Il Settimanale di Arezzo 168

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ANNO IV NUMERO 168 • VENERDÌ 1° NOVEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ELENA AIELLO

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Passaggio in india: lo scambio culturale da Arezzo a Lucknow 5 Sosta e super Ztl: una cura palliativa? 6 La strada in salita del Made in Italy 10 Un invito a una sana presa di coscienza NON PIÙ PAROLE OMAI… 8 I risultati dell’edizione 2013 del Palio della Cuccagna AREZZO SPORT 13 Nasce la nuova UNION TEAM CHIMERA 15 Il podio di Ottobre: un mese a tutta atletica 16 World Carp Classic, gli aretini pescano il bronzo 17 Un fumetto aretino promuove il baseball a Lucca Comics & Games 18 L’hockey giovanile toscano parla aretino 19 Tornei, feste e tanto altro: il Giotto va oltre lo sport 20 Nuotatori fin da piccoli con i corsi della Chimera

Nuoto A REGOLA D’ARTE 21 Note di Colore: arte figurativa e musica per celebrare Verdi e Wagner 22 Stefania Cerbini, una giovane pittrice aretina e il suo lato oscuro 23 Alla Villicana D’Annibale una doppia personale che indaga il volto umano 24 L’Aipib si presenta alla città con un concorso canoro al Teatro “Pietro Aretino” 25 La nuova stagione concertistica del Comune OGGI PARLIAMO DI… 26 Cosa sognano i ragazzi di oggi? QUINTESSENZE 27 Sono veramente vini “speciali” L’ESPERTO RISPONDE 28 Il patrocinio a spese dello Stato

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 168 – VENERDÌ 1° NOVEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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PASSAGGIO IN INDIA LO SCAMBIO CULTURALE DA AREZZO A LUCKNOW

ono le 7, è domenica mattina e la stazione di Arezzo è poco più che deserta. C’è un gruppo di ragazze e alcuni accompagnatori che, ancora assonnati, portano le valigie al binario 3, il primo dei tanti mezzi che li porteranno a far colazione all’aeroporto di di Elena Nuova Delhi la mattina dopo. Aiello Questa avventura però inizia da lontano, quando queste sette ragazze del Fossombroni hanno dato la propria disponibilità a ospitare un ragazzo o una ragazza indiana durante il festival CinemìCinemà: lo scambio culturale che coinvolge la scuola privata Study Hall di Lucknow, nell’Uttar Pradesh, e l’istituto superiore aretino infatti è nato dalla volontà degli organizzatori del festival di far immergere i ragazzi in una realtà e in una cultura all’apparenza a noi molto lontana, usando come strumenti per conoscere l’altro e come punti comuni il cinema e la voglia di mettersi in gioco. Ad aprile erano stati gli studenti della Study Hall a lasciare le proprie case e vivere da italiani, o almeno provarci, per due settimane, e questo 27 ottobre è stata la volta delle aretine che, accompagnate dalle professoresse e dagli esperti di CinemìCinemà, hanno fatto un volo intercontinentale per conoscere di prima mano la vita dei propri coetanei in India. Una passeggiata? Non proprio. C’è chi ha lavorato per pagarsi il viaggio, mostrando una gran convinzione, responsabilità e voglia di partire, ma a tutte e sette è stato chiesto un qualcosa in più rispetto alla classica gita scolastica: da fine settembre al giorno prima di partire le giovani che hanno aderito al Progetto “Bollywood”, insieme alle insegnati e agli organizzatori, hanno venduto barrette di cioccolato del Vestri, uno degli sponsor dell’iniziativa, per raccogliere finanziamenti per i progetti sul sociale della Study Hall, in particolare per il Prerna Girls; questo programma permette, a oggi, a 600 ragazzine indiane della casta degli Intoccabili, l’ultimo gradino della scala sociale, di poter

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NEWS

imbo Italia, non solo bambino! Il disegno di internazionalizzazione concepito dal Consorzio “Bimbo Italia” si è negli anni allargato ad altri settori, per menzionarne alcuni: gioielleria, maglieria, calzature, food. Inoltre, dal territorio locale le aziende iscritte si sono allargate ad altre aree italiane. Da Bimbo Italia a Borgo Italia, la piazza che racconta le eccellenze imprenScopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET ditoriali italiane nel mondo! 1° NOVEMBRE 2013

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studiare e sognare un futuro diverso dall’essere una domestica sposata a 13 anni. La Study Hall Foundation gestisce anche altre cinque iniziative socialmente rilevanti come il progetto per migliorare l’istruzione dei bambini poveri che frequentano scuole di campagna, o il programma integrato per circa 70 bambini con bisogni speciali in situazioni di disagio fisico e psicologico, la “Prerna Boys School” e l’iniziativa Didi’s Food, ovvero un’azienda gestita dalla Fondazione per dare lavoro alle donne socialmente svantaggiate nel settore della ristorazione e dell’artigianato. Ed è proprio per scoprire tutto questo, oltre alla vita quotidiana indiana, che entra in gioco CinemìCinemà: attraverso i video che faremo qua a Lucknow e a Mumbai, non solo faremo un’esperienza unica, ma saremo in grado di ritrasmettere e far conoscere a chi non c’era una nazione, una cultura diversa e come un piccolo gesto, vendere una barretta di cioccolato, può cambiare la vita di uno o una sconosciuta. Quindi eccoci tra treni, autobus e aerei a realizzare il sogno di un anno: carichi con valigie e borse, palesemente identificabili come turisti sbarchiamo a Nuova Delhi 22 ore dopo la partenza dalla nostra città; senza intoppi, o quasi, e con poche ore di sonno siamo in India! Prendiamo l’autobus che ci attende e andiamo in città a incontrare Nishita, la ragazza che ci accompagnerà per tutto il nostro viaggio, per partire alla volta di Agra; i canti e le risate che avevano caratterizzato le ore precedenti sono sostituiti dal lento respiro degli addormentati e in quattro ore ci ritroviamo nella città del Taj Mahal. Tra un pisolino e l’altro, il paesaggio intorno a noi cambia, la leggera foschia non svanisce, ma i palazzi e i parchi di Nuova Delhi si trasformano in campi sterminati, qualche casa e alcune baracche; arrivati ad Agra vediamo con i nostri occhi la povertà che si vede nei documentari, ma non c’è uno schermo fra le due realtà e l’impatto è destabilizzante. Al tempo stesso subiamo tutti una sorta di fascinazione per questo mondo ignoto e ci trasformiamo nei classici turisti giapponesi, pronti a fotografare tutto, dalla scimmia a un ingorgo nel traffico; un pranzo veloce, check-in in hotel e, via di corsa a visitare il Taj Mahal: bellezza e magnificenza dell’architettura, la cura e la preziosità dei decori in corallo, lapislazzulo, madreperla e altre pietre preziose lascia stupefatti i visitatori e testimonia da secoli l’amore di un imperatore per la moglie preferita.

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SOSTA E SUPER ZTL: UNA CURA PALLIATIVA? ancora polemica sull’allungamento degli orari della Ztl nel centro storico aretino. A far da pretesto questa volta – ma non è la prima – la crisi dei negozi del centro storico, con le categorie economiche che nuovamente sembrano sul piede di guerra. Il tutto per due ore e mezzo in più di divieto di transito, la mattina e il pomeriggio dalle 8.30 alle 12 e dalle 16 alle 20. Una misura che in effetti, finché non verrà messa a regime una compensazione intesa come implementazione del trasporto pubblico locale, potrebbe diventare un problema di non poco conto per clienti e negozianti. Sullo sfondo l’idea – sposata in pieno dal super-assessore Franco Dringoli – di una città a misura di pedone, con la relativa scomparsa di metà dei parcheggi a pagamento presenti attualmente nel centro storico. Così dopo mille rinvii (dell’idea scriviamo più o meno da un anno e mezzo), dal

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1° gennaio sembra proprio che si arriverà alla stretta finale. Nel frattempo, dal PdL, in settimana il consigliere Alessio Mattesini ha attaccato: «L’assessore Dringoli deve dare certezza di come questa città si modificherà in tema di parcheggi, Ztl e sistema viario, perché gli interventi improvvisi portano solo ad aggravare la situazione economica dei cittadini e dei commercianti. Forse tutto questo è orientato a chiudere il centro e costringere gli aretini a dovere trovare posto per la propria auto in due parcheggi quasi sempre vuoti: il “Mecenate” completo per tre giorni all’anno come durante l’ultima Fiera, e il “Baldaccio”, ormai abbandonato». Insomma, le solite polemiche, sempre attuali, perché in effetti alla prima grossa manifestazione come i Mercatini del Mondo all’Eden, di fatto la città si ferma e circolare con l’auto (cosa a cui gli aretini non solo sono abituati, ma spesso fanno per mancanza di alternative davvero efficienti), di-

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viene equivalente ad affrontare il traffico di una di David vera e propria Mattesini metropoli. Cosa un po’ assurda in una città di 100 mila abitanti. Così, per quanto l’assessore Dringoli abbia pienamente ragione nel sottolineare che fermarsi davanti a molte vetrine del centro con l’auto non sia consentito nemmeno adesso nelle ore di libero accesso alla Ztl, resta fermo il fatto che la sosta nel semicentro e dentro la cinta murata resta “selvaggia” durante le serate della movida del weekend. Mentre è del tutto condivisibile l’impostazione generale della Giunta – rendere il centro più libero dalle auto – desta ancora una volta perplessità l’introduzione di un nuovo giro di vite, senza prima aver spiegato come si intende liberare risorse utili a progetti di mobilità alternativi efficienti, che i soldi vengano dal settore pubblico o più facilmente da quello privato. Agli aretini l’ardua sentenza.

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LA STRADA IN S MADE IN ITALY

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n paio di settimane fa, in Parlamento Europeo, sono stati fatti passi in avanti per la tutela del Made in Italy: nello specifico, l’approvazione da parte della Commissione Mercato Interno dell’articolo 7 per la regolamentazione dei prodotti Made in Italy, che prevede l’indicazione di origine obbligatoria, risultato importantissimo per i consumatori europei e l’industria manifatturiera. Con questa proposta – che deve essere ancora approvata dall’assemblea plenaria – sarà ancora più certo individuare dove il prodotto è stato fabbricato ai fini della sua piena tracciabilità. Rossella Peruzzi [nella foto qui sotto], consigliere comunale del Pd e proprietaria dell’Erregi, azienda manifatturiera specializzata in confezioni e maglieria, sente particolarmente vicino il tema della tutela del Made in Italy e a questo proposito ha risposto per noi a qualche domanda. Il primo punto dell’articolo 7 della proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti prevede che i fabbricanti e gli importatori appongono sui prodotti un’indicazione del Paese d’origine del prodotto o, se le dimensioni o la natura del prodotto non lo consentono, tale indicazione è apposta sull’imballaggio o su un documento di accompagnamento del prodotto. Come imprenditrice cosa ne pensa di questo rafforzamento in sede europea della tracciabilità del prodotto? «Penso sia un bene soprattutto per rilanciare il lavoro in Italia perché il nostro paese si fonda sul “lavoro delle mani e dei cervelli”. Io sono proprietaria dell’Erregi dal 1982, e in passato ho visto molte aziende che hanno compromesso l’affidabilità del prodotto Made in Italy, affermando che la produzione avveniva in Italia mentre invece avveniva in altri Paesi dove il costo della manodopera e delle materie prima era inferiore. Per questo sono felice di quest’ulteriore azione di difesa nei confronti del vero Made in Italy e di tutti noi che lavoriamo nel rispetto delle regole». Quali sono le principali difficoltà per una piccola impresa manifatturiera che lavora nel tessile: un settore oggi particolarmente colpito dalla crisi economica e dalla globalizzazione? «Devo essere sincera non poche: rispetto al passato la competizione e la tendenza a trasferire in altri Paesi la produzione mi ha costretto a ridimensionare

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N SALITA DEL LY

di Cecilia Falchi

il mio organico del 70%. Fino al 2000 avevo 12 dipendenti fissi, oggi nonostante tutto resisto, ma per rimanere competitivi nel mercato e far tornare il bilancio non posso che avere dipendenti a termine, e con grande dispiacere. Hanno svilito il nostro lavoro, pagando poco un’esperienza maturata in tantissimi anni. Il problema maggiore è il calo del lavoro che mi viene commissionato e i compensi non sono sempre adeguati, le tasse, sempre puntuali e precise, ci rendono vittime delle banche e del loro ostruzionismo. Io continuo a tenere aperto nonostante le difficoltà perché spero in un miglioramento, soprattutto per il futuro e per i giovani. Le aziende negli anni si sono fatte portavoce anche dei diritti del dipendente, e oggi nel calderone della crisi si rischiano di perdere anche i principali diritti conquistati con tanta fatica». I nostri prodotti sono ricercati in tutto il mondo come sinonimo di garanzia di qualità ed eccellenza, ma dal prodotto alimentare alla borsa sono anche uno dei prodotti più contraffatti: come difendere il Made in Italy maggiormente? «Oltre a rafforzare la legislazione attuale la soluzione è il rispetto delle norme esistenti. La legalità è la risposta, e il Governo dovrebbe tutelare le piccole imprese che si trovano sole di fronte alle grandi aziende che fanno da padroni. Io nel mio piccolo mi impegno, a giugno ho presentato in Consiglio comunale un atto d’indirizzo a tutela del settore della moda Made in Italy».

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

omenica scorsa si è svolta, al Maneggio “La Casina” di Tegoleto (Arezzo), la quinta edizione del Palio della Cuccagna. Ventitré cavalieri – suddivisi in due categorie: Under, per giovanissimi o al loro esordio, ed Esperti, cavalieri che partecipano a Giostre e Quintane nazionali – si sono cimentati in due prove: tiro all’anello e tiro al buratto (con lancia e tabellone in uso nella Giostra del Saracino). Nella prova della quintana, al termine delle due tornate (con tre anelli ognuna rispettivamente di 8 e 6 centimetri per la categoria Under e di 6 e 5 centimetri per gli Esperti) si sono registrati quattro

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il centro di Cherici nello spareggio

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I RISULTATI DELL’EDIZIONE 2013 DEL PALIO DELLA CUCCAGNA percorsi netti: due nella sezione Under con l’aretino Niccolò Parnetti e il faentino Nicholas Lionetti, e due nella sezione Esperti, con l’aretino Maurizio Frulio e il faentino Fabrizio Amadori. Ci sono volute pertanto le carriere di spareggio per decretare i vincitori che sono stati rispettivamente Lionetti e Frulio. Nel tiro al buratto si sono invece registrati tre centri per gli aretini Filippo Fardelli e Marco Cherici e Francesco Marzoli di Amelia. Nella carriera di spareggio Fardelli si è fermato sul 4, Marzoli sul 3 mentre Cherici è stato abile nel rimarcare il massimo dei punti. La vittoria nella categorie a squadre è andata alla compagine di Badia al Pino con 41 punti totali (con i cavalieri Nicholas Lionetti e Fabrizio Amadori di Faenza e Francesco Marzoli di Amelia). Al secondo posto la squadra di Civitella in

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la premiazione finale del Palio della Cuccagna 2013

Val di Chiana con 35 punti (difesa dai cavalieri Lorenzo Zoppi e Alessandro Culatore di Pistoia e l’amazzone Erika Cherici) e nel terzo gradino del podio il “Mucchio” con 27 punti (con Marco Cherici, Piergiovanni Capacci e Francesco Bidini). Il titolo di miglior cavaliere del torneo è andato, con 17 punti finali, in ex aequo a Maurizio Frulio e Marco Cherici, che hanno preceduto Piergiovanni Capacci e Alessandro Culatore di Pistoia (con 16 punti) e Filippo Fardelli e Fabrizio Amadori di Faenza (15 punti). Premio speciale al pistoiese Lorenzo Zoppi per la migliore carriera al Buratto mentre la “padella” per il peggior punteggio in questa parte è andata a Fabrizio Amadori di Faenza, che si è visto annullare i punti marcati per la perdita della lancia. Le premiazioni sono state fatte da Elena Ciapetti (presidente della Giostra della Stella di Bagno a Ripoli), Camilla Ulivi (Responsabile corteo storico della Giostra della Stella), Teresa Quadraccia (priore della Contrada Crux Burgi di Amelia) e Goffredo Pasquini (responsabile commissione regionale toscana Fise dell’Area Eventi Storici di Tradizione). MAMMUCCINI ALLA QUINTANA DEGLI ESORDIENTI DI FOLIGNO

Buona prova per l’aretino Stefano Mammuccini (giostratore titolare del Quartiere di Porta del Foro) che, la scorsa domenica, ha partecipato alla Quintana degli esordienti a Foligno in rappresentanza del Rione Morlupo. Alla manifestazione, organizzata dall’Ente Quintana e inserita nel programma dei festeggiamenti per i 400 anni della Quintana, hanno preso parte, oltre a Mammuccini, anche Alessandro Candelori del Rione Croce Bianca (che risulterà poi vincitore), Federico Minestrini (Badia), Giorgio Angeli (Cassero), Stefano Antonelli (Spada), Filippo Bizzarri (Giotti), Marco Remoli (Contrastanga), Jacopo Rossi (La Mora), Matteo Santi (Pugilli) e Manuel De Nobili (Ammanniti). Mammuccini ha disputato un’ottima prova nelle due tornate corse ed è stato preciso negli anelli (del diametro di 6 centimetri nella prima e 5 centimetri nella seconda), ma ha pagato sul tempo, pur correndo due tornate molto veloci con la sua Every Green. Un quarto posto che è pur sempre un ottimo piazzamento per l’aretino che, all’esordio sul “campo de’ li giochi”, ha evidenziato un eccellente grado di preparazione per la sfida contro il “Dio Marte” (ovvero il “buratto” folignate dove vengono appesi gli anelli). Per la cronaca ricordiamo che, oltre alla Giostra degli esordienti, si è corsa anche la Giostra dei veterani, che ha visto Luca Innocenzi sconfiggere Lorenzo Paci e Francesco Scattolini.

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COLAZIONE IN CENTRO COL SOCIOLOGO DOMENIC

UN INVITO A UNA SANA PRESA DI COSCIENZA

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a Sociologia è disciplina che indaga, svolge una ricerca sul sociale dimostrata e concreta. Non a caso si dice che senza la Storia questa scienza risulta cieca, e la Storia senza di essa diventa muta. Ha la funzione di spiegare certi fenomeni so-

ciali in quanto avvenimenti umani. La società è un organismo simile al corpo di Ivana umano, disse l’inglese Herbert Spen- Marianna cer. Abbiamo avuto il piacere di fare Pattavina colazione in un bar del centro insieme al sociologo e docente Domenico Aversa. Osserviamo la gente che beve il caffè, chi ha fretta, chi legge la pagina del giornale dello sport locale, chi la cronaca. C’è chi è pensieroso e il ragazzo con lo zaino che probabilmente ha marinato la scuola… Quella signora con lo sguardo triste sembra trovare sollievo nel caldo e morbido cappuccino che sorseggia. Crisi, disoccupazione: la nostra è ancora la “città dell’oro”? Dubbi, perplessità. Siamo frastornati, ad avere davanti a noi una persona formata alla Scuola superiore di Giornalismo a Urbino, laureatasi in Sociologia, area psicosociale e della comunicazione! Ma per fortuna il professor Aversa è simpatico e alla mano. Ci tiene a ribadire che il sociologo non ha la palla di vetro, ma è colui che studia i cambiamenti, i meccanismi della società. Professore, l’attuale immagine di Arezzo. «Una città bellissima, dalle tante risorse non utilizzate, nel cui centro non c’è un cinema, un teatro, dove l’Università è stata pesantemente penalizzata, e numerose sono le attività chiuse». Le principali cause della crisi della piccola e

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NICO AVERSA

ESA media impresa nel settore orafo. «Ormai si sa: il collasso, la crisi che stiamo vivenfoto sotto licenza Creative Commons © Ben Heine do è una crisi voluta dalle banche aiuto concreto per i più poveri? mondiali. Il settore orafo è in declino per il fatto «Riguardo l’evasione occorrerebbe una forte azioche in passato, molti, prima operai per la UnoAerre, ne repressiva, rendere tutto più scaricabile – ad sono poi diventati liberi imprenditori senza un’adeesempio le spese dell’idraulico – aiuterebbe chi è più guata cultura scolastica e d’impresa. Adesso è la nuobisognoso, sconfiggendo così il tacito e truffaldino va generazione a pagarne le conseguenze». accordo… “Senza fattura uno sconto”. Un consiglio ai giovani. Pagare le tasse è scoraggiato, poiché esse equival«Devono fare attenzione a non farsi attrarre da gono a ben 50 per cento sul guadagno… Pochi e falsi modelli, essere menti pensanti, altrimenti c’è il scadenti risultano i servizi forniti… rischio di rimanere in balìa di chi ne sa di più». In Svizzera i servizi risultano migliori e le tasse L’impatto sociale della crisi dell’oro. equivalgono al 25 per cento, ciò induce a una ri«Venti anni fa svolsi uno studio insieme ad altri flessione». colleghi, nel quale emerse che l’oro non è più, come Per non andare via dall’Italia, da Arezzo. in passato, un bene rifugio, di ricchezza. Con l’av«Promuovere la meritocrazia. Lo dico sempre, di vento della globalizzazione, la cultura si è orientata andare via, pur sapendo che è un messaggio forte… verso altre direzioni: si investe in titoli per la magCi vorrebbe una rivoluzione, una sana presa di cogior parte a grosso rischio». scienza popolare e da parte dello Stato, dal quale ci Il divario tra ricchi e poveri. si sente abbandonati. Le istituzioni dovrebbero avere «È in crescita. Di solito compra beni effimeri chi a cuore la cosa pubblica». possiede di meno, ma si sta verificando un ridimenUn’ultima riflessione. sionamento del fenomeno». «Dobbiamo essere cittadini, non sudditi». Quale rimedio contro l’evasione fiscale, e un

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Union Team Chimera

na rinnovata attenzione al settore giovanile e la volontà di far crescere ulteriormente la propria struttura, puntando su servizi di assoluta qualità rivolti ai giovani calciatori, alle famiglie e ai semplici appassionati di calcio: questi sono i due più grandi obiettivi prefissati dalla nuova dirigenza dell’Union Team Chimera che, guidata dal presidente Andrea Tuzzi e dal direttore generale Paolo Venturini, si è insediata ai vertici della società lo scorso 6 ottobre. Una nuova dirigenza che si è presentata con un progetto che poggerà le proprie basi sul settore giovanile, da sempre cuore pulsante di una Union Team Chimera vogliosa di tornare, in breve periodo, a riconquistare «titoli regionali e altri importanti trofei che storicamente ci appartengono e che sono da sempre classici obiettivi per la società»,

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Il 6 ottobre scorso si è insediata la nuova dirigenza guidata dal presidente Tuzzi, che ha come obiettivo principale il rilancio sportivo ed economico della società

Nasce la nuova Union Team Chimera [segue da pag. 13]

come ha tenuto a sottolineare il nuovo presidente. Società a questo punto sottoposta a un progetto di ristrutturazione e rilancio sportivo, come appena citato, ed economico, per un piano di risanamento che vedrà quale proprio fulcro fondamentale lo storico centro sportivo delle “Caselle”: «Per quanto riguarda il risanamento finanziario e aziendale, quest’ultimo vedrà in primo piano la struttura delle “Caselle”, una delle migliori presenti nell’Aretino. In merito a quest’ultima, abbiamo l’obiettivo di renderla un centro d’aggregazione sociale aperto non solo ai nostri giovani calciatori e alle loro famiglie, bensì a tutti i cittadini e le associazioni del territorio. Siamo pienamente disposti a mettere a disposizione i nostri spazi in modo da accogliere le iniziative, in modo da creare, in un futuro prossimo, una solida e costante sinergia tra noi e il territorio». Un progetto di rilancio che vede protagonisti principali i più giovani, e la struttura nella quale stanno crescendo calcisticamente, attraverso l’impeccabile apporto dei maestri facenti parte della scuola calcio. Scuola che vive all’interno di una struttura aperta sette giorni su sette e in costante progresso, con l’obiettivo di andare oltre l’ambito calcistico: «Dobbiamo ricordare che il nostro investimento riguarda una struttura del Comune, per questo abbiamo prima di tutto il dovere di far progredire quest’ultima, garantendo sempre la sicurezza ai giovani calciatori e preservando una funzione pubblica capace di essere vissuta da più persone possibili e in grado di andare al di là dell’aspetto sportivo». Una struttura che adesso è nelle di Omero mani di una dirigenza ambiziosa e che – come sottolineato dal dg Venturini – «ha visto più che Ortaggi raddoppiarsi il numero degli iscritti», proprio all’alba di un progetto che ha bisogno di grande fiducia e che, attraverso questi numeri, trova ulteriori motivazioni per affrontare la stagione 2013-14 appena iniziata. Una stagione presentatasi prima di tutto come “anno zero” per una Union Team Chimera che con questa nuova dirigenza vuole tornare a vincere, vedendo inoltre il proprio centro delle Caselle superare il confine sportivo e diventare, di conseguenza, vero e proprio punto di riferimento per tutta la città.

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IL PODIO DI OTTOBRE

Un mese a tutta atletica posto: Benedetta Cuneo Ennesimo tricolore per Benedetta Cuneo, ragazza aretina in forza all’Atletica Firenze Marathon che il 5 e il 6 ottobre ha dato spettacolo ai Campionati Italiani Allievi di Jesolo. Nella sua specialità, il salto triplo, Cuneo si è assicurata il titolo italiano già al primo tentativo, con un salto di 12,82 metri con cui si è messa alle spalle tutte le avversarie e si è assicurata la medaglia d’oro. L’atleta aretina puntava alla doppietta e a vincere anche il salto in lungo, ma in questa specialità, sotto una pioggia incessante, si è fermata a 5.80 metri e si è così dovuta accontentare della seconda piazza. posto: l’atletica aretina Ottobre è stato un mese di grandi risultati per l’atletica aretina che, oltre alla già citata Benedetta Cuneo, ha ottenuto gloria con tanti ragazzi dell’Atletica Sestini e dell’Alga EtruscAtletica. La prima di queste due società ha esultato con Niccolò Ghinassi, giovane promessa che a Grosseto si è imposto ai Campionati Regionali Cadetti nei 2000 metri, distanziando di almeno 12 secondi tutti gli avversari. Alla stessa manifestazione ha brillato pure l’Alga con la vittoria nei 300 metri di Sofia Dini, un’atleta che poi ha conquistato il bronzo con la Toscana ai Campionati Italiani per Regioni nella staffetta 4x100. Il 12 e 13 ottobre, ai Campionati Toscani Ragazzi, l’Alga ha registrato un oro nel lancio del peso di Chiara Salvagnoni, un argento nei 60 metri con Sofia Lugugnani e un bronzo nella staffetta 4x100 con Anna Rossi, Elena Verdelli, Silvia Verdelli e la stessa Lugugnani. A chiudere questa carrellata di successi è Anna Visibelli che – saltando a 5,96 metri – ha vinto il bronzo nel salto in lungo con l’Atletica Firenze Marathon alla finale nazionale dei Campionati di Società Under 23. posto: Ilaria Badalotti Ilaria Badalotti si conferma tra le migliori promesse del karate italiano. Il 6 ottobre la giovane aretina, in forza all’Arezzo Karate, ha centrato un bel bronzo nei 59 kg ai Campionati Italiani Cadetti, dando così seguito alla prestigiosa vittoria ottenuta in estate all’Open Internazionale di Lignano Sabbiadoro, e difendendo un prestigioso secondo posto nel ranking giovanile nazionale. Marco Cavini

Benedetta Cuneo

la prima gara di Niccolò Ghinassi, la Scalata 2006

Ilaria Badalotti

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iunto alla sua quindicesima edizione, il World Carp Classic in scena al Lago di Bolsena dal 30 settembre al 5 di ottobre, ha visto rilucere la classe di tre nostri concittadini. Francesco Capannini, Antonio Monaldi e Giovanni Monaldi sono riusciti a conquistare il terzo posto (podio che mancava a un team italiano dalla quarta edizione) in questa competizione davvero avvincente e particolare, superando la concorrenza di ben 160 team provenienti da tutto il globo. «Tale gara agonistica, unica nel suo genere, si sviluppa nell’arco temporale di una setti-

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World Carp Classic Gli aretini pescano il bronzo mana, pescando 24 ore su 24 e sotto qualsiasi condizione atmosferica. Qui i professionisti di pesca alla carpa si sfidano a viso aperto, in una competizione secca plasmata dalle condizioni ambientali mutevoli», ci racconta Tiziano Alessi, uno dei più appassionati pescatori aretini e procacciatore dello sponsor “Carp-Zone” di Recanati, che ha permesso ai nostri atleti di partecipare al prestigioso appuntamento. Una vera e propria guerra di nervi, esperienza, astuzia e fortuna all’ultima carpa. di Giacomo Belli «L’adesione è stata crescente fino a raggiungere il massimo delle presenze proprio quest’anno. Perciò il terzo posto dei nostri aretini ha un sapore ancor più gustoso e pregiato, ed è anche il riflesso di una passione che cresce esponenzialmente nel nostro territorio». Terzo posto che non è stato certo una passeggiata, dato che il lago in quei giorni si presentava in condizioni non ottimali, a causa di un’infestazione di alghe che hanno reso ancor più difficile l’impresa. «Ho seguito la competizione dei ragazzi dal sorteggio delle postazioni fino al loro terzo piazzamento – prosegue Alessi. – Mi sono commosso per il traguardo raggiunto, e questo mi ha dato maggiore convinzione e determinazione circa la bontà della strada che abbiamo imboccato a livello locale». Il movimento di pesca alla carpa ad Arezzo, infatti, è molto radicato nel territorio e miete adesioni crescenti (soprattutto tra i giovani) ormai da vent’anni. Le molteplici attività, anche a scopo benefico e solidale o agonistiche, dimostrano la vitalità di tale sport e quanto esso abbia attecchito nella passione locale. La ricetta è semplice: riscoperta del territorio, abilità, pazienza, amicizia e sano agonismo. È questa l’esca, naturale e irresistibile, della pesca alla carpa, non solo moda ma realtà sportiva radicata a tutti gli effetti.

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Un fumetto aretino promuove il baseball a Lucca Comics & Games di Marco Cavini

l baseball aretino sbarca a Lucca Comics con il fumetto Casa base. Nato dalla creatività e dalla passione di Fabio Borselli e di Sauro Pasquini, Casa base è una striscia settimanale che ha origine nel cuore del Bsc Arezzo, con originali vignette che raccontano le avventure di una squadra di baseball e dei suoi giocatori. Il fumetto, pubblicato sul sito www. softballinside.com, è giunto alla venticinquesima uscita e, di volta in volta, ha raccolto l’interesse e l’entusiasmo di un gran numero di appassionati che hanno stimolato Borselli e Pasquini a farne un appuntamento settimanale. Tra i lettori più attenti c’è il presidente della Federazione Toscana di Baseball Aldo Peronaci che ha chiesto a Casa base di esser presente a Lucca Comics & Games 2013 nello stand dedicato a “fumetti e baseball” promosso dalla società lucchese “Le Nuove Pantere”. Gli ideatori Borselli e Pasquini saranno all’evento venerdì 1° novembre e, per l’occasione, regaleranno 400 copie numerate e autografate di un albo con tutte le strisce di Casa base, alcune anche inedite, pubblicato con il contributo della Federazione. Nella stessa giornata i due aretini interverranno pure a un convegno dal titolo “Baseball Baseball ed emozioni”, emozioni , in cui saranno presenti i vertici federali e tanti fumettisti da tutto il mondo. «Il baseball è la disciplina più rappresentata nei manga, nel cinema e nei cartoni rap animati – spiega Borselli, – una cara caratteristica che ha permesso a questo sport di ritagliarsi un posto all’interno di Lucca Comics, C la più grande mostra europea dedicata al fumetto. Io e Sauro siamo uniti dalla comune passione per il baseball e per i fumetti, dunque per noi è un onore presenziare a questo appuntamento con le nostre vignette». In Casa base si uniscono le idee di Borselli e le capacità di disegnatore di Pasquini, che insieme hanno trasformato in un fumetto le loro esperienze vissute in lunghi anni sui campi di baseball e softball. I protagonisti di queste vignette sono giocatori, tecnici, dirigenti e tutte le altre figure di una squadra, che trovano risalto in vicende paradossali ma capaci di regalare un sorriso. «Le storie di Casa base nascono da fatti realmente successi – aggiungono gli autori. – Tutto iniziò per scherzo l’inverno scorso con la pubblicazione delle prime strisce, poi l’entusiasmo che abbiamo riscosso e il sostegno della nuova dirigenza del Bsc Arezzo ci hanno spinto a continuare e farne un appuntamento fisso. Ci sembra incredibile che una nostra idea nata per puro divertimento sia stata scelta per promuovere il baseball in un evento internazionale come Lucca Comics».

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Locanda del Duca mangiare bene, con stile

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a Arezzo alla Toscana. A compiere questo grande passo sono stati sette giovani atleti dei Lions Hockey, convocati nella rappresentativa toscana Under 15 per giocare al Trofeo delle Regioni, una manifestazione in programma dall’1° al 3 novembre a Forlì. Loro sono i portieri Alice Gialli e Noemi Sciadini, i difensori Giovanni e Lorenzo Borri, Aurora Mafucci e Caterina Rossi, e l’attaccante Matilde Fardelli, che hanno convinto i tecnici federali a inserirli nella rosa dei 16 giocatori che avranno l’onore e l’onere di difendere i colori della propria

L’hockey giovanile toscano parla aretino Sette atleti dei Lions hanno guadagnato la convocazione nella rappresentativa regionale Under 15 regione. Il cammino per arrivare a questa convocazione è stato lungo e faticoso, con tanti allenamenti e ben tre raduni in cui i Leoncini aretini hanno avuto modo di mostrare il loro valore a confronto con i più forti coetanei dell’hockey toscano. Alla fine sono arrivate le sette chiamate, un numero enorme che vede Arezzo monopolizzare la rosa della Toscana prendendosi quasi il 50% dei posti disponibili. Un ulteriore motivo d’orgoglio è il fatto che nella rappresentativa vi siano solo cinque ragazze e che queste vengano tutte dai Lions; dulcis in fundo, in una squadra composta principalmente da ragazzi del 2000, la società aretina è riuscita a inserire due atlete del 2001, Gialli e Mafucci, di Marco che si sono dimostrate competitive anche tra i più grandi. Cavini «Orgoglio, incredulità, felicità – afferma Paola Salvi, presidentessa dei Lions: – queste convocazione hanno regalato ai nostri ragazzi tantissime emozioni e sensazioni. Come presidente e come genitore non posso che esultare, perché siamo riusciti a piazzare ben 7 atleti tra i migliori 16 della Toscana, un numero impressionante che conferma l’incessante crescita e l’indiscusso valore del nostro settore giovanile. Con questa convocazione “di massa” le nostre ragazze e i forti fratelli Borri hanno scritto un’altra bella pagina della storia della nostra società». Al Trofeo delle Regioni la Toscana sarà attesa da sfide durissime contro Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto, corazzate contro cui sarà difficilissimo passare. Al di là di quelli che saranno i risultati sul campo, per i Lions la vittoria più bella è aver ottenuto tanti pass per partecipare alla prestigiosa manifestazione.

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Tornei, feste e tanto altro: il Giotto va oltre lo sport port e sociale. Da sempre il Circolo Tennis Giotto pone attenzione a questa doppia dimensione, con l’intenzione di raggiungere grandi risultati sul campo e, allo stesso tempo, diventare un luogo di aggregazione per le famiglie di tutti i suoi 460 soci. Per loro il Consiglio direttivo del Giotto ha organizzato, nel corso dell’ultimo anno, una serie di tornei, gite, cene, feste e tante altre iniziative capaci di animare la vita sociale del circolo e coinvolgere centinaia di persone. Tra gli eventi più sentiti c’è il trofeo sociale di tennis 2013, una manifestazione che vedrà la propria conclusione domenica 10 novembre e che ha coinvolto 80 atleti per un totale di 180 match tra singoli, doppi e doppi misti; lo stesso pomeriggio è in programma anche la finalissima del torneo “L’estate sta finendo”, iniziativa che ha visto sfidarsi sui campi del Giotto ben dieci squadre. Stanno giungendo al termine anche le prime Olimpiadi del Giotto, un grande evento che, sviluppato attraverso 12 diverse discipline sportive, ha acceso l’entusiasmo di decine di soci e che nelle prossime settimane assegnerà le ultime medaglie. Sempre in ambito sportivo, nel corso dell’estate sono proliferati i tornei o le singole partite di beach tennis, con i soci che hanno sfruttato i campi in sabbia del Circolo per divertirsi e stare in compagnia. Sono invece ormai diventati una solida realtà i Runners, un gruppo di amici che ogni domenica corre nelle colline intorno al Circolo, e reduce da una positiva esperienza alla Maratonina “Città d’Arezzo”. In quanto a divertimento, sono da registrare anche le tante feste organizzate nei rinnovati locali della club house, l’ultima delle quali in occasione di Halloween, con una grande cena in maschera promossa dal nuovo servizio di ristorazione del Circolo. «La linfa del Giotto è la dimensione sociale – spiega il presidente Luca Benvenuti. – Con l’impegno di tanti consiglieri, che ringrazio per la passione investita, riusciamo a proporre tantissime iniziative per coinvolgere i nostri 460 soci e stimolare la partecipazione alla vita del Circolo. Tutto questo impegno ha permesso al Giotto di diventare un punto di riferimento per un numero sempre maggiore di famiglie, e di raggiungere grandi risultati sia in campo sportivo sia in campo sociale».

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rendere confidenza con l’ambiente acquatico, acquisire sicurezza e imparare a nuotare. Sono questi i tre grandi obiettivi che animano la Chimera Nuoto nell’organizzare al Centro Sport Chimera i vari corsi per bambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni. La società aretina ha progettato la propria scuola nuoto come un percorso progressivo e continuativo che vede il bambino entrare a 3 anni nella vasca piccola per conoscere l’ambiente acquatico, per poi spostarsi nell’acqua sempre più alta per acquisire le competenze del vero nuotatore. «Il nostro obiettivo – spiega il direttore tecnico Marco Magara – è trasformare le caratteristiche motorie terrestri in caratteristiche motorie acquatiche, insegnando al bambino a muoversi e sentirsi a proprio agio anche nell’acqua». Per i bambini da 3 a 6 anni, la Chimera Nuoto organizza i Laboratori Acquatici, un’attività che si svolge nella piscina piccola e in quella media con una programmazione propedeutica all’insegnamento del nuoto. Attraverso il gioco, il bambino sviluppa sicurezza e serenità nell’ambiente acquatico e capisce che “se cade in ac-

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Nuotatori fin da piccoli con i corsi della Chimera Nuoto qua non affoga”, guidato da un istruttore capace di Laboratori Acquatici e scuola nuoto: divertire e rassicurare, ma anche di insegnare le prime la società aretina organizza corsi per esperienze natatorie. Finora nei Laboratori Acquatici il bambino era sempre stato autonomo e senza genitobambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni ri, ma da questa stagione è stata introdotta una novità: il corso con il babbo e la mamma. Tutti i sabati sarà in programma una speciale lezione che permetterà a genitori e figli di imparare insieme a nuotare, con l’adulto che farà lezione con il bambino e che diventerà per lui un ulteriore stimolo all’apprendimento. Dopo i Laboratori, l’attività si sposta nella vasca grande con la vera e propria scuola nuoto per chi ha tra i 7 e i 16 anni. L’attività diventa più sistematica, con l’obiettivo di fare dell’atleta un vero e proprio nuotatore, insegnandogli l’avanzamento, il galleggiamento, il proiettile, la respirazione e i sei stili. La scuola nuoto per ragazzi getta le basi che permetteranno poi a ogni atleta di intensificare l’allenamento e migliorare la propria er ulteriori informaziopreparazione, ni o per iscriversi alle passando priattività è possibile rivolma nel Propagersi alla segreteria del ganda e poi Centro Sport Chimera in nell’Agonistiviale Gramsci 7, visitare il ca, i due settori sito www.centrosportchidella Chimera mera.com, chiamare Nuoto dedicao scrivere un sms al ti alla pratica 347/42.49.641 o scrivere sportiva. una mail a info@chimeranuoto.it

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AREZZO

BELLE ARTI

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NOTE DI COLORE ARTE FIGURATIVA E MUSICA PER CELEBRARE VERDI E WAGNER

ella ricorrenza del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, il Cenacolo degli Artisti Aretini celebra i due grandi compositori con una mostra d’arte dedicata alla musica e ai due geni, dal titolo Note di di Chiara Marcelli Colore. L’esposizione, allestita presso l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo, ha aperto i battenti giovedì 31 ottobre e si protrarrà fino a lunedì 11 novembre, grazie all’impegno di artisti e musicisti locali. Novità è la collaborazione con il Liceo Musicale di Arezzo che, sotto la guida del preside Giampiero Giugnoli e del corpo docente, darà prova della propria competenza e professionalità con un suggestivo evento musicale dal vivo. Lunedì 4 novembre, a partire dalle ore 17.30, si terrà, infatti, il ConcertOttoni: una performance a cura del Gruppo Ottoni dell’istituto, composto da studenti ed ex studenti – musicisti ormai affermati – diretto dal professor Ferrini. Al termine dell’esibizione il Cenacolo offrirà un lauto banchetto. L’associazione nasce nell’anno 2000 per volontà di Pier Luigi Duranti, allo scopo di valorizzare l’espressione di ogni forma d’arte, favorire un interscambio di idee ed esperienze fra artisti e incidere, mediante proposte mirate, sul tessuto socio-culturale della città. Fin dal suo avvento, il Cenacolo ha accolto professionisti, semi-professionisti ma anche semplici hobbisti, che hanno potuto esporre mensilmente le loro opere durante la Fiera Antiquaria. Negli anni è stato promotore di numerose mostre a tema su eventi e personaggi che hanno segnato la storia e il mondo delle arti, tra le quali si annoverano l’esposizione sul Futurismo, su Caravaggio, sui 150 anni dall’Unità d’Italia, su San Francesco d’Assisi, su D’Annunzio; ciascuna di esse ha richiamato grande pubblico e riscosso consenso diffuso. Note di Colore sarà visitabile tutti i giorni, con ingresso libero e gratuito, al mattino dalle ore 10 alle ore 12.30 e nel pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Sabato 2 e domenica 3 novembre, in concomitanza con la Fiera Antiquaria, sarà aperta, con orario continuato, dalle ore 10 alle ore 18.30. I Masnadieri (Moreno Passalacqua)

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Il Sassofono (Maura Giussani)

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

STEFANIA CERBIN UNA GIOVANE PITTRICE ARETINA LATO OSCURO

uale miglior momento, se non la settimana di Halloween, per parlare di una artista le cui opere sono popolate – almeno in apparenza – da personaggi usciti fuori dalla notte più stregata dell’anno? Lei è l’aretina Stefania Cerbini, ha 31 anni e fin da piccola coltiva la passione per il disegno, il fumetto e l’arte in generale. La pittrice ha pure frequentato per un biennio l’Istituto d’arte di Arezzo, poi il suo percorso di studi è virato altrove ma l’attitudine non è mai venuta meno. «Da autodidatta ho sempre dipinto e sperimentato – ci racconta Stefania. – Ormai da una decina di anni ho sintetizzato una sorta di surrealismo a tinte fosche, dove emerge una tavolozza minimale: bianco, nero e solo in rari casi aggiungo un tocco di colore. Questo è il modo di dipingere che sento più mio». Creature della notte, figure antropomorfe inquietanti, in alcuni casi pare di vedere piccoli spaccati di gironi del male. Come nascono tutti questi personaggi? «A parole è difficile da spiegare, perché quando inizio un quadro non c’è mai niente di studiato a tavolino, né immagino quale sarà il risultato finale. Lascio che la mano e il pennello siano guidati dall’ispirazione. Anche l’utilizzo quasi esclusivo del bianco e del nero è una necessità che viene da dentro, un modo per dare spazio alle mie polarità e, scavando ancora più a fondo, alle mie paure e angosce più recondite». Il corpo femminile: una presenza costante. «Fino a qualche anno fa le tele erano affollate. Negli ultimi tempi sono più portata a eseguire figure singole, quasi sempre donne, innanzitutto perché il nostro corpo è pura armonia, e poi, probabilmente, perché dipingendo un soggetto femminile indago me stessa a livello introspettivo». Musica dark e fumetti horror. Hanno avuto influenza sul tuo modo di lavorare? «A livello musicale ascolto di tutto. La passione per i fumetti c’è sempre stata, soprattutto in fase adolescenziale, ma non l’ho mai indirizzata unicamente al genere gotico o dell’orrore. Anzi, mi ritengo una persona solare, ecco perché chi mi conosce rimane spiazzato. Forse queste opere inquietanti servono a far emergere quel lato oscuro che, in dose più o meno forte, è in ognuno di noi». Ci sono artisti a cui ti ispiri? «Mi piacciono il Graffitismo americano e il Surre-

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NA E IL SUO

PASQUALE NERO GALANTE E MARCO CIPOLLI

di Marco Botti

Alla Villicana D’Annibale una doppia personale che indaga il volto umano

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a Villicana D’Annibale Galleria d’Arte di via Cavour ospita, dal 30 ottobre al 9 novembre, la “doppia” personale Invisoego di Pasquale Nero Galante e Sintonie e Discromie di Marco Cipolli, a cura di Angelo Andriuolo, Francesco Giulio Farachi & Danielle Villicana D’Annibale. La mostra comprende una ventina di opere recenti del pittore salentino e una decina di sculture in ceramica del poliedrico artista toscano, due figure che interpretano il viso umano in modo diverso e peculiare, ma con la medesima intensità. L’indagine di Pasquale Nero Galante ha portato alla creazione di una serie di ritratti a olio carichi di mistero – talvolta puliti e altre volte tagliati o sporcati, – utilizzando pochi colori in grado di generare nello spettatore una forte intensità emotiva. Le opere in ceramica di Marco o Cipolli, artista eclettico alla continua ricerca erca del bello, assumono forme varie, dipinte te meticolosamente, a volte in bianco e nero, altre con colori vivaci. Nella sua arte si percepiscono le influenze del Rinascinascimento italiano e del Muralismo messicano, opportunamente rielaborate per un risultato finale di raro fascino. www.villicanadannibale.com Serena Capponi

alismo. Se devo fare dei nomi, dico Keith Haring, Salvador Dalì e soprattutto la mesessicana Frida Kahlo, una figura che mi affascina non solo dal punto di visto artistico». Le borse fatte a mano. Un’altra attività che viaggia in parallelo con la pittura. «Ho iniziato quasi per gioco circa tre anni fa, utilizzando materiali nuovi, scarti di campionari e prodotti di riciclo. Con una amica partecipo a manifestazioni e festival val musicali. Ogni primo weekend del mese troverete il nostro stand anche in piazza della Badia, durante la Fiera Antiquaria. Venite a trovarci: scoprirete un mondo molto particolare!».

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L’AIPIB SI PRESENTA ALLA CITTÀ CO AL TEATRO “PIETRO ARETINO”

LE VOCI DEI BAMBINI nata una nuova associazione ad Arezzo che si occupa dei più piccoli. Aipib, Associazione Insieme per i Bambini, nasce dalla volontà di offrire servizi formativi, ludici e di Chiara Savarino assistenziali alle famiglie con bambini, dando la priorità a quelle con evidenti disagi economici. Tra le attività offerte ci sono laboratori ludici di doposcuola, servizi di fiducia e competenza svolti con professionalità e massima serietà, seguiti da volontari qualificati che si rendono disponibili ad accudire i bambini. Si tratta di prestazioni garantite che possono essere una valida soluzione per chi è in cerca di un aiuto nella cura dei propri figli. A questi si aggiungono i servizi sociali di accompagnamento assistito sia per bimbi sia per anziani. I doposcuola, iniziati a settembre, si svolgono tutti i lunedì e venerdì presso i locali dell’associazione in via Montefalco 14. Durante le ore stabilite, viene offerto un aiuto nello svolgimento dei compiti con la presenza di un insegnante qualificato volontario, a disposizione di chi richiede tale sostegno attraverso un colloquio presso la sede dell’associazione. La particolarità è che si tratta un servizio gratuito per le famiglie, e si attiva con il tesseramento Aipib che ha un costo di 15 euro annuali. L’associazione vuole diventa-

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re dunque un punto di riferimento solido e valido per tutto il territorio aretino e non solo nell’offrire servizi all’infanzia e agli anziani utili alle famiglie. Aipib si autosostiene grazie alla raccolta fondi, per questo nei n prossimi mesi saranno numerose le iniziative culturali e gli eventi che organizzerà. Il primo appuntamento è per il 10 nove novembre, alle 16, presso il Teatro “Pietro Aretino” di via Bicchieco la prima edizione di Le voci dei bambini, concorso canoro raia, con dedicato aai più piccoli, patrocinato dal Comune di Arezzo. Un’occasio24

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À CON UN CONCORSO CANORO AL VIA LA NUOVA STAGIONE CONCERTISTICA DEL COMUNE DI AREZZO I Solisti della Scala e Nazzareno Carusi si esibiranno il 4 novembre

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a nuova stagione concertistica del Comune di Arezzo anche quest’anno offre alla città un programma ricco e di qualità. Il primo concerto in cartellone è previsto per lunedì 4 novembre, alle ore 21.15, presso l’Auditorium “Arezzo Fiere e Congressi” di via Spallanzani con la presenza dei Solisti della Scala e Nazzareno Carusi, musicista, quest’ultimo, che vanta una carriera costellata di successi e riconoscimenti internazionali. Nato a Celano (L’Aquila), Carusi è stato insignito nel 2012 dell’onorificenza di “Ambasciatore dell’Abruzzo nel Mondo” per gli alti meriti artistici e il lustro che con la sua professione ha dato alla sua terra natale. Nel 2013 ha invece ricevuto da Riccardo Muti la menzione speciale del Premio Giustiniano, “per l’assoluta unicità della sua figura nel panorama musicale non solo nazionale”. Il pianista abruzzese eseguirà, assieme a Fabrizio Meloni al clarinetto e Danilo Rossi alla viola, Sonata “L’Arpeggione” di Schubert, Märchenerzählungen op. 132 di Schumann, Sonata per clarinetto e pianoforte di Poulenc e Trio dei Birilli di Mozart. Valeria Gudini

ne per conoscere da vicino l’associazione ed aiutarla a crescere nel territorio. L’ingresso allo spettacolo è a offerta libera. Con l’occasione verrà distribuita, con un contributo minimo di 10 euro, la “cioccolata della solidarietà”, un modo goloso per aiutare e sostenere le tante iniziative e i servizi Aipib. L’evento è condotto da Mr. Orly, cantante e interprete da due anni delle canzoni di Renato Zero, con la regia di David Mariottini. Da annoverare la partecipazione del soprano toscano Noemi Umani. Ma le occasioni per conoscere da vicino Aipib non finiscono qui. Il 29 dicembre, sempre al Teatro “Pietro Aretino”, si terrà il gran finale del concorso. Un meraviglioso e colorato festival canoro con tributo finale a Renato Zero. www.aipib.org

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Scrivete a “Oggi parliamo di…” c/o Edizioni Giorgio Vasari, via Mantegna 4, 52100 Arezzo, ilsettimanalediarezzo@gmail. com

OGGI PARLIAMO DI… COSA

SOGNANO I RAGAZZI DI OGGI?

i è mai capitato di chiedere a un ragazzo quali sono i suoi sogni? A me, a causa del mio lavoro e dei progetti nelle scuole che porto avanti, è successo spesso di porre loro questa domanda. Voglio premettere che non voglio fare prediche o moralismi a nessuno, i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di comunicare le loro emozioni e i loro sentimenti. Tutti i social network hanno ostacolato il dialo-

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dottoressa Mara Aceti pedagogista clinico 334/93.45.254 iscritta Albo ANPEC 3310. Profess. disciplinato ai sensi della Legge 4/2013 P.I. 0009494882 C.F. CTAMRA75R44G420C Studi professionali: via Monte Falco 50, Arezzo via Roma 38, Poppi (Ar)

go, rendendo sempre più difficile a un adolescente trasmettere le proprie difficoltà e i propri pensieri davanti a una persona, abituati come sono a nascondersi dietro a falsi nomi e immagini di sé che in realtà non li rappresentano. Ritornando quindi al tema principale, i nostri ragazzi sognano soprattutto di diventare famosi, come se questa fosse diventata l’unica strada per il successo e il denaro. I ragazzi sperano di diventare calciatori e le ragazze veline, ma a differenza del passato pochi di loro hanno fretta di diventare grandi. Il futuro fa paura? O forse è per loro visto come qualcosa di incerto? Pochi parlano del lavoro, di cosa vorranno fare una volta adulti: gli adolescenti vivono in un eterno presente senza pensare al loro domani. Il lavoro, i loro obiettivi, per molti diventano sempre più un’utopia ed è per questo che a volte cercano di nascondersi in un mondo lontano da quello reale. Alcuni ragazzi hanno però idee chiare e concrete, anche se poi, strada facendo, si scontrano con una realtà troppo dura e a volte si sentono costretti ad arrendersi, rendendosi conto che i loro sogni sono difficili da realizzare. Concludo lasciando una finestra aperta a chi legge, esprimendo una mia semplice opinione: forse dobbiamo essere noi adulti – intesi come famiglia, educatori, ma anche la scuola – a renderci conto che abbiamo rubato i sogni dei nostri ragazzi, che gli stiamo regalando una società sempre più povera da tutti i punti di vista, soprattutto di prospettive di crescita, di esperienze creative e fondamentali per il loro futuro.

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Sono veramente vini “speciali”!

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ra le categorie con cui vengono definiti i vini, ce n’è una che di solito arriva rriva per lati i vini ultima. Normalmente dopo “bianchi”, “rosati” e “rossi” vengono contemplati “speciali”, ossia quelli che non seguono le tradizionali tecniche di vinificazione. ione. Tra questi troviamo gli spumanti, i vini fortificati (ad esempio il Porto, il Marsala), liquorosi (ad esempio lo Sherry, il Madera) e quelli aromatizzati (Vermouth, Barolo chinato). In questa categoria di vini vengono più o meno giustamente collocati anche i vinii passiti (come il nostro Vinsanto), anche se in realtà sono prodotti con processi totalmente naturali e identici a quelli dei vini bianchi o rossi, eccezion fatta per l’appassimento delle uve. In ogni noletticaso questi vini sono veramente speciali, perché hanno delle caratteristiche organolettiche, profumi e gusto veramente eccezionali. Si chiamano vini passiti proprio per il fatto che vengono ottenuti da uve sottoposte a un periodo di appassimento con il quale le si elimina un buon quantitativo di acqua dagli acini, per poi ottenere nell’uva delle granandi concentrazioni che saranno trasfeferite al mosto e al vino. La deidratatazione dell’uva si ottiene mediante nte tecniche diverse a seconda del tererritorio e delle condizioni climatiche he a esso correlate. Nei Paesi nordici dici Vino Passito 2009 (soprattutto Canada e Germania) a) si vendemmia uva ghiacciata realizalizrodotto da uve Trebbiano toscano e Malvasia, zando un vino che proprio per queueselezionate a singoli grappoli e raccolte sto di chiama Icewine o Icewein. In manualmente a maturazione ottimale. Le uve altre zone, dove il clima lo permette, te, vengono appassite per tre mesi in graticci di si lascia che le uve ancora in pianta, ta, legno. Durante questo periodo si perde circa il vengano attaccate da una muffa, fa, 70% del peso dell’uva stessa. Dopo la diraspatura detta nobile, per avere i vini “muffafae pigiatura, il mosto viene posto in caratelli di ti”, che a dispetto della definizione ne legno dove permane per 24 mesi. Al temine si poco invitante, sono molto spesso sso ha la svinatura, l’imbottigliamento e un ulteriore vini di grandissima qualità (il più faaffinamento in bottiglia di almeno 6 mesi. moso è il Sauternes, prodotto nella ella Il “Bronzante” ha 14 gradi alcolici, si presenta regione di Bordeaux, e l’ungherese ese brillante e del colore del bronzo (da cui deriva il Tocaji). Nella vendemmia tardiva a il nome stesso del vino). I profumi sono di grande grappolo viene invece lasciato apintensità e complessità, con buoni sentori di frutta passire in pianta per essere raccolto to secca, floreali appassiti e speziati. in un secondo tempo. Il vino passito to Vino molto corposo e strutturato, in bocca è più celebre nella nostra regione è quasi masticabile. La dolcezza, dovuta a un resicuramente il Vinsanto, che si ottsiduo zuccherino importante, è ben bilanciata tiene mediante appassimento dellda un buona acidità. Bronzante può essere ben le uve all’interno di un locale detto o abbinato con la maggior parte dei dolci secchi e “fruttaio”. I grappoli vengono ap-con formaggi erborinati. Ma il sommelier lo vede pesi al soffitto o distesi su stuoie e soprattutto come vino da meditazione, degugraticci di legno. L’importante è stato da solo nella tranquillità del dopocena sul ottenere una buona circolazione ne divano. Temperatura di servizio consigliata: 14-16 dell’aria tra gli acini in maniera che he gradi. Punteggi Guida Veronelli: 88/100 non si sviluppino muffe o marciumi. mi.

il parere del sommelier

BRONZANTE

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IL PATROCINIO A SP l Legislatore italiano assicura alle persone non abbienti l’assistenza legale gratuita nei processi civili, di lavoro, amministrativi, tributari, nelle procedure di volontaria giurisdizione (separazioni consensuali, divorzi congiunti, ecc.), e nei procedimenti penali. La persona non abbiente, sia per agire sia per resistere in giudizio, può richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato. È la stessa Costituzione che, nel garantire a tutti la facoltà di “agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi” (articolo 24, comma 1), prevede espressamente che “devono essere assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti a ogni giurisdizione” (articolo 24, comma 3). L’ammissione al patrocinio a spese

I

dello Stato (il cosiddetto “gratuito patrocinio”), istituto regolamentato dal D.P.R. 30/05/2002 n. 115, è valida per ogni grado del processo e per le procedure, derivate e accidentali, comunque connesse. CHI PUÒ ESSERE AMMESSO?

Possono richiedere l’ammissione al gratuito patrocinio i cittadini italiani, gli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, gli apolidi e gli enti o associazioni che non perseguano fini di lucro e non esercitino attività economica. Per poter accedere al beneficio del gratuito patrocinio la condizione necessaria è la capacità reddituale: il richiedente deve essere titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore a 10.766,33 euro. Da notare bene è che se l’istante convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso il richiedente, salvo che non si tratti di vertenza nei confronti di uno di essi, o che il processo abbia a oggetto diritti della personalità. Recentemente la Legge 15 ottobre 2013 n. 119 (Legge sul Femminicidio) ha previsto che la persona offesa dai reati di maltrattamento in famiglia, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, stalking e altri dello stesso genere, possa essere ammessa al patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito sopraindicati.

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IL SETTIMANALE DI AREZZO

a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini

1° NOVEMBRE 2013

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SPESE DELLO STATO DOVE E COME SI PRESENTA LA DOMANDA?

La domanda di ammissione in ambito civile, di volontaria giurisdizione e di lavoro si presenta presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, competente rispetto al luogo dove ha sede il magistrato davanti al quale è in corso il processo, o al luogo dove ha sede il magistrato competente a conoscere del merito, se il processo non è ancora instaurato. Le segreterie del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati detengono i relativi moduli per le domande di ammissioni, che devono essere presentate personalmente dall’interessato con allegata fotocopia di un documento di identità valido, oppure dal difensore che dovrà autenticare la firma di chi sottoscrive la domanda. In caso di accoglimento, il provvedimento viene inoltrato al giudice competente e all’Ufficio delle Entrate, per la verifica dei redditi dichiarati. L’interessato, se la domanda non viene accolta, può proporre la richiesta di ammissione al giudice competente per il giudizio, che decide con decreto. Nei processi penali l’istanza di ammissione deve essere presentata all’ufficio del magistrato innanzi al quale pende il processo. CHE COSA COMPORTA L’AMMISSIONE AL GRATUITO PATROCINIO?

L’istante ha diritto: 1) all’assistenza e difesa gratuita da parte di un difensore di fiducia, che l’interessato sceglie tra gli iscritti negli elenchi degli avvocati per il patrocinio a spese dello stato tenuti presso i Consigli dell’Ordine degli Avvocati, e, nei casi previsti dalla legge, PROMOZIONE! 10 trattamenti corpo personalizzati Bioline modellante/ drenante/snellente/riducente con il 25% di sconto: 375 € anziché 500! PROMOZIONE AUTUNNO Ogni 3 massaggi drenanti una pressoterapia in omaggio!

la possibilità di nominare un consulente tecnico. Il compenso del difensore e del consulente viene corrisposto direttamente dall’Erario; pertanto, il difensore e il consulente tecnico non possono chiedere o percepire dal proprio assistito compensi o rimborsi a nessun titolo. 2) al pagamento da parte dello Stato del contributo unificato, delle spese di notifica, delle imposte di registro, ipotecarie e catastali e dei diritti di copia. Avv. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo] Per porre domande inerenti all’inserto scrivetemi all’indirizzo di posta elettronica giacomochiuchini@gmail.com

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MA A ICÀSTECA… SE MÀSTECA? «Certo che l’arte a Rezzo è missa male» «Beppe, che dichj? Si guardi al passato, ce son poche città che ci’hàno uguale un patrimonio come ci’hàn lasciato tant’artisti de fama universale» «Ma io ’n vulìvo dì dde quel ch’è stato, ma quel che oggi a l’aritìno vale. Sè vito, Tónio, a l’ùltemo mercato? La gente fitta… un’ago un ce passava! Sembràvon tutti de’ morti de fame: stinchi e paèlla… a pulire ’l tegame!» «E l’arte, Beppe, ’n tésto che c’entrava?» «Prova a chiamàlli e dìlli che c’è Icàsteca, rispòndon: vengo, ma doppo… se màsteca?»

di Leonardo Zanelli

La pera Spina Carpi o Casentina è di origine incerta ma sicuramente antica. Menzionata da A. Gallo fin dal 1575, secondo il Gallesio sarebbe da identificarsi con la pera Picena dei Georgici. Di sicuro è un’antica cultivar italiana, presente in molte regioni della penisola anche sotto denominazioni diverse quali: Coccia d’Asino, Casentina, Duchessa di Montebello, Duca, Papale d’Inverno, Passana, Succotta d’Inverno. La pianta, vigorosa, fiorisce tardi e ha una produzione media. Il frutto, turbinato e appiattito, ha la buccia liscia, sottile e resistente di colore verde chiaro, leggermente giallastro a maturazione, con le caratteristiche lenticelle a chiazza rugginosa. Ha una particolarità, o meglio la tendenza a produrre per via partenocarpica: cioè anche senza impollinazione. Una lenta e lunga maturazione gli consente di produrre fino a fine settembre, inizio di di Fabio Mugelli ottobre.

Cani sciolti*** Un buddy cop movie che ricorda fin troppo Arma Letale ma che nel suo essere film di genere mantiene fluidità e una messa in scena sicura, con qualche guizzo di classe e mai troppo banale. Il canovaccio ovviamente prevede due antieroi anni Ottanta, più attenti a non prenderle che a darle, che si divertono a giocare da cattivi come Danny Glover e Mel Gibson ci hanno insegnato ampiamente. Ma in un momento di crisi dell’action movie il film sembra ancora più prezioso proprio perché riesce a mescolare elementi classici dell’action e del film di frontiera, insaporendo il tutto con rimandi tarantiniani. Jacopo Fabbroni

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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la vignetta di Gigi Paggetti

1째 NOVEMBRE 2013

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