Il Settimanale di Arezzo 162

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ANNO IV NUMERO 162 • VENERDÌ 20 SETTEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA ANDREA BARDELLI

IN COPERTINA: SCATTO, IDEA ED ELABORAZIONE GRAFICA DI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Politica, burocrazia e diritto allo studio 5 Popolari per Arezzo nel segno della partecipazione 6 Ilaria Bidini, il mio mondo su 4 ruote 10 Le vite degli altri: donne migranti e lavoro di cura 29 Come ti rispondo alla crisi NON PIÙ PAROLE OMAI 8 Il “nostro” Enrico Giusti perde la sua Fané AREZZO SPORT 13 EQUESTRIAN CENTRE, un 2013 di assoluto prestigio 15 Under 16 e Under 18 del Volley 88, due squadre per quattro campionati 16 Le molte fatiche delle palestre aretine 18 Una giornata di pesca tutta dedicata a bambini e ragazzi 19 Michele Roggi è il nuovo coach della prima squadra della Sba 20 Non di solo nuoto vive il Centro Sport Chimera

A REGOLA D’ARTE 21 Le carezze dell’amore. Valentina Guiducci alla ricerca di sensazioni pure 22 Il concettuale oltre il concettuale. Arezzo celebra la “Notte dei Ricercatori” con una mostra collettiva 23 “Fleurs” e “Scatole di Poesia visiva”: l’amore per il bello nelle fotografie di Borgogni e Caponi 24 Il Centro Guide Arezzo e Provincia: promuovere il turismo in un territorio che ancora non ha preso coscienza del proprio valore 25 “Attraverso”: la foto di Danilo Giungato oltre lo spazio fisico L’ESPERTO RISPONDE 26 A ognuno la sua acqua minerale OGGI PARLIAMO DI… 27 Scuola al via

30 Dove andare, cosa guardare, cosa mangiare…

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 162 – VENERDÌ 20 SETTEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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POLITICA, BUROCRAZIA E DIRITTO ALLO STUDIO ato che il diritto allo studio è un diritto costituzionalmente garantito, perché 600 studenti devono arrivare a manifestare sotto il palazzo della Provincia di Arezzo per essere ascoltati? di Elena Aiello “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, recita l’articolo 2 della Costituzione Italiana, mentre l’articolo 34 dice che “la scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi...”. È difficile tradurre questi concetti astratti in realtà concreta, soprattutto quando gli alunni diventano numeri, le classi sono ridotte a unità che variano entro “maggiore o minore di X”, gli insegnanti diventano meri ripetitori di nozioni e le materie etichette sulla formazione; la polemica sulle aule tra l’I.S.S. Fossombroni e il Liceo Artistico che in queste settimane è apparsa sui media cittadini è stata connotata da politica e retorica, ma degli alunni sballottati di aula in aula con classi da 32 persone o in edifici che ogni anno rischiano di non avere l’agibilità, chi se ne preoccupa? I giovani, si dice, sono il nostro futuro, ma quei 600 alunni del “Fossombroni” che hanno attraversato la città in questo lunedì mattina per chiedere di essere ascoltati dalla Provincia, si sono sentiti rispondere che rischiavano una denuncia; eppure erano solo andati a chiedere le motivazioni del dimezzamento della loro aula magna in due stanze, dello smantellamento dei laboratori e delle lavagne multimediali, delle ragioni per cui i loro professori devono usare il corridoio come sala insegnanti e, una volta che i loro rappresentanti d’istituto sono stati ricevuti, sono tornati tutti tranquillamente a scuola. Eravamo entrati in un’aula per intervistare un professore, per avere numeri, dati e il

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imbo Italia, non solo bambino! Il disegno di internazionalizzazione concepito dal Consorzio “Bimbo Italia” si è negli anni allargato ad altri settori, per menzionarne alcuni: gioielleria, maglieria, calzature, food. Inoltre, dal territorio locale le aziende iscritte si sono allargate ad altre aree italiane. Da Bimbo Italia a Borgo Italia, la piazza che racconta le eccellenze imprenditoriali italiane nel mondo! Scopri di più su WWW.BORGO-ITALIA.COM e WWW.BIMBO.NET 20 SETTEMBRE 2013

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punto di vista di chi alle classi da 32 alunni deve insegnare, invece abbiamo trovato una Quinta assetata di conoscenza e giustizia, che mentre cercava di risolvere un logaritmo chiedeva spiegazioni su quello che stava accedendo intorno a loro: il diritto allo studio per loro non era una serie parole lontane sulla carta costituzionale, ma un motivo sincero d’indignazione. Volevamo fotografarvi la situazione al limite della refoto del corridoio che ospitava la sala insegnanti altà che stanno vivendo al “Fossombroni”, ma la notizia non è la mancata capacità di gestione da parte di chi ne è preposto, che ha portato ad avere classi in altri rami dell’edificio (per la mancanza di aule) e che porta all’aumento del tempo degli spostamenti ai cambi dell’ora, o i professori che non hanno l’aula magna dove fare il collegio dei docenti; la notizia sono i ragazzi che pretendono di sapere perché «di là ci sono classi mezze vuote – le ho viste passando – e qui non ci stiamo? altra immagine del corridoio che ospitava la sala insegnanti Perché non hanno diviso la loro aula magna, invece della nostra? O la loro aula insegnanti?». È una studentessa di quella Quinta che, ignorando la mia presenza, insiste per avere risposte: la risposta sincera e senza polemiche del professore non le basta, non può essere vero che parte di quel diritto allo studio le sia tolto per questioni burocratiche o politiche, è una motivazione non sufficiente; i ragazzi non parlano di diritto allo studio, anche se l’insegnante l’aveva nominato, loro percepiscono che qualcosa gli è stato tolto, e senza ragione. Seduti composti discutono, ironizzano e cercano soluzioni: «Non basterebbe che si sedessero tutti a un tavolo per parlarne onestamente? – chiede uno dei rappresentanti d’istituto. – Non può essere così difficile!».

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NEL SEGNO DELLA PARTECIPAZIONE nizia la prima campagna di tesseramento dei Popolari per Arezzo. Nati dall’impegno politico di un gruppo di ragazzi e dall’esperienza in consiglio comunale di Luigi Scatizzi, i Popolari per Arezzo hanno costituito di Marco Cavini un’associazione che ha avviato la propria attività nel corso dell’ultima estate con l’obiettivo di rielaborare e rilanciare il popolarismo sul territorio aretino. A ispirare l’operato dei Popolari è una cultura cattolica, riformista ed europeista che mira a cogliere le esigenze e i problemi vissuti dagli aretini, per stimolare il dibattito politico e avviare un’azione di miglioramento orientata al bene comune. Democrazia e partecipazione sono le due parole chiave che guidano l’azione dell’associazione la quale, per concretizzare il proprio operato, ha avviato il tesseramento per coinvolgere tutti coloro desiderosi di portare il proprio contributo attivo al servizio della città e della collettività. «L’obiettivo – spiega Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo – è coinvolgere il maggior numero di cittadini che, condividendo i nostri ideali, potranno partecipare attivamente alla vita della città, portando alla luce problemi o facendosi promotori di proposte e di iniziative che poi presenteremo in Comune tramite il nostro consigliere Luigi Scatizzi. Il tesseramento rappresenta dunque un bel momento per riaccendere la partecipazione alla vita politica, riscoprendo una dimensione in cui ogni cittadino non si limita a essere uno spettatore dei molteplici problemi della società ma diventa un protagonista attivo della vita della città». Nei primi mesi di attività i Popolari per Arezzo hanno dimo-

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Andrea Gallorini, Luigi Scatizzi e Giovanni Grasso

strato il loro impegno sui più svariati temi della vita cittadina, con numerosi interventi, interrogazioni e atti d’indirizzo presentati in ambiti quali bilancio, sanità, mobilità, famiglia, lavoro, economia, turismo e ambiente. Per il futuro l’obiettivo è promuovere momenti pubblici di riflessione e formazione per permettere agli aretini di maturare una coscienza politica, confrontarsi e portare il loro contributo. «Vogliamo tornare alle radici della vera er unirsi ai Popolari per politica – aggiunArezzo o per ottenere informazioni è possibile ge il vicepresidente scrivere a popolariperaGiovanni Grasso. – rezzo@libero.it o contattaQuella il cui unico re il 366/27.59.259. I modelinteresse era il bene li di richiesta di adesione possono essere scaricati del territorio e della dalla pagina Facebook comunità».

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dei Popolari per Arezzo.

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IL MIO MOND SU 4 RUOTE

uest’estate l’incontro con il Sindaco, l’attenzione mediatica da parte dei media locali e regionali, un dibattito aperto riguardo le barriere architettoniche presenti ad Arezzo e la promessa delle istituzioni di impegnarsi per rimuovere quelle dei negozi in centro con pedane per lo scivolo. Una settimana fa abbiamo incontrato Ilaria Bidini, conosciuta ormai come “Ilaria Nontelodico” proprio in centro, dove ci ha indicato i pochi negozi “meritevoli”, dotati di una pedana fissa e/o dell’entrata a raso strada e i tanti negozi, invece, con lo scalino alto. Ilaria ci ha poi parlato della sua intenzione di andare a ringraziare di persona i titolari dei negozi con la pedana e a fargli qualche domanda per confrontarsi, come nello storico negozio d’abbigliamento per uomo accanto ai Bastioni dove la pedana c’è da più di dieci anni. «Più che scagliarsi contro i negozi che non hanno le strutture adeguate per farmi entrare, è importante congratularmi con i negozi che le barriere architettoniche e mentali le hanno rimosse, i negozi meritevoli», dice Ilaria. Nello specifico cosa è cambiato dall’incontro-caffè dello scorso luglio con il Sindaco, ci sono novità e progetti in cantiere? «Con il Sindaco avevamo parlato di un’ordinanza per obbligare i negozi, pure quelli più vecchi, a dotarsi di una pedana anche rimovibile, e di una lettera indirizzata alle associazioni di categoria a questo proposito, ma ancora non so come sono proseguite le cose nel concreto, c’è stato agosto di mezzo e ora spero si possa ripartire. Ciò che è più cambiato è il rapporto con la cittadinanza, la reazione della gente nei miei confronti, mi riconoscono e mi salutano, e ho riscontrato molta più disponibilità a essere ascoltata e a essere aiutata nella mia impresa». Qualche giorno fa hai fatto un appello tramite Facebook alle associazioni di categoria, agli istituti scolastici e ai rappresentanti delle istituzioni per aiutarti a organizzare una giornata/ incontro sulla sensibilizzazione alle barriere architettoniche

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di Cecilia Falchi

e mentali. Hai avuto qualche risposta in merito, qualcuno ti ha contattato? «Sì, e sono molto contenta di poter dire che sono già stata contattata da un’associazione di categoria di Arezzo, con la quale ho avuto un incontro preliminare, e assieme abbiamo posto le basi per alcuni progetti comuni. Ancora è presto per parlarne nello specifico, ma spero che l’idea di un incontro aperto ai cittadini, alla presenza delle istituzioni e dei rappresentanti degli esercizi vada finalmente in porto. Il lavoro per migliorare la condizione dei marciapiedi, i trasporti, l’accesso ai negozi nella nostra città è tanto, e io inoltre ho ancora tanti temi che desidero affrontare. L’importante, certo, è consentire l’accesso a tutti, ma anche parlare della disabilità in generale, della diffidenza che la gente ha nei miei confronti, paura di rompermi, di farmi male, paura che mi allontana dalla gente. Mi piacerebbe parlare dei tanti aspetti legati alla mia disabilità, che spesso le persone normodotate non si trovano a dover affrontare: il fatto che non riesco a trovare vestiti adatti a me, non c’è ad esempio una linea d’abbigliamento per disabili, e tanto altro ancora». Tra le novità anche un gruppo su Facebook, “Il mondo su 4 ruote”. Di cosa parli? «Un altro progetto di cui mi sono fatta portavoce che ho appena creato, e che spero raccolga il più vasto numero di persone possibile. Con questo gruppo, oltre che conoscere nuova gente, cercherò di dare più visibilità ai video del mio canale Youtube, ai progetti e alle tematiche riguardo alla disabilità di cui è giusto parlare. È una piattaforma dove condividere esperienze, opinioni, contenuti e il mio mondo diverso, su quattro ruote appunto».

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

on avremmo mai voluto commentare e scrivere quello che leggerete di seguito, ma quanto accaduto sabato 14 settembre a Monselice (PD) ci ha indotti ad utilizzare il nostro spazio del “Settimanale” per delle riflessioni. Prima i fatti: sabato mattina all’interno del Parco “Buzzacarini” di Monselice sono in corso di svolgimento le prove dei cavalieri in vista della Giostra della Rocca, che si sarebbe dovuta disputare il giorno successivo. È in pista l’aretino Enrico Giusti in sella a Fanè, la cavallina che, appena sette giorni prima, lo avevo portato a una splendida vittoria nella Giostra della Stella di Bagno a Ripoli [nella foto di andreagianfortuna, nda]. Sono circa le ore 10.40 quando, all’uscita da una curva della pista, avviene un incidente con la caduta della cavalla e del cavaliere: Giusti però si rialza quasi immediatamente, mentre la Fanè rimane a terra. Subito abbiamo la percezione che sia accaduto qualcosa di grave, percezione confermata al momento in cui arriviamo dove si trova la cavalla. Purtroppo sul posto non ci sono né veterinari né dottori né ambulanza, insomma nulla di quello che invece prevedono le normative vigenti, in particolar modo l’Ordinanza “Martini” che, dal 2009 (riprorogata lo scorso lunedì 9 settembre con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nda], regola le manifestazioni dove si utilizzano equidi.

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IL “NOSTRO” ENRICO GIUSTI PERDE LA SUA FANÉ Non ci metteremo a raccontare tutto quanto accaduto successivamente, anche perché si sono susseguite tutta una serie di situazioni incredibili, per la disorganizzazione di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza della manifestazione, fatto sta che dopo quasi 1 ora e mezza la cavalla, dopo essere stata sedata, viene caricata su un van per essere trasportata alla clinica veterinaria di Padova dove è stata successivamente abbattuta. Qui iniziano le nostre riflessioni; l’incidente, lo sappiamo, ci può stare in qualsiasi momento e non possiamo farci niente, però nell’episodio in questione ci sono state tutta una serie di lacune inimmaginabili per una manifestazione cavalleresca che giunge alla sua 28esima edizione: prove non ufficializzate nel regolamento, e dunque in un certo senso “abusive”, fatte addirittura prima delle visite veterinarie ai cavalli (in programma il sabato pomeriggio dalle 16). Addirittura non c’era nemmeno il nullaosta del-

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la commissione che avrebbe dovuto verificare le strutture della pista (la stessa si sarebbe riunita sempre il sabato pomeriggio, alle 14.30), e dunque nessuno vi avrebbe potuto accedere. La zona predisposta per il pubblico non era stata transennata, dunque chiunque avrebbe potuto accedere all’interno della pista stessa. Sono ovvie le pesanti responsabilità di chi non ha ottemperato a tutto questo, commettendo errori che, ripetiamo, non sono ammissibili. Oltre a tutto questo c’è poi il fattore animalisti: dopo una manciata di minuti dall’incidente su Facebook veniva “postata” una foto di quanto stava accadendo, scattata, così sembra (il condizionale è d’obbligo), da un attivista. Fatto sta che il tam tam mediatico è stato pressoché immediato, con toni che si commentato da soli: nel sito www.centopercentoanimalisti.mobi, in vista di una eventuale disputa della giostra per domenica 22 [che personalmente riteniamo assurda dopo quanto accaduto, nda] è riportato testualmente: “Centopercentoanimalisti […] invita tutti a partecipare all’assedio della giostra di Monselice […] Non si tratta di un presidio ufficiale, a buon intenditore poche parole”. Frasi che suonano come vero e proprio invito alla guerriglia… o poco ne manca. Alcuni attivisti poi hanno attaccato, sul cartellone

pubblicitario della Giostra sistemato nella rotonda di accesso alla città, uno striscione con la scritta “Assassini”. Personalmente possiamo dire che tale esperienza non ce la scordereremo tanto facilmente, al pari dello sguardo perso nel vuoto di Enrico Giusti, che vagava senza proferire parola lunga la pista, o le lacrime e la rabbia di Valentina, la sua compagna, proprietaria della cavallina. A proposito di Enrico vorremmo sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, che – al di là della bravura e della sua professionalità – non mette certo a repentaglio l’incolumità dei propri cavalli. Ci auguriamo che quanto accaduto possa far sì che non accadano più situazioni del genere; ribadiamo, l’incidente ci può stare in qualsiasi caso, ma non si possono tollerare lacune così gravi come quelle evidenziate a Monselice.

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LE VITE DEGLI ALTRI: DO E LAVORO DI CURA

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el nostro Paese il lavoro di cura e dei servizi alla persona viene svolto frequentemente da donne immigrate. I bisogni di cura, anche in tempo di crisi, restano e la figura dell’assistente familiare o “badante” per

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molte famiglie rappresenta la soluzione meno onerosa rispetto al ricovero di Luciana o all’istituzionalizzazione dei propri Pastorelli cari. Ovunque in Italia, dal più piccolo paese alla più grande metropoli, donne provenienti soprattutto dall’Est dell’Europa si prendono cura di noi, delle nostre famiglie, dei nostri anziani. La maggior parte di loro giunge in Italia con un visto turistico che dura pochi giorni. In genere sono alla prima esperienza lavorativa e restano nel nostro Paese il tempo di accantonare un gruzzolo che servirà ad affrontare le difficoltà economiche per le quali sono state costrette a partire. Il lavoro che svolgono è duro, spesso chiede un’assistenza continua agli anziani e ai malati, in cambio di 7-800 euro mensili. Violeta G., 54 anni, è in Italia dal 2000, in attesa della cittadinanza. «Sono partita da Craiova (Romania) con un visto turistico. Dopo qualche settimana, grazie all’aiuto di una conoscente, ho trovato lavoro presso una famiglia aretina: mi prendevo cura di una anziana con difficoltà motorie. Da allora ho lavorato sempre come badante: ho un’esperienza di oltre 12 anni, durante la quale ho imparato a gestire con molta cura una persona anziana. Per loro (gli anziani) conta moltissimo il modo di parlare, di stare insieme, la relazione che si stabilisce». Che lavoro svolgeva a Craiova? «Facevo l’insegnante, il lavoro che sognavo fin da bambina e per il quale ho studiato e mi sono laurea-

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DONNE MIGRANTI

ta. Mia madre era felice per me, convinta che il sacrificio e l’impegno mi avrebbero assicurato una vita meno faticosa della sua, che avrei potuto vivere tra ciò che amo di più: i libri. È andata così per circa vent’anni. Poi i cambiamenti avvenuti nel mio Paese mi hanno spinta a scegliere tra i compromessi o una nuova vita» Quali difficoltà ha dovuto superare? «Ho conosciuto un’altra Italia, non quella dei libri (la storia, i monumenti e l’arte). Attraverso il mio lavoro ho conosciuto l’altissimo prezzo della mia scelta: la diffidenza nei miei confronti, la solitudine e la nostalgia. Ho conosciuto meglio me stessa, le mie forze, le mie debolezze. Ho imparato la pazienza e il coraggio. Il tempo trascorso in Italia mi ha aiutato a crescere ulteriormente». Cosa si aspetta dal futuro? «Mi sento una donna più forte, matura, decisa. Nonostante tutto mi ritengo fortunata. Ho un lavoro che mi permette di incontrare persone meravigliose. Questa esperienza non mi arricchisce materialmente, ma dal punto di vista umano certamente sì. Per il futuro vorrei “crescere” professionalmente ed essere in grado di affrontare la fragilità delle persone anziane o, più in generale, delle persone prive di autonomia, in maniera più adeguata. C’è sempre tempo per migliorare…». lu.pastorelli@libero.it

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in copertina

Equestrian Centre

ioiello da mettere in mostra, pregio per la nostra città, l’Arezzo Equestrian Centre, meraviglioso showground situato alle porte di Arezzo, è divenuto negli ultimi anni un orgoglio italiano di fronte agli occhi dell’equitazione internazionale. Una struttura che cresce di anno in anno e che, grazie alla sua impeccabile organizzazione guidata da Carlo Bernardini, Riccardo Boricchi e Bruno Quadrelli, si è guadagnata importanti riconoscimenti provenienti dai vertici della Fei (Federazione Equestre Internazionale) e direttamente da John Roche, che ne è segretario generale. Un’organizzazione appunto impeccabile e capace di portare all’interno della propria struttura i maggiori eventi presenti nel panorama dell’equitazione mondiale, e che quest’anno, a conferma dell’eccezio-

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La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 20 SETTEMBRE 2012

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Toscana Tour, Campionati Europei Pony, Equestrian Style e I CSIO San Marino-Arezzo: si avvia verso la fine un altro anno d’oro per un Equestrian Centre già proiettato verso il 2014

Un 2013 di assoluto prestigio [segue da pag. 13]

nale trend tenuto negli ultimi anni, è riuscita a ospitare alcune tra le più rilevanti e affascinanti manifestazioni internazionali. Adesso che la stagione sportiva si sta avviando verso la fase finale, è giunto il momento di tirare le somme, guardando a quest’annata in maniera senz’altro positiva, come possiamo capire dalle parole di Bruno Quadrelli: «C’è grande soddisfazione per i risultati ottenuti quest’anno, in cui si sono svolti nella struttura eventi come il Toscana Tour, il Campionato Europeo di Pony, fino ad arrivare al I CSIO di San Marino-Arezzo, l’Equestrian Style e i Campionati Italiani Giovanili di Salto Ostacoli tenutisi a settembre. Tutti eventi che hanno avuto un successo che è andato oltre ogni più rosea aspettativa, con una media settimanale di 900 cavalli ospitati durante le competizioni». Grandi numeri che vanno ad affiancarsi a un’importante presenza di cavalieri e pubblico provenienti da ogni parte del mondo, con quest’ultimo che ha costantemente affollato le tribune dell’Equestrian Centre durante tutta le manifestazioni, a loro volta arricchite da eventi collaterali di natura culturale e d’intrattenimento. Eventi che hanno contribuito a dare lustro a una struttura ritenuta, sia in Italia sia all’estero, oramai all’avanguardia pure sotto il profilo tecnico, sia per quanto riguarda i campi di gara sia per i servizi offerti ai cavalieri: «Possiamo dire di essere oramai considerati uno dei migliori impianti a livello internazionale, ed è per noi motivo di grande soddisfazione vedere che molti cavalieri stranieri hanno già presentato le proprie iscrizioni per alcune delle manifestazioni di Omero sportive presenti nel calendario del prossimo anno. Questa loro scelta è un ulteriore premio per il Ortaggi lavoro svolto, e ci fa guardare al 2014 con ulteriori motivazioni». Un 2014 che tra l’altro presenta, in un calendario ancora da completare, già importanti appuntamenti come il consueto e prestigioso Toscana Tour, che si svolgerà tra il 18 marzo e il 13 aprile del prossimo anno, il Campionato Europeo di Dressage e ospiterà, in un ricchissimo settembre, l’Equestrian Style e la seconda edizione dello CSIO di San Marino-Arezzo, a ennesima dimostrazione che il prestigio dell’Arezzo Equestrian Centre è in continua crescita.

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Under 16 e Under 18, due squadre per quattro campionati La Volley 88 Chimera lancia le sue giovani atlete nei campionati senior di Prima e Seconda Divisione ue squadre per quattro campionati. Le ragazze dell’Under 16 e dell’Under 18 della Volley 88 Chimera stanno crescendo velocemente, e così la società aretina ha deciso di lanciarle anche nella pallavolo delle “grandi”, iscrivendole ai campionati di Prima e di Seconda Divisione. Particolarmente importante sarà la stagione che si appresta a vivere l’Under16, un gruppo con tante ragazze talentuose del 1998 che punta a un duplice traguardo: la vittoria del proprio camle due squadre Under 16 e Under 18 del Volley 88 pionato giovanile e la salvezza in Prima Divisione, una competizione che la Volley 88 si prepara ad affrontare con la formazione in assoluto più giovane dell’intera provincia. Ad allenare la squadra sarà ancora Stefano Gialli, che potrà disporre porre dell’aiuto di Erica Fantoni, ragazza con impressi nel cuore i colori della Volley88, la società in cui ha iniziato pallavolo nei corsi di minivolley e in cui ora si appresta a intraprendere una nuova carriera da tecnico. Sotto le cure di Riccardo Mantovani è invece l’Under 18, un gruppo di ragazze che si è sempre contraddistinto per tanti ottimi risultati e che nell’ultima stagione ha conquistato il campionato Primavera Under16. «L’Under 16 e l’Under 18 possono regalarci grandi soddisfazioni – afferma il presidente Massimo Gialli. – Sono due gruppi di valore che garantiscono un grande avvenire alla nostra società, e che in futuro formeranno l’ossatura della prima squadra. Abbiamo deciso di disputare un dopRIPARTONO I CORSI DI MINIVOLLEY pio campionato per permettere alle nostre ragazze di giocare con a Volley 88 organizza corsi di avcontinuità, trovare il proprio spazio ed esprimersi al meglio: affrontare viamento alla pallavolo per bamformazioni senior servirà alle nostre atlete per acquisire maturità ed bini e bambine dai 6 ai 14 anni. I coresperienza». si, di cui sono già aperte le iscrizioni, si Questa filosofia ha permesso alla Volley 88 di poter disporre di uno tengono presso le palestre dell’Itis o dei migliori vivai della provincia di Arezzo. Un vivaio da cui sono uscite della Scuola media “Cesalpino”: per pallavoliste che si sono poi imposte in categorie superiori, o che tutottenere ulteriori informazioni è possitora si stanno facendo onore nelle altre squadre cittadine. «Per noi bile chiamare i numeri 347/30.57.243 parlano i fatti – conclude Gialli. – I buoni risultati del nostro lavoro sono o 333/43.23.206 oppure inviare una testimoniati dalle tante atlete che abbiamo fatto appassionare alla mail all’indirizzo sara.gs@virgilio.it pallavolo e alimentano le rose di tante squadre aretine e toscane».

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Le molte fatiche del Viaggio tra gli impianti sportivi della nostra città a metafora della coperta corta potrebbe non essere esaustiva per descrivere l’intricata e annosa situazione circa la disponibilità degli impianti sportivi aretini. Come ogni anno, puntualmente di questi periodi, emergono vive tutte le problematiche di Giacomo Belli connesse alle attività della nuova stagione sportiva. Un groviglio di polemiche difficile da disciplinare, inerente l’assegnazione delle strutture, in cui si intrecciano ritardi nei bandi, orari da fare e disfare in base alle esigenze delle scuole, debiti mai colmati, con le società che a gomitate lottano per la conquista delle fasce orarie migliori. E tutti contano sulla protezione del Comune. In questo quadro confuso, carico di luci e molte ombre, è importante chiarire il meccanismo che muove l’assegnazione delle varie palestre comunali. «Esistono due bandi distinti per l’utilizzo degli impianti – ci dice il neo-assessore allo Sport, Francesco Romizi. – La gestione oppure l’uso delle palestre, che si distinguono in “comunali non scolastiche” [ad esempio l’ex Inadel, nda] e “scolastiche comunali” (“Cesalpino”, “Severi”, ecc.). Nonostante siano due bandi distinti, hanno lo stesso fine, ovvero dare la possibilità alle società sportive che ne fanno richiesta di usufruire di tali palestre». Il nocciolo del problema è logistico, e risiede cioè nell’assegnazione delle fasce orarie: «Tutte le società hanno presentato richiesta e, più o meno, sono state accontentate –assicura Romizi. – Per quanto riguarda l’assegnazione seguiamo alcuni criteri gerarchici come il titolo sportivo della società, le sue attività giovanili, la partecipazione a campionati ufficiali e il numero di atleti tesserati». Altro problema rilevante deriva poi dalle palestre scolastiche comunali: la Legge 517 del 1977 all’articolo 12 impone che la scuola abbia la priorità nell’usufruire della sua struttura sportiva per le proprie attività. Non solo. Il Comune, prima di poter dare il via libera a una so-

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elle palestre aretine

cietà di praticare la propria disciplina in suddette palestre, deve ricevere l’ok dal Consiglio Superiore o di Circolo, che si riuniscono solo in settembre. Così le società, caso emblematico è la Volley 88, si ritrovano a dover cambiare gli orari provvisori ad attività sportiva già iniziata. Un problema che potrebbe essere risolto chiedendo una programmazione dai vari Consigli scolastici qualche settimana prima. Le società sportive aretine che anelano a uno spazio si moltiplicano nel territorio ma le strutture sono sempre le stesse, insufficienti ad accogliere tutti, così il Comune si trova a dover gestire una situazione davvero complessa: «Abbiamo cercato di incastrare tutte le varie società negli orari disponibili seguendo il bando (aperto il 19 agosto e prorogato dal 26 sino al 28 dello stesso mese). L’obiettivo del Comune è cercare di accontentare tutti». Sforzi che per molte società non paiono sufficienti. Per quanto riguarda l’affaire “bando” fermentano ulteriori polemiche. A tal proposito è utile riportare la testimonianza di Andrea Rescigno del Centro Taekwondo Arezzo, inerente ad alcune incongruenze: «Fui il primo a presentare la richiesta per il bando per ottenere orari migliori presso una palestra aretina, perché sapevo che altre società che in precedenza l’avevano utilizzata erano in difficoltà economiche [le società in debito sarebbero state rigorosamente escluse, per regolamento, dal bando, nda]. Il 31 luglio mi arriva una mail con la prima deroga. Il 19 agosto una seconda. Io non avrei saputo gli orari definitivi fino al 2 settembre. Come poter fare pubblicità e dare notizie certe ai miei allievi? Ulteriore beffa finale: mi avevano confermato i vecchi orari, insostenibili, a beneficio di altre società non in regola con i pagamenti. Sentitomi preso in giro, me ne sono andato». Una posizione lecita che LARGO continua a nutrire una XVI LUGLIO 61/63 querelle destinata ad ardere, temiamo, ancora ZONA BELVEDERE per lungo tempo.

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na gara di pesca tutta dedicata a bambini e ragazzi. L’appuntamento è promosso dall’Arci Pesca Fisa di Arezzo, che per domenica 29 settembre ha organizzato un’inedita manifestazione, con inizio alle 14, rivolta esclusivamente a chi ha tra i 6 e i 14 anni. Lo scenario scelto per questa gara è il lago “Scacciapensieri” di Indicatore, a pochi chilometri di Arezzo, sulle cui sponde i giovani pescatori daranno vita a una bella competizione, in cui vincerà chi riuscirà a sollevare più pesci.

licenza Creative Commons © Vastate Parks Staff

Una giornata di pesca tutta dedicata a bambini e ragazzi Domenica 29 giugno l’Arci Pesca Fisa di Arezzo organizza una gara rivolta solo ai più piccoli A questa giornata potranno partecipare i bambini e i ragazzi che già pescano, ma anche tutti coloro che sono interessati a conoscere questo sport e a vivere una giornata immersi nella natura: a quest’ultimi l’Arci Pesca Fisa fornirà gratuitamente tutto l’occorrente per gareggiare. La manifestazione, la cui iscrizione è completamente gratuita, terminerà con la consegna di alcuni gadget e un buffet, per vivere un momento comune di convivialità e allegria. «Siamo lieti di proporre un appuntamento pensato solo per bambini e ragazzi – spiega Alfredo Rondoni, presidente del Comitato provinciale dell’Arci Pesca Fisa. – La nostra associazione ha sempre rivolto una particolare attenzioni ai più piccoli, organizzando eventi e manifestazioni per avvicinare nuove leve alla pesca e permetter loro di conoscere l’ambiente ittico, vivendo così qualche bella giornata a diretto contatto con la natura. Pure l’iniziativa del 29 settembre mira a raggiungere tutti questi obiettivi e si colloca nell’ambito della nostra attività di promozione, dedicata alle famiglie e ai giovanissimi: l’intera giornata sarà gratuita, dunque estendiamo l’invito all’intera cittadinanza per partecipare a una bella giornata di pesca e sport».

Per iscriversi alla gara è necessario contattare i responsabili del Lago “Scacciapensieri” al 331/27.86.268, mentre per ottenere ulteriori informazioni il presidente Rondoni è disponibile al 335/63.63.847

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opo tante stagioni come allenatore del settore giovanile e del minibasket, Michele Roggi è diventato il nuovo coach della Serie D della Scuola Basket Arezzo, prima squadra della stessa società e della città di Arezzo. Un onore e un onere che Roggi, aretino doc, si è subito preso, con l’obiettivo di far bene nel campionato di categoria e far crescere ancora di più i giovani del vivaio, che già avevano ben figurato in C2 nei due anni passati. Smaltita senza troppi patemi la retrocessione dalla C regionale, la Sba ha deciso di puntare sul coach cresciuto cestisticamente nel Basket Arezzo e che ha sempre allenato alla Sba, mantenendo intatto l’organico della passata stagione. Di questa nuova avventura abbiamo parlato proprio con il neo-coach Roggi, che da subito dimostra di avere le idee chiare.

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Michele Roggi è il nuovo coach della prima squadra della Sba Guiderà la Serie D, proseguendo il lavoro sui giovani intrapreso dalla società Cosa significa per lei essere l’allenatore della prima squadra della sua città? «Essere l’allenatore della prima squadra della mia città è un grande onore, e un motivo di orgoglio per me. Le emozioni e le responsabilità si sentono raddoppiate, per chi come me è molto legato alla propria città e alla propria società, dove sono nato e cresciuto, sia come sportivo sia come uomo». Pensa che sia un premio per il lavoro svolto in questi anni? «Non so se si tratti di un premio per il percorso che ho fatto e che continuerò a fare, anche in questa stagione come allenatore del settore giovanile e istruttore minibasket dei gruppi 2002 e 2005. La domanda andrebbe girata al presidente Mauro Castelli, che mi ha affidato questo importante incarico». Quali sono gli obiettivi personali e di squadra? E le sue aspettative? «I miei obiettivi collimano con quelli della società e del presidente Castelli. La prima squadra partecipa quest’anno al campionato di Serie D e il roster è interamente composto di atleti cresciuti nella nostra cantera, con alcuni giovani classe 1996-97, per questo rappresenta la prosecuzione di un percorso di crescita sportiva e umana per i nostri ragazzi. Sui risultati non mi voglio sbilanciare, ma contiamo con il nostro impegno, il nostro entusiasmo e la nostra professionalità, di appassionare sempre più le già moltissime persone che ci seguono e farne avvicinare altre a questo meraviglioso sport di vita che è la pallacanestro, da vivere all’interno dell’universo di Alessio Scuola Basket Arezzo». Segantini

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PRESSO

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on di solo nuoto vive il Centro Sport Chimera. Il Palazzetto del Nuoto di Arezzo ospita infatti un gran numero di attività, corsi e servizi che vanno oltre alle attività natatorie e acquatiche e che si prestano a incontrare i gusti e le esigenze di ogni aretino. Moderno e polifunzionale, il Centro Sport Chimera nei suoi spazi accoglie sempre più società, associazioni e privati che, di anno in anno, garantiscono un’offerta ampia e variegata.

CENTRO SPORT CHIMERA

ALCUNE DELLE ATTIVITÀ PRESENTI NEL CENTRO SPORT CHIMERA Squash – Il Palazzetto del Nuoto ospita al proprio interno due campi dedicati allo squash, un’attività gestita dal Centro Sport Chimera, che si occupa delle prenotazioni degli stessi campi, e dalla Sport3, che cura i corsi con il maestro. Lo squash è uno sport divertente ma molto intenso che può essere integrato con il nuoto, una disciplina rilassante e non traumatica, per garantire un’attività fisica completa e rivolta a tutto il corpo. New Gym – La palestra, situata al secondo piano dell’impianto, presenta un ampio programma di discipline e attività di fitness, in un ambiente strutturato in cinque sale attrezzate per differenti modalità di allenamento. In sinergia con il Centro Sport Chimera, la New Gym prevede anche abbonamenti che uniscono l’attività in palestra al nuoto libero o ad altre attività acquatiche. Centro di Educazione al Dimagrimento – Gestito dal biologo nutrizionista Franco Trinca, il Centro si occupa

Non di solo nuoto vive il Centro Sport Chimera Dallo squash alla palestra, il

della rieducaPalazzetto del Nuoto di Arezzo zione metabolica e compropone decine di attività portamentale legata all’alimentazione attraverso progetti personali di dimagrimento e l’addestramento operativo nutrizionale. Centro Benessere Eden – All’interno dell’impianto svolge la propria attività di cura del corpo il Centro Benessere Eden, offrendo servizi estetici e altri trattamenti quali sauna, solarium, massaggio, massaggio californiano, er ulteriori informaziomanicure, pedicure, shiatni o per iscriversi alle su e cura della pelle. attività è possibile rivolRed Cafè – Moderno e gersi alla segreteria del accogliente, il Red Cafè Centro Sport Chimera in svolge un servizio di bar viale Gramsci 7, visitare il e di piccola ristorazione, sito www.centrosportchisi occupa della fornitura mera.com, chiamare o dei pasti durante le gare e scrivere un sms a Marco dell’organizzazione delle feMagara al 347/42.49.641 ste interne alla struttura.

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AREZZO

BELLE ARTI

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LE CAREZZE DELL’AMORE

e carezze dell’amore, ultimo libro dell’aretina Valentina VALENTINA GUIDUCCI ALLA RICERCA DI Guiducci, edito da Zona Contemporanea, è un lungo viagSENSAZIONI PURE gio dentro la natura. Quello che Valentina stessa ha fatto e ci racconta, in una prosa che a ogni frase pare si trasformi in poesia. È difficile definire il genere a cui può accostarsi l’opera – e d’altra parte, che bisogno c’è di definire le poesie? – perché a ogni pagina che si sfoglia sembra che ci sia sempre qualcosa che continuamente cambia e si trasforma: che sia il punto di vista, la sintassi, il tema delle di Valentina storie e la forma in cui sono scritte (lettere, confessioni e riflessioni sull’esistenza). O forse è Paggini il lettore stesso, che procedendo con la lettura, si scopre a poco a poco diverso? Quelle che vengono narrate sono diciotto frammenti di ricerca, di scoperte e di consigli dove l’anima della scrittrice la fa da padrona, instaurando dialoghi continui con la natura, attraverso i quali cerca di apprendere più insegnamenti possibili per tramandarli ai lettori-discepoli, come i filosofi dell’antica Grecia facevano con i loro allievi. Ma Le carezze dell’amore è anche altro. Sono le confessioni di una donna, i racconti del tempo trascorso con le persone che ama, del suo rapporto con la scrittura e degli ostacoli della vita affrontati con l’aiuto della fede, senza mai perdere il sorriso. Poi c’è il grande amore per le emozioni di ogni giorno. La vista e l’odore dell’alba al mattino, scorgere una luce in mezzo al buio più profondo, assistere al succedersi delle stagioni e la sensazione di libertà in un giardino fatto di foglie. Valentina ci racconta tutto questo, facendo aleggiare sulle pagine una strana atmosfera. Che sia divina, spirituale, religiosa o d’altri mondi lo scelga il lettore. Di certo la Speranza e l’Amore di cui si parla sono rigorosamente con la lettera maiuscola. www.editricezona.it

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

IL CONCETTUALE O

AREZZO CELEBRA LA “NOTTE DEI RICERCATORI” CON UNA MOSTRA CO

al 19 al 27 settembre, con ingresso libero, la sala conferenze e il chiostro della Biblioteca “Città di Arezzo” ospitano la mostra intitolata Il concettuale oltre il concettuale: tra forma e materia, una collettiva curata dalla pittrice Lucrezia Lombardo che vede la presenza, accanto alla sua produzione, delle opere di quattro noti artisti operanti sul territorio aretino: Mauro Capitani, Ota Kohei, Carmelo Lombardo e Giancarlo Montuschi. «L’iniziativa – ci spiega la giovane curatrice – nasce dalla collaborazione tra Università di Siena e Arci nell’ambito dell’evento La Notte dei Ricercatori, una manifestazione promossa fin dal 2005 dalla Commissione Europea, che vuole valorizzare queste figure professionali e la ricerca scientifica in generale». La regia della mostra. «L’idea espositiva è della sottoscritta e del professor Simone Zacchini del Dipartimento di Scienze Storico-sociali, Filosofiche e della Formazione dell’Università di Siena. L’obiettivo è rilanciare il figurativo, dandogli una lettura differente e individuando la concettualità insita in esso». Le sue opere dialogano con quelle di artisti affermati. Come sono stati scelti? «Capitani, Kohei, Lombardo e Montuschi erano i nomi giusti per l’iniziativa. Con un linguaggio personale acquisito negli anni tutti e “Eruzione”, di Mau quattro fanno figurativo, ma lo trascendono andando a toccare una sfera concettuale, aprendo le porte alla riflessione e alla metafisica, dando al fruitore finale emozioni forti». Un progetto ambizioso. «Ambizioso ma necessario. Leggere in chiave concettuale l’arte figurativa significa dimostrare che, per esprimere un pensiero profondo, non c’è per forza bisogno di uccidere la forma e l’estetica. Gli artisti che espongono non sacrificano il bello. Al tempo stesso comunicano una concettualità non puramente razionale, che conserva anche un lato istintivo ed emotivo».

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“Pressurizzazione”, di Giancarlo Montuschi

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OLTRE IL CONCETTUALE “FLEURS” E “SCATOLE DI POESIA VISIVA”

COLLETTIVA

di Marco Botti

L’amore per il bello nelle fotografie di Borgogni e Caponi

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al 21 settembre al 2 ottobre 2013 sarà possibile visitare, presso la nuova sede della Villicana D’Annibale Galleria d’Arte di via Cavour 85, le mostre Fleurs di Enrico Borgogni e Scatole di poesia visiva di Paolo Caponi a cura di Danielle Villicana D’Annibale. L’evento espositivo comprende circa quaranta opere e il 28 settembre sarà possibile assistere, come evento collaterale, alla lettura di poesie del professor Mario Belardi. I due artisti amici si ispirano alla femminilità, al Rinascimento e al loro amore per il vintage e l’antiquariato. Le loro opere non sono da considerarsi semplici foto, ma composizioni complesse che ricordano i quadri bellissimi della pittura figurativa toscana. Enrico Borgogni, apprezzato non solo nella nostra città ma anche a Milano, incanta con le sue suggestive immagini floreali che riportano l’osservatore alla Bélle Epoque. Paolo Caponi, stimato anche in ambito scultoreo, accosta invece oggetti diversi di uso quotidiano con estrema originalità, in una sorta di allegoria della vita. www.villicanadannibale.com Sara Gnassi

Il colore, altro elemento che caratterizza i partecipanti. «Vero. Con questi autori il cromatismo diventa un aspetto centrale, uno dei fili conduttori, un mezzo per superare la forma e aprirsi a una dimensione dell’anima e dell’arte intese in senso nuovo». Il chiostro della Biblioteca ospiterà anche due eventi collaterali. «Venerdì 20, alle ore 18, ci sarà un reading di poesia in collabora”, di Mauro Capitani zione con La Feltrinelli Point Arezzo, mentre martedì 24, alla stessa ora, l’artista giapponese Ota Kohei proporrà una performance di raro fascino, dove le sue sculture si uniranno alla musica e altro. La nostra speranza è che la collettiva sia accolta positivamente, perché il rilancio della cultura non può prescindere dal rilancio dell’arte». Il programma completo della “Notte dei Ricercatori 2013”, che prevede mostre, seminari, dimostrazioni di ricerche sul campo, attività di laboratorio, lezioni aperte, spettacoli e concerti nel campus universitario del Pionta ma anche in palazzi, biblioteche, musei e negozi della città, è pubblicato nel sito del Dipartimento Universitario di Arezzo www.dsfuci.unisi.it, e dell’Università di Siena, www.unisi.it

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IL CENTRO GUIDE AREZZO E PROV

PROMUOVERE IL TURISMO I NON HA PRESO COSCIENZA

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l Centro Guide Arezzo e provincia nasce nel 2007 come associazione di guide turistiche e da allora si occupa di promuovere il patrimonio artistico del territorio e di dare un servizio professionale e personalizzabile ai turisti. Con Adina Persano, presidente del gruppo, parliamo dell’inizio della loro avventura e di tanto altro. «Siamo nati sei anni fa, complice la grande mostra di Piero della Francesca e le corti italiane, organizzata nel 2007. Offriamo un servizio di visita guidata nelle più importanti lingue europee ed extraeuropee alla scoperta delle bellezze artistiche e storiche di Arezzo e provincia. Siamo anche ideatori di iniziativa specifiche. Quest’estate, ad esempio, siamo giunti alla terza edizione di Scopriamo la Fortezza, dove ogni prima domenica del mese, in concomitanza con la Fiera Antiquaria, proponiamo due visite mattutine che permettono di seguire da vicino gli scavi sul colle di San Donato. La fiera raccoglie molti avventori, che così colgono anche la possibilità di visitare uno dei luoghi più affascinanti della città. Proseguiremo nelle visite fino a che il tempo ce lo permetterà, e la speranza è di continuare anche l’anno prossimo». Come è andata l’estate nella nostra provincia dal punto di vista turistico? «Ci sono dati contrastanti, con una forte presenza di inglesi e francesi, in diminuzione invece di Cecilia i turisti tedeschi, pochi anche gli spagnoli. Il turismo Falchi nazionale è caratterizzato da piccoli gruppi familiari e concentrati nei fine settimana, sono praticamente scomparsi i grandi gruppi organizzati che necessitano di una guida». Arezzo come meta obbligata. Una “chimera”? «Bisognerebbe ripartire dall’abc, da chi fa e soprattutto da cosa fa. La città ha bisogno di istituzioni che la promuovano e di una concertazione tra pubblico e privato. Ci sono piccoli enti, ma quello che manca è un progetto comune per rilanciare tutto il territorio provinciale». I modi di viaggiare negli anni sono cambiati. Oggi si parla di turismo “mordi e fuggi”, un turismo di cui le città beneficiano poco. «I tour operator tendono a riempire la giornata dei turisti con tanti luoghi da visitare, e il visitatore segue alla lettera il pacchetto con poche possibilità di scelta. Tante ore passate in pullman e poche reali passate nella meta di destinazione; pochi musei, poca attenzione per dove si mangia e verso quelle tappe che aiutano a conoscere una realtà, una città. Se dovessimo lanciare uno slogan per definire questa situazione,

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ROVINCIA

O IN UN TERRITORIO CHE ANCORA ZA DEL PROPRIO VALORE “ATTRAVERSO” La foto di Danilo Giungato oltre lo spazio fisico

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a aperto i battenti mercoledì 18 settembre e si protrarrà fino a venerdì 11 ottobre la personale fotografica di Danilo Giungato dal titolo Attraverso, allestita presso la Vineria “Al 10” di piazza San Giusto, ad Arezzo. Giungato, classe 1985, è un professionista in erba. Parallelamente al lavoro di fotografo per il webzine Rockol.it e per l’agenzia Sottopalco, conduce la sua ricerca sulla fotografia come mezzo di indagine e filtro sulla realtà. In linea con questa concezione, gli scatti esposti mostrano un’umanità fatta di personaggi tondi, che attraverso i gesti, gli sguardi, le pose e i movimenti diviene eloquente. Perfino le figure di spalle si svelano e comunicano i loro stati d’animo. Il risultato è un’inesauribile galleria di vite, di modi di esserci e muoversi in luoghi che, lontano dal costituire un contesto o qualcosa di esterno, sono spazi di azione e scelta personale, tutti interiori, soggettivi, più veri e autentici della realtà. La mostra, a cura di Tiziana Tommei, sarà visibile tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 18. www.danilogiungato.com Chiara Marcelli

potremmo dire “Vedi tutto, ma in realtà non vedi niente”». Cosa fare, allora? «Deve essere recuperata l’idea di un turismo “lento” e della visita come esperienza, ricca di sensazioni e di ricordi. Il turismo è vittima di un circolo vizioso. Il tempo è sempre meno, come le risorse finanziarie che non consentono di tornare molte volte in uno stesso luogo: il turista vuole vedere tutto quello che c’è da vedere nel poco tempo a disposizione, con la confusione che ne deriva». www.centroguidearezzo.it

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A OGNUNO LA SUA ACQUA MINERALE

a cura della dott.ssa Giulia Roghi

e acque minerali vengono classificate in base al residuo fisso a 180 gradi centigradi, cioè il contenuto totale di sali – in grammi – ottenuto da un litro di acqua minerale portato a questa no in: temperatura. In base al valore del residuo fisso le acque minerali si dividono • acque minimamente mineralizzate: residuo fisso minore o uguale a 50 milligrammi al litro (mg/l); sono acque molto “leggere”, favoriscono la diuresi e sono parrteriosa e ticolarmente indicate in caso di calcoli renali (azione preventiva), ipertensione arteriosa nell’alimentazione dei neonati. nore o • acque oligominerali: residuo fisso maggiore o uguale a 50 mg/l ma minore lsione uguale a 500 mg/l; definite anch’esse “leggere”, favoriscono la diuresi, l’espulsione erso le di calcoli lungo le vie urinarie e aumentano l’eliminazione di acido urico attraverso urine. • acque ricche in sali minerali: residuo fisso maggiore o uguale a 1500 mg/l; devomparsa no essere sempre assunte sotto stretto controllo medico, al fine di evitare la comparsa a. di effetti indesiderati, quali un’azione purgativa o rischi nell’ipertensione arteriosa. ompoInoltre, le acque minerali possono essere classificate pure in base alla composizione salina, tra le più note ricordiamo le acque: • calciche: quando il tenore di calcio è maggiore di 1500 mg/l. za, alParticolarmente indicate nel periodo della crescita, gravidanza, n l’alilattamento, menopausa, osteoporosi e mancato apporto con mentazione. • bicarbonate: quando il tenore di bicarbonato è maggiore di 600 mg/l. Suggerite in caso di gastrite, calcoli renali, colon irritabile e per chi è sportivo. ore • iposodiche: quando il tenore /l. di sodio è minore di 20 mg/l. rConsigliate in caso di iperati tensione arteriosa ed elevati livelli di acido urico. Come potete notare, non tutte le acque minerali sono uguali e ogni periodo della vita o compliSe volete saperne di più, la canza richiede un’acqua ben precisa, che dottoressa Giulia Roghi ricepuò essere utilizzata come “integratore” su ve su appuntamento al “San suggerimento medico. Giuseppe” in via Saffi 33 ad Tutte queste informazioni potrete Arezzo, o in via dell’Olmo 99/D trovarle sull’etichetta dell’acqua a Terranuova Bracciolini; è cominerale. È buona abitudine leggemunque sempre contattabile al re le etichette dei prodotti che si 349/08.42.310 o via email all’indiacquistano, è l’unico mezzo che rizzo roghi_giulia@hotmail.it abbiamo per conoscere le caratteristiche di un prodotto prima di acquistarlo.

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GABRIELE: 338/67.26.035 FRANCESCA: 339/27.72.699

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on settembre ricomincia la scuola, e con essa le piccole e grandi preoccupazioni dei genitori, come pure le paure e le speranze di bambini e ragazzi. Forse per il senso di responsabilità verso genitori e insegnanti, o per la fatica di dover studiare tutti OGGI PARLIAMO DI… i giorni: fatto sta che il primo giorno viene percepito come il più difficile da superare. Poi i giorni passano e i ragazzi riescono a affrontare con successo questo primo impatto e a recuperare (quasi semincontrare di nuovo gli amici che non abbiamo visto pre) quella tranquillità che permette loro di vivere durante l’estate, e pure i professori e i maestri. serenamente l’anno scolastico. Aspettando le vostre • Crearsi un bagaglio di buoni propositi per l’anlettere, ecco otto semplici consigli, spero non banali, no scolastico: obiettivi che dovranno essere portati ma utili sia per i genitori sia per i ragazzi per rico- avanti e che risulteranno fondamentali per la buona minciare l’anno scolastico “alla grande”! riuscita della scuola. • Recuperare quella che era la “vecchia” quoti- • Solo per i bambini che si preparano al primo dianità, quella cioè prima delle vacanze. I genitori anno della scuola primaria: i genitori devono cerdevono cercare di dare ai figli piccole regole, ricor- care di prepararli per tempo a questa nuova avvendandosi però che loro provengono da un lungo pe- tura e raccontare cosa andranno a vivere. Cercare di riodo di vacanza. presentarla come un’esperienza che sarà sicuramente • Trovare ancora per un po’ momenti da trascorrere impegnativa, che richiede tempo e impegno, ma è insieme alla famiglia, così da immergersi in modo senza dubbio colma di momenti piacevoli, come fare graduale nella quotidianità scolastica e a orari più nuove amicizie, apprendere nuove cose e soprattutto rigidi. imparare a diventare grandi e responsabili. La scuola • Con foto e soprattutto ricordi, parlare insieme deve essere vista e vissuta come un’opportunità di agli amici delle vacanze appena trascorse. Questo crescita, relazione, confronto e gioco. aiuterà a sentire meno la nostalgia. Alla fine quello che più conta, per un bambino, è • Far suonare prima la sveglia: non aspettare che sapere di poter risolvere ogni tipo di problema che sia proprio il primo giorno di scuola a costringere a incontrerà durante l’intero percorso scolastico con “saltare giù dal letto” alle prime ore del mattino, ma l’aiuto e l’appoggio dei propri genitori, che devono fare in modo di abituarsi già alcuni giorni prima ad cercare di non trasmettere ai loro figli ansie e paure alzarsi e fare una buona colazione al mattino presto. legate soprattutto ai primi anni scolastici. Adesso au• I genitori devono, almeno per le prime settimane guriamo a tutti gli studenti un enorme “in bocca al e in base all’età, aiutare i loro bambini a fare la lupo”, e soprattutto un buon inizio scuola. cartella e a non dimenticarsi il materiale scolastico Scrivete a “Oggi parliamo di…” c/o Edizioni a casa, cercando così di far recuperare quel senso di Giorgio Vasari, via Mantegna 4, 52100 Arezzo, ilsettimanalediarezzo@gmail.com responsabilità che si è perduto durante le vacanze. Inoltre aiutare sempre, nei primi giorni, i figli a fare dottoressa Mara Aceti, pedagogista clinico – i compiti a casa, così da rendere il rientro meno 334/93.45.254, iscritta Albo ANPEC 3310. Profess. disciplinato ai sensi della Legge 4/2013 P.I. 0009494882 – duro e faticoso. C.F. CTAMRA75R44G420C Studi prof.: via Monte Falco • Cercare di vedere sempre i lati positivi: il rientro 50, Arezzo; via Roma 38, Poppi (Ar) a scuola è sicuramente un momento molto bello per

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SCUOLA AL VIA

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il sonetto

I pulìtici ormai son fori giri: el débbeto aumenta e gnènte se taglia! Ogni promessa sùbbeto s’encaglia, mentre la gente campa de suspìri e più tira e più è corta la tovaglia. Manca ’l lavoro e, come la rigiri, el vivere è dovènto ’na battaglia. Un artegiàno ha fatto ’l carachìri perché ’nn’aìva i soldi per pagare l’affitto de qualche mese arretrato. Si quello, puarìn, s’è suicidato

di Leonardo Zanelli

La mela “Abbondanza” rossa, si sviluppa da un albero rustico, derivante da un semenzale spontaneo individuato nel Bolognese alla fine del 1800, un tempo era molto diffuso in Emilia Romagna e Veneto, oggi è possibile trovarne solo qualche vecchio esemplare. Alcune di queste piante sono presenti anche nelle nostre terre, nel confine fra Casentino e Romagna: per questo è possibile ancora oggi goderne gli aromi e i sapori, che sono inconfondibili. La mela “Abbondanza”, di dimensioni medio-piccole, è resistente al freddo, la polpa è bianca, dolce e quasi piccante e molto aromatica. Per queste sue caratteristiche il frutto si valorizza particodi Fabio Mugelli larmente una volta cotto al forno.

The Canyons **** The Canyons è un dramma nero cristallizzato attraverso una riflessione su più livelli, dove si incrociano dialogando la scomparsa dell’umanità e la decadenza del cinema, simbolizzata dalle gesta di corpi feticcio privi di anima. Un realismo talmente cinico e per niente ruffiano da riassumere un’epoca in senso letterale senza sconti o alchimie linguistiche. Un cinema della disillusione e della decadenza in cui sesso, violenza, potere, spersonalizzazione e gelosia diventano riflessi condizionati di un coacervo umano anestetizzato. Jacopo Fabbroni

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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cinema

chilometro zero

per quel dèbbeto, che dovrèbbe fare la classe pulitica? Te sè accorto el dèbbeto a l’Italia un dù l’han porto?

Sabato 21 settembre 2013, alle ore 18, l’associazione Pronto Donna in piazza Sant’Agostino raccoglierà fondi per la Casa Rifugio e il servizio antiviolenza. Brindisi di apertura e degustazione musicale. Un gruppo di musicoterapeuti darà voce al silenzio delle donne vittime di violenza, proponendo improvvisazioni musicali. Con la musica anche le emozioni più profonde possono emergere, trovare nuovi significati e dare risposte di Lucio Massai inaspettate.

dove andare

UN MATTONE PER LA CASA RIFUGIO Contro la violenza sulle donne

C’È DÉBBETO E DÉBBETO


COME TI RISPONDO ALLA CRISI a città riprende vita. E sul crepuscolo dell’estate si rianimano il commercio e le iniziative musical-culturali in città. A dire la verità, ce n’è davvero bisogno, data la caduta libera del commercio aretino, che va avanti già da qualche anno. Nel secondo trimestre del 2013 l’andamento delle vendite al dettaglio è stato infatti caratterizzato ancora dal segno negativo, come ormai avviene ininterrottamente dal primo trimestre del 2008. L’entità della flessione rispetto allo stesso periodo del 2012 è ancora rilevante (–6,1%), ma sembra rappresentare una prima discontinuità rispetto al “profondo rosso” che ha caratterizzato tutto il 2012 e i primi tre mesi del 2013. Siamo di fronte sempre e comunque a una flessione tutt’altro che marginale, ma la speranza è che, seppur lontani da una prossima crescita, si sia perlomeno superato il punto più critico di questa fase congiunturale. In altre parole, si inizia a intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Ben vengano quindi iniziative come le Notti Bianche del Commercio di via Vittorio Veneto e di via Montefalco, per ridare un po’ di fiato al commercio aretino. Eventi “spot”, che però rendono l’immagine di una realtà economica che non si vuole arrendere, anzi. Sabato ci sarà ad esempio via Veneto chiusa al traffico, che tra negozi aperti e stand, sarà invasa dalle 16 a mezzanotte di tavoli, piste da ballo e dj set. Tra le tante attrazioni che animeranno la strada ci sarà anche spazio per la solidarietà, dato che rimarrà aperta pure la bottega del commercio equo di Oxfam. Ma le sorprese di questo fine settimana non finiscono qui, perché il fil rouge della solidarietà guiderà

L

gli aretini dalla movida del sabato all’intrattenimento musicale della domenica, quando in collaborazione con il Comune, verrà chiuso al di David traffico fino a mezzanotte un pezzo Mattesini di via Pietri per un evento musicale a sostegno dei progetti di lotta alla povertà di Oxfam, tra tantissime band e dj emergenti che ridaranno vita a un pezzo di città tutto da riscoprire. Insomma Arezzo si riaccende e risponde al perdurare della crisi con intelligenza, non dimenticando comunque chi sta peggio. Avanti così, nonostante tutto.

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