Il Settimanale di Arezzo 171

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ANNO IV NUMERO 171 • VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Il degrado di Arezzo percepito dai cittadini 4 Arezzo leader nell’energia geotermica con Graziella Green Power 5 Banca Etruria, le ricadute sul territorio aretino 10 Stile ed eleganza fuori tempo, questo è il vintage 26 “Genitori s’impara”: partono i nuovi corsi ad Arezzo 28 Non tirate un pacco, regalatelo!

15 Luca Scassa in MotoGp, un’esperienza unica 16 Arezzo forza quattro 17 Un nuovo talento aretino approda tra i ciclisti professionisti 18 Michela Pezzetti, la conquista di un oro particolare 19 Vittorie e primati, è una Stella Azzurra da record 20 Ginnastica Dolce e Biathlon, nuove frontiere del fitness in acqua

FACOLTÀ… DI PAROLA 6 “Pensieri in movimento”, nuova rassegna culturale organizzata dal dipartimento aretino AREZZO’N’ROLL 8 Nuove conferme per la scena musicale aretina dal Pimi e Pivi 2013

A REGOLA D’ARTE 21 Poesia e immagine nella nuova raccolta poetica di Maria Antonietta Oppo 22 Viaggio nel colore e nel sonoro di Gianni Bigoni 24 Profumo d’origano alla Villicana D’Annibale 25 Storie di ordinaria violenza al “Mecenate”: “Petali di rose. Colpite a morte”

AREZZO SPORT 13 Arieti Rugby, la genesi di un successo

LE PELLEGRINE ARTUSI E… 29 …e la torta mele e marzapane

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 171 – VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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di Michele Giuseppi

IL DEGRADO DI AREZZO PERCEPITO DAI CITTADINI

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seguito dello spiacevolissimo evento accaduto al colle del Pionta di circa una settimana fa, abbiamo chiesto agli aretini della zona se si sentissero minacciati da questo ambiente, sempre meno accogliente. Dalle madri che portano a giocare i bimbi agli anziani che passeggiano fino ad arrivare ai commercianti del centro storico, una panoramica che attraversa le preoccupazioni della gente e ragiona sui problemi della vita dei clochard. La madre di due bambini piccoli denuncia: «Non è raro che mentre accompagno i miei figli al parco capiti di imbattersi in individui decisamente poco raccomandabili, anche nelle ore più comuni del giorno non mi sento mai tranquilla». Continua un’altra: «Quando passo da qua è quasi impossibile non incontrare tossicodipendenti sdraiati sulle panchine, ho chiamato spesso le Forze dell’Ordine, ma non sono mai intervenuti. Non posso far giocare mio figlio

in mezzo alle siringhe». Un anziano signore ci spiega: «Sono anni ormai che il Pionta è diventato teatro di tossicodipendenza e di rigiro di soldi sporchi; gli spacciatori nascondono la droga sotto i sassi e dentro le siepi ogni giorno, è sotto gli occhi di tutti, ma sembra che non interessi a nessuno». Una signora residente nelle vicinanze del parco: «Queste persone sono spinte dalla disperazione, dalla fame e dalla società a compiere determinate azioni; mi fanno molta pena e non provo rabbia nei loro confronti, non sono loro il problema, sono la conseguenza di un problema di degrado sociale che sta alle istituzioni risolvere». I senzatetto sono persone spesso note alla maggior parte dei cittadini e delle Forze dell’Ordine, e praticano abitualmente anche le vie del centro storico. Molti commercianti, per eccesso di buona fede, si sono visti derubare in più occasioni dagli homeless. Il proprietario di un bar del

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centro: «Qualche settimana fa è passata dal mio bar la donna che ha commesso l’omicidio al Pionta. Era accompagnata da un altro senzatetto. Si sono seduti al tavolo e dopo aver consumato un pasto completo hanno avuto la brillante idea di andarsene senza pagare. Si tratta di un vizietto piuttosto ricorrente, e per fortuna ero stato avvertito da qualche collega ristoratore di tenere gli occhi ben aperti quando entrava lei. Come ho notato qualche movimento strano ho preso alla svelta il suo cellulare e l’ho minacciata di non ridarglielo, non prima di avermi pagato. È tornata dopo poco con tutti i soldi». Dalle madri ai commercianti nessuno si sente più tranquillo riguardo il costante aumento di azioni violente e illegali delle persone in situazioni molto disagiate. I cittadini chiedono a gran voce l’intervento delle istituzioni, o perlomeno la possibilità di agire autonomamente nelle realizzazioni di opere sociali e di aggregazione.

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AREZZO LEADER NELL’ENERGIA GEOTERMICA CON GRAZIELLA GREEN POWER di Marco Cavini

i parlerà anche di geotermia all’ottavo Forum Risk Management, la rassegna internazionale dedicata alla sanità in programma dal 26 al 29 novembre ad Arezzo Fiere e Congressi. A illustrare il tema sarà Graziella Green Power, l’azienda aretina attiva nello sviluppo delle energie rinnovabili ed ecocompatibili come il fotovoltaico, l’eolico, le bioenergie e, per l’appunto, la geotermia. I tecnici di Graziella Green Power saranno protagonisti al Forum Risk proprio per informare e sensibilizzare sulle opportunità connesse all’energia geotermica, cioè l’energia ricavata dal calore all’interno della Terra.

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L’appuntamento sarà per venerdì 29 novembre, giornata conclusiva dell’evento, con un workshop e una tavola rotonda che avranno come relatori alcuni professori delle Università di Firenze e Bologna, ingegneri geotermici, amministratori locali e regionali e un rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico. «La geotermia è un settore su cui puntiamo con decisione – spiega Iacopo Magrini, amministratore delegato di Graziella Green Power. – Sfruttando fonti di calore del sottosuolo è possibile generare energia elettrica ecocompatibile attraverso centrali di piccole dimensione e con basso impatto visivo.

gli ingegneri di Graziella Green Power

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Il Forum Risk rappresenterà l’occasione per illustrare gli sviluppi di un settore che opera nel pieno rispetto dell’ambiente e della popolazione e, soprattutto, che potrebbe generare notevoli ricadute economiche in termini di lavoro e di risorse sui territori interessati». Graziella Green Power è attiva nel settore geotermico attraverso la ToscoGeo, società che si occupa di attività di ricerca, progettazione e realizzazione di centrali e di sistemi di trasformazione energetica innovativi e ad alta efficienza. L’acquisizione di altre società e l’appartenenza alla Rete Geotermica, una filiera d’imprese italiane che collaborano per lo sviluppo della geotermia, ha permesso a Graziella Green Power di ampliare ulteriormente i propri orizzonti, ottenendo nuovi permessi di ricerca e, soprattutto, acquisendo le competenze tecniche ed economiche per creare e gestire centrali altamente innovative. «La Rete Geotermica permette un costante accrescimento delle nostre capacità nelle attività geotermiche – conferma Magrini. – Questo forte impegno ci permetterà di incrementare lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse geotermiche presenti nel territorio toscano, mettendoci in condizione di realizzare nuovi impianti per la produzione e la vendita di energia alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili».

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BANCA ETRURIA, LE RICADUTE SUL TERRITORIO ARETINO

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ell’attuale contesto dell’informazione, le opinioni sembrano scalzare continuamente i fatti. L’articolo che segue si limiterà solo a questi ultimi: fatti, dati, numeri, da cui poi ogni lettore trarrà le proprie conclusioni. Sulla trimestrale di Banca Etruria presentata il 14 novembre è già stato scritto molto, così come sul Bilancio Sociale 2012: ci occuperemo quindi di vagliare più a fondo i due documenti. Dopo l’acquisto di Cassa di Risparmio di Firenze da parte di Intesa San Paolo e le difficoltà di Monte dei Paschi di Siena, l’unica realtà bancaria toscana di livello medio-alto rimasta autonoma e autosufficiente è proprio Banca Etruria: partiamo da qui. Cosa significa per il nostro territorio? Significa ad esempio 1 milione e 800 mila euro erogati per interventi sociali e culturali, di cui quasi mezzo milione a sostegno di Misericordie, parrocchie e Pro Loco, così come le Caritas diocesane delle comunità in cui opera Banca Etruria.

La comunità di riferimento è quella di Arezzo e provincia, come si evince da un altro dato: il 30% dell’organico (530 persone) della banca opera presso la sede centrale di via Calamandrei, mentre il restante 70% costituisce la rete commerciale, anch’essa concentrata maggiormente nella nostra città e in provincia (altre 369 persone).

Quasi 900 persone (quindi altrettante famiglie), in media comprese tra i 30 e i 50 anni di età, nel 99% dei casi assunte a tempo indeterminato. Veniamo ai fornitori: dei 2098 di cui si serve Banca Etruria, 480 sono ad Arezzo e provincia, il 22,8% quindi. È ragionevole supporre che una percentuale simile si possa perciò applicare alle spe-

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se, ricavando così la quota che ricade direttamente qui di Francesco Ciabatti da noi. Calcolatrice alla mano, a fronte di 70.264.000 euro di forniture nel 2012, circa 16.000.000 sono stati spesi ad Arezzo e provincia. «La ripresa non la regala nessuno, tutti si stanno riposizionando», queste le parole del presidente Fornasari: proprio da una tipicità aretina nasce il lavoro di una controllata di Banca Etruria, Oro Italia Trading, che ha contribuito all’utile di questa trimestrale con 2 milioni di euro. La banca viene riconosciuta come talmente brava nel fare da intermediario di metalli preziosi, che un corner apposito di Oro Italia Trading è presente nelle oltre 500 filiali del Banco Popolare dell’Emilia Romagna, ad esempio. I segnali di ripresa nel settore orafo sono evidenti (è aumentato il prestito d’uso), e Banca Etruria ha scelto di caratterizzarsi come banca dell’oro. Il presidente Fornasari commenta così: “Il nostro caveau non è sufficiente per le nostre ambizioni”.

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imbo Italia, non solo bambino! Il disegno di internazionalizzazione concepito dal Consorzio “Bimbo Italia” si è negli anni allargato ad altri settori, per menzionarne alcuni: gioielleria, maglieria, calzature, food. Inoltre, dal territorio locale le aziende iscritte si sono allargate ad altre aree italiane. Da Bimbo Italia a Borgo Italia, la piazza che racconta le eccellenze imprenScopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET ditoriali italiane nel mondo! 22 NOVEMBRE 2013

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“PENSIERI IN MOVIMENTO”, UNA ORGANIZZATA DAL DIPARTIMENT

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da poco iniziato il nuovo anno accademico, e il dipartimento aretino dell’Università di Siena è già protagonista con un calendario ricco di eventi. Alcuni passati e altri ancora in programma, che in questi ultimi mesi del 2013 hanno dato e daranno visibilità al centro accademico più importante della nostra città. Partendo dalla “Notte dei Ricercatori”, dal ciclo di conferenze dal titolo Il presente e la storia fino alle attività di Lab. Or., il Laboratorio di Storia e Tecnica dell’Oreficeria, il Dipartimento del Pionta sta cercando di farsi notare ma soprattutto di aprirsi, permettendo ai cittadini di conoscere un centro culturale a tutto tondo, d’interesse non solo per gli studenti che vi

frequentano i corsi di laurea ma capace anche di instaurare un rapporto con le imprese, le categorie e le istituzioni del territorio. Proprio da una collaborazione, in questo caso tra il dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale dell’Università di Siena e la libreria “La Feltrinelli Point” di Arezzo, è nata una nuova iniziativa intitolata Pensieri in movimento. Si tratta nello specifico di cinque eventi culturali spalmati nei mesi di novembre e dicembre. Pensieri in movimento è stata inaugurata lo scorso 8 novembre, quando al campus del Pionta si è svolto il primo appuntamento della rassegna; ospite Massimo Cacciari che nell’occasione ha presentato il suo ultimo libro Il potere che frena. La scorsa settimana il secondo appuntamento, svoltosi per l’occasione non al campus universitario bensì alla Casa delle Culture in piazza Fanfani. L’incontro si è sviluppato intorno alla proiezione del documentario Inside Buffalo, uscito nel 2010 e diretto da Fred Kuwornu, premiato proprio come miglior documentario al Black Berlin International Cinema Festival. Un documentario sulla storia della 92a divisione di fanteria composta da soldati afroamericani, soprannominati Buffalo Soldiers, che durante la seconda guerra mondiale combatterono in Toscana. La proiezione di Inside Buffalo

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NA NUOVA RASSEGNA CULTURALE ENTO ARETINO di Luca Piervenanzi

è stata inoltre arricchita da una tavola rotonda coordinata dal professor Federico Siniscalco responsabile del D.AV.I.D., il laboratorio di Documentazione Audiovisiva Interculturale Digitale del dipartimento universitario aretino. All’evento hanno partecipato, oltre al regista Kuwornu, il sindaco di Civitella in Valdichiana Ginetta Menchetti e Camillo Brezzi, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Un incontro che ha permesso a studenti e cittadini interessati di saperne di più su fatti e uomini rimasti fuori dalle pagine più famose dei libri di storia, ma che sicuramente non meritano di essere dimenticati. Ma la rassegna Pensieri in movimento non finisce qui, e ha già fissato per fine mese il prossimo evento.

Per il terzo appuntamento, in programma il 27 novembre alle ore 18, cambierà n u ov a m e n t e la location. L’ i n c o n t r o verrà infatti ospitato dalla Biblioteca “Città di Arezzo”, dove i professori Giuseppe Patota e Simone Zacchini daranno vita a una chiacchierata intorno al libro dello stesso Patota Prontuario di grammatica. L’italiano dalla A alla Z. Dopo la Casa delle Culture anche la Biblioteca, che già aveva collaborato con l’università per “La Notte dei Ricercatori”, ospita le iniziative organizzate dal dipartimento aretino. Un modo anche questo per fare e promuovere cultura insieme, coinvolgendo enti, istituzioni e cittadini. Cultura non solo per gli studenti iscritti ai corsi di laurea del Pionta ma per la città, dentro la città. Per dirla con le parole del filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer: “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”.

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NUOVE CONFERME PER LA SCENA MUSICALE ARETINA DAL PIMI E PIVI 2013 di Lucio Massai

l Pimi 2013, Premio Italiano Musica Indipendente, sono stati scelti i candidati finalisti fra cui saranno eletti i vincitori di quest’anno, il 23 di novembre a PoPistoia. La nutrita rosa dei migliori progetti italiani è stata vagliata da una giuria presieduta dal giornalista e critico musicale Federico Guglielmi e composta da Claudio Agostoni (Radio Popolare), Alessandro Besselva Averame (“Rumore”), Valerio

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Fast Animals and Slow Kids

Corzani (Rai Radio 3, “Il Manifesto”), Jessica Dainese (“Alias”), Luca D’Ambrosio (“Musicletter”), Fabio De Luca (“Rolling Stone”), Enrico Deregibus (giornalista freelance), Claudio Lancia (Onda Rock), Fausto Murizzi (Rockit), Aurelio Pasini (Radio Città del Capo), Gianluigi Peccerillo (Dance Like Shaquille O’Neal), Stefano “Bizarre” Quario (“Blow Up”), Luca Valtorta (“XL”), John Vignola (Rai Radio 2, “Il Mucchio”) e Maria Cristina Zoppa (Rai Web). La manifestazione si svolgerà dal 22 al 24 novem-

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bre nelle sale dello storico Palazzo Comunale di Pistoia tra incontri, convegni ed esibizioni, e al Teatro “Mauro Bolognini” dove avverranno le premiazioni ufficiali e l’esibizione live dei vincitori. Ebbene, l’etichetta aretina Woodworm, di Marco Gallorini e Andrea Marmorini, ha spopolato con le menzioni dei suoi artisti: • migliore solista Appino • miglior live Fast Animals and Slow Kids (F.A.S.K.) • migliore album con Umberto Maria Giardini Mentre Andrea Marmorini ha avuto addirittura una menzione personale come miglior produttore italiano con la band rivelazione del 2013, i F.A.S.K., forte di un tour infinito in club e festival affollatissimi e delle numerose aperture ai concerti dei Ministri. Che dire? Wow! Mentre per il premio Pivi, Premio Italiano Video Indipendenti, i nostri Sycamore Age sono stati menzionati per il miglior soggetto video con Heavy Branches. La giuria è presieduta dal giornalista Fabrizio Galassi e composta da Carmine Amoroso (regista, documentarista e autore di soggetti per produzioni cinematografiche), Filippo Manni (sound designer e coordinatore del dipartimento di Sound Design dello Ied di Roma), Andrea Marmorini (foto di Benedetta Balloni) Renato Marengo (direttore artistico del Contest CineVox, Immagine del Suono), Luca Masperone (giornalista per “Strumenti Musicali”), SPETTINAMI! Marino Midena (Roma Indipendent Film o scorso 31 ottobre è scaduto il termine per le seleFestival), Francesca Piggianelli (ideatrizioni delle band aretine. Sono una trentina le band ce e direttrice del “Roma Videoclip – Il che ci hanno inviato i loro pezzi, preannunciando così cinema incontra la musica”, produttore una compilation degna di nota per numero di partecipanti e qualità compositiva. cinematografico, video e tv), Pasquale Ora ci aspetta il lavoro in studio, che finiremo entro Rinaldis (“Il Fatto Quotidiano”), Valerio l’anno, per la scelta dei pezzi e la loro masterizzazione. Rosa (“L’Unità”) e Gianni Santoro (“XL” Entro la primavera faremo sentire ai nostri concittadini e “La Repubblica”) e Roberto Pompili, in di cosa sono capaci i nostri musicisti, offrendogli anche la possibilità di promozionarsi e avere una vetrina qualità di presidente onorario, produttore nel panorama nazionale. cinematografico video e tv e storico del videoclip in Italia. arezzonroll@gmail.com

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IL GIRO DELLE BOTTEGHE

STILE ED ELEGANZA FUORI TEMPO, QUESTO È IL VINTAGE di Giacomo Manneschi

uesta settimana abbiamo incontrato Luca Bertocci: guru dell’abbigliamento vintage, ma soprattutto di un certo stile, ci accoglie difatti con queste parole: «Il vintage al quale faccio riferimento personalmente è un modo di essere e di vivere, perché l’eleganza viene dall’anima e non la si può apprendere». Quando è nata la sua attività, e quali sono i motivi che l’hanno spinta a intraprendere questo percorso? «L’insediamento del negozio Shed in via San Lorentino risale al 2006, ma navigo in questo settore da molto tempo addietro. Sono sempre stato un appassionato e un utente del mondo vintage, e vorrei precisare che adesso c’è un uso improprio del termine stesso. Sembra che qualsiasi cosa che abbia un po’ di anni possa essere considerata vintage, ma fondamentalmente ritengo che lo sia solo ciò che è stato prodotto con una qualità superiore o che rappresenti in modo indelebile una certa cultura o costume.

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Insomma, deve esser vista come un patrimonio storico e per certi versi aiuta ad approfondire anche il cambiamento della società nel corso degli anni. Il mio motto si racchiude in poche parole: “l’importante è la ricerca”, perché senza curiosità e criticità non possiamo procedere e per farlo c’è bisogno anche di riscoprire il passato come del resto faccio io nel mio lavoro. Se non si conosce bene quello di ieri è difficile guardare oltre». Lei come si veste? «In prima persona ricerco uno stile preppy, quindi semplice, curato, elegante e pratico, che si rifà a quello degli studenti universitari del Nord America negli anni Cinquanta. Parliamo quindi di giacche in tweed o in cotone, blazer, maglie a righe, polo, trench e pantaloni attillati color kaki, mocassini e ballerine, il tutto prodotto con un’alta qualità sartoriale. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l’abbigliamento maschile ho molti capi di provenienza militare: il Felt Jacket (cappotto militare di feltro, solitamente

verde, grigio o blu), il trench (tipico impermeabile dell’esercito inglese), il caban (giacca doppio petto della marina militare americana) e il parka (adottato dai marines americani e poi reso celebre dal movimento Mod). Per quanto riguarda la linea femminile ho raccolto vari accessori: pochette, borse, cappelli, occhiali, bigiotteria Sessanta e alcuni indumenti di maglieria griffati (Roberta Di Camerino, Oleg Cassini).Queste sono vere e proprie icone di stile senza tempo, punto di riferimento, di essere e di vestire». Qual è la sua clientela tipica? «La mia clientela è chiaramente amante del vintage, ma non categoricamente, ci sono anche coloro che si affacciano per la prima volta a questo mondo con una certa perplessità, ma dopo avere acquistato un capo se ne dimenticano del fatto sia realmente vintage, perché diventa automatico e semplice indossarlo. Questo per far comprendere che le mode passano, ma lo stile resta».

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Arieti Rugby

er la seconda volta nella loro storia, gli Arieti Rugby si ritrovano in cima alla classifica di Serie C. La prima volta capitò nel lontano 2008-2009, quando un bell’inizio di stagione fu però seguito da una seconda parte disastrosa. Con quattro vittorie nei primi cinque turni di campionato, ora la società aretina ha nuovamente assaggiato l’ebbrezza del primato, nutrendo però la consapevolezza che questa volta il finale sarà ben diverso. Rispetto a quattro anni fa, in questa stagione gli Arieti possono fare affidamento su un gruppo numeroso e affiatato, che ha lentamente raggiunto la giusta maturazione tattica e comportamentale: tutti requisiti che probabilmente nel 2008 erano ancora ben lontani dal realizzarsi. «Negli Arieti è soffiato un vento di cambiamento – conferma soddisfatto il presidente Paolo Fabianelli. – Rispetto agli anni passati, i dirigenti e lo staff tecnico hanno avuto la capacità di portare tra i giocatori entusiasmo e voglia di far bene, creando un attaccamento alla società e raggiungendo buoni

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Una costante crescita tattica e comportamentale ha portato la società aretina al primo posto di Serie C

Arieti Rugby, la genesi di un successo di Marco Cavini

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progressi tecnici e caratteriali. Nell’ambiente si respira un grande entusiasmo, testimoniato dal numero dei giocatori della rosa e dalle tante persone che, di partita in partita, affollano le tribune dell’impianto di Policiano, per sostenerci e farci sentire il loro calore. Sono convinto che abbiamo le carte in regola per rimanere ai vertici della classifica fino al termine della stagione». Sotto la cura di Paolo Casalini, gli Arieti negli ultimi mesi hanno lavorato intensamente per trovare nuove soluzioni tecniche e tattiche, in grado di far esprimere al massimo i vari elementi della rosa. Rosa che può oggi fare affidamento su un bel mix di esperienza e gioventù, con tanti nuovi ragazzi aggiuntisi a uno zoccolo duro che da anni costituisce l’ossatura degli Arieti. A portare una positiva ventata di rinnovamento sono stati tanti atleti che hanno iniziato a giocare a rugby negli ultimi mesi e che, per la prima volta nella storia degli Arieti, hanno costretto la società a fare i conti con piacevoli problemi di sovrannumero, col tecnico Casalini che ora, di settimana in settimana, si trova costretto a decidere chi convocare per la partita e chi invece lasciare in tribuna. A impreziosire ulteriormente questa crescita è stato il costante lavoro negli allenamenti che ha visto gli Arieti trovare una precisa identità di gioco, fondata su qualche forte individualità e su un pacchetto difensivo difficilmente superabile. A testimonianza di tutto questo arrivano gli ottimi risultati in campionato, con una bella serie di vittorie che ha permesso agli aretini di colmare il gap iniziale degli otto punti di penalizzazione e di portarsi in cima alla classifica. «Devo fare i complimenti a tutti i miei ragazzi – chiude Casalini, – a prescindere da come andrà la stagione, loro sono stati eccezionali e hanno imboccato la giusta strada per ottenere grandi risultati. A ogni allenamento cresciamo tecnicamente e tatticamente, diventando sempre più uniti e determinati: dalla mia squadra non potrei pretendere nulla di più». www.oltreilquintale.it

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occasione della vita: è quella che è capitata a Luca Scassa quest’anno quando è stato chiamato a sostituire Karel Abraham nel Team Cardion AB in MotoGp. Dopo di Alessio aver iniziato la stagione in Supersport, Segantini a metà settembre il pilota aretino è stato chiamato dal team ceco per sostituire il proprio centauro per una gara, quella di Aragon, in Spagna. Scassa racconta: «Quando ho saputo che c’era questa possibilità, ho dato subito la mia

Luca Scassa in MotoGp un’esperienza unica Il centauro aretino racconta tutte le gare a cui ha preso parte disponibilità. Non era scontato che fossi scelto, la lista dei candidati era di 5-6 piloti, di cui ero l’unico italiano. Alla fine il team ha scelto me perché quest’anno con la Supersport avevo ottenuto un podio ed ero andato molto bene in quella pista. Il primo weekend è stato di puro adattamento alla moto e alla categoria, ma il sabato sera ho saputo che sarei stato confermato fino a fine stagione e domenica pomeriggio, dopo una buona gara in cui mi sono classificato 17°, è arrivata l’ufficialità: una grande gioia per me, che ho visto come premio di un bel weekend». Scassa passa poi a parlare delle emozioni provate nelle altre piste e del suo futuro ancora incerto: «La Malesia è stato il gp più difficile: non conoscevo la pista e la moto non rendeva al massimo su quel circuito e, di conseguenza, ho sofferto molto. Mentre a Phillip Island, in Australia, sono andato forte, riuscendo a ottenere il mio primo punto iridato in MotoGp e tirando fuori il meglio dalla moto: per me era una pista già nota, che mi piaceva molto e che sposava al meglio le caratteristiche della nostra CRT. Fare queste cinque corse in MotoGp è stata una grande emozione: non capita tutti i giorni di vivere l’ambiente e l’atmosfera del Motomondiale e correre con i top rider. Questa è stata anche una grande opportunità: una vetrina ottima per mettermi in mostra a un livello ancora più alto. Per il prossimo anno ancora non so cosa farò: presto mi sentirò con un altro team di MotoGp, con la speranza di poter correre un’altra stagione assieme ai più forti piloti del mondo».

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Arezzo forza quattro

di Luca Stanganini

Arezzo forza quattro che schianta il FiesoleCaldine si avvicina alla vetta, e dà un chiaro segnale a un campionato somigliante al momento più a un quadrangolare che a una competizione aperta, visto il divario già creato dalle squadre di testa. La tenace Pianese, probabilmente la meno accreditata del lotto, infatti, tiene botta e attualmente divide la prima posizione con la Pistoiese di Morgia. A fare compagnia all’Arezzo, il solido Foligno di mister Federico Nofri. Colligiana a parte, tenuta comunque a debita distanza, le altre vedono la vetta col binocolo tanto che, oramai, sembra davvero essersi delineato lo scenario da qua a fine stagione. Dal lotto di cui sopra uscirà la squadra vincente, ma da qua a dire che sarà l’Arezzo, purtroppo, ancora ce ne passa. Però la classifica si fa interessante, proprio nel momento nel quale il calendario chiama i ragazzi di Mezzanotti a impegni non propriamente malleabili contro Foligno, Gualdo, Bastia, Trestina e Colligiana. Avanti Arezzo, quindi, quando il gioco si fa duro inizia il divertimento.

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Daniele QUADRINI Il jolly che esce dal mazzo ce l’ha l’Arezzo ed è proprio l’ex Sassuolo, scuola Roma, S arrivato nel mercato novembrino sotto San Cornelio. Alla sua prima da titolare stende il Fiesole con una doppietta. La prima su rigore, la seconda con un tocco da rapace

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dell’area di rigore, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto. Oltre alle reti, lampi di classe d’altre categorie. Insomma, se tanto ci dà tanto, ecco qualcuno che farà la differenza quando serve. Adnane ESSOUSSI Contro il Fiesole si tira indietro quando l’arbitro indica il dischetto, lasciando la scena al siparietto tra i compagni Carfora e Quadrini. Tutto ciò lascia pensare che il momento non sia dei più felici, a livello di tranquillità mentale. Defilarsi per ricaricare le pile lontano dai riflettori, lui che ha tirato la carretta fino a oggi. Ci sta tutto. Simone DAVID Nel ballottaggio tra i pali, per una volta il compagno Scarpelli lo sopravanza, facendosi trovare pronto e reattivo contro il FiesoleCaldine. L’impressione è che Mezzanotti, come ha sempre sostenuto, deciderà di volta in volta, in base al lavoro settimanale e alle risposte sul campo, chi dei due merita di giocare. Si prevede un periodo di rospi da ingoiare per il giovane portierino amaranto; se avrà la stessa fiducia nei propri mezzi dimostrata dal proprio compagno di reparto, allora sì che il mister sarà fortunato: come sceglierà, sarà una scelta felice.

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a città di Arezzo riesce ancora una volta, dopo Capecchi, Failli, Bennati e Nocentini, a donare un proprio nuovo giovane talento al mondo del ciclismo professionistico. Il suo nome è Nicola Testi, classe 1990, e il prossimo anno correrà nella Androni Giocattoli, squadra guidata da una figura storica del ciclismo italiano come il ds Gianni Savio il quale ha creduto nelle qualità del giovane talento aretino, nonostante la difficile stagione appena trascorsa. «Era da un anno che speravo in questo passaggio, anche perché Savio mi aveva seguito già durante la passata stagione. Poi, nonostante un’annata difficile caratterizzata da cadute, sinusite e operazioni, Savio ha continuato a credere in me, chiamandomi a far pare della Androni Giocattoli». Non una semplice chiamata, ma una grande esperienza da vivere, di quelle capaci di rendere i tuoi sogni un pizzico più vicini dall’essere realizzati. Una grande opportunità che si realizza per Nicola Testi, che vanta a livello dilettantistico importanti vittorie e piazzamenti come un sesto posto ottenuto al Giro delle Fiandre U23, in una gara dove – come sottolineato dal corridore aretino – «mi sono accorto di essere capace e pronto di poter aspirare a traguardi più importanti». Traguardi resi possibili anche dalla Polisportiva Albergo-Oliveto, società che, dopo aver lanciato Daniele Bennati, ha messo in mostra proprio Nicola Testi, ancora legato alla storica società dilettantistica aretina: «Adesso, se mi trovo di fronte a questa grande occasione dalla quale ho tutto da imparare, è anche grazie a loro che mi hanno lanciato nel ciclismo, valorizzandomi e facendomi appassionare di Omero sempre di più a questo sport». In merito al suo approdo tra i proOrtaggi fessionisti, Lido Francini, ds della Polisportiva Albergo-Oliveto ci ha disegnato in breve il profilo di Testi: «Nicola è un corridore che sa difendersi su ogni terreno e che possiamo collocare così tra i cosiddetti “uomini da classiche”, come dimostrato dal suo sesto posto al Fiandre U23. È un corridore che, quando riesce a mantenere la propria concentrazione, difficilmente manca l’obiettivo. Per questo gli consiglio di rendersi pienamente consapevole del suo potenziale, perché se riuscirà in questo potrà ritagliarsi il proprio spazio nella Androni e fare bene nella massima categoria». Così, con Nicola Testi, il ciclismo professionistico italiano si arricchisce di un altro corridore aretino, al quale tutti noi auguriamo, in un futuro il più possibile prossimo, di correre lungo le strade del giro più bello del mondo: la grande corsa rosa.

Un nuovo talento aretino approda tra i ciclisti professionisti

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el talento di Michela Pezzetti, atleta perugina tesserata con l’Arezzo Karate, si è parlato lungamente su queste pagine: successi planetari a profusione in una disciplina molto difficile come il Kumite (Forma), branca del capostipite karate. Nella sua bacheca ricca di medaglie preziose, ognuna con una propria storia fatta di sacrificio, dedizione e classe, adesso c’è la possibilità di far spazio a nuove conquiste che suggellerebbero – nuovamente – i tanti sforzi compiuti sinora. Non sarà certamente un caso che il feeling della Pezzetti con l’oro l’abbia condotta ad approdare al gruppo sportivo delle Fiamme Oro. Della serie: un colore, un destino. «Ormai è da un mese che sono qui a Roma – ci racconta Michela del suo periodo di ambientamento: – ci speravo di vincere il concorso, nonostante molte persone scalpitassero per entrare, perché avevo tutte le carte in regola per farlo». Giornate scandite da impegni serrati tra allenamenti e corsi di formazione: «All’inizio mi sono sentita

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La conquista di un oro particolare Michela Pezzetti un po’ sballottata, solo adesso comincio a realizzare la grande opportunità che mi si prospetta dinanzi». All’interno del gruppo sportivo della Polizia di Stato, Michela non solo rimarrà con alcune compa- di Giacomo gne di squadra azzurra, ma ritroBelli verà pure Roberta Sodero, tecnico della Nazionale Italiana di questa disciplina. Un distacco casalingo, in fin dei conti, non troppo traumatico per l’atleta perugina. Ma il lavoro delle nostre sportive verrà ben presto messo alla prova dall’impegno dei Campionati Italiani a Squadre che si terranno a Ostia il 23 novembre. Un contesto in cui l’imperativo, chiaramente, è vincere. Per questo, sospese momentaneamente le lezioni di formazione, sarà un mese passato all’insegna di pane e Forma. «Qui a Roma tutto è organizzato bene, anche se nel mio modo di vivere molto è mutato. Adesso sono concentrata su questo imminente impegno, in cui dovrò dare il massimo». Nel bel mezzo di questi cambiamenti Michela però è determinata, qualità quest’ultima che è marchio caratterizzante dell’atleta perugina: «Non ho intenzione di lasciare l’università, per questo dovrò rimanere ancor più concentrata e sfruttare al massimo l’occasione che mi sono costruita con tanto sacrificio». Allora, non c’è altro da dire se non in bocca al lupo, a questa ragazza che ha saputo dar forma, possiamo ben dirlo, al proprio corpo tenendolo ben saldo al proprio destino.

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Vittorie e primati, è una Stella Azzurra da record Il secondo posto in B e due primi posti con le squadre giovanili: la società aretina ha sorpreso tutti

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ue primati e un secondo posto. Difficile trovare una realtà che in Toscana o in Italia possa vantare dei risultati simili a quelli della Stella Azzurra, società aretina di calcio femminile che sta primeggiando in tutti i campionati disputati. Le maggiori sorprese arrivano dalla prima squadra che, al suo primo anno nel campionato nazionale di Serie B, si è portata fino al secondo posto della classifica in virtù di una serie di risultati positivi che la vedono unica squadra imbattuta del torneo, insieme alla capolista San Zaccaria. Con appena sei reti subite nei primi otto turni, le ragazze di mister Massimiliano Pedalino hanno costruito la loro fortuna facendo affidamento sulla seconda miglior difesa del campionato e su un attacco capace di sfruttare nel migliore dei modi le occasioni da palla ferma. Dopo il bel pareggio sul campo del forte Vittorio Veneto, domenica 24 novembre la Stella Azzurra tornerà allo stadio comunale “Città d’Arezzo” contro l’Imolese, per un vero e proprio big match che vedrà opposte la seconda e la terza in classifica. A impreziosire i risultati della prima squadra sono le affermazioni del settore giovanile, con Juniores e

Stella Azzurra: Patu e Bruci esultano dopo un goal

Giovanissime che si sono piazzate al primo posto dei rispettivi campionati regionali. Con una formazione tutta nuova e allestita per la prima volta in questa stagione, le Juniores di Elena Bruno stanno sfiorando la perfezione e, dopo cinque giornate, sono ancora a punteggio pieno guidando la classifica insieme al Perugia. Sabato è in programma lo scontro diretto tra le due capoliste: chi vince diventa la grande favorita per il successo nel campionato. Questo bel quadro è chiuso dalle Giovanissime di Paolo Acquisti che, campionesse regionali in carica, si sono confermate ai vertici della Toscana piazzandosi al primo posto e dimostrandosi capaci di lanciare l’assalto al secondo titolo consecutivo. «Era impossibile immaginare un avvio di stagione migliore – afferma il direttore generale Claudio Chiarini. – Stiamo primeggiando in tutti i campionati disputati, portando a frutto l’ottimo lavoro svolto dalla società del presidente Otello Acquisti, dal direttore sportivo Omar Neri e dall’intero staff tecnico. Questi grandi risultati, infine, ripagano la fiducia accordataci dall’Amministrazione comunale nella concessione dello stadio, contribuendo a tenere in alto il nome di Arezzo in tutta Italia».

la Stella Azzurra 2013-2014

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Ginnastica Dolce e Biathlon, nuove frontiere del fitness in acqua innastica Dolce e Biathlon sono le due novità proposte in questa stagione dalla Sport3 nel fitness in acqua. Le due discipline ampliano i corsi della società aretina con un ventaglio di attività che, pur svolgendosi tutte nelle piscine del Centro Sport Chimera, si presentano molto differenti tra loro e in grado di coinvolgere persone di tutte le età. La Ginnastica Dolce si svolge nella vasca media e propone un’attività poco intensa e molto rilassante che, interamente accompagnata dalla musica, permette di dimagrire, tonificare il proprio corpo, aumentarne la resistenza, ristabilire le capacità motorie e migliorare la coordinazione. La disciplina si rivolge a chi deve recuperare da traumi e da infortuni, ma soprattutto ad anziani e pensionati che, avendo difficoltà a praticare un’attività motoria terrestre, possono sfruttare i vantaggi dell’ambiente acquatico per tenersi in movimento con allenamenti leggeri e non impegnativi. Molto più intenso è invece il Biathlon, disciplina che nasce dall’unione di due attività come Hydrobike e Acqualta. Si tratta di un’attività che si svolge nella vasca grande, a un’altezza dove è impossibile toccare, e propone esercizi in galleggiamento svolti con l’aiuto delle cinture, di piccoli attrezzi e delle biciclette acquatiche. La mancanza di punti di appoggio e i numerosi spostamenti permettono a questa disciplina di proporre un allenamento intenso e in grado di stimolare tutti i muscoli del corpo, richiedendo un continuo sforzo per trovare equilibrio e galleggiare. Per l’intensità dell’allenamento e gli esercizi proposti, il Biathlon garantisce un primo avvicinamento all’attività agonistica del fitness sportivo, fornendo una preparazione propedeutica all’ingresso nella squadra della Sport3. «La Ginnastica Dolce e er informazioni sui il Biathlon – spiega Carla corsi della Sport3 Mazzoli della Sport3 – si inseè possibile recarsi alla riscono in un complesso di disegreteria del Centro scipline più ampio che include Sport Chimera in viale anche Aqualta, Acqua Gym, Gramsci 7, chiamare lo Training, Triathlon e Hydrobike, 0575/35.33.15, inviare un per un totale di sette attività sms al 347/42.49.641 o capaci di accontentare le scrivere una mail a info@ differenti esigenze di persone chimeranuoto.it di tutte le età».

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La Sport3 amplia la propria offerta con due innovativi corsi promossi presso il Centro Sport Chimera

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di Valentina Paggini

AREZZO

BELLE ARTI

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POESIA E IMMAGINE NELLA NUOVA RACCOLTA DI MARIA ANTONIETTA OPPO

PERCORSI

l silenzio complice del dolore, un tunnel buio che ha in fondo una flebile luce e la gioia che si conosce solo alla fine di un cammino faticoso. Coppie tematiche lette e sentite più volte e che Maria Antonietta Oppo ha il bisogno di ribadire nella sua nuova silloge di poesie dal titolo Percorsi (Aletti Editore), che sarà presentata dal professor Fabrizio Fabbrini e dall’autrice venerdì 29 novembre, alle ore 18, presso La Feltrinelli Point di via Cavour ad Arezzo. Cagliaritana di nascita e aretina d’adozione ormai dal 1975, la scrittrice è alla quinta pubblicazione, e anche qui si porta dietro il suo marchio di fabbrica: il legame profondo delle parole con le arti figurative. Se nella raccolta precedente a ispirare la Oppo erano stati i dipinti, come quelli del valdarnese Mauro Capitani, qui abbiamo dei veri calligrammi, come sottolinea il professor Fabbrini nella prefazione, componimenti poetici che richiamano l’origine arcaica della letteratura. Ad accompagnarci nella lettura ci sono come sempre le immagini, come quella di copertina, bellissima, di Paola Silvestrini intitolata Mattino sul lago. Dal colore magico dell’acquarello che apre la silloge si passa al bianco e nero dei quadri e delle fotografie che sono un tutt’uno con i versi, di lunghezza mista e raggruppati perlopiù in terzine. La poetessa ha una predilezione per la natura, con la quale le sue liriche discorrono, fra piante di ulivi, ragnatele che sembrano coralli e alberi dai rami secchi e bagnati, dove cadono lacrime che si sommano alle acque di un fiume o dove si posa la gioia che è stata liberata da un cuore fatto di spire. La Oppo trova il modo anche di osare, arrivando a far dialogare tre opere di Salvador Dalì con tre poesie. Una di queste, Canto di sirena, non ha niente a che vedere con il poema omerico: è bensì la voce della scrittrice che si sostituisce a quella delle creature marine, parlando di una storia d’amore ormai finita. Sono ancora le donne a essere rappresentate negli altri due quadri del grande artista spagnolo, una velata e l’altra affacciata alla finestra, entrambe figure metaforiche che fanno volare la fantasia della poetessa verso mondi lontani e pezzi di vita vissuta.

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VA’ PENSIERO

UN VIAGGIO NEL COLO GIANNI BIGONI

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oncedere spazi per esporre a pittori e fotografi è diven-tata una buona abitudine per i locali di Arezzo. Non n è difficile, infatti, passeggiare in centro e imbattersi in negozi, bar e ristoranti valorizzati nelle pareti e nelle ve-trine da opere d’arte o da vere e proprie mostre. È il caso anche dii Place Vendôme, esercizio commerciale sorto di recente dalle cenerii del Supercinema, con doppia entrata da via Garibaldi e da piazzetta Sopra i Ponti. Dal 9 al 30 novembre 2013 il bar si arricchisce delle opere di Gianni Bigoni, pittore ferrarese di nascita e aretino d’adozione, che ha iniziato la carriera nella seconda metà degli anni Sessanta sotto l’influenza dei grandi autori del Rinascimento e proseguito l’attività nei primi anni Settanta a Bologna, dove lavora a bottega realizzando tele ispirate ai maestri dell’arte contemporanea. In seguito è a Torino, quindi il ritorno sulle rive del Po, a Serravalle di Ferrara, che influenza una nuova fase incentrata sul “grande fiume” e i suoi paesaggi. Quando l’emiliano arriva in Toscana, nel 1986, il suo bagaglio va a fondersi con temi e interessi che plasmano uno stile sempre più concettuale e simbolico, lo stesso che ha dato vita anche alla nuova mostra Va’ Pensiero. «È un titolo evocativo e carico di significati, nonché un doveroso omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario dalla nascita – ci racconta l’artista. – Intorno all’idea del “pensiero dinamico” mi sono mosso all’unisono con il professor Mario Belardi, che ha scritto la critica della personale e ha definito il mio progetto “un viaggio nei colori e nel sonoro”, e con i poeti Alfiero Riccarelli e Pablo De La Plata, che hanno favorito la tematica con le loro composizioni». Cosa trova l’avventore di Place Vendôme entrando nel bar? «L’esposizione presenta il meglio della mia produzione dal 2001, quindi diventa una sorta di retrospettiva del nuovo millennio, con i periodi artistici che mi hanno coinvolto in questo arco temporale. Come si può notare, ci sono tecniche, materiali e argomenti molto diversi tra loro, ma che alla fine si sposano con il filo conduttore». Parliamo dell’ultima produzione. «Tra le opere in mostra c’è un “prototipo” intitolato Il Cacciatore di giganti, che ho deciso di esporre per captare le sensazioni del pubblico. È una grande opera rettangolare realizzata con plastiche e pennarelli liquidi, che asciugando amplificano la resa materica. Il riscontro è stato positivo, i visitatori hanno recepito il messaggio mirato al comune vivere delle persone, quindi un buono stimolo a proseguire in questo mio nuovo corso». Una personale interessante e densa di spunti riflessivi quella di Bigoni, sintesi delle sue esperienze passate e presenti. Un viaggio nella memoria

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di Marco Botti

OLORE E NEL SONORO DI PARLIAMONE CON FRANCA VALERI La nuova stagione al Teatro Mecenate inaugurata dalla grande attrice

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omenica 24 novembre, alle ore 21.15, Franca Valeri inaugura la terza stagione del Teatro “Mecenate” di Arezzo con lo spettacolo Parliamone. Un omaggio al pubblico aretino, un excursus, con la complicità del giornalista Pino Strabioli, tra gli ultimi libri e gli sketch più famosi per trascorrere una serata sul filo dell’umorismo e della simpatia. Uno spettacolo dove Franca Valeri viene intervistata da Strabioli, a cui spiega cosa significa far teatro e racconta i suoi più amati personaggi comici. Parliamone è una chiacchierata tra amici e una lezione di vita dove si racconta di un’esistenza in continuo movimento, ripercorrendo gli avvenimenti del nostro Novecento con gli occhi di chi li ha vissuti. Franca Valeri è un mito italiano che ha compiuto novantadue anni e non si è mai allontanata dal palcoscenico. Lo spettacolo è a ingresso gratuito, su prenotazione presso l’ufficio cultura del Comune di Arezzo fino a esaurimento dei posti. Valeria Gudini

– come lui ama definire la sua arte – ma anche un itinerario dove si intrecciano realtà e fantasia, evasioni ludiche e vedute oniriche, fede e speranza. L’accostamento equilibrato e armonioso di forme e colori, che contraddistingue lo stile dell’autore di Lagosanto (Fe), si riscontra ovunque, come è rilevante la sete di sperimentazione che, come suggerisce il titolo, stimola il pensiero ad andare verso una dimensione più intrigante della vita.

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PROFUMO D’ORIGANO ALLA VILLICANA D’ANNIBALE di Sara Gnassi

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al 16 al 27 novembre 2013 la Villicana D’Annibale Galleria d’Arte di via Cavour 85, ad Arezzo, ospita la mostra dal titolo Origano, curata da Danielle Villicana D’Annibale e Filippo Lotti. Protagonisti sono il pittore tosco-siciliano Carmelo Lombardo e la scultrice senese Beatrice Nencini. Le opere esposte evidenziano il diverso approccio dei due artisti nei confronti della figura umana: quello di Lombardo legato a una dimensione onirica, quello della Nencini osservativo e realistico. Il pittore Carmelo Lombardo, autore simbolista, propone una serie di tele affascinanti sia negli accostamenti cromatici sia nella sinuosità dei soggetti rappresentati. Di recente nei suoi lavori sono comparsi nuovi elementi – le piramidi e i cipressi – che contribuiscono a trascinare l’osservatore verso un viaggio fantastico. Come ben sottolineò anni fa il noto antiquario Ivan Bruschi, l’artista nato a Caltanissetta e aretino d’adozione ha «la rara capacità di spingere fuori del tempo persone e cose, per noi soltanto relitti, di un ricordo momentaneamente perduto nella memoria». Beatrice Nencini invece trova la sua ispirazione nella vita di tutti i giorni, nell’incomunicabilità nell’era della comunicazione, consapevole del fatto che molte sono le piccole cose che si perdono lungo il percorso per la troppa frenesia della vita moderna. Le sue sculture nascono dall’osservazione attenta e puntuale del comportamento umano, compresi i suoi limiti e i suoi difetti. Sulla scia della grande tradizione figurativa fiorentina, la scultrice che vive e lavora nella campagna di Castelfiorentino porta avanti una ricerca che ha per protagonista il rapporto tra gli individui. Roberto Milani, critico d’arte, afferma che: «La sua è un’arte intelligente dove la mera estetica, comunque sempre fondamentale, è sostenuta, sorretta da profondi spunti di riflessione. Con gesto maschio plasma la materia, che essa sia bronzo, resina o quant’altro. Con raffinato gusto estetico modella le forme e infine con la gentilezza tipica del femminile, pone l’accento sui fatti della quotidianità». www.villicanadannibale.com

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STORIE DI ORDINARIA VIOLENZA LUNEDÌ 25 NOVEMBRE AL TEATRO “MECENATE”

PETALI DI ROSE. COLPITE A MORTE

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n occasione della Giornata internazionale contro la Violenza di Genere del prossimo 25 novembre, la Provincia di Arezzo racconta il dramma del femminicidio attraverso il teatro e la musica. Petali di rose. Colpite a morte. Storie di ordinaria violenza – letture e musiche sul tema della maltrattamento contro le donne per la regia di Sandra Guidelli – è un percorso itinerante iniziato il 24 ottobre a Monte San Savino, proseguito il 9 novembre a Pratovecchio, che terminerà il 24 novembre a Terranuova Bracciolini e il giorno successivo, lunedì 25 novembre alle 21.15, al Teatro “Mecenate” di Arezzo. Un progetto ideato da Officine della Cultura con l’Assessorato alle Pari Opportunità e l’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia, le musiciste dell’Orchestra Multietnica e le donne aretine del mondo della politica, del lavoro e della società civile. Saranno proprio queste ultime a mettere in scena testi ripresi da fatti reali, da indagini giornalistiche e da libri di autrici contemporanee tra cui Serena Dandini, Simonetta Agnello Hornby, Giovanna Pezzuoli. Storie di vita di donne provenienti da ogni parte del mondo e da ogni classe sociale. In scena i corpi e le voci di Amina Kovacevich, Agnese Grazzini, Barbara Peruzzi, Claudia Pennucci, Elena Ferri, Laura Capaccioli, Lavinia Massai, Lea Mencaroni, Natalia Orozco, Roberta Stancu. Tra le donne della politica, del lavoro e del-

la società civile la senatrice Donella Mattesini, l’assessora alle Pari opportunità della Provincia di Arezzo Carla Borghesi, la consigliera di Parità Marilena Pietri e Anna Lapini, presidente della Confcommercio di Arezzo. di Chiara Savarino La Provincia è impegnata da anni nell’aiuto alle donne in difficoltà con presidi nel territorio e la promozione di una rete formale di soggetti tra i quali la Consigliera di Parità, le cinque Zone Socio-Sanitarie, la Us l8, il Pronto Donna. L’obiettivo è dare assistenza e aiutare il mondo femminile a trovare il coraggio di denunciare, senza sottovalutare, i primi segnali di un rapporto di coppia malato, dove avvengono la maggior parte delle violenze. [foto Officine della Cultura] www.officinedellacultura.org

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“GENITORI S’IMPARA”: P I NUOVI CORSI AD AREZ

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el mese di novembre ad Arezzo prenderà il via la nuova edizione di Genitori s’impara, il percorso formativo di accompagnamento alla “genitorialità” organizzato dal Centro Italiano Femminile (C.I.F.) con il patrocinio delle Amministrazioni provinciale e comunale di Arezzo. I corsi, strutturati in tre cicli distinti, suddivisi per età e fasi di crescita, si avvarranno del contributo professionale di esperti per affrontare e stimolare il confronto su tematiche che riguardano un “mestie-

re”, quello di genitore, difficile oggi come in passato. I cambiamenti e la complessità di una società in rapida trasformazione sollecitano nuove considerazioni sul ruolo educativo dei genitori e della famiglia. Il cambiamento investe l’assetto, l’organizzazione stessa della famiglia e dei suoi ritmi; costretta spesso a delegare ad altri la gestione dei figli e a confrontarsi con relazioni plurime, che moltiplicano i punti di vista educativi. Ecco perché un’iniziativa la cui caratteristica principale è quella di dare continuità all’attività di accompagnamento alla genitorialità e di essere aperta a genitori, singoli o coppie, genitori separati, nonni può rappresentare un punto di riferimento importante e qualificato per tutte le persone interessate a queste tematiche. Gli esperti chiamati a informare e a confrontarsi

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: PARTONO EZZO

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o mosso i primi passi nel mondo del lavoro nella casa editrice Limina, e ricordo Enrico Mattesini per il suo sorriso e i suoi racconti su Roberto Baggio, la politica, l’Inter. Aveva un’idea di cultura affascinante, nel suo cercare di raccontare attraverso lo sport e le storie il passato prossimo e il presente. Enrico Mattesini ha fatto per la cultura italiana qualcosa di concreto e senza dubbio importante, visto che alla fine tutte le altre case editrici – anche ben più blasonate – si sono trovare a inseguire la sua “piccola” creatura lungo il sentiero che aveva tracciato con lungimiranza. Ha sdoganato lo sport come materia “alta”, degna di divenire letteratura. Mi piace immaginarlo lassù a parlare con il “Mago” Herrera e Facchetti dell’acquisto dell’Inter da parte di Thohir. La Direzione e tutta la Redazione del “Settimanale di Arezzo” si stringono con affetto attorno a David, Giovanna, Leopoldo e Costanza. Francesco Ciabatti

di Luciana Pastorelli

con i partecipanti nel ciclo di incontri della nuova edizione di Genitori s’impara sono: Maria Adriani, Giuliana Aquilanti, Daniela Argilli, Maya Bacci, Federico Batini, Nadia Casini, Donato Duchi, Nadia Fani, Orietta Marri, Pier Luigi Ricci. Il primo ciclo, dedicato alla fascia da 0 a 5 anni, ha preso il via martedì 19 novembre e prevede dieci incontri a cadenza quindicinale su vari argomenti tra i quali: • la comunicazione all’interno della coppia • la comunicazione educativa • i bisogni affettivo educativi nei bambini da 0 a 5 anni. Il secondo ciclo, dedicato alla fascia da 6 a 11

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anni, iniziato giovedì 21 novembre, avrà tra gli argomenti: • bisogni e permessi per la formazione della personalità • condivisione educativa tra genitori • da bambini a preadolescenti: i cambiamenti psicofisici • la famiglia che cresce. Il 3 ciclo dedicato alla fascia da 12 a 18 anni inizierà il 28 novembre. Tra gli argomenti: • il passaggio dall’infanzia all’adolescenza • orientamento scolastico • prevenzione delle dipendenze. Gli incontri si svolgeranno presso la sede di Gilda degli Insegnanti in viale Giotto 39. Per info e iscrizioni, Segreteria organizzativa C.I.F., via Guido Monaco 48, tel. 0575/21296 oppure 339/1144318, www.cifarezzo.it.

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via dei Legni 20 Pratovecchio (AR) tel./fax 0575 504619 fornolabadia@libero.it www.fornolabadia.com

NON TIRATE UN PACCO, REGALATELO!

n regalo è una cosa importante, dice chi sei e dice quanta considerazione hai per chi lo riceve. Un regalo deve essere una cosa esclusiva, una cosa mai vista prima e deve avere un forte impatto visivo. Di qualità del prodotto solitamente non parliamo neppure, perché la consideriamo come una cosa sottintesa, non un optional. La qualità è per noi cosa primaria, in tutto quello che facciamo. È qualche anno che ci stiamo specializzando anche in questo settore di mercato, togliendoci ottime soddisfazioni, e regalando un sorriso a chi riceve le nostre selezioni. L’originalità, l’eleganza e la costante ricerca dei prodotti che parlano della nostra terra. Ogni anno ci impegniamo in una caccia al tesoro, che ci porta a giro per la Toscana e puntualmente ci sorprende con nuove bontà per i nostri clienti. La nostra azienda si trova a Pratovecchio, nell’alto Casentino, siamo conosciuti con il marchio Forno “La Badia”, e da qui, dove produciamo pasticceria di alto livello, abbiamo ricercato i migliori abbinamenti, da mettere all’interno di questi favolosi pacchi, selezionando soltanto prodotti tipici toscani. Ci vogliamo distinguere dalla massa, il nostro non è il “solito pacco”. Per noi il cliente deve essere stupito di ciò che troverà all’interno, per questo nostro modo di operare siamo sicuri di offrire loro solo i prodotti migliori. Altra cosa fondamentale, quando selezioniamo i prodotti e creiamo le nostre selezioni regalo, nei nostri cesti di Natale non troverete mai i soliti articoli esposti sugli scaffali dei supermercati, le nostri sono selezioni di qualità, non un ammucchiamento di prodotti a caso. Le confezioni sono in scatole molto eleganti, comode, sia da trasportare sia per i prodotti stessi. Non rischierete mai di trovare un prodotto danneggiato all’interno. Abbiamo scelto le scatole per diversi motivi, tra i più importanti l’aver immaginato il momento in cui consegnerai il dono a un tuo caro amico, a un parente, a un collega di lavoro. Lui o lei, ricevendo questo grossa scatola tutta colorata, decorata con motivi natalizi, non saprà fino all’ultimo cosa c’è al suo interno: soltanto quando andrà ad aprirla scoprirà cosa c’è realmente, rimanendo poi felicemente sorpreso dai meravigliosi prodotti enograstronomici che troverà dinanzi a sé. Il Natale è un momento di felicità, se non vuoi sbagliare ma regalare qualcosa di unico, scegli un pacco natalizio del Forno “La Badia”.

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a torta di mele è un must in casa mia, viene apprezzata in tutte le sue versioni. Altra grande passione sono le mandorle e tutti i suoi derivati. Avevamo già provato a fare un abbinamento perfettamente riuscito, che potete trovare all’indirizzo http://goo.gl/KTSahH. Quella di oggi è una versione più burrosa e avvolgente. Ha una consistenza molto morbida, tanto da rendere indispensabile il cucchiaino per mangiarla. Quando la sfornate non vi preoccupate se vi sembrerà eccessivamente molle, raffreddandosi si solidifica. La potete servire tiepida oppure fredda.

TORTA MELE E MARZAPANE INGREDIENTI • 500 grammi di mele Golden o Renetta (sono circa 3 mele medie) • 150 grammi di burro morbido più 20 grammi per la teglia • 250 grammi di farina • 100 grammi di zucchero • 3 uova • 200 grammi di marzapane • 140 grammi di scorza di arancia candita • 150 millilitri di latte • 40 grammi di amaretti • 2 cucchiaini di lievito per dolci • 1 cucchiaino di sale

• 1 cucchiaino di aroma di mandorla amara • 1 pizzico di sale PROCEDIMENTO Accendete il forno a 170 gradi. Spalmate 20 grammi di burro su di un foglio di carta da forno, mettetela in una teglia e sbriciolate sul fondo gli amaretti. Sbucciate e affettare le mele. Con una planetaria o con uno sbattitore elettrico montate il burro con lo zucchero e un pizzico di sale, sbriciolate con le mani il marzapane e incorporate al composto. Quando sarà

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ben amalgamato unite un uovo per volta, sempre continuando a montare. Aggiungete il latte e l’aroma di mandorla. Setacciate la farina con il lievito e aggiungetela all’impasto. Non appena sarà incorporata, adoperando un mestolo unite le mele e la scorza di arancia candita. Non adoperate lo sbattitore elettrico, vi frantumerebbe le mele. Versate il tutto nella tortiera e infornare per 45 minuti, aspettate almeno 15 minuti prima di sformare il dolce.

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il sonetto

Dìcheno al Parlamento: «Un dù se taglia?» «I senatori?» «Noo!» «I deputati?» «Noo!» «Le Regioni?» «Noo!» «Quel’anticaglia de le Province?» «Noo!» «I pensionati d’oro?» «Noo!» «Quel’infinita accozzaglia di Enti inutili?» «Noo!» «I soldi dati a troppe consulenze?» «È minutaglia!» «I dirigenti e manager, pagati più de tutti ’n Europa?» «Sémo matti!» «Alóra… un dù se tròveno i guadrìni?» «Tassàmo l’annemàli, i cani, i gatti, oppure i pesci rossi e l’ucillìni…» «Via, ’n son discorsi da persone sagge» «Ci avrei ’n idea… s’ha vendere le spiagge?»

chilometro zero

Sabato 23 novembre, Karemaski, dalle ore 22.30, Umberto Maria Giardini

UN DÙ SE TAGLIA?

di Leonardo Zanelli

Uno degli ultimi frutti della stagione sono le Giuggiole. Il giuggiolo è una pianta a foglie decidue nota anche come “dattero cinese”, sembrando originario dell’Africa settentrionale e della Siria. I romani lo importarono per primi in Italia, e la chiamarono ziziphum. L’albero può arrivare a un’altezza che va dai 5 ai 12 metri, le foglie sono di un verde brillante e i rami sono spesso coperti da spine. Se colto quando non ancora maturo, questo piccolo frutto ha un sapore simile a quello di una mela. Con il procedere della maturazione, il colore si scurisce, la superficie si fa rugosa e il sapore diviene più dolce, fino a assomigliare a quello di di Fabio Mugelli un dattero.

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IL SETTIMANALE DI AREZZO

Sulla scia dell’onda del fortunato album di esordio pubblicato a ottobre 2012, dal titolo La dieta dell’imperatrice (La Tempesta Dischi/Woodworm/ Audioglobe), Umberto Maria Giardini, fresco di nomination al Premio Italiano di Musica Indipendente come migliore album, inaugura la nuova stagione con un nuovo omaggio per i suoi numerosi fan, che tanto calore gli hanno tributato in occasione dei molti concerti di cui è stato protagonista nella scorsa stadi Lucio Massai gione. Ingresso 8 euro. Lucio Massai Venere in pelliccia di Roman Polanski **½ Un viale alberato sotto il temporale, l’ingresso di un teatro di terz’ordine, una provetta attrice, un autore esordiente alla regia. Meta-teatralità, citazionismo colto, dialoghi serrati e ribaltamenti continui delle parti, in un scambio torbido e pericoloso tra palcoscenico e realtà; per il resto, il regista si appoggia con forza alla pièce teatrale di riferimento, lasciando poco spazio all’immaginazione filmica. Il quadretto claustrofobico dipinto da Polanski funziona grazie alla performance straordinaria della moglie-musa Seigner e di Amalric. Una pellicola che funziona impeccabilmente, ma che nulla aggiunge all’opera del maestro polacco: un cul de sac, ça va sans dire. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

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