il Mugello era una squadra molto forte, ma contro gli Arieti di questa stagione è impossibile vincere». L’occasione per chiudere definitivamente il campionato sarà domenica 23 marzo nella gara contro l’Empoli, compagine assestata al terzo posto. La società ha dunque avviato il countdown per festeggiare il primo grande traguardo della sua storia. «Devo rivolgere i complimenti a tutti – aggiunge il presidente Paolo Fabianelli. – I ragazzi stanno dimostrato una superiorità tecnico-tattica e stanno regalando grandi soddisfazioni alla nostra società, facendo fruttare un lungo lavoro di programmazione e di crescita iniziato negli anni passati. I maggiori meriti di questa stagione sono da attribuire al tecnico Casalini che ha creato un eccezionale gruppo, ha formato tanti bravi giocatori e ci ha permesso di assestarci ai vertici della classifica. Siamo entusiasti perché stiamo realmente concretizzando il sogno di raggiungere la serie superiore».

Agli uomini di Paolo Casalini manca solo un successo per festeggiare il titolo regionale di Serie C

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Paradossi dell’universo calcistico

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dura arrivare al traguardo se non rimane neppure un obiettivo da perseguire, ne è prova l’Arezzo, squadra oramai imbattuta da 21 turni e con una sola sconfitta al passivo nel corso di una intera stagione, che si ritrova fuori dai giochi sia in campionato sia in Coppa. Paradossi dell’assurdo universo calcistico nel quale questo Arezzo fatica a calarsi da ormai quattro stagioni, senza prospettive immediate di tornare a riveder le stelle. Nel contempo, l’unico motivo di discussione risulta il teatrino messo in piedi dalla società nei confronti della stampa locale, additata quale responsabile di chissà quali dei problemi che affliggono l’Arezzo. Il presidente Ferretti si diletta in sofismi e cavilli che hanno il risultato di creare un clima freddo intorno alla società di piazzale Lorentini e ciò giova al futuro amaranto quanto una bottiglietta d’acqua da mezzo litro a una persona sperduta nel deserto. Il “Morbo di Tafazzi” sta prendendo piede sotto San Cornelio e per questo ci ritroveremo a fine stagione con chissà quali prospettive. In società sono convinti che tutti sbagliano tranne loro. Ci si attacca agli arbitri, ai giornalisti, agli avversari, al clima della città, mentre nessuno ammette che la squadra è stata costruita senza un criterio logico definito, spendendo crediamo anche più risorse di quelle che sarebbero occorse. È evidente la mancanza di un “uomo di calcio”, non uno dei tanti consulenti bensì qualcuno che sappia come si costruisce una squadra e si gestisce un gruppo, uno che sia di supporto all’allenatore nei momenti di difficoltà, uno che conosce – e bene – la piazza. Così non è. “L’Arezzo è mio, faccio come voglio”. E se non vi piace, me ne vado e porto il pallone con me, così imparate. Mah…

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Andrea RASCAROLI Sia quando la squadra gira, sia che le cose vadano un po’ meno bene, quando uno è vispo è vispo. Diciannove anni e piglio da veterano, se non si sciupa nel crescere può fare strada. Andrea CHIAPPINI Alcune scelte si fa fatica a condividerle, Idromela trequartista, Mencarelli in tribuna, Rascaroli dove capita, Quadrini seconda punta. Il neo-allenatore amaranto era partito bene, come un atleta che vince la propria batteria alle Olimpiadi, però gli ultimi risultati, i deludenti pareggi contro Pomigliano e Pianese, dimostrano che, mano mano si va avanti, ci vuole ancor più velocità per spuntarla. Altrimenti era meglio rimanere ai Santi vecchi. Adnane ESSOUSSI Nemmeno Kafka riuscirebbe a spiegare la metamorfosi del bomber marocchino, partito al galoppo come un cavallo arabo, per poi trasformarsi in un ronzino che non la druscia quasi mai. Quanta biada sprecata. Luca Stanganini


I Ragazzi del Bsc Arezzo fanno festa alle Winter League di Marco Cavini

I giovani atleti del baseball aretino tornano da Firenze con 2 sconfitte, 2 vittorie e tanta felicità

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l Bsc Arezzo esulta per il bel debutto stagionale dei Ragazzi del settore giovanile. Prima dell’avvio del campionato del prossimo 23 marzo, le partite inaugurali del nuovo anno hanno visto i bambini del baseball aretino impegnati nelle Winter League, un torneo regionale organizzato dallo Junior Firenze a cui hanno partecipato formazioni da tutta la Toscana. La manifestazione, spalmata su tre tappe a cavallo tra febbraio e marzo, ha visto il Bsc Arezzo registrare due vittorie e due sconfitte, centrando un settimo posto finale che per la società rappresenta un ottimo risultato considerando che molti dei suoi piccoli giocatori erano alle loro prime partite ufficiali. L’inizio delle Winter League è stato immediatamente in salita perché l’Arezzo si è trovato inserito in un girone complicato contro il Padule di Sesto Fiorentino e il Grosseto, le due squadre più forti del torneo che alla fine si sono piazzate al primo e al secondo posto. In entrambi gli scontri, i piccoli aretini non si sono dimostrati inferiori agli avversari ma ciò non ha impedito loro di rimediare una doppia sconfitta e perdere la possibilità di giocare per i primissimi posti del torneo. Nella seconda fase, l’Arezzo ha cambiato marcia ed è stato perfetto, vincendo per 5-0 con il Siena e per 8-2 con La Loggia Firenze e ottenendo così il trofeo per il settimo posto. «Abbiamo vissuto una bella esperienza – afferma Alessandro Fois, presidente del Bsc Arezzo. – Le Winter League hanno rappresentato l’occasione per unire il nostro gruppo in vista del campionato e far esordire tanti bambini che hanno iniziato a giocare solo negli ultimi mesi. Al di là del risultato sportivo, siamo entusiasti perché i nostri ragazzi hanno vissuto una preziosa esperienza contro i coetanei di tutta la Toscana, divertendosi e appassionandosi sempre di più al baseball». I Ragazzi del Bsc Arezzo, allenati dall’esperienza e dalla passione dell’ex tecnico delle Nazionali giovanili Pierangelo Omarini, hanno maturato il giusto entusiasmo per esordire nel campionato regionale che li vedrà opposti a 14 squadre di ogni provincia della regione. L’iscrizione a questo torneo rappresenta un importante motivo d’orgoglio per il Consiglio direttivo della società aretina che, dopo qualche anno senza il vivaio, ha raggiunto l’obiettivo di riaggregare tanti bambini e riuscire così ad allestire una squadra giovanile. «Il settore giovanile sarà la nostra linfa – conclude Fois. – Continueremo a impegnarci per assicurare un futuro al baseball aretino e far crescere tutti gli atleti di questa rinnovata squadra Ragazzi».

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iniziato con il botto il 2014 di Anna Visibelli. I presupposti per una stagione al top sembrano esserci tutti. Dopo la parentesi degli Europei Under 23, tenutisi la scorsa estate in Finlandia, la giovane atleta aretina, attualmente tesserata con la società Atletica Firenze Marathon, ha infatti inaugurato il nuovo anno con un’importante medaglia d’argento, un risultato di grande rilievo che lascia ben sperare per il futuro. A febbraio la Visibelli si è così portata a casa un doppio secondo posto nel salto in lungo, prima ai

Si tinge d’argento il 2014 di Anna Visibelli Riparte alla grande l’atleta aretina tra sport, obiettivi e una nuova consapevolezza di sé

Campionati Italiani di Categoria (tra le Promesse), poi ai Tricolori Assoluti Indoor di Ancona, dove un salto di 6,15 metri le ha nuovamente regalato l’emozione del podio. L’argento ad Ancona, il primo successo del 2014. di Elettra «La stagione è iniziata nel migliore Fiorini dei modi. Il secondo posto agli Italiani Assoluti, arrivato grazie all’argento vinto agli Italiani di Categoria, è stato per me un’immensa soddisfazione. Il coronamento di un periodo di crescita sportiva e personale e l’inizio di una nuova stagione. Nell’ultimo anno mi sono allenata molto, ho digerito bene il lavoro e credo di aver fatto un palese salto di qualità che si è riflesso negli ultimi risultati. Per un momento, in gara, ho creduto di poter vincere, ma sono soddisfatta ugualmente perché ho fatto tutto quello che potevo fare». Un bilancio del tuo ultimo anno. «Gli Europei del 2013 hanno rappresentato per me una svolta. Venivo da un 2012 in cui non avevo raccolto grandi risultati e la partecipazione agli Europei è arrivata in maniera inaspettata dal momento che era il mio primo anno di militanza nella categoria Promesse. Non sono riuscita a qualificarmi per la finale, ma quell’esperienza mi ha restituito fiducia e voglia di continuare a gareggiare ad alti livelli dando sempre il meglio di me». Progetti futuri? «Mi allenerò fino a maggio, alternando lo sport allo studio, in vista dei Campionati Italiani di Categoria di Torino. Dovrò lavorare sodo perché un buon risultato potrebbe regalarmi l’accesso ai Giochi del Mediterraneo Under 23. Poi a fine luglio ci saranno i Campionati Italiani Assoluti. So che troverò delle valide rivali e non mi aspetto la vittoria, ma il mio obiettivo resta comunque il podio. Per come sono fatta ce la metterò tutta».

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Letizia Marzenta vola molto in alto L’aretina eguaglia il suo personale e arriva seconda ai Campionati Promesse

di Alessio Segantini

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acrificio, passione, ambizione e tanto duro lavoro. C’è tutto questo dietro il bellissimo risultato raggiunto da Letizia Marzenta nel salto in alto ai Campionati Italiani Promesse Indoor, svoltisi ad Ancona un mese fa. La Marzenta, saltatrice in alto aretina, cresciuta nell’Atletica Sestini e che ora gareggia per la Firenze Atletica Marathon, è giunta seconda, eguagliando il suo record personale all’aperto, riuscendo a salire fino a quota 3 metri e 85 centimetri (ottenuta, per altro, al primo tentativo), e arrendendosi solamente a Sonia Malavisi. Gran bella prestazione quindi per la Marzenta, riuscita subito a dimostrare quanto vale già dal primo importante appuntamento stagionale. «Le tante sensazioni positive in pedana e che avevo colto anche prima della gara sono venute fuori pure nei momenti decisivi, per fortuna – commenta l’aretina. – Questo era il primo appuntamento di rilievo ed era importante ottenere un buon risultato per il morale e preparare al meglio tutto il resto della stagione. Sulla gara in quanta tale, posso solo aggiungere che avrei potuto fare qualcosa in meglio, magari sarei potuta salire ancora più in alto, ma già da dopo la gara, che comunque è stata positiva, ho come obiettivo personale quello di fare meglio e di andare oltre i 3,85 metri». Sulle prospettive future, e sulle sue aspettative dal punto di vista dei risultati, Marzenta non si vuole sbilanciare e dice: «Lascerò che “parlino i salti”, alla fine poi faremo un bilancio. Ma non voglio crearmi aspettative troppo elevate e tirarmi la zappa nei piedi da sola. Il mio pensiero è tutto rivolto al migliorarmi e a cercare di salire sempre più in alto, poi vedremo. È inutile parlare ora di risultati: è chiaro, l’ambizione c’è, ma ci sono troppe variabili che potrebbero condizionare le prestazioni e che ora non si possono mettere in conto». Nessuna previsione sul futuro immediato, quindi, per la giovane aretina, ma solo tanto lavoro e la consapevolezza che soltanto grazie a questo e al costante impegno ci si possano togliere belle soddisfazioni.

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a Chimera Nuoto progetta il proprio futuro con 120 giovani nuotatori del Propaganda. In questa categoria, riservata a bambini e ragazzi tra i 5 e i 16 anni, militano infatti tutti quegli atleti che, dopo la scuola nuoto, decidono di intensificare gli allenamenti e disputare le prime gare in vista di un futuro inserimento nel vero e proprio settore agonistico. Gli atleti del Propaganda ogni anno gareggiano in un campionato che coinvolge tutte le società di nuoto della provincia di Arezzo e che, ormai da dieci anni, vede la Chimera Nuoto come assoluta dominatrice capace di mietere successi e lanciare decine di nuotatori. La prima tappa del campionato provinciale 2014 è stata ospitata dalle piscine del Centro Sport Chimera, con una manifestazione dall’organizzazione perfetta che, come da previsioni, ha visto i 120 portacolori della Chimera Nuoto fare incetta di medaglie e di bei piazzamenti. «Da un decennio primeggiamo nel Propaganda – afferma il direttore tecnico Marco Magara. – Siamo entusiasti perché possiamo contare su un settore in continua crescita e un numero di nuotatori costantemente in aumento. Al di là dei grandi risultati còlti, possiamo ritenerci soddisfatti soprattutto perché, di stagione in stagione, dal Propaganda riusciamo a formare tanti nuotatori che possiamo promuovere nell’Agonistica e ci permettono di vantare uno dei settori giovanili migliori di tutta la Toscana». I tecnici a cui la Chimera Nuoto ha affidato i suoi 120 atleti del Propaganda sono Alberto Bertuccini, Angelo Solis Herrera e Lucia Moccia, i tre istruttori che hanno il compito di seguire la crescita delle giovani promesse del nuoto aretino e di accompagnarli nelle prime gare della loro carriera sportiva. «I bei risultati raggiunti nel campionato provinciale – conclude Magara – sono il frutto della competenza del nostro staff tecnico e della qualità delle nostre metodologie di insegnamento, due requisiti che ci permettono di raggiungere ottimi risultati anche con bambini di 5 o 6 anni». Per informazioni sull’attività del Propaganda è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare il sito www.centrosportchimera.com, chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641. Chimera Nuoto, lo staff tecnico 2013-2014

120 bambini per il futuro della Chimera Nuoto

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AREZZO

BELLE ARTI

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Il bordo vertiginoso delle cose di Chiara Marcelli

Gianrico Carofiglio e il suo romanzo di formazione alla violenza e all’amore

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abato 15 marzo un nuovo grande ospite al Giardino delle Idee. Il Teatro Vasariano di Piazza Grande, ad Arezzo, ospiterà Gianrico Carofiglio e il suo nuovo romanzo Il bordo vertiginoso delle cose, edito da Rizzoli. Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo libro, relegato in un destino che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Ben presto, tuttavia, fare i conti col passato è inevitabile: un caffè al bar, una notizia di cronaca nera sul giornale, un nome riaffiora alla memoria e gli toglie il respiro. Comincia così un avvincente viaggio tra i ricordi di un’adolescenza irrequieta, in bilico fra rabbia e tenerezza, nella città natale da cui è fuggito anni prima. Il ritorno a Bari è motivo di scontro con la sua fragilità interiore e di presa di coscienza, feroce e tagliente, del fatto che nulla ci è concesso gratuitamente nella vita, che è lecito fallire e cadere, ma che è anche doveroso rialzarsi. Il bordo vertiginoso delle cose riporta a galla un tempo fragile, struggente e violento, segnato dall’amore per Celeste, giovane supplente di filosofia, dalla profonda amicizia per Stefania e dal singolare rapporto con Salvatore, compagno di classe esperto della vita, anche nei suoi lati più feroci. Con uno stile delicato e pungente al tempo stesso, Carofiglio ci guida tra le storie e nella psiche dei personaggi, indagando le crepe dell’esistenza ed evocando, nell’apparente banalità del quotidiano, “quel senso di estraniamento che ci prende quando viaggiamo per terre sconosciute e lontane”. Molte immagini affollano questo libro, come istantanee degli step della vita di Enrico. Si alternano capitoli numerati progressivamente, che in seconda persona narrano la sua vicenda attuale, a capitoli intitolati semplicemente “Enrico”, in cui il protagonista parla in prima persona. Romanzo di formazione alla violenza e all’amore, implacabile riflessione sulla natura sfuggente del successo e del fallimento, Il bordo vertiginoso delle cose si presta a molteplici interpretazioni. L’appuntamento con l’autore e il suo libro è alle ore 17, con ingresso libero e gratuito. Introduce e modera l’incontro Barbara Bianconi, con le sollecitazioni di Andrea Avato.

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L’arte al tempo

A Sansepolcro Ilaria Margutti inaugura la qu

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rosegue il nostro viaggio alla scoperta di realtà nel territorio aretino che promuovono l’arte contemporanea nonostante le difficoltà che investono il settore. Se la settimana scorsa eravamo nel cuore di Bibbiena, a ExpArt, questa settimana siamo andati in Valtiberina, terra fertile per artisti e iniziative culturali. Al Museo Civico di Sansepolcro, dal 2011, ha preso corpo Incontri al Museo. Dialoghi al presente con l’arte contemporanea, un progetto annuale curato da Ilaria Margutti che è giunto alla sua quarta edizione e aprirà al pubblico sabato 15 marzo alle ore 17. «Quello al Museo Civico è un percorso di dialogo e confronto diretto tra i linguaggi artistici contemporanei e quelli classici del passato – spiega la Margutti. – Nel 2014, dopo tre edizioni connotate da ottimi riscontri, continuiamo a lavorare per costruire “futuri scenari possibili”». Chi saranno i nuovi protagonisti? «Avremo tre affermati artisti italiani, Giorgio Tentolini (22 marzo), Marco Baldicchi (29 marzo) e Marcello Carrà (12 aprile), e boîte, l’innovativo progetto editoriale di Giulia Brivio e Federica Boràgina (5 aprile). A loro e alle loro opere, fino all’11 maggio, il compito di dialogare con i capolavori “Boîte” di Giulia Brivio e Federica Boràgina, prog di Piero della Francesca, Pontormo, Della Robbia, Santi di Tito e Raffaellino del Colle, per offrire al pubblico spunti di riflessione sulla complessa natura dell’arte e sul ruolo che il patrimonio artistico-culturale deve giocare nella società». Gli incontri fanno parte di un’idea più ampia. «L’iniziativa è inserita nel progetto Sansepolcro Città del Contemporaneo – sostenuto dalla Regione Toscana e dal Comune di Sansepolcro – insieme a Kilowatt Festival, che in occasione della XII edizione, in programma dal 18 al 26 luglio 2014, lancerà per la prima volta Kilowart. Si tratta di un concorso, rivolto ad artisti italiani tra i diciotto e i trentacinque anni, per la realizzazione di un piano a cura di Saverio Verini». L’arte contemporanea come nuova linfa per i musei italiani? «Il Museo Civico di Sansepolcro, come tanti altri musei storici, è visto come un luogo statico. Chi lo visita una volta poi difficilmente ci tornerà, sapendo che non troverà niente di nuovo. Per rivitalizzarlo bisogna quindi cercare di fare progetti che lo trasformino in un contenitore culturale e creino anche un dialogo con il presente. Mettere insieme il passato e il contemporaneo porta a conoscere artisti che credono nel valore dell’arte, che non è misurabile in quadri venduti bensì con la ricerca e lo spessore dei contenuti messi sul piatto. In questa maniera ogni appuntamento diventa un motivo di confronto e arricchimento per la sottoscritta e per tutti i presenti». All’interno dell’iniziativa non vanno dimenticati i progetti didattici. «La nuove visioni che mi vengono regalate durante questi incontri si riflettono sulla mia dimensione di

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o della crisi

uarta stagione di Incontri al Museo

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di Marco Botti

artista, ma anche su quella di insegnante di storia dell’arte. Pure quest’anno ci sarà un progetto di approfondimento tematico e lettura dell’immagine pensato per le scuole superiori, con visite guidate e laboratori all’interno del museo. Diamo così modo ai giovani studenti di riflettere sui metodi, sulle motivazioni e sui conteElisabetta Di Sopra, Sugar Dead e Giancarlo Marcali, “La memoria del dolore” (edizione 2013) nuti dell’arte contemporanea. Ricordo sempre con piacere la frase di un alunno, lo scorso anno, dopo avere visto un video di Elisabetta Di Sopra: “L’arte non è solo espressione del talento umano, ma del talento della natura, in quanto l’artista restituisce un dono ricevuto dalla natura alla natura stessa”. Di fronte a certe riflessioni capisci che ai ragazzi bastano pochi stimoli per andare oltre». Nuove idee, voglia di confrontarsi e tanto entusiasmo getto editoriale di arte contemporanea come antidoti alla crisi? «L’Italia non se la sta passando bene e il mondo dell’arte non fa eccezione. In un momento come quello attuale, che tende a soffocare sogni e progetti futuri, è fondamentale ritrovare valori, contenuti e voglia di fare. Incontri al Museo si pone e si porrà in futuro come strumento utile in questa ricerca».

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Quattro motivi per conf

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Aritmie

l Piacere, Il Sogno, I Ritorni e l’Infanzia, quattro temi su cui ruota Aritmie, un ciclo di quattro appuntamenti che ha preso il via mercoledì 12 marzo e riunisce giornalisti, filosofi, attori, musicisti, critici e ospiti d’eccezione, come Katia Ricciarelli, al Circolo Artistico di Corso Italia, ad Arezzo. Gli incontri “tra interpretazione e traduzione”, condotti da Gianni Brunacci, sono stati inaugurati da Tiziano. Il Baccanale degli Andrii, a cura di Fabio Migliorati, direttore artistico della Attività Culturali del Comune di Arezzo. Si sono esibiti il soprano Silvia Vajente e la pianista Tatiana Gorbunova e il Trio di Chitarre di Monte San Savino. Valeria Gudini e Andrea Biagiotti hanno recitato alcune poesie di Gabriele D’Annunzio, mentre tra gli invitati figuravano Charlotte Errighiche (dottoranda in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste), Anselmo Grotti (preside del Liceo Scientifico e Linguistico di Arezzo) e Laura Occhini (psicologa e

di Cecilia Falchi

Silvia Vajente

Katia Ricciarelli

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ricercatrice dell’Università di Siena). Giovedì 3 aprile, alle ore 17, sarà la volta di Il sogno di Costantino, a cura di Paolo Torriti (storico dell’arte e ricercatore dell’Università di Siena). Interverrano i Rasenna Brass Quintet, il tenore Marco Rencinai e la pianista Tatiana Gorbunova, il pianista Carlo Alberto Neri e, ospite d’eccezione, Katia Ricciarelli. Attori Valeria Gudini e Andrea Biagiotti, tra gli invitati Federico Batini (ricercatore presso l’Università di 14 marzo 2014


frontarsi, ascoltare e riflettere Perugia) e Anselmo Grotti. Per l’appuntamento di giovedì 10 aprile, alle ore 21.15, ci sarà Rembrandt. Il ritorno del figliol prodigo, a cura di Pasquale Giuseppe Macrì. Interpretazione musicale del tenore Marco Rencinai, della pianista Tatiana Gorbunova e dei Rasenna Brass Quintet. Reciteranno Valeria Gudini e Andrea Biagiotti. Invitati Federico Batini e il professor Attilio Brilli dell’Università di Siena. Il ciclo si concluderà martedì 6 maggio, alle ore 21.15, con Chagall. Io e il mio Paese, a cura di Fabio Migliorati. Il tema dell’infanzia sarà raccontato dal mezzosoprano Mya Fracassini, dalla pianista Tatiana Gorbunova e dal pianista jazz Silvano Grandi, oltre che dalle voci di Valeria Gudini e Andrea Biagiotti. Invitati Federico Batini. Aritmie è promosso dal Comune di Arezzo in collaborazione con l’Università di Siena, l’Accademia “Petrarca” di Lettere, Arti e Scienze, l’Istituzione Biblioteca “Città di Arezzo”, la Fondazione “Guido d’Arezzo” e la Fraternita dei Laici. L’ingresso a tutti gli incontri è libero. L’emozione nella voce Workshop musicale a Spazio Seme Due giornate interamente dedicate a futuri cantanti quelle del 15 e del 16 marzo. Il laboratorio L’emozione nella voce, curato da Laura Falcinelli in collaborazione con Sara Sani e Gianni Bruschi, si terrà nei locali di Spazio Seme di via del Pantano, ad Arezzo, sabato 15 marzo dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30; il giorno dopo dalle 10 alle 13. I partecipanti, che potranno presentarsi con un brano scelto ed eseguirlo a cappella o con accompagnamento di base musicale, hanno la possibilità di approfondire la teoria della tecnica musicale scoprendo tutti i mezzi e gli strumenti per dinamizzare i brani e per conoscere meglio e interpretare la propria voce. Non solo, i tre esperti che tengono le lezioni del laboratorio faranno riflettere i cantanti sui caratteri peculiari della natura delle loro voci attraverso anche l’aiuto di altre discipline connesse con l’interpretazione musicale, dalla comunicazione delle emozioni all’analisi e all’interpretazione dei testi delle canzoni. Il workshop, quindi, oltre a un approfondimento sulle varie tecniche musicali sarà anche un’occasione per riflettere sul concetto di musica, che ognuno vive come passione quotidiana e allo stesso tempo più intima. Costo del laboratorio 75 euro. www.spazioseme.com Valentina Paggini

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Gatti fortu gatti abban

atto, gatto, meraviglioso gatto. Di compagnia, giocherellone, morbido, terapeutico grazie alle coccole e alle fusa. Molti sono i gatti cosiddetti fortunati nel nostro centro storico, ad esempio nella zona di San Domenico. Capita spesso che non appena i padroni si distraggano questi vadano nel giardino pensile del museo di Casa Vasari a giocare. Con nonchalance saltano in braccio ai turisti seduti a riposare nelle panchine. Una notte dello scorso inverno, un gattone rosso entrato furtivamente, fece scattare a lungo l’allarme. I custodi, guardarono dappertutto, ma niente: soltanto per alcuni secondi le telecamere registrarono la sua figurina pelosa dal passo felpato… Fortunatamente non arrecò nessun danno… Così com’era entrato uscì, e nessuno capì come e quando! Proviamo a immaginare il nostro piccolo visitatore notturno aggirarsi nella Sala del Camino, per poi finire in quella che era la Camera da Letto di Vasari… a cercare squisitezze laddove c’era la cucina! Purtroppo però non tutti i nostri amici a quattro zampe sono così fortunati da avere una casa e ogni tanto fare una scappatella fuori. Due settimane fa, una ragazza, Francesca D., mentre si recava a piedi in ufficio in piazza San Domenico, ha visto uscire da un garage appena aperto da un signore una certosina denutrita e senza denti…

Francesca spiega: «Ho chiesto al proprietario del garage se fosse la sua, ma ha risposto di no. La micia segue il mio passo, così entro nel vicino bar per chiedere informazioni. Mi dicono che girovaga nella zona e che a volte qualcuno le porta a mangiare e da bere. Mi sono commossa: se ne stava buona lì fuori paziente ad aspettarmi, a guardarmi con i suoi occhioni verde brillante fino a quando sono uscita». A quanto pare la certosina si è subito fidata di lei… «Proprio così, ha capito che volevo aiutarla, gli animali hanno una grande intelligenza per queste cose. Mi ha seguito addirittura fino in ufficio». Situazione difficile. Che decisione ha preso, Francesca? «Sia io sia i miei colleghi abbiamo provveduto a curarla: il veterinario, la dottoressa Paola Landini, è una persona generosa: ci ha chiesto soltanto 50 euro per le analisi e le flebo. La micia era completamente disidratata, e ora grazie alle cure sta bene. Nessuno tra noi colleghi ha la possibilità di tenerla, chi per problemi di salute, chi perché di gatti ne ha già 23 e chi come me perché ha due cani molto impegnativi». Adesso dove si trova la gattina? «La dottoressa continua ad accudirla in clinica, noi portiamo lettiera e scatolette, stiamo cercando delle persone di buon cuore disposte ad adottarla».

Osteria dé Cenci

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unati e ndonati

di Ivana Marianna Pattavina

Insieme a Francesca facciamo un appello agli aretini per accogliere questa dolcissima gatta in casa propria… e sceglierle un nome. Chi possiede un gatto lo sa: è un animale estremamente sensibile, con un suo carattere, e se lo si rispetta, capace di grande fedeltà. Ci si chiede cosa mai penserà quando immobile ci scruta con occhi languidi! Leonardo da Vinci disse: «Anche il più piccolo dei felini, il gatto [appunto, nda], è un capolavoro». Una famiglia su due in Italia vive con un animale domestico. Ma gli abbandoni (specialmente in estate), sono addirittura 130 mila in un anno. Continuano le campagne di sensibilizzazione. Insieme a Francesca e i suoi colleghi nel nostro piccolo vogliamo ribadire che tali crimini vengono puniti dalla legge, e chiunque si ritrovi ad assistervi ha il dovere di segnalarlo alle Forze dell’Ordine. Vogliamo ringraziare ancora la dottoressa Landini per la generosità dimostrata verso questa trovatella, ora tocca a voi cari concittadini: la gattina vi aspetta!

«Investire

nella pubblicità in

tempo di crisi è come

costruirsi le ali mentre gli altri precipitano» Steve Jobs

* e poi, sei sicuro che per fare pubblicità occorre spendere tanto? Chiamaci al 333/4604264

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Primavera… Tem E ccoci vicini al periodo più positivo dell’anno, quello della primavera, che va da marzo a giugno, dove tutto germoglia, tutto fiorisce, una vera e propria opportunità per il nostro organismo per rimettersi in forma e ricominciare prendendosi cura di sé. Perché non farlo partendo proprio dal nutrirci con quello che abbiamo intorno, fatto di colori, odori, sapori e rumori, ricordi, sensazioni ed emozioni? Sì, stiamo parlando del cibo come strumento di rinascita, di scoperta e riscoperta di quello a cura della dott.ssa che ci appartiene da sempre: l’istinto primordiale di alimentarsi. Barbara Visto che ci siamo, il nostro invito è a farlo anche bene. Come? Guardiamo cosa ci propone Lapini di colorato la terra e creiamoci il menù dei nostri giorni! Rendiamo la frutta e la verdura i protagonisti delle nostre tavole, facciamo in modo che siano di stagione, affinché le loro proprietà nutritive e i loro sapori originari siano interamente mantenuti. Diamo loro la possibilità di apportare tutti i benefici per la nostra salute. Cominciamo a scegliere prodotti freschi, cresciuti al sole e non gonfiati nelle serre, prodotti locali, a chilometro zero, che appartengono alla nostra tradizione e al nostro territorio. Per ricordare quali sono questi protagonisti, ecco un breve promemoria. Le albicocche, ricche di oligoelementi, vitamine e betacarotene, utile alla produzione di vitamina A, preziosa per combattere i tipici mali di stagione come stanchezza, spossatezza e de-

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mpo di rinascita pressione. Le fragole, fonte di vitamina C. Le ciliegie che facilitano l’attività intestinale, la diuresi e stimolano l’abbronzatura. Ma anche amarene, kiwi italiani e mandarini. Fra le verdure, l’aglio che può aiutare a ridurre la pressione arteriosa e il colesterolo, svolge una funzione antibatterica sulle vie respiratorie, antifungina e antivirale. Gli asparagi, ricchissimi di potassio, utile al cuore e ai muscoli. Hanno effetti diuretici e sono ricchi di vitamina A, manganese, fosforo e acido folico. La lattuga è fonte d’acqua, digestiva e rimineralizzante, contiene vitamine A e C e sali minerali quali potassio, fosforo e ferro. Ma anche bietole, carciofi (gli ultimi), cavolfiori, cavoli cappucci, cicoria da taglio, cime di rapa, cipolle bianche, cipollotti, coste, crescione, erbette, fagiolini, fave, finocchi, indivia, insalatine primaverili (lattughino, pasqualina, cicorino, raperonzolo ecc.), lattughe (romana, da taglio, riccia, rossa, gentile, a cappuccio), patate novelle, piselli, porri, funghi prataioli o champignon, radicchi rossi, radici amare, rape, ravanelli, sedano di Verona, spinaci, taccole, tarassaco o soffione o dente di leone, tartufi, valerianella o songino o gallinella, verze e zucchine.

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SPAZIO DOMANDE Gentile Barbara, ho visto che fa molti corsi di cucina attraverso i quali fa educazione alimentare per grandi e piccini, oltre a farle i miei complimenti, vorrei chiederle una ricetta salutare da fare in primavera. Grazie. Grazie a lei, apprezzo molto questo suo complimento perché credo profondamente nella necessità di tradurre in pratica le nozioni teoriche dell’educazione alimentare al fine di renderla applicabile nel quotidiano delle persone, perché solo nell’applicabilità delle buone regole sta la prevenzione. Ecco la ricetta che mi viene in mente per rappresentare la primavera è: risotto fragole e asparagi. Ingredienti per 2 persone: 160 grammi di riso, 8 fragole, 200 grammi di asparagi, 100 centilitri di vino bianco, scalogno, erba cipollina, brodo vegetale (no dado), 10 grammi di olio extra vergine di oliva, sale iodato e pepe. Procedimento: tritate lo scalogno e fatelo appassire con l’olio extravergine d’oliva in un tegame bello grande. Aggiungete il riso facendolo tostare un minuto e sfumate con il vino bianco. Unite al riso gli asparagi tagliati e aggiungete pochissimo sale iodato, erba cipollina e pepe verde. Fate cuocere il riso aggiungendo gradualmente il brodo vegetale. Verso fine cottura aggiungete le fragole tagliate a tocchettini e lasciare amalgamare il tutto per almeno un paio di minuti. Tagliate una fragola a spicchi e utilizzatela come decorazione e come aggiunta di vitamine vive. Dottoressa Barbara Lapini Dietista Responsabile prevenzione Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) di Arezzo www.dietistalapini.it • Manda le tue domande a lapinibarbara@yahoo.it e leggerai le tue risposte nella prossima rubrica

Distributori esclusivi del marchio Forno d’Asolo, l’eccellenza del croissant! E da oggi anche del Caffè Portioli, “l’espresso a regola d’arte”: con Portioli vi forniamo un’ampia gamma di promozionali per personalizzare il vostro locale con stile. Se sei un bar o un ristorante contattaci, per fare di noi i tuoi fornitori di fiducia!

14 marzo 2014

il settimanale di arezzo

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il sonetto

l’evento

È L’ERA DE LI SMARTEFÒNNE «Me dici, Beppe, tésti ragazzini che fàno tutto ’l giorno con quî cosi tra le mani?» «Sono i tilifunìni, caro Tónio! Per loro, son preziosi più de l’oro. Se fàno i missaggìni cuntinuamente: è come ’na nevrosi! Pàrlon fra sé, ma senz’èsse vicini, cusì i discorsi un son pericolosi. Basta scrivere: “Umme sté più béne”, pigiare un tasto… e ’gnuno a casa sua, senza rimpianti e senza tante scene»

di Leonardo Zanelli

La stagione pazzerella non sembra voler generare quel sano alternarsi tra primi tepori e “gelatine” che permettono ai vegetali di avere uno sviluppo ideale. Una stagione che sembra diventare col tempo un ricordo. Sempre più spesso, quelle ghiacciatine arrivano all’improvviso e poco teneramente, falsando la nostra naturale interpretazione dei ritmi della natura che cambiano a una velocità con la quale, biologicamente, facciamo fatica a intenderci. È probabile che presto dovremmo rivedere i vecchi detti come questo classico toscano: “Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni di Fabio dopo l’ha venduta”. Mugelli

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Massai

Snowpiercer *** 1/2 2031: una vera e propria era glaciale stermina tutti gli abitanti del pianeta. Gli unici sopravvissuti sono i viaggiatori che hanno un posto a bordo dello Snowpiercer, un treno autoalimentato ad alta velocità che fa il giro del mondo. Un micro-mondo diviso in classi sociali, dall’equilibrio delicato e in cui la cui difficile convivenza sfocerà in inevitabili rivoluzioni. Probabilmente la miglior sci-fi da Matrix, in cui un futuro in metafora ricostruisce temi irrisolti della modernità quali stratificazione sociale, sviluppo e temi ambientalisti. Regia stilizzata del grande Bong Joon-ho (The Host, Mother) e un cast da intenditori, Tilda Swinton e John Hurt, Alison Pill e Ed Harris, Chris Evans e Jamie Bell. Una grande parodia sociale degna del miglior Terry Giliam, Brazil docet. Jacopo Fabbroni

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cinema

chilometro zero

«A’ nostri tempi, invece, si fra dua se facìvon l’istésse litigate, un ce faciva freddo… èron manate!»

Aurora Interno Notte: “The Swimmer” live Sabato 15 marzo alle ore 22.30 all’“Aurora” in piazza Sant’Agostino si esibiranno, unica data in Toscana, i The Swimmer per la rassegna Aurora Interno Notte. Una comunità di musicisti, grafici, illustratori e videomakers coordinata da Mattia Barro, ispirata dal racconto The Swimmer di John Cheever del 1964 e dall’omonima trasposizione cinematografica del 1968 con Burt Lancaster. Live a basso volume. Ingresso libero. di Lucio


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i nuovi libri delle edizioni Giorgio Vasari

A testa alta – La straordinaria e sfortunata storia di Lauro Minghelli € 10 Almanacco Giostresco Quintanaro Paliesco 2014 € 10

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