Il Settimanale di Arezzo 156

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ANNO IV NUMERO 156 • VENERDÌ 19 LUGLIO 2013 • COPIA GRATUITA © PAOLO MARGARI (LICENZA CREATIVE COMMONS)

IN COPERTINA: SCATTO, IDEA ED ELABORAZIONE GRAFICA

UNOAERRE INDUSTRIES STRADA E, 5 LOC. SAN ZENO, AREZZO TEL. 0575 925953

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Un caffè con il Sindaco 4 Da dove deriva la crisi 5 Il bilancio, uno strumento al servizio del bene comune 6 Rondine, una nuova classe dirigenziale per la sponda sud del Mediterraneo 11 Love Festival 2013: tra Arezzo e Perugia vince Albergo

ad Arezzo 16 Riccardo Righi: una stagione davanti a tutti 17 Affilando gli artigli: i Lions si preparano alla prossima stagione 18 Sezione AIA Arezzo: quattro tasselli al posto giusto 19 Scattano le lancette della “24 Ore di Tennis” del Giotto 20 La Chimera Nuoto sbanca il trofeo internazionale di Lubiana

NON PIÙ PAROLE OMAI 8 Santo Spirito festeggia la 30a Lancia d’Oro

A REGOLA D’ARTE 21 Una bollente risata nell’estate aretina: gli appuntamenti estivi con la comicità di Noidellescarpediverse 22 Cinque serate per tutte le orecchie al Giardino Pensile della Provincia 23 Speciale Arezzo Wave 2013: un ritorno alle radici apprezzato da diecimila persone 28 Pieve a Sietina, per riscoprire e valorizzare il territorio

L’ESPERTO RISPONDE 10 Occhio all’indice… glicemico AREZZO SPORT 13 ORLANDO FIORDIGIGLIO: una carriera costruita un passo alla volta 15 Tuscany Series, il baseball internazionale sbarca

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 156 – VENERDÌ 19 LUGLIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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UN CAFFÈ CON IL SINDACO

di Cecilia Falchi

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opo la nostra intervista del 21 giugno Ilaria Bidini alias Ilaria Nontelodico ha continuato la sua campagna di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e della cittadinanza sulla questione delle barriere architettoniche nella nostra città: marciapiedi occupati, strade sconnesse, scalini che letteralmente la bloccano e le impediscono di muoversi e accedere ai locali. Avendo provato, senza però ottenere alcun risultato, a contattare il nostro sindaco Giuseppe Fanfani, e determinata nel suo intento, ha deciso di girare un video-appello in cui lo invitava a prendere insieme un caffè per poter discutere delle difficoltà che lei, affetta da osteogenesi imperfetta, incontra semplicemente per entrare in un bar. «Sono contentissima, il Sindaco a distanza di un paio di giorni dalla pubblicazione del video finalmente mi ha contattata e mi ha detto che sarebbe stato molto felice di prendere questo famoso caffè con me, per poter discutere delle mie richieste. Ammetto che avevo un po’ perso le speranze. Invece, a dispetto anche delle mie previsioni, lo incontrerò sabato mattina alle 10 al Caffè dei Costanti, nel centro storico, uno dei locali per me più accessibili per la presenza dei tavolini fuori. Il video Caro Sindaco le offro un caffè che Ilaria ha pubblicato nella sua pagina Youtube, col nome in codice Mitsu851, ha totalizzato più di 1400 visualizzazioni solamente in una settimana: «Mi ha contattato pure l’assessore alle Politiche Sociali, il dottor Marcello Caremani, per un incontro, e molte persone mi hanno cercato su Facebook chiedendomi l’amicizia, facendomi i complimenti per la mia determinazione e la mia “piccola battaglia”. Persino alcuni gestori di esercizi commerciali mi hanno riconosciuto per strada e mi hanno chiesto informazioni e del caffè con il Sindaco». L’incontro con il Sindaco è un primo passo per la rimozione delle barriere architettoniche e per consentire una vita più indipendente a coloro che sono affetti da disabilità, anche le stesse condivisioni sui social network del video-appello di Ilaria e l’interesse dimostratole da molti sono un segno, che fa sperare che le cose prima o poi possano migliorare.

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di Francesco Ciabatti

DA DOVE DERIVA LA CRISI L’ANNUNCIO DELL’OTTIMO RISULTATO DELL’AUMENTO DI CAPITALE DI BANCA ETRURIA DIVENTA LO SPUNTO PER PARLARE DI ALTRO

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l numero dei derivati rispetto alla terribile crisi finanziaria di cinque anni fa [causata appunto dai derivati, nda] è triplicato»: così Giuseppe Fornasari, presidente di Banca Etruria, alla conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’operazione di aumento di capitale lanciata dall’istituto a giugno. «È uno strumento, quello dei derivati, che andava abolito. Praticamente tutte le banche tranne Banca Etruria lo hanno utilizzato», continua Fornasari. Ma cosa sono i derivati? Sono strumenti finanziari talmente complessi che non basterebbe, forse, un numero intero del “Settimanale” per spiegarli per bene. Ci limitiamo a metterne in risalto una caratteristica fondamentale: poco o nulla hanno a che fare con l’economia reale. Non si comprano prodotti, si scommette su prodotti, o meglio, sull’andamento futuro delle loro quotazioni. I derivati possono poi riguardare pure attività finanziarie, e addirittura le variabili più diverse: perfino la quantità di neve caduta in una determinata zona, o le precipitazioni in genere. Non c’è nulla di più lontano dai “conti della massaia” che ognuno di noi si trova quotidianamente a fare per amministrare bene la propria vita, e che, fatte le dovute proporzioni, fanno anche le aziende sane. «Sembra di parlare di cose del passato – continua Fornasari – ma non è così: dopo che tutto questo è stato stigmatizzato per anni come un processo sbagliato, un modo truccato di fare finanza, dopo tutte le declamazioni di rito, gli inviti alla ragionevolezza e a un ritorno a una moralità sostanziale, non è successo niente. Anzi, dove prima di derivato ce n’era uno adesso sono ce ne sono tre. Se dovessimo guardare al futuro sotto questo punto di vista, beh, se è successo qualcosa in passato, oggi dovrebbe succedere ancora di più». Com’è possibile, allora, evitare di rivedere un film già visto? «Noi riproponiamo sempre questo modello di azionariato diffuso, legato a doppio filo col territorio perché, al di là delle nostre convinzioni, è l’unico praticabile in un Paese fatto così, di tanti piccoli soggetti produttori. L’Italia se vuol crescere può solo ripartire di qui». Ma il nostro non è un Paese contraddittorio? «Certamente: mentre ci diciamo queste cose il nostro Tesoro gioca sul fallimento di altri Paesi. Bisognerebbe decidere qual è la strada: è chiaro che quando si gioca al lotto sul fallimento di Paesi diversi dal nostro si guadagna tanto, ma non è esattamente la strada che può portarci lontano. È questo il risultato da raggiungere? Secondo noi no. O si riparte dal riconoscere un modello di piccola impresa italiana, o si va poco lontano».

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IL BILANCIO, UNO STRUMENTO AL SERVIZIO DEL BENE COMUNE

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l bilancio di previsione 2014 sarà l’argomento con cui i Popolari per Arezzo si preparano a rompere il ghiaccio nel Consiglio comunale aretino. Il nuovo gruppo consiliare rappresentato da Luigi Scatizzi e sostenuto da una parallela associazione ha studiato attentamente la proposta dell’Amministrazione sul bilancio, e di conseguenza ha strutturato un atto di indirizzo da proporre all’assessore Stefano Gasperini e alla Giunta. L’intervento dei Popolari per Arezzo partirà dal presupposto che il bilancio del Comune è un rendiconto che, per quanto in sostanziale equilibrio, non contiene una linea politica, e soprattutto non contiene presupposti per una crescita della città e un miglioramento della vita dei suoi cittadini. «Il bilancio – spiega Scatizzi – non ci racconta la reale soddisfazione dei cittadini rispetto a tanti elementi sociali, ambientali, culturali e di tempo libero. È un bilancio tecnicamente legittimo ma che, allo stesso tempo, non ha un’anima, esclude i bisogni delle persone e non ha alcuna direzione

strategica. Un bilancio in ordine sotto il profilo contabile non indica che la comunità è ben amministrata, e soprattutto non indica il benessere dei cittadini. Ritengo dunque sia necessario approcciarsi alla materia della contabilità con maggior coraggio e alcune scelte lungimiranti, che facciano tornare speranza e ottimismo nei cittadini, due valori immateriali i quali, in futuro, potrebbero far crescere la città e il suo territorio». In questo senso il bilancio dovrebbe volgere maggior attenzione soprattutto alle spese sociali (sanità, scuola, servizi…), con l’Amministrazione chiamata ad attuare alcune scelte specifiche che dimostrino la volontà politica di perseguire il “bene comune” e migliorare il benessere della cittadinanza. «Il bilancio deve avere un obiettivo prioritario: il bene comune – conclude Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo. – Deve indicare espressamente i valori e gli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire e le risorse da destinare allo sviluppo della comunità, di famiglie, gio-

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di Marco Cavini

vani, anziani e altre categorie in difficoltà. Occorre cambiare prospettiva su come spendere i soldi pubblici, considerando come base delle politiche il perseguimento del benessere dei cittadini: si tratta di un cambio di mentalità impegnativo e faticoso, ma che avrà tante ricadute positive su Arezzo e i suoi abitanti».

Andrea Gallorini, Luigi Scatizzi e Giovanni Grasso

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RONDINE, UNA NUOV PER LA SPONDA SUD loc. Gragnone 29 tel. 0575 365251

di Michele Giuseppi

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enerdì 12 luglio, presso la Sala dei Grandi della Provincia, si è svolta la presentazione della seconda edizione del progetto promosso dall’associazione Rondine Cittadella della Pace. Una nuova classe dirigenziale per la Sponda sud del Mediterraneo si dà come obiettivo dare delle risposte ai giovani nati nelle regioni settentrionali dell’Africa, perché oggi siano chiamati a sviluppare una piena consapevolezza dei cambiamenti socio-politici delle loro nazioni, e perché possano proporre una nuova leadership in grado di mantenere la stabilità fondata sui principi della democrazia. L’evento ha visto presenti, tra gli altri, Roberto Vasai, presidente delle Provincia, e Francesco Romizi, assessore alle Politiche Giovanili. «Ci tengo a fare un saluto a tutti i presenti e vorrei ringraziare l’associazione “Rondine” per aver scelto la nostra bellissima sala per questo evento. Rondine ci rende orgogliosi, anticipa la realtà. Mette i picchetti che un giorno andranno a sostenere la pace». Così il Presidente della Provincia, che ha poi passato la parola all’assessore Romizi: «Un caloroso saluto ai ragazzi africani e a Rondine, una realtà che permette alla nostra città di aprirsi e proiettarsi verso il mondo». Il progetto nasce tre anni fa da un idea di Franco Vaccari per far fronte alle sempre più espansive Primavere Arabe. «Vorrei esordire chiedendovi di omaggiare un minuto di silenzio per tutti quegli uomini e quelle donne che ogni giorno muoiono in mare, nella speranza di un futuro migliore per loro e per loro famiglia – così il Presidente di Rondine ha voluto prendere la parola. – Riuscire a ospitare questi ragazzi per noi è un onore incredibile. Il nostro obiettivo è creare fiducia tra i popoli, vogliamo credere che un giorno ciascuno possa prendere consapevolezza

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OVA CLASSE DIRIGENZIALE D DEL MEDITERRANEO che siamo tutti figli della stessa terra». Rondine oggi offre un programma di alta formazione intensiva rivolto a giovani professionisti provenienti dalla fascia meridionale del Mediterraneo. La presentazione ha avuto una moderatrice d’eccezione: l’ex onorevole Tana De Zulueta, che ha esordito presentando i nove ragazzi del nuovo anno di formazione di Rondine. Tre tunisini, due egiziani, altrettanti libici e un israeliano. I giovani si sono alternati alla parola e hanno avuto tutti modo di raccontare i loro progetti e ciò che Rondine è riuscito a offrire loro. «Vorremmo creare un nuovo sistema di governance per l’Egitto, che in questi giorni è sotto la lente di ingrandimento del mondo per le rivolte contro il presidente deposto Morsi – dice uno dei ragazzi nati sulla sponda del Nilo. – Il nostro sogno è instaurare anche nei Paesi nel Nord Africa un sistema governativo democratico e partecipativo». Inoltre i ragazzi, nei pochi minuti a loro disposizione, ci hanno resi partecipi di alcuni attimi di esperienza di vita dei loro Paesi natale. La parola è passata poi a Alessandro Garuglieri, responsabile dell’area formazione di Rondine Cittadella della Pace: «Il progetto “Rondine” è nato quindici anni fa come associazione per la pace. A oggi possiamo ritenerci più che soddisfatti per il lavoro svolto, perché diamo a questi ragazzi un’opportunità di esperienza vincente. Hanno la possibilità di crescere come uomini e come cittadini attraverso lo studio delle scienze politiche, della cultura e lingua italiane. Imparano la giusta relazione che passa tra Famiglia-Stato-Umanità, e maturano con la convinzione che tutti noi siamo cittadini del mondo». Il progetto Una nuova classe dirigente per la sponda sud del Mediterraneo è patrocinato da Banca Etruria, che ne fa un investimento per l’elevazione della qualità della vita. L’idea dell’associazione “Rondine” è ambiziosa e affascinante, ci auguriamo possa essere la giusta strada da seguire per raggiungere la pace.

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

on il Te Deum di ringraziamento sono iniziati i festeggiamenti del popolo gialloblù di Santo Spirito per la vittoria della 30a Lancia d’Oro, ottenuta nella Giostra dello scorso 22 giugno. Venerdì scorso erano molti i quartieristi che hanno accompagnato il corteo (che ha visto la partecipazione pure del Gruppo Musici), dai Bastioni fino alla cattedrale dove, nella cappella della Madonna del Conforto, si è poi svolta la cerimonia officiata da don Alvaro Bardelli. Com’è consuetudine, ad aprire il corteo sfilavano le Lance d’Oro vinte dal Quartiere, portate dalle ragazze gialloblù. L’ingresso nella cappella della Madonna del Conforto è stato annunciato dal suono della marcia trionfale dell’Aida, e dopo il saluto di don Alvaro è stato suonato l’Alleluia, motivo “ideato” dallo stesso parroco per tale occasione. Al termine della cerimonia è invece iniziata la sfida del quartierista Lorenzo Alberti, che aveva promesso, in caso di vittoria, di percorrere 750 giri di Piazza Grande, tanti quanti gli anni che vengono festeggiati della Fraternita dei Laici (a cui è dedicata la Lancia d’Oro). Un vera e propria impresa iniziata alle ore 00.35, con il via ufficiale effettuato alla presenza del rettore del Quartiere Ezio Gori, del rettore della Fraternita

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dei Laici Liletta Fornasari, oltre che di numerosi quartieristi gialloblu, alcuni dei quali hanno poi passato la notte in bianco per sostenere costantemente Lorenzo. La “sfida” è stata portata a termine alle ore 11.50. Come ultimo atto dei festeggiamenti questa sera (venerdì 19) è invece in programma la Cena della Vittoria, che si terrà in via Niccolò Aretino, adiacente la sede del Quartiere, e che vedrà la partecipazione di oltre 800 commensali. “CAVALIERI DI AREZZO” IN GRAN SPOLVERO IN POLONIA

Si è chiusa con un ottimo bottino la partecipazione dei Cavalieri di Arezzo al Wielki Mi dzynarodowy Turniej Rycerski, torneo medioevale internazionale svoltosi nella cittadina di Golub-Dobrzy (Polonia), che ha visto i nostri cavalieri – in rappresentanza dell’Italia – conquistare un primo posto con Daniele Gori nella categoria individuale, e un secondo posto in quella a squadre. La manifestazione si è aperta con la prova individuale, cui hanno partecipato 64 cavalieri. Al termine delle tornate di qualificazione i primi otto della classifica parziale accedevano alla finalissima: tra essi gli aretini Luca Veneri e Daniele Gori. Una finale tiratissima ha visto esaltare le doti di Gori, vero e proprio mattatore del girone finale, grazie a una prova superlativa che non ha dato scampo agli avversari. A completare la brillante performance degli aretini pure il quarto posto di Veneri, il quale per un niente ha sfiorato il podio. È invece mancato un pizzico di fortuna nella prova a squadre, in cui la compagine aretina si è battuta contro la blasonata squadra di casa. I nostri cavalieri si sono battuti con gran determinazione, esaltandosi in alcune delle prove in programma, tra cui il tiro al buratto e la prova all’anello. Al termine di un combattutissimo torneo, che ha appassionato le migliaia di persone assiepate lungo i lati della pista, i Cavalieri di Arezzo si sono dovuto arrendere per una manciata di punti. Alla cerimonia di premiazione gli aretini hanno comunque ricevuto un caloroso applauso per quanto dimostrato sul campo di gara. La squadra era composta da Mario Capacci (capitano), Giuseppe Mori, Paolo Parigi, Maurizio Frulio, Luca Veneri, Daniele Gori e Vincenzo Sestini.

La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 19 LUGLIO 2013

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OCCHIO OCCHIO ALL ALL’INDICE… ’INDICE… GLICEMICO GLICEMICO

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a cura della dott.ssa Giulia Roghi

l termine “indice glicemico” è stato introdotto all’inizio degli anni Ottanta da David Jenkins, dell’Università di Toronto. Si tratta di un parametro che permette di classificare i cibi ricchi in carboidrati in base al loro effetto sulla glicemia, cioè in base alla loro capacità di modificare, dopo il consumo, i livelli di glucosio nel sangue.

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uesto indice corrisponde al tasso di assorbimento di diversi zuccheri.

Si tratta di un criterio di classificazione dei glucidi in base al loro effetto sulla glicemia. Un indice glicemico basso, per esempio intorno a 50, è proprio dei carboidrati a lento assorbimento, e quindi a lento rilascio di glucosio nel sangue, mentre un indice glicemico alto, sopra i 100, è indice di rapido assorbimento, e quindi di alti picchi glicemici. Privilegiare: • Gli alimenti con un indice inferiore a 50 (vedi tabella) • Gli alimenti ricchi di fibre rispetto ai prodotti raffinati. Esempio: preferire il pane integrale al pane bianco, i cereali integrali a pasta e riso raffinati, i legumi secchi… • L’assunzione di glucidi durante un pasto equilibrato in termini di proteine e lipidi (la presenza di proteine e lipidi nel corso dello stesso pasto riduce l’indice glicemico degli alimenti).

favorirà la voglia di zuccheri Bevande alcoliche Anche il metodo di preparazione ha una forte influenza sul valore dell’indice glicemico di uno stesso alimento. Privilegiare invece la cottura “al dente”, al vapore, al cartoccio e wok, e mangiare frutta fresca al naturale.

CONSIGLI DIETETICI

Evitare: • Gli alimenti con un indice glicemico superiore a 70 • L’assunzione isolata di prodotti dolci ricchi di glucidi (bibite, caramelle, torte, pane…) • Un consumo eccessivo di dolcificanti che

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Evitare: • La cottura ad alta temperatura (non far cuocere gli alimenti troppo a lungo) • La preparazione di purè (le patate cotte al vapore hanno un indice glicemico inferiore rispetto al puré) • Succhi di frutta e frutta cotta. • Infine, non meno importante, svolgere regolare attività fisica!

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LOVE FESTIVAL 2013: TRA AREZZO E PERUGIA VINCE ALBERGO di David Mattesini

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ra l’edizione del tutto o niente, del dentro o fuori. Ma Arezzo Wave 2013, date le attese, non ha deluso. Il territorio, gli aretini, hanno comunque risposto con affetto allo storico festival. Anche se il core non era in città, ma in una bellissima frazione del comune di Civitella. Quell’Albergo, appunto, che è servito da buon ristoro per un’edizione che ha ricordato a tanti lo spirito delle origini, che rese grande la manifestazione e dette notorietà ad Arezzo in Italia e in Europa. Chiari i numeri da venerdì a domenica. Un migliaio di presenze, per la prima serata con i Ministri, di cui grosso modo 400 paganti dopo le 20 e il resto dei fan entrati gratuitamente prima. Poi un escalation di presenze sabato, quando ad Albergo sono arrivate oltre 2 mila persone, e soprattutto domenica, con una stima realistica di circa 4 mila presenze. Niente a che vedere con le folle dei tempi d’oro, diranno alcuni, ma l’obiettivo è stato comunque centrato in pieno. Perché il Festival è tornato a essere per tutti quelli che amano la musica, praticamente gratuito, visto che anche dopo le 20 si pagavano solo 10 euro e prima nulla, e soprattutto pieno di colori, perché l’incrocio stilistico con la sagra paesana non è stato affatto male. Poi c’è stata tanta qualità musicale, a partire dai live dei Ministri, dei Nobraino e dell’inossidabile

Gazzè. Un po’ discutibili le tendenze da “guru” dei Marta sui Tubi, ma si sa, anche questo fa parte del colore. Ad alzare il livello culturale, dato l’interlocutore, è arrivato l’incontro con Fabrizio Barca, nella suggestiva terrazza di Oliveto. Qualche stoccata agli errori dei compagni di partito, ma nulla di più, perché si sa quanto il momento sia delicato in casa Pd. Adesso cosa succederà? Una riconferma ad Albergo sembra prospettiva assai improbabile, mentre si fa sempre più strada l’accordo con Perugia. «Ci sentiamo con l’Amministrazione perugina – ha precisato Valenti, – ma il nostro livello d’interesse, al momento, è limitato alla voglia di vedere fin dove può arrivare il coinvolgimento e l’attenzione nei confronti di un festival come Arezzo Wave, da parte di un’Amministrazione che vede in noi una risorsa e non un problema. Perugia al momento è solamente una grande soddisfazione. Arezzo Wave è un festival che porta in giro per l’Italia e per il mondo il nome della città di Arezzo da 27 anni». Insomma, adesso la palla ritorna alla Giunta comunale aretina, che se vorrà avrà tutto il tempo di programmare assieme a Valenti un’edizione 2014 con i fiocchi. Il patròn infatti sembra voler restare in città. Gli aretini di tutte le età – c’erano come sempre anche tantissime famiglie – non vogliono rinunciare al loro Festival prediletto e l’hanno dimostrato. A buon intenditor…

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Orlando Fiordigiglio in copertina

ndare dritto per la propria strada, con determinazione e umiltà, muovendo un passo alla volta senza bruciare le tappe. Questa è la filosofia di Orlando Fiordigiglio. Una filosofia vincente che, dopo numerosi incontri e altrettanti sacrifici, lo ha portato, nel giro di pochi mesi, a conquistare la cintura tricolore dei superwelter e il titolo dell’Unione Europea. Dopo la vittoria italiana contro Domenico Salvemini di marzo, lo scorso 29 giugno, al Palazzetto dello Sport “Mario d’Agata”, Fiordigiglio è stato incoronato Campione dell’Unione Europea, battendo alla sesta ripresa il napoletano Giuseppe Langella. Un risultato eccellente non soltanto per il pugile ventinovenne, ma per tutta la città di Arezzo che da sempre vanta un posto di tutto rispetto nell’olimpo della boxe. Ciò che si nota immediatamente in Orlando è la passione per questa disciplina, una passione che lo ha spinto ad andare avanti nonostante il duro lavoro e i sacrifici che il mondo del professionismo compor-

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Dopo aver conquistato il titolo dell’Unione Europea, Orlando Fiordigiglio racconta la sua strategia vincente: determinazione, cautela e ottimismo

Una carriera costruita un passo alla volta

di Elettra Fiorini

[segue da pag. 13]

ta. Grazie a questo titolo, Fiordigiglio occupa adesso la quinta posizione nella classifica europea ed è l’ottantunesimo pugile su scala mondiale. Dopo aver conquistato il titolo italiano, cosa ti ha spinto ha rimetterti immediatamente in gioco? «L’ottimo punteggio che avevo conseguito nell’incontro di marzo mi ha aperto le porte del titolo dell’Unione Europea, e dopo essermi consultato con il mio procuratore e il mio allenatore, ho deciso di prendere la palla al balzo accettando questa nuova sfida. Molti altri avrebbero preferito prima cimentarsi in incontri di collaudo con altri stranieri, ma io mi sentivo pronto e ho colto questa opportunità. Negli ultimi anni mi sono trovato di fronte avversari di un certo calibro: prima Salvemini, e poi Langella che ha un ottimo curriculum sportivo, foto di copertina e in questa pagina ma non mi sono mai guardato indietro. L’obiettivo è quello di © Stefano Foni salire sempre un gradino più in alto». Come hai affrontato la sfida? «Mi sono allenato duramente, ma ho cercato di presentarmi in palestra armato di ottimismo, contagiando così tutto il clan. L’ansia c’era sicuramente, ma credevo molto in questo incontro. Non sottovalutavo Langella, anzi, ma volevo dimostrare a tutti il mio valore». Come ci si sente dopo una vittoria così importante? «Per adesso mi sto semplicemente godendo il titolo. Subito dopo l’incontro mi sono preso qualche giorno di riposo, ma sono tornato ad allenarmi appena ho potuto. È una bella sensazione, ma devo ringraziare tutti quelli che mi stanno accanto in questo cammino, in primis il mio allenatore e direttore sportivo Aldo Sassoli, con il quale sono pienamente in sintonia e che mi aiuta anche dal punto di vista organizzativo». Progetti per il futuro? «Non so precisamente cosa mi aspetti adesso. Spero di cominciare a raccogliere ciò che ho seminato, magari anche dal punto di vista economico, nonostante sia consapevole del fatto che, per il momento, nella boxe italiana, non girino grossi capitali. Sono entrato nel professionismo tre anni fa e da allora ho investito molto su di me: ho viaggiato in America per allenarmi e ho fatto moltissimi sacrifici su tutti i fronti. Sono soddisfatto di ciò che ho realizzato, ma preferisco proseguire con cautela. La boxe è uno sport crudele sotto questo aspetto, perché spesso, presi dall’euforia, si rischia di fare il passo più lungo della gamba e cadere. Per ora vado per la mia strada, accettando tutte le sfide che arriveranno, ma vagliando le varie possibilità con cognizione di causa».

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Tuscany Series, il baseball internazionale sbarca ad Arezzo Dal 25 luglio al 4 agosto all’EstraBall Park si sfideranno 33 squadre e di Marco centinaia di atleti da tutto il mondo Cavini l Bsc Arezzo torna al centro del baseball giovanile internazionale con le Tuscany Series 2013. Il torneo, giunto alla quattordicesima edizione, è ormai un appuntamento tradizionale dell’estate sportiva aretina, con l’EstraBall Park di via Simone Martini che da giovedì 25 luglio a domenica 4 agosto ospiterà 33 squadre e centinaia di atleti da ogni parte del mondo. Patrocinate dal Comune di Arezzo e sostenute dall’Ancos (Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive) di Confartigianato, le Tuscany Series si divideranno in due fasi, con la prima parte del torneo in programma dal 25 al 28 luglio e riservata alle categorie di baseball dell’Under 13 e dell’Under 16. Il Bsc Arezzo sarà presente con una propria squadra nell’Under 13, mentre nell’Under 16 non mancherà una forte partecipazione estera con gli spagnoli della Selección Navarra e i cechi del Kotlarka Praga, dell’Eagles

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Praga e della Czech Baseball Academy. Nella stessa categoria sarà presente pure la rappresentativa toscana, che per l’occasione ha convocato anche il giocatore aretino Simone Mazzoli. La seconda fase delle Tuscany Series farà tappa ad Arezzo dall’1 al 4 agosto con le competizioni Under 21 di baseball e Under 16 e Senior di softball. Nel baseball è atteso il gradito ritorno di una selezione dal Pakistan che, dopo i rapporti di amicizia stretti negli anni passati, ha nuovamente deciso di tornare a giocare sul diamante aretino. Nell’Under 16 di softball i riflettori sono puntati sulla selezione toscana, una squadra con una forte impronta aretina impressa dalla manager Sandra Borrini, dal coach Alessandro Fois e dalle giocatrici Jasmine Bernardini, Margherita Caroti, Chiara Mattioli e Chiara Pratesi, sei tra tecnici e giocatori tutti provenienti dal Bsc Arezzo. A sfidare la Toscana saranno la Sanremese, le olandesi dell’Orange Brabes e le tedesche del Bavarian e dello Stuttgart. A chiudere il quadro di questa tappa è il torneo senior di softball, una competizione quanto mai internazionale con il Kotlarka, lo Stuttgart, le olandesi dell’Alcmaria Victrix e le americane dell’Usa Athletes International e del North American Prospects. «Il Bsc Arezzo – afferma Nora Ferrucci del comitato organizzatore – è orgoglioso di riaprire le proprie porte alle Tuscany Series, un torneo che promette tante partite spettacolari e offrirà una preziosa opportunità di confronto e amicizia con atleti e società di tutti i continenti».

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È

stata una stagione di grandi soddisfazioni per Riccardo Righi. Una stagione contraddistinta da prestazioni notevoli, che lo hanno portato a emergere dal fango delle gare di motocross con la sua ruota davanti a tutti. Infatti il pilota del team Steels Dr. Jack di Castiglion Fiorentino sin da subito non ha perso tempo, conquistando gli Internazionali d’Italia e iniziando nel migliore dei modi una stagione che lo ha portato alla vittoria (con una gara d’anticipo) del Campionato Italiano. Un’annata da favola, figlia di una grande preparazione e convinzione nel proprio “manico”,

Una stagione davanti a tutti di Omero Ortaggi come possiamo capire dalle parole del talento castiglionese: «Durante lo scorso inverno mi sono allenato molto per arrivare immediatamente competitivo e, tranne nella prima gara sulla sabbia in Sardegna, sono stato subito tranquillo e consapevole della mia forza, anche perché sapevamo che potevamo combattere per vincere gli Internazionali». Infatti, la rabbia per il risultato deludente ottenuto in terra sarda ha reso Riccardo maggiormente affamato e convinto nei propri mezzi, portandolo poi alla vittoria finale. Una vittoria che lo ha spinto a partire con il piede giusto anche nel Campionato Italiano, iniziato col botto: una rimonta entusiasmante che lo ha portato dal venticinquesimo posto alla vittoria della prima manche. La tabella rossa, simbolo di chi vola in testa al campionato, anche in questo caso non tarda ad arrivare, grazie pure a un team sempre perfetto, come Righi tiene a sottolineare: «Sin da inizio stagione eravamo convinti di fare bene e lottare per la vittoria, ottenuta anche grazie a un team con il quale c’è un rapporto stretto e familiare, che mi aiuta molto e rimane intatto anche al di fuori della pista. Per questo li devo ringraziare, come devo ringraziare i miei sponsor Ktm Italia, Motorex, Sisco Design, Go, Ufo e Mearini, che ci hanno supportato durante tutta la stagione». Una stagione passata dando le spalle agli avversari, che in questo caso hanno potuto solamente mordere la polvere e ammirare le prodezze di questa giovane promessa del motocross aretino che, riguardo al proprio futuro, cerca di non scomporsi: «Per me sarebbe bellissimo gareggiare in un team ufficiale e far sì che la mia passione diventi un lavoro, ma so che per raggiungere ciò dovrò fare molti sacrifici, avere molta costanza e anche un pizzico di fortuna». Fortuna che si può ottenere attraverso l’audacia. Proprio quell’audacia che serve per mettere la propria ruota VIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA davanti a tutti. Allora, se è così, di Riccardo Righi ne sentiremo anINFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160 cora parlare.

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Affilando gli artigli I Lions si preparano alla prossima stagione e del futur (della prima squadra) non v’è certezza, a trainare tutta la società aretina dei pattini in linea è sicuramente il settore giovanile. Lo sa bene la presidentessa Paola Salvi, la cui passione per questo sport e l’attaccamento per i suoi ragazzi supera qualsiasi immaginadi Giacomo zione. Belli I sorprendenti risultati dei piccoli Lions aretini hanno lanciato la società in vetta alle classifiche nazionali. Considerati dal resto del mondo raminghi atleti di una piccola realtà quasi sconosciuta e inoffensiva in questo sport, il Lions Hockey Under 13, ad esempio, si è trovato ben presto padrone indiscusso della Toscana e si è portato a un soffio dal titolo nazionale. Con questo baluardo, la società di hockey in-line pattina sulle ali dell’entusiasmo: «Il prossimo anno avremo ben quattro squadre che andranno dall’Under 12 all’Under 18 – è Paola Salvi a darci un assaggio di quello che sarà il futuro della sua società, mostrandoci luci e ombre. – Con le nostre poche forze e inseriti in un piccolo tessuto sportivo come quello aretino, siamo riusciti ad aumentare il numero di iscrizioni e l’interesse generale per questa disciplina». Per ribadire quanto il vivaio nostrano sia un’eccellenza, basti pensare che al Trofeo Nazionale delle Regioni, la compagine toscana sarà formata quasi per due terzi da atleti aretini. A condurre tale selezione, un’altra nostra conoscenza, Luca Mafucci, uno degli allenatori del Lions. La crescita di questi ragazzi è stata così repentina da sorprendere tutti: «A Trento si è tenuto uno stage di una settimana, e ancora una volta i ragazzi e le ragazze di Arezzo si sono dimostrati i più bravi. Giovanni Borri è stato il vincitore della gara di velocità e Caterina Rossi nel tiro di precisione, superando pure avversari maschi». Nota particolare: le competizioni si sono svolte su ghiaccio! Il fermento giovanile amaranto fa ben sperare, considerando un progetto a medio-lungo termine in ottica di rafforzamento della prima squadra. Qui entriamo nel tasto dolente. La formazione senior si trova in un limbo forzato. Acquiescente da ormai due stagioni, il suo futuro è appeso a un filo. Purtroppo la scarsità di fondi non può incendiare quella polveriera di talento che potrebbe far diventare grande in Italia la nostra società di pattini in linea: «A fine agosto sapremo meglio cosa accadrà – prosegue Salvi. – A oggi dovremo ripartire dalla Serie B e, dopo un anno di passaggio, cercare di risalire la china». Ma è come un leone in gabbia, Paola. Le immagini della vittoria del campionato di A2 sono ricordi, emozioni marchiate a fuoco nella sua anima e nel suo spirito di pura sportiva: «Un bacino giovanile così competitivo andrà a consolidare la prima squadra. Io voglio vincere, sempre. Sia chiaro. Ricevo tante telefonate da ragazzi che vorrebbero tornare qui per far nuovamente grande l’Hockey Arezzo. E io non vedo l’ora».

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di Marco Cavini

li arbitri aretini chiudono la stagione sportiva 2012-13 con un bel poker di promozioni. Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri), ha presentato i nuovi organici arbitrali per la stagione 2013-14 e ha regalato alla sezione di Arezzo ben quattro motivi per far festa. Quattro come le promozioni degli aretini nelle varie categorie nazionali. I due più prestigiosi passaggi sono quelli degli assistenti Marco Pancioni e Marco Scatragli, sbarcati dopo tre anni in Serie D nel’universo professionistico della Lega Pro (l’ex

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Scacchi, Pagliardini e Mariottini

Quattro tasselli al posto giusto Serie C). Pancioni, nato nel 1983, è la grande sorpresa stagionale e ha ottenuto il passaggio di categoria in virtù di una seconda parte di stagione in crescendo, culminata con Casertana-Virtus Vecomp Verona, finalissima dei play-off nazionali di Serie D. Meno inaspettata è la promozione di Scatragli il quale, dopo una bella carriera da arbitro conclusa in Eccellenza, si è confermato pure un ottimo assistente scendendo in campo nelle più belle partite di Serie D. «Pancioni e Scatragli vanno ad arricchire la nostra squadra in Lega Pro – afferma il presidente aretino Giancarlo Chiappini, – aggiungendosi all’altro assistente Lorenzo Gori e agli arbitri Enrico Lazzeri, Niccolò Pagliardini e Saverio Pelagatti. Dalla prossima stagione avremo ben sei elementi tutti in grado di far bene e ambire alle massime categorie nazionali». Dalla regione sono invece pronti a sbarcare nelle categorie nazionali l’arbitro Matteo Grassi e l’assistente Alessio Scacchi. Entrambi nati nel 1986, il primo nel proprio curriculum vanta ben 47 gare in Eccellenza e si prepara a vivere la sua prima stagione nella categoria interregionale della Cai, mentre il secondo è riuscito ad approdare in D dopo numerose stagioni in cui si è costantemente posto ai vertici delle graduatorie regionali. A fronte di queste promozioni, il secondo dato positivo è la conferma di tutti gli Matteo Grassi aretini nelle categorie nazionali, con le sole dismissioni di Ameglio Menguzzo e Tommaso Ceccarini, che hanno rinunciato alla Serie D per motivi di lavoro. «Abbiamo messo quattro tasselli al posto giusto – chiude Chiappini. – Ora guardiamo con ottimismo al futuro perché, al momento, abbiamo 220 associati, di cui 51 sotto i 18 anni e 65 sotto i 20, dunque siamo pronti Marco Pancioni a lasciare il segno anche nelle prossime stagioni».

Gli arbitri di Arezzo festeggiano un poker di promozioni nelle categorie nazionali

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cattano le lancette della prima “24 Ore di Tennis” del Circolo Tennis Giotto e della città di Arezzo. Tutto è pronto per l’inedito appuntamento che, a cavallo tra venerdì 26 e sabato 27 luglio, vedrà sfidarsi 48 tennisti ininterrottamente per un’intera giornata di sport dedicata a Carlo Pini, maestro aretino scomparso nei mesi scorsi. La 24 Ore avrà anche un fine benefico, perché l’intero ricavato dell’evento, derivato dalle quote di iscrizione e dalle libere offerte raccolte nel corso della gara dai soci del Giotto e da tutti gli appassionati, sarà devoluto all’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie) – Fedelux onlus. L’evento, organizzato da Riccardo Boncompagni e Filippo Niccolai, prenderà il via alle 18 del venerdì e terminerà alle 18 del sabato, per un totale di 24 ore in cui sono previste 24 partite da un’ora in cui i tennisti di due squadre si sfideranno in un lunghissimo match. A concludere la 24 Ore sarà una grande festa, con la premiazione dei vincitori da parte di Luisa Pini, la moglie del compianto Carlo, e la consegna dell’assegno all’Ail-Fedelux.

Scattano le lancette della “24 Ore di Tennis” del Giotto

AL GIOTTO ARRIVA IL CALCETTO Gli impianti del Giotto si arricchiscono con un nuovissimo campo da calcetto in erba naturale. Il taglio del nastro è avvenuto domenica 7 luglio da parte del presidente Luca Benvenuti e di Franco Bulgarelli, il consigliere addetto alle infrastrutture del Circolo che ha seguito i lavori del nuovo impianto dalla progettazione alla realizzazione finale, permettendo così ai soci di poter godere di un ulteriore occasione di svago e di divertimento. GIOVANNI CIACCI SI IMPONE NEL CIRCUITO DELLE VALLATE ARETINE Il maestro Giovanni Ciacci ha dominato la tappa del Circuito delle Vallate Aretine organizzata sui campi del Giotto. Il torneo, riservato ai tennisti fino alla categoria 2.5, L’inaugurazione del campo da calcetto ha visto un Ciacci in grande forma che, sostenuto dal tifo del circolo di casa, si è dimostrato ottimo profeta in patria vincendo per 6-2 e 6-1 la finalissima contro Alessandro Spaziani del C.T. Arezzo. FEDERICO RAFFAELLI SBANCA POGGIBONSI Federico Raffaelli, forte tennista neo-tesserato per il Giotto, ha dettato legge all’Open di Poggibonsi battendo in finale per 6-3 e 6-4 la testa di serie numero uno Andrea Turini. Per Raffaelli si tratta di una grande affermazione, che inaugura nel migliore dei modi la nuova avventura nel Circolo aretino: il tennista sarà infatti la punta di diamante della squadra di Serie C del Giotto, che nella prossima stagione proverà a inseguire il sogno della promozione in B.

Federico Raffaelli riceve la maglia del Giotto

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La Chimera Nuoto sbanca il trofeo internazionale di Lubiana

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La società aretina ha gareggiato al

a Chimera Nuoto sbanca la Slovenia e porta prestigioso meeting sloveno difenad Arezzo il 38° Trofeo internazionale “Città di dendo i colori del Toscana Team Lubiana”. La società ha partecipato alla manifestazione in una maxisquadra composta insieme agli atleti di Virtus Buonconvento, Canottieri Arno Pisa, Cecina Nuoto e Nuoto Prato, cinque realtà che si sono unite iscrivendosi al meeting come Toscana Team e che sono partite alla volta della Slovenia con 190 nuotatori. Tra questi ben 34 erano ragazzi del settore giovanile della Chimera Nuoto i quali, accompagnati dai tecnici Elisabetta Alessandrini, Marco Licastro e Marco Magara, hanno così avuto l’occasione di maturare la loro prima esperienza all’estero. «È stato un viaggio estremamente positivo – spiega lo stesso Magara. – Siamo partiti con un gruppone da record che ha riempito quattro pullman e abbiamo così fornito ai nostri ragazzi la possibilità di far gruppo, gareggiare in squadra con compagni da tutta la Toscana e mettersi alla prova contro atleti di altri Paesi europei». A rendere ancora più positiva la trasferta è stata la vittoria del Toscana Team nel medagliere finale, con un primo posto che ha permesso alla rappresentativa di portare a casa il trofeo. I nuotatori toscani hanno sfidato nelle piscine di Lubiana i coetanei di 38 società del Nord Italia, della Slovenia, Croazia, Serbia e Austria, una nutrita concorrenza che comunque non ha impedito loro di conquistare tanti podi e bei piazzamenti. Questa impresa, tra l’altro, è stata compiuta nel clima proibitivo che ha caratterizzato l’intero evento, con le gare svoltesi nelle piscine all’aperto, sotto una pioggia costante e con una temperatura che non è mai salita sopra gli 8 gradi. «I nuotatori della Chimera Nuoto – conclude Magara – hanno mostrato tutto il loro valore contribuendo in maniera significativa al successo finale del Toscana Team. Quella di Lubiana era la prima gara all’aperto di questa stagione, dunque rappresentava un test di prestigio in vista dei prossimi campionati regionali, una manifestazione in cui contiamo di conquistare numerosi titoli e medaglie».

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AREZZO

BELLE ARTI

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UNA BOLLENTE RISATA NELL’ESTATE ARETINA GLI APPUNTAMENTI ESTIVI CON LA COMICITÀ G DI NOIDELLESCARPEDIVERSE

Noidellescarpediverse – Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani – non vanno in vacanza e, appena conclusa il 14 luglio la tre giorni di RidiCasentino, sono pronti a sommergerci di risate con gli eventi targati Sos Cabaret, il festival che entra nel vivo proprio nella stagione estiva. di Enrico Badii Qual è il primo appuntamento in programma? enrico.badii@ gmail.com «Si comincia nel segno del rosa, giovedì 25 luglio la serata. In occasione della Notte Rosa di Arezzo, davanti ai Portici di via Roma – pedonalizzata per l’occasione – alle 23.30 si terrà lo spettacolo tutto al femminile Desperate House Actresses, con Nadia Perciabosco e Laura De Marchi: un progetto che giunge nella nostra città da Roma, dove sta riscuotendo un enorme successo da un paio di stagioni, grazie all’appuntamento Sos Cabaret in Rosa, che chiuderà le celebrazioni della kermesse al femminile». Il rosa non è però l’unico colore dell’estate firmata Noidellescarpediverse. «Infatti: sabato 27 luglio reciteremo nella Cena con delitto (comico) con la regia di Alan Bigiarini e in collaborazione col Mengo Festival, che si terrà presso i giardini pubblici di via Alfieri in zona Tortaia, ad Arezzo. Un connubio perfetto tra suspense, divertimento e buona cucina, un mistero da risolvere e un assassino da smascherare, tra succulente pietanze di carne cotta alla brace. Cosa aspettate a prenotare il vostro tavolo?». Giallo, comicità, teatro. Eventi che spaziano in tutti i generi, dunque. «Non dimentichiamo la musica: mercoledì 31 luglio per Sos Cabaret in Musical, in collaborazione col Festival delle Musiche, va in scena in piazza San Domenico il musical Gnicche brigante gentiluomo, scritto da Uberto Kovacevich con le musiche di Lorenzo Donati, in cui saremo presenti anche come attori, oltre alla collaborazione organizzativa. L’evento fa seguito all’anteprima tenutasi l’8 giugno scorso in Piazza Grande, in occasione dei festeggiamenti del 750° anniversario della Fraternita dei Laici». E ad agosto? «La finale Sos Cabaret, dal 18 al 23 agosto in due location aretine diverse, per riempire la città di comicità. Il programma dettagliato è ancora segretissimo, invitiamo pertanto il pubblico appassionato a tenere d’occhio il sito». www.soscabaret.it

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CINQUE SERATE PER AL GIARDINO PENSI

l Giardino delle Idee, fortunata rassegna letteraria organizzata dall’associazione di volontariato La Fabbrica delle Idee, torna nella versione estiva dal 24 al 28 luglio 2013, con inizio alle ore 21. Una nuova serie di incontri a ingresso libero, nella splendida cornice del giardino pensile del Palazzo della Provincia di Arezzo di via Ricasoli, dove ad accogliere ogni sera lo spettatore sarà la mostra fotografica curata da Luca Brunetti, dal titolo D.a.d.P. Mercoledì 24 luglio si parte con la cantante italo-svizzera Selene Lungarella per la presentazione del suo ultimo cd L’ora dei fantasmi. A seguire lo scrittore e conduttore radiofonico amato dai giovani, Luca Bianchini, con il suo bestseller Io che amo solo te (Mondadori Editore), stabilmente nella top ten dei libri più venduti in Italia da alcuni mesi. Giovedì 25 luglio ospite sarà l’architetto Marco Romano, uno dei maggiori urbanisti contemporanei, per la presentazione del volume di stringente attualità Liberi di costruire (Bollati e Boringhieri editore). Sarà poi il turno della giornalista e scrittrice Lina Sotis per Libretto di risparmio (Rizzoli editore). Venerdì 26 luglio interverrà la simpatica Giorgia Trasselli con il suo intenso monologo Un’altra. Giorgia Trasselli, che tutti conoscono grazie al ruolo della tata in Casa Vianello al fianco di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, è stimata attrice teatrale, televisiva e cinematografica. Di seguito, ospite d’eccezione sarà lo scrittore pluripremiato statunitense Jeffrey Deaver, autore di bestseller internazionali tradotti in 35 lingue che hanno venduto nel mondo oltre 25 milioni di copie, per la presentazione del nuovo romanzo La stanza della morte (Rizzoli editore). Sabato 27 luglio il live acustico di Ilaria Porceddu introdurrà il suo cd In equilibrio. di Cecilia La cantante ha partecipato alla prima edizione di X Factor nella squadra 16-24 di Mara Falchi Maionchi, giungendo in semifinale e ottenendo un contratto con la Sony BMG. La serata proseguirà con l’incontro molto atteso che avrà per protagonista la scrittrice e conduttrice televisiva Serena Dandini per la presentazione del libro Ferite a morte (Rizzoli editore). Il volume nasce dal desiderio della Dandini di raccontare le vittime di femminicidio, cercando di dar loro ancora una voce. Domenica 28 luglio arriva il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Mario Giordano per il nuovo saggio campione d’incassi Tutti a casa (Mondadori editore). A introdurre e moderare gli incontri Barbara Bianconi, accompagnata nel corso nella rassegna da Luca

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ER TUTTE LE ORECCHIE NSILE DELLA PROVINCIA GIBIGIANA I dipinti riflettenti di Laura Serafini e Maura Giussani

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naugura giovedì 18 luglio, alle ore 18, presso l’Atrio d’Onore della Provincia in via Ricasoli, la personale di due artiste che mettono al centro delle loro opere la luce come significato intrinseco di realtà e di vita. Gibigiana è infatti, in dialetto milanese, un balenio di luce che si riflette su una superficie. Le due pittrici, l’aretina Laura Serafini e la milanese Maura Giussani, sono legate da una comune idea artistica: il riflesso oggettivo e la riflessione interiore, insieme alla luce che tutto domina. I corpi umani sono i soggetti della Serafini, dove i bagliori della vita si adagiano mutevoli, fra dipinti su seta, oli e pastelli su carta; la Giussani proietta invece la sua personale visione della realtà sulle cromature di pezzi d’auto, strumenti musicali e superfici d’acqua, dove si riflette vibrante il mondo circostante. La mostra, a ingresso libero, resterà aperta fino al prossimo 4 agosto da lunedì a venerdì, con orari 10-13 e 1619, e sabato e domenica dalle 10 alle 19.30. Valentina Paggini

Caneschi, Paolo Casalini, Linda De Benedictis, Fabio Frabetti, Nadia Frulli, Paola Gigli, Pietro Pagliardini e Federico Remilli. Ogni sera, inoltre, dalle ore 20, in collaborazione con il ristorante “La Torretta” arriva Il cibo per tutti i palati e portafoglio, a prezzi Doc. Provare per credere!

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UN RITORNO ALLE DA DIECIMILA PER

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unga vita ad Arezzo Wave. Doveva essere un’edizione in sordina quella chic & cheap che si è svolta dal 10 al 15 luglio; una versione low cost, giusto per non chiudere baracca e burattini. Arezzo Wave Love Festival 2013 – i detrattori se ne facciano una ragione – non è stato niente di tutto ciò. Chi si è diviso tra Albergo in Val di Chiana e le location cittadine ha potuto riassaporare le atmosfere più genuine di una manifestazione che per anni è stata un punto fermo del rock in Europa, che ha creato un nuovo e forse unico modo di concepire un festival, che ha dimostrato di avere tanti stimoli per raggiungere nuovi traguardi. Se escludiamo giovedì 11 luglio, con Giove Pluvio che nel giorno a lui dedicato ci ha messo lo zampino, la rassegna ha vissuto un crescendo esaltante, a partire dalla serata dedicata all’hip hop e al rap di mercoledì 10 luglio, con l’Officina 7 di via Setteponti assaltata

i Ministri – foto di Gabriele Spadini

da adolescenti e pre-adolescenti con genitori al seguito per ascoltare Fedez. Venerdì 12 i Ministri – abbiamo capito che in Italia quelli buoni non stanno a Palazzo Chigi – hanno letteralmente incendiato il main stage di Albergo, dopo che undici band avevano preparato fin dal pomeriggio benzina e legna. La lunga maratona è proseguita all’Officina 7 con la notte di Elettrowave, che ha segnato un altro sold out. foto di Andrea Bardelli

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LE RADICI APPREZZATO SPECIALE AREZZO ERSONE WAVE 2013 di Marco Botti

Sabato 13 luglio è stato appannaggio di due tra le migliori formazioni italiane in circolazione, Nobraino e Marta sui Tubi, che si sono “sfidate” per il miglior live show. Il pubblico ha ringraziato. Nella stessa giornata sugli scudi anche i Matti delle Giuncaie, accompagnati dal sempiterno Erriquez della Bandabardò, e le tre band che si sono succedute sul second stage: Emmecosta, The Soul Sailor & the Fuckers e Le Capre a Sonagli. Segnatevi i loro nomi. La domenica “waviana” non poteva aprirsi nel migliore dei modi. Un orgoglio di casa nostra, il flautista Roberto Fabbriciani, ha incantato il loggiato vasariano di Piazza Grande con le sue rivisitazioni beatlesiane. La sera ci hanno poi pensato gli svizzeri 77 Bombay Street, e quindi un Max Gazzè più in forma che mai, a mandare in visibilio i tanti presenti. 30 anni di Ortodossia, il tributo ai CCCP rimandato a lunedì 15 per il maltempo del secondo giorno festivaliero, è stato la ciliegina sulla torta. Al Parco del Pionta Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Angela Baraldi, Fatur & co. hanno dato vita a un live tirato, incalzante, senza compromessi fino al calar del sole. Una chiusura affidata a chi ha fatto la storia del rock italiano, i Nobraino – foto di Danilo Giungato

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foto di Sofia Guerri

ma Arezzo Wave 2013 era intriso fino al midollo soprattutto di ottime band emergenti, che a decine si sono alternate senza soluzione di continuità tra Psycho Stage, Second Stage e Main Stage. Un gruppo su tutti? Noi diciamo i capitolini Boxerin Club, giovanissimi ma già con un sound caleidoscopico e con la voglia travolgente di divertirsi e far divertire. Una sorpresa per tutti, addetti ai lavori e pubblico. Come da tradizione, il festival portava in dote anche le sue parti extramusicali. Momenti di riflessione con gli incontri di Word Stage a Villa Oliveto, divertimento per grandi e piccoli con Kids Wave e Circo Wave, arte con la A maiuscola grazie alle sezioni Contact Wave e Danza Wave, portate avanti da due realtà aretine di cui andare fieri come Spazio Seme e Sosta Palmizi. Non possiamo concludere senza ricordare l’organizzazione ineccepibile della collaudata macchina “valentiana”, la gestione impeccabile dei volontari della Polisportiva Albergo, la professionalità di security e forze dell’ordine, attente e mai invasive. Le note stonate? Scherzando possiamo dire l’umidità notturna. Parlando seriamente, non è passata inosservata – assessore Romizi a parte – la quasi totale misconoscenza del Comune di Arezzo. Finita l’edizione 2013, hanno già cominciato a echeggiare le sirene perugine. All’orizzonte c’è un nuovo scempio ai danni della cultura del nostro territorio? L’augurio è di rivedere nel 2014 il festival in terra d’Arezzo… ma come si sa, a sposarsi ci si va in due.

foto di Marco Botti

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[appuntamento alla prossima settimana con l’intervista a Max Gazzè]

Pe cu ric do su de de co Fe al bo op “L


IIL DAIQUIRI en tornati alla vostra rubrica del bere miscelato! Oggi parleremo del Daiquiri, cocktail che annovera tra i suoi estimatori personaggi davvero illustri. Fra le innumerevoli leggende, le due più narrate sono la storia del naufrago e quella degli ingegneri. a cura di Secondo la prima il Daiquiri nasce nel 1898, quando, conAlessandro seguentemente a una spettacolare battaglia navale tenuFerretti tasi al largo delle coste cubane, un marinaio statunitense naufragato sulla splendida spiaggia di Daiquiri, appunto, cercò riparo in una capanna che fungeva anche da mescita di liquori. Qui provò a tonificarsi con del rum, il Kill Devil che i marinai conoscevano bene, chiamato così ca (ammazzadiavolo) (amm proprio per le sue proprietà antibatteriche. Riconosciuta la scarsa qualità del prodotto e non avendo altra scelta, tentò di smorzare la rudezza del distillato con ciò che aveva a dirops: DAIQUIRI sposizione: lime e zucchero di canna. La bevanda lo rese così soddisfatto ed euforico che decise di darle il nome della spiaggia che lo aveva tratto in salvo. – 4,5 cl White rum La seconda ipotesi sposta la data di nascita a qualche anno più avanti – il 1905 – a opera – 2,5 cl Fresh lime di due ingegneri americani: Pagliuchi e Cox. Pagliuchi era arrivato da poco a Cuba e dopo juice una giornata passata a visitare le miniere d’acciaio, a fine serata chiese a Cox qualcosa – 1,5 cl Syrup candi corroborante e rinfrescante da bere. Cox, da parte sua, non disponeva di un bar nel ne proprio alloggio, e l’unica bottiglia a disposizione era un rum di dubbia provenienza; quindi decise di camuffarne i difetti con succo di lime e zucchero di canna, ingredienti reperibili Shakerare e serovunque sull’isola. Pagliuchi, colpito dalla bontà del drink, chiese come si chiamasse; Cox, vire nella copcolto impreparato, rispose che tecnicamente era un rum sour, ma l’altro non rimase soddipetta cocktail sfatto e sentenziò che per trasmettere bene l’atmosfera dell’oasi dove si trovavano, quello [ricetta I.B.A. era un nome troppo banale e così scelsero il nome della spiaggia che li ospitava... Daiquiri. – International Dalle leggende ai fatti. Probabilmente questo mix era in uso già da molti anni tra le popoB a r t e n d e r lazioni povere abiAssociation] tuate ad arrangiarsi, e i personaggio di cui abbiamo narrato non hanno fatto altro che dare colore a una storia già scritta. Vero è che questo cocktail ha avuto il consenso di personaggi molto in vista, come John Kennedy o più ancora il noto scrittore Hernest Hemingway, il Per quale durante la stesura del suo rocuriosità, manzo Il vecchio e il mare, valsogli richieste, il Nobel per la Letteratura, era assidomande duo frequentatore del “El Floridita”, sul mondo dove un altro illustre tra i barmen, dei cocktail e Costante Ribailagua, fece in modo del bartending, di consacrare questo bar come catcontattate Alessandro tedrale del Daiquiri, inserendo la verFerretti al 335/61.63.316, sione Frozen. all’indirizzo Dopotutto, se questa miscela è bottegadegliillustri@gmail.com sopravvissuta anche alla rivoluzione oppure su Facebook di Fidel Castro merita tutto il nostro “La Bottega degli Illustri “ rispetto... non credete?

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PIEVE A SIETINA, PER RISCOPRIRE

NASCE L’ASSOCIAZIONE “PIEVE A SIETINA”, PER LA SALVAGUAR una realtà nata in sordina, ma della quale sentiremo molto parlare nei mesi a venire. Si tratta dell’Associazione “Pieve a Sietina”, un progetto che permetterà a tutti i cittadini di godere di uno dei siti più preziosi e suggestivi del nostro territorio, guidandoci alla riscoperta di un luogo in cui la natura si unisce alla storia e all’arte in modo quasi magico. di Elettra Fiorini La località di Pieve a Sietina è infatti uno dei fiori all’occhio del basso Casentino, ma versa ormai in uno stato di allarmante degrado, dovuto a dieci anni di incuria e abbandono. Ma rimboccandosi le maniche e mettendosi al lavoro, tutto diventa possibile. Così un gruppo ben motivato di privati cittadini, guidato dalla passione e dall’amore per la propria terra, ha deciso di dedicare tempo e risorse alla tutela e al recupero della frazione e delle sue strutture, dandosi da fare per valorizzare la bellezza dell’intero territorio, rendendolo a tutti gli effetti un punto di riferimento culturale. «Il nostro obiettivo primario è riqualificare il borgo agli occhi dei visitatori – spiega Lucio Misuri, presidente dell’Associazione. – Abbiamo intenzione di intervenire sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello funzionale, ridisegnando la viabilità, le aree di sosta e gli spazi ricreativi; rimetteremo in sesto la strada di accesso alla Pieve, salvaguardando i secolari pini marittimi che vi stagliano. Infine, ci stiamo già adoperando per il riavvio degli studi storico-archeologici e dei restauri della chiesa e della villa padronale». Proprio a Pieve a Sietina si trova, infatti, la millenaria chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, una delle più antiche attrattive artistiche della zona, che ospita numerosi affreschi trecenteschi e rinascimentali nonché una vetrata cinquecentesca che raffigura la santa a cui è dedicata la Pieve. Un luogo che trabocca di storia e di storie, capace di coinvolgere pure il visitatore più insensibile, trascinandolo in un clima e in una dimensione quasi mistici. «La nostra intenzione è quella di salvaguardare la Pieve come luogo di culto e location ideale per eventi e cerimonie, rendendola un vero e proprio centro culturale, espositivo e di documentazione – continua Misuri. – Ovviamente per raggiungere questi importanti traguardi, avremo bisogno del sostegno sia del settore pubblico sia dei privati, pertanto cercheremo di coinvolgere sia la comunità sia le autorità competenti, condividendo con loro progetti e idee in modo da creare una rete culturale di un certo rilievo». Tutte queste tematiche sono state

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RE E VALORIZZARE IL TERRITORIO UARDIA E LA TUTELA DI UN BORGO CHE TRASUDA CULTURA

passate in rassegna, con dovizia di dettagli, durante la conferenza di presentazione dell’Associazione, tenutasi lo scorso 28 giugno nella splendida cornice di Pieve a Sietina. Una manifestazione che ha riscosso un grande successo di pubblico e ha permesso ai partecipanti di respirare l’atmosfera piacevole e coinvolgente di quei luoghi. In occasione dell’incontro, oltre a Lucio Misuri, hanno preso la parola Riccardo Impallomeni, responsabile dell’infrastruttura web e delle varie progettualità; il neo-sindaco di Capolona Alberto Ciolfi il quale, in prospettiva di una ritrovata collaborazione tra pubblico e privato, ha assicurato l’impegno dell’Amministrazione comunale nel sostenere attività di questo stampo; e, per quanto riguarda la parte artistica, la storica dell’arte Isabella Droandi e la restauratrice Paola Ilaria Mariotti. Infine l’arcivescovo della diocesi, monsignor Riccardo Fontana, ha presentato il libro Il fiordaliso selvatico. Racconti, poesie e altri scritti, della poetessa Anna Colanzi Lorito, la quale devolverà l’intero ricavato delle vendite all’Associazione. Chiunque desiderasse conoscere il progetto e la località più da vicino, potrà farlo cercando su Facebook la pagina dedicata all’Associazione, e prossimamente visionando il sito www.sietina.it, ancora in allestimento. Nel frattempo, il 26 luglio Pieve a Sietina sarà teatro di uno degli appuntamenti dell’evento itinerante Pievi e Castelli in Musica 2013, e vedrà la proiezione del documentario Toscana 1929, accompagnata dal talento del quartetto d’archi Euphoria, contribuendo a innescare quel processo di rivitalizzazione pubblica e turistica che l’Associazione si auspica, e ricordando che davanti a tanta bellezza, servono amore e azioni concrete. 19 LUGLIO 2013

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la vignetta (si ringrazia Luca Enoch) A scanso di equivoci, la prugna di Serra non nasce in una serra ma nell’antico borgo di Serra in Casentino. Questa pianta è tipica dell’Appennino ToscoRomagnolo e in Toscana, la si conosce oramai dal Medioevo quando sembra sia stata importata dai pellegrini provenienti dalla Germania che percorrevano l’antica Via Maior. Produce un ottimo frutto particolarmente dolce, destinato soprattutto alla trasformazione in confetture. Esistono altre varietà fra le quali una variante gialla a maturazione precoce, che si sono sviluppate nei secoli in altri bordi Fabio Mugelli ghi dell’Appennino.

Pacific Rim di Guillermo Del Toro **** Nei combattimenti tra i Kaiju, i mostri invasori della Terra, e gli enormi robot, i Jaegers, costruiti dagli uomini per difendersi, in un montaggio alternato, Guillermo del Toro mostra lo scontro tra le due creature – aliene e artificiali – e le azioni e i movimenti dei due piloti all’interno dei robot. Anche se qualche pecca il film ce l’ha – come la parte esterna dei combattimenti con i mostri, un po’ troppo fracassona – possiamo però dire che, alla fine, Pacific Rim è un film di genere piacevole e divertente che rappresenta bene l’immaginario collettivo dei nostri ultimi anni, messo in scena con originalità da un autore con una visione riconoscibile e personale

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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cinema

chilometro zero

Per 11 giorni ogni sera un evento diverso. Latino-americano, dj set elettronici, trash con i successi anni Ottanta/ Novanta, tribute band dei più importanti gruppi internazionali, band emergenti, un pò di cabaret. Faranno da contorno il mercatino degli artigiani dove si potrà acquistare di tutto, il luna park, il I torneo di calcetto, il grande gonfiabile per provare a di Lucio Massai giocare a baseball, il toro meccanico…

dove andare

TERZA EDIZIONE della FESTA DELLA BIRRA dal 18 al 28 Luglio al Parco di Villa Severi


di Gigi Paggetti

la vignetta

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