Il Settimanale di Arezzo 174

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ANNO IV NUMERO 174 • VENERDÌ 13 DICEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Lo stato dei fossi: un problema aretino e non solo 5 Natale al Circolo Arcobaleno, non un cinepanettone ma una splendida realtà 6 Dopo il plebiscito per Renzi cosa succederà? 10 Quando San Domenico era la via degli artigiani 27 Biolento, dove il tempo si è fermato

«Ecco come agiremo» 18 Arezzo ospita il Campionato Italiano Forme di taekwondo 19 Caritas e Sba unite per la crescita del basket integrato 20 Sicurezza e lavoro: al via il nuovo corso da istruttore di nuoto

ACLINFORMA 7 Un supplemento di pensione per chi ha lavorato nella raccolta dell’uva o delle olive

A REGOLA D’ARTE 21 Silvia Avallone al Giardino delle Idee 22 Quattro appuntamenti con l’arte e le sue contaminazioni a Spazio Seme 24 Maria Grazia Gialli Meli e i suoi attimi poetici 25 Esplosioni pittoriche e sculture monumentali a Via Cavour 85 26 Rossano Naldi, artista del Novecento

NON PIÙ PAROLE OMAI… 8 Luca Veneri dominatore della Quintana d’Inverno AREZZO SPORT 13 La Chimera Nuoto archivia la stagione dei record 15 Due aretini sul tetto del mondo 16 Lions Hockey Arezzo: un vivaio da coltivare 17 Fondo d’interventi per le strutture aretine, Romizi:

L’ESPERTO RISPONDE 28 I “nuovi” contratti di convivenza per le coppie di fatto

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 174 – VENERDÌ 13 DICEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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LO STATO DEI FOSSI: UN PROBLEMA ARETINO E NON SOLO di Elena Aiello

passato più di mese dall’ultima pioggia torrenziale che ha messo la provincia aretina in ginocchio, ma la situazione non si è ancora risolta; le polemiche che hanno seguito gli allagamenti dello scorso 21 ottobre hanno aperto molti vasi di Pandora: le colpe e le competenze vengono scaricate da un ente all’altro e vengono chiamati in causa anche i cambiamenti climatici che non risparmiano il resto del mondo. Ma qual è il fil rouge che unisce il cambiamento climatico mondiale agli allagamenti del Bagnoro, dei sottopassaggi aretini, di via Giotto, via Anconetana, via Romana o del piazzale dell’Ospedale “San Donato”? Il “rasoio di Occam” (cioè formulare più ipotesi di quelle che siano strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno quando quelle iniziali siano sufficienti) stavolta non funziona: la spiegazione più semplice, l’incuria della rete fognaria e dei fossi, non basta a giustificare l’inadeguatezza del sistema aretino di smaltimento delle acque meteoriche e i disagi che cittadini ed edifici pubblici, come le scuole di Antria o l’asilo nido “Il Cucciolo”, hanno subìto. È possibile che qualcuno abbia pensato che la responsabilità fosse in parte del Consorzio di Bonifica della Val di Chiana, ormai noto nelle case aretine per le bollette e le richieste di pagamento, o al gestore della rete fognaria, Nuove Acque, oppure alla Provincia, ma quasi nessuno, eccetto gli “addetti ai lavori”, ha analizzato i veri motivi

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del grave dissesto idrogeologico del nostro territorio. Questo fenomeno dal nome altisonante, “dissesto idrogeologico”, è una piaga che colpisce tutta la penisola: per Legambiente è “l’insieme di quei processi quali erosione e frane, che modificano il territorio in tempi relativamente rapidi o rapidissimi, con effetti spesso distruttivi sulle opere, le attività e la stessa vita dell’uomo. Abusivismo edilizio, estrazione illegale di inerti, disboscamento indiscriminato, cementificazione selvaggia, abbandono delle aree montane,

Il torrente Castro in via Marco Perennio continua a pag. 4

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NEWS

imbo Italia, non solo bambino! Il disegno di internazionalizzazione concepito dal Consorzio “Bimbo Italia” si è negli anni allargato ad altri settori, per menzionarne alcuni: gioielleria, maglieria, calzature, food. Inoltre, dal territorio locale le aziende iscritte si sono allargate ad altre aree italiane. Da Bimbo Italia a Borgo Italia, la piazza che racconta le eccellenze imprenditoriali italiane nel mondo! Scopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET 13 DICEMBRE 2013

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agricoltura intensiva: sono tutti fattori che contribuiscono in maniera determinante a sconvolgere l’equilibrio idrogeologico del territorio”. Molte sono state le ipotesi fatte: dalla costruzione di più casse di espansione per i fiumi e i torrenti aretini, alla progettazione di una deviazione del Castro sul Vingone; ma nessuna di queste è una vera e propria soluzione al problema, o almeno è quello che alcuni esperti dicono. Le stesse casse d’espansione, bacini artificiali progettati per contenere parte della piena e ridurre la portata stessa del corso d’acqua, sono meri rattoppi non risolutivi in una situazione che avrebbe bisogno non solo di interventi d’emergenza, ma di una manutenzione generale costante di tutto il territorio: «Il dissesto idrogeologico è un problema più profondo della prevenzione spicciola delle zone a valle», ci spiega gentilmente l’ingegner Cardinali. È proprio Cardinali che ci dà una vaga idea della complessità del problema: quello che abbiamo vissuto a ottobre come un alluvione è il prodotto sì

«INVESTIRE

dell’aumento dei gas serra, ma anche il sintomo di un problema sistemico dove una soluzione è possibile solo se l’intero paradigma in cui viviamo viene scardinato; le ondate di piena come quelle del Valtina al Bagnoro sono causate anche dal degrado della campagna che, non esistendo più come tale ma solo in funzione di coltivazioni più o meno intensive, non è in grado di fornire una rete scolante minore per le precipitazioni atmosferiche come in passato. È quindi possibile prevenire in modo significativo il rischio di inondazione e cercare di limitare o sanare il dissesto idrogeologico che accomuna tutta Italia? Le risposte positive a questa domanda ci sono, ma nessuna delle soluzioni proposte è applicabile a breve termine e immediatamente risolutiva: che sia un’alta opera ingegneristica per deviare il corso d’un fiume, il ripopolamento delle campagne, un’agricoltura di presidio insieme a un’adeguata riforestazione, serviranno anni perché non si discuta più dello stato dei fossi.

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NATALE AL CIRCOLO ARCOBALENO NON UN CINEPANETTONE MA UNA SPLENDIDA REALTÀ l Natale si avvicina, e anche il Circolo Arcobaleno si veste di addobbi. Addobbi realizzati rigorosamente a mano dai ragazzi della sezione aretina dell’Aipd, Associazione Italiana Persone con Sindrome di Down. Ma quello degli addobbi natalizi è solo uno dei modi con i quali questi ragazzi vivono attivamente la festa più sentita dell’anno. Una ricorrenza che, come ci dice l’educatore Aipd Enrico Gasperini, viene vissuta «nella più grande normalità e semplicità possibile, perché quando si fanno le cose insieme è tutto più normale». Già oggi [venerdì 13 dicembre, ndr] i ragazzi dell’Aipd sono in piazza Guido Monaco per una raccolta fondi. Con un piccolo contributo si potranno acquistare le cioccolate confezionate con la caratteristica forma di “messaggio”. «Dietro il banchino stanno anche loro perché vogliamo evitare il più possibile di fare pietismo – spiega Gasperini, un giovane con già un’esperienza decennale alle spalle, operatore vero e proprio da quattro anni. – Sono loro che parlano di se stessi: non chiedono l’elemosina, chiedono solo un piccolo aiuto per fare insieme qualcosa di migliore». In questi giorni chiude anche il mercatino mensile dentro al Circolo Arcobaleno di via Curtatone, pure esso volto a reperire risorse necessarie per poter allestire le molte attività di integrazione delle persone down. Circolo che durante le festività natalizie continuerà il normale servizio, a svolgere cioè funzione di luogo di incontro e cooperazione fra le circa 20 persone down che lo frequentano abitualmente e tutte le altre persone normodotate, dove «le occa-

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sioni di dialogo non siano forzate», come fa notare ancora Gasperini. Una di queste occasioni è la festa degli auguri del 30 dicembre, un Capodanno anticipato fra giochi e di Luca Trippi attività varie dedicato a tutti. Ma non c’è solo il Circolo. Proprio ieri [giovedì 12, ndr] una scolaresca della “IV Novembre” di Arezzo è andata in visita alla Fattoria dei Desideri di Terranuova Bracciolini dove alcune persone down coltivano verdure di stagione (destinate al commercio solidale). Un momento in cui ragazzi di 13 anni hanno sperimentato da vicino la prima forma di cooperazione con i diversamente abili. Mentre Gasperini annuncia che proprio a partire da gennaio inizieranno i corsi di formazione per nuovi volontari.

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di David Mattesini

DOPO IL PLEBISCITO PER RENZI COSA SUCCEDERÀ? piani del neo-Segretario nazionale del Pd sembrano già delineati: un anno di coabitazione con Letta, cercando di imporgli alcuni passaggi imprescindibili come la riforma della legge elettorale, alcune misure di austerity e il nuovo pacchetto lavoro, poi via verso nuove elezioni, in una corsa a tre con Grillo e Berlusconi verso Palazzo Chigi. Questo il cappello nazionale, che poi però trova declinazione nello scenario aretino, dove il sempre in sella Sindaco di Firenze ha ottenuto una percentuale di consensi “ bulgara”, si sarebbe detto una volta: un consenso medio in tutti i comuni della Provincia, già definita come la più renziana d’Italia, intorno all’83%, in un range compreso tra il 94,5% di Caprese Michelangelo e il 76,8% di San Giovanni Valdarno. Nel mezzo Arezzo, dove i renziani hanno spuntato l’81,9% contro l’11 dei civatiani con un misero 7% per cento riservato a Cuperlo. C’era da aspettarselo? Forse. Di certo per i giovani renziani che adesso si apprestano a governare il maggiore partito del centrosinistra italiano, salgono le responsabilità. Prima di tutto nel capire che la “rivolta dei forconi” (che ad Arezzo si è svolta pacificamente davanti alla Stazione), per quanto in parte fomentata da Grillo, rappresenta un segnale preciso di esasperazione che non può non essere raccolto. Generazioni di precari, disoccupati, cassintegrati, esodati e così via, attendono risposte che non possono adesso non arrivare, magari facendo fronte comune con tutti quei soggetti, Civati e Vendola in

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testa, che ancora chiedono a gran voce di mettere al primo posto una ripresa economica che parta dalla giustizia sociale. Scomporre le vecchie categorie dei sindacati, della burocrazia fine a se stessa, non può che far bene a un Paese immobile che ha voglia di rinnovare se stesso, basta però tradurre le idee in azioni, e non in sudditanza europeista, senza guardare al domani dell’Italia e delle nostre comunità. Facendo squadra, come ha esortato il professor Prodi, senza scadere nella trappola già stravista del populismo, aggiungiamo noi. Alla giovane parlamentare aretina Maria Elena Boschi, neo-nominata alla Segreteria nazionale Pd, nientemeno che alle Riforme Istituzionali, tutti i nostri auguri, la fase politica che si palesa davanti è di straordinaria delicatezza.

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INFORMA

Caf Acli – C’è tempo fino al 16 dicembre per saldare l’Imu sulla seconda casa C’è tempo fino a lunedì 16 dicembre per saldare l’Imu sulla seconda casa. Con la sospensione del pagamento della seconda rata per la prima casa, il Caf Acli comunica che provvederà a inviare per posta il saldo per le seconde case a coloro che avevano calcolato l’acconto Imu presso i suoi sportelli. Tra le principali novità del Comune d’Arezzo si segnalano le agevolazioni per chi ha il contratto della seconda casa in comodato d’uso. Chi fosse interessato da questo caso è invitato a presentarsi al Caf Acli per calcolare lo sgravio e compilare l’autocertificazione rispetto alla casa in comodato. Intanto lo stesso Caf Acli manifesta il malcontento proprio, degli operatori e degli stessi cittadini nei confronti del governo e dei Comuni per come è stata trattata la partita dell’Imu. «A livello governativo – precisa il presidente del Caf Acli Daniele Rossi, – l’Imu è stata gestita senza alcuna attenzione per i contribuenti, confusi e frastornati dalle notizie quotidianamente date e poi smentite. I nostri stessi operatori hanno trovato difficoltà a destreggiarsi tra Comuni che non hanno deliberato le aliquote e tra le incertezze sui pagamenti. In tale situazione, invitiamo tutti i contribuenti a rivolgersi prontamente agli sportelli del Caf Acli per verificare la propria posizione».

ACLI

INFORMA

Patronato Acli – Un supplemento di pensione per chi ha lavorato nella raccolta dell’uva o delle olive Per i pensionati che sono stati impegnati nelle campagne di raccolta dell’uva o delle olive si prospetta un aumento dell’importo della pensione. A renderlo noto è il Patronato Acli che comunica la possibilità di un supplemento di pensione per chi, dopo il pensionamento, ha continuato a svolgere attività lavorativa versando regolarmente la contribuzione Inps. Sono sempre più, infatti, i pensionati che hanno ripreso a lavorare anche saltuariamente, in agricoltura o in altri settori, unendo così il reddito da lavoro a quello da pensione: loro possono ora godere del diritto all’aumento della pensione in relazione alla durata del lavoro svolto e all’ammontare dei contributi versati. Per una veloce e gratuita verifica sulla singole posizioni, il Patronato Acli invita i pensionati a prendere contatto con i propri sportelli. Fap Acli – Le politiche della persona siano la linfa della ripresa La politica deve investire sulla coesione sociale e intervenire contro la continua crescita della povertà. Questa richiesta è mossa dalla Fap – Federazione Anziani e Pensionati delle Acli di Arezzo che, tramite il proprio segretario Paolo Formelli, è quotidianamente attiva nell’ascolto dei bisogni e delle esigenze dei cittadini più deboli. Le maggiori attenzioni sono ovviamente rivolte alla terza età, una fascia particolarmente in difficoltà i cui problemi, le necessità, le attese e i desideri potrebbero essere soddisfatti con alcune scelte SEDE PROVINCIALE AREZZO politiche volte alla coesione sociale e alla lotta via Guido Monaco 48 – 0575/21.700 – 0575/21.396 all’emarginazione. Basterebbe dare maggiore arezzo@patronato.acli.it sicurezza a quella massa sempre più ampia di SEDE MERIDIANA poveri e nuovi poveri attraverso, un preciso aiuvia Pizzuto 34 – 0575/18.22.319 to alla persona e con un miglioramento di alcuni arezzomeridiana@patronato.acli.it servizi sociali come l’accoglienza in comunità o SEDE ZONALE VALDARNO in case famiglia, l’assistenza domiciliare integrata via Roma 1, San Giovanni Valdarno – 055/91.21.686 o il ricovero in una struttura residenziale assistita. valdarno@patronato.acli.it «Invitiamo gli amministratori – spiega Formelli – SEDE ZONALE CASENTINO a recuperare gli investimenti nell’ambito sociale via Nazario Sauro 26, Ponte a Poppi – 0575/52.00.36 utilizzando le proprie risorse per favorire la ripresa casentino@patronato.acli.it del welfare e per un concreto servizio alla colletSEDE ZONALE VALTIBERINA tività». via XX Settembre 127, Sansepolcro – 0575/73.46.45 In occasione del Natale, la Fap Acli augura valtiberina@patronato.acli.it buone feste a tutti i suoi associati.

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

n Luca Veneri in grande spolvero ha dominato la prima edizione della Quintana d’Inverno, svoltasi nello scorso fine settimana all’Arezzo Equestrian Centre e organizzata dalla commissione del Comitato Regionale Toscano Fise – Area Eventi Storici di Tradizione, con il patrocinio di Provincia di Arezzo, Coni, Panathlon e Lilt. Il cavaliere aretino ha messo in riga i quotati avversari giunti per tale occasione da tutta Italia in entrambe le gare disputate, a ribadire non solo la bravura, ma anche la duttilità di un cavaliere sul quale c’è ben poco da aggiungere, visto il suo invidiabile palmarès. Se l’apertura del nostro articolo non poteva che essere dedicata a Luca, un dato che emerge su tut-

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i premiati della gara di domenica

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LUCA VENERI DOMINATORE DELLA QUINTANA D’INVERNO ti è il grande successo ottenuto da questa iniziativa, testimoniato dai numeri e dai nomi presenti alla manifestazione. In totale si sono iscritti 41 tra cavalieri, amazzoni e giovani promesse: nella categoria degli esperti, ovvero i cavalieri in possesso del BPQ (Brevetto Palii e Quintane) erano in 27 alla partenza della gara di sabato 30 novembre, sviluppatasi su un percorso ovoidale in omaggio al Palio delle Contrade di San Secondo Parmense. Nella gara clou di domenica 1° dicembre, su un percorso a otto, erano in 31 per 36 binomi. Tra essi nomi di spicco del panorama nazionale quintanaro, da Daniele Scarponi a Luca Innocenzi, da Gianluca Chicchini a Cristiano Liti, tanto per citare alcuni dei cavalieri non aretini più blasonati. A difendere l’onore della città del Cavallino Rampante c’erano otto giostratori che hanno dato battaglia agli avversari, pur correndo in percorsi per loro non abituali specie nella gara di domenica. Ai nastri di partenza, oltre a Veneri,

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i premiati di sabato

anche i “ragazzi terribili” di Porta Santo Spirito Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci, poi Marco Cherici, Filippo Fardelli, Enrico Giusti e Cristian Salvi. Grande spettacolo dunque nella kermesse che, nonostante le avverse condizioni meteo (la giornata del sabato è stata caratterizzata dalla nebbia, la domenica da un forte vento di tramontana), ha richiamato pure molti appassionati e addetti ai lavori. Allo steccato di delimitazione dell’Arena Dante (dove si sono svolte la gare) erano assiepati pure Rettori e Capitani di alcuni Quartieri di Arezzo, così come responsabili dei rioni Croce Bianca e Pugilli di Foligno, del Rione Nero di Faenza, della Scuderia del Rione Piazza di San Gemini, del Rione Crux Burgi di Amelia, oltre a esponenti dell’Associazione Palio delle Contrade di San Secondo Parmense. A rendere ulteriormente avvincente la competizione per i cavaliere e amazzoni con residenza di club in Toscana, l’essere la maniI RISULTATI 2° Cristiano Liti (San Gemini) festazione valevole anche come pri3° Federico Minestrini (Spoleto) IN DETTAGLIO Sabato 30 novembre, gara Miglior cavaliere delle due gare mo Campionato Toscano di Eventi Luca Veneri per cavalieri BPQ denominata Storici, la cui premiazione avverrà livello 1 – categoria 1 Cavaliere d’Onore (per tenuta, domani [sabato 14 dicembre, ndr] 1° Luca Veneri condotta e status del cavallo) durante il Gran Galà dell’EquitaDaniele Scarponi (Foligno) 2° Enrico Giusti 3° Marco Cherici Campionato Toscano zione. In chiusura ricordiamo come Categoria Amazzoni Categoria cavalieri BPQ prima dell’inizio della gara di sabato 1° Chiara Cavarra 1° Luca Veneri sia stato ricordato Andrea Barba2° Erika Cherici 2° Filippo Fardelli gli, malato di distrofia muscolare, 3° Francesca Giacomoni 3° Marco Cherici Categoria ludica Categoria Amazzoni scomparso giovedì 28 novembre.

È

questo il nostro ultimo appuntamento prima della pausa natalizia del “Settimanale”. A tutti gli appassionati di Giostra, Quintane e Palii auguriamo buone feste.

1° Niccolò Paffetti 2° Niccolò Parnetti 3° Nicholas Lionetti (Faenza). Domenica 1° dicembre, gara per cavalieri BPQ denominata livello 1 – categoria 2 1° Luca Veneri

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1° Chiara Cavarra 2° Erika Cherici 3° Francesca Giacomoni Categoria ludica 1° Niccolò Paffetti 2° Niccolò Parnetti 3° Aurelio Nencini (Pistoia)

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QUANDO SAN DOMENIC ARTIGIANI di Ivana Marianna Pattavina

CHIACCHIERATA CON GIANNI BRUSCHI

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arlo Bruschi, artigiano fiorentino, primo pasticciere in diversi famosi locali (Pascowsky, Bruzzichelli, Scudieri…) si trasferì ad Arezzo. Nel 1937, dopo un’esperienza lavorativa dagli Svizzeri (nell’alto Corso Italia), fondò la propria pasticceria. Si stabilì definitivamente al 42 di via San Domenico nel 1944… Finita la guerra lo attendeva una nuova avventura insieme ai figli. Quel tempo non è così lontano, lo ripercorreremo con Gianni Bruschi [nella foto in questa pagina]. Gianni ci dice: «Mio padre cita sempre l’abile arte del mio bisnonno: lavorava con lo zucchero un dolce alto a forma di fontana coi pesci (il dolce “Fontana”, per l’appunto). Mio nonno Bruno lo ricordo con tenerezza, mi richiamava all’ordine per schiacciare le noci e rompere le uova. Io, mia sorella e i cugini, ogni tanto, a modo nostro, lo aiutavamo. Lavoro faticoso: fornivamo gli alberghi, i negozianti della città, ad esempio i Costanti… Enormi le quantità degli ingredienti!». Rubare con gli occhi. «La vita si svolgeva in un contesto semplice: il mestiere non si svelava, andava rubato con gli occhi, ripeteva mia nonna Fanny (la moglie di Bruno)». Gesti perduti. «I frullatori a mano… Il torrone mescolato per un giorno intero, con amore e pazienza». Pulire le teglie. «Con delle spatoline d’acciaio: anche que-

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NICO ERA LA VIA DEGLI sto risultava educativo, io e i miei cugini a turno lo facevamo». Il vostro motto. «Non si butta nulla, con i ritagli di pasta, anice, spezie e cioccolato si faceva la Buzzurra». Una famiglia unita, la vostra. «Tra cugini e parenti, una ventina di persone a tavola, ma il calore familiare significa per noi estenderlo pure agli altri. Abitiamo tutti quanti vicini, dietro la pasticceria: si accede al giardino e a una corte da cui si vedono l’orto dei frati e le mura della città». I “condottieri” della pasticceria oggi. «Mia sorella Stefania, i nostri cugini Sergio, Alessandro, e io (di passaggio)». Un personaggio che ha segnato la storia di San Domenico e di Arezzo. «Padre Caprara. Radunava gli scout, dirigeva attività ricreative e soprattutto umanitarie. La chiesa la domenica era strapiena… Poi tutti a colazione da

noi». Un fortissimo desiderio, una missione… «Ridare lustro a questa zona, dove c’è la casa del Vasari, Il Cristo del Cimabue… Eventi culturali: spettacoli, mostre. In piazza San Domenico per le feste si potrebbe allestire un mercatino delle spezie mediterranee. In futuro, vorremmo ristrutturare il laboratorio della pasticceria – di 250 metri quadrati – e la corte interna, organizzare visite guidate. Un bel contributo da parte delle istituzioni potrebbe rendere più accessibile la zona del centro storico».

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Chimera Nuoto

obiettivo è un titolo italiano. La Chimera Nuoto non si nasconde e, dopo un 2013 di grandi risultati, per la prossima stagione punta a un’ulteriore crescita per consolidarsi tra le migliori società toscane, con il sogno di riuscire a conquistare un tricolore. Del bel momento vissuto dalla società aretina parliamo con il direttore tecnico Marco Magara che, per iniziare, parte dalle 85 medaglie centrate dalla Chimera Nuoto nel corso degli ultimi mesi. «Abbiamo archiviato una stagione da record – avvia il tecnico. – Nei vari campionati nazionali e regionali i nostri atleti sono stati bravissimi a centrare un totale di 85 medaglie. Tra queste 31 sono ori conquistati ai Campionati toscani, mentre ben 5 arrivano dai Campionati italiani, con Daisy Bertelli che negli Esordienti ha

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La società aretina non smette di crescere e si proietta con entusiasmo e ambizione verso le gare del 2014

La Chimera Nuoto archivia la stagione dei record [segue da pag. 13]

conquistato l’oro nei 200 Dorso, l’argento nei 100 Dorso e il bronzo nei 400 Stile Libero, e Giulia Fucini che nei Master ha colto un doppio bronzo nei 50 Delfino e nei 50 Stile Libero». Dunque per la Chimera Nuoto è stata un’annata veramente da incorniciare. «Al di là delle singole medaglie e del primo tricolore della nostra storia conquistato da Bertelli, il dato positivo è indubbiamente la crescita dell’intero gruppo sportivo. Abbiamo tanti atleti che hanno abbassato i lori tempi e sono diventati competitivi, per un miglioramento complessivo, ben visibile nella partecipazione in massa agli ultimi Campionati italiani nelle varie categorie Esordienti, Ragazzi, Cadetti e Juniores. Meriti particolari vanno riconosciuti a Elisabetta Alessandrini, Lorenzo Batti, Alberto Bertuccini, Angelo Solis Herrera, Marco Licastro e Lucia Moccia, i tecnici della nostra società». Quale è il segreto della crescita del nuoto aretino? «Negli ultimi anni abbiamo ristrutturato la nostra didattica studiando un “percorso cristallo” che racchiude innovative metodologie di allenamento. Fin dall’età di 6 anni e dalla scuola nuoto, i nostri insegnamenti si fondano su una didattica di tipo attivo fondata sulla scoperta guidata: gli allenamenti non si basano sulle spiegazioni ma sugli obiettivi e sulle azioni a essi collegati, con un metodo attivo e funzionale che permette all’atleta di interiorizzare i movimenti migliori per raggiungere un certo scopo. Inoltre consideriamo il nuoto come uno sport di squadra e nel corso degli allenamenti non ci sono mai tempi morti, ma i nostri nuotatori fanno tutto tutti insieme: questo ha permesso di creare un bello spirito di gruppo e di stimolare il singolo atleta verso un continuo miglioramento». Per la prossima stagione a quali obiettivi mirate? «Innanzitutto vogliamo aumentare ulteriormente il numero dei nostri atleti. Al momento abbiamo di Marco 67 nuotatori nell’agonistica, 120 nel Propaganda e 20 nei Master, ma l’obiettivo è portare le varie Cavini categorie rispettivamente a 100, 150 e 30 atleti. Sono convinto che nel giro di un biennio possiamo raggiungere questa ulteriore crescita». Sportivamente, invece, a cosa ambite? «Dobbiamo confermarci e migliorare a livello regionale per provare a conquistare un titolo italiano. Possiamo fare affidamento su una squadra di assoluto valore, dunque credo che il 2014 posso essere l’anno giusto per raggiungere questo prestigioso obiettivo».

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n viaggio all’interno di un sentiero lungo più di tre settimane. Un’esperienza unica che si eleva al di sopra di qualsiasi semplice vacanza e porta al coronamento di un sogno, in un luogo di Omero dove da sempre l’uomo percepisce, Ortaggi respira, vive un’atmosfera inspiegabilmente magica e trascendentale. Parliamo di una giovane coppia aretina costituita da Riccardo Carboni ed Elisa Bardelli, protagonisti di un viaggio in un luogo fuori dal tempo, l’Himalaya. Un’esperienza che ha portato i due giovani alla scoperta di posti spirituali come la collina di Swayanbud-Nath, uno dei luoghi religiosi e culturali più importanti del Nepal, e il Bagmati (affluente del Gange), fiume sacro agli induisti dove vengono bruciati i corpi. Così, dopo qualche giorno passato nella capitale nepalese, hanno raggiunto l’aeroporto di Lukla (situato a oltre 2800 metri di altitudine). Qui, dopo essersi immersi tra le montagne più alte del mondo, per Elisa e Riccardo è iniziato il cammino verso le cime di Gokyo-Ri (5360 metri), Kalapatar (5550 metri, la “montagna nera” per le sue rocce scure) e l’Island Peak (6189 metri). Qui sono entrati in un’altra dimensione, incontaminata dalle logiche del mondo occidentale: «Ci siamo sin da subito sentiti piccoli all’interno di un paesaggio immenso come quello himalayano, in un posto dove le montagne sono considerate sacre. In cima a ogni vetta ci sono le bandierine tibetane (Lung-Ta) costituite da cinque colori (bianco, giallo, rosso, verde e blu) e con all’interno preghiere di benedizione rivolte alle montagne, al cielo e agli uomini. Questo fa capire il rispetto degli abitanti del luogo nei confronti delle montagne stesse». Dopo aver raggiunto le prime due cime e aver dormito a 5200 metri di altezza a – 27 gradi, si sono incamminati (sempre accompagnati da una guida alpina italiana, sherpa e portatori) verso la vetta dell’Island Peak, toccata dopo sette ore di viaggio attraverso il ghiacciaio di Lhotse Shar e un sentiero che li ha visti passare su di una cresta alta oltre 200 metri. Quella era la vetta, il sogno divenuto realtà: «Abbiamo provato un grande senso di liberazione da qualsiasi tensione. Avevamo raggiunto un obiettivo per molti irraggiungibile ed è stata la realizzazione di un sogno che potrebbe averci, chissà, aperto la porta verso altre vette e luoghi da scoprire». Perché un’esperienza così ti mette sete, ulteriore voglia di non fermarsi qui e di viaggiare ancora, verso la scoperta di luoghi dedicati solo a chi vuole partire per conoscere se stesso e qualche piccola fetta Island Peak, 6189 metri di mondo in più.

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Due aretini sul tetto del mondo

Riccardo Carboni ed Elisa Bardelli sono stati protagonisti di un viaggio unico in Himalaya, immersi nell’affascinante cultura orientale

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iovani e vincenti: sono i ragazzi del Lions Hockey Arezzo, che con il duro lavoro e con tanto impegno messo in palestra si stanno togliendo, in questo inizio di stagione come negli scorsi anni, tante soddisfazioni e stanno raggiungendo bei risultati. A parlarci delle giovanili dei Lions è stata proprio la presidente della società hockeistica, Paola Salvi. «Questi ragazzi, facenti parte delle categorie Under 12, Under 14 e Under 16, ci stanno regalando tante gioie, nonché anche singolarmente alcuni sono riusciti a emergere già a livello regionale. I più piccoli, gli U12 stanno crescendo davvero bene – dice la presidente Salvi. – È una squadra coesa e compatta, dove tutti si aiutano e si divertono. All’interno del gruppo, poi, ci sono tre-quattro giovani talenti

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Lions Hockey Arezzo: un vivaio da coltivare I giovani dei Lions vogliono confermarsi ai vertici che dovremo cercare subito di valorizzare per mettere in risalto le loro qualità e le loro potenzialità». Per quanto riguarda l’Under 14, invece, è già iniziato il campionato, dove i giovani Leoni hanno ottenuto una rotonda vittoria per 15-0 contro la Molinese: un match senza storia, che ha legittimato la superiorità degli aretini. «Con questa squadra puntiamo a confermare i risultati delle ultime due stagioni, ovvero di Alessio Segantini ai vertici sia a livello regionale sia nazionale. Per ultima, ma non per importanza, rimangono l’U16 e l’U18, che sono due buone squadre e disputeranno i rispettivi campionati con grandi ambizioni, nonostante le altre avversarie siano davvero molto competitive: sicuramente però proveremo a farci valere in ambito toscano». Insomma, tutte queste formazioni giovanili dal futuro assicurato rappresentano il meglio della società di hockey aretina. Alcuni ragazzi si sono tolti piccole soddisfazioni personali, come quella di essere chiamati nelle selezioni regionali, mentre le squadre stanno facendo vivere a tutto il movimento hockeistico belle stagioni dal punto di vista del settore giovanile. In particolar modo l’Under 14, composta prevalentemente da ragazze, sta ben figurando e per le giovani aretine le prospettive non possono che essere rosee.

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n primo importante passo è stato compiuto: 207 mila euro di stanziamenti, di cui una piccola parte frutto di bandi regionali, sono stati sbloccati per soccorrere alcune delle nostre strutture sportive. In questo modo Palazzo Cavallo cerca di ridare ossigeno al settore e lanciare un segnale forte. «La somma, vincolata anche dai bandi regionali da noi vinti, ha interessato soprattutto alcune strutture periferiche laddove il problema era di messa a norma – spiega l’assessore allo Sport Francesco Romizi. – La sicurezza degli impianti sportivi era e rimane una priorità». Vediamo più in dettaglio: 45 mila euro (15 mila provenienti dalla Regione) sono stati impiegati per l’impianto fotovoltaico presso la struttura del Vasari Rugby. Un intervento innovativo poiché sarà la prima realtà sportiva a piena sostenibilità ambientale. 43 mila euro (di cui 13 mila dalla società di Zerbini, cui si aggiungono altri fondi comunali) gli interventi all’impianto di illuminazione del Villaggio Amaranto. 13 mila euro saranno destinati all’irrigazione del campo sportivo di Vitiano (intervento straordinario); 19 mila euro diretti all’illuminazione del campo degli Arieti Rugby a Policiano, il cui aiuto era doveroso dopo che la società e gli atleti avevano dimostrato il proprio spirito di veri sportivi rimettendo a posto, da soli, il proprio campo devastato dalla tempesta di alcuni mesi fa. Anche il campo di Rigutino sarà oggetto di un restyling. Altro importante intervento, quello di ammodernamento della palestra di Palazzo del Pero, che già dal prossimo anno potrà fornire allo sport aretino un impianto in più. Infine, la messa a norma tramite luci d’emergenza del Pala “D’Agata”, più comunemente PalaCaselle, che nel giro di pochi mesi riaprirà il bando per la gestione alla quale il Comune contribuirà, con piccoli ausili economici, per sgravare la società vincitrice dai troppi oneri. Come presenta il quadro delineato, non si è optato per una parcellizzazione della torta tra le molteplici realtà sportive del tessuto cittadino: «Se avessimo destinato piccole somme a tutti, non avremmo

l’ingresso del campo degli Arieti a Policiano dopo la tempesta

Fondo d’interventi per le strutture aretine Romizi: «Ecco come agiremo» risolto nulla. Sappiamo che le realtà in affanno per carenza di strutture sono molte, ma il ragionamento politico è stato più ampio. In questa maniera, vincolati anche dai bandi regionali, ci siamo dedicati ad alcune realtà, soprattutto della periferia, per ricrea- di Giacomo re ambienti sicuri d’aggregazione e Belli iniziare da qui un processo di interventi che, mi impegnerò per questo, proseguiranno anche l’anno prossimo», assicura Romizi. L’attivazione a breve del progetto “Turismo e Sport” (valorizzazione degli eventi sportivi unito alla ricettività cittadina) e il reperimento di fondi per l’attrezzatura sportiva del nuovo Campo Scuola, sono ulteriori prove che, nonostante i numerosi problemi del settore, qualcosa di concreto e serio si sta mettendo davvero in pratica.

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uattrocento atleti si contendono ad Arezzo il titolo nazionale di taekwondo. Sabato 14 e domenica 15 dicembre, il Palasport “Mario d’Agata” ospiterà il Campionato Italiano di Forme 2013, un evento che catalizzerà sulla città l’attenzione dell’intero taekwondo tricolore. La manifestazione, a ingresso gratuito e in programma dalle 9 alle 17, è organizzata grazie alla collaborazione di ben quattro società della provincia di Arezzo: il Centro Taekwondo, il Taekyon Club, l’Nrgym di Pieve al Toppo e l’Olimpica

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Arezzo ospita il Campionato Italiano Forme di taekwondo I 400 migliori atleti italiani si sfidano il 14 e 15 dicembre alla ricerca del titolo di campione d’Italia Toscana di Monte San Savino. L’evento assegnerà i titoli italiani di Forma, la specialità del taekwondo che premia l’esecuzione di una serie di tecniche di calci, braccia e passi codificati che simulano un combattimento contro un avversario immaginario. A chiudere la due giorni di gare sarà la prima edizione del Torneo dei Campioni, un ulteriore appuntadi Marco mento riservato ai medagliati del Campionato Italiano Cavini e agli atleti con i migliori risultati internazionali. «Arezzo non aveva mai ospitato un evento tanto importante – afferma Andrea Rescigno, presidente del Centro Taekwondo Arezzo. – Nel giugno scorso avevamo organizzato i campionati interregionali e la Federazione è rimasta talmente colpita dalla perfetta riuscita delle gare che ha deciso di assegnarci anche la più importante manifestazione nazionale. Questo è per il taekwondo aretino un motivo di orgoglio e prestigio, perché avremo l’onore di assistere a un evento spettacolare e con un alto tasso tecnico, a cui invitiamo l’intera cittadinanza». Al Campionato Italiano si sfideranno le 400 cinture nere più forti d’Italia, tra cui spicca la presenza degli atleti della Nazionale italiana di Forma, capeggiati dall’ex campione del mondo Andrea Notaro e da Park Young Gill, il maestro che ha portato il taekwondo nel nostro Paese. In gara sono attesi anche alcuni aretini tra cui Alessandro Cantaloni, Matteo Naccarato, Gabriele Sguerri e, soprattutto, Gennaro Patrone, direttore tecnico del Taekyon Club Arezzo reduce da un bell’oro ai campionati interregionali di Fondi dopo aver battuto il campione e il vicecampione italiano. «Il taekwondo – conclude lo stesso Patrone – è la disciplina più praticata al mondo e in Italia conta ben 25.000 atleti: ad Arezzo vedremo sfidarsi tutti i più forti in un evento che assegnerà niente meno che il titolo italiano».

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il Basket Integrato Bm

l basket integrato della Sba ha spiccato il volo. La società aretina ha confermato anche in questa stagione il proprio impegno sociale ripartendo per il terzo anno consecutivo con il progetto BaskIn, un corso di pallacanestro che permette a chi ha disabilità fisiche, intellettive e relazionali di fare sport e giocare insieme ad atleti normodotati. Questa bella iniziativa, completamente gratuita in virtù del sostegno dallo sponsor Bm Centro Tecnico, ha trovato l’appoggio pure della Caritas diocesana che l’ha inserita all’interno de Le abilità diverse della disabilità, un macroprogetto che si occupa della valorizzazione e dell’integrazione dei disabili nella vita quotidiana. La collaborazione con la Caritas e con l’associazione “Ragazzi Speciali” di Castiglion Fiorentino ha permesso alla Sba di aggregare un bel gruppo di 25 atleti, dai 16 anni in su, che settimanalmente si ritrovano a San Lorentino per giocare e per divertirsi negli allenamenti diretti dal tecnico Paolo Bruschi e dall’insegnante di educazione motoria Letizia Rubeca. L’obiettivo più ambizioso di BaskIn è quello di introdurre questi ragazzi alla pallacanestro, fornendogli le basi motorie e tecniche per riuscire a integrarli in una vera e propria squadra insieme ad atleti normodotati. I primi ad aver raggiunto questo risultato sono stati Davide Salvi e Alessandro Stocchi, due atleti che hanno raggiunto un’autonomia tale da meritare la promozione nella squadra della Sba che partecipa al campionato Uisp. «Siamo orgogliosi di aver inserito Davide e Alessandro nella nostra formazione – afferma il tecnico della Sba Federico Fracassi. – Questi passaggi testimoniano il compimento del nostro obiettivo di piena integrazione tra atleti con disabilità e atleti normodotati, permettendoci di costituire una squadra mista impegnata in un campionato Uisp». BaskIn è oggi uno dei fiori all’occhiello dell’attività della Sba, perché testimonia l’impegno sociale della società per offrire un momento educativo, riabilitativo, ricreativo, culturale e sociale a chi ha una qualche forma di disabilità. L’aumento di ragazzi ovviamente richiede un impegno via via maggiore da parte di tecnici e volontari, ma l’obiettivo è coinvolgere sempre più atleti per riuscire, in futuro, a disputare un campionato Fracassi con Stocchi e Salvi nazionale di basket integrato.

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Caritas e Sba unite per la crescita del basket integrato

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PRESSO

CENTRO SPORT CHIMERA

Sicurezza e lavoro: al via il uo o nuovo corso da istruttore di nuoto nsegniamo ad insegnare”: la Società Nazionale di Salvamento, una onlus attiva presso il palazzetto del nuoto di Arezzo, sta progettando il nuovo corso di formazione per il conseguimento della qualifica di “istruttore di nuoto e attività acquatiche”. Il corso, aperto a uomini e donne tra i 16 e i 55 anni, ha l’obiettivo di fornire agli allievi le competenze per poter insegnare a nuotare e permette di conseguire un brevetto riconosciuto su tutto il territorio nazionale, offrendo dunque nuove possibilità lavorative. «Abbiamo sentito il bisogno di investire sulla formazione – spiega Marco Magara, segretario della onlus. – Siamo orgogliosi di organizzare questo corso perché riteniamo che l’istruttore sia un ruolo di fondamentale importanza in grado di assicurare l’insegnamento del nuoto e garantire la sicurezza negli ambienti acquatici. Si tratta di un corso altamente specializzato, dunque tutti i partecipanti dovranno già possedere i fondamenti tecnici del nuoto e per potersi iscrivere dovranno dimostrare di saper galleggiare, stare in apnea e nuotare in almeno tre stili». Il corso si svilupperà su più mesi, con un centinaio di ore di lezioni pratiche e teoriche e 40 ore di tirocinio. La prima necessità è insegnare a tutti i praticanti a nuotare in maniera efficace, dunque le lezioni iniziali saranno dedicate al perfezionamento della

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tecnica natatoria, con la pratica atica in acqua che occuperà circa ca il 70% del corso. Nel programma delle serate erate sono previste anche lezioni teoriche condotte con la colla-borazione di psicologi dello sport, medici e scienziati motori, che formeranno gli allievi vi sui più svariati argomenti: di-dattica, pedagogia, teoria del movimento, biologia, anatomia, fisiologia, psicologia, teorie della comunicazione, tecniche e stili del nuoto. A chiudere il percorso sarà il tirocinio con le stesse società del Cener informazioni sui tro Sport Chimera corsi della Sport3 è che offriranno l’oppossibile recarsi alla seportunità concreta greteria del Centro Sport per far pratica da Chimera, chiamare lo istruttore e proiette0575/35.33.15, inviare un ranno i partecipanti sms al 347/42.49.641 o verso le prime espescrivere una mail a info@ rienze lavorative nel chimeranuoto.it mondo del nuoto.

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di Chiara Marcelli

AREZZO

BELLE ARTI

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SILVIA AVALLONE AL GIARDINO DELLE IDEE L’AUTRICE PRESENTA IL ROMANZO “MARINA BELLEZZA”

abato 14 dicembre riapre Il Giardino delle Idee per uno speciale appuntamento prenatalizio. Ospite straordinaria di una giornata all’insegna della scrittura creativa, Silvia Avallone, autrice-rivelazione di Acciaio, presenterà il suo secondo romanzo dal titolo Marina Bellezza (Rizzoli). Tre anni dopo il bestseller d’esordio – che ci aveva narrato il degrado e la sofferenza della vita nei casermoni di via Stalingrado a Piombino – Silvia ambienta la sua nuova storia nella provincia di Biella, dov’è nata e cresciuta: una wasteland che le generazioni precedenti hanno abbandonato e della quale, adesso, occorre riappropriarsi per superare la crisi. Marina, la ragazza che dà nome al libro, è una giovane talentuosa quanto testarda, di una bellezza scomoda. Canta e balla nei centri commerciali, sognando una carriera nel mondo dello spettacolo per scappare dalla provincia e da una famiglia sbandata che non hanno futuro da offrirle. Marina abita di fronte ad Andrea, figlio del sindaco del paese, bibliotecario part-time che aspira a ereditare la malga del nonno e allevare mucche. «Andrea è l’eroe del romanzo – dichiara l’autrice – che condensa nel personaggio la sua ammirazione per quanti hanno coraggio di restare legati alla propria terra. Nessuno è disposto a credere nel suo sogno di diventare “malgaro”, e vive all’ombra di un fratello che ha fatto fortuna in America.

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RISTORANTE

Martina e Andrea non potrebbero essere più diversi, eppure si amano da sempre. Lui è il porto sicuro di Marina, l’accoglie ogni volta che torna dai provini. La loro storia, fatta di arrivi e partenze, è ispirata a quella di coloro che oggi trovano difficoltà nel tracciare la propria strada nel caos generale. Con uno stile essenziale e rigoroso, Silvia rivela le speranze e i sogni dei giovani in un mondo di ambiguità e soprusi che si spacca velocemente. Il tono della storia, tuttavia, non è melodrammatico, ma stemperato dallo sguardo ironico rivolto alla vita della provincia, alle sue tv locali, alle feste paesane e al suo immaginario semplice. L’incontro con l’autrice avrà luogo presso la Sala delle Muse del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, a partire dalle ore 17. Gli studenti del Liceo “F. Redi” potranno incontrare Silvia già al mattino, per esplorare le potenzialità del linguaggio e della scrittura creativa.

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

CLIMA | PERCORSI DI FIG QUATTRO APPUNTAMENTI CON L’ARTE E LE SUE CONTAMINAZIONI A SPAZIO SEME

pazio Seme è sempre pronto a sorprendere. Le fervide menti di chi anima la sede della società in via del Pantano 36, ad Arezzo – specializzata nell’ideazione, produzione e organizzazione di eventi e corsi – sono sempre in movimento e intente a coltivare la passione per la condivisione d’insieme. È così che nasce anche il progetto artistico CLIMA | Percorsi di figurazione contemporanea, una serie di quattro mostre collettive dedicata all’arte contemporanea e alle sue contaminaziodi Marco ni. L’iniziativa, da cui è scaturito anche un catalogo, è una co-produzione Ishii Production & Botti Spazio Seme. I testi sono di Francesco Botti, la grafica e le foto di Sofia Sguerri, gli allestimenti di Gianni Bruschi e la comunicazione curata da Francesca Bassani. La rassegna riunisce sei artisti – Sebastiano Benegiamo, Andrea Cammarano, Roberto Dragoni, Takako Ishii, Andrea Lucchesi ed Elia Mauceri – cresciuti in una stessa inclinazione rispetto alla percezione della realtà e alla conseguente trasposizione artistica di essa. Un’atmosfera condivisa che negli anni si è sviluppata in linguaggi eterogenei ma che Spazio Seme è riuscito a congiungere sotto il suo tetto. Il primo appuntamento – Corpi e Ritratti – verrà inaugurato venerdì 13 dicembre alle 19.30 e proseguirà fino al 13 gennaio 2014. Ogni volta le opere presenti dialogheranno e stimoleranno i protagonisti della società di via del Pantano, in maniera da ricreare un Wa-Endless di Takako Ishii vero e proprio micro-clima artistico

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Clima, foto di gruppo

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dove le immagini, i colori, i luoghi e soprattutto le gesta dell’anima possano prendere vita. Con questi presupposti prende corpo anche Deo Gratias, uno spettacolo teatrale a cura di Francesco Botti e Leonardo Lambruschini, che andrà in scena la sera del vernissage, alle ore 21. Deo Gratias è ispirato al racconto L’Angelo


IGURAZIONE CONTEMPORANEA I PRESEPI ARTISTICI AD AREZZO La Fondazione Ivan Bruschi presenta una mostra dislocata in tre sedi

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Deo Gratias

di Francesco Botti contenuto nel volume Decameron 2013 (Felici Editore). «È la storia di un incontro inaspettato e inquietante – spiegano gli organizzatori. – La figura di Angelo irrompe nella vita di Antonio, giovane archeologo, innescando un’esplosione di emozioni e ricordi confusi in lontane superstizioni, fino alla scoperta di una realtà rimossa, occultata, tenuta nascosta per anni. Lo spettacolo è tratto da una novella horror che affronta il tema del bene e del male trasposto in un clima dove la tradizione popolare e la crisi mondiale si sfiorano, rievocando antichi terrori e segreti». Saranno gli stessi curatori dello spettacolo a interpretare i personaggi, unendo narrazione, danza e performance che raccontano e risolvono la tensione nella rivelazione di una verità finale sorprendente.

n occasione delle festività natalizie 2013, la Fondazione Ivan Bruschi, amministrata da Banca Etruria, presenta al pubblico un’esposizione di Presepi Artistici organizzata in collaborazione con l’Associazione Presepi di Laterina. La mostra ospita lavori originali di maestri artigiani e artisti locali, ma anche esemplari dei più tradizionali presepi napoletani. All’esposizione partecipano gli artisti e collezionisti Alberto Artini, Marco Bonechi, Bruno Bronchi, Luigi Carletto, Francesco Casillo, Romano Dini, Mario Donnini e Luca Sestini. L’evento è visibile in tre sedi: la Casa Museo di Ivan Bruschi e la Sede Storica di Banca Etruria, entrambe in Corso Italia, dove saranno visibili fino al prossimo 12 gennaio, e presso la Galleria Antiquaria Ivan Bruschi, in piazza San Francesco, dove i presepi saranno in vetrina durante il weekend della Fiera Antiquaria di sabato 4 e domenica 5 gennaio 2014. www.fondazioneivanbruschi.it Serena Capponi

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MARIA GRAZIA GIALLI MELI E I SUOI ATTIMI POETICI

SOTTOVOCE

di Valentina Paggini

i sono i fatti. E ci sono le emozioni che nascono dall’aver vissuto un momento o un episodio. Poi, di quei momenti o episodi c’è la descrizione oggettiva, che però imparziale non è quasi mai perché è pur sempre un soggetto a farla. Maria Grazia Gialli Meli, nella sua ultima raccolta di poesie – Sottovoce – edita da Helicon Edizioni, cerca di districarsi tra questi due atteggiamenti, che a volte sentiamo convivere nelle liriche, altre sono del tutto scissi. Andrea Pellegrini, nella prefazione al libro, parla di “piccole e potenti gemme di riuscita grazia” dove le “parti profonde dell’Io si mostrano protagoniste”. È un Io indagatore, infatti, quello dell’autrice, che spazia dalla natura alle persone amate, dalla sua infanzia – dove si perde nei ricordi che affiorano – fino ad arrivare a commemorare il “caro Lucio” a un anno dalla morte. La scrittura in versi della Meli si sa anche trasformare in cronaca; così, leggiamo poesie dedicate ai tragici sbarchi di Lampedusa, (“barche / che bare / si son fatte”), all’incidente ferroviario di Viareggio del giugno 2009 (“uno squarcio, uno scoppio / tempesta di fuoco / e poi… il NULLA”) e alle guerre che si combattono in questo momento in tutto il mondo (“scoppiò l’inferno / e ci cacciarono/ dall’eden / del nostro quotidiano”). La raccolta è suddivisa in tre parti che corrispondono ai momenti lirici dell’Io narrante e osservatore: Il mio mondo, Intorno a me, Come per incanto. Ogni momento dell’anima è coronato dalle incisioni dell’artista aretino Roberto Lanari, che ha dipinto anche la copertina, con un’acquaforte di tre stupende conchiglie che sembrano volti. La Meli sente poi il bisogno di omaggiare i più grandi valori, come l’amore, la pace e la solidarietà, senza però dimenticarsi dei piccoli momenti del quotidiano, i veri protagonisti delle nostre vite. Così, disponendo i versi sulla pagina, di lunghezza variabile, la scrittrice ci parla di una giornata in spiaggia, dell’arrivo di un temporale e di un nonno che guida un passeggino, del Natale, di un viaggio in aereo e di un giorno alle terme, della falciatura di un giardino e di una passeggiata di un cane con il suo padrone. Sempre attenta a scovare il fatto reale che si cela dietro all’emozione.

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DINA CANGI E FRANCO TANGANELLI ESPONGONO A VIA CAVOUR 85

ESPLOSIONI PITTORICHE E SCULTURE MONUMENTALI arte in tutta la sua forza è protagonista di queste feste natalizie negli spazi di Via Cavour 85. Alle ore 18 di sabato 14 dicembre si terrà infatti l’inaugurazione di due mostre personali: Splash della pittrice Dina Cangi e Il Guardiano della Memoria dello scultore Franco Tanganelli. La Cangi presenta una ventina di opere – alcune inedite – tutte connotate da un’esplosione di colori, nuova e sorprendente fase dopo anni dove era più sobrio l’uso delle cromie, con prevalenza di nero, oro e beige. Emblematici di questa energia positiva i titoli di alcune opere astratte: I colori dell’anima, Energia in libertà, La sorgente del sé, Volo nella fantasia, Tutto scorre, Fonte di energia, Emozione cromatica. Condivide lo spazio artistico Franco Tanganelli, un maestro toscano che dopo una vita dedicata alla pittura si è immerso nell’arte scultorea con opere che destano stupore. Regine e Cavalieri, Il Cavallo di Troia, La Nave di Ulisse, Papi e Re, Le Vittorie alate, Gli angeli, La Sfinge e Gli Amanti sono alcuni esempi di un mondo immaginario creato attraverso oggetti recuperati dal contesto contadino, che prendono nuova vita. Le mostre proseguiranno fino al 6 gennaio 2014; dal 14 al 22 dicembre dalle ore 16 alle 20 (chiuso lunedì) e dal 23 dicembre al 6 gennaio su appuntamento. Si segnala, inoltre, domenica 22 dicembre alle ore 18 un appuntamento collaterale: il concerto I canti dell’anima, con arie, lieder e canzoni tradizionali di Piero Nissim, arrangiate da Franco Meoli.

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ROSSANO NALDI, ARTISTA DEL NOVECENTO di Fernanda Caprilli

a mostra attualmente in corso al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna chiude le celebrazioni per il centenario della nascita di Rossano Naldi, celebrato in Toscana con una serie di esposizioni ni (Firenze, Castiglion Fiorentino, Pienza) che hanno riproposto l’opera del grande pittore scomparso all’attenzione della critica e del pubblico. Con lo splendido allestimento della mostra nelle sale del Museo, dove antico e moderno si confrontano in un ideale discorso di continuità, Arezzo vuole rendere omaggio a un artista schivo e alieno dai compromessi, sempre volto alla ricerca della propria libertà interiore ore che – sola – gli consentiva di esprimere la sua natura più autentica. Nato a Subbiano (Arezzo) nel 1913, dopo gli studi all’Istituto d’Artee di Porta Romana a Firenze, Naldi visse per molti anni in quella città parteartecipando al clima culturale che si muoveva attorno al Caffè delle “Giubbe bbe Rosse”, dove strinse amicizia con artisti come Primo Conti, Ottone Rosai, osai, Farulli, Miniati e Venturino Venturi. Questa esperienza rimarrà fondamentale nella sua vita e gli consentirà irà di mantenere rapporti con personalità di rilievo della cultura italiana, primo mo fra tutti Mario Luzi, che al pittore aretino ha dedicato molti importanti scritti, riportati nel Catalogo curato da Carlo Sisi, Antonino Caleca, Attilio Brilli, Margherita Melani, Cristina De Giudici Naldi. C’è nel percorso artistico e umano di Rossano Naldi una coerenza e un’ un’atn attualità che solo oggi, a venti anni dalla sua scomparsa, è possibile leggere eggere in tutta la sua interezza. Ne emerge una personalità complessa, percorsa rcorsa da un’inquietudine che si riflette a pieno nella sua opera, dove all’incanto ncanto pacificato dei paesaggi della sua Val di Chiana si oppongono, in un contrasto ntrasto a volte stridente, le deformazioni ora grottesche, ora più sottilmente ironiche, oniche, dell’immagine. La mostra, che rimarrà aperta fino al 22 gennaio, offre una testimomonianza dell’importanza che Naldi ha avuto nel panorama degli artisti del Novecento.

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STAGIONALITÀ, TERRITORIALITÀ ED ETICITÀ CARATTERIZZANO IL NUOVO LOCALE DI PIAZZA SAN MICHELE di Marco Cavini

BIOLENTO, DOVE IL TEMPO SI È FERMATO tagionalità. Territorialità. Eticità. Sono questi i tre ingredienti che rendono unica l’identità del Biolento, il nuovo locale posto nel pieno centro di Arezzo, in piazza San Michele 15. Nato da un’idea di Maria d’Errico ed Enzo Puca, il Biolento ha il potere di offrire un angolo di pace nel cuore della città, permettendo di riscoprire il vero sapore dei prodotti della terra in un ambiente accogliente e familiare. Un luogo ideale sia per una fuga di pochi minuti dagli impegni quotidiani sia per passare un’intera serata all’insegna del biologico. Dalle 11.30 alle 24, questo bistrot propone un menù con piatti tutti preparati con frutta e verdura di stagione e a chilometro zero, provenienti da orti locali o da fornitori impegnati su temi ambientali, nella tutela dei lavoratori e nell’inclusione di soggetti svantaggiati. Accanto alle tante proposte con frutta e verdura, tra le ricette del Biolento non mancano nemmeno una vasta gamma di zuppe, crostoni con

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mozzarella o ricotta, taglieri di salumi o di formaggi e, ovviamente, una proposta vegana. Il tutto accompagnato da ottime birre della migliore tradizione artigianale italiana. La principale caratteristica del Biolento è però la possibilità del cliente di formarsi da solo il proprio piatto: all’ingresso del locale c’è un bancone ricco di prodotti freschi che ognuno può unire, divertendosi a creare quanto di più adatto ai propri gusti. Un ulteriore tocco di unicità è fornito dalla freschezza di un ambiente su due piani che, arredato con mobili e con tanti oggetti di riciclo, fornisce al Biolento un forte senso di casa, in cui diventa piacevole fermarsi per passare un po’ del proprio tempo. Queste particolarità sono tutte racchiuse nel nome stesso del locale: “bio” fa pensare al biologico e alla vita, mentre “lento” promuove una pausa gaudente, tranquilla e rilassata, totalmente opposta alla filosofia dei fast food. Ad arricchire la proposta del Biolento contribuisce anche un ricco calendario di appuntamenti che, nelle ultime settimane, ha previsto musica dal vivo, brunch, spettacoli teatrali, letture e laboratori per bambini, mercatini di oggetti vintage o artigianali. Tutte iniziative nate e promosse dagli stessi clienti che possono essere scoperte di volta in volta navigando sul sito www.biolentocafe.it.

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I “NUOVI” CONTRATTI LE COPPIE DI FATTO n Italia le coppie di fatto sono attualmente superiori a un milione, coppie a cui il nostro ordinamento non dedica, a differenza di molti altri Stati europei come la Svezia, Francia, Spagna e Regno Unito, alcuna disciplina normativa specifica. Nel corso della storia parlamentare si è provato più volte a riconoscere specifici diritti alle unioni di fatto, attraverso, ad esempio, i tentativi fallimentari dei Pacs o dei Dico. Benché ancora non esista una legge ad hoc che preveda tutela

giuridica per le convivenze more uxorio, il giorno 2 dicembre scorso il Consiglio nazionale del Notariato ha lanciato l’iniziativa dei Contratti di convivenza Open Day, ovverosia una giornata dedicata a quelle forme di convivenza non ufficializzate dal matrimonio e agli strumenti a loro disposizione. Dal 2 dicembre si possono, quindi, stipulare contratti di convivenza, il cui schema generale è stato predisposto dal Notariato, che regolano contrattualmente gli aspetti patrimoniali delle coppie di fatto, come la modalità d’uso della casa adibita a residenza comune, il contratto d’affitto, la proprietà dei beni acquistati durante la convivenza, la contribuzione alla vita domestica, il mantenimento in

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caso di bisogno del convivente, il mantenimento in caso di rottura dell’unione, ecc… MODALITÀ DI STIPULAZIONE Questi “contratti di convivenza” potranno essere stipulati in qualunque momento della convivenza dinanzi al notaio. I costi non sono fissi ma dipenderanno da quello che le coppie di fatto intenderanno in concreto regolamentare. Sarà necessario presentare al notaio i documenti di identità, i certificati che comprovano lo stato civile dei conviventi (stato libero di celibe o nubile, separazione legale, divorzio, ecc..). Sarà utile mostrare al notaio anche tutta quella eventuale documentazione che possa incidere sul contenuto del patto stesso, come precedenti accordi o sentenze di separazione o divorzio di ciascun convivente. Non potranno essere regolamentati i diritti indisponibili della persona, come il mantenimen-

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TI DI CONVIVENZA PER a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini

to, istruzione ed educazione dei figli, nonché quelli ereditari, in quanto vietati per legge. I contratti potranno, di comune accordo tra i conviventi, essere modificati o risolti, e la loro durata coinciderà ovviamente con quella del rapporto di convivenza. PERPLESSITÀ Le coppie di fatto, sia eterosessuali sia omossessuali, hanno pertanto oggi uno strumento giuridico “nuovo” per tutelare i propri aspetti fondamentali patrimoniali e non patrimoniali. Ma è davvero uno strumento nuovo? Molti giuristi e molti avvocati sono davvero scettici nel ritenere nuovo questo tipo di strumento, per svariate ragioni. In primo luogo, tale tipo di contratto non è previsto nel nostro ordinamento, e pertanto non potrebbe essere ritenuto valido ed efficace qualora contrastasse con la legge. Tale tipo di contratto è da ritenersi però valido proprio in quanto è un patto concernente i diritti che possono essere, da sempre, oggetto di contrattazione tra le parti. I conviventi, infatti, anche da prima del 2 dicembre, possono redigere un contratto, avente qualunque denominazione, per la cui stipula non è necessaria la presenza del notaio né dell’avvo-

cato, in quanto può essere redatto in carta libera dai conviventi con un semplice scrittura privata e senza avere nessuna spesa. Certo la predisposizione da parte di un notaio o di un avvocato renderà più sicuro il contenuto del patto, in quanto le parti potrebbero regolamentare un aspetto che la legge vieta e di cui i conviventi ne siano ignari. La presenza del notaio, in definitiva, sarà necessaria solo qualora il convivente voglia trasferire un diritto per il quale è necessario l’atto pubblico, come, ad esempio, nel caso di trasferimento del diritto di proprietà o di usufrutto su un immobile. In conclusione, lo scrivente ritiene il contratto di convivenza uno strumento utile per quelle coppie che intendono regolamentare integralmente i propri diritti patrimoniali e non patrimoniali, ma è uno strumento che non può certamente assurgere a elemento di novità in quanto le sue caratteristiche e le sue finalità sono già previste nel nostro ordinamento. Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo] Per porre domande inerenti all’inserto scrivete all’indirizzo di posta elettronica giacomochiuchini@gmail.com

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la vignetta

di Gigi Paggetti

e ti accompagnano in cittĂ (e a ballare!)

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MENÙ DI SAN S

ILVESTRO INE ANNO CO N PROSECCO ROSÈ “DAL BEL BICCHIERINI FAN LO” TASIA DEL B UON AUGUR IO ANTIPASTI FREDD I DI PESCE MAZZANCOLLE AL VAPORE SU CUB ETTO DI PAPA UOVA DI SALMO YA NE E PISTAC TORTINO DI POL CHI DI BRO NTE IPO CON M OUSSE DI B ACCALÀ ALL ’ERBA CIPOLLINA CALDO DI MARE FILETTO DI SOG A VAPORE LIOLA AVVO LTO IN SCA MP ET TI SU BRUNO TRANCETTO DI ISE DI VERDU SALMONE AL FINO RE CCHIETTO CO N CAPPERI E OLIVE TAG GIASCHE I GHIACCIATI: A NANAS, FRU TTA TROPIC ALE E FRUTT I DI BOSCO DALLA TERRA RAVIOLO CROCC ANTE DI PAST A SFOGLIA CON FUNGH ETTI DI BOS SU VELLUTAT CO A ALLO ZAF MILLEFOGLIE DI FERANO COTECHINO E Z UCCA CON C REMA DI PATA ACETO BALSAMICO TE, E SEDANO R APA FRITTO PRIM CANNELLONI TRIC I PIATTI – PASTE FRESCHE OLORE AI T RE SAPORI: AI CARCIOFI AL TIMO, AL SU CREMA LA ZUCCA, DI ABBUCCIA SPAGHETTI ALLA TO E GRIGIO DEL CASENT CHITARRA CON INO CREMA DI BROCC OLETTI, CIM E DI RAPA E PINOLI T RAVIOLI CON FAR OSTATI INA DI KAM UT, RIPIEN I DI SCAMP CON FILETT ETTI E ERB I DI SPIGOL A CIPOLLINA A E POMOD ORO CANDIT O S EC ON DI PIATTI FILETTO DI SPIG OLA SU CRE MA DI TOPINA MBUR E CAL CON CONFIT AMARETTI R DI ZUCCA E IPIENI, PORTO RISTRETT CREMOSO AI FRU O TTI DELLA P ASSIONE E S BOCCONCINI DI PU MA DI FRANC VITELLINA DA L IACORTA ATTE, COTTI A BASSA TEM FUNGHI PORCIN PERATURA, CON I E PATATA DUCHESSA ZAMPONE E LEN TICCHIE DESSERT SAVARIN DI MAR RONI AL CIOC COLATO BIAN CO SU BISQ UIT DI MAN MOUSSE DI TOR DORLE RONCINO E RUM SPIEDINI DI FRU TTA CARAM ELLATA APERITIVO DI F

DII NATALE ELLO” MENÙ D D.O.C. “DAL B N PROSECCO CO LE ATA N UON B ASTELLATE P DI RE IVO DU RIT ER APE EV DI TARTINE ALZATE FESTOSE ANTIPASTI E ATINA GENTIL CARCIOFI E INSAL TTA ARPACCIO DI C ANE ALL’UVE P SU SU CA I ’O CH D AC PETTO CON PIST BBUCCIATO” A E PINOLI “A DIT AN INO C OR IA EC RANC MOUSSE DI P MELOGRANO, A IANELLA AL INSALATA DI FAG O ANTIPASTI CALDI O E BASILIC DI POMODOR E IN CREMA STRI BOSCHI ZANE DORAT ERLI DEI NO INF F N CONI DI MELAN CO ICA ENTA BIOLOG TORTINO DI POL PRIMI PIATTI APPONE RISTRETTO DI C IN BRODO ODORO LLA GIULIA ROSA DI POM A TAT LU CAPPELLETTI DE EL V O DI ARTUFO SU REPES AL T E E RISTRETT C DI ION O ICC TIN P OT T DI FAG CON RAGOU ONE NANO IAL V O TT RISO SANGIOVESE SECONDI PIATTI HINO NE E COTEC CON CAPPO ZO CHIANINO PATATE DI CETICA BOLLITO DI MAN E DI PURÈ DI OS R E A TT -GRAS FRU OCCE DI FOIE OSTARDA DI TTA CON G LE SUE SALSE, M ADERA E UVE M AL ” IO RIG DI FILETTINO DI “G TORTINO DI CAR DESSERT RO STELLA DI PANDO OCCIOLA SU REMA DI N RONCINO OR T BAVARESE CON C AL NA CATALA PICCOLA CREMA CATO D’ASTI , SPUMANTE MOS ACQUA E CAFFÈ

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MENÙ DI SAN SILVESTRO

DALLA CANTINA CHARDONNAY FRIULANO “TUNELLA” NOBILE DI MONTEPULCIANO “RUFFINO ” FINE CHAMPAGNE “SERGE MATHIEU” APERITIVO COCKTAIL DI BENVENUTO E STUZZICHINO DELLO CHEF ANTIPASTI GAMBERONE CROCCANTE, ERBA CIPOLL INA E SALSA SOFFICE DI YOGURT TARTARE DI SALMONE BALIK CON ANETO FRUTTO DELLA PASSIONE E TEGOLA DI PANE NERO CUBO DI BACCALÀ CANADESE E PERLE DI ACETO CON COMPOSTA DI CIPOLLE ROSSE IN AGRODOLCE INSALATA DI CARCIOFI MORELLI E MELAGR ANA CON CIALDA DI GRANOFARRO E REGGIANO PETTO D’OCA AFFUMICATO CON CUORE DI FOIE-GRAS E UVA NERA CARAMELLATA FLAN DI FINFERLI DEL CASENTINO SU L ETTO DI ZAFFERANO DELLA VAL DI CHIANA PRIMI PIATTI CREMA DI TARTUFI DI MARE E TARTUF I DI TERRA RISOTTO VIALONE NANO CON ASTICE R EALE E CIME DI RAPE TORTELLO DI PECORINO DI FOSSA SU S PECCHIO DI ZUCCA E COTECH INO SECONDI PIATTI STORIONE IN CROSTA DI PISTACCHI CON LENTICCHIE ROSSE SORBETTO AGLI AGRUMI FILETTO DI VITELLO ALL’ESSENZA DI PEPE ROSA E DEMI GLACE AL TIMO DESSERT ELABORAZIONE DELLA NOSTRA PASTICC ERIA CAFFÈ, PRALINE DI CIOCCOLATO E MARRON GLACE


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