Il Settimanale di Arezzo 173

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ANNO IV NUMERO 173 • VENERDÌ 6 DICEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Se il turismo si vede… solo in cartolina 4 Acqua…torbida? vediamo di fare chiarezza 10 Il collasso delle quattro ruote 26 Quando l’assistenza a chi ha bisogno è tecnica FACOLTÀ… DI PAROLA 6 All’Università aretina si sogna cinema AREZZO’N’ROLL 8 Blues Garage Rock? Samcro! AREZZO SPORT 13 Volley Arezzo: riscopriamo la pallavolo 15 Il Podio di Novembre: tante belle vittorie per i giovanissimi del judo e della lotta 16 Arezzo, si chiamano punti di vista 17 C.T. Giotto, un circolo per decine di eventi 18 Sokol Jakini: il tempo è adesso 19 Scoiattoli, tanti bambini nuovi per un’unica pas-

sione 20 La Chimera Nuoto mette in vasca bambini e genitori A REGOLA D’ARTE 21 L’Arte e i giovani: il concorso di fotografia raccontato da una mostra e un calendario 22 I Cavalli di Arezzo: alla fine di via Petrarca collocata una nuova opera di Nicola Zamboni 24 Tracce d’umana natura: l’arte di Elisa Zadi per il gran finale del progetto artistico “Donne allo specchio” 25 Realtà e sogni: nudi femminili e paesaggi di Silvestro Pistolesi OGGI PARLIAMO DI… 28 …bimbi e libri: quando leggere non piace LE PELLEGRINE ARTUSI E… 29 …i maltagliati con zucca e ’nduja

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 173 – VENERDÌ 6 DICEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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SE IL TURISMO SI VEDE… SOLO IN CARTOLINA

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a fine dell’anno si sta avvicinando e con l’arrivo delle festività abbiamo fatto il punto della situazione per quanto riguarda l’andamento dei servizi turistici del nostro territorio. Arezzo si sta imponendo come tappa importante per quanto riguarda il turismo? A sentire le parole di Laura Lodone di Confcommercio sembra che ci sia ben poco di cui andare fieri. «Ciò che si registra dai dati degli ultimi mesi è che nella nostra città c’è stato un sensibile aumento delle visite, ma questo di per sé non è un dato esclusivamente positivo. L’atteggiamento trionfale con cui la Provincia ha presentato i dati riguardanti il turismo non rende l’immagine reale del disagio che sta vivendo il nostro settore terziario tradizionale. Se da un lato si registra un aumento delle visite ai luoghi di cultura, dall’altro c’è una forte diminuzione delle presenze negli alberghi, i turisti non si fermano più nella nostra città, la usano solo come tappa di

ristoro per poter poi proseguire verso mete “più ambite”: Firenze, Siena e Roma». Come può un aumento del turismo non incrementare le entrate? «È vero che suona strano, ma i dati parlano chiaro, dal 2012 il tasso di occupazione delle camere è aumentato di una decina di punti percentuali, ma le politiche attuate al raggiungimento di questo dato non sono confortanti. I commercianti non tendono a offrire servizi migliori e più vari per cercare di soddisfare i bisogni del turista, ma piuttosto tendono ad abbassare i prezzi per invogliare il visitatore di passaggio. Una politica del genere non giova assolutamente al territorio, svendere i propri servizi è indice di una visione di marketing sbagliata. Bisognerebbe puntare sulla qualità e non sulla quantità, per tornare a essere competitivi». In molti hanno criticato Icastica: crede che la mostra sia stata un buon investimento? «Una mostra come Icastica pre-

suppone un tardi Michele get di pubblico Giuseppi diverso da quello che siamo abituati a vedere in città, ma di per sé è stato un ottimo investimento. La rassegna stampa che c’è stata alle spalle di questo progetto ha messo Arezzo sotto i riflettori mediatici di tutto il mondo, di Icastica si parla negli Stati Uniti e in Asia, questo è un dato molto importante». Una città come la nostra non ha il diritto di vedersi decadere anno dopo anno, è giusto che i cittadini e le istituzioni lavorino assieme per fare di Arezzo un vanto agli occhi del mondo.

Di rientro dalla Cina, nella ricca isola di Hainan, di fronte a Hong Kong, il gruppo delle aziende italiane di Borgo Italia hanno cercato di conquistare la nuova fascia di turisti cinesi. Turisti che si sono riprodotti la loro “Montecarlo” in Cina: Hainan è infatti la sede di vari yachting club internazionali. WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET

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ACQUA…TORBIDA? VEDIAMO DI FARE CH

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l 12 ottobre, nel contesto della manifestazione di Roma in difesa della Costituzione, il “Popolo dell’Acqua” è tornato a farsi sentire, in difesa della Carta Costiruzionale e per ribadire gli esiti del referendum sull’acqua pubblica del 2011. Il referendum del 12 e del 13 giugno 2011 infatti ha visto il 97% degli italiani dire “sì” all’abrogazione dellll articolo 23 bis della Legge n. 133/2008, che dell’articolo p ospettava l’affidamento ai privati della gepr prospettava stione del servizio idrico e all’abolizione del comma 1 dell’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, per quanto riguarda l’ladeguata remunerazione rem e unerazione l’adeguata del capitale inves ito. st stito.

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ista la complessià del sistema idrico integrato e delle questioni a esso inerenti, rimaniamo disponibili a ulteriori chiarimenti e precisazioni dalle altre parti interessate

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In altre parole è stato sancito che l’acqua è un bene pubblico, su cui non si devono fare profitti e che deve essere amministrata in base a criteri di equità e giustizia sociale, non subordinata alle logiche del mercato. Il “Popolo dell’Acqua”, però, continua a scendere in campo perchè di fatto la quota della remunerazione del capitale investito è spesso ancora u presente nelle bollette degli utenti, contrariamente a quanto previsto da d dall referendu referendum. L’acqua, quindi, continua a essere esposta alle luci della ribalta sia a livello nazionale nazio sia a livello locale: a questo punto viene naturale natura la domanda su come sia la situazione anche nella nostra città, dove il gestore è Nuove Acque. A qu Ac ue. Per P r comprendere Pe comp m render e e al meglio meg la complessità del quadro d del el sistema ma idr idrico d ico are aretino abbiamo chiesto a Francesco F ancescco Romizi, Fr R miizi, assessore Ro a sessore comunale con delega al as Ciclo delle Acque. C cl Ci c o de dell le Acqu ue. e «Nuove « uove Acque gestisce il servizio idrico areti«N no, e i Co attraverso l’organo regionale di Comuni attravers cui fanno c i fann cu n o parte, l’Autorità Idrica Toscana (prima erano eerran no ri riuniti in Ato, soppressi in seguito al referendum refe re ferend dum 2011 con la Legge 69/2011) si occupano della programmazione e occup upano d organizzazione orgaani n zzazio e controllo sull’attività dii ge gestione del servizio idrivi d coo integrato. intte Funzione di governance Fu

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di Cecilia Falchi

CHIAREZZA che ha nel concreto i suoi limiti, poichè i Comuni si trovano spesso ad avere poco margine di discrezionalità, dovendosi adeguare alle disposizioni nazionali fornite dall’Aeeg, l’autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, le cui competenze sono state ampliate dal Governo Monti con la regolazione e la vigilanza dell’acqua. Il Comune d’Arezzo ha dato comunque un segnale forte insieme ad altri Comuni della Toscana Nord, tra cui Pistoia, rigettando l’ultimo piano tariffario proposto da AeeG proprio perchè non lasciava spazio per alcun intervento di discrezionalià politica». Per quanto riguarda la famosa quota di remunerazione del capitale investito i mesi seguenti al referendum abrogativo, tra luglio e dicembre 2011, che Nuove Acque deve restituire agli utenti? «Il Direttore dell’Autorità Idrica Toscana ha emanato un decreto sulle quote di rimborso per gli utenti, quote che si aggirano più o meno a 1 per ogni utente coinvolto. Il Comune d’Arezzo

non ha potuto esprimersi direttamente sul decreto, alcuni Comitati hanno fatto ricorso e non ci resta che aspettare che tutte le parti interessate intervengano in merito prima di prendere una decisione. Intanto ho richiesto come Comune d’Arezzo la costituzione urgente di un comitato regionale per la qualità del servizio idrico integrato, previsto dalla Legge n. 69 del 28 dicembre 2011, che ancora non è stato attuato. Gli organi dell’Autorità Idrica Toscana sono operativi dal 26 ottobre dello scorso anno, ed è quindi arrivato il momento di dare completa attuazione alla legge con la formazione sia del comitato regionale sia di quelli di ambito, per verificare la qualità del servizio idrico».

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ALL’UNIVERSI SI SOGNA CIN l Dipartimento aretino dell’Università di Siena nelle ultime settimane è riuscito a organizzare un calendario di eventi e appuntamenti davvero interessante, forte anche di collaborazioni con altri enti e aziende del territorio. Collaborazioni che all’interno del campus del Pionta non riguardano esclusivamente i canali ufficiali accademici ma anche la componente studentesca. È il caso dell’associazione The Dreamers, che anche quest’anno ha collaborato ed è stata parte attiva all’interno della sesta edizione del Festival Italiano del Cinema Sociale, tenutosi ad Arezzo dal 17 al 24 novembre e organizzato dal Cesvot Delegazione di Arezzo. L’associazione, che proprio in questi giorni ha festeg-

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giato il primo anno di attività, è nata e si è sviluppata all’interno del campus del Pionta. «Siamo studenti iscritti al corso di laurea Letteratura Arte e Spettacolo – spiega Giorgia Cocchi, presidente dell’associazione di volontariato. Durante questo anno abbiamo cercato di realizzare incontri che fossero legati al mondo del cinema. Quattro gli appuntamenti ospitati all’interno dell’Università, ai quali hanno partecipato personaggi del mondo del cinema e del teatro, registi di documentari, nomi come l’attore Alessio Boni o Salvatore Striano, attore in Cesare non deve morire dei fratelli Taviani. Inoltre, sempre per quanto riguarda le iniziative portate avanti da The Dreamers, la collaborazione con il Festival Italiano del Cinema Sociale, dopo l’esperienza della scorsa edizione, è stata una conferma che ci ha fatto molto piacere». Di cosa vi siete occupati all’interno dell’organizzazione del festival? «Il nostro principale lavoro è stato di far parte e gestire la giuria popolare del festival – prosegue Laura Pascu, volontaria dell’associazione, – una giuria composta oltre che da universitari anche da studenti delle scuole superiori, volontari di varie associazioni e infine i detenuti del carcere di Arezzo. Inoltre abbiamo pure organizzato un workshop formativo per i giurati, dal titolo 100 anni di cinema in 60 minuti».

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SITÀ ARETINA NEMA

di Luca Piervenanzi

L’incontro era aperto a tutti, come è nata l’idea e come è stata strutturata? «Preparare il workshop – aggiunge Laura – ci ha impegnato per circa due settimane, abbiamo scelto una selezione di film tra i più significativi, secondo noi, nella storia del cinema, cercando di coprire i principali movimenti cinematografici. Dopo aver montato i volontari dell’associazione The Dreamers con i registi di “Et in terra pax” Matteo scene e pezzi di film da riproBotrugno e Daniele Coluccini porre durante il workshop, abbiamo scelto tra i nostri volontari due ragazzi che affrontassero anche aspetti più della donna grazie alla collaborazione e alla disponibilità della professoressa Patrizia Gabrielli, dotecnici della cinematografia». Data la collaborazione con il Festival Italiano del cente di Storia Contemporanea e Storia di Genere Cinema Sociale i film scelti per il workshop riguar- dell’Università di Siena. Un ciclo di incontri dal titodavano o almeno toccavano tutti tematiche sociali. lo Donne: fra cinema e storia, il primo appuntamento si svolgerà il 9 dicembre e riguarderà le donne in Per esempio Colazione da Tiffany. «Esattamente – spiega Giorgia - un film simbolo tempo di guerra e in particolar modo sotto il regidegli anni Sessanta ma che a nostro modo di vedere me fascista. Gli altri incontri proseguiranno ad anno rappresenta anche una rivoluzione nel modo di con- nuovo». Per chi volesse avvicinarsi all’associazione The cepire la donna. Tra l’altro la donna sarà protagoniDreamers o semplicemente saperne di più può dista della nostra prossima iniziativa». ventare fan della pagina Facebook oppure collegarsi Di che cosa si tratta? al blog su www.thedreamersar.blogspot.it . «Abbiamo organizzato un percorso sulla figura

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BLUES GARAGE ROCK? SAMCRO! di Lucio Massai

ario Caruso voce, chitarra e basso e Nicola Cigolini voce e batteria, sono un duo nato nell’inverno del 2012. Già amici di vecchia data tra birre e cheeseburger, mettono su una band volendo sperimentare un blues proveniente dalla parte meridionale degli Stati Uniti d’America, direttamente dai campi di cotone proiettato fino ai giorni nostri, nella realtà del nostro Paese. Di fatti proprio perché europei e arrabbiati, il genere è reinterpretato interamente in italiano e con sonorità moderne. Due persone per un blues rock viscerale, questi sono i Samcro. Mario e Nicola hanno fatto uscire un ep autoprodotto di nove brani, dal titolo Terrestre. Qual è il significato del vostro nome? «Il nome in sé per sé ha già un senso di duo, infatti lo si pronuncia in due battute: Sam-cro. Ci siamo ispirati al nome di una banda di bikers di un noto telefilm americano, e manco a farlo apposta, abbiamo citato lo Zio Sam che sapete tutti cosa è, e il famigerato Cro, quello del bonifico, che in Italia non arriva mai. Il nome è quindi emblema di ironia, in tutto e per tutto, a partire da cosa significa a chi lo rappresenta. Due uomini, non proprio in forma e con lunghe barbe e sporgenti terrazze addominali».

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Le vostre influenze musicali? «Nascono dal blues della schiavitù nera dei campi di cotone degli Stati Uniti, fino al garage rock suonato nella decadente Italia. Sì, entrambi sono generi che delineano un certo odio, chi più di classe chi più irruento, sono anche le nostre due facce. Io, chitarrista cantante, infatti, totalmente immerso in blues, jazz anni Venti, bebop, fusion, e la faccia opposta del batterista che ama più un rock moderno. Inutile dire che il binomio, blues-garage rock è stato un fulmine a ciel sereno». Da quali esperienze musicali venite? «Entrambi veniamo da molte esperienze nella scena musicale aretina. Al momento io sono totalmente immerso nei Samcro, ma tuttavia porto avanti un progetto solista in cui incido brani auto-prodotti presso il mio studio e li sparpaglio per il mondo senza apparente scopo di lucro, a fianco di ciò faccio parte anche di un progetto acustico, Marino & Caruso, con un amico. Facciamo cover dagli anni Cinquanta in poi, per pura passione. Nicola invece suona la batteria nei Samcro e il basso nei Digitale Purpurea e nei Lacura». Progetti futuri? «Il futuro della band, della nostra musica, dipende tutto da quanto tempo e interesse gli dedichiamo in questo presente. A volte dobbiamo fare tanti sacrifici, subire tante cose che non dovrebbero esistere, ma tutto questo è pane per i nostri denti, tutto questo

è parole per i nostri testi e note per i nostri spartiti. I nostri progetti futuri, forse è meglio chiamarli i nostri sogni, sono quelli di farci apprezzare e seguire in Italia da operai, padri di famiglia, vedove e disoccupati, e negli Stati Uniti da tutta la popolazione afroamericana, e poi se vogliamo, anche nel resto del Mondo. È come se si fossero incrociate le strade, e noi ci siamo esattamente dentro. Oltre ad amare la nostra musica, vogliamo creare qualcosa di culturalmente e socialmente utile, giusto e libero». Siete stati selezionati per la compilation “Spettinami!”: cosa ne pensate dell’iniziativa? «Già il nome direi che ci piace, il verbo “spettinare” da qualche tempo a questa parte inizia a essere sulla bocca di qualche nostro fan, quindi mai nome fu più azzeccato. Ci fa molto piacere soprattutto condividere una cosa tutti insieme, con tutti gli altri artisti di Arezzo, e di veramente validi ce ne sono. Credo sia una gran bella cosa, tutti uniti, accendiamo gli ampli e... spettiniamo».

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arezzonroll@gmail.com

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IL GIRO DELLE BOTTEGHE

IL COLLASSO DELLE QUATTRO RUOTE uesta settimana ci siamo leggermente allontanati dal centro storico, per sondare il terreno delle concessionarie automobilistiche, settore che denuncia ormai da tempo una gravosa crisi. Abbiamo fatto due chiacchere con i titolari dell’AutoSaab, di via Morse (zona Pratacci) rivenditori del marchio Saab, e dell’usato in genere di media e grossa cilindrata. Come è nata la vostra esperienza in questo settore? E come si sta sviluppando? «La nostra azienda nasce nel 2008 nelle vesti di concessionaria Saab, ufficialmente eravamo una piccola succursale di Firenze, poco dopo abbiamo deciso di ampliare il nostro raggio di azione affiancando anche il reparto officina, un salone espositivo più ampio e il commercio dell’usato. Fondamentalmente la maggior parte del commercio è rivolta alle auto usate, il cliente cerca sempre di più mezzi a chilometri zero e semestrali. Anni fa il nostro tar-

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get medio aveva un potere di acquisto che si aggirava intorno ai 20.000 euro, adesso è utopia. In conseguenza abbiamo registrato anche un notevole calo nelle vendite, esprimendosi in percentuale direi che negli ultimi due anni si è dimezzato del 50%». Per sopravvivere? «Bisogna fidelizzare ancor di più il cliente, attraverso una serie di servizi che nel regime a piena vendita non sarebbe stato possibile offrire, come ritirare a domicilio le auto in riparazione. Adesso il proprietario di un auto decennale si reca in officina per fare il cambio dell’olio e i controlli di routine, non per comprare un mezzo nuovo». Quanto incide la pressione fiscale sulla vostra azienda? «Siamo un’azienda composta da tre soci di capitale e quattro dipendenti a carico, a causa della crisi per alcuni mesi abbiamo dovuto rinunciare al nostro stipendio, salvaguardando quello dei dipendenti. Il sistema fiscale del nostro

di Giacomo Manneschi

Paese è un autentico fallimento, lo Stato ci danneggia con il 60% di imposte, e un dipendente costa mensilmente all’incirca tremila euro. Tutto ciò non aiuta il commercio in generale, ma settori come il nostro che non rappresentano bisogni primari sono i primi a scontarne le conseguenze».

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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in copertina

Volley Arezzo

l Volley Arezzo sta collezionando grandi successi. Si sta muovendo con passi da gigante nel mondo della pallavolo, portando alta la bandiera della nostra città. Con una squadra maschile di Serie C che primeggia all’interno della categoria e un settore giovanile che permette agli atleti di crescere sportivamente in modo sano, la pallavolo targata Volley Arezzo ha iniziato la propria stagione nel migliore dei modi. Gli ingredienti ci sono tutti: un ambiente educativo, giocatori preparati e determinati, obiettivi ben chiari e tanta passione per lo sport. «La stagione è partita benissimo sotto tutti i punti di vista – racconta Luciano Berni, vicepresidente della società. – La squadra maschile di Serie C sta portando a casa grandi risultati. Sette vittorie in sette partite con un solo set perso nel match della scorsa settimana. Sono tre anni che questo gruppo arriva ai play-off e l’anno scorso non ce l’abbiamo fatta per un soffio, inciampando proprio sull’ultimo ostacolo. Per adesso

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continua a pag. 14

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Una Serie C maschile che procede a gonfie vele e tanta voglia di promuovere lo sport fatto con il cuore

Volley Arezzo: riscopriamo la pallavolo [segue da pag. 13]

stiamo lavorando bene grazie anche alla presenza di allenatori di ottimo livello, che sostengono i nostri atleti sia sotto il profilo tecnico sia sul piano della crescita personale». La Serie C può infatti contare su un gruppo di giocatori compatto e coeso, che durante l’estate è stato ulteriormente rafforzato da alcuni inserimenti strategici, provenienti da categorie superiori, che stanno ampiamente contribuendo a questo tappeto di vittorie. Non possiamo non citare l’ex Chiusi Giacomo Bastianini, l’aretino doc Stefano Maggini e Filippo Scortecci, cresciuto nel Volley Arezzo – continua Berni. – Sono tutti giocatori con alle spalle diverse esperienze in Serie B, di carattere e ben strutturati dal punto di vista fisico, che aiutano e aggiungono valore alla squadra». Ma ciò che veramente colpisce del Volley Arezzo è l’obiettivo che da anni persegue tenacemente; un obiettivo che esce dai confini del campo da gioco per raggiungere il cuore degli aretini, ricordando che a muovere lo sport è prima di tutto la passione di chi di Elettra Fiorini lo vive. «Il Volley Arezzo, il Saione Pallavolo e il Rigutino Volley sono tre società mosse da un desiderio comune: far riscoprire agli aretini il piacere della pallavolo – spiega il Vicepresidente. – Il volley è una delle poche realtà sportive aretine che primeggia nel proprio campo. Eppure spesso la gente preferisce leggerne sui giornali che godersi il vero spettacolo della pallavolo. Stiamo raccogliendo grandi soddisfazioni e siamo contenti che il nome di Arezzo cominci a dire la sua anche fuori dalla provincia, ma vorremmo vedere più partecipazione, riuscendo magari a riempire il PalaItis dove giochiamo gli incontri casalinghi». Un desiderio più che legittimo se teniamo in considerazione il fatto che il Volley Arezzo potrebbe tentare il grande salto. «Lavoriamo per raggiungere un duplice traguardo: riuscire ad avvicinare e formare un numero sempre maggiore di giovani perché abbiano l’opportunità di crescere in modo sano, e approdare in B2. È nostra intenzione cercare anche una qualche forma di sostegno economico, perché i costi di una Serie B sono impegnativi e sfiorano livelli semi-professionistici. Entrare nel circuito nazionale gioverebbe inoltre alla città portando movimento e benefici, ad esempio al turismo e al sistema alberghiero. Finora ciò che abbiamo costruito lo abbiamo fatto contando unicamente sulle nostre forze, mossi dall’amore per lo sport». Un amore per cui il Volley Arezzo si batte da sempre.

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IL PODIO DI NOVEMBRE

Tante belle vittorie per i giovanissimi del judo e della lotta posto: Judo Ok Arezzo e Chimera Lotta Il primo posto del podio di novembre se lo dividono due società: il Judo Ok Arezzo e la Chimera Lotta. Particolarmente importante è stata l’affermazione dell’Ok Arezzo che, dopo quattro anni di digiuno, è tornato a vincere il JudoGiocando, manifestazione regionale sviluppata su quattro gare in cui i giovani judoki di tutta la Toscana si sono sfidati. Per la società aretina si è trattato di un vero e proprio dominio, perché si è aggiudicata il primo posto nella categoria Ragazzi con Filippo Soresi e, addirittura, i primi due posti nella categoria Fanciulli, con William Santini e Luca Lombardi. La Chimera Lotta ha invece partecipato al Campionato Toscano di lotta stile libero. Tra i Giovanissimi sono arrivate ben sei medaglie d’oro con Riccardo Andrei, Nicola Fiumi, Matteo Nicosia, Mattia Paionni, Riccardo Paionni e Francesco Stopponi, un argento con Carlo Storri e un bronzo con Alessandro Glave; tra i Senior Riccardo Glave si è aggiudicato il titolo, mentre Filippo Trombetta ha concluso con un ottimo terzo posto. posto: Benedetta Cuneo Benedetta Cuneo torna con una bella medaglia d’argento dalle Gymnasiadi, il campionato mondiale studentesco in programma a fine novembre a Brasilia (Brasile). L’atleta aretina, in forza all’Atletica Firenze Marathon, si è confermata tra le migliori al mondo nel salto triplo, arrivando seconda con un ottimo salto di 13,27 metri, preceduto solo da quello della brasiliana Soares. posto: Andrea Corsi e Alessandro Dragoni, soft dart Il soft dart aretino si conferma su altissimi livelli. Dal 15 al 17 novembre, a Trevi, le finali del campionato nazionale doppio di Serie B hanno visto un autentico dominio della città di Arezzo, con due coppie di atleti capaci di piazzarsi ai primi due posti assoluti della classifica. Ad aver centrato il tricolore sono stati Andrea Corsi e Alessandro Dragoni, che in una finale tiratissima hanno avuto la meglio sui loro avversari e compagni di squadra Samuele Dini e Milo Cutini, stabilendo un primato senza precedenti: è la prima volta che una coppia di aretini riesce a ottenere il titolo di campione nazionale. Marco Cavini

Judo Ok Arezzo

Chimera Lotta

il soft dart aretino

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Si chiamano punti di vista è gente che, se ricevi uno schiaffo, te la fanno passare come se fosse una carezza data con più velocità. E c’è gente, vedi il presidente Ferretti, che se pareggi due partite di fila in zona Cesarini, ti fa credere di essere soddisfatto, con tanto di comunicato, dell’operato della squadra e del proprio allenatore. Ma qua, forse, più che di punti di vista stiamo parlando di tentativi di difendere ciò che si è scelto ma che non sta producendo i frutti sperati. Quasi al giro di boa del campionato, il vascello amaranto che si immaginava navigasse a vele spiegate, in realtà si sta perdendo in mezzo all’oceano della confusione e il vecchio adagio che “non esiste vento favorevole per chi non sa dove andare” calza alla perfezione. Pistoiese a + 5, Foligno che tiene botta e Pianese che ci precede. Mezzanotti e dintorni iniziano a stare come d’autunno sugli alberi le foglie. Doveva essere uno squadrone capace di vincere sottogamba il campionato. Doveva. Vedremo e speriamo.

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Francesco DISANTO Scaltro e vispo, l’ex Scandicci si sta rivelando una lieta sorpresa nel centrocampo amaranto. Possiede dei limiti ma spesso riesce a nasconderli bene e altrettanto spesso esce dal campo dopo aver fornito una prestazione convincente. Contro il Foligno salva la baracca segnando, in mischia, il gol che non ripor-

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335 6363847 –

ta il sereno, ma almeno fa smettere di piovere sulla testa di Mezzanotti. Andrea CARMINUCCI L’ex Sambenedettese, è un classe 1995, e va ricordato. Oltretutto rappresenta l’Arezzo nella Nazionale di categoria. Per cui si tratta di un talento, potenziale prospetto da preservare e anzi cercare di mettere nelle condizioni migliori per dare il meglio di sé. Spesso i giovani vanno aspettati, gli va dato il tempo di migliorare anche attraverso prestazioni sottotono. I fischi e i mugugni non gli giovano di certo. Adnane ESSOUSSI Immaginate di essere nel Sahara senza acqua ma indossando un piumino d’oca. Bello da vedere ma utilità poca. Capirete l’involuzione occorsa nelle ultime giornate al buon Adnane; da bomber scelto delle prime giornate si ritrova nel ruolo di attaccante che, se la difesa tiene, ti garantisce lo zero a zero. Teso, impacciato, avulso, irriconoscibile insomma. Si è un po’ perso e va ritrovato, anche perché era l’unico a coprire le magagne. Luca Stanganini

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ecine di appuntamenti, centinaia di soci coinvolti, migliaia di partite giocate. Con l’anno che sta volgendo al termine, per il Circolo Tennis Giotto è giunto il momento di tracciare il bilancio dell’attività sociale svolta nel corso del 2013. A ripercorrere l’ultima stagione sono i consiglieri Riccardo Boncompagni e Filippo Niccolai che, in qualità di promotori e organizzatori degli eventi del Giotto assieme a Paolo Bigoni, si dichiarano pienamente soddisfatti della dimensione aggregativa e sociale vissuta dal circolo aretino. «È stato un anno ricco e intenso – affermano, – con tanti eventi, tornei, feste e appuntamenti che hanno coinvolto i i Runners del C.T. Giotto nostri 460 soci e le loro famiglie. Il Giotto è diventato un luogo di aggregazione per centinaia di persone che si ritrovano negli ambienti del circolo, partecipano con entusiasmo alle attività proposte e mantengono viva e forte la dimensione sociale». Tra gli eventi più sentiti c’è il trofeo sociale di tennis, una manifestazione che ha coinvolto un centinaio di atleti e a cui manca solo di giocare la finale tra il presidente Luca Benvenuti e Alberto Donati. È invece arrivato al termine il torneo “L’estate sta finendo”, un’iniziativa che ha visto trionfare la squadra con capitan Roberto Tiezzi, Andrea Nencioli, Francesco Pascuzzi e Mario Polvani. Ad arricchire l’attività sportiva sono state le prime Olimpiadi del Giotto, un evento che ha messo alla prova i soci in 12 diverse discipline sportive, i tornei di beach tennis e, soprattutto, i Runners, un gruppo di maratoneti che coltivano la comune passione per la corsa. Il fiore all’occhiello di quest’anno è stata però la “24 Ore” di tennis dedicata a Carlo Pini, un evento che ha visto sfidarsi ininterrottamente 48 tennisti nell’arco di tutta una giornata. «Questa iniziativa – aggiungono Boncompagni e Niccolai, – verrà riproposta il 27 e 28 luglio 2014, ampliata anche agli altri circoli cittadini e con una “12 Ore” riservata a bambini e ragazzi». Il Giotto non vive solo di sport e, a confermarlo, vi sono le tante cene, feste a tema e serate danzanti organizzate nei rinnovati locali della club house, che da qualche mese offre alle famiglie anche un servizio di baby sitting. A febbraio è invece in programma la settimana bianca, mentre – grande novità del prossimo anno – è la creazione di un gruppo di teatro a cura di Laura Masini. Tutte iniziative che sembrano promettere un bel 2014 per tutti Luca Benvenuti i soci del Ct Giotto.

C.T. Giotto, un circolo per decine di eventi

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a iniziato la pratica delle arti marziali circa dieci anni fa all’interno della scuola Zen Shin Club Kung Fu, guidata dal maestro Hermann Di Mauro, e si distingue subito per grande volontà e talento. Dopo pochi anni comincia a collezionare le prime vittorie a livello nazionale nel Sanda e nella Kick Boxe cinese. Nel Sanda passa professionista e ad aprile 2013 il primo incontro per il titolo europeo professionisti contro Davide Vicini viene interrotto per una ferita al sopracciglio. La sua preparazione continua sotto l’attenta guida di Di Mauro e il 16 novembre, ad Arezzo, conquista il titolo europeo professionista di Kick Boxing della I.T.K.A., vincendo contro Manuel Scorpioni. Tutto questo, unito a grande grinta, volontà e abnegazione, è Sokol Jakini, 27enne albanese ma aretino di adozione, che

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Sokol Jakini: il tempo è adesso Il campione europeo di kick boxing racconta il suo successo internazionale a metà novembre è diventato campione europeo di kick boxing. «È stata un’emozione più unica che rara. Ho vinto il titolo nella mia città adottiva, di Alessio con tutto il pubblico che mi Segantini sosteneva: è stato bellissimo. – Queste le parole di Jakini, che ha poi continuato: – All’inizio ero molto teso, sentivo addosso tutta la responsabilità e la pressione, così ho effettuato una prima parte di incontro soffrendo un po’ la tecnica e la velocità del mio avversario. Poi, però, ho preso il ritmo e mi sono scrollato via la tensione, cercando di pensare solo a ciò che dovevo fare per vincere. Applicando questi concetti, mi sono concentrato solo sul match e ho chiuso l’incontro nel secondo round, dove ho mandato al tappeto il mio avversario. Adesso l’obiettivo è mantenere la cintura di campione il più a lungo possibile: voglio difendere il titolo entro sei mesi, poiché sto bene fisicamente e psicologicamente e mi sento nel pieno delle forze. Sono certo che con il duro lavoro in palestra, seguendo i consigli dei miei allenatori e con la solita grinta e voglia di fare, la riconferma del titolo potrà essere un traguardo raggiungibile».

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Scoiattoli, tanti bambini nuovi per un’unica passione I piccoli atleti del 2006, guidati da Paolo Bruschi, sono la testimonianza della crescita della Sba ento nuovi atleti in pochissimi mesi. Questa prima parte di stagione ha sorpreso la Scuola Basket Arezzo che, dai 250 cestisti dello scorso anno, si è ora portata alle soglie delle 350 unità, con un inaspettato aumento di giocatori in tutte le categorie. Una delle squadre maggiormente rinnovate è quella degli Scoiattoli 2006 del Minibasket “Nova Verta”, formazione che ha visto quasi raddoppiare i propri bambini con tanti nuovi ingressi. Guidato dall’esperienza dell’istruttore Paolo Bruschi, il vecchio gruppo degli Scoiattoli ha accolto con gioia e entusiasmo tutti i nuovi compagni, integrandoli rapidamente e facendoli sentire parte importante della loro squadra. Roster Alla base di questo successo vi sono le modalità di allenamento utilizzate nel SCOIATTOLI 2006 Minibasket “Nova Verta” che, puntando esclusivamente sul gioco e sul divertiMatteo Biondini mento, permettono a ogni piccolo atleta di appassionarsi alla pallacanestro e Damiano Cheli allenarsi in un ambiente costruito a misura di bambino. Davide Ciuffoni «Poca teoria e tanto divertimento ci hanno permesso di aggregare un bel Stanghini numero di bambini – spiega Bruschi. – Gli Scoiattoli sono nati nel 2006 e sono Edoardo Crescioli ancora molto piccoli, dunque non insegniamo loro le tecniche e le tattiche Giorgio Di Gangi del basket, ma lavoriamo esclusivamente perché possano conoscere il loro Alessandro Dini corpo e crescere armoniosamente attraverso un’attività motoria e esercizi con Francesco Fantacchiotti la palla per migliorare la corsa, la coordinazione e i riflessi. Con questi semplici Gabriele Garbinesi strumenti permettiamo ai nostri giovani atleti di esprimersi e trovare la loro diMattia Lanucci mensione giocando con tanti amici, praticando un’attività sana e appassioNicola Luatti nandosi alla pallacanestro». Leonardo Moretti Oltre all’attività ludico-motoria svolta nella palestra di San Lorentino, i 16 Gabriele Panariello bambini degli Scoiattoli hanno già avuto modo di confrontarsi pure con i coFrancesco Pasquini etanei di altre società. In uno dei primi appuntamenti stagionali la squadra ha Matteo Polverini giocato contro la Mens Sana Siena una bella partita che, rigorosamente senza Michele Tavini punteggio e senza alcun agonismo, ha visto tanti piccoli cestisti vivere le granMirko Vagnuzzi di emozioni della prima gara di una carriera che li vedrà, un giorno, difendere i colori della prima squadra della Sba.

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La Chimera Nuoto mette in vasca bambini e genitori ome nell’ambiente terrestre il neonato ha bisogno del genitore per imparare a camminare, così in quello acquatico è importante l’esempio del genitore per imparare a nuotare. Questo è uno dei punti fermi che la Chimera Nuoto ha inserito nella propria didattica nei corsi di nuoto neonatali, rivolti a bambini da 0 a 3 anni. Organizzati presso il Centro Sport Chimera, i corsi di nuoto baby hanno come principale obiettivo lo sviluppo della sicurezza in acqua del bambino che, già a pochi mesi, impara a galleggiare e a muoversi in piscina: per raggiungere questi scopi viene utilizzato il Metodo Giletto, una metodologia certificata che garantisce l’apprendimento del nuoto in età precoce. Tutto questo nel nuoto neonatale avviene con la presenza costante e rassicurante del genitore, che sta in acqua con il figlio e funge da stimolo e supporto all’apprendimento. Uno dei punti di forza del Metodo Giletto è proprio il rapporto bambino-genitore che si crea nell’acqua, con il neonato che può contare su una relazione serena e costruttiva che gli permette di sentirsi a proprio agio anche in un ambiente diverso da quello terrestre. «L’acqua abbraccia il bambino – spiega Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto, – e consente una comunicazione efficace che rende il rapporto con il genitore sincero, lineare e diretto: in piscina si ricrea la triade genitoriale ed è per questo che il nuoto baby coinvolge l’intera famiglia». Superati i tre anni, per il bambino si prospetta una doppia strada: o prosegue la scuola nuoto autonomamente nei laboratori acquatici o rimane nei er ottenere tutte le corsi con il genitore fino a 6 anni. informazioni necessaLa seconda possibilità è una delle novità di questa stagione, con i corsi rie è possibile recarsi alla dedicati a genitori e figli per imparare a nuotare insieme. In questo caso il segreteria del Centro ruolo dell’adulto sarà ancora più importante perché, con l’avanzare dell’età Sport Chimera in viale del bambino, deve essere un vero e proprio esempio in acqua e deve dunGramsci 7, chiamare lo que saper galleggiare e padroneggiare le più basilari tecniche del nuoto. 0575/35.33.15, inviare un Per permettere a tutti i genitori di essere in grado di svolgere questo compito, sms al 347/42.49.641 o la Chimera Nuoto organizza per ogni corso sei lezioni di nuoto gratuite rivolscrivere una mail a info@ te esclusivamente alle mamme e ai babbi dei bambini iscritti nella società chimeranuoto.it aretina.

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AREZZO

IL CONCORSO DI FOTOGRAFIA RACCONTATO DA UNA MOSTRA E UN CALENDARIO

BELLE ARTI

prodotti per artisti eventi d’arte tel. 0575/294110 www.mastroartista.it

L’ARTE E I GIOVANI

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arte e i giovani, il concorso fotografico nazionale partito a maggio scorso e dedicato al rapporto tra il mondo dell’arte e la realtà giovanile, darà vita a un doppio evento sabato 7 dicembre, alle ore 17, presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo. In questa occasione verranno infatti premiati i primi tre classificati di un percorso organizzato da Soprintendenza BAPSAE di Arezzo in collaborazione con l’associazione fotografica di Chiara Savarino Imago, che ha visto la partecipazione di oltre 70 fotografi provenienti da tutta Italia, e sarà presentato il calendario 2014 stampato in edizione limitata, contenente i tredici migliori scatti pervenuti. In contemporanea sarà inaugurata una mostra collettiva, visitabile in orario di museo con ingresso gratuito fino al prossimo 29 dicembre, in cui verranno esposte trentacinque opere scelte dalla giuria su oltre 400 immagini arrivate. «Visto il positivo esito del concorso – spiega Agostino Bureca, dirigente della Soprintendenza BAPSAE di Arezzo – ci proponiamo di riprenderlo nel 2014 e di renderlo un appuntamento tematico a cadenza annuale, attraverso il quale fotografi di tutto il Paese possano confrontarsi ed esprimersi intorno a tematiche e fenomeni culturali ai quali siamo foto di Marco Zurla particolarmente sensibili». I primi tre classificati del concorso sono in ordine: Marco Zurla, Claudia Sicuranza e Nicol Guerra. Gli autori inseriti nel calendario sono invece: Claudio Braccini, Stefano Casalini, Michela Decembrini, Fabio Del Ghianda, Stefano Del Pianta, Giancarlo Feltri, Nicol Guerra, Beatrice Mancini, Claudia Sicuranza, Domenico Ulissi, Antonella Zito, Marco Zurla. Per concludere, questo è l’elenco degli autori in mostra all’interno del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo: Claudio Braccini, Stefano Casalini, Michela Decembrini, Fabio Del Ghianda, Stefano Del Pianta, Giancarlo Feltri, Giovanni Firmani, Alessandro Follo, Mario Gentili, Nicol Guerra, Beatrice Mancini, Elisa Modesti, Emanuele Perucca Orfei, Silvia Pezzola, Marco Poggi, Roberto Sabatini, Claudia Sicuranza, Domenico Ulissi, Gaia Vettori, Antonella Zito, Marco Zurla. www.imagoarezzo.com

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

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ALLA FINE DI VIA PETRARCA COLLOCA

I CAVALLI DI A

uattro sculture raffiguranti cavalli rampanti, a fare da biglietto da visita per chi arriva nel centro città dai principali punti di accesso. Un’idea manifestata dal sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e già concretizzatasi a metà, grazie anche all’intervento di privati. Dopo l’opera inaugurata il 6 maggio 2011 nella rotatoria d’intersezione tra via Tarlati, via Pietri e la viabilità di servizio dei nuovi parcheggi scambiatori, lo scorso 28 novembre è stata di Marco Botti infatti presentata una seconda scultura nella rotonda alla fine di via Petrarca, donata dalla famiglia Tanganelli per ricordare Franco – noto medico aretino – nel decennale della scomparsa. Sempre secondo il sindaco ben presto anche altri due ingressi saranno connotati da altrettante sculture che rappresentano l’animale dello stemma comunale. Piazza della Stazione e la fine di via Crispi sono, al momento, i luoghi più papabili. Entrambe le opere già collocate sono imponenti statue in rame dell’artista bolognese Nicola Zamboni, un autore che grazie alla fortunata mostra Umanità, presentata assieme a Sara Bolzani nel settembre 2010 nel chiostro del Palazzo Comunale, ha conquistato gli aretini con i suoi lavori di grande impatto visivo ed emozionale. Zamboni è celebre da oltre quarant’anni per le sculture, soprattutto di carattere sociale, destinate alla collettività. Nel 1970 inizia una produzione di opere di notevoli dimensioni che nel corso degli anni sono state posizionate nei parchi e nei luoghi pubblici del territorio di Bologna. Nel 1988 esegue una scultura per la città di Mito in Giappone, che gli apre le porte a committenze in Argentina, Australia, Brasile, Cile e Perù. Il bolognese ha insegnato per sette anni all’Accademia di Belle Arti di Brera (MI) e lì ha incontrato, nel 1997, la monzese Sara Bolzani, dando inizio a un sodalizio che ha portato alla realizzazione di molti altri capolavori, tra i quali si ricorda il monumento a Guglielmo Marconi per il Comune di Sasso Marconi (BO). Se nella produzione giovanile i materiali utilizzati erano in prevalenza cemento, pietra, marmo, terracotta e legno, dal 1995 il rame è diventato l’elemento prediletto di Zamboni, grazie al quale ha trovato un nuovo linguaggio figurativo, sempre distinguibile e peculiare, evidente anche nei cavalli di Arezzo. La scultura di via Petrarca, in particolare, contribuisce a riqualificare una zona che chiede da 22

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OCATA UNA NUOVA OPERA DI NICOLA ZAMBONI

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AREZZO E LE SUE VALLATE In un libro le tradizioni culinarie di un intero territorio

unedì 2 dicembre è stato presentato, nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, alla presenza degli autori, del presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, dell’assessore del Comune di Arezzo Paola Magnanensi e del giornalista enogastronomico Claudio Zeni, il volume Arezzo e le sue Vallate. Storia, arte ed enogastronomia di un territorio tutto da gustare (Edizioni Accademia Italiana Gastronomica Storica). Il libro è frutto dell’amicizia e del lavoro di squadra di tre professionisti del settore: Mario Giorgio Lombardi, docente di Scienze della Formazione di Economia Turistica e Alberghiera, Roberto Lodovichi, presidente dell’Associazioni Cuochi di Arezzo e presidente dell’Ordine Internazionale dei discepoli d’Auguste Escoffier Regione Toscana, e Rossana Del Santo, direttrice editoriale del noto sito Coquinaria.it, nonché docente di Scienze della Trasformazione Alimentare, ricercatrice e studiosa delle tradizioni gastronomiche. Un viaggio nell’eccellenza culinaria delle quattro vallate aretine – corredato di numerose fotografie provenienti dall’archivio dello stesso Lombardi – svelato al lettore da oltre 250 ricette della tradizione locale fruibili grazie all’esperienza professionale di una cinquantina di ristoratori e cuochi. Cecilia Falchi

tempo – attraverso i commercianti e i residenti – maggiore sicurezza e decoro, per diventare il vero e proprio accesso al centro storico da ovest, anche dal punto di vista turistico. Ancora c’è molto da lavorare, soprattutto sul fronte del verde pubblico, tuttavia l’opera che adesso campeggia sulla rotatoria può rappresentare un buon inizio.

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TRACCE D’UMAN

L’ARTE DI ELISA ZADI PER IL GRAN FINALE D ARTISTICO “DONNE ALLO SPECCHIO”

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inisce in bellezza Donne allo specchio. Svelarsi tra corpo e mente, la serie di mostre di pittura e fotografia curata da Marco Botti per il Centro benessere “Corpo e Mente” di via Tanucci (zona Pantano) ad Arezzo. Giovedì 5 dicembre, a partire dalle 19.30, inaugura la personale di Elisa Zadi, che per il progetto artistico presenterà opere dove le sue donne si fondono con l’ambiente, da qui il titolo Tracce d’umana natura. Elisa Zadi, aretina di nascita e fiorentina d’adozione, porta sulla tela le impronte del creato che vengono trasformate dai colori e dal corpo che le accoglie: «La natura mi ispira continuamente – confessa, – ne raccolgo e ne registro le sensazioni che poi traduco nelle mie opere, anche se poi non eseguo direttamente una pittura di paesaggio ma riporto queste emozioni in altre forme». recentemente dal critico Giovanni Faccenda fra gli artisti emergenti nel Catalogo Segnalata recenteme dell’Arte Modernaa n. 49 edito da Mondadori, la Zadi è una delle artiste figurative più talentuose e apprezzate del panorama toscano contemporaneo. Un’ulteriore e intensa ricerca è quella portata avanti per la mostra aretina, dove la Un’ulterio femminile – lei stessa – è sempre al centro. Con tocco elegante Elisa si scopre, figura femm dipingendosi di fronte a una sorta di immaginario specchio rivelatore, in grado di dipingend metterla a nudo sotto tutti i punti di vista. In esposizione opere singole, dittici e trittici che la sapienza della pittrice incornicia a ambiente prediletto di indagine psicologica della donna, mentre incor tiene per mano piante e oggetti e il suo corpo contempla foglie che, come tracce d’umana natura appunto, sono parte inscindibile dei moti interiori dell’anima. Il risultato finale è una cifra stilistica in cui non sono solo i gesti e le espressioni degli autoritratti a parlare dei sentimenti, ma anche il resto dell’universo si eleva a simbolo del contenuto e ne diventa parte. Il vernissage della nuova esposizione, che sarà visitabile fino al 21 dicembre, è a ingresso gratuito e vedrà molte sorprese, anche per ringraziare il pubblico che ha già risposto con entusiasmo alle altre mostre nell’iniziativa, quelle conclusesi con successo di Elisa Girelloni,

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NA NATURA

LE DEL PROGETTO di Valentina Paggini

Laura Serafini e Lucrezia Senserini. Come sempre saranno offerti agli intervenuti un buffet e una pregiata selezione di vini da degustare, per l’occasione proposta da Tenute di Fraternita (Arezzo). A seguire un evento musicale imperdibile con il duo Sciapò che si esibirà in concerto, accompagnato da uno special guest d’eccezione: il fisarmonicista armeno David Yengibarian. REALTÀ E SOGNI Nudi femminili e paesaggi di Silvestro Pistolesi

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l maestro fiorentino Silvestro Pistolesi torna alla Villicana D’Annibale Galleria d’Arte con la sua personale intitolata Realtà e sogni. Dal 30 novembre all’11 dicembre 2013 si potrà osservare un’esposizione di disegni di nudi femminili a sanguigna e paesaggi dipinti a tempera e olio. Sono opere frutto di ampia fantasia e acuta osservazione, dove l’autore esprime la profondità della natura e dell’orizzonte. La mostra comprende circa quindici opere recenti che festeggiano i settant’anni del maestro toscano, seguace della scuola di Pietro Annigoni, attivo da oltre mezzo secolo e apprezzato non solo in Italia, dopo che la personale tenuta nel 1972 alla Arts Unlimited Gallery di Londra lo decretò talento di fama internazionale. L’artista ha eseguito anche ritratti di famosi personaggi, come quello di papa Giovanni Paolo II, e opere di grande rilevanza in sedi quali l’abbazia di Montecassino, il santuario della Verna, l’abbazia di Vallombrosa e la chiesa della Trasfigurazione a Cape Cod, negli Stati Uniti. www.villicanadannibale.com Valeria Gudini

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QUANDO L’ASSISTENZA È TECNICA

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l Centro Servizi Assistenza alla Persona (Cesap) di Arezzo gestisce e offre servizi rivolti alle persone anziane, disabili o con momentanee difficoltà. L’obiettivo del Progetto BeLiving (www.progettobeliving.it) a esso collegato è migliorare le condizioni di vita delle persone assistite, con l’ausilio di personale altamente qualificato.

Il servizio di assistenza erogato 24 ore su 24 è in grado di soddisfare ogni esigenza del malato, dell’anziano, del disabile, integrando o sostituendo l’intervento della famiglia. Molto concretamente questo si traduce in servizi di assistenza fisica e materiale riguardanti i bisogni primari delle persone, ma anche nell’aiutarle a imparare nuovi modi di affrontare le situazioni della vita quotidiana. Uno degli aspetti principali del Progetto BeLiving è quello di permettere alle donne e agli uomini di cui ci si prende cura il raggiungimento, dove ce ne siano le condizioni, di una sempre maggiore autonomia personale, comportamentale e di movimento, mediante un processo basato sulla reciprocità e interdipendenza dei soggetti coinvolti. L’assistenza alla persona, soprattutto quella domiciliare è oggi più che mai una necessità reale, in un Paese come il nostro considerato tra i più “vecchi” al mondo. Tuttavia per poter “curare” nel modo migliore una persona in stato di bisogno a casa sua, compatibilmente con il suo stato di salute, è necessario valutare le implicazioni sociali, sanitarie, affettive ed economiche che entrano in gioco. Proprio una valutazione attenta di

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ZA A CHI HA BISOGNO

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di Luciana Pastorelli

ciascun singolo caso è la caratteristica peculiare del Progetto BeLiving per definire prestazioni e interventi appropriati alle condizioni di bisogno della persona per cui vengono richieste. Assistenza a domicilio (assistenza alla persona; servizi socio-assistenziali; servizi sanitari;; servizi infermieristici; infermiere ere professionale; fisioterapia a domicilio.) Servizi di assistenza speciale eciale (ospedaliera e in struttura; spostamenti tamenti da e per domicilio; teleassistenza). nza). Assistenza familiare (servizi integrativi di supporto; servizio badanti; servizi baby-sitter itter per bambini disabili). Area sociale e di animaziomazione. Segretariato sociale. Tutti gli operatori del Progetto BeLiving sono ono scrupolosamente selezioionati e formati per svolgeere funzioni che investono no aspetti e competenze mololteplici dal punto di vista sta professionale, etico, me-todologico, relazionale. L’aspetto davvero fondamentale dei servizi offerti da Cesap

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Scrivete a “Oggi parliamo di…” c/o Edizioni Giorgio Vasari, via Mantegna 4, 52100 Arezzo, ilsettimanalediarezzo@gmail.com dottoressa Mara Aceti pedagogista clinico 334/93.45.254 iscritta Albo ANPEC 3310. Profess. disciplinato ai sensi della Legge 4/2013 P.I. 0009494882 C.F. CTAMRA75R44G420C

OGGI PARLIAMO DI… BIMBI

E LIBRI: QUANDO

LEGGERE NON PIACE

alve dottoressa, mio figlio di 9 anni si rifiuta di leggere. Non è attirato neanche dai fumetti! Mi ricordo che alla sua età leggevo già alcuni piccoli romanzi per bambini, invece lui dice che non ha voglia, si annoia… A me dispiace tantissimo perché adoro leggere, e sono anche un po’ preoccupata. Se è possibile avere un consiglio, sarei contenta. Grazie, Antonella Cara signora Antonella, purtroppo il suo problema è comune a molti genitori. I bambini di oggi sono molti più attirati da internet e videogiochi che da un buon libro. A 9 anni il libro vuol dire scuola, studiare, non certo rilassarsi e sognare di vivere storie fantastiche in mondi sconosciuti, come lo era per noi. La fantasia e la creatività è sempre più ostacolata dell’elettronica che però non può non essere consi-

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derata, perché fa parte del loro mondo. Io non insisterei in mondo eccessivo con suo figlio, anche perché rischia di ottenere l’effetto contrario, cioè di fargli continuare a non amare la lettura, che invece può con il trascorrere degli anni diventare pure per lui un piacere. Un consiglio che le posso dare è provare a condividere questo momento con lui: cioè non lasciarlo solo a leggere, ma di scegliere assieme un libro (che all’inizio sia di poche pagine, con racconti brevi ma adatti alla sua età) e che sia proprio lei a leggerglielo, così che per suo figlio risulti meno faticoso e possa dedicarsi completamente all’ascolto della storia. Questo potrà diventare non solo un momento d’insegnamento, ma pure un modo con cui suo figlio può trascorrere del tempo solo con lei. Ovviamente l’obiettivo è stimolarlo alla lettura, senza però che la viva come una forzatura da parte sua, ma un momento ludico e divertente, accompagnato da giochi e attività che può organizzare apposta per lui.

DOVE TROVARE (GRATIS!) “IL SETTIMANALE”

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1) EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI) “TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A) EDICOLA “ FAGIOLI” (BELVEDERE) EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE) EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO) LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31) EDICOLA “SCARTONI” (P.ZZA SAN JACOPO) LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA) LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

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INFORMAGIOVANI (PIAZZA SANT’AGOSTINO) EDICOLA “SAN MICHELE“ (PIAZZA SAN MICHELE) “LA FELTRINELLI POINT” (VIA CAVOUR 13) EDICOLA “AMIDELLI” (VIA PORTA BUIA) EDICOLA “SCARTONI” (PIAZZA SAN GIUSTO) EDICOLA “ROSSI” (VIA PACIOLI) EDICOLA “DALLA NOCE” (P.ZZA GIOTTO)

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EDICOLA VIA ERBOSA EDICOLA “BURRONI” (VIA TARLATI) PAPER CO. (CENTRO COMM. SETTEPONTI) EDICOLA PORTA SAN LORENTINO EDICOLA “SAN LEO” BOTTEGA DI GIACCO (SAN GIULIANO) CARTOLIBRERIA “MILLE IDEE” (VIA FIORENTINA 244) FOTO OTTICA MARCO (VIA DAL BORRO 68/70) SPAZIO SEME (VIA DEL PANTANO 36) MASTRO ARTISTA (VIA BENEDETTO VARCHI 73)


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on ci posso credere! Ci sono ricaduta! Eccomi di nuovo qui con un post e una ricetta con la zucca! Mi prenderò sicuramente una tirata d’orecchie da qualcuna (leggasi la “pellegrina” Simona), a cui avevo giurato di non cadere più nella tentazione di postare e soprattutto cucinare ricette in arancione! La ricetta di oggi nasce dalla mia infatuazione, nel banco dell’ortolano, di una zucca della Val di Chiana dalla forma perfettamente rotonda, ruvida e coloratissima... Non ho potuto resistere dal comprarla. L’idea di unirla alla ’nduja è venuta quasi per caso, avendo in frigo un bel pezzo di questo piccante salume arrivato direttamente dalla Calabria. L’abbinamento con la zucca è risultato vincente anche grazie alla pasta fresca, tirata non troppo sottile, con cui li ho uniti. Un pizzico di semi di zucca tostati hanno donato un tocco croccante al tutto. Adesso, dopo le scuse alla mia insostituibile amica con la promessa di non farlo più e i ringraziamenti a Nuccio del “Blog di Max” per i ragguagli sulle caratteristiche della ’nduja, vi lascio con le dosi e il procedimento… in attesa che maturino i miei bellissimi cachi!

MALTAGLIATI MAL LTAGLIATI CON ZUCCA E ’N ’NDUJA NDUJA Ingredienti per 4 persone per la pasta fresca 300 grammi di farina 0 3 uova per il sugo 300 grammi di polpa di zucca 150 grammi di ’nduja fresca o, se non la trovate, 2 cucchiai di salsa calabrese in barattolo 1 scalogno 30 grammi di semi di zucca decorticati 1 rametto di rosmarino fresco

Preparate la pasta con farina e uova e lasciatela riposare coperta per una mezzora. Nel frattempo preparate il sugo mettendo in una padella con i bordi alti un filo d’olio, lo scalogno tritato e gli aghi di rosmarino. Quando lo scalogno è appassito unite la zucca a pezzetti e fatela andare a fuoco vivace. Unite la ’nduja, mescolate bene e abbassate la fiamma. Cuocete il sughetto per circa 20 minuti, fino

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a che la zucca non è tenera e quasi sfatta. In un tegamino tostate i semi di zucca decorticati e uniteli al sugo, lasciandone un pizzico per la decorazione. Tirate la pasta non troppo sottile e tagliatela a strisce grandi e poi a losanghe irregolari. Cuocete la pasta in acqua salata per pochi minuti, scolatela e saltatela nella padella del sugo. Cospargete con i semi tenuti da parte e se volete servite nella zucca svuotata.

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il sonetto

ARÌVENO I RE MAGI «Beppe, lo senti ’sto cattivo udóre che vien da la pulìteca?» «Lo sento, Tónio, ma te la prendi troppo a còre per ogni bischerata… sè’ un lamento! Han cavo ’l seggiolón da senatore a Birlusconi, e ancora un sè’ contento? Vedrè ch’adesso Letta, omo d’onore, unn’avrà scuse pe’ ’nn’andà a rilento. Ora ch’ha fatto ’l Cavaglièr fagotto, manterà le promesse ’n quattreòtto: tagli a li sprechi, legge elettorale, costi de la la pulìteca azzerati…» «E te, credi ai Re Magi del Natale?» «Chi sono?» «Renzi, Cuperlo e Civati!»

chilometro zero

di Leonardo Zanelli

Dopo aver visto come il Giuggiolo trovi un posto di rilievo anche nell’Odissea, non c’è da stupirsi se una specie molto affine, una sorta di parente stretto, lo Zizyphus Spina-christi, sia ritenuto dalla leggenda una delle due piante che servirono a preparare la corona di spine di Gesù. Ma non finisce qui. Se per i Romani era la pianta del silenzio che adornava i templi della prudenza e gli Egizi e i Fenici ci hanno lasciato i segreti delle loro antiche trasformazioni in vino, è un piccolo comune veneto, Arquà Petrarca, ad aver partorito fra varie confetture e liquori di Fabio Mugelli anche il famoso “brodo di giuggiole”.

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IL SETTIMANALE DI AREZZO

Diciotto anni di Pifferi, Muse e Zampogne Il 5, 6 e 7 dicembre al via la diciottesima edizione di Pifferi, Muse e Zampogne. Silvio Trotta con l’Associazione “Musicanti del Piccolo Borgo” e il Circolo Culturale Arci Aurora sono gli artefici di una rassegna unica, una manifestazione musicale che celebra la musica popolare italiana. Piazza Sant’Agostino, dalle ore 22, ingresso libero. di Lucio Massai

Il paradiso degli orchi di Nicolas Bary *** Benjamin Malaussène si destreggia a fatica con un lavoro ai grandi magazzini come capro espiatorio per tenere insieme la strampalata famiglia di fratellastri. Indagato per attentati dinamitardi, dovrà ricorrere all’ingegno per scagionarsi. Il regista attinge dall’universo fumettistico, saturando la fotografia e caricando la recitazione, più vicina ai film di Jeunet che al capolavoro di Pennac da cui è tratta la storia. L’ipertrofia comica a discapito del realismo e del noir non influiscono sul risultato finale, grazie al bravissimo protagonista, alla stella in ascesa Bejo e al peculiare ruolo affidato a Kusturica. Un blockbuster europeo, già impostato per i successivi capitoli – Isabelle Huppert ci attende! – che dimostra, finalmente, la commerciabilità dell’ottima letteratura. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

5 DICEMBRE 2013


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Menù di Natale

anno 60 € d o p a di C sti ù n e M ti mi ini s a p i t an dor o m o p glie i con a l c o s i v n i a r rana chio g e i t griglia lini al gran di ceci taglio ta in salsa ora i orno d f o n t i t e e t l fi mis e r u d r ve to sorbet in crosta iale a m i d e filetto urè di patat nti con p ni, spuma , vi e d n a si v u l be c n i i e dolc

LOCALITÀ SANT’ANDREA A PIGLI 68, AREZZO TEL. 0575 99224 (VENENDO DA AREZZO ALL’ALTEZZA DEL BIVIO PER IL PAESE LUNGO LA SS71, GIRARE A DESTRA)

antipasti misti tortellini in brodo ravioli zucchine 40 € e pepe verde roast beef e spinaci arrosto con cappone patate arrosto insalata ssii bevande, vini e dolci innccllu

Vi aspettiamo con la serata danzante per salutare insieme il nuovo anno


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