Il Settimanale di Arezzo 158

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ANNO IV NUMERO 158 • VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 • COPIA GRATUITA ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Province, siamo all’epilogo? 4 Pieraccioni, celebrità che parla aretino 6 Scatizzi: «Il Comune utilizzi auto elettriche per sviluppare il turismo» 7 C’era una volta la sicurezza… 10 Vita da single, tristezza o leggerezza? 26 Per chi ad agosto rimane in città… un evento pensato su misura NON PIÙ PAROLE OMAI 8 La Giostra del Saracino in esposizione ad Amelia AREZZO SPORT 13 IUS PALLAVOLO, pronte per una nuova stagione 15 La Sba punta forte sulla pallacanestro femminile 16 La nuova regina del trail italiano Maria Chiara Parigi 17 Anche la boxe è donna: grande vittoria per Gloria Mazzeschi, la prima pugile aretina

18 Circolo Tennis Arezzo, storica promozione in Serie A2 per la squadra femminile 19 Il Podio di Luglio: il sogno di Maria Chiara Parigi ai mondiali di Trail; la nuotatrice Bertelli vince il tricolore nei 200 Dorso; la Volley 88 è seconda ai campionati italiani Uisp 20 Daisy Bertelli, dalla Chimera Nuoto al titolo italiano A REGOLA D’ARTE 21 Il Millenario di Sansepolcro si chiude con la grande opera di Stefano Camaiti in mostra 22 L’arte fotografica come espressione dell’anima 23 “Sopraffatti dagli eventi”, il sorprendente thriller di Ettore Leandri 24 È aretina una delle più importanti esponenti italiane del Pop Surrealism L’ESPERTO RISPONDE 28 Piccolo prontuario sul mangiar bene d’estate

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 158 – VENERDÌ 2 AGOSTO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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PROVINCE, SIAMO ALL’EPILOGO? l Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge su Città metropolitane, Province, di Cecilia Falchi Unioni e fusioni di Comuni. Le province saranno trasformate in enti di secondo livello, verranno svuotate dai loro “poteri” in attesa dell’abolizione dalla Costituzione. A un anno di distanza dal ddl di Monti, una nuova decisione priva le Province delle proprie competenze. Per l’Unione delle Province Italiane ciò è “incostituzionale, e una resa alla burocrazia”. Il presidente della nostra Provincia Roberto Vasai commenta così la situazione: «Oltre che alla burocrazia è una resa al vento dell’antipolitica, fatta però in modo semplicistico e demagogico. Le Province sono state fin da subito vittime di una campagna di disinformazione che la ha rappresentate come enti inutili, quando non come esempi di spreco. In questi anni, però, le Province hanno avuto la capacità di gestire al meglio le risorse e hanno dato al territorio risultati concreti in termini di infrastrutture, difesa del suolo, manutenzione di scuole e strade». Il provvedimento viene giustificato con una “razionalizzazione della spesa pubblica”. Il risparmio sarà così incisivo? «Risparmio? Sarà già tanto se con questa riforma si riuscirà a non spendere di più! Pensiamo al trasferimento delle funzioni con relativi dipendenti a enti come le Regioni, i cui contratti sono superiori a quelli delle Province, e comunque alla necessità di dover fornire servizi essenziali riportandoli a livelli comunali, il che non rappresenta un risparmio. Nel mirino ci sono le indennità degli amministratori, poca cosa rispetto a quanto percepiscono consiglieri regionali e parlamentari. Ancora una volta si getta fumo negli occhi dei cittadini per non procedere in quella tanto auspicata riforma del Parlamento, con dimezzamento dei parlamentari e dei loro stipendi». Cosa si prospetta per il nostro territorio? «I nostri 39 Comuni perderanno oltre a un punto di riferimento intermedio e importante per la loro attività amministrativa, anche un’identità territoriale. Sempre che questo Governo, che fino ad ora mi è sembrato del non fare, riesca a portare a termine questa riforma. La confusione è grande sotto il cielo, e può succedere di tutto».

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PIERACCIONI, CELEB CHE PARLA ARETINO

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n mese e mezzo di riprese in città, spesso a contatto con la gente. Nei luoghi simbolo della collettività, al Prato come in piazza Vasari, nei vicoli del centro storico e fuori dalle mura. Dentro ai negozi, di fronte ai ristoranti, davanti alle scuole. Un fantastico via vai è stato girato anche in mezzo agli aretini, che nella circostanza non hanno soltanto “prestato” la loro strade e i loro palazzi ma sembrano essere stati partecipi dell’evento, smentendo almeno parzialmente la nomea di “botoli ringhiosi” che risale ai tempi dell’Alighieri. Bastino a titolo d’esempio le lunghe colonne di aspiranti attori in occasione dei provini, oppure i 7000 euro raccolti nell’asta di beneficienza tenutasi lo scorso 13 luglio, con la vendita dei pezzi utilizzati nelle scene del film per finanziare l’attività della onlus Solidarietà in Buone Mani. Di questo suo rapporto instaurato con la città siamo andati a discutere appunto con Leonardo Pieraccioni, attore, sceneggiatore e comico fiorentino alla sua undicesima esperienza dietro la macchina da presa, che rivela: «Arezzo si è dimostrato un ambiente di grande entusiasmo nei nostri confronti – tra l’altro sulla fiducia, visto che la pellicola uscirà a Natale, – confermando anche nell’asta di piazza San Domenico quanto percepito dall’inizio del mio soggiorno. Sette settimane di calore, testimoniate anche dalle

«INVESTIRE

numerose richieste di autografi e fotografie, che ove possibile abbiamo tentato di accontentare». Tra l’altro consideriamo che tra aretini e fiorentini storicamente non corre buon sangue. Sapeva che nel Cinquecento, dopo la conquista di Arezzo, i fiorentini demolirono l’intera area sommitale dell’abitato? «Forse Pisa e Livorno non andranno mai a braccetto ma per come la vedo, ed è una conseguenza della globalizzazione, al giorno d’oggi certe microfratture mentali si sono risanate in favore del superiore sentimento di identità nazionale. Avverto piuttosto tale tensione nei confronti degli stranieri, sebbene anche questo sia un fenomeno che va progressivamente stemperandosi». Un episodio divertente accaduto in questo periodo a contatto con gli aretini. «Tanto per dirne una, all’inizio in città non avevano riconosciuto Massimo Ceccherini vestito come un uomo di gesso, perché in una delle scene lui interpreta una statua vivente. Allora qualcuno si avvicinava per ammirare questo artista di strada, e dopo averlo scoperto scappava a gambe levate». Dopo settimane di permanenza, ha cominciato a seguire i nostri punti di riferimento urbani? «Devo ammettere che la sera, al termine delle riprese, ho frequentato meno la città rispetto agli altri del cast, che tuttavia sentivo il giorno successivo, al

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EBRITÀ NO

momento di Andrea Bardelli del trucco, raccontare delle bontà gastronomiche locali. Certo Arezzo, non essendo Philadelphia, si impara a conoscere alla svelta, e già dal secondo giorno non ti serve più il navigatore. E se questo è il suo fascino, il suo merito è stato il fatto di riuscire incredibilmente a contenere tutto quanto serviva alla nostra storia». Esiste un punto della città che gli è particolarmente a cuore? «Senza dubbio il Prato, che abbiamo attraversato in lungo e in largo e che ha fornito numerosi spunti per le scene, a cominciare dalle corse di footing nell’affascinante vallata che si apre sotto al muraglione e al mini lunapark nei pressi del chiosco dietro al Duomo». Ha visto Icastica? «Ci è piaciuta talmente tanto che l’abbiamo filmata spesso e la spacceremo per una nostra trovata, perché quella del cinema è gente infingarda. A parere mio Icastica è molto suggestiva, moderna, dal forte impatto visivo. Certo, dopo un primo sguardo necessita d’essere assimilata per venire compresa appieno». Quando tornerà a farci visita? «Di sicuro vorremmo farci un’anteprima, non solo perché Arezzo è veramente una protagonista nella pellicola ma anche per riconoscenza nei suoi confronti, visto l’importante sostegno ricevuto dall’Amministrazione comunale. Poi non dimentichiamo l’entusiasmo delle persone, quello tipico di una città non troppo cinematografica e che è assente a Roma, Milano oppure Venezia, dove al contrario un film è percepito non come occasione ma come elemento di disagio». Gli aretini non possono che augurarsi il successo di Un fantastico via vai. «I miei ultimi lavori non sono passati inosservati, per cui voglio sperare che anche questa volta i riscontri siano positivi e che anche la vostra città possa uscirne valorizzata. Tra l’altro, e involontariamente, ho inserito un omaggio proprio alla pellicola che ha reso celebre l’immagine di Arezzo nel mondo, La vita è bella di Roberto Benigni, con l’identica inquadratura di una discesa in bicicletta nel centro storico. Questo nonostante Arezzo, visti i suoi saliscendi, non sia esattamente il posto ideale da affrontare sui pedali».

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«IL COMUNE UTILIZZI AUTO ELETTRICHE PER SVILUPPARE IL TURISMO»

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a Regione Toscana ha stanziato 400.000 euro al Comune di Arezzo per l’acquisto di auto elettriche. Il capogruppo dei Popolari per Arezzo Luigi Scatizzi si chiede come il Comune intende investire tale fondi e, soprattutto, come vorrà utilizzare le auto elettriche in questione. «Queste vetture – ha affermato Scatizzi, – sembra che siano destinate a un servizio di car sharing nell’ambito del territorio cittadino e comunale, per permettere di Marco Cavini ai cittadini di noleggiare i mezzi e ridurre così l’utilizzo dell’auto privata. Un servizio del genere è già stato testato in città con un analogo progetto di bike sharing che prevedeva numerose postazioni dove noleggiare biciclette, con risultati non brillanti e uno scarso utilizzo da parte dei cittadini di questi mezzi di trasporto. Mi chiedo allora se sia il caso di reinvestire risorse in un progetto che non ha avuto successo o se non sia meglio individuare per queste auto una destinazione maggiormente funzionale». La proposta dei Popolari per Arezzo è di volgere questi mezzi verso un utilizzo turistico. Le auto elettriche potrebbero infatti esser dedicate alla visita della città storica, consentendo ai turisti di prenotare un tour con una guida che li porti alla scoperta dei siti monumentali e museali del territorio, utilizzando il tragitto come una visita a cielo aperto delle bellezze aretine. «Pubblicizzando adeguatamente il servizio e inserendolo nei pacchetti delle agenzie turistiche – conclude Lorenzo Roggi dei Popolari per Arezzo, – potremmo aggiungere un altro tassello a un più vasto e organico progetto di sviluppo del turismo sul territorio. Condividiamo la bontà dell’investimento perché porterebbe ad Arezzo mezzi ad alta efficienza, ecologici, silenziosi, con assenza di emissioni dirette e con bassi costi di manutenzione, ma occorre inserirli correttamente nell’ottica della nostra città». 6

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C’ERA UNA VOLTA LA SICUREZZA… era una volta una città in cui uscire la sera e rincasare tardi non dava adito a timori. C’erano una volta strade, piazze, parchi in cui passeggiare, sostare, far giocare i propri figli rientrava nel naturale ordine delle cose. C’erano una volta la tranquillità di lasciare l’auto sotto casa, l’innocenza di un portone socchiuso, la certezza di coricarsi sicuri che la propria vetrina si sarebbe trovata al suo posto il giorno seguente. C’erano una volta decoro, cura dello spazio pubblico, sicurezza. C’è ancora tutto questo? Alla luce del moltiplicarsi di fenomeni di degrado urbano e microcriminalità in alcune aree della nostra città, e delle ripetute denunce dei cittadini abbiamo parlato con Meri, tra i promotori di Piazza Guido Monaco: cambiamo musica, gruppo Facebook e comitato impegnato tuttora in una raccolta firme per combattere la mancanza di adeguata sicurezza. Quel che è emerso è l’impegno di cittadini, associazioni e commercianti che vivono zone quali Guido Monaco, via Veneto,

C’

i Bastioni, Campo di Marte, ecc., per costruire una rete di cooperazione e proposte atta a combattere il disagio e il timore di chi ogni giorno – e ogni notte – si trova

a vivere un bisogno di sicurezza crescente. Sono zone in pieno centro dove non si è più sicuri, a rincasare la sera, a sostare di giorno, a lasciare l’auto o a chiudere la saracinesca.

di Carlotta Andrea Buracchi

Si montano telecamere (spendendo cifre a tre zeri, in alcuni casi non funzionanti), si lamenta latitanza da parte delle forze dell’ordine ma manca una qualsiasi volontà propositiva da parte delle istituzioni, di combattere il problema alla radice, non ex post «come telesorveglianza vorrebbe». Se ciò che manca fossero più banalmente una buona illuminazione pubblica e un nuovo modo di vivere queste aree, anziché abbandonarle all’incuria per condannarle poi a divenire zone di bivacco e proliferazione di microcriminalità? Se provassimo a invertire i termini del problema, combattendolo ex ante con la messa in atto continua di iniziative in quelle aree ora lasciate al degrado, per scoraggiare così comportamenti devianti, portando luce e vita ove son tenebre e silenzio, senza dimenticare mai la necessità di sostenere (e potenziare materialmente) l’impegno che le forze dell’ordine svolgono? Forse il beneficio alla fine risulterebbe doppio: maggiore sicurezza per tutti e un nuovo modo di «sentirsi comunità».

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

abato 27 luglio è stata inaugurata ad Amelia (Terni) la mostra itinerante sulle Giostre, Quintane e Palii, iniziativa del progetto “Si dia inizio al Torneamento” che vede come partner le Edizioni Giorgio Vasari. La presentazione è avvenuta durante la cerimonia di apertura dell’edizione 2013 del Palio dei Colombi alla presenza delle autorità cittadine, oltre che dei Priori delle Contrade di Amelia, in Palazzo Petrignani, sede dell’Ente “Palio dei Colombi”. Ad aprire la serie degli interventi, moderati dal presidente onorario dell’Ente Imolo Fiaschini, è stato il presidente Carlo Paolocci, seguito dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, dal presidente della Camera di Commercio di Terni Enrico Cipiccia, dal delegato ai gemellaggi del Comune di Civitavecchia Carla Celani e del sindaco di Amelia Riccardo Maraga. Si è passati poi alla presentazione della mostra; è questa la quinta volta che viene proposta tale iniziativa che, in passato, ha ricevuto quale premio di rappresentanza, la medaglia del presidente della Repubblica Napolitano. Ad Amelia sono in esposizione 23 manifestazioni tra cui la Giostra del Saracino, rappresentate da bandiere, foulard, manifesti, lance, oggetti vari e un pannello nel quale sono riportati i dati significativi di ognuna: l’anno di nascita, il periodo e luogo dove si svolge, le contrade/rioni/quartieri in gara, una breve descrizione di come si svolge e gli indirizzi dei comitati organizzatori. La mostra resterà aperta fino a domenica 11 agosto ed è a ingresso libero.

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DOPPIA STOCCATA VINCENTE DI VENERI ALLA GIOSTRA DELL’ORSO

Da Pistoia arriva un “doppio” successo targato “Arezzo”: Luca Veneri (che correva per il Rione del Cervo Bianco assieme al pistoiese Alessandro Culatore e al faentino Willer Giacomoni) ha infatti vinto la Giostra dell’Orso, corsa giovedì 25 luglio, giorno della ricorrenza di San Jacopo, patrono della cittadina toscana. Veneri è risultato pure miglior cavaliere, conquistando così lo Speron d’Oro (ex aequo con 7 punti con Alessandro Culatore e Rocco Betti). L’aretino, in sella a Noble Lia, ha corso la secondo tornata contro Simone Gianni (Rione Drago), sconfiggendolo con un netto 3 a 1. Si è poi ripetuto nella quinta tornata contro Marco Pagliai (Leon D’Oro), mentre nella nona ha dovuto arrendersi a Rocco Betti (Grifone) per 1 a 3. Al termine delle dodici sfide la classifica finale vedeva il Rione del Cervo Bianco con 14 punti totali davanti al Drago (difeso da Gino Culatore e Simone Gianni con Marco Remoli riserva) con 13, il Grifone (con Giacomo Cresci, Rocco Betti e Federico Santi) con 8 e il Leon D’Oro (con Alessio Giannini, Marco Pagliai e Cristian Cordari) con 7. Per la cronaca la Conchiglia d’Argento (premio per i migliori costumi) è stata vinta dal Rione del Grifone. SELEZIONATI I CAVALIERI ARETINI PER LA “GIOSTRA DELLA STELLA”

Lunedì 29 luglio si è svolta la pre-qualifica per i cavalieri che daranno vita alla 34a edizione del Palio della Contrade – Giostra della Stella, che si disputerà il prossimo 8 settembre a Bagno a Ripoli (FI). Il regolamento della Giostra prevede che alle qualifiche ufficiali accedano 6 cavalieri, per questo si è

provveduto ad allestire una pre-selezione, dato che le richieste pervenute entro la data stabilita superavano tale cifra. All’appuntamento di lunedì, che si è svolto alla presenza di Elena Ciapetti (vicepresidente dell’Associazione “Palio delle Contrade”) e di Camilla Ulivi (consigliere), si erano iscritti nove cavalieri che hanno corso due tornate, nelle quali dovevano centrare due stelle con diametro e punteggi decrescente. A vincere questa selezione è stato Luca Veneri che ha centrato tutte le stelle, per un totale di 8 punti, in un tempo 48,61 secondi. Alle sue spalle Daniele Gori, che ha chiuso anch’esso con 8 punti, ma con un tempo totale di 49,85 secondi. A seguire Enrico Giusti con 5 punti ed un tempo di 51,51 secondi, quindi Andrea Acquisti con 5 punti e 52,92 secondi. Il quinto e ultimo posto disponibile se lo è aggiudicato Marco Cherici con 3 punti. Questi cavalieri, unitamente a Gabriele Gamberi – che in quanto vincitore della passata edizione della Giostra correrà di diritto – si ritroveranno nella Conca dei Giardini di Bagno a Ripoli per le prove ufficiali di giovedì 4 settembre.

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VITA DA SINGLE, TRISTEZZA O LEGGEREZZA?

di Ivana Marianna Pattavina

ati Istat: in Italia 7 milioni di single. Alcune testimonianze aretine. Carlo, 39 anni, prima operaio, adesso proprietario di una ditta. Ci dice: «Vivo felicemente solo, maniaco dell’ordine… Ogni tanto una ragazza… Viaggi organizzati da “Avventure nel mondo”: sono uno spirito libero!». Mai innamorato? «Dieci anni fa, volevo sposare una ragazza madre rumena, ci siamo lasciati per le interferenze dei miei. Non mi sono più innamorato». Silvia, separata con un bimbo di 5 anni, imprenditrice, ci dice: «Ho lavorato sodo per realizzarmi. A 37 anni mi sposo. Due anni dopo, vengo lasciata all’improvviso per un’altra!». In cosa è cambiata? Pensa a un nuovo compagno? «Sono diventata più apprensiva con mio figlio. Ho gli affetti e le amicizie di sempre, a un nuovo compagno adesso non ci penso». Spesso le aspettative sulla coppia sono deluse: la

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persona amata dovrebbe aggiungere qualcosa alla vita di un’altra, e non toglierla! Tradimenti… divorzi. Diminuiscono i matrimoni e durano meno di cinque anni le convivenze. Chiediamo a Marco 45 anni, impiegato, un mutuo: Cosa mette nel carrello? «Scatolette e surgelati! – scherza. – Dovrei ottimizzare le spese: ultimamente troppe creme, lozioni, dopobarba…». Spera in una famiglia? Quanto influisce la crisi su questo suo desiderio? «Non trovo l’anima gemella. Chat, gite per single, le ritengo una fregatura. Ma se la crisi scoraggia, mai dire mai, non ho ancora perso la speranza!». Uomini e donne, tristi o per scelta, individualisti o egoisti: tantissime le tipologie di single. Comprendiamo coloro che per necessità vivono ancora con i genitori, ma soprattutto chi, separato (senza altre alternative) con figli da mantenere, è costretto a vivere in un monolocale!

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Ius Pallavolo in copertina

i sa che nello sport l’estate è una stagione di passaggio, un momento nel quale, oltre a ricaricare le batterie, ogni società tira le somme sul proprio recente passato e cerca di trovare tutti gli spunti giusti per gettarsi al meglio nella nuova annata. Proprio come sta facendo la Ius Pallavolo Arezzo che, dopo i risultati positivi raccolti l’annata scorsa con il settore giovanile e la grande rimonta che ha permesso alla sua prima squadra di raggiungere i play-off di Serie D, guarda con rinnovata speranza alla nuova stagione ormai alle porte, come possiamo capire dalle parole di Luciana Locci, allenatrice della Seconda Divisione della Ius: «Veniamo da una stagione 2012-13 ricchissima di vittorie e soddisfazioni. La prima squadra, dopo un avvio altalenante, è riuscita ad agguantare i play-off nella quale è uscita al primo turno. Per quanto riguarda le squadre giovanili, siamo riuscite a raggiungere la fase finale in ogni categoria, tranne l’Under 12 vittoriosa nel campionato provinciale». Una Luciana Locci visibilmente soddisfat-

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continua a pag. 14

La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 2 AGOSTO 2012

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Luciana Locci della Ius Pallavolo Arezzo ci parla dell’annata appena trascorsa e degli obiettivi raggiunti, con uno sguardo rivolto verso la nuova stagione ormai alle porte

Pronte per una nuova stagione [segue da pag. 13]

ta e che, in merito alla prima squadra, guarda alla prossima stagione con grande convinzione, soprattutto grazie all’ottimo finale dello scorso campionato che ha garantito la riconferma in toto di tutta la squadra, compresi i due allenatori Carnesciali e Donati: «L’esperienza avuta durante il campionato appena trascorso la giudico molto importante, vista la ristrutturazione che abbiamo fatto nella squadra a metà stagione e che ci ha portato sin da subito miglioramenti importanti». Mentre la prima squadra lotta in Serie D e si accinge a iniziare la prossima stagione con la consapevolezza di avere le carte in regola per fare qualcosa d’importante, la società continua a lavorare con la sua solita lungimiranza curando il settore giovanile, da sempre importante pilastro per la Ius: «La pianificazione del settore giovanile è sicuramente di Omero importantissima per noi, infatti cerchiamo da sempre Ortaggi di tirare su ragazze, rendendole in grado di giocare in prima squadra». Settore giovanile di primaria importanza e che, attraverso le soddisfazioni che è stato capace di dare fino a ora, ha spinto la società a perseverare nonostante le difficoltà generali date «dall’abbandono degli sponsor e delle Amministrazioni», come sottolinea sempre Luciana Locci, alla quale non mancano di certo ambizione e volontà di migliorarsi. Soprattutto quando rivolge lo sguardo alla prossima stagione: «La nostra volontà è quella di puntare sempre in alto. Nelle Giovanili vogliamo migliorare i risultati ottenuti l’anno passato a livello regionale. Per quanto riguarda la prima squadra, l’obiettivo è partire bene e lottare per la promozione, prendendo spunto da tutto ciò di buono che abbiamo fatto nella seconda parte dello scorso anno». Nel frattempo la stagione passata è ormai oggetto per gli almanacchi e una nuova annata si sta avvicinando a grandi passi. Un’anno pieno di speranze, nel quale la Ius Pallavolo Arezzo dovrà tuffarsi senza esitazioni, per cercare di trasformare i propri sogni in realtà.

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La Sba punta forte sulla pallacanestro femminile Nella prossima stagione la società promuoverà corsi di basket rivolti esclusivamente a bambine e ragazze

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a Scuola Basket Arezzo punta tutto sul ritorno in città della pallacanestro femminile. Il neopresidente Mauro Castelli, tornato alla guida della società, ha ben chiare le priorità su cui lavorare nelle prossime stagioni, e tra queste c’è proprio quella di lanciare ad Arezzo il basket rivolto a bambine e ragazze. L’idea è nata all’indomani del successo di “Arezzo Basket Rosa”, il progetto promosso dalla Federazione per favorire lo sviluppo della pallacanestro femminile: l’intervento, svolto nel corso dell’anno scolastico in 17 classi della scuola primaria “Curina”, ha permesso di far giocare gratuitamente ben 60 piccole atlete tra i 6 e gli 11 anni. «Vogliamo portare avanti quanto avviato nell’ultima stagione – spiega lo stesso Castelli. – La Federazione ha promosso questo progetto in cinque città di tutta Italia, con risultati deludenti ovunque tranne che ad Arezzo. Nella nostra città siamo riusciti a radunare decine di bambine che hanno deciso di fare basket e frequentare gli allenamenti settimanali, dunque abbiamo la ferma intenzione di non disperdere questo patrimonio umano, ma di lavorare per creare presso la nostra società un vero e proprio polo di minibasket femminile». Il progetto della Federazione è stato dunque interiorizzato dalla Sba che anche nella prossima stagione continuerà a investire sul basket rosa con nuovi percorsi nelle scuole e l’organizzazione di corsi femminili nelle proprie palestre. Il primo tassello per riuscire in questo progetto è stato l’inserimento nei quadri sociali di Paolo Biggio [nella foto qui sopra], il responsabile dei corsi di minibasket rosa, che curerà la crescita del settore insieme ai tecnici Federico Fracassi e Lorenzo Guccione. «Innanzitutto punteremo sulla crescita delle bambine che già abbiamo – conclude Castelli, – promuovendo gli allenamenti in palestra e creando gruppi esclusivamente femminili. In secondo luogo abbiamo presentato alla Federazione un progetto per coprire con i nostri istruttori numerosi plessi scolastici cittadini e far conoscere la pallacanestro al più alto numero possibile di bambine. Si prospetta un notevole impegno, ma siamo consapevoli di aver avviato la giusta strada per riportare ad Arezzo la pallacanestro femminile».

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n bronzo mondiale che vale oro per Maria Chiara Parigi. Nella terra del “drago rosso”, in Galles, il 6 luglio durante il IV Campionato del Mondo IAU di Trail, la nostra concittadina – classe 1973, tesserata con la Podistaca Arezzo e convocata in Nazionale per l’occasione – ha dato prova della sua dirompente forza fisica e mentale. A Llanrwst, nella suggestiva Gwydyr Forest, si è concretizzata l’impresa della nuova regina del trail italiano. Una gara di 75 chilometri spalmata in un circuito di 15 chilometri da ripetersi cinque volte su 2.500 metri di dislivello. Un percorso veloce e poco tecnico. Brandendo le sue armi peculiari – grinta, determinazione e voglia di non mollare fino allo stremo delle

La nuova regina del trail italiano Maria Chiara Parigi di Giacomo

forze, – la Parigi ha varcato il traguardo Belli in 7h 00’ 30” alle spalle delle due francesi Mauclair e Truel. Con questo strepitoso risultato, unito al quinto posto di Katia Fori e l’ottavo di Lisa Borzani, la compagine rosa italiana conquista anche l’argento della classifica a squadre (su quindici nazioni partecipanti). A salvare l’intera spedizione azzurra è stata proprio la nostra concittadina, tra l’altro alla sua prima prova internazionale, centrando subito il podio. Un appuntamento cui Maria Chiara teneva particolarmente (unica competizione riconosciuta ufficialmente a livello internazionale dalla IAAF, l’organismo internazionale dell’Atletica Leggera) concentrandovi tutti gli sforzi stagionali: lo dimostrano le due partecipazioni nelle lunghe distanze a gennaio (seconda posizione alla Maratona della Pace sul Lamone) e a marzo (prima all’Ultrabericus Trail) poi a inizio aprile (sempre prima all’Ecomaratona dei Monti Cimini). Un dominio cui è seguita la convocazione in Nazionale. «Per me è stata un’esperienza irripetibile e unica. Ho fatto di tutto per concentrare i miei sforzi e dare il meglio. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino perché è anche grazie a loro che ho ottenuto questi risultati», ha dichiarato la Parigi poco dopo la gara. Gara tutta all’attacco per l’atleta amaranto la quale, dopo essere stata anche seconda, solo al 50° chilometro ha dato segno di cedimento permettendo alla francese Truel di sopravanzarla. Ma il cuore e la grinta potenti della nostra portacolori le hanno permesso, nell’ultimo chilometro, di non mollare e strappare con le unghie e coi denti, meritatamente, il terzo posto. Eloquente il commento di Luca Panichi, il suo allenatore, che lancia Maria Chiara nel firmamento dell’Ultra Trail: «Mi telefonò dicendomi che tutti gli allenamenti li aveva fatti da sola improvvisandoli e ora, in Nazionale, voleva un aiuto importante. In un mese e mezzo, con alcune migliorie, abbiamo sistemato alcune cose. In lei è spiccata sin da subito la grande determinazione a coronare una buona struttura per questa disciplina. Credo che possa fare ancora molte cose, poiché abbiamo appena iniziato». Ma il regalo della leonessa Parigi è una lezione di vita che si nasconde in questa impresa. Ci racconta infatti come il credere fermamente in qualcosa, amando ciò che si sta facendo, con sacrificio, grinta, passione, possa portare non tanto a grandi risultati, ma alla vittoria su tutte le paure, i limiti, le barriere della nostra esistenza. È questo il sapore della vittoria per Maria Chiara.

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Anche la boxe è donna Grande vittoria per Gloria Mazzeschi, la prima pugile aretina rinta e determinazione non sono qualità unicamente maschili. E la prova tangibile ci arriva da una disciplina, la boxe, che finora, ad Arezzo, ha sfornato soltanto talenti dotati di cromosoma Y. Ma eccoci arrivati a una vera e propria svolta. La boxe aretina si di Elettra tinge finalmente di rosa grazie all’esordio della Fiorini prima pugile di casa nostra, Gloria Mazzeschi, che in pochi mesi di agonismo sportivo è riuscita a dimostrare sul ring non soltanto le proprie doti tecniche, ma anche la propria forza e l’infinito amore per una disciplina che le ha cambiato la vita. Da sempre interessata all’universo del pugilato, la boxeuse ventiseienne ha indossato i guantoni soltanto due anni fa, al termine di un percorso che l’aveva portata a sperimentare, in un primo momento, il nuoto e l’equitazione. Ma è stato per reagire a un periodo nero della sua vita che Gloria ha deciso di presentarsi in palestra, assecondando così una delle sue grandi passioni. «Ho intrapreso questa strada come sfida personale – dichiara Gloria. – Questo sport mi ha ridato equilibrio e mi ha permesso, più volte, di affrontare la quotidianità da una prospettiva diversa». Come la boxe è diventata di fondamentale importanza per Gloria, anche lei sta dando tanto alla boxe, alla “grande famiglia” della società Nicchi e alla città d’Arezzo. Aldo Nicchi, il suo tecnico, ha piena fiducia in lei e la descrive come una ragazza preparata e determinata che, in soli due anni, ha fatto passi da gigante dimostrando, giorno dopo giorno, una formidabile dedizione alla disciplina.

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Gloria Mazzeschi con Aldo (a sx) e Adriano Nicchi

A dimostrazione di tutto ciò, il suo esordio sul quadrato non è passato affatto inosservato. Il 13 giugno al PalaValenti di Firenze, Gloria è salita per la prima volta sul ring incontrando la fiorentina Martina Righi. Un incontro che, come molti tecnici del settore hanno specificato, “si è rivelato qualitativamente superiore a quelli di molti atleti navigati, mettendo in mostra le ottime capacità tecniche della giovane pugile aretina”. La prima vittoria non si è fatta molto attendere. Lo scorso 4 luglio, a Sesto Fiorentino, Gloria ha infatti battuto la padrona di casa Sara Loi, dimostrandosi non soltanto dotata di un migliore allungo, ma anche capace di prendere l’iniziativa e incalzare l’avversaria nel corso di un combattimento entusiasmante senza esclusione di colpi. «Questi primi incontri mi hanno trovata emozionata, ma sono salita sul ring armata di tanta voglia di fare bene e uscire vittoriosa perché, per me, tutto questo è un sogno che si realizza». La strada da percorrere è ancora lunga, ma speriamo che per Gloria questo sia solo l’inizio di una lunga carriera lastricata di soddisfazioni e successi.

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stato realizzato un sogno. Una cosa che all’inizio della stagione era solo una speranza oggi è una bellissima realtà, sia per il nostro circolo, ovviamente orgoglioso, sia per la città». Il capitano Andrea Garzi inizia così il suo discorso sulla storica promozione della squadra femminile del C.T. Arezzo in Serie A2. È infatti la prima volta in assoluto che un team di ragazze della nostra città arriva a un livello così alto. Mai nessuna squadra femminile aretina prima d’ora aveva raggiunto la Serie A2: comprensibile quindi la soddisfazione del capitano, che ha

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Francesca Mazzali (foto di Francesco Bobo Sisi)

Circolo Tennis Arezzo

Storica promozione in Serie A2 per la squadra femminile guidato le tre tenniste al successo del campionato. «Le tre ragazze – Lora Dabija, Apollonia Melzani e Francesca Mazzali – sono state fantastiche nel corso del campionato e si sono dimostrate complementari tra di loro, confermando subito un buon gioco e facendo capire a tutti che sarebbe stato davvero difficile batterle – spiega Garzi. – L’innesto della Mazzali, tennista ravennate, ci ha fatto fare un buon salto di qualità. All’inizio la squadra era costruita per fare un campionato di vertice, visto che sapevamo il valore delle nostre tenniste, ma c’erano forti dubbi sul salto di categoria. Dalle prime giornate, però, noi del C.T. Arezzo abbiamo capito che la promozione in Serie A2 era un traguardo realizzabile». In effetti, l’approdo nella seconda serie italiana si è avverato. Dopo un primo turno di play-off agevole, in finale le ragazze di Garzi hanno affrontato l’Ambrosiana Milano, storico e prestigioso circolo. Nella doppia sfida, sono arrivate due vittorie per 3-1 (in casa) e 2-1, che sono valse la vittoria del campionato di Serie B e il salto di categoria. In particolare, ci rivela Garzi: «Siamo stati fortunati ad arrivare secondi, poiché nell’altra parte del taApollonia Melzani bellone erano presenti squadre forse un po’ più ostiche, ma di certo non è stata una cosa voluta. Alla fine, comunque, è arrivata questa promozione, che segna il punto più alto raggiunto dal tennis femminile aretino e ci rende di Alessio orgogliosi del lavoro svolto. Segantini Ma questo deve essere solo un punto di partenza. Ora c’è la volontà, con un altro grande innesto, di fare un campionato al vertice e di dare l’assalto alla Serie A1, per provare a entrare tra le migliori otto formazioni d’ Italia». Il prossimo campionato, quindi, si preannuncia davvero di altissimo livello, tutto da vivere, con le ragazze del C.T. Arezzo che Lora Dabija (foto di Francesco Bobo Sisi) sicuramente faranno parlare di sé.

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IL PODIO DI LUGLIO

Il sogno di Maria Chiara Parigi ai Mondiali di Trail posto: Maria Chiara Parigi Podistica Arezzo Sacrificio, costanza e passione permettono di arrivare lontano. A dimostrarlo è Maria Chiara Parigi, podista aretina del 1973 che sabato 6 luglio ha conquistato uno splendido bronzo al Campionato del Mondo di Trail in Galles. L’atleta, in forza nella Podistica Arezzo, è risultata come la miglior italiana della competizione ed è salita sul tetto del mondo dopo una gara impeccabile, in cui ha corso 75 chilometri senza mai uscire dalle prime dieci posizioni e riuscendo così a prendere una meritata medaglia di bronzo. posto: Daisy Bertelli - Chimera Nuoto I Campionati Italiani Esordienti di nuoto hanno consacrato la stella di Daisy Bertelli. La giovane nuotatrice della Chimera Nuoto, nata nel 2001, ha gareggiato il 6 e il 7 luglio alla manifestazione nazionale di Rovereto indossando i colori della rappresentativa toscana e ha dato spettacolo, centrando uno storico tricolore nei 200 Dorso. Non paga del risultato, Bertelli si è poi ripetuta cogliendo l’argento nei 100 Dorso e il bronzo nei 400 Stile Libero, per un tris di podi con cui l’aretina si è imposta tra le più promettenti atlete dell’intero panorama italiano. posto: Volley 88 Dal 5 al 7 luglio Rimini ha ospitato i campionati italiani Uisp di pallavolo. Nell’Under 16 erano presenti anche le aretine della Volley 88 che, dopo la vittoria nel campionato provinciale Primavera, hanno conquistato gloria pure a livello nazionale, ottenendo uno splendido secondo posto finale. La cavalcata delle ragazze di Stefano Gialli ha preso il via con le nette vittorie per 2-0 ottenute nel girone di qualificazione contro le fiorentine della Remo Masi, le torinesi del Grugliasco e del Dravelli, e le modenesi del Campogalliano; in semifinale ecco un altro acuto per 25-21 e 25-15 contro la Reba Volley Torino. La corsa delle aretine si è fermata solo in finale con il 3-1 contro il Terranuova, una sconfitta che comunque non incide sulla bella impresa delle ragazze della Volley 88. Marco Cavini

Maria Chiara Parigi (a dx)

Daisy Bertelli con i tecnici Batti e Alessandrini

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l’Under 16 del Volley 88

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n titolo italiano, un argento e un bronzo ai campionati nazionali Esordienti A di nuoto. Con questa eccezionale impresa Daisy Bertelli, giovane atleta della Chimera Nuoto, ha raggiunto la definitiva consacrazione e si è così imposta come una delle più promettenti atlete dell’intero panorama italiano. Classe 2001, la nuotatrice aretina ha gareggiato alla manifestazione di Rovereto (Trento), indossando i colori della rappresentativa toscana e ha dato spettacolo, centrando uno storico tricolore nei 200 Dorso. A questo alloro si aggiungono l’argento conquistato nei 100 Dorso e il bronzo nei 400 Stile Libero, per un tris di podi con cui l’aretina è riuscita a issarsi ai vertici del nuoto nazionale. Il tricolore di Bertelli è stato accolto con grande gioia dai suoi tecnici Elisabetta Alessandrini e Lorenzo Batti, e dall’intera Chimera Nuoto che per la prima volta nella sua storia è riuscita a realizzare il sogno di vincere un titolo nazionale con una propria atleta. «Questo successo – afferma Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto, – è il risultato dei cambiamenti che abbiamo apportato nell’ultimo biennio alle nostre metodologie di allenamento e all’organizzazione del nostro settore agonistico. I tecnici Alessandrini e Batti sono stati bravissimi nel realizzare il nostro progetto, esaltando il talento di Bertelli e permettendole di salire al vertice del nuoto tricolore. Dopo i tanti titoli regionali conquistati, per lei è arriva-

Daisy Bertelli, dalla Chimera Nuoto al titolo italiano La giovane atleta aretina ha centrato il tricolore nei 200 dorso ai Campionati Nazionali Esordienti to il momento di raggiungere la consacrazione a livello nazionale, proiettandosi tra le più promettenti atlete del panorama italiano». Le medaglie di Bertelli hanno permesso alla squadra toscana di centrare un bel quarto posto nella classifica finale, alle spalle di Lombardia, Lazio e Campania. Nella rappresentativa regionale era presente anche Elisa Fazzuoli, un’altra atleta aretina della Chimera Nuoto che, pur non essendo salita sul podio, ha comunque contribuito al bel risultato toscano. «Di cinque atlete della Toscana, due erano le nostre – chiude Magara, – un traguardo eccezionale che testimonia l’eccellenza raggiunta dal nostro settore giovanile».

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AREZZO

BELLE ARTI

prodotti per artisti eventi d’arte tel. 0575/294110 www.mastroartista.it

MILLENARIO DI SANSEPOLCRO L’EVENTO SI CHIUDE CON LA GRANDE OPERA DI STEFANO CAMAITI IN MOSTRA

o scorso 15 luglio, nelle sale del Palazzo Vescovile di Sansepolcro, è stato inaugurato il dipinto Chiesa, costruzione d’anime di Stefano Camaiti, con il quale la Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro chiude il Millenario del Duomo e della città biturgensi. di Serena L’allestimento, che oltre alla grande tela comprende pure 47 bozzetti preparatori, è a Capponi cura di Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi, e dall’architetto Andrea Gori. L’evento è una degna conclusione per il percorso Mille anni, lanciato da “La Voce di Arezzo, Cortona e Sansepolcro” e dedicato alla storia della città natale di Piero della Francesca, con lo scopo di valorizzare il suo patrimonio storico e culturale. Il quadro del pittore di Pieve Santo Stefano – autore anche del logo che ha caratterizzato i festeggiamenti del Millenario – racconta passato, presente e futuro della comunità valtiberina. Un’opera complessa il cui punto di partenza sono Arcano ed Egidio, i due pellegrini che, di ritorno dalla Terra Santa, avrebbero sostato nei pressi di una sorgente d’acqua e lì avrebbero fondato un oratorio dove custodire le reliquie del Santo Sepolcro. Questa volta, però, Camaiti ha deciso di spiazzare tutti. I due santi fondatori del Borgo sono infatti rappresentati con vesti inedite. Grazie alla fantasia e all’estro dell’artista i due diventano pellegrini moderni che dialogano di fronte alla pianta della Città, bagnata da una sorgente posta sulle antiche rovine, reminiscenze della primigenia abbazia. L’estremità inferiore del bastone di un pellegrino è puntata sulla fortezza di Sansepolcro, riferimento simbolico alle virtù cardinali in legame alle virtù umane e all’esistenza dedicata al bene e alla scelta dei mezzi adeguati per compierlo. In secondo piano, uomini di diverse etnie collaborano alla costruzione della cattedrale biturgense, in pieno spirito di giustizia e pace. Le figure in lontananza, muovendosi sopra un’ideale impalcatura, simboleggiano le pietre vive della chiesa, nella quale ciascuno di noi ha un compito assegnato. A sinistra s’intravede la porta d’ingresso del duomo; sul lato opposto un arco segna il passaggio dell’anima verso la Gerusalemme celeste. Gli splendidi colori – tutti caldi toni pastello – e la luce, davvero unica, rendono il quadro ricco di vita e di serenità interiore. La grandiosa opera resterà visibile al pubblico fino a domenica 1° settembre.

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GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it

L’ARTE FOTOGRAFIC DELL’ANIMA di Valentina Paggini

na fotografia è un segreto intorno a un segreto: più rivela e meno lascia capire». Prendendo in prestito una frase famosa da una delle fotografe più conosciute del secolo scorso, Diane Arbus, possiamo arrivare fin dentro il senso profondo dell’arte fotografica della giovane aretina Lucrezia Senserini, classe 1988. «La realtà, vista attraverso il filtro dell’obiettivo, si è rivelata diversa, a volte sinistra o addirittura inquietante, ma comunque sempre delineata da un dettaglio che può essere solo immaginato, pensato. Conosciuto, sì, ma solo attraverso le proprie sensazioni». Ci risponde così quando le chiediamo cosa vede ogni volta che scatta e ogni volta che riguarda le sue foto incorniciate a comporre il tema di una mostra. In effetti di mostre e concorsi ne ha fatti un bel po’, per essere all’inizio del suo percorso artistico. Nel 2011 vince il concorso Apab sul tema del fotoreportage in bianco e nero con L’anima dell’Africa: la vita e la morte, due anni dopo è tra i vincitori di Face Your Talent, concorso sul tema dell’identità, e la sua foto è esposta a Milano, alla galleria Spazio Farini; è anche a Bologna, tra i finalisti della prima edizione del contest Photographic Talent 2013, organizzato dall’agenzia di moda Jada Bos Fashion, in collaborazione con la scuola di fotografia professionale Shoot Institute. Anche sul web – che ormai la fa da padrone – è molto apprezzata: sono sette gli scatti che Vogue ha scelto di pubblicare sulla community del suo sito internet (www.vogue.it/ photovogue), e seguitissimo è il suo profilo su Flickr, dove si possono vedere molte delle sue foto più belle, protagoniste di vari suoi progetti personali.

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FICA COME ESPRESSIONE SOPRAFFATTI DAGLI EVENTI Il sorprendente thriller di Ettore Leandri

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opraffatti dagli eventi è il racconto di Ettore Leandri, 37enne scrittore di Castiglion Fiorentino (Ar), pubblicato da 0111 Edizioni e disponibile in formato ebook. Un giallo che racconta la storia di una famiglia di Rimini, benestante e apparentemente perfetta: di Francesco, uomo stimato, di sua moglie Marta e della loro figlia Noemi, che lavora a New York da cinque anni. La narrazione si apre con la notizia dell’incidente accaduto ai genitori e della partenza improvvisa di Noemi per l’Italia: e qui inizia il giallo. Come sono morti i genitori, trovati entrambi senza vita in casa propria? Un caso chiuso per il commissario, ma non per Noemi che si interroga sulle poche informazioni che la madre le aveva comunicato in un telefonata un paio di mesi prima. Il racconto ripercorre a ritroso alcuni momenti determinanti nella vita recente dei tre protagonisti, analizzando il loro punto di vista fino a spiegare nei minimi particolari l’accaduto e le motivazioni dietro ai loro gesti. E quando il lettore pensa di aver finalmente ricomposto tutte le tessere del puzzle, come vuole un buon thriller, viene di nuovo “sopraffatto” da un epilogo decisamente impensabile. Cecilia Falchi

Progetti che ha iniziato a portare avanti dopo la laurea in Musica e Spettacolo e dopo aver preso l’attestato di tecnico qualificato presso la Scuola Internazionale di Fotografia Apab, dove – ci dice – «mi sono avvicinata alla teoria, quindi come sistemare le luci e come raccontare storie tramite immagini. Da qui, ho iniziato a lavorare in autonomia, scattando secondo linee progettuali che avevo in mente da un po’, come la serie di foto sul contrasto luci/ombre, vari ritratti, soprattutto di donne, che mi hanno permesso di scoprire le diverse anime della femminilità e le emozioni inconsce della donna, e il progetto Claustrofobica assenza realizzato con la Polaroid, quindi tutto in analogico». Curiose e di un effetto sorprendente sono anche quelle scattate con pellicole scadute. «Sto indagando pure la fototerapia – ci confessa – e altre sfaccettature della psiche umana, anche se per formarmi appieno sento il bisogno di uscire dalla realtà provinciale, troppo spesso chiusa su se stessa e restia ad aprirsi al mondo». www.flickr.com/photos/lucrezia_senserini

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È ARETINA UNA DELL ESPONENTI ITALIANE

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ul finire degli anni Settanta, negli ambienti caliLa cucina secondo Caterina forniani underground prende vita la Lowbrow Art, meglio conosciuta come Pop Surrealism. Robert Williams e Gary Panter sono i pionieri di un’arte che presenta soggetti caricaturali, spesso legati al mondo ludico, inseriti in ambientazione oniriche e caratterizzati da un’accentuata decoratività. Nel 1994 la Lowbrow Art diventa un movimento che comincia a raccogliere adepti ovunque, anche in Italia, dove un gruppo di artisti trova la consacrazione a Roma nel 2011 con l’evento dal titolo Italian Pop Surrealism. Tra i protagonisti c’è anche l’aretina Amelia Von Grüne, classse 1973, eclettica pittrice da anni sensibile a tematiche legate al veganismo [filosofia di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali, ndr] e all’antispecismo [movimento secondo cui l’appartenenza a una diversa specie non giustifica il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente, ndr]. Nei suoi lavori Amelia affronta in maniera unica e sorprendente il rapporto tra l’uomo e gli altri animali invertendo i ruoli, vale per tutti l’opera ammirabile ad Arezzo lungo il percorso meccanizzato di via Pietri, intitolata Houyhnhnm, dove un cavallo utilizza una persona piegata per compiere esercizi ginnici. L’incontro con la creatività per Amelia avviene molto presto. «A cinque anni facevo i ritratti a mio nonno nelle calde sere d’estate – ci racconta. – Lui era così entusiasta della mia capacità istintiva di saper gestire la tavolozza, che faceva vedere le “opere” a tutti gli amici. Crescendo non pensavo che la pittura potesse rappresentare il mio futuro lavorativo, quindi in parallelo portavo avanti altro, reprimendo la mia indole. Poi la vita, tra cadute e risalite, mi ha riportato all’arte, anche se con essa ho un rapporto di amore-odio: ci sono momenti in cui la accantono, per riprenderla in seguito con passione». Etica ed estetica. «Sono due parole inscindibili. La pittura deve incantare l’occhio ma lasciare anche messaggi. All’inizio del nuovo millennio, dopo aver terminato l’Accademia delle Belle Arti a Firenze, era sempre più forte l’esigenza di denunciare. L’esito finale di questa fase inquieta è stata la nascita – nel 2009 – di “Cassandra” e del ciclo di opere in cui preannunciavo apocalissi e disastri eco-ambientali. Un periodo dal quale sono uscita molto provata e dove ho capito che un approccio drammatico non sempre è la migliore soluzione per veicolare informazioni». Conseguenza naturale è la creazione di un altro alter ego: Amelia Von Grüne. «Per sintetizzare un nuovo linguaggio ho recuperato le iconografie tranquillizzanti degli anni Cinquanta e Sessanta tratte da illustrazioni per bambini, ma anche i cartoni animati che fagocitavo da piccola, tutte immagini familiari, già decodificate dall’occhio comune, che non creano le barriere o i timori reverenziali che

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di Marco Botti

ELLE PIÙ IMPORTANTI NE DEL POP SURREALISM

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di solito ha chi si avvicina all’arte contemporanea. L’uso del bianco e nero serve invece a mitigare certe scene che possono risultare scioccanti, anche se, come dico sempre, non vanno prese alla lettera». La vicinanza ai diritti degli animali è preponderante. «La mia vita è improntata all’empatia, a comprendere lo stato d’animo altrui, a mettermi nei panni degli altri esseri viventi. I m protagonisti delle opere si legano alla mia sensipro bilità animalista ma sono anche una metafora bi di come relazionarsi con il diverso, il più debole o se vogliamo con le nostre parti più vulnerabili». E l’adesione al Pop Surrealism? «Devo essere sincera. A me interessava un stile retrò con atmosfere goticheggianti, ma ero all’oscuro di cosa fosse la Lowbrow Art losangelina. L’ho scoperta quando le mie opere sono state connesse a essa. Approfondendo ll’argomento mi sono stupita di come i temi a me cari siano presenti in quella corrente». Agosto. Momento di riposo anche per gli artisti? «Non proprio. Sto vivendo una nuova fase di fermento e grandi cambiamenti, quindi non escludo che presto nasca qualche altro mio alter ego. Ciò non significa che Amelia abbia esaurito il suo percorso. È un personaggio dichiaratamente atemporale, quindi non potrà mai passare di moda».

Houyhnhnm

www.facebook.com/amelia.vongrune

viale Cittadini 19 0575 902825 2 AGOSTO 2013

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PER CHI AD AGOSTO RIMANE IN …UN EVENTO PENSATO SU MISURA

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orna Sapori in Villa a Villa Severi dal 6 al 10 agosto: ne abbiamo parlato con Lucia Martinelli della Strada del Vino. «La nostra è una manifestazione frutto della collaborazione di un gruppo ormai collaudato, in cui oltre a Strada del Vino c’è di Francesco Ciabatti Ais delegazione di Arezzo, Associazione Cuochi e Aicoo, a cui quest’anno si sono aggiunti Vetrina Toscana a Tavola, Confcommercio e Confesercenti». Avete allargato la rete. «Esatto, l’idea è proprio questa. Ovviamente abbiamo anche il patrocinio di Provincia, Camera di Commercio e Comune, a confermare lo spirito di collaborazione tra pubblico e privato, oltre che tra privati. Da tre anni abbiamo voluto allungare questa nostra offerta perché ci siamo accorti che tanta gente ad agosto – ultimamente sempre di più – rimane in città. Ci piaceva offrire un servizio di qualità pensato soprattutto per gli aretini che rimangono ad Arezzo». Il programma? Anche quest’anno è molto ricco: partiamo verso le 19.30, perché prima il caldo non ce lo permette! Cominciamo con un aperitivo letterario, la Severiana, quattro chiacchiere e bollicine: quest’anno gli argomenti saranno tutti legati all’enogastronomia, l’argomento che ci è più consono. Spazieremo, passando dalla cucina locale alla cucina rivisitata e al cake design, anche con vari food blogger del territorio. Tutte le sere avremo un ospite e faremo dei piccoli cooking show coinvolgendo i non addetti ai lavori, per rendere l’atmosfera più simpatica e far capire che l’enogastronomia è un argomento trasversale, che coinvolge e appassiona tutti». Bere e mangiare: cosa ci aspetta? Il ristorante – che apre alle 20 – quest’anno sarà dedicato alle vallate, con cinque serate a tema. Abbiamo cercato di coinvolgere i produttori, per valorizzare le nostre qualità: dal fagiolo zolfino alla trota fario, dal grigio del Casentino al tartufo della Valtiberina e chi più ne ha più ne metta. Il tutto interpretato dagli chef del territorio, grazie all’Associazione Cuochi e a Vetrina Toscana a Tavola. Dalle 19.30 sarà operativo il wine bar con un centinaio circa di etichette del territorio, curato oltre che dalla Strada del Vino dai sommelier dell’Ais.

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IN CITTÀ… Nel dopocena un salottino sarà dedicato al sigaro toscano, in abbinamento ai vinsanti e ai distillati anch’essi rigorosamente del territorio. Sempre nel dopocena musica dal vivo, quest’anno con generi più adatti al contesto, jazz, musica classica… Poi il Mercatale, il mercato dei prodotti agricoli, si estende ulteriormente – a proposito del fare squadra – ad alcuni artigiani e artisti locali». Un occhio di riguardo anche ai bambini. «Ci sarà un angolo a loro dedicato e curato dalle Fattorie Didattiche, in cui saranno presenti ad esempio gli Amici dell’Asino e i pony, così come laboratori di decoupage, cucina, e due librerie che gentilmente collaboreranno con noi per fare letture e altro». Il periodo invita anche ad alzare gli occhi al cielo… «Infatti il Gruppo Astrofili sarà presente in due serate, per poter gestire tutti coloro che verranno, col gran finale ovviamente per la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, in un ritorno simbolico ai Calici di Stelle da cui siamo partiti». Ci sarà anche una serata speciale dedicata al senza glutine. «Tutte le sere ci saranno i cibi di strada senza glutine, in più abbiamo pensato di fare una serata per tutti dedicata al senza glutine, per farne sentire i sapori e dimostrare che adesso c’è tanta qualità pure in quest’ambito. Oltretutto il pubblico è più ampio di quello che si pensava, per questo non abbiamo voluto fare un menù a parte, ma il contrario, integrare tutti nella conoscenza di questi sapori». Altre chicche? «In una serata parleremo di tradizione e innovazione, di cucina aretina secondo Guido Gianni: abbiamo invitato suo cognato assieme a Zelinda Ceccarelli per ricordarlo e ricordare le sue ricerche storiche e le sue ricette, lui è stato un precursore».

ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 2 AGOSTO 2013

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CHE NOIA CHE CALDO, CHE CALD PICCOLO PRONTUARIO SUL MANGIAR BENE D’ESTATE

pesso si dice che in estate non si ha fame, si pensa di mangiar meno, ma inspiegabilmente le persone aumentano di peso. Sarà sfortuna, mandata come punizione per qualche peccato di gola invernale? Analizziamo i fatti. Spesso con il caldo torrido estivo non si ha voglia di mettersi al caldo dei fornelli per cucinare e quindi si a cura della finisce per saltare i pasti, mangiare “al volo” pane con affettati e formaggi o pasteggiare solo dott.ssa Barbara con la frutta, pranzare con “vaschette” di gelato apparentemente leggero o nutrirsi di soli Lapini snack, troppo ricchi di grassi e zuccheri semplici. Quindi, pur mangiando poco, è molto facile mangiar male. Lo sbaglio sta nel sottovalutare tutte queste pratiche. Infatti chi non si mette seduto a tavola a mangiare con calma quello che è il suo pasto, finisce per non esserne soddisfatto e rischia di non registrare di aver mangiato. Nei panini (che sarebbe meglio fossero fatti con il nostro pane toscano, senza olio né sale) poi ci sono tutta una serie di aggiunte pericolosissime per la linea che non vengono ben valutate, come ad esempio i formaggi, i vari condimenti, le creme e le salse. La frutta contiene zuccheri semplici, non da sazietà come un piatto di pasta che contiene carboidrati. Si finisce per mangiarne grandi quantità che apportano calorie lasciando il varco aperto a fame e a pericolosi “smangiucchiamenti” fuori pasto. Il gelato poi è un ottimo sostitutivo di pasto una volta ogni tanto, ma occhio alla quantità e a quali gusti si scelgono. Ovviamente quelli alla frutta, ai fior di latte o lo yogurt hanno meno grassi e meno proteine dei gusti alla crema, ma non meno zuccheri. Ottima merenda per

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LDO CHE NOIA! i bambini e gli anziani, che lo digeriscono bene traendo vantaggio dalla sua capacità di rinfrescare. Riguardo gli snack tipo patatine, merendine, salatini e quant’altro, lasciamo il nostro no comment, visto che tutti sanno quanto sono altamente calorici e ricchi di grassi, che in grandi quantità fanno aumentare peso e sono nocivi per la salute. Quindi usarli in maniera modica e sporadica non fa male a nessuno, perché è “la dose che fa il veleno”, ma mai illudersi di reputarli spuntini corretti e innocui, anche per coloro che non hanno problemi di peso. Occhio alle bibite zuccherate, molto utilizzate per dissetarsi, ma contenenti “calorie vuote” che non danno sazietà ma apportano molta energia. Allora cosa scegliere? I piatti unici possono essere una pratica soluzione, ma devono essere completi, per garantire i giusti nutrienti e saziare. Alcuni esempi sono le insalate, ricche di vitamine, sali minerali e fibre per le verdure di cui sono composte, proteine per gli ingredienti che vengono aggiunti – tipo prosciutto cotto, mozzarella o tonno, – grassi insaturi dell’olio – rigorosamente extravergine di oliva, misurato con il cucchiaio e non a occhio per non esagerare – e carboidrati del mais (spesso viene aggiunto e confuso con la verdura), e dal pane, che deve accompagnare come DIETISTA BARBARA elemento saziante ed energetico per svolgere le attività senza però appesantire. LAPINI Equilibrate e fresche anche le insalate di pesce, favorendo quelle a base del Responsabile prevenzione meno costoso, ma non meno ricco di preziosi nutrienti, pesce azzurro. Leggeri i LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) di Arezzo, carpacci di carni magre, conditi con limone per aumentarne l’assorbimento del www.dietistalapini.it ferro, abbinati a verdure miste che decorano, vivacizzano e riempiono il piatto. Manda le tue domande Ottimi i primi piatti freddi a base di pasta, cous cous, riso, farro o altri cereali, all’indirizzo email lapiniabbinati a legumi o ad abbondanti quantità di verdure di ogni genere e colore. barbara@yahoo.it e leggerai le tue risposte nella Ricordatevi di favorire i prodotti locali e di stagione. Quindi buon appetito e prossima rubrica buona freschezza a tutti.

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il sonetto

incassando i rimborsi! Ciò che temo è che questo ossessivo attaccamento ai soldi, difesi fino all’estremo, aumenti a dismisura il malcontento contro la Casta, che non si rassegna a cedere quattrini: li ritiene suoi di diritto! È una cosa indegna d’un paese civile. Sono scene viste e riviste, il solito teatrino, ma, attenti gente… il baratro è vicino!

chilometro zero

di Leonardo Zanelli

Torniamo a parlare delle susine di stagione. Con le piogge abbondanti che abbiamo avuto e il sole forte di questi giorni si fa largo una pianta praticamente invincibile, che cresce ovunque. Spesso è stata anche usata come portainnesto – nel monte Amiata, ad esempio. È la Mascina di Montepulciano, una pianta che produce una prugna di piccole dimensioni di colore blu. Matura da Ferragosto in poi e si presta molto bene per la trasformazione in gustose confetture, ma anche e sopratutto per l’essiccazione. L’essiccazione è uno dei modi migliori per conservare la frutta e il contenuto di Fabio Mugelli di vitamine che la caratterizza.

Se sposti un posto a tavola di Christelle Raynal ** Una pubblicitaria di successo che arriva al suo primo lungometraggio potrebbe far sperare in qualcosa di fresco e innovativo, almeno in un weekend di tale calura afosa. Invece, Christelle Raynal decide di partire per la sua avventura cinematografica con un’opera che di originale ha ben poco. Presentato fin dalla sua distribuzione in patria come lo Sliding Doors francese, Se sposti un posto a tavola è una nuova variazione del tema “matrimoni e disastri affini”. Visione buona giusto per combattere una serata di noia estiva al riparo dall’afa nel buio di una sala climatizzata, si regge esclusivamente sulla bravura tecnica della regista, che riesce a imprimere anche a una storia così poco divertente, la brillantezza e la velocità di uno spot televisivo ben confezionato.

cinema

Aveva detto Letta: «Non faremo un passo indietro sul finanziamento!» E infatti il Parlamento, mica scemo, prende alla lettera il suo ammonimento…

L’ O r c h e s t r a Multietnica di Arezzo, diretta da Enrico Fink, dopo aver coinvolto musicisti e cantanti come Cisco e Raiz incontra quest’anno la Bandabardò, uno dei gruppi più seguiti della scena indipendente italiana. Con il patrocino e la collaborazione del Comune di Arezzo, Assessorato alle Politiche per l’Integrazione, l’8 di Lucio Massai agosto 2013 in piazza San Domenico.

dove andare

CHI TROPPO VUOLE…

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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la vignetta di Gigi Paggetti

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