Il Settimanale di Arezzo 159

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ANNO IV NUMERO 159 • VENERDÌ 30 AGOSTO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Lotta al degrado nei quartieri e nei parchi 4 Corso di Laurea online del Politecnico: torna Ingegneria 6 Arezzo, il degrado e la xenofobia… 7 Quando l’amore diventa paura 10 Turisti ad Arezzo

A REGOLA D’ARTE 21 Anche per il 2013 Arezzo si erge a capitale mondiale della polifonia 22 Da un giornale di ottant’anni fa la riscoperta del “San Lorenzo” di Bartolomeo della Gatta 24 “Antonella Cedro & friends” è fotografia, grafica, scultura e tanto altro

AREZZO’N’ROLL 8 SPETTINAMI! Aperte le selezioni per la prima compilation delle band aretine

LE PELLEGRINE ARTUSI E… 26 …il cheese-cake tradizionale

AREZZO SPORT 13 Monnalisa Softball, un sogno chiamato Serie A 15 Volley 88, riferimento della pallavolo aretina 16 Partenza a razzo per l’Arezzo 17 Arieti Rugby, un’estate passata al lavoro 18 Elena Pagni verso il sogno americano 20 Modernità ed efficacia: il Centro Sport Chimera riapre i battenti

QUINTESSENZE 27 L’importanza dell’etichetta e di quelle strane sigle… L’ESPERTO RISPONDE 28 L’attività fisica vince su tutto?...

29 la VIGNETTA di Gigi Paggetti 31 la LANCIA D’ORO della Giostra di settembre 2013

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 159 – VENERDÌ 30 AGOSTO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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UNA LOTTA AL DEGRADO NEI QUARTIERI E NEI PARCHI DI AREZZO di Marco Cavini

È

necessario risollevare Arezzo dal degrado che sta interessando sempre più quartieri cittadini. L’appello nasce dai Popolari per Arezzo, intenzionati a richiamare l’attività del Consiglio comunale sui temi della sicurezza, promuovendo una decisa azione per riqualificare numerosi parchi cittadini (in primis il Pionta e il parco di via Arno) e interi quartieri come Saione e San Donato. Sono sempre più i cittadini che negli ultimi mesi hanno denunciato la pericolosità di queste zone, diventate luoghi di spaccio, di scippi, furti nelle abitazioni o danni alle automobili, dunque i Popolari per Arezzo invitano l’Amministrazione ad agire con urgenza per risolvere questo grave problema. Particolarmente attivo sul tema si è dimostrato il consigliere comunale Luigi Scatizzi che, nel corso del suo mandato, ha presentato numerose interrogazioni per evidenziare alla Giunta le varie problematiche che interessano quelle zone della città. «A Saione e San Donato - spiega Giovanni Grasso [nella foto] dei Popolari, - si avverte una mancanza di sicurezza e un avanzamento di degrado e di ghettizzazione. L’assenza delle forze dell’ordine e la scarsa illuminazione dei parchi e delle vie ha facilitato il proliferare di episodi di microcriminalità e l’avanzamento del degrado in numerose zone: ogni mattina, il Pionta o il parco di via Arno si presentano come pattumiere a cielo aperto con bottiglie, siringhe e altri rifiuti che molto spesso sono puliti dagli stessi cittadini per evitare a bambini e ragazzi di farsi male. In questo quadro si inserisce la doppia esigenza di dare sicurezza e vivibilità a quartieri storici della città, come Saione,

e di recuperare dal degrado le varie aree verdi presenti nella zona». Consapevoli che mancano i fondi per incrementare la presenza dei vigili urbani o per aumentare i turni di lavoro, i Popolari per Arezzo chiedono però all’Amministrazione comunale di attivarsi per coordinarsi con le altre forze dell’ordine, per garantire alle zone più a rischio un minimo livello di sicurezza e di vivibilità, soprattutto dopo il tramonto. Una soluzione temporanea potrebbe esser quella di far transitare con frequenza le pattuglie anche nelle strade interne meno illuminate e maggiormente a rischio, ma in futuro risorse fresche per affrontare l’emergenza potrebbero arrivare dai soldi delle società partecipate che, spesso sperperati in iniziative fini a se stesse, sarebbero usati per riqualificare il Pionta e le zone circostanti. «La parola d’ordine deve essere “controllo” – continua Grasso. – Una situazione del genere alle porte del centro storico è diventata intollerabile perché danneggia la qualità della vita cittadina e l’immagine stessa della città, dunque è necessario rafforzare la lotta al degrado nei quartieri e nei parchi cittadini. La tranquillità e la serenità degli aretini devono diventare la priorità dell’Amministrazione, che deve immediatamente attivarsi per programmare una presenza attiva di controllo sul territorio in grado di portare nuova fiducia e sicurezza nei cittadini».

NEWS

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opo l’apertura di due anni fa a Shanghai, con uno showroom dedicato alle aziende toscane (in cui le capofila sono le aretine Monnalisa e Gruppo Graziella), è stato inaugurato il 16 agosto un nuovo spazio a Canton. A breve inoltre ci sarà il taglio del nastro per Chongqing, città nel centro della grande Cina con circa 6 milioni di abitanti, dove oltre a Monnalisa sarà presente un’altra azienda aretina, il calzaturificio Soldini. Cina, una grande opportunità per le nostre aziende. SEGUICI SU WWW.BIMBO.NET 30 AGOSTO 2013

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CORSO DI LAUREA O POLITECNICO: TORN

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anno accademico 2013-2014 è ormai alle porte, e in questi giorni sono molti gli studenti che hanno scelto o che stanno scegliendo a quale università iscriversi. Una scelta che ovviamente coinvolge anche Arezzo e il campus del Pionta, che quest’anno riconferma l’offerta formativa di nove corsi di laurea: sei lauree triennali e tre magistrali. Questo per quanto riguarda il campus aretino dell’Università di Siena. Quest’anno in più c’è un’interessante novità lanciata dal Polo Universitario Aretino. Si tratta infatti del corso di laurea triennale in Ingegneria Informatica online del Politecnico di Milano. Un Polo che con Luigi Biggeri, alla presidenza da circa un anno, riconsegna alla città un corso di laurea in Ingegneria. La novità ulteriore sarà la modalità con cui il corso verrà strutturato, cioè la teledidattica. La formazione a distanza sbarca quindi anche ad Arezzo, e avrà il prestigio del Politecnico di Milano. Per saperne di più abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Francesco Chianucci, che con il Polo Universitario Aretino collabora facendo quello che in Inghilterra chiamerebbero Educational Manager. «Un progetto ambizioso e innovativo – ci spiega Chianucci, – che finalmente sta partendo. La teledidattica in Italia è ancora poco sviluppata rispetto agli Stati Uniti e ad altri Paesi europei, ma è una modalità di fare università molto versatile. Basti pensare agli studenti lavoratori oppure a coloro che non risiedono nella sede universitaria, che così hanno la possibilità di seguire i corsi da un qualunque computer». Come sarà strutturato il corso di laurea? «Le lezioni saranno svolte in modalità online nelle aule del polo aretino, ma saranno anche fruibili da casa attraverso una semplice connessione internet, i materiali didattici saranno online, in più ci saranno docenti

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ONLINE DEL RNA INGEGNERIA di Luca Piervenanzi

tutor che potranno interagire con gli studenti tramite videochat. I docenti dei corsi invece verranno direttamente da Milano ad Arezzo per gli esami. Ci tengo a precisare che l’attenzione al singolo è proprio uno dei punti di forza della teledidattica. Durante l’anno saranno organizzati anche test ed esami parziali, così da permettere agli studenti di stare ancor di più al passo con i programmi». Per iscriversi bisogna sostenere un test? «Esattamente, per coloro che sono interessati per immatricolarsi al corso è necessario sostenere l’esame d’ammissione in una delle sedi CISIA – Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso – più vicine, come Firenze o Siena. A fine settembre verrà organizzato un test anche ad Arezzo. Poiché molti in questi giorni mi stanno contattando, chiedendomi se si può fare il trasferimento da un altro corso o ateneo, rispondo che ovviamente è possibile ma che è comunque necessario iscriversi al test d’ammissione. Il corso di laurea online del Politecnico è a tutti gli effetti un corso universitario che rilascerà una laurea in Ingegneria, con il prestigio dell’università milanese che quest’anno si è pure piazzata al primo posto tra i politecnici nella classifica Censis». L’inizio del corso è previsto per ottobre-novembre, e potrebbe non essere il solo. Il Polo Universitario Aretino, questa volta in collaborazione con l’Università di Siena, sta progettando di aprire anche un corso di laurea online in Economia. Il percorso instaurato tra Polo e Politecnico rimane comunque un ottimo inizio, e potrebbe aprire la strada a collaborazioni con altre università, magari pure straniere, basti pensare alle università americane affezionate al nostro territorio.

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AREZZO, IL DEGRADO E LA XENOFOBIA… rezzo e il degrado. Un binomio di cui negli anni abbiamo parlato, raccontando pure gli episodi che non hanno fatto bene alla nostra città e hanno reso difficile la vita dei cittadini, ma un conto è evidenziare i problemi che attraversano la nostra città, altro è identificare il problema sicurezza come un vero e proprio “allarme sociale”. Creare infatti un clima troppo teso non serve per risolvere problemi in effetti non così diffusi in città. Ma tra petizioni e quelle che rischiano di diventare strumentalizzazioni politiche, c’è però intanto da cogliere ad Arezzo un crescente e diffuso senso di impazienza e intolleranza nei confronti di qualsiasi episodio di micro-delinquenza, vandalismo e altro. È giusto non tollerare che la propria città cada nell’oblio dell’abbandono, chiedere che l’Amministrazione e le forze dell’ordine siano presenti la dove è necessario e ne abbiano l’oggettiva possibilità, purché la politica – ma non solo – non alimenti, involontariamente o meno, un clima di diffidenza nei confronti dei migranti. Un “crinale” molto stretto, su cui spesso si rischia di scivolare. In un Paese in cui il primo ministro donna e di colore è quotidiano bersaglio di attacchi razzisti, c’è però chi non la pensa così. E crede evidentemente che un reato commesso da un migrante o un ita-

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«INVESTIRE

liano siano diversi. La nostra città è infatti stata citata durante l’agosto (ma lo era già stata più volte in precedenza) in un sito web che ha di David dell’incredibile. Si chiama www.tutMattesini tiicriminidegliimmigrati.com, sorta di aggregatore di notizie che raccoglie solo ed esclusivamente notizie di reati commessi da migranti, in maggioranza da altri siti di informazione locale e non. Tra vignette assurde e una sezione dedicata ai “reati e alla propensione al crimine”. Una delle ultime notizie aretine riferite su questo sito riguardava la rissa tra migranti che a metà agosto ha riportato l’attenzione sulla “situazione” ai Giardini Porcinai. «Qui non troverete crimini commessi da Giapponesi, Ebrei o Aborigeni: per il semplice motivo che non ne esistono – si legge nel sito. – Troverete invece quelli di Cinesi, Zingari e Africani: per il semplice motivo che ne commettono tanti. Troppi. Ergo, la “discriminazione” è in base alla realtà oggettiva, non in base all’appartenenza razziale o etnica». Insomma non solo si discrimina, senza mai parlare della sempre molto presente delinquenza di casa nostra, ma lo si fa con la pretesa di oggettività. Una cosa che ha dell’assurdo. Così com’è assurdo che un sito del genere non sia stato oscurato o non gli sia stato reso impossibile riportare notizie dai vari siti. L’invito di chi scrive perciò è a non prestare attenzione a chiunque voglia farvi credere che il problema sicurezza nella nostra città o altrove sia frutto dell’immigrazione, punto e basta. La cosa è ben più complessa. Questa deriva xenofoba fa male alla nostra dignità di cittadini.

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QUANDO L’AMORE DIVENTA PAURA

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i silenzio si muore. Ogni giorno, anche tra le mura di casa. 84 donne uccise dall’inizio del 2013, 1 milione e mezzo quelle che hanno denunciato violenze da parte del partner, “la punta dell’iceberg” per le forze dell’ordine. Alla base del silenzio paura, imbarazzo, senso di colpa, solitudine. Sì, perché è la solitudine il dramma più grande, unito alla paura di non essere ascoltate, credute, al terrore di venir controllate, braccate, lasciate sole. Dall’altro lato c’è lui, l’uomo che non accetta il rifiuto, la fine, non tollera che lei abbia un’altra vita o continui la propria senza lui accanto. In agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto di norme contro femminicidio, stalking e violenze; tra le novità l’aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minore, la facoltà di allontanare da casa il coniuge nel caso in cui l’integrità della donna sia a rischio ma soprattutto l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e stalking. Provvedimenti anche per quanto riguarda l’iter processuale,

che adesso ha una corsia preferenziale, per evitare tutti quei casi in cui alla denuncia non faceva seguito che un assordante silenzio e l’irrevocabilità della querela, che molte donne sceglievano di ritirare per paura di nuove minacce o proteggere i figli. Novità anche per quanto riguarda gli “atteggiamenti persecutori”, il famigerato stalking: pene più severe (fino a 5 anni di carcere) per chi si serve di mezzi telefonici o informatici per “perseguitare la vittima” e il possibile allontanamento dell’accusato dai luoghi generalmente da questa frequentati. Cosa manca ancora? Il coraggio. Coraggio di denunciare, di parlarne e così non sentirsi più sole. Un aiuto che viene quotidianamente offerto da tante associazioni che sul nostro territorio si occupano di offrire sostegno alle vittime, come “Donne Coraggio” di Arezzo (numero verde 800 021 040), che si offre anche come raccordo tra la vittima di violenza e forze dell’ordine, magistratura, operatori sociali. È nato a Firenze invece il primo centro di ascolto e supporto per uomini che agiscono violenza, perché non finiscano ai

margini della società, possano ricevere un supporto psicologico adeguato e provare a ricostruirsi una vita. È il Centro di Carlotta Andrea di Ascolto Uomini Buracchi Maltrattanti, capofila di un modello che si sta diffondendo. Adesso cosa resta da fare? Diffondere consapevolezza.

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SPETTINAMI!

di Lucio Massai

APERTE LE SELEZIONI PER LA PRIMA COMPILATION DELLE BAND ARETINE iamo giunti alla terza stagione di Arezzo’n’Roll e nasce spontaneo quindi il desiderio di fare uscire la prima compilation delle band aretine, facendo così il punto della situazione sulla nostra scena musicale, con l’entusiasmo che ci contraddistingue e decisi propositi di promuovere fattivamente la creatività artistica delle band del nostro territorio, oltre a offrire una maggiore visibilità in termini di comunicazione. Cercheremo di coinvolgere le realtà presenti e attive in campo musicale a collaborare, per l’obiettivo comune di dare spazio ed energia alle band. Dal 2 settembre fino al 15 ottobre 2013 sarà possibile sul sito www. arezzonroll.it vedere il regolamento, inviare canzoni e partecipare così a Spettinami!, la prima compilation aperta ai gruppi di Arezzo e della provincia. Senza limiti di età, non sono ammesse cover, invio minimo di due pezzi (in formato mp3) e massimo quattro (consigliato), e sottolineiamo che qualsiasi gruppo o solista può provare a spettinarci. Provare non costa niente.

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Una scena musicale – la nostra – matura, che conta centinaia di band e non ha niente da invidiare a altre realtà italiane notoriamente musicalmente fertili come Firenze, Milano, Torino, Bologna, Lecce, Catania, Napoli… Ricordiamo, se qualcuno se ne fosse scordato, che nella graduatoria di Symbola, fondazione per le qualità italiane, e Unioncamere, Arezzo risulta, secondo il rapporto 2012 L’Italia che verrà. Industria culturale, made in Italy e territori, per il secondo anno consecutivo primo territorio in Italia per la ricchezza prodotta dalla cultura (www.symbola.net). “Arezzo si conferma prima nella classifica delle migliori dieci province italiane per ricchezza prodotta dalla cultura. Ad Arezzo il valore aggiunto creato dalla cultura è il più alto d’Italia: l’8,4% della ricchezza complessiva del sistema economico locale. In valore assoluto si tratta di oltre 700 milioni di euro. E sempre la cultura impiega quasi 15 mila persone, il 9,8% del totale degli occupati dell’intera provincia. Il contributo maggiore arriva della industrie creative (architettura, comunicazione e branding, design e produzione di stile, artigianato), con circa il 77% del valore aggiunto del settore. Le industrie culturali propriamente dette, invece, contribuiscono con circa il 20%, da performing arts e intrattenimento arriva un altro 1,5% e infine dal patrimonio storico-artistico viene lo 0,8” (www.greenreport.it). Ringraziamo, scusandoci con chi non possiamo citare per ragioni di spazio, tutti i patron, i responsabili, le associazioni, i volontari che si occupano professionalmente o occasionalmente di musica e che consapevolmente contribuiscono in modo determinante a gridare ai quattro venti che l’Arezzo di Guido è una Città della Musica, aspettando da anni che una università la consacri, e in rigoroso ordine alfabetico vorremo ricordare: Arezzo Jazz, Arezzo Wave, Arno Rock River Metal Camp, Casentino Love Affair, Mengo Music Fest, il festival “Pifferi, Muse e Zampogne”, Festival Internazionale di Musica d’organo, Festival Internazionale Polifonico “Guido D’Arezzo”, Festival Musicale Savinese, Festival Cameristico Internazionale, Kilowatt Festival, Ne Pas Couvrir, Mash Up Festival, Milk! Party, OrientOccidente, Push Festival, Sons of Vesta Fest, Suoni dalla Torre, The River Music Festival, Toscana Gospel Festival, Tradizione e Contaminazione… arezzonroll@gmail.com

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TURISTI AD AREZZO

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iamo a fine estate, le varie mostre e iniziative locali si sono dimostrate un’efficace risorsa per il turismo… Ad Arezzo, città d’arte, si può divenire da “anonimi” visitatori a protagonisti di un’intervista sul “Settimanale di Arezzo”, con tanto di foto! Come percepiscono i forestieri la nostra città? I coniugi Verdone (già simpatici per il cognome, da Caltanissetta) con i loro ragazzi Andrea e Lorenzo, ci dicono: «Quest’anno, abbiamo scelto di fare un giro per la Toscana, qui c’è una quiete incredibile: Arezzo è un luogo dove sembra nulla di male possa accadere». Trovate similitudini tra Caltanissetta e Arezzo? «Nella nostra città, di impronta greca, a nostro parere quest’impronta si sente in modo molto forte, ugualmente accade nella vostra, di “stampo” etrusco. Stesso discorso per la storia: la scia misteriosa e suggestiva del passato si ripropone ogni volta». Un appunto. «Nessuno, e dobbiamo ammettere che è stato un bel modo di spezzare la monotonia abbinare al percorso medioevale della città le opere contemporanee di Icastica. Al Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna, una vera sorpresa la mostra dedicata all’artista Lorenzo Bonechi: ci complimentiamo con chi ha organizzato tutto questo… Ad Arezzo, vale la pena fermarsi ancora qualche giorno». Da siciliani veraci, dopo essersi fatti fotografare ci lasciano il loro indirizzo, se un giorno andremo mai noi da loro…

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I coniugi Menci, da Venezia: lei trevisana qui per la prima volta, lui nato a Castiglion Fiorentino, maresciallo di artiglieria in pensione, torna dopo 42 anni e ci dice: «Mi auguro che i giovani sappiano mantenere tradizioni e costumi di questa città agricola e contadina, a misura d’uomo. Da attore svolgo attività teatrali amatoriali, promuovendole soprattutto nelle scuole. Mi piacerebbe realizzare presto un gemellaggio tra Arezzo e Venezia, con spettacoli in dialetto veneto ad Arezzo e a Venezia in dialetto aretino». A quale altra città italiana paragonerebbe Arezzo? «A Treviso, tranquilla città d’arte… Mi vengono in mente i grandi e lunghi porticati, sotto i quali ci si ripara volentieri quando piove». Ci devono proprio salutare: un buon pranzetto li aspetta! I coniugi Malpica dal Lussemburgo con la figlioletta Elisabeth. Lui originario del Perù, lei belga. Ci dice lui: «Amo moltissimo l’Italia, la pasta e lo sport: durante i Mondiali di calcio del 1982 mi trovavo proprio nel Bel Paese». Viene per la prima volta ad Arezzo? «Sì, è la prima volta, era una tappa imperdibile per me e la mia famiglia: non ci aspettavamo che Arezzo fosse così ricca di tradizioni: a ogni passo un pezzo di storia». Come vede gli aretini? «Socievoli… non sempre, a volte un po’ meno». La bimba è incuriosita dalle sculture in pietra serena, osserva le due teste di cavallo (ritrovate all’Acquedotto Vasariano) nel chiostro del Museo Nazionale e vi infila in bocca la manina. Ci porge l’ipad e ci chiede di scattarle una foto ricordo con mamma e papà. Le parole più usate dai visitatori riguardo la nostra città sono state “tradizione” e “storia”: il desiderio di conoscere per arricchirsi spiritualmente resiste alla crisi. Il buon mangiare con le allegre tavolate risultano gratificanti e sempre di moda. Le sere aretine, allietate da artisti di strada, spettacoli, degustazioni, musica e danze, coinvolgono turisti e non. Ad Arezzo, patria dei grandi, c’è forse una sorta di rinascimento? E i “botoli ringhiosi”? Forse non ci sono più. Ivana Marianna Pattavina

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in copertina

Monnalisa Softball

l Monnalisa Softball è a un passo dal sogno. La squadra femminile del Bsc Arezzo sta vivendo uno dei momenti più gloriosi della propria storia e, di successo in successo, è arrivata fino ai play-off per la promozione nell’Italian Softball League, la massima serie nazionale. Il Monnalisa Softball è approdato a questa fase dopo la bella vittoria nel campionato di Serie A2 e, in virtù di questo successo, potrà ora godere del grande vantaggio di giocare il primo turno degli spareggi sul diamante di casa. Le aretine sfideranno Parma e Rovigo in un doppio triangolare in programma domenica 8 settembre sul campo amico dell’Estra BallPark e sabato 14 settembre su quello parmense, con la vincitrice di questi incontri che potrà festeggiare la promozione in Serie A. In vista di questo importante appuntamento, abbiamo incontrato l’allenatore Fabio Borselli, artefice dei successi e della crescita del softball aretino.

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La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 30 AGOSTO 2012

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Dopo la vittoria del campionato di A2, le ragazze del Bsc Arezzo si preparano ai play-off per la massima serie

Monnalisa Softball, un sogno chiamato Serie A

di Marco Cavini

[segue da pag. 13]

Borselli, che valore hanno questi pla-off? «Per la nostra squadra hanno un valore storico perché mai prima d’ora il softball aretino era arrivato a lottare per la promozione nella massima serie. Questo risultato acquista ancor più valore se consideriamo che è stato raggiunto da un gruppo di giocatrici tutte aretine, che si sono avvicinate al softball muovendo i loro primi passi nel settore giovanile del Bsc Arezzo. La vittoria del campionato e l’accesso la festa per la vittoria delle Tuscany Series ai play-off rappresentano il coronamento di un percorso che, iniziato dieci anni fa, ha visto le nostre ragazze crescere, assumere consapevolezza delle loro potenzialità e arrivare a lottare per la massima serie». Il successo nel campionato di A2 è arrivato dopo un bello spareggio con la Sestese. «Noi e la Sestese abbiamo chiuso il campionato a pari punti e dunque, per designare la vincitrice, è stata necessaria un’ulteriore partita tra le due formazioni. Consapevoli dell’importanza della posta in palio, le nostre ragazze sono state protagoniste di una gara impeccabile in cui, fin dalle prime battute di gioco, hanno dimostrato la giusta determinazione, riuscendo a battere le fiorentine con un netto 8-3». Tra la vittoria del campionato e i play-off è arrivato anche il successo nelle Tuscany Series. «Le Tuscany Series sono il più importante torneo internazionale di baseball e softball della Toscana, dunque questa vittoria rappresenta un ulteriore attestato del valore della squadra. Al torneo, organizzato proprio sui campi di Arezzo, abbiamo sfidato un’agguerrita concorrenza internazionale e, in semifinale e in finale, abbiamo avuto la meglio su due formazioni americane: siamo orgogliosi di aver arricchito la stagione, sollevando pure questo prestigioso trofeo». Le Tuscany Series hanno rappresentato un bel test in vista dei play-off. «Abbiamo già cominciato ad allenarci per farci trovare pronti a questa nuova sfida. Le ragazze sono rimaste con i piedi per terra e nello spogliatoio non parliamo di promozione, ma c’è tanto entusiasmo, e arrivati a questo punto è assolutamente vietato abbassare la concentrazione. L’8 settembre partiremo con il grande via vantaggio di giocare in casa, dunque invitiamo tutti all’Estra Guadagnoli 37 BallPark per sostenere questo 0575/302676 bel sogno chiamato “Serie A”». l’esultanza del Monnalisa Softball

Spedizioni in tutto il mondo!

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Volley 88 Chimera, un riferimento della pallavolo aretina

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a forza della tradizione, una storia di grandi successi, uno staff tecnico qualificato, un settore giovanile con pochi pari in provincia. Dall’unione di tutti questi elementi si ottiene la Volley 88 Chimera, importante società della pallavolo aretina che in questi giorni sta riprendendo la propria attività sportiva in vista della nuova stagione. La punta di diamante della Volley 88 è la formazione che, allenata dal confermato tecnico Giorgio Peruzzi, si sta preparando a disputare tare il campionato di Serie D; la società schiererà tra i “grandi” anche altre due squadre re che disputeranno i campionati di Prima e di Seconda Divisione, gruppi allestiti per lanciare le ragazze del vivaio. Proprio il vivaio continua a essere il fulcro del lavoro del presidente Massimo Gialli e del resto della dirigenza, che continuano a indirizzare i loro principali sforzi al settore giovanile con l’obiettivo di valorizzare e far crescere tutte le proprie atlete. Decine di bambine e di ragazze permetteranno alla società di schierare in questa stagione ben otto squadre giovanili: l’Under 18 (allenata da Riccardo Mantovani), l’Under 16 (da Stefano Gialli), due Under 14 e due Under 13 (da Mantovani e Caterina Valesio), e due Under 12 (da Gialli e da Erica Fantoni). Per tenere in vita tutte queste RIPARTONO I CORSI DI MINIVOLLEY formazioni, la Volley 88 può contare su un florido settore di minivolley a Volley 88 organizza corsi di avche, curato da Sara Gialli e da Fantoni, permette a bambini e bamviamento alla pallavolo per bambine dai 6 ai 14 anni di conoscere la pallavolo e apprendere i valori e bini e bambine dai 6 ai 14 anni. I corle tecniche dello sport. si, di cui sono già aperte le iscrizioni, si «Il vivaio è alla base della nostra società – spiega il presidente Gialli. tengono presso le palestre dell’Itis o – Siamo consapevoli che senza un buon settore giovanile la società della Scuola media “Cesalpino”: per non ha futuro, dunque anche in questa stagione ripartiamo con enottenere ulteriori informazioni è possitusiasmo dalle basi, dai corsi di avviamento alla pallavolo, dal minibile chiamare i numeri 347/30.57.243 volley e dalle otto formazioni del settore giovanile. Questa politica ci o 333/43.23.206 oppure inviare una ha permesso di diventare uno dei punti di riferimento della pallavolo mail all’indirizzo saragialli@virgilio.it giovanile cittadina ed essere riconosciuti anche a livello nazionale per i buoni risultati raggiunti dalle nostre ragazze».

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Partenza a razzo per l’Arezzo

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n gioco di parole per spiegare il convincente abbrivio con il quale è cominciata la stagione del riscatto per il cavallino amaranto, chiamato a vincere, convincere e divertire i numerosi appassionati che paiono essersi riavvicinati alle sorti della società calcistica della nostra città. Una campagna abbonamenti decollata fin oltre quota 1000 tessere, se non è record in questa categoria poco ci manca, e che tuttora continua a registrare adesioni, anche grazie alla efficace politica di contenimento dei prezzi che ha reso abbordabile la spesa a molte tasche, in un periodo nel quale tocca fare i conti con la fine del mese. Il bagno di folla avvenuto con la presentazione delle squadre amaranto nello scenario di piazza Sant’Agostino ha contribuito ulteriormente a riavvicinare una bella fetta di tifoseria, per anni riottosa all’incamminarsi verso viale Giotto di domenica pomeriggio. Si annusa entusiasmo, alimentato anche dai risultati ottenuti sul campo in questo primo scorcio di calcio estivo. Le vittorie contro Frosinone e Siena, compagini blasonate e ben attrezzate per competere in categorie superiori, hanno dato morale

TEL.

335 6363847 –

e fiducia nei propri mezzi. Fiducia ancor più puntellata dalla convincente prestazione casalinga nel match di coppa contro la Pianese. Mezzanotti sembra avere di Luca a disposizione una rosa con pochi difetti, in grado di essere considerata Stanganini la squadra da battere fin da subito, con un attacco impressionante per qualità e opzioni, un centrocampo solido e una difesa affidabile alla quale, a essere pignoli, gioverebbe sicuramente un ulteriore innesto per stare tranquilli, visti i continui malanni fisici di capitan Pecorari e l’ennesima tegola capitata sulla testa di Mencarelli, costretto a una lunga sosta per il riacutizzarsi dei vecchi malanni al ginocchio. Il “Mezza” è un uomo di campo, esperto, grintoso e sembra aver già trasmesso questa sua caratteristica alla squadra, che adesso pare avere gli ormoni giusti, non più “femmina”, a volte bella da vedere ma fragile e insicura come negli anni scorsi, bensì maschia, capace di imporre e imporsi. Poi sarà il campo a parlare e la sensazione è che il prato del “Città di Arezzo” quest’anno sarà un ottimo oratore. Noi tifosi siamo tutti orecchie!

ARCIPESCAFISAAREZZO@GMAIL.COM

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a sempre la parola “sport” può abbinarsi alla parola “sacrificio”. Il sacrificio di allenarsi. Il sacrificio di passare le domeniche sui campi da gioco. Il sacrificio di dedicare gran parte del tempo libero a una società o a un progetto. In questa estate gli Arieti hanno dimostrato tutta la propria passione verso il rugby sacrificando ferie e vacanze per lavorare sull’impianto che il Comune ha dato loro in gestione. Giocatori e dirigenti della società aretina hanno deciso di farsi carico del loro campo e così, accollandosi tutte le spese, nelle ultime settimane di luglio si sono ritrovati per rimettere a nuovo tutto l’impianto di Policiano. Hanno tagliato l’erba, hanno rimesso le reti, hanno imbiancato ogni muro, hanno ristrutturato la tribuna, gli spogliatoi, gli uffici e tutte le altre strutture dell’impianto. Appena terminati i lavori, a vanificare l’impegno degli Arieti è arrivata la tromba d’aria che, a fine mese,

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l’ingresso del campo degli Arieti devastato dalla tromba d’aria

Arieti Rugby, un’estate passata al lavoro Giocatori e dirigenti hanno rinunciato alle ferie per sistemare il loro campo da gioco, gravemente danneggiato dalla tromba d’aria di fine luglio

gli Arieti durante un’amichevole estiva (foto www.vstuart.com)

ha provocato danni in tutto il territorio aretino e ha avuto un effetto devastante pure sullo stesso campo di Policiano: tetti scoperchiati, pali della luce abbattuti, lampioni e fari sradicati, strutture inutilizzabili. «Eravamo allibiti – ricorda il presidente Paolo Fabianelli. – Dopo settimane di duro lavoro, in pochi minuti tutto è stato distrutto e noi ci siamo trovati costretti a porre rimedio ai numerosi danni che avevano interessato gran parte del nostro impianto». Questa situazione non ha demoralizzato gli Arieti i quali, già dal giorno successivo alla tromba d’aria, si sono nuovamente recati al campo di Policiano per valutare i danni e dare il via ai nuovi lavori. Fino al giorno di Ferragosto, molti giocatori hanno sacrificato le loro ferie per rendere efficiente l’impianto e riportarlo a nuovo splendore, in vista dell’inizio degli allenamenti di fine mese. «Dobbiamo render merito a tutti i nostri giocatori – conclude Fabianelli. – Hanno dimostrato grande attaccamento ai colori della società, rinunciando a qualche giorno di vacanza pur di ristrutturare il nostro campo da gioco. È tutto merito loro se siamo riusciti a iniziare in tempo la preparazione per il prossimo campionato di Serie C».

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Elena Pagni verso il Dopo aver trionfato all’Italy Championship Faldo Series, la giovane golfista aretina si prepara a conquistare gli States olare negli States per realizzare il proprio sogno. Non sono molti quelli che ci riescono. Ma quando a guidarci sono passione e tenacia, qualsiasi obiettivo può apparire a portata di mano. È quello che è successo a Elena Pagni, giovanissima golfista aretina del Golf Club Valdichiana. Personalità solare e grinta da vendere, Elena (classe 1996) ha collezionato negli ultimi anni un successo dopo l’altro, riuscendo a farsi strada in un ambiente ostico e selettivo come quello del golf. Lo scorso luglio, la giocatrice aretina ha infatti trionfato al Golf Club Toscana di Pelagone, nell’Italy Championship Nick Faldo Series: una vittoria che le permetterà, a ottobre, di volare negli Stati Uniti per proseguire quest’avventura e formarsi con un team di maestri internazionali. «Elena mostra grande dedizione allo sport e sa dare filo da torcere anche ad avversarie che sembrano imbattibili – spiega Marco Iannucci, presidente del Golf Club Valdichiana. – Siamo tutti orgogliosi del suo successo e speriamo che l’entusiasmo di ragazzi come Elena possa coinvolgere i suoi coetanei. Inoltre un’occasione come quella delle Faldo Series non capita tutti i giorni». Nick Faldo, gran professionista e numero uno al mondo dalla fine degli anni Ottanta ai primi del 2000, ha infatti costituito una fondazione per permettere ai giovani talenti di tutto il mondo di crescere e imparare a livello sportivo, attraverso l’attività di una serie di prestigiose academies che, negli ultimi anni, hanno sfornato i campioni del futuro. Sei pronta per l’avventura americana? «Partirò a ottobre e resterò una settimana intera negli Stati Uniti dove, da sempre, il golf riserva un’attenzione particolare ai giovani. Nella finale italiana delle Faldo Series mi sono aggiudicata la vittoria assoluta, chiudendo il secondo giro con 4 colpi sotto il par e terminando i tre giri medal con un totale di +7. In America, seguirò inizialmente un breve stage con allenatori internazionali che cureranno la parte tecnica e la strategia di gioco. Al termine, ci saranno tre giorni di gara e chi uscirà vincitore avrà l’opportunità di partecipare al gran finale in Cina. Sarà un’esperienza molto formativa, che cercherò di sfruttare al massimo».

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DOVE TROVARE (GRATIS!) “IL SETTIMANALE”

EDICOLA “KENNEDY” (VIA KENNEDY 1) EDICOLA DELL’OSPEDALE (VIA NENNI) “TIRAMOLLA” (VIA ROMANA 98/A) EDICOLA “ FAGIOLI” (BELVEDERE) EDICOLA “PANCI” (PIAZZA SAIONE) EDICOLA “CAMPO DI MARTE” (VIA VITTORIO VENETO) LIBRERIA “EDISON” (PIAZZA RISORGIMENTO 31) EDICOLA “SCARTONI” (P.ZZA SAN JACOPO) LIBRERIA “MONDADORI” (CORSO ITALIA) LIBRERIA UNIVERSITARIA “LEGGERE” (VIA CITTADINI)

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EDICOLA “DALLA NOCE” (P.ZZA GIOTTO) EDICOLA VIA ERBOSA EDICOLA “BURRONI” (VIA TARLATI) PAPER CO. (CENTRO COMM. SETTEPONTI) EDICOLA PORTA SAN LORENTINO EDICOLA “SAN LEO” BOTTEGA DI GIACCO (SAN GIULIANO) CARTOLIBRERIA “MILLE IDEE” (VIA FIORENTINA 244) FOTO OTTICA MARCO (VIA DAL BORRO 68/70) SPAZIO SEME (VIA DEL PANTANO 36) MASTRO ARTISTA (VIA BENEDETTO VARCHI 73)


il sogno americano di Elettra Fiorini

qui e nella foto sotto, Elena Pagni

Come nasce la tua passione per il golf? «Mio padre ha iniziato a giocare da adulto e, quando ho compiuto sei anni, ha iniziato a portarmi con sé sul campo da golf. Ho passato al golf club in Casentino molte domeniche della mia infanzia, giocando con le figlie di amici di famiglia. È stato dunque un percorso molto naturale. Una passione che si è alimentata nel tempo». Come vive una giocatrice di golf della tua età? «È difficile conciliare tutto quello che vorrei fare, soprattutto i miei studi al Liceo classico con lo sport. Non sempre riesco a incastrare bene la scuola con gli allenamenti, ma cerco di impegnarmi in tutto quello che faccio e finora ho raccolto buoni risultati su entrambi i fronti. C’è da dire che sono comunque obbligata a continui spostamenti perché il campo da golf più vicino ad Arezzo, il Golf Club Valdichiana, dista 40 minuti di macchina, e la maggior parte dei miei impegni sportivi si concentrano il fine settimana. Per fortuna i professori sono sempre venuti incontri alle mie esigenze». Al tuo ritorno dagli States, cosa ti aspetta? «Sicuramente da ottobre ci sarà il consueto stop alle gara in attesa che, nei mesi successivi, riparta la stagione dei campionati importanti, nei quali cercherò di dare sempre il meglio di me. Nel frattempo però mi preparo per questa avventura statunitense che, sono certa, assorbirà molte delle mie energie, ma saprà anche ripagarmi».

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Modernità ed efficacia: il Centro Sport Chimera riapre i battenti

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a sempre fulcro del nuoto aretino, il Centro Sport Chimera è pronto a riaprire i battenti per la nuova stagione sportiva. Martedì 27 agosto il Palazzetto del Nuoto aretino, l’impianto con sede in viale Gramsci 7 (nel piazzale dello stadio), è tornato a disposizione della cittadinanza per raccogliere le prime iscrizioni del nuovo anno e fornire tutte le informazioni sui corsi che prenderanno il via a partire da lunedì 2 settembre. Quella che sta per iniziare è una stagione particolarmente importante per il Palazzetto del Nuoto, ormai prossimo a festeggiare il suo decimo compleanno. Era infatti il 2004 quando la società Centro Sport Chimera srl propose all’Amministrazione comunale il progetto di costruzione di una nuova piscina, attraverso lo strumento della “finanza di progetto”. L’accordo tra il Comune e la società fece iniziare i lavori per quello che, nel giro di pochi mesi, sarebbe diventato il nuovo Palazzetto del Nuoto aretino, un impianto che in quanto a modernità e funzionalità non ha rivali nel resto della Toscana. Al proprio interno, il Centro Sport Chimera è oggi diviso in due parti distinte e indipendenti l’una dall’altra: la zona vasche (con quattro piscine di diverse profondità e dimensioni, dedicate alle varie attività natatorie e acquatiche) e la zona delle attività collaterali (bar e ristorante, spogliatoi e squash, sala riunioni, centro benessere e palestra…). Circondato da un piacevole giardino, con un tetto completamente in legno che ne assicura elasticità e bellezza estetica, il Palazzetto del Nuoto vanta anche una tribuna che può ospitare fino a 400 spettatori, un numero elevato che permette l’organizzazione di grandi eventi regionali e nazionali. In vista dei dieci anni, il Centro Sport Chimera nel corso dell’estate si è rifatto il look e, oltre alla consueta pulizia delle vasche e alla manutenzione di tutti i filtri e dell’impianto di aerazione, ha ricolorato i propri ambienti, rinnovato la reception, pulito il piano vasca con un nuovo trattamento antiscivolo, installato una nuova segnaletica di comportamento e ripristinato l’intero ambiente esterno. «A distanza di dieci anni – spiega il direttore tecnico Marco Magara, – ci teniamo a garantire alla città una struttura efficace e costantemente all’avanguardia. Con l’occasione invitiamo tutti gli aretini al Centro Sport Chimera per conoscere l’impianto e ottenere tutte le informazioni sui tanti corsi organizzati all’interno dell’impianto».

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Da sempre fulcro del nuoto aretino, il Palazzetto si prepara a festeggiare i suoi primi dieci anni

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AREZZO

BELLE ARTI

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li amanti della musica corale hanno ancora qualche giorno a disposizione per assistere al Concorso Polifonico Internazionale “Guido d’Arezzo”, arrivato alla sua 61° POLIFONICO edizione, che fa di Arezzo la capitale mondiale della polifonia. Dallo scorso 24 agosto, infatti, le strade della città si sono riempite di musicisti, coristi, direttori di coro: circa 1200 persone che rimarranno sul territorio fino a domenica 1° settembre. Il Polifonico di Arezzo è il più importante e longevo concorso corale al mondo, che quest’anno vede nel Gran Premio Europeo di Canto Corale il suo evento centrale. In cinque delle sei città europee consorziate (Maribor, Debrecen, Tours, Varna, Tolosa, Arezzo) nel 2012 si è disputato il Gran Premio di Canto Corale; quest’anno ad Arezzo giungono i cinque cori vincitori del primo premio di quei concorsi e gareggiano per conquistare l’ambitissimo trofeo. Una sfida ove le capacità tecnico-musicali saranno presenti al massimo livello della odierna musica corale. A seguire i consueti appuntamenti: il tradizionale Concorso Internazionale che vede 22 cori provenienti da dodici nazioni. Il Concorso Nazionale che celebra la sua 30° edizione. Il Festival Internazionale di Canto Popolare e il Guidoneum Festival che quest’anno vede tra i protagonisti anche l’Associazione Cori della Toscana e il Liceo Musicale “F. Petrarca” di Arezzo. I concorsi sono valutati da giurie costituite dai migliori musicisti e maestri di coro del panorama mondiale. La novità del Polifonico 2013 è la nuova sede, la basilica di San Domenico, un luogo prestigioso e di bellezza assoluta. La Fondazione “Guido d’Arezzo”, oltre al prestigioso concorso, quest’anno è stata anche promotrice della prima edizione di Icastica, rassegna di cultura estetica internazionale, e di Ut Festival, manifestazione che, nell’intento di avvicinare pubblico di ogni età e preferenze, ha spaziato nei settori musicali più diversi ed eterogenei. Capitolo a parte merita il settore dedicato alla formazione. Da più di dieci anni la Fondazione organizza la scuola triennale per direttori di coro. Una realtà che produce professionalità e punta a formare quelli che saranno i futuri protagonisti del Polifonico. www.polifonico.org Valeria Gudini

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ANCHE PER IL 2013 AREZZO SI ERGE A CAPITALE MONDIALE DELLA POLIFONIA

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

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VECCHIE CRONACHE ARETINE

DA UN GIORNALE DI OTT DEL “SAN LORENZO” DI B

fogliare le pagine di vecchi quotidiani, periodici e riviste è un esercizio che consigliamo a tutti. La Biblioteca “Città di Arezzo”, ad esempio, possiede un fornito catalogo grazie al quale potrete fare un tuffo nelle cronache, nelle mode, nei personaggi, fino ai prodotti che si pubblicizzavano cinquanta o cento anni fa. Vivrete fatti che ormai si leggono da decenni sui libri di storia, analizzandoli con l’occhio di chi li vedeva scorrere in diretta. Anche il mondo dell’arte, nel suo piccolo, riusciva a ritagliarsi il proprio spazio. Scandagliando le pagine locali di una “Nazione” di 80 anni fa (29 luglio 1933), ad esempio, ci siamo imbattuti nella notizia del ritrovamento, sotto la calce, del San Lorenzo dipinto sulla controfacciata della chiesa della Badia delle Sante Flora e Lucilla. L’affresco, datato 1476, è uno dei capolavori dell’edificio benedettino e una delle opere più apprezzate del fiorentino Piero di Antonio Dei (1448-1502), meglio conosciuto come Bartolomeo della Gatta, artista che giunse nel 1471 ad Arezzo dopo avere preso i voti. Egli entrò nel monastero camaldolese di Santa Maria in Gradi, nel 1482 divenne priore dell’abbazia di San Clemente e rimase in terra aretina fino alla morte, salvo brevissime parentesi. Accanto alla sua missione religiosa, portò avanti la sua attività artistica che era iniziata nella bottega orafa del padre e quindi proseguita, negli anni Sessanta del Quattrocento, nella bottega del Verrocchio. Pittore, miniatore, architetto, costruttore di organi e musicista, Bartolomeo della Gatta fu una delle figure più importanti e poliedriche che operarono nella Toscana del sud durante l’ultimo trentennio del XV secolo. Il San Lorenzo risulta essere la sua realizzazione cittadina più datata tra quelle giunte a noi, l’unica rimasta di una serie di santi ricordata anche da Giorgio Vasari, dove è manifesta la suggestione esercitata da Piero della Francesca. Accanto all’affresco ritrovato, co-protagonista del vecchio articolo della “Nazione” è colui che lo riscoprì, il canonico don Ferruccio Bigi, una sorta di Indiana Jones in talare grazie al quale, nella prima metà del Novecento, tornarono alla luce molti dipinti ad Arezzo e nel suo territorio. Bigi viene simpaticamente definito dal giornalista un “rabdomante” che “invece di cercare acqua sotterranea va rintracciando antiche pitture murali, tesori d’arte celati sotto

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TTANT’ANNI FA LA RISCOPERTA DI BARTOLOMEO DELLA GATTA LE VISIONI VERE E FANTASTICHE La Villicana D’Annibale inaugura la nuova sede con la mostra di Pistolesi e Giannini

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un polveroso velo di calce. Insomma, invece di far oscillare la forcella di nocciòlo egli opera con molta prudenza mediante affilatissimi strumenti di acciaio con i quali, con certosina pazienza, asporta parti infinitesimali di scialbature e quando è sicuro che sotto il bianco c’è del buono, riman lì attaccato alla parete intento nell’opera silenziosa e continua, come se fosse divenuto una specie nuova di tarlo”. Oggi il visitatore che entra nella chiesa della Badia rimane ammaliato dall’espressività del volto del santo martire, dal sapiente gioco di luci e ombre che lo avvolge. Ottant’anni fa, in quella stessa parete, avremmo visto un sacerdote “immobile in una scala a pioli, tutto intento all’attacco di un mezzo decimetro quadrato di bianco”. Era don Ferruccio Bigi, l’Indiana Jones d’Arezzo. Marco Botti

a Villicana D’Annibale Galleria d’Arte inaugura, sabato 31 agosto, la sua nuova sede in via Cavour 85. In occasione di questo evento saranno ospiti, con la mostra Le Visioni vere e fantastiche, gli artisti toscani Silvestro Pistolesi e Rino Giannini. La “doppia personale”, a cura di Liletta Fornasari, presenta oltre venti opere del pittore fiorentino Silvestro Pistolesi e otto opere in marmo, terracotta e materiali vari dello scultore versiliese Rino Giannini. I due maestri, attivi da oltre cinquant’anni e apprezzati in tutto il mondo, condividono eccellenza, fantasia e passione. Pistolesi è un seguace della scuola di Pietro Annigoni è un alfiere delle tecniche quasi perdute della tradizione figurativa fiorentina. Rino Giannini, invece, è cresciuto nell’ambiente della lavorazione del marmo e come scultore ha ottenuto commissioni prestigiose. Per venti anni è stato docente nella Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. La mostra resterà aperta fino a martedì 10 settembre. www.villicanadannibale. com Serena Capponi

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MESSAGE IN A BOTTLE

“ANTONELLA CEDRO & F GRAFICA, SCULTURA E TA

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a giugno scorso la chiesa sconsacrata di Sant’Ignazio ha avuto un ruolo decisivo all’interno della biennale di arte contemporanea Icastica, poiché ha contribuito, con le sue architetture barocche, ad amplificare l’effetto di meraviglia che già porta con sé l’istallazione di Yoko Ono, Exit. Un’altra ex chiesa del centro città, quella della Madonna del Duomo di via Oberdan, ospiterà, a partire dal vernissage di domenica 1° settembre, una mostra collettiva, curata da Antonella Cedro, che raccoglie le opere di undici artisti, tra fotografi, grafici e scultori: Message in a bottle. Antonella Cedro & friends. Caratteristica peculiare della mostra e tratto distintivo delle opere esposte è l’osservazione attraverso il vetro di una bottiglia o di un bicchiere che, in qualità di filtro riflettente e insieme portatore di un messaggio simbolico, permetterà sia agli artisti chiamati a esporre sia ai visitatori di avere un punto di vista univoco e privilegiato nell’osservazione delle varie arti. foto di Claudia Di Bernard Ma Message in a bottle è anche molto altro. Non solo esposizioni, infatti, pure tanti altri eventi collaterali che andranno ad arricchire l’evento. Insieme ai libri di Laura Bondi, ospiti fissi della mostra, ogni giovedì l’Enoteca Wine “Sant’Agostino” si fa promotrice di apericene che accompagnano serate musicali e letterarie. Si inizia giovedì 5 settembre con il balletto Between the lines, scritto da Cinzia Cincinelli ed eseguito da Elettra Remilli della Dance Academy, a cui seguirà la presentazione dei libri Il diario di una cameriera e Il posto segreto del cuore della Bondi. Il concerto degli Sciapò, duo musicale formato da Andrea Ciri e Laura Giannini che propone rivisitazioni di brani anni Cinquanta e Sessanta, sarà in scena giovedì 12, mentre il giovedì successivo si va a esplorare l’estremo Oriente con una dimostrazione di Angela Giuntini, insegnante della Tai Chi Chuan Arezzo. A concludere, giovedì 26 settembre, la cantautrice e scrittrice Elen si esibirà in un set acustico di brani

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& FRIENDS” È FOTOGRAFIA, TANTO ALTRO

i Bernardo

di Valentina Paggini

FORTIFICAZIONI MEDIEVALI IN VALMARECCHIA Il nuovo libro di Simone De Fraja

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er gli amanti della storia del territorio aretino, il mese di settembre porta in dote Fortificazioni medievali in Valmarecchia. Ricognizioni nel territorio di Badia Tedalda, un volume scritto dallo studioso Simone De Fraja. L’opera, promossa e realizzata dalla Società Storica Aretina, nasce dalla collaborazione con la pro loco di Badia Tedalda, sempre attiva nella valorizzazione del proprio territorio dove in passato sorsero fortilizi intorno all’abbazia. Oggi di queste antiche costruzioni rimangono solo alcune tracce di ruderi e torri in posizione strategica. Il libro propone ai lettori la storia del territorio ma anche schede di approfondimento, per localizzare e conoscere le vicende di questi resti medievali, con lo scopo di conservare la memoria e promuovere così l’interesse turistico verso un importante angolo della Toscana. Il volume è arricchito dalla presentazione di Alberto Fatucchi e da 66 figure che comprendono mappe, tavole e ricostruzioni delle fortificazioni fatte dall’architetto Francesco Pizzolato. In chiusura un toccante ricordo della moglie dell’autore, scomparsa recentemente in un tragico incidente automobilistico. Sara Gnassi

scritti da lei e presenterà il suo ultimo libro Bambole e draghi. La mostra, a ingresso gratuito e visitabile dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 20, resterà aperta fino a domenica 29 settembre, accogliendo le opere di undici autori le cui esperienze artistiche spaziano dalla fotografia ai fumetti, dalla grafica alle nuove tecniche di disegno, fino alla lavorazione dei metalli e alle performance di writing di strada: Andrea Andreoni, Chiara Bigiarini, Antonella Cedro, Fabio Civitelli, Claudia Di Bernardo, Elisa Girelloni, Giacobbe Giusti, Herman Isdead, Alessandro Marrone, Giulio Testi e Chiara Vagnuzzi. L’iniziativa ha il contributo e il sostegno di Associazione Culturale “Madonna del Duomo”, Autoscuola Start, CopyService, Enoteca Wine “Sant’Agostino” e Rossella C.

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l ritorno dalle vacanze vogliamo proporvi un dolce che, benché non faccia parte della nostra storia culinaria, è entrato ormai a far parte dei dessert classici. La preparazione che troverete scritta risale a più di venti anni fa, era il cavallo di battaglia di una cara amica. Quando mi sposai mi dette, dopo molte insistenze da parte mia, questa ricetta che custodiva gelosamente. Devo confessarvi che allora non sapevo esattamente cosa fosse un cheese-cake, l’idea di preparare un dolce utilizzando del formaggio mi creava anche un leggero ribrezzo. Ricordo che lo preparai per la prima volta una domenica mattina, dopodiché lo lasciai a raffreddare e andai a Firenze con il mio novello marito, ci chiedevamo che sapore potesse avere quel dolce dalla strana consistenza cremosa. L’assaggio fu per noi una rivelazione, rimanemmo conquistati dal quel sapore lievemente acidulo e dal modo in cui si scioglieva in bocca. Diventò per noi un dolce da preparare nelle occasioni più golose. Negli anni l’ho servito insieme a frutta, con il cioccolato fondente sciolto con un po’ di panna, ma – vi confesso – la versione che preferisco è quella al naturale, senza altro accompagnamento che una spolverata di zucchero a velo. Vi aspettiamo con tante altre ricette nel nostro blog www.lepellegrineartusi.com e su “Il Settimanale di Arezzo” fra due settimane, nel frattempo preparate questo dolce ghiottissimo e fateci sapere se vi è piaciuto!

CHEESE-CAKE TRADIZIONALE Ingredienti per la base • 120 grammi di biscotti secchi (tipo digestive o biscotti di riso) • 100 grammi di burro leggermente morbido • 3 cucchiai rasi di zucchero Procedimento per la base Triturate nel mixer i biscotti con lo zucchero e il burro sino a ottenere un composto omogeneo. Imburrate uno stampo a cerniera del diametro di 27 centimetri. Aiutandovi con le mani distendete il composto nella teglia formando uno strato uniforme. Ingredienti per la crema • 4 uova • 240 grammi di formaggio fresco spalmabile (tipo Philadelphia) • 50 grammi di farina 00 • 250 grammi di zucchero • 500 millilitri di panna fresca

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• 1 cucchiaio di succo di limone Procedimento per la base Separate i tuorli dalle chiare, montare i tuorli con lo zucchero e il succo di limone. Unite la farina e infine il formaggio, possibilmente setacciandolo attraverso un colino in modo che non si formino grumi. Montate a neve le chiare, montate anche la panna, incorporate entrambe al composto di uova con movimenti dal basso verso l’alto, in modo che non smontino ma diano sofficità al vostro impasto. Versate l’impasto sopra la vostra base di biscotti. Coprite con un foglio di carta da forno. L’infornata va fatta a 170 gradi col forno statico per 50 minuti (il forno basterà accenderlo cinque minuti prima di utilizzarlo). Dopo averlo sfornato, aspettate qualche minuto prima di sformarlo. Servito freddo è più buono, potete accompagnarlo con frutta fresca o con cioccolato fuso.

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L’importanza dell’etichetta e di … quelle strane sigle…

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noteche, ristoranti, gastronomie, bar, supermercati sono sempre più ù straripanti di decine, centinaia, migliaia di bottiglie di vino ben allineate sugli scaffali. Ognuna di queste cerca di farsi spazio, sgomitando in mezzo alle le altre per farsi notare dagli avventori e potenziali acquirenti. Qui entra in campo mpo lo sfoggio di una bella etichetta che può rendere attraente una bottiglia, a, al pari di quello che può fare un abito elegante o un bel paio di tacchi a spillo per una donna. In realtà questo piccolo frammento cartaceo è molto più importante di un semplice specchietto per le allodole. Il consumatore può infatti trovarvi tante te utili informazioni relative al contenuto di quella bottiglia e alla sua qualità: l’annata, annata, le uve utilizzate, la zona di produzione, informazioni sul terreno o sul metodo do di produzione di quel vino. Questa settimana vogliamo focalizzare la nostra attenzione su alcune ne “strane” sigle riportate in etichetta, perché possono fornirci informaziooni fondamentali sulla qualità di quella bottiglia. Eccole: IGT (Indicazione e Geografica Tipica), DOC C (Denominazione dii Origine Controllata), DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Affinché un vino posChianti Colli Aretini DOCG 2010 sa fregiarsi di una di rodotto da uve Sangiovese, Canaiolo e queste sigle, deve esseCabernet Sauvignon selezionate nella re prodotto oltre che in parcella più vecchia del vigneto aziendale una determinata area (di circa 50 anni), e raccolte manualmente a geografica nel rispetto maturazione ottimale. La fermentazione avviene di un preciso discipliin vasche a temperatura controllata, mentre la nare di produzione. Fra maturazione va avanti per sei mesi in serbatoi di questi la DOCG ha il di-cemento e ulteriori sei mesi in botti di legno da 5 sciplinare più restrittivo o ettolitri. Il prodotto sarà pronto per essere messo in e controllato, di consecommercio dopo ulteriori sei mesi di affinamento guenza, in una ipotetica a in bottiglia. “piramide della qualità”, ”, “Il Guido” ha 14 gradi alcolici, si presenta limalla base troveremo il pido e di colore rosso rubino. I profumi sono di oi vino da tavola, per poi buona intensità e complessità, con buoni sentori e salire all’IGP, la DOC fruttati e floreali tipici delle uve impiegate. Una e infine la DOCG, che ne leggera speziatura, apportata dal sapiente e non sarà il vertice. invasivo utilizzo del legno, completa lo spettro G Due sono i vini DOCG aromatico. Vino piuttosto corposo e strutturato, a nella gamma di Tenuta “Il Guido” può essere bene abbinato con tanti “La Pineta”: Chianti te pietanze a base di carne rossa e selvaggina. o” DOCG “Sasso Bisciaio” Grigliate, arrosti, brasati e stracotti e formaggi stani e Chianti Colli Aretini gionati. L’abbinamento principe del vino Chianti DOCG “Il Guido”. in genere, e di questo Chianti in particolare, resta

il parere del sommelier

IL GUIDO

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sempre una buona bistecca alla fiorentina.

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L’ATTIVITÀ FISICA

VINCE SU TUTTO?...

a cura della dott.ssa Giulia Roghi

L’

American College of Sports Medicine suggerisce, come “dose minima”, 30 minuti di attività fisica aerobica al giorno per prevenire i danni della sedentarietà. Praticare un’attività aerobica come camminare sembrerebbe in grado di ridurre il rischio di morte per tutte le cause. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) stima che, nei Paesi più sviluppati, gli stili di vita non salutari siano la causa di quasi il 50% delle malattie negli uomini e del 15% nelle donne. Le patologie legate allo stile di vita sedentario, in base a quanto riportato dal Ministero della Salute e dall’Oms, rientrano tra le prime dieci cause di morte, pertanto un’attività semplice come il camminare può fare la differenza. Inoltre è un’attività priva di orari fissi, costi e può essere praticata da soli, con amici o con il vostro amico a quattro zampe; ecco perché camminare può essere considerato un “farmaco”: • Riduce la pressione sanguigna; • Riduce il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e aumenta quello HDL (colesterolo buono); • Riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari; • Aiuta a tenere sotto controllo i valori della glicemia; • Migliora l’umore e riduce lo stress; • Rafforza le ossa e riduce il grasso viscerale; • Favorisce la perdita di peso e aumenta la massa muscolare. Per rendere efficace questa attività occorre prestare attenzione a due fattori: 1) Durata dell’attività. 2) Intensità e ritmo. Attenzione, però, non chiedere mai al proprio fisico più di quanto sia in grado di dare! Si inizia con 20-30 minuti e gradualmente si aumenta di qualche minuto la durata fino a raggiungere i 45 minuti. È bene camminare a una velocità di 4 chilometri orari. Per calcolare l’intensità e il ritmo utilizzate il talk test: se dopo 5- 10 minuti di allenamento si avverte un leggero sforzo, ma si riesce a parlare o canticchiare, la vostra velocità è corretta e inizierete a “bruciare grassi”. Attività fisica e corretta alimentazione sono il giusto binomio per dimagrire. Solo combinando dieta adeguata a un’attività fisica regolare si innesca un meccanismo ormonale positivo che permette al nostro organismo di ridurre i chili di troppo. Se volete saperne di più, la dottoressa Giulia Roghi riceve su appuntamento al “San Giuseppe” in via Saffi 33 ad Arezzo, o in via dell’Olmo 99/D a Terranuova Bracciolini; è comunque sempre contattabile al 349/08.42.310 o via email all’indirizzo roghi_giulia@hotmail.it

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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di Gigi Paggetti

la vignetta

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LANCIA D’ORO SETTEMBRE 2013

a Lancia d’Oro in palio nella 126a edizione della Giostra del Saracino della “Madonna del Conforto”, che si correrà domenica 1° settembre, è dedicata a Giuseppe Verdi in occasione del secondo centenario della nascita, avvenuta a Roncole di Busseto (Parma) il 10 ottobre 1813. La lancia è stata intagliata, come oramai consuetudine, da Francesco Conti su bozzetto di Filippo Meligrana, vincitore del relativo concorso per Ia realizzazione delle stesse. Ricordiamo che Meligrana aveva già vinto il concorso nell’edizione di giugno 2010 (dedica all’Accademia “Petrarca”), lancia poi vinta dal Quartiere di Porta Sant’Andrea.

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