Il Settimanale di Arezzo 160

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ANNO IV NUMERO 160 • VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2013 • COPIA GRATUITA ANDREA BARDELLI

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…e i precari?

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Scuola e docenti, le rivendicazioni dei precari 5 Pd a congresso, si scaldano i motori anche ad Arezzo 6 Consorzio di bonifica, l’ente della discordia. Intervista a Fanfani e Vasai 10 La ricerca del lavoro: intervista a Simone Marzotti 11 IDA, la tassa nascosta tra le pieghe della Tares NON PIÙ PAROLE OMAI 8 La Giostra di settembre 2013 a Sant’Andrea AREZZO SPORT 13 ALGA ETRUSCATLETICA, una crescita da non fermare 15 Volley 88, si impara da piccoli a diventare grandi 16 Valentina Biccheri, pronta per la Serie A 17 Daniele Borri, la boxe dentro 18 L’Arezzo Rugby parte dai ragazzi 19 Le ragazze del Giotto ai vertici del tennis italiano

20 Il Centro Sport Chimera apre con un “Assaggio dei corsi” A REGOLA D’ARTE 21 L’Accademia, la Piazza, il “Pio” Palazzo: una mostra celebra il ruolo della Fraternita dei Laici ad Arezzo 22 Sara Piccioli: una ecodesigner aretina e le sue chaise longue 26 Scuola di musica “F. Coradini”, 30 anni nel segno della musica. Parte il nuovo anno accademico, all’insegna delle novità 27 “Space: OPEN”, a Spazio Seme chi vuole fare arte è il benvenuto L’ESPERTO RISPONDE 28 Bimbi a scuola di cucina!

30 Dove andare, cosa guardare, cosa mangiare… 31 la VIGNETTA di Gigi Paggetti

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 160 – VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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1a parte

SCUOLA E DOCENTI LE RIVENDICAZIONI DEI PRECARI

lla vigilia della ripresa dell’attività didattica, il settore scolastico continua a soffrire delle medesime problematiche da cui è stato afflitto negli anni più recenti – scarsezza di risorse, inadeguatezza nelle strutture, carenze di personale sui vari profili, precariato, – con una molteplicità di contraddizioni che si manifestano, di Andrea stridenti, sia a quanti vivono la situazione dall’interno sia a coloro che entrano sempliceBardelli mente in contatto con il sistema dell’istruzione. «Un esempio è quello delle assunzioni a tempo indeterminato – commenta Francesca Lorenzoni, insegnante di scuola secondaria e coordinatrice del Comitato Provinciale Precari – che alimentano una condizione insostenibile a livello di personale scolastico. Oltretutto – prosegue – sindacati e mezzi di informazione hanno diffuso sull’argomento una comunicazione incompleta, dichiarando una sostanziale equivalenza nel numero dei ruoli tra lo scorso anno e quello corrente, senza sottolineare come la loro ripartizione sia tutt’altro che corrispondente: vale a dire, 110 ruoli nel 2012, destinati ai docenti, 106 nell’anno in partenza, dei quali tuttavia circa 40 riservati agli Ata, ossia al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Oltre un terzo di insegnanti in meno, dunque. A questo si aggiunge il dramma della questione mobilità, dal momento che i sindacati non riescono ad accordarsi con il Miur, e dunque continua a verificarsi sistematicamente in alcuni gradi di istruzione un esaurimento delle cattedre disponibili attraverso meccanismi “scorciatoia”, che tendono a privilegiare chi è in possesso di un contratto a tempo indeterminato rispetto al precario. Così, ad esempio, un precario della scuola superiore con alcune annualità di servizio può vedersi scavalcato da un docente di ruolo proveniente dal ciclo della primaria nonostante quest’ultimo non abbia mai messo piede in una classe superiore, in virtù di concorsi ad hoc che hanno garantito l’abilitazione anche in assenza

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L’INAUGURAZIONE DELLO SHOWROOM DI

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SHANGAI


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di servizio specifico, e che permettono di aggirare le graduatorie. A questo punto mi chiedo in quale comparto pubblico, oltre la scuola, sia concepibile, dopo un’assunzione legata a un concorso, inserirsi in una diversa posizione senza sostenere un ulteriore esame. Se infatti il medico che intende spostarsi di sede è vincolato al superamento di un secondo concorso, al docente dopo l’immissione in ruolo è consentito il trasferimento a qualunque grado di istruzione e disciplina, fermo restando ovviamente il possesso della relativa abilitazione». Restando in tema di abilitazioni, avete altre perplessità? «Un’altra riguarda la prossima serie di abilitazioni e il presumibile allargamento della platea dei precari, vista la situazione. Si stima saranno oltre 100.000 su scala nazionale tra quelli usciti

dai Tfa (Tirocinio Formativo Attivo) e quelli dei Pas (Percorsi Abilitanti Apeciali), con la differenza che se per l’accesso al Tfa è richiesto il superamento di un concorso, nel caso dei Pas viene concessa l’abilitazione senza nessuna prova in ingresso, essendo sufficienti i semplici titoli di servizio, minimo tre anni. Dal momento che, a esclusione del settore privato, non esiste assunzione – e dunque possibilità di maturare servizio – senza un’abilitazione, viene il dubbio che si vogliano garantire quei soggetti impiegati nelle scuole private anche per i quali, malgrado l’assenza di controlli specifici, sussisterebbe tuttavia a monte l’obbligo di essere abilitati all’insegnamento». [continua e finisce nel prossimo numero]

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PD A CONGRESSO, SI SCALDANO I MOTORI ongresso del Pd “alle porte coi sassi”, potremmo dire, e come se non bastasse a rinfocolare un dibattito interno al centrosinistra – già abbastanza duro – arriva l’ennesima polemica legata, questa volta, alla “cacciata” dei Radicali dalla Festa del Pd di Cortona di domenica scorsa. Una storia di chiusure e vecchie alleanze “tradite”, su cui però non vogliamo entrare. Già, perché a sinistra a dettare l’agenda del dibattito politico ad Arezzo, così come a Roma, è più che altro l’approssimarsi dei congressi provinciali e nazionali del maggiore partito del centrosinistra. Così, mentre Renzi e i renziani temono uno slittamento della data del Congresso verso il 2014, vanno sempre più delinenandosi le candidature alla Segreteria nazionale, in attesa che le regole, su tutte primarie aperte o no e spacchettamento tra Segreteria e premierato, vengano definite con certezza. Mentre si attende che il prossimo 20 settembre l’Assemblea nazionale delinei il percorso che dovrebbe portare ai Congressi sui vari livelli intermedi, dal regionale al comunale, si profila già all’orizzonte il sostegno che dagli esponenti locali arriverà ai candidato nazionali, perché il Pd – e non è solo una semplificazione giornalistica – è un partito sempre più diviso in correnti. Le stesse che Renzi, comunque a capo di una delle maggiori e più organizzate, dichiara di voler rottamare. E con la disgregazione della componente bersaniana, dopo le dimissioni dell’ex Segretario, potrebbero cambiare anche gli orientamenti di alcuni esponenti aretini. Come quello del vicesindaco Stefano Gasperini, che da ex bersaniano adesso assieme all’ex candidato alla Segreteria comunale Filippo

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Gallo è sempre più vicino al maggiore candidato di alternativa in corsa per la segreteria nazionale, quel Pippo Civati che domenica di David scorsa è stato ospite alla Giostra, ricevuto anche dallo stesso sindaco Mattesini Fanfani. Una posizione, quella di chi appoggerà Civati, che contiene in sé un significato politico ben preciso, se considerata in linea con il giudizio nettamente negativo espresso da Civati sul Governo Letta. Intanto non sono pochi gli esponenti aretini che potrebbero continuare nel loro sostegno a Renzi, già espresso durante le scorse primarie, minoritario ancora invece il possibile sostegno alla candidatura di Gianni Cuperlo. Ma su tutte c’è una domanda generale da porsi, l’appoggio locale che qua e là verrà dato all’uno o all’altro candidato sarà una questione di forte convinzione politica, relativamente a un progetto di medio periodo di rilancio del partito, o una semplice scelta strategica da parte dei singoli? Di certo c’è un dato, il Pd è di fronte a un bivio tra rinnovamento o mantenimento dello status quo, che condizionerà anche il livello aretino.

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In merito al dibattito che è stato aperto sull’operato del Consorzio di Bonifica Valdichiana aretina e sul pagamento della tassa dei fossi, il sindaco Fanfani si esprime così, riguardo l’esistenza di questi organismi istituiti dalla Regione nel 1994: «Territorialmente irragionevoli, politicamente inopportuni, hanno profili di illegittimità costituzionale». Parole a cui seguiranno azioni amministrative e politiche: la richiesta di sospensione delle di Cecilia Falchi elezioni per gli organismi dirigenti del Consorzio, il Comune di Arezzo non pagherà la tassa e richiede la restituzione del “differenziale” tra quanto pagato finora dai cittadini di Arezzo e quanto ottenuto, in termini di investimenti, e la revoca dell’attuale commissario del Consorzio Paolo Tamburini. «Con il nostro Ufficio legale stiamo preparando l’atto di opposizione – ribadisce Fanfani, – entreremo in causa con il Consorzio. La tassa di bonifica è come una nuova patrimoniale, una sorta di Imu: i nostri cittadini pagano circa 1 milione di euro all’anno. Approssimativamente sono stati pagati 5 milioni di euro in 5 anni. Quale contropartita hanno avuto, in termini di investimenti? 235 mila euro nel 2008, 182 mila nel 2009, 168 mila nel 2010, 204 mila nel 2011 e 437 mila nel 2013. Il rapporto è di 5 milioni contro 1,2 milioni di euro. Dobbiamo poi considerare che il 43% delle spese del Consorzio sono generali e, quindi vorrei sapere perché gli enti locali non possono fare da soli, con un evidente risparmio. In secondo luogo, nessun nostro ufficio è stato coinvolto nella programmazione degli

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I BONIFICA, DISCORDIA investimenti, e questo dinanzi a un nostro notevole sforzo per investimenti nelle casse di espansione dei principali torrenti che attraversano il territorio». Fanfani inoltre nega che alla base delle diversa distribuzione dei fondi ci sia un concetto solidaristico: «In realtà dovrebbe essere detto con chiarezza se il sistema dei consorzi di bonifica serve a sostenere il sistema delle produzioni agricole. Se così non è, e se l’obiettivo è quello di garantire la regimazione delle acque e la sicurezza idrogeologica, allora vogliamo decidere da noi senza strutture intermedie». Dice la sua anche il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai: «Giudico paradossale il fatto che, mentre si parla di una riforma del sistema istituzionale proponendo una sua semplificazione, si introducano e si rafforzino enti di secondo livello guidati da nominati e senza rapporto diretto con il cittadino elettore. Le Province sono state prima strozzate sul piano dei bilanci e poi delegittimate con provvedimenti che, per quanto sconfessati dalla Corte Costituzionale, hanno minato la nostra capacità di agire, e tutto questo mentre Consorzi e altri Enti hanno continuato a nascere, crescere e operare». Una scelta che rischia di allontanare ancora di più i cittadini dalla politica e dalla gestione del territorio. La Provincia d’Arezzo aveva votato insieme all’Unione Province Toscane contro il riordino dei Consorzi. «Abbiamo avuto un ruolo attivo nel progetto di riforma – continua Vasai, – tanto che il coordinatore delle Province toscane era il nostro assessore Antonio Perferi. Insieme alle altre Amministrazioni provinciali abbiamo giudicato un passo avanti il fatto che i consorzi venissero ridotti di numero, ma a nostro giudizio lo si è fatto in modo affrettato, con una legge che nasceva con molte incongruenze e che, soprattutto, esautorava Province e Comuni dal ruolo che era prima loro assegnato, che vedeva nei Consorzi quasi dei bracci operativi degli Enti locali. Sottolineo però che la nostra è stata una voce nel deserto, visto che in Consiglio regionale la legge è stata approvata praticamente all’unanimità».

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

a marcia trionfale dell’Aida di Giuseppe Verdi è stata tutta per il Quartiere di Porta Sant’Andrea che, grazie al centro di Stefano “Bricceca” Cherici e al 4 di Enrico “Ucellino” Vedovini, ha conquistato la Lancia d’Oro dedicata al grande musicista emiliano. Una vittoria attesa dal giugno 2010, giunFOTO ALBERTO FORNASARI ta dopo una agguerrita lotta contro Porta Santo Spirito, dato che Porta del Foro e Porta Crucifera avevano già perso le loro speranze di vittoria, dopo i modesti 2 marcati rispettivamente da Daniele Gori e Carlo Farsetti in prima carriera. Una vittoria voluta e cercata specie da Stefano Cherici il quale, così come ha dichiarato nelle interviste rilasciate alla stampa, voleva fortemente “spengere il pomodoro”, visto che nelle ultime edizioni erano venuti fuori alcuni mugugni sul suo rendimento. Domenica scorsa Stefano ha invece tirato fuori dal cilindro… “verdiano” un gran bel tiro in sella al suo Pepito, centrando un 5 netto. Ma anche per Vedovini La lancia d‘Oro di Verdi è un giusto riconoscimento al lavoro svolto, e non è un caso che proprio il giostratore abbia voluto dedicare questo suo successo alla sua famiglia. Adesso nell’albo d’oro della manifestazione Porta Sant’Andrea sale a 33 vittorie, mentre Enrico Vedovini sale a 8 e Stefano Cherici a 7. Se il popolo biancoverde esulta per la vittoria, ai Bastioni di Santo Spirito non viene certo fatto un dramma del responso della piazza: il rettore Gori ed il capitano Geppetti sanno di aver a disposizione una coppia, Scortecci e Cicerchia, valida e agguerrita che saprà regalare altre gioie, dopo lo storico triplete, ai propri sostenitori. Le noti dolenti giungono invece da Porta del Foro e Porta Crucifera: i rispettivi consigli direttivi, proprio in questi giorni, stanno valutando il proprio futuro giostresco. A Porta del Foro, da più parti, si fa insistente la voce del divorzio di Daniele Gori il quale, da quando è passato in giallo-cremisi, nella quattro Giostre corse ha ottenuto punteggi ben al di sotto della sua bravura (uno 0, a causa della perdita della lancia

LA GIOSTRA DI SETTEMBRE 2013 A SANT’ANDREA

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nella Giostra del giugno 2012 dopo aver marcato un 4, e tre 2). A Porta Crucifera il capitano Maurizio Fazzuoli, fin dal termine della Giostra, si è assunto le responsabilità dell’opaca prestazione condizionata dal 2 di Carlo Farsetti. Vedremo quanto potrà emergere in tal senso... Prima di concludere, preannunciamo anche uno dei

temi che tratteremo in un prossimo numero: non possiamo non evidenziare le inopportune espressioni di tifo vedute in piazza, di stampo prettamente calcistico, con il lancio di fumogeni che stanno a testimoniare la poca cultura giostresca che anima alcuni aretini… La cosa più grave è stato il veder lanciare due fumogeni a un cavaliere pronto alla partenza! Ma ne riparleremo a breve…

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LA RICERCA DEL LAVORO INTERVISTA A SIMONE MARZOTTI dati più recenti dell’Istat segnalano che quasi 4 giovani attivi su 10 in Italia non hanno un lavoro. L’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 38,4%. L’Italia è lo stato tra quelli del G7 con il maggiore tasso di disoccupazione e dove l’inserimento lavorativo di soggetti “svantaggiati” come gli ex tossicodipendenti è un problema nel problema.

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Poco importa che il lavoro rappresenti un importante fattore di riabilitazione e di reinserimento nella società, e riduca la probabilità di ricadute. Simone Marzotti, 35 anni, è nella fase conclusiva

del suo percorso presso la Comunità “La Rondine” di Baciano e ha intrapreso la ricerca di un lavoro per costruirsi una vita “normale”. Quali sono le difficoltà che incontra nella sua ricerca? «Dopo i colloqui sostenuti al Centro per l’Impiego, ho cominciato a inviare o consegnare personalmente il mio curriculum vitae alle varie agenzie del lavoro, e sto prendendo contatti con le cooperative sociali presenti nel territorio. Per il momento non ho avuto riscontri positivi. A volte le persone a cui consegno il curriculum lo prendono senza neanche dargli un’occhiata: ho un senso di frustrazione che cerco di superare pensando alla difficoltà generale dal punto di vista lavorativo in questo momento». Quali sono i suoi obiettivi? «I miei obiettivi sono raggiungere l’autonomia dal punto di vista economico; avere una casa; socializzare pienamente nel mondo che è fuori dalla comunità in cui ho trascorso gli ultimi due anni e mezzo della mia vita, dopo essere stato in carcere. Entrambe le esperienze mi hanno cambiato profondamente. In particolare vivere in comunità mi ha aiutato a immaginare un futuro e una vita diversa. Sono consapevole di dover impegnarmi molto per riuscire a raggiungere questi obiettivi, delle difficoltà che incontrerò, anche perché non potrò contare sul sostegno della mia famiglia». Quali sono i suoi bisogni prioritari in questo momento? «Il mio bisogno principale è il lavoro, qualunque

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IL SETTIMANALE DI AREZZO

di Luciana Pastorelli

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esso sia, che mi permetta di avere la dignità e la responsabilità di uomo. Ho lavorato in vari settori in passato: come imbianchino, carpentiere, falegname, meccanico. Vivendo in comunità ho potuto dar sfogo alla mia creatività, occupandomi del laboratorio artigianale. Inoltre ho ripreso a studiare riscoprendo caratteristiche personali quali la tenacia e la curiosità, che avevo dimenticato di possedere». Quali strumenti possono aiutare una persona nella sua situazione a ricollocarsi nel mondo del lavoro? «Secondo me bisognerebbe sensibilizzare la gente ai diritti di cittadinanza e di integrazione degli ex tossicodipendenti, creando una cultura fondata realmente sulla solidarietà. Molto più concretamente, per chi come me per molti anni è stato fuori da ogni circuito lavorativo, sarebbe importante mettere a disposizione un numero maggiore di borse lavoro, e organizzare dei percorsi di formazione professionale». lu.pastorelli@libero.it

IDA, LA TASSA NASCOSTA TRA LE PIEGHE DELLA TARES

di Michele Giuseppi

bbiamo intervistato Lucio Bianchi, consigliere al Comune per il Movimento 5 Stelle. Lucio, cos’èè la IDA? «Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Arezzo è stata approvata dalla Giunta Fanfani l’imposizione di una nuova tassa che porterà alle casse comunali circa 500.000 euro. Si tratta dell’Indennità di Disagio Ambientale o IDA, che ammonterà a una spesa pari a 7 euro a tonnellata di rifiuti solidi urbani smaltiti dall’inceneritore di San Zeno, gestito dall’Aisa». Perché credete che sia una tassa-beffa? «I soldi ricavati da queste entrate dovrebbero andare a indennizzare i danni causati dall’inceneritore all’ecosistema circostante. È un imposta che va a colpire i Comuni in convenzione ed è facoltativa. Il Comune di Arezzo è l’unico, di quelli del circondario sud toscano, che ha aderito al pagamento dell’IDA. Coloro che subiscono il danno territoriale maggiore dovrebbero anche pagare le spese? Probabilmente questi soldi andranno a coprire costi che sono già stati previsti per la nuova gestione dei rifiuti, come l’ampliamento dell’inceneritore». Il Movimento 5 Stelle come intende intervenire? «Siamo ancora in una fase di discussione, stiamo facendo brainstorming per cercare di arrivare a una soluzione concreta e considerata favorevole da tutti i componenti della base. Ci vorrà tempo, ma come nello stile 5 Stelle vogliamo fare in modo che tutti i cittadini abbiamo modo di dire la loro e insieme trovare azioni concrete».

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Alga EtruscAtletica in copertina

e vacanze estive sono giunte agli sgoccioli e tutti gli sportivi tornano a faticare e sudare sotto il sole, o in palestra. Questo succede pure agli atleti dell’Alga EtruscAtletica che da fine agosto hanno ripreso la loro attività al Campo Scuola, intenzionati a ripetere i buoni risultati dell’ultima stagione. Il presidente della società, Stefano Arniani, traccia un bilancio della stagione conclusa e parla dell’anno agonistico appena iniziato, con un occhio di riguardo per la situazione del nuovo Campo Scuola. «La stagione appena terminata – avvia Arniani – è stata sicuramente da ricordare, sia dal punto di vista dei risultati sia da quello delle presenze. Questo grazie ai numerosi eventi di promozione dell’atletica legge-

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La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 6 SETTEMBRE 2012

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Il presidente Stefano Arniani ci parla della stagione trascorsa e del nuovo anno sportivo

Alga EtruscAtletica, una crescita da non fermare

di Alessio Segantini

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ra a cui abbiamo partecipato dall’autunno scorso in poi, e nei quali siamo riusciti a coinvolgere numerosi ragazzi poi appassionatisi. Inoltre abbiamo aumentato il numero degli istruttori, che ha fatto salire il livello tecnico degli atleti: sia dei nostri giovani tesserati, sia di quelli che si allenano con noi ma appartengono a un’altra società, come Benedetta Cuneo e Anna Visibelli, provenienti dal nostro settore giovanile. Tra i nostri tesserati si è notato un buon miglioramento delle prestazioni da parte di molti atleti, ma di particolare importanza sono stati i risultati ottenuti da Sofia Dini nella velocità e Maria Elena Caizzi nei salti, in campo regionale». Un anno sportivo, il 2013, che ha permesso all’Alga EtruscAtletica di togliersi diverse soddisfazioni. Adesso il presidente Arniani vuole continuare il trend positivo: «Dobbiamo cercare di coinvolgere più ragazzi possibile, per questo stavamo pensando a eventi di promozione non solo al Campo Scuola ma perfino in centro, dove sicuramente un evento potrebbe acquisire maggior visibilità e risonanza. Inoltre l’obiettivo è mantenere tutti i ragazzi con noi, e in più inizieremo anche a fare piccole attività con i bambini del 2008-09. Non c’è poi da sottovalutare la questione del nuovo Campo Scuola che, con la sua apertura nei prossimi mesi, potrà dare forte impulso e vitalità a tutto il movimento dell’atletica. Hanno iniziato a stendere la pista, per concludere i lavori c’è da sistemare l’erba nel centro del campo, ma queste sono attività di manutenzione. C’è da risolvere la questione della gestione dell’impianto, ma qui sono sicuro che tra le società e il Comune ci sarà sinergia e collaborazione, per usufruire al meglio di un centro sportivo che avrà pochi eguali in Italia. La speranza è che il nuovo Campo Scuola sia inaugurato entro la fine dell’anno e diventi il punto di riferimento non solo per l’atletica aretina, ma per l’intero movimento sportivo».

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Volley 88, si impara da piccoli a diventare grandi Ripartono i corsi di minivolley e di avviamento alla pallavolo per bambine e bambini dai 6 ai 14 anni

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campionati vinti negli ultimi anni non nascono dall’improvvisazione. Nascono da un’attenta pianificazione societaria, e soprattutto nascono da un settore giovanile curato con passione e attenzione. I 48 successi che la Volley 88 Chimera ha ottenuto dal 2000 a oggi sono frutto dell’unione di questi due elementi, un’unione che ha permesso alla società aretina di costituire uno dei migliori vivai della provincia di Arezzo. La base dell’intero settore giovanile sono il minivolley e i corsi di avviamento alla pallavolo, due settori che pure in questa stagione hanno ripreso la loro attività con slancio ed entusiasmo, con allenamenti rivolti a bambine e bambini dai 6 ai 14 anni. A curare l’attività dei più piccoli sarà ancora Sara Gialli la quale, assieme a Erica Fantoni, avrà il compito di far le atlete del Volley 88 con Sara Gialli divertire i più piccoli atleti della Volley 88 e far conoscere loro la pallavolo. «La Volley 88 vanta una florida realtà già dal minivolley – spiega il presidente Massimo Gialli. – I principali meriti della nostra crescita sono da attribuire a Sara Gialli, il tecnico che da oltre dieci anni cura il minivolley e i corsi di avviamento: è lei che ha insegnato a giocare a tutte le atlete che attualmente militano nella prima squadra di Serie D e nel resto del settore giovanile». In questi corsi la pallavolo viene utilizzata come un bel gioco che permette ai piccoli atleti di fare attività motoria, apprendere i valori dello sport, relazionarsi con i coetanei e divertirsi in un ambiente sano e accogliente. «Seguiamo ogni atleta individualmente – continua Gialli. – Questo permette alle bambine di sentirsi importanti, RIPARTONO I CORSI DI MINIVOLLEY crescere, appassionarsi alla pallaa Volley 88 organizza corsi di avvolo e soprattutto viamento alla pallavolo per bamaffezionarsi alla bini e bambine dai 6 ai 14 anni. I corVolley 88, creando si, di cui sono già aperte le iscrizioni, si un legame inscintengono presso le palestre dell’Itis o dibile che in futuro della Scuola media “Cesalpino”: per le porterà a giocaottenere ulteriori informazioni è possire in prima squabile chiamare i numeri 347/30.57.243 dra e nelle altre o 333/43.23.206 oppure inviare una nostre formazioni». mail all’indirizzo sara.gs@virgilio.it

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iamo all’alba di una nuova stagione pallavolistica, un periodo contraddistinto come sempre da un’atmosfera carica di motivazioni e domande impazienti di ottenere gli impeccabili responsi del campo. Il crocevia dove si infrangono i sogni e nascono nuove speranze, il luogo dove tutto è possibile e dove talvolta gli atleti si misurano mettendosi in gioco all’interno di nuove esperienze, come nel caso di Valentina Biccheri, talentuosa opposto da poco approdata in Serie A tra le fila dell’IHF Volley Frosinone. La buona stagione disputata in A2 nel San Casciano ha spinto la pallavolista aretina a tentare il salto di categoria: «Durante la stagione scorsa ho giocato titolare e sono cresciuta di partita in partita. Dopo la scadenza del contratto mi si è

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Pronta per la A Valentina Biccheri, dopo un’ottima stagione in A2 con il San Casciano, vola in Serie A: giocherà nella IHF Volley Frosinone presentata questa opportunità e mi sono convinta che questa era la decisione giusta per crescere ulteriormente. Inoltre, al mio arrivo ho capito sin da subito che qui ci sono tutti i presupposti giusti per migliorarmi, a partire dallo staff tecnico fino ad arrivare all’esperienza di molte mie nuove compagne». Una scelta – quella di entrare a far parte della squadra ciociara – sul quale ha influito molto il parere dell’allenatore di Omero Mario Fernandez, il quale ha puntato parecchio sul nome della Ortaggi Biccheri: «Ho scelto Frosinone anche grazie alla fiducia datami dall’allenatore che mi ha cercato direttamente, un allenatore tra l’altro del quale ho tanta stima». Così, dopo quattro anni dall’esordio in A2, arriva anche l’esordio nella massima serie, a coronare un capitolo nel quale Valentina si è mossa ed è cresciuta, passando con determinazione attraverso nuove esperienze che l’hanno resa una giocatrice sempre più matura e pronta per la Serie A: «In tutti questi anni il mio bagaglio d’esperienza si è senza dubbio ingrandito. Le sfide mi sono sempre piaciute e ho cercato di migliorarmi in campo passo dopo passo, con l’obiettivo di diventare meno irruente e più capace di usare la testa, in modo da dare maggiore aiuto alle mie compagne. Adesso sono in una nuova squadra costituita da ottime atlete dalle quali posso imparare molto, una squadra nella quale lavoro da poco ma che possiede le carte in regola per fare

una bella stagione». Una stagione che si presenta come una grande opportunità e possibile trampolino di lancio verso un sogno tinto d’azzurro, che Valentina vede come «l’obiettivo principale da perseguire, giocando tutte le proprie carte a disposizione». Nel frattempo la prossima fermata si chiama Frosinone e la strada da fare è senza dubbio ancora molto lunga, ma Valentina Biccheri certamente non si vuole fermare.

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Daniele Borri, la boxe dentro

ilenziosamente, nella piccola Palestra “Calamati”, vero e proprio tempio della boxe incastonato all’interno delle mura aretine di San Lorentino, crescono nuovi aspiranti campioni. Sotto il cono d’ombra del pluridecorato boxeur Orlando Fiordigiglio, sta conquistando il suo posto al sole un ragazzo timido ma talentuoso. Daniele Borri, classe 1986, un passato nella pallacanestro e un presente da pugile. «Cominciai per curiosità – ripercorre la sua storia Borri. – Avevo 19 anni e non conoscevo nessuno in quel nuovo ambiente. Il mio primissimo impatto non è stato dei migliori, c’era gente che incuteva un sinistro timore. Mai quelle sensazioni “a pelle” potevano essere più lontane dalla realtà». La curiosità si trasforma ben presto in forte passione: Daniele inizia a nutrirsi di boxe e lascia che la boxe marchi il suo dna indelebilmente. Una simbiosi che, non appena infilati i guantoni e varcata la soglia della sua palestra, trasforma un semplice ragazzo come tutti noi in un micidiale atleta: «Devo dire che l’amore per questo sport è sbocciato fin da subito. Da una parte stimolato dalle persone che tutt’ora sono presenti alla “Calamati” e che sono tra i miei più grandi amici. Una specie di seconda famiglia, con Orlando, un campione da cui non finirò mai di imparare, e l’esperto Sassoli, che mi è sempre stato vicino nel mio iter sportivo. Dall’altra, ogni giorno che passava, ogni allenamento, ogni sacrificio per ottenere un risultato mi hanno letteralmente rapito». Così, dopo un paio d’anni di training, Daniele è pronto a salire sul ring: «Ero titubante quando mi era stato detto, ma ho accettato. Mi ricordo che prima dell’incontro la tensione mi assaliva. Una volta salito

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sul ring ancora peggio. La vista era offuscata e riuscivo solo a inquadrare la faccia del mio avversario. Finché poi non dai il primo pugno…». La vittoria nel debutto scombussola il suo mondo come un uragano. «Mi sono reso conto – prosegue Borri – che ce la puoi fare se solo lo vuoi davvero. Che il difficile percorso per la vittoria è una sfida mentale e con te stesso, prima che un discorso fisico». Una volta acquisita sicurezza nelle sue capacità e nelle sue potenzialità fisiche e tecniche, Daniele ha dato continuità ai suoi risultati da dilettante superwelter. A novembre lo attenderà il Campionato Toscano (valido per un potenziale accesso alla fase nazionale) contro un avversario di Giacomo già battuto. Ma la guardia rimane alta e gli Belli allenamenti proseguono costanti e con passione: «Non c’è un motivo preciso perché continuo a praticare la boxe. Forse perché voglio provare qualcosa a me stesso, sentirmi migliore del mio avversario contando solo sulle mie forze». Ma il legame indissolubile con la boxe continua a forgiare lento e incessante, come il lavoro del mare sullo scoglio, la tempra caratteriale e fisica del nostro concittadino. Rimanendo un ragazzo semplice e umile, Daniele si sta trasformando, forse anche in maniera inconsapevole a se stesso, in un campione della boxe. Le fila del destino sono già all’opera.

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ndare a lavorare sulle fondamenta della costruzione per dar vita a un progetto sportivo solido e innovativo. Questo è l’obiettivo principale dell’Arezzo Rugby, la neonata società aretina di rugby che proprio in questi giorni ha aperto i battenti, dando il via alle proprie attività. Terza associazione sportiva a calcare la scena rugbystica aretina, l’Arezzo Rugby è la prova tangibile di quanti consensi e adesioni stia ricevendo negli ultimi anni questo sport, sia a livello di pubblico sia di atleti. Ed è proprio per far fronte alla necessità di una maggiore capillarizzazio-

L’Arezzo Rugby parte dai ragazzi Nasce la società sportiva Arezzo Rugby, il terzo polo rugbystico aretino, interamente dedicato ai più giovani ne dell’attività che nasce l’Arezzo Rugby, una realtà senza dubbio originale che non soltanto porterà il rugby in nuove zone della città, ma cercherà di rivolgersi soprattutto ai ragazzi, ripartendo dalla base per andare a sviluppare un ottimo gioco di squadra. «Dal momento che il Vasari e gli Arieti operano principalmente nella parte est di Arezzo e in Val di Chiana, la nostra società serve soprattutto la zona ovest, a oggi la più scoperta – spiega di Elettra Dario Senesi, ex giocatore e ora direttore tecnico dell’Arezzo Rugby. – La nostra idea è quella Fiorini di dare un’impronta diversa al gioco, sviluppando una metodologia fondata su criteri innovativi e indirizzando le nostre proposte soprattutto a Under 10, Under 12 e Under 14, cioè ai ragazzi nati tra il 2000 e il 2005». Per riuscire nell’intento, la società sta svolgendo un intensivo lavoro negli istituti, collaborando con tre scuole medie della zona, concentrandosi finalmente su quella che Senesi definisce la base reale dello sport, i ragazzi. Questa settimana sono inoltre ripartiti i consueti allenamenti che vantano già un buon numero di presenze. «Attualmente condividiamo gli impianti con il Chimera, una società che devo assolutamente ringraziare per l’ospitalità che ci offre all’interno di una struttura di alta qualità. Inoltre, partendo dal presupposto che calcio e rugby non sono due sport in conflitto tra loro, lavorare fianco a fianco con altre società è segno di solidarietà sportiva – dichiara Senesi. – Il martedì e il mercoledì ci alleniamo a Pratantico, mentre per il venerdi e le partite abbiamo a disposizione il campo di via Darwin». Sani principi, voglia di sperimentare e spazio a volontà: gli ingredienti per la buona riuscita del progetto ci sono davvero tutti. «Ci interessa mettere i giovani giocatori in condizione di potersi esprimere liberamente, puntando sulla prestazione e non subito sul risultato – illustra Senesi. – Il nostro scopo non è vincere, ma crescere in modo sano, all’insegna del buon rugby».

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e ragazze del C.T. Giotto salgono ai vertici del tennis italiano. Gli ultimi giorni di agosto hanno esaltato il gruppo del 2002 formato da Agnese Ceccarelli, Chiara Girelli, Veronica Mascolo e Matilde Mariani, capaci di far festeggiare il circolo aretino con grandi vittorie individuali e di squadra. Il risultato che più testimonia il valore del gruppo è sicuramente la conquista delle final-eight ai Campionati Italiani Under 12, arrivata dopo un’ottima prestazione alla fase nazionale di macroarea di Foligno. Le vittorie contro il C.T. Bologna e il C.T. Reggio Emilia hanno lanciato la squadra formata da Ceccarelli, Mascolo e Mariani tra le migliori otto formazioni d’Italia, che dal 27 al 29 settembre si contenderanno lo scudetto sui campi del Tennis Livorno. «Questo grande risultato – afferma il direttore tecnico Jacopo Bramanti – testimonia come le nostre ragazze, al loro primo anno

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Le ragazze del Giotto ai vertici del tennis italiano L’accesso alle final-eight, il titolo italiano e tanti bei piazzamenti: le tenniste del 2002 danno spettacolo nella categoria, abbiano ormai raggiunto livelli di eccellenza e siano in grado di competere ai massimi livelli italiani. L’anno scorso fu l’Under 14 maschile a entrare tra le prime otto squadre nazionali e a giocarsi fino all’ultimo atto il tricolore, dunque questa nuova impresa dell’Under 12 femminile ha il merito di confermare l’indiscusso valore raggiunto dal settore giovanile del Giotto». Il risultato di squadra ha seguito la grande affermazione di Girelli che, dopo la conquista del titolo toscano, si è laureata campionessa italiana nel doppio dei campionati nazionali Under 11 di Serramazzoni (Mo). La tennista del Giotto ha partecipato alla manifestazione insieme a Federica Sacco del T.C. Fireball di Napoli, formando una coppia capace di dominare il torneo, vincendo nettamente tutte le gare giocate senza perdere nemmeno un set. Il Giotto ha esultato anche per gli ottimi risultati raggiunti nel doppio da Mariani e Mascolo, due atlete che hanno superato numerosi turni del tabellone e sono arrivate fino alla semifinale. Le soddisfazioni non sono mancate nemmeno nel torneo individuale, con Girelli che ha fermato la propria corsa ai quarti di finale contro la stessa Sacco, sua compagna nel doppio e vincitrice del titolo italiano anche nel singolo, e Mascolo che si è arresa agli ottavi di finale. «L’accesso alle final-eight, il titolo italiano e tanti bei piazzamenti – conclude Bramanti. – Con le Ceccarelli, Mascolo e Mariani con la maestra Ester Baschirotto nostre ragazze stiamo vivendo un bellissimo sogno».

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PRESSO

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n “Assaggio dei corsi” per conoscere tutte le attività sportive proposte al Centro Sport Chimera. Il Palazzetto del Nuoto di Arezzo si prepara a riaprire i battenti con quattro giornate in cui gli aretini potranno scendere in piscina per provare gratuitamente tutte le varie discipline legate al nuoto e al fitness in acqua. Gli appuntamenti sono giovedì 5, venerdì 6, lunedì 9 e martedì 10 settembre, con una serie di corsi della durata di 30 minuti promossi dalla Chimera Nuoto e dalla Sport3, le due società attive all’interno del Centro Sport Chimera. In entrambi i giorni sarà possibile partecipare a un allenamento di nuoto alle 18.30 e alle 19.30, mentre i corsi di ginnastica in acqua sono in programma in due diversi orari: il giovedì le lezioni gratuite sono alle 13.00 e alle 13.30, mentre il venerdì, il lunedì e il martedì dalle 19.00 alle 20.00. «Queste quattro giornate di lezioni – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera – offriranno agli aretini la grande opportunità di provare gratuitamente alcune delle attività presenti all’interno al Palazzetto del Nuoto, permettendo loro di godere di un “assaggio” di varie proposte per scegliere quelle che meglio si adattano alle loro necessità». Le lezioni, tenute dai tecnici e dagli istruttori della Chimera Nuoto e della Sport3, permetteranno di simulare un vero e proprio allenamento della scuola nuoto per adulti (rivolta a

CENTRO SPORT CHIMERA

Il Centro Sport Chimera apre con un “Assaggio dei corsi” Il Palazzetto del Nuoto riparte con

chi ha tra i 18 e quattro giornate gratuite dedicate i 100 anni) o di al nuoto e al fitness acquatico fare esercizi nelle varie discipline del fitness acquatico (acqua gym, hydrobike, training, triathlon, acqualta…). «Siamo convinti – conclude Magara – che il miglior modo per far conoscere e apprezzare le nostre attività sia proprio quello di farle provare: questi assaggi offriranno la splendida occasione di scoprire il Centro Sport Chimera, testare le numerose discipline proposte e mettersi alla prova. er ulteriori informazioInvitiamo tutta la cittadinanza ni o per iscriversi alle a partecipare, perché l’evenattività è possibile rivolto potrebbe rappresentare il gersi alla segreteria del giusto stimolo per praticare Centro Sport Chimera in una nuova disciplina che, in viale Gramsci 7, visitare il un ambiente chiuso e protetto sito www.centrosportchida qualsiasi condizione metemera.com, chiamare o orologica, si configura come scrivere un sms a Marco l’attività ideale in vista della Magara al 347/42.49.641 stagione invernale».

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AREZZO

BELLE ARTI

prodotti per artisti eventi d’arte tel. 0575/294110 www.mastroartista.it

L’ACCADEMIA, LA PIAZZA, IL “PIO” PALAZZO UNA MOSTRA CELEBRA IL RUOLO DELLA FRATERNITA DEI LAICI AD AREZZO

a Fraternita di Santa Maria della Misericordia, detta “dei Laici”, torna a far luce sulle antiche collezioni d’arte amorevolmente custodite nei suoi locali con una nuova mostra dal titolo L’Accademia, la Piazza, il “Pio” Palazzo, inaugurata lo scorso 1° settembre e curata da Alessandra Baroni. di Chiara Marcelli L’esposizione ha come filo conduttore il ruolo della Fraternita quale perno della vita culturale di Arezzo e, più specificatamente, la centralità di Piazza Grande di cui il “Pio Palazzo” costituisce, da secoli, il baricentro urbanistico e sociale. Difatti, in ottemperanza alla sua funzione assistenziale, la Fraternita ha gestito nei secoli la piazza, caratterizzata da edifici pubblici principali come il Palazzetto, le Logge e la Fontana, dove risiedevano fino alla fine del XIX secolo servizi essenziali per la cittadinanza come la banca (il Monte Pio), il Tribunale, il Teatro, la Biblioteca pubblica, il Museo e l’Accademia delle arti. La mostra consta di dipinti, disegni e sculture, molti dei quali inediti, provenienti dal Museo della Fraternita e in particolare dalla Collezione Bartolini: una preziosa raccolta di opere a cura dell’artista aretino Ranieri Bartolini, vissuto nel XIX secolo, divenuta uno strumento insostituibile per lo studio della cultura figurativa dell’epoca. Tra questi si annoverano disegni di studio dall’antico, di nudo, paesaggi e scenografie, ma anche progetti per opere che si trovano ancora oggi sul territorio e rappresentano l’eleganza e l’estetica neoclassica. Una sezione della mostra è poi dedicata agli artisti che frequentarono la “Libera Accademia del Disegno e Modellazione della Fraternita dei Laici”, figure del calibro di Pietro Benvenuti. Ritratti a benefattori, come quello realizzato sul finire del Settecento da Angelo Ricci in ricordo di Lazzero di Giovanni Feo, il ricco mercante di lane che nel 1410 lasciò tutti i suoi averi alla Fraternita permettendo il completamento del Palazzetto, testimoniano invece quanto i generosi lasciti siano stati fondamentali per l’attività della pia istituzione. Sarà possibile ammirare tutto questo e molto altro ancora fino a giovedì 3 ottobre 2013, presso il Palazzetto di Fraternita, aperto ogni giorno dalle ore 10.30 alle ore 18. Il prezzo del biglietto è incluso in quello della consueta visita al monumento. www.fraternitadeilaici.it

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

SARA PICCIOLI UNA ECODESIGNER ARETINA E LE SUE CHAISE LONGUE

al Brasile al Laos, fino a Londra, il design parla aretino grazie a Sara Piccioli. Trentaquattrenne, formatasi all’Istituto d’Arte di Arezzo e quindi alla Facoltà di Architettura di Firenze, dove ha conseguito la laurea magistrale in Design, Sara si sta facendo conoscere grazie alla sua linea denominata Qui recupero!, in cui gli oggetti d’arredo sono realizzati con materiali e processi ecosostenibili e l’elemento più noto di Marco Botti è rappresentato da una seduta, o chaise longue. «Nel 2011 partecipai a un concorso promosso da Cna Arezzo – ci racconta – per la progettazione di un elemento della “Casa del Terzo millennio”. In collaborazione con l’azienda di arredamento con cui già lavoravo dal 2006 presentai la chaise longue Qui recupero!... il legno, consistente in tre lunghi tubolari in metallo dove erano inseriti listelli di legno massello. L idea suscitò molto interesse e la vittoria del concorso mi permise di realizzare il prototipo della seduta per esporlo ad Arezzo Fiere e Congressi nell’ambito di Abit.Ar., e all’Urban Center di Prato». Recupero. Oggi una delle parole più abusate anche in campo artistico. «Sono d’accordo, ecco perché il mio progetto punta a dare un pieno significato alla parola, ovvero “recupero d’energie”, visto che la seduta consente di ricaricarci attraverso la sua forma ergonomica, ma anche “recupero di materiali di scarto”. In un’epoca in cui si produce in eccesso, il designer deve pensare a tutto il ciclo di vita del prodotto e al suo riutilizzo, quindi la chaise longue prevede un assemblaggio ma anche un disassemblaggio. I processi realizzativi, inoltre, sono ecosostenibili, con un uso limitato di dispendiosi macchinari industriali e la totale assenza di colle». Negli ultimi due anni un successo sempre crescente. «Visto l’interesse per l’oggetto, ho pensato di impiegare anche altri materiali per realizzare rendering e nuovi prototipi. Nel 2012, ad esempio, è nata la seduta in tubolari di metallo, nel

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2013 quella in cartone alveolare. La prossima, probabilmente, sarà in tessuto. La prima è stata esposta ad aprile 2012 alla Fiera dell’Artigianato di Firenze e il giugno seguente a Pisa alla mostra internazionale di arte contemporanea dal titolo I 7 peccati capitali. Ad agosto 2013 è stata presentata con successo anche ad Arezzo per la collettiva Creatività di donna a Villa Severi, nell’ambito di Sapori in villa. Grazie alla vittoria di un concorso, invece, la chaise longue in cartone è volata lo scorso gennaio oltre Manica, per essere esposta alla Vibe Gallery di Londra». Come nasce la sensibilità per l’ambiente e il sociale? «In casa mia c’è sempre stata, ma è grazie a un professore di Disegno Industriale, Giuseppe Lotti, se progettare con coscienza è diventato per me fondamentale. Nel 2005 egli organizzò un contest interno all’università con il quale i primi classificati avevano la possibilità di elaborare oggetti ecosostenibili, che poi sarebbero stati realizzati dalle donne delle favelas brasiliane. Ideai così degli elementi di cortesia da avanzi di continua a pag. 25

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[segue da pag. 23]

jeans. Fu un’esperienza formativa importante, ripetuta nel 2007 per il Laos, sempre sotto l’egida dell’università, con la creazione di portaoggetti da tessuti di scarto». I modelli di riferimento? «In ordine sparso l’olandese Piet Hein Eek e i suoi connazionali del collettivo Droog Design,

i fratelli brasiliani Fernando e Humberto Campana e gli italiani Mario Merz e Paolo Ulian. Tutti loro sono fonti di ispirazione continua». Il futuro dell’ecodesign. «Io lo vedo positivo. Adesso c’è una grande inflazione, è diventata quasi una moda

recuperare oggetti e molti si improvvisano. Tuttavia, penso che nei prossimi anni assisteremo a una sorta di selezione naturale e rimarranno a galla solo coloro che hanno davvero la sensibilità per fare gli ecodesigner». www.sarapiccioli.blogspot.it

pasta biologica classica e integrale • farine macinate a pietra • legumi e cereali a chilometro zero • frutta secca, spezie, caffè, biscotti artigianali e dolciumi • prodotti senza glutine per celiaci • detersivi e detergenti BIO alla spina • cosmetici naturali SI ACCETTANO BUONI PASTO DISPENSATI DAL

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30 ANNI NEL SEGNO DEL

LA SCUOLA DI MUSICA “F. CORADINI” INAUGURA ACCADEMICO ALL’INSEGNA DELLE NOVITÀ

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rent’anni nel segno della musica. Fondata nel 1983, la Scuola “Coradini” rappresenta una delle realtà musicali d’eccellenza del territorio aretino e, con il passare del tempo, è diventata sempre più un punto di riferimento per centinaia di musicisti di Arezzo e provincia. In occasione dei 30 anni, la Coradini è pronta a inaugurare i nuovi corsi proponendo tante novità e una serie di appuntamenti aperti a tutta cittadinandi Marco Cavini za: ne parliamo con il maestro Luigi Basco, il nuovo direttore della scuola di musica che in estate ha sostituito il maestro Luigi Tanganelli. «Siamo lieti di annunciare l’inizio dei nuovi corsi – avvia Basco. – L’avvio delle lezioni è in programma per lunedì 16 settembre, con una proposta che prevede l’insegnamento di ogni tipo di strumento classico (pianoforte, chitarra, violino, viola…), rivolta a musicisti e appassionati di ogni età. L’apertura ai più piccoli è la più grande novità di quest’anno accademico, con l’introduzione per la prima volta ad Arezzo dei corsi di avviamento alla musica e al mondo dei suoni per i bambini da 0 a 36 mesi». Per la “Coradini” si prevede un settembre ricco di appuntamenti. «Nella nostra nuova sede di via Ricasoli 3 abbiamo programmato due giornate aperte all’intera cittadinanza: l’Open Day di sabato 21 settembre, con gli insegnanti a disposizione delle famiglie per presentare la scuola dalle 17 alle 19, e una giornata di lezioni gratuite sabato 28 settembre». Tra le novità più importanti c’è l’apertura di due nuovi dipartimenti. «Siamo pronti a inaugurare il dipartimento di musica moderna, jazz e nuove tecnologie e il dipartimento per amatori, due possibilità formative che arricchiscono il tradizionale percorso legato alla musica classica. La nostra scuola da sempre è attiva per promuovere e sviluppare la cultura musicale in tutte le sue forme, dunque l’istituzionalizzazione di questi dipartimenti ci permette di ampliare ulteriormente i nostri orizzonti artistici». Infine è da ricordare l’importante convenzione che vi lega

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DELLA MUSICA

GURA IL NUOVO ANNO al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena. «La “Coradini” ha rinnovato un accordo che garantisce ad Arezzo un percorso musicale professionalizzante in grado di assicurare agli allievi tutte quelle competenze necessarie per accedere ai corsi universitari accademici. La convenzione con il conservatorio cesenate rappresenta un’importante risorsa per la città e la provincia di Arezzo, perché configura la nostra scuola come un punto di riferimento per l’alta formazione artistica musicale».

SPACE: OPEN A Spazio Seme chi vuole fare arte è il benvenuto

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enerdì 13 settembre riapre la frontiera aperta di Spazio Seme, oasi delle arti urbane ad Arezzo. Con la rassegna Space: OPEN, Spazio Seme mette a disposizione metri quadri, pubblico e virtù di danza, musica e teatro, le tre espressioni artistiche per eccellenza afferenti allo spettacolo. Componente fondamentale del progetto è la condivisione, cardine dell’attività di Spazio Seme, che propone arte a un pubblico eterogeneo e viceversa. In mezzo, Space: OPEN, paese senza censura, ma con regole efficaci. Il progetto, infatti, è aperto alle manifestazioni di teatro, danza e canto – anche multidisciplinari – purché non superino la durata di venti minuti. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti; il ruolo del pubblico, chiamato a esprimere feedback sugli eventi, diventa attivo e protagonista. Luogo multidisciplinare e multilinguistico, Spazio Seme ha assicurato per la passata stagione una girandola di eventi importanti, mettendo in scena non solo spettacoli, ma anche workshop e laboratori di espressione artistica, avvalendosi della collaborazione di insegnanti, professionisti e interpreti italiani e stranieri. Serata di inaugurazione gratuita, in via del Pantano 36, a partire dalle 19.30, con aperitivo e spettacolo. www.spazioseme.com Valentina Tramutola

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BIMBI A SCUOLA DI CUCINA! LA LILT LANCIA UN’INIZIATIVA GRATUITA PER INSEGNARE A MANGIARE CORRETTAMENTE IN MANIERA DIVERTENTE

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ccoci a settembre, e ricomincia “tutto”: quale momento migliore di questo, dunque, per ricominciare anche da una dieta? Sì, ma quale? Ovviamente l’unica, la dieta equilibrata! È assolutamente per tutti, e in maniera particolare rivolta ai bambini… Perché si deve cominciare proprio da loro a proporre la buona abitudine di mangiar bene e sano. La prevenzione deve cominciare da subito, con poche regole, semplici, chiare. Si parte dalla prima colazione, carburante puro per cervello e muscoli, e che quindi deve essere assolutamente fatta. Il tempo si deve trovare, ci si alza prima la mattina, anche a costo di andare a dormire la sera con qualche minuto di anticipo. Gli spuntini con frutta, yogurt o pane e olio aiutano a mantenere attivo il metabolismo e costante il livello energetico, utile per l’attenzione a scuola e per non accumulare fame. Fame che potrebbe far perdere il controllo sull’introito di cibo ai pasti principali, o peggio ancora potrebbe indurre i bambini e i ragazzi a spiluccare fuori pasto, rovinandosi l’appetito e condizionando in maniera negativa la scelta di pietanze salutari come la verdura, che con fame è anche più facile da proporre. Pranzo e cena devono essere ricchi di cibi di origine vegetale, con fibra, vitamine e sali minerali, come verdure, frutta fresca e legumi. Non devono mancare: il pesce, utile per lo iodio e i suoi grassi Omega 3 e 6, la pasta e il pane, meglio

se integrali, che danno energia senza i grassi saturi degli alimenti di origine animale. Importante condire poco e con olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo. Bere molta acqua, eliminando l’uso quotidiano delle bevande zuccherate. 28

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LE VOSTRE DOMANDE Salve dottoressa Lapini, sono una mamma che ha bisogno di regole semplici da dare a suo figlio, potrebbe darmene qualcuna? Certo, come abbiamo scritto nell’articolo, le regole devono esserci anche se qualche volta possono e devono lasciare spazio a “terapeutiche trasgressioni”. Ciò premesso le diciamo che i genitori hanno il fondamentale dovere di guidare la scelta degli alimenti, proponendo ai bambini la più ampia varietà di cibi, in piccole porzioni e a orari ben stabiliti, mai fuori dai cinque pasti tanto raccomandati. Vanno però evitati spuntini troppo vicini ai pasti principali, perché potrebbero togliere quella fame utile per far trovare più appetitosi pure quei cibi di solito evitati a priori. Attenzione, non fare l’errore di pretendere che finiscano sempre tutto quello che c’è nel piatto. Quando si introducono nuovi cibi, poi, bisognerebbe farlo in maniera neutrale, mettendone piccole quantità nel piatto accana cura della to ad altri abituali. dott.ssa I bambini sono curiosi e faranno molte domande su queste noBarbara Lapini vità, l’importante è rispondere non parlando direttamente del gusto. Lasciare che i bambini esaminino e annusino il nuovo alimento prima di assaggiarlo. Essere pazienti è un grosso requisito, perché lo stesso alimento si potrebbe dover proporre anche decine di volte prima di farlo accettare. L’ideale comunque è far sì che siano loro ad avvicinarsi spontaneamente alle novità alimentari, fornendo gli stimoli giusti, come rendere i piatti curiosi e divertenti, tagliare frutta e verdura in forme simpatiche o mescolare insieme vari colori. Coinvolgere i figli nella spesa al supermercato (indirizzandoli verso gli alimenti più sani) o facendosi aiutare nella preparazione dei piatti “critici”. Essenziale è dare il buon esempio, dunque mangiare cibi sani ed evitare quelli meno sani: i piccoli imitano naturalmente i loro genitori. Se nonostante questo ci fossero ancora delle difficoltà, inserire il cibo sgradito nella preparazione di ricette gradite al bambino, così che odore DIETISTA BARBARA e sapore siano nascosti dagli altri ingredienti. LAPINI A questo proposito le annuncio la novità di quest’ anno della Lilt. Responsabile prevenzione Grazie alle numerosissime iniziative della Banda Piccoli Chef svolte da LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) di Arezzo, chi scrive e dall’altra volontaria, la dottoressa Elisa Maggini, durante www.dietistalapini.it l’anno scorso e tutta l’estate nelle varie manifestazioni, Ford Italia ha Manda le tue domande deciso di sponsorizzare i nostri corsi di cucina per bambini mirati a inseall’indirizzo email lapinignare a mangiare correttamente in maniera divertente. barbara@yahoo.it e legQuindi se vuole partecipare gratuitamente con suo figlio, non esiti a gerai le tue risposte nella prossima rubrica iscriversi. Per informazioni visiti pure il sito www.bandapiccolichef.it 6 SETTEMBRE 2013

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il sonetto

«Me sembra che ’l governo unn’abbia fretta de mantenere tutte le promesse ch’aìva fatto ’l primo giorno Letta. Se tira avanti e son sempre le stesse le cose che ’n se fanno e che s’aspetta. Quéle bèl’intenzioni un dù l’han messe? Manca i guadrìni… guarda che disdetta: però ce sono per il su’ interesse! Piglia a caso… el rimborso elettorale: lo cùccon sempre e, colmo d’ironia, arfàno ’l referendum radicale»

di Leonardo Zanelli

La Verdacchia è una delle migliori susine che si conoscano. Apprezzatissima già dai Medici del Seicento, è la varietà maggiormente rustica di tutta la Toscana e dell’Umbria. Bellissima pianta vigorosa, molto resistente al freddo e alle malattie, ci regala un frutto di un verde opaco, di forma tendenzialmente allungata, che a maturazione è una vera esplosione di gusto. La Verdacchia matura in settembre. Bisogna coglierla nella sua maggior maturità per sentirne il pregio; poiché, se non è di perfezione, la polpa resta dura e croccante, e non vi si sente il di Fabio Mugelli sapore, né vi si sviluppa il “sugo”.

Ghost Track di Fabrizio Rossetti *½ Sette donne, sette città, sette lingue, sette storie differenti come le note musicali: l’esordio alla regia del montatore Rossetti gioca con la musica per rappresentare i sentimenti femminili. Girato a basso budget con troupe ridotta, il film è datato 2011 ma è ancora in attesa dell’uscita cinematografica: colpa delle logiche distributive italiane, ma anche dei difetti dell’opera. Molte storie presentano qua e là buchi di sceneggiatura, le città sono più fondali che veri e propri setting narrativi, la continuità tra gli episodi è originale ma forzata e poco convincente. Una nota di merito va alla prima scena, l’unica realmente funzionante, dotata di una leggerezza e una libertà estreme incarnate dalla brava Diane Fleri. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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cinema

chilometro zero

«O un s’era fatto, Tónio… o è ’n’annesìa?» «Beppe, un te sbagli: s’era vóto, eccome, ma ce fregònno e li cambiònno el nome!»

Domenica 8 settembre l’Urban Cafè di via Pietri, ad Arezzo, ospiterà l’ottavo appuntamento de La Terrazza Acustica. L’iniziativa nasce da un’idea di Diego Nicchi, con l’obiettivo di regalare al pubblico e alle band emergenti uno spazio live dove vivere una domenica diversa, immersi in un’atmosfera intima e accogliente. Ospiti della serata saranno i Victoria Station, giovane band aretina dalle influenze brit-rock/brit-pop. Il concerto, a ingresso gratuito, di Marco Botti prenderà il via alle ore 19.

dove andare

Victoria Station live a La Terrazza Acustica

CORSI E RICORSI STORICI


la vignetta di Gigi Paggetti

6 SETTEMBRE 2013

IL SETTIMANALE DI AREZZO

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Il sorriso di tuo figlio.. E’ la cosa piu’ bella alla fine della nostra giornata! E da Lunedi’ a Venerdi’ qui da noi c’e’ il 2x1! Ogni 2 bimbi 1 entra GRATIS GRATIS! Approfittane! L’OFFERTA È VALIDA DAL 30 AGOSTO AL 30 SETTEMBRE 2013 “Peter Pan”, via Raffaello Sanzio, zona Stadio, accanto alla Croce Rossa info: Francesca 339/27.72.699 – Gabriele 338/67.26.035


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