Il Settimanale di Arezzo 163

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ANNO IV NUMERO 163 • VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA GINO PERTICAI, CORTESEMENTE FORNITO DAL COMUNE DI AREZZO

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Tutte le novità del presente e del futuro prossimo della Fiera Antiquaria 5 Ragazzi, fate politica: il futuro è anche vostro! 6 Il languore che circonda il turismo aretino… 7 Essere artigiani: uno stile di vita 10 Tutto il difficile della parola “integrazione” 11 Il degrado di Piazza Guido Monaco, la parola ai cittadini AREZZO’N’ROLL 8 OGA, l’Orchestra Giovanile di Arezzo AREZZO SPORT 13 Volley 88 Chimera, gioventù ed esperienza per sognare la C 15 La Stella Azzurra rompe il ghiaccio 16 Un Arezzo finalmente sbloccato 17 Sport e spettacolo per la grande presentazione della Sba

18 Quando una società chiude … 20 Bambini e genitori imparano a nuotare insieme A REGOLA D’ARTE 21 Nuovi appuntamenti con “Aurora Ridens” e “Sos Cabaret” 22 Un artista di strada ad Arezzo: Raffaele Vitali 23 Sara Lovari presenta le sue opere ideate per “Le Rotte Ghiotte” 24 “Terra fervida”: viaggio nella materia di Eliana Sevillano 25 Gli scatti di Fabiana Laurenzi indagano cosa c’è dietro il cibo che mangiamo LE PELLEGRINE ARTUSI E… 26 … i frollini latte e miele FACOLTÀ… DI PAROLA 28 “Shine!” La Notte dei Ricercatori illumina Arezzo e altre 300 città europee

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 163 – VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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L’ASSESSORE ALLA FIERA ANTIQUARIA PAOLA MAGNANENSI CI RACCONTA TUTTE LE NOVITÀ DEL PRESENTE E DEL FUTURO PROSSIMO

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isibilità internazionale, collaterali che stimolino e supportino questa visibilità, accentuare ulteriormente la bellezza della Fiera: è la prima in Italia, ma credo ci si possa allargare di più»: sorride, l’assessore Paola Magnanensi mentre elenca gli obiettivi che il Comune ha per la nostra Fiera Antiquaria. «È giusto quindi darle tutte le nostre risorse». È di questi giorni la notizia che l’Ente Fiera si avvia allo scioglimento, e passerà al Comune tutte le proprie competenze: di questo e altro abbiamo parlato con l’Assessore. Che tipo di rilancio avete in mente? «A tutto tondo, perché sappiamo che per la città è un fulcro: ha una cadenza mensile, richiama turismo, fa lavorare un indotto. Non ci sono ancora analisi specifiche, abbiamo iniziato a raccogliere i dati da poco, ma già sappiamo di avere a che fare con numeri importanti: 10-15.000 presenze a edizione, persone che vivono e consumano qui». Altre novità? «Ci siamo fatti carico col nostro staff di dare per tempo le comunicazioni: il calendario 2014 ad esempio è già stato predisposto, le collaterali saranno presentate a fine ottobre, primi di novembre al massimo, per dar loro la giusta visibilità e promozione. Nel frattempo abbiamo coinvolto le attività commerciali per ottenere convenzioni ad hoc, per l’accoglienza degli operatori. In tutto questo l’Ente ci sta dando una mano, non c’è stato un taglio netto, per non disperdere le buone pratiche imparate negli

anni e permettere una sorta di “trapasso delle nozioni”». La Fiera di settembre. «Parlare della Fiera di settembre è di Francesco Ciabatti semplice, perché di per sé è straordinaria: la collocazione al Prato dà ampio respiro a tutti coloro che vogliono partecipare. Questa ultima poi ha avuto pure un cielo e un sole meravigliosi. Abbiamo avuto autorità, personaggi dall’estero – Birman, un grossissimo imprenditore brasiliano che ha portato il nome di Arezzo nel mondo – abbiamo fatto una visita in Fortezza con una delegazione russa… I commenti sono stati positivi da parte sia delle persone sia degli operatori». Gli operatori hanno già iniziato a vedere qualche cambiamento? Si sono espressi? «In concomitanza con la Fiera di settembre è stato pubblicato il bando per i posti finora rimasti vuoti: quindi ci sarà la possibilità, per chi finora ha fatto solo lo spuntista, di avere il posto fisso. Per cui

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Borgo Italia si sta preparando al nuovo evento in Cina presso la prestigiosa isola di Hainan, vicino a Hong Kong. Le aziende aretine: Monnalisa, Miniconf, Gruppo Graziella e Giovanni Raspini esporranno i loro prodotti nello stand Borgo Italia, alla fiera dedicata al mondo dello yachting e che richiama i più importanti investitori da tutta la Cina. Scopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET

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HAINAN


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la concomitanza di qualche collaterale, un pizzico di ripresa e una giornata bella fanno ben sperare. Quello che gli operatori stanno percependo di più è l’attenzione, e questo è importante, a mio giudizio. L’attenzione di un servizio che valuti le esigenze e i bisogni anche al momento: la presenza dell’Ufficio è stata costante nei giorni della Fiera. Altra cosa molto importante: il sito, il cui progetto è stato ripreso tutto in mano dal Comune. A settembre gli operatori sono stati coinvolti attraverso schede, che dovrebbero permettere poi di utilizzare il sito in maniera attiva pure da parte loro. Credo sia la prima volta che ci siano intervistatori che passano dai banchi parlando e scattando, rendendo quindi gli operatori parte attiva». Volendo sintetizzare gli obiettivi, anche a lungo termine? «Il risultato ideale sarebbe avere Fiere con numeri importanti, sopra quota 15.000. Ma prima di tutto, che la Fiera abbia una visibilità internazionale, e attraverso le collaterali non si parli più solo di un commercio per strada, ambulante, ma venga richiamato un antiquariato di un livello superiore. Non per denigrare quello che c’è, già bellissimo, ma perché per avere la cassa di risonanza giusta, determinate opere vanno esposte in locali sicuri. Ci stiamo impegnando per avere beni immobili a disposizione della Fiera in determinati periodi, per fornire la giusta collocazione a opere più importanti».

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RAGAZZI, FATE POLITICA: IL FUTURO È ANCHE VOSTRO! uando si parla di politica Matteo ha gli occhi che si accendono, nonostante la delicatissima fase che sta vivendo il suo partito, impegnato nel dibattito congressuale, e nonostante la fortissima sfiducia verso i partiti che connota la maggior parte dei giovani della sua età. Classe 1990, Matteo Cardini è uno dei volti dei Giovani Democratici di Arezzo nonché consigliere di scuola di Scienze Politiche a Firenze. «Il mio impegno è iniziato quando ho capito che la cittadinanza attiva mi stava chiamando a rivestire un ruolo di utilità nei confronti dei miei concittadini», ci dice alla vigilia dei lavori congressuali del Pd. Gli chiediamo come mai un giovane come lui abbia scelto un partito e non altre strutture per impegnarsi, e ci risponde che «sono stati i partiti a scrivere la storia istituzionale dell’Italia; sono queste strutture che devono rinnovare se stesse, non se ne devono inventare di nuove: sono i partiti i pilastri della Democrazia». È coraggioso, Matteo, non ha avuto paura di prendere Carlotta posizioni contrarie a quelle del suo partito, come con l’Occupy Pd di aprile, seguito all’inve- diAndrea Buracchi stitura di un governo di larghe intese, ma è fiducioso nel futuro: «Non amo chi parla solo di rinnovamento dei volti se rimane fine a se stesso o peggio, veicola idee già sentite cercando di riadattarle con nuovi packaging politici o operazioni di restyling. Il vero rinnovamento è nelle idee: questa è la vera, unica sfida che il Pd dovrà affrontare a congresso ma ho fiducia, dopotutto la vera forza del Pd è la democraticità, il dibattito interno». Ha le idee chiare, Matteo: «Vorrei una politica fatta da persone consapevoli della situazione attuale, e competenti. C’è bisogno di solidi valori e di credere nel bene comune, perché la politica non è vuoti proclami né personalismi, ma collettività e responsabilità». Si dice contrario all’abolizione del finanziamento pubblico «perché a tutti dev’essere data la possibilità di far politica, evitando derive lobbistiche purché vi siano regole chiare e trasparenza dei bilanci», ed è scettico nei confronti della “politica a 5 stelle”: «Vorrei capire se ci sono contenuti, idee, oltre alla contestazione al sistema». Gli chiediamo quindi di lanciare un appello ai giovani affinché si impegnino in politica; ci risponde: «Ragazzi, credeteci! Se voi, che siete il futuro, rinunciate a occuparvi di un futuro che è anche vostro, sarà difficile andare avanti…».

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IL LANGUORE CHE CIRCONDA IL TURISMO ARETINO…

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l turismo aretino è in crisi? O meglio ha mai goduto di una vera e propria pianificazione strategica? Sono domande chiave in una fase congiunturale che ancora non vede – se non in qualche indicatore generale a livello nazionale – segnali di ripresa. L’economia reale in città è alle corde. Da qui, vogliamo quindi raccogliere l’input lanciato dalla Scelta Civica aretina, sul rilancio del turismo per la creazione di un brand “Arezzo”, da esportare nel mondo. Il turismo in città, ed è questa una realtà che appare avvicinarsi non poco all’oggettività, non ha infatti potuto godere in questi anni di una vera pianificazione strategica complessiva di medio periodo, questa è la nostra opinione, principalmente per una mancanza di fondi a disposizione della pubblica amministrazione. Chiaro poi che l’input lanciato da Scelta Civica, all’opposizione in Comune, si sposti sul piano politico. «L’Amministrazione comunale – attaccano i montiani aretini – sta attuando politiche di sviluppo turistico a macchia di leopardo, senza una strategia complessiva e una reale consapevolezza di quello che significa puntare sul turismo. Una visione ancora “medievale” ovvero del tutto antiquata, dove si crede che il centro di informazione turistica, con l’avvento delle nuove tecnologie informatiche, serva ancora a qualcosa. Quello che Scelta Civica vuole portare all’attenzione delle istituzioni locali e dell’Amministrazione comunale è che oggi parlare di turismo fine a se stesso è già un limite: bisogna che i nostri amministratori inizino a capire che è necessario sviluppare quello

«INVESTIRE

di David Mattesini

che si chiama marketing territoriale strategico per la valorizzazione dell’immagine e delle eccellenze del territorio. È necessario che i nostri amministratori capiscano che non è prioritario dare ai turisti che già hanno scelto Arezzo come meta le informazioni su Arezzo, ma promuovere Arezzo e le nostre eccellenze nel mondo affinché un potenziale navigatore internet dall’altro capo del mondo possa scegliere la nostra città per un soggiorno, e magari come base per visitare le città della Toscana». Uno stimolo sacrosanto, e potremmo dire costruttivo, che però si scontra tremendamente, lo diciamo da tempo, contro il muro della penuria di collegamenti ferroviari da un lato, con il taglio mai davvero reimplemantato delle risorse agli Enti locali, e purtroppo con la cronica difficoltà a riuscire a portare ad Arezzo investimenti da fuori, in grado di valorizzare l’unicum rappresentato dall’Arezzo etrusca, ancora tutta da riscoprire. Il languore che circonda la prospettiva irrealizzata di un parco archeologico a San Cornelio, docet.

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IL GIRO DELLE BOTTEGHE

ESSERE ARTIGIANI: UNO STILE DI VITA uesta settimana abbiamo incontrato Vito Lorusso, artigiano e antiquario aretino, titolare della bottega Virtus Antichità, in via San Lorentino. Quando e come è iniziato il suo percorso da artigiano? «Ho trascorso quindici anni della mia vita come falegname all’interno di una struttura industriale, e durante questo periodo ho cominciato ad appassionarmi al restauro dei mobili antichi, impiegando il mio tempo post-lavoro in questa attività. Nel 1999 ho esposto per la prima volta alla Fiera Antiquaria di Arezzo, e da quel momento ho deciso di intraprendere questo come percorso lavorativo principale. Al tempo decisi di aprire una piccola bottega artigiana nella zona di San Leo, e lì sono rimasto per ben dieci anni. Nel 2011, invece mi sono trasferito in via San Lorentino, all’interno di uno spazio ben più grande e con maggiore visibilità. Adesso ho ampliato il mio bacino di clientela ai turisti, e in special modo a quelli tedeschi e americani, i quali amano acquistare i pezzi esposti, caratteristica che non avveniva in precedenza; mentre gli autoctoni prediligono il servizio di restauro, anziché l’acquisto di mobili e oggettistica». Pertanto ha tratto vantaggio con il cambio di location? «Certamente, nonostante l’affitto del locale sia lievitato, i vantaggi sono stati multipli. Adesso posso permettermi di acquistare oggetti antichi, restaurarli

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di GIacomo Manneschi

e poi metterli in vendita, difatti la filosofia del negozio si incanala verso questo percorso. Peccato che la zona San Lorentino sia un po’ “dimenticata” rispetto al resto del centro storico, nel corso degli ultimi anni non ci sono stati nuovi progetti per rivalorizzarla; ad esempio potrebbe essere trasformata in zona pedonale, in modo da incentivare una crescita di attività legate al turismo (ristorazione, cultura e intrattenimenti rivolti a un pubblico giovane in primis). Tra le recenti note positive spicca l’iniziativa di Icastica, che ha fatto confluire in città una maggiore mole di turisti appassionati di arte e cultura». Se un giovane volesse intraprendere il suo stesso mestiere, cosa gli consiglierebbe? «Dovrebbe avere tanta pazienza, passione e abnegazione perché non si finisce mai di imparare».

ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 27 SETTEMBRE 2013

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logo di www.samueleschiatti.com

di Lucio Massai

OGA, L’ORCHESTRA GIOVANILE DI AREZZO

iamo insieme a Enzo Milioni, il presidente dell’associazione Orchestra Giovanile di Arezzo, con lui parliamo di questo progetto nato nel 2011 e con già una serie di eventi organizzati, come il concerto pasquale nella chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino o quello in Prefettura, il Concerto di Primavera nella chiesa di San Domenico o, al Teatro “Mecenate”, un concerto della Youth Symphony Orchestra accompagnata dal Konzertchor, il coro della scuola musicale di Zurigo. L’orchestra è composta da 45 giovani della provincia di Arezzo che si sono imposti all’attenzione per la professionalità, il livello tecnico e interpretativo raggiunto grazie all’impegno del direttore stabile dell’Orchestra, il maestro Roberto Pasquini. Da dove ti viene la passione per la musica? «Questa è una passione che viene da lontano, da bambino ero appassionato di percussioni, e battevo il tempo su ogni superficie, pentole, scatole, barattoli... Naturalmente ero la disperazione dei miei genitori per il fracasso che facevo. Poi, crescendo, ho provato a suonare la chitarra, hanno tirato un respiro di sollievo, e comunque a tutt’oggi è una gran

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bella “malattia”! Che spazia dalla classica al jazz, e naturalmente al rock». Quando è nata l’Orchestra? «L’orchestra è nata nel 2011, e l’idea iniziale era creare un punto di incontro per tutti i giovani appassionati di musica classica, che provenivano da varie scuole tra cui il Liceo Musicale, i conservatori e altre realtà a livello locale. Tutto questo per non

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disperdere le giovani risorse del nostro territorio, e grazie anche al nostro direttore d’orchestra, il maestro Roberto Pasquini, stiamo realizzando questo progetto». Avete già organizzato diversi eventi importanti. «Da allora abbiamo organizzato una serie di eventi e concerti, generalmente ne facciamo cinque o sei ogni anno, collaborando con musicisti di livello internazionale quali il pianista Bruno Canino, il violoncellista Luca Provenzani, il violinista Marco Fornaciari e tanti altri artisti che con entusiasmo hanno aderito al nostro progetto».

questo ci permette di preparare i nostri concerti con tranquillità e grande entusiasmo. La nostra orchestra raccoglie giovani musicisti che spaziano dai 10 anni ai 25 anni, e permette di acquisire esperienze che li fanno crescere a livello musicale in maniera incredibile, questo grazie anche ai preparatori delle varie sezioni di archi e fiati. Un grosso contributo lo abbiamo avuto pure dalle Amministrazioni locali quali la Presidenza del Consiglio comunale, l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune e la Provincia di Arezzo, che ci hanno incoraggiato e sostenuto, pur essendo in un momento di crisi economica». Programmi futuri? «Stiamo organizzando altri concerti, ma i sogni nel cassetto sono allestire un musical e un’opera lirica con orchestra e giovani artisti, e possibilmente realizzarli all’interno del Teatro “Petrarca”... La nostra città è votata alla musica, non fosse altro per aver dato i natali a Guido Monaco, e aver adottato musicisti come Benedetti Michelangeli. Non ci dimentichiamo che ad Arezzo esiste da più di trenta anni un liceo musicale che è tra i pochi in Italia, e che andrebbe fatto conoscere a livello nazionale. Sicuramente andrebbero creati degli spazi e delle manifestazioni per attirare quanti più giovani possibile verso la musica e tutti i suoi generi. arezzonroll@gmail.com

Fra le collaborazioni? «Ci ha entusiasmato quella con il coro VoceIncanto, che, come noi, ha tra le loro file ragazzi di tutte le età. Con loro abbiamo organizzato i concerti passati di Natale e Pasqua, ed è stato un grosso successo. Dallo scorso anno, grazie alla sezione Unicoop di Arezzo, abbiamo la possibilità di effettuare le prove d’orchestra presso la sede Ipercoop, e

SPETTINAMI! S

ono aperte le selezioni per la prima compilation delle band aretine. Fino al 15 ottobre. Regolamento e invio file su www.arezzonroll.it

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TUTTO IL DIFFICILE DELLA PAROLA “INTEGRAZIONE”

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a settimana scorsa, in pieno giorno, a Guido Monaco c’è stata la maxirissa tra romeni davanti agli sguardi allibiti e spaventati della cittadinanza aretina, e da allora il dibattito dell’integrazione “mancata” sembra essersi guadagnato le luci della ridi Cecilia Falchi balta. Sarebbero tante le domande da porsi a riguardo, prima ancora di dare risposte affrettate sull’accaduto. Cosa è mancato da parte nostra? E da parte loro – degli “altri”, degli “stranieri” – perché questa integrazione riuscisse perfettamente? Il solo esprimersi in termini di “noi” e di “altri” rende la strada per l’integrazione decisamente impervia. Luisa Gialli, vicepresidente dell’Associazione Donne Insieme e pilastro aretino del volontariato in materia d’integrazione e pari opportunità, apre una riflessione più ampia sulla vicenda: «L’integrazione non è una cosa facile e immediata, non si costruisce dall’oggi al domani, ma è il frutto di un lavoro costante e non superficiale da ambo le parti. Non bisognerebbe dimenticare che anche l’emigrazione Italiana dello scorso secolo verso il continente americano non fu meglio accettata. Ci accusano di aver portato la Mafia oltreoceano, la criminalità. Molti di coloro che sono emigrati in Italia vengono da realtà difficili, da Paesi che hanno sperimentato la dittatura per decenni e talvolta in una nuova realtà non trovano il lavoro e il benessere che avevano auspicato». Cosa si può fare in futuro? «Arezzo è stato esempio di buona integrazione per tante comunità straniere, la stessa comunità aretina romena si è dissociata da questi episodi di violenza. Per evitare che si ripetano situazioni di questo genere il volontariato e l’impegno sociale sono importanti, ma servono maggiori controlli da parte delle Forze dell’Ordine nelle zone più a rischio, una maggiore vigilanza e tutela del cittadino per non fomentare la xenofobia».

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di Michele Giuseppi

IL DEGRADO DI PIAZZA GUIDO MONACO, LA PAROLA AI CITTADINI l centro storico di una città turistica e culturale come la nostra dovrebbe far da biglietto da visita a tutti i turisti in villeggiatura. A seguito dei recenti scontri che hanno visto piazza Guido Monaco diventare un set di un film d’azione, abbiamo intervistato i cittadini e abbiamo chiesto cosa ne pensano di questa logorante situazione. Come vivete Piazza Guido Monaco? Vi sentite spaventati? Carolina, 18 anni: «Considerando che sto vicino a Guido Monaco e quindi ci passo molto spesso, la cosa non mi fa per niente piacere. Penso che quella piazza sia diventata tipo un ghetto, un ritrovo per gli ubriachi. Il Sindaco a suo tempo la definì “il salotto degli aretini”: missione fallita». Elena, 20 anni: «La rissa della settimana scorsa è stata solo uno dei tanti episodi che quotidianamente accadono, non si è liberi di passare per Guido Monaco senza che qualcuno non faccia commenti poco simpatici o senza trovare qualcuno che dorme su panchine. Personalmente non mi sento sicura a passarci da sola la sera per andare a riprendere la macchina al “Cadorna”». Come credete che si evolverà questa situazione? Quali scelte andrebbero prese per migliorare l’ambiente? Andrea, 30 anni: «Quella gente andrebbe rispedita da dove viene! La situazione così non può far altro che andare a peggiorare». Lorenzo, 21 anni: «Non credo che la situazione sia tremenda come molti la descrivono, però sicuramente una pattuglia fissa o delle telecamere sicuramente potrebbero fare un minimo di differenza». Ci limitiamo a riportare le impressioni dei cittadini riguardanti la piazza. In chiusura, a proposito dell’appello dell’assessore Barbara Bennati, che invitava gli aretini a prendere in considerazione l’ipotesi di iscriversi a un corso di autodifesa, tutti gli intervistati hanno espresso grande dissenso verso le parole dell’Assessore, e alcuni di loro si sono perfino sentiti offesi. Ci auguriamo che Piazza Guido Monaco possa un giorno tornare all’eleganza e alla sinfonia di un tempo, oggi si sentono solo note stonate.

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in copertina

Volley 88 Chimera

a Volley 88 Chimera sogna la promozione in serie C. La storica società aretina si avvia verso la nuova stagione con la consapevolezza del proprio valore e l’obiettivo di disputare un campionato di D da assoluta protagonista. A giustificare l’ambizione della Volley 88 è l’indiscusso valore di una squadra che, ben guidata dall’esperto tecnico Giorgio Peruzzi, è formata da un bel mix tra le ragazze sbocciate nel vivaio e alcune giocatrici più esperte arrivate nel corso dell’estate. A presentarci la prima squadra è il presidente Massimo Gialli, cuore e anima della società dal lontano 1998. «Lo scorso campionato abbiamo sfiorato i play-off – avvia Gialli, – dunque per questa stagione l’obiettivo minimo è migliorarci e assestarci ai vertici del campionato. Rimaniamo con i piedi per terra perché siamo attesi da una stagione difficile e con ben cinque derby, contro Arnopolis, Ius, Pian di Sco’, Sansepolcro e Tegoleto, ma conosciamo il grande va-

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Il carisma di Peruzzi, tanti giovani e alcuni innesti d’esperienza: di Marco questo il mix per ottenere la promozione Cavini

Volley 88 Chimera, gioventù ed esperienza per sognare la C [segue da pag. 13]

lore della nostra squadra, e siamo convinti di poter tornare in C». Con quale squadra affronterete il campionato? «Possiamo vantare una formazione giovanissima con molte atlete cresciute nel nostro vivaio che, pur essendo nate tra il 1994 e il 1998, hanno già maturato tanta esperienza tra la Serie C e la Serie D. A fare da chioccia a queste ragazze saranno Sara Gialli, la veterana della squadra, e due grandi rinforzi arrivati in estate come Giulia Scarpini ed Eleonora Gineprini, esperte giocatrici che in D fanno la differenza». Per guidare la squadra è stato confermato Giorgio Peruzzi. «Lo scorso anno ne abbiamo Eleonora Gineprini apprezzato la bontà del lavoro, dunque il suo ruolo non è mai stato in di-Giulia Scarpini scussione. Peruzzi è uno dei migliori tecnici della nostra provincia e noi siamo orgogliosi che abbia deciso La rosa della Volley 88 di sposare il progetto di crescita della Beatrice Banelli (1994) Volley 88». Giulia Berneschi (1994) Un progetto che anche in Vanessa Bonini (1991) questa stagione farà tutto Caterina Cencini (1994) perno sul vivaio. RIPARTONO I CORSI DI MINIVOLLEY Erika Fantoni (1992) «Al di là dei risultati sul Irene Ferri (1994) a Volley 88 organizza corsi di avcampo, il nostro principale Maria Laura Gabrielli (1995) viamento alla pallavolo per bamobiettivo rimane la valorizzaSara Gialli (1983) bini e bambine dai 6 ai 14 anni. I corzione di ogni singola atleta. Eleonora Gineprini (1991) si, di cui sono già aperte le iscrizioni, si Lavoriamo con passione e Margherita Lachi (1998) tengono presso le palestre dell’Itis o determinazione per far inFrancesca Magi (1994) della Scuola Media “Cesalpino”: per namorare le ragazze alla Elisa Mattii (1992) ottenere ulteriori informazioni è possipallavolo e permetter loro di Valeria Pucci (1977) bile chiamare i numeri 347/30.57.243 crescere e affermarsi: questa Giulia Scarpini (1986) o 333/43.23.206 oppure inviare una politica è alla base di un futuIlaria Terenzi (1995) mail all’indirizzo sara.gs@virgilio.it ro di grandi risultati».

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La Stella Azzurra rompe il ghiaccio

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ronti, via: la Stella Azzurra debutta nella sua prima stagione in Serie B. L’appuntamento è per domenica 29 settembre, giorno in cui la formazione aretina di calcio femminile romperà il ghiaccio nella serie cadetta, ospitando il Castelvecchio di Savignano sul Rubicone sul terreno dello stadio comunale “Città d’Arezzo”. Per questo campionato la Stella Azzurra è stata inserita nel girone C, che riunisce le squadre del Centro e Nord-Est Italia, e si troverà dunque ad affrontare pure le friulane Bearzi e Gordice, la marchigiana Jesina, le romagnole Imolese, Ferrara, Virtus Romagna e San Zaccaria, e le venete Mestre, Venezia e Vittorio Veneto. «Impossibile dare un giudizio al campionato che ci aspetta – spiega il direttore generale Claudio Chiarini. – Sappiamo solo che incontreremo molte squadre di valore, ma trattandosi di società tanto lontane dalla nostra realtà non possiamo conoscerne le reali potenzialità. Noi non possiamo far altro che prepararci al meglio per vivere ogni domenica da protagonisti, e per riuscire a lasciare il segno già in questo nostro primo campionato in Serie B». In vista del debutto in campionato, la matricola Stella Azzurra ha Domenica 29 settembre lanciato la propria campagna abbonamenti fornendo così a tutti è in programma l’atteso i suoi tifosi e sostenitori l’occasione di seguire l’intera stagione a un prezzo scaccia-crisi dalle tribune dello stadio comunale di Arezzo. esordio in Serie B Sarà infatti possibile sottoscrivere una tessera per tutte le dodici gare casalinghe a un costo di 40 euro per le donne e di 50 euro per gli Campionato Nazionale di calcio femminile di Serie B uomini: per abbonarsi o per andata partita ritorno ottenere ulteriori informazioni è possibile contattare il 29/09/2013 Stella Azzurra-Castelvecchio 12/01/2014 346/31.30.579, il 338/79.06.259 06/10/2013 Mestre-Stella Azzurra 19/01/2013 o il 333/45.35.056. 13/10/2013

Stella Azzurra-Bearzi

26/01/2014

20/10/2013

San Zaccaria-Stella Azzurra

02/02/2014

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Stella Azzurra-Virtus Romagna

09/02/2014

03/11/2013

Venezia Lido-Stella Azzurra

16/02/2014

10/11/2013

Stella Azzurra-Foligno

23/02/2014

17/11/2013

Vittorio Veneto-Stella Azzurra

16/03/2014

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Stella Azzurra-Imolese

23/03/2014

01/12/2013

Riposa Stella Azzurra

30/03/2014

08/12/2013

Jesina-Stella Azzurra

13/04/2014

15/12/2013

Stella Azzurra-New Team Ferrara

27/04/2014

22/12/2013

Gordice-Stella Azzurra

04/05/2014

Spedizioni in tutto il mondo!

via Guadagnoli 37 0575/302676 27 SETTEMBRE 2012

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Un Arezzo finalmente sbloccato ra che finalmente l’Arezzo di Mezzanotti si è sbloccato, si cominciano a delineare i valori di una squadra di Luca costruita per vincere e consapevole del ruolo che gli viene assegna- Stanganini to. Una squadra concreta e a tratti spavalda, che sta risalendo le posizioni della graduatoria ponendosi a ridosso delle prime, mentre alle porte c’è l’atteso derby del “Buitoni”, contro un Sansepolcro dignitoso ma lontano parente di quello che la scorsa stagione aveva fatto sognare la tifoseria biturgense. Sarà una partita particolare, innanzitutto per i numerosi ex in campo, da mister Mezzanotti a Essoussi, passando da David e Scarpelli per finire a Bricca, nativo della vicina Città di Castello, ma che proprio nell’allora Altotevere aveva mosso i primi passi nel mondo del calcio. Poi si tratta dell’unico derby aretino, con in palio pure la supremazia calcistica della provincia: lontani i tempi nei quali il calcio professionistico delle nostre zone annoverava gli amaranto in Serie B e le varie Sansovino, Montevarchi e Sangiovannese in Lega Pro. Viceversa, per vedere la targa AR in un campo da calcio, adesso tocca scendere fino alla Quinta Divisione del calcio, motivo in più per cercare di risalire. Oltretutto non è mai corso buon sangue tra le due squadre, fin dai tempi del caso Guidotti che portò ai bianconeri tiberini una pesante penalizzazione (ben 14 punti), decisiva per le sorti del campionato dell’Arezzo di Cosmi. Un bel clima, insomma, come quello che si registra sugli spalti quando l’Arezzo gioca in casa. Un ritrovato entusiasmo che andrà mantenuto ma, di questo passo, non appare compito arduo. Crediamo“C”.

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TEL.

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335 6363847 –

Matteo IDROMELA L’idromele era una antica bevanda ottenuta fermentando il miele, nel caso del giovane amaranto però più che miele appare fiele, ovvero la bile di vedere il campo con la stessa frequenza di un gol del Sassuolo. Purtroppo per lui, le scelte del mister adesso vanno in altre direzioni, per cui non gli resta che attendere il proprio turno e farsi trovare pronto, dimostrando che le buone cose fatte intravedere lo scorso anno non erano fatue. Diego CUBILLOS Il ginocchio ballerino aveva contribuito a emarginarlo, dopo un inizio promettente. Appena richiamato in causa fa di tutto per mettere in difficoltà il mister, segnando appena dopo essere entrato in campo. Diego Alejandro Cubillos Galvis, il colombiano dall’accento fiorentino che pareva oramai avere un grande futuro alle spalle, sembra pronto per ripartire. Una freccia in più nella faretra amaranto. Appuntita. Davide CARFORA Trentasei primavere sembrano non pesare: piedi buoni, visione di gioco, tante buone idee tradotte in campo e, dal cilindro, un coniglio di conclusioni belle e precise, come quella che ha messo in ghiaccio il risultato contro la Narnese. Alla faccia degli scettici: trainatore.

ARCIPESCAFISAAREZZO@GMAIL.COM

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port, spettacolo e musica si uniscono in un grande evento organizzato dalla Scuola Basket Arezzo. L’appuntamento è per sabato 28 settembre, giorno in cui, a partire dalle 17, il palazzetto delle Caselle ospiterà una bella festa dedicata alla pallacanestro aretina. Ad aprire la giornata sarà la sfilata delle 20 squadre della Sba, con la presentazione di tutti i bambini, i ragazzi e i tecnici protagonisti della stagione 2013-2014. La prima squadra di Serie D e la Promozione “Amen” saranno seguite dalle varie formazioni del settore giovanile divise tra Arezzo e Castiglion Fiorentino: l’Under 19 Élite “Solare”, l’Under 19, l’Under 17 Élite “Tecnoil”, l’Under 17 “Rosini Impianti”, l’Under 15 “Rosini Impianti”, l’Under 14 Elite “Chimet”, l’Under 13, le squadre del minibasket “Nova Verta” e le bambine del settore femminile. A chiudere la sfilata saranno i ragazzi del basket integrato, il progetto della Sba che permette a persone con difficoltà motorie e psicomotorie di far sport e giocare con atleti normodotati. Con tutti i giocatori della Sba posizionati sul parquet delle “Caselle”, il presidente Mauro Castelli lascerà poi la parola alle istituzioni e ai vari sponsor della società. «Questa festa è il miglior modo per dare il via alla nuova stagione della pallacanestro aretina – afferma Castelli. – L’evento rappresenterà l’occasione per conoscere i 300 atleti della Sba e ringraziare il Comune e gli sponsor per l’importante appoggio che forniscono alla nostra attività. Siamo fieri di aver organizzato questa presentazione all’interno delle “Caselle”, il principale palazzetto della nostra città che torna così a ospitare una grande giornata di sport». A chiudere la serata saranno i salti e le acrobazie dei Da Move, il più famoso gruppo italiano freestyler che, munito di palloni da basket o altri attrezzi sportivi, sarà protagonista di uno spettacolo sensazionale, con coreografie e schiacciate a ritmo di musica. Dopo oltre mille esibizioni in giro per il mondo, tra cui spiccano quelle in alcuni Tour Nba e in programmi televisivi come “Zelig” e “Le Iene”, i Da Move porteranno per la prima volta ad Arezzo il proprio esilarante spettacolo in occasione della festa della Sba. «Invitiamo all’evento l’intera cittadinanza – conclude Castelli – per assistere a un irripetibile spettacolo capace di lasciare tutti a bocca aperta».

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Sport e spettacolo per la grande presentazione della Sba

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Quando una soci D Decio Cocolicchio, dirigente del Free Basket Arezzo, ci svela i motivi opo quasi tre decenni di attività sportiva agonistica sia in campo femminile sia maschile, è arrivata, pesante come un macigno, la parola “fine” per una delle società che più hanno dato lustro nel territorio nazionale ad Arezzo negli anni Novanta: il Free Basket Arezzo. Per capire le cause della chiusura di una delle realtà cestistiche ad Arezzo, abbiamo parlato con l’ex dirigente Decio Cocolicchio. «Il motivo principale, il più importante, della chiusura del Free Basket – afferma Cocolicchio – è stato quello economico. La gestione, infatti, del Palazzetto “Mario D’Agata” (le Caselle) aveva costi troppo elevati per la nostra piccola realtà. Era diventato insostenibile, per noi, coprire tutte le spese dell’impianto: parliamo, tanto per snocciolare due cifre, di 33.000 euro di riscaldamento annui in media, e di 2000-2500 euro di luce al mese. Prezzi esorbitanti, che non potevamo di certo permetterci, e che l’ affitto ad altre società sportive copriva solo parzialmente».

Free Basket, la squadra ai tempi della Serie A nel 1998

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L’ex dirigente aggiunge, poi, a questa motivazione pure un altro problema, forse ancor più pratico del precedente. «Per la gestione delle “Caselle” abbiamo chiesto aiuto al Comune, che però non ci è venuto incontro nel sobbarcarsi parte delle spese. Così abbiamo cercato di creare una polisportiva che potesse far continuare l’attività ai nostri 60 atleti del settore giovanile e minibasket e ai giocatori della Promozione e della Prima Divisione, le nostre due squadre senior. Io e la presidente Fiorella Giustini ci siamo incaricati in prima persona, con delle riunioni, di trovare qualcuno, tra genitori e giocatori, che potesse traghettare questo nuovo tipo di esperienza nei suoi primi passi, ma un po’ per mancanza di personale, un po’ per la mancanza di palestre dove svolgere attività, abbiamo mollato l’idea di una nuova società». Una fine quindi travagliata, che ha portato tante famiglie a dover decidere se far proseguire basket al proprio figlio nell’altra società aretina, la Scuola Basket Arezzo, o se cambiare eventualmente sport. «So che alcuni dei 60 ragazzi hanno continuato a svolgere attività sportiva alla Sba nel settore giovanile – dice Cocolicchio – ma ovviamente non tutti hanno fatto la stessa scelta, e altri ancora devono decidere. Per quanto riguarda la Promozione, invece, si è trasferita in blocco nell’altra società per poter continuare a giocare nel campionato di categoria, ricostituendo sostanzialmente la stessa squadra degli scorsi anni». La cessazione delle attività da parte del Free Basket Arezzo avviene dopo che la società aretina era passata da interamente femminile a prettamente maschile, visto che lo scorso anno non c’erano stati i numeri per formare una squadra di

Free


cietà chiude …

otivi che hanno portato alla chiusura dell’ attività sportiva

di Alessio Segantini

Free Basket, la squadra promossa in B nel 1994

sole ragazze con cui disputare un campionato regionale senior. «Siamo passati nel corso degli anni dal femminile al maschile. Con i ragazzi della Promozione siamo arrivati due volte ai play-off per salire in Serie D e ci siamo sempre ben comportati in campionato, ma è con il settore femminile, negli anni Novanta, che abbiamo raggiunto l’ apice come società. Per diversi anni, infatti, abbiamo militato nel campionato di Serie A2, disputando discreti campionati e togliendoci belle soddisfazioni. Poi, però, una volta scemato l’interesse nei nostri confronti da parte degli sponsor, non siamo più stati in grado di mantenere la categoria e il basket femminile ad Arezzo non attirava né molte persone né molte ragazze, nonostante rimanessimo una realtà a livello nazionale. Purtroppo nella nostra città il movimento ce-

stistico femminile non ha attecchito molto, di conseguenza i numeri del settore femminile sono andati in calando». Il Free Basket è stata, dunque, una società che ha fatto la storia del basket femminile aretino: è un peccato che sia stata costretta a chiudere. Quando si dice la crisi…

La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 27 SETTEMBRE 2012

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PRESSO

CENTRO SPORT CHIMERA

Bambini e genitori imparano a nuotare insieme enitori e figli possono imparare a nuotare insieme. Con questa consapevolezza la Chimera Nuoto ha deciso di promuovere il nuoto anche tra i più grandi, organizzando presso la piscina comunale di Arezzo una serie di lezioni gratuite rivolte ai genitori dei bambini e dei ragazzi già iscritti alla scuola nuoto. Questa iniziativa è nata dall’esperienza dei corsi di nuoto neonatale, quei corsi in cui il bambino tra gli 0 e i 3 anni impara a galleggiare e a nuotare stando in piscina con il babbo o la mamma. È infatti dimostrato che la sicurezza e la capacità di muoversi in acqua del genitore favoriscono l’apprendimento del neonato, e gli permettono di ottenere risultati migliori, dunque è importante che lo stesso genitore padroneggi qualche nozione basilare del nuoto. Da qui l’idea della Chimera Nuoto di lanciare un corso gratuito dedicato esclusivamente ai genitori. «Se il genitore si sente a proprio agio dentro la piscina – spiega Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto – il bambino percepisce la sua sicurezza e la sua tranquillità e ne è influenzato positivamente, favorendo così un più proficuo apprendimento del nuoto. Alla luce di tutto questo, abbiamo deciso di organizzare questi corsi gratuiti per permettere a genitori e figli di imparare a nuotare insieme». A queste lezioni potranno partecipare tutti i genitori dei bambini iscritti alla scuola della Chimera Nuoto, sia quelli che già sanno nuotare sia quelli che sono completamente inesperti. «Questi corsi – conclude Magara – offriranno l’opportunità di acquisire sicurezza in acqua ed essere un solido riferimento per i bambini LE DATE E GLI ORARI DEI che stanno imparando CORSI PER GENITORI a nuotare. Si tratta di Sabato 28 settembre, un’occasione veramen5 ottobre e 12 ottobre: te imperdibile, che per9.30, 10, 10.30, 11 metterà a tutti i genitori Domenica 29 settemdi imparare a nuotare o bre, 6 ottobre e 13 ottodi migliorare le loro cabre: 9.30, 10, 10.30, 11 pacità natatorie».

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La Chimera Nuoto lancia un innovativo corso gratuito per insegnare a nuotare ai genitori

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er iscriversi ai corsi o per ottenere ulteriori informazioni è possibile recarsi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, chiamare lo 0575/35.33.15, inviare un sms al 347/42.49.641 o scrivere una mail a info@chimeranuoto.it


RIPARTE LA STAGIONE COMICA ARETINA CON I NOIDELLESCARPEDIVERSE AREZZO

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NUOVI APPUNTAMENTI CON “AURORA RIDENS” E “SOS CABARET” di Enrico “Bada” Badii

ettembre è tempo di ritorni e, puntuali come non mai, dopo le – poche – ferie godute, i nostri alfieri della risata Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani ci illustrano gli appuntamenti autunnali targati Noidellescarpediverse. Cosa attende prossimamente il pubblico aretino? «Anzitutto, l’undicesima edizione di Aurora Ridens, un traguardo impensabile all’inizio, specie se consideriamo la caducità dei progetti culturali nella nostra città. Confermata la presenza al nostro fianco di Alan & Lenny e l’immancabile sede del Circolo Aurora di piazza Sant’Agostino, da sempre arma in più che conferisce alle serate un’atmosfera da club, come un vero locale da stand up comedy all’americana; mantenuta anche la formula laboratoriale, ossia uno spazio dove i comici provano le proprie battute di fronte a un pubblico, che assiste gratuitamente allo spettacolo. Ciò non significa che si tratti, a parte in rarissimi casi, di dilettanti allo sbaraglio, bensì di comici provenienti da tutta Italia, con prevalenza geografica di Toscana e Lazio». Quali sono le date previste? «Saranno otto appuntamenti bisettimanali, il mercoledì sera alle 21.30; si parte il 16 ottobre, e si prosegue il 30 ottobre, il 13 e il 27 novembre prima della pausa invernale, per poi riprendere con altre quattro date in primavera. In parallelo, a Roma si svolgerà Makkekomiko, progetto a noi gemellato da un anno, che copre ben quaranta date nell’arco della stagione». Altri progetti in ballo? «La settima edizione di Sos Cabaret riparte proprio con le prime due serate di Aurora Ridens, che costituiranno le date di selezione toscane del concorso nazionale. La collocazione nel calendario autunnale invernale costituisce una novità dovuta alla crescita del festival estivo e del concorso: da quest’anno selezioni – previste anche in Sicilia a Milazzo e a Roma – e finale al chiuso, dunque. Si annunciano anche grandi partnership, su tutte quella con il concorso Maiella Cabaret, di cui ospiteremo il vincitore dell’ultima edizione». Una chicca finale per i nostri lettori? «Eccola! Annunciamo in anteprima data e luogo della finale di Sos Cabaret: il 29 novembre nello splendido scenario del Teatro “Signorelli” di Cortona».

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

UN ARTISTA DI STRAD RAFFAELE VITALI

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di Marco Botti

uando visitiamo le grandi capitali europee o le principali città d’arte italiane siamo abituati a vedere artisti di strada a ogni angolo. Musicisti, pittori, cantastorie e saltimbanchi – a volte di grande spessore – che hanno scelto una vita da girovaghi e di sostenersi con le offerte della gente, ma che possono celare dietro al volto scavato dalle stagioni una formazione artistica di prim’ordine. È questo il caso di Raffaele Vitali, uno dei rari esempi di busker della nostra città, dallo scorso dicembre presenza costante a metà di Corso Italia con i suoi colori e le sue tele. «Ormai sono quasi ventinove anni che faccio l’artista di strada – ci racconta. – Ho girato in lungo e in largo per tutta Europa e posso raccontare di aver conosciuto poeti, pittori, attori, ma anche tanta bella gente comune che mi ha arricchito». Oggi è un cittadino del mondo, ma anche lei avrà dei luoghi dell’infanzia a cui è legato. «Sono nato a Bergamo nel 1954. I ricordi più belli mi rimandano all’oratorio che frequentavo assiduamente e dove coltivavo due grandi passioni: la pittura e la musica. La mia famiglia – al contrario di come spesso accade – ha sostenuto queste attitudini e così, crescendo, ho potuto frequentare l’Accademia “Carrara” di Belle Arti, sperimentare varie tecniche e stare a bottega dal grande Giacomo Manzoni, meglio conosciuto come Manzù. Sono arrivato pure ad aprire uno studio personale, perché il mio desiderio era vivere facendo arte». Come si passa dalla bottega alla strada? «A 33 anni ho capito che il mio posto era tra la gente e non nella solitudine di un luogo chiuso. Avevo l’esigenza di girare il mondo, vivere il territorio che attraversavo, respirare l’aria di una città solo per brevi periodi, anche se per seguire questa vocazione dovevo viaggiare con un vecchio camper o dormire sulle panchine».

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ADA AD AREZZO

ENSEMBLE ART-APERITIVO Sara Lovari presenta le sue opere ideate per “Le Rotte Ghiotte”

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omenica 29 settembre, dalle ore 17, “Le Rotte Ghiotte” di via Monte Falterona 34, ad Arezzo, ospitano EnsemblE Art-Aperitivo in collaborazione con Galleria 33 e il supporto di Leuta Wine. Si tratta del secondo evento collaterale a Recherche, la personale di Sara Lovari curata da Tiziana Tommei e allestita all’interno della Galleria 33 di via Garibaldi. Durante l’evento saranno presentate le opere ideate e realizzate per il ristorante di Shady Hasbun dall’artista. Un insieme di creazioni, frammenti di quotidianità e pezzi di vissuto, oggetti di cui Sara si circonda e nei quali riflette se stessa. Specchi del suo mondo interiore che formano un coro di strumenti, capaci di produrre ciascuno un proprio suono e che messi con gli altri si fondono in un’unica composizione. Nell’arte della Lovari elementi statici e dinamici vengono trasformati in opere d’arte in cui le spatolate, le sgocciolature e gli inserimenti di materiali diversi comunicano una continua, incessante e sofferta ricerca di un equilibrio formale e personale. www.galleria33.it Serena Capponi

Cosa troviamo nei suoi quadri di oggi? «Essi rappresentano la mia anima ma dentro ci sono tutte le tecniche che ho acquisito nel tempo, i segreti che ho “rubato” ai grandi maestri del passato, le esperienze che ho fatto nella mia vita. Posso dire che è arte sincera, anche se a prima vista può sembrare “fanciullesca”. Come diceva Picasso, a volte serve un’intera vita a imparare a dipingere come un bambino. Penso che quel bambino dentro di me è più presente che mai e mi piace tirarlo fuori». I paesaggi agresti sono i suoi soggetti preferiti. «Frequentando in questo periodo la vostra terra, non posso fare a meno di osservare come uomo e natura assieme abbiano plasmato certe vedute. Inoltre preferisco usare un linguaggio semplice e decodificato, perché voglio che la mia arte arrivi a tutti». Forse è anche una cifra stilistica più facile da vendere. «Non è fondamentale che il mio quadro sia comprato. Ho capito con gli anni che non conta fare soldi, mi basta avere di che mangiare. Spero invece che il passante, soffermandosi a guardare una mia opera, sia colto da un’emozione o un piacevole ricordo. Questo sì che è un grande traguardo!».

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VIAGGIO NELLA MATERIA DI ELIAN

TERRA FERV T

erra fervida di Eliana Sevillano fa sorgere alla mente l’idea di materia che Chricton mise dentro Jurassic Park: ovvero, la vita si auto-organizza, come un cristallo. Per cui, l’aggregazione degli atomi è un movimento spontaneo, completamente naturale, a formare la materia nel miglior modo possibile. Terra fervida fa anche pensare a una lettera che Dino Campana scrisse all’amata Sibilla Aleramo, e che diceva così: «Cara Sibilla, tutto va per il meglio nel migliore dei mondi possibili». È ovviamente un’iperbole che la mente compie quando incontra l’amore, ma è un discorso valido anche nei casi in cui la mente incontra il nuovo, l’inaspettato, l’irrazionale. Terra fervida della pittrice Eliana Sevillano è un discorso di iperboli e metafore, un ordito di tessiture e fili a formare un lungo arazzo narrante. La sua anima latina – è nata in Bolivia, ha studiato a Caracas e vive ad Arezzo – la porta a un’espressione materica del suo talento con la personale che verrà inaugurata giovedì 3 ottobre presso la Galleria d’Arte Contemporanea RiElaborando, in via Oberdan ad Arezzo, a partire dalle ore 18. L’evento espositivo, curato da Daniele Meli, porta all’attenzione l’aggregazione dei materiali quali forma di osservazione privilegiata sul mondo. Ecco perché nell’accostare fili, tessuti, oggetti e colori la Sevillano ha reso una storia in cui l’uomo è protagonista insieme al tutto. La visione “panistica” che si gode attraverso le tele è un esperimento di commistione con la natura che ha la più antica morale del mondo: l’uomo è natura, non ne è egemone, ma patrimonio, lettore, complemento. Nel percorso, che raccoglie anche alcune opere inedite, è perfettamente leggibile una trasversalità di luoghi e culture – la sabbia, la stoffa, le foglie – che riconducono a un comportamento artistico eccezionalmente comunicativo. L’innovazione della Sevillano, a guardar bene, è poi una ricerca non solo del bello, ma anche del brutto. Il panismo, d’altro canto, è una commistione sublime di luce e ombra, in cui l’artista è manipolatore ma non legislatore, poiché la natura è legge a se stessa.

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IANA SEVILLANO

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SE NIENTE IMPORTA, NON C’È NULLA DA SALVARE Gli scatti di Fabiana Laurenzi indagano cosa c’è dietro il cibo che mangiamo

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artedì 1° ottobre, alle 18.30, apre con un vernissage la mostra fotografica Se niente importa, non c’è nulla da salvare esposta alla Feltrinelli Point di Arezzo, in via Cavour 13 fino al 31 ottobre. Un progetto nato dal percorso personale di Fabiana Laurenzi, giovane fotografa aretina, in collaborazione con la LAV di Arezzo. Una riflessione sui consumi, il cibo e le scelte quotidiane. Un invito a prendere coscienza e consapevolezza del proprio corpo, la propria interiorità, il mondo che ci circonda. «Ci chiediamo mai cosa c’è dietro a quello che si trova sapientemente confezionato nel nostro piatto o nello scaffale di un supermercato?»: è questa la domanda che viene posta al pubblico. La libertà è insita nella possibilità di scegliere. Per poter scegliere è necessario conoscere. Per conoscere è necessario interrogarsi. Fare cioè uno sforzo, impegnarsi, cercare, trovare le proprie risposte. In un percorso di realismo fotografico c’è la volontà di vedere e capire quello che c’è dietro il nostro cibo, di aprire gli occhi per affrontare con consapevolezza la realtà. «L’uomo è abituato ormai a mangiare il prodotto finito e confezionato – spiega la fotografa: – non sa però che egli mangia anche tutto il resto, tutto il processo produttivo ed emotivo che ha portato ad avere quel cibo nel suo piatto». Ogni gesto umano, cominciando dal più piccolo e quotidiano come mangiare, ha una conseguenza verso una moltitudine di persone. Quel cibo può e deve acquistare quindi un significato più profondo. Chiara Savarino

La mostra, visitabile fino al prossimo 26 ottobre, è sponsorizzata dalla rosticceria “La Brace” di Arezzo e patrocinata da Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura, Spettacoli, Sistema Museale, Teatrale e Musicale, Muse di Arezzo e Innerwheel Club di Arezzo. www.rielaborandoarte.altervista.org

Valentina Tramutola

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biscotti sono la preparazione che quasi tutti i bambini amano cucinare e mangiare, e pasticciare con le mani: degustare il frutto del loro lavoro li rende estremamente orgogliosi. In casa mia ne prepariamo spesso di ogni tipo: da quelli semplici come questi, sino a varietà a tema per le varie ricorrenze. Forme, colori e ricette sempre diverse hanno riempito giornate piovose e pomeriggi freddi. Le mani cicciottelle di un bimbo che per cucinare aveva bisogno di salire in piedi su una sedia nel frattempo sono diventate mani da

uomo, ma la passione per i biscotti e l’amore per la cucina sono rimasti invariati. Spero che un domani il profumo dei biscotti appena sfornati, in qualunque parte del mondo lui si troverà, gli faccia tornare alla mente le nostre allegre giornate casalinghe. La ricetta che vi proponiamo oggi è particolarmente facile e gustosa. Vi aspettiamo sul nostro blog (con tante altre storie e tante ricette) www.lepellegrineartusi.com, e naturalmente sul “Settimanale di Arezzo” fra due settimane.

FROLLINI LATTE E MIELE Ingredienti 1 uovo e 1 tuorlo 150 grammi di zucchero 150 grammi di burro 4 cucchiai di miele millefiori o di acacia 30 grammi di latte in polvere (lo trovate nei supermercati) 1 pizzico di sale Procedimento Montiamo con una spatola il burro con lo zucchero, quando il composto sarà soffice e omogeneo incorporate l’uovo e il tuorlo. Aggiungiamo il miele. Misceliamo il latte in polvere con la farina e un pizzico di sale. Uniamo il tutto al nostro impasto e lavoriamo velocemente. Non appena si forma una

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palla la nostra frolla è pronta. Avvolgiamo l’impasto nella pellicola trasparente e mettiamolo a riposare in frigo per almeno 30 minuti. Accendete il forno statico a 170°. Infarinate leggermente un piano o una spianatoia, con il matterello distendete l’impasto in una sfoglia alta mezzo centimetro. Con uno stampino a vostro piacere ritagliate i biscotti. Disponeteli su di una teglia coperta di carta da forno. Con l’aiuto di uno stuzzicadenti praticate dei piccoli forellini sui biscotti. Infornate per circa 10 minuti: i biscotti non devono colorire molto ma divenire leggermente dorati. Non appena si saranno raffreddati chiudeteli in una scatola di latta, si conserveranno per diversi giorni.

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SHINE! LA NOTTE DEI RICE AREZZO E ALTRE 300 CITT i chiama Shine! ed è l’evento che il 27 settembre permetterà ai cittadini di mezza Europa di avvicinarsi al mondo delle università e della ricerca. Quest’anno anche nella nostra città “La Notte dei Ricercatori” vanta un programma di tutto rispetto. L’evento, organizzato dall’Università di Siena, è stato presentato in tutte le sue sfaccettature e iniziative la scorsa settimana alla presenza, tra gli altri, di Loretta Fabbri, direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale, Sandra Rogialli, presidente della Biblioteca “Città di Arezzo”, gli assessori Romizi e Magi del Comune e il ricercatore Simone Zacchini. «Questa iniziativa è importantissima – spiega Fabbri, direttrice del dipartimento del Pionta – e devo ringraziare pubblicamente i ricercatori di Arezzo perché ci hanno lavorato duramente, in particolare il professor Zacchini e Melacarne, che hanno fatto un lavoro di rete. Il programma dell’evento è anche un inizio, dato che spero che con il Comune, la Biblioteca e le associazioni culturali del territorio si possa continuare a lavorare in sinergia, poiché la ricerca la fa l’università, la fa il territorio e insieme possiamo aiutarci per far crescere i nostri cittadini e i nostri giovani». Un programma davvero ricco di eventi, iniziati già la scorsa settimana, che vanno dalla mostra dell’Archivio “Bulgari” al concerto del Liceo Classico Musicale in collaborazione con l’Orchestra Multietnica di Arezzo, dall’incontro alla Casa Museo di Ivan Bruschi alla mostra collettiva Il Concettuale oltre il concettuale: tra materia e forma [nella foto] alla Biblioteca, fino alle lezioni organizzate per le scuole secondarie di secondo grado, e poi presentazioni di progetti realizzati dai ricercatori aretini, ospiti e interviste e tanto altro.

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e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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CERCATORI ILLUMINA TTÀ EUROPEE

di Gigi Paggetti

di Luca Piervenanzi

«Molti i progetti che presentiamo come dipartimento – precisa il professor Zacchini – finanziati con bandi pubblici, europei e regionali, ad esempio il progetto Gra.Fo., incentrato sulla creazione di un archivio digitale di voci appartenenti alla tradizione toscana, dialetti e canti in ottava rima. Tutte le iniziative del 27 – prosegue il ricercatore aretino – intendono invitare la cittadinanza al nostro campus del Pionta per passare una giornata insieme, con tanto di brindisi e piccolo buffet, con l’idea che questo è un posto vivo, non solo di studio e di ricerca ma un luogo anche di scambi di saperi, un luogo dove tutti i cittadini possono venire». Un evento dalla dimensione europea, e proprio all’Europa è stato dedicato l’incontro dal titolo “L’alba di Europa 2020: prospettive e temi del prossimo ciclo di programmazione europea”. «L’Amministrazione comunale – spiega l’assessore Stefania Magi, con delega alle politiche comunitarie – vede in maniera molto positiva che il dipartimento di Arezzo celebri la Giornata Europea del Ricercatore. Questa Europa spesso vista dai media o in tanti tavoli politici come matrigna o vincolante dal punto di vista finanziario è in realtà un’istituzione straordinaria, che i nostri giovani studenti e ricercatori riconoscono come l’Europa dei cittadini e della conoscenza». All’interno di Shine! ospite anche l’onorevole Silvia Costa, relatrice in Parlamento del programma Creative Europe, per parlare con lei di ricerca, innovazione e sviluppo economico oltre che di scambi e della formazione che è possibile fare attraverso fondi e finanziamenti europei. Insomma, un programma di tutto rispetto per un evento figlio della collaborazione e dei rapporti tra università, enti, istituzioni e associazioni della città. Che Shine! – La Notte dei Ricercatori sia il definitivo trampolino di lancio per far notare ed apprezzare l’università aretina ai suoi concittadini? Noi speriamo di sì.

d a e g g e l i t t I o l l u B stri a L Caffè & Restaurant

via Garibaldi 73 – 335 6163316

bottegadegliillustri@gmail.com 27 SETTEMBRE 2013

IL SETTIMANALE DI AREZZO

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Diffusa in tutto il centro Italia e in particolare in Toscana, la pesca Poppa di Venere è un frutto molto grosso di bell’aspetto, attraente, di forma tonda e pezzatura molto elevata. La buccia è di colore bianco giallastro nella parte inferiore, mentre si accende di un colore rosso nella parte superiore. La polpa è di colore bianco, con venature rosse al nocciolo, e nel suo insieme risulta profumatissima. Questa antica varietà di origine italiana, con albero molto vigoroso, matura in settembre e in alcune zone la si raccoglie fino a fine ottobre. di Fabio Mugelli

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IL SETTIMANALE DI AREZZO

Sacro GRA di Gianfranco Rosi *** ½ Attorno al Grande Raccordo Anulare vivono personaggi disparati: un nobile decaduto e un dj indiano, assegnatari di appartamenti popolari, un pescatore d’anguille, un botanico che cerca di salvare un palmeto, un operatore del 118, due prostitute transessuali, un moderno nobile che affitta il proprio castello per fotoromanzi, alcuni fedeli che scorgono il segno divino in un’eclisse. Frutto di due anni di riprese, lo spaccato sociale del documentarista italoamericano lascia uno sguardo oggettivo sui luoghi, tratteggiati a partire da protagonisti che recitano le proprie vite e illuminati da una fotografia tanto splendida quanto rara per un documentario, che – primo nel genere – ha conquistato la critica e il Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia. Enrico Badii

27 SETTEMBRE 2013

ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI E LA CITTÀ Continua presso la Basilica Inferiore di San Francesco la mostra multimediale dedicata ad Arturo Benedetti Michelangeli – uno dei più grandi interpreti del pianoforte del XX secolo – e la nostra città, dove tenne per anni corsi di perfezionamento. Organizzazione a cura della Associazione Amici di Lucio della Musica. Massai


di Gigi Paggetti

la vignetta

27 SETTEMBRE 2013

IL SETTIMANALE DI AREZZO

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L’estate continua alla

Locanda del Duca cucina tipica toscana pizzeria karaoke bed & breakfast venerdì pesce aperti anche domenica a pranzo prenotazioni per cerimonie (battesimi, feste di laurea, ecc.) LOCALITÀ SANT’ANDREA A PIGLI 68, AREZZO – TEL. 0575 99224 (VENENDO DA AREZZO ALL’ALTEZZA DEL BIVIO PER IL PAESE LUNGO LA SS71, GIRARE A DESTRA)


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