• nei risvolti dei pilastri che reggono gli arconi strutturali e sui quali si imposta la copertura dell'aula; • sugli arconi; • nelle intercapedini murarie presenti là dove si è compiuto il ridisegno di una cappella di minori dimensioni entro le murature d'ambito di una più ampia struttura. In ragione della particolare conformazione dello spazio, in queste intercapedini sono infatti presenti intonaci affrescati e decorati di notevole interesse. Tale peculiarità interessa il fianco settentrionale dell'aula ed in particolare le cappelle identificate come Cappelle 01, 03 e 04 Nord. Tali apparati decorativi sono solo parzialmente rilevabili in ragione della limitata ampiezza dell'intercapedine che impedisce di avvicinarsi e compiere le necessarie operazioni di rilievo. Questo aspetto condiziona inevitabilmente le possibilità di intervento. Il presente progetto prevede di intervenire sulle superfici: - della I campata nord, per complessivi 3,50 mq; - della IV campata nord, per complessivi 129,24 mq; - della V campata nord, per complessivi 123,10 mq; - della VI campata nord, per complessivi 118,91 mq; - della VII campata nord, per complessivi 117,18 mq; - della VIII campata nord, per complessivi 85,34 mq. Analisi materica e del degrado Il rilievo dello stato di conservazione degli intonaci, affrescati e non, presenti all’interno dell’aula della ex chiesa di S. Agostino ha evidenziato una varietà di fenomenologie di degrado. Per l’analisi dettagliata si rimanda alla IIII-Relazione specialistica allegata al presente progetto. Le superfici affrescate Le numerosissime unità iconografiche, già individuate e schedate durante il progetto del 2007 di messa in sicurezza delle superfici intonacate ed affrescate, risalgono a differenti periodi poiché l'apparato decorativo accompagna le vicende edilizie della chiesa, che risulta già esistente nel 1147: dalla fine del XIII secolo, (l'affresco più antico -1290/95- risulta essere l'Ultima Cena presente nella Cappella 03 Est), alla fine del XVIII secolo (è nel 1796 che i padri agostiniani vengono trasferiti nel convento di San Francesco per lasciare il complesso alle truppe francesi). La maggior parte delle decorazioni copre un arco di tempo che va dalla seconda metà del Trecento alla fine del Cinquecento: sono affreschi realizzati dalla volontà di committenze private, talvolta autentici capolavori. In ragione della non coerente e comune vicenda cronologica, gli intonaci presentano fra loro sostanziali diversità dal punto di vista materico: si possono distinguere dalle realizzazioni a buon fresco, alle finiture a mezzo fresco, alle decorazioni a calce. Parte delle fenomenologie di degrado rilevate sull'apparato pittorico sono imputabili in parte alla scarsa e frazionata manutenzione della struttura, in parte ai restauri eseguiti durante le campagne del 1959/60 e del 1989.
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